Antologia dal 3° concorso letterario La pelle non dimentica – Racconti e Poesia
By AA.VV.
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Per mezzo del concorso letterario “La pelle non dimentica”, Le Mezzelane Casa Editrice ha inteso occuparsi attivamente del cosiddetto femminicidio, come oggi viene definito “l’omicidio contro le donne, in tutte le sue manifestazioni, per motivi legati al genere.”
Per mezzo del concorso letterario “La pelle non dimentica”, Le Mezzelane Casa Editrice ha inteso occuparsi attivamente di un problema che si desidererebbe scomparso, e invece pare acquistare sempre maggior rilevanza: il cosiddetto femminicidio, come oggi viene definito con termine specifico e non neutro “l’omicidio contro le donne, in tutte le sue manifestazioni, per motivi legati al genere. Questi tipi di uccisione, che colpiscono la donna perché donna, non costituiscono incidenti isolati, frutto di perdite improvvise di controllo o di patologie psichiatriche, ma si configurano come l’ultimo atto di un continuum di violenza di carattere economico, psicologico, fisico o sessuale” (Milena Anzani, MA in Istituzioni e politiche dei diritti umani e della pace, Università di Padova / Volontaria di Servizio Civile Nazionale), a cui si aggiungono le violenze domestiche perpetrate e lo stupro.
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Antologia dal 3° concorso letterario La pelle non dimentica – Racconti e Poesia - AA.VV.
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Prefazione: il rapporto Onu 2018 sulla violenza di genere
La violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni più diffuse, persistenti e devastanti dei diritti umani nel mondo. Oggi rimane in gran parte non dichiarata a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna che la circondano.
La violenza contro le donne si manifesta in forma fisica, sessuale e psicologica, esempi sono:
Partner intimo: violenza, abuso psicologico, stupro coniugale, femminicidio;
Violenze sessuali e molestie da sconosciuti o conoscenti: stupro, atti sessuali forzati, avances sessuali indesiderate, abusi sessuali sui minori, matrimoni forzati, molestie di strada, stalking, molestie informatiche;
Tratta di esseri umani: schiavitù, sfruttamento sessuale;
Nei paesi sottosviluppati: mutilazione dei genitali, matrimonio infantile.
La dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, emessa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993, definisce la violenza di genere come qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca, o possa comportare, in senso fisico sessuale o danno psicologico o sofferenza alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che si verifichino nella vita pubblica o privata
.
Le conseguenze negative per la salute, psicologiche, sessuali e riproduttive della violenza contro le donne e le ragazze interessano le donne in tutte le fasi della loro vita.
È violenza contro le donne e le ragazze anche ostacolare la scolarizzazione primaria e il diritto all’istruzione. Tali comportamenti sono da biasimare, poiché limitano l’accesso all’istruzione superiore e possono tradursi in mancate o limitate opportunità per le donne nel mercato del lavoro.
La violenza di genere può accadere a chiunque e ovunque, ma alcune donne e ragazze sono più vulnerabili. Si pensi alle ragazze giovani o minorenni, alle anziane che non riescono a difendersi, alle donne che si identificano come lesbiche, bisessuali, transgender o intersessuali, alle donne migranti o rifugiate, alle donne indigene o in minoranza etnica, o alle donne che vivono con l’HIV, alle disabili, e coloro che vivono nelle crisi umanitarie.
La violenza contro le donne continua a rappresentare un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della pace e del rispetto dei diritti umani delle donne.
Alcuni dati degli ultimi cinque anni al 2017:
Una donna su tre subisce violenza fisica o sessuale più frequentemente da un partner intimo;
Solo il 52% delle donne sposate o conviventi prende liberamente le proprie decisioni in merito a rapporti sessuali, uso di contraccettivi e assistenza sanitaria;
In tutto il mondo, quasi 750 milioni di donne o ragazze si sono sposate prima del diciottesimo compleanno, mentre 200 milioni di donne e ragazze hanno subito la mutilazione dei genitali;
Una donna su due è stata uccisa dal proprio partner o da un familiare; mentre un uomo su venti è stato ucciso in circostanze simili;
Il 71% di tutte le vittime della tratta di esseri umani nel mondo sono donne e ragazze e tre su quattro sono sessualmente sfruttate.
La violenza contro le donne è una causa grave di morte o incapacità riproduttiva; è anche una delle maggiori cause di malattia o cancro rispetto agli incidenti stradali e alla malaria messi insieme.
Nessuno conosce la reale portata della violenza contro le donne. Solo chi l’ha subita vive con il timore di rappresaglie da parte del violentatore o dello stalker; c’è l’impatto di non essere credute, lo stigma da sopportare, in molte donne e ragazze la violenza subita è un segno distintivo di vergogna. Tutto questo ha messo a tacere le voci di milioni di sopravvissute alla violenza e mascherato la vera portata delle orribili esperienze.
Il tema delle Nazioni Unite di quest’anno, Orange the world #HearMeToo, ha lo scopo di onorare e amplificare ulteriormente le voci, riunendo tutti i soggetti che hanno subito violenza di qualsiasi classe, etnia, età, in un contesto globale di solidarietà. È un invito ad ascoltare e credere alle sopravvissute, a porre fine alla cultura del silenzio e a mettere le sopravvissute al centro degli interessi di ogni nazione.
Coloro che hanno parlato, hanno aiutato a capire meglio quanta molestia sessuale è stata normalizzata e persino giustificata come una parte inevitabile della vita di una donna.
Un piccolo inconveniente quotidiano
non può essere ignorato o tollerato.
#HearMeToo è anche un forte richiamo alle forze dell’ordine. È profondamente sbagliato che la stragrande maggioranza dei perpetratori di violenza contro le donne e le ragazze non abbia subito conseguenze. Solo una minoranza dei casi viene segnalata alla polizia; una percentuale di queste si traduce in accuse e solo in parte c’è una severa condanna.
Le leggi devono riconoscere che le molestie sessuali sono una forma di discriminazione nei confronti delle donne e una violazione dei diritti umani. Purtroppo, c’è ancora una lunga strada da percorrere su scala globale:
Solo due paesi su tre hanno dichiarato illegale la violenza domestica;
37 paesi in tutto il mondo continuano a esentare gli autori di stupro dall’accusa se sono sposati con la vittima;
49 paesi non hanno leggi che tutelino le donne dalla violenza.
#HearmeToo: l’attivismo contro la violenza di genere si colora di arancione.
Rita Angelelli
Sezione A
Poesie a tema libero
Selezione della giuria tecnica
Rosamaria Chiarello
Bimba del deserto
Occhi profondi e sorriso spento
solitudine del deserto.
Avvolta nel silenzio cosmico
del tuo essere donna,
dove donna non sei,
implori viaggi oltre il cielo
per liberarti della tua non libertà.
Donna bambina
il tuo sguardo
tocca l’anima
e mi trafigge.
Temporali d’estate
Trafitta da fulmini roventi
la mia anima giace.
Gocce di grandine,
fra alberi di pini,
traforano vite disperate,
disseminate qua e là.
Che dire di un muto silenzio
che vibra in un pomeriggio d’estate
fra lampi e tuoni
che ammorbano l’aria.
Me ne sto seduta
fra fronde di alloro,
gocce di grandine negli occhi
oscurano il cielo.
Cosa resta di me
Un tuffo nel cuore
spengo le mie lacrime nell’amore.
Guardo allo specchio
le mie rughe
intrise di storie e ricordi.
Cosa resta di me?
Solo roccia essiccata al sole,
pezzi di vetro frantumato
che violano l’anima nascosta
procurando ferite indelebili.
Cosa resta di un guscio
dal quale non è nato un fiore?
Solo amarezza di giorni
rimasti al buio
a cercar le stelle.
Segni del tempo
Sulla mia pelle i segni del tempo
tracciano la storia
di piani inclinati di vita
alla ricerca di stasi.
Come equilibrista traccio la via.
Sul mio viso solchi di lacrime
come ruscelli di acque limpide
segnano il corso.
Giro lo sguardo più in là.
Una vita negata
Greve è la notte sulla tua pelle secca.
Fra le rughe scivolano rivoli di sangue,
non senti più il sapore da tempo immemorabile,
cadono giù intersecando calde lacrime.
Non ricordi più quando
il supplizio è iniziato,
ricordi una vita nuda
fatta di tormenti e fatica.
Paura e dolore,
silenzio, tanto silenzio.
Ma al pensiero non si dà limite
e allora voli oltre le nuvole,
nel sogno di una vita d’amore.
Non hai conosciuto carezze,
solo lividi sulla pelle avvizzita dal pianto.
Ricordi i giorni bui dell’orrore,
quando accartocciata su te stessa
ti nascondevi nell’angolo buio della casa
nella speranza che non ti scorgesse.
Ma puntualmente arrivava
non c’è parte del tuo corpo che è stata risparmiata
ma l’ anima no, la tua anima è rimasta bianca,
non è riuscita a sporcarla col sangue.
Ora guardi dinanzi a te,
il sole ha preso colore
l’ aria è diventata limpida
e tu vuoi respirare
per godere della vita
che non hai avuto.
Mario Grasso
La pelle non mente
Mi chiedo: che differenza c’è fra sogno e desiderio?
Mi rispondo: il sogno nasce nella mente, il desiderio sulla pelle.
Ecco, tu sei il desiderio che sogno,
il respiro che scalda la pelle
la lingua che sfiora lieve le curve del collo,
l’urgenza di assecondare fantasie di lussuria,
il desiderio impaziente di accontentare la pretesa di un assillo.
Tu sei cupidigia lenta e trasgressiva
che varca il confine della mente,
crea vortici, disegna intrecci, spinge in meandri
in cui è facile perdersi per poi ritrovarsi…
insieme.
Provami e riprovami,
tormentami ma rinnovami,
disorientami e incoronami,
usami ma saziami,
fondimi e confondimi.
bruciami ma curami.
Solo così potrò mischiare desiderio e sogno
sguardi e gemiti, gusti e sapori
magica mistura che chiamo amore.
La tua pelle
Quando la tua pelle riveste il letto e
i nostri respiri accelerano per
tenere il passo del desiderio che
incendia il sangue e rende vano il
controllo dei sensi,
la donna che tu sei
si fa complice della femmina che spande la
rugiada della passione
sulle carni roventi
fino a quando la sinfonia dei corpi
si placa
nell’abbraccio di dolci parole d’amore
e la dannazione fa posto all’affetto.
Danzando assieme al vento
accompagnerò il lento movimento
inebriandomi fino al sorgere del sole.
Lasciami libero!
Lascia che le mie mani scorrano
per le pieghe del tuo corpo
indugiando in profane carezze e
ascoltando le grida della tua carne.
Lascia che si scaldino
queste mani imbibite di foia
alle vampe ardenti della tua passione,
che si perdano nella selva dei tuoi sensi.
Lascia che schiudano
le labbra dell’ostrica salmastra
per conquistare la preziosa perla.
Lasciale vagare,
disordinate e attente,
fra i lampi e le saette di eruttante liquido
dal profumo di mandorle dolci
fino al placarsi della furia del temporale.
Oltre ogni limite
Sedate le mie ansie e trattenute le tue paure,
indossando solo la tua anima,
hai placato la mia pelle urlante
offrendomi lo scrigno del piacere
depositario dei tuoi più intimi segreti.
Completi solo se insieme…
unici solo se uniti,
ci nutriamo di attimi cibandoci di noi.
In te ho incontrato l’appagante passione
di un’amante amata,
pudica e conturbante,
mia gioiosa corruzione
a cui nulla chiedo se non amarmi,
oltre ogni limite.
Cosa ti hanno fatto
Cosa ti hanno fatto
vita mia?
Tavola imbandita sei stata
per soddisfare avidi appetiti.
Quanti gemiti hai dovuto regalare
per sentirti amata
mentre bruciavano
i lividi sottopelle.
Pasto di tanti sei stata, di troppi,
e io idealmente ero lì
a desiderarti tanto e senza vanto,
ad aspettarti
in attesa che ti ripulissi dal seme
che su anima e corpo ti scorreva
e arrivassi a me
per ingaggiare insieme la lotta estrema
che rendesse l’intera nostra vita
un fiammeggiante, universale poema.
Joan Barcelo
diafano
è sbocciato il ciliegio
che illumina il giardino dei desideri
come il candore
della neve dell’inverno insubrico.
sopratutto: inverno.
ora mi abbraccio al vento e attendo la calma,
tu sai
che io amo solo il mare
quando è blu come i tuoi occhi.
sopratutto: mare
oggi è nato il giorno
che mi fa vedere che il cielo è più puro
che l’acqua viva
esce dalle fontane incantate.
sopratutto: acqua.
mi aggrappo a te come lo fa la vita,
perché
nel tempo della luce eterna
la tenerezza
è arrivata per rimanere.
nostalgia
è tornato a crescere il muschio nel paesaggio dell’anima
solitudine inaspettata,
una luce che rende schiavo il tuo viso,
malinconia nei tuoi occhi,
lunga notte tra il silenzio di un tempo assente.
nasce la luna blu,
ma la pioggia cade lentamente,
porta lacrime e borbotta a bassa voce parole lontane,
aghi della memoria,
sentimenti che rendono il cuore stanco.
e poi è tornata la vita al sorriso delle tue labbra,
gioia improvvisa
che armonizza il tuo sguardo,
nuovo bagliore dell’alba, il canto delle erbe.
immagini, soltanto immagini,
un mare immenso di fessure nel limite,
sull’altro confine rimarginano ancora i pensieri dimenticati,
in questo giorno
il tempo muore nell’enigma del sogno.
quando tace la notte
per lungo tempo,
eppure si tratta di chiarezza di un mondo
che gira su un occhio chiuso del buio.
mordendosi le labbra, nel nodo
del fulmine,
il tuo nome nascosto diventa bianco,
si articola nella possibilità magnificata
di saliva