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Jazz
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Ebook63 pages53 minutes

Jazz

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About this ebook

Un intrigo nella splendida cornice delle Alpi italiane. Una ragazza sparisce anche se nessuno sembra essere così interessato alla sua ricerca. Solo un uomo che vive isolato tra le montagne si prende a cuore l'onere di comprendere, di capire cosa sia accaduto alla giovane e cosa ci sia dietro alla sua scomparsa. Così ripercorrerà alcuni eventi della sua vita passata, incontrando persone che pensava non avesse dovuto rivedere più e combattendo la sua battaglia contro un nemico che alla fine si rivelerà fin troppo vicino a lui.

LanguageItaliano
Release dateJun 16, 2017
ISBN9781370068869
Jazz

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    Jazz - Robert Mc Castle

    Jazz

    Robert Mc CASTLE

    Published by Lybra Edizioni Digitali at Smashwords

    Copyright 2017 Robert Mc Castle

    Discover other titles by Robert Mc Castle at Smashwords.com

    ~~~~~~

    Smashwords Edition, License Notes

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    Indice dei contenuti

    Jazz

    Altri racconti dello stesso autore

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    Jazz

    I contenuti di questo racconto sono esclusivamente frutto dell'immaginazione. Qualsiasi riferimento a persone, fatti o avvenimenti realmente accaduti deve considerarsi del tutto occasionale.

    Il sole si tuffava ormai dietro alle cime dei monti che incorniciavano il paese, lasciandosi alle spalle una scia rossa animata da alcune nuvole sparse nel cielo azzurro primaverile. La luna avrebbe fatto capolino di lì a poco, quando il rosso del tramonto sarebbe sparito dietro ai monti ancora innevati. Le sfumature del cielo passarono in pochi istanti dall'azzurro intenso tipico di una bella giornata, al blu cobalto, al blu intenso, fino a raggiungere definitivamente il colore nero della notte. Ed era allora che mille luci infinitesimamente piccole finora invisibili, si mostrarono per regalare al paese la volta stellare più nitida e trasparente della stagione, con una luna piena, ancora bassa, che donava a tutto il paese una luce diffusa, bianca da restarsene ad ammirarla per l'intera notte. Lassù, oltre i mille metri di altitudine, in montagna, sulle malghe, o nelle terrazze infiorate delle baite, era ancora possibile ammirare un simile spettacolo, magari sorseggiando da una buona tazza calda di infuso alle erbe che riusciva a scaldarti le mani intirizzite dal freddo ed a farti bruciare la gola. Probabilmente anche gli animali nei boschi, in quel momento, se ne stavano fermi ad ammirare quello spettacolo che la natura regalava.

    Ma laggiù, sulla valle, a mezza costa, una fila di luci al neon, inquinava quella vista così magica e naturale; gli effetti del progresso, avrebbe detto con disapprovazione qualche vecchio malgaro, non abituato a tutte quelle luci, a tutto quel rumore che ogni tanto veniva su, dalla valle.

    Nel castello, ristrutturato di recente da una impresa di Milano, fervevano i preparativi; le luci erano accese ad illuminare la via di accesso che dalla strada statale avrebbe portato gli ospiti fino a su, fino al parcheggio, dove un piccolo esercito di ragazzi in uniforme, avrebbe provveduto a parcheggiare le autovetture dei fortunati che per quella sera avevano ricevuto l'invito ad intervenire alla festa. Già da una settimana in paese si era insinuata quella strana psicosi che i più disincantati avevano subito ribattezzato come caccia all'invito. Ma a quanto pareva solo pochissime e selezionatissime autorità del paese avevano ricevuto il tanto agognato cartoncino verde. Gli inviti verdi erano stati distribuiti, per lo più, a gente di fuori, personalità, gente dello spettacolo, veline, e, ovviamente uomini politici molto in vista. Ma a nessuno era dato di sapere niente di più; la lista degli invitati era assolutamente segreta, come pure il nome di coloro che avevano organizzato una simile festa.

    Gunther, sorseggiando la sua birra, comodamente seduto sulla terrazza della sua malga, si dava da fare col binocolo, quello che gli zii avevano regalato al suo figliolo per la Cresima, e stava cercando di mettere bene a fuoco il vialetto di ingresso; ma quel dannato coso proprio non ce la faceva a stare fermo su un obiettivo ben preciso, e vedere qualcosa era sempre più difficile. Inoltre l'ingresso era sull'altro lato del fabbricato, e quindi Gunther col suo binocolo non avrebbe potuto vedere nulla lo stesso, anche se fosse riuscito a tenerlo fermo per un tempo sufficiente a far abituare i suoi occhi allo strumento.

    Indice

    ~~~~~~

    La grossa sala nella quale erano stati riuniti tutti gli ospiti, era immersa nella penombra; poche lampade emettevano una luce diffusa sufficientemente bassa da non lasciar vedere chi fosse seduto nel tavolo vicino, ma consentiva solo di poter scegliere le posate giuste da abbinare alla portata che i venti camerieri in divisa bianca dai bottoni oro, servivano ai tavoli. La privacy degli ospiti era in questo modo

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