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Enrico Berti: Platone e la matematica

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Aforismi Enrico Berti

Platone e la matematica
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Io credo che si debba riconoscere in Platone l'esistenza delle cosiddette idee- numeri, precisando per con chiarezza che cosa si deve intendere con questa espressione. Anzitutto Platone riconosceva ai numeri cosiddetti matematici che costituiscono proprio l'oggetto della matematica, una esistenza su di un piano distinto da quello delle realt empiriche, perch i numeri, oggetto dell'aritmetica, e le grandezze, oggetto della geometria, presentano dei caratteri che non si riscontrano nella realt empirica; per esempio nella realt empirica non si trova un triangolo o un cerchio perfetto. Tuttavia il cerchio esiste perch la geometria ne descrive le propriet, ne dimostra le propriet. Quindi c' gi un piano di realt distinto da quella sensibile e costituito dagli oggetti della matematica, i numeri dell'aritmetica e le grandezze della geometria. Tuttavia questi oggetti matematici sono a loro volta molteplici, per esempio ci sono molti triangoli, ci sono molti cerchi, ci sono anche molti, non so, molti numero tre, molti numero quattro, tant' vero che noi possiamo sommare tre pi tre, quattro pi quattro, possiamo moltiplicare, ma ciascuno di questi enti, di questi oggetti matematici a sua volta secondo Platone, l'immagine di una idea, di una realt ideale la quale non pu avere questo carattere di molteplicit perch proprio per la sua universalit, deve essere una.

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Non bisogna dimenticare che al tempo di Platone la matematica era l'unica scienza che fosse pervenuta a darsi uno statuto epistemologico compiuto, cio l'unica scienza che avesse raggiunto propriamente il livello di scienza, cosa che non si poteva dire per la fisica, per la biologia, ecc. Questo fa s che la matematica assuma un grande valore agli occhi di Platone; la matematica, appunto, scienza, non conoscenza
http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=350[02/01/2013 21:22:19]

Enrico Berti: Platone e la matematica

empirica, conoscenza dell'universale, conoscenza di ci che vero sempre, cio conoscenza dell'eterno. Dunque la matematica aiuta la mente ad innalzarsi al di sopra della realt empirica ed in questo senso costituisce il migliore allenamento, per usare un termine sportivo, allenamento della mente, dell'anima alla conoscenza delle idee. E' noto che Platone nella Repubblica prescrive ai futuri filosofi un lungo curriculum di studi in cui la matematica occupa la posizione preminente, circa dieci anni di studi matematici sono necessari, secondo Platone, per potersi dedicare con successo alla filosofia. Al tempo stesso Platone colui che indica, per primo con estrema chiarezza, quali sono i limiti della matematica, proprio perch la matematica dimostrazione essa deve partire da presupposti, cio da ipotesi e non in grado di rendere ragione di queste ipotesi. Questo secondo Platone costituisce il suo limite, addirittura questo fa s che essa, propriamente parlando, non possa nemmeno essere chiamata vera scienza; nella Repubblica infatti Platone dice che la matematica dianoia cio pensiero discorsivo non episteme, non scienza, nel senso proprio, in quanto parte da presupposti e cio non in grado di rendere completamente ragione delle sue affermazioni.

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