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"Prima di metter fine all'argomento dell'attribuzione sembra opportuno, a mo' di conclusione, anticipare ciò che l'autore, chiunque esso sia, scrive a tale proposito: 'Affinché tu, o Lettore colendissimo, non pensi alcunché di male intorno a me, Autore di questo trattatello, per il fatto che io chiami me figlio del grande Sendivogio, vorrei che tu sappia che io non sono tale, secondo la carne (carnaliter) ma secondo la dottrina ... come egli stesso (Sendivogio) confessa con queste parole: ho detto a te in nome di Dio Santo ciò che il padre deve (dire) al figlio ... Anche i Filosofi chiamano figli propri tutti quelli che mediante la dottrina e gli ammonimenti paterni raggiungono l'intelligenza di questa rocca suprema'.
... ....
... Siete sentitamente pregati quanti possedete la sapienza e intendete questo grandissimo dono di Dio, per nostro Signore che non vuole che le perle siano buttate dinanzi ai porci, affinché con la più grande cura difendiate questo santo segreto e lo custodiate dagli indegni e dai malvagi irrisori, affinché non si rovescino contro di noi le maledizioni dei Magi e dei Filosofi più antichi, delle quali fa mensione il grande Rosario con queste parole: Nell'arte del nostro magistero nulla è celato dai Filosofi, eccetto il segreto dell'arte, che non è lecito rivelare a nessuno: che se ciò fosse fatto, egli sarebbe maledetto e incorrerebbe nell'indignazione di Dio e morirebbe di apoplessia ..."
"Prima di metter fine all'argomento dell'attribuzione sembra opportuno, a mo' di conclusione, anticipare ciò che l'autore, chiunque esso sia, scrive a tale proposito: 'Affinché tu, o Lettore colendissimo, non pensi alcunché di male intorno a me, Autore di questo trattatello, per il fatto che io chiami me figlio del grande Sendivogio, vorrei che tu sappia che io non sono tale, secondo la carne (carnaliter) ma secondo la dottrina ... come egli stesso (Sendivogio) confessa con queste parole: ho detto a te in nome di Dio Santo ciò che il padre deve (dire) al figlio ... Anche i Filosofi chiamano figli propri tutti quelli che mediante la dottrina e gli ammonimenti paterni raggiungono l'intelligenza di questa rocca suprema'.
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... Siete sentitamente pregati quanti possedete la sapienza e intendete questo grandissimo dono di Dio, per nostro Signore che non vuole che le perle siano buttate dinanzi ai porci, affinché con la più grande cura difendiate questo santo segreto e lo custodiate dagli indegni e dai malvagi irrisori, affinché non si rovescino contro di noi le maledizioni dei Magi e dei Filosofi più antichi, delle quali fa mensione il grande Rosario con queste parole: Nell'arte del nostro magistero nulla è celato dai Filosofi, eccetto il segreto dell'arte, che non è lecito rivelare a nessuno: che se ciò fosse fatto, egli sarebbe maledetto e incorrerebbe nell'indignazione di Dio e morirebbe di apoplessia ..."
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"Prima di metter fine all'argomento dell'attribuzione sembra opportuno, a mo' di conclusione, anticipare ciò che l'autore, chiunque esso sia, scrive a tale proposito: 'Affinché tu, o Lettore colendissimo, non pensi alcunché di male intorno a me, Autore di questo trattatello, per il fatto che io chiami me figlio del grande Sendivogio, vorrei che tu sappia che io non sono tale, secondo la carne (carnaliter) ma secondo la dottrina ... come egli stesso (Sendivogio) confessa con queste parole: ho detto a te in nome di Dio Santo ciò che il padre deve (dire) al figlio ... Anche i Filosofi chiamano figli propri tutti quelli che mediante la dottrina e gli ammonimenti paterni raggiungono l'intelligenza di questa rocca suprema'.
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... Siete sentitamente pregati quanti possedete la sapienza e intendete questo grandissimo dono di Dio, per nostro Signore che non vuole che le perle siano buttate dinanzi ai porci, affinché con la più grande cura difendiate questo santo segreto e lo custodiate dagli indegni e dai malvagi irrisori, affinché non si rovescino contro di noi le maledizioni dei Magi e dei Filosofi più antichi, delle quali fa mensione il grande Rosario con queste parole: Nell'arte del nostro magistero nulla è celato dai Filosofi, eccetto il segreto dell'arte, che non è lecito rivelare a nessuno: che se ciò fosse fatto, egli sarebbe maledetto e incorrerebbe nell'indignazione di Dio e morirebbe di apoplessia ..."
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