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Pirandello, figlio di Stefano e Caterina Ricci-Gramitto, appartenenti a famiglie

di agiata condizione borghese, dalle tradizioni risorgimentali, nacque nel 1867


in contrada Cvusu a Girgenti (Agrigento).
Nell'imminenza del parto che doveva avvenire a Porto Empedocle, per un'epidemia
di colera che stava colpendo la Sicilia, il padre Stefano aveva deciso di trasfe
rire la famiglia in un'isolata tenuta di campagna per evitare il contatto con la
pestilenza. Porto Empedocle, prima di chiamarsi cos, era una borgata (Borgata Mo
lo) di Girgenti (l'odierna Agrigento).
Quando nel 1853 si decise che la borgata divenisse comune autonomo La linea di co
nfine fra i due comuni venne fissata all'altezza della foce di un fiume essiccat
o che tagliava in due la contrada chiamata "u Cvuso" o "u Cusu" (pantaloni) [...]
Questo Cvuso apparteneva met al nuovo comune di Porto Empedocle e l'altra met al Co
mune di Girgenti [...] A qualche impiegato dell'ufficio anagrafe parse che non e
ra cosa [che si scrivesse che qualcuno fosse nato in un paio di pantaloni] e can
gi quel volgare "Cusu" in "Caos".[1]
Il padre, Stefano Pirandello, aveva partecipato tra il 1860 e il 1862 alle impre
se garibaldine; aveva sposato nel 1863 Caterina, sorella di un suo commilitone,
Rocco Ricci Gramitto.
Il nonno materno di Luigi, Giovanni Ricci Gramitto, era stato tra gli esponenti
di spicco della rivoluzione siciliana del 1848-49 ed escluso dall'amnistia al ri
torno del Borbone era fuggito in esilio a Malta dove era morto un anno dopo, nel
1850, a soli 46 anni.[2]
Il nonno paterno, Andrea, era stato un armatore e ricco uomo d'affari di Pra', o
ra quartiere di Genova. La famiglia di Pirandello viveva in una situazione econo
mica agiata, grazie al commercio e all'estrazione dello zolfo.
I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

La casa natale di Pirandello, in localit Caos


L'infanzia di Pirandello non fu sempre serena ma, come lui stesso avrebbe raccon
tato nel 1935, fu caratterizzata anche dalla difficolt di comunicare con gli adul
ti e in specie con i suoi genitori, in modo particolare con il padre. Questo lo
stimol ad affinare le sue capacit espressive e a studiare il modo di comportarsi d
egli altri per cercare di corrispondervi al meglio.
Fin da ragazzo soffriva d'insonnia e dormiva abitualmente solo tre ore per notte
.[3]

Luigi adolescente (Agrigento, 1884)


Il giovane Luigi era molto devoto alla Chiesa cattolica grazie all'influenza che
ebbe su lui una serva di famiglia, che lo avvicin alle pratiche religiose, ma in
culcandogli anche credenze superstiziose fino a convincerlo della paurosa presen
za degli spiriti. La chiesa e i riti della confessione religiosa gli permettevan
o di accostarsi ad un'esperienza di misticismo, che cercher di raggiungere in tut
ta la sua esistenza.[4]
Si allontan dalle pratiche religiose per un avvenimento apparentemente di poco co

nto: un prete aveva truccato un'estrazione a sorte per far vincere un'immagine s
acra al giovane Luigi; questi rimase cos deluso dal comportamento inaspettatament
e scorretto del sacerdote che non volle pi avere a che fare con la Chiesa, pratic
ando una religiosit del tutto diversa da quella ortodossa.[5]
Dopo l'istruzione elementare impartitagli da maestri privati, and a studiare in u
n istituto tecnico e poi al ginnasio. Qui si appassion subito alla letteratura. A
soli undici anni scrisse la sua prima opera, "Barbaro", andata perduta. Per un
breve periodo, nel 1886, aiut il padre nel commercio dello zolfo, e pot conoscere
direttamente il mondo degli operai nelle miniere e quello dei facchini delle ban
chine del porto mercantile.
Inizi i suoi studi universitari a Palermo nel 1886, per recarsi in seguito a Roma
, dove continu i suoi studi di filologia romanza che poi, anche a causa di un ins
anabile conflitto con il rettore dell'ateneo capitolino, dovette completare su c
onsiglio del suo maestro Ernesto Monaci, a Bonn[6] (1889).
A Bonn, importante centro culturale di quei tempi, Pirandello segu i corsi di fil
ologia romanza ed ebbe l'opportunit di conoscere grandi maestri come Franz Bcheler
, Hermann Usener e Richard Frster. Si laure nel 1891 con una tesi sulla parlata ag
rigentina "Foni ed evoluzione fonetica del dialetto di Girgenti" (Laute und Laut
entwicklung der Mundart von Girgenti), in cui descrisse il dialetto della sua ci
tt e quelli dell'intera provincia, che suddivise in diverse aree linguistiche. Il
tipo di studi gli fu probabilmente di fondamentale aiuto nella stesura delle su
e opere, dato il raro grado di purezza della lingua italiana utilizzata.
Nella citt tedesca alla fine di gennaio del 1890 conobbe a una festa in maschera
la giovane Jenny Schulz-Lander, della quale si innamor e con cui and ad abitare ne
lla pensione tenuta dalla madre della ragazza[7]. A lei dedicher i versi di Pasqu
a di Gea dove la descriveva come lucifera fanciulla, tu che il mio tutto sei e pu
r, forse, sei nulla e la ricorder anche nei versi di Fuori di chiave: Fuori la neve
eterna fiocca; / piano l'uscio s'apre e, un dito in bocca, / entra scalza Jenny
...[8] Quarant'anni dopo, Pirandello ormai famoso, durante un soggiorno a New Yor
k ricevette un biglietto, a cui non rispose, da Jenny, che nel frattempo era div
entata scrittrice.[9]
Il matrimonio[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1892 Pirandello si trasfer a Roma, dove pot mantenersi grazie agli assegni men
sili inviati dal padre. Qui conobbe Luigi Capuana che lo aiut molto a farsi strad
a nel mondo letterario e che gli apr le porte dei salotti intellettuali dove ebbe
modo di conoscere giornalisti, scrittori, artisti e critici.
Nel 1894, a Girgenti, Pirandello spos Maria Antonietta Portulano, figlia di un ri
cco socio del padre. Questo matrimonio concordato soddisfaceva anche gli interes
si economici della famiglia di Pirandello.[10] Nonostante ci tra i due coniugi na
cque veramente l'amore e la passione. Grazie alla dote della moglie, la coppia g
odeva di una situazione molto agiata, che permise ai due di trasferirsi a Roma.
Nel 1895, a completare l'amore tra gli sposi, nacque il primo figlio: Stefano (1
895 1972) , a cui seguirono due anni dopo, Rosalia (Lietta) (1897-1971) e nel 1899
Fausto (1899 1975).

Maria Antonietta Portulano


Il crollo finanziario e la malattia della moglie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1903, un allagamento e una frana nella miniera di zolfo di Aragona di propri
et del padre, nella quale era stata investita parte della dote di Antonietta, e d
a cui anche Pirandello e la sua famiglia traevano un notevole sostentamento, li
ridusse sul lastrico[11].
Questo avvenimento accrebbe il disagio mentale, gi manifestatosi, della moglie di
Pirandello, Antonietta. Ella era sempre pi spesso soggetta a crisi isteriche, ca
usate anche dalla gelosia, a causa delle quali o lei rientrava dai genitori in S
icilia, o Pirandello era costretto a lasciare la casa. La malattia prese la form
a di una gelosia delirante e paranoica, che la portava a scagliarsi contro tutte
le donne che parlassero col marito, o che lei pensava che volessero avere un qu
alche tipo di rapporto con lui; perfino la figlia Lietta susciter la sua gelosia[
12], e a causa del comportamento della madre tenter il suicidio e poi se ne andr d
i casa.[13] La chiamata alle armi di Stefano nella Grande Guerra peggior ulterior
mente la sua situazione mentale .[14]
Solo diversi anni dopo, nel 1919, egli, ormai disperato, acconsent che Antonietta
fosse ricoverata in un ospedale psichiatrico.[11][14] Antonietta Portulano mori
r in una clinica per malattie mentali di Roma, sulla via Nomentana, nel 1959 a 88
anni di et.[14] La malattia della moglie port lo scrittore ad approfondire, porta
ndolo ad avvicinarsi alle nuove teorie sulla psicoanalisi di Sigmund Freud, lo s
tudio dei meccanismi della mente e ad analizzare il comportamento sociale nei co
nfronti della malattia mentale.[14]
Spinto dalle ristrettezze economiche e dallo scarso successo delle sue prime ope
re letterarie, e avendo come unico impiego fisso la cattedra di stilistica all'I
stituto superiore di magistero femminile (che tenne dal 1897 al 1922)[11], lo sc
rittore dovette impartire lezioni private[11] di italiano e di tedesco, dedicand
osi anche intensamente al suo lavoro letterario. Dal 1909 inizi anche una collabo
razione con il Corriere della Sera.
Il primo grande successo[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Pirandello (1920)


Il suo primo grande successo fu merito del romanzo Il fu Mattia Pascal, scritto
nelle notti di veglia alla moglie paralizzata nelle gambe.[15] Il libro fu pubbl
icato nel 1904 e subito tradotto in diverse lingue. La critica non dette subito
al romanzo il successo che invece ebbe tra il pubblico. Numerosi critici non sep
pero cogliere il carattere di novit del romanzo, come d'altronde di altre opere d
i Pirandello.
Perch Pirandello arrivasse al successo si dovette aspettare il 1922, quando si de
dic totalmente al teatro. Lo scrittore siciliano aveva rinunciato a scrivere oper
e teatrali, quando l'amico Nino Martoglio gli chiese di mandare in scena nel suo
Teatro Minimo presso il Teatro Metastasio di Roma alcuni suoi lavori: Lumie di
Sicilia e l' Epilogo, un atto unico scritto nel 1892. Pirandello acconsent e la r
appresentazione il 9 dicembre del 1910 dei due atti unici ebbe un discreto succe
sso. Tramite i buoni uffici del suo amico Martoglio anche Angelo Musco volle cim
entarsi con il teatro pirandelliano: Pirandello tradusse per lui in siciliano Lu
mie di Sicilia, rappresentato con grande successo al Teatro Pacini di Catania il
1 luglio 1915. Cominci da questa data la collaborazione con Musco che incominci a
guastarsi dopo qualche tempo per la diversit di opinioni sulla messa in scena di
Musco della commedia Liol nel novembre del 1916 al teatro Argentina di Roma[16]: G
ravi dissensi di cui Pirandello scriveva nel 1917 al figlio Stefano.[17]
Dalla Grande Guerra al Nobel: il successo internazionale[modifica | modifica wik

itesto]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Teatro d'Arte di Roma.
La guerra fu un'esperienza dura per Pirandello; il figlio Stefano venne infatti
imprigionato dagli austriaci, e, una volta rilasciato, ritorn in Italia gravement
e malato e con i postumi di una ferita. Durante la guerra, inoltre, le condizion
i psichiche della moglie si aggravarono al punto da rendere inevitabile il ricov
ero in manicomio (1919) dove rimase, come detto, sino alla morte.[14] Dopo la gu
erra, lo scrittore si immerse in un lavoro frenetico, dedicandosi soprattutto al
teatro. Nel 1925 fond la Compagnia del Teatro d'Arte di Roma con due grandissimi
interpreti dell'arte pirandelliana: Marta Abba e Ruggero Ruggeri. Con questa co
mpagnia cominci a viaggiare per il mondo: le sue commedie vennero rappresentate a
nche nei teatri di Broadway. Nel giro di un decennio arriv ad essere il drammatur
go di maggior fama nel mondo, come testimonia il premio Nobel per la letteratura
ricevuto nel 1934.[14] Degno di nota fu lo stretto rapporto con la giovane Abba
, sua musa ispiratrice, della quale Pirandello, secondo molti biografi e conosce
nti, era innamorato forse solamente in maniera platonica.[18][19][20]
Molte delle opere pirandelliane cominciavano intanto ad essere trasposte al cine
ma: Pirandello andava spesso ad assistere alla lavorazione dei film; and anche ne
gli Stati Uniti, dove famosi attori e attrici di Hollywood, come Greta Garbo, in
terpretavano i suoi soggetti. Nell'ultimo di questi viaggi (1935) and a trovare,
su invito, Albert Einstein a Princeton. In una conferenza stampa Pirandello dife
se con veemenza la politica estera del fascismo, con la guerra d'Etiopia, accusa
ndo i giornalisti statunitensi di ipocrisia, citando il colonialismo contro i na
tivi americani.[21]
Pirandello e la politica: l'adesione al fascismo[modifica | modifica wikitesto]
Pirandello non aveva mai preso specifiche posizioni politiche, tranne l'ammirazi
one per il patriottismo garibaldino di famiglia, unica certezza in un'epoca di c
risi. L'idea politica di fondo di Pirandello era legata principalmente a questo
patriottismo risorgimentale. Una sua lettera apparsa nel 1915 sul Giornale di Si
cilia testimonia gli ideali patriottici della famiglia, proprio nei primi mesi d
allo scoppio della Grande Guerra durante la quale il figlio Stefano fu fatto pri
gioniero dagli austriaci e rinchiuso, per la maggior parte della prigionia, nel
campo di concentramento di Pian di Boemia, presso Mauthausen. Pirandello non riu
sc a far liberare il figlio malato neppure con l'intervento del papa Benedetto XV
.[22]
Nella sua vita condivise alcune delle idee dei giovani Fasci siciliani e del soc
ialismo; ne I vecchi e i giovani si nota come l'idea politica di Pirandello era
stata oscurata dalla riflessione "umoristica". Per Pirandello, i siciliani aveva
no subto le peggiori ingiustizie dai vari governi italiani: questa l'unica idea f
orte che ci presenta.
Nella prima guerra mondiale, come detto, fu un interventista, anche se avrebbe p
referito che il figlio non partecipasse in prima linea alla guerra, cosa che inv
ece Stefano far, arruolandosi volontario immediatamente e rimanendo ferito e prig
ioniero degli austriaci, situazione che sar estremamente angosciosa per lo scritt
ore.[23] Nel primo dopoguerra non ader subito ai Fasci di combattimento, tuttavia
pochi anni dopo espliciter l'adesione al fascismo, ormai istituzionalizzato. Il
28 ottobre 1923 fu ricevuto da Mussolini a Palazzo Chigi. Il 17 settembre 1924 P
irandello chiese l'iscrizione al PNF inviando un telegramma a Mussolini, pubblic
ato subito dall'agenzia Stefani:
Eccellenza, sento che questo per me il momento pi proprio di dichiarare una fede
nutrita e servita sempre in silenzio. Se l'E.V. mi stima degno di entrare nel Pa
rtito Nazionale Fascista, preger come massimo onore tenermi il posto del pi umile

e obbediente gregario. Con devozione intera.[24]


Il telegramma arrivava in un momento di grande difficolt per il presidente del Co
nsiglio dopo il ritrovamento il 16 agosto del corpo dell'on. Giacomo Matteotti.[
24]
Per la sua adesione al fascismo, Pirandello fu pubblicamente duramente attaccato
da alcuni intellettuali e politici italiani fra cui il deputato liberale Giovan
ni Amendola che in un articolo arriv a dargli dell'"accattone" che voleva a tutti
i costi divenir senatore del Regno.[25] Pirandello, pur non ritrovandosi caratt
erialmente con Mussolini e molti gerarchi, che riteneva persone troppo rozze e v
olgari[26], oltre che poco interessati alla vera arte[27], non rinneg mai la sua
adesione al fascismo, motivata tra le altre cose da una profonda sfiducia nei re
gimi socialdemocratici (cos come non si interess mai del marxismo, solo ne I vecch
i e i giovani mostra un leggero interesse per il socialismo), regimi nei quali s
in da inizio novecento si andavano trasformando le democrazie liberali, che rite
neva a loro volta corrotte, portando ad esempio gli scandali dell'et

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