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SABATO 19 GENNAIO 2013

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Irlanda, il Papa nomina Eamon Martin arcivescovo coadiutore di Armagh Subentrer al cardinale Sean Brady
ROMA. Benedetto XVI ha nominato ieri monsignor Eamon Martin arcivescovo coadiutore dellarcidiocesi metropolitana di Armagh, sede primaziale dIrlanda.Tra un anno, quando lattuale primate compier 75 anni, succeder cos al cardinale Sean Brady, anchegli toccato, sia pure marginalmente, dallo scandalo sugli abusi sessuali sui minori che ha sconvolto quella Chiesa (nel 1975, ancora semplice sacerdote, verbalizz la deposizione della vittima di uno di quei casi, poi insabbiato dai vertici dellepoca), e che proprio in riferimento a tale situazione nel 2010 chiese al Papa un sostegno per il mio lavoro a livello episcopale. Monsignor Martin, che dovr appunto succedergli, nato nella diocesi di Derry il 30 ottobre del 1961, era attualmente amministratore diocesano della medesima diocesi dopo le dimissioni lo scorso marzo del vescovo Seamus Hegarty, accusato dalla stampa irlandese di un accordo per un pagamento effettuato per coprire un presunto abuso pedofilo da parte di un sacerdote ma le dimissioni furono annunciate ufficialmente in seguito alla diagnosi di una malattia irreversibile e progressiva.
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LEsarcato ucraino di Gran Bretagna elevato a eparchia


ROMA. Il Papa ha elevato lEsarcato apostolico per i fedeli ucraini di rito bizantino di Gran Bretagna ad eparchia, assegnando alla nuova circoscrizione il titolo di Holy Family of London per i bizantini ucraini. Benedetto XVI ha nominato primo vescovo eparchiale lattuale esarca, Hlib Borys Sviatoslav Lonchyna, trasferendolo dalla sede vescovile di Bareta. Lonchyna, il 2 giugno 2009 era stato nominato amministratore apostolico "sede vacante" dellesarcato ucraino di Gran Bretagna e il 14 giugno 2011 ne divenuto esarca.
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Una bussola per limpegno dei cattolici


ROMA. La Dottrina sociale della

Un momento dellincontro di ieri (Siciliani)

Toso,Tarquinio,Vincenzi, Gatti, Cerocchi e Gentile ieri alla presentazione degli atti del II Festival della Dottrina sociale

Chiesa (Dsc) una bussola che pu aiutare lItalia ad uscire dalle sabbie mobili della crisi attuale. Su quella bussola, infatti, sono segnati i quattro punti cardinali della persona, del bene comune, della solidariet e della sussidiariet, che sono il migliore antidoto contro il disorientamento indotto dalla cultura radicale. Lo hanno sottolineato ieri i partecipanti al primo del laboratori promossi dalla Fondazione "Giuseppe Toniolo", in vista del prossimo Festival della Dsc, che si terr a Verona dal 24 al 26 novembre. Ospitato nella sede del Pontificio Consiglio "Giustizia e Pace" presente il segretario del dicastero pontificio, monsignor Mario Toso lincontro mirava alla presentazione degli Atti del II Festival (svoltosi nel settembre scorso), ma ovviamente ha

finito per aprire una finestra sullattualit e sul ruolo dei cattolici in politica. Ruolo volto al rinnovamento del Paese. Ma, ha ricordato monsignor Adriano Vincenzi, presidente della Fondazione "Toniolo", una nuova societ potr nascere solo da un rinnovato incontro con Cristo. Anche monsignor Toso ha sottolineato: Nei cristiani impegnati nel sociale non pu venir meno la comunione con Cristo, perch questo il fondamento per essere riformatori a 360 gradi. La comunione con Cristo richiama come conseguenza la collaborazione tra i cattolici. Pur in un tempo di scelte al plurale, ha sottolineato il direttore di "Avvenire", Marco Tarquinio , bisogna reimparare la pazienza dello stare insieme anche in politica, ma senza nessuna timidezza e remissivit

rispetto alle parole dordine del "radicalismo di massa". Perci c bisogno di luoghi di incontro e di elaborazione comune tra i cattolici e il Festival della Dsc uno di questi. Ruolo, questo, emerso anche dagli altri interventi. Il giornalista Pio Cerocchi: La Dsc moneta che va spesa in tutte le occasioni. Il banchiere (Bcc Federcasse) Sergio Gatti (invitando a creare ponti con le Settimane sociali): Dobbiamo uscire da una minorit culturale, non siamo portatori di un pensiero sorpassato. Anzi nel sociale le posizioni cattoliche sono allavanguardia. Infine Claudio Gentili, direttore di "La Societ" che ha pubblicato gli atti: Vogliamo continuare a pensare politicamente con un ancoraggio solido alla Dsc. (M.Mu.)
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GESTI E PAROLE

La salvezza di Cristo dono offerto a tutti


Forte: ma Dio ci lascia liberi di accoglierlo o meno
DI BRUNO FORTE*

loriginale del testo, ma anche la libert dellassenso da parte della l dibattito intorno alla creatura umana, e dunque la sua traduzione delle parole della dignit nella prospettiva consacrazione del vino nella dellalleanza salvifica con il Dio celebrazione dellEucaristia si sta vivente. Noi non sappiamo se tutti facendo vivo nel nostro Paese, come entreranno nella salvezza di Cristo, mostrano vari interventi e precisamente perch in gioco la pubblicazioni recenti. Il sangue di libert di ciascuno di accogliere o Cristo stato versato per molti o rifiutare il dono. per tutti? Come tradurre Mi sembra ovvio che come spera lespressione greca hypr polln, Cristo e spera la Chiesa, cos noi presente nei testi biblici, sottesi alla speriamo che tutti lo accolgano, formula liturgica? La traduzione impegnandoci ad annunciare della Bibbia, approvata credibilmente a ciascuno la dalla Conferenza bellezza di quanto il Signore Larcivescovo episcopale italiana, sia ci offre. In questa luce, nella precedente che importante sottolineare che sulla traduzione nellattuale versione, ha molti in italiano si oppone della formula tradotto cos lespressione: a pochi, ma non il Questo il mio sangue, il contrario di tutti. Resta del pro multis sangue dellalleanza, certamente la difficolt di utilizzata per la versato per molti (Marco modificare un testo usato 14, 24 ); Poi prese il calice, per anni nella liturgia e di consacrazione rese grazie e lo diede loro, dover conseguentemente del vino: giusto dicendo: Bevetene tutti, spiegare la scelta operata: perch questo il mio ma lopzione per molti dire per molti Monsignor Forte sangue dellalleanza, che potrebbe essere occasione versato per molti per il di una catechesi arricchente, salvi e il Figlio sia stato mandato per perdono dei peccati (Matteo 26,27che aiuti i credenti a riappropriarsi la salvezza di tutti. Questa 28). Isaia 53,11s, poi, reso in modo del messaggio centrale della traduzione, tuttavia, come ogni analogo: Il giusto mio servo salvezza offerta a tutti, senza traduzione pu essere cambiata e giustificher molti, egli si addosser imporsi alla libert di nessuno. migliorata. Ad esempio, alcuni le loro iniquit... ha spogliato se quanto fa lEucaristia: essa realizza propongono come nuova stesso fino alla morte ed stato e annuncia la salvezza traduzione la formula per una annoverato fra gli empi, mentre egli universalmente offerta e lascia il moltitudine, che fa eco alla scelta portava il peccato di molti. Da rischio della libert umana come della traduzione francese del testo parte mia, ho avuto modo di presupposto sullo sfondo. Da liturgico: pour la multitude. Il esprimere la mia posizione in varie questo insieme di considerazioni punto fondamentale da affermare sedi: lo feci, ad esempio, in una deduco che la traduzione per che Cristo morto per la salvezza di riunione di qualche anno fa del molti sarebbe la pi esatta. Altri tutti, anche se non scontato che Consiglio permanente della Cei, di episcopati lhanno accolta, in lingue tutti vorranno accettare il Suo dono. cui facevo parte come presidente di diffusione mondiale (basti Questidea a me sembra resa della Commissione episcopale per pensare allinglese: for many). correttamente dalla traduzione la dottrina della fede, lannuncio e Perch la sfida accettata da quei letterale per molti, che meglio la catechesi, argomentando la mia pastori non potrebbe essere accolta rispecchia la distinzione fra la preferenza per il per molti. In sede anche da noi, considerando che in di Assemblea dei vescovi italiani, redemptio objectiva, offerta dal gioco c il messaggio centrale della pur ribadendo la mia preferenza, Signore a tutti, e la redemptio fede cristiana e la celebrazione di espressi la mia comprensione per la subjectiva, quella effettivamente esso per la nostra salvezza, culmine difficolt pastorale che i pi accolta o rifiutata dalla libert di e fonte di tutta la vita della Chiesa? vedevano e che non ho mai negato: *Arcivescovo di Chieti-Vasto ciascuno. Si tratta di una resa che capir la gente questo rispetta maggiormente non solo

cambiamento di traduzione dopo luso pluridecennale della traduzione per tutti? Non si penser forse che con questo cambiamento si vogliano restringere gli spazi dellaccoglienza di tutti nella salvezza offerta da Ges, quasi a voler presentare una Chiesa dei no, pi severa ed esigente? Provo a fare chiarezza nel conflitto delle interpretazioni: la traduzione per tutti non scorretta, perch non c dubbio che Dio voglia tutti

Il teologo Dianich: ma un cambiamento potrebbe creare sconcerto nei pi semplici


punto di vista dellesegesi biblica e della fedelt dogmatica, a tutte e tre ul progetto di modificare nella le soluzioni, non sia giusto preoccunuova edizione del Messale in parsi di una cosa sola, cio del riitaliano le parole della consascontro di un eventuale cambiacrazione eucaristica, cambiando mento sui fedeli, soprattutto sui mequel versato per tutti con lespresno dotti, sui pi poveri, su coloro che sione per molti, si svolto un feaccolgono le cose pi con la sensibicondo dibattito. Nessuno ha contelit che attraverso il ragionamento, stato, come se fosse scorretta o deche inevitabilmente resterebbero viante dalla fede della Chiesa, la vecturbati dal cambiamento. Se non Don Dianich chia formula per tutti. Allo stesso indispensabile, perch creare dei tempo a nessuno sfuggito il periproblemi? Diversi vescovi hanno colcolo che la formula per molti, cos come suoto benissimo la questione pastorale, propona in italiano, pu indurre a pensare che la salnendo con buon senso che tutto resti come privezza di Cristo sia destinata a molti ma non a ma e non si cambino le grandi parole, che da tutti. Nel dibattito si anche proposto di dire quarantanni risuonano nelle nostre chiese, per la moltitudine, traduzione anche questa proclamando che il sangue di Cristo stato verda tutti riconosciuta corretta. A questo punto mi sato per tutti. domando se, dato che una disanima dotta co*Vicario episcopale di Pisa per la Pastorale s approfondita lascia aperta la questione, dal della cultura e delluniversit
DI SEVERINO DIANICH *

LINTERVENTO
IL PAPA AI VESCOVI TEDESCHI: NESSUNA MODIFICA ALLA DOTTRINA

egli ultimi mesi il dibattito attorno traduzione della formula usata Nallinternoladiconsacrazioneche non alla revisione dellaLaindiscussione entratanumerosein durante eucaristica del vino ha visto Italia lintervento di voci un dibattito ancora concluso. nel vivo particolare quando il Papa, lo scorso aprile invi una lettera ai vescovi tedeschi chiedendo di tornare al per molti e di spiegare ai fedeli la precedente scelta dellespressione per tutti sulla quale dopo il Concilio si registrava un consenso esegetico. Pochi mesi dopo i presuli tedeschi approvavano il testo con la nuova traduzione: fr viele, per molti. Stessa scelta per gli episcopati dellAmerica Latina, della Spagna, dellUngheria e degli Stati Uniti, mentre in Francia si preferita lespressione per la moltitudine, che secondo alcuni esperti potrebbe essere adottata anche in Italia. Nella lettera ai vescovi tedeschi il Papa, inoltre, invitava a chiarire bene come il cambio di traduzione non implica affatto una modifica dottrinale. Non stato mai messo in discussione che lagire di Ges comprende lintera umanit ma nella realt storica, nello spazio concreto della comunit che celebra lEucaristia egli giunge solo a molti. In altre parole dietro alla questione della traduzione (il presupposto postconciliare era che il molti nellaccezione ebraica indica di fatto la totalit) c il nodo della conciliazione tra volont salvifica universale da parte di Dio e libera scelta delluomo di accoglierla o meno. Matteo Liut
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il tema
DA ROMA MARINA TOMARRO

Il Concilio ha donato un nuovo slancio ai laici


volont e la possibilit della Chiesa di ritrovare in se stessa vivente e operante, nello Spirito Santo, la parola di Cristo, e per scrutare pi a fondo il mistero, cio il disegno e la presenza di Dio sopra e dentro di s. E questo documento racchiude quello che stato il vero spirito del Concilio Vaticano II, un evento che ha cambiato per sempre la storia della Chiesa e ha permesso ai laici di acquisire una nuova dignit, facendo s che i fedeli percepissero realmente la gioia di far parte di un popolo. Il popolo di Dio. La Lumen gentium ha sottolineato Guzman Carriquiry, segretario della Pontificia Commissione per lAmerica Latina mette in luce il sacerdozio universale e comune dei fedeli, cosa che non era mai stata negata nella tradizione della Chiesa ma che dal tardo tridentino era stata messa in ombra. Sappiamo bene come questi insegnamenti furono fondamentali per approfondire lidentit dei fedeli laici e ridare slancio alla loro dignit e responsabilit nella vita e nella missione della Chiesa, tratto caratteristico di questi 50 anni di post-Concilio. LaLumen gentium, si mostra cos guida preziosa per i laici, soprattutto in una realt attuale dove tutto, anche la

n questo Anno della fede risuonano di uneco speciale le parole di Paolo VI sul bisogno a cui il Concilio ha risposto di "ravvivare in s quella fede, ch il segreto" della Chiesa. Cos il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, gioved sera a Roma nella sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense ha aperto la prima delle tre Letture teologiche promosse dalla diocesi, dedicate a I documenti del Concilio Vaticano II. Tema di questo incontro la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen

Lincontro di gioved (Siciliani)

A Roma un incontro dedicato alla Lumen Gentium con Crociata, Vallini, Carriquiry, Cardia e Leuzzi. Riscoperto quel sacerdozio comune che alla base della dignit di ogni battezzato
morte di un uomo rischia di risultare un evento banale. Io credo che nel nostro tempo ha affermato Carlo Cardia, docente delluniversit di Roma Tre si siano superate le colonne dErcole del male. E ci molto grave.

gentium. La dimora di Dio con gli uomini. Parlare della Lumen gentium ha spiegato il segretario generale della Cei chiede di prendere coscienza del modello di Chiesa che ciascuno si formato e con cui operiamo. E cio la

quindi urgente da parte dei laici far sentire la propria voce su alcuni principi che stanno conducendo luomo a un indifferentismo incredibile. Faccio alcuni esempi su cui si sta parlando in questi giorni. Ci sono Paesi che stanno legiferando sul suicidio assistito. Ci sono Paesi che stanno legiferando per negare la doppia genitorialit. Su questo, la Chiesa, i laici, devono avere una forza danimo per far vedere i rischi che esistono per la societ. E il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini, ha raccontato come il Concilio sia stato per lui un punto fondamentale della sua crescita giovanile e spirituale: Questo

avvenimento cos grande ha spiegato il porporato ha aperto le porte e le finestre per raccontare lamore di Dio per noi, perch non siamo soli, ma insieme formiamo il suo popolo che abbraccia lumanit. Ed questo che da vita alla costruzione di una nuova societ. La serata stata conclusa dal vescovo ausiliare di Roma Lorenzo Leuzzi, tra gli organizzatori dellevento, che ha dato appuntamento al prossimo 24 gennaio, dove si rifletter su La Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione Dei Verbum. Piacque a Dio... rivelare se stesso.
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ECONOMIA& TURISMO

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percorsi

sulle Dolomiti

Grandi chef in alta quota


Torna da domani al 25 lAudi Chefs Cup Sdtirol, levento che ogni anno raduna i top chef nazionali e internazionali che si sfidano ai fornelli e sugli sci, nello scenario mozzafiato delle Dolomiti in Alta Badia. Anche per lottava edizione padroni di casa saranno i due chef stellati dellAlta Badia: Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus due stelle Michelin (Relais & Chateaux Rosa Alpina) e Fabio Cucchelli del ristorante La Siriola una stella Michelin (Hotel Ciasa Salares). Una sei giorni con tante attivit: unendo sport, divertimenti outdoor, degustazioni e corsi di cucina. Andrea Berton, Gennaro Esposito, Giancarlo Morelli, Davide Oldani, Davide Scabin, Gianfranco Vissani, la sudafricana Margot Janse e il peruviano Mitsuharu Tsumaru alcuni dei grandi chef attesi. (G.Mat.)

Il piano strategico una realt


ra atteso, dopo gli annunci degli ultimi mesi. Adesso il primo piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia, c. una realt. Il ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, lo ha presentato ieri mattina al Consiglio dei ministri. Il documento presenta unapprofondita analisi dei punti di vulnerabilit del settore turistico, indica 7 linee guida per lagenda di governo e propone 61 azioni specifiche, implementabili in un periodo variabile tra i 3 mesi e i 5 anni. Fra cui la ridefinizione della governance del settore, il rilancio dellEnit, il miglioramento dellofferta. Secondo alcune stime prudenziali lo sviluppo completo del piano potrebbe portare entro il 2020 dei risultati importanti: 500mila nuovi posti di lavoro (da 2,2 a 2,7 milioni); un incremento di 30 miliardi del contributo al Pil del

Carrara

Lesperienza plein air


A CarraraFiere la grande vetrina dedicata agli appassionati del turismo plein air: Tour.it il Salone del turismo itinerante, aperto fino a domani, con la partecipazione dei marchi pi importanti. Camper e caravan. Ma non solo. Tour.it (www.tourit.it) si propone in contemporanea con la mostra mercato della piccola nautica: la scelta ampia, con imbarcazioni da diporto tra i cinque e i dieci metri. Appuntamenti che richiamano tanti appassionati che, con una visita a Tour.it possono programmare anche escursioni affascinanti su un territorio che offre grandi opportunit: dalle Alpi Apuane con le cave di marmo ai castelli della Lunigiana, dalle vicine citt darte (Lucca, Pisa, Firenze) alla Versilia e alle Cinque Terre. (G.Mat.)

settore turistico (da 134 a 164 miliardi): questo risultato sarebbe ottenibile mediante lincremento dei ricavi da turismo internazionale che passerebbero da 44 a 74 miliardi, mentre gli obiettivi del piano prevedono una sostanziale tenuta del turismo nazionale che resterebbe a 90 miliardi. Un passaggio epocale per dare un volto nuovo e strutturato al settore. (G.Mat.)

ISRAELE

Il fascino della citt santa sotto la neve, la scorsa settimana. Per Israele, boom di turisti nel 2012, nonostante le tensioni mediorientali

il viaggio che unisce


cammino Itinerari sulle orme di Ges e di Maria
emmeno la neve riuscita a fermare i pellegrini in visita a Gerusalemme. La citt santa, resa ancor pi affascinante la settimana scorsa da una coltre bianca che non si vedeva cos da 20 anni, era attraversata dal solito, sorprendente via vai di fedeli cristiani di tutto il mondo (americani, etiopi, italiani, russi), di ebrei ultraortodossi, di donne musulmane e di monaci armeni, copti, siriaco-giacobiti. Passeggiando fra i vicoli di pietra gialla della citt vecchia, tutto appare normale, come pure nei tanti ristoranti e alberghi, non si percepisce tensione, i controlli della sicurezza non sono ossessivi, si prega fianco a fianco. Certo, la settimana di sangue del conflitto fra Israele e Gaza nel novembre scorso ha dato una frenata al flusso dei turisti, anche se ora tutto sotto controllo. Al Santo Sepolcro ora ricominciano a tornare i turisti, ma non c la solita ressa: di solito le code possono durare ore, conferma fra Andrea, dopo la messa nella cappella custodita dai francescani di Terra Santa. Il 2012 per Israele stato comunque un anno record per il turismo, come ha sottolineato il ministro del Turismo israeliano, Stas Miszhnikov. Secondo i dati forniti dal suo ministero i visitatori nel Paese sono stati 3 milioni e mezzo. Gli italiani sono stati 170mila, con un incremento del 12% rispetto al 2011, che li ha portati al sesto posto dopo americani, russi, francesi, tedeschi e inglesi. Peraltro stanno arrivando nuovi turisti dai paesi emergenti come Brasile, Cina e Corea del Nord. E, siccome lobiettivo quello di arrivare a 5 milioni di turisti nel 2015, il ministero ha stanziato 50 milioni di euro (che sommati a quelli degli imprenditori arrivano a 222milioni di euro) destinati per il 25% allo sviluppo degli hotel, e per il 56% per lo sviluppo delle attrattive turistiche. Israele attualmente possiede 47.900 stanze e 340 alberghi, nel 2012 sono stati approvati investimenti per costruire 1750 nuove stanze e 37 hotel, soprattutto nella zona di Gerusalemme e della Tiberiade, dove si concentra il turismo religioso. Mentre il sindaco di Betlemme, citt sotto lAutorit Palestinese, ha deciso di aggiungere altri 7 nuovi hotel ai 33 esistenti. Obiettivo: abbassare i prezzi e fare fronte a una domanda turistica soprattutto legata alla fede. Infatti, sempre secondo i dati forniti dal ministero, il 90% dei turisti visita Gerusalemme per motivi religiosi e il 29% dei viaggi in Israele costituito da pellegrinaggi organizzati. La citt pi visitata Gerusalemme (77% dei turisti), e a seguire Tel Aviv (56%), il Mar Morto (51%), Nazareth (35%). La sola Betlemme stata visitata lanno scorso da 2 milioni di turisti. In testa ai luoghi pi visitati il Muro del Pianto (65% dei turisti), seguito dal Quartiere ebraico (64%), al terzo posto il Santo Sepolcro e la Via Dolorosa (ambedue al
Per valorizzare spiritualit e territorio, il ministero del Turismo israeliano ha lanciato (proprio nellAnno della fede) due nuovi itinerari: un percorso a piedi sulle orme di Ges, 65 km fra le bellezze naturali incontaminate da Nazareth a Cafarnao (percorribile anche in bus o in bicicletta), e uno sulle orme della Vergine Maria, dalla Tomba della Vergine Maria a Gerusalemme a Cana, sino al monastero Stella Maris di Haifa (www.holyland-pilgrimage.com). Infine a giugno si terr un pellegrinaggio speciale da compiere ebrei e cristiani insieme in Israele in memoria del cardinale Carlo Maria Martini. (A.Cal.)

economia.turismo@avvenire.it

58%), al quarto il Monte degli Ulivi (56%). Il turismo religioso costituito per il 58% da cristiani (di cui la met cattolici) e il 23% da ebrei. Noi ogni anno portiamo in Israele circa 7000 pellegrini, spiega Massimo Bellucci, titolare di 2000 Impronte Viaggi e Turismo, azienda italiana che opera in Israele, insieme ai colossi Opera Romana Pellegrinaggi e Brevivet che portano ciascuna circa 50mila pellegrini lanno in Terra Santa. Certo, le agitazioni delle Primavere arabe ci hanno provocato un 20% di calo del turismo e anche la crisi economica ha fatto il suo. Per questo cerchiamo di mantenere dei prezzi ragionevoli offrendo per un servizio adeguato. Novit anche da Alitalia, che ha appena lanciato una promozione per

volare fino al 31 maggio da Roma a Tel Aviv a/r con 23 voli settimanali. La compagnia aerea, dal gennaio 2010 al novembre 2012, ha trasportato 900.000 passeggeri da e per Israele, il 74% individuale e il 26% di gruppo. Negli ultimi 10 anni il traffico religioso cresciuto esponenzialmente ed Alitalia insieme, diventando il vettore preferenziale, spiega il vettore. Intanto a Gerusalemme la neve si sciolta sotto un sole che fa risplendere la cupola doro della moschea di Omar e imbianca le antichissime tombe della Valle di Giosafat. Uno spettacolo da togliere il fiato, dal belvedere del Monte degli Ulivi. Gi in citt, appoggiati al Muro del pianto, si mescolano kippah, veli bianchi, cappellini sportivi, colbacchi di ca-

storo. Un colpo docchio che, al di l dei numeri, d il segno di un viaggio che unisce nello spirito. Angela Calvini
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A cura della

Mediterraneo Adesso la primavera del turismo


in Egitto

redazione Economia

in valigia
Fai, le primarie della cultura
Perch andiamo indietro come presenza nel turismo quando abbiamo il paese pi bello del mondo?. La domanda, si direbbe, nasce spontanea. E il Fai, se l posta, inserendo nelle 15 tematiche delle Primarie della cultura, online fino al 28 gennaio, anche quella del rilancio delle politiche integrate per il turismo: Meno Italialand, pi Italia. Il turismo , quindi, tra le priorit individuate dalla fondazione per una agenda di lavoro dei prossimi parlamentari. Fra i punti su cui il Fai pone laccento, c la frammentariet delle politiche in materia di turismo. E poi infrastrutture, sostegno alla cultura e ai beni culturali, promozione, creazione di una grande piattaforma digitale che raggruppi le principali azioni di promozione turistica. Tutte urgenze verso cui gli elettori culturali potranno esprimere la propria preferenza, scegliendo il tema numero 13. (G.Mat.)

Le nuove speranze del Mar Rosso


In continua fluttuazione, in attesa di una stabilit politica che tarda a manifestarsi. lindustria egiziana del turismo, settore strategico per un Paese di circa 90 milioni di abitanti, in grado di attrarre, prima della rivoluzione esplosa il 25 gennaio 2011, oltre 15 milioni di turisti allanno. Da allora, secondo una ricerca del ministero egiziano del Turismo diffusa lo scorso 19 dicembre, il settore ha perso in media 267 milioni di dollari alla settimana, facendo registrare solo timidi sporadici segnali di ripresa. Il tasso di presenze negli alberghi crollato del 518%, mentre la spesa media giornaliera dei turisti calata da 85 dollari a 72. Le presenze italiane da sole sono calate del 65% nel primo quadrimestre del 2011, per poi riprendersi gradualmente, ma mai del tutto. I singoli governatorati, in particolare quelli del Sinai meridionale (dove si trovano famose localit marittime del Mar Rosso come Sharm el-Sheikh e Dahab), di Alessandria dEgitto e del Mar Rosso (Hurghada e el-Gouna) stanno cercando di riprendersi le rispettive quote di mercato con attivit di comunicazione negli Stati Uniti, in Europa, in Russia. Delle turbolenze della capitale, Il Cairo, nelle localit turistiche si riscontrano solo pallidi riflessi, arginati dalle forze di sicurezza. E allora il turismo egiziano pu tornare a sperare. Federica Zoja
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in Tunisia Il bello della riscoperta: cos decolla la ripresa


el 2012 abbiamo registrato una ripresa del 79% di viaggiatori sul 2011. E siamo molto fiduciosi sul 2013. Dora Ellouze, vicedirettore dellEnte Nazionale Tunisino per il Turismo, con il suo staff, sta lavorando molto per promuovere limmagine del Paese e guarda alla nuova stagione con ottimismo. Le rivoluzioni della primavera araba hanno segnato il settore. Non ai livelli dellEgitto, certo, ma linfluenza c stata. Eccome. Con un 2011 piuttosto debole. Abbiamo subto i riflessi di una crisi "generalizzata" dai media. In Tunisia la situazione non mai stata critica, soprattutto per i turisti. Abbiamo fatto lanno scorso un lavoro importante di relazioni e promozioni per far emergere tutte le potenzialit del turismo tunisino. Particolarmente significativa, in questottica, la Conferenza internazionale sul turismo organizzata a Djerba, a cui ha partecipato anche il ministro italiano, Piero Gnudi. Daltra parte lItalia un naturale bacino di riferimento per la Tunisia, ammette la Ellouze. Anche se gli italiani stanno dietro a francesi, tedeschi e inglesi come presenze. Lanno scorso 216mila i viaggiatori italiani in Tunisia. Cifra lontana ancora dai livelli record del 2010, quando erano stati oltre 300mila (su 5/6 milioni in media di visitatori globali). Ma decisamente meglio dal crollo del 2011 (120mila). Il 2013, a questo punto, dovrebbe essere lanno della ripresa consolidata. Del rilan-

cio vero. Il viaggio in Tunisia offre una molteplicit di aspetti e una ricchezza di luoghi. Dalla capitale Tunisi e il suo souk, diviso per mestieri e per prodotti artigianali, a Sidi-Bou-Sad, il villaggio meglio conservato di tutto il litorale mediterraneo, punteggiato dalle tipiche case bianche immerse nellaria profumata di mimosa e gelsomino. E poi il mare da Gammarth, la localit balneare pi moderna, tra La Marsa e Raoued. O la meravigliosa Djerba. E non mancano inoltre le offerte termali, in particolare con la talassoterapia, o nuove strutture per gli appassionati del golf. Una Tunisia da riscoprire, conclude Dora Ellouze. Una esperienza da vivere direttamente, non per sentito dire. La Tunisia sar in tutte le fiere pi importanti dEuropa. A cominciare dalla Bit di Milano, dal 14 al 17 febbraio. Giuseppe Matarazzo
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