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Questa volta parliamo del petrolato. Quali sono le domande?
1. è cancerogeno ?
2. è dannoso comunque per l’organismo umano?
3. deriva dal petrolio quindi sicuramente è dannoso e non mi fi do ad usarlo[...]
Questa volta parliamo del petrolato. Quali sono le domande?
1. è cancerogeno ?
2. è dannoso comunque per l’organismo umano?
3. deriva dal petrolio quindi sicuramente è dannoso e non mi fi do ad usarlo[...]
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Questa volta parliamo del petrolato. Quali sono le domande?
1. è cancerogeno ?
2. è dannoso comunque per l’organismo umano?
3. deriva dal petrolio quindi sicuramente è dannoso e non mi fi do ad usarlo[...]
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“Questa volta parliamo del petrolato. Quali sono le domande?
1. è cancerogeno ? 2. è dannoso comunque per l’organismo umano? 3. deriva dal petrolio quindi sicuramente è dannoso e non mi fi do ad usarlo.
Chiariamo bene prima di tutto cosa è realmente il nostro petrolato. Chimicamente
è una frazione del derivato del Petrolio più sicuro e inerte al mondo, la paraffi na meglio conosciuta come vaselina ( supposte lassative, olio lassativo, enologico, etc.) NOTA BENE: i testi di seguito riportati integralment e debbono essere interpretati sulla base della normativa europea in vigore e a tale scopo inseriro’ delle note a chiarimento nel testo originale. Petrolato Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Il petrolato, o gel di petrolio, è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. Si ottiene dai residui della distillazione del petrolio rimasti dopo la totale evaporazione dell’olio. La vaselina è un tipo di petrolato prodotto per la prima volta dalla Chesebrough Manufacturing ma il suo nome è ormai entrato nell’uso quotidiano e spesso indica, seppur impropriamente, il petrolato in generale. Composizione È costituito da idrocarburi saturi composti di solito da almeno 25 atomi di Carbonio. La sua formula dettagliata varia a seconda della qualità del petrolio usato e del metodo di raffi namento adottato. Le qualità migliori sono chiamate petrolato bianco e trovano impiego nella farmaceutica e nella cosmetica; le meno pregiate sono chiamate petrolato ambrato, petrolato giallo, petrolato marrone, sono inquinate da residui cancerogeni di raffinazione quali i policiclici aromatici e trovano impiego nei settori dell’industria e dei lubrificanti, in particolare per la produzione dell’olio di vaselina e del grasso di vaselina. Aspetto Attenzione: a seconda del metodo chimico di preparazione la sicurezza e l’uso del prodotto variano in maniera importante. Ovviamente noi usiamo il petrolato bianco che e’ adatto all’uso cosmetico Il petrolato è una pasta cerosa semitrasparente di colore neutro o bianco neve per le miscele più pure e di ottima qualità, giallo ambrato per le meno pregiate. La vaselina è una miscela pastosa inodore semisolida d’idrocarburi, il punto di fusione si colloca appena sotto i 37°C, l’aspetto è incolore oppure giallo opalescente. Non ossida se esposta all’aria e non reagisce prontamente a contatto con gli agenti chimici. È solubile nel cloroformio, nel benzene, nel disolfato di carbonio e nell’olio di trementina. Si scioglie nell’etere tiepido e nell’alcool caldo, ma quando raffredda si separa in fiocchi. Proprietà fisiche Punto di ebollizione: 302°C Punto di fusione: dai 36°C ai 60°C a seconda del tipo Punto d’infiammabilità: dai 182°C ai 221°C a seconda del tipo Punto di autoaccensione: > 290°C Densità: 0.9 g/cm3 Solubilità in acqua: insolubile Tensione di vapore a 20°C: < 1,3 Pa Processo produttivo Il processo originale inventato da Robert Chesebrough per la vaselina consiste nell’accurata distillazione di petrolio crudo selezionato operata sottovuoto per minimizzare la dissociazione e nel successivo filtraggio con filtri a grani di carbonfossile riscaldati a più di 50°C con getti di vapore. Il prodotto in uscita dal filtro è inizialmente incolore e di ottima qualità, poi a mano a mano che le caratteristiche del filtro e del distillato iniziano a degradare assume colore giallastro e la sua qualità peggiora. Impieghi Nel brevetto originale di Robert Chesebrough sono indicati numerosi impieghi soprattutto nel settore dei lubrificanti. Oggi la vaselina di miglior qualità è usata in campo farmaceutico per la produzione di pomate, gel per le labbra, antifunghi, prodotti per l’infanzia e l’igiene; in campo cosmetico per i balsami per capelli e i lucidalabbra. Non è invece adatta come lubrificante speciale per i preservativi, sebbene talvolta sia stata usata per questo scopo, poiché deteriora il lattice del preservativo. Si usa nelle creme per radersi dedicate alla rasatura con i rasoi a mano, mai con quelli elettrici. Può lubrificare le valvole in ottone. 13 Storia Fu individuata nel 1859 a Brooklyn, New York, da Robert Chesebrough che si occupava d’impianti di sostanze paraffi niche negli impianti di perforazione. La studiò nel suo laboratorio e in capo a pochi mesi ne produsse dapprima alcuni campioni poi grossi quantitativi. Diede alla sostanza il nome di vaselina, composto dalla parola tedesca wasser (acqua) e dalla greca elaion (olio). Nel 1872 brevettò (U.S. patent 127.568) il processo industriale per ottenerla; tale brevetto afferma che la distillazione a caldo sotto vuoto richiede meno calore rispetto a quella a pressione ambiente e fornisce una gelatina di miglior qualità. Rischi ambientali Nell’Unione Europea si applica al petrolato la frase di rischio R45 con la nota N poiché la sostanza può provocare il cancro. Attenzione: Qui è facile cadere in errore. Come vedete siamo nella zona dei rischi per l’ambiente e quindi ci si riferisce a coloro che lavorano per lunghi periodi a contatto con la sostanza e possono assorbirne grandi quantità (respirando, ingerendo la polvere, attraverso la pelle), tali rischi esistono anche durante il trasporto di grandi quantità per i trasportatori e per l’ambiente in caso di incidente o perdita del carico. La sua composizione dipende dalla fonte di petrolio e dai processi di raffinazione. Le qualità molto raffinate (Petrolato bianco) sono usate nella farmaceutica e nella cosmetica. Le qualità meno raffinate (Petrolato giallo, ambra o marrone) sono usate industrialmente e possono contenere impurità quali policiclici aromatici cancerogeni. Perciò, la Unione Europea applica la frase di rischio R 45 (Può provocare il cancro) con la nota N al petrolato.La Nota N recita ‘’non è necessario riportare la dicitura sostanza cancerogena se risultano ben definite e conosciute tutte le procedure di raffinazione ed è dimostrabile che la sostanza-madre non è cancerogena. Questa nota si utilizza per particolari sostanze complesse derivate dal carbone e dal petrolio come evidenziato nell’Allegato I della direttiva CEE specifica. Riferimenti normativi: direttiva 88/379/CEE, sostituita dalla direttiva 1999/45/CEE (a sua volta modifi cata dalla direttiva 2001/60/CEE). Secondo me dovrebbe essere chiaro come è possibile prendere delle cantonate e commettere errori leggendo superficialmente quello che INTERNET propone. Il testo che ho usato per esempio è tra i più seri tra i consultabili dal Pubblico, anche qui però troviamo spiegazioni poco complete e facilmente fraintendibili. Ovviamente è inutile parlare dei siti WEB e delle pubblicazioni non attendibili che creano inutili allarmismi e propagandano falsità spesso inventate a bella posta. Comunque anche dando per scontate le attuali conoscenze scientifiche fidarsi ciecamente è un errore perché possono variare tanti fattori e quindi la vigilanza è continua e spesso anche indiretta e incrociata. Di seguito riporto un caso esaminato nello scorso mese da cui si rileva come il nostro petrolato sia anche esente da rischi allergizzanti, leggetelo. COSMETOVIGILANZA DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO CAUSATA DAL DIETIL SEBACATO CONTENUTO IN UNA CREMA PER LE MANI di Ant onietta Rossi (Dipartimento di Farmacologia Sperimentale), e Lidia Sautebin (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione, Facoltà di Farmacia, Università di Napoli Federico II) Il dietil sebacato è ampiamente utilizzato negli Stati Uniti e in Giappone come agente emulsionante nei cosmetici, nelle creme per le mani, nei prodotti per la pelle e per i capelli, nei farmaci antimicotici utilizzati per via topica, nelle pomate, nelle lozioni e nelle creme a base di corticosteroidi ed antinfiammatori non steroidei. Questo ingrediente è aggiunto a tali prodotti per facilitare la penetrazione dei principi attivi (1). Finora sono stati riportati 6 casi di sensibilizzazione allergica al dietil sebacato presente in farmaci antimicotici (1-5). Tuttavia recentemente è apparso su Contact dermatitis (2206; 55: 117) un caso di dermatite allergica da contatto al dietil sebacato presente in una crema per le mani. Una donna di 49 anni presentava delle macchie eritematose pruriginose sul dorso delle mani, dove aveva applicato una crema per le mani contenente urea al 10%. Le lesioni si erano manifestate solo nell’area dove era stata applicata la crema. Furono effettuati sulla paziente dei pach test occlusivi, sia con la crema tal quale che con il petrolato. Si osservò una reazione positiva alla crema sia al secondo che al terzo giorno. Ventun giorni dopo furono effettuati dei test con ogni singolo ingrediente della crema. Questo secondo test mostrò, al secondo, al terzo ed al settimo giorno una reazione positiva al dietil sebacato al 5% pet. I test con agli altri ingredienti e con il petrolato diedero risultati negativi. Considerando che la funzione del dietil sebacato è quella di facilitare la penetrazione dei principi attivi, gli autori suggeriscono che le reazioni allergiche a tale composto siano più comuni di quanto generalmente è stato ipotizzato. Bibliografia 1. Schneider KW. Contact dermatitis due to diethyl sebacate. Contact Dermatitis 1980:6:506-507. 2. Sasakiu E, Hata M, Aramaki J, Honda M. Allergic contact dermatitis due to diethyl sebacate. Contact Dermatitis 1997:36:172. 3. Rimura M, Kawada A. Contact dermatitis due to diethyl sebacate. Contact Dermatitis 1999:40:48- 49. 4. Tanaka M, Kobayashi S, Murata T, Tanikawa A. Allergic contact dermatitis from diethyl sebacate in lanoconazole cream. Contact Dermatitis 2000: 43:233-234. 5. Soga F, Katoh N, Kishimoto S. Contact dermatitis due to lanoconazole, cetyl alcohol and diethyl sebacate in lanoconazole cream. Contact Dermatitis 2004:50:49-50.
Da quanto esposto ed evidenziato in precedenza risulta che:
• Il petrolato usato è del tipo bianco, purificato e trattato in modo da renderlo sicuro nell’uso sia farmaceutico che cosmetico. • Il petrolato di tipo bianco non è cancerogeno e non è soggetto alle indicazioni di rischio sulla confezione quindi risulta essere sicuro nell’uso e senza rischi per la salute umana e per l ‘ambiente. • Non rimaniamo mai fermi e la ricerca e la sperimentazione continuano giorno per giorno e se qualche caso dubbio viene rilevato si procede sempre a nuovi controlli. 14 Dott. Maurizio Mariscoli Consulente Industriale Per Il Farmaco Procuratore presso il Ministero della Salute per Farmaci, Cosmetici, Dispositivi Medici, Integratori Alimentari e Veterinaria.”