Una detective magica: Magiche avventure di Arina, #2
By Olga Kryuchkova and Elena Kryuchkova
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Leggete la prosecuzione del libro "La Bestia senza nessuna Bella". Le avventure magiche di Arina Solovyova continuano!
Nel mondo magico di Miranda la quiete non è durata a lungo. Per colpa di un misterioso Bianconiglio è stato smarrito un cristallo magico di luce lunare, un artefatto che, di proprietà di re Oberon, esaudisce i desideri. Se qualche avido abitante del mondo magico se ne appropriasse potrebbero accadere molte disgrazie.
Nel frattempo Miranda ha lasciato il suo lavoro di fata madrina e si è trasferita al Settore Ricerca Artefatti Magici. La maga è intenzionata a ritrovare il cristallo perduto, assieme alla sua assistente Arina Solovyova e al suo gattino magico Bertrand. Per riuscirci, tutti e tre si trasferiscono in un mondo molto simile all'Inghilterra dell'epoca vittoriana e finiscono nella città di Londinium. È là che devono aprire un'agenzia di investigazioni, risolvere il mistero del cane Baskerville e incontrare di nuovo il misterioso Bianconiglio. Come andrà a finire?...
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Book preview
Una detective magica - Olga Kryuchkova
Elena Kryučkova
Olga Kryučkova
Una detective magica
Personaggi...........................................................................................................................1
Capitolo 1.............................................................................................................................2
Capitolo 2.............................................................................................................................9
Capitolo 3..........................................................................................................................15
Capitolo 4..........................................................................................................................21
Capitolo 5..........................................................................................................................27
Capitolo 6..........................................................................................................................34
Capitolo 7..........................................................................................................................41
Capitolo 8..........................................................................................................................48
Capitolo 9..........................................................................................................................54
Capitolo 10........................................................................................................................59
Vocabolario.......................................................................................................................65
Personaggi
Arina Solovyova — eroina della storia, assistente maga
Bertrand — o semplicemente Bertik, il gatto magico di Arina
Miranda — ex fata madrina, ora lavora nel Settore Ricerca Artefatti
Oberon — re degli spiriti, marito di Titania
Titania — regina degli spiriti, moglie di Oberon
Cristallo magico di luce lunare — artefatto di re Oberon, esaudisce i desideri
James Mortimer — medico in servizio in una delle cliniche private di Londinium, padre di Ethan e Clarissa
Mary Mortimer — moglie di James, madre di Ethan e Clarissa
Ethan Mortimer — figlio di James e Mary, fratello maggiore di Clarissa
Clarissa Mortimer — figlia di James e Mary, sorella minore di Ethan
Vivi — yorkshire terrier, cane della famiglia Mortimer
Patrik Gordon — insegnante di musica alla scuola femminile
Jacqueline Denver — moglie del fotografo Carl Denver
Charles Baskerville — lord, proprietario di aziende e negozi
John Barrymore — maggiordomo di Charles Baskerville
Wilford Grey — proprietario di una catena di negozi, in concorrenza con Charles Baskerville
Denzel Sander— proprietario di una fabbrica di mobili
Palla di Neve — unicorno
Bianconiglio — arguto coniglio in giacca e cravatta
Regina di Cuori — sovrana del Paese delle Meraviglie
Re Crepuscolo — sovrano del Paese del Tramonto
Capitolo 1
Era appena iniziato gennaio e si erano da poco concluse le feste di fine anno. Non erano ancora terminate però le vacanze scolastiche e prima che finissero ci sarebbe voluta ancora quasi una settimana.
Arina Solovyova era a casa sua, a gustarsi il periodo di riposo. Non molto tempo prima, come anche tutti gli altri studenti, anche lei aveva dovuto sostenere i compiti in classe e i test di verifica. Con sua enorme soddisfazione in tutte le prove il risultato era stato positivo, anche in matematica, materia nella quale incontrava sempre qualche difficoltà.
Assieme alle amiche, nei primi giorni di vacanza Arina aveva visitato il museo e la mostra di pittura contemporanea. Poi, però, le amiche erano andate fuori città per le feste e la ragazzina era rimasta sola.
Però non si stava annoiando. Per Natale i genitori le avevano regalato dei libri interessanti sull’Inghilterra dell’epoca vittoriana[1] e dei dvd con diversi documentari, per i quali la giovanetta aveva una grande passione. In quei giorni Arina era tutta presa dalle letture istruttive e dalla visione dei film.
Per esempio, aveva imparato che il periodo vittoriano, durante il regno della regina Victoria, è considerato uno dei più importanti nella storia dell’Inghilterra. Quell’epoca fu caratterizzata da rapidi cambiamenti nei più diversi ambiti della vita umana.
...Di tanto in tanto Arina si metteva in contatto con Miranda, attraverso lo specchio magico[2]. La maga condivideva con lei le ultime novità del mondo magico, perché dal momento in cui Arina era tornata a casa dopo le sue sorprendenti avventure erano già trascorsi sei mesi.
In quel periodo, nel mondo magico erano accadute un sacco di cose. Per esempio, subito dopo il matrimonio tra Chloe e re Richard si attendeva un nuovo arrivo in famiglia. Grazie alle scoperte della medicina magica si era riusciti infatti a stabilire che la nuova regina del Paese delle Rose, nei tempi stabiliti, avrebbe dato alla luce tre gemelline.
Dal canto suo, dopo che aveva deciso di lasciare i suoi incarichi di fata madrina, Miranda ora lavorava nel Settore Ricerca Artefatti. Fino a quel momento la maga era riuscita a risolvere con successo tutti i suoi compiti e non aveva avuto bisogno dell’aiuto di Arina.
Anche la minore delle due sorelle Solovyov aveva molto da raccontare alla ex fata madrina. Le aveva detto dei suoi successi con la magia, in cui si esercitava regolarmente, dopo aver ricevuto la licenza illimitata di assistente maga.
Per ricevere quella licenza, l’assistente aveva dovuto presentare richiesta ufficiale alla Direzione Centrale delle Maghe sull’Isola dell’Alba, che si trovava nel mondo di Miranda.
Come noto, le consuete licenze di fata o di maga dovevano essere rinnovate, tramite pagamento, ogni cinque anni. Le licenze da assistente, invece, non avevano scadenza, per il fatto che, però, avevano una serie di restrizioni. In base alla loro licenza, le assistenti non potevano praticare incantesimi di grande entità e anche la magia di livello inferiore non poteva essere utilizzata più di dieci volte al giorno. Nel caso avessero provato ad utilizzarla per l’undicesima volta, l’incantesimo, semplicemente, non avrebbe funzionato!
Arina aveva sia una bacchetta magica di legno di rosa, sormontata da una stellina di quarzo, sia un libro di magia, contenente gli incantesimi più semplici. Però, certamente, l’argomento più amato nelle chiacchierate della ragazzina era il suo amato gattino magico Bertrand, o più semplicemente Bertik. Per il loro aspetto i gatti magici erano molto simili a quelli di un normale gatto di razza scozzese, gli Scottish Fold. Quelli magici, però, completavano la loro crescita in sei mesi, pesavano fino a cinque chilogrammi e vivevano fino a cinquant'anni.
Inoltre quei deliziosi gattini erano in grado di parlare, anche se potevano capirli solo coloro che credevano sinceramente nella magia. Perciò i genitori e la sorella di Arina potevano udire solamente i consueti miagolii.
E non solo, perché oltre a questa meravigliosa capacità, i gatti magici erano anche in grado di volare! In caso di necessità, sulla loro schiena apparivano delle bellissime alucce, simili a quelle delle libellule.
In sei mesi Bertik, come tutti i suoi altri consanguinei magici, aveva completato la sua crescita ed era diventato un grande batuffolo peloso rossiccio, con una lunga coda tigrata. I cuscinetti sulle sue zampe erano rimasti morbidi, come quelli di un piccolo gattino, mentre il nasino rosa era divenuto ancora più adorabile! Solamente, adesso non pesava cinque ma sette chilogrammi...
La causa di ciò era quanto mai prosaica: la famiglia Solovyov adorava l’animaletto e lo viziava continuamente con tantissimi cibi saporiti. Evidentemente il gattino li apprezzava molto! E così, quando cercava di volare (ovviamente, solo quando i genitori e la sorella di Arina non erano presenti), la sua parte posteriore pendeva verso il basso.
Bertik aveva un carattere capriccioso. Il gattino mangiava esclusivamente cibi di marca e preferiva soprattutto l’anatra con carote e spinaci. Ogni mattina correva in bagno, dove Arina lo pettinava con una speciale spazzola. Dopo questa operazione igienica, l’animaletto beveva un po’ d’acqua dal rubinetto e si lavava la testa sotto il getto.
Spesso Bertik saltava sulle ginocchia della sua padrona e, dopo essersi accomodato con la coda all’insù, diceva pigramente:
— Grattami la pancia... Frrr-frrr-frrr...
I genitori e Lisa, quando sentivano i miagolii, si intenerivano subito:
— Oh, che gattino dolce! È così socievole!
Bertik, che sapeva benissimo quanto lo amassero, iniziava allora a fare dolcemente le fusa.
...Quello stesso giorno i genitori di Arina erano usciti per fare visita a dei conoscenti, mentre Lisa, invece, era andata da un’amica, per prepararsi assieme agli esami universitari. Nella facoltà universitaria in cui la ragazza studiava la sessione di esami sarebbe iniziata immediatamente dopo le festività di fine anno.
Arina era rimasta a casa da sola, con il gatto. La ragazzina si era sistemata comodamente su una poltrona e si accingeva a leggere il nuovo libro che parlava dell’Inghilterra vittoriana. Il suo amatissimo quadrupede si era raggomitolato vicino a lei. All’improvviso, nella stanza echeggiò la suoneria dello specchio magico.
— La-la-la!.. — risuonò l’apparecchio.
Arina e il gatto fecero un balzo per la sorpresa.
— È Miranda?... — chiese il gatto con voce assonnata, stirandosi pigramente.
— Certamente... — annuì Arina.
La ragazzina prese in mano lo specchio e fece scorrere le dita lungo la sua cornice. Sulla superficie argentata apparve immediatamente il volto amico della maga. Il suo viso, però, sembrava agitato.
— Buongiorno, Miranda, — disse allegramente la scolaretta.
— Ciao! — rispose la sua interlocutrice. Decisa a non girare troppo attorno all’argomento, la informò immediatamente: — Arina, mi serve subito il tuo aiuto!
— Cos’è successo? — si preoccupò l’assistente maga. — È capitato qualcosa ad Henry, Isabel o Chloe? Forse re Richard è nei guai?
— Oh, non preoccuparti! — replicò l’ex fata madrina scuotendo la testa. — Loro stanno tutti bene...
— Di cosa si tratta, allora?
— Come di cosa? Sai già bene che ora lavoro nel Settore Ricerca Artefatti!
— Ah, allora hai bisogno di aiuto nella ricerca di un qualche oggetto magico... — si tranquillizzò un po’ Arina. Quanto meno, per i suoi amici non c’erano problemi...
Nel frattempo Miranda, gesticolando affannosamente nello specchio, aveva iniziato il suo racconto:
— Proprio così! La faccenda riguarda un artefatto! Devi sapere, mia cara, che poco tempo fa si è rivolto al nostro Settore il re degli spiriti, Oberon, assieme alla sua sposa, la regina Titania...
Arina, che era una personcina colta, aveva già sentito parlare di loro. Per quanto si ricordava, erano i nomi del re e della regina delle fate e degli elfi, i due sovrani del mondo magico nel folclore europeo medievale. E quegli stessi nomi erano anche quelli dei personaggi della commedia "Sogno di una notte di mezza estate, scritta tanti anni prima da Shakespeare.
L’opera del famoso poeta e drammaturgo inglese risale, approssimativamente, alla fine del XVI secolo. Sogno di una notte di mezza estate
è una commedia formata da tre trame che si intersecano a vicenda e che sono legate tra loro dall’imminente matrimonio che unirà uno dei personaggi, Teseo, il duca di Atene, all’imperatrice delle Amazzoni Ippolita. L’azione è ambientata ad Atene e nel bosco vicino alla città.
Secondo la storia, due giovani, Lisandro e Demetrio, aspirano alla mano di una delle più belle ragazze di Atene, Ermia. Ermia ama Lisandro, ma suo padre le ha proibito di sposarlo. I due innamorati, allora, tentano un gesto disperato: fuggire da Atene e andarsi a sposare là dove nessuno possa trovarli!
L’amica di Ermia, Elena, per l’amore che prova per Demetrio, gli svela il piano dei due innamorati. Demetrio si lancia allora all’inseguimento dei fuggiaschi, mentre Elena si precipita dietro di lui.
Al tramonto, nel bosco, davanti a loro avviene un fatto prodigioso. Lo spirito del bosco Puck fa cadere sugli occhi dei giovani una pozione magica, che li porta a cambiare, in modo caotico, l’oggetto del proprio amore. Così Lisandro si innamora di Elena e, di conseguenza, abbandona Ermia.
Oberon, visto l’errore di Puck, combina un altro guaio ed applica la pozione sugli occhi di Demetrio, che a sua volta si innamora di Elena e lotta con Lisandro per averla... Elena pensa