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Giovanni PROSPETTIVA

Oggiana
D'INTERNI
Prospettiva d'interni

1.PROSPETTIVA CENTRALE: IMPOSTAZIONE

1. Il posizionamento dell'osservatore
Bisogna pensare al disegno della prospettiva come ad uno scatto di una fotografia. Il primo
passo, sia che in uno scatto fotografico che in nell'impostazione della prospettiva, è
posizionamento dell'osservatore.
La posizione dell'osservatore consente di scegliere cosa mettere in evidenza e da esso
dipenderà buona parte della chiarezza del disegno finale.

2 Il “Clipping” della prospettiva


Per “clipping” si intende la rimozione di oggetti che si trovano troppo vicini all'osservatore
(tali da nascondere buona parte degli oggetti) o troppo lontani (tali da renderne difficile la
comprensione). Per ritornare al parallelo con la fotografia può essere paragonato alla
profondità di campo.
Nella prospettiva d'interni il clipping è utilizzato per la rimozione delle pareti poste tra
l'osservatore e l'ambiente che si vuole rappresentare.

Prospettiva senza Clipping Prospettiva con Clipping

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Prospettiva d'interni

N.B. Le prospettive raffigurate sono state ottenute con l'ausilio di un software CAD che ha la
possibilità di impostare il Clip delle viste 3D.

3 Il quadro
Per quadro si intende la superficie su cui vengono proiettati i raggi prospettici.
Ricollegandoci all'esempio della ripresa fotografica, il quadro può essere paragonato con la
pellicola su cui viene impressa l'immagine ripresa.
Le dimensioni del quadro, in una prospettiva d'interni, dipendono strettamente dalle
dimensioni fisiche dell'ambiente da rappresentare:
● L'ALTEZZA: è l'altezza dell'ambiente da rappresentare (l'altezza massima nel caso ve
ne siano diverse); viene proiettata dalla vista laterale;
● LA LARGHEZZA: è la larghezza massima dell'ambiente visto dal lato in cui è posto
l'osservatore; viene proiettata dalla pianta.

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Prospettiva d'interni

4 Il punto di fuga
La posizione del punto di fuga dipende dalla posizione dell'osservatore e dalla sua altezza.

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Prospettiva d'interni

5 Proiezione delle linee parallele alla direzione di osservazione


● Direzione di osservazione
(tratteggio rosso)
● Linee parallele alla
direzione di osservazione
(linee continue blu)

● Direzione di osservazione
(tratteggio rosso)
● Linee parallele alla
direzione di osservazione
(linee continue blu)

Tutte le linee parallele alla direzione di osservazione (cioè la direzione verso cui
l'osservatore guarda) quando vengono proiettate sul quadro prospettico convergono sul
punto di fuga.

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Prospettiva d'interni

6 Punto di distanza
Il punto di distanza è un punto ausiliario che ci consente di proiettare le linee parallele al
quadro.

● Linee parallele al quadro


(linee continue di colore
magenta);
● Diagonale della griglia di base

Il punto di distanza si trova sempre sulla linea d'orizzonte e non deve mai essere coincidente
col punto di fuga ma deve essere situato a destra o sinistra di esso.

● Linea d'orizzonte
● Punto di distanza
● Diagonale della griglia di base

Unendo il Punto di Distanza con l'angolo opposto del quadro si ottiene la proiezione in
prospettiva della Diagonale della griglia di base. Tramite questa si riescono a disegnare le
linee parallele al quadro.

Dove la diagonale
incrocia le linee parallele
alla direzione
d'osservazione si traccia
una linea orizzontale.

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Prospettiva d'interni

La distanza tra il Punto di Distanza e il Punto di Fuga rappresenta la distanza tra


l'osservatore e il quadro. Da essa dipende una buona riuscita della prospettiva e un aspetto
più naturale. Anche se non si ricorre al posizionamento geometrico – che è basato
sull'angolo del campo visivo umano (circa 60°) - bisogna sempre stare attenti a lasciare una
congrua distanza tra il P.D. e il P.F.
Esempio di P.D. troppo vicino al P.F.:

Come si vede col ridursi della distanza tra PD e PF il disegno delle linee parallele al quadro
risulta più difficile man mano che ci si allontana dal quadro mentre la griglia appare distorta
in prossimità di questo.
Una simile prospettiva può essere paragonata ad una fotografia scattata con un
grandangolo: infatti per scattare grandi soggetti a distanze ravvicinate abbiamo bisogno di
aperture angolari molto ampie pregiudicando, tuttavia, la corretta percezione dello spazio.

7 La prospettiva dello spazio architettonico d'interni


Per iniziare la prospettiva d'interni dobbiamo avere ben chiare le dimensioni dello spazio da
rappresentare.

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Prospettiva d'interni

L'esempio in figura misura (all'interno):


● 11 di larghezza;
● 5 di profondità
● 5 di altezza.

Procediamo con la schematizzazione in prospettiva dello spazio architettonico.


Si inizia con l'impostazione del Punto di Fuga e del Punto di Distanza, quindi con il disegno
della griglia di base.

Notare che la griglia di base ha


dimensioni 11 x 11 mentre a noi serve
una griglia profonda solo 5 quadretti:
terremo quindi conto solo dei primi 5
quadretti di profondità.

Procediamo col tracciare le linee di fuga di pareti e soffitto alti 5 quadretti.

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Prospettiva d'interni

Qualcosa cambia quando si osserva la stanza dal lato corto.

In questo caso il metodo precedente concorrerebbe a


formare una griglia 5x5 mentre a noi occorre una griglia
5x11. Per ovviare al problema aggiungiamo, alla fine
della griglia, delle diagonali verso PD sino a raggiungere
la profondità desiderata.
In questo caso abbiamo dovuto aggiungere altre due
diagonali.

Per il resto si procede come prima.

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Prospettiva d'interni

8 Il disegno degli elementi architettonici di base: le bucature


Per elementi architettonici di base si intendono le bucature (porte e finestre), colonne,
lesene, gradini, aggetti e ribassamenti del soffitto.

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Escludendo la parete oggetto di clipping


(vedi paragrafo 1) riconosciamo in pianta 3
bucature che, seguendo le coordinate della
griglia si possono facilmente individuare
anche in prospettiva.

Una volta individuate le bucature procediamo con il disegno degli spessori di spalle,
architravi, davanzali e soglie.

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Prospettiva d'interni

9 Il disegno degli elementi architettonici di base: lesene e colonne

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Come per le bucature procediamo con


l'individuazione della posizione spaziale degli
elementi architettonici.

Dopo il posizionamento procediamo con il disegno delle facce del solido. Si tenga conto che
la maggior parte degli elementi architettonici sono schematizzabili con un parallelepipedo
(una comune scatola) per cui una volta trovata la base non resta che disegnarne le facce
laterali.

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