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Una vita da 0 a 1000: Come superare le dipendenze, ritrovare l'autostima e il coraggio partendo da zero
Una vita da 0 a 1000: Come superare le dipendenze, ritrovare l'autostima e il coraggio partendo da zero
Una vita da 0 a 1000: Come superare le dipendenze, ritrovare l'autostima e il coraggio partendo da zero
Ebook53 pages40 minutes

Una vita da 0 a 1000: Come superare le dipendenze, ritrovare l'autostima e il coraggio partendo da zero

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About this ebook

Questa è la mia storia; una testimonianza vera che dimostra come con la forza di volontà e l'aiuto degli altri tutto possa essere possibile.
LanguageItaliano
Release dateNov 21, 2019
ISBN9788835334880
Una vita da 0 a 1000: Come superare le dipendenze, ritrovare l'autostima e il coraggio partendo da zero

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    Una vita da 0 a 1000 - Giorgio Varignani

    Giorgio Varignani

    Una vita da 0 a 1000

    Come superare le dipendenze e ritrovare l'autostima e il coraggio partendo da zero

    UUID: b9f1682a-0c92-11ea-b003-1166c27e52f1

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    PREFAZIONE

    INTRODUZIONE

    CAPITOLO 1

    CAPITOLO 2

    CAPITOLO 3

    CAPITOLO 4

    CAPITOLO 5

    CAPITOLO 6

    CAPITOLO 7

    CONCLUSIONI

    RINGRAZIAMENTI

    Non lasciare che il passato ti dica chi sei,

    ma fa che sia parte di ciò che sarai

    dal film Il mio grasso grosso matrimonio greco

    Per tutelare le persone coinvolte e per motivi di privacy ho intenzionalmente sostituito i nomi. Qualsiasi analogia è puramente casuale.

    Il ricavato sarà devoluto all’Associazione

    Nessuno Escluso OdV

    PREFAZIONE

    Leggendo la storia di Giorgio rivedevo le cento e cento storie di alcoolisti e di tossici che ho conosciuto nei 27 anni in cui ho fatto il medico delle dipendenze.

    Storie a volte tristi, a volte drammatiche, sempre difficili.

    Penso che la dipendenza sia l’emblema della difficoltà di vivere che molte persone fragili sperimentano quando si misurano con il mondo. Un mondo competitivo, a volte cattivo, che non aiuta facilmente le persone in difficoltà.

    Ma la storia di Giorgio mi ha fatto rivivere anche un’altra dimensione, quella della rinascita, del risveglio. Purtroppo, nonostante Giorgio dica alla fine se ce l’ho fatta io, tutti ce la possono fare, sappiamo che nella realtà non è sempre così.

    Molti non ce la fanno, anche se non dobbiamo smettere di interrogarci sul perché, e soprattutto sul come, di molti fallimenti. Non dobbiamo smettere di chiederci se potevano essere evitati, se solo avessimo provato a fare qualcosa.

    Ho conosciuto però anche storie di persone che ce l’hanno fatta, e non ho mai saputo completamente, se qualche merito in questo ce l’avessi avuto anch’io.

    Posso solo rallegrarmi perché alcune persone che sono state tossicodipendenti o alcoolisti e oggi conducono una vita normale e socialmente integrata, mi ricordano ancora, mi scrivono su Facebook, o mi salutano cordialmente quando li incontro.

    Essendomi confrontato per una vita, clinicamente, scientificamente, ma soprattutto umanamente, con persone che avevano un problema di dipendenza, ho però imparato alcune cose.

    La prima è che la fragilità psicologica di alcune persone, e talvolta la sfortuna che hanno avuto nella vita, non significa che non abbiano doti, risorse, intelligenza, capacità. E che aiutandole a conoscere pian piano se stessi, soprattutto sostenendole sul piano affettivo ed emozionale, possono trovare la chiave per schizzare da zero a mille, per riprendere il titolo del libro di Giorgio.

    Purtroppo, come ho detto, non accade sempre, ma sappiamo che può accadere. E la storia di Giorgio lo dimostra.

    La seconda è che di fronte alla dipendenza da alcool o da droghe, che io considero una patologia della libertà, dobbiamo avere un atteggiamento di umiltà e di empatia. Dobbiamo fornire aiuto, strumenti cognitivi ed emozionali, ma anche essere preparati a farci sorprendere, perché la persona dipendente può risorgere alla grande, quando meno ce l’aspettiamo. Ed è, in questo caso, la persona stessa che diventa protagonista della sua vita. Noi, siamo solo spettatori, accompagnatori a latere, ed anche amici che possono fare loro i complimenti per il successo raggiunto.

    Leggendo la storia di Giorgio mi è tornata alla mente anche un’altra storia. Quella di Kahlil Gibran, poeta

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