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Ossa, terzo episodio
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Ebook28 pages21 minutes

Ossa, terzo episodio

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Ogni famiglia ha il suo scheletro nell'armadio! 
Per esser perdonati bisogna espiare le proprie colpe, ma quale peccato  verrà imputato ad Edmondo Acquaviva? Unicamente indagando potrà scoprirlo....
LanguageItaliano
PublisherPubMe
Release dateDec 29, 2017
ISBN9788871637938
Ossa, terzo episodio

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    Ossa, terzo episodio - Monika M

    OSSA

    Espiazione

    Monika M

    La solitudine si rivelò non essere poi quella compagna che tanto aveva bramato possedere. Probabilmente la vecchiaia non si addiceva a quella emarginazione, le ore trascorrevano lente e vuote. Vuote, questa era la cosa peggiore. Non aveva nulla e nessuno che colmasse le sue giornate che, svegliandosi all’alba, si dilatavano sino all’eternità.

    Carmela non aveva più fatto ritorno, scomparsa, come anni prima Antonio Picone. Il maresciallo Esposito, dal canto suo, aveva via via diradato sempre più le sue visite. Non che non avessero più nulla da dirsi, Edmondo si convinse che questo trovasse sconveniente mischiarsi con chi poteva poi rivelarsi il vero colpevole di tutto quel mistero.

    Come dargli torto? Era tutto iniziato con il suo ritorno a Napoli. Il ritrovamento dello scheletro prima e poi la scomparsa della scomoda cameriera con la quale doveva dividere il nativo palazzo… insomma tutto faceva pensare che lui fosse il regista di tali accadimenti inspiegabili.

    Gennaio volgeva al termine. L’aria rigida dell’inverno ormai fattosi pieno lo costringeva così a sfruttare unicamente la mattina per le sue immancabili passeggiate. Del resto gli restavano solo quelle, ed era stato quel nulla a spingerlo verso nuove e vecchie passioni, una su tutte il teatro.

    Probabilmente non esisteva un solo napoletano non appassionato all’arte della recitazione, al teatro. Il San Carlo, costruito da un Re, era invero il simbolo più egalitario della città.

    Le passeggiate, che mai cambiavano tragitto, lo conducevano lungo via Partenope. Eleganti palazzi affacciavano sul mare azzurro e calmo, costruendo una raffinata cornice al paesaggio.

    Il silenzio al quale era condannato per ore interminabili favoriva ed incitava continue indagini su ciò che era accaduto. Quelle due parole, scritte sulle lapidi, lo

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