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Quaderni Musicologici - Timbro
Quaderni Musicologici - Timbro
Quaderni Musicologici - Timbro
Ebook85 pages58 minutes

Quaderni Musicologici - Timbro

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Il timbro è la qualità di un suono, il “colore tonale”, questo si sa… Quel che meno si sa è che sia la metafisica sia la fenomenologia della musica passa attraverso il coagulo degli atomi sonici, ovvero che ancor prima di sapere dei quattro parametri del suono e del suo profilo dinamico, dobbiamo sapere di cosa è fatto un suono, soprattutto quello musicale, come si comporta nell’aria e di come noi umani lo percepiamo. 
In questo quaderno si dà conto di tutto ciò e quindi di quanto il singolo evento sonico puntiforme sia la sostanza musicale, la massa e trama fondamentale, e che anche solo con la sua atmosfera timbrica possa determinare lo scenario sonico.
LanguageItaliano
PublisherCarlo Pasceri
Release dateApr 23, 2018
ISBN9788828313915
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    Quaderni Musicologici - Timbro - Carlo Pasceri

    cpasceri@libero.it

    Metafisica della musica

    Si può intuire che il tempo e lo spazio nel mondo fisico siano strettamente correlati; un po’ meno nel mondo musicale, pur sapendo che sono due elementi interagenti. Che finanche in musica il tempo e lo spazio abbiano uguali concetti e strutturazioni formali, probabilmente si tende ad escluderlo. Tuttavia il tempo e lo spazio possiedono un’essenza che è una perfetta invariante fisica, una ricorsività fondamentale che governa inesorabilmente il mondo musicale.

    Sappiamo che nel lessico musicale il tempo è inteso sia come velocità di esecuzione sia come sinonimo di metro. Il tempo in musica è governato dal ritmo che ne è il suo frazionamento.

    Lo spazio in musica è da intendersi come le distanze intervallari che intercorrono tra le note, ovvero tra un DO e un SOL: suoni di diversa frequenza fondamentale si collocano in un diverso spazio fisico.

    Il tempo come complessiva velocità di esecuzione si misura in Battiti per minuto (bpm) e quindi in secondi, come metro è espresso in frazioni: 4/4, 6/8 ecc.

    Lo spazio tra note di diversa frequenza (Hertz) con espressioni come seconda, terza, quinta, ottava ecc.

    Il principio che origina tutti gli enti musicali è di rigoroso ordine e misura; ciò che Aristotele individuava come sorgente della bellezza.

    La musica è una formidabile conformazione di suoni di misurate proporzioni, calcolati accadimenti che si susseguono e sovrappongono, e la sua metafisica, ciò che primariamente determina l’insieme organico musicale, è stabilita dalla velocità.

    Questa grandezza fisico-meccanica, definita dal rapporto tra il movimento effettuato e il tempo impiegato, è il fattore basico degli impulsi sonici musicali, quello che struttura in modo fondamentale tutti gli elementi primari della musica: ritmo, melodia, armonia e timbro.

    E, a livello atomistico di generazione musicale, a seconda delle velocità degli impulsi sonici, si costituiscono i ritmi o le timbriche note delle melodie e armonie: quando molto lenti si producono i ritmi, quando molto veloci le note.

    Dunque, un pacchetto di ciclici impulsi sonici che si susseguono alla velocità di 2 al secondo, genera semplicemente una elementare scansione ritmica (sorta di pulsazione metronomica a 120 bpm), ma se aumentiamo la loro velocità di una ventina di volte otterremo una pura nota (senza armoniche, tipo diapason) che corrisponde, convenzionalmente nel nostro sistema, circa al MI0 (2400 bpm); se aumentata di 31 volte il SI0 (3720 bpm): se sovrapposte queste due note producono un armonia di quinta, il classico bicordo usato nell’Hard-Rock e nel Metal.

    Mentre se aumentiamo la velocità di 26 volte otteniamo il SOL#0 (3120 bpm), e con tutti e tre i cicli d’impulsi sovrapposti abbiamo l’armonia dell’accordo MI maggiore.

    Stessa cosa da un punto di vista differente: se genericamente si assume una nota fondamentale di un accordo e si considera (per comodità) che abbia una pulsazione di 60 bpm, per generare una triade maggiore bisogna semplicemente considerare i rapporti tra le tre frequenze, 5/4 + 6/5, quindi eseguire elementare operazione aritmetica: si ottiene per la seconda nota (intervallo di terza maggiore) velocità di 75bpm, e per la terza (intervallo di quinta giusta) 90.

    Triade minore 60 – 72 – 90; aumentata 60 – 75 – 96; diminuita 60 – 72 – 84 (con 105 si sovrappone settima minore, 112,5 settima maggiore; naturalmente 120 un’ottava).

    Tornando al ritmo, e quindi riducendo la velocità del bicordo MI0-SI0, si consegue un poliritmo tanto conosciuto quanto interessante, quello della terzina (appresso nel capitolo Fenomenologia della Musica si riprende il tema anche con esempi su spartiti).

    Però non è finita qui: infatti, oltre a queste vibrazioni esterne, sappiamo che una nota si definisce mediante la sua intonazione frequenziale, ossia di un suono avente una vibrazione fondamentale ma che pure internamente ha una moltitudine di altre frequenze dette armoniche, che ne sono suoi irraggiamenti, il suo colore sonico, il timbro.

    Le armoniche di una nota musicale hanno tra loro un’ineluttabile correlazione spaziale (intervallare) che è sempre la stessa: la seconda armonica è un’ottava, la terza una quinta, la quarta un’altra ottava, poi una terza ecc. Pertanto questa correlazione è una costante, anzi, è la costante musicale. Dunque le note hanno una peculiare vibrazione interna e siccome è del tutto ordinata e ricorsiva, è un’invariante basata sull’addizione dello spazio frequenziale attinente all’onda della fondamentale: se per esempio la prima armonica è un MI0 (circa 41 Hz), tutte le armoniche successive sono l’effetto della ricorsiva addizione di questa frequenza, perciò la seconda circa 82 Hz, la terza 123 Hz e così via.

    Orbene, ugualmente alla nota, anche nel ritmo si configura la stessa cosa. Traslando nel tempo puro, ovvero in un calcolato segmento temporale (l’analogo della nota), per esempio di 2 secondi, il battito metrico fondamentale (la frequenza intonativa) si ottiene rapportando 60 alla porzione di tempo presa in esame espressa in secondi (nel nostro caso 2); applicando quindi l’elementare formuletta, 60/2 = 30. La primaria scansione ritmico-metrica, il battito fondamentale (sovente è considerato il quarto, la semiminima) in un segmento di due seconde

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