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Sul nome di Dio (il tetragramma YHWH) nella liturgia: il documento della Congregazione per il culto

Scritto da Redazione de Gliscritti: 28 /10 /2008 - 23:52 pm | Segnala questo articolo:

Riprendiamo dal sito del SIDIC il documento sul 'nome' di Dio nella liturgia !"GR#G$%&! '# ()%( '&*&"! #% '&S &+)&"$ S$ R$,#"%!R(, +rot- "o- 213/08/) )ettera alle on.erenze episcopali sul /"ome di 'io/ #minenza/#ccellenza0 Su diretti1a del Santo +adre0 in accordo con la ongregazione per la 'ottrina della 2ede0 questa ongregazione per il ulto 'i1ino e la 'isciplina dei Sacramenti ritiene con1eniente comunicare alle on.erenze episcopali quanto segue0 riguardo alla traduzione e pronuncia0 in contesto liturgico0 del "ome 'i1ino signi.icato nel sacro tetragramma0 ed un certo numero di diretti1e&- #sposizione 1- )e parole della Sacra Scrittura contenute nell/$ntico e nel "uo1o testamento esprimono 1erit3 c4e trascendono i limiti imposti dal tempo e dallo spazio- #sse sono la +arola di 'io espressa in parole umane e per mezzo di tali parole di 1ita0 lo Spirito Santo introduce i .edeli alla conoscenza della 1erit3 completa ed intera in modo tale c4e la +arola di risto 1iene ad a5itare nel .edele in tutta la sua ricc4ezza 6c.- G1 17:289 18:12015:$..inc4; la +arola di 'io scritta nei sacri testi sia conser1ata e trasmessa in maniera integrale e .edele0 ogni traduzione moderna del li5ro della <i55ia mira ad essere una trasposizione .edele ed accurata dei testi originali- (n tale s.orzo letterario ric4iede c4e il testo originale sia tradotto con la massima integrit3 ed accuratezza0 senza omissioni o addizioni per quel c4e riguarda il contenuto0 e senza introdurre glosse esplicati1e o para.rasi c4e non appartengono al testo stessoRiguardo al "ome di 'io0 i traduttori de1ono usare la pi= grande .edelt3 e rispetto- &n particolare0 > dic4iarato nell/&struzione )iturgiam aut4enticam 6n- 71:: in accordo con una immemore tradizione0 gi3 e1idente nella 1ersione dei /Settanta/ sopra menzionata0 il "ome di 'io !nnipotente espresso dal tetragramma e5raico e reso in latino con la parola 'ominus0 de1e essere tradotto in qualunque 1ernacolo da una parola di signi.icato equi1alente ?&u@ta traditionem a5 immemora5ili receptam0 immo in 6---: 1ersione A)BB 1irorumC iam perspicuam0 nomen 'ei omnipotentis0 sacro tetragrammate 4e5araice ?sicD e@pressum0 latine 1oca5ulo A'ominusC in qua1is lingua populari 1oca5ulo quodam eiusdem signi.icationis reddatur-CD"onostante questa c4iara norma0 in anni recenti > in1alsa la pratica di pronunciare il "ome proprio del 'io di &sraele0 conosciuto come santo o di1ino tetragramma0 scritto con quattro consonanti dell/al.a5eto e5raico nella .orma ?testo e5raico: Eod-FaG-*a1-FaGD0 EFHF- )a pratica di

1ocalizzarlo si tro1a sia nella lettura dei testi 5i5lici c4e nel )ezionario0 come anc4e nelle preg4iere e negli inni0 e ricorre in di1erse .orme scritte e parlate0 come0 per esempio0 AEa4Ie40C AEa4IeC0 AJa4Ie40C Ja4Ie0C AJa1e0C AEe4o1a40C etc- +ertanto0 con la presente lettera0 > nostra intenzione esporre alcuni .atti essenziali c4e soggiacciono alla norma menzionata e sta5ilire alcune diretti1e da osser1are in questa materia2- )a 1enera5ile traduzione greca dell/$ntico %estamento0 c4iamata Settanta0 mostra una serie di appellati1i di1ini tra i quali 1i > il sacro "ome di 'io ri1elato nel tetragramma EFHF 6?Fe5reI te@t: Eod-FaG-*a1-FaGD:- ome espressione dell/in.inita grandezza e maest3 di 'io0 .u ritenuto c4e .osse impronuncia5ile e perciK .u sostituito nella lettura della Sacra Scrittura mediante l/uso di un nome alternati1o: L$donaiL0 c4e signi.ica LSignore-L )a traduzione greca dei Settanta0 datata all/ultimo secolo prima dell/era ristiana0 4a regolarmente reso il tetragramma e5raico con la parola greca /MGrios/0 c4e signi.ica /Signore/- +oic4; il testo della Settanta 4a costituito la <i55ia della prima generazione dei cristiani di lingua greca0 nella cui lingua .urono scritti tutti i li5ri del "uo1o %estamento0 anc4e questi cristiani dal principio non pronunciarono mai il tetragramma di1ino- Nualcosa di simile succede1a anc4e per i cristiani di lingua )atina0 la cui letteratura iniziK ad emergere dal secondo secolo0 come la *etus )atina prima e la *ulgata di San Girolamo poi0 a..ermano: anc4e in queste traduzioni il tetragramma era regolarmente sostituito dalla parola latina L'ominumL0 corrispondente sia all/e5raico L$donaiL c4e al greco LMGriosL- )o stesso accade per la recente "eo-1ulgata c4e la 4iesa utilizza nella )iturgiaNuesto .atto 4a a1uto importanti implicazioni per la stessa ristologia del "uo1o %estamento&n.atti0 quando San +aolo0 riguardo alla croci.issione0 scri1e c4e L+er questo 'io lo 4a sopraesaltato ed insignito di quel "ome c4e > superiore a ogni altro nomeL 62il 20O:0 egli non intende altro c4e il nome LSignoreL0 per cui continua: Logni lingua proclami0 c4e Ges= risto > SignoreL 62il 2:119 c.&s 72:8: A&o sono il Signore9 questo > il mio nomeL:)/attri5uzione di questo titolo al risto Risorto corrisponde esattamente alla proclamazione della sua di1init3- &l titolo0 in.atti0 di1enta intercam5ia5ile tra il 'io d/&sraele e il ,essia della .ede cristiana0 anc4e se non > di .atto uno dei titoli utilizzati per il ,essia d/&sraele- &n senso strettamente teologico questo titolo si tro1a gi30 per esempio0 nel primo *angelo canonico 6c.- ,t 1:20: A)/angelo del Signore appar1e a Giuseppe in sognoL: e qui appare come una regola per le citazioni dell/$ntico testamento nel "uo1o 6c.- $t 2:20: A&l sole si tras.ormer3 in tene5re P prima c4e 1enga il giorno del SignoreL 6Gl 3:7:9 1 +t 1:25: Ala parola del nostro 'io rimarr3 in eterno 6&s 70:8::- &n ogni caso0 in senso propriamente cristologico0 a parte il testo citato in 2il 20O-110 si ricordano Rom 10:O 6Ase tu pro.esserai con la tua 5occa Ges= come Signore0 e crederai nel tuo cuore c4e 'io lo 4a risuscitato da morte0 sarai sal1atoC:0 1 or 2:8 6Anon a1re55ero croci.isso il Signore della gloriaC:0 1 or 12:3 6Anessuno puK dire: QGes= SignoreR0 se non in 1irt= dello Spirito SantoC: e la .ormula .requente c4e si ri.erisce ai cristiani c4e 1i1ono Lnel SignoreL 6Rm 18:29 1 or S:229 1 %es 3:89 etc-:3: 'a parte della 4iesa0 e1itare di pronunciare il tetragramma del nome di 'io 4a0 perciK0 le sue ragioni- $ parte il moti1o puramente .ilologico0 c/> anc4e quello di restare .edeli alla tradizione della 4iesa degli inizi0 c4e mostra come il tetragramma sacro non .u mai pronunciato nel contesto cristiano0 n; tradotto in nessuna delle lingue in cui la <i55ia > stata tradotta&&- 'iretti1e: $lla luce di quanto esposto0 do1ranno essere osser1ate le seguenti diretti1e: 1: "elle cele5razioni liturgic4e0 nei canti e nelle preg4iere0 il nome di 'io nella .orma del

tetragramma EFHF non de1e essere n; usato n; pronunciato2: +er la traduzione dei testi 5i5lici in lingua moderna0 destinata all/uso liturgico della 4iesa0 de1/essere seguito quanto gi3 prescritto nel n- 71 della &struzione / )iturgiam aut4enticam/0 cio> c4e il tetragramma di1ino 1enga reso col suo equi1alente $donai/MGrios: A)ordC0 ASignoreC0 ASeigneurC0 AFerrC0 ASeTorC0 etc3: %raducendo0 in contesto liturgico0 testi in cui siano presenti0 uno dopo l/altro0 sia il termine e5raico /$donai/ c4e il tetragramma EFHF0 il primo de1e essere tradotto con /Signore/ e il secondo con /'io/0 similmente a quanto a11iene nella traduzione greca dei Settanta e nella traduzione latina della *ulgata'alla ongregazione per il ulto di1ino e la 'isciplina dei Sacramenti0 2O giugno 2008 2rancis ard- $rinze0 +re.etto $l5ert ,alcolm RanUit40 $rci1esco1o0 Segretario ?%raduzione a cura del S&'& -RomaD

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