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complotto aristocratico per fermare la rivoluzione, si tradusse nel ritorno delle jacqueries.
Verso castelli signorili e soprattutto archivi, che conservavano i documenti che
legittimavano gli abusi dei signori, i registri delle corves e dei debiti.
Il 4 agosto l'Assemblea dichiar l'abolizione della feudalit, ovvero l'insieme di diritti
feudali e immunit fiscale che caratterizzavano l'Ancien Regime. Si riconobbe dunque il
diritto illuminista dell'uguaglianza giuridica.
Durante la redazione dei decreti i deputati, quasi tutti proprietari terrieri, cambiarono in
parte idea: i servigi o prestazioni d'opera gratuita che il titolare di un feudo imponeva ai suoi
soggetti vennero aboliti, mentre i diritti basati sulla rendita della terra continuavano ad
essere riscattati, permettendo cos ai proprietari terrieri di ricevere un'indennit che in parte
avrebbe salvaguardato i loro interessi economici ed in parte sarebbe stata investita
nell'acquisto di beni nazionali, mettendo cos fine alle rivolte. La maggior parte dei
contadini comunque, ritenendosi completamente svincolata dal vecchio regime feudale, non
pag nessun indennizzo ai proprietari terrieri.
Il 26 agosto venne emanata definitivamente la Dclaration des Droits de l'Homme et du
Citoyen, documento giuridico contenente i diritti fondamentali dell'individuo e del
cittadino, ispirato ai principi illuministi.
In essa trovavano accoglimento molte richieste del Terzo stato: il diritto di propriet, la
libert di coscienza, l'uguaglianza di fronte alla legge, l'equit fiscale e l'ammissione di
tutti i cittadini alle cariche pubbliche.
Si afferm la sovranit nazionale (potere al popolo e non per diritto divino al re) e
l'equilibrio dei poteri (in contrasto con l'assolutismo monarchico).
Il ritorno del re
Il re si rifiut di sottoscrivere la Dichiarazione e il decreto del 4 agosto, commettendo un
errore politico che gli avrebbe definitivamente inimicato larga parte dei rivoluzionari.
Il 5 ottobre, anche in seguito a un gravissimo rincaro dei prezzi dei generi alimentari,
10'000 parigini, perlopi donne, partirono in una pacifica marcia su Versailles, chiedendo
la firma dei decreti e il ritorno a Parigi del re, della corte e dell'Assemblea nazionale. Luigi
fu portato a Parigi e posto sotto la tutela politica del popolo di Parigi.
Il nuovo assetto istituzionale della fase monarchico-costituzionale
Le prime delibere dell'Assemblea riguardarono questioni contingenti:
Ambito amministrativo: ripartizione in 83 dipartimenti validi per ogni aspetto della
burocrazia (e corrispondenti anche alle diocesi), governati da amministratori eletti a
suffragio censitario
Ambito economico: politica liberista con libert di uso individuale della terra, abolizione di
dazi, dogane e corporazioni (legge Le Chapelier proibisce associazioni di imprenditori e
lavoratori ma anche lo sciopero).
Ambito finanziario: unica imposta fondiaria basata su un nuovo catasto.
I possedimenti della Chiesa e la Costituzione civile del clero
Il 2 novembre fu decisa la nazionalizzazione di tutte le terre di propriet del clero, ma
per tenerne alto il valore non si vendettero tutte subito (lo scopo era risanare il deficit).
Dunque furono emessi dei biglietti che rappresentavano il valore di questi beni (assegnati).
Bisognava quindi che si comprassero degli assegnati e cos lo Stato veniva in possesso di
moneta. Una volta effettuata la vendita, gli assegnati, ritornati allo Stato, dovevano essere
distrutti. Cos lo Stato veniva in possesso della moneta prima ancora di vendere i beni.
Il 17 aprile l'assegnato fu trasformato in carta-moneta e lo Stato, sempre a corto di liquidit,
lo utilizz per tutte le sue spese correnti. La situazione si complic. Lo Stato non distrusse
gli assegnati che gli ritornavano e alla fine stamp pi assegnati del valore reale dei beni
nazionali, determinando un enorme processo inflattivo (per compensare il valore che non
corrisponde deve abbassarsi il valore di tutti gli assegnati, chi li ha comprati quindi si trova a
perdere), cui contribu la diffusione di assegnati falsi.
Nella stessa ottica laica il 12 luglio 1790 fu promulgata la Costituzione civile del clero, con
la quale parroci e vescovi divenivano funzionari statali stipendiati e quindi eletti e controllati
dallo stato stesso e dalla politica, indipendenti da Roma.
Il basso clero si divise fra preti refrattari e costituzionali, mentre l'alto clero in blocco si
oppose (solo 7 furono costituzionali).
La notte di Varennes
L'Assemblea stava cercando di portare avanti un progetto di monarchia costituzionale, Luigi
invece rifiutava di rinunciare alle sue prerogative di re assoluto. Solo di fronte alla pressione
popolare aveva accettato di essere re costituzionale e rimaneva in una posizione di strenua
opposizione alle proposte rivoluzionarie, alleandosi sempre pi con la corte e la nobilt.
Vi erano gi stati vari progetti di fuga del re, ma l'indecisione di Luigi li aveva fatti
accantonare tutti. Grazie all'insistenza di Maria Antonietta, il re si decise ad agire e opt per
un tentativo di fuga con cui, fuggiti a Montmdy, dove ci sarebbe stato il comandante il
marchese de Bouill con soldati fedeli alla causa monarchica, sarebbero poi potuti ripartire
per il Belgio, il Lussemburgo o l'Austria, dove Luigi XVI avrebbe potuto organizzare un
tentativo di controrivoluzione, o forse verso la Lorena per prepararsi per attaccare
direttamente Parigi.
La notte del 20 giugno 1791 il re e la famiglia reale dunque partirono verso la mezzanotte
eludendo la sorveglianza della guardia nazionale alle Tuileries. Ma lenorme berlina
giungeva in ritardo ai cambi dei cavalli previsti. Avevano gi lasciato Parigi in ritardo e poi
Luigi XVI si fece prendere dalleuforia, fermando la carrozza per sgranchirsi le gambe.
Inizi a diffondersi la voce che l si trovava la famiglia reale. Il maestro di posta Drouet, che
aveva visto la carrozza, balz a cavallo per tagliarle la strada puntando verso Varennes, dove
la berlina giunse alle 11 di sera, i fuggitivi persero altro tempo a cercare i cavalli,
permettendo a Drouet di sbarrare il ponte. Una volta dato lallarme, gli abitanti del villaggio
accorsero, alcuni dei quali armati. La famiglia reale fu costretta a passare la notte nellumile
abitazione del Procuratore del Comune, allalba la folla radunata era enorme, tutti gridavano
A Parigi! Nessuno aveva dubbi sullidentit dei viaggiatori, tanto che alla fine fu il Re
stesso a dichiarare: Ebbene, s, sono il vostro Re; e questa la Regina.. I fuggitivi
speravano ancora di veder giungere da un momento allaltro Bouill ma questi giunger a
Varennes coi suoi uomini con due ore di ritardo quando la grossa berlina aveva ormai
iniziato il viaggio di ritorno verso Parigi.
Il viaggio di ritorno a Parigi dur cinque giorni, con la carrozza completamente circondata
da una moltitudine che la precedeva e seguiva. I viaggiatori temevano in particolare larrivo
nella capitale, ma la Municipalit aveva preso le sue precauzioni: grandi manifesti
ammonivano Chiunque applaudir il Re sar bastonato, chiunque lo insulter sar
impiccato. Cos la berlina pot attraversare la citt protetta dalla Guardia Nazionale, tra due
file di folla muta, ostile.
Fu la dimostrazione che il re era espressamente ostile alla rivoluzione e non voleva certo
divenire monarca costituzionale, fatto che indebol i moderati, accusati perfino di stare dalla
parte del re e di far parte del complotto aristocratico antirivoluzionario.
Il 17 luglio l'Assemblea Nazionale decret la non colpevolezza del re, accreditando la tesi
secondo cui era stato rapito contro la sua volont. Il popolo parigino si riun al Champ de
Mars per chiedere la destituzione del sovrano, ma la Guardia nazionale spar sulla folla,
determinando la prima di una lunga serie di spaccature nel fronte rivoluzionario.
La costituzione liberale
Nell'assemblea dibattendo sulla forma da dare allo stato francese nacquero due correnti:
les monarchiens: a destra del re, i pi moderati, secondo cui la sovranit derivava dal re,
quindi dovevano esserci due camere, una di nomina regia a bilanciare quella bassa
elettiva (sul modello inglese)
i radicali: a sinistra del re, volevano un parlamento monocamerale sovrano ed elettivo
Anche sul sistema elettorale si espressero posizioni discordanti, anche se nessuno pensava al
suffragio universale. Alcuni deputati ritennero che il diritto di voto avrebbe dovuto
estendersi a tutti i cittadini maschi, altri sostennero che solo ad una parte della popolazione
doveva essere riconosciuto tale diritto.
Dopo lunghi dibattiti, a settembre, fu promulgata la Costituzione:
Per il voto si decise di dividere i cittadini in passivi e attivi sulla base del censo: ai primi
sarebbero stati riconosciuti i diritti civili, ai secondi sarebbero stati concessi sia i diritti
civili che quelli politici.
La nuova riforma, basata sulle idee di Montesquieu (separazione dei poteri) e Rousseau
(sovranit popolare e supremazia del legislatore), prevedeva una monarchia dai poteri
limitati:
il potere legislativo era affidato ad un'Assemblea eletta con suffragio censitario
il potere esecutivo era affidato al re, che aveva diritto di veto (fino a due volte) sulle
decisioni dell'Assemblea e nominava il governo, che doveva a sua volta render conto
all'Assemblea
il potere giudiziario, aboliti i parlamenti (centro di potere della nobilt), era in mano
a tribunali con giudici eletti
La repubblica e la Convenzione
Nell'agosto sanculotti parigini assalirono le Tuileries e il Municipio, dove si insedi un
nuoco governo, la Comune rivoluzionaria. Su pressione del popolo l'Assemblea decise la
deposizione e l'arresto del re per alto tradimento (punto di non ritorno per la fase liberale
moderata della rivoluzione, molti moderati come La Fayette infatti fuggirono, anche in
Austria ed ora i giacobini erano al potere in ogni istituzione) nonch elezioni a suffragio
universale per una nuova Assemblea costituente.
La Comune di fatto prese il potere ed esautor l'Assemblea, emanando una serie di
provvedimenti: messa all'asta dei beni degli emigrati, decadenza dal loro ufficio dei preti
refrattari, pene severe per gli accaparratori, arresti in massa di sospetti e istituzione di un
tribunale speciale per i nemici della rivoluzione (giustizia politica, non per atto ma idea).
Si svolsero le elezioni per la Convenzione, ufficialmente a suffragio universale ma in realt
con il voto del 10% della Francia, segno dell'allontanamento della rivoluzione dalle masse
contadine e dalle campagne.
Il 20 settembre, lo stesso giorno della vittoria delle forze rivoluzionarie a Valmy sui
prussiani, la convenzione si riun per la prima volta, ed il 21 settembre dichiar l'abolizione
della monarchia e la nascita della Repubblica (giorno I del calendario giacobino).
Nella Convenzione:
la maggioranza, detta Pianura o Palude non apparteneva ad alcuno schieramento
i girondini moderati di Brissot vogliono ancora salvare la vira al re, legati a un
orientamento di tipo liberale (libert individuale e libera iniziativa economica)
i giacobini di Robespierre e Danton alleati ai cordiglieri (insieme les montagnards),
infiammati dai sanculotti, volevano che si uccidesse il re, legati a posizioni rousseauiane
(uguaglianza pi che libert, bene collettivo pi che individuale) e ben disposti verso i
sanculotti, a differenza dei girondini
gli arrabbiati dell'abate Roux erano i rappresentanti dei sanculotti, volevano: calmiere
dei prezzi, lotta contro la speculazione, guerra a nemici interni ed esterni della
rivoluzione, democrazia diretta e controllo della piazza sui poteri costituzionali
Con uno scarto di pochi voti si decise e il 21 gennaio 1793 il re fu ghigliottinato.
La Vandea
Nel febbraio l'Inghilterra si un a una vera e propria coalizione antifrancese e, per favorire
le sorti che sembravano volgersi a favore dell'esercito rivoluzionario, si introdusse la leva di
massa obbligatoria di tutti i maschi abili dai 20 ai 25 anni. Nella primavera tuttavia le sorti
del conflitto si capovolsero.
La leva andava ad influire soprattutto sulle campagne, dove i contadini avevano allevato i
figli sperando di avere nuove braccia per i campi e se ne ritrovavano improvvisamente privi.
Questo provoc un'impennata dei prezzi dei beni di prima necessit, inflazione favorita
anche dal circolo di assegnati come cartamoneta e dalle tasse per gli investimenti militari. Si
decise di calmierare i prezzi, ma il risultato fu la vendita al mercato nero, l'inflazione, la
chiusura di molti forni (e quindi disoccupazione) e l'aumento degli accaparratori.
Dal marzo era scoppiata in Vandea e altre regioni del Nordovest una vera e propria guerra
civile che vedeva le masse contadine esplicitamente opporsi alla rivoluzione, soprattutto per
la leva di massa e per la scristianizzazione (visto anche l'elevato numero di preti refrattari),
ma anche per i mancati benefici per i ceti contadini dalla vendita delle terre nazionali
(confiscate al clero e ai nobili espatriati), i cui beneficiari erano stati soprattutto borghesi
cittadini o contadini agiati.
Mentre in altre regioni la rivolta divenne brigantaggio, in Vandea si venne a creare un
esercito controrivoluzionario di guerriglia (quindi assai difficile da sconfiggere),
l'Armata cattolica regia, che combatteva in nome del Re e di Dio. La guerra dur per
tutto il '93 e segn la definitiva rottura fra rivoluzione e masse contadine.
La caduta dei girondini
La grave situazione del paese rese necessarie misure sempre pi drastiche e a volte
eccessive: la condanna a morte degli oppositori, la nomina di commissari speciali per varie
regioni, il calmiere per il pane e la costituzione del Comitato di salute pubblica, formato
da nove deputati montagnardi con pieni poteri militari, economici e giudiziari.
I girondini si opposero in nome della libert, ma la loro fortuna politica stava declinando in
quanto visti come capro espiatorio per la mollezza col re, la dichiarazione di guerra e
l'ostilit a misure per salvare la repubblica. La loro parte croll quando il loro generale
Dumoriez pass da parte austriaca, tanto che ogni girondino divenne nemico della patria.
Il 2 giugno una folla, capeggiata dal montagnardo Marat, si trov davanti alla Convenzione
a chiedere l'arresto dei capi girondini, e questi furono estromessi o arrestati.
I girondini, ancora forti in provincia, organizzarono una rivolta federalista contro la
Convenzione e lo strapotere di Parigi assai difficile da reprimere.
La dittatura giacobina
Il 24 giugno fu approvata la Costituzione dell'anno I, che a differenza di quella del '91, che
era prevalentemente liberale, questa era la prima vera costituzione democratica, pi evoluta
perfino di quelle che sarebbero state emanate nell'Ottocento.
Tutti i cittadini maschi avevano diritto di voto e ad essere eletti, uguaglianza giuridica,
diritti fondamentali, ma anche i diritti al lavoro, all'istruzione e alla salute e il dovere di
resistenza del popolo all'oppressione.
Questa costituzione per non entr mai in vigore, infatti il Comitato di salute pubblica, con
a capo Robespierre, assunse poteri dittatoriali per l'eccezionale gravit della situazione.
Era essenziale mantenere l'appoggio popolare, dunque:
Si inasprirono misure economiche gi prese: abolizione del riscatto sui diritti feudali,
rivendita dei lotti di propriet confiscate, calmiere sui prezzi (maximum), commissione
di vigilanza sull'inflazione e sui prodotti, pena di morte per gli accaparratori
Serviva per anche un'emblematica vittoria militare, egli quindi riform l'esercito
aumentandole gli effettivi e strutturandone la gerarchia in maniera meritocratica.
Effettivamente nei mesi seguenti si ottennero vittorie in Vandea e contro i girondini,
oltre a fermare i prussiani (nell'estate '74) e riprendere gli attacchi contro il Belgio.
Si attiv una vera e propria propaganda ideologica tra i soldati, nazione in armi
Si inizi ad attuare una laicizzazione dello stato: nuovo calendario laico dall'instaurazione
della repubblica e campagna di scristianizzazione, con violenze e saccheggi, fino a che il
deista Robespierre blocc la scristianizzazione e impose il culto dell'essere supremo.
Il terrore giacobino
Le guerre, la crisi produttiva e le varie crisi politiche (dalla Vandea ai girondini) costituirono
la giustificazione che Robespierre diede al cosiddetto Terrore, ovvero, in nome della
rivoluzione, momento di rigenerazione morale dell'uomo dal suo stato di corruzione
(secondo un'idea di Rousseau), distruggere ogni tentativo di opposizione, come
effettivamente avverr dal settembre 1793 al luglio 1794, quando il Comitato di salute
pubblica porr il Terrore all'ordine del giorno.
Furono sospese le libert civili, chiusi molti club, istituiti nuovi tribunali speciali e abolite le
garanzie per gli imputati (dalla legge sui sospetti del '94 bastava una denuncia o un
sospetto per essere condannati).
Si calcola che morirono durante il Terrore circa 50'000 persone, tra condannati e morti in
carcere, il 2% del popolo francese.
A marzo 1794 elimin i sanculotti arrabbiati, tra cui Roux e Hbert perch estremisti. Ad
aprile gli indulgenti Danton e Desmoulins, perch chiedevano la fine del Terrore.