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Diversi saggi ricostruiscono la svolta nel pensiero del filosofo tedesco avvenuta negli anni della vecchiaia

SONO DUNQUE PENSO


ECCO COME SCHELLING HA RINNEGATO GLI IDEALISTI
MAURIZIO FERRARIS

S
IL LIBRO
Vita di Schelling di Xavier Tillette (Bompiani pagg. 1.088 euro 30)

e anche non fosse stata quella di un grande filosofo, la lunga vita di Friedrich Wilhelm Joseph von Schelling, che aveva quattordici anni quando fu presa la Bastiglia e che mor nel 1854 mentre era in vacanza in Svizzera, ormai al tempo dei dagherrotipi e dei lampioni a gas, basta a illuminare un pezzo di storia intellettuale europea. Con i relativi usi e costumi accademici, politici e sentimentali, con figure come Goethe e Hegel e Hlderlin (e le donne di Schelling: Carolina, che per sposarlo divorzier da Wilhelm August von Schlegel e morir nel 1809; Paulina Gotter, che gli dar sei figli; sino alla passione platonica di Schelling settantenne per una giovinetta inglese, Eliza Tapp, adattissima per un caso clinico di Freud) tutto descritto con sublime maldicenza da Xavier Tillette, uno dei massimi studiosi di Schelling nella Vita di Schelling tradotta per Bompiani da Marco Ravera, con una ricca introduzione di Giuseppe Riconda. Ma ci sono anche motivi di attualit filosofica. Che, da una parte, come dimostra il libro di Emilio Carlo Corriero, Li- che trentenne, impegnato in bert e Conflitto. Da Heidegger un rinnovamento profondo a Schelling, per unontologia della filosofia tedesca, in diadinamica, con un saggio di logo con altre tradizioni, dalla Manfred Frank (Rosenberg e filosofia analitica al nuovo Sellier, 2012), riprendono la realismo. Ed proprio il ritradizione di studi schellin- chiamo al realismo (esplicito ghiani avviati a Torino negli anche nel volume di Corriero) anni Settanta dal Luigi Parey- che sta alla base di questa rinson, il maestro di Eco e di Vat- novata attualit di Schelling, e timo. E dallaltra si aprono ad in particolare della sua sealtre tradizioni, come nel libro conda o tarda filosofia, nel di Wolfram Hogrebe e Markus dibattito teorico contempoGabriel, Predicazione e genesi. raneo. Per Schelling Cogito ergo Lassoluto e il mondo, a cura di Simone Luca Maestrone, sum, il punto di partenza caruscito anchesso recente- tesiano, stato un falso movimente da Rosenberg. Hogre- mento: dal pensiero allessebe uno dei massimi filosofi re. Tutta la filosofia moderna, tedeschi contemporanei, che da Kant a Fichte, a lui stesso da con uno stile colto e ironico giovane, a Hegel che ormai lo propone una rilettura di ha soppiantato nel favore filoSchelling insieme analitica e sofico dei tedeschi, dunque speculativa. Gabriel, poco pi una filosofia negativa. Penso

dunque sono, le intuizioni senza concetto sono cieche, il razionale reale, significa che la certezza va cercata nellepistemologia, in ci che

il richiamo al realismo che sta alla base della sua rinnovata attualit
sappiamo e pensiamo, e non nellontologia, in quello che c. Ma con questo si apre un abisso tra il pensiero e lessere, uno iato destinato a non venir pi recuperato, come del resto testimonia tutta la storia della filosofia degli ultimi due secoli. Per il secondo Schel-

IL DIPINTO
Il viaggiatore sopra il mare di nebbia di Caspar David Friedrich (1774-1840)

ling bisogna procedere in senso inverso. Lessere non qualcosa di costruito dal pensiero, ma qualcosa di dato, di offerto, prima che il pensiero abbia inizio. Non solo perch abbiamo la testimonianza di epoche interminabili in cui cera il mondo ma non cera luomo, ma anche perch ci che inizialmente si manifesta come pensiero viene da fuori di noi: le parole di nostra madre, i miti che (esattamente come le barzellette) non hanno inventori, e sono residui di senso in cui ci imbattiamo proprio come alla Mecca ci si imbatte in un meteorite. Il pensiero anzitutto natura, cio non un cogito trasparente, ma un inconscio che si rivela poco alla volta, se si rivela. Incontriamo oggetti che

avevano una consistenza ontologica indipendentemente dal nostro sapere e che di colpo o attraverso un lento processo vengono conosciuti. Scopriamo parti di noi (per esempio, di essere invidiosi, di

Lo spirito un risultato della natura e la mente emerge dal corpo e il cervello


avere la fobia dei topi o di amare qualcuno) cos come scopriremmo pezzi di natura, resti fossili di dinosauri. Ci si rivelano elementi della societ (per esempio, la schiavit, lo sfruttamento, la subordina-

zione femminile e poi con una crescente sensibilit il mobbing o il politicamente scorretto), che, di colpo, risultano insopportabili, e che dunque prima rimanevano seppelliti, cio assunti come ovvi, in un inconscio politico o sociologico. Verr indubbiamente, e auspicabilmente in tantissimi casi, il momento della presa di coscienza. Ma sar appunto un esercizio di distacco rispetto a una adesione precedente, non un atto assoluto di costruzione del mondo attraverso il pensiero. Nel mondo psicologico e sociale il motto di Schelling potrebbe essere Sono dunque (talora) penso. Lo stesso vale nel mondo naturale. La tesi di Schelling che la natura spirito inconscio, il che pu apparire una romanticheria, aggravata dal fatto che nei suoi ultimi anni il filosofo facesse sedute spiritiche con la Regina di Baviera. Ma di fatto apre a tuttaltro. Anzitutto spiega perch il pensiero aderisca al reale con una forza pre-teoretica che non vinta da nessuno scetticismo: semplicemente, il pensiero una parte del reale. E c un senso in cui, quando lo spirito indaga la natura, sta scoprendo se stesso. Non perch la natura sia il prodotto dello spirito, come appunto vogliono i pensatori negativi, ma perch lo spirito un risultato della natura, esattamente come le leggi della gravit, della fotosintesi e della digestione. La mente, insomma, emerge dal mondo, e in particolare da quel pezzo di mondo che la riguarda pi da vicino, il corpo e il cervello. Poi si confronta con lambiente, naturale e sociale, e con s stessa. In questo confronto, che una ricostruzione e una rivelazione e non una costruzione, la mente elabora (individualmente ma ancor pi collettivamente) una epistemologia, un sapere, che assume a proprio oggetto lessere. Lincontro fra mente e mondo, cos come tra ontologia ed epistemologia, non garantito, sempre possibile lerrore. Ma quando la mente riesce a riconciliarsi con il mondo da cui proviene, allora abbiamo la verit.
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