Angeli per Caso: Angeli per Caso, #1
By Pet TorreS
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About this ebook
La diciassettenne Persephone Montserrat inizia il college e nella lezione di storia del primo giorno di scuola si racconta di una leggenda chiamata Angeli per Caso.
Alcuni giorni dopo, incontra al college un bellissimo e adorabile ragazzo di nome Elyon Ruman, che è molto gentile nei suoi confronti e Persephone è felice al suo fianco. Ma quello stesso giorno, incontra anche un ragazzo misterioso di nome Michaels Mendrin. È molto maleducato nei suoi confronti e Persephone inizia a provare disgusto nei suoi confronti.
Entrambi i ragazzi hanno dei segreti e Persephone non li saprà mai.
Un mistero sarà parte della sua vita dopo che una profezia nascosta si sarà avverata.
Pet TorreS
Pet TorreS is the pseudonym created by the author with the initials of her real name and surname.The author is a young woman who was born in the interior of Rio de Janeiro. She attended the Fashion Design faculty.However, Pet TorreS has been writing novels since she was 10 years old. In 2008 alone, she decided to pursue her career as a self-published author and expose to the world her beautiful love stories.One of your dreams is to be eternalized by her works.Pet TorreS is also a porter of Rheumatoid Arthritis and Lupus. She came to discover it just a few years ago and these illnesses have shaken up her daily routine to continue writing beautiful novels.
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Angeli per Caso - Pet TorreS
Grazie per la lettura di questa bella serie su Angeli adorabili.
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Questo libro è un'opera di fantasia. I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi descritti sono frutto dell'immaginazione dell'autrice oppure sono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone, viventi o defunte, luoghi o fatti o enti reali è puramente casuale.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere utilizzata o riprodotta in alcun modo senza autorizzazione scritta da parte dell'autrice.
Il libro
La diciassettenne Persephone Montserrat inizia il college e nella lezione di storia del primo giorno di scuola si racconta di una leggenda chiamata Angeli per Caso.
Alcuni giorni dopo, incontra al college un bellissimo e adorabile ragazzo di nome Elyon Ruman, che è molto gentile nei suoi confronti e Persephone è felice al suo fianco. Ma quello stesso giorno, incontra anche un ragazzo misterioso di nome Michaels Mendrin. È molto maleducato nei suoi confronti e Persephone inizia a provare disgusto nei suoi confronti.
Entrambi i ragazzi hanno dei segreti e Persephone non li saprà mai.
Un mistero sarà parte della sua vita dopo che una profezia nascosta si sarà avverata.
CAPITOLO 1
L'INIZIO DELLA STORIA
––––––––
PERSEPHONE
Una bellissima notte.
Ci si aspetta un bellissimo momento.
Ma ciò che stava per capitare, poteva rovinare tutto.
«Dai, Persephone, salta da quassù!» strillò un ragazzo ignoto mentre passava di corsa accanto a me in cima ad un serbatoio idrico a torre. Aveva due ali nere allungate dietro la schiena. In quell'istante, tenni lo sguardo fisso verso il basso, provando a pensare a quale altezza fossi e da lì a poco sentii l'aria inspirata scorrazzare con forza dentro di me. Notai anche di essere scalza e di avere il corpo coperto da una camicia da notte. I capelli erano voluminosi e svolazzavano nel debole vento.
In seguito, alquanto spaventata, guardai dall'altra parte e vidi l'espressione dell'angelo misterioso che con insofferenza mi ordinava: «Salta ora!»
Feci cenno di no con la testa e mi sforzai di non ascoltare la sua insistente richiesta.
Ma alcuni secondi dopo, sentii la sua mano spingermi di lato e finii per cadere.
Profondamente desolata, chiusi gli occhi quando sentii che il mio corpo stava cadendo velocemente ed era certo che avrebbe toccato terra nel peggiore modo possibile. Al contrario, quando avvertii che il mio corpo era tenuto da due mani lunghe e forti, avevo gli occhi di nuovo spalancati. Dopodiché, l'ultima cosa che i miei occhi terrorizzati incrociarono fu il volto dell'angelo segreto. Si stava alzando in volo con le sue ali bianche. E mi teneva tra le braccia.
«Chi sei?»
«Sta' tranquilla.» Dalla voce sembrava buono. Il cuore iniziò ad agitarsi dentro di me. «Sei protetta tra le mie braccia.»
Infine, dopo quell'esatto minuto, uno squarcio bianco sopra il cervello mi fece aprire gli occhi. Ero seduta sul letto e capii di essere nella camera da letto. Indossavo la camicia da notte chiara. E, per molto tempo, quello era stato il mio sogno ricorrente. Da lì a poco, le mani mi scivolarono nervosamente sui lunghi capelli castani sciolti e fissai il soffitto. Ero davvero stanca di sognare la stessa cosa così spesso.
CAPITOLO 2
L'ARDUA SCELTA
PERSEPHONE
In quell'occasione potrei dire di essere stata felice.
Il dubbio potrebbe descrivere tutto ciò che mi passava per la testa.
L'ansia potrebbe descrivere ciò che era imprigionato dentro di me.
Stavo per frequentare il primo giorno di college ed ero talmente ansiosa che mi fermai mentre stavo mettendo in piedi l'armadietto e, nello stesso momento, con l'altra mano afferravo un sacco di vestiti. Non ci misi molto a pensare di essere arrivata dal negozio di vestiti.
«Che colore sarebbe meglio indossare per il primo giorno di college? Bianco o nero?» mi chiesi tenendo un abito bianco da una parte e uno nero dall'altra. «Uhm, Persephone, che decisione terribile!»
Ma, confusa, proseguii con l'ardua scelta. In quel momento mi andava bene non avere molti abiti tra cui scegliere.
Da lì a poco, il mio grido richiese un aiuto dall'esterno della stanza.
«Per favore, mamma, potresti aiutarmi?»
«Cosa succede, cara?» mi chiese dopo che il volto divenne visibile all'imbocco della mia stanza. Continuò a starsene lì in piedi osservandomi dalla testa ai piedi.
«Ho bisogno del tuo aiuto. È una questione di vita o di morte.» L'indecisione mi portò davanti allo specchio. Lo guardai con i due vestiti in mano.
«Seriamente?» Incrociò le braccia sul petto e continuò a fissarmi in maniera non molto seria.
«Seriamente, mamma, devo scegliere dei bei vestiti per il primo giorno di college» provai a spiegarle e a convincerla a fare l'ardua scelta al posto mio. «Beh, preferisci quello bianco o quello nero? Sii sincera, per favore.»
«Sono entrambi splendidi, figlia mia.»
Il corpo era appassito. Finii per gettare i vestiti sul letto e smisi quasi di sentirmi bella e pronta per il primo giorno di scuola.
«Grazie del suggerimento neutrale, ma finora non mi sei stata d'aiuto.»
La mamma mi sorrise senza evitare di avvicinarsi piano a me. Si fermò davanti a me e guardò i vestiti sul letto, pensando sicuramente che non fossero adatti al mio corpo.
«Persephone, è solo il primo giorno di lezione al college, non un ballo di fine anno. Capisci?»
Nel mentre, mi misi a sedere sul materasso e finii per stringere il mio orsacchiotto. Fu allora che provai a scegliere le parole esatte che mostrassero tutta la mia frustrazione.
Purtroppo, finora non era filato tutto liscio, anche se ci speravo.
«Mamma, so che sei stata un'adolescente un giorno, e immagino che tu sappia come mi sento e quanto bella voglia sembrare nel primo giorno nel nuovo istituto scolastico.»
La mamma finì per darmi ragione.
«Va bene, se fossi in te, andrei al college con quello blu chiaro, così la scelta tra i tuoi due colori preferiti non sarà così dura.»
Ravvivata, con le labbra le lasciai un piccolo bacio sulla guancia.
La mamma sorrise affabilmente davanti a me. E la mia voce si mise a dichiarare in tono allegro:
«Davvero, mamma, credo che tu abbia proprio ragione.» Feci una breve pausa, mentre con la mano destra presi l'abito blu chiaro dalla rete a molle bianca. «Vado vestita di blu chiaro e la finisco con questa ossessione angosciante di vestire sempre di bianco o di nero.»
«Va bene, cara, appoggio la tua ultima idea.» Guardò la mia figura vicina allo specchio, mentre mi provavo a immaginare vestita di blu chiaro quasi fossi una bambola. «Posso andare ora? Devo finire di preparare la cena.»
«Sì, mamma.» Mi voltai a guardarla. «E grazie per l'ottima scelta!»
Mi sorrise con le labbra e, avviandosi verso la porta d'ingresso, disse:
«Non devi ringraziarmi per questo.» Continuò: «Sono tua mamma e, tra le altre cose, voglio che tu sia bellissima e felice al college.»
CAPITOLO 3
IL TERRIBILE INCIDENTE
––––––––
MICHAELS
Molto velocemente, abbandonai la stanza, scesi le scale e andai diritto nel soggiorno. Con la mano presi le chiavi della moto dal tavolo centrale e in quel momento papà mi guardò con aria seria. Era seduto sul divano e aveva la nota maglietta a scacchi a maniche corte, mentre i piccoli occhi guardavano la televisione. Il duro lavoro nell'officina meccanica doveva averlo stancato molto. Nella mano destra reggeva una bottiglia di birra. Papà era diventato un alcolista convinto dopo la morte di mamma qualche anno fa e la sua vita era diventata un inferno pieno di bottiglie di birra, bottiglie di vino e un sacco di alcolici.
«Michaels, non ti allontanerai da casa con la moto stasera!» gridò alle mie spalle e continuai a camminare verso la porta principale chiusa a chiave, poiché non avevo intenzione di ascoltare i suoi ordini. Non ero più un bambino e lui l'avrebbe già dovuto sapere.
«Papà, questa moto è mia, sono adulto e non puoi controllare sempre la mia vita. D'accordo?» Con fare ribelle, spinsi la porta verso di me ed essa mi si aprì dinanzi.
«Michaels, non