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2010
“Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente”Rita Levi
Montalcini
Questo ebook è il risultato di quel lavoro, di gioco e di ricerca, prodotto grazie al contributo
ed alla collaborazione dei vari sottolineatori che hanno partecipato con passione
Grazie a tutti loro ho potuto anche realizzare un video montando le citazioni con le foto di
Rita; il video è visibile a questo indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=qJuaUZdnjwM
Buona Lettura
Adriano Parracciani
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PAGINA 1010 PER RITA
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PAGINA 1010 PER RITA
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PAGINA 1010 PER RITA
SOTTOLINEATORI
Elenco dei sottolineatori che hanno partecipato con una o più citazioni a Pagnia 101 x
Rita.
ADRIANO PARRACCIANI
ANDREA PIROTTA
ANGELA MARTINENGO
ANGELA TROISSI
ANNA SORVILLO
BRUNO PATRI
CARLA PIANELLI
CONCETTA TIGANO
DANIELE RIVA
ELENA FRANCESCHINI
FEBRONIO PAGANELLO
FRANCESCO IANDELLI
LA MUSA
LUCIO TAMBURINI
MARIA MADDALENA FEA
MARIA PARAGGIO
MARIA ROSARIA CUZZOCREA
MARISA PATUCELLI
NIDIA VEDANA
SANTINA VERTA
SARA ANTIGLIO
SIMONA SALVI
STEFANIA BERTELLI
TERESA ANNA CONI
VINCENZO MORETTI
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PAGINA 1010 PER RITA
"via de corsa. "Unni?" "A casa tua Grazia. M'è venuta fame e puro sonno. Vino bono
ce n'hai?"
ANGELA MARTINENGO
resta solo il tempo strettamente necessario per un lavoro accurato e perfetto il più
possibile
MARIA ROSARIA CUZZOCREA
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PAGINA 1010 PER RITA
C'è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari
non lo si è affatto
FEBRONIO PAGANELLO
E' lo stesso motivo per cui si tengono i fiammiferi fuori dalla portata dei bambini.
Nelle mani giuste il fuoco illumina, ma in quelle sbagliate può essere molto
distruttivo
ANDREA PIROTTA
In argot francese leggere si dice ligoter, che vuole anche dire "incatenare" Nel
linguaggio figurato un grosso libro è un mattone. Sciogliete quelle catene e il mattone
diventerà una nuvola
ANGELA MARTINENGO
Si è messa a ballare. Ha un vestito color lilla di tessuto a grossa trama teso sul busto,
serrato in vita da una cintura, la gonna al ginocchio corta e gonfia. Il cha-cha-cha non
le sale nelle gambe ma nel bacino e nella colonna vertebrale, assoggettando il corpo a
una specie di desiderosa ondulazione, di rilascio, di dare e non dare, offrire e no,
come trotto a singulto per una strada che torna continuamente su se stessa, come un
ostinarsi voluttuoso, come un giocare fra un'onda e l'altra, un ritmico compiersi
d'amore che trascina su e giù,frenetico, misurato, preciso, stanco, insaziabile, come la
febbre spirituale della sera nelle boscaglie d' Africa
NIDIA VEDANA
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PAGINA 1010 PER RITA
" O il gelato , o le sigarette. Tieni: più di due lire, non ti dò". " Le sigarette, più il
gelato , più il Corriere dello Sport e la Gazzetta ( te ne sei scordata che oggi è
lunedì?!) ce ne vonno cinque, di lire no due! Annàmo, mà, non cominciamo la solita
lagna, che nun t'aruvini pe' cinque liracce stronze. Avanti, scùcile, a mà te decidi!!
che stai diventando peggio de na giuda !
ANGELA MARTINENGO
«...lei è scientifico, lei è proprio scientifico nel modo che ha di parlare. Ma continui,
la prego.»
LUCIO TAMBURINI
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PAGINA 1010 PER RITA
Mi interessa il microfilm di Yoji Kuri , basato sulla speranza che un giorno i piccoli
della terra mangeranno i grandi e dunque era ora di cominciare a preoccuparsi dei
deboli più che dei forti. Emozione pensando alla sua speranza,al suo sogno, alla sua
illusione,di poter ricominciare tutto da capo dopo la distruzione totale degli uomini,
operata dalla guerra, dall'inquinamento, dalla meccanizzazione, dalla violenza
SANTINA VERTA
In ogni caso, Nina era insoddisfatta. Perché, in nome di Dio? Cosa voleva di più?
Cosa c'è di più bello che essere amati? Ma lei, manco a dirlo, voleva "realizzarsi".
Quello era l'imperativo
SARA ANTIGLIO
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PAGINA 1010 PER RITA
Una cosa che si chiarisce smette di interessarci. Che cosa intendeva quel dio che
suggerì: "Conosci te stesso!"? Intendeva forse: "Smettila di importare a te stesso!
Diventa obiettivo!"? E Socrate? E l'essere umano scientifico?
LA MUSA
Al nostro paese
un'altra strada
aprendo,
fai crescere
un'altra testa
sopra di esso
intenta di pensiero
e di lavoro
Cultura nuova...
(Majakovskij)
ANNA SORVILLO
Voglio fare qualcosa di più che tornare regolarmente a casa a far da mangiare. Sono le
scoperte che faccio quando esco dalla "cellula palpitante" che rendono vivi gli affetti
familiari, non viceversa.
SANTINA VERTA
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PAGINA 1010 PER RITA
prendendo a prestito le parole di Irene Papas, anch'io come lei procedo sulla strada
della mia vita lanciando un sasso e poi camminando fin dove il sasso è arrivato. per
poi lanciarlo ancora e ancora, Non guardo l'orizzonte perchè è solo un'illusione degli
occhi, guardo dove cade il sasso e ci arrivo
SANTINA VERTA
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PAGINA 1010 PER RITA
-Sei buffo
-Io?
-Si. Cosa senti adesso?
-Cose belle.
-Tipo?
-Gioia. Sollievo.
-Alcuni provano disgusto.
-Peggio per loro.
FRANCESCO IANDELLI
C'era poi il conte, cieco di un occhio. In verità i conti a Malà Strana non mancavano
mai, ma questo con un occhio solo era probabilmente l'unico che frequentasse allora
un ristorante del quartiere
STEFANIA BERTELLI
Wiatka è all'interno della Siberia, sul fiume Lena. Il viaggio durò circa sei mesi. I
giorni li avevamo scordati durante questo lungo itinerario, si susseguivano
innumerevoli e senza fine. Chi conta i coralli di una collana a sei fili? Sei mesi circa
durò il nostro trasporto In settembre era cominciata la nostra prigionia, quando
arrivammo era marzo
SIMONA SALVI
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PAGINA 1010 PER RITA
Se non inviti tutti non è una vera festa. Ricordo che scorrendo la lista degli invitati
alla mia festa di compleanno non conoscevo almeno tre quarti dei quattrocento
invitati
TERESA ANNA CONI
Qualcosa stava per accadere. Non ne poteva stabilire la natura, e neppure sapeva dire
se sarebbe stato fatale. Sapeva soltanto che cìò l'avrebbe assistito nella sua ricerca
dell'"assoluto".
MARISA PATUCELLI
Sapete, quando ero bambina, per studiare alla perfezione le poesie, la sera prima di
andare a letto mettevo il quaderno sotto il cuscino: non ci crederete, ma la notte,
sognando, non facevo altro che ripassare la poesìa e la mattina la sapevo alla
perfezione
ANNA SORVILLO
fui tra i fondatori della Euromicro:un gruppo costituito allora da trentenni,uno più
"matto "dell'altro. Non sapevamo quasi cosa fosse un'associazione scientifica direi
che c'è stata una certa maturazione e non solo e non tanto scientificamente, quanto di
tipo organizzativo.il "buttarsi nella mischia", la capacità di vedere quadri più globali e
di intervenire a livelli più complessi.
SANTINA VERTA
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PAGINA 1010 PER RITA
Il tempo soggettivo e della " réverie" è il ponte che possiamo cercare di porre tra il
sogno in stato di veglia e il sogno in stato di sonno, non tanto per sondarci e
"scoprire" quello che c 'è in noi, ma per imparare a reinventarlo e a dialogare con
esso, poiché esso è parte integrante e fondamentale di noi stessi.
SANTINA VERTA
Ruggine nel corso del suo viaggio , aveva acquisito un'intelligenza pronta, ma leggere
speditamente non è impresa facile per un gatto: infatti un conto è riconoscere le
singole lettere dell'alfabeto, un altro unirle insieme per pronunciare parole sensate.
Inoltre nel libro in questione c'erano parole di cui non conosceva il significato, che gli
risultavano particolarmente ostriche da articolare e che per una buona comprensione
del testo dovevano essere pazientemente spiegate da Odradek
ANGELA MARTINENGO
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PAGINA 1010 PER RITA
Ci sono ancora rocce cupe e deserte nel mondo, insenature tenebrose dove qualcuno
Chissà se i cultori di pedagogia si sono mai resi conto che è la Musica a insegnare
senza parole il modo giusto di ascoltare. E che quando solo della parola si tratta,
succede lo stesso, che è la musica, che può essere una forma di silenzio, a sostenere la
parola nel suo elemento e nel suo modo giusto, né più alta , né più bassa-
preferibilmente sempre un po' bassa
SANTINA VERTA
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PAGINA 1010 PER RITA
Grazie alla musica la parola non delude le attese. La Musica è garanzia dell'assenza
di tradimento, non conosce le "buone intenzioni", e un suo solo venir meno nella
voce che dice svela l'inganno, o denuncia l'inadempimento della verità. La Musica
adempie, si adempie e noi ci adempiamo ascoltandola. Colui che la reca, che è, chi é?
Un essere remoto, una pura attualità del sempre
SANTINA VERTA
E poco piu' in la' si aggirava una pantera nera, ancora odorosa della foresta da cui era
venuta. Era un frammento curioso della notte stellata, un nastro magnetico che si
agitava senza posa, un vulcano nero ed elastico che voleva radere al suolo il mondo,
una dinamo di forza pura che ondeggiava; e due occhi gialli, sicuri come pugnali, che
interrogavano col loro fuoco, che non capivano ne' la prigione ne' il genere umano.
NIDIA VEDANA
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PAGINA 1010 PER RITA
Il 15 febbraio, verso le sette di sera , nasce nel Sanatorio Ingles di Città del Messico
la figlia che stavano aspettando. Ha il nome di Hilda Beatriz ed è per me motivo di
doppia felicità. Prima di tutto perché il suo arrivo ha messo freno a una situazione
coniugale disastrosa, secondo perché adesso ho l'assoluta certezza che potrò
andarmene, nonostante tutto
ANGELA MARTINENGO
era affascinato da questo processo. Se mai qualcosa nella vita aveva suscitato
entusiasmo in lui - certo non un entusiasmo visibile dall'esterno, bensì nascosto, come
se ardesse a fiamma fredda -, era proprio questo procedimento, di carpire alle cose la
loro anima odorosa con il fuoco, l'acqua, il vapore e un'apparecchiatura inventata.
LUCIO TAMBURINI
"Resti immobile"
“Sta chiedendomi molto, la mia vita è sempre in movimento"
ELENA FRANCESCHINI
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PAGINA 1010 PER RITA
Nè i giocatori dei periodi arcaici, ne quelli dei secoli successivi, pur destreggiandosi
abilmente nell'eseguire il gioco degli scacchi, potevano rendersi conto che il successo
o l'insuccesso potessero dipendere da capacità intellettuali delle quali non si
conosceva l'origine nè i meccanismi funzionali
ANGELA MARTINENGO
A giorni alterni,e sempre dopo pesanti bombardamenti che seguivamo con angoscia,
osservando dalla collina il cielo illuminato dai bagliori degli incendi, andavo a Torino
per incontrarmi con Levi che era sfollato in un'altra zona., ma che rientrava tutti i
giorni in città. [...] Erano momenti di sosta in quelle giornate invernali la sfiducia e la
disperazione erano sul viso di tutti. All'imbrunire, cominciava l'assalto dei treni
sovraffollati che riportavano i torinesi nei rifugi disseminati sulle colline
SANTINA VERTA
Al suo direttore, l'olandese, Peter Debye, che dal 1909 aveva sempre lavorato
indisturbato in Germania, fu richiesto di diventare tedesco o di dimostrare almeno la
sua "lealtà" pubblicando un libro pro-nazista. Egli respinse fieramente quelle pretese,
e approfittò di un invi...to a tenere un corso di lezioni negli USA per volatre per
sempre le spalle alla sua "seconda patria"
ADRIANO PARRACCIANI
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PAGINA 1010 PER RITA
Le persone molto giovani, dopo aver superato il periodo in cui sognano di diventare
cocchieri, giardinieri o pasticcieri, sono inclini a stabilire le loro ambizioni là dove
sembrano offrirsi loro maggiori probabilità di distinguersi
ANGELA TROISSI
"Usque ad ultimum vitae finem in actu erimus, non desinemus communi bono
operam dare, adiuvare singulos, opem ferre etiam inimicis, eniti manu"
"Fino al termine ultimo della vita saremo impegnati nell'agire, non smetteremo di
servire il bene comune, di aiutare i singoli, di portare aiuto anche ai nemici pur con
debole mano di vecchi"
MARIA PARAGGIO
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PAGINA 1010 PER RITA
Roberto ricordava una visione che aveva affascinato la sua infanzia, quella di un
pellegrino per i regni dell'oltretomba che, emerso proprio in quella plaga incognita,
aveva visto quelle quattro stelle, non scorte mai se non dai primi (e ultimi) abitatori
del Paradiso Terrestre
DANIELE RIVA
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