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Cobe II: Cobe, #2
Cobe II: Cobe, #2
Cobe II: Cobe, #2
Ebook171 pages2 hours

Cobe II: Cobe, #2

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About this ebook

Vivere la vita di un cane.

Aggiustatori, così li chiamano, un gruppo di essere soprannaturali che contribuiscono a mantenere il mio in cui vivono pacifico. Le cose si rompono, e loro le aggiustano. Lucky è un Aggiustatore immortale, ma cosa accade quando gli Immortali iniziano ad apparire morti?

Lucky e Morte devono scoprire cosa sta accadendo agli Aggiustatori prima che il mondo a loro conosciuto sfoci nel caos.

Senza un paradiso o un inferno a cui riferirsi, chi si cela dietro quest’ultimo disastro?

Leggete Cobe II: Il Percorso Leggermente Tortuoso verso il Nulla, per apprendere il destino di Lucky.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateDec 29, 2020
ISBN9781071581988
Cobe II: Cobe, #2

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    Book preview

    Cobe II - Greg Alldredge

    Non capisco ancora come mi sopporti...

    Capitolo 1:

    Ciao, sono Cobe, o almeno l’ultima volta mi conoscevano con questo nome, poi mi sono autoproclamato Jinx, e ora, dopo una serie di sfortunati eventi, il mio nome è Lucky. Non potete vederlo, ma sono un cane. No, non intendo rincorrere ogni cagnetta in cerca di sesso... cosa che faccio, ma non è questo il punto. Sono un cane vero, con pulci e tutto. Un cane con un occhio, un orecchio, e un testicolo, di nome Lucky. Riuscite a cogliere l’ironia?

    Vedete la donna che cammina davanti a me... ovvio che non potete. Questo è un libro, ma credetemi, è l’amore della mia vita. I cani solitamente camminano davanti... invece preferisco la vista sul retro. Le guardo le spalle da qualsiasi evenienza.

    A causa sua, o per lei, sono stato salvato da un’eternità di Tormento per continuare a vivere dopo la morte. Servo il Potente, il dio dormente del mio mondo, o come mi piace chiamarlo, l’Im-Potente. Non posso dirlo ad alta voce, sono ancora in prova. Cose brutte possono accadere quando pesti i piedi ai potenti.

    In questo mondo, dopo la morte, sei benvenuto in una fila interminabile, o almeno gli umani. L’Im-Potente ci ha concesso delle anime con cui giocare. I draghi non le hanno. I draghi odiano ricordare che sono stati creati come bozza, per essere rimpiazzati dagli umani, il secondo errore. Se volete davvero entrare nella pelle di un drago, ricordateglielo.

    La maggior parte dei mortali non conosce questa informazione, o qualsiasi informazione in generale. Sono troppo occupati a sbarcare il lunario. Vedete, molte cose qui nella terra dell’Im-Potente sono rotte, e questo rende la morte difficile per gli uomini di questa terra.

    La prima cosa rotta, o almeno incrinata: il nostro dio maschile ha deciso, nella sua infinita saggezza, di far passare benessere e potere di madre in figlia. Gli uomini sono ... senza potere, ecco. Da uomo, trovo la cosa estremamente ingiusta. Cioè se l’Im-Potente fosse una donna, ce lo si aspetterebbe, ma giacché è un uomo, favorire le donne agli uomini mi ha veramente supporre che abbia qualche complesso di Edipo. Non posso smentire o confermare la voce, ma forse il Signore si comporta più da Signora.

    Tutto questo mi sbalordisce. Ho appreso questa informazione solo dopo la mia morte. Sono un aggiustatore, quindi il mio mestiere è sistemare le cose. Viaggio per questioni umane e di draghi... da cane. Comprendo quanto l’intera faccenda possa sembrare strana, ma scommetto i miei poteri che è più semplice per un cane districarsi tra il giusto e lo sbagliato...

    Ho dedicato troppo tempo a questo, ma sento che una creatura alta tre metri con ali di cuoio di ferro, che vola e ferma qualsiasi disaccordo, sarebbe la scelta migliore. Se chiunque discutesse con la creatura, essa lancerebbe fulmini nei suoi occhi per punire qualsiasi colpa. Questa è la mia idea di aggiustatore... ma nessuno ha richiesto la mia opinione. L’ho suggerito una volta, ma sono stato ignorato.

    Sto divagando... il nostro mondo rotto/incrinato ha un numero elevato di aggiustatori e altri livelli di creature che vagano mettendo a posto tutte le parti del nostro mondo incasinate.

    Ho un amico volpino chiamato Nanerottolo: sembra un cane corto rosso con il pelo trasandato. La sua missione è semplice, uscire e urinare sui funghi. Questa è la sua esistenza nell’al di là. Pisciare sui funghi con l’urina che puzza di cavolo marcio. Quello, amico mio, è un mondo rovinato per gli standard di chiunque.

    Tenere a bada tutti quegli aggiustatori è una vasta burocrazia per garantire che il mondo che proteggiamo non vada in pezzi. Strati su strati di supervisori. Lavoro per una stronza di nome Kampot. Non è un cane ma una vecchia pazza che mi ha messo nel corpo di un cane. Come potete immaginare, non mi piace molto. Ripensandoci, avevo ben poca scelta, ma potevo essere reclutato da chiunque altro, eccetto che Kampot la Pazza.

    Capisco che possiamo pensare che il paradiso attende tutti coloro al servizio del dio dormente, come esposto nei santi rotoli e tramandato dalla sacerdotessa della fede.

    Credetemi, è tutto una bugia; l’intera storia è un grande regime di commercializzazione raccontato dai templi per sottrarre quanto più denaro sia possibile dal fedele. Non ero proprio un credente ma uno dei blasfemi, uno spergiuro, e irrispettoso. Ero destinato ad aspettare la fila del Tormento per ricevere un corpo. La mia anima non sarebbe mai stata reincarnata, non ci sarebbe mai stato un corpo per me. Potrei essermi lamentato più volte delle situazioni dei miei affari più di una volta... okay erano circa cento di volte nella mia breve vita (Credetemi, ho visto la lista. Ho trovato la pergamena altamente ispiratrice).

    Sentite, potrei continuare a raccontare ciò che è successo nel primo libro, ma è davvero necessario? Sono convinto che l’abbia terminato giusto un attimo fa, e poi avete cominciato subito quest’altro... se non fosse così, cosa c’è che non va in voi?

    Vi perdereste il dolcissimo incontro tra me e Adriana. La morte e distruzione lungo il cammino, e poi come sono diventato un cane con un occhio, un orecchio e un testicolo. Chi vorrebbe perderselo?

    Alcune cose che dovete sapere:

    L’Im-Potente dorme per migliaia di anni alla volta.

    Nessuno sa da dove provenga, e non è tutto qui nel cervello.

    Un giorno il nostro mondo collasserà a causa degli errori ereditati e incorporati nel sistema.

    Le cose devono essere aggiustate, eppure teniamo insieme i sistemi solo avvolgendoli con lo spago... metaforicamente parlando.

    Non tutti gli aggiustatori vanno d’accordo tra di loro. C’è un pettegolezzo, che può essere soltanto sussurrato nei recessi più bui del mondo, che un gruppo di aggiustatori si stia ribellando, ma non l’avete saputo da me.

    Sono sicuro di essermi dimenticato qualcosa. In questo mondo, i dettagli importanti sembrano sempre essere tralasciati o dimenticati.

    Potete intuire che non sono uno dei più leali seguaci dell’Im-Potente, e avreste ragione, ma non sono così stupido per immischiarmi in una rivolta contro un dio. L’insurrezione è un sentiero che mi condurrà soltanto verso cose terribili che potrebbero accadermi.

    Ora devo seguire Adriana. Si dirige nel deserto, e devo cercare quei polipi sabbiosi che ti trascinerebbero giù per mangiarti a colazione. Trovo piacevole seguire questa donna. Ha dei problemi a parlare agli altri, ma il movimento dei fianchi è abbastanza da far muovere anche un vecchio cane.

    Capitolo 2:

    Adriana si allontanò dalle rocce cadenti che ricoprivano il pavimento del canyon. Jinx era da qualche parte sotto le macerie. Non sapendo quanto in profondità l’edificio fosse penetrato nella parete del canyon, aveva appurato che Jinx era morto. Non c’erano possibilità... sentì una lacrima solcarle a metà il viso. Strano, non aveva mai pianto quando madre era morta. Era una novità. Forse la secchezza del deserto le aveva fatto lacrimare gli occhi. Doveva essere questo.

    Il cane sedeva tra lei e la gorgia piena di pietre. Era solo un cane, ma Adriana percepiva il suo sguardo come troppo strano per essere di un animale.

    Il ragazzino che lei e Jinx erano stati incaricati di recuperare sedeva assopito in una fenditura di pietre. Il sindaco le aveva promesso di pagarla profumatamente se fosse tornato a casa salvo. Una grossa somma di monete sarebbe necessaria per avviare un nuovo laboratorio e sostituire quello di sua madre, quello che gli uomini cattivi avevano bruciato.

    Voleva disperatamente alla sua vecchia vita da aggiusta tutto. Nel viaggio di ritorno nelle montagne, si sentì profondamente disorganizzata e sporca.

    Il cane abbaiò e scodinzolò. Che strana creatura, non era mai stato molto sveglio. Il minuto prima poteva sedere e osservarla, quello dopo abbaiare e inseguire solo il Potente sa cosa.

    Andiamo, ragazzo, Adriana disse al giovane che stava trascinando a casa da sua madre, il sindaco. L’animale rispose abbaiando e corse lungo il sentiero, ma non il ragazzo drogato.

    Adriana voleva ritornare in città. Invece, viaggiarono attraverso il vasto deserto verso le montagne, per una caverna e una miniera per raggiungere la strada dove ora si trovava, e in realtà, non sapeva quanto distante fosse dalla città.

    Ripensandoci, non ricordava neanche il nome della città. Non era stata una visita molto piacevole, un tempio bruciato e un mercante di pietre morto. Jinx perse un occhio nell’attacco e scapparono dalla città verso la strada aperta.

    Era Jinx incaricato dei piccoli dettagli come i nomi e le persone. Lei preferiva riflettere, pensando a come rendere la vita più semplice a quelli intorno a lei. La cosa positiva che questo viaggio le aveva fornito era la grande quantità d’idee per lavorare su nuove invenzioni.

    Ora aveva poca scelta. Arrampicarsi in verticale sugli scogli o seguire il percorso. L’unica scelta ragionevole, il percorso. Tenendo il braccio del giovane, iniziò a camminare, tenendosi quanto più nell’ombra possibile.

    Il cane era scomparso un’altra volta. Non se ne preoccupava molto; l’animale era abituato a farsi vedere solo quando era ora di mangiare. Per Adriana, quel cane non era mancato neanche a un pasto.

    <=OO=>

    Jinx stava seduto in attesa che Adriana piangesse, si struggesse sulle sue gesta eroiche e sul sacrificio appena compiuto. Da quel che vide, aveva versato un’unica lacrima. Doveva sistemarlo. Aveva seguito la donna due volte ora, qualche mese come Jinx e per altri da Lucky... era complicato, non capiva pienamente tutta la storia del tornare indietro nel tempo, quindi decise di non tornare sull’argomento. Molte cose non capiva e decise di non pensarci, la vita era più facile in quel modo. Il suo motto doveva essere, non pensare, agisci.

    Sarebbe potuto starsene lì ad aspettare che piangesse finché il mondo non avesse smesso di girare o fosse stato promosso supervisore, chissà cosa sarebbe accaduto prima. Poche persone avrebbero scommesso sul risultato. Trovò tutta l’idea piuttosto rozza. Tuttavia, colse un profumo, un felino, che in questo mondo voleva dire solo una cosa: Dacca.

    La creatura Dacca era una messaggera di destini. I supervisori o forse il Potente stesso avevano creato questa creatura felina di Dacca come messaggera per gli dei, o almeno i supervisori. Lucky pensò a loro come delle grosse spine nel fianco. Irrispettosi e noiosi, camminavano come se governassero il mondo, quando in realtà, erano poco più che messaggeri, uno dei lavori più infimi dell’ufficio, ma se ne andavano in giro come se fossero il Portento in persona.

    Avevano poca scelta, doveva correre davanti Adriana per incontrare quella donna gatto folle per scoprire che messaggio avesse. Prima l’avrebbero incontrata, prima avrebbe ignorato gli ordini dal mandante.

    Il fetore di gatto aumentava, insopportabile, ma non riusciva ancora a trovare la temibile creatura. Un sibilo dall’alto gli provocò un brivido lungo la schiena.

    Devi essere così stupido ogni volta? Il sibilo fu riempito di disprezzo quando Dacca parlò. Lucky guardò verso l’alto, e la donna era seduta.

    Era la cosa più strana riguardo alle creature sovrannaturali che però mandava avanti il mondo. I mortali vedevano gli aggiustatori come animali mentre svolgevano i loro compiti. Le creature sovrannaturali si vedevano come animali con strane caratteristiche da animali. Dacca appariva come un gatto a qualsiasi mortale la vedesse. Per Lucky, era un’alta, snella donna con caratteristiche feline. La trovava attraente, ma la sua personalità, disgustosa.

    Ascolta, creatura schifosa, consegnami il messaggio e levati dai piedi. Ho poco tempo per i tuoi giochetti, abbaiò Lucky.

    Dacca aprì la mano, provocando Lucky. Kampot t’invia questo messaggio: smettila di perdere tempo con la donna. Ci sono parecchie voci sulla lista da sistemare. Il tuo lavoro con lei è terminato. Torna a lavoro.

    Lucky ringhiò, Non posso arrampicarmi sulle scogliere. Tornerò alla vista quando avrò ripulito questo dannato caos. Se avessi le ali, volerei lontano da qui per rimettermi a lavoro. Ti prego di consegnare a Kampot la Pazza il mio messaggio. Voglio ali e lampi di luce da scagliare con gli occhi.

    Ricevette solo un fischio, Sii rispettoso o potrai lanciare cacca dal culo.

    Quella dannata creatura felina rise alla sua stessa battuta.

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