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ODERZO
Quello che ci aspetta nei prossimi mesi da un lato molto chiaro, dall'altro
Ambiente e speculazioni
pieno di incognite: sappiamo tutti che da una parte ci troviamo in mezzo a una crisi economica profonda, dall'altra assistiamo a una degenerazione dei comportamenti della classe politica (ma anche della mentalit e del costume in generale) rispetto alla quale difficile trovare esempi peggiori. anche che le elezioni della prossima primavera saranno un passaggio decisivo, che per potrebbe lasciarci con un risultato incerto, che renderebbe difficile formare una maggioranza solida, dotata della forza necessaria a realizzare riforme capaci di incidere su tutti e due gli aspetti della crisi, quello economico e quello morale. L'altissimo astensionismo e la sconfitta di molti partiti tradizionali nei turni elettorali pi recenti sono chiari segnali di questa incertezza.
Sappiamo
: dobbiamo convincere i delusi di sinistra che il PD rappresenta davvero una possibilit per il governo del paese, che saremo capaci di incidere davvero sui drammatici problemi del presente e di cambiare le cose, anche di fronte ai limiti a cui la situazione attuale metter di fronte chiunque dovr governare. Ma dobbiamo anche convincere tutti gli altri, molti dei quali attualmente sono altrettanto delusi, che saremo in grado di rappresentare davvero l'interesse di tutta l'Italia, superare il pregiudizio negativo che una parte del paese (specialmente nel nostro territorio) nutre da sempre verso di noi. Per dobbiamo ricordare l'im portanza dell'azione di emergenza del governo Monti, dura, non priva di errori, ma indispensabile. Azione rispetto alla quale le critiche di chi ha governato fino a poco tempo fa e ci ha portato sull'orlo del precipizio, pur potendo contare su una maggioranza enorme in parlamento e su un potere mediatico senza precedenti, non possono che essere in malafede. Chi, come la Germania, ha fatto qualche anno fa dei sacrifici ragionevoli attraverso un accordo tra le forze politiche principali, adesso in grado di affrontare la crisi con pi serenit. Berlusconi si nascosto e ci ha nascosto la gravit della crisi, portandoci al punto di dover affrontare sacrifici molto pi duri, di cui adesso porta tutta la responsabilit. E con lui sono responsabili i suoi alleati leghisti, che ora pretendono di presentarsi come rinnovatori solo perch, nel momento in cui sono emersi imbarazzanti episodi di malcostume (e non prima), si sono liberati di un vertice in cui per anni hanno creduto ciecamente, senza fare minimamente i conti con gli errori commessi stando nella maggioranza di governo. Per questo non sono credibili oggi, quando cercano di cavalcare lo scontento provocato dal rigore di Monti accentuando i toni anti europei e anti istituzionali della loro propaganda, anzich lavorare, come ha fatto il PD tra mille difficolt, per correggere lazione del governo alla ricerca di compromessi accettabili. Ma per rinnovare il PD: cancellare con la chiarezza delle proposte e dei comportamenti le ombre gettate su di noi da comportamenti poco limpidi che, pur essendo relativamente marginali rispetto ad altri scandali, ci hanno amareggiato e fatto arrabbiare non poco. E soprattutto dobbiamo far capire all'Italia che siamo in grado di prenderci la responsabilit di governare e siamo pronti a farlo. Le primarie hanno mostrato quanto il PD sia vitale: una forza politica capace di presentare tre candidati di alto livello come Bersani, Renzi e Puppato, con caratteri diversi e proposte differenti, ma che hanno in comune seriet e capacit che ci pare difficile trovare altrove oggi nel nostro paese. Tutto questo in un centrosinistra in cui le figure di Vendola e Tabacci hanno saputo rappresentare bene istanze e sensibilit che in Italia esistono e vogliono stare assieme per proporre ai cittadini unalternativa credibile: per convincere chi ancora non si fida di noi che possiamo affrontare con successo i problemi dell'Italia. Adesso la prima cosa che chiediamo ai nostri due candidati, Bersani e Renzi, di guardare in primo luogo a questo obiettivo, sia prima che dopo il ballottaggio. Del resto entrambi hanno dichiarato chiaramente che il giorno dopo la conclusione delle primarie si metteranno lealmente, insieme a tutti gli altri al servizio del candidato comune del centrosinistra. L'obiettivo di tutti noi deve essere riformare l'Italia e uscire dalla crisi. Lavoriamo per questo.
prima cosa
Cos la nobile causa delle energie rinnovabili pu nascondere speculazioni sul territorio agricolo da parte di soggetti che nulla hanno a che fare con lagricoltura. Si d il caso di societ finanziarie che si appoggiano ad agricoltori per costruire impianti a biogas in zona agricola, percependo incentivi (che tutti noi paghiamo in bolletta!) che permettono loro di prendere in affitto terreni (anche marginali) a prezzi raddoppiati se non triplicati rispetto a quelli in uso nelle varie zone, sottraendoli alla coltivazione e all'allevamento. Si tratta di una concorrenza che pu ben essere considerata sleale, a cui in particolare non possono reggere gli allevamenti di bovini da latte, che percepiscono un prezzo al litro che si aggira intorno ai 37 centesimi di euro (il prezzo di 20 anni fa!) e che potrebbero essere costretti a chiudere, col pericolo non solo di perdere la possibilit di avere prodotti locali genuini, ma anche di veder scomparire la cultura secolare dellallevamento.
vero che il conto energia del luglio 2012 ha messo nuovi paletti, riconoscendo incentivi diversi per gli impianti che utilizzano veramente reflui zootecnici e scarti di altra natura, ma ormai tardi: molte speculazioni sugli impianti a biogas si sono gi realizzate. Si pu proprio dire che si chiusa la stalla quando i buoi sono gi scappati. Consideriamo poi che in certe province italiane gli impianti a biogas sono stati proibiti perch sviluppano dei batteri il cui impatto ambientale non ancora ben conosciuto.
Una politica che non tenga conto di questi problemi avrebbe conseguenze negative per la fertilit del terreno, trasformerebbe il tessuto della societ agricola (con lo sviluppo delle grandi propriet a scapito delle aziende di coltivatori diretti) e creerebbe problemi all'economia del territorio. Se unazienda agricola familiare chiuder la stalla, qualcuno dei suoi componenti sar costretto a cercare lavoro in altri settori rubando il posto a chi non ha alternative. Lazienda diretto-coltivatrice una componente fondamentale del tessuto sociale ed economico che garantisce una certa tenuta anche in tempi di crisi come questi. Perci bene salvaguardarla.
il PD sembra essere l'unico importante partito storico a conservare una certa credibilit presso l'opinione pubblica, confortato nei mesi scorsi dai successi elettorali nelle amministrative in alcune grandi citt e in Sicilia. Ma chiaro, considerato anche laltissimo astensionismo, che non si trattato di vittorie vere e proprie: molti che gi avevano fiducia nel PD gli hanno confermato il loro appoggio ma, in genere, chi oggi non si fida pi degli altri partiti non sceglie il PD come possibile alternativa: piuttosto non vota o vota per Grillo. Anche lottima partecipazione alle primarie, specialmente di questi tempi, un segnale positivo, del quale per non dobbiamo esagerare la portata sapendo che limpresa di recuperare la fiducia dei cittadini appena allinizio.
In questo periodo
Non ci siamo
scorso ottobre, una delle due societ opitergine di pattinaggio, il Nuovo Pattinaggio Oderzo ha messo in scena una protesta spettacolare portando i propri ragazzi e ragazze ad allenarsi davanti al municipio. La protesta puntava contro il fatto che la gestione dell'impianto del Palamasotti fosse stata assegnata, ancora una volta, alla societ storica, cio lo Skating Club, senza un accordo preventivo che assicurasse anche al Nuovo Pattinaggio di avere spazi e orari adeguati per l'allenamento.
NO
Skofia Loka un paesino di tremila anime ai piedi delle Alpi Slovene; lasciando la stazione si incontra subito la pista ciclabile segnata in colore amaranto; per un tratto a senso unico di marcia poi prosegue sullaltro lato a doppio senso. Nel farlo si attraversa la strada dove un semaforo per bici regola il traffico. Nella capitale, Lubiana, molte strade sono state rese a senso unico, riservando una carreggiata alle bici; nella mezzeria una piccola barriera impedisce che automobilisti distratti o baby ciclisti invadano laltra sede. Stessa cosa stata fatta nella nostrana Ferrara. si ricavano alcuni parcheggi a lato della carreggiata; Renzo Piano progetta un edificio a Londra senza posti auto, con la sola eccezione di mezzi di servizio e per i disabili; a Oderzo si riqualifica lo scorcio della pescheria con alcuni posti auto. La Piazza del Congresso, in centro a Lubiana, non ha pi parcheggi in superficie, solo percorsi pedonali e ciclabili, il parcheggio sotterraneo. Probabilmente sbaglia Piano e anche il sindaco di Lubiana sulla stessa china. Nella rinnovata piazza Castello lunica cosa acuta una curva, gi denominata curva del gommista, per i danneggiamenti dei pneumatici lungo il bordo della stessa; basta appena un'auto familiare per invadere la carreggiata opposta allatto di dirigersi verso il ponte. Chi proviene dal senso opposto spesso costretto a fermarsi per non urtare il muso dellaltro in manovra. Osservando il ponte tra Piazza Grande e via Battisti si spesso persone, per lo pi anziane, che lo attraversano contromano a cavallo della loro vecchia bici. Aspiranti suicidi? No: chi esce dal lungo argine davanti allHotel ha due possibili opzioni: a - attraversare la strada e proseguire secondo Codice sul lato destro, salvo poi non trovare modo di raggiungere la Piazza se non aggirando la rotonda di Piazza Castello, oppure: b - attraversare il Ponte contromano per trovare facilmente accesso alla Piazza.
A Oderzo, si pavimenta una nuova piazza senza prevedere 150 cm. di pista ciclabile; in compenso
Infine merita una citazione il passaggio pedonale davanti al Pub Gatto Nero: per imboccare il passaggio pedonale bisogna curvare a destra, schivare un inutile paletto e poi girare a sinistra di 90 gradi, roba da circo. Alcune semplici indicazioni sulle piste ciclabili si
trovano in rete, chiss se sono mai state considerate: In ambito urbano, la realizzazione di piste ciclabili sicure ed efficaci richiede una attenta progettazione. In particolare, devono essere attentamente valutati i seguenti aspetti:
Viale Brandolini una volta si chiamava viale Passeggi, oggi un percorso di guerra, impossibile per disabili e biciclette; sporgono chiusini, radici di tiglio, rattoppi e, per non farci mancare nulla, un tratto di sterrato. Ma ci sono anche i punti che fanno salire ladrenalina: il passaggio davanti al passo carrabile del Collegio una vera roulette russa quando madri frenetiche, volando sul sibilo del turbodiesel, provano a catapultare il ciclista nel mezzo della strada salvo poi esternare una faccia stranita e sbracciarsi in improbabili scuse mimando un non lavevo visto. Ma un paio di specchi convessi o un sensore di presenza costeranno pi degli omaggi floreali per la festa della mamma o dei fuochi dartificio delle prossime Fiere? Superato questo ostacolo ci aspetta la chicane in corrispondenza della fermata del bus: paletto e ricovero; se la si prende dal lato interno la tolleranza non permette errori, dal lato esterno si deve scendere dalla striscia di asfalto e risalire. Ma rimuovere un paletto o spostare il ricovero cosa pu costare al bilancio del comune ? nel sottopasso si incontra unaltra chicane di minore entit; ma questo ricade sulle Giunte precedenti ed il problema non si pone.
Lemozione raggiunge il suo apice in autunno quando uno strato di foglie ricopre gli ostacoli e rende invisibili la maggior parte delle insidie; il fondo si fa sdrucciolevole; come osserv qualcuno gli italiani si governano da soli, per questo la pista ciclabile non popolare: capita di vedere gente che corre sul bordo della carreggiata, anche contromano, in corrispondenza del citato cancello della scuola. Secondo il Codice della Strada questi ciclisti sarebbero tenuti a usare la pista ciclabile ma essere temerari non da tutti. Basta arrivare davanti alledicola per dover superare due cordoli perfettamente inutili per imboccare via Garibaldi. Discorso analogo merita Viale Frassinetti; i dilettanti possono esercitarsi passando davanti a Via Cimarosa, provenendo da Fratta. La siepe copre la vista a sinistra, lo specchio assente.
celebre film Non un paese per vecchi (No Country for Old Men) Oderzo? Non un paese per bici.
modo equo verso i diritti di tutti, anzich lasciare le cose come stanno per non scomodarsi troppo, in base al ragionamento per cui se una societ si divide non pu pretendere di avere doppi spazi. Certo: gli spazi sono quelli, e se in un settore prima c'era una societ e adesso ce ne sono due, entrambe con una certa consistenza e con un certo valore in termini di risultati, gli spazi e i tempi vanno divisi di conseguenza, in proporzione al numero dei tesserati e ad altri criteri di merito, senza lasciare che qualcuno resti padrone di casa e qualcun altro sia costretto a emigrare nei dintorni in cerca di spazi di fortuna come capannoni industriali o altro.
E' una questione di metodo: se gli impianti sono limitati rispetto alle esigenze, si fanno i conti e si distribuisce la disponibilit fra tutti coloro che ne hanno diritto. Non giusto che chi gestisce un impianto possa magari concederlo ad altri guadagnandoci sopra, invece di essere tenuto a permetterne l'uso alle societ del territorio in cambio di un contributo che copra solo le spese vive. Ci risulta per esempio che sia cos per il Palazzetto dello sport, impianto complesso e laborioso, che il Basket Oderzo deve condividere (a prezzo di costo) con altri sport e con le scuole, e che richiede alla societ sportiva un impegno notevole, di fronte al quale poi, nel momento in cui c' qualche problema (pulizie dopo manifestazioni non sportive, riparazioni, sorveglianza...), il Comune non sempre d il sostegno che potrebbe. Non ci risulta per esempio che sia cos per i campi sportivi delle frazioni, nei quali il Rugby Oderzo, malgrado molte richieste, non ha mai trovato lo spazio che serviva a far allenare i ragazzini, visto che il Comune si sempre limitato a chiedere alle societ concessionarie una disponibilit per piacere, che infatti in pratica nessuno ha mai dato davvero. Un'amministrazione comunale dovrebbe dire: Gli impianti sono del Comune, cio di tutti i cittadini: chi li gestisce deve, nel momento in cui altri ne hanno legittimamente bisogno, permettere loro di usarli rispettandoli e rimborsando le spese, ma niente di pi. E' un principio sempre presente nelle convenzioni, gli accordi per la concessione degli impianti, ma che poi spesso resta lettera morta, mentre il Comune dovrebbe metterlo in atto, entrando nel merito e prendendosi la briga di mediare quando emergono dei problemi. Tutti gli sport e tutte le societ hanno gli stessi diritti: per garantirli c' un po' di lavoro da fare, ma lavarsene le mani sicuramente un errore.