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On ni mo le- ricordi di viaggio nel cuore dello Yunnan
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On ni mo le- ricordi di viaggio nel cuore dello Yunnan

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ON NI MO LE è un libro che raccoglie otto racconti in testo bilingue destinato ai lettori italiani e cinesi. È il frutto dell’esperienza personale dell’autrice in Cina, dei primi anni di vita trascorsi nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, dei viaggi alla scoperta di luoghi mitici e remoti, abitati dalle minoranze etniche. È un’immersione nella quotidianità dei villaggi di campagna più sperduti, dove l’autrice ha intervistato gli indigeni, ha scritto le loro storie in lingua madre, e poi le ha tradotte in cinese. Nel libro sono descritti minuziosamente i personaggi delle etnie, la natura lussureggiante, i villaggi pittoreschi, le case dall’architettura tipica, le tradizioni e il folclore di una cultura antica e da preservare. Tutto prende forma e vita agli occhi del lettore, al quale sembra di vivere quelle storie, visitare quei luoghi, incontrare quella gente, come in un vividissimo dipinto naif. Lunghi dragoni dai musi di cartapesta, decorati con squame dorate e drappi di seta rossa adornano le vie di un ridente villaggio del Sud, in attesa di accompagnare i ballerini nelle danze serali; al tramonto i bufali si riposano sulle sponde del fiume, mentre l’arancio dei campi gioca a contrasto con lo smeraldo del fiume e con la lussureggiante vegetazione delle colline galleggianti a forma di panettone. L’autrice ne coglie ogni sfumatura, mentre osserva stupita le case incastonate di mille conchiglie, con i cani gialli di terracotta a far da guardiani o mentre percorre strade di montagna con i contadini che tornano dai campi e trasportano enormi ceste di vimini. E poi i personaggi straordinari, incontrati durante il suo percorso: Mong Mei, una bella ragazza dell’etnia Miao, che, in un gruppo di musicisti, suona il flauto di Pan; le simpatiche nonnine del villaggio di Da Mu Yu, che si tingono i denti di nero e raccontano le antiche leggende del Fiume Rosso; gli uomini dell’etnia Yi, avvolti da lunghi mantelli rosso fuoco, che indossano copricapo con pelo di panda minore e lunghe piume di gallo cedrone; Alimibù, una donna stravagante, cresciuta in una giungla pluviale ai confini con il Laos; e il giovane Chun Lin, che vive con la madre in una soffitta vecchia e fatiscente, e svolge la professione di indovino. Infine le cerimonie e le feste tradizionali, come l’allegro carnevale di Yimen, con le maschere dell’opera di Pechino, e una sfilata di lanterne colorate, corone di drago e fenice, tamburi e cembali d’ottone.
LanguageItaliano
PublisherFiori Picco
Release dateJun 26, 2014
ISBN9786050306163
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    On ni mo le- ricordi di viaggio nel cuore dello Yunnan - Fiori Picco

    LIBRO

    UN BELLISSIMO FIORE DI LOTO (INTRODUZIONE DI UN AMICO SCRITTORE)

    Avete mai sentito parlare del Loto delle Nevi? E’ una pianta erbacea di natura medicinale, che cresce nella parte occidentale della Cina, a nord nelle regioni del Xinjiang e di Qing Hai,e a sud sugli altipiani del Tibet e dello Yunnan. Il suo fiore è di colore rosso scuro, le foglie sono ovali, i petali sottili e di forma allungata.

    Allo scadere del ventesimo secolo, una graziosa e gentile ragazza di nazionalità italiana, profondamente innamorata della cultura cinese, è approdata in Cina, e ha adottato il nome di questo fiore che nasce in mezzo alla neve, in lingua locale Xue Lian.Il suo nome d’origine è Fiori Picco, ed è nata a Brescia il 7 marzo del 1977. Non si sa se per volontà divina o per un segno del destino, fin dall’infanzia ha sempre nutrito il sogno di vivere in Cina e ha sempre sentito un profondo legame con questa terra dalla civiltà millenaria.Si è dunque iscritta all’Università Ca’Foscari di Venezia e ha incominciato a studiarne la storia, la geografia umana, la cultura splendida. Nel 2000 si è laureata in Lingue e Letterature Orientali.

    La passione incontenibile per la cultura cinese l’ha convinta a lasciare in modo risolutivo l’Italia, i cari genitori che l’hanno cresciuta ed educata, i parenti e gli amici. Ha attraversato i continenti, spingendosi per più di diecimila chilometri ed è arrivata in estremo oriente, nell’affascinante e misterioso paese del Dragone. Ha approfondito la lingua cinese prima all’Università Normale della città di Shijiazhuang, e poi all’Università di Wuhan. Ora il suo livello di lingua è molto fluente e legge tutti i tipi di romanzi contemporanei. Nel gennaio del 2001 si è trasferita a Kunming, la città dell’eterna primavera, una perla d’oriente, situata sulla catena montuosa dell’Himalaia, nella provincia dello Yunnan, e qui ha piantato le sue radici. E’ insegnante di lingue straniere in una rinomata università locale, e part-time lavora come interprete presso alcune aziende import-export.

    E’ un’appassionata di letteratura e in particolare modo della cultura delle minoranze etniche presenti in questa regione. Sente il bisogno di scrivere, di annotare ogni sua emozione e sensazione. Durante il tempo libero rinuncia al riposo e viaggia alla scoperta di luoghi mitici e remoti; ama immergersi nella quotidianità dei villaggi di campagna più sperduti, conoscere al meglio la cultura e lo stile di vita delle numerose etnie, intervistare la gente, scrivere articoli. In sei anni ha attraversato tutto lo Yunnan, visitando le località più rinomate, come Xishuangbanna, Ruili, Shangrila, Lijiang, Dali e Yuxi, ed è venuta a stretto contatto con le minoranze Dai, Yi, Miao, Bai, Naxi. Ha collezionato molto materiale e ha incominciato a scrivere storie. In questo libro descrive le etnie Sani e Miao nel racconto 《Indimenticabile Pu Zhe Hei》, l’etnia Dai in 《La piccola sarta delle Cinture Fiorite》, la gente Yi e Naxi in 《On Ni Mo Le》. In totale ha scritto otto racconti che ha raccolto in un testo bilingue, destinato ad un pubblico italiano e cinese. Fiori prima scrive i racconti in lingua madre, e poi li traduce in lingua cinese. Per l’autrice è un lavoro doppio, che implica molta fatica.

    Dai suoi racconti traspaiono le sue esperienze personali di viaggiatrice, le emozioni vissute in prima persona, il punto di vista di una occidentale in territorio cinese, i sentimenti di una giovane donna dall’animo candido, delicata e appassionata. I personaggi e i luoghi che descrive non sono il frutto della fantasia, ma sono realmente esistenti. Le trame risultano semplici e lineari, prive di alcuna artificiosità; il finale è sempre commovente. Leggendo le sue storie sembra di sorseggiare una tazza di the verde profumato: il gusto è leggero e rinfrescante e arriva diritto al cuore, per poi, infine, lasciare in bocca un senso di retrogusto, che fa stare bene. E’ un’attenta osservatrice, sensibile ai minimi dettagli. Descrive minuziosamente ogni particolare: i personaggi delle minoranze, i villaggi pittoreschi, le case dall’architettura tipica, le tradizioni, i costumi e i monili delle persone. Tutto prende forma e vita agli occhi del lettore, al quale sembra di vivere quelle storie, visitare quei luoghi, incontrare quella gente, come in un vividissimo dipinto naif. Il lettore si immedesima nelle vicende, che restano incancellabili.

    Fiori è una scrittrice esordiente, all’inizio della sua attività letteraria, e le sue opere, sotto certi aspetti, sono ancora acerbe. Ma è da ammirare come una ragazza europea scriva con tanta passione e in lingua doppia della cultura etnica di un paese straniero. Questo libro è il frutto dei primi anni trascorsi nello Yunnan; è il risultato di tante ricerche, di un lavoro costante e assiduo, della ferma convinzione nello scrivere le proprie avventure, dell’amore viscerale per questa terra. Senza dubbi ha già coronato il sogno di bambina di vivere in Cina, ed è riuscita anche a concretizzare in una raccolta l’ hobby della scrittura. Sono felicissimo per lei e le voglio esprimere le mie più sincere congratulazioni. Sono convinto che coltivando la fiducia in se stessa, continuando ad amare la vita e le sue innumerevoli avventure e perfezionando il livello di lingua cinese, in futuro potrà scrivere tante altre belle opere.

    L’anno scorso in settembre è convolata a nozze con un giovane cinese, conduce una vita felice e di recente ha iniziato la stesura di un nuovo romanzo, un nuovo capitolo della sua vita.

    Xue Lian, che nome grazioso! Un bellissimo fiore di loto!

    Huang Lai Ming

    Kunming, Marzo 2007

    一朵靓丽的雪莲花

    (代前言)

    你知道雪莲花吗?它是一种草本植物,叶子长椭圆形,花呈深红色,花瓣薄而狭长,生长在中国西北部的新疆、青海和西南边陲的西藏、云南等地高山中,花可制药。二十世纪最后一个年头,一位靓丽文静的意大利姑娘由于对中国特有的酷爱和恋情来到中国后就取名雪莲。她的本名皮克· 费沃里,一九七七年三月七日出生在欧洲意大利北部布雷西亚市。不知是上帝有意造就,还是她同具有五千年悠久历史的中国有缘分,使她从小就深深喜爱中国,并立志将来长大一定要到中国来。于是在幼年和青少年时期于本国受教育的同时,就专注学习中国的历史、人文地理、灿烂的文化,后来进入威尼斯大学中国语言文学系,专攻汉语言学。这一切更使她执着迷恋于中国,倾倒于中国,与中国结下了永生的不解之缘。一九九九年十月,一种久旱欲逢甘露的强烈渴望,她毅然决然离开了养育她的严父慈母及亲朋好友,千里迢迢,飞洋跨海,只身从欧洲的文明古国意大利专程来到了具有神秘色彩的东方文明古国 — 中国,实现了她自幼梦寐以求的向往。到达中国,她先后在石家庄市河北师范大学中文系和武汉市华中师范大学中文系刻苦勤奋学习汉语言。现在已能讲一口流利的普通话和阅读各种中文书刊。二OO一年一月,她执意到了中国广袤大地上使她更为神驰梦萦的高原明珠、享誉盛名的四季如春的昆明,并扎下根来。她在昆明的高等学校任教和某外经贸进出口公司供职。

    她是一个文学痴迷者,尤其对云南少数民族的人物风情情有独钟,并想用笔把她的所见所闻和感受表现出来。于是在工作之余和节假日期间,放弃休息,不辞辛劳,爬山涉水,历尽艰辛,深入到云南各少数民族聚居地区的村寨了解风情,体察生活,寻访人物,撰写文章。六年来,她曾到过云南的西双版纳、瑞丽、香格里拉、丽江、大理、玉溪等地区的傣、彝、苗、白、纳西族等少数民族的村寨,搜集了大量的素材,目前已写出表现撒尼族和苗族的《难忘的普者黑》、花腰傣的《可爱的花腰傣女裁缝》、纳西族和彝族的《我爱你》等八篇作品,现汇集成册,以飨中外读者。她先用母语意大利文写就,然后自己又把它翻译成中文。自写自译,这是一项多么艰辛的工作啊!纵观这八篇作品,可看出她深入到了云南少数民族聚居的村落,通过亲身感受,从一个外国人的角度和眼光,特别是一个娴淑纯洁、朴实善良、饱含深情的女性所独具的慧眼,把所见到的景物真切形象地勾画出来;把所接触的人物(文中的人物皆属真人真事)用虽显平淡但又感人至深的小故事演绎出来,读后感到朴实无华,亲切动人。就象喝了一杯清淡的香茶,味虽不浓,但觉沁入肺腑,余香犹存。她有极强的洞察力和敏锐的眼力,文中对各色人物、各种景象、各少数民族居住环境、建筑风格、生活习俗、文化背景以及特有的衣着服饰描写得具体、形象、细腻、剔透,可谓栩栩如生,历历在目,身入其境,难以忘怀。诚然,她毕竟是一个初学写作者,对素材取舍,结构安排,情节展现,故事演绎,语言驾驭等方面尚有许多不足之处,这些都是在所难免的。特别值得一提的,她是一位外国姑娘,写反映中国少数民族生活的文学作品,且又是自己独立翻译成中文,这难度就更大了。这八篇作品,是她初到中国的结晶。是她通过艰辛的劳作,勤奋的汗水,顽强的毅力,坚韧的斗志,饱含对中国的深情和挚爱之心而铸就成的。毋庸置疑,她在文学写作上迈出了可喜的一步,为实现她从小梦想的旅程前进了一步。我为她感到无比高兴,并表示衷心祝贺!我深信:只要她坚定信念,充满信心,勇往直前,深入生活,加强文学修养,提高汉语言水平,一定能写出更多更美的文学作品。去年九月,她在昆明与一位中国青年喜结良缘,过着愉快幸福的生活,并表示将投入新的写作。

    雪莲,多么好听的名字啊,一朵靓丽的雪莲花!

    黄来铭(中国)

    二O O七年三月于昆明

    INDIMENTICABILE PU ZHE HEI

    A Pu Zhe Hei, un ridente villaggio della Cina meridionale, ogni anno, nel quarto mese lunare, si svolgeva una grande festa del popolo dei Sani, con danze e musiche tradizionali e con una famosa sfilata di barche sul fiume. Di giorno, durante la sfilata, era usanza che la gente del luogo dalla riva gettasse contro le barche che si avvicinavano alla terraferma enormi bacinelle colme d’acqua fredda, provocando un grande frastuono di grida e di allegre risate. In quei giorni tutto il villaggio risuonava di gioia!

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