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Fra teologia e dialettica: dialettici e antidialettici.

La prima fioritura della “scolastica”, la filosofia delle scuole medievali che si sviluppò dal IX al XIV
secolo nelle scuole monastiche, cattedrali e poi nelle università e che ebbe una notevole varietà di
correnti e dottrine, è caratterizzata dal conflitto fra:

DIALETTICI ANTIDIALETTICI

Tutti coloro che affrontano coloro che affrontano temi teologici


temi teologici usando i metodi del ricorrendo alla fede e ai contenuti
TRIVIO ( Grammatica, retorica e dialettica ) della Bibbia svalutando gli strumenti
razionali.
Anselmo da Besche (RETHORIMARCHIA) (Pier Damiani)

Un esempio di conflitto è la controversia sull’eucarestia tra Berengario di Tours( dialettico) e


Lanfranco di Pavia ( antidialettico ).
Berengario, analizzando grammaticalmente la formula eucaristica “ hoc est corpus meum” afferma che
essa esprime la presenza simbolica del Corpo di Cristo nell’eucaristica. Lanfranco invece basandosi
sulla Transustanziazione, ha un uso moderato della logica grammaticale per difendere la propria tesi.

Pier Damiani

Il De Divina onnipotentia è l’opera dell’esponente maggiore dell’antidialettica Pier Damiani, ispirata ad


un’osservazione di S. Gerolamo: “neanche Dio potrebbe ridare la verginità ad una fanciulla, se
l’avesse perduta. Ma , siccome Dio non può fare il male, lo potrebbe fare”. A differenza di Boezio,
Damiani sostiene che Dio se vuole può operare contro le leggi naturali e storiche, ad esempio può far sì
che Roma non sia mai esistita.

La sintesi scolastica di Anselmo.

Anselmo d’Aosta è la figura dominante dell’XI secolo che concilia pensiero dialettico con quello
antidialettico. Il suo pensiero man mano si evolve: dalla fiducia massima nella ragione ( Monologion )
passa a una posizione intermedia in cui chiede alla ragione di mettere in evidenza le certezze della fede
( Proslogion ) fino a giungere ad una posizione dogmatica e teologizzante ( Rivelazione ).

Il Monologion

Il Monologion del 1076 che significa letteralmente” discutere mentalmente tra sé” è l’opera attraverso
la quale Anselmo, partendo dalla considerazione delle cose create risale all’esistenza di un sommo
principio : nulla viene affermato solamente in base alla Bibbia , ma tutto è relativo alla verità e alla
ragione. Anselmo lo scrive con l’obiettivo di fondare positivamente la fede.

Prove posteriori all’esistenza di Dio ( partono dall’esperienza e risalgono a Dio )

Prima prova ( Bontà ) : esistono cose più o meno buone non potremmo dire che una cosa è migliore di
un’altra se non vi fosse un bene in sé. Quindi il sommo bene esiste.

Seconda prova ( Grandezza ): esistono cose più o meno grandi. Non potremmo dire che una cosa e
maggiore di un’altra se non vi fosse una grandezza massima: quindi il sommamente grande esiste.
Terza prova ( Perfezione ): esistono enti più o meno perfetti. Non potremmo distinguere enti più o
meno perfetti se non ci fosse un ente più perfetto di tutti:quindi l’ente perfettissimo esiste.

Quarta prova ( Valore ): esistono cose che valgono più di altre. Non potremmo distinguere cose che
valgono più di altre se non esistesse un valore sommo:quindi il sommo valore esiste.

Le quattro prove derivano dal gradualismo metafisico di Plotino per cui l’essere è concepito come una
scala di enti disposti secondo un ordine crescente di valore e grandezza, a capo di cui vi è Dio ( l’Uno,
il bene ).

Il Proslogion

Il Proslogion è un colloquio fra Dio e il credente e con quest’opera Anselmo vuole dimostrare ai propri,
attraverso un argomento ontologico quel sommo principio individuato nel Monologion.
Si parte dall’idea di Dio che esiste nella mente del……..

CREDENTE ATEO
( pensa ) ( pensa )

IDEA : Dio è una cosa di cui non si IDEA : Dio non esiste,intende ciò
può pensare nulla di più grande che dice, altrimenti l’idea
per cui Dio esiste non solo nel non avrebbe significato.
pensiero, ma anche nella realtà,
altrimenti sarebbe possibile affermare
l’esistenza di un ente più grande
sia nel pensiero che nella realtà.

ESISTENZA = PERFEZIONE INESISTENZA = IMPERFEZIONE

Siccome l’esistenza è una perfezione,


l’ateo, affermando l’inesistenza di Dio,
si contraddice.

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