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LA STAMPA
SABATO 26 MAGGIO 2007
PAGINA I

TUTTOlibri
SETTIMANALE
LEGGERE
GUARDARE
ASCOLTARE
NUMERO 1565
ANNO XXXI
tuttolibri@lastampa.it

Quell’utile «rompiscatole» di Alfonso Berardinelli, sul FENOMENI POESIA DIARIO DI LETTURA


FULMINI «Corriere» attacca quelli che, secondo lui, sono i
NICO.ORENGO
«recensori pubblicitari», quelli che non criticano un La bella Al «circo» Malerba: Musil
nico.orengo@lastampa.it testo ma lo sponsorizzano. Ma non fa un solo nome,
un solo esempio. I puri, i rompiscatole, che il sistema,
e il vampiro Ripellino l’intoccabile
Il caso Meyer, L’opera dello Da Vinci a Nove
CRITICO, editoriale, ma anche gli stessi lettori, non vorrebbero
avere più intorno sono invece i critici. Berardinelli è
gli adolescenti slavista e nuovi i magnifici
ROMPI O FAI
ingeneroso, perché a leggere giornali e riviste si
leggono invece recensioni che informano e giudicano.
I critici hanno bisogno di fiato e spazi e tempi diversi.
e il «mistero» versi Anni 90 talenti d’Italia
PUBBLICITÀ? Non manca la militanza, mancano le riviste. GIORGIA GRILLI P. III TESIO-CORTELLESSA P. V SERRI P. XI

La nuova società della comunicazione L’informatica propone un mondo immateriale


ma la scrittura cresce, cambia «supporto» e «luoghi», perché non si vive «senza documenti»

CARTA
MUORE
CARTA
RISORGE
MARCO ti apparentemente privi di uno
BELPOLITI
statuto filosofico, meglio, onto-
Proviamo a vuotarci le logico, e tuttavia decisivi per
tasche e a disporne il organizzare, svolgere e regi-
contenuto sul tavolo. Oltre alle strare i nostri atti giornalieri,
chiavi e alle monete, probabil- per comunicare, lavorare, cor-
mente ci sono banconote, bi- teggiare o respingere gli altri.
glietti del tram, scontrini di ne- Ferraris sostiene ora in Sans
gozi, la carta del bancomat, un papier (Castelvecchi, pp. 231,
foglietto con la lista della spe- €14) che viviamo in un mondo
sa, un vecchio post-it, una rice- sospeso tra «i sans papiers», i
vuta, e poi il portafoglio con migranti, e l'eccesso di docu-
una serie innumerevole di car- menti di carta, e non solo carta-
te: supermercato, carta di cre- cei. Se da un lato, come speri-
dito, tessera della palestra, tes- mentano tutti coloro che varca-
serino magnetico dell'ufficio. no più o meno clandestinamen-
Viviamo, si dice ogni giorno, in te una delle innumerevoli fron-
un'epoca elettronica, fondata tiere che attraversano oggi il
sull'immateriale, un mondo mondo, essere privi di docu-
leggero, come scriveva due de- mento, carta d'identità o passa-
cenni fa Italo Calvino nelle sue porto, li trasforma in persone
Lezioni americane, in cui tutto senza-identità, disarmate di
sembra veicolato dai bit di fronte agli arbitri del potere di
computer, un universo postmo- poliziotti, guardie, addetti alla
derno di farfalle contrapposto sicurezza; dall'altro, il mondo
al mondo dei dinosauri: la vec- appare sempre più segnato dal-
chia modernità pesante e in- la scomparsa della carta come
gombrante. supporto su cui scrivere: sans
Il principale strumento di papier.
comunicazione della storia Eppure la carta non sem-
dell'umanità, la carta, oggetto bra valere niente - l'esempio
tecnologico ma anche «artefat- più famoso è il foglio sventola-
to comunicativo», secondo la to da Chamberlain, primo mini-
fulminante definizione di Do- stro inglese, al ritorno dalla
nald A. Norman (Le cose che ci Conferenza di Monaco nel
fanno intelligenti, Feltrinelli), di 1938, con cui pensava di aver
cui si è annunciata più volte la scongiurato la guerra con Hit-
morte, è ancora tra noi. Anzi, ler -, eppure l'uso del documen-
non sembra che si sia mai usa- to cartaceo è decisivo per la
ta tanta carta come da quando conservazione di ogni forma di
l'universo informatico ha ini- memoria. Contravvenendo
ziato a rigurgitare informazio- una previsione di McLuhan,
ni, attestati, documenti, artico- che sosteneva la crisi della
li, citazioni, email, sulle nostre scrittura e il trionfo del visivo,
scrivanie, in ufficio, a casa, a oltre al ritorno dell'oralità (Gli
scuola, nel tribunale, in banca. strumenti del comunicare, il Sag-
Maurizio Ferraris, brillante giatore), la scrittura non solo
filosofo torinese, ha iniziato da non finisce, ma cresce in modo
qualche tempo a misurarsi con esponenziale: tutti scrivono
i nostri oggetti d'uso quotidia- email, sms, blog, ecc. Certo la Illustrazione
no, quelli che meglio sembrano carta, dice Ferraris, non è più di Ettore Viola
definire la vita d'ogni giorno - per Tuttolibri
cellulare, iPod, computer,
stampanti, «pennette» -, ogget- p Continua a pag. II
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Agenda Tuttolibri
SABATO 26 MAGGIO 2007
II LA STAMPA

SCRIVERE A PAROLE
LA POSTA DI CARLO FRUTTERO Carlo Fruttero, Tuttolibri-La Stampa, via Marenco 32, 10126 Torino cf@fruttero.net
IN CORSO
Tv interattiva,
GIANLUIGI
non spessissimo. Una vita semplice, supermercati ci vado volentieri e sono dire. Una bella festa, ma che non vorrei BECCARIA
banale, ma gliela racconto perché spero ben lieto di scegliere tra le tante ripetere una sera dopo l'altra. Perché?
di avere da lei una qualche offerte. Ma per quanto concerne il Che male c'è a stabilire in anticipo
DIALETTO
no grazie illuminazione circa quello che mi
succede. Giorni fa in tv due illustri
personaggi discutevano sul futuro di
divertimento, o intrattenimento, mi dà
fastidio proprio la possibilità di
potermelo programmare da me. Io mi
come divertirsi? Anche coi viaggi, coi
ristoranti, coi libri è lo stesso in fondo.
Eppure io non sono contento di questa MINIERA
libera scelta televisiva, e non me lo
D’ITALIA
Gentile signor Fruttero, sono un reti, canali, satelliti, digitale eccetera, mettevo lì davanti allo schermo e quelli
e dicevano che tutto sta cambiando di là, gli addetti, mi presentavano spiego. Può dirmi la sua opinione?
pensionato di 69 anni, sposato, che
rapidamente e che tra poco ognuno diverse opzioni, belle, brutte, Suo L.B. di M.
vive in una città di provincia tutto
potrà farsi la tv che vuole, scegliere un divertenti, noiose, disgustose. E io

È
sommato tranquilla. Vado a pescare, Caro L.B., sembra quasi che lei par-
pezzo di qua e uno di là, organizzarsi a prendevo quel che c'era. E' vero, spesso li di sua moglie, che dev'essere affida- indubbio: disporre
gioco a biliardo con gli amici, faccio
suo gusto il pomeriggio o la serata. Tv lo sapevo in anticipo (dal giornale) e bile, puntuale, precisa, rispettosa di soltanto di una va-
lunghe passeggiate col mio cane, interattiva, dicevano. Ma a me l'idea magari aspettavo con impazienza rietà locale (un dia-
tutte le scadenze; e nello stesso tem-
provvedo alle piccole riparazioni in non è piaciuta per niente, e mi chiedo, e proprio quel film o quella partita. po sbarazzina, imprevedibile, eccitan- letto) limita forte-
casa, faccio qualche volta la spesa. chiedo a lei, il perché. Oppure mia moglie o alcuni amici te. Ma la cara donna non può essere mente le possibili-
Leggo poco per certi problemi agli occhi Considero la libertà un bene primario, affittavano dei dvd e dopo una buona tutto per tutti. Si rassegni. tà comunicative, lo scambio.
e la sera sto a guardare la tv, spesso ma mi ritengo un sincero democratico, nei cena tutti a guardare il Titanic, per Carlo Fruttero Già si è limitati se si conosce
l’italiano soltanto e l’inglese
no. D’altra parte i dialetti
nostri sono così ricchi, spicci
e vivaci, e di concreta corpo-
sa arguzia che è un peccato
rinunciarvi. Pensiamo alle
PROSSIMAMENTE migliaia di proverbi e modi
di dire. Tra i tanti mi piace

S
ostiene Luigi Brioschi Eliza Douane, dal N.Y. Times giudi- vono la realtà inquieta delle mino- il siciliano cu di sceccu ni fa

LA NUOVA
(fuori dal suo abituale cato il suo capolavoro); il fenome- ranze etniche londinesi,lotte tra fa- ’n mulu ’u primu cauci è
understatement) che no della chemical generation (capo- zioni, bande giovanili, ma dalla par- so, «chi promuove un asino
l'editoria italiana, in stipite Welsh), le voci del nuovo ro- te di un ambiente quasi borghese al rango di mulo ne riceverà
questo momento è manzo americano. Vocazione che lontano dai poveracci di Welsh con il primo calcio». Perfetto.

FRONTIERA
«piuttosto dinamica, curiosa di si conferma anche nelle due prossi- il quale Malkani ha però in comune Un lettore calabrese mi ri-
tutto». Non si può non dargli ra- me o recenti collane: la «Guanda «la funambolesca abilità del pasti- corda un motto della sua ter-
gione. E, fatta salva, la quantità graphic» (genere ormai irrinuncia- che di slang multietnici». Ma ci sa- ra che dice: anu perdutu u
di carta inutile purtroppo strut- bile per l'editoria) che parte in au- ranno anche, tra giugno e agosto, vue e circano e corna, cioè

DI GUANDA
turale all'industriadel libro in tut- tunno, primo titolo molto speciale: una nuova Dorrenstein, una nuova si interessano di cose di poco
to il mondo, è ancora una volta il memoir di Bernice Eisenstein So- Extebarria,il primo «non memoir» valore, poiché hanno perdu-
provato, dal nostro rapido excur- no figlia dell'Olocausto; mentre la della irlandeseO'Faolain,mentre il to il bue e stanno a cercare le
sus tra le massime sigle, che a tali «PiccolabibliotecaGuanda» prose- talento surreale del portoghese Ta- corna. Non è male!
livelli non si fa solo business, ma gue capricciosa tra filosofia in sen- vares si cimenterà dopo Il signor A molti piace parlare in dia-
si studia, si sceglie tempestiva- so lato (sinora Massarenti, Safran- Valéry con un nuovo esilaranteper- letto proprio per serbare la
mente, si guarda lontano. E' que- ski, Lars Svendsen) e varietà (do- MIRELLA sonaggio,Il signor Calvino. loro espressività, che è in-
sto anche il ritratto della Guan- po l'estate si riprende con Il mate- APPIOTTI dubbia. A Napoli o vallo
da, dinamico marchio letterario matico giallo di Carlo Toffalori, ov- Il CARTELLO ITALIANO ncoppa a munnezza, «il
del Gruppo Mauri-Spagnol, nata vero la matematica nelle pagine di E' vero come scrive Piperno (La gallo sopra l'immondizia»
Luigi Brioschi, presidente e direttore editoriale:
84 anni fa a Parma, subito origi- Poe, Sherlock Holmes, la Christie, Stampa, martedì) che «l'America alla lettera, serve per indica-
nale e innovativa, e che da vent' Maigret). «Altri due autori confermeranno la nostra vocazione non scopre i nostri libri». Quanto re la persona molto presun-
anni con la guida di Brioschi, pre- internazionale, il russo-newyorchese Gary Shteyngart meno non abbastanza, e così per i tuosa e vanitosa. Stupendo.
sidente, direttore editoriale e ora I 4 DI «GRANTA» e l’esordiente anglo-indiano Gautan Malkani» francesi: «segno della debolezza Certo, sono modi che appar-
entrato anche nell'azionariato, è Non a caso tra i 20 giovani scritto- delle due società europee»? Occa- tengono a una sepolta Italia
sempre più punto di riferimento ri Usa vincitori quest'anno della se- Luigi Brioschi, presidente e direttore editoriale Guanda sione di dibattito, ma anche occa- rurale, che non conosceva la
per la culturaitaliana. lezione di Granta, la rivista-bibbia sione per la Guanda di sottolineare tachigrafia da sms.
inglese, «quattro della lista - tiene il peso (non paragonabile, per ora, Il dialetto era anche, spesso,
UNA DOPPIA VOCAZIONE a sottolineare Brioschi - apparten- a quello degli stranieri) dei nostri cattivello anzichenò. Non mi
Ben visibile in gran parte delle gono alla nostra scuderia: ormai autori legati alla «casa»: «Tutti o spiego il verbo sinistro che ri-
1200 novità in catalogo e così sin- da tempo con noi Foer e la Krauss; quasi scovati da noi (a parte un cordo di aver sentito da
tetizzata da Brioschi: «Ricerca CristopherCoake e, ultima acquisi- grande Cavazzoni, «più stralunato bambino, il piem. scursé,
del nuovo "vero". Politica di inve- zione, il russo-newyorchese Gary che mai, all'apparenza, appena «accorciare» alla lettera, vo-
stimento sugli autori». Un'atten- Shteyngart. Sono Shteyngart e uscito con la sua Storia naturale dei ce gergale per «uccidere»
zione su entrambi i fronti mai al- l'esordiente angloindiano Gautan giganti, ndr), esordienti che si sono che certamente deve esser
lentata, visto che la casa della Fe- Malkani i due autori destinati a imposti all'attenzione dei lettori». nata dopo la decapitazione
nice, senza rinunciare alle pro- confermare anche quest'anno la Basti nominare Biondillo con il Gio- da ghigliottina.
prie radici legate alla poesia, ha vocazionedi Guanda». vane sbirro; Arpaia e Conti, Vichi e Chi ama i dialetti a dismisu-
raccolto via via: l'esplosionedella Definito dal New Yorker il più Morozzi, in testa la Mastrocola, ra ama l’Italia periferica,
narrativalatino-americanae spa- bel libro del 2006, Absurdistan di prossimo un nuovo romanzo. «Una popolare, l’Italia del passa-
gnola (Sepúlveda, Coloane; Cer- Shteyngart è la storia di un picaro narrativa che offre espressività to, non ama la sostituzione
cas, Grandes); la rinascita della russo che deve lasciare Manhattan molto diverse, difficile da racchiu- dell’efficacia comunicativa
fiction irlandese (da Doyle di cui per colpa del ricchissimo padre ri- dere in qualsiasi formula». di un oggi rapido e spiccio al-
sta arrivando Paula Spencer, un fugiandosi nel piccolo inesistente Non estranea al panorama in- l’efficacia espressiva, teme il
Doyle «d'annata», 10 anni dopo staterello del titolo dove vivrà stra- ternazionale che sempre più ricon- sopravvento di una lingua
La donna che sbatteva nelle porte, bilianti avventure nel solco della duce all'esperienza dell'integrazio- strumentale, nella quale
stessa protagonista; a Banville tradizione fantastico-satirico rus- ne e del meticciato: il futuro di oggi. sembra che ci sia sempre me-
con il suo recente esperimento sa, Gogol,Bulgakovecc. Ma sul quale, e non solo per una no posto per l’invenzione
nel noir; a O'Connor del quale la Londostani di Malkani, «vero maggiore competitività, vorrem- espressiva. Cosa che in real-
Guanda pubblicherà a ottobre il caso inglese degli ultimi 2 anni», è mo sentire più forte la sua voce. tà io non credo avverrà.
nuovo romanzo Il lungo viaggio di uno dei primi romanzi che descri- Quanto spera anche Brioschi.

La carta muore, la carta risorge più un luogo specifico. Se io ri-


spondo a un formulario di una
pubblica amministrazione che
re, il suo posto è preso da una
«scrittura potenziata», dice
Ferraris nel capitolo intitola-
«banalità del male» di Hanna
Arendt. Anche la Fine del lavo-
ro, teorizzata da Jeremy Ri-
si trova su Internet, che impor- to «Platone al call center»; e fkin (Baldini& Castoldi), è
afferma Ferraris: la scrittura della società in cui viviamo. tanza ha se mi trovo a casa mia non si tratta più della trascri- una ipotesi errata, dal mo-
p Segue da pag. I
si delocalizza grazie ai memory
stick, alla pennetta e ai cd. Noi
Sans papier ci mostra, attraver-
so una serie di mosse filosofi-
o in un Internet-caffè di Mo-
sca? Anche il supporto - il com-
zione di una voce come soste-
neva il filosofo greco: funzio-
mento che la reperibilità - cel-
lulari, computer, telefoni,
il veicolo esclusivo della co- e la scrittura siamo diventati che e concettuali, come ogni ti- puter, il video - si delocalizza, na per conto suo, senza impie- Skype - fa sì che lavoriamo an-
municazione, a vantaggio di nomadi, non nel senso previsto po di società possa esistere so- dal momento che posso tra- gati, senza niente. Voci senza che sul bordo della piscina.
file e memorie elettroniche, da Michel Maffesoli (Del noma- lo attraverso la «documentabi- sportarlo ovunque, oppure tro- corpo, senza luogo, e senza no- Il merito di questo libro è
nuovi supporti su cui l'attua- dismo, Franco Angeli) o da De- lità», ossia la possibilità d'iscri- varlo ormai ovunque. me: «Sono Sara, in cosa posso quello di aiutarci a capire an-
le «società della registrazio- leuze e Guattari (Rizoma e Mil- zione, attestazione e identifica- Ma è soprattutto la deloca- aiutarla?», risponde con una che concettualmente la «gran-
ne» ha preso ad incidere. zione; con l'argilla, con la carta formula, e non un'identità, la de trasformazione» che sta
Questo tuttavia non significa,
come aveva previsto il filoso-
Il silicio ha preso il posto o con i file, ovvero con i suppor-
ti della scrittura, comincia dav-
Soggetti e oggetti telefonista di turno alla no-
stra accorata telefonata. Chi
subendo il mondo contempo-
raneo. Tuttavia in queste pa-
fo Lyotard nella mostra Les delle fibre vegetali vero ad esserci la società. della comunicazione risponde - la macchina o Sara gine spira una forma di inelut-
Immatériaux, aperta nel 1985 C’era una volta la penna La stessa idea di globalizza- si «delocalizzano»: - non è più responsabile di tabilità che la filosofia di Fer-
al Beaubourg, che viviamo in zione, l'Impero come lo hanno quello che dice, proprio come raris, logica e coerente, fini-
un universo «privo-di-mate- oggi c’è la «pennetta», definito Negri e Hardt nel loro è questo il fondamento un messaggio o un foglio di sce per tirare a lucido e rende-
ria», ma che la materia su cui il «memory stick» volume (Rizzoli), non c'è solo della globalizzazione carta. Scrive Ferraris in mo- re così tutto brillante e con-
si fonda la nuova società in- in ragione della circolazione do ironico, ma non troppo, vincente senza fornirci nel
formatica e tecnologica pos- lepiani, Castelvecchi), ma se- mondiale delle merci e dello lizzazione dell'intenzione che che questa trasformazione contempo alternative. Si trat-
siede caratteristiche differen- condo una modalità che è anco- scambio finanziario, ma anche conta secondo Ferraris, la nel campo della responsabili- ta di un atteggiamento intel-
ti: plastica e silicio nel compu- ra una volta fondata sulla tec- e soprattutto attraverso il si- quale non è più situata in una tà oggi rende giustificata la ri- lettuale alla fin fine pessimisti-
ter, plasma nello schermo, in- nologica: l'iscrizione. A questa stema della circolazione della persona fisica. Chi riceve il sposta dei militari tedeschi co, il vero stigma di questo ini-
vece della graffite della mati- tecnologia del contemporaneo scrittura; la delocalizzazione, mio formulario inviato via In- colpevoli di efferatezze e stra- zio di millennio, dove la siste-
ta, dell'inchiostro della pen- Maurizio Ferraris fornisce su cui Ferraris insiste più volte ternet è infatti una macchina, gi: «Eseguivo solo un ordine». mazione dell'esistente sem-
na o delle fibre vegetali della una teoria filosofica mobilitan- nel suo volume, è all'origine la quale elabora una risposta Il call center e il sistema infor- bra impegnare menti eccelse
carta. do Derrida e la sua idea della della globalizzazione stessa: il sulla base di parametri già matico sembrano dunque rea- ben più della ricerca di un fu-
Ma c'è ancora dell'altro, scrittura, per definire la forma documento informatico non ha prefissati. Se la carta scompa- lizzare su scala di massa la turo diverso.
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Il personaggio Tuttolibri
SABATO 26 MAGGIO 2007
LA STAMPA III

congiungerci con quanto della natura


più profonda (anche nostra) abbiamo
IL LIBRO dimenticato e lasciato fuori dalla porta
nel momento in cui abbiamo sviluppato
un ego preoccupato solo di trovare abi-
tudini e modi per conservarsi uguale.

PERDERSI IN CIÒ CHE È ALTRO


Timida, imbarazzata, un po' goffa quale
era e si conosceva, Bella, innamorando-
si perdutamente, si scopre e si rivela co-
raggiosa e imprevedibile fino alle estre-
me conseguenze. L'amore è il motore
che può far compiere il salto fuori da un
io pieno delle proprie precauzioni e pau-
re. E' l'avventura totale. Lo è sempre.
In epoca di contatti facili, di rapporti
STEPHENIE MEYER semplificati e superficiali, di possibilità
New Moon moltiplicate di pronunciare e vivere
traduzione di Luca Fusari
con molta leggerezza la parola amore,
FAZI, pp. 446, €17, 80 mettere un vampiro tenebroso e irresi-
stibile come colui al quale, se si ama,
È il seguito di «Twilight» (tradotto non si può che darsi, può servire a ricor-
sempre da Fazi), inizio di una dare qualcosa dell'originaria essenza
quadrilogia che proseguirà con dell'amore. Dell'amore inteso come
«Eclipse» e «Breaking Dawn»). eros, come attrazione oscura e profon-
L’autrice (americana, madre di tre dissima prima di tutto sensuale, senso-
figli, residente in Arizona) ha un sito riale, che in qualche modo si rivela fata-
(www.stepheniemeyer.com). le (qui è l'odore del sangue, è il corpo,
Anche in Italia ha un fan club più che mai, a richiamare, e ovviamen-
ufficiale: www.twilighters.it te per la ragazza, che assolutamente
Si chiama Bella l’adolescente innamorata del vampiro Edward in «New Moon» di Stephenie Meyer ( a destra) vuole questo amore, si tratta anche e so-
prattutto di una iniziazione).
E può servire a ricordare come
Fenomeni Lo straordinario successo mediatico di Stephenie Meyer, che con «Twilight» l'amore, quando è tale, possa essere col-
locato ad un livello affatto diverso da
quello in cui l'umanità ha collocato da
e «New Moon» propone (non solo) ai ragazzi un amore tanto impossibile quanto necessario sempre anche tutta intera l'arte, o perfi-
no la religione: lì l'io accetta di fondersi,

LA BELLA E IL VAMPIRO
di con-fondersi, di perdersi in ciò che è
Altro, cerca un'unione tra le proprie
profondità e profondità che lo trascen-
dono; si apre e si affida al punto da po-
tersi sentirsi, oltre le strettoie egotisti-
che, non più (solo) se stesso. Questo, pe-
raltro, lo porta a sviluppare facoltà che
non sapeva di avere, tra cui una grande
forza interiore e preziose capacità em-
GIORGIA li. Lo scopo sottostante tutto il narrare ma in America e poi in Europa originan- piro. Un amore che si direbbe impossi- patiche e intuitive, affatto inconciliabili
GRILLI
sarebbe quello di ricongiungere gli es- do stuoli di fans non solo attivi come let- bile, come tutti gli amori tra «diversi», con la ragione.
Oggi, stando alle classifiche seri umani con il senso di qualcosa di tori, ma anche come scrittori a loro vol- in questo caso anche perché lui deve
dei libri più venduti, sembra che gli più profondo, più atavico, più misterio- ta, perché pur di indulgere in una storia combattere contro la propria natura NON BASTA IL MONDO COSÌ COM’È
adulti si dividano nettamente tra «in- so che non la loro semplice esistenza in- che li ha tanto colpiti hanno creato blo- per resistere al richiamo del sangue di Forse può bastare, come messaggio
tegrati», per i quali è la realtà così dividuale. Di riconnetterli con ciò che gs e comunità virtuali per commentare, lei, ed è da se stesso che, amandola e de- (anche al di là dello stile incalzante, dell'
com'è a dover occupare esclusiva- hanno lasciato «fuori» (nel buio, nel- immaginare e proseguire la trama e la siderandola, deve proteggerla. Ma un efficacia dei dialoghi e di altre eventuali
mente la nostra seria attenzione, e «ci- l’ombra, nel profondo) rispetto a quan- vicenda lì narrate. amore così totale da rendere i protago- qualità propriamente letterarie dei li-
nici», o «scanzonati», per i quali il to è qui, è noto, è «proprio» ed è rassicu- Dopo Twilight, uscito in Italia nel nisti disposti a tutto, a pagare qualun- bri della Meyer) a giustificare molto del
mondo sociale è una farsa e non c'è rante o conveniente. 2006, il romanzo che ha dato inizio a que prezzo. fermento, dell'entusiasmo e della mobi-
che da deridere e decostruire. Leggia- Nei libri per ragazzi, un'alternativa questo entusiasmo giovanile rimanen- Ci si stupisce, nei commenti a que- litazione giovanile intorno a questa nar-
mo, noi, o molti libri-inchiesta o molti a questo modo riduttivo di esistere si ri- do per 23 settimane in testa alle classifi- sto successo, che in tempi di cinismo razione. I ragazzi, evidentemente, non
libri-barzelletta, la cronaca o la comi- vela possibile, si lascia intravedere, atti- quali i nostri diventi così importante hanno smesso di sentire che il mondo
ca, mentre la narrativa pare non sap- ra, seduce, conduce a rischiose esplora- Un’adolescente attratta per i ragazzi un libro che, al di là di tut- così come lo abbiamo costruito, un
pia più bene cosa inventare per risul- zioni oltre la soglia. Quella di casa, quel- to, è un libro sull'amore. Ma qui l'amore mondo totalmente a nostra misura,
tare a tutti i costi originale. la della propria famiglia, quella della co- da una creatura della notte, non va visto in modo banale, bensì per non basta (né quando lo si approva né
La letteratura per ragazzi invece munità in cui si è cresciuti, e anche e so- una metafora del bisogno la metafora potente che è di viatico per quando lo si critica), e che oltre quello è
non ha mai dimenticato che non si prattutto quella della propria identità. accedere all'«altra» dimensione. Chi essenziale, per crescere, per trovarsi,
può prescindere da certi exempla per Di quell'identità che vorrebbe esserci di cercare un’altra identità, ama si butta nel vuoto, si dà, accetta di per capire chi si è, cercare di sintoniz-
suscitare la passione dei giovani letto- «data», mentre essa, nei libri per ragaz- di ricongiungersi al «mistero» potere non tornare (dov'era prima, zarsi con il battito oscuro, potente, bo-
ri. I libri per ragazzi - e soprattutto zi, va cercata, scoperta, sperimentata, com'era prima, in quella dimensione schivo del cuore del mondo. Il quale ci
quelli che davvero piacciono ai ragaz- affinata, rivista e rigiocata a modo pro- che dei libri per teenagers negli Stati tutta conscia che garantiva sicurezza). chiama, a volte, nella forma per esem-
zi - pur trasformandosi, pur moder- prio. Qualunque cosa comporti, qualun- Uniti, dove ha venduto 400.000 copie, è E il fatto che l'autrice abbia fatto di Bel- pio di una seducente creatura della not-
nizzandosi, continuano a raccontare que cosa si possa perdere di «certo». in libreria il sequel intitolato New Moon, la una ragazza dei nostri giorni e di Ed- te, e verso il quale allora non si può che
storie archetipiche, senza pudore. Non c'è forse in questo momento un ambientato in parte a Volterra. ward una misteriosa creatura della not- andare per sentirsi profondamente vi-
Christopher Booker, insigne studioso esempio più perfetto di questo meccani- La storia, lasciata sapientemente so- te, di lei una studentessa un po' impac- vi, anche quando il rischio è quello di
inglese, nel saggio The Seven Basic smo che funziona e che ritorna, nelle spesa alla fine del primo romanzo, è ciata e di lui un non-umano che preda morire. Serve dire che prima di Bella
Plots (Continuum 2005, non tradotto storie per ragazzi, dell'opera di Stepha- quella di Bella, una diciassettenne che nel buio dei boschi, non è che un modo un'altra Bella era stata fatalmente at-
in Italia) spiega perché da sempre nie Meyer, vero e proprio fenomeno edi- nella noiosa e piovosissima cittadina di per enfatizzare e insieme rendere lette- tratta da una «bestia» dalle buone ma-
l’umanità racconti storie (e le raccon- toriale, più che semplicemente una se- Forks si innamora fatalmente di Ed- rale il messaggio atavico delle storie: niere, e che Cappuccetto Rosso aveva
ti in fondo sulla base di pochi elementi rie di libri, di cui così tanti adolescenti si ward, ragazzo misterioso dal fascino ir- quello secondo cui dobbiamo uscire da accettato senza troppe resistenze un in-
riconducibili a pochi elementi capita- sono appassionati, e che si è diffuso pri- resistibile che si scopre essere un vam- noi e dal nostro mondo limitato per ri- vito uguale?
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Narrativa Italiana Tuttolibri


SABATO 26 MAGGIO 2007
IV LA STAMPA

Sandro
Veronesi
serci davvero stati, di aver vissu-
to e sofferto in quella stralunata Brizzi Quattro giovani ripercorrono intessuto un Elogio di Oscar Fir-
mian. I nostri quattro giovani
Lo scrittore epoca percorsa all'insegna di un sono fatti di pasta abbastanza
ha vinto l’anno boom trasversale e marginale, un favoloso itinerario medioevale comune, e sta in ciò senza dub-
scorso atipico, grottesco ma non incredi- bio un pregio di questo Brizzi,

IERI E OGGI
il premio bile. che mentre invia i suoi perso-
Strega Così Veronesi sorride compia- naggi sulle rotte di un nuovo mi-
con il romanzo ciuto al ricordo di Salvatore, l'or- sticismo, non li distacca del tut-
«Caos calmo» fano scappato dal brefotrofio dei to da un robusto inserimento

CHE PASSI
Cherubini gestito con vibranti nell'oggi. C'è Galerio, il fotogra-
preghiere e solenni castighi cor- fo della spedizione, c'è Leo, un
porei da padre Spartaco, ex-mis- industrialotto in pausa affari, e
sionario integralista simbolo di Elvio, che vive di espedienti nel

PELLEGRINI
un'Italia pronta a tuffarsi nei mi- mondo dello spettacolo. E c'è
racoli di provincia. Salvatore è l'autore, che però non si dichia-
una bella creatura, lui può farcela ra come tale, rinunciando
anche giù al Cantiere, il quartiere all'«io» consueto alle pagine di
dei diseredati attorno al quale il diario, ben sapendo che, come
boom economico va edificando predicava Boileau, l'«io è dete-
villette e caseggiati destinati a stabile». Meglio rivolgersi a se
espandere i sogni di gloria della Enrico Brizzi stesso col tu, rinverdendo l'in-
Sandro Veronesi «Brucia Troia», piccola borghesia rintanata nelle
Fiat 600. Salvatore scappa a Ve-
Esordì
nel 1994
venzione stilistica che era già
stata nel «vous» con cui Michel
ronesi, ma continua a vivere, di- con il romanzo Butor dialogava con se stesso al
in quegli incredibili Anni 50-60 venta un piccolo boss che appic- «Jack tempo della Modification.
ca incendi su commissione, ac- Frusciante I nostri, seguiti in cronaca di-

PREGHIERE
canto al vecchio trafficone Micci- è uscito retta nel tratto che va dal Lago
na, mentre i deliri di padre Spar- dal gruppo», di Ginevra al passo del Gran S.
taco attirano folle di fedeli attor- poi tradotto Bernardo, procedono tra diffi-
no al monumento psichedelico in 24 Paesi coltà logistiche, incanti di bel-

E CASTIGHI
zeppo di ingranaggi e tubi al neon lezze paesistiche, incontri for-
- la «Finzione Permanente» - de- tuiti, imprevisti, arcani, violen-
stinato a proteggere la Vergine ti, proprio come deve avvenire
Maria da altri deliri più concreti, in ogni pellegrinaggio che si ri-

D’ITALIA
quelli del progresso. spetti, e nelle tappe si racconta-
E il Pampa? Il dodicenne Pam- no tante storie, cosicché tutta
pa sembra destinato a prendere la tematica dei nostri giorni ha
il posto di Salvatore nel disagio di modo di insinuarsi nella trama
un'emarginazione sempre più arcaica. Nei vari ostelli e rifugi i
marcata, ad accompagnarlo - ne- nostri riescono perfino a getta-
gli incendi e a letto - in una scorri- re un'occhiata alle partite del
Sandro Veronesi soppesa banda di traffici improvvisati nel negli affari, ma che all'improvvi- campionato mondiale di calcio
quella storia vista e rivista, vi cer- contesto sociale ormai isolato al so rinuncia a tutto e si ritira in (il tutto si svolge nell'estate
ca un motivo di conforto, dopotut- centro di un'Italia che cresce, un cascinale, però avendo cura 2006). Si ha insomma un deli-
to costituisce l'apripista di ciò sfreccia, va in vacanza, implode di riadattarlo e di dotarlo di zioso impasto tra elementi ar-
che lui sarebbe poi diventato, un nel suo stesso boom, lancia le ulti- ogni comfort attuale. caici e improvvisi inserti dell'at-
narratore attento e misurato, mo- me grida di vittoria in una notte Questo vecchio contenitore tualità più sfacciata e volgare.
derno nel senso etico di una ricer- magica in cui una mitica partita - è nientemeno che il pellegrinag- Ma soprattutto, lungo la
ca mai fine a se stessa, attuale co- Italia-Germania4-3 - tracciò il se- gio, e proprio in partenza da strada, i nostri quattro incon-
me le problematiche perenne- gno tra il prima e il dopo, tra la Canterbury, il mitico luogo in- trano un personaggio favoloso,
mente irrisolte dell'uomo con- morte di Salvatore e la follia di pa- glese dove si tennero i racconti un tedesco della Svevia di nome
temporaneo. Quelle pagine - ge- dre Spartaco, le illusioni di un di Chaucer, ancor oggi conside- Bern, attempato, con la pelle ta-
nuine, istintive, neanche sovrab- rati quale il capolavoro iniziale
p
p
Sandro Veronesi
BRUCIA TROIA
bondanti - non costituiscono un
peccato di gioventù, o quantome-
Una stralunata epoca p Enrico Brizzi
della letteratura d'oltre Mani-
ca. Infatti Canterbury, con rela-
Un delizioso impasto
p BOMPIANI no lo sono nella misura di una de- percorsa all’insegna p IL PELLEGRINO DALLE
BRACCIA D'INCHIOSTRO tiva citazione propiziatoria, è il tra elementi arcaici
pp. 232, €16
p riva ancora impersonale di perso- di un boom trasversale p MONDADORI punto di partenza di quattro e improvvisi inserti
naggi e accadimenti, in quel fuo- p pp. 316, €15,50 baldi giovani dei nostri tempi
co d'artificio di entusiasmi che e marginale, grottesco che si sono messi in testa di ri- dell’attualità più
qui accomuna la memoria del Pa- ma non incredibile percorrere una delle favolose sfacciata e volgare
SERGIO solini borgataro al realismo socia- RENATO rotte dei pellegrinaggi medieva-
PENT BARILLI
le, il Dickens dei romanzi più avvi- Pampa incatenato alle nevrosi li, la via Francigena, che dalla tuata come una pagina di enci-
Cerchiamo di immagi- liti all'ironia strampalata di un violente delle suore del brefotro- A prima vista si po- lontana località inglese porta a clopedia, curioso personaggio
narcelo, Sandro Veronesi, men- John Irving che aveva appena fio e il profilo di un futuro destina- trebbe temere di essere in pre- Roma. Ma l'abilità di Brizzi sta che sta tra la santità delle origi-
tre apre il cassetto in cui giace il sfornato un nuovo best con il flu- to ad affidarsi sempre di più ai mi- senza di un narratore saluta- nel riposizionare tutti i suoi te- ni o invece una brutalità che fa
manoscritto più volte rivisitato viale romanzo sugli orfani, Le re- racoli dei suoi santi, più o meno to da un precoce successo ot- mi e motivi precedenti in que- temere il peggio. I nostri sono
di quel romanzo nato quando gole della casa del sidro. reali o credibili. tenuto con un'opera quasi sto contenitore in apparenza in- affascinati e respinti, da una fi-
lui era un giovanotto ancora lon- Lo stile forse un po' provviso- Sandro Veronesi guarda ol- adolescenziale, cui hanno fat- forme e datato, dando loro una gura così complessa, desiderosi
tano dai fasti del successo. Il ro- rio della prima stesura si è affina- tre, ma li lascia infine andare, tut- to seguito prove via via più in- nuova, stringente necessità. di lasciarselo alle spalle, ma poi
manzo scotta - non nel senso to in continue, sapienti riscrittu- ti quei personaggi che costituisco- certe, convinte di non poter ri- Magari i quattro protagonisti costretti a ritrovarselo ad ogni
del titolo definitivo, Brucia re che hanno reso il romanzo ge- no la sua giovanil zavorra, emble- tentare le vie del felice esito non sono più teneri adolescenti, svolta del complesso sentiero.
Troia, ricavato da una aggrovi- nerosamente vivace anche nella mi stazzonati di un'Italia ancora iniziale, ma incerte sui giusti come ai tempi dell'opera prima, Con grande abilità l'autore rie-
gliata canzone dell'ultimo cd di forma. La sostanza è fatta di quei fiduciosa e provinciale, ingenua e cammini da imboccare, fino a ci appaiono abbastanza cinici e sce a infilare dentro questo sac-
Vinicio Capossela - chiede anco- personaggi che continuano a bus- sicura di avere sempre le spalle giungere a una specie di gra- smaliziati, ma guardandosi be- co da montagna perfino un'orri-
ra attenzioni, così come le chie- sare e a chiedere strada, che rifiu- protette da qualcuno. Adesso il do zero, o di manifestazione ne, d'altra parte, dal toccare i da vicenda di sangue, ovvia-
dono i suoi personaggi, dispersi tano di essere abbandonati sul cassetto è vuoto - finalmente - do- primaria del narrare, quale sa- picchi di violenza che Brizzi ave- mente incentrata attorno a
sul fondo di un'italica provincia fondo di quella provincia tra gli po vent'anni di ripensamenti, rebbe la cronaca di un viaggio va esperito ai tempi di Basto- Bern, ma anche a scioglierla nel
ormai defunta insieme alle sue Anni Cinquanta e Sessanta, cer- vuoto come le tasche delle illusio- avventuroso. In fondo, il caso gne; e premono senza dubbio su modo più spontaneo, senza che
illusioni corali di crescita socia- cano di elevarsi in statura lettera- ni che ci hanno rubato per strada, di Brizzi sembrerebbe simile di loro afflati mistici, come era sul pellegrinaggio si stampi una
le infinita. ria per convincere l'autore di es- chissà quando, chissà dove. a quello di un manager forte quando il nostro autore aveva macchia cruenta.

4
Perriera Il capocommesso e il sogno occorra, la precarietà della vi-
ta»). Che cosa gli resterà se non
in ediz giallo che svanisce in una sola notte la «buffa ostinazione a cercare di
conoscere il destino della mia ca-
1 m ion sa scomparsa»?
es i
e
VALE UNA VITA Giungerà, Francesco, al co-
spetto di chi ha le mani sulla cit-
tà. Stoicamente rifiuterà il com-

LA CASA GIALLA promesso (una sontuosa villa al


mare se solo dimenticherà quella
casa). Stoicamente richiamerà
l’attenzione, ottenendo giustizia,
sul caso che lo ha annichilito.
BRUNO ve alla fidanzata - è la più cara Si ribella, il capocommesso,
QUARANTA
aspirazione della mia vita. Tutto alla «vita più crudele, quella che
A chi sparisce il naso, sarà più splendente, nel mondo, ti porta oltre te stesso, nel gine-
a chi la dimora tanto agognata, quando finalmente sarà pronta». praio della tua stessa estranei-
«sommamente gialla». E’ un at- Se non che, nottetempo, la ca- tà». Interpretando un copione
to di Italia magica La casa (Sel- sa svanisce. Ma veramente è sva- pirandelliano, opponendosi sino
lerio, pp. 81, €9) di Michele Per- nita? Perché non c’è anima che alla fine all’altrui tentativo di do-
riera, fondatore e direttore di la ricordi. Francesco si dispera. marne il libero spirito, di fran-
Teatés, teatro e scuola di tea- Ballerino sulla corda pazza, non gerne la dignità, di farlo a pezzi.
tro in Palermo. Un mistero buf- troverà solidarietà alcuna. Dalla «Come se già cominciaste a com-
fo, di un buffo integrale, Palaz- banca alla polizia, alla gente co- penetrarvi un poco della mia
zeschi e dintorni. mune: chi lo scambierà per un vi- pazzia - par di sentirlo il signor
Accade che l’impeccabile sionario, chi per un demente, chi Uno, nessuno e centomila -, subito
capocommesso di un centrale per un debole irredimibile (la d’ogni cosa che vi dico, vi adom-
negozio di abbigliamento si av- sua Irene: «...non posso condivi- brate; domandate - Perché? Che
www.sperling.it vii a coronare il sogno in forma dere la mia esistenza con un uo- c’entra questo? Che c’entra la
di mattoni: «...quella casa - scri- mo che non sa accettare, quando casa?».
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Percorsi Tuttolibri
SABATO 26 MAGGIO 2007
LA STAMPA V

Omnia Tutte le poesie del grande slavista, Col loro diverso «taglio» (Testa par-
te dagli Anni Sessanta, Afribo dai primi
Ottanta: spartiacque epocale al quale fi-
aggrappato allo scoglio-orologio della vita nalmente si dà il giusto rilievo), esse
danno l'impressione che un canone, in

JAZZ E DALIE
effetti, si vada formando. Si potranno fa-
re integrazioni (auspicabili), ma una
dorsale del paesaggio poetico italiano -
anche alle sue latitudini più prossime - è

NEL CIRCO
ormai in vista.
I due libri si somigliano: non tanto
per la comune formazione linguistica
(da rimarcare l'originalità della collana

RIPELLINO
in cui esce Afribo, la «Storia linguistica
italiana» diretta da Luca Serianni, entro
la quale è recente pure un'antologia gad-
diana assai ben commentata da Luigi
Matt) quanto per l'impostazione «saggi-
stica», cioè decisamente critica. Più a te-
si Testa, più analitico Afribo, entrambi
GIOVANNI hanno com'è inevitabile le loro preferen-
TESIO
ze (una stella polare segreta, alla quale
Provar gratitudine non è un IL LIBRO commisurare il resto) ma le temperano
atto critico, ma può essere un atto con un'attitudine, diciamo, fenomenolo-
dovuto. Leggere tutte - ma proprio gica: così offrendo un buon campione di
tutte - le Poesie prime e ultime di An- «esemplari del sentimento poetico con-
gelo Maria Ripellino che l'editore temporaneo» (per parafrasare un titolo
Aragno ha appena pubblicato per la una volta famoso). Selezionando severa-
cura di Federico Lenzi e Antonio Pa- mente i suoi autori (solo otto: ai già in
ne (con un'Introduzione di Alessan- qualche misura «canonici» Valerio Ma-
dro Fo e una Presentazione di Clau- grelli e Patrizia Valduga affiancando Ga-
dio Vela), è un esercizio che vorrei briele Frasca, Fabio Pusterla, Umberto
raccomandare per l'aumento di vita- Fiori, Stefano Dal Bianco, Antonella
lità che ne deriva, per l'energia emo- Anedda e Mario Benedetti), Afribo può
tiva che sprizza dalla ricchezza ba- dotare una congrua dose di testi di un
roccheggiante delle immagini, dalle commento non solo linguistico, bensì
faglie e dalle maglie del belletto speri- ANGELO MARIA RIPELLINO pienamente interpretativo: che dà con-
mentale. Poesie prime e ultime to della loro ricchezza di motivazioni
Viene da domandarsi se Ripellino a cura di Federico Lenzi e Antonio Pane
abbia mai vagheggiato - come i poeti
che «aspettano il pennello della glo-
ARAGNO La «Poesia contemporanea
pp. 526, €30
ria» - il suo «lungo trenino / coi vago- dal 1980 a oggi» secondo
ni delle opere complete». Ma qualco- Afribo: capofila è Fiori,
sa del genere parrebbe sul punto di
accadere, perché in queste stesse Po- alle spalle dei suoi giochi
esie prime e ultime che comprendono delle patrie lettere - i «grattigrù» ap- Angelo Maria Ripellino (Palermo 1923 - Roma 1978), autore di «Praga magica» dialogici il filosofo viennese
gli esordi e la fine (ma anche le poesie punto - lo avevano confinato.
pubblicate postume e quelle ulterior- La tessitura poetico-teatrale di Ri- culturali, filosofiche, politiche.

Se è Wittgenstein
mente ritrovate), si dà notizia del fat- pellino inscena una lucida festa di figu- Non si contano i rilievi centrati (alla
to che Einaudi sta per pubblicare le re che non sono la semplice esibizione strutturale allusività di Magrelli, all'
tre opere centrali: Notizie dal diluvio, di una bravura e di una cultura prodi- ipervisività in Benedetti, all'articolazio-
Sinfonietta, Lo splendido violino verde. giose, ma la coscienza necessitante di ne sintattica in Dal Bianco, all'eredità
Un poeta fuori dall'ordinario che
a distanza di anni fa sentire la sua vo-
ce molto più forte che non negli anni
in cui (tra i Sessanta e i Settanta)
una voce «fuori sesto», animata da
scarti e dissonanze che rifiutano i con-
formismi di tendenza e la facilità rime-
vole (certo lui non ha mai attaccato ai
a ispirare nuovi versi montaliana di Pusterla) ed è non meno
che esemplare la lettura di un poeta solo
in apparenza «facile» come Fiori, la cui
lingua piana e il cui strumentario «co-
poté lanciare la sua scommessa dell' suoi versi «rime come ciondoli / come mune» - senza sbalzi analogici né sciat-
oblio o annotare in alcuni versi di Au- amuleti acustici»). Tanto da suonare ANDREA più ostacoli impone i suoi «valori»: buo- tezze pseudoprosastiche - sono ricon-
CORTELLESSA
tunnale barocco la solitudine di un come un'eccezione argutamente can- na fortuna) in poesia la critica continua dotti a una tutt'altro che banale consa-
cruccio tendenzioso: «Non si accor- dida il componimento di quattro quar- Andrea Afribo, veronese sulla a contare qualcosa, insomma. Ma sino a pevolezza filosofica (c'è Wittgenstein al-
geranno nemmeno / di quello che hai tine (irregolari e rimate) giocate con quarantina, ha all'attivo studi importan- poco fa latitava: preda forse d'una crisi le spalle dei suoi giochi dialogici) e a una
scritto. / Getteranno i tuoi versi tra ritmo di canzonetta a conclusione del- ti su Petrarca e sulla poesia del Cinque- di motivazione, senz'altro di autorevo- sottilissima vena comica (umoristica,
gli stracci vecchi. / Resterai sguatte- la raccolta d'esordio, Non un giorno cento, e insegna Storia della lingua ita- lezza. A chi ritiene che la poesia più re- anzi).
ro, guitto / in questa fiera di gratti- ma adesso: «Vivere è stare svegli / e liana a Padova. Non si sbaglia - con que- cente sia destinata solo a una stanca so- Fiori è letto da Afribo come poeta
grù delle lettere». concedersi agli altri, / dare di sé sem- sta padronanza della tradizione unita a pravvivenza epigonale, non si possono «politico» - che interroga con decisione,
Dietro «il basso continuo della tri- pre il meglio / e non essere scaltri». un'attenzione «militante» all'oggi - ad che opporre lavori strumentati quanto cioè, limiti e «disturbi» dell'umana con-
stezza», dietro la «sparviera tristez- Da un lato c'è nella poesia di Ripelli- ascriverlo alla scuola di Pier Vincenzo appassionati: che cioè, senza sopravva- vivenza - anche se, e anzi proprio per-
za» che l'attanaglia come l'«ardente no la consapevolezza torturante Mengaldo. È un fatto di rilievo, dunque, lutarli ma neanche snobbarli, i poeti ché, post-ideologico. Se insomma la
attinia» che si attacca «allo scoglio- dell'«enorme ricchezza della realtà» che abbia scelto di esercitarsi su un re- d'oggi li prendano sul serio. Perché dal- «stella polare» di Testa è Caproni, Fiori
orologio della vita», questo ippogri- che le parole non arrivano a esaurire. pertorio «caldo» come quello dell'ulti- la nicchia e dal sottobosco si esce solo è quella di Afribo. Il che a volte lo porta a
fante lunare, questo splenetico illu- Dall'altro la consapevolezza non mino- ma (o penultima) generazione di poeti riattivando un circolo virtuoso fra auto- postillare con una certa impazienza poe-
sionista di sillabe e di allitterazioni, re che «nel circo del mondo» siamo «co- italiani. Dopo il '78, quando uscì quella ri, interpreti e lettori. ti ai suoi antipodi dei quali, pure, non
questo giocoliere «sul filo dello spasi- me cubi staccati che non si amano». appunto di Mengaldo, nessuna antolo- Così negli ultimi anni abbiamo ripre- può non riconoscere l'acuminatezza for-
mo», questo clown post-diluviale, Viene di qui la «tenebrìa malsanile», gia poetica è riuscita a imporre la sua so ad occuparci di poesia. Ed è rivelato- male e l'impegno politico (Frasca), la
questo guitto e teatrante fastoso, è l'«amarità del destino», l'«amorosa egemonia. Col risultato che non s'è anco- rio che fra le molte antologie recenti lussuosità sensuale e l'ambiguità esi-
animato da una singolare volontà di estranìa», in cui - impastando «sicilitu- ra formato un canone che scremi, insie- brillino per nuova autorevolezza quella stenziale (Valduga), il voltaggio lirico-
tenerezza e di gioia. Preoccupato se dine» e «slavità», «jazz iroso» e «pigo- me valorizzandole, le ultime leve di una einaudiana di Enrico Testa e, ora, que- analogico e il respiro visivo (Anedda).
mai di rintuzzare la riduttiva etichet- lìo delle dalie» - passa un'opera che va- sezione tradizionalmente privilegiata sta di Andrea Afribo «Poesia contempo- Dove si vede, insomma, che anche
ta di «slavista» (la chiamava «l'eti- le davvero la pena di mettersi a rilegge- della nostra letteratura. A differenza ranea dal 1980 a oggi», «Storia linguisti- l'equilibratissimo Afribo, ci manchereb-
chetta depositata») in cui i commis re per intero. che in narrativa (dove il mercato senza ca italiana», Carocci, pp. 238, €18,80). be!, ha le sue faziosità.
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Narrativa Straniera Tuttolibri


SABATO 26 MAGGIO 2007
VI LA STAMPA

Banville «Dove è sempre notte», Imma Turbau Due adolescenti,


un «nero» quasi shakespeariano fra trasgressioni e inquietudini

IL MISTERO E’ UN NODO
SOTTO LA GELIDA
IL LENZUOLO PASSIONE
parenza si tratta dello scatto ini- trasformerà in passione. E sullo
ziale di un poliziesco, ma questa sfondo la vita di provincia di una
sarebbe una inadeguata sempli- città in cui «tutti si conoscono».
ficazione. Per questo motivo il loro rappor-
Vero: Quirk, sollevando il len- to deve essere tenuto ben nasco-
zuolo che nasconde il corpo di sto: dapprima in biblioteca, tra
Christine, si inoltra nella esplo- occhiate e sussurri, a giocare all'
razione di un mistero: a dirla ba- impiccato, a confessarsi i reci-
nalmente, di una violenza, di un proci desideri di trasgressione,
delitto. Quirk si trova costretto le proprie inquietudini. E poi,
a indagare, a riscoprire se stes- col passare del tempo, la musi-
so, il suo personale mistero, le John Banville interverrà al festival «Letterature» il 29 maggio ca, le prime canne, la Vespa…
sue personali contraddizioni. Ma verso i quattordici anni
p John Banville Quirk è un trovatello, recente ve- p Imma Turbau accade l'imprevisto, una cosa
p DOVE È SEMPRE NOTTE dovo di una moglie morta di par- p IL GIOCO DELL'IMPICCATO che non sarebbe dovuta succe-

Al Festival di Roma
p traduzione to, di cui sente la mancanza an- p traduzione di Elena Vozzi dere, soprattutto in una tran-
p di Marcella Dellatorre che se era stato innamorato del- p CASTELVECCHI quilla città di provincia dove
p GUANDA p pp. 174, €12
p pp. 350, €16,50
la sorella di lei. «tutti si conoscono», e per mano
Siamo in una Dublino carat- di uno qualunque poi. Sai bene
teristicamente notturna - tema che queste cose succedono, che
ricorrente nell’irlandese Banvil- John Banville sarà ospite martedì 29 maggio, con Catherine Dunne, di possono succedere. Però non
le - popolata di pub cui Quirk, «Letterature», il Festival internazionale di Roma, alla basilica di Massenzio. avresti mai pensato che potesse
CLAUDIO cronico bevitore e accanito fu- Claudio Gorlier, in un ritratto dell’autore scritto per l’occasione, sottolinea PAOLO accadere proprio a te. Ma se
GORLIER
matore, ricorre come tutti (l’al- che «la statura davvero unica di Banville, la sua unicità nella letteratura COLLO
questo accade, se ti vieni a trova-
contemporanea, sta nella folgorante capacità di raccontare, con un
«A volte Quirk aveva col è quasi un rifugio sacramen- linguaggio insieme magico e speculativamente lucido, il dilemma spesso
«E' una settimana che re faccia a faccia con la violenza,
la sensazione di preferire i cor- tale). Ma, quasi specularmente, inesorabile e stringente dell'io, rappresentandolo in una prospettiva insieme l'hanno trovato, impiccato, e con la paura, con l'orrore, con la
pi morti a quelli vivi... Sì, era af- si affaccia il mondo inquietante esistenziale e intellettuale, ontologica. Pensiamo alla trilogia Doctor solo io, che di lui non so più morte, la tua esistenza cambia.
fascinato dalla muta misterio- dei bambini orfani, un’estensio- Copernicus, Kepler e The Newton Letter, che non a caso recano in epigrafe niente da molti anni, so perché E non solo la tua. E infatti, la vita
sità dei defunti... Per lui la scin- ne della sua storia personale. versi di Wallace Stevens, ove si legge l'invito a ridiventare un uomo ignorante l'ha fatto. Così ora, invece di di Sandra e di David, inevitabil-
tilla della morte era altrettan- Christine è morta di parto, ma "per rivedere con occhio ignorante il sole e vederlo chiaro nella sua idea". La custodire un terribile segreto, mente cambia. Il «loro» segreto,
to vitale della scintilla della vi- che si sa se il neonato, o la neona- "musica sacra" dell'universo appare così a Copernico; "il futuro" sembra ne custodisco due».
trovare espressione per Keplero; il biografo di Newton diviene ossessionato
ta». Potrebbe trattarsi di una
pura e semplice distorsione
ta, sopravvive? E se sì, quale il
suo destino, e soprattutto a chi da una crisi nervosa, abbandona la ricerca e conclude con la angosciosa
Ecco le prime, misteriose
righe di questo romanzo - che
«Il gioco dell’impiccato»:
professionale, visto che il dot- attribuire la paternità? Il cogno- domanda sul suo possibile, sconvolgente risveglio. Non possiamo affidarci a
definite certezze, e qui ricorre una parola chiave nell'opera di Banville, fake,
presto diventerà anche un film un romanzo della
tor Quirk, personaggio trai- me di lei, simbolicamente, sanci- falso. [...] L'eros emerge sottilmente introiettato, diviene parte dell'universale - della giovane scrittrice cata- scrittrice catalana,
nante del nuovo romanzo di sce la «caduta» (e «il peccato»). lana Imma Turbau, giornali-
John Banville, Dove è sempre A questo punto la vicenda si
e individuale inquietudine, tormento, doloroso, inappagato, o, ancora una
volta equivoco, nel segno del falso, come in The Untouchable. [...] Il tempo è sta di professione e direttrice amicizia e violenza
notte, è un anatomopatologo, e sposta negli Stati Uniti, a Bo- certo uno dei protagonisti dell'opera di Banville, privato di appigli concreti, a Madrid dell'Ateneo America- nella terribile provincia
con i cadaveri ha quotidiana- ston, dove vive e morirà il vec- introiettato. Ma lo è la stessa arte del narrare, in un raffinato gioco di specchi, no, centro multidisciplinare di
mente a che fare. In realtà, il chio, ricchissimo Crawford, ve- in un linguaggio di favolosa e al tempo stesso controllata fascinosità, capace Casa de América. E se un buon li accompagnerà per sempre, e
commercio con la morte, si sa- ro patriarca dell’intera famiglia di raccontare malinconia, bellezza, amore, scoperta tormentosa di sé e del libro si vede dall'incipit, beh, ad esso se ne aggiungeranno al-
rebbe tentati di dire la introie- di cui Quirk fa parte. Il cinico be- mondo: commedia e tragedia di cui si era perduto il senso». questo è certamente azzecca- tri, come se a questo punto fosse
zione della morte, appare qua- nefattore Crawford finanzia to. impossibile chiudere «quella»
le condizione esistenziale, ol- un’istituzione gestita da suore Si intrecciano altre violenze, za, con le sue domande senza ri- La storia inizia nel 1981. porta. E fino alla fine, fino al sui-
tre che mentale, di Quirk. cattoliche di matrice irlandese, altre morti, e al ritorno a Dubli- sposta. Banville possiede il toc- Lei, Sandra, ha sette anni, ed è cidio di David, con cui Sandra,
Se volete si tratta di un pa- che accoglie piccoli orfani e ne no Quirk comprende che l’astu- co magico del ritratto. Ecco di una famiglia che vive a Giro- ormai ventisettenne, ha aperto
radosso che Quirk ( nome che cura l’adozione. Quirk scopre to ispettore Hackett ha egli pure l’ipocrita, torbido cappellano na da generazioni. Lui, David, il suo romanzo-confessione.
indica sia «il cavillo» sia «il che si tratta di un coacervo di capito. Si muoverà, forse, per- dell’orfanotrofio di Boston: «pal- ha un anno di più, ed è un «fo- Un viaggio nel mondo dell'
motto di spirito») vive, e lo con- ipocriti interessi, e d’altronde ché «si solleverà un sacco di pol- lido come una patata, con capelli restiero». Lei legge, studia, è adolescenza, nei suoi misteri,
statiamo quando egli si trova ha appreso da poco che la ven- vere se verranno abbattuti que- rossi e occhi verdi acuti ma scial- iscritta a una scuola privata: nelle sue ossessioni, nei suoi se-
davanti al cadavere di una don- tenne nipote Phoebe è di fatto sti particolari pilastri della socie- bi». E poi la galleria dei parenti, una brava ragazzina, anche se greti, nelle sue quotidiane cru-
na, Christine Falls, la quale for- sua figlia sottrattagli quando la tà». Il romanzo prospetta una fi- uomini ambigui, egocentrici, su- un po' ribelle. Lui invece tira deltà, con una scrittura che pro-
nisce il titolo originario del ro- moglie era morta, con un me- ne caratteristicamente aperta, perbi, donne inquiete, subalter- sassi contro le auto, sale con la mette bene, ridotta all'osso e
manzo. Il lettore, come Quirk, schino inganno. Ma soprattutto con le parole di Hackett: «Ci pro- ne, represse nella loro sessuali- bici sui marciapiedi, è rissoso, animata da una sorta di «gelida
fa la conoscenza di Christine comprende quale orribile storia verò». tà. O, naturalmente, le vittime, frequenta - male - una scuola passione». Un libro non banale:
quando è ormai defunta, ma la si nasconde dietro la morte di Ecco perché Dove è sempre come Christine. Ha ragione De- pubblica: una cattiva compa- la storia di un'educazione senti-
vicenda di lei, la sua vita e la Christine, e in quale misura ne notte si pone nei termini di una Lillo quando parla del «talento gnia, insomma. Ma proprio tra mentale a tinte forti, che riesce
sua morte, fanno scattare il siano responsabili i suoi rispetta- tragedia grottesca, di un «nero» quasi feroce di Banville, nel leg- questi due opposti nasce un' comunque a non cadere nello
meccanismo insieme lucido e bili parenti, che hanno persino quasi shakespeariano che scava gere nell’anima degli uomini». E amicizia fortissima, esclusiva, squallido pulp di molti romanzi
complesso del romanzo. In ap- tentato di sopprimerlo. nei labirinti oscuri dell’esisten- di raccontarla. che, col passare degli anni, si di e del genere.

quale trovano posto tante voci


Storie per vergini Nel mondo l'avvenire acquistano realtà». spagnola di nome Constancia,
ANGELA
BIANCHINI
diverse, a volte quasi in conflit- E ancora più significativo è attraverso una struggente ri-
Carlos Fuentes, mes- to. Basti ricordare, nella narra- il fatto che sia stato proprio cerca e ricognizione, deve ren-
sicano, vincitore dei premi tiva, La morte di Artemio Cruz e tragico dello scrittore messicano Fuentes a promuovere un comi- dersi conto, un giorno, che la
Cervantes nel 1987 e Prínci- Il vecchio gringo, L'istinto di tato internazionale, capeggiato moglie non esiste, non è mai esi-
pe de Asturias nel 1994 (e an-
che del Premio dell'Istituto
Latinoamericano a Roma nel
Inez, Gli anni con Laura Diaz,
L'albero delle arance e, tra i sag-
gi, Contro Bush e In questo cre-
CARLOS FUENTES: da scrittori latinoamericani,
per aiutare la ricostruzione di
New Orleans, devastata dall'
stita. Se è sparita, è semplice-
mente perché non c'è mai sta-
ta. Era un fantasma, il fanta-
1989), si è venuto via via affer-
mando come uno degli scrit-
tori classici dell'America La-
do, quasi tutti editi dal Saggia-
tore.
Oggi, escono queste Storie
MA LA SPOSA uragano Katrina. E, in quell'oc-
casione scrisse: «Una battuta
ben nota dice che l'America La-
sma o l'immagine di una donna
spagnola che aveva tentato in-
vano di partire per l'America,
tina di oggi. E' stato detto,
giustamente, che, negli ulti-
mi cinquant'anni, Fuentes,
per vergini che, datate 1994, si
inseriscono facilmente accanto
al Vecchio gringo oppure ad al-
E’ UN FANTASMA tina comincia a New Orleans.
Faulkner fu accusato di essere
un «gongorista del Sud». Può
ma non ci era riuscita ed era
stata uccisa. A vivere a Savan-
nah è, come dire? la sua storia,
così come García Márquez e tre opere in cui Fuentes ha pun- darsi. Il barocco è la cultura collegata con quella di un altro
Vargas Llosa, hanno cambia- tato l'obbiettivo verso gli Stati dell'assenza, della perdita da fantasma, un attore russo emi-
to il panorama della lettera- Uniti. Ma, in realtà, si tratta di colmarsi a qualsiasi prezzo». grato, che forse era stato suo
tura latinoamericana, scri- una distinzione fallace e quasi p Carlos Fuentes E' una definizione, questa, marito, e che muore definitiva-
vendo non soltanto romanzi inutile, proprio per la tenden- p STORIE PER VERGINI che si adatta mirabilmente al mente anche lui (se è mai vissu-
esemplari, ma addirittura un za, sempre più accentuatasi p trad. di Michela Finassi Parolo primo, il più bello, di questi cin- to), sempre nello sfondo limita-
unico libro fatto di un'infinità nell'opera di questo grande p IL SAGGIATORE que racconti. Si intitola Con- to e assurdo di una città del
p pp. 334, €17
di personaggi, registri e sce- scrittore, di abolire le differen- Il libro raccoglie cinque racconti,
stancia e si svolge, non a New Sud degli Stati Uniti di tanti an-
nari, ormai parte del nostro ze e barriere tra luogo e tempo. che risalgono al 1994. Orleans, bensì a Savannah. ni fa.
immaginario. Non a caso, in un'intervista Tra i più noti romanzi di Fuentes ri- L'epoca è quella di Reagan che Anche la mescolanza dei ge-
E se Vargas Llosa ha se- recentissima, Fuentes dichiara- cordiamo «La morte di Artemio Fuentes forse odiava un po' me- neri delle altre quattro vicende
guito l'esempio di un Flau- va: «scrivere è sempre una for- Cruz», «Il vecchio gringo», «L'istin- no di quanto non odi oggi Bush. dice molto sulla versatilità di
bert, Carlos Fuentes sembra ma di ribellione contro il desti- to di Inez», «Gli anni con Laura Ma, in realtà, l'epoca è molto Fuentes e, al tempo stesso, ci fa
aver concepito piuttosto una no... non esiste un presente as- Diaz», «L'albero delle arance» e, più antica, quella della Guerra capire come si sia ampliata, ne-
sorta di Commedia Umana al- soluto, ma esiste un presente tra i saggi, «Contro Bush». Civile spagnola. Infatti, l'ameri- gli anni, la sua visione tragica
la maniera di Balzac nella letterario nel quale il passato e cano che ha sposato la donna del mondo.
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Idee Tuttolibri
SABATO 26 MAGGIO 2007
LA STAMPA VII

Un particolare
da «La notte
stellata»
di van Gogh

p Paolo Mauri p Paola Bressan


p BUIO p IL COLORE DELLA LUNA
p EINAUDI Come vediamo e perché
p pp. 118, €10 p LATERZA
p pp. 192, €15

Mauri Schegge, riflessioni, appunti che offre la possibilità di


«vedere ciò che non si ve- Gli occhi Guardano ma non vedono, che mette a fuoco l'immagine,
l'unico organo che cresce in con-
de». tinuazione. In novant'anni qua-
attraversando notti reali e artificiali Buio come quiete, come è il cervello che decifra il messaggio druplica il suo spessore. E' for-
riposo, come paura, come mato da mille strati di cellule

SAPER LA LUNA È
attesa. Buio come metafora che fatalmente con il tempo ten-
del presente e proiezione dono a diventare opache. La
del futuro. Mauri declina, stessa cosa succede al liquido
con linguaggio asciutto, na- che riempie il bulbo oculare. A

MASTICARE NERA, COME


vigando fra letteratura, cinquant'anni la quantità di lu-
scienza, memoria, la «notte ce che raggiunge la retina è me-
dei tempi» che ci accompa- no della metà rispetto a quando
gna, la vitalità e lo smarri- eravamo ragazzi. La vita è un

IL BUIO L’ASFALTO
mento che se ne prova e, ti- percorso verso il buio.
rando le somme, il rapporto Ogni specie ha occhi adatti
che fra luce-buio, sia il se- alle sue esigenze. Il cristallino
condo ad avere più spazio dei colombi è una lente bifocale:
nella nostra esistenza. Sia- sotto mette a fuoco oggetti vici-
mo più fotofobici di quanto nissimi (un chicco di grano), so-
pensiamo, non riflettiamo pra orizzonti lontani, cosa utile
NICO che può essere una «notte» «mai troppo su quanto buio PIERO pretare certe immagini. quando si vola. Scimmie molto
ORENGO BIANUCCI
reale o artificiale e le sue lasciamo volutamente intor- La vita si è evoluta in 3,5 mi- simili a noi non vedono a colori.
Jean Giono, lo scrit- più o meno dirette conse- no alle cose che pure ci ri- Non credo ai miei oc- liardi di anni alla luce del Sole. Cani e gatti vivono in un mondo
tore provenzale, autore guenze. guardano», come se appun- chi. Un modo di dire banale E' normale che il 96 % delle spe- senza colori, come in un film di
dell’indimenticabile L’uo- E’ un libro che sarebbe to, nutrendoci di buio non che nasconde una verità pro- cie abbia sviluppato organi per Charlot. Insetti e pesci hanno
mo che piantava gli alberi, piaciuto al Calvino delle Co- si cercasse noi stessi di di- fonda. L’errore è riservarlo a formare immagini. Ma le solu- addirittura una visione in qua-
si ferma un giorno a cena smicomiche e delle Città invi- ventare o tornare ad essere casi eccezionali, eventi impre- zioni adottate dalla natura sono dricromia: percepiscono una
da un pastore che gli offre sibili e che Mauri richiama esseri di buio. vedibili. In realtà non dovrem- molto diverse. L’evoluzione del- meravigliosa varietà di colori,
un’insalata chiara, di quel- attraverso un altro scritto- mo MAI credere ai nostri oc- la vista è partita da zero una anche nell'ultravioletto.
le che crescono all’ombra re, Luigi Malerba dei Fanta- L’IMPLACABILE FRANCESCO chi. Ce lo insegna Paola Bres- quarantina di volte e si sono af- I meccanismi più sorpren-
delle colline. smi romani, quando scrive: Come fosse impossibile per- san, psicologa ricercatrice all' fermati undici progetti diversi: denti sono quelli che permetto-
«Il buio lo masticava- «Ma lo sai che nei grandi dere un rapporto con l’«al- Università di Padova, in un li- occhio a foro, due tipi di occhio no di distinguere un oggetto dal-
mo con l’insalata», scrive- spazi interstellari la luce dilà», con le Città del Buio, i bro chiaro, scritto con gusto e a camera, un occhio a specchio lo sfondo, di valutare la distan-
rà, ricordando l’episodio, Regni delle Tenebre, le di- disseminato di illustrazioni cu- za, stimare le velocità, ricono-
Giono. Ed è questo parti-
colare a colpire uno stu-
Navigando fra scese agli Inferi, la cono-
scenza di quel luogo dal
riose che sono anche piccoli
esperimenti sul funzionamen-
Lo sguardo è la somma scere un volto. Incredibile è la
capacità del cervello di selezio-
dioso di letteratura come letteratura, scienza, quale solo un Eroe, uno to dei nostri occhi. di fisiologia, esperienza nare il messaggio che ci interes-
Paolo Mauri che su quel memoria: vitalità Scaltro, può tornare indie- Incominciamo dal titolo, Il e cultura; l’iride è unica sa. Durante una partita di palla-
«buio masticato» ferma la tro a riferirne le proprietà. colore della Luna. La Luna sem- canestro i giocatori non si sono
sua attenzione chiedendo- e smarrimento, Ma dal buio che tutto bra bianca. Invece è scura co- per ognuno di noi, accorti di un gorilla (finto) che
si cosa rappresenti per attesa e paura può avvolgere può anche me l'asfalto. Ma la piccola par- come le impronte digitali lo sperimentatore aveva fatto
l’uomo, nella sua longeva non significare solo morte, te di luce solare che riflette, entrare in campo: seguivano so-
storia, quella mancanza di viaggia al buio? Nel vuoto per esempio la «spazzatu- meno del 10 %, è un miscuglio concavo e parecchi tipi di oc- lo la palla. Il paradosso più stra-
luce, materialmente e psi- la luce scompare mentre il ra», luogo in apparenza del- di colori che gli occhi vedono chio composto. ordinario è quello del movimen-
cologicamente. suo viaggio continua velo- la fine delle cose è anche un come assenza di colore. Cioè Occupiamoci del nostro oc- to: quando ci muoviamo o spo-
cissimo. Diventa luce solo possibile luogo di recupero, come qualcosa di bianco. chio. Vediamo luci debolissime stiamo lo sguardo, le immagini
MILLE SFUMATURE quando incontra un corpo di continuità di esistenza in Gli occhi vedono? Errore. grazie a 120 milioni di cellule a degli oggetti scorrono sulla reti-
Nasce così questa svelta, solido...». altra destinazione e roman- Gli occhi guardano ma non ve- bastoncello sensibilissime ai fo- na. Eppure la scena ci sembra
affascinante indagine sul E’ il buio che ci invade e zieri come Dickens, Calvi- dono. L'immagine della realtà toni. Ma queste immagini sono ferma. Il cervello sa che il mon-
Buio, a schegge, a riflessio- quello che ci inghiotte, quel- no, Tournier ci hanno scrit- è il risultato di una elaborazio- in bianco e nero. Dobbiamo la vi- do è stabile e provvede. Non
ni, ad appunti, alla ricerca lo di H.G. Wells nel suo Pae- to saggi e romanzi che ne ne estremamente complessa sione a colori ad altre cellule, i può accorgersi, però, che la lam-
delle mille sfumature di se dei ciechi, dove gli uomini decantano la loro potenzia- che avviene nella zona poste- coni: sono 7 milioni e hanno tre pada al neon si accende e si spe-
una condizione che ognu- senza vista sono dei «nor- lità e voglia di sopravviven- riore del cervello. Lo sguardo pigmenti diversi che combinati gne 120 volte al secondo. Trop-
no di noi attraversa e dal- mali», quello disperato di za. Un buio messo tempora- è la somma di fisiologia, espe- tra loro permettono di distin- po veloce per noi. Un'ape, che
la quale è attraversato, Rotko che con le sue tele ne- neamente alle spalle, anche rienza e cultura. A vedere si guere migliaia di sfumature. ha una frequenza di fusione del-
con l’invito preciso, ad re nega la Creazione, quello se poi è impossibile dimenti- impara. Un gattino con gli oc- L'iride è unica per ognuno di le immagini di 300 cicli al secon-
ogni pagina, di fermarsi melanconico che partorisce care l’implacabile frase di chi bendati nei primi mesi di noi: come le impronte digitali, è do, la vedrebbe lampeggiare.
per completare, con la la comicità del clown, quel- San Francesco: «nullo ho- vita non svilupperà più i mec- diversa persino nei gemelli mo- San Tommaso credeva solo
propria esperienza, quello lo indistinto di Leopardi mo vivente pò skappare». canismi necessari per inter- novulari. Il cristallino, la lente a ciò che toccava. Faceva bene.

Borgna L’oscurità della psiche in uno specchio oscuramente, in volta la psichiatria tra le «scien- pello di Borgna per una psichia-
AUGUSTO
ROMANO
cui la ricchezza dei contenuti in- ze dello spirito», sottraendola a tria «più gentile ed umana» ci
«Dove tu non sei, là è la contra la emozionante musicali- uno statuto meramente natura- sembra di assoluta attualità.
da van Gogh alla Dickinson felicità», recita l’ultimo verso tà della scrittura, si pone un ob- listico.
de Il viandante (Der Wanderer), biettivo assai meno vincolante Questa impostazione di ma- LA PAROLA CHE STANA

IL DOLORE uno dei molti Lieder di Franz


Schubert nei quali con maggio-
re intensità si manifesta il senti-
e al tempo stesso ricco di im-
portanti implicazioni teoriche.
Esclusa l'assimilazione dei pro-
trice chiaramente fenomenolo-
gica ha delle ricadute pratiche
di straordinaria importanza.
Molte altre cose ci sarebbero
da dire su questo libro in cui
l'esperienza clinica, la riflessio-

NELLO SPECCHIO mento tragico della vita. Giac-


ché non sarà sufficiente, per in-
contrare la felicità, cambiar luo-
dotti artistici ai sintomi di una
condizione patologica, ed anzi
riaffermata la capacità che l'ar-
Essa infatti fonda la possibilità
di sottrarre all'opacità di ciò
che è incomprensibile l'espe-
ne teorica e la sensibilità esteti-
ca compongono un arazzo dalle
innumerevoli sfumature. Ricor-

DELL’ARTE go, viaggiare; il canto dice, con


le parole e ancor più con il tono
desolato, che la felicità è un mi-
te ha di attribuire senso a ciò
che nell'esperienza vissuta si
presenta spesso come insensa-
rienza psicotica e di rivendica-
re, sia come regola etica sia co-
me necessità terapeutica, il dia-
derò almeno, accanto alla par-
tecipe auscultazione di alcuni
grandi artisti (tra i quali, Di-
raggio perché sempre dimora to, Borgna inserisce la riflessio- logo tra medico e paziente, la ckinson, Plath, Bachmann,
dove tu non sei. ne sul rapporto tra arte e psico- reciproca apertura nel senti- Trakl, van Gogh, Giacometti,
Si può invocare questo ver- patologia in una strategia più mento della comune fragilità. Bacon), le acute rivisitazioni
p Eugenio Borgna so, questa musica - e tante altre ampia. Il che significa anche che delle più importanti aree della
p COME IN UNO SPECCHIO dello stesso autore - per avvalo- l'ascolto non serve soltanto al patologia psichiatrica, conside-
OSCURAMENTE rare il nesso tra psicopatologia SCIENZA DELLO SPIRITO paziente, ma rivela noi a noi rate soprattutto dal punto di vi-
p FELTRINELLI (nel caso, la condizione depres- Anzitutto, la lettura dell'opera stessi. Senza dimenticare infi- sta delle differenze di genere.
p pp. 225, € 16
Inizia con una memoria autobio-
siva) e produzione artistica? La d'arte aiuta a meglio compren- ne l'osservazione di Nietzsche, «Il dolore è un topo - / sce-
grafica il saggio di Borgna ( il per- risposta è certamente negati- dere le radici emozionali di secondo cui «ovunque esista fol- glie l'intercapedine nel petto /
ché di una scelta -«fare psichia- va, ove non si voglia ridurre ogni espressione umana, cioè a lia, esiste anche un granello di per nido timido - /ed elude la
tria quando sembrava una disci- l'opera d'arte alla biografia dell' inoltrarsi nelle loro segrete ed genio e di saggezza»: osserva- caccia», scrive Emily Dickin-
plina emarginata - e gli anni di la- autore e utilizzare il concetto di essenziali nervature. Questo si- zione che apre il discorso sui son. A stanarlo, a umanizzarlo,
voro nell’ospedale di Novara): la sublimazione, che è una delle gnifica però anche negare la di- nessi tra follia, innovazione e sono necessari la parola, il ge-
conferma di un intenso, coerente categorie più incerte della teo- scontinuità tra psicologia nor- creatività. sto, o il rispettoso silenzio, nei
legame tra vita e opere. ria psicoanalitica. Infatti Euge- male e patologia, e di conse- In un'epoca come la nostra, quali il dolore viene accolto co-
nio Borgna , nel suo libro Come guenza riportare ancora una di infatuazione scientista, l'ap- me fosse il nostro stesso dolore.
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Visioni Tuttolibri
SABATO 26 MAGGIO 2007
VIII LA STAMPA

Un antropologo e l’arte Amselle studia


IL LIBRO
le «connessioni» fra primitivo e modernità

COSÌ L’AFRICA
RIGENERA
L’OCCIDENTE JEAN - LOUP AMSELLE
L'arte africana
MARCO nati in palazzi di Parigi, che diventano
contemporanea
AIME BOLLATI BORINGHIERI
locali notturni e ritrovi per congolesi
pp. 188, €19
L'Africa come specchio: uno che abitano la capitale francese. Spazi
specchio che ci dica quanto siamo inutilizzati dall'amministrazione, pub-
davvero i migliori del reame, i più blica o privata, che ridiventano «luo-
avanzati, i più evoluti. Uno specchio ghi», grazie a un processo di rigenera-
deformante, che attraverso una luce zione, partito dal basso. «Lì si poteva
misteriosa e anche un po' morbosa,
ci rimandi un'immagine rassicuran-
osservare un uso informale, clandesti-
no o selvaggio della città, una riappro-
Un’operazione di riciclaggio
te di noi stessi. È così che abbiamo priazione dello spazio urbano che ren- da Picasso ai contemporanei,
utilizzato e ancora oggi utilizziamo deva il vero significato della parola fri- una ricerca di vitalità,
l'Africa, terra che ci evoca paure, ma che» scrive Amselle.
che scatena anche passioni sensuali Così, nel campo della politica, la pa- uno sfruttamento coloniale
e sessuali, fino a quando continuiamo labre africana diventa un'alternativa Un ‘opera di Moke, pittore congolese. A destra l’antropologo Jean-Loup Amselle e mercantile del «selvaggio»
a pensarla come regno di popoli più più umana rispetto alla sclerotizzata
vicini alla natura. È grazie a questa burocrazia nostrana, in ambito econo-
immagine, erede moderna di una mico il settore informale viene letto co- ni. Perdendo la loro autorialità: infatti, con le palle di un negro». Se è vero per tendo in mostra solo l'arte tradiziona-
passata, ma mai del tutto cancellata, me una risposta all'imposizione delle nella maggior parte dei casi, tali ogget- la letteratura - si chiede Amselle - è al- le, si è esclusa l'esistenza di una qua-
visione evoluzionista, che l'Africa, regole di mercato e così via. L'Africa, ti venivano razziati senza troppa atten- trettanto vero per quanto riguarda lunque primitività nel presente, a di-
viene utilizzata per «rigenerare» un' continente «degenerato», proprio gra- zione al contesto d'origine. Così, manu- l'arte contemporanea? Arte ancora in- spetto di quei processi rigeneratori,
Occidente sclerotizzato, esaurito, zie a questo suo essere altro da noi, as- fatti realizzati da artisti conosciuti nel- serita in un rapporto di forza favorevo- che hanno attraversato l'arte contem-
esausto o ingessato nelle sue istitu- solverebbe questa funzione rigenera- la comunità e inseriti in un processo ri- le all'Occidente, che non solo controlla poranea. «Le collezioni di Quai Branly
zioni. La vitalità africana che travol- trice, in particolare nell'arte. Lo ha già tuale e coreografico locale, hanno fini- il mercato, ma condiziona anche l'este- - dice l'antropologo francese - dovreb-
ge il nostro asettico mondo, per ri- fatto in passato, quando pittori cele- to per diventare anonimi e astorici e tica dominante. L'arte contempora- bero sembrare appartenere al passato
metterne in discussione le carte e da- berrimi come Picasso, Braque, Matis- pertanto ancora più «altri». nea africana, per quanto moderna, de- dell'umanità, ed è solo a questa condi-
re il via a un gioco nuovo. se attinsero a piene mani dall'estetica ve rispondere alle regole di committen- zione che esse possono ambire alla
È questo il cardine centrale del africana, da quell'arte, definita pre- L’ESTETICA DEI COMMITTENTI ti occidentali e finisce così per diventa- doppia qualifica di opere primitive e
nuovo libro di Jean-Loup Amselle, mière in accordo con una «sana» logica L'Occidente si costruiva così (e si co- re un'appendice o una versione tropi- opere d'arte».
che affronta il tema dell'arte africana evolutiva, che esprimeva, secondo lo- struisce ancora, secondo Amselle) una cale dell'arte occidentale. Riprendendo il modello teorico del-
contemporanea e lo fa utilizzando un ro, pulsioni e forze magiche ormai per- nuova primitività, riciclando le espres- La critica di Amselle tocca anche i le «connessioni», elaborato in prece-
gioco di parole, intraducibile in italia- dute nel nostro mondo. sioni artistiche africane. Un'operazio- molti tentativi di mettere in mostra dente libro, Amselle opera una riflessio-
no. Amselle parla di arte della friche, Peraltro, la maggior parte di quegli ne sintetizzata con crudo, ma efficace l'arte africana con mostre e musei co- ne, che parte dall'arte, per allargarsi al
termine che indica una zona incolta, oggetti ispiratori, maschere e statuet- realismo dallo scrittore franco-congo- me, per esempio, il caso più recente rapporto globale che, ancora oggi, l'Oc-
abbandonata, non finalizzata a qual- te africane, sono diventate «arte» nel lese Henri Lopès, secondo cui la lette- del Musée de Quai Branly, inaugurato cidente, anche quello dei buoni proposi-
che operazione utilitarista. Per esem- momento in cui sono arrivati nelle col- ratura francofona sarebbe oggi fatta nel 2006, che ha sostituito il vecchio ti, intrattiene con l'Africa, imponendo e
pio, Amselle descrive spazi abbando- lezioni e nei musei europei o america- «dalla lingua di madame de Sévigné, Musée de l'Homme. Anche qui, met- determinandone spesso le scelte.

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Storie Tuttolibri
SABATO 26 MAGGIO 2007
LA STAMPA IX

dunque trovato nella sua pro-


sa ispirata potenti slogan per
esprimere il loro desiderio di li- LONTANO E VICINO
berazione. ENZO
Marx, però, non era un libe- BIANCHI
ratore: era uno studioso che

LA FEDE NON È
passava il suo tempo in biblio-
teca e a quelle stesse persone
intendeva offrire non grida di

IDEOLOGIA
battaglia ma un'analisi teorica
che tracciasse con sicurezza
la strada verso la liberazione
agognata. E qui salta fuori la
p Karl Marx contraddizione: le migliaia di
p ANTOLOGIA pagine di analisi da lui offerte Una «Lettera ai cristiani» di Roberta De Monticelli,
p a cura di Enrico Donaggio non fanno che dimostrare l'ine- pagine taglienti e scomode, eppure preziose, nate da una ferita:
e Peter Kammerer vitabilità del capitalismo, la credenti e non credenti di fronte alla vita e alla morte di Welby
p FELTRINELLI
p pp. XX+268, €10
sua logica stringente, il suo so-
p Francis Wheen vrumano potere.
p MARX, IL CAPITALE Nessuno ha studiato il capi-
Una biografia talismo meglio di Marx e nes-
p traduzione di Milvia Faccia suno sa spiegarci così bene,
p NEWTON COMPTON saldando dialettica hegeliana
p pp. 124, €9,90. e determinismo economico, co-
p Autori Vari me ogni utopia non sia che un
p DA MARX A MARX? vaneggiare irresponsabile e
p a cura di Riccardo Bellofiore
p Manifestolibri
come la soluzione dei mali del
p pp. 270, €28 capitalismo non possa venire
che attraverso more of the sa-
me. Il riferimento al comuni-
smo a venire, in quest'ottica,

P
Un classico Morto il profeta, vive discettare all'infinito a partire
dal Frammento sulle macchine o
suona posticcio, un po' come
quei finali appiccicati ai film di
arlo, come parla un fe-
rito - anzi, come parla
ti, uno sforzo costante di andare
al cuore delle questioni e delle
dalla Critica del programma di Hollywood in cui l'eroe si salva una ferita». Sono pa- persone.
il migliore analista del capitalismo Gotha; vuol dire invece che di (o trionfa) comunque, dopo role amare e sangui- Sì, l'incalzare dei ragionamen-
quel lavoro evitavano accura- che tutto l'intreccio ci ha con- nanti, eppure dense ti della De Monticelli a volte risul-

E’ TEMPO
tamente la mole sterminata e vinto che per lui non c'è salvez- di affetto e di sim-patia, di co- ta tagliente come una spada, ma
l'infinita complessità. za possibile. E acquista una de- mune patire quelle che Roberta se ne intravede sempre la passio-
Louis Althusser (se dobbia- cisiva importanza, allora, per De Monticelli scrive Sullo spiri- ne sincera che lo pervade: nessu-
mo credergli) ha confessato conferire un minimo di credibi- to e l’ideologia indirizzandole co- na irrisione della fede cristiana,

DI LEGGERE
(nell'autobiografia L’avvenire lità all'insieme, che del film si me una «Lettera ai cristiani» nessuna supponenza di un pen-
dura a lungo) di essersi inventa- conosca soltanto il finale. (Baldini Castoldi Dalai, pp. 158, siero laico nei confronti della teo-
to, sulla base della sua «intui- Qualche anno fa, in un mio €10). Parole che nascono da una logia ma, anzi, un chiedere conto
zione», buona parte di quel che libro sull'argomento, ho auspi- ferita che, come l'autrice, molti delle istanze più profonde conte-

MARX, SENZA
ha attribuito a Marx; e Rober- cato che si potesse finalmente hanno patito nella vicenda uma- nute nel messaggio di Gesù di Na-
to Finelli, nel suo saggio conte- cominciare a leggere il Capita- na della vita e della morte di zaret e del Dio dei cristiani. Il ri-
nuto in Da Marx a Marx?, di- le come si leggono la Critica Piergiorgio Welby: una ferita volgersi ai credenti come ad ami-
chiara senza mezzi termini che della ragion pura e la Fenome- che molte parole pronunciate ci cui si scrive una lettera non è

I COMUNISTI
«la storia del marxismo italia- attorno a quella tragica vicen- un artificio letterario, ma l'atteg-
no, anzi dei marxismi italiani, è
stata essenzialmente, salvo al-
Un’opera sterminata da umana hanno acuito anziché
lenire. Eppure sono parole di
giamento di fondo che anima que-
ste pagine scomode eppur prezio-
cune eccezioni, una storia di te- e di infinita complessità cui dovremmo fare tesoro, cre- se che non esitano a entrare nel
oria e pratica politica “senza con cui misurarsi denti e non credenti, perché nel- complesso rapporto tra ragione,
Capitale”, cioè senza riferimen- la loro parresia non possono sa- fede e violenza; così come non si
ERMANNO invettive di Berlusconi, è cala- ti, quanto a categorie interpre- come sulle pagine nare ma nemmeno vogliono fe- rassegnano al crescente «disagio
BENCIVENGA
to su di esse un tombale silen- tative e scelta di valori pratico- di Kant e di Hegel rire, non pretendono di spiega- intellettuale» di chi vede contrap-
Karl Marx era un filo- zio, imbarazzato per gli uni e comportamentali, alla concet- re e tuttavia non cessano di in- posti artificiosamentefede e veri-
sofo di notevole sostanza, compiaciuto per gli altri. tualizzazione dell'opera matu- nologia dello spirito: con atten- terrogare. tà. Disagio che deriva anche dal
che ha dato anche importan- Alcuni libri di recente pub- ra di Marx». Né si tratta di una zione e rispetto, e anche con E da quella circostanza parti- fatto che «oggi il confronto tra
ti contributi al pensiero poli- blicazione suggeriscono che ci reticenza soltanto latina, se è uno spirito critico fondato sul- colare si dilatano fino a porre “credenti” e “non credenti” sem-
tico ed economico; ma la di- siano nuovi segni di vita in que- vero che il primo ministro bri- la conoscenza reale di quel che una questione che oggi pare a bra ridotto a un confronto di opi-
scussione sulle sue idee e ar- sto paesaggio improvvisamen- tannico Harold Wilson (dando c'è scritto, invece che su miti e molti cruciale: «è possibile per nioni e complessi contenuti men-
gomentazioni non ha mai te desolato: non è solo la Mani- voce a un uso piuttosto comu- preconcetti. Questo piccolo in- il sentimento del divino, per tali» e non riesce a sostituire alla
avuto un briciolo della sereni- festolibri a proporre una rac- ne nei Paesi anglosassoni) si cresparsi del mare che sem- una fede cristiana, fondare e ormai usurata domanda «in cosa
tà e del distacco intellettuali colta di interventi intitolata Da vantava di non aver mai letto brava per sempre richiuso sul- poi abitare un'istituzione terre- crede chi crede?» l'interrogativo
con cui vengono analizzati i Marx a Marx?; ci sono anche la più di un paio di pagine di quel- la produzione di e su Marx può na senza perdersi?». Docente ben più stimolante «cosa vede
testi di Spinoza o Kant, di Newton Compton che traduce la stessa opera matura. essere inteso come un segnale di Filosofia della persona pres- chi vede il mondo consentendo a
Grozio o Rousseau, di Ricar- una breve biografia del Capita- È assai probabile che sia incoraggiante che qualcosa si so l'Università San Raffaele di Dio?».
do o Keynes. le e la Feltrinelli che se ne esce stata questa scarsa familiarità stia muovendo nella direzione Milano, l'autrice riesce a tenere Nate «in reazione a una feri-
Per un lungo periodo le addirittura con un'antologia di con il testo ad aver prudente- giusta, anche nella pigra e di- un tono di elevato dibattito filo- ta» queste pagine che non lascia-
sue opere sono state trattate passi del Maestro. mente occultato ai più l'intima stratta editoria italiana. sofico senza per questo risulta- no indifferente il cristiano si chiu-
come testi sacri dagli uni e co- Un'inquietante caratteristi- contraddizione che attraversa Una nuova generazione re «accademica» nel senso dete- dono su un'insolita preghiera di
me farina del diavolo dagli al- ca del rapporto che fedeli e av- Marx. La sua retorica è quella batte alle porte, e fra loro ci so- riore del termine: nessuna ri- congedo rivolta al Tu di un Dio
tri; dopo la caduta del Muro versari hanno avuto con il lavo- di un profeta; la sua appassio- no anche i filosofi, gli economi- sposta preconfezionata, nes- non troppo ignoto: «Chi fosse ca-
di Berlino e dell'Unione So- ro di Marx è che entrambi, per- nata denuncia degli orrori del sti e i politici di domani; legge- sun pregiudizio ideologico ma, pace di legare nella sua carne
vietica e la conversione della lopiù, si sono guardati bene dal capitalismo non lascia dubbi re Marx - leggerlo davvero, in- al contrario, uno smaschera- l'Idea del Bene e la rinuncia alla
Cina a una forma selvaggia di leggerlo. Il che non vuol dire su quali siano i suoi valori e le tendo, e acquisire consapevo- mento delle ideologie che so- forza. Incarnazione, è questo: al-
capitalismo, in un momento che non avessero familiarità sue speranze. Milioni di perso- lezza dei suoi effettivi meriti e praffanno lo spirito, uno svela- tro non so... Aiuta la mia incredu-
storico in cui i comunisti sem- con qualche pagina «immorta- ne che hanno condiviso quei va- difetti - non potrebbe che far mento delle distorsioni che og- lità». Sì, da una ferita può venire
brano sopravvivere solo nelle le» o che non fossero pronti a lori e quelle speranze hanno loro del bene. gi subiscono le parole e i concet- anche un balsamo di lenimento.

di ribellione mai spirato dentro


Maria Montessori Vita e metodo cademiche del suo tempo e con coverati negli ospedali psichia-
GIORGIO
BOATTI
e fuori le aule, ai cattivi maestri un sapere e un potere, ammini- trici o procede con le sue prime
Il catalogo dei cattivi si aggiungano anche le «cattive strativo e politico, arroccati nel- esperienze pedagogiche, sa at-
maestri, ai quali recapitare i maestre». E così, nonostante so- di una pedagogista ancora attuale le loro certezze e sordi a ogni tingere all'apporto di grandi
conti dello sfascio attuale del- lo pochi anni fa sia stata cele- proposta innovativa. maestri. Non solo i suoi inse-
la scuola italiana, a quanto pa-
re si sta allungando sempre di
più e corre a perdifiato indie-
brata solennemente - riprodu-
cendo sulle banconote da mille
lire e sui francobolli il suo viso
LA BUONA MAESTRA Da questa angolazione Ma-
ria Montessori non è solo l'idea-
trice del «metodo» rivoluziona-
gnanti - che vanno dal celebre fi-
siologo Jakob Moleschott agli
psichiatri Sciamanna e Bonfigli
tro nel tempo. Prima si è pun-
tato il dito contro il movimen-
to del '68, reputato responsa-
autorevole -, sembra tirare una
brutta aria anche per Maria
Montessori, l'ideatrice di un
RISPETTA I BAMBINI rio, basato sull'indipendenza e
sull'osservazione rispettosa del
bambino, che permea le sue
(avversario di Lombroso) - ma
anche potenti e illuminati malle-
vadori quali i ministri Baccelli e
bile non solo della distruzione progetto pedagogico, quello del- scuole, ben presto diffuse, all' Credaro che vigilano protettivi
dell'«armonioso ordine» esi- la «Casa dei bambini» diffuso in inizio del Novecento, in molte sul decollo del suo metodo, av-
stente prima della contesta- tutto il mondo e che proprio appena pubblicato da l'ancora nazioni. Rispetto ai caratteri versato sia dai gesuiti de La ci-
zione ma altresì sospettato di cent'anni fa prendeva il via in del mediterraneo. fondamentali della nostra sto- viltà cattolica che dagli idealisti
essere il padre di tutte le sbi- un locale delle case popolari La vita di Maria Montessori ria la Montessori rappresenta alla Gentile.
lenche velleità riformatrici e dell'Istituto Romano dei Beni (Chiaravalle, 1870 - Roma 1952) anche la capacità di condurre, Altrettanto fondamentale è
livellatrici che si sono succe- Stabili di via dei Marsi 58. viene delineata espiantando al femminile, la partita del rin- l'apertura internazionale che la
dute nei decenni venuti dopo. A cent'anni dall'avvio di con sobria cura tutti gli aspetti novamento e dell'innovazione porta in tutto il mondo, tanto da
Poi qualcuno è già andato al di quell'esperienza, in una Roma agiografici e le aggiunte non as- radicale, in un ambito delicatis- consentirle - quando il compro-
là del '68 e ha messo la scuola che stava conoscendo una sta- severate che in passato hanno simo quali l'istruzione e l'educa- messo raggiunto con il regime
di Barbiana e la Lettera ad una gione di illuminato riformismo caratterizzato altri lavori. Ma, zione dei bambini, con grandis- fascista non regge più e le sue
professoressa di Don Milani sul laico, sotto l'ombrello protetti- al di là dei dati meramente bio- sima duttilità e con la concre- scuole, nel 1934, vengono chiu-
banco degli imputati. vo del sindaco Nathan e del più grafici, che pure sono certa- tezza che caratterizza sin dall' se - di lavorare proficuamente
Andando avanti di questo lungo dei governi di Giovanni mente rilevanti, l'attenzione inizio la sua opera instancabile. altrove. «Cittadina - dirà al suo
passo non ci vorrà molto per- Giolitti, Grazia Honegger Fre- maggiore viene data alla dialet- p Grazia Honegger Fresco Giovane laureata in Medici- ritorno in Italia dopo la Libera-
ché nel «giudizio universale» sco va a ricostruire l'intera pa- tica, spesso conflittuale, che ha p MARIA MONTESSORI na a Roma nel 1896 la Montes- zione - di una patria che gira in-
che vorrebbe giungere al red- rabola intellettuale ed esisten- caratterizzato il rapportarsi p L'ancora del mediterraneo sori, sia quando si batte per il di- torno al Sole e che si chiama
de rationem contro ogni refolo ziale di Maria Montessori in un del lavoro intellettuale della p pp. 202, €14 ritto al voto per le donne sia Terra».
di innovazione, di autonomia, suo documentato e agile saggio, Montessori con le istituzioni ac- quando si occupa di bambini ri- gboatti@venus.it
W

Diario di lettura Tuttolibri


SABATO 26 MAGGIO 2007
LA STAMPA XI

Luigi Vita. Luigi Malerba è nato a Berceto (Parma) nel 1927. Laureato in giurispru-
denza, è giornalista, sceneggiatore cinematografico (per piccolo schermo e
cinema, in film con Lattuada, Monicelli, Tonino Guerra fino ad arrivare al pri-
Opere. Tra l’altro Le pietre volanti (Rizzoli, 1992), Le maschere (Mondadori,
1994), Itaca per sempre (Mondadori, 1997), Le galline pensierose (Mondado-
ri, 1994), Il viaggiatore sedentario (Rizzoli,1993). L’anno scorso, per i tipi di
Malerba mo Casino Royale), scrittore. Mondadori, è uscito Fantasmi romani.

mensioni, il tomo si può consumare


a passo di lumaca».
LE SUE SCELTE Su chi riesce a trattenersi e non intervie-
ne?
«L’uomo senza qualità di Musil è co-
f me una Bibbia: lo apro a caso, leggo
due pagine e lo chiudo. E poi tra gli
autori preferiti c'è Dio, ovvero la
stessa Bibbia».
E' religioso?
«In maniera intermittente. Vorrei
esserlo con più continuità. Mi con-
fronto anche con il Corano. Tra i mi-
GUIDO CONTI racoli di Maometto che preferisco
La palla contro il muro c'è quello in cui con un caldo torrido
GUANDA
lui aveva una nuvola personale che
pp. 190, €14 lo seguiva».
Lei, nella sua critica continua al potere
Quest'ultimo romanzo di Conti è la storia in tutte le sue manifestazioni, ha scritto
di una guerra famigliare senza anche opere a sfondo storico. Le letture
esclusione di colpi ed è raccontatata «dal «base»?
basso», con lo sguardo di un ragazzino. «Per Il fuoco greco ho lavorato per un
Bravissimo, in tutti i suoi racconti, ad anno per farne una serie tivù negli
usare un linguaggio fisico, carnale. Le States - osserva Malerba che ha alle
sue descrizioni del Po, del fiume in piena, spalle anche una lunga carriera di
della sua furia e della furia dei suoi sceneggiatore per piccolo schermo
abitanti sono uniche. Luigi Malerba, e cinema, in film con Lattuada, Mo-
come Guido Conti, ha radici parmigiane nicelli, Tonino Guerra fino ad arri-
(Berceto, in particolare, dov’è nato nel vare al primo Casino Royale -. Diri-
1927). A Roma arrivò nel 1951: « Qui - genti delle compagnie televisive che
ricorda - avevo affittato con Attilio non avevano mai nemmeno sentito
Bertolucci una bella casa di Roberto nominare Bisanzio avevano però ap-
Longhi a via del Tritone. Era animata da prezzato l'idea. Quando si è passati
strane presenze. Il pianoforte suonava alla ricerca dei finanziamenti, i pro-
da solo. Le porte si aprivano duttori di pop corn che avrebbero
all'improvviso. Le finestre pure». dovuto aprire i cordoni della borsa
Luigi Malerba in un ritratto fotografico di Paola Agosti. Allo scrittore è dedicato un numero doppio della rivista «l'Illuminista» hanno giudicato molto negativamen-
te qualcosa ambientato in Grecia e a
f Bisanzio. E così è nato il romanzo».

“SOLO PER MUSIL


E per il Rinascimento, protagonista de
«Le maschere»?
« Consiglio Jean Delumeau. Che rac-
conta la vita quotidiana nei minimi
dettagli. Per esempio, quando il Pa-

NON USO IL LAPIS


pa si trasferisce ad Avignone, a Ro-
ma crollano le importazioni di vino
TURSUN BEY
La conquista «Vinci, Ammaniti, Ballestra,

ROSSO E BLU”
di Costantinopoli, Campo, Scarpa, Nove: sono
MONDADORI, pp. 293, €16.
i miei magnifici talenti,
In Occidente si è da sempre parlato
della caduta di Costantinopoli.Lo sono in attesa che uno di loro
storico turco Tursun Bey, nel scriva il libro del decennio»
capolavorodella letteratura ottomana
antica, la chiama conquista. Come dire: navigato - così lo chiamavano dal
MIRELLA che», osserva l'autore di opere che Leggo solo quella di destra. E' più mutevolezzadei punti di vista. momento che arrivava attraverso il
SERRI
hanno lasciato una traccia consi- comodo. Si va più veloci e si coglie Varie le opere a sfondo storico di Luigi Tevere in modo da non ricevere
«Eccoli, sono tutti qui: stente nella nostra letteratura, co- l'essenziale. E poi correggo, correg- Malerba. Tra le altre, «Le maschere», nel troppi scossoni. Senza i beoni papa-
Simona Vinci, Niccolò me Il serpente, Il viaggiatore sedenta- go continuamente». Rinascimento:«Per comprendere lini la città non consumava. Oppure
Ammaniti, Silvia Bal- rio, Fantasmi romani, e che in questi Scusi, cosa corregge? quest’epocaconsiglio Jean Delumeau. ci descrive la potenza e la ricchezza
lestra, Rossana Campo, Tiziano ultimi tempi sta lavorando a un nuo- «Sostituisco parole, opero piccoli ta- Che racconta la vita quotidiananei delle prostitute romane che, tutte
Scarpa, Aldo Nove». vo libro di racconti. gli, metto le virgole, i punti. Non si minimi dettagli.Per esempio, quando il concentrate tra piazza del Popolo e
E' vero: sono proprio lì in bella «Nella prima categoria rientra- tratta di presunzione. Come chia- Papa si trasferisce ad Avignone,a Roma piazza Augusto Imperatore, ne ave-
mostra, nella libreria dello scritto- vano i critici più umorali, più deter- marlo? Un tic? Un'abitudine? Una crollano le importazionidi vino navigato vano finanziato la pavimentazione
re Luigi Malerba, al lato della fine- minati e aggressivi, nella seconda depravazione?». - così lo chiamavanodal momento che con sampietrini».
stra che affaccia sui Fori Imperia- quelli più descrittivi e testimoniali. Fin da ragazzo procedeva così? arrivava attraverso il Tevere in modo da L'anno scorso ha festeggiato i primi 50 an-
li e sul Colosseo. In fila ordinata ci Ovviamente io sono fuori da en- «Certo. A scuola il professore di ita- non ricevere troppi scossoni. Senza i ni dall'esordio. Le letture di quegli anni?
sono: Dei bambini non si sa niente trambe le categorie». Ne esiste una liano leggeva uno scrittore che mi beoni papalini la città non consumava». «Nel 1956 pubblico il racconto Le let-
della Vinci, Io non ho paura di Am- terza? «Niccolò Machiavelli diceva annoiava molto come Renato Fucini tere di Ottavia, in questi giorni ripro-
maniti, Occhi sulla graticola di di scegliere per ogni tipo di opera o brani ispirati di Silvio Pellico e si posto da Archinto. Ero arrivato a
Scarpa, Il compleanno dell'Iguana
della Ballestra e i romanzi della
un abito particolare. Per i classici
come Tito Livio, lascia intendere
commuoveva e piangeva. Io mette-
vo i punti e le virgole».
f Roma da Parma cinque anni prima.
Qui avevo affittato con Attilio Berto-
Campo: tutti autori che per età che indossava sontuose palandra- Altre passioni giovanili? lucci una bella casa di Roberto Lon-
anagrafica non hanno ancora com- «Mandrake e Jules Verne. I miei ge- ghi a via del Tritone. Era animata
piuto mezzo secolo.
«Sono loro i nuovi veri talenti»,
«Quando leggo, correggo, nitori erano cattolicissimi, avevano
quella che chiamavano la biblioteca
da strane presenze. Il pianoforte
suonava da solo. Le porte si apriva-
osserva Malerba, lettore molto so- sostituisco parole, opero proibita. Era nascosta dietro un ar- no all'improvviso. Le finestre pure.
fisticato, ironico e assai speciale, piccoli tagli, metto le virgole, madio. Una volta sono riuscito a Non era un ambiente troppo confor-
scrittore italiano dallo spirito sul- spostarlo». ALBERTO ARBASINO tevole per un esordiente. Cominciai
fureo, tra i più tradotti nel mondo, i punti. Un tic? Un’abitudine? Cos'ha trovato? Dall'Ellade a Bisanzio comunque a scrivere. Questo rac-
conosciuto e amato dal pubblico Una depravazione?» «Il libro più “audace” era la storia ADELPHI, pp. 264, €12
conto lo pubblicai su Cinema nuovo.
italiano fin dall'epoca della neoa- dell'Inquisizione spagnola. La loro Era la storia di una ragazza provin-
vanguardia. «Da uno di loro dun- ne. Mi ha sconcertato l'ultimo libro era censura politica, non morale». Una vera arbasinisana educazione ciale e un po' cretina approdata alla
que mi aspettavo il libro non dico di Ammaniti, Come dio comanda, Oggi continua a leggere sempre alla sentimentale e culturale. I questo Hollywood sul Tevere. Attricetta al-
del duemila ma del decennio. So- troppo ad effetto, troppo brutale. stessa maniera? racconto dell'estate del 1960, in cui le prime armi, fa il bagno nella Fon-
no ancora in attesa. Nessuno lo ha Mi sono chiesto: come vestirmi per «Certo. Mi piace anche impegnarmi alcuni ragazzi italiani decidono di evitare tana di Trevi e partecipa a un film
ancora scritto. Ma non ho perso le leggerlo?». su più libri in contemporanea. Per le Olimpiadi a Roma e di visitare invece che si chiama Dolce amore».
speranze». Proprio in questi giorni un nu- esempio, ho ricevuto Il profumo del- Olimpia (e gli altri luoghi della grecità Una storia già sentita: quattro anni do-
Questi scrittori non hanno fat- mero doppio della rivista «l'Illumi- la neve di Franco Matteucci. Ottima mitica) c'è proprio tutto Arbasino: po Anitona Ekberg farà anche lei un ce-
to, dunque, il gran balzo necessa- nista» celebra Luigi Bonardi, in ar- impressione. L'inizio in cui il prota- magnifico snob ricco di intuizioni e di lebre bagno nella «Dolce vita». Un pla-
rio per avere un posto di privile- te Malerba, come «uno dei narrato- gonista lotta contro il tempo va al presagi che racconta l'incombere del gio?
gio nel Gotha della nostra narrati- ri di più calcolata originalità di lin- passo per slancio immaginativo al turismo di massa. «Per niente. E' vero che il racconto
va, secondo il metro di un lettore- guaggio e di più esuberante e vigile precedente Festa al blu di Prussia, A proposito. Malerba è autore di «Il fu molto apprezzato da Federico
giudice un po' sdegnoso e molto fantasia»: così il critico Walter Pe- molto ben scritto. Poi sto leggendo fuoco greco». In principio aveva Fellini. Che mi fece tanti compli-
particolare. dullà lo colloca nel Pantheon. Tem- Quattro elementi di Cesare De Seta, immaginato una serie tivù in Usa: menti. Ma non è detto però che
«Il mio giudizio su Ammaniti, po fa all'università di Vienna, alla racconto molto teso di un rapimen- «Dirigenti televisivi che non avevano mai quattro anni dopo vi si sia ispirato».
Campo, Scarpa, Ballestra non è domanda «cosa lo spinge a scrive- to e di tensioni politico-sociali». nemmeno sentito nominare Bisanzio L'autore che più avverte come consan-
una valutazione critica. - continua re?», Malerba rispose: «Scrivo per Anche su questi autori opera con pen- avevano apprezzato l'idea. Quando si è guineo?
Malerba - E' l'esercizio di un intui- sapere cosa penso». na rosso-blu? passati alla ricerca dei finanziamenti, fu «Buster Keaton che corre giù per
to. Di cui però mi fido molto. Anni E cosa pensa quando legge? «Guardi che lo faccio su tutti, una giudicato negativamente qualcosa una collina inseguito da sassi rotolan-
fa mi capitò di dividere i critici let- «Sono onnivoro. Sdegno solo i libri coazione. Ho cominciato Franco ambientato in Grecia e a Bisanzio. E così ti che lui stesso ha spostato. Magnifi-
terari in due categorie, i Caproni gialli. Ma ho un modo molto partico- Cordero, L'armatura, di cui amo è nato il romanzo». ca rappresentazione delle angosciose
Dialettici e le Pecore Dogmati- lare di cimentarmi con la pagina. molto la vis polemica. Ma, date le di- perplessità dell'uomo moderno».

TUTTOlibri RESPONSABILE: NICO ORENGO. IN REDAZIONE: LUCIANO GENTA, BRUNO QUARANTA. E-MAIL: tuttolibri@lastampa.it SITO INTERNET: www.lastampa.it/tuttolibri/

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