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UNI EN ISO 6892-1:2009 Materiali metallici prova di trazione Parte 1: metodo di prova a temperatura ambiente 1.

. Scopo Descrive il metodo per eseguire la prove di trazione su materiali metallici e definisce le caratteristiche meccaniche che tale prova consente di determinare a temperatura ambiente 2. Riferimento normativi Le seguenti norme sono indispensabili per lapplicazione della presente norma. UNI EN ISO 377 Acciaio e prodotti di acciaio Prelievo e preparazione dei saggi e delle provette per prove meccaniche UNI EN ISO 2566-1:2001 Acciaio Conversione dei valori di allungamento Parte 1: Acciaio al carbonio e basso legati UNI EN ISO 2566-2:2001 Acciaio Conversione dei valori di allungamento Parte 2: Acciai austenitici UNI EN ISO 7500-1:2005 Materiali metallici Verifica della macchine di prova statica uniassiale Parte 1: macchine di prova a trazione/compressione Verifica e taratura del sistema di misurazione delle forze UNI EN ISO 9513:2004 Materiali metallici Taratura degli estensimetri utilizzati nelle prove uniassiali 3. Termini e definizioni Ai fini della presente norma si applicano i seguenti termini e definizioni 3.1. Lunghezza tra i riferimenti (L) Lunghezza della parte cilindrica (o prismatica) della provetta, sulla quale deve essere misurato lallungamento, in ogni momento durante la durata della prova 3.1.1. Lunghezza iniziale tra i riferimenti (Lo) Lunghezza tra i riferimenti prima dellapplicazione della forza 3.1.2. Lunghezza finale tra i riferimenti dopo la rottura (Lu) Lunghezza tra i riferimenti dopo lo rottura della provetta 3.2. Lunghezza della parte calibrata (Lc) Porzione parallela della sezione ridotta della provetta. Per le provette non unificate questa lunghezza coincide con la distanza fra i dispositivi di serraggio. 3.3. Allungamento Aumento della lunghezza iniziale tra i riferimenti (Lo) ad ogni istante della prova 3.4. Allungamento percentuale Allungamento espresso come percentuale rispetto alla lunghezza iniziale del tratto utile Lo 3.4.1. Allungamento percentuale permanente Allungamento della lunghezza iniziale Lo tra i riferimenti della provetta dopo la rimozione della sollecitazione specificata, espresso come percentuale della lunghezza Lo 3.4.2. Allungamento percentuale dopo la rottura (A) Allungamento permanente della lunghezza tra i riferimenti dopo la rottura (Lu Lo) , espresso come percentuale della lunghezza iniziale tra i riferimenti Lo

NOTA. Per provini proporzionali, se la lunghezza utile Lo 5,65.So , dove So la sezione trasversale utile, il simbolo A va integrato al pedice con lindicazione del coefficiente di proporzionalit utilizzato. Ad esempio: A11,3 = 25%, indica che il provino ha lunghezza utile Lo = 11,3. So Per provini non proporzionali (vedi allegato B), il simbolo A deve essere integrato al pedice con lindicazione della lunghezza del tratto utile espresso in millimetri. Esesmpio: A80 mm = 30% indica che il tratto utile della provetta pari a Lo = 80 mm

3.5. Lunghezza di base dellestensimetro (Le) Lunghezza della porzione parallela della provetta utilizzata per la misurazione dellallungamento mediante un estensimetro
NOTA. Per la misurazione del campo e dei parametri di snervamente della prova, Le dovrebbe coprire la maggior parte della lunghezza della provetta. Idealmente deve essere 0,9.Lc > Le > 0,5.Lo . Ci dovrebbe garantire che lestensimetro rileva tutti gli eventi che si verificano durante il cedimento della provetta. Inoltre per la misurazione dei parametri al raggiungimento o dopo il raggiugimento della forza massima Le dovrebbe essere circa uguale a Lo.

3.6. Estensione Aumento della lunghezza di base dellestensimetro (Le ) in un determinato istante durante la prova 3.6.1. Estensione percentuale Estensione espressa in percentuale rispetto alla lunghezza iniziale Le 3.6.2. Estensione percentuale permanente Estensione percentuale dopo la rimozione dalla provetta di una specifica sollecitazione 3.6.3. Estensione percentuale in corrispondenza dello snervamento (Ae) Nei materiali con snervamento discontinuo, la estensione percentuale tra linizio dello snervamento e linizio del consolidamento omogeneo (vedi fig. 7) 3.6.4. Estensione percentuale totale in corrispondenza della forza massima (Agt) Estensione percentuale totale (elastica pi permanente) in corrispondenza della forza massima (vedi fig. 1) 3.6.5. Estensione percentuale permanente in corrispondenza della forza massima (Ag) Estensione percentuale permanente in corrispondenza della forza massima (vedi fig. 1) 3.6.6. Estensione percentuale totale dopo la rottura (At) Estensione percentuale totale (elastica pi permanente) dopo la rottura (vedi fig. 1) 3.7. Velocit della prova 3.7.1. Velocit di estensione percentuale (Le ) Aumento della estensione percentuale, misurata con un estensimetro, della lunghezza di base dellestensimetro (Le ) per unit di tempo Valore calcolato della velocit di estensione percentuale rispetto alla lunghezza calibrata della provetta (Lc ) Valutazione dellaumento della estensione percentuale rispetto alla lunghezza della parte calibrata (Lc ) della provetta, nellunit di tempo, basata sulla velocit di spostamento dei dispositivi di serraggio e sulla lunghezza della parte calibrata della provetta 3.7.3. Velocit di allontanamento dei dispositivi di serraggio (vC) Velocit di spostamento dei dispositivi di serraggio 3.7.4. Velocit di applicazione della sollecitazione () Velocit di applicazione della sollecitazione
Nota: dovrebbe essere utilizzata solo durante la parte elastica della prova

3.7.2.

3.8. Strizione percentuale (Z) Rapporto tra la variazione massima dellarea della sezione trasversale che si verifica durante la prova (So Su) e larea della sezione trasversale iniziale (So) espresso come percentuale Z = (So Su)x100/So 3.9. Carico massimo
Nota: nei materiali con grafico discontinuo, per i quali non possibile lincrudimento, Fm non definita in questa parte della norma UNI EN ISO 6892 (vedi nota la piede della figura 8 c)

3.9.1. Carico massimo (Fm) Per materiali con grafico non discontinuo, il massimo carico a cui sottospota la provetta durante lesecuzione della prova

3.9.2. Carico massimo (Fm) Per materiali con grafico discontinuo, il massimo carico a cui sottospota la provetta durante lesecuzione della prova dopo il superamento dello snervamento (vedi fig. 8a e 8b) 3.10. Carico unitario In ogni istante della prova, rapporto tra il carico e larea della sezione trasversale iniziale (So) della provetta

Nota 1: da ISO/TR 25679:2005 Nota 2: ogni riferimento al carico unitario in questa norma il carico unitario dal punto di vista ingegneristico Nota 3: successivamente i termini forza e carico unitario o allungamento e allungamento percentuale saranno utilizzati in modo intercambiabile

3.10.1. Resistenza a trazione (Rm) Carico unitario corrispondente al carico massimo (Fm) 3.10.2. Snervamento Quando il materiale metallico presenta un fenomeno di snervamento, durante la prova si raggiunge un punto in corrispondenza del quale si manifesta una deformazione plastica senza alcun incremento del carico 3.10.2.1. Carico unitario di snervamento superiore (ReH) Valore del carico unitario nellistante in cui si osserva la prima diminuzione del carico (vedi fig. 2) 3.10.2.2. Carico unitario di snervamento inferiore (ReL) Valore pi basso del carico unitario durante la deformazione plastica dello snervamento, non tenendo conto degli eventuali effetti transitori iniziali (vedi fig. 2) 3.10.3. Carico unitario di scostamento dalla proporzionalit (Rp) Carico unitario al quale corrisponde unestensione non proporzionale pari ad una percentuale specificata della lunghezza di base dellestensimetro (Le) (vedere fig. 3) 3.10.4. Carico unitario limite di allungamento totale (Rt) Carico unitario al quale corrisponde un allungamento totale (elastico pi plastico), pari alla percentuale specificata della lunghezza di base dellestensimetro (Le) (vedere fig. 4)

Nota: il simbolo utilizzato con un pedice indicante la percentuale specificata, per esempio Rp0,2

Nota: il simbolo utilizzato con un pedice indicante la percentuale specificata, per esempio Rt0,5

3.10.5. Carico unitario di allungamento permanente (Rr) Carico unitario per il quale, dopo la soppressione del carico, lallungamento permanente specificato o estensione espressa rispettivamente come percentuale della lunghezza iniziale tra i riferimenti (Lo) o della lunghezza di base dellestensimetro (Le) non superato (vedere fig. 5)
Nota: il simbolo utilizzato con un pedice indicante la percentuale specificata, per esempio Rr0,2

3.11. Rottura Fenomeno che si verifica quando si ha la separazione totale della provetta
Nota: i criteri per la rottura che possono essere utilizzati per i test controllati dal computer sono riportati nella fig. A.2

4. Termini e simboli I simboli utilizzati e le corrispondenti designazioni sono riportati nella tavola 1. Tavola 1 Simboli e designazione
Simbolo ao , Ta bo do Do Lo Lo Lc Le Lt Lu Lu So Su k Z A Awn Ae Ag Agt At Lm Lt Le Lc vC Fm E m mE ReH ReL Rm Rp Rr Unit di misura mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm2 mm2 % % % % % % % mm mm s-1 s-1 Mpa/s mm/s N Designazione Provetta Spessore della provetta o spessore della parete del tubo Larghezza della parte calibrata di una provetta piana o larghezza media della striscia longitudinale prelevata da un tubo o larghezza di un filo piano Diametro della sezione calibrata di una provetta circolare o diametro di un filo o diametro interno di un tubo Diametro esterno di un tubo Lunghezza iniziale tra i riferimenti Lunghezza iniziale tra i riferimenti per la determinazione di Awn (allegato I) Lunghezza della parte calibrata Lunghezza di base dellestensimetro Lunghezza totale della provetta Lunghezza finale tra i riferimenti dopo la rottura Lunghezza finale tra i riferimenti dopo la rottura per determinare Awn (allegato I) Area della sezione iniziale della parte calibrata Area minima della sezione dopo la rottura Coefficiente di proporzionalit Strizione percentuale Allungamento Allungamento percentuale dopo rottura (vedi 3.4.2) A = (Lu Lo)x100/Lo Allungamento permanente percentuale senza marcatura (vedi allegato I) Awn = (Lu Lo)x100/Lo Estensione Estensione percentuale in corrispondenza dello snervamento Allungamento percentuale permanente in corrispondenza della forza massima Fm Allungamento percentuale totale in corrispondenza della forza massima Fm Allungamento percentuale totale a rottura Allungamento sotto carico massimo Allungamento totale a rottura Velocit Velocit di estensione percentuale Valore calcolato della velocit di estensione percentuale rispetto alla lunghezza calibrata della provetta Velocit di applicazione della sollecitazione o del carico unitario

Forze Carico massimo Resistenza di snervamento Resistenza di prova Resistenza a trazione MPab Modulo di elasticit MPa Pendenza della curva R-e in un determinato istante durante la prova MPa Pendenza della parte elastica della curva R-e c MPa Carico unitario di snervamento superiore MPa Carico unitario di snervamento inferiore MPa Resistenza di trazione MPa Carico unitario di scostamento dalla proporzionalit MPa Carico unitario di allungamento permanente

Rt

MPa

Carico unitario limite di allungamento totale

Simbolo utilizzato per i tubi dacciaio di produzione standard 1 Mpa = 1 N/mm2 c La valutazione della pendenza della parte elastica della curva non rappresenta necessariamente il modulo di elasticit. Questo valore coincide con il modulo di elasticit se sono verificate le condizioni ottimali di prova (alta risoluzione grafica, estensimetri di buona qualit, perfetto allineamento della provetta, ecc.)
b

5. Principio La prova consiste nel sottoporre una provetta a uno sforzo di trazione, generalmente fino a rottura, allo scopo di determinare una o pi delle caratteristiche meccaniche indicate nel punto 3. Se non diversamente specificato, la prova eseguita a temperatura ambiente nei limiti tra 10 C e 35 C. Le prove effettuate in condizioni controllate devono essere eseguite ad una temperatura di 23 C 5 C. 6. Provetta 6.1. Forma e dimensioni 6.1.1. Generalit La forma e le dimensioni delle provette dipendono dalla forma e dalle dimensioni dei prodotti metallici da cui esse sono prelevate. La provetta generalmente ottenuta mediante lavorazione di macchina di un saggio prelevato da un prodotto o da un estruso o un getto. Tuttavia i prodotti di sezione costante (profilati, barre, fili, ecc.) come pure le provette grezze di fonderia (ghise e leghe non ferrose) posso essere sottoposti a prova senza essere lavorati di macchina. La sezione trasversale delle provette pu essere circolare, quadrata, rettangolare, anulare o, in casi particolari, di altra forma. Le provette per le quali la lunghezza iniziale tra i riferimenti proporzionale allarea della sezione iniziale secondo lequazione Lo = k.So sono chiamate provette proporzionali. Il valore riconosciuto a livello internazionale per k 5,65. La lunghezza iniziale tra i riferimenti non deve essere minore di 15 mm. Quando il valore dellarea della sezione iniziale della provetta troppo basso per soddisfare questo requisito con il valore 5,65 del coefficiente k, possibile utilizzare un valore maggiore (preferibilmente 11,3) o una provetta non proporzionale.
Nota: se si usano provette di lunghezza iniziale tra i riferimenti inferiori a 20 mm, lincertezze delle misurazioni aumenta.

In caso di provette non proporzionali, la lunghezza iniziale tra i riferimenti (Lo) presa indipendentemente dallarea della sezione iniziale (So). Le tolleranze dimensionali delle provette devono essere conformi a quelle indicate negli allegati da B ad E (vedi punto 6.2) 6.1.2. Provette lavorate di macchina Le provette lavorate di macchina devono presentare un raccordo tra le teste di serraggio e la parte calibrata, se queste hanno dimensioni diverse. Le dimensioni di questo raggio di raccordo possono essere importanti e si raccomanda che esse siano definite nella specifica del prodotto, se non sono indicate nellallegato pertinente (vedi punto 6.2). Le teste di serraggio possono essere di qualsiasi forma appropriata ai dispositivi di serraggio della macchina di prova. La lunghezza della parte calibrata (Lc) o, nel caso in cui la provetta non presenta una curva di raccordo la lunghezza libera tra le teste di serraggio, deve sempre essere maggiore della lunghezza iniziale tra i riferimenti (Lo). 6.1.3. Provette non lavorate di macchina Nel caso in cui la provetta sia costituita da uno spezzore grezzo di prodotto o da una barra di prova non lavorata di macchina, la lunghezza libera tra i dispositivi di serraggio deve essere sufficiente perch i riferimenti si trovino ad opportuna distanza da questi dispositivi (vedere allegati da B as E). Le provette grezze di fonderia devono presentare un raggio di raccordo tra le teste di serraggio e la parte calibrata. Le dimensioni di questo raggio di raccordo sono importanti e si raccomanda che esse siano definite nella norma di prodotto. Le teste di serraggio possono essere di qualsiasi forma appropriata ai dispositivi di serraggio della macchina di prova. La lunghezza della parte calibrata (Lc) deve sempre essere maggiore della lunghezza iniziale tra i riferimenti (Lo).

6.2. Tipi I tipi principali di provette sono definiti negli allegati da B ad E in funzione della forma e del tipo di prodotto, come indicato nella tavola 2. Altri tipi di provette possono essere specificate nella norme di prodotto. Tavola 2 Tipi principali di provette in base al tipo di prodotto Tipi di prodotto Allegato corrispondente
Lamiere-Lastre-Prodotti piani Fili-Barre-Profilati

Con uno spessore a in mm

Con diametro o lato in mm

0,1 a < 3 a>3 Tubi

<4 4

B C D E

6.3. Preparazione delle provette Le provette devono essere prelevate e preparate conformemente ai requisiti delle norme standard internazionali relative ai diversi materiali (per esempio UNI EN ISO 377, ecc.) 7. Determinazione dellarea della sezione iniziale (So) Il rilievo delle dimensioni della provetta dovrebbero essere misurate in una adeguata sezione perpendicolare allasse longitudinale in una zona centrale della lunghezza calibrata (Lc). Si raccomanda un minimo di tre sezioni perpendicolari. Larea della sezione iniziale (So) la media delle aree, calcolate sulla base delle rispettive dimensioni misurate. Laccuratezza del calcolo dipende dalla natura e dal tipo di provetta. Gli allegati da B ad E descrivono i metodi di valutazione di So per i diversi tipi di provetta e contengono specifiche per la precisione delle misurazioni. 8. Marcatura della lunghezza iniziale tra i riferimenti (Lo) Ciascuna estremit dlela lunghezza iniziale tra i riferimenti deve essere marcata mediante segni sottili o piccole incisioni, ma non mediante intagli in grado di provocare rotture premature. Nel caso di provette proporzionali, il valore calcolato della lunghezza iniziale tra i riferimenti pu essere arrotondato al multiplo di 5 mm pi vicino, a condizione che la differenza tra la lunghezza calcolata e quella marcata sia minore del 10% di Lo. La lunghezza iniziale tra i riferimenti deve essere marcata con una accuratezza pari a 1%. Se la lunghezza calibrata Lc molto maggiore della lunghezza iniziale tra i riferimenti Lo, come per esempio nel caso di provette non lavorate di macchina, si pu marcare una serie di lunghezze tra i riferimenti tra di loro sovrapposte. In alcuni casi potrebbe essere utile tracciare sulla superficie della provetta, una linea parallela al suo asse longitudinale, lungo la quale sono marcati i riferimenti. 9. Accuratezza della macchina di prova Il sistema di misurazione della forza della macchina di prova deve essere tarato in accordo con la UNI EN ISO 7500-1, e deve essere almeno di classe 1. Se si utilizza lestensimetro, questo deve essere almeno di classe 1 in accordo con la UNI EN ISO 9513, per la determinazione della resistenza di prova (estensione permanente o totale); per le altre caratteristicdhe (che presentano estensioni pi elevate) pu essere utilizzato lestensimetro in classe 2

10. Condizioni della prova 10.1. Impostazione del punto zero forza Il sistema di misurazione della forza deve essere impostato a zero dopo avere installato i dispositivi di serraggio e prima che la provetta sia serrata. Una volta impostato lo zero forza il sistema di misurazione non pu essere pi modificato durante la prova.
Nota: questo metodo assicura che da un alto il peso dei dispositivi di serraggio compensato nella misurazione delle forze e daltra parte ogni forza risultate dalle operazioni di serraggio non pu incidere su tali misure.

10.2. Metodo di serraggio Le provette devono essere tenute in posizione da mezzi idonei quali cunei, ganasce filettate di serraggio, ganasce a facce parallele, supporti di spallamento, ecc.. Occorre adottare tutte le misure possibili per assicurarsi che le provette siano mantenute in posizione in modo tale che il carico sia applicato il pi possibile in modo assiale al fine di ridurre al minimo la flessione (pi informazioni le trovate sulle norme SDTM E1012 per esempio). Ci riveste una particolare importanza quando il materiale di prova fragile o quando si determina il carico unitario di scostamento dalla porporzionalit o il carico unitario limite di allungamento totale o la resistenza allo snervamento. Al fine di ottenere una provetta diritta, assicurando cos lallineamento della provetta e la disposizione delle teste di serraggio, si pu applicare una forza preliminare purch non superi un valore corrispondente al 5% della resistenza allo snervamento specificata o prevista. La correzione dellallungamento dovrebbe essere eseguita soltanto per prendere in considerazione leffetto della forza preliminare. 10.3. Velocit della prova basata sul controllo della velocit di estensione percentuale (metodo A) 10.3.1. Generalit Il metodo ha lo scopo di minimizzare la variazione di velocit di prova e ridurre al minimo lincertezza di misurazione dei risultati. omissis 10.3.2. omissis 10.3.3. omissis 10.3.4. omissis 10.4. Velocit della prova basata sul controllo della velocit applicazione del carico (metodo B) 10.4.1. Generalit La velocit di prova, dipendente dalla natura del materiale, deve essere conforme ai seguenti requisiti. Salvo diversa specificazione, la velocit di applicazione del carico dovr essere al massim pari alla met del carico di snervamento. Le velocit di prova relative a questo punto sono di seguito specificate. 10.4.2. Snervamento e resistenze di prova 10.4.2.1. Carico unitario di snervamento superiore (ReH) In campo elastico e fino al raggiungimento del carico unitario di snervamento superiore la velocit di allontanamento delle teste ooposte della macchina deve essere la pi costante possibile e compresa entro i limiti corrispondenti alle velocit di incremento del carico unitario della tavola 3.
Nota: per pura informazione, tipici materiali con modulo di elasticit inferiore a 150000 MPa sono magnesio, leghe dalluminio, ottone e titanio. Tipici materiali con E > 150000 MPa sono acciai al carbonio, acciaio inox, tungsteno e leghe a base di nichel.

Tabella 3 Velocit di incremento del carico unitario Modulo di elasticit del materiale (E) MPa Velocit del carico unitario MPa/s min. max. < 150000 2 20 6 60 150000

10.4.2.2. Carico unitario di snervamento inferiore (ReL) Nel caso in cui si determina soltanto il carico unitario di snervamento inferiore, la velocit di deformazione durante lo snervamento dlela parte calibrata della provetta deve essere compresa tra 0,00025 s-1 e 0,0025 s-1 . La velocit di deformazione della parte calibrata deve essere mantenuta pi costante possibile. Se questa velocit non pu essere regolata direttamente, deve essere fissata regolando la velocit di applicazione del carico immediatamente prima dellinizio dello snervamento; successivamente i comandi della macchina non devono essere pi regolati fino al termine dello snervamento. In nessun caso la velocit del carico unitario in campo elastico deve superare le velocit massime indicate nella tavola 3. 10.4.2.3. Carico unitario di snervamento superiore ed inferiore (ReL e ReL) Nel caso in cui si determinano contemporaneamente i due carichi di snervamento durante la stessa prova, devono essere rispettate le condizioni per la determinazione del carico unitario di snervamento inferiore (vedi punto 10.4.2.2) 10.4.2.4. Carico unitario di scostamento dalla proporzionalit e carico unitario limite di allungamento totale (Rp e Rt) La velocit di allontanamento delle teste opposte deve essere il pi costante possibile a comunque compresa nei limiti corrispondenti alle velocit di carico unitario di cui alla tavole 3 allinterno del campo elastico. In campo plastico e fino al raggiugimento del carico unitario di scostamento dalla proporzionalit o del carico unitario limiti di allungamento totale la velocit di deformazione non deve essere maggiore di 0,0025 s-1 . 10.4.2.5. Velocit di allontanamento delle teste opposte Se la macchina di prova non in grado di misurare o di controllare la velocit di deformazione, deve essere utilizzata fino al termine dello snervamento una velocit di allontamento delle teste opposte, equivalente alla velocit del carico unitario indicata nella tavola 3. 10.4.2.6. Carico unitario di rottura (resistenza a trazione Rm), allungamento percentuale a rottura A, allungamento percentuale totale in corrispondenza della forza massima Agt, estensione percentuale permanente in corrispondenza della forza massima Ag e strizione percentuale Z Dopo la determinazione delle caratteristiche richieste di resistenza allo snervamento/resistenze di prova, la velocit di prova pu essere aumentata fino alla velocit di deformazione (o alla velocit equivalente allallontanamento delle teste opposte) e non pu essere maggiore di 0,008 s-1. Se richiesta soltanto la misurazione della resistenza a trazione dle materiale, la velocit di prova non deve essere maggiore di 0,008 s-1 per tutta la durata della prova. 10.5. Scelta del metodo e delle velocit di prova Salvo patti contrari, la scelta del metodo e delle velocit di prova sono a discrezione del produttore o del laboratorio di prova assegnato dal produttore, a condizione che soddisfino i requisiti di questa norma. 10.6. Documentazione delle condizioni di prova scelte In ogni rapporto di prova, le modalit sono indicate in questo modo: UNI EN ISO 6892-1:2009 Annn oppure UNI EN ISO 6892-1:2009 Bn Il simbolo nnn una serie di tre caratteri di riferimento alle velocit utilizzate e definite in fig. 9 Il simbolo n indica il valore scelto per la velocit di applicazione del carico unitario in Mpa/s.
Esempi: UNI EN ISO 6892-1:2009 A224: significa che la prova basata sul controllo della velocit di deformazione percentuale utilizzando i campi 2, 2 e 4 UNI EN ISO 6892-1:2009 B30: significa che la prova basata sul controllo della velocit di applicazione del carico pari a 20 Mpa/s UNI EN ISO 6892-1:2009 B: significa che la prova basata sul controllo della velocit di applicazione del carico pari a quelli previsti dalla tavola 3.

11. Determinazione del carico di snervamento superiore (ReH) Pu essere determinato dalla curva F-L o dallindicatore ed definito come il valore massimo della tensione antecedente alla prima diminuzione della forza. Il valore di ReH si ottiene dividendo questa forza per larea della sezione iniziale della parte calibrata (So) (vedi fig. 2)

12. Determinazione del carico di snervamento inferiore (ReL) Pu essere determinato dalla curva F-L o dallindicatore ed definito come il valore minimo della tensione durante lo snervamento, non tenendo conto della fase di transitorio. Il valore di ReL si ottiene dividendo questa forza per larea della sezione iniziale della parte calibrata (So) (vedi fig. 2) Per aumentare la velocit della prova ReL pu essere individuato come la minor tensione entro il 0,25% dopo ReH, non considerando gli effetti transitori. Dopo aver determinato ReL in questo modo, la velocit di prova pu essere aumentata secondo quanto previsto dal punto 10.3.4. Questa ultima procedura vale solo per materiali che presentano snervamento e quando non prevista la determinazione di Ae. 13. Determinazione del carico unitario di scostamento dalla proporzionalit 13.1. Rp individuato nella curva F-L disegnando la retta parallela alla parte di curva ad andamento rettilineo tracciata alla distanza corrispondente alla deformazione plastica prescritta (esempio 0,2%). Il punto di intersezione di tale retta con la curva F-L corrisponde alla forza cercata. Il valore di Rp si ottiene dividendo questa forza per larea della sezione iniziale della parte calibrata (So) (vedi fig. 3) Se la parte rettilinea della curva F-L non chiaramente definita, impedendo cos di tracciare la linea parallela, raccomandata la seguente procedura (vedi fig. 6). Quando il limite di elasticit presunto stato superato, la forza si riduce ad un valore pari a circa il 10% della forza ottenuta. La forza poi aumentata ancora fino a che non supera il valore ottenuto in origine. Per determinare il limite di elasticit desiderata, viene disegnata una linea attraverso il ciclo di isteresi. Una linea viene tracciata parallelamente a questa linea, ad una distanza dall'origine corretto della curva, misurata lungo l'ascissa, pari alla estensione prescritta di deformazione plastica. L'intersezione di questa linea parallela e la curva F-L d la forza corrispondente al carico unitario di scostamento dalla proporzionalit. Quest'ultimo si ottiene dividendo questa forza per la sezione iniziale della parte calibrata (So) (vedi fig. 6) 13.2. Questa propriet pu essere ottenuta senza la stampa della curva F-L, usando procedimenti automatici (vedi allegato A) 14. Determinazione del carico unitario limite di allungamento totale 14.1. Rt individuato nella curva F-L, tenendo in cosiderazione il punto 10.2, disegnando la retta parallela allasse delle ordinate tracciata alla distanza corrispondente alla deformazione totale prescritta. Il punto di intersezione di tale retta con la curva F-L corrisponde alla forza cercata. Il valore di Rp si ottiene dividendo questa forza per larea della sezione iniziale della parte calibrata (So) (vedi fig. 4) 14.2. Questa propriet pu essere ottenuta senza la stampa della curva F-L, usando procedimenti automatici (vedi allegato A) 15. Metodo di verifica dellallungamento permanente La provetta sottosposta ad una forza corrispondente ad una determinata sollecitazione per la durata di 1012 secondi. Questa forza si ottiene moltiplicando la sollecitazione per la sezione iniziale della parte calibrata della provetta (So). Dopo aver rimosso la forza, questo confermato dalla deformazione permanente che non supera la percentuale specificata rispetto alla lunghezza iniziale tra i riferimenti (vedi fig. 5) Si tratta di un pass / fail test, che non viene normalmente eseguita come parte della prova di trazione di serie. Lo stress applicato al provino e l'estensione ammissibile permanente o allungamento sono specificati sia dal disciplinare di produzione del richiedente o di prova. 16. Determinazione dellestensione percentuale in corrispondenza dello snervamento (Ae) Per i materiali che presentano un andamento discontinuo del campo di snervamento, Ae determinato dalla curva F-L sottraendo lestensione percentuale in corrispondenza del ReH dallallungamento percentuale in corrispondenza della ripresa dellandamento continuo. L'estensione all'inizio della divisa workhardening definito dall'intersezione di una linea orizzontale che passa per l'ultimo punto di minimo locale, o una retta di regressione attraverso la gamma di cedere, prima uniforme workhardening e una linea corrispondente al pi alto pendenza della curva che si verificano all'inizio del workhardening uniforme (vedi fig. 7). E 'espresso come percentuale della lunghezza iniziale dell'estensimetro Le. Il metodo utilizzato (vedi fig. 7 a) o b)) devono essere documentate nel verbale di prova.

17. Determinazione dellallungamento percentuale permanente in corrispondenza di Fm (Ag) Il metodo consiste nella determinazione dellallungamento percentuale in corrispondenza della forza massima nella curva F-L ottenuta con un estensimetro e sottraendo la deformazione percentuale elastica. Calcolare Ag con lequazione: Ag = (Lm/Le Rm/mE) x 100
Nota: per i materiali che presentano una linea diritta orizzontale in corrispondenza della forza massima, lallungamento percentuale permanente Ag corrisponde al punto medio di tale linea (vedi fig. 1).

18. Determinazione dellallungamento percentuale totale in corrispondenza di Fm (Agt) Il metodo consiste nella determinazione della Ag nella curva F-L ottenuta con un estensimetro. Calcolare Agt con lequazione: Agt = (Lm/Le ) x 100
Nota: per i materiali che presentano una linea diritta orizzontale in corrispondenza della forza massima, lallungamento percentuale permanente Ag corrisponde al punto medio di tale linea (vedi fig. 1).

19. Determinazione dellallungamento percentuale totale a rottura (At ) Il metodo consiste nella determinazione della At nella curva F-L ottenuta con un estensimetro. Calcolare At con lequazione: At = (Lf/Le ) x 100 Dove Lf lallungamento dellestensimetro a rottura 20. Determinazione dellallungamento percentuale a rottura (A ) 20.1. Determinazione in base alla definizione di cui al punto 3.4.2. A tale scopo i due spezzoni della provetta devono essere avvicinati con cura in modo che i loro assi siano situati su una linea diritta. Si devono adottare particolari precauzioni per garantire che gli spezzoni della provetta siano in buon contatto tra loro quando si misura la lunghezza finale tra i riferimenti. Ci particolarmente importante nel caso di provette di piccola sezione e nel casi in cui i valori di allungamento della provette siano bassi. Calcolare A con lequazione: A = [(Lu - Lo )/Le )] x 100 Lallungamento a rottura (Lu - Lo ) deve essere determinato al pi vicino 0,25 mm utilizzando un dispositivo di misurazione con una risoluzione sufficiente. Se lallungamento percentuale minimo specificato minore del 5%, si raccomanda di adottare precauzioni particolari quando su determina lallungamento (vedi allegato G). I risultati saranno validi soltanto se la distanza tra la sezione di rottura e la marcatura pi vicina non minore di Lo/3. La misurazione resta comunque valida, indipendentemente dalla posizione della rottura, se lallungamento percentuale a rottura uguale o superiore del valore specificato. 20.2. Per le macchine in grado di misurare lallungamento a rottura mediante un estensimetro i riferimenti di lunghezza non sono necessari. Lallungamento misurato lestensione totale a rottura, quindi necessario dedurre lestensione elastica al fine di ottenere lallungamento percentuale a rottura. Per ottenere valori comparabili operando manualmente, devono essere applicati degli aggiustamenti (vedi allegato A.3.2) In linea di principio questa misurazione valida esclusivamente se la rottura si verifica entro la lunghezza di riferimento dellestensimetro (Le). La misurazione resta comunque valida, indipendentemente dalla posizione della sezione di rottura, se lallungamento percentuale dopo rottura uguale o maggiore del valore specificato. Se i prodotti standard specificano che la determinazione dellallungamento percentuale a rottura deve avvenire entro la lunghezza iniziale tra i riferimenti, la lunghezza inziale dellestensimetro deve essere uguale a questa. 20.3. Lallungamento misurato su una lunghezza prefissata, pu essere trasformato in una lunghezza proporzionale tra i riferimenti, mediante formule o prospetti di conversione come concordato prima dellinizio della prova (esempio ISO 2566-1 e ISO 2566-2)
Nota: confronti tra allungamenti percentuali sono possibili esclusivamente quando la lunghezza tra i riferimenti o la lunghezza dellestensimetro, la forma e larea della sezione trasversale sono gli stessi o quando il coefficiente di proporzionalit k lo stesso.

Nota: il calcolo di Su con precisione di 2% per provette avente piccoli diametri di sezione circolare o provette con altre forme di sezione, pu essere non sempre possibile.

21. Determinazione della strizione percentuale (Z ) Si determina in accordo con quanto previsto al punto 3.8. A tale scopo necessario che i due spezzoni della provetta siano avvicinati con cura in modo che i loro assi siano situati su una linea diritta. Calcolare con la formula: Z = [(So Su) /So] x 100 Misurazione di Su da effettuare con precisione di 2% (vedi fig. 13)

22. Rapporto di prova Il rapporto di prova deve contenere almeno le seguenti indicazioni: a) riferimento alla presente norma UNI EN ISO 6892-1:2009 integrata dalle informazioni specificate nel punto 10.6. Esempio: UNI EN ISO 6892-1:2009 A224 b) identificazione della provetta, completa di tutte le misurazioni e controlli c) identificazione del materiale, se noto d) tipo di provetta, secondo gli allegati specifici e) posizione e direzione del prelievo della provetta, se note f) metodo di prova, velocit della prova o gamma di velocit di prova, se differenti da quanto raccomandato per i metodi e valutazioni nei punti 10.3 e 10.4 della presente norma g) risultati della prova. I risultati devono essere presentati almeno con le seguenti precisioni se non diversamente specificato dai produttori e/o richiedenti la prova: - i carichi unitari o tensioni in Mpa arrotondati allunit; - estensione percentuale in corrispondenza dello snervamento Ae con approssimazione 0,1%; - qualsiasi altro valore percentuale di allungamento e/o estensione con approssimazione 0,5%; - strizione percentuale Z con approssimazione 1% 23. Incertezza delle misure 23.1. Generalit Lanalisi dellintertezza della misura utile per identificare le principali fonti di non attendibilit dei risultati ottenuti con la prova. Norme di prodotto e database beni materiali in base a questa parte norma e precedenti edizioni danno un contributo intrinseco da incertezza di misura. E quindi inapproppriato applicare ulteriori adeguamenti per l'incertezza di misura. Per questo motivo, le stime di incertezza che derivano seguendo questa procedura sono indicativi, salvo indicazioni differenti da parte del cliente. 23.2. Condizioni della prova Le condizioni di prova e limiti definiti in questa parte di ISO non modidficabili per tener conto delle incertezze di misura, salvo indicazioni differenti da parte del cliente. 23.3. Risultati della prova Le incertezze di misura stimata non deve cumulata con i risultati misurati per valutare la conformit alle specifiche di prodotto, salvo indicazioni differenti da parte del cliente. Per considerazioni sullincertezza delle misure, vedi allegati J e K, ove si provvede a guidare la determinazione delle incertezze mediante parametri metrologici e valutazioni ottenute dai test effettuati presso laboratori su un gruppo di provini in lega dalluminio e alcuni tipi di acciaio.

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