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14 SABATO
26 FEBBRAIO 2011
LETTERATURA SAGGISTICA
Un anti-romanzo Le lamentazioni
caotico sull’Italia degli intellettuali
JUAN RODOLFO WILCOCK. Uno lettere di lettori stravaganti, quiz letterari, perfino JÜRGEN HABERMAS. Che cosa li eventuali. Gli strumenti espressivi? Il coraggio di
un concorso per scegliere lo snodo preferito tra i polarizzarsi, il gusto per la provocazione e l’arte del
dei pochi a volersi cimentare simul- dodici disponibili e far procedere un intreccio nar- distingue dagli esperti che vivono pamphlet. Contro l’opinione di Weber e Schumpe-
rativo sempre più insensato se osservato e giudica- ter, Habermas in particolare sostiene che l’intellet-
taneamente con la lingua, la storia, to secondo i criteri usuali della scrittura narrativa. della contesa con esperti di altro tuale deve, di tanto in tanto, preoccuparsi, mo-
Ogni passo gode del crisma dell’imprevedibilità, strando però tanta di quella saggezza politica da non
i nervi nascosti del nostro paese. figlia di una mente labirintica e inafferrabile. Nelle schieramento? Ecco il problema. reagire oltre l’etichetta.
prime pagine, dovendo presentarsi, l’autore, per Descritto per sommi capi l’ammalato, conviene
DI GIANCARLO MANCINI gonfiare a dismisura il curriculum e pavoneggiar- DI DAVIDE CADEDDU discorrere della malattia. La diagnosi è questa:
si con l’editore, si vanta di aver prodotto «l’ira di «Ampliamento inaudito della dimensione mediati-
! Tra i tanti scrittori che hanno soggiornato per un Dio di pezzi di fantasia, foglietti di viaggio e cro- ! Dobbiamo ammetterlo. È ormai evidente. Lo so- ca pubblica» e «intensificazione senza eguali delle
certo periodo in Italia, Juan Rodolfo Wilcock è sta- naca nera persino su un giornale dell’enigmatico stiene anche Jürgen Habermas: l’occupazione pre- reti di comunicazione». Sembra grave. Internet, in
to probabilmente uno dei pochi a volersi cimenta- Nord, a pagamento, tutto quanto con il mio noto ferita degli intellettuali odierni è lamentarsi. Sì, la- particolare, ha portato a una «de-formalizzazione
re simultaneamente con la lingua, la storia, i nervi pseudonimo di “Fanalino di Coda”, più spesso F. di mentarsi. Soprattutto del tramonto degli intellettua- della sfera pubblica» e a una «de-differenziazione
nascosti di un paese che osservava da una distan- Coda per collaborazioni di alta qualità». li. Altri tempi quelli di Adorno, Orwell e Zola. Oggi dei ruoli corrispondenti». La televisione, invece, ali-
za siderale, ben più cospiscua di quella che lo se- Ed è proprio dalla coda, dall’ultima fila di gli intellettuali non se li fila proprio più nessuno. Di menta un fenomeno diverso: ingrandisce la ribalta
parava dalla natia Argentina. Tra i risultati più fu- un’immaginaria platea che Wilcock osserva e tra- recente, è stato denunciato il «grande silenzio». Ma delle contese e seleziona attori e scene su cui getta-
nambolici e spassosi dell’ardimentoso cimento sfigura tutta una società, con i suoi totem e i suoi il problema sembra essere, semmai, il frastuono, re luce. La vanità di alcuni intellettuali è così sod-
wilcockiano vi è “I due allegri indiani” (pp. 297, € tabù. C’è perfino la «drammatica confessione» re- confuso, indistinto di voci di intellettuali che non disfatta. Compiaciuti nell’autorappresentazione e
19,00), appena ristampato da Adelphi dopo la pri- sa da un killer gentile, reo di aver eliminato «in- sanno più bene cosa dire e perché dirlo. Come ri- appagati di poche frasi e molti ammiccamenti, san-
ma edizione del ’73. diani» in numero imprecisato, per bontà d’animo corda Habermas, in una recente raccolta di saggi (“Il no che la loro fama pubblica si accresce. La meta-
Un anti-romanzo privo di qualsivoglia tipo di nel sonno, alcuni bruciandoli con la benzina ma ruolo dell’intellettuale e la causa dell’Europa”, La- morfosi è compiuta. Lo strumento è il loro fine.
intreccio, pieno di trovate spesso al limite del non- avendo evidentemente problemi di portafogli tro- terza), i veri intellettuali assomigliavano a scrittori e In tutto questo discorso, è importante tener pre-
sense, del demenziale, a cui si affiancano lumino- vandosi costretto a chiedere l’elemosina ai pas- professori d’altri tempi, che prendevano sì posizio- sente il carattere particolare della comunicazione
si affondi nella nostra identità culturale. Nelle quat- santi per acquistare «l’indispensabile» derivato ni di parte, ma senza essere legati ad alcun partito. culturale e politica. Interpella preferenze, che, nel
tro paginette dedicate alla letteratura post-risorgi- del petrolio. Oggi no. Parlano pubblicamente (in particolare) contempo, trasforma. La dinamica commerciale
mentale, inaugurata da Carducci, si individuano ca- L’avvitamento verbale a fini umoristici è una quelli di partito. Sanno cosa dire, perché è stato lo- impone di soddisfarle. Trascura, però, il fatto che
ratteri già inequivocabilmente nostrani tipo «il co- delle chiavi portanti del libro, se la rivista di chia- ro suggerito. E sanno, dunque, perché dirlo. Si no- lettori, ascoltatori e spettatori, oltre a essere utenti
mune senso del pudore, la cupidigia verbosa, il gu- ma Maneggio scrivere è naturalmente un lavoro da ta dall’impegno. del mercato mass mediatico, sono cittadini con il di-
sto del travestimento». Chiude la carrellata il vacuo “cavalli”. La prosa di Wilcock galleggia tra il pa- La domanda decisiva è la seguente. Cosa può ritto alla partecipazione culturale, all’osservazione
rincorrere una bellezza di cartapesta di D’Annun- radosso e la beffa, alla vecchia signora del calcio distinguere un intellettuale autonomo da «esperti dei fatti politici e a un ruolo attivo nel processo di
zio, abile a mestare «con la sua pompa verbale quel italiano, la Juventus, abituata come nessun’altra al- che, nella contesa con esperti di altro schieramento, formazione delle opinioni pubbliche. Emerge im-
gusto tutto indiano per l’eleganza della miseria». la vittoria, è dedicata una lettera aperta in cui si rin- hanno da tempo imparato a sostenere i loro dati con plicita, più di altre, una responsabilità. Quella di chi
Gli indiani sono di fatto gli italiani, tribù sovrab- grazia gli ardimentosi giocatori per essersi arresi interpretazioni di tendenza?». È proprio un bel pro- gestisce l’informazione. I mass media, infatti, co-
bondante di vizi, altezzosa e dal risentimento ap- con onore. Ogni pagina è un lapillo, zampillante da blema. Occorre scoprire qualità nascoste. Secondo stituiscono una forza di stimolo e orientamento del-
puntito dal tempo trascorso, volontariamente, in una mente protesa verso l’inconsueto, il bizzarro, il il filosofo tedesco, l’intellettuale dovrebbe interve- la volontà popolare. Costringono, nello stesso tem-
una cervellotica riserva esistenziale. non-comune, incapace di arrestarsi anche per un at- nire solo in seconda battuta, ma tempestivamente, po, il sistema politico alla trasparenza, chiedendogli
Il riferimento ippico innerva la sostanza de “I timo all’ovvio. D’altronde i tanti, pirandelliani, au- non appena i fatti quotidiani e i problemi dibattuti di adeguarsi alle istanze sociali. Notizie affidabili e
due allegri indiani”, perché il libro stesso è com- tori, centomila come uno come nessuno, avevano escono dal seminato. Sì, certo, magari per essere ri- commenti accurati alimentano la vitalità discorsi-
posto dai trenta numeri di una fantomatica rivista pur prescritto “I due allegri indiani” ad un lettore cacciato subito nel suo studio dall’accusa canoni- va della sfera pubblica. Tutto ciò è necessario. Non
chiamata Il Maneggio, redatta da un autore unico futuro, non per nascita ma per predisposizione al- ca rivolta all’intellettuale. Un’accusa che non lascia c’è alternativa per le democrazie moderne. Altri-
dai molti nomi. Rivista però è da intendersi anche l’incontro con il naturale così come si presenta: al- scampo: «sei un intellettuale». Cosa potrebbe mai menti, strani sintomi: le cosiddette derive populiste.
come omaggio a quel grande genere dello spetta- la “rinfusa”. replicare? Le sue qualità nascoste sembrano tutta-
colo, di tonalità sostanzialmente comica e dalla via esistere. Si riassumono nella percezione lungi- IL RUOLO DELL’INTELLETTUALE
struttura cangiante, multipla. I DUE ALLEGRI INDIANI mirante per ciò che davvero importa. Detto altri- E LA CAUSA DELL’EUROPA
Ecco allora un grande piede dagli evidenti ri- Juan Rodolfo Wilcock menti, saper considerare gli sviluppi possibili di un Jürgen Habermas
mandi surrealisti apparire d’improvviso qua e là, Adelphi, pp. 297, € 19 problema e individuare con fantasia alternative Laterza, pp. 174, € 18