29
30
31
32
33
34
3.5 Calibrazione
La calibrazione del sistema si resa necessaria innanzitutto per compensare lerrore di
posizionamento reciproco dei sensori (distanza D0 S ) e in seconda battuta per
compensare errori sulla costante di proporzionalit tra tensioni misurate e distanze
effettive. Questo secondo tipo di errore pu essere dovuto tanto ai dispositivi di misura
quanto al sistema di acqisizione, ma la correzione si effettua contemporaneamente per
mezzo della calibrazione delle stesse costanti nella formula risolutiva. Infatti si pu
scrivere:
Di = D0i ( K i Vi )
A = D0 S ( K 1 V1 D01 + K 2 V2 D02 )
dove K i = costante di proporzionalit tra tensione misurate e distanza
Di = costante additiva relativa alla legge tensione-distanza del sensore i
Tuttavia le costanti additive si combinano ottenendo:
A = ( D0 S + D01 + D02 ) K 1 V1 K 2 V2
Ponendo
( D0 S + D01 + D02 ) = K 0
si ottiene:
A = K 0 K 1 V1 K 2 V2
Quindi ammettendo solamente la linearit tra tensioni misurate e distanze possibile
fare una calibrazione completa agendo solamente su tre parametri. In alternativa,
35
36
Tensione
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0
10
Figura 3.8 Grafico della legge che lega tensione in output e distanza delloggetto
Tuttavia a questo livello di scala possibile rilevare solo gli errori pi grossolani. Per
fare una valutazione migliore necessario confrontare direttamente la distanza effettiva
con quella misurata, dopo aver scelto ovviamente il K i che minimizza lerore medio.
37
0,005
0
-0,005
-0,01
-0,015
-0,02
-0,025
0
4
6
8
Distanza dell'oggetto da misurare
10
Figura 3.8 Scostamento tra il valore reale e quello misurato dopo la calibrazione
Questa prova stata ripetuta molte volte per entrambi i dispositivi, e i dati sono sempre
stati dispersi in maniera casuale nella fascia compresa tra +0,01mm e -0,01mm. Il tipo
di dispersione (apparentemente casuale appunto) rende inutile lutilizzo di leggi di
calibrazione pi complesse di quella lineare.
38
Figura 3.8 Schema del programma, parte relativa al calcolo della dimensione
39
Figura 3.9 Schema del programma, parte relativa alla calibrazione con 3 parametri
variabili
40
Figura 3.10 Schema del programma, parte relativa alla calibrazione con 2 parametri
variabili
41
43
44
B3
B4
C3
C4
D1
D3
AL
3,62
3,85
3,98
3,96
3,93
4,01
BL
3,81
3,86
4,11
3,97
3,92
CL
3,74
3,94
4,16
3,97
3,91
4,01
DL
3,77
3,87
4,15
3,95
3,98
3,93
EL
3,75
3,84
4,13
4,03
4,02
FL
3,65
3,79
4,04
3,92
3,86
3,94
GL
3,64
3,8
3,96
3,95
3,86
3,91
HL
3,71
3,93
4,18
3,98
4,01
4,02
IL
3,75
3,89
4,14
3,94
3,99
3,91
Media
Micrometro
Differenza
3,91
4,1
4,04
4,08
4,04
L1
10,88
10,77
10,88
10,91
10,86
11
L2
10,88
10,8
10,88
10,89
10,84
10,99
L3
10,88
10,82
10,93
10,92
10,95
11,04
Lmed
10,88
11,01
45
46