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STORIA: discorso che insiste su fattori esterni allesperienza della lettura. Filologia.
TEORIA: pone domande, le domande in cui storici e critici si imbattono
incessantemente a proposito di testi particolari. La teoria, e le teorie, sarebbero come
dogmi critici, o ideologie.
e
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autore?
realt?
lettore?
lingua?
LA LETTERATURA.
(Intenzione realt ricezione lingua storia valore)
La letteratura o studio letterario sempre presa in mezzo tra un approccio storico in
senso ambio, e un approccio linguistico.
Lestensione della Letteratura.
In senso ampio la letteratura tutto ci che stampato, tutti i libri contenuti della
biblioteca (nozione classica: tutto ci che la retorica e la poetica potevano produrre).
In senso stretto la letteratura varia notevolmente a seconda delle epoche e delle
culture. La letteratura occidentale compare nel XIX secolo, con la disgregazione del
sistema tradizionale dei generi poetici perpetuato a partire da Aristotele. Larte
poetica comprendeva essenzialmente il genere epico, drammatico e lirico. Nel corso
del XIX secolo ha avuto luogo una trasformazione di fondamentale importanza: la
prosa.
Da quel momento LIRICA = POESIA e LETTERATURA = ROMANZO, TEATRO, POESIA.
Il significato moderno di letteratura inseparabile dal Romanticismo, ovvero
dallaffermazione della relativit storica e geografica del gusto, in contrapposizione
alla dottrina classica delleternit e delluniversalit del canone estetico
La letteratura, o piuttosto le letterature, sono prima di tutto nazionali. La letteratura
sono i grandi scrittori.
Il canone classico era formato da opere modello, destinate a essere imitate in maniera
feconda, il pantheon moderno costituito da scrittori che incarnano al meglio lo spirito
della nazione.
Il restringimento istituzionale della letteratura nel XIX secolo non tiene conto del fatto
che, per chi legge, quel che legge sempre letteratura, e trascura la complessit dei
livelli sella letteratura nellambito di una societ. Sarebbe letteratura, in senso stretto,
soltanto quella colta, e non quella popolare.
ridotta al minimo, sia che la poesia il linguaggio nella sua funzione estetica, come se
le altre funzioni potessero essere dimenticate. La letterariet (lo straniamento) non
dipende dalluso di elementi linguistici appropriati, ma a una diversa organizzazione
degli stessi materiali linguistici di uso comune. La letterariet non questione di
presenza o di assenza, ma di pi e di meno, per il lettore il dosaggio a produrre
linteresse.
La letteratura la letteratura.
Il contesto adatto allo studio letterario di un testo letterario, non il suo specifico
contesto dorigine, ma la societ, che ne fa un uso letterario separandolo dal suo
contesto dorigine.
LAUTORE.
Quando si parla di intenzione generale, ci si interessa in realt del ruolo dellautore,
del rapporto tra il testo e il suo autore, della responsabilit di questultimo in relazione
al senso e al significato del testo.
Spiegazione letteraria c, come ricerca dellintenzione dautore e gli adepti
dellinterpretazione letteraria come descrizione dei significati dellopera.
Formalisti russi: eliminarono lautore per garantire lindipendenza degli studi letterari
dalla storia e dalla psicologia. Viceversa, per le impostazioni che fanno dellautore un
punto di riferimento centrale, anche se si differenziano per il grado di coscienza
intenzionale il testo sempre solo un mezzo per accedervi.
Tesi della morte dellautore.
Secondo il pregiudizio comune il senso del testo ci che il suo autore ha voluto dire.
Lautore un personaggio moderno prodotto dalla nostra societ quando si scopre il
prestigio del singolo o della persona umana. Lautore non altro che il borghese,
lincarnazione dellideologia capitalista.
Blanchot: Funzione autore come una costruzione storica e ideologica, la
proiezione in termini pi o meno psicologizzati del trattamento a cui si
sottopone il testo.
Voluntas e Actio.
La retorica classica, venendo praticata in contesto giudiziario, non poteva fare a meno
di distinguere intenzione e azione.
SantAgostino riprender la distinzione di tipo giuridico tra ci che vogliono dire le
parole utilizate da un autore per esprimere unintenzione, ovvero il significato
semantico, e quello che lautore vuol dire utilizzando quelle parole, vale a dire
lintenzione dianoetica.
Allegoria e Filologia.
Lallegoria uninterpretazione anacronistica del passato, una lettura dellantico sul
modello del nuovo. Lallegoria inventa un altro senso accettabile al di sotto della
lettera del testo.
Filologia: il senso del testo viene determinato esclusivamente in relazione al contesto
in cui stato redatto. La vittoria sui criteri dellinterpretazione cristiana e medievale
nel XVIII secolo, con i Lumi, rappresenta un ritorno al pragmatismo giuridico della
retorica antica.
A partire da Spinoza, la filologia applicata ai testi sacri mira essenzialmente a
prevenire lanacronismo, a far prevalere la ragione contro lautorit e la tradizione.
Secondo la buona filologia, lallegoria cristiana degli antichi illegittima, il che apre la
strada allinterpretazione storica.
Filologia ed ermeneutica.
Lermeneutica, ossia larte di interpretare i testi, diventata la scienza
dellinterpretazione di tutti i testi e il fondamento stesso della filologia e degli studi
letterari. La tradizione artistica e letteraria, non avendo pi il rapporto di
immediatezza con il proprio mondo, diventata estranea al suo senso originario. Viene
attribuito allermeneutica il compito di ricostruire il primo significato di unopera, dato
che la letteratura alienata dal suo mondo originario. Il vero significato di unopera
quello che aveva allorigine: comprenderla vuol dire ridurre gli anacronismi allegorici e
ricostruire tale origine.
Schleiermacher: la storia pu ricostruire il contesto iniziale, ricostruire
lintenzione dautore condizione necessaria e sufficiente per definire il senso
dellopera. La linguistica storica ha il compito di determinare in modo univoco la
lingua comune allautore e al suo primo pubblico. Il principio allegorico pi
forte del principio filologico il quale arriva a negare che un testo significhi quello
che vi si detto, vale a dire quello che ha significato nel corso della storia.
Linterprete fa dapprima unipotesi su ci che esso vuol dire nellinsieme, poi
analizza le parti in dettaglio, infine ritorna a una comprensione modificata del
tutto. Il metodo filologico postula che il circolo ermeneutico possa colmare lo
scarto storico tra il presente e il passato. concepito contemporaneamente
come una dialettica del tutto e delle pari e come un dialogo tra presente e
passato.
Husserl: compromette lempatia dellinterpretare ipotizzata dal circolo
ermeneutico, esso non pi metodico ma condiziona la comprensione,
chiunque voglia capire un testo ha sempre un progetto su di esso e
linterpretazione si basa su un pregiudizio.
Heidegger: lintenzionalit viene concepita anche come storica, la nostra precomprensione ci impedisce di sfuggire alla specifica situazione storica in cui ci
troviamo per capire laltro.
Gadamer: le intenzioni dellautore non esauriscono mai il significato del testo.
Quando il testo passa da un contesto storico o culturale a un altro, gli vengono
attribuiti nuovi significati, non previsti ne dallautore ne dai primi lettori.
Qualunque interpretazione contestuale, dipende dai criteri relativi al contesto
in cui ha luogo.
Il metodo dei passi paralleli.
Il parallelismo di cose e il parallelismo di parole si contrappongono nel testo come
lomonimia e la sinonimia nella lingua. Il parallelismo verbale descrive lidentit della
parola in contesti diversi. Sembra che i critici per chiarire un passo oscuro di un testo,
a preferire un passo parallelo dello stesso autore. Il metodo dei passi paralleli
presuppone non solo che lintenzione dautore sia un criterio valido per interpretare
testi, ma anche che lintenzione dautore sia coerente. Se non si presuppone coerenza
nel testo, se non c intenzione, il parallelismo di due passi sar utile.
Questo metodo presuppone la coerenza, la contraddizione, che a sua volta coerenza
perch ha la caratteristica di poter essere eliminata da una coerenza superiore.
Ricorrere al metodo dei passi paralleli vuol dire necessariamente accettare una
presunzione di intenzionalit, vale a dire di coerenza. Nessun critico rinuncia mai a
unipotesi minima di intenzione dautore, intesa come coerenza testuale o come
contraddizione che si risolve a un altro livello.
I due argomenti contro lintenzione.
- Bisogna creare nel testo ci che ha voluto dire lautore
- Non si trova mai nel testo quello che esso dice, indipendentemente dalle
intenzioni.
- LINTENZIONE DAUTORE NON PERTINENTE: quando qualcuno scrive un testo
esprime qualcosa, ma la relazione tra una serie di parole e quello che lautore
voleva dire con esse non per niente assicurato.
- LOPERA SOPRAVVIVE ALLINTENZIONE DAUTORE. Laccento sullintenzione
dautore sarebbe indissolubilmente legato al progetto di ricostruzione storica
della filologia. Ma il significato di unopera non esaurito dalla sua intenzione,
non dunque a essa equivalente. Lopera vive la sua vita.
Le opere darte trascendono la prima intenzione dei loro autori e vogliono dire
qualcosa di nuovo ad ogni epoca. Il significato indica ci che cambia nella ricezione di
un testo, risponde alla domanda: che valore ha questo testo? Quando leggiamo un
testo ne colleghiamo il senso alla nostra esperienza, gli diamo un valore al di fuori di
quello del suo contesto di origine. Il senso loggetto dellinterpretazione, il significato
loggetto dellapplicazione del testo in cui viene recepito e quindi della sua
valutazione.
La distinzione tra senso e significato elimina la contraddizione tra la tesi intenzionali
sta e la sopravvivenza delle opere. Le grandi opere sono inesauribili, ogni generazione
le comprende a modo suo: quindi vuol dire che i lettori vi trovano di che chiarire un
aspetto della propria esperienza. Ma se unopera inesauribile, non vuol dire che non
abbia un senso originario, ne che lintenzione dautore non ne sia il criterio. il suo
significato ad essere inesauribile, la sua validit al di fuori del contesto in cui
apparsa. La distinzione tra senso e significato tuttavia troppo elementare e ha in se il
vantaggio di ricordare che nessuno nega lesistenza di un senso originario, per quanto
sia difficile conoscerlo, e di mostrare che largomento del divenire dellopera non
elimina lintenzione dautore come criterio interpretativo.
Lintenzione non premeditazione.
Austin: linventore del performativo, qualunque enunciazione comporta un atto
che egli chiama illocutorio. Interpretare un testo letterario vuol dire prima di
tutto individuare latto illocutorio principale compiuto dallautore quando ha
scritto il testo. Lintenzione dautore non si riduce a un progetto pienamente
cosciente. Larte unattivit intenzionale, ma esistono numerose attivit
intenzionali non premeditate n coscienti. Lintenzione dautore non implica una
conoscenza di tutti i dettagli realizzati dalla scrittura, n costituisce un evento
separato che preceda la prestazione, secondo il fallace dualismo di pensiero e
linguaggio.