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KARL POLANYI UN MODELLO ANTROPOLOGICO DELL’ECONOMIA EI} Societa e economia Mario Neve* Appunti di geografia della grande trasformazione Com’é noto, per Polanyi la vera novita della “nostra epoca” & la nascita di un sistema di mercati autoregolati che hanno plasmato le istituzioni sociali fino a trasfor- marle in una societa di mereato: cio in un'eccezione as- soluta dal punto di vista storico ed aniropologico, tesi cen- tralc che promana da La grande trasformazione verso tutte fe ramificazioni successive dell’ opera polanyiana: Tl passo cruciate fu questo: il lavoro ¢ la terra furono trasformate fn mere, ossia furono uuttai come se fossero stati prodotti per essere vendut (,..J Si md cupire tart la portata di un tale passo se i rammenta che “lavoro” noe. che un sinonimo di “uomo™, ¢ “terra” non & che wn sinonimo di “natura”. cuore della teoria polanyiana sta dunque nella dimostra~ zione dei meccanismi di “autodifesa della societa” dall"omologazione culturale indotta dai price-making ‘markets, meccanismi per lui sempre presenti nella storia, € cche insisteri ad individuare anche nelle esperienze poste- riori agli anni trenta, nelle quali si mostra in maniera sempre pid trasparente Ia “complicita”™ tra societa e forze: ‘economiche di mercate che, attraverso la mediazione sta~ tale, disegneri i lineamenti di quella «complementarit2 di mereato e interventos" di cui eggi sono in discussione i li- iti ed il futuro possibile. ‘Al di 1a di queste evidenti forzature perd I'ereditd po- Janyiana si presenta feconda in pid di un aspetto ¢ in queste brevi note vorremmo mettere in rilievo una direzione di ri- ‘cerca a nostro parere-immeritatamente trascurata. 1. Ci si 2 chiesti di frequente cosa leghi il Polanyi della Grande trasformazione a quello delle ricerche antropolo- sgiche sulle societa antiche. Nella sua prima opera egli * Doctore di rierea in Gengratta urbana ¢ regionale caltore della ma~ teria all" Universita i Bologna. ag. 46 — INCHIESTA = LUGLIO-DICEMBRE 1997 temi che diverranno centrali negli jodo della sua esistenza, con il fine di mostrare il contesto di eccerionalita che circonda T'appa- rire della modema societi di mereato. Uno degli elementi pi rilevanti ¢ controversi della sua elaborazione teorica riguarda l"analisi di quegli esempi storici di ativith econo- miche presenti nelle societ primitive ed arcaiche che con- figurano relazioni di scambio classificate usualmente sotto la voce “mercati”. La parola ‘mercato’ infatti, per la sua centralita all’interno delle teorie sulle origini del capita- lismo e per la sua polivalenza interpretativa dal punto di vista storico, si @ prestata spesso alla formulazione di teo- rrizzazioni di segno opposto fino a diventare un vero ¢ pro- prio Restbegniff. E ben nota la critica condotta su questo punto da Fernand Braudel a Polanyi a proposite del!’ pretazione del rapporto tra scambio € mercato, in cui lo studioso: francese, oltre a separare concettualmente ¢ dal punto di vista storico economia di mereato dal capita- lismo, arriva al punto di estendere la prima a categoria centrale della vita economica, avente come limite infe- riore soltanto I'autoconsumo-¢ come limite superiore lau- torith dello Stato, L'unica distinzione interna all'economia di mereato @, per Braudel, quella tra public market ~ in cui i traffici sono a carattere locale 0 a corto raggio, © anche a i Iungo raggio ma con una cadenza, un ritmo riconosci- jc, regolare, prevedibile — ¢ private marker, la cui carat- teristica principale & i! tentativo continuo, da parte dei mercanti, di aggtrare le regole tadizionali del mercato pub- blico, regole spesso-rigide*. Ora, al di IA della indicazione del nisie ative degl i” Suctali — cid che Polanyi chiamava “strutture” 0 “basi istitazionali” [institutional sup- ports] economiche © non economiche, che non possiedono i necessith caratere formale’ ~ nel processo: di struttura- zione dell’ economia di mereato e del capitalismo in partico- lare#, non si pud negare la tentazione braudeliana della cidentificazione della storia economica con Ia storia del ereato=, mente per Polanyi «i mercati precapitalistici non sono prefigurazioni imperfette del mercato autoregolato, ma hanno una loro propria consistenza in quanto “embedded” nel texsuto delle rispettive societi”. In questo risiede I'im- perativo che ha ricondotto Polanyi ne! periodo “americano” verso cid che @ situato storicamente ed analiticamente af di fuori del modemo sistema di mercato Da qui la difficolta, apparentemente insormontabile, di elaborare modelli che concitino il rigore sistematico pre- sente nello sforzo teorice polanyiano ~ che sowolines in maniera netta la necessith di punti di vista di eonsiderare il rapporto tra istituzioni ed attivita econo- miche non in termini meramente oppositivi o inglobanti, madi interrelazione complessa’. Il correttivo braudeliano della “complicita” sociale evi- denzia certamente, come si é visto, il punto debole della co- struzione teorica dello studioso ungherese, ma tale indica- zione va recuperama ad un livello teorico superiore all'in- temo di una “concezione sostanziale della societ2 sowoli- rneando: con questo Meecezionalita eostituita dalla societa di mercato, Se si porta alle estreme conseguenze la posi- zione di Polanyi una concezione sostanziale dell'economia, it senso stretto, non & ‘mai esistitané pud esistere: infari, laddove T'economin si presenta incorporata nella societ, ba senso-soltanto parlare di una conce 2igne sostanaiale della societ®, mentre dove |'eeopomia si & eman- cipata dalle isttuzioni social diventando un sistema. antoregotato, non pud non affermarsi una concetione formale dell'economia!®. In tal modo, ponendosi dal punto di vista della societé nel ‘suo complesso, I'economia evidenzia maggiormente il suo ‘ruolo nei confronti sia delle relazioni di potere ehe dei, ‘processi di mobiliti sociale, disvelando, per mezzo della ‘dinamiea processo/istituzione «la polarita tra movimento-¢ stabilit tra mutamento e ondines"™ Ma vi é un altro punto cardine presente nella teoria po- lanyiana e per lungo tempo trascurato, © meglio sottovalu- tato: lo spazio come dimenstone analitica, Se questo ele- ‘mento dell’analisi in Bratidel — il quale segue fedelmente la Iezione vidaliana attraverso la mediazione di Lucien Febvre!? ~& stato messo-a frutio da una concezione della ge- resi del capitalismo che prova ad inglobare elementi come i paesi in via di sviluppo ¢ I'economnia sommersa”, in Polanyt invece resta abbastanza in ombra nonostante presenti pid di ‘un aspetto innovative, se si tiene conto dell’arco temporale della sua elaborazione. Polanyi forma la propria tearia partendo dalla constatazione dell'cccezionalith della societd di mereato nel period com- preso ta gli anni venti la seconda guerra mondiale, quindi re] momento in cui venivano al pettine (utti i modi del rap- por tm liberalisim, stablith sociale e meccanismi di mer- cato. Fin dalla prinia opera Polanyi individua in maniera precisa quelle modalith di incorporarione delle attivith evo- omiche nel tessuto sociale — le “forme (o modelli) di inte ‘grazione' [forms, pasterns of inte,gration}"* — che in seguito saranno compleiate, nell’analisi istituzionale delle economic storiche, con il rilevamento, allinterno di ogni proceso eco~ nomico inteso come interazione tra yomo © ambiente, dei “movimenti appropriativifubicativi” [appropriational/loca- tional movements), Si watta det due generi di azione sociale, in sastanza, a cui & possibile ricondurre ogni mutamento in- otto dalle attivita economiche: movimenti appropriativi (0 appropriazionali), cioé il “passaggio di mano” di un bene tra persone © gruppi © movimenti ubicativi (o locativi), ciot bo ‘spostamento nello spazio dei beni, Al prime gruppo appar- tengono le transaziont ¢ le cessioni, al secondo la produ- ionee il rrasporto'. ‘La teoria polanyiana si distacca nettamente da quella eondi- zione, favorita dalla scuola neoclassica dell’economia, per cui «l’uomo ha sempre saputo di vivere nello spazio, I'eeo- nomista ha finto a volte di ignorarlo»'®, La scomparsa della ddimensione spaziale dall"analisi coonamica nel XIX. secolo =dimensione ben presente invece nelle analisi dei tratatisti tra il XVI ed il XVIII secolo ~ ha contribuito a generare quell’economicismo combattuto per tutta la vita dx Polanyi. ‘Quuindo Jo stesso Braudel ha posto al centro: del proprio mo- dello dela genesi e dinamica det capitalismo lo spazio ge0- grafico ha dato T'impressione di una rivoluzione penteco- Stale", mentre si trattava del'abile applicazione, come si & ‘eto, della lezione di Vidal de la Blache (il quale traduceva la lezione della geografia tedesca) ¢ di Von Thiinen. Quest'ultimo sicuramente, insieme a Lasch, srappresenta indubbiamente il solo legame, il solo ponte tra le teorie di jeri € quelle attuali; purttoppo & un ponte molto stretto, che hha lasciato passare soltante una parte delle ricerche del XVIII secolos'*, Nei nostri anni novanta un economists americano molto 4: la page specializzato nel commercio in- temarionale, potevaafTermare com artata ingenuita: area un anno fa mi sono reso conto pid © mena improvvisa~ mente che ho passato tutta La mia vita professionale di econo- rmista intemazionale pensando ¢ serivendo geografia economica, senza saperlo, soktanto allo scope di sussumere pot la geografia feconomica come aquel ramo della tcoria economic che st ‘dove le ease acesdono Tuna in relazione all altra>"*, A prescindere comungue da tali considerazioni resta in- dubbio il valore anticipatore ¢ di rigore concettuale del modello proposto da Polanyi. Le sue considerazioni ri- guardanti la rilevanza della differenziazione spaziale, in particolare come vedremo per quel che conceme il long distance trade ed il port of trade, ben si accordano con Ia riflessione geografica pit recente ed avvertita: aspazion non é una superficie inerte su cui vengono cartografatl { mappori di produzione, né a tatta d'altre canto semplicemente di un vincolo negative (ncl senso, ad esempio, di una distanza dda attraversare), Tl dato eostituito dall'esistenza della spazialit. & una condizione artiva e completa. Forma ¢ strategia spaziale possoay costituie, 18 rappomo afla produzione, wn clement at tivo di accumulazione. Il capitale pud fare buon uso della yanza e della differenziarione [...} E importante mettere in ti vo che estste tutto un assortimenio di mdi in cul la produ -tione eapitalistica pub essere organizzata geograficamente ¢ una ‘grande varita nel mado in cui i rapporti di produzione possono ‘essere strutturatinello spario, Molti modi diversi in cu, in altri termini, esistenza della distanza della differenziazione geo- sgrafica possono essere utilizzate attivamente nel provesse di produzione ¢ accumulazione del eapitale™. 2. Prendendo le mosse quindi da una concezione sostan- ziale della societA pid che dell ‘economia, & possibile rileg gere in maniera pit estensiva il contributo di Karl Polanyi, integrandone le intuizioni da una prospettiva che eonsideri il ruolo della spazialita. come dimensione in cui si dispie~ gano in modo pitt evidente le relazioni di potere flusso della tecnica, Una concezione sostanziale della societa deve conciliare Ia soddisfazione dei bisogni, oggetto non soltanto delle at tivita economiche, con 1a stabilita dei legami sociali, sta- ilita che spesso @ minacciata pid da fattori interni (al onflitto che i greci definivano stasis) che da fattori cesterni (il potemas), Dal punto di vista comunicative INCHIESTA - LUGLIO-DICEMBRE 1997 ~ Pag, 47

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