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Le pagine che seguono costituiscono il puntuale resoconto di una lunga conversaz

ione tra Bill Moyers, una delle grandi firme del giornalismo americano, e Joseph
Campbell. Parte della conversazione ebbe luogo allo Skywalker Ranch di George L
ucas, il celebre regista e produttore che ha pubblicamente riconosciuto l'enorme
influenza degli studi mitologici di Campbell sul suo cinema. "Perch abbiamo biso
gno della mitologia?": questa domanda ricorre in varie forme nel testo e ne rapp
resenta, in un certo senso, il filo conduttore. Campbell non si sottrae al compi
to di offrire al lettore una risposta chiara ed esauriente. I miti, per lui, non
sono soltanto i "resti" del mondo antico che coprono le pareti del nostro siste
ma interiore di credenze, come i cocci del vasellame rotto in un sito archeologi
co. I miti, e i rituali che li evocano, riaffiorano puntualmente in molte delle
cose della vita di oggi, dalla religione alla guerra, dall'amore alla morte, poi
ch riposano sulla "continua necessit della psiche umana di trovare un centro fatto
di principi profondi". Senza cesure e tuttavia senza contrasti, il grande studi
oso parla liberamente di tradizioni e racconti egizi e greci, ebraici e indiani,
islamici e pellerossa, di narrazioni bibliche e chansons de geste, delle trib de
ll'Oceania e di Martin Luther King, della cattedrale di Chartres, di John Wayne,
Re Art e Star Wars, accomunandoli nella sua affabulazione di cantore del potere
del mito.
Re Art e Star Wars, accomunandoli nella sua affabulazione di cantore del potere
del mito
Re Art e Star Wars, accomunandoli nella sua affabulazione di cantore del potere
del mito
Re Art e Star Wars, accomunandoli nella sua affabulazione di cantore del potere
del mito
Re Art e Star Wars, accomunandoli nella sua affabulazione di cantore del potere
del mito
Re Art e Star Wars, accomunandoli nella sua affabulazione di cantore del potere
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