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Babette Babich GENIUS LOCILO SPAZIO SCOLPITO E IL MISTERO DI NIETZSCHE, LOU E IL SACRO MONTE1

Abstract

This essay explores Nietzsches visit to Orta, including his visit with Lou von Salom to Sacro Monte. Yet there are two Sacri Monti, one at Orta and one, some distance away, at Varallo. Lou reports that Nietzsche described this visit as the most charming dream [entzckendsten Traum] of his life and scholars have concluded that this dream refers to Nietzsches erotic moment just a kiss with Lou. This essay argues for a hermeneutico-phenomenological consideration of the locus itself: featuring nearly adozen (doubled that number at Varallo) architecturally unique oratories and hundreds of brilliantly painted, nearly life-size statues set in landscape designed to recreate the particular atmosphere of the Mediterranean world, both Jerusalem and Athens, transposed to the north of Italy. This weather would have captivated the Nietzsche who worked on the intersection between what texts tell us about antiquity and the world, the barest hem of which, as he once put it, we cannot begin to touch. Il popolare racconto del mistero o miracolo dellincontro tra Friedrich Nietzsche e Lou von Salom sul Sacro Monte dovrebbe indurci, vorrei sostenere, a una riflessione sulla localit, o la costellazione specificamente geografica, che qui in questione. Il luogo rilevante di per s, sia dal punto di vista storico sia da quello contestuale, ma anche perch Nietzsche e Lou si sono conosciuti in transito, mentre viaggiavano ciascuno per conto proprio, recandosi a visitare altre persone, e sempre in compagnia di altri, il che significa: estaticamente. Paul Re, con cui Nietzsche aveva passato molto tempo, entrambi ospiti di Malwida von Meysenbug a Roma, aveva gi scritto a Nietzsche per raccontargli di Lou. I commentatori amano citare la lettera di Nietzsche a Re, dove Nietzsche scrive:
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Traduzione dallinglese a c. di Daniela Tagliafico.

Rivista di estetica, n.s., 53 (2 / 2013), LIII, pp. 235-262 Rosenberg & Sellier

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Saluti da parte mia questa russa, se tutto ci pu avere un senso: sono avido di tale specie di anime [Gren Sie diese Russin von mir, wenn dies irgend einen Sinn hat: ich bin nach dieser Gattung von Seelen lstern]. Anzi, tra poco ne andr a cacciami servono per ci che intendo fare nei prossimi 10 anni. Un capitolo completamente a parte quello del matrimonioal massimo potrei consentire a un matrimonio di due anni, e anche questo soltanto in vista di ci che dovr fare nei prossimi 10 anni2.

Questo riferimento al matrimonio diretto a Re e, in generale, importante tenere conto del fatto che non riguarda specificamente Lou (per la ragione piuttosto triviale, od ontica, che Nietzsche non laveva ancora conosciuta e non si stava quindi dirigendo in tutta fretta a Roma per compiere un destino che aveva in qualche modo prescientemente immaginato). Al contrario, come Joachim Khler ha notoriamente sottolineato, fu soltanto allora che Nietzsche lasci Genova per recarsi a Messina3. Se leggiamo questa lettera, inoltre, ci rendiamo conto che essa ricca di tutte quelle complessit che tipicamente associamo a Nietzsche. Cos, il pensiero di Nietzsche non riguarda Re n Lou, ma piuttosto lui stesso e i suoi progetti (anzi, un tale pensiero, come Nietzsche sottolinea nella sua lettera, la sola ragione per cui egli avrebbe potuto addirittura approvare il matrimonio, e per cui fece proposte a molte donne, in maniera quasi seriale, e con maggiore o minore timidezza, a seconda dei casi). Il passo in questione acquista invece un effetto di confessione a ritroso se viene confrontato con ci che Nietzsche dice a Lou (cos, almeno, Lou racconta, ricordando parola per parola) circa il loro incontro: Cadendo da quali stelle siamo stati spinti qui, luno incontro allaltra? [Von welchen Sternen sind wir uns hier einander zugefallen?]4. Il resto lo conosciamo: dal lago di Orta a Lucerna e Tautenburg, il tutto raccontato dettagliatamente dagli innumerevoli studi disponibili sulla vita di Lou, centrali in qualunque biografia di Nietzsche5. E allo stesso modo in cui si giudica una storia damore, o si piange un amico scomparso, cos riesaminiamo continuamente i dettagli, osservando minuziosamente le stesse fotografie e facendo sempre le stesse considerazioni. Qui io vorrei andare oltre lermeneutica o lanalisi letteraria (e soprattutto il ruolo che la psicanalisi ha giocato nella letteratura) verso lestetica fenomenologica, con lo scopo di illuminare il mistero associato a ci che Nietzsche descrisse (ancora una volta, se prendiamo Lou in parola) come il pi affascinante sogno

2 Nietzsche a Re (Genova, 21 marzo 1882), in Nietzsche 1986, vol. VI: 185-186 (tr. it.: 83). Cfr. anche Binion 1968. 3 Cfr. Khler 1989: 317 ss. 4 Andreas-Salom 1951: 80 (tr. it.: 89). 5 Dalla parte di Lou troviamo, di nuovo, Binion e gli altri autori che abbiamo elencato sopra, nonch il popolare racconto di Vickers, cos come i racconti di Carol Diethe e Hummel. Oltre alle biografie di Nietzsche, si veda, per lanalisi della sua vita, Allison 2001.

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della mia vitail Sacro Monte6. E vogliamo domandarci: quale sogno? Che cosa accaduto? E mentre ce lo chiediamo, come degli scolaretti, pensiamo gi di saperlo: si devono essere baciati. In realt Lou stessa, quando le venne chiesto, in seguito, del bacio, complic le cose, dichiarando di non ricordare pi. Il che una conferma! Come pi di un commentatore ha concluso esultante: si sono baciati! Che cosaltro abbiamo bisogno di sapere? Siamo ormai abituati a credere alle conclusioni dei commentatori, i quali, a loro volta, trattano le parole di Lou come se fossero i ricordi stessi di Nietzsche. Cos supponiamo che levento miracolosocome quello di avere un bambino o, pi appropriatamente nel caso di due amanti, e per richiamare il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro di cui parla Freud, molto pi simile alla quasi-perdita che pu essere il non avere un bambinosia di tipo erotico o sensuale. Lo diamo per scontato, dal momento che ci piace immaginare Lou come lunico amore nella vita di Nietzsche questo il risultato della triangolazione: noi stessi scriviamo come se fossimo nella posizione di Nietzsche/Rilke/Freud. E facciamo questo quando non supponiamo, invece, che Nietzsche fosse omosessuale, come Freud avrebbe in seguito sostenuto, probabilmente ispirato da Lou (di nuovo, ricordiamo quel viaggio a Messina, accompagnato da riferimenti allusivi alla dimora della felicit stessa, scritti su una cartolina inviata a Peter Gast, che si trovava a Venezia)7. Quel che certo che Lou von Salom la scelta che noi prediligiamo per Nietzsche, se dobbiamo giocare al gioco delle coppie: molto meglio della sua incauta passione per Cosima Wagner, di Malwida von Meysenbug, o di qualunque altra opzione (e Nietzsche sembra, in effetti, averne avuto altre). Cos, per fare un esempio moderno di una tale reinterpretazione metonimica delle passioni, nel caso del Principe Carlo dInghilterra, lAmericano medio preferisce di gran lunga la defunta Lady Diana allattuale Duchessa di Cornovaglia, Camilla Parker Bowles. Allo stesso modo, siamo turbati dalla moralit di Sarkozy ma approviamo, chi pi chi meno, i suoi gusti in fatto di donne. Nulla mostra successo a un Americano pi di una top-model, come testimoniano i legami sentimentali presenti e passati di Donald Trump, o anche una donna asiatica, come testimoniano invece le preferenze della maggior parte degli intellettuali americani di sesso maschile, specialmente di quella variet che chiamiamo geek8 (di cui Woody Allen sembra essere qui un esempio particolarmente appropriato). Programmi televisivi come The
6 Queste parole sono registrate nel diario (in seguito emendato) che Lou tenne per Paul Re a Tautenberg, dove, in data 14 agosto 1882, e proprio nel punto della sua elisione, Lou racconta della dichiarazione di Nietzsche: Monte Sacroil pi affascinante sogno della mia vita lo debbo a Lei [monte sacro <sagte er> den entzckendsten Traum meines Lebens danke ich Ihnen], in Montinari e Colli 1980, vol. XV: 125 (tr. it.: 159). Per una discussione dellimportanza delle pagine mancanti dal diario di Lou si veda Allison 2001: 275, 281-282. 7 Per una discussione e ulteriori riferimenti si veda Babich 2008a. 8 Il termine pressoch intraducibile in italiano. Viene variamente reso con secchione, imbranato o eccentrico. Geek stato applicato in primis agli smanettoni, i ragazzi fanatici dei computer e della tecnologia, ma pu applicarsi a chiunque sia un fanatico in qualunque ambito culturale [N.d.T.].

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Bachelor 9 giocano sui nostri appetiti vicari non solo nel combinare unioni, ma per ci che riguarda, pi in generale, la formulazione di giudizi. E come DeBeauvoir ci ricorda, le donne stesse semplicemente rafforzano tali giudizi, guardano alle donne come fanno gli uomini, soltanto in modo pi esigente, sottomettendole alla stessa oppressiva tradizione che le considera come oggetti. Questa anche la ragione per cui Paul Re pu scrivere: Si vuole la donna che desiderata da molti per essere preferiti agli altri10. E dunque vero anche il fatto, riconosciuto da tutti, che la gelosia rende il nostro amore pi forte11. Le riflessioni di Re considerano anche il ruolo della societ nella scelta dellamata, nella promessa di matrimonio, nei rimpianti che derivano dal dover scegliere una moglie, e cos via. Il nostro amore cresce se il suo oggetto piace anche ai nostri amici, dal momento che in questo modo anche la nostra vanit trionfa12. Se Re ha ragione, Lou, che piaceva a cos tante persone, avrebbe dovuto essere la migliore compagna possibile per Nietzsche. Se solo se ne fosse resa conto!, sospiriamo. E preferiamo Lou non solo alle giovani di Messina, ma anche a sua sorella (la vita affettiva di Nietzsche fu piuttosto complessa, apparentemente). Cos, nel caso di Nietzsche, il sogno affascinante del loro incontro al Sacro Monte, di loro due da soli, pu avere riguardato soltanto la passione di Nietzsche per Lou, e il suo parlare del clima di Orta non poteva che riflettere la sua convinzioneche tuttavia si rivel infondatache questa passione avessealmeno in quel momento, e almeno per luiuna base reciproca13. Nietzsche stesso, maestro della prospettiva qual era, scrive altrove dei pericoli che derivano dal credere a queste apparenze, non soltanto trattando inizialmente
9 Reality show statunitense, in cui alcune ragazze si contendono uno scapolo. Prodotto anche in Italia con il titolo The BachelorLuomo dei sogni [N.d.T.]. 10 Re 2003: 267, p. 43. Scritto come se rappresentasse uno sguardo inedito o senza veli (e dunque pi utile sotto il profilo psicologico) sugli appunti di un diario, il libro di Re fu pubblicato anonimamente come i resti di un lascito letterario. Scrivere laltrui (o anche il proprio) Nachlass era unoccupazione popolare, e potremmo rintracciare questa preoccupazione anche in Lou e in Nietzsche, e pi ovviamente, forse, in Kierkegaard. E vorrei sostenere che anche i Beitrge di Heidegger si spingono in questa direzione, andando persino un po pi lontano. Cfr. Babich 2009a. Con le sue stesse memorie Lou si avvalse della stessa tecnica. 11 Ivi: 265. Questo aforisma tratto dalleesplicitamente anonimePsychologische Beobachtungen: Aus dem Nachlass von * di Paul Re. Losservazione di Re potrebbe essere definita a buon diritto di tipo nietzscheano, se solo questo non annullasse lordine di influenza (bench linfluenza tra amici tenda anche a essere mutuale, ed solo la prospettiva di chi estraneo alla relazione che traccia una direzione, secondo affinit o entusiasmi esterni). Si vedano lintroduzione di Robin Small alla sua traduzione di Re, Basic Writings, per unanalisi dellinfluenza di Re (in part.: xxxiv ss.), nonch Small 2007. 12 Lintero aforisma continua a sottolineare questo parallelo: Il nostro amore si riduce se il suo oggetto non piace ai nostri amici, dal momento che la nostra vanit non pu trionfare e forse addirittura ne soffre, Re 2003: 300, p. 48. 13 Cos leggiamo le riflessioni dolenti di Nietzsche sulla mutualit in Al di l del bene e del male, 192, il che confermerebbe la lezione ricevuta dalla delusione che gli aveva procurato Lou, nel caso non avessimo potuto leggerla gi in Umano, troppo umano, ai 374 e 376 e nellintera sezione Uomo e societ.

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di linguaggio, retorica e tragedia, ma riflettendo sulla conversazione: ogni luce e ombra, artefatti dei nostri pregiudizi, convinzioni, speranze14. Per questo vorrei richiamare lattenzione sul Sacro Monte stesso: molto importante, intendo sostenere, rievocare il suo spirito, carico di significati esplicitamente religiosi e addirittura letteralmente demoniaci, se lo si intende come genius loci. Si tratta certamente di un sogno affascinante o incantevole, come lo definisce Nietzsche nel racconto di Lou, ma si tratta anche del clima, di cui Nietzsche parla proprio a proposito di Orta e del suo lago, nelle montagne del Nord-Ovest italiano. E questa atmosfera non soltanto caratteristica del paese di Orta, dove soggiornarono i quattroNietzsche e Re, in compagnia di Lou e di sua madrema di tutta quella regione, poich non lontano da l si trova anche loriginario Sacro Monte di Varallo, che allora era stato appena finito ed era perci sulla bocca di tutti. Dunque, se sappiamo che essi soggiornarono a Orta, quale Sacro Monte visitarono15? La nostra domanda, se la poniamo seriamente, complicata da ognisorta di circostanza. Oltre ai quaranta chilometri di distanza, c il problema del ritardo non giustificato, poich Nietzsche e Lou impiegarono troppo tempo per tornare dal Sacro Monteun ritardo che preoccup tanto Paul Re quanto la madre di Lou16. Quanto tempo stettero via, esattamente, e quanto tempo ci vuole per fare una passeggiata, per visitare un sito, in un Tagesausfluguna gita di un giornoloro due soltanto, in vacanza? E poi, oltre alla questione del tempo, c di nuovo la questione del luogo. Il Sacro Monte di Orta ridicolmente vicino al paese (a forse dieci minuti di distanza), una vicinanza che avrebbe inevitabilmente indebolito qualunque spiegazione Nietzsche e Lou avessero fornito circa il loro ritardo (e questo proprio il motivo per cui sappiamo che si devono essere baciati). A ci si aggiunge il lavoro dindagine poich, come dice Peters riportando le parole di Lou, i due spiegarono che volevano vedere il tramonto sul Monte Rosa17 ma, come ci ricorda Peters, non si pu affatto vedere il Monte Rosa dalla cima del Sacro Monte [di Orta]fatto di cui anche i loro compagni di viaggio
Cfr. Nietzsche, Al di l del bene e del male, 192. Per un ulteriore approfondimento su questa questione si veda De Filippis 2010. 16 importante ricordare che la madre di Lou si era ammalata e aveva bisogno dellaiuto dellafiglia, la quale dunque lasci Re nellaper luiscomoda posizione di dover prendersi cura della Signora von Salom in assenza di Lou. 17 Cfr. Peters 1962: 99. Vorrei sottolineare che Samuel Butler si riferisce al Monte Rosa trattando del viaggio tra Orta e Varallo, descrivendolo solo di passaggio, in una singola pagina, cfr. Butler1881 (1913 ed. ampliata). Il libro di Butler, un successo immediato, ispir imitazioni e traduzioni in tutta Europa. Karl Baedeker descrive proprio il passaggio da Orta a Varallo attraverso il lago di Pella (2franchi per 2 rematori [] A Pella possibile procurarsi dei muli per un viaggio oltre il Colma, verso Varallo, cfr. Baedeker 1868: 183) e nota che a met del percorso il panorama delle Alpi bellissimo ed abbraccia il Monte Rosa, i laghi di Orta e Varese e la pianura lombarda. Lintero percorso bellissimo (ivi: 183-184). Baedeker aggiunge che da Varallo il Sacro Monte si raggiunge in un quarto dora attraverso un cammino ombreggiato da bellissimi alberi (ivi: 184). Nella versione del 1882, tuttavia, si pu anche leggere, riguardo a Orta, che vari punti sulla collina danno accesso a bellissime viste sul lago, mentre il panorama dal campanile posto sulla sommit include il Monte Rosa con la neve, che si staglia sulle colline pi basse, cfr. Baedeker 18826: 172.
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dovevano essere ben consapevoli18. Proprio rispetto a questo punto le cose diventano ancora pi complicate, dal momento che il tramonto sarebbe stato visibile, si pu supporre, almeno a met di un viaggio da Orta verso Varallo, attraverso il lago Pella. Varallo, il primo a essere costruito dei nove Sacri Monti che si trovano nella regione, era allora riconosciuto come una delle meraviglie del mondo. Ci che aveva reso sacri tanto Orta quanto Varallo non sarebbero stati i luoghi montani, nonostante leros pagano e animistico dellespressione stessa Monte Sacro. Piuttosto, questi siti furono costruiti come siti del sacro, per il piacere del fedele, in un tempo in cui questi spettacoli non sarebbero stati disponibili altrimenti, laddove oggi lubiquit di cartelloni pubblicitari, riviste, film, televisione e internet rende tali spettacoli letteralmente indifferenti ai nostri occhi19. Tuttavia, allora come oggi, noi siamo semplicemente impreparati, tanto per Orta quanto per Varallo, siti costruiti per ci che Nevet Dolev definisce losservatore partecipante20. Questi siti di pellegrinaggio offrono una veduta a grandezza naturale e in presa diretta di un altro mondo, presupponendo dunque il diretto coinvolgimento del visitatore, ed escludendo, al contrario, la sua passivit.

Fig. 1 Entrata al Sacro Monte di Orta. Foto dellautrice, 19 agosto 2010.


Peters 1962: 99. Ma, in aggiunta alle riviste e i cataloghi, ci sono anche ci che possiamo chiamare i cinema-scope del xix secolo, tra cui le scenografie teatrali di Daguerre e speciali stanze costruite a questo scopo (se ne pu ancora vedere una versione al Pleasure Beach Blackpool di Bournemouth), nonch i diorama e altri strumenti dello stesso tipo, tutte attrazioni molto comuni al tempo di Nietzsche e ancora prima. 20 Da qui il titolo di Nevet Dolev, The observant believer as participant observer (cfr. Dolev 1996).
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Ancora pi significativo (e questo il punto in cui non possiamo fare a meno della fenomenologia come pratica filosofica che va al di l della mera ricerca bibliografica e dellinterpretazione riflessiva) il fatto che questi siti devono essere visti, nel senso che devono essere visitati una cappella alla volta, andando di oratorio in oratorio (ed proprio questo che consente di fare lesperienza del pellegrino)un processo nel quale si costretti a fermarsi a riflettere su ci che deve essere visto. In questo senso tanto Orta quanto Varallo sono meravigliose occasioni per ci che si potrebbe chiamare una miracolosa penetrazione nel dominio della metafisica: il mondo superiore raffigurato come parte del mondo inferiore, il mondo del passato e il presente nella luce delleternit, che la pienezza del tempo. Anche le cappelle sono di speciale interesse: architettonicamente distinte una dallaltra, esse includono in s il paesaggio e la montagna stessa, la sua collocazione e i suoi punti panoramici. Ciascuna un tesoro di progettazione e di presentazione percettiva, senza dimenticare le pitture trompe luil sui tre lati, che includono talvolta il soffitto e il pavimento, e talvolta addirittura il pavimento di mattonelle dellanticamera o del portico allesterno, come parte del dipinto presente allinterno della cappella stessa. Di ulteriore interesse per Nietzsche sarebbero state sia le illustrazioni esterne, che decorano i piccoli oratori, sia quelle delle anticamere, che raffigurano non soltanto motivi religiosi, ma anche fallici e apotropaici, oltre alle immagini di titani e altre divinit pagane.

Figg. 2 e 3 Sacro Monte di Orta, dettaglio del soffitto interno del portico ed esterno. Foto dellautrice, 19 agosto 2010.

Ci che intendo dunque sostenere che Nietzsche e Lou, con o senza un bacio lungo il cammino, avrebbero potuto facilmente decidere di prendersi del tempo per visitare il vicino Sacro Monte di Orta che, con la sua trama di cappelle o templi fatti su misura, di studiati scorci prospettici e diorami adeguati alla prospettiva, in cui statue a grandezza naturale sono collocate in linea prospettica con le figure e i paesaggi dipinti sullo sfondo e poste sotto la rappresentazione del mondo ultraterreno (un mondo parallelo a quello sottostante), avrebbe offerto ai visitatori uno spettacolo dopo laltro.
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importante sottolineare che, oltre allimmaginario classico o pagano che decora le pareti, le figure di terracotta dai colori vivaci non sono poi cos diverse dalle statue policrome dellantica Grecia, che Nietzsche invoca, nelle due conferenze pubbliche che tiene a Basilea, come un indispensabile correttivo alla popolare visione winckelmaniana dellantichit, tipicamente bianca e pura, o non colorata21.

Fig. 4 Sacro Monte di Orta, canonizzazione di San Francesco. Foto dellautrice, 19 agosto 2010.

Le quasi due dozzine di cappelle sulla montagna sopra il paese di Ortase confrontate con i 44 oratori di Varallo, cos peculiari dal punto di vista architettonicopermettevano ai visitatori di visualizzareutilizzando i migliori espedienti della prospettiva caratteristica del Rinascimento italianovisioni sacre e mondane. Abbiamo dunque a che fare, qui, con un fenomeno estetico piuttosto che con una dimensione religiosa (bench questultima sia inclusa in esso), e proprio questo ci che colp Samuel Butler, che sfid gli eccessi di Varallo nellepigrafe al suo Ex voto 22, definendoli come quasi pagani, eccedenti il sacro come tale. Proprio questo eccesso, tuttavia, corrisponderebbe alla posizione di Nietzsche riguardo alla Grecia antica.
21 Per una discussione di questo aspetto e i relativi riferimenti bibliografici si veda Babich 2009b. Per ulteriori riferimenti si veda Babich 2008b. 22 Lepigrafe cita labate Mabillion 1698: Non ci sono che due nemici della religione: il troppo poco e il troppo, e dei due il troppo mille volte pi pericoloso, in Butler 1888.

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Ci che, secondo Lou, Nietzsche definisce come un sogno affascinante consiste dunque nella percezione sacra offerta da queste piccole cappelle, costruite in base al modo in cui dovevano essere viste, che davano vita a un vero e proprio mondo apparentemente concluso, una raffigurazione scolpita di un mondo lontano. E se percorsero quei quaranta chilometri (o se, invece, decisero di non farli), Nietzsche e Lou non avrebbero comunque potuto non essere consapevoli dellesistenza di Varallo nelle vicinanze di Orta, dal momento che Varallo era stato finalmente completato, in modo trionfale, proprio nel 1881, dopo secoli di lavoro.

Fig. 5 Sacro Monte di Orta. Foto dellautrice, 19 agosto 2010.

Ancora una volta, dovremmo chiederci: con quanto ritardo arrivarono, esattamente? Tanto Nietzsche quanto Lou si riferiscono soltanto al Sacro Monte, che noi consideriamo dunque come labbreviazione di un evento speciale, che accadde tra loro due soltanto, e perci noto soltanto a loro due. Orta o Varallo? Non mia intenzione argomentare qui per un Sacro Monte piuttosto che laltro, dal momento che Monte Sacro sta a significare proprio la verosimiglianza del mondo del sacro, uniperrealt avant la lettre, da intendersi proprio nel senso che Jean Baudrillard attribuisce a questo termine. Entrambi i luoghi avrebbero permesso al visitatore di gettare uno sguardo su una serie di mondi sacri, estremamente particolareggiati e pi perfetti della vita, indipendentemente dal fatto che illustrassero scene della vita di San Francescoa Ortao della vita di Cristonel caso dei numerosi oratori del Sacro Monte di Varallo.
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Fig. 6 San Francesco per umilt si fa condurre nudo attraverso il Carnevale di Assisi, Cappella XIII, Orta. Foto dellautrice, 19 agosto 2010.

Fig. 7 Deposizione della Croce, Cappella XXXIX, Varallo.

In entrambi i casi non stiamo parlando soltanto di uno o due oratori, e nemmeno di una mezza dozzina o persino di una dozzina ma, anche nel caso di Orta, di quasi due dozzine di questi oratori (il doppio nel caso di Varallo), posti sulla sommit di una montagna e concepiti per essere visitati in successione, in una visita guidata, indicata dai numeri posti sul sito. Luso del linguaggio di un sogno e della sua seduzione dipende dal fattoche queste visioni tridimensionali avvenivano in spazi completamente chiusi:sitrattava, cio, non di vedute nella distanza infinita della geometria euclidea, caratteristiche di un Brunelleschi o dei dipinti del Rinascimentoche, come sappiamo, riflettevano una prospettiva geometrica, proiettivama di visioni di un mondo completo e variamente chiuso o finito23. La questione della prospettiva complicata e solitamente la consideriamo come una convenzione che non varia. Mostrare fino a che punto questo sia un errore stato il compito della storia dellarte, specialmente di Rudolf Arnheim, ma anche di Heinrich Wlfflin e Rudolf Wittkower24, e pi di recente, e anche con maggior precisione, di Patrick A. Heelan, il filosofo della scienza che si occupato di prospettiva non solo in termini di tecnica pittorica, ma anche di geometria della visione umana25. Menziono il lavoro di Heelan perch non stiamo semplicemente parlando, come fa Martin Kemp, dellintersezione tra scienza (come se la scienza fosse sempre moderna) e arte (come se larte fosse

23 Questo mondo chiuso il mondo del sogno: non Dioniso, ma Apollo, dal momento che, lo ricordiamo, il linguaggio del sogno anche il termine che Nietzsche usa per Apollo, il dio scultore, nel suo primo libro, La nascita della tragedia. 24 Per una significativa raccolta di scritti su questo tema si veda Vischer et al. 1994. 25 Cfr. Heelan 1983.

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sempre tesa verso il Rinascimento o la visione di Vermeer, e cos via)26: in questi siti lelemento architettonico utilizzato come parte di un dispositivo tecnico per generare uno spazio chiuso infinito27. Come Heelan ci ricorda e come anche gli storici dellarte forse hanno fatto (bench sinora non labbiano fatto frequentemente), le regole circa luso della prospettiva non sono soltanto convenzioni di una cultura o di unepoca, ma dipendono dalla geometria della visione, che risulta essere sensibilmente noneuclideacosa piuttosto sconveniente per le proiezioni geometriche, che usano invece strumenti per il disegno a linee dritte e curve. E qui vorrei suggerire che, sotto il profilo fenomenologico, soltanto questo importante in uno spazio chiuso. Questo tipo di percezione inventata o costruita: non abbiamo infatti a che fare con una tecnica matematica per dipingere o rappresentare architettonicamente quelle che diventeranno le mappe proiettive del mondo scientifico moderno, quanto piuttosto un mondo chiuso o completato, dato nella pienezza dello spazio e del tempo. Le statue non sono propriamente a misura duomo, ma sono distorte con esagerazioni e scorci, per ottenere, come abbiamo gi notato, un effetto prospettico. A Orta si tratta del mondo di San Francesco, un mondo articolato o allineato con il mondo sottostante, in cui si rispecchia losservatore che si trova dallaltro lato della grata, e attraverso cui in realte spesso da punti indicati in modo molto preciso (si vedano per esempio le figg. 9-11)le scene devono esseree molte volte possono essere soltantoviste, per poter intravvedere il mondo di sopra. Oltre alla tridimensionalit dello spazio, dunque, che si appiattisce poi nella distanza a due, e infine a una dimensione, c anche un altro quid hoc ad aeternitatem, di livello superiore, essoterico ed esoterico, che permette di rappresentare lo spazio e il tempo mondani, inquadrandoli o confrontandoli con leternit.

26 Cfr. Kemp 1990. Unopera pi ampia che per non prende in considerazione le scoperte di Heelan, bench abbia il merito di riferirsi a Husserl, Damisch 1987. 27 Quel particolare orientamento che linvenzione della prospettiva elegantemente descritto nei dettagli nellopera di Damish citata sopra, ma proprio per questa ragione che abbiamo bisogno di far riferimento anche al lavoro di Heelan, in modo da poter pensare insieme la storia dellarte e la filosofia, superando dunque il senso real-fotografico moderno, come hanno sostenuto nelle loro riflessioni sulla prospettiva artisti contemporanei come David Hockney. Cfr. Hockney 2001, ma si veda anche Falco e Hockney 2000.

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Fig. 8 Cappella XI, dettaglio da Il Crocifisso parla a San Francesco, Orta. Foto dellautrice.

Prendere in considerazione anche il luogo in questione una mossa espressamente fenomenologica, e specificamente ermeneutica, che ci porta fuori dai testie fuori dalle nostre immagini vicarie di un bacio (o qualcosa del genere) pi o meno lascivo, o pi o meno castoper andare alle cose stessein questo caso ai luoghi stessi. Ma anche soltanto questa mossa difficile per noi, che siamo invece abituati a credere nei testi, siano essi lettere, racconti, autobiografie, o commentari28. A ci si aggiunge il problema di classificare i Monti Sacri stessi: sono arte? Sono kitsch? Sono luoghi religiosi? Sono un kitsch di tipo religioso29? Per queste ragioni (e anche per altre, a dire il vero), quando leggiamo la descrizione della visita di Nietzsche e Lou al Sacro Monte (si tratti del Sacro Monte di Orta o di quello di Varallo) data dai commentatori, accade sempre che, nel descrivere il Monte, costoro si riferiscano semplicemente alle cappelle
28 Questo non significa che vogliamo raggiungere livelli ulteriori nella nostra lettura di questi eventi. Leggiamo, anzi, la stessa cosa pi e pi volte. Questa strategia laterale potrebbe essere responsabile della nostra allergia alle note in calce che, a sua volta, potrebbe indicare unallergia a leggere quelli che (come la sottoscritta) producono letteratura secondaria. Di conseguenza gli studiosi spesso detestano citare altri studiosi (o per lo meno riducono tali citazioni al minimo, per non confondere il lettore o leditore, o anche, in realt, la loro stessa tesi). E questo rende la formulazione di queste domande, se ci prendiamo il disturbo di porle, un compito assai gravoso. 29 Si veda, ancora una volta, Dolev 1996. Cfr. anche Wharton 2006 e la n. 41 per unulteriore discussione.

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e i monasteri, senza soffermarsi sui contenuti di quelle cappelle, senza riflettere affatto su come questi stessi luoghi siano venuti a essere, innanzitutto.

Fig. 9 Inferriata decorativa, Sacro Monte di Orta. Foto dellautrice.

Ecfrasi Il Torso arcaico di Apollo di Rilke una sorta di libro illustrato, che esemplifica lecfrasi caratteristica della sensibilit moderna. Nella definizione concisa di Gary Shapiro: Lecfrasi il tentativo di fornire un equivalente linguistico del visivo30. Qui ci domandiamo: di quale statua? Non possiamo saperlo, Non conoscemmo il suo capo inaudito, | e le iridi che vi maturavano. [] fino a quel centro dove luomo genera [] perch l non c punto che non veda | te []31. il tu[] la tua vita. Tu devi mutarlail termine personale, la sua direzione, che ci cattura. Gadamer sottolinea questo nella sua lettura del poema ne Limportanza della bellezza e Peter Sloterdijk ha preso a prestito questa espressione per dare il titolo alle sue riflessioni pi recenti.
30 Shapiro 2010: 180. Nella sua analisi di Lyrical and Ethical Subjects di Dennis Schmidt, Gary Shapiro produce una stupefacente analisi sia del locus classicus dellecfrasila descrizione omerica dello scudo di Apollosia del Fifty Days at Iliam di Cy Twombly. Per altre sue discussioni dellecfrasi si veda Shapiro 2003: 247 ss. 31 Cfr. Rilke 1994, vol. I: 567.

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La poesia di Rilke non ci conduce, in ultima analisi, alla statua stessa, cos come del resto la statua non ci conduce verso se stessa, ma neppure alla contemplazione del cuore di pietra, che come Heidegger dice a proposito del tempiopi pietra della pietra stessa, quanto piuttosto a noi stessi. Stiamo parlando del torso come ci si presenta, come noi siamo alla sua presenza: nella lucentezza dellantico marmoed importante qui che si tratti proprio di una pietra antica, tra le cui propriet c il tipo di luminosit di cui parla Rilke: Ma il torso | tuttavia arde come un candelabro. Antico, come possiamo vedere, anche il sorrisoe lungo rivolgere | lieve dei lombi scorrere un sorrisoun sorriso erotico, che ci riporta a quel sorriso che ci commuove, quando si tratta di Lou e Nietzsche, di Lou e Rilke. Ma quale torso? Quale statua? Che cosa sare soprattutto, davvero cos importante? Non possiamo scegliere semplicemente un torso che ci piace? Ne abbiamo visti cos tanti a Parigi, Berlino, Vienna, Firenze, Monaco. Quanti ne vide Rilke? Quanti ne abbiamo visti noi? Di pi? Di meno? Per apprezzare pienamente il luogoun apprezzamento che non possiamo offrire in questa sedeindipendentemente dal fatto che si tratti del sito di Orta o di quello di Varallo, dal momento che queste considerazioni valgono per entrambi, sarebbe necessario non soltanto un esame della tradizione italiana della scultura in terracotta policroma32, ma anche una riconsiderazione di quelle teorie del Rinascimento che si occupano del rapporto tra, da un lato lo spazio in cui sono collocati un affresco e il relativo gruppo scultoreo, ciascuno in modo da essere apprezzato nella sua prospettiva, e dallaltro larchitettura su misura del luogo in questione. Sarebbe inoltre necessario riconsiderare la discussione di Nietzsche circa lorigine dellopera darte, certamente influenzata da quello che fu il suo insegnante prima di Friedrich Ritschl, vale a dire Otto Jahn, senza contare la sua lettura di Gottfried Semperil tutto molto prima delle riflessioni di Heidegger sullo stesso soggettouna discussione simpatetica con le tesi della storia dellarte e le sue dispute, o le sue convenzioni, che Nietzsche considerava come sostanziali per una scienza estetica [sthetische Wissenschaft ]33come egli definiva larte scultorea di Apollo, il dio della luce, che era per lui, come abbiamo gi detto, la bella parvenza dei mondi del sogno34, per contrasto con larte musicale, dinamica, di Dioniso. Nietzsche sottolineava la necessit di una riflessione sullevoluzione della forma e dellabilit, vale a dire una riflessione sulle capacit degli antichi giudicate dal punto di vista moderno, descrivendo, egli per primo, le nostre convinzioni o i nostri pregiudizi di accademici riguardo a ci che gli antichi potevano o non potevano rappresentarecosa che fece sia nella sua conferenza inaugurale al ciclo
Boucher 2001. Cfr. La nascita della tragedia, i, in Nietzsche 1972: 21. 34 Ivi: 22.
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di conferenze tenute a Basilea, Il dramma musicale greco, sia nel suo primo libro, La nascita della tragedia 35. Che cosa possiamo vedere, che cosa non possiamo vedere? Che cosa c da ascoltare nelle parole silenziose, che cosa pu essere detto della musicalit del linguaggio greco stesso36? Si tratta dunque di riconoscere questo suono ormai silenziato, svanito, e la cultura scomparsa delloralit come larte pi alta e preziosa che sia stata prodotta dallantica Grecia. questo il fulcro degli sforzi di Nietzsche nel suo primo libro sulla tragedia, ed questo che ci spiega anche perch nelle sue lettere Nietzsche torni spesso sul fatto che si tratta della stessa tradizione orale, ormai scomparsa, che caratterizzava le canzoni dei Trovatori. Anzi, Nietzsche sosteneva che ci che aveva tentato di fare ne La gaia scienza non era stato, in ultima istanza, altro che cercare di riformulare ci che aveva gi sostenuto nel suo primo libro sulla forma darte tragica, che, come sappiamo, e come Nietzsche stesso scrisse nella successiva prefazione, avrebbe dovuto cantare [] e non parlare!37per quanto lallusione di Nietzsche non sia stata compresa fino in fondo dagli studiosi della sua opera. In un aforisma de La gaia scienza intitolato Arte e Natura, Nietzsche ci ricorda limportanza del fatto che i Greci non andassero a teatro per divertirsi con sempre nuovi spettacoli, ma per ascoltare bei discorsi, sottolineando come questo richiedesse una passione, anche sul palco, che parlasse bene38. Questa armonia vocale nella tensione generata dalla dissonanza drammatica il segretomusicale, in senso letteraledellopera darte tragica, come ci ricorda Nietzsche nelle pagine finali de La nascita della tragedia: il farsi-umano della dissonanza, come accade nella persona di Euripide (e forse non meno per Nietzsche stesso, quando teorizza il rapporto di Socrate e Aristotele con la tragedia), ed anche il motivo per cui la tragedia muore per mano propria. Al di l della complessit teorica di questo discorso, la visita al Sacro Monte nel maggio del 1882 ebbe luogo quando Nietzsche e Lou erano in vacanza insieme con, rispettivamente, Paul Re e la madre di Lou, presso il lago dOrta, nella regione italiana del Piemonte. Abbiamo gi sottolineato come la maggior parte degli studiosi riconosca di sapere molto poco circa la visita al Sacro Monte, perch Nietzsche e Lou vi si recarono da soli, e il carattere privato o intimo di questa visita le conferisce certamente un alone di mistero. Qualunque cosa accadde, accadde l, in quel sito montano, molto lontano dai testi e dai documenti, dove il sentiero che sale e quello che scende, come dice Eraclito, sono uno e lo stesso sentiero, ma avrebbero invece potuto essere differenti per Nietzsche e Lou, dal
35 Ho discusso delle riflessioni di Nietzsche su questo tema nelle ultime pagine di Babich 2008c e in Babich 2009b. Oltre a Nietzsche, si veda, in generale, Donohue 1988. Le ipotesi costruite sulla convenzionalit del progresso stilistico sono affrontate nel suo libro pi recente, Donohue 2005. Bench Donohue non vi faccia alcun accenno qui, queste erano le preoccupazioni di Nietzsche nella sua conferenza inaugurale a Basilea sulla questione di Omero e la filologia. 36 Babich 2005. Si vedano anche le prime tre sezioni di Babich 2010a. 37 Cfr. La nascita della tragedia, III, in Nietzsche 1972: 7. 38 Cfr. La gaia scienza, 80.

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momento che, lo ricordiamo, i due volevano vedere il sole tramontare sulla vetta del Monte Rosa. Si noti che non sto sostenendo che sia stato detto troppo poco sulla visita al Sacro Monte (ossia sul fatto che si fossero trovati da soli per la prima volta e per un periodo di tempo cos lungo). Il caso del Sacro Monte stato molto discusso, a ogni livello e da molte discipline diverse: la filosofia, gli studi di germanistica, la psicoanalisi e soprattutto la letteratura popolare. Ancora oggi le guide non mancano di sottolineare il fatto che Nietzsche e Lou von Salom visitarono da soli quel luogo, traendone grande piacere. E ovunque ci viene anche detto che tanto Nietzsche quanto Lou raccontarono di aver provato un certo trasporto come risultato di quellesperienza (bench questo tipo di racconti varino nellenfasi posta sulla reciprocit di questo trasporto). Sto invece suggerendo che, sebbene il trasporto in questione possa aver avuto una sfumatura romantica, dalluna o dallaltra parte, occorre prestare attenzionecosa che gli studiosi sinora hanno mancato di fareanche allatmosfera o il clima del posto in questione. Come ho rilevato, abbiamo qui a che fare con luoghi piccoli, chiusi, con cappelle di differente grandezza, contenenti centinaia e centinaia di statue e di figure dipinte, che ci raccontano non solo la vita di San Francesco, ma il viaggio stesso dellanima: in un sito di pellegrinaggio posto sulla sommit di un monte che si affaccia sul bellissimo lago dOrta, incorniciato dalle montagne lontane e con la piccola isola di San Giulio a suggellare la sua bellezza, una visita al Sacro Monte di Orta non avrebbe potuto essere altro che un sogno incantevole, affascinante. E questa atmosfera incantevole avrebbe certamente trasportato tanto Nietzsche quanto Lou, anche se per diverse ragioni e indipendentemente dal fatto che tra i due ci sia stato o non ci sia stato un bacio. Fenomenologia: prospettiva e visione La religione qui la chiave. Sappiamo che Lou era estremamente religiosa; Nietzsche, invece, aveva altre preoccupazioni che non la religionealmeno nel senso convenzionale del terminee queste preoccupazioni, ho sostenuto, avevano pi a che fare con la sua concezione della filologia e i suoi interessi storici ed ermeneutici, che non con ci che chiamiamo comunemente ateismo. Cos, la sua giovanile critica di David Strauss: Luomo di fede e lo scrittore 39 suggerisce una fenomenologia ermeneutica dellesperienza religiosa, come anche la sua critica dellestetica di Hegel, che sviluppa in Umano, troppo umano 40, oltre a ci che Nietzsche chiama, ne LAnticristo cos come in altri luoghi, monotono-teismo, che esprime anche con losservazione indignata: Quasi due millenni e non un solo nuovo Dio!41. Non direi che Nietzsche fosse un teista o un pagano, ma
Nietzsche, Considerazioni inattuali, I, in Nietzsche 1972: 165-255. Per una discussione si veda Babich 2010b: 404 ss. 41 Nietzsche, LAnticristo, 19, in Nietzsche 1970: 186.
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non pu essere negato che, in quanto classicista, nutriva una smodata passione per le divinit morte o in decomposizione: si trattava, dunque, piuttosto di un necroteista. Ma i dettagli religiosi sono importanti, non sul piano della fede, bens da un punto di vista fenomenologico. Per poter apprezzare pienamente le statue, infatti, per poterle esaminare con cura, insieme con gli orizzonti dipinti sullo sfondo (tanto a Orta quanto a Varallo), spesso losservatore non ha altra scelta se non quella di inginocchiarsi: non per niente queste piccole costruzioni sono chiamate oratori42. La postura, la disposizione richiesta allosservatore mira a ottenere leffetto di una visione che si innalza verso leternit, sospesa in una tridimensionalit a tinte forti, pi reale della vita stessa. Vorrei suggerire che anche le inferriate poste tra lo spettatore e i gruppi di sculture in ciascuna cappella producono questo tipo di visione prospettica, cos come gli elementi architettonici e le differenze nelle dimensioni dei vari elementi. Alcune volte, addirittura, esse hanno fori specifici da cui lo spettatore pu osservare la scena al meglio, e in ogni caso, che si tratti di grate in legno o in ferro lavorato, il loro effetto senza dubbio quello di indurre una sensazione di prossimit43.

42 Ancora una volta importante sottolineare lesperienza percettiva di questo incontro a tutto tondo, un incontro, in ogni caso, con un mondo reale. Tutti gli oratori sono decoratiin misura maggiore o minore con affreschi, tanto sulle pareti quanto sul soffitto, e cosa ancora pi importante dal punto di vista architettonicociascuno prevede dei luoghi specifici e facilmente identificabili dietro le grate che, costituendo un ostacolo per la vista, guidano, per ci stesso, losservazione. Nella maggior parte delle cappelle troviamo pi duno di questi luoghi e nelle cappelle pi grandi ne abbiamo addirittura una serie, distanziati luno dallaltro, con delle aperture nelle grate molto ampie e altamente decorative. Nevet Dolev offre una delle rare discussioni di queste cappelle che sia adeguatamente argomentata dal punto di vista della storia dellarte e sostiene che Originariamente i pellegrini potevano addirittura entrare nelle cappelle e confondersi con i protagonisti biblici, cos che lessere presi per mano avrebbe prodotto di conseguenza un essere presi al cuore. Nel xvii secolo, tuttavia, in osservazione dei valori della Controriforma, furono poste delle grate allentrata delle cappelle, in modo da determinare langolo di osservazione e da impedire ai fedeli il contatto reale con le sculture (Dolev 1996: 180). Questa tesi si accorda con la preziosa osservazione di Dolev riguardo allordinario o quotidiano e il sacro rispetto alluso dei ready made e degli oggetti ordinari in contesti sacri, ma dovremmo fare attenzione anche a non escludere il significato storico-artistico della prospettiva (si vedano i riferimenti a Heelan e Arnheim), specialmente se si considera il punto di vista tipicamente filologico di Nietzsche. Dolev osserva che le grate furono aggiunte soltanto in un secondo momento, ma il fatto non eccezionale se si considera che si tratt di un progetto di lunghissima durata e che le grate sono una componente architettonica molto frequente. Il suggerimento di Dolev, che lidea di determinare langolo diosservazione potesse essere ricondotta ai valori della Controriforma corre anche il rischio di astoricismo e non solo perch il progetto stesso necessit di secoli per essere completatodal xv alla fine del xix secoloma perch la prospettiva stata essenziale al progetto sin dalla sua prima concezione, sotto linfluenza dello stesso Bramante, cfr. le nn. 41 e 42. 43 Cfr. Dolev 1996, mentre Wharton 2006 adotta un approccio molto diverso. Vorrei sottolineare anche che i canoni per la percezione, ordinaria e performativa, sono un tema frequente negli studi italiani e francesi sulla percezione. Per un primo sguardo sullampia letteratura circa luso che Czanne e Van Gogh fecero di questi canoni, si veda Heelan 1983.

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Fig. 10 Grata. Visione di San Francesco, Orta. Foto dellautrice, 19 agosto 2010.

Fig.11 Ombra della grata. Visione di San Francesco, Orta. Foto dellautrice, 19 agosto 2010.

Per questo motivo occorre prestare particolare attenzione alle regole che determinano lesperienza della prospettiva, dal momento che queste sono pur sempre delle leggi, che entrano in gioco al momento della visione44. Parlando di convenzionalit prospettica, vorrei notare che il progetto di Bernando Caimi a Varallo ebbe inizio non lontano da quello di Santa Maria presso San Satiro a Milano, una chiesa contraddistinta dallopera del maestro della proporzione e della prospettiva in architettura, Donato Bramante (1444-1514), e progettata inizialmente dal pittore, scultore e architetto celebrato da Pater, vale a dire Gaudenzio Ferrari (1470-1546). Nel xvi secolo, Carlo Borromeo visit lopera in costruzione a Varallo aggiungendo nuove cappelle, e fu lui che le diede il nome di Nuova Gerusalemme. E accadde che Varallo, luogo di arte contemplativa e locativa, geografica e dunque letteralmente meteorologicada qui il riferimento necessario al clima,un luogo per la cui costruzione ci vollero secoli, venne ultimato e aperto al pubblico, e fornito di un albergo e di una deliziosa fontana, proprio poco prima della visita di Lou e Nietzsche a Orta.

44 Heelan discute di queste convenzioni o indizi nei termini della geometria della visione, ma anche di ci che descrive come differenti intenzionalit spaziali, che conducono a prospettive multistabili, secondo la concezione euclidea e iperbolica dello spazio visivo, cfr. Heelan 1983: 73 ss., in partic. p. 35. Come tali, queste convenzioni giocano un ruolo ermeneutico per losservatore, e dunque parte del processo convenzionalizzante (se non, addirittura, vi coincide) il fatto che gli oratori includano quelli che potremmo definire degli aiuti alla corretta percezione, nella forma, appunto, di griglie stilizzate, ossia tecnologie per losservazione che non sono, in fondo, limitate alle griglie soltanto, ma che si basano sulla struttura architettonica stessa di ciascun oratorio, offrendo spazi pi o meno ampi ed elementi di design come le pavimentazioni a intarsio, di cui abbiamo parlato sopra. Cfr. Arnheim 1974, specialmente il capitolo sullo Spazio.

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Fig. 12 Dettaglio della fontana con i delfini eretta in occasione della conclusione dei lavori al Sacro Monte di Varallo, 1881.

Loriginario Sacro Monte di Varallo ha come tema la vita dellUomo, e ripercorre la storia dei Vangeli, partendo dal peccato originale. Particolarmente interessante una cappella, di forte impatto visivo, che porta un nome che non poteva essere pi significativo, in ogni senso, per Nietzsche Ecce Homo e cherappresenta dunque per noi unulteriore sfida ermeneutica45, dal momentoche lEcce Homo stata, in fondo, la concezione che Nietzsche ha avuto di s per tutta la vita (come dovrebbe essere per ogni buon cristiano). Non sto qui parlando del libro eponimo di Nietzsche, ma piuttosto degli echi che la scena raffigurata a Varallo ha avuto, non come comune soggetto artistico, ma specificamente nella parabola del folle contenuta ne La gaia scienza. In ogni caso, che si tratti di Orta o di Varallo, stiamo parlando di luoghi straordinari, con Orta che vince senzaltro, come dice Butler, il premio per la sua vista (dominando la bellissima isola di San Giulio) e Varallo che, con le sue sculture e i suoi affreschi, richiederebbe, osserva ancora Butler, una guida tutta per s46.
45 Si tratta di una cappella sorprendente, costruita su due livellicon la folla che si accalca su una piazza e Cristo al balconee affreschi su quattro latia destra, a sinistra, al centro e in alto, e sulla sinistra, in particolare, un affresco che raffigura la scarcerazione di Barabba, che da unuscita dipinta sul muro fa il suo ingresso sulla piazza. Cappella xxxiii, Sacro Monte di Varallo. Statue di Giovanni dEnrico e affreschi di Pier Francesco Mazzucchelli detto Il Morazzone, 1608-1609. 46 Butler 1881: 11. Butler d lavvio alle sue riflessioni su Varallo citando entusiasticamente, nella sua prefazione, larticolo di Alice Green, apparso poco tempo prima, la quale aveva scritto appunto

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Fig. 13 Ecce Homo, Sacro Monte di Varallo. Foto di Wikicommons.

Indipendentemente dal fatto che si opti per un Sacro Monte o per laltro, occorre comunque riconoscere che non sappiamoe non possiamo saperecon certezza dove si siano recati Nietzsche e Lou, come sempre avviene nel caso di avvenimenti passati e vite ormai lontane. Bench molte fonti secondarie sullepisodio vantino unapparente certezza, tutto ci che queste fonti ci possono dire ben poco. Se anche Nietzsche avesse sottolineato o annotato un testo, e se noi fossimo sicuri che si tratti delle sue sottolineature o delle sue glossee questa (con buona pace di Montinari, Bronjer ecc.) non certamente una scienza esattaquesto tuttavia non ci direbbe ancora nulla riguardo alla cura con cui lesse quel testo, o perch sottoline e comment certi passi. N, come accaduto per le Critiche di Kant (in particolare la sua prima Critica), lassenza di un tale libro, o anche lassenza di riferimenti nei testiche si suppone saremmo capaci di
che: Al Sacro Monte le rappresentazioni sono prodotte per leternit, soltanto le figure non sono vive, sono statue di terracotta dipinte e plasmate in modo tale da renderle cos realistiche che, se un uomo in carne e ossa si nascondesse tra la folla di statue che si trovano al di l dellinferriata, sarebbe ben difficile riuscire a distinguerlo da tutte quelle creature che invece non hanno mai conosciuto la vita. Cfr. Butler 1888: vii-viii. importante notare che il libro di Butler sul Piemonte e il Canton Ticino fu pubblicato soltanto un anno prima che Nietzsche e Re, in compagnia di Lou e della madre di lei, decidessero di viaggiare in quella regione. quindi alla luce di queste descrizioni che si comprende la lettera insistente che Lou invia a Re, del 25 aprile, e che concerne appunto lorganizzazione della loro visita insieme a Orta: Non abbiate paura dei diavoli dipinti, fate in modo che il viaggio si realizziper favore, per favore! (corsivi miei). Occorre rilevare che Butler produsse anche uninterpretazione straordinariamente durevole dei Sacri Monti come fenomeno culturale artistico-religioso in generale, descrivendoli come bastioni del Cattolicesimo contro il Protestantesimo: un tentativo di arginare il torrente della dottrina riformata, che si stava ormai sollevando oltre i valichi alpini (Butler 1888: 44).

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riconoscerecostituisce la prova di alcunch, poich in assenza di una tale prova non sappiamo e non possiamo sapere che cosa abbia letto davvero Nietzsche. Gli avvenimenti della vita reale, le questioni di fatto, sono ancora pi elusivi, basti pensare al dibattito, cui abbiamo fatto cenno nelle prime pagine, circa lorientamento sessuale di Nietzsche, ma ci vale anche per altre questioni, come il suo aspetto fisico o la sua statura (come David Allison ha ricordato una volta, ci sono incredibili differenze anche semplicemente nei resoconti di coloro che lo incontrarono in vita: pur essendo un uomo di statura media, c chi lo defin un uomo basso, chi un uomo alto, e cos via)47. Il cristianesimo diede da bere a Eros del velenocostui in verit non ne mor, ma degener in vizio Dopo tutto, quello che mi persuade a sposare lopinione tradizionale non sono n il racconto popolare n semplicemente la vicinanza del Sacro Monte di Orta rispetto a quello di Varallo, quanto piuttosto laforisma di Nietzsche sulla relazione tra religione ed eros in Al di l del bene e del male, dal momento che esso sembra riflettere il contesto erotico raffigurato ne Le tentazioni di San Francesco, al Sacro Monte di Orta.

Fig. 14 Cappella X, Vittoria di San Francesco sulla tentazione, Sacro Monte di Orta. Statue di Dionigi Bussola, affresco dei fratelli Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone (16001665). Foto dellautrice, 19 agosto 2010.

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Cfr. Allison 2001.

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La decima cappella sorprendente non solo per la bellezza delle sue statue, ma anche per il mero spazio dello scenico, inteso proprio come lo spazio chiuso della sken greca, e per la prospettiva, che procede dalla tridimensionalit scultorea alla bidimensionalit degli affreschi che si trovano dietro e al di sopra delle statue. La presentazione delle figure al livello pi basso del palcoscenico produce un effetto quasi da visione in cinemascope. Queste figure sono identificate sul sito come Satana - Demoni, Satana e i demoni: si noti la gamba piegata e il piede fesso del demone femmina che sta correndo sulla sinistra nella fig. 14 (la vediamo nella sua interezza in fig. 15). Mentre gli angeli sulla destra, rappresentati come una coppia, sono uomini (e, conseguentemente, sono privi di sesso, nel senso teologico positivo dato a questespressione da Agostino), i diavoli dipinti sono di un tipo molto popolare in Italia (la facciata della Chiesa del Ges a Roma, per esempio, d risalto a un elemento architettonico che rappresenta la figura di un diavolo femmina). Questa concupiscenza sensuale il senso della tentazione di San Francesco. Un lato della stanza, inoltre, pi buio, laltro pi chiaro, a ricordarci il ruolo di Satana come creatura divina (come lo stesso Goethe ci dice, Mefistofele colui che sempre vuole il male e mai genera il bene). La sfida resistere e trionfare sulla tentazione, come doverosamente fa San Francesco. I demoni che sono stati cacciati potrebbero essere visti dunque come i demoni dipinti, a cui si eroicamente resistitoe abbiamo visto sopra (cfr. n. 45) che Lou si riferisce a questi diavoli dipinti gi nella sua lettera a Re, nel suo tentativo di assicurarsi la partecipazione di Nietzsche al programmato viaggio a Orta. Anche le terracotte, un insieme di figure in tinte opache e uniformi e oro brillante, rispecchiano la divisione tra gli angeliluminosi, belli e sereni, posti sulla destra e i demoni o diavoli, contrapposti a essi sulla sinistra. E se ancora avessimo bisogno di maggiori dettagli per la nostra lettura della Vittoria di San Francesco sulla tentazione, possiamo anche notare le capre, in primo piano, che scappano da sinistra verso destra, e un leprotto che si riposa, e allestrema sinistra le fauci schiumanti di un leoneo forse del cane infernale? La scena illustra il sentimento dironia che Nietzsche esprime riguardo allincontro tra la Chiesa ed Eros, il dio dellamore, che il veleno non sempre uccide: Il cristianesimo diede da bere a Eros del velenocostui in verit non ne mor, ma degener in vizio48.

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Cfr. Al di l del bene e del male, 168, in Nietzsche 1968: 80.

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Cappella X, Vittoria di San Francesco sulla tentazione, Sacro Monte di S. Francesco, Orta. Foto dellAutrice, 19 agosto 2010. Dettaglio parte sinistra (fig. 15) e dettaglio parte destra (fig. 16) .

Ho sostenuto che la maggior parte di ci che sappiamo su Nietzsche e Lou proviene da ci che Lou stessa scrisse: solitamente Lou la fontenon del tutto affidabile, o quantomeno parzialedi molto di ci che sappiamo su di lei49 e raramente gli studiosi contraddicono il suo resoconto dei fatti, anche quando tentano di ampliarlo ocome nel caso di Biniondi psicanalizzarlo. Dire questo non significa rifiutare Binion n il metodo psicanalitico, proprio perch la psicanalisi come metodo si basa su una grande credulitche il motivo per cui Karl Kraus dice di essa che la malattia per la quale si propone di essere la cura. Tuttavia la psicanalisi non deve essere confusa con la scienza storica, ermeneutica e finanche fenomenologica che Nietzsche chiamava filologia. Rispetto alla visita di Nietzsche e Lou al Sacro Monte ho dunque riflettuto sullimportanza del fatto che ci sono due possibili luoghi, suggerendo che decisivo sapere di quale dei due si tratti. Nella guida di Baedeker, che era disponibile a Nietzsche e Lou, la descrizione di Orta contiene anche una chiara indicazione sulla distanza che la separa da Varallo, che viene descritta come una passeggiata di cinque ore (e Baedeker suggerisce anche lesistenza di un omnibus e la possibilit di affittare dei muli), e aggiungerei che avrebbero potuto utilizzare anche dei traghetti (e che a Varallo c anche una stazione ferroviaria). Di pi, se stiamo a quanto dice Baedeker, una passeggiata di cinque ore in entrambe le direzioni,
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Babich 2011.

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con o senza muli, bench per noi oggi, che siamo abituati alle nostre automobili e ai sistemi Gps, sia unimpresa, avrebbe invece potuto essere nelle possibilit della giovane Lou e di Nietzsche, che era (soltanto) un uomo di mezzet50. Ho sottolineato come ci siano due Sacri Monti nelle prossimit di Orta per enfatizzare il fatto che spesso le domande non ottengono risposte non perch siano mal poste, ma perchdopotutto siamo studiosigi conosciamo le risposte. Cos, gli studiosi semplicemente sanno che il pi affascinante, eccezionale e amato sogno di tutta la vita di Nietzsche non poteva riguardare altri che Lou, come Lou stessa ci dice. Non poteva riguardare, dunque, il sito del Sacro Monte in s, n le statue, cos naturali e dipinte in modo ammirevole, n, ancora, larchitettura, esterna e interna, concepita per ricreare latmosfera particolare del mondo mediterraneo, trasposta nel Nord Italia con lo scopo di favorire la meditazione e la contemplazione di quello stesso mondo, come anche il mondo dellantica Gerusalemme o dellantica Grecia51. Che questo clima avrebbe rapito Nietzsche, che lavorava sullintersezione tra ci che i testi ci dicono riguardo allantichit e il mondo dellantichit stesso, pu dunque sembrare laspetto pi facilmente trascurabile. Noi partiamo infatti dal presupposto che ci che motiv Nietzsche ad andare al Sacro Monte (si sia trattato di quello di Orta o di quello di Varallo) non abbia niente a che fare con lossessione di tutta la sua vita: la questione della scienza, la scienza dellantichit e ci che noi potremmo conoscere di essa, e, a partire da questa, lulteriore questionepolitica, questa voltadi come una tale cultura potrebbe sorgere ai giorni nostri. Piuttosto che allantichitallatmosfera di Gerusalemme, Roma, Atenenoi finiamo per pensare a Lou, e dunque presup50 In supporto di quanto sostenuto da Baedeker posso dire che io stessa, venticinque anni fa, ho percorso pi della distanza che separa St. Moritz da Maloja e ritorno nel corso di un solo giorno: cinque ore di cammino la sola andata, calcolate sulle possibilit di una nonnacome sostenevano le guide svizzereper quanto seccante potesse sembrare la cosa a me, allora molto giovane. Ebbi il tempo di visitare Maloja, di pranzare tranquillamente, e di fare addirittura alcune deviazioni durante il ritorno. Anche i sentieri che percorsila via Engadinaerano ben marcati, ma la regione in cui si trovavano Lou e Nietzsche, la zona del Ticino, ha percorsi altrettanto ben segnalati (anche se, vorrei aggiungere, avendo camminato in entrambe le regioni, posso dire che la zona del Ticino pu essere in alcuni casi pi ripida e in altri pi facile). 51 Dolev, che abbiamo citato sopra, riflette su questo punto con lo scopo di costruire un argomento leggermente differente, e cita numerosi esempi di ci che si suppone sia unavversione doverosa per i musei della cera e i diorami. Annabel Jane Wharton aggiunge il linguaggio del parco a tema nella sua discussione di Varallo (Wharton 2006: 118 ss.). merito di Wharton anche il fatto di ricordarci che le date non concordano, dal punto di vista storico, con laffermazione di Butler, secondo cui lo scopo del Sacro Monte di Varallo sarebbe stato quello di servire come una diga, per arginare il flusso delle idee eretiche che scendevano lungo le valli delle Alpi, per la ragione evidente che il Sacro Monte di Varallo era stato iniziato una generazione prima che Lutero pubblicasse le sue Novantacinque Tesi (1517) (ivi: 119). Dire che questo evidente non significa sostenere che la questione sia semplice, ma soltanto che abbiamo bisogno di una visione pi inclusiva, che vada al di l della convinzione protestanteper parafrasare Adornoche ha fiducia esclusivamente nella sua prospettiva. Potremmo aggiungere a questo anche la disaffezione critica manifestata da molti studiosi rispetto alla discutibile qualit estetica o valore artistico del Sacro Monte.

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poniamo che lesperienza di Nietzsche al Sacro Monte abbia riguardato soltanto lincontropi (o meno!) castocon Lou. Mentre Nietzsche si vantava della sua abilit di sollevare una questione in quanto questionee sotto questo aspetto il suo vero successore Heidegger, e non Kaufmann o i molti altri esperti di Nietzscheoggi gli studiosi danno per scontato di sapere che cosa Nietzsche intendesse parlando del pi affascinante sogno della sua vita. E pensiamocos come pensarono tutti a Bayreuth, in conseguenza del racconto che ne fece Louche Nietzsche doveva aver avuto delle mire erotiche su di leicosa che, naturalmente, non disonora affatto Lou, dal momento che fu lei stessa a generare questo pettegolezzo, sottolineando per di averlo respinto. La passione che contraddistinse questo sogno cos affascinante non pot dunque consumarsi, ma fu uno sforzo vanoil che condanna e allo stesso tempo calunnia Nietzsche, presentandolo come colui che ha amato Lou come lamore della sua vita, a cui voleva addirittura dedicare la sua vita prendendola in sposa, ma la cui offerta stata lasciata cadere, come gi il primo insegnante di Lou, Gillot, e come lo stesso Re. Ho anche rilevato che, in contrasto con lautoproclamata innocenza di Lou, il cosiddetto mistero del Sacro Monte52 potrebbe aver significato, naturalmente, qualcosa di ancora pi audace dal punto di vista erotico (e dunque ho preso nota dellalbergo del xix secolo che si trova proprio allentrata di Varalloma queste possibilit per riposarsi sarebbero state disponibili anche a Orta). Perci, anche se sul fallimento finale di Nietzsche non vi sono dubbi, i commentatori sono capaci di scrivere che Nietzsche sedusse Lou: un trionfo concesso, simpateticamente, almeno dai testi a un uomo che, com noto, di tali trionfi ne raccolse ben pochi. dunque naturale che gli studiosi diano per scontato di sapere anche di quale Sacro Monte si tratti: in fondo, doveva trattarsi del pi vicino. Tuttaviae ci stato per me il punto di partenza e dispirazione per questo saggiocostoro apparentemente non si prendono mai il disturbo di visitarlo. Forse hanno ragione nel risparmiarsi questi dettagli economici, ontici, come direbbe David Allison. Le mie riflessioni qui non sono state niente di pi che riflessioni su ci che era possibile, esperimenti mentali, ma sono stata l, e consiglio caldamente il viaggio.

52 I misteri naturalmente si riferiscono ai motivi sacri degli oratori. Krell si riferisce al cosiddetto mistero del Sacro Monte in Krell e Bates 1999: 236.

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