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Frank Capra
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Frank Russell Capra, nato Francesco Rosario Capra (Bisacquino, 18 maggio 1897 La Quinta, 3 settembre 1991), stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, naturalizzato statunitense. stato uno dei registi pi importanti dell'epoca d'oro di Hollywood, fra gli anni trenta e gli anni quaranta, autore di alcuni film memorabili, commedie e apologhi morali, caratterizzati da un ottimismo utopistico, consolatorio, ma non banale, capaci di divertire ed insieme commuovere il pubblico.

Frank Capra

Esempio perfetto del self made man, umile emigrante Oscar al miglior regista 1935 diventato celebrit internazionale, un'ispirazione per chi Oscar al miglior regista 1937 crede nel Sogno americano (John Ford),[1] stato il Oscar al miglior regista 1939 massimo cantore dell'american way of life, ma anche un vero Oscar al miglior documentario 1943 e proprio "mythmaker", perch con il suo cinema non ha solo interpretato e rappresentato lo spirito dei tempi, ma ha anche contribuito in maniera determinante a produrre e plasmare una mitologia sociale, un immaginario collettivo popolare:[2] in questo senso, l'artista del Novecento a lui pi vicino Walt Disney.[3] Fra le sue inimitabili commedie, si ricordano in particolare l'"on the road" Accadde una notte (It Happened One Night) (1934), la "trilogia sociale" arrivata la felicit (Mr. Deeds Goes to Town) (1936), Mr. Smith va a Washington (Mr. Smith Goes to Washington) (1939), Arriva John Doe (Meet John Doe) (1941) e la favola natalizia per eccellenza[4] La vita meravigliosa (It's a Wonderful Life) (1946).
Indice 1 Biografia 1.1 Gli inizi 1.1.1 1922-1926 L'apprendistato di un mestiere 1.1.2 1927-1928 L'arrivo alla Columbia e i b-movie 1.2 La maturit 1.2.1 Barbara Stanwyck e l'ingresso nel grande cinema 1.2.2 Gli anni trenta e la consacrazione 1.3 La seconda guerra mondiale e la serie Why We Fight 1.4 Il dopoguerra, la televisione e il declino 1.5 Progetti incompiuti 2 L'ingegnere con la macchina da presa 2.1 Il nome sopra il titolo 2.2 Stile e tecnica 2.3 Temi e personaggi 2.4 Poetica 2.5 "American Way of Life"

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30/05/2013

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3 Principali collaboratori 3.1 Sceneggiatura 3.2 Direttore della fotografia 3.3 Interpreti 4 L'ottimismo di Capra: considerazioni critiche 5 Influenze sul cinema successivo 6 Riconoscimenti 7 Filmografia 8 Note 9 Bibliografia 10 Voci correlate 11 Altri progetti 12 Collegamenti esterni

Biografia
Gli inizi
Fra tanti film che ha fatto, la storia pi bella quella della sua vita. Piena di alti e di bassi, su e gi come le montagne russe. Una vita incredibile. Poteva succedere solo in America. (James Stewart nel 1982, alla serata in
onore di Frank Capra organizzata dall'American Film Institute[7])

Le origini italiane
Nel cinema di Capra non c' alcuna traccia della sua provenienza originaria, lui stesso ad affermare di non avere alcun ricordo dei suoi primi anni di vita, in Italia: quando partimmo da Palermo e arrivammo nell'oceano aperto, era una cosa cos meravigliosa che tutta la memoria precedente era scomparsa. Quello il momento originario. Da l parte la mia memoria.[5] un rimosso che per traspare, proprio per la sua assenza, nel suo "iper-americanismo", nel suo volenteroso patriottismo da immigrato di prima generazione. Saranno invece gli "italiani" di seconda generazione, i protagonisti della New Hollywood degli anni settanta, quali Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, a riscoprire le proprie radici. Negli anni trenta il regime fascista ne esalter l'italianit, celebrandolo come "il pi grande regista italiano", uno dei maggiori successi nazionali nel mondo.[6]

Capra nacque a Bisacquino, in provincia di Palermo, il 18 maggio 1897. Emigra con la famiglia, a soli sei anni, dalla natia Sicilia a Los Angeles. Compie studi di ingegneria chimica al Throop Institute (futuro California Institute of Technology). L'incontro con il mondo del cinema piuttosto fortuito. Nel 1922, a San Francisco, dopo aver compiuto limitate esperienze di aiuto-regia non accreditate, si propone come regista a Walter Montague, produttore dei Fireside Studios, e dirige il cortometraggio Fultah Fisher's Boarding House. 1922-1926 L'apprendistato di un mestiere

Negli anni successivi ricopre il ruolo di tuttofare del set ("jack-of-all-the-trades"), svolgendo gli incarichi pi diversi (impiegato in un laboratorio di sviluppo e stampa, montatore, trovarobe), fino a diventare "gag writer" e sceneggiatore, per la serie comica Our Gang, prodotta da Hal Roach. Comincia la propria formazione come regista con Mack Sennett, alla Keystone, quindi lavora alla First National con il comico Harry Langdon, per il quale dirige La grande sparata, la sua prima regia

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di un lungometraggio, e Le sue ultime mutandine. Si tratta di un sodalizio professionale proficuo, ma di breve durata, a causa di divergenze artistiche e ambizioni personali: Capra vorrebbe che il personaggio interpretato da Langdon restasse, come in questi primi film, un eterno ragazzo (prototipo di quella che sar poi la "maschera" ricorrente dei film maggiori del regista, il Mr. Deeds o Smith di turno), Langdon punta invece ad evolvere verso una comicit anarchica sul genere di W.C. Fields e, convinto di poter competere allo stesso livello dei gi affermati Chaplin e Keaton, pensa di poter fare a meno di Capra e dirigersi da solo.[8] In realt, per lui l'apice della carriera gi stato raggiunto e lo attendono solo insuccessi e declino. 1927-1928 L'arrivo alla Columbia e i b-movie Dopo aver girato un ultimo film per la First National, For the Love of Mike, Capra approda alla Columbia ed un incontro perfetto, destinato a lasciare il segno nella storia del cinema. Entrambe le parti ne ricavano la massima soddisfazione: la Columbia, in cerca di affermazione su un mercato dominato dalle "Big Five" (MGM, Warner Bros, Paramount, 20th Century Fox, RKO), concede a Capra, in cerca di una legittimazione professionale, un'autonomia impossibile da ottenere in una delle majors, e ne ottiene una serie di film che costano poco (con l'unica eccezione dell'esotico Orizzonte perduto, dal budget superiore ai 2 milioni di dollari) e rendono molto e sono fra i maggiori successi cinematografici degli anni trenta; Capra pu raggiungere la piena maturit registica e poi conquistare la fama e la consacrazione definitiva, rappresentata dai tre Premi Oscar al miglior regista nel giro di cinque anni (1935, 1937, 1939).

L'avvento del sonoro


Il cantante di jazz, uscito nelle sale nell'ottobre del 1927, segna l'inizio di un passaggio epocale per il cinema. Una cos radicale evoluzione di un mezzo espressivo dall'ancor breve storia, in casuale concomitanza con l'avvento della grande Crisi, fa molte vittime fra i protagonisti del cinema delle origini, travolti dall'inarrestabile progresso tecnologico, mentre per Frank Capra, all'epoca non ancora maturo n affermato, si rivela una grande occasione per dimostrare le proprie capacit registiche. Cos scriver poi nella sua autobiografia: Il sonoro non mi spaventava, soprattutto perch, paradossalmente, quello che conosci bene non ti spaventa, ma non ti pu spaventare neanche quello che non conosci per niente.[9]

Prima di arrivare a quel punto, per, Capra percorre il suo cursus honorum hollywoodiano, una tappa alla volta. Dopo le comiche seriali, la volta dei b-movie (in senso produttivo, non qualitativo). Fra il 1927 e il 1928 gira addirittura sette film (da That Certain Thing a The Power of the Press), a ritmo serratissimo (sei settimane per ogni film: due per scriverlo, due per girarlo e due per montarlo), acquisendo in questo modo l'abitudine all'assoluto rispetto dei tempi e budget a disposizione: lavorare con poco, e il rapporto con la gente, mi hanno fatto crescere. Se hai tutto, facile. Ma se hai poco, una lezione di vita. Nessuno dei miei film ha superato il budget previsto. Perch ero abituato al poco.[10]

Gira una trilogia d'avventura incentrata sul progresso tecnologico, Femmine del mare (1928), Diavoli volanti (1929) e Dirigibile (1931), tre variazioni sullo stesso tema (un'amicizia maschile messa in crisi dall'elemento femminile, un evento catastrofico legato di volta in volta ad un mezzo della modernit), con la stessa coppia di personaggi e interpreti (il giovane Ralph Graves e il maturo Jack Holt). Il primo esperimento con il sonoro l'ibrido La nuova generazione (1929), saga familiare ambientata nel Lower East Side di New York, con alcune parti mute, altre con sonoro in presa diretta o postsonorizzate, mentre il primo film sonoro a tutti gli effetti la modesta detective story L'affare Donovan (1929).

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La maturit
Barbara Stanwyck e l'ingresso nel grande cinema La fase di transizione verso la maturit rappresentata dai film interpretati da Barbara Stanwyck, la prima vera star del cinema di Capra: Femmine di lusso (1930), La donna del miracolo (1931), Proibito (1932), presentato con successo alla prima edizione della Mostra del cinema di Venezia, l'esotico L'amaro t del generale Yen (1933), un insuccesso commerciale ma anche uno dei titoli pi sentiti dal regista.[11] Gli ultimi due sono stilisticamente piuttosto diversi dal Capra successivo e pi conosciuto, in quanto risentono della competizione della Stanwyck con Marlene Dietrich e dell'imitazione dello stile di Josef von Sternberg (in particolare di Venere bionda e Shanghai Express).[12] A questo periodo appartiene anche La donna di platino (1931), commedia che impone come attrice brillante la bomba sexy Jean Harlow. Gli anni trenta e la consacrazione Dopo aver realizzato gli apprezzati La follia della metropoli (1932) e Signora per un giorno (1933), il secondo dei quali gli vale la prima nomination all'Oscar come migliore regista, il 1934 segna la svolta decisiva della sua carriera: Accadde una notte, uno dei prototipi della screwball comedy, si rivela uno straordinario, inaspettato successo, il primo film a conquistare i cinque Oscar maggiori (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista e miglior attrice protagonista) e lo trasforma in uno dei registi pi importanti di Hollywood.

Accadde una notte, il film della consacrazione

l'inizio di un periodo d'oro per Capra, che nei suoi film riesce a rappresentare come nessun altro quel complicato decennio caratterizzato dalla Grande Crisi, ma anche dal New Deal di Franklin D. Roosevelt, vissuto dalla gente con disperazione ma anche speranza, fra conflitti e solidariet, e riesce a raggiungere il cuore del pubblico. I cinque film girati tra il 1936 e il 1941, da arrivata la felicit a Arriva John Doe, ottengono complessivamente trentuno nomination e sei premi Oscar e sono regolarmente dei successi commerciali: Mr. Smith va a Washington (1939), per esempio, il secondo incasso dell'anno negli Stati Uniti.[13] La posizione di rilievo raggiunta nell'ambiente cinematografico americano testimoniata anche dal riconoscimento ottenuto all'interno delle associazioni di categoria: ricopre la carica di presidente della Motion Picture Academy dal 1935 al 1939, mentre dal 1939 al 1941 quella della Screen Directors Guild. In questa seconda veste guida le rivendicazioni dei registi, per il riconoscimento del loro ruolo centrale nel processo produttivo. In una lettera aperta al New York Times, scrive che il 90 per cento [dei registi] non ha voce in capitolo n sul soggetto, n sul montaggio e che solo una mezza dozzina hanno una vera autonomia. La minaccia di sciopero da parte dei registi ottiene solo di sancire informalmente l'esistenza di un gruppo di "privilegiati" registi-produttori limitato ad una trentina di nomi illustri (DeMille, Lubitsch, Vidor, Ford, Hawks, Cukor, ecc.).[14] All'inizio del nuovo decennio, la "piccola" Columbia appare ormai non pi all'altezza delle ambizioni di Capra che, a partire da Arriva John Doe, sperimenta la produzione indipendente: insieme a Robert Riskin, suo sceneggiatore di fiducia, fonda la Frank Capra Productions e stringe un accordo per la distribuzione del film con la Warner Bros.

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La seconda guerra mondiale e la serie Why We Fight


Gli anni della seconda guerra mondiale segnano una netta cesura nella carriera di Capra, con l'unica parentesi di Arsenico e vecchi merletti (1944), tratto da una pice teatrale di Joseph Kesselring, un lavoro di mestiere, poco "capriano". Tra il 1942 e il 1945 si arruola nell'esercito degli Stati Uniti, su invito del Capo di Stato Maggiore, il generale George C. Marshall, per coordinare la propaganda bellica attraverso il cinema. Per conto del Dipartimento della Difesa supervisiona la realizzazione della serie di documentari divulgativi Why We Fight (ovvero "Perch combattiamo"), rivolti in primo luogo ad informare le giovani reclute sulle cause della guerra a cui sono chiamate a partecipare:
L'impegno bellico con la serie Why We Fight

[] pensavo che fosse il mio lavoro mostrare ai nostri ragazzi le ragioni della nostra guerra. Avevano 18 anni, quei ragazzi, e non sapevano niente di cose di guerra. Non erano soldati, non avevano nessuna disciplina militare. Erano i peggiori soldati del mondo, quando la guerra scoppi. Ma in due anni, erano i migliori del mondo. E c' una ragione, per questo: avevano una mente aperta. [] Era la prima cosa che facevano, vedere i miei film. E quando li vedevano, sapevano cosa fare, perch combattevano. Capivano che non era un gioco. Era vero.[15]

Pur trattandosi principalmente di un lavoro di montaggio di materiale di repertorio, il primo episodio della serie, Preludio alla guerra, ottiene nel 1943 l'Oscar al miglior documentario, a pari merito con altre tre opere analoghe, fra cui The Battle of Midway di John Ford.

Il dopoguerra, la televisione e il declino


Nel mondo in trasformazione del dopoguerra, Capra appare superato dai tempi. Al suo declino professionale contribuiscono il venir meno della vena creativa e le difficolt dell'indipendenza produttiva, in un sistema ostile a simili esperienze. La Liberty Films, fondata nel 1945 insieme all'ex produttore capo della Columbia Samuel J. Briskin e ai colleghi registi William Wyler e George Stevens, ha una vita molto breve, gi nel 1947 viene ceduta alla Paramount Pictures a causa dell'insuccesso del film La vita meravigliosa (1946) che, insieme al successivo Lo stato dell'Unione (1948), rappresenta una sorta di testamento spirituale per Capra. In seguito, mentre al cinema si limita a rifare stancamente se stesso ( uno di quei casi pi unici che rari di un regista che realizza in prima persona alcuni remake dei propri film, come La gioia della vita del 1950 da Strettamente confidenziale del 1934 e Angeli con la pistola del 1961 da Signora per un giorno del 1933), uno dei primi grandi di Hollywood a sperimentare la televisione. Fra il 1956 e il 1958 realizza una serie di documentari didattici a carattere scientifico per la Bell System (Our Mr. Sun, Hemo the Magnificent, The Strange Case of the Cosmic Rays, The Unchained Goddess). proprio il nuovo medium a "uccidere" il cinema di Capra, assorbendone temi e codici narrativi, sostituendolo e superandolo come nuovo principale produttore di un immaginario collettivo. Il regista decide quindi di congedarsi e concludere prematuramente la propria carriera cinematografica

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poco pi che sessantenne, ancora al massimo della vitalit. Trascorre il resto della sua vita nel buen retiro californiano di La Quinta, limitandosi ad un'attivit di conferenziere presso le scuole ed in occasione di festival cinematografici.

Progetti incompiuti
Nel 1934 Capra avrebbe dovuto dirigere per la MGM Soviet, interpretato da Clark Gable e Joan Crawford, la storia di un ingegnere americano chiamato in Russia per costruire una diga, che si innamora di una donna molto ideologizzata. Se questo film rimasto irrealizzato, in altri casi sono semplicemente subentrati registi diversi: William Wyler ha diretto Vacanze romane (1953) e La legge del Signore (1957), Franklin J. Schaffner L'amaro sapore del potere (1964), Henry Hathaway Il circo e la sua grande avventura (1964), John Sturges Abbandonati nello spazio (1969).[16] Nei primi anni cinquanta si dichiar disposto a dirigere il Don Camillo poi diretto invece da Julien Duvivier.[17]

L'ingegnere con la macchina da presa


Non ho mai pensato alla parola arte. Il cinema ha a che fare con troppe cose e con troppa gente.[10]

Nel rapporto di Capra con il cinema determinante il suo background tecnico e non intellettuale. pienamente consapevole che i film sono il risultato di un lavoro collettivo, in cui determinante l'apporto di tutti i collaboratori, e non punta ad essere un artista, ma a realizzare prodotti di buona artigianalit, ben realizzati, ma pur sempre "merce" (dell'industria emergente del secolo, quella dell'immagine). Il nome sopra il titolo
Non ero interessato alla gloria, ma a fare film. Non volevo esibire la macchina da presa, il regista, lo sceneggiatore. Volevo il pubblico coinvolto nella storia.[18]

All'apice del suo successo, a met degli anni trenta, Frank Capra il primo regista a poter vantare "il nome sopra il titolo" (un privilegio concesso in precedenza solamente a due "padri fondatori" dell'arte cinematografica, D.W. Griffith e Cecil B. DeMille, e in modo del tutto episodico) e la cui fama possa garantire il successo commerciale quanto una star (la Columbia, priva di attori di prima grandezza, ben disposta a fare del suo regista di punta il primo divo dietro la macchina da presa). [19] Non si tratta di un'affermazione di "autorialit", quanto della rivendicazione di un'autonomia di gestione, di un completo controllo del processo di produzione (dal soggetto al montaggio) e del ruolo di responsabile definitivo, se non unico, del film. una conquista particolarmente sentita, non a caso nel 1971 utilizzer proprio questa espressione come titolo per la propria autobiografia. Accetta le regole dello "studio system", ma rifiuta le majors, perch solo la "piccola" Columbia gli permette di soddisfare le proprie esigenze e quando anche l non pi possibile esprimere al meglio le proprie ambizioni, perch contrarie alle regole dell'industria, sperimenta, pur all'interno del mercato, modi di produzione diversi: Arriva John Doe prodotto autonomamente e poi distribuito dalla Warner; dopo la seconda guerra mondiale fonda la Liberty Films, con la quale produce il suo ultimo grande film, La vita meravigliosa, ma un'esperienza sfortunata e di breve durata. Per quanto insofferente al sistema, non mai trasgressivo, piuttosto una volta arrivato al vertice della professione prova a cambiarlo, dall'interno.

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Stile e tecnica
Quei registi che si fanno belli con i movimenti di macchina e le inquadrature spettacolari, alla fine mostrano solo se stessi.[20]

Se il nome sopra il titolo gli d una riconoscibilit senza precedenti, lo stesso non pu dirsi dello stile, privo di elementi identificativi: Capra focalizza tutto sull'azione, non ha tocchi d'autore, non ha il "Lubitsch touch". Ma ci non necessariamente un difetto, anzi la scelta deliberata di farsi invisibile, di adottare la massima sobriet nell'uso della tecnica filmica, di aderire alla narrazione e ai codici espressivi dei generi via via affrontati, facendo prevalere la ricerca della realt su quella del [19] bello. Il montaggio invisibile, basato solo su raccordi di movimento e dialogo, le battute serrate, le inquadrature mostrano tutte qualcosa senza divagazioni, il flusso dell'azione e dei dialoghi trascinante e limpido[21]. Varie sono le trovate simboliche di ingegno, come la coperta stesa tra i protagonisti la prima notte che devono dormire insieme in Accadde una notte: da separazione rassicurante a mezzo di comunicazione involontaria quando Claudette Colbert vi appende i propri abiti. La personalit di Capra-regista non si esprime quindi nello stile visivo, ma nei temi trattati e nei personaggi descritti. Temi e personaggi I film maggiori di Capra propongono storie e personaggi simili, in una sorta di progetto unitario, per quanto non continuo, da arrivata la felicit a Lo stato dell'Unione. Il protagonista un "little man", un uomo comune, eroe per caso, spesso caratterizzato da una certa goffaggine e timidezza e da qualche innocua eccentricit (a cominciare dal "picchiatello" Longfellow Deeds), che si ritrova a dover combattere da solo per il bene dell'intera comunit, animato da un ingenuo buonsenso, contro le preponderanti forze di un sistema di potere (politico e finanziario) fondato sui disvalori dell'opportunismo, della corruzione e dell'immoralit, e che riesce a prevalere contando sulla propria volont e sugli affetti suscitati negli altri (la collettivit, ma anche una donna ben precisa) con il proprio esempio. Una presenza costante quella dei giornalisti e dell'ambiente della redazione. Per Capra il giornalismo una forma di conoscenza, il giornalista una sorta di detective della societ; i giornali mediano la realt e sono realt essi stessi, ma non ne viene affatto ignorato il potere diffamatorio, anzi, gli eroi di Capra si scontrano regolarmente con i giornali che ne falsano l'immagine ( il caso tanto del "nuovo ricco" Mr. Deeds quanto del nuovo senatore Mr. Smith che, all'arrivo nella grande citt, New York o Washington, pagano cara la New York negli anni Trenta. La propria ingenuit). I giornali non sono solo un forte elemento metropoli come personaggio tematico, ma anche un ricorrente elemento formale: nel antagonista lavoro di montaggio, Capra sfrutta titoli e prime pagine a pieno schermo come mezzo efficace per riassumere informazioni e disporre di momenti di interruzione e transizione da una sequenza all'altra. Mentre i mass media e il mondo della finanza sono in primo piano, invece completamente assente il mondo del cinema, Hollywood e i suoi variegati abitanti sono un grande rimosso. Sar invece Preston Sturges, con I dimenticati (1942), a riflettere sul significato del cinema di quegli anni, compreso quello di Capra.

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Poetica Ad una prima lettura, i film di Capra sono apologhi ottimisti, che trovano la loro massima espressione in La vita meravigliosa, ma non si pu ridurre il loro senso alla retorica "populista" della commedia a rigoroso lieto fine. Se si va oltre una visione ovvia, superficiale, traspare un mondo pi conflittuale, meno rassicurante. Sono messi in scena drammi individuali, familiari e sociali, che non possono essere cancellati dal sorriso o dalla lacrima finali.[22] Lo schema narrativo tipico di questi film prevede un andamento ascendente, poi a tre quarti circa della durata un picco drammatico negativo, necessario per potere avere infine il ribaltamento che porti ad una conclusione positiva. Il dramma completamente funzionale alla risoluzione finale, ma non ne viene comunque cancellato: malgrado gli happy endings, richiesti pi dalle citate convenzioni narrative che dal censorio codice Hays, traspare spesso quindi un pessimismo di fondo. Pur realizzando delle fiabe moderne, anche con elementi fantastici, Capra mosso costantemente dall'intento di riprodurre la realt contemporanea, non di crearne una fantastica, per permettere al pubblico di identificarsi nei personaggi e nelle storie.
La gente che va al cinema non si siede davanti a uno schermo, ma davanti a situazioni e a gente reale.[20]

Si tratta di un realismo spontaneo, non intellettuale, che fa critica sociale, ma in modo del tutto generico e superficiale, denunciando corruzione e malvagit di singoli individui, ma senza approfondirne davvero le cause. Per arrivare al pubblico, la via migliore quella della commedia, perch quando la gente si diverte, pi disponibile, crede in te. Non puoi ridere con qualcuno che non ti piace. E quando ridono, cadono le difese, e allora cominciano ad essere interessati a quello che hai da dire, al "messaggio".[23] Capra comunque rifugge le ideologie, il suo messaggio semplice, essenziale:
Credo che sia questo: tutti, uomini e donne, devono essere liberi. E uguali e importanti in quello che sanno e possono fare.[23] [] sono per la libert della mente. Niente re n milionari, ma io, te, gli altri.[10]

"American Way of Life" Difficile poter dire se nasca prima l'immaginario collettivo popolare o i film "populisti" di Capra: il regista si limita a riprodurre e mostrare su grande schermo le immagini e i miti della quotidiana vita piccolo-borghese americana, o d concretezza ai desideri e alle aspirazioni dell'uomo comune, registra e rappresenta o anticipa e produce la realt? Esemplare in questo senso la leggenda urbana riguardo al crollo delle vendite di biancheria intima maschile in seguito alla scena di Accadde una notte in cui Clark Gable si spoglia rivelando di non indossare la canottiera (rappresentando probabilmente una realt di fatto, non causandola).[24] In ogni caso, quel che certo che il cinema di Capra appartiene al patrimonio condiviso della cultura statunitense ed occidentale. Nel suo Romantic Comedy in Hollywood. From Lubitsch to Sturges, James Harvey scrive che Capra, in molti modi profondi, nel passato di ciascuno di noi.
[25]

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Principali collaboratori
I migliori risultati della carriera di Capra sono frutto del lavoro coordinato di un gruppo ben assortito di professionisti ai vertici dei rispettivi settori di competenza: lo sceneggiatore Robert Riskin, il direttore della fotografia Joseph Walker, gli attori Barbara Stanwyck, Gary Cooper, James Stewart, Jean Arthur.

Sceneggiatura
[] io dovevo vedere il film, non importa chi lo avesse scritto. Ho avuto molti sceneggiatori oltre a Riskin, ma i film sono uguali. La sceneggiatura doveva passare da me, dentro di me. E poi, ci pu essere un solo capitano in una nave[18]

Se Jo Swerling lo sceneggiatore di fiducia di Capra nei suoi primi anni alla Columbia, da Femmine di lusso a Proibito, a firmare i film migliori e pi celebri di Capra, quelli del "periodo d'oro" degli anni trenta, Robert Riskin. Si tratta di un sodalizio professionale fortunatissimo, che ha inizio con La donna del miracolo, adattamento di un testo teatrale di Riskin, e prosegue per il resto della loro carriera, fino alla morte dello sceneggiatore nel 1955. una collaborazione di cos assoluta sintonia intellettuale che impossibile capire in che misura l'uno abbia influenzato l'altro e viceversa. I detrattori di Capra hanno voluto sottolineare l'importanza di Riskin, in particolare il critico Joseph McBride, in un'impietosa biografia pubblicata solo dopo la morte del regista, ha sostenuto che lo sceneggiatore vada considerato il vero autore del cinema di Capra, il quale invece non ne avrebbe adeguatamente riconosciuto e anzi sminuito l'importanza, nella propria autobiografia.[26]

Direttore della fotografia


Non ci potrebbe essere film senza direttore della fotografia. [...] Il direttore della fotografia un vero artista, cui si dovrebbe dare pi importanza che in passato. colui che si sforza costantemente di sviluppare un pi efficiente apparato tecnico, una splendida appendice del regista.[27]

Se Robert Riskin il "secondo cervello" di Capra, Joseph Walker l'"occhio", lo sguardo sul mondo attraverso l'obiettivo della macchina da presa. una collaborazione che dura due decenni e venti film, da That Certain Thing fino a La vita meravigliosa, con un'interruzione a fine anni trenta causata dalla rottura di Capra con la Columbia. A partire dagli anni cinquanta Walker si dedicher con successo alla televisione, diventando uno dei migliori tecnici in circolazione (e inventando, fra l'altro, le prime lenti zoom).[28] Al suo fedele collaboratore, a cui accomunato dalla formazione tecnica, Capra non chiede effetti artistici e tocchi d'autore, ma una fotografia discreta, capace di annullarsi, come la regia, a favore della narrazione: La fotografia pi bella quella che non richiama l'attenzione su se stessa. [...] Una platea non dovrebbe mai accorgersi che un film stato diretto da un regista e che stato fotografato da un direttore della fotografia.[29] Lo stile deve quindi sacrificarsi alla funzionalit del plot.

Interpreti
[] gli attori sono abituati a imparare a memoria [] Subito si creano un personaggio, se lo ritagliano addosso e diventa difficile cambiare quel modello. meglio non avere nessun copione, e non dire niente fino al giorno delle riprese. Solo allora gli attori leggono le battute,

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insieme ad alta voce, si discute [] alla fine diventano persone vere, non attori. [] Ogni tanto gli attori si ribellavano. Avevano paura di me, ma alla fine, visti i risultati, si rilassavano. Erano diventati persone, non personaggi.[20]

La prima star del cinema di Capra Barbara Stanwyck, la donna del New Deal, attiva, moderna. lei la protagonista assoluta, grazie a personaggi femminili forti, per quanto ambigui, con partner Gary Cooper in Arriva John Doe Barbara Stanwyck in Arriva John Doe maschili non all'altezza, mentre dopo il fortunatissimo Accadde una notte, con la coppia perfettamente equilibrata Clark Gable Claudette Colbert, i personaggi femminili tendono a diventare sempre pi secondari rispetto al protagonista maschile, la "maschera" e personaggio-chiave dell'universo capriano, a cui nel "periodo d'oro" danno corpo e volto due star di prima grandezza, James Stewart (tre volte) e Gary Cooper (due volte). La rassicurante Jean Arthur l'interprete femminile principale in tre occasioni, mentre la Stanwyck torner protagonista in Arriva John Doe. Attorno alle star, esiste tutto un universo di comprimari e caratteristi, necessari per dare veramente vita al film. Fra i non protagonisti, una parte importante hanno gli interpreti dei "grandi vecchi", buoni e cattivi (Lionel Barrymore, Edward Arnold, Walter Connolly, Harry Carey, Claude Rains). Fra i caratteristi, Thomas Mitchell, Raymond Walburn, Guy Kibbee, Walter Brennan. Ci sono poi tutta una serie di volti anonimi, ricorrenti, a formare un unico, multiforme personaggio, la "gente comune".

L'ottimismo di Capra: considerazioni critiche


Frank Capra, malgrado il successo popolare dei suoi film (o proprio a causa di questo), ha sempre avuto una buona schiera di detrattori, che ne hanno criticato il populismo, lo stucchevole ottimismo, la demagogia paternalistica, il democraticismo superficiale tendente ad un atteggiamento reazionario e hanno coniato per il suo cinema il termine "capracorn", in senso dispregiativo. stato a lungo snobbato dai teorici dell'"autorialit" ed escluso dal novero dei grandi. Non ha aiutato il fatto che lo stesso Capra accreditasse una lettura conservatrice del suo cinema e della sua vita, recitando un ruolo volutamente naif e legittimando una visione qualunquista dei suoi film, basati sui buoni sentimenti e sulla semplicit. E non un caso che il presidente repubblicano Ronald Reagan citasse il discorso di arrivata la felicit per spiegare alla gente il suo programma economico.[7] Secondo altri critici l'ottimismo di Capra, a una lettura pi profonda, ha invece risvolti pi disincantati e amari.[30][31] A ben guardare i suoi happy-ending hanno sempre una facilit troppo ovvia, quasi banale tanto da sembrare ambigui e posticci, come se fosse una scusa per coprire una realt ben pi amara. Le sue storie sono infatti pessimiste fino all'ultima sequenza, quando improvvisamente e senza una logica apparente le cose si capovolgono, in maniera poco verosimile e quasi miracolosa. In Mr Smith va a Washington ad esempio una banda di politici corrotti, contro la quale ha lottato per tutto il film il protagonista, sembra avera la meglio finch sul finale il capo dei

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truffatori non decide di confessare spontaneamente le sue colpe. Lo spettatore pu scegliere: credere al finale e continuare a sognare, oppure ripensare a come le cose vanno realmente nella realt, pur con la speranza per che la realt possa cambiare. La considerazione critica dell'opera di Capra quindi cambiata a cominciare dai primi anni ottanta, con una serie di studi che ne hanno recuperato e riletto l'opera e soprattutto con il premio speciale alla carriera dell'American Film Institute.

Influenze sul cinema successivo


Il cinema di Capra ha inciso cos profondamente nell'immaginario collettivo, non solo americano, che di fatto patrimonio condiviso di qualsiasi cineasta. Qui ci limitiamo a citare quei film che ne richiamano esplicitamente temi e forme. La commedia fantastica degli anni ottanta mostra echi del cinema di Capra, il caso di Gremlins (1984) di Joe Dante o Ritorno al futuro (1985) di Robert Zemeckis, ma anche di quelle commedie che mettono in scena il mondo della finanza, Una poltrona per due (1983) di La stella di Frank Capra sulla Hollywood John Landis o I soldi degli altri (1991) di Norman Jewison. Un'altra opera di quegli anni alla quale non Walk of Fame estranea la lezione di Frank Capra[32] Tucker, un uomo e il suo sogno di Francis Ford Coppola, il quale aveva offerto invano proprio a Capra di ricoprire il ruolo di produttore esecutivo.[33] C' stato poi un curioso revival a met degli anni novanta: Eroe per caso (1992) di Stephen Frears, Dave - Presidente per un giorno (1993) di Ivan Reitman, Mister Hula Hoop (1994) di Joel Coen, Forrest Gump (1994) di Robert Zemeckis, Pu succedere anche a te (1994) di Andrew Bergman, The Family Man (2000) di Brett Ratner. Negli anni duemila stato realizzato un esplicito remake di arrivata la felicit, Mr. Deeds (2002).

Riconoscimenti
Oscar I suoi film hanno vinto 14 premi, oltre alle innumerevoli nomination. Solo John Ford ha vinto pi Oscar di lui come regista (quattro). 1935 - Accadde una notte: miglior film, regia, sceneggiatura non originale, attore protagonista, attrice protagonista 1937 - arrivata la felicit: miglior regia 1938 - Orizzonte perduto: miglior montaggio, scenografia 1939 - L'eterna illusione: miglior film, regia 1940 - Mr. Smith va a Washington: miglior sceneggiatura originale 1943 - Preludio alla guerra: miglior documentario 1952 - arrivato lo sposo: miglior canzone 1960 - Un uomo da vendere: miglior canzone

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Golden Globe 1947 - La vita meravigliosa: miglior regia National Board of Review Awards 1934 - Accadde una notte: miglior film 1936 - arrivata la felicit: miglior film Premi alla carriera 1982 - Leone d'Oro alla carriera della Mostra del Cinema di Venezia 1982 - Life Achievement Award dell'American Film Institute (con la seguente motivazione: La sua opera ha mantenuto vivo il significato del Sogno americano per generazioni di moviegoers in passato e nel presente, ed per questo che l'American Film Institute gli rende onore con il Life Achievement)[34] Hollywood Walk of Fame National Film Registry 1989 - Mr. Smith va a Washington 1990 - La vita meravigliosa 1993 - Accadde una notte 2000 - Why We Fight 2005 - The Power of the Press 2007 - La grande sparata

AFI 100 Years... series 1998 - AFI's 100 Years... 100 Movies: La vita meravigliosa (n. 11), Mr. Smith va a Washington (n. 29), Accadde una notte (n. 35) 2000 - AFI's 100 Years... 100 Laughs: Accadde una notte (n. 8), Arsenico e vecchi merletti (n. 30), arrivata la felicit (n. 70) 2002 - AFI's 100 Years... 100 Passions: La vita meravigliosa (n. 8), Accadde una notte (n. 38) 2006 - AFI's 100 Years... 100 Cheers: La vita meravigliosa (n. 1), Mr. Smith va a Washington (n. 5), Arriva John Doe (n. 49), arrivata la felicit (n. 83) 2007 - AFI's 100 Years... 100 Movies (10th Anniversary Edition): La vita meravigliosa (n. 20), Mr. Smith va a Washington (n. 26), Accadde una notte (n. 46) 2008 - AFI's 10 Top 10: Accadde una notte (n. 3 commedia romantica), La vita meravigliosa (n. 3 cinema fantastico) Riconoscimenti accademici 1981 - Laurea honoris causa della Wesleyan University di Middletown, Connecticut (presso la quale conservata la Frank Capra Collection, che raccoglie il materiale di tutta una vita e una carriera, dalle sceneggiature annotate ai diari personali, dalle lettere dei fans alle foto di famiglia). Onorificenze militari 1945 - Distinguished Service Medal Onorificenze civili

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1986 - National Medal of Arts del Congresso degli Stati Uniti

Filmografia
La grande sparata (The Strong Man) (1926) Le sue ultime mutandine (Long Pants) (1927) Per l'amore di Mike (For the Love of Mike) (1927) Quella certa cosa (That Certain Thing) (1928) Dunque questo l'amore? (So This Is Love?) (1928) Il teatro di Minnie (The Matine Idol) (1928) La maniera del forte (The Way of the Strong) (1928) Dillo con lo zibellino (Say It with Sables) (1928) Femmine del mare (Submarine) (1928) Il potere della stampa (The Power of the Press) (1928) La nuova generazione (The Younger Generation) (1929) L'affare Donovan (The Donovan Affair) (1929) Diavoli volanti (Flight) (1929) Femmine di lusso (Ladies of Leisure) (1930) Luci del circo (Rain or Shine) (1930) Dirigibile (Dirigible) (1931) La donna del miracolo (The Miracle Woman) (1931) La donna di platino (Platinum Blonde) (1931) Proibito (Forbidden) (1932) La follia della metropoli (American Madness) (1932) L'amaro t del generale Yen (The Bitter Tea of General Yen) (1933) Signora per un giorno (Lady for a Day) (1933) Accadde una notte (It Happened One Night) (1934) Strettamente confidenziale (Broadway Bill) (1934) arrivata la felicit (Mr. Deeds Goes to Town) (1936) Orizzonte perduto (Lost Horizon) (1937) L'eterna illusione (You Can't Take It with You) (1938) Mr. Smith va a Washington (Mr. Smith Goes to Washington) (1939) Arriva John Doe (Meet John Doe) (1941) Why We Fight (1942-1945) Arsenico e vecchi merletti (Arsenic and Old Lace) (1944) La vita meravigliosa (It's a Wonderful Life) (1946) Lo stato dell'Unione (State of the Union) (1948) La gioia della vita (Riding High) (1950) arrivato lo sposo (Here Comes the Groom) (1951) Un uomo da vendere (A Hole in the Head) (1959) Angeli con la pistola (Pocketful of Miracles) (1961)

Note
1. ^ (EN) American Film Institute (http://www.afi.com/tvevents/laa/laa82g.aspx). URL consultato in data 05-12008. 2. ^ Zagarrio 1995, p. 27 3. ^ Zagarrio 1995, p. 93 4. ^ Il Morandini - Dizionario dei film 2000, p. 1479 5. ^ Zagarrio 1995, p. 5 6. ^ Zagarrio 1995, p. 58 7. ^ a b Zagarrio 1995, p. 20 8. ^ Brunetta 2005, p. 293 9. ^ Zagarrio 1995, p. 38

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10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34.

^ a b c Zagarrio 1995, p. 11 ^ Brunetta 2005, p. 295 ^ Zagarrio 1995, p. 44 ^ Zagarrio 1995, p. 60 ^ Gandini 2006, pp. 685-686 ^ Zagarrio 1995, pp. 7-8 ^ Zagarrio 1995, pp. 118-119 ^ Brunetta 2005, p. 296 ^ a b Zagarrio 1995, p. 10 ^ a b Gandini 2006, pp. 687-688 ^ a b c Zagarrio 1995, p. 9 ^ Bernardi, cit., p. 169. ^ Zagarrio 1995, p. 25 ^ a b Zagarrio 1995, p. 8 ^ (EN) Snopes.com - Urban Legends Reference Pages (http://www.snopes.com/movies/actors/gable1.asp). URL consultato in data 30-11-2007. ^ Cristalli 2007, p. 96 ^ Zagarrio 1995, p. 18 ^ Zagarrio 1995, p. 41 ^ (EN) IMDb.com - Joseph Walker Biography (http://www.imdb.com/name/nm0907900/bio). URL consultato in data 14-6-2008. ^ Zagarrio 1995, p. 42 ^ Campari, cit. ^ Zagarrio, cit. ^ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2000, p. 1884 ^ Brunetta 2005, p. 297 ^ (EN) American Film Institute (http://www.afi.com/tvevents/laa/laa82.aspx). URL consultato in data 05-12008.

Bibliografia
Sandro Bernardi, L'avventura del cinematografo, Marsilio Editori, Venezia 2007. ISBN 97888-317-9297-4 Gian Piero Brunetta, Frank Capra, in Dizionario dei registi del cinema mondiale, a cura di Gian Piero Brunetta, Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-16514-3 Roberto Campari, Il racconto del film: generi, personaggi, immagini, Roma-Bari, Laterza 1983. Frank Capra, Il nome sopra il titolo. Autobiografia, Roma, Lucarini, 1989. ISBN 88-7033-368 -X Paola Cristalli. Storia del cinema - Commedia americana in cento film. Recco, Le Mani, 2007. ISBN 88-8012-386-6 Vito Zagarrio, Frank Capra, Il Castoro Cinema n. 112, Editrice Il Castoro, 1995, ISBN 888033-043-8 Leonardo Gandini, La regia. Il difficile cammino del nome sopra il titolo, in Storia del cinema americano, a cura di Gian Piero Brunetta, Torino, Einaudi, 2006. ISBN 88-06-18096-7

Voci correlate
Film commedia Cinema narrativo classico Film e remake dello stesso regista

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Collegamenti esterni
(EN) Scheda su Frank Capra (http://www.imdb.com/name/nm0001008/) dell'Internet Movie Database (EN) Frank Capra - The Classic Film Director from Hollywood's Golden Age (http://eeweems.com/capra/) (EN) Classic Movies (1939 - 1969): Frank Capra (http://www.thegoldenyears.org/capra.html) Portale Biografie Portale Cinema Portale Migranti

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