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k ronstadt 073

Massimo Ghimmy

periodico mensile Numero 73 Maggio 2013 ISSN 19729669

Volge al termine il rettorato atipico di Angiolino Stella...

Speciale Rettore a pagina due!

A Niscemi, in Sicilia, gli USA installano 41 antenne per comunicazioni satellitari ad altissima frequenza...

Una direzione diversa

No MUOS a pagina quattro!

Altro giro

Altra corsa
Nazionale - Pagina quattro Di Letta e di governo No MUOS Esteri - Pagina cinque Processo ai nazisti dell'NSU Hollande, il socialista incerto Cliodinamica: il futuro a portata di mano Strumenti - Pagina sei Vivisezione e antispecismo
Politica e empatia

Speciale Rettore - Pagina due L'elezione del Magnifico Chi sono i tre candidati?
Cantoni-Francioni-Rugge

Cultura - Pagina sette


Panoramica sulle serie TV

Festival del giornalismo

Bilancio dell'epoca Stella

Locale - Pagina tre Gioco d'azzardo o droga di Stato? I sogni non si sgomberano: Stay Zam!
L'Ex-Cuem sgomberato a Milano

Relax - Pagina otto SNS - Short News Service Pausa Pranzo!

Va sempre peggio. Lattacco ai diritti sociali ormai generalizzato e coinvolge sempre pi aspetti della nostra vita. Le conseguenze sono ulteriormente aggravate della crisi economica globale, usata dai nostri governanti come pretesto per legittimare i tagli al sistema sociale, acuendo e perpetuando la crisi in una spirale senza fine. Abbiamo 3 milioni di disoccupati, il 38,5% dei giovani senza lavoro, centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione, nove milioni di poveri; perfino la richiesta di cure dentistiche per i bambini crollata del 40%. Le statistiche profetizzano che inizieremo a uscire dalla crisi nel 2014. Restano per alcune domande: che paese saremo una volta usciti? Con quale welfare? Con quali diritti per studenti, lavoratori e per tutte quelle categorie che oggi subiscono le conseguenze di una crisi che non hanno provocato? Siamo nel pieno di uno scontro di classe, una lotta dallalto verso il basso in cui le classi dominanti si stanno riprendendo tutto quello che erano state costrette a concedere durante le mobilitazioni operaie e studentesche del novecento. Di fronte alla gravit della situazione i dirigenti delle grandi organizzazioni sindacali, invece di rilanciare quella conflittualit che in altri tempi aveva portato a numerosi successi concreti, ritrovano lunit intorno a un nuovo accordo con la Confindustria che distrugge la democrazia sindacale; e non perdono occasione per elogiare il nuovo governissimo politico di Enrico Letta, in totale continuit con quello tecnico precedente, sostenuto dagli stessi partiti, dallo stesso Presidente della Repubblica e basato sui medesimi punti programmatici. I tentativi di orientare il centro sinistra verso un programma progressista (penso a SEL o a chi chiedeva un governo PD-M5S) sono clamorosamente falliti. Il PD ormai non solo responsabile dellattacco di classe che stiamo subendo, ma ne parte attiva. E tutti i partiti, i movimenti e i sindacati che ruotano intorno alla sua orbita ne sono complici. La situazione impone la nascita di un nuovo radicalismo, tanto nelle prese di posizione quanto nelle forme di lotta.
Jacopo Custodi

all'interno

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I
l 29 Maggio di questanno sar ricordato anche per le elezioni del Magnifico Rettore dellUniversit degli Studi di Pavia. Come il suo predecessore Angiolino Stella, potr rimanere in carica per 6 anni (pi proroghe) ed avr, insieme allonere giuridico della responsabilit legale dellateneo, potere su ogni aspetto non

rettore
Lelezione del Magnifico
espressamente dato ad altri organi, tra cui potere di indirizzamento economico, didattico e amministrativo e diniziativa per eventuali provvedimenti disciplinari. A queste elezioni hanno diritto di voto 1430 persone: tutti i professori e i ricercatori, i rappresentanti degli studenti, di cui quelli dei consigli didattici con un peso del 50%, del personale amministrativo con un peso del 25% e gli assegnisti tramite rappresentanti ad hoc (circa 1 ogni 10). Pu essere scelto tra i professori ordinari delle Universit italiane non solo di Pavia. Una curiosit: il termine Magnifico risulta essere un retaggio delle antiche Universit. Oggi usato, per estensione, in tutte le universit

Periodico Numero 73 Maggio 2013

italiane, tedesche e spagnole mentre in altri paesi come Olanda e Belgio solo nelle universit di pi antico lignaggio. Per questa tornata sono candidati Virginio Cantoni, Giovanni Francioni e Fabio Rugge dei quali trattiamo pi in dettaglio qui di seguito.
Jco

Chi sono i candidati?


Cantoni Francioni Rugge

n n g o f s t i e o a n f a c r r s c g a d p c i m n

outsider di queste elezioni Virginio Cantoni, ordinario del dipartimento di Ingegneria. Curriculum prestigioso (presidente del Gruppo Italiano dei Ricercatori di Pattern Recognition, direttore del Dipartimento di Informatica e Sistemistica, coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica e Informatica, preside della Facolt di Ingegneria), un altro esponente dellarea scientifica. Ex-Ghisleriano, del prestigioso collegio anche consigliere damministrazione nominato dal Comune, ed noto in citt quanto la comunit degli alumni di Piazza Ghislieri sia ramificata e influente. Partito quasi in sordina, punta molto sullinternazionalizzazione dellateneo pavese; le numerose esperienze allestero testimoniano una vocazione chiara allapertura oltre i confini del centro storico, ma le sfide pi grandi se dovesse essere eletto potrebbe trovarle proprio in seno alluniversit. Da ingegnere, Cantoni potrebbe essere chiamato a ristabilire il prestigio, intatto sul piano accademico quanto compromesso su quello giudiziario, di un dipartimento pesantemente toccato dai pi recenti scandali. Il contratto revocato dal comune per la stesura del pgt, le convenzioni quanto meno opache, i rinvii a giudizio e soprattutto larresto del direttore del dipartimento Bugatti hanno lasciato un ambiente spaccato in fazioni e profondamente scosso. Sar lingegner Cantoni la persona giusta per risollevare una facolt tanto prestigiosa, prima ancora di puntare con decisione allestero?
R.C.

ianni Francioni, 62 anni, sassarese, ordinario di storia della filosofia uno dei candidati pi accreditati in virt della sua lunga militanza politica negli organi di governo dell'universit. Prorettore alla didattica sotto il rettorato Stella, gode di appoggi interfacolt proprio grazie al suo ruolo trasversale. Il suo recente passato potrebbe portare a identificarlo come elemento di continuit col precedente rettore, ma pi volte la sua voce si distanziata dalle posizioni canoniche. Altra possibile freccia al suo arco il suo essere un umanista: non vi traccia di rettori provenienti dal campo umanistico fin dai tempi di Plinio Fraccaro, addirittura nel 1959, e si sa quanto questo genere di logiche di spartizione tra aree dipartimentali alla lunga contino. Francioni, ex sessantottino, storicamente afferente all'area della sinistra parlamentare con tutte i corsi e ricorsi storici conseguenti ha, secondo i suoi critici, mostrato una certa ambizione alla carriera nella gerarchia accademica. Grandi capacit diplomatiche, si ricordano le sue mediazioni con gli studenti nei giorni delle proteste ed rimasta celebre, e preda di numerose ironie, la sua ascesa con tanto di caschetto al tetto della Nave, occupato dai ricercatori nei giorni caldi dell'Onda. Fare il rettore non gli dispiacerebbe, questo chiaro; sarebbe, anzi, il naturale compimento di una carriera vissuta sempre nelle, e per, le istituzioni.
R.C.

barone di Scienze politiche, eletto e rieletto preside della facolt in passato. Laureato alla Cattolica di Milano, vanta diverse pubblicazioni ed esperienze allestero. La stampa locale lo ha indicato come un candidato 2.0 solo per il fatto di essere uscito con un decente (e apparentemente trasparente) sito internet prima dei suoi concorrenti, ma il suo modo di fare politica risulta assolutamente old school. Nel programma per il rettorato (consultabile sul suo sito) strizza locchio a molti poteri che influenzeranno lelezione, soprattutto quelli a lui apparentemente lontani: dal mondo dei poli scientifici (su tutti Medicina) a quello dei collegi. Nero su bianco risulta anche una promessa di controllo sugli stessi professori e una sostanziale apertura a soggetti privati anche al fine di ottenere risorse finanziarie e tecnologiche. I commenti di chi lo ha anche solo incrociato non sono necessariamente riportabili. Si delinea pero un personaggio molto disponibile allascolto e allapparente concertazione, ma di fondo decisionista, che quando si tratta di fare delle scelte va avanti di testa sua, senza tanti fronzoli o paure. Un personaggio furbo e determinato insomma. Il suo piano di allargamento e rafforzamento delle infrastrutture universitarie lo rende un candidato appetibile per molti grandi elettori delluniversit, anche cos si lavora per spostare interi dipartimenti a proprio favore. Tra gli studenti di Scienze politiche relativamente popolare, conosciuto non solo dai rappresentanti, ma non per questo gode di stime particolari.
D.C.

Bilancio dell'epoca Stella

olge al termine il rettorato atipico di Angiolino Stella; rettorato atipico per durata lintroduzione in medias res della riforma Gelmini, con conseguente proroga delle cariche e revisione dello statuto accademico e per periodo storico: iniziato in periodo di notevoli rivolgimenti politici e lotte studentesche e conclusosi tra scandali, arresti e perquisizioni che

hanno sconvolto il dipartimento di ingegneria. Il patrimonio immobiliare delluniversit e la questione urbanistica sono state le grandi croci di un fisico asceso alla massima carica accademica. Loccupazione del Mondino, tra sgomberi con ingente spiegamento di forze, studenti asserragliati sul tetto e conseguente processo finito in una valanga di assoluzioni stato il banco di pro-

va per una linea della fermezza foriero di non ampie fortune. La stessa fermezza non stata riscontrabile in una vicenda diametralmente opposta: green campus. Infinite pene costato a Stella il rapporto pericoloso tra il dipartimento di Ingegneria, nelle persone del direttore Bugatti e del dominus Calvi, lufficio urbanistica del comune e imprenditori locali. Concessioni fittizie e

lottizzazioni abusive, peraltro ai danni della stessa comunit accademica, sono state dal rettore costantemente sminuite finch larresto di Bugatti stesso ha posto un argomento difficilmente accantonabile a favore dellaccusa. Buona pensione Magnifico, giunge lalba e le stelle spariscono, evanescenti.
R.C.

Dopo Stella a destra, questo il cammino...

Periodico Numero 73 Maggio 2013

locale
Gioco dazzardo o droga di stato?
Lultimo intervento normativo in materia decreto Bersani 2006 stabilisce che la vincita massima ammonti a 100 e che il dispositivo debba restituire in premi il 74% degli importi giocati sempre che la macchina sia a norma e non sia stata manomessa la scheda che regola il gioco, come peraltro succede in una preoccupante percentuale di casi. Nella pratica il giocatore inserisce monete, automaticamente smistate tra due diverse casse, una per il montepremi e una per i guadagni del concessionario, finch lapparecchio non pieno e si decide a pagare, secondo lo slang dei giocatori. Qualsiasi habitu di slot con cui possiate parlare avr le sue teorie e i suoi trucchi riguardo al diverso suono delle monete a seconda di dove cadono e altri parametri esoterici che dovrebbero permettere di preconizzare il magico momento dello svuotamento. Tutte leggende metropolitane ovviamente, giacch troppi fattori (dai periodici re inserimenti di monete da parte dai gestori alla casualit del software) disturbano la previsione. Cionondimeno, moneta dopo moneta, tristemente facile vedere interi stipendi o pensioni sparire tra simboli colorati e musichette, al ritmo di cento euro in venti minuti, come ci racconta un ex giocatore; questo per quanto riguarda le tradizionali slot machines, ma non tutto: il nostro interlocutore ci introduce in un ambiente molto pi subdolo e pericoloso, quello delle video lotteries. Con la legge 184/2008, il governo Berlusconi fa un passo decisivo verso un concetto di stato biscazziere e promotore di ludo dipendenze. Le VLT elevano la filosofia delle slot tradizionali a un diverso e pi raffinato livello di perversione: nessuna restrizione nelle modalit di pagamento delle giocate ( banconote, bancomat, carte, tutto concesso), vincite attraentemente pi alte ( fino a diecimila euro per sala, con jackpot nazionali di cinquecentomila), nessun requisito minimo di redistribuzione delle giocate, apparecchi non autodisciplinati da una scheda interna ma collegati in rete su base nazionale. In teoria, ogni concessionario stabilisce dei criteri di funzio-

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namento per la propria rete di macchinette, peraltro tutte collegate a un server centrale gestito dal Ministero del Tesoro. Il tutto dovrebbe garantire tanto la regolarit delle giocate quanto la tracciabilit delle stesse a scopo di tassazione ma, come facilmente prevedibile, pi di met delle VLT sul territorio nazionale non hanno mai trasmesso dati: in quattro anni levasione ammonta a 98 mld di euro e i clan mafiosi si sono gettati nel mercato, egemonizzandolo. E i giocatori? Facciamocelo raccontare direttamente da loro: Le VLT sono letali, ti rovinano davvero. Giocavo ore, le mani mi tremavano. Continuavo a buttare soldi nella macchina sperando di rifarmi almeno delle perdite ma niente, sono collegate in rete, puoi inserire migliaia di euro e non vincere nulla. Non hai nessuna garanzia, una truffa legalizzata, se ci caschi non te ne tiri fuori. Io mi sono rovinato, a ventanni.
Riccardo Catenacci

a febbre da gioco dazzardo che pervade lItalia -e la nostra provincia in particolare- pare, finalmente, essere diventata una notizia degna di nota anche per il grande pubblico. Ludomani aspiranti omicidi davanti ai palazzi del potere, famiglie rovinate, clamorose inchieste riguardo alla relazione pericolosa tra scommesse e mafie: che il tema in generale costituisca oramai un evidente pericolo sociale sotto gli occhi di tutti. Pochi, per, sanno attraverso quali strumenti e meccanismi la dipendenza da gioco si faccia strada e quale iter legislativo abbia portato alla situazione attuale; cerchiamo di fare un po di chiarezza, concentrandoci sulle famigerate slot machines ci pare pi sensato infatti tralasciare per ora la controversa branca dei cosiddetti giochi, almeno apparentemente, di abilit per puntare direttamente su dispositivi appositamente studiati per creare assuefazione. Le slot machines che abitualmente si trovano in quasi tutti i bar sono oggetti estremamente semplici, immutati o quasi nel funzionamento nei decenni.

I sogni non si sgomberano

uartiere Barona, via Olgiati 12, Milano. Arrivo allo spazio occupato sotto sgombero di cui ho sentito tanto parlare. Davanti a me due immensi striscioni dai colori decisi: STAY ZAM! il 29 gennaio del 2011- racconta Mattia il giorno in cui abbiamo occupato lo spazio. La storia di ZAM non lunghissima, sono solo 2 anni, ma per chi li ha vissuti, sia come collettivo, sia come singolo, sono molto intensi, ricchi di esperienze. Quando arrivammo cerano un sacco di studenti e persone che partecipavano. Dopo una precedente occupazione di 3 giorni in Via Molise, siamo giunti alla realizzazione di progetti nello stabile della ZAM attuale. Qui sono nate due palestre popolari con corsi di king-boxing, arti marziali, un laboratorio hip-hop, una palestra per arrampicata, un auditorium, due bar con altrettante sale per concerti ed eventi culturali (ZAM Film Festival). anche un luogo dove si organizzano dibattiti costruttivi, cortei studenteschi, si fa politica, ed un punto di ritrovo per i giovani non solo del collettivo ZAM, ma anche per altri collettivi, come per esempio quello della Rete Studenti Milano. Insomma, uno spazio sociale occupato che ha dato riscontri positivi nel suo quartiere. Prosegue Mattia: Ora il proprietario vuole rendere economicamente produttiva la sua propriet, radendo al suolo quanto stato costruito finora da noi. Il possessore del terreno non voluto scendere a compromessi, n siamo riusciti ad avere confronti con lui, poich prevalsa la ferma intenzione di riavere lo stabile, cos n il comune n la questura hanno

preso posizione in merito a questo sgombero. Esattamente come per il CSOA Lambretta, ora la minaccia di sgombero grava sulloperato realizzato finora e, come per lesperienza passata, lo scenario sar di devasto e distruzione di un lungo lavoro di esperienza sociale giovanile che ha riempito il vuoto lasciato dalla speculazione edilizia. Quale sia il valore collettivo di ZAM, lo si capisce

guardandosi intorno, ma per il singolo pi personale: ZAM socialit, condivisione, amore, fratellanza: non ci pu essere un collettivo politico senza un legame cos forte tra chi si trova a condividere i medesimi ideali. ZAM una seconda casa e una seconda famiglia (Fra) Stiamo vivendo questo momento malissimo, mi racconta Rajaa, perch siamo tutti molto legati a

#StandUp4ExCuem Sgombero in Statale

Ex-Cuem era una libreria autogestita allinterno dellUniversit Statale di Milano. Uno spazio occupato nellaprile del 2012, un tentativo di dare nuova vita a una stanza vuota da mesi, con tanto di progetto presentato al rettorato - e ignorato dal Rettore. AllEx-Cuem cerano libri a basso costo, anche introvabili nelle solite librerie, come quelli di Agenzia X o Eluthera. Parlo al passato perch, lo scorso 4 maggio, lEx-Cuem stata sgomberata su richiesta del Rettore Vago. La rimozione dei materiali contenuti nella libreria - ma anche di porte, piastrelle e cavi elettrici - avvenuta nel semibuio del weekend, senza polizia, dunque gli studenti si sono trovati con una bella sorpresa, il luned mattina. Da l la rabbia, lassemblea, larrivo delle forze dellordine in tenuta antisommossa, i manganelli. E una nuova occupazione della libreria, la quale ufficialmente destinata a diventare spazio a disposizione di unassociazione studentesca riconosciuta, scelta tramite bando. Non posso evitare parallelismi con il nostro Ex-Mondino: uno spazio vuoto di propriet dellUniversit di Pavia, un gruppo di studenti che cerca di rivitalizzarlo, un buon progetto presentato inutilmente al Rettore e il dispiego delle forze dellordine. La storia si ripete seguendo ovunque lo stesso copione. Socializzazione, confronto e cultura sono parole che spaventano le autorit: per questo che non dobbiamo smettere di metterle in pratica.
Emme

queste mura, in cui abbiamo costruito molto. In particolare ci sono i rapporti personali con persone che mai avrei conosciuto, se ZAM non fosse nata. Questo stato punto di partenza di un percorso politico che ha portato alla nascita di ideali e che ha permesso ai giovani di vivere con consapevolezza lattualit, in primo luogo la crisi. Dopo lo sgombero, cosa accadr? Se nessuno potr impedire lo sgombero effettivo, ci sar comunque una forte resistenza da parte dei ragazzi Gliela faremo sudare! E cercheremo di far ripartire il progetto in un altro spazio, per far rivivere ZAM(Rajaa): il sogno non si infranger qui, niente potr fermare lo spirito che ha animato tutti i ragazzi della Zona Autonoma. Ogni volta che si uccide un sogno, si sta ferendo a morte anche il sognatore. Ma un sognatore ferito un sognatore arrabbiato, pronto a sognare pi di prima. Quello che accaduto al Collettivo Politico del Lambretta, rialzatosi vittoriosamente, quello che sta accadendo allEx-Cuem e quello che accadr alla Zona Autonoma Milanese porta a domandarsi quali siano le possibilit di vivere autonomia, autorganizzazione e autogestione in una metropoli come quella di Milano, che dovrebbe favorire e sostenere le attivit giovanili, ma che troppo spesso vuole soffocare o annientare, per fortuna non sempre riuscendoci. Le idee non si sgomberano! I progetti non si sgomberano!! I sogni non si sgomberano: STAY ZAM!!!
Vale

Per maggiori info: excuem.noblogs.org

Se il fototitolo proposto fa schifo diventa una frasetta di fondo.

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I

nazionale
Un Giano bifronte alla guida dell'Italia
PERSEVERARE SUGLI ERRORI Le larghe intese che hanno permesso di costituire il Governo Letta sembrano essere pi un abbraccio mortale per il Partito Democratico, che si trova volutamente costretto a cedere passo dopo passo alle richieste del centro-destra; Berlusconi vince sulle macerie del PD, ricattando l'elefante ferito nel momento della sua massima debolezza. D'altro canto, bisogna evidenziare che il Partito Democratico ha deciso di intraprendere una strada politica che ha condotto alla formazione di un Governo di destra moderata, nato per durare e per legiferare. Il Governo Letta si forma con l'esclusione di tutta un'area della sinistra italiana e si impone perseguendo la svolta neoconservatrice dei precedenti governi, sconfessando di fatto un elettorato che ancora tutt'ora richiede una maggiore coerenza sui principi e aderenza ai temi della sinistra italiana. ESERCIZI DI RETORICA Dall'insediamento del Governo Letta sembra essersi alzato un ruggito contro le politiche di austerit e le precedenti riforme, temi che sembrano saldare la nuova compagine di Governo. Ma mentre si inveisce contro il rigore, dall'altro lato si promette in Europa di rispettare nuovamente gli obiettivi di pareggio di bilancio, come se le due cose non fossero in relazione; di fatto, impossibile pensare di uscire dall'austerit senza abrogare il pareggio di bilancio: pi la crescita depressa dal rigore, tanto pi aumenta il nostro debito pubblico. Un puro esercizio di stile e di retorica che sfocia anche nelle dichiarazioni da parte del Governo sui temi legati al Lavoro: da una parte impegni per incentivare l'occupazione, dall'altra parte una strenua difesa della precariet in periodo di recessione come strumento di riassorbimento della disoccupazione. Un Governo che si abbandona e si fa traghettare dal solco scavato dalle politiche neoliberiste. Non c' nessuna novit all'orizzonte e qui si muore di noia.
Kunta Kinte

Periodico Numero 73 Maggio 2013

Di Letta e di governo

11 maggio 2013

eri, in principio, era l'antiberlusconismo nel Partito Democratico; oggi solo un borbottio confuso. L'imponente schieramento di ministri, vice-ministri e sottosegretari, frutto di fragili e sofisticati equilibri tra il PD, PDL e Scelta Civica, sembra una farsa tutta italiana. Fino a poco tempo fa gli stessi schieramenti erano al Governo sotto la guida dell'austero Mario Monti; oggi lo sono sotto la guida del rampante Enrico Letta. La stessa composizione di forze che ieri ha imposto l'IMU, ha votato a favore della Riforma Fornero e decretato il regime di austerit, oggi dichiara la sua crociata per una revisione. Lentamente ci si dimentica di alcune promesse elettorali come la legge sul conflitto di interessi. E tutto sembra ricondursi ad un vecchio copione gi sentito; perfino il Presidente della Repubblica non cambiato e per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana stato eletto quello uscente. Tutto cambia per non cambiare nulla.

Tentativi unitari nella sinistra italiana

entre a Roma si svolgeva lassemblea nazionale del PD e SEL manifestava in piazza, anche la sinistra che resta anticapitalista era in riunione. A Bologna si tenuta una assemblea molto partecipata che si posta lobiettivo di intraprendere un percorso unitario verso la creazione di un movimento politico anticapitalista e libertario. Tra i nomi principali c quello di Giorgio Cremaschi, che abbiamo ospitato su Kronstadt nel numero precedente.
JC

Per informazioni: http://perunmovimentoanticapitalista.wordpress.com

Libert e delirio nell'et della Ragione

No MUOS

el 1991 in Sicilia, in prossimit dellabitato di Niscemi, stata edificata unimportante centrale di telecomunicazione della marina militare statunitense, la Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) costituita da 41 antenne radiatori verticali, operanti nella banda High Frequency (HF) per la comunicazione via terra, e unantenna radiatore verticale (LF), per la comunicazione sotto la superficie del mare. Presso la stazione NRTF in fase di realizzazione il progetto del Mobile User Objective System, conosciuto meglio come MUOS, presentato nel 2008 dalla US Navy: un sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza caratterizzato da intense emissioni elettromagnetiche nel campo delle radiofrequenze. Sin dallinizio la sua installazione stata oggetto di una forte mobilitazione di protesta da parte della popolazione, fino a quando lo scorso 6 ottobre la procura di Caltagirone ha disposto il sequestro della stazione radio in quanto vola le prescrizioni fissate dal decreto istitutivo dellarea protetta. Dopo 22 giorni il Tribunale di Catania ha concesso il via libera per la ripresa dei lavori, ma senza darne motivazione alcuna. Lassenza di spiegazioni ha precluso il ricorso in Cassazione da parte del Procuratore

della Repubblica. L11 marzo il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e il Governo si sono riuniti per raggiungere unintesa: chiedere agli Stati Uniti di non istallare le parabole fino a quando non si fosse-

sorveglianza delle forze dellordine). Il 29 marzo Crocetta ha deciso di revocare in via definitiva lautorizzazione per la costruzione del MUOS ma in realt il cantiere non si mai fermato. A tuttoggi gli attivisti pro-

ro ottenuti esiti pi certi circa limpatto delle medesime a livello ambientale. Ma laccordo in realt stato raggiunto soltanto de iure perch de facto in Contrada Ulmo, sede del cantiere, i lavori proseguono a pieno regime (sotto la stretta

seguono capillarmente la loro lotta sul territorio siciliano e, dunque, continuano anche le tensioni e gli scontri con le forze dellordine. Peraltro il Ministero della Difesa ha presentato ricorso al Tar chiedendo lannullamento della revoca decisa

da Crocetta e la condanna della Regione al risarcimento dei danni. Ma che cosa c sotto? Possibile che la volont di un popolo valga cos poco? Tra una popolazione sofferente e una Regione le cui decisioni contano cos poco da essere facilmente scavalcate, c un governo che per compiacere o non dispiacere qualcuno si presta ad avvallare lesecuzione di un progetto inaccettabile, un inganno mostruoso che n societ civile n istituzioni locali sono disposti ad approvare. cos che si smette di essere cittadini. cos che si diventa sudditi. E purtroppo qui il rischio troppo grande perch si continua a costruire senza logica e consapevolezza, caratteristiche che invece appartengono a chi lotta e sa che a niente vale lazzeramento della coscienza critica. Non mi aspetto che la scienza produca coscienza: non il suo compito, non ne sarebbe in grado; ma tutto questo ha il sapore di un delirio tecnologico privo di memoria sostenuto da chi si ritiene membro di una comunit superiore, da chi si riconosce in esso al di l delle sue azioni concrete perch lo riconosce come unico depositario e conoscitore della Verit e della Ragione.
Silvia Alletto

No mousse!

Periodico Numero 73 Maggio 2013

esteri
Al via il processo contro i neonazisti
sta, che si ripresenta in vesti sempre pi violente e con un passato che non vuole saperne di passare definitivamente. Alla sbarra a Monaco si trova, infatti, la trentottenne Beate Zschpe, accusata di aver fatto parte (insieme ad altri due complici suicidatisi) del gruppo NSU (Nationalsozialistischer Untergrund), che ha rivendicato nell'ultimo decennio nove omicidi a sfondo razziale, l'uccisione di una poliziotta e svariate rapine a mano armata. Ricordate come gli omicidi del kebab - tra le svariate/innumerevoli/diverse azioni del gruppo - avevano come obbiettivo immigrati di origine turca, allo scopo di terrorizzarne la comunit di appartenenza, la pi numerosa all'interno dei confini tedeschi. Preoccupante stata, inoltre, la sostanziale impotenza e incapacit dei servizi di sicurezza che hanno permesso al gruppo neo-nazista di agire indisturbato, avendo indirizzato troppo a lungo le indagini sugli ambienti della criminalit turca e sugli intrecci criminali allinterno della comunit immigrata. Prima dell'inizio del processo, inoltre, girata voce di informazioni importanti non condivise tra i corpi di polizia, di documenti importanti misteriosamente spariti e di sospette simpatie di alcuni agenti verso gli ambienti dell'estrema destra. Questo processo, che si avvia a occupare le cronache tedesche nei prossimi mesi per la

A Monaco di Baviera sotto accusa l'unica sopravvissuta del gruppo NSU

dio per il diverso, estrema violenza, oscuri rapporti tra un gruppo neonazista e i servizi di sicurezza: sono queste le parole chiave che emergono dal processo contro Beate Zschpe, apertosi luned 6 maggio a Monaco di Baviera. Questo dibattimento si presenta come un appuntamento storico per la nazione tedesca, come testimoniano i molti giornalisti presenti (tedeschi e stranieri) e come suggerisce la delicata tematica al centro del procedimento: il tentativo di una cellula neonazista di mettere in discussione l'assetto multirazziale della Germania odierna. Ancora una volta, quindi, la nazione tedesca chiamata a fare i conti con il virus nazi-

sua tragicit e per le impreviste conseguenze a cui pu condurre, accende le luci dei riflettori sul variegato mondo dellestrema destra tedesca e sul pericoloso intreccio tra politica e violenza che sembra essere una costante di queste formazioni; e non solo in Germania. Lo testimonia la striscia di sangue che unisce i due senegalesi uccisi dal simpatizzante di CasaPound a Firenze ai settantasette ragazzi norvegesi fatti fuori da Anders Breivik fino ai turchi ammazzati in Germania.
Alessandro Pirovano

Il futuro a portata di mano

Cliodinamica

Il socialista incerto Dodici mesi di presidenza Hollande

n Iran lo scienziato Al Razeghi proclama di aver inventato la macchina del tempo. Non un vero e proprio veicolo per spostarsi nel tempo ma un marchingegno capace di predire il futuro di un individuo nell'arco dei suoi prossimi 5-8 anni con una accuratezza del 98%. Il sospetto che il tutto si basi su un algoritmo appartenente alla cliodinamica forte. La cliodinamica una scienza multidisciplinare che spera di poter ottenere uno o pi modelli matematici (e quindi prevedibili?) per poter descrivere la realt e lo sviluppo della storia. In linea di massima si tratta di trovare modelli, confrontarli con situazioni differenti e vedere il loro campo di applicabilit, cercando di generalizzare. Questa scienza comincia a muovere i primi passi e trovo abbastanza irrealistico che si possa essere veramente giunti ad un macchinario con le propriet esposte da Al Razeghi. La possibilit di poter prevedere gli eventi getta alcuni dilemmi filosofici ed esistenziali di non poca importanza. Mi riferisco principalmente ad un assioma che quasi tutta l'umanit segue, ossia quello del libero arbitrio. Vi siete mai chiesti cosa significherebbe accertare scientificamente che non esiste? Vorrebbe dire rinunciare ad ogni cognizione di merito e di colpa e consegnarsi al proprio destino, qualunque esso sia. Date le nostre conoscenze attuali, ho ben poche speranze che il libero arbitrio esista realmente: tutte le dinamiche fisiche, chimiche e biologiche sono costanti e seguono leggi precise. Ciascun ambiente il risultato di ambiente e leggi costanti: dov' la libert di scelta? Nel modello di mondo attuale ormai ci si aggrappa a speranze microscopiche, come spin di elettroni e gatti mezzi vivi e mezzi morti. Non sentite una

certa tristezza nel sapervi dei meri ingranaggi? Di aver perso l'ultimo respiro di divinit che ancora l'umanit si portava dietro? Dovremo forse adattarci a questa amara verit o ritornare a sperare che esista un'anima, qualcosa di oltre il fisico che ci permetta una scelta? D'altronde, finch non si otterr il 100% di previsioni esatte il dubbio rimarr, per quanto piccolo, sempre pi piccolo.

Le rivoluzioni scientifiche spesso ci costringono a rimetterci in gioco. E lo fanno in modo crudele, umiliando ci che il genere umano fino ad allora si era creduto. Pensate forse sia stato facile accettare di non essere al centro dell'Universo? O di essere cugini di pelosi quadrumani? Dobbiamo certo ringraziare Galileo e Darwin per questi passi avanti ma ci non toglie che alcuni nostalgici, forse, lo facciano con un po' di amaro in bocca.
Katya Shu

a vittoria di Franois Hollande alle elezioni presidenziali francesi stata una delle vicende pi importanti nello scenario politico europeo del 2012, segnando la brusca fine della controversa "era Sarkozy". A ben vedere, la contrapposizione tra i due statisti non potrebbe essere pi netta: all'avvocato d'affari Sarkozy, uomo immagine della reazionaria destra iperliberista e fautore di una politica governativa incoerente, sensazionalista e sottomessa alle direttive/ordini di Angela Merkel, i francesi hanno preferito un leader meno carismatico ma dotato di una rassicurante coerenza politica che trae linfa dalla militanza di lungo corso nel partito socialista. In casa Hollande non era la prima volta che si provava a raggiungere le vette dell'Eliseo: gi la ex-partner di monsieur le president (la compagna di partito Sgolne Royal) prov a correre nel 2007 per le presidenziali, ma fu sconfitta dal magnetico affabulatore Nicolas Sarkozy. Il socialismo francese sub una brutta debcle e si riprese solo cinque anni pi tardi, forse pi per la crescente impopolarit della destra, gravemente compromessa dal Sarkozismo, che non per merito proprio. Tralasciando l'intricata campagna elettorale del 2012, che vide anche un effimero revirement dell' estrema destra di Marine Le Pen, Hollande e il suo programma sono piaciuti alla Francia travolta dalla crisi dell'Eurozona: l'erede di Mitterrand, che si presenta come un uomo senza scheletri nell'armadio, propone nel suo programma di governo una pi coerente riforma del welfare e del sistema fiscale, maggiori controlli sulle societ finanziarie, una tassazione elevatissima sui grandi patrimoni e una radicale riforma del diritto di famiglia, che permetter alle coppie di

ogni sesso di contrarre matrimonio. Dall'insediamento di Hollande passato un anno, ma non tutto andato secondo i piani. Pochi giorni dopo la sua elezione il neo-presidente fa sgomberare senza esitazione le comunit rom parigine, accusate di turbare l'ordine pubblico; una mossa piuttosto sarkoziana per uno che si presentava come un socialista convinto. Nel settembre 2012 Hollande presenta e fa approvare dal parlamento la famigerata legge dell'aliquota fiscale al 75% sui patrimoni oltre il milione di euro: due mesi dopo il conseil constitutionnel la dichiara incostituzionale, ritenendola contraria alle libert economiche dell'individuo; ancora, nel gennaio 2013 degenera la guerra del Mali contro le truppe rivoluzionarie filoislamiste, con la capitale assediata dai ribelli e il presidente sotto scacco: la Francia decide di intervenire per difendere i diritti umani nella sua ex colonia e, ovviamente, i suoi giacimenti di gas e di uranio. Dal suo insediamento, la popolarit Hollande in continua discesa, ma non mancano alti e bassi e colpi di scena. Il 23 aprile 2013 l'assemble nationale approva la legge sulle unioni matrimoniali tra persone dello stesso sesso; le disposizioni saranno direttamente inserite nel corpus normativo del non pi tanto progressista Code Civil del 1804. La popolarit del presidente torna quindi a salire: il same-sex marriage da un punto di vista politico e giuridico visto come un trionfo del progressismo. Ma per ora una vittoria di Pirro: in fondo anche Napoleone acquist consenso grazie al Codice Civile del 1804, all'epoca il pi avanzato al mondo; ma sappiamo tutti come andata a finire...
Daniele Bianco

Non ho tempo di cercare frasette per il fondo, c' gente su Internet che ha torto.

6
N

strumenti

Periodico Numero 73 Maggio 2013

Dalla parte dell'animale L'antispecismo politico e il dibattito sulla vivisezione


che, i tanti libri e i moltissimi testi scientifici sullargomento; tuttavia, questa rimane una prospettiva debole: debole nel senso che rischierebbe di non andare al cuore del problema, un cuore etico e politico. nodo gordiano: il punto in cui far passare la linea dellalterit, vale a dire, quellidea di diversit che giustifica lutilizzo di un individuo. Dobbiamo, insomma, stabilire che cosa legittima (se questo qualcosa esiste) luso di un altro essere che, come noi, in grado di provare piacere, dolore e sentimenti di socialit. Non basta erigere il muro della nostra superiore intelligenza. Essa non pu costituire una giustificazione per ogni nostra azione, a meno che non si sia disposti a subire un sopruso solo perch commesso da un individuo pi intelligente di noi; ancor meno vale la giustificazione biologica dellessere umani: attribuire valore a un individuo solo in virt della sua appartenenza ad una specie un assurdo logico; come attribuire valore a un soggetto solo perch membro del genere x o della razza y, cio in base a una caratteristica moralmente irrilevante. Ed questa laltra faccia del problema: la politica. Molti liquidano lantispecismo come una filosofia di vita cui aderire (quasi fosse una delle tanti correnti New Age), ma lantispecismo ha una prospettiva tutta politica che trae le proprie origini dalla riflessione sulla diversit e sullo sfruttamento fatta nel 900 dalla Scuola di Francoforte. E ci mette di fronte diverse domande. Da dove nasce lidea del dominio e del controllo sullaltro? Quanto latto di sfruttare lanimale condiziona il nostro modo di vivere in societ? In quale misura la struttura economica condiziona la nostra sovrastruttura ideologica? E, applicato al caso specifico della vivisezione, quanto il nostro sistema produttivo condiziona la nostra percezione dellanimale, la nostra valutazione dellutile, dellinutile e del dannoso, oltre che la nostra stessa idea di scienza? Riportiamo dunque lidea della presunta inferiorit animale alle sue basi economiche. Allora, forse, la nostra idea della scienza, della sperimentazione animale, del nostro utilizzo dellaltro, umano e non umano, apparir sotto una luce del tutto diversa.
Eugenio Leucci

egli ultimi tempi si parlato molto di sperimentazione animale: da un lato per lopposizione alla pessima direttiva europea del 2010, che ha reso meno rigide le norme sulla vivisezione permettendo, ad esempio, di sperimentare su animali randagi; dallaltro per la storica chiusura di Green Hill, uno dei pi grandi allevamenti italiani di cani da laboratorio, oggetto da molto tempo di una dura offensiva antivivisezionista. Negli ultimi giorni, inoltre, loccupazione del dipartimento di Farmacologia a Milano, ad opera di un gruppo di animalisti, ha contribuito a rendere lattenzione verso il problema ancora pi alta. Naturalmente per opporsi alla vivisezione non necessario essere antispecisti; vi sono molte ragioni per le quali la sperimentazione animale pu essere considerata inutile e dannosa, motivata essenzialmente dal business della ricerca e della produzione farmacologica. sufficiente, per rendersene conto, leggere le innumerevoli inchieste giornalisti-

Che una cosa sia utile, inutile o, peggio ancora, dannosa, non dovrebbe influire sulla sua moralit, a meno che non si voglia sostenere che ogni azione giustificabile solo in virt delle sue conseguenze. Se cos non fosse, si lascerebbe agli esperimenti fatti da Mengele sugli ebrei la possibilit di essere ritenuti giusti solo perch utili (ammesso che lo fossero realmente) allavanzamento della scienza; ma, si risponder, gli ebrei non sono topi e neanche cani. Esatto. Ed proprio questo il

Politica ed empatia: due culture a confronto


Punset e il mondo spaccato in due

irca un anno fa, Eduardo Punset (giurista ed economista catalano occupatosi di tematiche politiche, sociologiche e psicologiche; da annoverare , in particolare la sua carica di ministro spagnolo per le relazioni con il Parlamento Europeo) diede una risposta a quello che sembra essere il cruccio della popolazione spagnola: come vengono visti gli spagnoli dagli stranieri? Secondo lo scrittore questa domanda denota una forte insicurezza di fondo, che si contrappone nettamente alla self-confidence della "cultura anglosassone" (Gran Bretagna e Stati Uniti); la cultura pi insicura, invece, comprende la Spagna e il resto del mondo (Italia, India, Cina, ex Unione Sovietica, etc.), paesi soffocati da sistemi politici che rappresentano uno dei pilastri se non il prinicipale di ci che poi chiamiamo ingiustizia sociale. Oltre alla semplificazione direi quasi radicale del mondo, ci che ha attirato di pi la mia attenzione stato l'inneggiamento di Punset (liceale a Los Angeles, universitario a Londra) alla "giustizia sociale" nel mondo anglosassone: essa "si cimenta nella difesa della libert individuale gi a partire dal XVII secolo, momento a partire del quale il re e il cittadino sono uguali di fronte alla legge"; provate a fare un giro a Londra, dai

sobborghi alla sfarzosa reggia di Buckingham Palace: l'ideale della giustizia sociale che si manifesta nella sua pi nobile forma. Il contributo statunitense a questa famigerata difesa si fonderebbe sulla

relativa agli omicidi pare abbia un valore tre o quattro volte quello dell'Europa, dettaglio forse trascurabile per una nazione con una superficie meno estesa e una popolazione meno numerosa ri-

celeberrima Costituzione che conta, tra i diritti difesi, quello alla felicit. All'interno del Paese le percentuali di omicidi e crimini violenti si attestano tra le pi alte al mondo; quella

spetto al continente europeo. Gli aspetti secondari dell'articolo riguardano la felicit e il grado di empatia verso gli altri, che Punset ritiene molto basso nelle nostre cultu-

re a causa dell'influenza dei regimi dittatoriali, perseguitori per eccellenza di questi aspetti sociali. Se da un lato trovo veritiera la frase che recita "questo paese pecca di un oblio scandaloso della cultura e della difesa dei diritti individuali di cui fa parte la ricerca della felicit" (a cui associo l'Italia), dall'altro non condivido l'immagine di un disprezzo di emozioni e di una mancanza di empatia derivanti da questi sistemi, che, in un bilancio fortemente negativo, ci hanno almeno spinti a reagire (fatto che stiamo nuovamente dimenticando). Se l'empatia non avesse giocato un ruolo fondamentale durante gli anni pi neri che la storia abbia mai conosciuto, probabilmente non ci sarebbe n stata una vera resistenza n sarebbero nati gruppi politici estremisti che ancora oggi pare giochino dei ruoli non indifferenti. Si potrebbe argomentare in diversi modi che, come dice Punset, l'essere umano ha perso o sta perdendo la capacit di essere empatico. Eppure volgo lo sguardo verso i governi vigenti in Europa e non riesco ad essere d'accordo; n tantomeno inneggerei all'empatia. Almeno non alla sua estensione alla politica.
Maria Rosa Lauria Pantano

"Io nella vita ho fumato solo grissini."

Periodico Numero 73 Maggio 2013

cultura
Piccola panoramica del mondo a puntate

Cose serie

tutti, prima o poi, capitato dimbattersi in qualche serie tv, anche solo facendo zapping o navigando su internet. Tutti hanno almeno sentito parlare di E.R., X-Files o C.S.I. che la formula funziona. Il meccanismo, gi collaudato in letteratura, nei fumetti e nei cartoni animati, quello della serialit, basato sulla ripetizione di uno schema che interessa e coinvolge lo spettatore puntata dopo puntata. Come per il mondo del cinema, il mercato pi fruttifero sicuramente quello statunitense. Per lintrattenimento pi leggero la scelta migliore senza dubbio il format della situation comedy sitcom: a partire dal capostipite Friends sono moltissimi gli esempi oggi; How I Met Your Mother ne in un certo senso lerede, The Big Bang Theory ormai un classico; New Girl, con protagonista la deliziosa ed eccentrica Zooey Deschanel alle prese con tre coinquilini, sta ricevendo molte attenzioni. Altri, divertentissimi e geniali, gi terminati ma degni di nota sono Malcolm e Scrubs. Una serie invece piuttosto trascurata ma sicuramente meritevole Community, che fa del nonsense e dellironia le sue caratteristiche fondanti. Gli esempi sarebbero moltissimi, come molteplici sono i generi: medical drama, police drama (lottimo Criminal Minds, ma anche il nuovo discusso The Following, e linquietante Dexter), fantascienza (dal british Doctor Who, a Fringe a Revolution), soprannaturale, storico (come lacclamatissimo Game of Thrones e il nuovissimo The Americans, su due spie del KGB sotto co-

pertura negli Stati Uniti durante la guerra fredda), thriller, teen drama, legal drama, supereroi... Quello che emerge in molte serie televisive una certa predilezione per i personaggi pi disfunzionali, i reietti, gli outsiders, i disadattati che non riescono ad integrarsi, che stentano ad inserirsi nella societ; tendenza confermata dalle ultime serie uscite negli USA che ripropongono figure ambigue, disturbate e disturbanti, come Hannibal Lecter in Hannibal, e un adolescente Norman Bates in Bates Motel. Ma in quanto a peculiarit gli inglesi sono sicuramente maestri. Non per altro, alcune delle serie pi riuscite degli ultimi anni sono british. Skins racconta ladolescenza alle prese con feste, droga, famiglia, stereotipi, litigi, amori, violenza come forse nessun altro prima. Sono sei stagioni di non pi di dieci episodi luna, ognuno dei quali concentrato su un personaggio in particolare; ogni due serie il cast viene completamente stravolto e tutto ricomincia nella stessa ambientazione: Bristol. La musica gioca un ruolo importante, gli attori sono sempre azzeccati, le storie coinvolgenti, latmosfera cruda e reale. Misfits laltra grande produzione inglese. Sempre di giovani si tratta, stavolta ancora pi disadattati lo dice il titolo stesso , costretti ai lavori socialmente utili, e con qualcosa in pi: dei superpoteri. Il valore della serie sta non solo nella forza dei dialoghi, potenti, crudi, volgari, geniali, ma anche nella capacit di gestire la componente soprannaturale con misura, lasciandola in un certo senso in secondo piano, e facendo risaltare piuttosto la caratte-

rizzazione sociale e umana dei protagonisti. Restando sempre in territorio inglese, ma spostandosi negli anni 80, c unaltra mini-serie che vale veramente la pena vedere. Il punto di partenza un film del 2006, This Is England, che indaga con sapienza il movimento skinhead nellInghilterra thatcheriana, ancora una volta attraverso lo sguardo di ragazzi che affrontano la vita e i cambiamenti come riescono, a contatto con una societ difficile e incomprensibile. Qualche anno dopo, in quattro puntate ciascuna, escono This Is England 86 e This Is England 88, a mostrare come continuata la storia. La qualit ottima, anche a livello di recitazione e di colonna sonora, il risultato convincente.

Tornando negli Stati Uniti, una serie drammatica sicuramente meritevole Shameless, remake dellomonimo serial british. la storia dei Gallagher, una famiglia disastrata che (soprav)vive cercando di arrivare a fine mese, sostenuta dalla figlia pi grande, perch il padre troppo ubriaco per farlo. La storia molto

ben costruita, grazie anche allo stile duro, ma efficace, e ai personaggi, presentati ognuno con i propri valori e le tante debolezze, nei loro continui tentativi (pi o meno legali) di condurre una vita normale. Girls, creatura di Lena Dunham, personalit di spicco del panorama cinematografico che pi indipendente non si pu, un telefilm piccolo: quattro ragazze poco pi che ventenni cercano di capire cosa fare delle loro vite. C chi vede il tutto come una compiaciuta autobiografia della protagonista, e chi invece ama lo stile della serie. Tutto estremamente reale. Talvolta osservando i personaggi, che sbagliano continuamente, che sono troppo umani e troppo deboli, ci si riesce ad immedesimare al punto di riconoscere i propri difetti nei loro, e arrivare ad odiarli, a volte ad odiarsi. Molti snobbano i moltissimi telefilm in circolazione perch di piccolo schermo si tratta, ma spesso ci sono serie di forza e valore incredibili, anche nella regia, nelle interpretazioni e nella sceneggiatura. Ci sono serie per chiunque: per chi cerca guerra, violenza, storia, mostri; per chi vuole ridere, per chi vuole piangere, per chi cerca una semplice distrazione. Una serie tv pu diventare un appuntamento immancabile, pu fare compagnia. Perch alla fine, come dice Chuck Palahniuk , gente vera che interpreta gente finta e con problemi inventati, a uso e consumo di gente vera che le guarda per dimenticare problemi veri.
Marta Novaresi

Il Festival del Giornalismo di Perugia e il futuro dellinformazione

na copertina del mensile IL, il magazine de Il Sole 24 Ore, ha appena vinto il premio Ferrari Copertina dellanno. Sulla cover del numero uscito a marzo dello scorso anno spiccava infatti un annuncio, una citazione presa in prestito da Mark Twain, con la carta stampata come soggetto parlante: La notizia della mia morte fortemente esagerata. Nel marzo del 2012 non andava di moda parlare di carta stampata o almeno non era facile darle pi di qualche anno di vita. Sembravano tutti convinti che il web sarebbe stata lunica strada percorribile per la sopravvivenza. Torniamo al presente. Al Festival del Giornalismo di Perugia, che ha animato per cinque giorni il capoluogo umbro, un filo conduttore lega ogni dibattito. Pare che tutti, nonostante lentusiasmo dato dalla partecipazione a un evento cos vivo e ricco di idee, siano percorsi dallo stesso brivido: dove andr a finire il giornalismo? Il web la soluzione unica e

assoluta per ogni realt che voglia fare informazione? Come riusciremo a uscire da questo momento di impasse dove il precariato, la crisi di molte realt editoriali e quella sorta di lite tenuta in piedi dallOrdine dei Giornalisti tengono imbrigliato il giornalismo? Le ipotesi e le teorie proposte sono state talmente eterogenee, divergenti e complesse da rendere impossibile una risposta unica al problema. Sono stati fatti molti passi avanti dalla fase di ottimismo cieco nei confronti della Rete, del web e dei social media. Tutti i giornalisti (o quasi) hanno finalmente raggiunto quel momento di consapevolezza in cui si comprende che non sar lo strumento a salvarci, ma il modo in cui decideremo di sfruttarlo. Non che questa consapevolezza renda le cose pi facili, ma la sensazione quella dellinizio di una nuova fase e della messa a punto di strategie sempre pi ingegnose per emergere

o continuare a sopravvivere. Il pubblico del Festival del Giornalismo era composto per lo pi da persone giovani, studenti, precari e freelance, dagli individui che, a costo di dormire in campeggio e vivere di pizza per cinque giorni, desideravano proiettarsi anche per poco in un mondo in cui l'accesso sembra esclusivo o impossibile. Nonostante la presenza di alcune istituzioni e/o mummie del giornalismo italiano, il messaggio pi forte che il Festival riuscito a trasmettere che le storie narrate e vissute dai personaggi pi giovani e dagli speaker pi squattrinati, indipendenti e freelance della rassegna, erano in assoluto le pi intense e interessanti. Harper Reed (CTO della campagna Obama for America) ha incantato la Sala dei Notari con il suo discorso sulla raccolta di dati e il lavoro da nerd che ha svolto per lultima campagna elettorale americana. Il tutto con grandi occhiali da hipster, barba rossa, lobi dilatati dagli

orecchini e una maglietta di Threadless, startup per cui ha lavorato quattro anni; in assoluto il miglior oratore che abbia sentito in tutto il Festival. Andrea Marinelli, che ha utilizzato il sistema del crowdfunding per finanziare il suo reportage e il suo libro (sempre sulla campagna elettorale americana), ha emozionato i presenti e si a sua volta emozionato davanti allentusiasmo di una sala che esplodeva di giovani. Potrei dirvi altrettanto dellincontro con i giornalisti italiani che hanno scelto di lavorare allestero o con altri speaker. Come sostenuto da James Fontanella-Khan, giornalista originario del pavese che scrive per il Financial Times, quello che importante capire che voi sarete i dirigenti e i giornalisti di domani e le redazioni italiane devono iniziare a comprenderlo.
Miriam Goi Twitter: @MiriamGoi

-"Su Repubblica scrivono molti fascisti." -"Eh, ma saranno per la Repubblica Sociale!"

Reg. Trib. Pv n 594 ISSN 19729669 Stampa: Industria Grafica Pavese SAS, Pavia Chiuso in redazione 13052013 Tiratura 2000 copie 2013, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.5 Ita byncsa)

relax
Pausa pranzo!

Periodico Numero 73 Maggio 2013


La KRedazione:
Alberto Guglielmino

Short News Service


Il ministro Clini suggerisce alcune modalit su come lavarsi consumando meno acqua e corrente: cambiare le mutande ogni quattro giorni. http://bit.ly/11t7VG9 Se vaccinarsi per la malaria non funziona, si possono vaccinare le zanzare! la nuova strategia che cerca di bloccare il plasmodio. http://bit.ly/12lfuhC Grazie a Durex Fundawear ora possibile fare sesso a distanza. Bastano uno smartphone, una connessione a Internet e un account Skype. http://bit.ly/10EqxAS Il sindaco di Rota d'Imagna (BG) impone la proporzione tra la taglia del cane e quella del padrone. Niente pi dieta se avete un alano. http://bit.ly/19bsN6q Quasi 80mila candidature per il realitymissione su Marte: chi verr selezionato ricever un biglietto di sola andata per il pianeta rosso. http://bit.ly/13fGNJh Mark Boyle, 31 anni, ha smesso di usare i soldi nel novembre 2008. Vive in un caravan parcheggiato in una fattoria alle porte di Bristol. L'avr comprato? http://bit.ly/ZVP1VX Angelina Jolie sottoposta a doppia mastectomia preventiva per timore di un possibile futuro cancro. Due tette storiche verranno rimpiazzate da protesi (pi grandi?). http://nyti.ms/10EKQ 12 L'astronauta canadese Chris Hadfield ha cantato Space Oddity di David Bowie sull'ISS: il primo videoclip girato nello spazio. http://bit.ly/19gdIjW

SNS

ausa pranzo! la rubrica consumista di Kronstadt che prova e recensisce per voi cosa offrono i locali pavesi a mezzogiorno. Bon apptit!

Poldo

Sottovento

La Caveja

oco lontano dal portone dellUniversit Centrale al numero 122 di Corso Strada Nuova si trova questo locale che, come dice linsegna, offre cibo da strada. Lambiente abbastanza ristretto e senza finestre vuole richiamare lo stile dei milkshake bar, un unico lungo bancone dove accomodarsi seduti su sgabelli, ma tradito dal parquet e dal soffitto a cassettoni residui dellantica bottega presente in precedenza. Da segnalare linsopportabile puzza di bruciato che permea laria e la sporcizia generale di pavimento e bancone. Il men propone hamburger e cheeseburger in molte varianti a partire da 2,50 fino a un massimo di 5; inoltre possibile usufruire di un conveniente men combinato composto da panino+bibita a partire da 4 fino ad arrivare 7 per la versione completa di doppio cheeseburger, patatine e bibita. Sono anche proposti panzerotti a 2,20, che risultano essere la scelta meno peggiore, e addirittura polenta alla spina per i mesi invernali. La qualit degli ingredienti veramente infima: carne insapore e grumosa, insalata da denuncia ai N.A.S., pane al limite del decente, formaggio anonimo e freddo; solo pomodoro e salse si salvano, ma malriescono nellimpresa di mascherare il gusto fino alla fine, quando comincer a risultare nauseante. Il servizio velocissimo, ma solo grazie agli ingredienti scongelati e gi pronti. In conclusione: fate un favore al vostro stomaco e al vostro portafogli, c molto di meglio allo stesso prezzo e di qualit nettamente superiore. VOTO: 4

ella losca vietta sotto palazzo S. Tommaso, pi precisamente in Via San Siro Comi 8 in un angolino oscuro, si trova lOsteria Letteraria Sottovento. Lambiente piccolo e buio, con bei tavoloni di legno e sedie sgangherate, d subito lidea di trovarsi in un luogo dove il tempo si sia fermato. Disposti su mensole e pareti ci sono libri vari, giornali e giochi da tavolo di tutti i tipi. Il men offre panini a partire da 3 e piadine superfarcite da 4,50. Le insalate partono da 5 e i piatti completi, perlopi vegetariani e diversi a seconda del giorno, sono a 6,80. Ci sono poi ottimi taglieri misti da 3 e una bruschetta con cascata di pomodorini a 2,5. Sulla qualit degli ingredienti non c nulla da eccepire: tutti prodotti esclusivamente Bio e a Km0. Fantastici gli affettati e i surrogati vegetariani della carne, cos come le verdure e i formaggi. Peccato che a volte manchi qualche ingrediente nel men, ma la scelta talmente vasta che nessuno rimarr indispettito dal piccolo disagio; inoltre simbolo di ricambio frequente dei prodotti in cambusa. Il servizio informale e risulta essere sempre veloce anche nellora di punta; il personale estremamente gentile e premuroso nei confronti del cliente. In conclusione: il Sottovento unesperienza da vivere a 360 gradi, sia qualitativamente che culturalmente. Anche se molti potrebbero rimanere intimoriti dallatmosfera un po in stile bohmien daltri tempi.

n Corso Garibaldi 56/58, di fronte al cortile Teresiano, situata questa catena di piadinerie in franchising di origine romagnola. Lambiente piccolino, con sgabelli e banconi in legno su cui accomodarsi con vista sulla strada o sulle pareti a specchio. Il men composto da minipiadine a 2,50 o classiche piadine arrotolate a partire da 4,50 ,sia dolci che salate, con la possibilit di scegliere tra le piadine con abbinamenti gi imposti dalla catena o crearle con ingredienti a scelta(e immancabili supplementi di prezzo sulle aggiunte). Presente anche un men hamburger+patatine a 5. La qualit degli ingredienti altalenante: le verdure sono nella media cos come i formaggi, ma gli affettati si stanziano sul livello mediobasso. Ottima la scelta di sostituire lo strutto di origine animale con la margarina, ma purtroppo il rotolo si rivela troppo spesso e un po raffermo, probabilmente un avanzo del giorno prima. Da appuntare la scarsit della farcitura, una misera fetta inevitabilmente si perde e rimane in sottofondo mischiata a tutto il resto. Il servizio velocissimo, questo perch le piadine sono gi tutte disposte in una teca e divise a seconda dellingrediente principale, risulta quindi facile al personale aggiungere un altro paio di ingredienti e scaldare sulla piastra. In conclusione: il rapporto qualit-prezzo non regge il confronto le aspettative, troppo caro per mangiare un involtino ripieno di nulla e ingredienti mediocri. VOTO: 6-

Direttore editoriale Jacopo Custodi Direttore responsabile Salvatore Gulino Caporedattori Riccardo Catenacci Daniele De Chiara Juan Carlos Oliva Impaginatore Saul Hoffmann Revisore testi Maria Rosa Lauria Pantano Redattori Silvia Alletto, Daniele Bianco, Salvio Calamera, Riccardo Catenacci, Jacopo Custodi, Daniele De Chiara, Laura Fontanella, Costanza Gaia, Alberto Guglielmino, Saul Hoffmann, Maria Rosa Lauria Pantano, Luca Martelengo, Andrea Michielon, Marta Novaresi, Juan Carlos Oliva, Emmanuela Pioli, Alessandro Pirovano, Valentina Sacchetti

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periodico mensile Numero 73

Kronstadt

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VOTO: 8,5

Credits in brevis: Catenacci eletto la penna pi veloce del West, Guglielmino la penna pi pungente. Il raffazzonatissimo fototitolo opera di Saul, la vignetta a pag. 6 di Maria Rosa. Qualcuno sa dirmi perch i candidati a rettore a pagina due guardano tutti dalla stessa parte? KRONSTADT: iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione A.C.ER.S.A.T. dell'Universit di Pavia nell'ambito del programma per la promozione delle attivit culturali ricreative degli studenti. Altre entrate sono rappresentate da eventi.

licenses/byncsa/ 2.5/it/legalcode/

Un giornale di lotta e di governo, alla fine prendiamo i fondi dall'Acersat.

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