Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Antologia laCOOLtura narrativa: Vol. 2
Antologia laCOOLtura narrativa: Vol. 2
Antologia laCOOLtura narrativa: Vol. 2
Ebook103 pages1 hour

Antologia laCOOLtura narrativa: Vol. 2

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Questa antologia è il secondo volume nato all’interno de la COOLtura narrativa, la prima edizione del concorso letterario e figurativo organizzato dall’associazione la COOLtura che edita l’omonima rivista online di approfondimento. I racconti pubblicati all’interno dell’antologia sono stati selezionati da un gruppo di redattori della rivista che ha valutato le proposte dei partecipanti giunte per le varie sezioni del concorso. Il secondo volume presenta racconti suddivisi in tre sezioni: realistico/piscologico, fantasy e horror.

La COOLtura:

L’associazione culturale la COOLtura edita l’omonima rivista online di approfondimento. Testata giornalistica dal 2015, la COOLtura è stata fondata nel 2014 da un gruppo di giovani universitari che dal nulla è riuscito a creare una rivista con migliaia di articoli di letteratura, storia, cinema, fumetti, tecnologia e tanto altro, con un notevole successo di pubblico. Oltre alla rivista, l’associazione si occupa anche dell’organizzazione di convegni ed eventi culturali.
LanguageItaliano
Release dateMar 29, 2018
ISBN9788827596401
Antologia laCOOLtura narrativa: Vol. 2

Read more from Aa. Vv.

Related authors

Related to Antologia laCOOLtura narrativa

Related ebooks

Fantasy For You

View More

Related articles

Reviews for Antologia laCOOLtura narrativa

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Antologia laCOOLtura narrativa - AA. VV.

    AA. VV.

    Antologia laCOOLtura narrativa Vol. 2

    Comitato Editoriale

    Giuseppina Di Luna, Roberta Fabozzi, Valentina Labattaglia, Francesca Lomasto, Pia Lombardi, Vincenzo Marino, Mario Sanseverino, Luigi V. Santoro, Antonio Somma, Maria Fiorella Suozzo, Mimmo Vitale.

    © 2018 Il Terebinto Edizioni

    © 2018 Associazione Culturale La Cooltura

    UUID: 05f4dd62-2f4d-11e8-b10b-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    REALISTICO/PSICOLOGICO

    Una macchia sul bianco

    Ermione

    Vivianne

    Dove sarà

    In qualsiasi forma io ci sarò

    La stampella

    Stampella

    Pochette

    FANTASY

    Cavie

    Fuel

    Se il nuovo ha un inizio, esso è sempre una partenza

    Io sono il Servitore

    HORROR

    666app

    Lo storyteller

    REALISTICO/PSICOLOGICO

    Una macchia sul bianco

    di Eleonora Bonora

    La mia famiglia è felice, loro sorridono, mia madre prepara la cena. È Natale, la neve cade leggera sulle strade già bianche, più la guardo e più sembra cadere lenta. Riesco quasi a distinguere i diversi fiocchi di neve che dolcemente si appoggiano e si uniscono agli altri.

    – Abbie! Vieni, la cena è pronta! – mia madre mi chiama dalla cucina.

    Mi ci vuole qualche minuto per distogliere lo sguardo da quel bellissimo paesaggio, ormai completamente dipinto di bianco. Non riesco a credere che non lo rivedrò mai più, ma sono contenta di ricordarmi questo posto così: i verdi pini macchiati qua e là dal bianco della neve; mi sembra di vedere la figura di Van Gogh che dipinge come più gli piace quegli alberi aghiformi che resistono al freddo dell’inverno. Poi c’è quel sentiero che porta nel paese, risulta invisibile, ma io lo vedo. Sono quasi sedici anni che lo percorro, ogni giorno. L’ho sempre odiato: non era asfaltato e tutte le volte che lo raggiungevo la mattina rischiavo di cadere, ma penso che sarà la cosa che mi mancherà più di tutte.

    Raggiungo la mia famiglia. Mio fratello è occupato a giocare con la forchetta davanti a sé. Vedo la chioma di mia madre raccolta che sembra aver deciso di scappare dalle pinzette che con tanta cura ha messo questa mattina. Mio padre: un uomo per bene, un uomo inflessibile, nessuno tiene testa alle persone come lui.

    Questa è una serata come le altre, ma qualcosa dentro di me non riesce a farmela vivere come tale. Io so cosa succederà, ma non so quando. Certo, la morte è un avvenimento normale e si muore senza spavento. Ma la coscienza della morte, la certezza della morte inevitabile, rende tragiche le ore che la precedono.

    Questa sera ho deciso di mangiare tutto, anche quelle odiose verdure che proprio non mi piacciono. E questo buon odore? Ma sì, è il pollo arrosto che mamma sta portando in tavola, nessuno cucina meglio di lei: amo la sua cucina.

    C’è un lieve rumore di sottofondo: mio padre ha sempre amato la musica classica, è la dolce melodia di Beethoven. Per qualche strano motivo considera Per Elisa la canzone adatta a qualsiasi tipo di momento. Sarà adatta anche per questo? Continuo ad ascoltare la profonda voce di papà canticchiare quella bella canzone.

    Eccola, mia mamma porta in tavola anche il dolce. Una cena perfetta. Ma si sa, le cose belle non durano per sempre.

    Sbam! Qualcuno ha aperto la porta, o meglio, credo che l’abbia sfondata. Dei passi si avvicinano, non è una sola persona: sento tanti, troppi passi che arrivano sempre più vicini alla vecchia cucina, in cui tutti noi ci troviamo ora.

    – Di qua! – urla una voce, è un uomo. – Le luci sono accese! La porta in legno si apre cigolando. Sono in cinque, cinque uomini armati si trovano davanti a noi.

    Paura? No, rimpianto. Non ho mai apprezzato le piccole cose che rendono speciale ogni singolo giorno. Ora è tardi.

    – Uscite – ordina un uomo fra i cinque.

    Obbediamo senza opporci.

    Siamo forse dei codardi? Forse potete definirci tali, ma perché combattere l’ignoranza? Niente vince sull’ignoranza, perché nessuno può far ragionare gli ignoranti.

    L’aria fredda dell’inverno mi fa correre lungo la schiena un brivido.

    Qualcuno mi prende la mano: mio fratello. Poverino, ha solo cinque anni, quale mostro porrebbe fine alla sua vita? Certamente, solo lei può: solo la guerra.

    Ci fanno disporre uno accanto all’altro.

    Do un bacio sulla fronte al mio piccolo fratellino.

    Bang! Mio padre cade a terra.

    Per la prima volta vedo la sua figura scomposta. Addio papà.

    Bang! Ciao mamma, mi mancherai, ricordati che ti voglio bene.

    Bang. Qualcosa tira il mio braccio verso il basso. Ehi, piccolo, sii felice, perché d’ora in poi non vedrai più questo orrore.

    La bianca neve è ora macchiata del colore della guerra. È rossa. Ho sempre amato quel colore e ora sarà su di me per sempre.

    Mi sbagliavo prima. Il destino ha deciso di essere clemente con me: mi ha dato la possibilità di vedere un’ultima volta il familiare paesaggio di fronte a casa mia. Che bello scenario: i pini e le strade tinti di bianco. Bianco, il colore della pace.

    Il sangue rappresenta il colore della guerra, è solo una macchia sul bianco, domani non ci sarà più. La pace è più forte della guerra, la neve fa sparire ogni traccia di quell’orrore.

    – Mi dispiace, noi eseguiamo solo gli ordini. – L’ignoranza ha parlato.

    Bang! Ora faccio parte dei segni della guerra che la pace si porterà via.

    Eleonora Bonora

    Ha quattordici anni e frequenta la prima liceo linguistico a Fossano.

    Ama scrivere e ha iniziato con brevi racconti quando aveva circa nove anni. Le piace il fatto di poter raccontare la sua realtà delle cose e che, tramite i racconti, le persone possano capire le sue idee e le sue opinioni.

    Da due anni scrive sulla piattaforma di Wattpad e, con l’aiuto dei suoi lettori, cerca di migliorare sempre di più nella scrittura.

    Ermione

    di Bianca Cardito

    Notte d’estate. Diluviava. E si respirava quell’umida brezza della pioggia sull’asfalto ardente, sull’erba arida, sulla sabbia nera. E nella dolce agonia con cui ogni nuvola versava il proprio pianto, lei lasciava la mano fuori il finestrino e aspettava che una goccia le si posasse sulle dita, come se farsele scivolare addosso fosse un modo per seminare i problemi. E se una goccia le esplodeva sul palmo, lei la assaggiava e diceva a tutti che sapeva di buono. Non aveva alcun sapore, in realtà, se non quello della trasgressione, come avesse aperto la bocca al cielo e si fosse fatta piovere in gola.

    Fissava distrattamente i tergicristalli e pareva le procurassero sonnolenza; e allora alzava il finestrino e studiava il modo in cui ogni goccia caduta sul vetro era spazzata via. Tuttavia, la parte che preferiva era l’uscita dell’auto dalla breve galleria, dal ponte veloce sopra la sua testa. Per un secondo pareva smettesse di piovere e poi, all’uscita, prepotente, tornava la pioggia e i tergicristalli non facevano in tempo, perché lei aveva già bagnato ogni centimetro del vetro.

    Era arrivata sotto casa, giunta a destinazione ma le pareva troppo bello il momento, troppo per andar via.

    Perché l’auto era spenta, immersa nel buio e, la pioggia continuava a cadere e i vetri si coprivano di specchi

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1