Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
LA
MARMORIZZAZIONE
della carta
pag. 1
IN DICE
P REME SS A
P AR TE I - I L PRO CEDI MEN TO
1. La preparazione del bagno. La carta. Il clima
2. Marmorizzare: il processo in generale
3. Uso dei colori grassi
4. Colori ad acqua: i media
5. Colori ad acqua: i tipi
6. Uso dei colori ad acqua (in generale)
7. Colori ad acqua specifici:
7.1. Tempere e guazzi
7.2. Colori acrilici
7.3. Coloranti universali
7.4. Coloranti per tinte muro
7.5. Coloranti commerciali per marmorizzazione
8. Tipi di marmorizzazione
8.1. Carte “marmo” con colori ad olio
8.2. Carte “marmo” con colori ad acqua
8.3. Carte “pettinate” (con colori ad acqua)
pag. 2
APPENDICE 1. Annotazioni sui colori
APPENDICE 2. Una tecnica speciale: le carte Suminagashi
APPENDICE 3. Carte pseudo-marmorizzate (ottenute senza bagno)
Bibliografia essenziale
TAVOLE
Foto degli attrezzi illustrati
Esempi di alcuni tipi di marmorizzazione
----------------------------------------------------------------------
pag. 3
PREMESSA
La marmorizzazione della carta è una tecnica antica e complessa, spesso coperta
da un alone di mistero. In breve, essa consiste:
- nel predisporre una vasca con un bagno di acqua resa gelatinosa mediante
appositi addensanti;
- nello spruzzare sul bagno, mediante pennelli o altri sistemi, gocce di colore
adeguatamente preparato, che si espandono e vengono variamente lavorate mediante
diversi attrezzi;
- nell’adagiare sopra il bagno il foglio di carta, sul quale andrà ad imprimersi il
disegno realizzato.
Le schede che seguono sono state stese in vista della realizzazione di un manuale
che forse non vedrà mai la luce, ed illustrano i diversi momenti del processo e le
tecniche da utilizzare. Si è tenuto conto, nella loro stesura, della vasta letteratura
esistente sull’argomento (vedi bibliografia in appendice), oltre che della personale
esperienza. In base a quest’ultima, si sono introdotte anche procedure innovative e
vari attrezzi di nuova concezione (ideati dall’autore di queste note), di cui si è
sperimentata l’effettiva funzionalità.
pag. 4
PARTE I . IL PROCEDIMENTO
Bagn i go mmo s i
L’acqua. Sarebbe preferibile, in generale, usare acqua non calcarea (distillata, per
ferro da stiro o piovana). Per vedere se l’acqua semplice va bene si può fare
comunque la seguente prova: si mettono 10 gr. di alcool saponato in 1 litro d’acqua:
se, dopo averla agitata, rimane lattiginosa, l’acqua si può usare.
1. Gomma adragante. Ottimo bagno, usato di norma sino al secolo scorso, che
sostiene bene i colori e consente di evitare l’allumatura della carta. Questa gomma,
purtroppo, è di difficile reperimento e assai costosa. Ne occorrono 15 gr. ogni litro
d'acqua. Per ottenere un bagno denso, usa questo dosaggio (per 13-14 litri) : 150 gr.
di gomma adragante + 30 gr. di farina di guar. Metti la gomma nel recipiente, e
aggiungi poca acqua (meglio se tiepida), rimestando bene sinchè ottieni una pastella
omogenea. Aggiungi quindi a poco a poco l’altra acqua, sempre rimestando. Lascia
riposare per 2/3 giorni (rimestando periodicamente), poi filtra il composto. Il bagno
si può conservare per alcune settimane aggiungendovi un po’ di formalina e
eventualmente, per addolcire l’acqua, un po’ di borace (1 gr. per litro, sciolto
preventivamente in un po’ di acqua tiepida). Puoi sostituire il borace con mezzo
grammo per litro di bicarbonato o carbonato di soda . Secondo alcuni, il bagno
andrebbe poi fatta bollire. Secondo altri, vi andrebbero aggiunti 100-150 gr. di allume
di rocca, sciolto preventivamente in acqua bollente lasciata poi raffreddare. Con i
colori reagisce più facilmente del caragheen. Funziona bene con prevalenza di rossi e
marroni. Si acquista nei negozi di belle arti. La formalina e il borace in farmacia. Il
bicarbonato e carbonato di sodio ai supermercati.
2. Lichene marino (o alga Caragheen). E’ il bagno più noto, ma richiede una
preparazione piuttosto brigosa. Ne occorrono da 12 a 20 gr. per ogni litro, a seconda
della qualità. Per 14 litri, ne servono perciò da 180 a 250 gr. Metti in una pentola
l'intero quantitativo di alghe e poco più di metà acqua (8 litri). Porta ad ebollizione a
fuoco lento (1 ora circa) e lascia bollire per tre minuti. Prima di togliere la pentola dal
fuoco, aggiungi, per la conservazione del bagno, un po’ d’acqua fredda contenente 20
gr. di formalina (1,5 grammi per litro) e eventualmente, per addolcire l’acqua, 1 gr. di
borace per litro (sciolto preventivamente in un po’ di acqua tiepida) oppure mezzo
grammo per litro di bicarbonato o carbonato di soda, come visto sopra. Togli la
pentola dal fuoco, e aggiungi subito 6 litri di acqua molto fredda, mescolando. Fai
riposare per una notte e infine filtra con un colino, spremendo le alghe. E’ opportuno
un secondo filtraggio. Il lichene si acquista nelle erboristerie.
3. Farina di guar. Di solito trascurato, è un bagno di preparazione rapida e facile,
buono per tutti i colori, poco costoso e quindi decisamente consigliabile. La natura
collosa del guar permette una buona adesione dei colori alla carta, rendendone inutile
l’allumatura. Mettine 7-8 grammi per litro. La farina va fatta cadere a poco a poco, in
modo polverizzato, da un colino a trama fitta nel secchio in cui hai messo l’intera
quantità d’acqua o quasi (a temperatura tiepida), rimestando con un cucchiaio di
legno. Lascia riposare per alcune ore o meglio per una notte. Filtra il composto prima
dell'uso. L’acqua può essere addolcita all’inizio, prima di versarvi la farina, mettendo
un po’ di borace o bicarbonato, nelle proporzioni viste al punto 1. Questo bagno non
si conserva a lungo: aggiungendo un po’ di formalina, può però durare qualche
giorno. La farina di guar si acquista nelle erboristerie o presso i fornitori di
addensanti per alimentari.
La farina di guar è compatibile con la gomma adragante, il Carragheen e la
metilcellulosa, e può essere aggiunta perciò in piccole quantità a tali bagni per
aumentarne la viscosità.
pag. 5
4. Colla per carta da parati speciale (viola) o metilcellulosa. E’ adatto per i colori
ad olio, ma funziona abbastanza bene anche con i colori ad acqua (specie gli acrilici).
E’ il bagno più adatto per marmorizzare i tessuti. Sciogli dapprima la polvere in un
terzo di acqua calda, poi aggiungi altra acqua, rimestando bene. Usa la proporzione
indicata per il pre-incollaggio (200 gr. ogni litro), aspettando 30 minuti. Puoi diluire
un po' se il bagno risulta troppo denso o il colore sfrangia. Questa colla si acquista nei
colorifici. Secondo vari autori, dopo aver ben mescolato la metilcellulosa occorre
aggiungere, ogni due litri, un cucchiaio di ammoniaca (mescolando bene) per
ottenere il giusto Ph. Secondo Taylor, andrebbe aggiunto inoltre (ogni 2 litri) un
cucchiaino da tè di aceto bianco.
5. Colla di farina o di amido. Questo bagno “povero” può essere usato solo per i
colori ad olio. Prepara della colla molto fluida (un cucchiaio grosso ricolmo di farina
per ogni litro d’acqua), falla raffreddare e e usala come bagno.
ALTRI
6. Gomma Hog o Karaya. Va sciolta nell’acqua per una notte, poi bollita con altra
acqua più un po’ di borace. La dose è di 10 gr. per litro. Andrebbe aggiunto anche 1
decilitro di acido ossalico ogni 10 litri, per favorire una espansione regolare dei colori.
Questa gomma peraltro è pressochè introvabile.
7. Psillio. Fai bollire dei grani di psillio nell'acqua, nella proporzione di 15 gr. ogni
litro. Raffredda e filtra, aggiungendo formalina e borace. Questo bagno è piuttosto
viscoso, e dura vari giorni.
8. Carragenina (estratto in polvere del Carragheen). Suggerita in alcuni libri
recenti, perchè di preparazione più rapida del Carragheen, è risultata alla prova del
tutto sconsigliabile. I colori difatti si espandono in modo granuloso, tendono ad
affondare e non fissano sulla carta, data la natura non collosa del bagno. E’ inoltre di
difficile reperimento, potendosi trovare solo dai fornitori all’ingrosso di addensanti
per alimentari. La dose è di 6/7 grammi per litro. Si prepara come segue. Mettere in
un frullatore pieno per 3/4 di acqua tiepida un cucchiaio di carragenina, e frullare a
bassa velocità per 60 secondi. Quando la miscela diventa schiumosa, versare in un
recipiente grande. Procedere in questo modo per il resto della carragenina. Al
termine, aggiungere acqua nel recipiente grande, sino a ottenere la proporzione
indicata e mescolare bene. Versare nella vasca e lasciar riposare per 12 ore. Anche in
questo caso, si può aggiungere un po’ di borace o soda per addolcire l’acqua, e
formalina per la conservazione.
• Impiegando il mescolatore elettrico illustrato nelle schede tecniche della parte II, e
seguendo le istruzioni ivi riportate, si possono ottenere dalle gomme in polvere (Farina di Guar,
Gomma adragante, Metilcellulosa) bagni perfettamente amalgamati.
La car ta
Va bene, in generale, qualsiasi carta che abbia una superficie un po' ruvida (non
patinata) e che sia leggermente assorbente. In linea di principio, non dovrebbe essere
troppo collata nè avere una eccessiva acidità. Per provare se una carta non è troppo
collata, toccarla con la punta della lingua: se questa resta un po' appiccicata e dà un
piccolo strappo staccandosi, la carta dovrebbe andar bene.
Ottima la carta uso a mano da stampa (offset) grammatura 100 -120 - 140. Meglio
se color avorio. Vanno bene i fogli da mm. 1000 x 700 (da tagliare a metà o in
quattro parti). Puoi usare anche:
- carta kraft da pacco (sia bianca che beige)
- carta Ingres
- carta per disegnare a pastello o carboncino
- carta giapponese (un po' spessa).
pag. 7
2. M AR MORI Z ZARE : IL PRO CES SO IN GENER AL E
Il bagno, preparato in precedenza, viene versato nella vasca (nella quale può
anche riposare un po’ di tempo). All’inizio della sessione, va controllata la
temperatura del bagno, che deve collocarsi come si è detto fra i 15 e i 20°. In caso
contrario, si riscalda o raffredda secondo necessità. Il controllo della temperatura va
effettuato periodicamente (per es., ogni mezz’ora). Usando colori ad acqua,
controllare anche la temperatura dell’acqua in cui i colori verranno sciolti, che deve
essere uguale a quella del bagno.
Le operazioni di marmorizzazione si svolgono quindi secondo questa sequenza:
1. Eve nt uale allu matura de lla c arta (se si usano colori ad acqua), con
parziale essicazione (vedi alla scheda “uso dei colori ad acqua in generale” ).
Tradizionalmente si ritiene che la carta, per ricevere i colori, debba essere prima
mordenzata mediante acqua contenente allume di rocca (allumatura). Questa brigosa
operazione, però, può essere evitata (specie usando bagni collosi come quello alla
farina di guar o alla gomma adragante), utilizzando le procedure di pulizia della carta
che verranno indicate al punto 8.
Striscia sempre i pennelli sul bordo del recipiente, per togliere l'eccesso di colore.
Se vuoi ottenere macchie piccole, passali più volte sul bordo e, eventualmente, su un
pezzo di carta da giornale. Per spruzzare più colori contemporaneamente, puoi
afferrare insieme due o tre pennelli, dopo averli intinti nei colori;
b) posando il colore (specie se ad acqua) col contagocce (o meglio con una
pompetta a siringa ): si ottengono in questo modo macchie più grandi, che possono
essere disposte in modo ordinato e anche concentrico. Questa tecnica è utilizzabile
per le carte pettinate e a fiori.
pag. 8
4. Prepar azio ne d el fo ndo . Si lavora il fondo, a seconda del risultato che si
vuole ottenere, impiegando le tecniche indicate nelle schede “tipi di
marmorizzazione” .
Nel predisporre fondi lavorati, cerca di evitare le bolle d’aria , muovendo adagio lo
stilo o i pettini. Se comunque si formano bolle, sposta almeno le più grosse (mediante
lo stilo) verso il bordo, oppure toccale con un dito (o meglio con un ago o altro
strumento appuntito).
Per una posa più sicura (che evita le bolle d’aria) può essere usato un attrezzo
speciale (lo stendifogli) descritto in una delle schede sugli attrezzi speciali .
7. Eve nt uale la vag gio di zone sporc he o con ecce s so d i ge la tina . Secondo
il metodo tradizionale (usando colori ad acqua) si debbono eliminare concentrazioni
di gelatina o colature lavando le zona interessate con un getto leggero d'acqua
corrente. Questa operazione però tende a far sbiadire il colore, specie se la carta non
è stata allumata. Per questo è decisamente preferibile evitarla, passando invece sulla
superficie una lama gommata (vedi al punto 8), che consente, in modo assai più
semplice e sicuro, di eliminare gli eccessi di gelatina senza intaccare i colori (col che
diviene inutile l'allumatura preventiva della carta). Eventuali residui di sporco
pag. 9
possono essere tolti tamponando delicatamente i punti interessati con uno straccio
pulito.
8. Pr ima as ciu ga tura
Prima di porre le carte ad essicare su corde o stendipanni, occorre effettuare una
asciugatura preliminare che permetta di eliminare l’eccesso di acqua, evitando
successive colature. Si possono usare due tecniche:
a) passaggio mediante lama gommata. La carta, senza essere lavata, viene posata,
col lato marmorizzato in alto, su una tavola di legno ben liscia (meglio se ricoperta di
formica). Si passa quindi sulla superficie, con delicatezza, la lama di gomma montata
sull’attrezzo netta-fogli , così da togliere contemporaneamente sia i residui di gelatina
che gli eccessi acquosi, lasciando pulita la carta. In alternativa, si usa l'accessorio
nettafogli montato direttamente sulla struttura della vasca (per queste
apparecchiature di nuova concezione, che facilitano grandemente il lavoro e
permettono di evitare l'allumatura preventiva della carta, vedi la scheda “attrezzi
speciali: griglia per asciugatura e apparecchio netta-fogli) . Dopo l’operazione, la carta
può essere posta immediatamente ad essicare.
b) asciugatura su griglia. E’ il metodo tradizionale, da sconsigliare perchè richiede
un preventivo lavaggio della carta, con sbiadimento dei colori se questa non è stata
allumata ( e talvolta anche in questo caso). Le carte vanno posate, col lato
marmorizzato in basso, su una griglia fissata su un telaio rettangolare, sotto la quale
si porrà un telo di plastica per raccogliere le sgocciolature (vedi la scheda
“Apparecchio netta-fogli e griglia per asciugatura” della parte II). Sempre sotto la
griglia, può essere posto in funzione un termoventilatore per accelerare l’operazione.
Poichè questa asciugatura preliminare richiede dai 10 ai 15 minuti, è opportuno che
la griglia consenta almeno la posa di due carte.
pag. 10
• Stendere con un panno una mano leggera di cera d’api o spruzzare cera per
mobili (stendendola poi con uno straccetto). In sua vece, si può anche passare del
sapone, dopo averlo inumidito.
• Posare la carta, col disegno in basso, su un giornale, e passarvi sopra il ferro da
stiro ben caldo.
• Rifinire la lucidatura con un panno. Questo può essere anche montato su una
levigatrice orbitale, dopo averlo incollato su un supporto di carta e tagliato a misura.
Una lucidatura più rapida e leggera consiste nel dare direttamente la cera o il
sapone, senza vernice.
Lucidatura con calandra
La carta marmorizzata, sia verniciata
(ben asciutta) che non verniciata può
essere lucidata anche mediante una
calandra. Nella sua forma più
semplice, la calandra è costituita di
due rulli di ghisa o acciaio cromato o
comunque lucido, fra i quali si fa
passare più volte, avanti e indietro, la
carta. Se i rulli non sono cromati, si
può interporre una lamiera lucida. I
risultati sono ottimi.
pag. 11
3. U S O DEI C OLORI GR AS SI
Tipi. Usa i colori a olio in tubetti (vanno scartati quelli che si allungano con
acqua, in quanto danno luogo a macchie granulose). Buoni risultati, inoltre, si
ottengono con gli smalti, le vernici per vetro o ceramica, gli inchiostri litografici.
Me dia
- essenza di trementina di buona qualità (per gli oli);
- acqua ragia minerale (per gli smalti);
- ammoniaca al 15% . E’ un potente espansore, e va usato a gocce:
- trementina canforata: facilita l’espansione del colore, ma in modo più limitato
dell’ammoniaca. Si prepara sciogliendo in mezzo bicchiere di essenza di trementina
tre o quattro pastiglie di canfora.
- gasolio (diesel oil). Con i colori a olio, può essere mescolato in pari quantità con
la trementina, per impedire la volatizzazione troppo rapida di quest’ultima.
Prepara zio ne sta ndar d. Mescola 1 cm. di colore con 2 cucchiaini da caffè di
solvente. I colori posati successivamente richiedono maggior diluizione. Per agevolare
l’espansione, specie coi colori posati successivamente, puoi aggiungere 1 o 2 gocce di
ammoniaca (non di più, perchè avresti un allargamento eccessivo!).
Prob le mi e solu zio ni.
-i colori (specie quelli successivi al primo) non si espandono. La superficie del
bagno deve essere ben ripulita prima della posa. Altre soluzioni: a) diluisci
maggiormente il colore; b) aggiungi 1 o 2 gocce di ammoniaca al colore; c) diluisci il
bagno; d) aggiungi un po’ d’alcool (il colore diventa granuloso). Può essere utile
soffiare leggermente sulle gocce, anche mediante una cannuccia o una pompetta.
- i colori si espandono troppo. Puoi adottare le seguenti soluzioni: a) raddensali,
aggiungendo altro colore; b) metti nel colore qualche goccia di olio di lino cotto (o di
olio di paraffina o vaselina); c) raddensa il bagno (se disponi ancora di una riserva di
gomma densa da aggiungervi).
- i colori si frantumano in piccole isole. La forza espansiva è eccessiva. Occorre
allora aggiungere un po’ di colore e trementina fresca (va notato che la trementina
aumenta la forza espansiva col tempo: mettendone di nuova, la forza viene attenuata).
Per quanto riguarda il nero,che crea spesso problemi, puoi sostituire quello
commerciale con un nero creato mediante la mescolanza di altri colori: 4 parti di
rosso garanzia, 3 parti di giallo, 0,5 parti di blu di Prussia.
- i colori si sbriciolano o hanno altri comportamenti anomali. Ciò può dipendere
dal clima (troppo caldo) oppure dal fatto che i colori o la trementina sono troppo
vecchi: in tal caso vanno sostituiti con colori e trementina freschi.
Bagn i da us are . Si può usare l’acqua pura, oppure un bagno di metilcellulosa ,
che può essere a media densità (200 grammi di polvere in 10 litri circa) o più fluido
(100-150 grammi). Il bagno più denso è preferibile per le carte fantasia, quello più
fluido per le carte a gocce. In ogni caso, il bagno va preparato dapprima nella
proporzione indicata dal fabbricante, e allungato quando ha completato il
raddensamento. Sconsigliabile il bagno di farina di guar, che provoca la spaccatura in
piccole isole dei colori.
Car te re alizza bili. Questi colori sono adatti soprattutto per marmorizzazioni
fantasia e a gocce, meno per i pettinati.
Posa de i co lori. A pennello (più raramente, col contagocce). Attendi che il
primo colore si dilati, prima di distribuire il secondo, e così via. Quando i colori non si
dilatano più significa che il bagno è saturo: inutile aggiungerne altri.
Oss ervaz ion i var ie.
• Non tutti i colori reagiscono allo stesso modo, e può essere necessario seguire un
certo ordine di posa. In linea di massima, segui la sequenza: nero, giallo o marrone,
blu, rosso (il blu può essere messo anche per ultimo).
pag. 12
• Realizzando carte fantasia (i colori vengono mossi con lo stilo) il nero potrebbe
frantumarsi. Per questo, può essere opportuno non mettere questo colore.
• Spruzzando al termine del detergente liquido, si ottengono isole bianche.
pag. 13
4. COL ORI AD ACQUA : I MEDI A
VEI COLI
- acqua distillata;
- alcool. Si mescola, in piccola quantità, all’acqua. Favorisce dispersione e
galleggiamento. Da usarsi in particolare con i coloranti universali o da muro. Con le
tempere può dar luogo a macchie granulose, e va usato perciò con molta
circospezione.
- acetone. Usando i coloranti universali o dispersibili può essere mescolato
all’acqua, alleggerendo il colore. E’ utile soprattutto con i bagni acquosi: può essere
usato, in questo caso, anche in sostituzione dell’ acqua.
COES IV I
- gomma arabica. Può essere utile soprattutto con i coloranti. Va sciolta prima in
acqua distillata calda, aggiungendo un po’ di formalina per la conservazione.
DI SPERDEN TI
A) Tra dizio na li
- fiele di bue. Allarga la macchia e favorisce anche il fissaggio. Il fiele si acquista
nei negozi di belle arti. Bisognerebbe usare, peraltro, fiele non trattato (scuro e
puzzolente), difficile da trovare in commercio. Per questo sarebbe meglio farselo da
sè, procurandosi presso un macello alcune cistifellee di bovino, in cui è contenuto. Il
fiele va quindi preparato come segue. Unisci 4 parti di fiele ed una di alcool (altri
consigliano 3 a 1). Sbatti bene in una bottiglia e lascia riposare una settimana, così
che si depositino i grassi. Versa quindi la parte chiarificata (filtrando con una garza)
in un'altra bottiglia e tappa bene. Si conserva per anni.
- acqua saponata. Allarga le macchie di colore e aiuta il fissaggio sulla carta. Si usa
in luogo del fiele, o insieme col fiele. Si prepara con uno di questi saponi: sapone
bianco di Marsiglia (a base di olio d’oliva o altri oli vegetali, più soda caustica);
sapone verde da bucato (a base di grassi animali).
Metti 1 parte (in peso) di sapone in 10-15 parti di acqua distillata . Sciogli a
bagno-Maria. Per evitare coaguli, puoi mettervi qualche goccia di ammoniaca (ma
puoi anche liquefare il composto, al momento dell’uso, mettendo il vasetto a bagno
maria). Raffredda e fa riposare due settimane. Poi filtra e conserva in un vasetto. Un
metodo più rapido consiste nello sciogliere una parte di sapone liquido di Marsiglia o
Castiglia in 10 parti di acqua distillata.
- alcool saponato. Alternativo al precedente. Sciogli 1 parte (in peso) di sapone di
Marsiglia o verde da bucato, ben sbriciolato, in 8 parti di alcool a bagno Maria e, al
termine, aggiungi 4 parti di acqua distillata. Per evitare coaguli, fai come sopra. Agita
bene, lascia riposare per una o più settimane, infine filtra. Per ricavare acqua da
spruzzo, allunga con una quantità doppia o tripla di acqua distillata. Un sistema più
rapido è quello di sciogliere 1 parte di sapone liquido di Marsiglia in 5 parti di alcool
più 3 di acqua. L’alcool saponato è ottimo per carte a gocce o a vene capillari.
B) D i n uovo tipo
- alcool canforato. Ignorato dalla manualistica corrente, è un disperdente ottimale
per dilatare il colore, emulsionarlo e per assicurare un buon fissaggio. Va usato però
preferibilmente con i coloranti (con le tempere può dar luogo a macchie granulose). Si
prepara sciogliendo due o tre pastiglie di canfora (sbriciolata) in mezzo bicchiere
d'alcool e si conserva in una bottiglietta ben tappata.
- vernice trasparente per legno all’acqua (sperimentata con successo Ronseal). A
base acrilica, è reperibile nei colorifici. Va sciolta in acqua distillata (da 6 a 8 parti di
pag. 14
acqua per una di vernice). Si ottiene così un disperdente che funziona in modo
decisamente ottimale con i colori a tempera, e può essere usato in sostituzione di fiele
o alcool, consentendo di ottenere risultati decisamente migliori per quanto riguarda
allargamento della macchia, sovrapposizione dei colori e fissaggio sulla carta. Si può
utilizzare anche con dispersibili e coloranti universali.
- medium per acrilici (solo per questo tipo di colori). E’ un disperdente, e dà più
compattezza al colore.
Altr i
- acqua di potassa caustica (idrossido di potassio). Conferisce alla macchia
l’aspetto di un occhio o di una raggera. Si prepara sciogliendo due cucchiaini di
potassa caustica in grani in mezzo decilitro d'acqua distillata. Alla mistura si può
aggiungere un pizzico di soda caustica e di allume di rocca, e eventualmente qualche
goccia di trementina.
- acqua d’allume. Viene distribuita con una spugna sulle carte per predisporle al
fissaggio. Si prepara sciogliendo 60 gr. (soluzione debole) o 100 grammi (soluzione
forte) di allume in un litro di acqua bollente, cui si possono aggiungere, per
impedirne la cristallazione, 10-15 gocce di acido cloridrico. La cristallizzazione viene
evitata anche mettendo l’allume nell’acqua fredda, che viene portata poi ad
ebollizione (rimestando). Messa a gocce nei colori, l’acqua d’allume ne diminuisce la
dilatazione, e funziona anche come mordente, che migliora il fissaggio. L’allume si
presenta in vari sali, tutti usabili (in particolare l’allume di rocca, o solfato di allume
potassico, che si trova in drogheria, nei colorifici o in farmacia).
pag. 15
5. C OL ORI AD ACQUA : I TIP I
pag. 16
6. U S O DEI C OLORI AD A CQ UA ( I N GENER ALE )
Prepara zio ne sta ndar d. Si vedrà, nelle schede specifiche più avanti, come
preparare ciascun tipo di colore. Basti qui sottolineare che i colori non debbono
risultare nè troppo liquidi nè troppo densi (debbono avere la consistenza del latte
intero).
Te st da effe ttu are se mpr e pr ima de ll’ uso. Il colore è “giusto” quando,
posandone una goccia col contagocce, dà una bella macchia compatta di alcuni cm. di
diametro, che si lascia dividere dallo stilo senza presentare inconvenienti. Un buon
procedimento è il seguente:
a) posa una goccia del primo colore (es. nero), e accerta che dia una bella macchia
del diametro di circa 6-8 cm. Diversamente, aggiungi gocce di dilatanti, pulisci il
bagno e riprova;
b) posa una goccia del primo colore, e poi una del secondo colore (es. blu), che
deve espandersi regolarmente lasciando attorno una striscia consistente del
precedente. Se questo non si verifica, aggiungi dilatanti, pulisci il bagno e ripeti il
tutto.
c) prosegui allo stesso modo coi colori successivi.
Tieni presente che i colori posati successivamente richiedono di solito più
dilatanti.
pag. 17
- Il colore non fissa bene. Aggiungi fiele o alcool saponato (o altri dilatanti adatti
al tipo di colore). Se usi carte allumate, aumenta la dose d’allume.
Bagn i da u sare . All’alga di Caragheen, alla farina di guar, alla gomma adragante.
Con gli acrilici, puoi usare un bagno alla metilcellulosa. Ricor da ch e il bag n o
cominc ia a “lavorare be ne” se ha r ip osato a lmeno u na not te, e dop o
l'e secu zio ne d i alcu ne cart e. Le pr ime, perciò, sono spe sso d i scar sa
qualit à. Fai sempre prove preliminari, correggendo la densità del bagno (e la
diluizione del colore) sinchè ottieni belle macchie. Controlla, inoltre, la temperatura
del bagno, che deve essere fra i 15 e i 20 gradi.
Prepara zio ne de lla carta . Secondo la tecnica tradizionale, la carta va
“allumata” passandovi sopra con una spugna leggermente imbevuta di acqua di
allume (vedi sopra). Ciò permette un buon fissaggio dei colori ad acqua, che non si
degradano quando, tolta la carta dal bagno, la si pulisce con l’acqua per togliere
l’eccesso di gelatina. Le carte possono essere allumate in due modi.
a) fo g lio per fog lio , me ntr e si mar morizza. E’ il metodo preferibile, e
consiste nell’allumare mediante una spugna ciascun foglio prima di preparare il
disegno: quando questo è terminato, dopo circa 5-8 minuti, la carta (ancora un po’
umida) è pronta per essere depositata. Vi è il problema, peraltro, di evitare che sui
fogli, specie se di formato grande, si formino delle pieghe. A questo fine, la carta,
dopo essere stata spugnata con l’allume, va pressata fra due assi, da cui viene tolta al
momento di deporla sul bagno. Difficile però, specie se i fogli sono grandi, ottenere
una buona spianatura.
b) qua lch e g iorno pr ima (si usano allora carte secche). Le carte, dopo essere
state allumate (ricordarsi di fare un segno a matita su un angolo del lato non
allumato!) , vanno fatte asciugare appendendole a un filo. Quando sono quasi asciutte,
si debbono impilare, facendo combaciare il lato allumato dell’una con quello allumato
dell’altra, e pressate mediante tavole di legno poste in pressa o sotto peso, sinchè
asciugano del tutto. E’ opportuno mettere un foglio di gommapiuma alla base e al
vertice della pila. Se anche in seguito a questo trattamento la carta conserva delle
pieghe, si può usare per la posa sul bagno l’attrezzo stendifogli (vedi le schede
tecniche più avanti).
Con tutti i colori ad acqua, peraltro, si ha un buon fissaggio anche con carta non
allumata. purchè si usi un bagno di natura collosa (ottimo il bagno di farina di guar).
Occorre evitare, però, di lavare la carta dopo l’impressione, o farlo con estrema
circospezione. Risultati ottimi si ottengono posando la carta (non lavata) su un piano
e passandovi sopra delicatamente con la lama di gomma del netta-fogli, oppure
usando un accessorio simile fissata sulla vasca stessa (vedi le schede della parte II). La
carta può essere stesa successivamente ad asciugare, senza che si producano colature.
Car te rea lizzab ili. I colori ad acqua sono adatti per tutti i tipi di
marmorizzazione (fantasia, pettinati, lavorati vari).
Posa de i co lor i. A pennello, col contagocce (o pompette a siringa). E’ buona
norma, per evitare che sul bagno si formi una pellicola che impedirebbe l’espansione,
procedere come segue:
a) intingi i pennelli nei vasetti, togli l’eccesso di colore passandoli sul bordo, e
appoggiali di traverso sui vasetti (oppure: prepara i contagocce)
b) pulisci il bagno (con carta e stecca)
c) posa immediatamente i colori
I colori dati per primi risultano più intensi, perchè forzati a comprimersi dai colori
successivi. Ad es., il nero posato per primo darà luogo a venature nere, dato per
ultimo a macchie grige.
Ord in e d i succe s sio ne de i co lori. In linea di principio: 1 nero, 2 blu, 3 giallo,
4 rosso [ oppure nero, rosso, blu, giallo). I colori più chiari, come il giallo,
andrebbero di solito per ultimi, ma può essere talora preferibile posarli all’inizio (ad
pag. 18
es. come secondo colore) per evitarne una dilatazione eccessiva e ottenere venature.
Va poi tenuto presente che alcuni colori (specie coloranti e dispersibili), se spruzzati
dopo gli altri, non espandono. Puoi in ogni caso “forzare” l’ordine aggiungendo più
dilatanti nei colori successivi.
Oss ervaz ion i var ie.
- per ottenere il bianco, distribuisci solvente puro (acqua + fiele o altri
dilatanti).
- per ottenere tinte più tenui, il colore va posato successivamente o allungato con
il veicolo acquoso adatto (contribuiscono a schiarire anche i dilatanti);
- per ottenere tinte più forti, il colore va posato all’inizio, o si deve aumentare la
quantità di colorante sciolto nel veicolo acquoso;
Inoltre tieni tieni presente che:
• il primo colore dà le venature, l’ultimo la tinta dominante;
• eseguendo, in una stessa sessione di lavoro, carte di vario genere, occorre
preservare la efficacia del bagno seguendo questo ordine di esecuzione: 1. pettinati;
2. gocce e fantasia; 3. carte con colore mischiato a trementina o olio;
• se si vuole usare lo stesso bagno con colori di tipo diverso, va seguito questo
ordine: 1) tempere, 2) coloranti (o acrilici);
• quando il disegno sul bagno è pronto, occorre posare rapidamente la carta, così
da evitare che il disegno si sfaldi o i colori affondino;
- puoi aggiungere al colore polvere metallizzata (ad es. oro).
pag. 19
7. C OLOR I A D AC QU A SPEC IFI CI
indigo buono
prussian blue
turquoise blu
azure blue
pag. 20
• Talen s gouache (designer tempera farben) extra-fine. Abbastanza buoni, con
scarti però fra i diversi colori. Le tinte ottenute, peraltro, sono generalmente tenui.
Dei neri disponibili (usando la ricetta 1) va evitato il Neutral Black , che dà macchie
granulose. Funziona normalmente, invece, l’Intense Black . Nessuno dei due neri lavora
bene, però, con la ricetta 2.
pag. 21
per miscelazione. Se si impìegano i Talens, non va usato il nero. In alternativa: si
supplisce così: a) si usa il Lamp Black della Winsor; b) si usa il nero intenso della
Talens, preparandolo però con la prima ricetta; c) si realizza il nero mescolando in
uguali proporzioni rosso, blu e giallo (propriamente ciano, magenta e giallo). È bene
preparare comunque poco colore per volta, ad evitare che si addensi.
Questa ricetta (scoperta dall’autore delle presenti schede) è di gran lunga
preferibile alla precedente, in quanto consente: a) di espandere perfettamente i colori,
con ottima copertura del bagno; b) di ottenere una agevole sovrapposizione degli
stessi; c) di assicurare il fissaggio su carta non allumata.
Buoni risultati si sono ottenuti con bagno alla farina di Guar. Ottime sia le carte
alla turca, per l’effetto coprente del colore così preparato, sia le. carte pettinate. Va
tenuto però presente:
• che la scelta dei colori è determinante;
• che per ottenere colori abbastanza forti, occorre spruzzare più volte i medesimi
colori (ad es., rosso, nero, blu, rosso, giallo, ancora rosso). Se si fanno carte pettinate,
è preferibile però la deposizione col contagocce;
• che il bagno, una volta saturo, non riceve più i colori, che affondano: evitare
dunque di sovraccaricarlo;
• che con questa ricetta il bagno deve essere abbastanza denso, così da sostenere
bene i colori;
Il bianco, con questa ricetta, si ottiene spruzzando la miscela di acqua e vernice,
più eventualmente fiele di bue per allargare la macchia.
Per realizzare CARTE PETTINATE E PAVONATE con questa ricetta, bagno di gomma
di guar e guazzi Winsor o Talens, , attieniti a quanto segue:
a) posa i colori col contagocce (otterrai una buona intensità e una distribuzione
equilibrata);
b) lavora il bagno con lo stilo, e non con i rastrelli (potrai ottenere righe più fini);
c) posa almeno tre colori concentrici (anche ripetendo due volte lo stesso colore).
Ad es.: giallo, blu, rosso; viola, blu, verde; blu, viola, blu. Non usare il nero se non sei
sicuro che lavori bene.
d) spruzza alla fine, se vuoi del bianco, la miscela di acqua e vernice. Strizza bene,
però, il pennello e deposita il solvente a piccole gocce.
[Se posi la carta mediante il morsetto lungo fisso (V. le schede tecniche della parte
II) eviterai il rischio di bolle].
Car te rea liz zab ili. Tutti i tipi di marmorizzazione (con le tempere, però, NON si
possono realizzare le carte a strisce mediante la griglia illustrata nelle schede
tecniche della seconda parte). Ottimi risultati si ottengono soprattutto con i pettinati,
che hanno un disegno molto fine.
pag. 22
• Poichè non tutti i colori lavorano bene,come si è visto sopra, è opportuno
limitarsi a una scelta limitata, ricavando le altre tinte per mescolanza.
• Come ottenere altre tinte per mescolanza:
- marrone: 4 parti di cadmio, 1 di nero; oppure: 4 di giallo, 1 di rosso, blu a gocce
- arancio: 2 giallo, 1 rosso;
- rosa: 1 rosso, 2 bianco;
- bruno: 3 di terra di Siena (Burnt), 2 di nero;
- acquamarina: 1 di grigio, 1 di blu (indigo).
(Per altri problemi, vedi alla scheda “ Uso dei colori ad acqua (in generale)”)
pag. 23
7.2. COLOR I A CRIL I CI
marca giudizio
Liquitex discreto
Ferrario da scartare
Lefranc& da scartare
Gourgeois
Pre paraz ione s tan dard. Allunga un cucchiaino di colore con 1 cucchiaino di
acqua distillata. Se l’espansione non è sufficiente, mettivi 3-4 gocce di fiele di bue. In
alternativa, puoi usare come dilatante qualche goccia di Medium per acrilici (come
l’Acrylic flow Medium della Winsor & Newton), utile anche per compattare macchie
sgranate.
Puoi aggiungere eventualmente 2-3 gocce di acqua saponata o alcool saponato.
Quest’ultimo può essere usato anche in sostituzione di altri dilatanti.
Nella preparazione, procedi in ogni caso goccia dopo goccia, verificando via via i
risultati. Fai prove di espansione, e se necessario aggiungi gocce di fiele e di altri
dilatanti che vanno aumentati con i colori posati successivamente. Non si richiede, di
solito, aggiunta di alcool o gomma arabica.
Vari autori consigliano di usare come dilatante gocce di Photo-Flo allungato con
acqua. Tale prodotto dovrebbe essere reperibile nei negozi di prodotti fotografici, ma
è di fatto introvabile.
pag. 24
7.3. C OLORA NT I UNI VER SAL I
Con gli universali (purchè di comprovata qualità come gli Unicolor), la lavorazione
è facile, il colore galleggia e si fissa in modo ottimale così che non occorre allumare la
carta. Sono disponibili, però, poche tinte, e il colore si espande in modo poco
controllabile. Riempie bene, tuttavia, la vasca, e ciò favorisce la realizzazione di carte
a gocce o fantasia. Si ottengono anche discreti pettinati, anche se di disegno non
molto fine. Le indicazioni che seguono sono state testate per i coloranti Unicolor
(prodotti dalla ditta Safra di Villafranca di Verona), e non si garantisce che valgano
per altre marche. Per quanto riguarda i coloranti Castò (distribuiti nei magazzini
Castorama) si vedano i suggerimenti specifici più sotto.
Prepara zio ne s tan dard per u n iver sali ( Unico lor o equ iva le nt i)
1^ ric et ta (s ta ndard) . Allunga il colorante con una quantità equivalente di una
mistura composta al 60% di acqua distillata e al 40% di alcool (quest’ultimo anche in
quantità minore). Evita peraltro di allungare troppo il colore, che verrebbe indebolito.
Per aumentare l’espansione puoi aggiungere altro alcool o meglio alcool canforato,
che con questi colori è il miglior dilatante e che è essenziale quando l'espansione
avviene irregolarmente ad "occhio" (con macchia centrale e alone chiaro circostante).
Possono servire anche alcune gocce di alcool saponato (il fiele, invece, ha poco
effetto). Al composto si possono infine aggiungere alcune gocce di gomma arabica
sciolta in acqua (la gomma rafforza la coesione).
2^ rice tt a (con a gg iu nta di v ern ice tr a spare nt e all’acq ua). Prepara una
mistura costituita di 6 parti di acqua distillata, 3 parti di alcool, da 1 a 2 parti di
vernice all’acqua trasparente per legno tipo Ronseal (altre marche possono risultare
inaffidabili). Diluisci, in tale miscela, il colorante, in proporzione che può variare da 1
parte su 6 a a 3 parti su 6. Aggiungi se del caso (dopo verifica) alcool o alcool
canforato per aumentare l’espansione, e gocce divernice all’acqua per migliorare la
definizione.
Una variante della ricetta è la seguente: 2 parti di vernice, 1 di acqua distillata, 1
di colorante, alcool secondo necessità.
La ricetta funziona bene solo con alcuni colori. Nel caso degli Unicolor: il nero, il
rosso e il blu e loro composti, come il viola. Impastano, invece, il rosso ossido, il giallo,
il giallo ossido, il marrone ossido e loro composti. Conviene allora attenersi a questi
accorgimenti:
1. usare in primo luogo nero, rosso, blu, e loro composti;
2. preparare gli altri colori:
a) con la ricetta standard;
b) con la ricetta 2, mettendo però sia la vernice che il colorante in piccole
quantità (spesso si ha un miglior risultato se il colore è depositato sul bagno
all’inizio);
pag. 25
c) con la ricetta 2, ma escludendo l’alcool (se il bagno è denso, possono esservi
però problemi di espansione).
La vernice all’acqua migliora sensibilmente l’espansione anche su colori
precedenti, dà luogo a macchie dai contorni regolari, migliora definizione e
brillantezza del colore, facilita il fissaggio. Ottimi risultati si sono ottenuti con bagni
sia alla farina di Guar che di gomma adragante..
Tenere presente che alcuni coloranti (come il blu) possono avere difficoltà ad
espandersi sui precedenti, per cui è opportuno depositarli prima. Non usare, inoltre,
un bagno troppo denso.
3^ rice tta . Aggiungi, a una parte di colore, una parte di acqua distillata, una di
acetone (alleggerisce il colore e migliora il fissaggio) e una (o anche più) di alcool .
Puoi eventualmente aggiungere mezza parte di vernice trasparente all’acqua tipo
Ronseal. Se la tinta risulta tenue, aggiungi altro colore. Per migliorare la dilatazione,
metti altro alcool o alcool canforato.
4^ r icet ta. Per fare carte fantasia con bagno molto acquoso (ad es. 20-30 gr. di
farina di guar in 12 litri di acqua) o anche di acqua pura. Preparare una miscela
composta di: 1 parte di acqua distillata, 2 parti di alcool, mezza parte o poco più di
petrolio lampante (o petrolio bianco, reperibile nei colorifici). Il petrolio permette il
galleggiamento del colore, migliora il fissaggio ed evita la rapida evaporazione
dell’alcool. Allungare una parte di colorante con una/due parti della miscela. Con
questa ricetta si possono ottenere tinte anche molto forti. È bene usare pochi colori (1,
2 o 3), assicurandosi prima che l’ordine di posa ne permetta la sovrapposizione. Fare
più passate (intercalate agli altri colori) del colore che si vuole dominante, così da
ottenere tinte forti. Ad es.: una passata di nero; due passate di rosso; una passata di
verde; due passate di rosso. Dopo aver deposto i colori, lasciarli fluttuare sul bagno
(specie se di acqua pura) o muoverli con uno stilo, così che diano luogo al tipico
disegno delle carte fantasia. Attenzione: poichè alcool e petrolio sanno un po’ d’odore,
lavorare in ambienti ben arieggiati.
Co lori da u sare : nero, rosso base, rosso ossido (generalmente preferibile), giallo
base, giallo ossido, blu, bianco, bruno ossido. Ricava il verde, il marrone, il viola e le
altre tinte per miscelazione. Un buon marrone scuro si ottiene miscelando 4 parti di
giallo, 1 di rosso, blu a gocce. Un buon verde si ottiene mescolando giallo ossido con
blu. Per ottenere un buon rosso, scuriscilo con un po’ di nero e mettivi eventualmente
una goccia di blu. Per ottenere un color salmone, metti un po’ di rosso e due gocce di
blu in uno-due cucchiai di giallo ossido. Usa il nero con cautela (spesso è preferibile il
grigio, ottenuto miscelando il bianco con un po’ di nero). Il blu tende ad assorbire gli
altri colori. È consigliabile perciò depositarlo in piccola quantità, scolando bene il
pennello sul bordo del recipiente.
I colori secondari già pronti (marrone e soprattutto verde) si allargano molto, e
sono perciò in linea di principio sconsigliati. Si possono eventualmente usare come
colori terminali (specie per carte turche), strizzando molto il pennello così da ottenere
gocce minute. Si possono anche ottenere tinte diverse, miscelando a questi colori
piccoli quantitativi di colori-base. Evitare comunque il verde, che si espande in modo
eccessivo e dà luogo a un risultato sbiadito.
pag. 26
pennello) e in modo non troppo fitto. Talora, può essere utile aggiungere qualche
goccia di acqua d’allume concentrata.
- il colore si sfalda. Aggiungi un po’ di gomma arabica, dilatanti o alcool.
- il colore, dopo averlo mescolato nello scodellino, risulta schiumoso. Mettivi una o
due gocce di alcool canforato (o anche di semplice alcool).
- i colori non si sovrappongono bene. Per una corretta espansione, questi colori (a
differenza delle tempere) vanno spruzzati secondo un certo ordine: diversamente,
alcune tinte non lavorano bene. In linea di principio, segui questa progressione: nero
(o grigio), blu (o verde), giallo, rosso, colori secondari già pronti. In generale, riescono
bene le carte a pochi colori (ad es. 3). In particolare, per ottenere un blu marcato,
spruzzalo come primo o secondo colore.
(Per altri problemi, vedi alla scheda “ Uso dei colori ad acqua (in generale)”.)
Bagn i da u sare . Danno buoni risultati i bagni di farina di Guar (che non deve
essere troppo denso) e di gomma adragante (quest’ultimo permette un ottimo
allargamento dei colori e una agevole sovrapposizione delle macchie, ed è
consigliabile per le carte turche e affini; risultati variabili invece con i pettinati).
Utilizzabili anche i bagni al Carragheen e alla metilcellulosa (quest’ultimo
limitatamente alle carte non pettinate). Puoi usare bagni già utilizzati con tempere
(ma non viceversa!).
Car te r ealiz zab ili. Consigliabili soprattutto le carte a gocce (turche) e fantasia,
con ottimo "riempimento" del bagno. Riescono abbastanza bene anche le chiocciole.
Si possono ottenere discreti p et tinat i e p avonat i, attenendosi alle seguenti
istruzioni:
- preparare i colori con la ricetta 1 (acqua, alcool e alcool canforato) o 2 e usare
un bagno abbastanza denso e possibilmente vecchio. Funziona bene il bagno di farina
di Guar (con la ricetta 2, anche di gomma adragante).
- per ottenere un colore dominante intenso, è necessario spruzzarlo più volte di
seguito. Non ci si deve preoccupare se apparentemente le macchie degli ultimi colori
non si dilatano bene: il bagno si lascia poi stirare ottimamente mediante lo stilo. Ecco,
a titolo orientativo, alcune combinazioni che funzionano bene:
a) dominante rossa:
grigio, [rosso base], giallo, rosso ossido (2-3 spruzzate), blu (o verde)
nero, grigio, rosso, altro colore a piccole gocce, rosso (2 spruzzate), giallo a
piccole gocce
b) dominante verde:
grigio, giallo a piccole gocce, verde (3 spruzzate), rosso
(il verde va creato con giallo-rosso-blu)
c) dominante blu: grigio, giallo a piccole gocce, blu (3 spruzzate), rosso
(è bene correggere il blu con un po’ di rosso base)
pag. 27
verde, marrone, ecc.) sono di difficile controllo e tendono ad allargarsi
eccessivamente. Si possono usare ma con molta cautela.
3. Mettere una quantità limitata di disperdente, diversamente i colori schiariscono
e perdono sostanza. Si può usare, in linea di massima, la proporzione di 1 a 1.
4. Aggiungere un po’ di vernice pura nel colore finale, per migliorarne
l’allargamento.
5. Dopo avere depositato i colori, procedere dopo una ventina di secondi alla posa
della carta, per evitare un possibile “ritiro” delle macchie. Se le macchie non ritirano e
si attendono 2 minuti, si può ottenere tuttavia una migliore formazione di vene
capillari e un piacevole effetto di sgranatura del colore di fondo.
Tenere presente che i risultati cambiano purtroppo a seconda di variabili
difficilmente controllabili come l’umidità, la qualità del bagno, la densità, l’età,
modifiche sempre possibili della composizione chimica del colorante, ecc.
I colori vanno depositati come segue:
a) colore di base, a gocce piccole e rade, che darà luogo alle venature (prima di
procedere, passare bene il pennello sul bordo dello scodellino, così da scaricare
l’eccesso di colore). Si possono depositare anche due colori di seguito. Si possono
usare il giallo, il rosso, il marrone, il grigio*, il verde, il blu (talora problematico), e
anche lo stesso colore del punto C;
b) solvente puro (acqua più vernice) a gocce piccole e rade, che darà luogo a
venature bianche (questo passaggio si può omettere);
c) colore finale depositato in due passate successive o, per scurirlo maggiormente,
anche tre. Occorre però evitare di far cadere gocce grosse, che darebbero luogo a
macchie estese e anti estetiche. Per questo, prima di procedere occorre scaricare dal
pennello l’eccesso di colore passandolo sul bordo dello scodellino. Sarà questo il
colore dominante.
I color i primari vanno generalmente scuriti, in particolare il rosso e il blu. Il
rosso vivo con un po’ di nero e eventualmente di blu; il blu con un po’ di nero e rosso
vivo. Tieni presente che il blu ha una espansione problematica alla quale si rimedia
aggiungendo alcool. Per facilitare la copertura del bagno da parte di questo colore,
conviene depositare i colori di base in modo assai fine e un po’ rado.
I colori seco ndar i si ottengono così (variando le proporzioni si ottengono varie
sfumature):
- il verde miscelando 4 parti di giallo ed 1 di blu; oppure 2 parti di giallo ed 1 di
blu, o anche 2 parti di blu ed 1 di giallo (blu-verde). Per scurire, mettere un po’ di
rosso vivo e di nero.
- il marrone miscelando 3 parti di giallo, 1 di rosso e mezza di blu (scurire col
nero); oppure, i tre colori in parti uguali; o ancora, il rosso più il nero.
- il grigio, miscelando il nero col bianco, o unendo due complementari (v. la
tabella dei colori in appendice).
- il viola miscelando 1 parte di rosso ed 1 di blu; oppure 2 parti di blu ed 1 di
rosso (viola bluastro) o 1 parte di blu e 2 di rosso (viola rossastro). Scurire sempre col
nero.
- l’arancio, miscelando 2 parti di giallo ed 1 di rosso, o 1 di giallo e 2 di rosso se si
vuole un arancio scuro.
Si possono realizzare anche carte monocolore, spruzzando più volte la stessa tinta
(e eventualmente solvente puro all’inizio per ottenere più venature bianche).
Buone anche le carte fantasia.
Non mescolare i colori Castò con gli Unicolor.
* Il nero, se usato a sé, tende a sgranare. Se però è miscelato al bianco, così da
ottenere il grigio, funziona in modo ottimale. Questa tinta, comunque, non dà sempre
risultati gradevoli.
pag. 28
7.4. COLOR AN TI PER TI NTE M URO
marca giudizio
SafraColor buono
Wiz sufficiente
Arlecchino sufficiente
Piùcolor buono
Minicolor da scartare
Ard sufficiente
K Color buono
Il problema principale di questi colori è che spesso danno luogo a una macchia ad
"occhio", con un esteso alone chiaro circostante. Per correggere questa tendenza, e
ottenere una macchia più uniforme, occorre perciò forzarne la dilatazione.
Prepara zio ne sta ndar d. Aggiungi a un cucchiaino di colorante: da mezzo a un
cucchiaino di acqua distillata (evita peraltro di mettere troppa acqua, che indebolisce
il colore) ; 2-3 gocce di alcool canforato e un paio di alcool saponato . La quantità di
alcool canforato (e in misura minore saponato) va aumentata sino a ottenere una
macchia il più possibile uniforme. Alla mistura si possono eventualmente aggiungere
gocce di fiele di bue e 1-2 gocce di gomma arabica sciolta in acqua.
In certi casi possono tornare utili l'acqua di allume (che contribuisce al
compattamento) e un po' di acetone , che fluidifica e migliora il galleggiamento. I
coloranti per tinte muro si possono mescere con gli universali.
2^ rice tta. Prepara una miscela di acqua distillata (da 6 a 9 parti) e di vernice
all’acqua tipo Ronseal (1 parte o più). Diluisci il colorante con una eguale quantità di
questa miscela. Questa ricetta funziona bene solo con alcune marche, come Safra,
Minicolor (ma va evitato il nero), PiùColor. I colori si espandono in modo abbastanza
regolare e si sovrappongono bene. Si può usare un bagno di MetilCellulosa (o alla
farina di Guar).
3^rice t ta. Come la ricetta 4 dei coloranti universali. Ottime le carte fantasia
ottenute, anche con bagno di acqua pura.
Bagn i da us are. Bagno alla farina di guar o alla metilcellulosa (meglio se un po’
vecchio e abbastanza fluido). Puoi usare bagni già utilizzati con tempere (ma non
viceversa!).
Car te rea lizzab ili. Questi coloranti, a differenza delle tempere, riempiono bene
il bagno. Si possono ottenere perciò ottime carte a gocce (turche) o fantasia, usando
un bagno a media diluizione. Riescono bene anche le chiocciole. Si possono pure
realizzare pettinati accettabili (il disegno però è poco fine).
Oss ervaz ion i var ie.
- Spruzzando questi colori a pennello, l’ordine di posa è spesso pregiudiziale per
una corretta espansione: fai sempre, perciò, una prova preliminare.
- I risultati migliori si ottengono con pochi colori (ad es. 3);
- Un buon marrone scuro si ottiene miscelando 4 parti di giallo, 1 di rosso, blu a
gocce.
- Si può usare senza problemi carta non allumata.
- Valgono le altre osservazioni riportate sopra per gli universali.
pag. 29
7.5. COLOR AN TI COM MER CI ALI PER M ARM OR IZ ZA ZIO NE
.
Si usano così come stanno, o allungandoli con acqua e eventualmente
qualche goccia di fiele. Permettono di ottenere tutte le marmorizzazioni. Buoni
risultati si ottengono col bagno di Carragheen e di farina di guar. Non va usato,
però, un bagno già impiegato con coloranti.
Funzionano bene i Marbling. Insoddisfacenti, invece, i DekaMarble (che richiedono
l’uso di un addensante ad hoc). Ma che piacere c’è a non prepararsi i colori?
pag. 30
8. T IPI DI M AR MORI Z ZA ZIO NE
pag. 31
8.2. CAR TE “ MAR MO ” CON COLOR I A D AC QU A
Le carte marmo si ottengono assai bene, e con facilità, con i coloranti universali di
qualità ed anche con i coloranti da muro, che danno un buon riempimento del bagno
(senza lasciare, cioè, estesi interstizi bianchi ). Impiegando le tempere, che hanno una
minore espansione, si deve allungare il bagno. In generale, per ottenere buoni risultati
attieniti a queste norme:
a) per evitare un effetto volgare, crea per miscelazione verdi muffa o oliva;
b) inscurisci il rosso con una punta di blu;
c) correggi eventualmente il blu base con qualche goccia di rosso e un po’ di
marrone già pronto;
d) usa un bagno fluido ma non troppo, così da ottenere colori vivi. Tieni presente
comunque che più denso è il bagno, più minute sono le gocce.
e) spruzza i colori a piccole gocce, senza sovraccaricare il bagno;
f) procedi rapidamente, per evitare che si formi sul bagno una pellicola che
impedisce l'allargamento delle macchie;
g) qualora ti proponga di eseguire, in una sola sessione di lavoro, carte di vario
tipo, prima realizza i pettinati, poi, quando il bagno è ormai “maturo”, le carte
“marmo”. Alla fine le carte ottenute con spruzzature di sapone, trementina o olio.
h) per ottenere diverse tonalità dello stesso colore, spruzzalo in più tornate (anche
inframmezzato da altri colori).
i) tieni presente che il set di colori usati tradizionalmente è il seguente:
SCARLATTO , CARMINIO , BLU CHIARO, BLU SCURO (indigo), GIALLO , ARANCIO , NERO ,
VERDE, BRUNO, BIANCO .
pag. 32
4. Stor mo n t (effe tto t e mpe s ta) Aggiungi qualche goccia di trementina
all’ultimo colore al fiele (che è opportuno sia ben diluito). Conviene utilizzare non più
di due-tre colori. Questa carta riesce con colori a tempera, non con i coloranti.
5. Fiocc hi d i nev e . Fai un fondo marmo blu. Spruzzavi quindi sopra piccole
gocce di una una mistura costituita da una parte di bianco d’uovo e sei d’acqua.
6. Mar mo a v en e cap illar i ("hair vein" o "italian"). Usa un bagno
medio/leggero. Spruzza i colori che debbono dar luogo alle vene (tradizionalmente:
NERO e BLU, oppure nero e ROSSO ) a gocce minute, col pennello preventivamente ben
scolato sul bordo dello scodellino, e eventualmente anche passato su un foglio di
carta. Al termine, spruzza solvente puro (acqua più fiele o altro disperdente) o
solvente con una leggera colorazione. Per posare il solvente sul bagno, puoi usare il
pennello, o sfregare una spazzola su una griglia (per evitare che si formi schiuma
aggiungi alla soluzione una goccia di olio o petrolio). Con coloranti universali, puoi
usare come colori base il rosso o il giallo, e come finali il marrone commerciale già
pronto, oppure il blu ben diluiti (vedi indicazioni ulteriori al punto 11). Questa carta
va preparata al termine della sessione di lavoro, perchè guasta il bagno.
7. Mar mo fan tas ia ("wave"). Usa un bagno leggero. Spruzza i colori a pennello e
crea quindi delle venature rimestandoli con lo stilo o un pettinino a 4 o 6 denti. Per
ottenere vene sottili e uniformi, il bagno può essere preventivamente “stirato” da un
solo lato col pettine a denti larghi di legno. L’effetto delle venature può essere
ottenuto anche agendo con lo stilo colore dopo colore (l’ultimo può essere lasciato a a
gocce). Con gli universali (ma anche i dispersibili per muro) puoi ottenere un ottimo
marmo fantasia con un bagno molto acquoso, e preparando i colori con acqua (45%),
acetone (30%) e alcool (25%), più eventualmente alcool saponato e canforato.
8. Mo noco lore. Posa una prima volta il colore su tutta la superficie, e , dopo che
si è assestato, fai una seconda distribuzione e ancora, se vuoi, una terza (lo stesso
colore, posato successivamente, risulta di tonalità più intensa).
9. P un teg g iato ("sprinkle marbling", sec. 16°). Prepara una miscela di acqua e
fiele e eventualmente un po' d'alcool (e, se vuoi, anche un po’ di colore). Crea un
fondo a gocce, anche monocolore. Spruzza poi il composto con un nebulizzatore. Può
seguire un altro colore.
10. Mo tivo ing le se . Consiste in una serie di strisce parallele. Dopo aver creato
un fondo marmo a gocce, si posa la carta a piccoli segmenti successivi. Nelle schede
sugli attrezzi speciali si illustrano procedure più efficaci di quella manuale.
11. Mot ivo spa gno lo ("spanish", 16° sec.). Consiste nella creazione di una serie
di onde parallele, ed è di non facile realizzazione. Il bagno deve essere mediamente
denso, così da permettere lo “stiramento” dei colori (ma non troppo, perchè la carta
scorrerebbe con difficoltà). Tradizionalmente si consiglia il bagno di gomma
adragante, ma va bene anche quello di farina di guar. I colori (non più di tre o
quattro) vanno depositati a gocce minute, mettendo per ultimo un colore scuro con
molto disperdente, così da comprimere i colori precedenti e da ottenere una rete di
venature. L’ultimo colore è quello che darà il tono dominante alle onde.
Il foglio di carta va posato in diagonale, a partire dall’angolo a destra più vicino.
Tieni con la mano destra una estremità, e con la sinistra (in verticale) l’altra
estremità. Il foglio va quindi fatto cadere gradualmente, a piccoli segmenti, con uno di
questi due metodi:
• Mentre fai cadere un segmento, tira indietro (con la destra) il
foglio, che va poi tirato avanti con la sinistra.
• Ripeti questo ciclo: a) tira indietro la carta; b) fai cadere un
segmento; c) tira avanti la carta; d) fai cadere un altro segmento.
Alcune combinazioni di colori:
a) verde pallido, rosa antico, bruno (o fulvo) [combinazione classica]
a) grigio, blu, rosso scuro, marrone scuro
b) verdazzurro, viola, giallo (o arancio), rosso scuro
pag. 33
c) grigio, azzurro, giallo (o arancio), bianco, rosso
d) nero, blu, giallo (o arancio), bianco, bruno
Per la realizzazione di queste marmorizzazioni risultano adatti i coloranti
universali tipo Unicolor, con bagno di farina di guar o di gomma adragante. Usando
tali coloranti, puoi ottenere ottime venature spruzzando dapprima uno, due o tre
colori a piccolissime gocce (i pennelli vanno non solo passati sul bordo dello
scodellino, ma anche ulteriormente scolati sfregandoli su un foglio di carta). Puoi
utilizzare il viola, l’azzurro, il giallo, il rosso, l’arancio. Il nero è sconsigliato, il grigio
non sempre dà buoni risultati. Come colori finali, che danno luogo alla tinta
dominante, si usano il rosso base, il rosso ossido, il marrone (già pronto), il verde
(preparato con giallo ossido, blu e qualche goccia di rosso). Si possono anche
realizzare carte monocolore, che risulteranno venate di bianco. Risultati altrettanto
buoni, se non migliori, si ottengono con i coloranti universali Castò (ma è bene usare,
qui, solo i colori primari e le loro combinazioni).
Con vasca da 78 cm., vanno usati fogli di carta lunghi da 64 a 66 cm. (non 70,
come nelle esecuzioni standard). Funziona bene la carta Kraft di grammatura 100
(carte più pesanti tendono ad affondare ai lati), che va marmorizzata dal lato lucido.
Va detto che la realizzazione manuale di queste carte dà luogo a onde disuguali e
non allineate. Appare perciò di scarsa affidabilità. Si ottengono invece onde più
regolari utilizzando le apparecchiature illustrate nella seconda parte di questo
fascicolo (v. la scheda “ attrezzi per creare carte spagnole (a onde) ” . Carte simili alle
“spagnole” e di buon effetto si ottengono anche con la griglia per creare carte a
strisce, ideata dall’autore di queste schede, di uso decisamente semplice e rapido. Si
veda per questo, nella 2^ parte, la scheda “Griglia per creare carte a strisce”.
12. Mo irè (a onde incrociate). Piega la carta in quadrati (lasciando la parte
eventualmente allumata all’esterno). Tenendola così piegata, arrotolala (il lato
allumato in basso), e premi così che si formino delle pieghe. Puoi fermarti qui, oppure
arrotolare la carta, girarla di 1/4, e eseguire le medesime operazioni. Apri infine la
carta, e lasciala riposare un po’. Quindi posala sul bagno in diagonale, nel modo visto
per la carta inglese. E’ bene usare una carta leggera.
13. A ch ioccio la ("french curl", 17° sec.). Si realizza a partire da un fondo a
gocce e riesce bene se le macchie restano piccole, fitte e compatte. Per questo, usa un
bagno un po’ denso, non diluire troppo i colori, e spruzzali in maniera minuta e
diffusa, strizzando prima il pennello (in origine si usavano spesso ROSA SALMONE,
GIALLO e BLU). Una variante del bagno a gocce è il bagno “stirato”. Disegna quindi
delle spirali con lo stilo. Puoi anche usare un pettine a denti larghi, facendo ogni volta
un'intera fila di chiocciole. Con l’erpice (vedi le schede tecniche più avanti) puoi
ottenere in un sol colpo tutte le chiocciole.
14. A “occh i d i gat to" (effetto raggiera). E’ una carta di realizzazione assai
difficile. Gli occhi vanno realizzati con l’ultimo colore, su un marmo di base (spesso
monocolore), depositandoli preferibilmente con il contagocce. Dal momento che si
usano sostanze caustiche e pericolose, è necessario proteggere le mani con guanti e gli
occhi con occhiali da officina.
1^ ricetta. Funziona con le tempere. Preparare il colore con acqua e fiele, e
aggiungere 6 gocce di acqua di potassa caustica e altrettante di acqua d’allume. Fare
prove, e aggiungere se necessario altre gocce (stare attenti ad evitare che il colore si
faccia schiumoso). Si possono eventualmente aggiungere al composto gocce di soda
caustica sciolta in acqua. Se ci si serve del pennello questo deve essere di saggina o
con peli di plastica (i pennelli normali vengono distrutti dall'acqua di potassa).
2^ ricetta. Funziona con le tempere. Preparare il colore con 2-3 gocce di
trementina, 1 di olio di girasole, un pizzico di soda caustica, uno di potassa caustica e
uno di allume.
3^ ricetta. Funziona con i coloranti universali Unicolor o equivalenti (specie il
blu). Si scioglie il colore nell’alcool canforato, che ha molta forza espansiva,
pag. 34
aggiungendo 7-8 gocce di acqua di potassa caustica e eventualmente 1-2 gocce di
creolina (che mantiene l’occhio più compatto al centro). Se l’occhio non risulta bene,
va aggiunta acqua di potassa. E’ bene distribuire il colore con il contagocce.
pag. 35
8.3. C AR TE “ PETT IN ATE ” ( CON COLOR I AD A CQU A )
Per effettuare queste carte è consigliabile usare colori a tempera, che consentono
di ottenere disegni netti e precisi. Discreti risultati si possono ottenere anche con i
coloranti universali e da muro, che danno però disegni assai meno fini (specie per i
motivi più complessi, come i fiori).
Impiegando le tempere, puoi spruzzare come ultimo colore solvente puro (acqua
+ gocce di fiele). Ottieni così il bianco ed eviti (specie nei fiori) l'appiattimento delle
tinte. Usa un bagno medio (= olio da cucina) o denso (= olio di macchina): evita
comunque una densità eccessiva, che impedisce una buona "stiratura".
Per la distribuzione dei colori, il metodo più semplice è lo spruzzo col pennello,
avendo cura di togliere l’eccesso di colore sul bordo della scodellina e spruzzando
macchie piccole, fitte e ben distribuite.
Una migliore distribuzione dei colori si ottiene però posando le gocce in modo
concentrico, per mezzo di contagocce o, meglio, delle pompette a siringa (vedi alle
schede tecniche della parte II), che hanno un serbatoio più
capace, permettono un miglior controllo della caduta e
permettono di lavorare più rapidamente. Si deposita prima
un colore, nel modo illustrato sotto, poi il secondo (avendo
cura che le gocce cadano al centro delle macchie
precedenti), poi il terzo, ecc.
Puoi usare carte allumate ma anche non allumate.
Tutte le carte pettinate vanno precedute dalla stiratura inizia le del bagno, che è
bene effettuare rapidamente, prima che le macchie di colore si dilatino troppo. Si
possono usare due sistemi:
a) Con uno stilo si percorre il bagno a zig-zag dapprima in verticale (lato lungo),
poi in orizzontale (o, in alcuni casi, viceversa ), come mostra il disegno a sinistra. Lo
stilo deve essere abbastanza grosso (6 mm. di diametro), specie quando i colori sono
stati depositati a gocce. Occorre stare attenti, però, a non generare delle bolle d’aria.
Con questo metodo si ottengono roghe più fini.
b) In luogo dello stilo, si usa una coppia di pettini (uno per percorrere la vasca
dal lato più lungo, l’altro per percorrerla dal lato più largo). Il pettine può essere a
denti grossi di legno distanti circa 4-5 cm. Se però, specie con le tempere, i denti di
legno trascinano via troppo colore, può essere opportuno optare per pettini a denti
più sottili. In un primo tempo, dunque, si percorre col pettine più stretto la vasca in
lunghezza, dapprima verso l’alto poi (spostando i denti sulla metà del disegno
ottenuto, così da ottenere uno spigato) verso il basso. La stessa operazione viene
effettuata in larghezza, come mostra il disegno a destra. Questo metodo è valido
soprattutto se i colori sono stati spruzzati a pennello, e ha il vantaggio di essere
rapido e di non lasciare bolle.
pag. 36
che puoi allungare con un po’ d’acqua (più vi è acqua, minore è l’espansione. Puoi
aggingervi eventualmente qualche goccia di colore.
2. Pet t ina to vert ica le d ir it to o ond ula to ("combed" o "'nonpareil", 17° sec.).
Tradizionalmente, sono usati il NERO, il BLU, il GIALLO (o ARANCIO ), il ROSSO . Effettua
la stiratura Quindi fai scorrere sul lato lungo un pettine normale (largo o
stretto). Segui una linea diritta o ondulata. Per ottenere un pettinato orizzontale,
effettua la stiratura in ordine inverso e passa poi il pettine sul lato corto .
3. Pe tt inato dopp io . Fai prima un pettinato stretto , poi uno più largo .
4. Pe tt ina to a c erch i. Fai un pettinato stretto, poi disegna larghe spirali con lo
stilo o con un pettine molto largo.
5. Pet t ina to Icaro . Fai un pettinato sul lato lungo quindi passa un pettine largo
sul lato corto .
6. Pet t ina to a ch iocc iola. Fai un pettinato sul lato lungo o corto, quindi passalo
a chiocciola (vedi sopra).
7. Pe tt inato go tico . Fai un pettinato fine sul lato lungo . Poi, con un pettine
largo a denti grossi, passa verso il basso e verso l’alto (quest’ultimo anche a onda).
8. P et tinato a fo nta na. Fai un pettinato fine . Poi passa un pettine largo sul
lato corto nei due sensi e sul lato lungo .
9. P et tinato ca tte dra le . Fai un pettinato fine sul lato lungo . Poi passa un
pettine largo sul lato corto in un solo senso e un pettine largo a denti grossi sul lato
lungo verso l’ alto .
10. Americ ano . Fai un pettinato sul lato corto , poi uno sul lato lungo in basso
della stessa misura o più largo.
11. S pigato ("reverse comb", metà 800). Fai scorrere il pettine (a denti non
troppo vicini) per un verso, poi effettua un passaggio in senso inverso fra i solchi
precedenti.
12. Palma. Dopo la stiratura fai uno spigato sul lato corto , poi passa
un pettine largo (a denti grossi) sul lato lungo, verso il basso (puoi anche procedere
a onda).
13. Coda d i pavon e. ("peacock", 19° sec.). Dopo la stiratura passa il pettine
a scacchiera . Devi però compiere, mentre ti sposti verso l'alto, una ondulazione
pag. 37
lavare la carta con un getto leggero di acqua corrente, che però rovina facilmente il
disegno, ed è perciò in linea di principio da evitare. Colori classici: NERO, BLU, GIALLO
(o ARANCIO ), ROSSO .
Altra formula consigliata nel primo novecento: distribuire prima il ROSSO a
spruzzo, poi - con contagocce - il GIALLO (dominante) il BLU e il VERDE. (usando
coloranti universali, il primo colore deve essere però il nero).
15. Fiorda liso. Prepara uno spigato, partendo dall’alto . Poi passalo “a
pavone” . Valgono anche qui i suggerimenti dati al punto precedente.
pag. 38
PARTE II. S CHED E TEC NICHE E APPE ND IC I
pag. 39
ATTREZZI DI BASE
1. V AS CA , P E NNE L LI , P E T TI NI E AL T R O
a) va sca per il ba gno , di lamiera zincata, rame, plastica o legno ben verniciato,
profonda circa 6 cm. e di formato rettangolare. Deve essere un po’ più grande del
formato dei fogli da marmorizzare (per fogli standard, si consigliano le misura 78 *
56). E’ bene che dal lato da cui fuoriesce la carta abbia un bordo metallico
perfettamente liscio e regolare, per passarvi sopra il foglio così da togliere l’eccesso di
gomma. Se la vasca è di lamiera, basterà farla eseguire con bordi ribattuti:
d) cont agocce .
e) ba se porta- scod ellin i. Strumento assai pratico (anche se non indispensabile)
da usarsi con bicchierini di alluminio. Evita il rovesciamento dei colori e permette di
tenere in ordine e sotto mano, oltre i bicchierini, pennelli e contagocce. Va realizzato
come mostra il disegno:
pag. 40
h) stecca di legno liscio per ripulire e livellare il bagno (si può ricavare da un
battiscopa).
i) flacon i co n co nta gocce per il fiele e gli altri preparati da mettere nel colore;
l) secc hio , co lino gran de e co lino p icco lo per la preparazione del bagno;
m) p ettin i se mp lic i. A sinistra (1) si mostra un pettine semplice standard,
consistente in una fila di chiodini fissati, a distanza uniforme, su un listello di legno. Il
pettine è sagomato ai lati come mostra il disegno, per consentire ai chiodini di
affondare per qualche mm. nel bagno, e per avere l’appoggio sui bordi della vasca. Da
notare le guide laterali che si appoggiano al bordo della vasca, per uno scorrimento
rettilineo. Nei pettini a dentatura fitta, basta la guida di destra. In quelli a dentatura
più larga, il pettine sarà invece dotato una guida a destra e di una a sinistra.
Quest'ultima, quando la guida di destra poggia sul fianco della vasca, deve distarne
(A) di una misura equivalente alla metà della distanza fra i denti. La duplice guida
serve per effettuare la "doppia" passata negli spigati: dopo aver percorso la vasca
verso l'alto poggiando la guida a destra, la si ripercorre verso il basso poggiando la
guida a sinistra, così che i chiodini vadano a collocarsi sulla metà del disegno
precedente.
Nella figura 2 si mostra un altro tipo di pettine semplice, che non ha gli appoggi
laterali e deve essere montato, mediante la vite superiore, sull’attrezzo per creare le
carte pavone.
Servono vari pettini, ognuno con una diversa distanza fra i chiodi (da pochi
millimetri a 6/7 cm.). Variando la distanza, cambia l'ampiezza del disegno. Inoltre,
occorrono pettini di due lunghezze, da usare sul lato lungo e sul lato corto della
vasca.
n) p ettin i “ a scacc hiera” per cod e d i pavone e f iori. Su un listello largo
circa 3 cm., si fissa una duplice fila di chiodi, disposti come mostra il disegno (visione
dall'alto). Sopra si fissa una traversa che appoggi sui bordi della vasca. La distanza
verticale fra le due file di chiodi deve essere da 2 a 3 cm., quella orizzontale fra i
chiodi della stessa fila più ampia (all’incirca, altezza * 1,75 o anche più, se si vogliono
ottenere fiori bassi). Nel disegno si mostra, a sinistra, il pettine, e a destra la
disposizione dei chiodi. Il pettine da montare sull’attrezzo per creare carte pavone
non ha la traversa superiore, ed è dotato di vite per il fissaggio, come sopra. Anche
questi pettini possono essere di varie misure.
pag. 41
diametro di 6/8 mm. (ricavarli dalle “spine” tonde per incastri che si vendono in
barre nei negozi di ferramenta), che vanno fissati a colla in fori posti alla distanza di
circa cm. 5. Ai lati della traversa debbono esservi le guide laterali, come mostrato
sopra. Occorre un pettine per il lato corto e uno per il lato lungo della vasca.
pag. 42
2. C OS TR UZ I ONE D EI P E TT I NI
I pettini sono attrezzi indispensabili per ottenere quell’insieme di carte con motivi
variamente lavorati che possiamo chiamare “pettinate”. In termini molto semplici e
generali, un pettine è costituito di un listello di legno su cui sono infissi, a distanza
regolare, dei chiodi o degli spilli. Facendo scorrere il pettine lungo la vasca, in modo
che i denti affondino per qualche millimetro nel bagno, le macchie di colore vengono
lavorate in vari modi, dando luogo a disegni a strisce, a spighe, a coda di pavone, a
fiori.
pag. 43
corto della vasca: a seconda della modalità, i disegni sulla carta risulteranno
diversamente orientati.
Volendo disporre di una attrezzatura molto varia, si può quindi realizzare, per
ognuno dei tipi sopra indicati, sia una versione “lunga” che una versione “corta”. Una
soluzione di compromesso consiste nel costruire un set completo di pettini “corti”,
limitandosi a realizzare le versioni lunghe solo per i pettini semplici da mm. 60 e da
mm. 40.
segno
fori pe r ...
fi ssaggi o
squa dretta
Passando alla costruzione di pettini con altri intervalli fra i denti, basterà
cancellare il segno precedente, sostituendolo con un nuovo segno.
4. Tagliare un altro pezzo di listello, più lungo di 20 cm. del precedente. Esso
andrà fissato mediante due viti sul pettine, così da sporgere da ogni lato della vasca
per circa 10 cm., poggiando sui bordi e consentendo una comoda impugnatura. I
denti debbono poter affondare nella vasca sino a circa 1 cm. dal fondo. Se i chiodi
non sono sufficientemente lunghi, può essere perciò necessario interporre un rialzo di
legno tra il listello inferiore e la traversa. Un’altra soluzione consiste nell’utilizzare,
per la traversa, un listello più alto (mm. 20x40 circa) e sagomarloc on una sega alle
due estremità come si mostra nel disegno sotto.
5. L’ultima operazione consiste nel fissare con chiodi e colla, ai due lati della
traversa, dei dadini di legno (ricavati sempre dal listello di mm. 20x15) che faranno
da “guide” nello scorrimento del pettine lungo la vasca. La distanza fra i due dadi
deve essere tale che, quando il dado di destra poggia sul fianco esterno della vasca,
quello di sinistra ne rimane distanziato di metà dell’intervallo tra i denti del pettine.
Allo stesso tempo, dal lato destro, la parte del pettine che entra nella vasca deve
distare dal fianco interno di poco più della stessa misura. Vedremo meglio, in seguito,
l’utilità di questi accorgimenti costruttivi. Basti qui accennare al fatto che per ottenere
il motivo a spiga è necessario far scorrere il pettine dapprima in un senso (verso l’alto
della vasca), poi nel senso opposto (verso il basso), spostandolo però lungo il suo asse
di metà, appunto, dell’intervallo fra denti. Tutto ciò deve avvenire in modo preciso,
evitando, anche, che la parte del pettine che entra nella vasca vada a toccare i fianchi.
Nel disegno sono riassunte le operazioni costruttive sin qui illustrate.
pag. 45
2.3. La co s truz ione de i pe tt in i se mplic i a de nta tura s tret ta
Sono i più delicati da realizzare, e io stesso sono passato attraverso vari tentativi,
prima di arrivare a mettere a punto procedure soddisfacenti. Illustrerò, di seguito, tre
metodi. Il meno brigoso, che dà luogo a risultati ottimali e che consiglio caldamente, è
in ogni caso il secondo. Ottimo (ma occorre costruire un attrezzo speciale) anche il
terzo.
Me todo 1
Che cosa serve
- listello di legno a sezione quadrata di circa mm. 15;
- listello di legno con sezione di circa 30x 15;
- spilli da 35 mm. o spilloni da 48 mm. Gli spilloni, che sono sormontati a un lato
da una pallina di plastica, sono preferibili perchè più lunghi e più robusti (hanno
infatti un diametro di mm. 0,8 contro lo 0,5 o 0,6 degli spilli). Come gli spilli, essi
sono reperibili in una merceria ben fornita;
- colla Vinavil, chiodini
Come procedere
1. Tagliare anzitutto due pezzi del listello a sezione quadrata, lunghi quanto la
larghezza interna della vasca, meno 1-2 cm.
2. Con un seghetto da metallo, praticare su uno dei due listelli dei piccoli solchi
trasversali profondi non più di 1 mm. (2). A questo scopo, va utilizzata una
squadretta taglia-cornici o la squadretta auto-costruita già illustrata in precedenza, in
cui occorre però praticare con la sega una feritoia per lo scorrimento della lama (1).
Sul bordo della squadretta si traccia un segno a matita distante dalla feritoia quanto
l’intervallo desiderato fra i denti. Via via che si realizza un solco, questo viene
allineato al segno, procedendo quindi a praticare un nuovo solco.
3. Inserire chiodini o spilloni nei solchi, e congiungere a pressione i due listelli
mediante viti (3).
pag. 46
4. Controllare l’allineamento dei chiodini o degli spilloni, e perfezionarlo se
occorre mediante una pinzetta.
5. Completare il pettine, applicandovi sopra una traversa, e, a un lato di questa,
un dado di guida, come si è visto ai punti 4 e 5 del paragrafo precedente.
Me todo 2
Che cosa serve
- una striscia di gomma “millerighe”, che si può acquistare in un magazzino di
articoli di gomma e plastica. Essa reca su una superficie una fitta rete di righe
parallele e in rilievo, fra i cui solchi (distanti poco meno di 3 mm.) potranno essere
inseriti gli spilli.
- un listello di legno con sezione di circa mm. 15x15; un secondo listello con
sezione di 15x5.
- spilli da 35 mm. o meglio spilloni da 48 mm.
- Bostik, chiodini
Come procedere
1. Tagliare due pezzi del listello lunghi quanto la larghezza interna della vasca,
meno 1-2 cm.
2. Tagliare con un cutter una striscia di gomma “millerighe” lunga quanto i
listelli e larga mm. 15 (le rigature debbono risultare nel senso della larghezza);
3. Incollare la striscia di gomma (dalla parte liscia) a uno dei listelli, mediante
bostik. Il collante va steso sia sul listello, sia sulla gomma, distribuendolo con una
spatola. Si lasciano asciugare i due pezzi per 10-15 minuti, quindi si sovrappongono,
premendo con forza. E’ opportuno battervi sopra con un martello, interponendo però
un pezzo di legno per evitare di rovinare la gomma.
4. Abbassare leggermente il rialzo delle righe mediante carta vetrata a grana
media. Questa operazione è necessaria per assicurare che spilli o spilloni entrino poi a
pressione e risultino saldamente ancorati. Serrato il listello in morsa, si passa sopra la
gomma, grattando avanti e indietro, con un tampone di legno ricoperto con la carta
vetro, sinchè l’altezza delle righe non risulti sufficientemente bassa (poco meno di 1
mm.). Il lavoro va fatto con molta cura, così da assicurarsi un risultato regolare e
uniforme. Al termine, pulire bene la gomma con uno spazzolino da denti o simili, in
modo da togliere i residui di polvere che si sono annidati fra i solchi.
5. Incollare sulla gomma l’altro listello, sempre mediante bostik, procedendo come
al punto 3. Non preoccuparsi se il collante distribuito sul lato rigato della gomma
entrerà in piccola parte nei solchi fra le righe.
6. Rinforzare la stabilità del pettine piantando al centro del listello superiore
alcuni chiodini sottili, che debbono attraversare la gomma e il listello sottostante. I
chiodini saranno distanziati di circa 10 cm., e dovranno essere collocati in
corrispondenza delle righe (e non delle depressioni) della gomma. L’operazione
pag. 47
risulterà più sicura se saranno prima praticati, mediante un trapano a colonna, dei
forellini di 1 mm., come si è visto al punto 4 del metodo precedente.
7. Inserire gli spilli o gli spilloni nei solchi fra le righe della gomma. Utilizzando
tutte le scanalature, si ottiene un pettine molto fitto, con denti distanti circa 3 mm.
Utilizzando invece una scanalatura ogni due, si ottiene un pettine meno fitto, con
denti distanti 6 mm.
listello
listello
Me todo 3
Che cosa serve
- un listello di legno tenero con sezione di circa mm. 15x15 (anche ricavato da un
pannello multistrato)
- spilloni da 48 mm.
- Bostik, chiodini
Come procedere.
Questo metodo richiede una attrezzatura più sofisticata, ma permette di ottenere
qualunque distanza fra i denti del pettine. In particolare, serve un trapano a colonna
e occorre costruire un attrezzo per incidere i solchi nel listello, che si presenta come
nel disegno sotto (a sinistra l’insieme, a destra alcuni dettagli):
pag. 48
legno (esattamente a filo dei chiodini) si unisce, mediante due viti, una asticella di
alluminio o ottone G con sezione di circa mm. 4 x 12 , e lunghezza di una decina di
cm., che farà da appoggio al listello di legno del pettine (H). Volendo, si può corredare
l’attrezzo di un indice F, consistente in un rettangolino di lamiera che grazie alla
feritoia (vedi dettaglio) può essere spostato lungo una vite infissa nel pezzo A e quindi
bloccato a una distanza dall’ultimo chiodino esattamente uguale all’intervallo fra i
denti.
Comunque il pettine sia stato costruito, sarà facile, in seguito, sostituire gli spilli
che si dovessero piegare o deteriorare. Si sviterà, difatti, la traversa superiore,
estraendo con una pinzetta lo spillo deteriorato e rimpazzandolo con uno nuovo.
Come procedere
a) pettine da 25 mm.
1. Tagliare il listello di 35x15 a una lunghezza corrispondente alla larghezza
interna della vasca, meno 3O mm.
2. Con una riga, tracciare a matita due linee parallele distanti 20 mm.
3. Segnare, su una delle due linee, una serie di punti ad intervalli di 25 mm.
4. Fare lo stesso sulla linea parallela, collocando i punti, però, a mezza strada
rispetto ai punti precedenti.
pag. 49
3. Forare il listello in corrispondenza dei fori, servendosi possibilmente della
squadretta e del trapano a colonna, come si è visto a pag. 000.
4. Inserire i chiodi nei fori, battendoli col martello.
5. Tagliare un segmento del listello di mm. 20x15, più lungo di 20 cm. rispetto alla
larghezza della vasca. Fissarlo sopra il pettine mediante due viti. Controllare che
appoggiando la traversa sui bordi della vasca, i denti arrivino a circa 1 cm. dal fondo.
In caso contrario, interporre uno spessore, come si è visto a pag. 000.
Pettine da 35 mm.
Si segue la stessa procedura, usando però il listello da mm. 45x15, e tracciando i
segni per i fori come si mostra sotto:
pag. 50
Tutto ciò, nella pratica, non è semplice, e ci si dovrà accontentare di movimenti
approssimati, con risultati, tuttavia, che riusciranno abbastanza soddisfacenti dopo un
po’ di esercizio.
Per ottenere motivi perfettamente uniformi e calibrati occorre disporre di pettini
più sofisticati, con dispositivi di tipo meccanico, come si mostra nella scheda “Porta-
pettine a slitta per ottenere carte pavone e a fiori”.
Sono dell’opinione, comunque, che una eccessiva regolarità del disegno non sia un
obiettivo da perseguire, perchè il nostro punto di riferimento non debbono essere le
carte commerciali fatte a macchina, ma quelle realizzate dagli antichi marmorizzatori,
la cui bellezza e autenticità risiede anche nelle imprecisioni e in quelle variazioni
dell’esecuzione da cui traspare la mano dell’artigiano.
pag. 51
ATTREZZI SPECIALI
pag. 52
3. M E S COL AT OR E P ER G OMME I N P OLVE RE
Per rimestare a fondo l’acqua mentre si fa cadere la gomma in polvere (gomma
adragante, farina di guar, ecc.) è utile un mescolatore elettrico. Una apparecchiatura
automatizzata, che consente sia il mescolamento sia la caduta polverizzata della
gomma, così da ridurre al massimo la formazione di grumi, è quella sotto illustrata.
Esso è costituito di un supporto che viene bloccato sulla guida della vasca (o su un
tavolo che abbia la giusta altezza). Il supporto reca un anello per il montaggio di un
trapano, che deve avere la possibilità di girare a velocità bassa e nel cui mandrino è
serrato un mescolatore (in vendita nei colorifici). Sull’albero del mescolatore è stato
fissato un disco di plastica o metallo A, dotato superiormente di un rialzo di qualche
mm. per circa un quarto della sua circonferenza (vedi dettaglio).
pag. 54
4. RI S CALD ATOR E / R AFFRE DD ATOR E P ER B AG NO
Durante il processo, è bene muovere il bagno con una tavoletta di legno, così da
uniformare la temperatura nei vari punti):
Si può anche fissare stabilmente alla vasca un termometro a sonda, così da avere
un controllo costante della temperatura, come mostrato sotto.
pag. 55
5. A TTRE ZZ I PE R LA P OS A D EI FOG LI : MOR SE T TI E P OS A - CAR TE
pag. 56
Il morsetto è costituito da un’asta quadra di metallo A, su cui sono saldati a distanza
di circa 35 cm. due segmenti dello stesso quadro (vedi figura 3). Su ognuno di tali
segmenti scorre una vite B, che va chiudere la ganascia sottostante P ( a cui è saldata)
agendo sul galletto soprastante. Nel segmento è ricavato un incavo in cui è collocata
una molla a pressione, per facilitare l’allargamento della ganascia al suo rilascio.
Inoltre, per assicurare l’allineamento della ganascia, a fianco della vite è saldato un
perno che scorre in un altro foro del segmento portante. Sul lato inferiore del
morsetto, in corrispondenza della chiusura delle ganasce, sono incollate due strisce di
gomma Q. I due bordini H, fissati sul lato posteriore dell’asta quadra, servono
pag. 57
all’allineamento del foglio di carta. Il morsetto è connesso al telaio portante mediante
due viti C, che scorrono nei bracci D, così da poter essere alzate o abbassate in modo
da ottenere la giusta altezza sul bagno. I bracci D poggiano sul bordo della vasta (con
interposti pezzetti di gomma ad essi incollati) e sono connessi mediante un perno al
telaio portante, consentendo di ruotare il morsetto in avanti e all’indietro, così da
farlo entrare e uscire dalla vasca. Sul braccio anteriore D è infine avvitato un
braccetto G, che si impugna per ruotare il morsetto, e che mediante il dente in basso
(che si gira così da farlo poggiare sul bordo interno del pezzo E) consente di
posizionare il sistema ad angolo retto (con le ganasce verso l’alto) al momento in cui
si inserisce la carta. Il telaio portante viene fissato alle due traverse esterno della
vasca come mostrato nella figura 4.
Nella fig. 5 si mostra un tubo di appoggio, fissato alla traversa esterna della vasca,
utile quando si rovescia la carta all’esterno, in posizione d’attesa, prima della posa
(vedi poi). Si mostra anche come posizionare il cartone protettivo quando si
spruzzano i colori. Nella fig. 6, infine, si mostra un’altra soluzione costruttiva, ove le
due ganasce sono serrate e aperte mediante un unico volantino centrale.
Associato al morsetto lungo è un brac cio pr e mi-carta , che serve per
accompagnare la caduta della carta sul bagno. Esso si presente come da figura. Due
viti B scorrono in altrettanti fori praticati su un’asta di legno A. Alle viti è fissato un
segmento di angolare di alluminio D, che è l’elemento che va a toccare la carta. Le
molle C fungono da distanziatori, mentre girando i galletti E sopra si può regolarne
l’altezza. A una estremità dell’asta A vi è una slitta F che scorre sulla guida fissata a
lato vasca. All’altra estremità l’asta poggia sul bordo della vasca stessa. Al centro
dell’asta vi è la maniglia G, che si impugna nel corso dell’operazione di scorrimento.
[c) SI PONE LA CARTA IN POSIZIONE DI ATTESA nei casi in cui il bagno - dopo la
posa dei colori - va ancora lavorato, come avviene nella realizzazione delle carte a
strisce. Si rovescia il foglio di carta all’esterno (che cadrà verso il basso), ruotando
all’indietro il morsetto così che fuoriesca dalla vasca.
pag. 58
d) SI DEPONE LA CARTA. Si afferra la carta (mediante la mano sinistra) alla
estremità libera e la si alza in verticale. Senza lasciarla, si sblocca (mediante la mano
destra) il braccetto G e si accompagna il morsetto nella vasca. Si impugna quindi il
braccio premi-carta (che era stato posto in posizione facilmente raggiungibile), se ne
inserisce la slitta nella guida a lato vasca, e lo si fa scorrere mentre si lascia cadere
progressivamente la carta dall’alto. A fine corsa, il premi-carta viene tolto dalla vasca
e poggiato dov’era all’inizio.
e) SI RITIRA LA CARTA. Si aprono le ganasce del morsetto e si ritira la carta dal
bagno.
f) SI RUOTA IL MORSETTO ALL’ESTERNO, sempre mediante il braccetto G,
liberando la vasca. Con uno straccetto, si puliscono le ganasce dai residui collosi. Si
rimette il cartone protettivo e si ripete il ciclo.
La procedura sopra illustrata può sembrare brigosa: nella realtà risulta invece
abbatanza agevole, purchè si controlli il coordinamento delle diverse fasi del
processo.
molla
L
G H A
A
C B M
F
E P O N
B Q
D
C A
vista di profilo A
Q
M
vista dall'alto
S N
L
pag. 59
una bussola pure di tubo quadro G, sotto la quale è saldato il manicotto O. Nel
braccio A scorre un’altra bussola H, che viene fissata mediante una manopolina a vite
alla distanza voluta da G: si regola così l’ampiezza dello spostamento. La molla sul
braccio orizzontale permette il ritorno alla posizione iniziale dopo la trazione. La leva
L serve per la trazione, ossia per muovere avanti e indietro il braccio A. Il braccio M
viene poggiato alla estremità libera sulla barra N, impedendo la rotazione all’indietro
del morsetto durante l’uso (per effettuare la rotazione, occorre svincolare il braccio).
La testa del morsetto può essere realizzata peraltro in vari modi. Se ne indicano
qui sotto due.
fermo leva
leva
molla
premi-molla dettaglio
molle fermo vite di
vite di alberino (dall'alto) molletta fermo
blocco filettato
ganascia mobile in basso
ganascia fissa
Va ricordato che occorre tenere ben pulite le varie parti del morsetto, e applicare
un velo d’olio alle parti scorrevoli. Applicare antiruggine se necessario. Quando si
depositano i colori, è bene coprirlo con un rettangolo di legno o cartone per evitare
che si sporchi.
Usi de l morsetto corto a slitta . Nella posa standard di carte, il morsetto viene
predisposto per un USO “FISSO”. Va posizionato al centro, a filo del bordo della vasca,
e bloccato nella bussola G, serrando la vite di cui questa è dotata. Durante la
preparazione del bagno, il morsetto può essere ruotato all’indietro, svincolando il
braccio L dalla barra M.
Nella realizzazione di carte “spagnole”, invece, il morsetto viene predisposto per
un MOVIMENTO AVANTI-INDIETRO . La vite della bussola G va rilasciata, in modo che il
braccio a slitta A possa scorrervi. L’ampiezza della corsa del braccio si regola
cambiando la posizione della bussola H. Per assicurare la stabilità della
apparecchiatura durante l’impiego, il braccio M va ruotato all’esterno, così da
poggiare sopra la barra N.
[Quando non usato, il morsetto può essere ruotato all’indietro così che rientri a
filo vasca. Per ottenere un buon rientro, e specialmente per spostare il morsetto verso
la parte anteriore della vasca, spostare completamente a sinistra l’albero A (liberando
la bussola H). Si potrà così montare, se occorre, il morsetto lungo, senza interferenze.
In alternativa, il morsetto corto può essere facilmente smontato e tolto dalla vasca,
svitando il pernetto che dal braccio A va nella feritoia della leva L]
pag. 60
5.3 . P os a- c ar t e d ir it t o
Serve a deporre progressivamente il foglio di la carta (bloccata a un lato mediante
il morsetto). Si illustrano, di seguito, due diverse modalità di costruzione
dell’apparecchio.
pag. 61
G
vista dall'alto
dettaglio
A C B W
F E
D L
vista frontale
H L
F D
Q B
A C
Z
S
M
pag. 62
- regola l'altezza della lama di pressione del posa-carte, che deve essere pure a
pelo d'acqua o poco più su.
2. Prepara il bagno. Devi prima togliere il morsetto dalla vasca, ruotandolo
all’indietro, e coprirlo con una lista di compensato, per evitare che si sporchi nella
deposizione dei colori.
3. Preparato il bagno, inserisci il morsetto nella vasca, e appoggia il posa-carte sui
binari a lato della vasca, posizionandolo presso il morsetto (la lama del posa-carte
deve essere in alto, in condizione di riposo).
4. Metti il foglio di carta sull'appoggio, fallo passare sotto la guida e sotto la lama
di pressione, afferrane i bordi e infilalo per un centimetro dentro il morsetto,
bloccando quindi quest'ultimo.
[Come si vedrà alla scheda successiva, il posa-carte diritto può essere usato anche
per realizzare carte particolare, come le “spagnole “ e “inglesi”]
pag. 63
6. A TTRE ZZ I PE R CRE ARE CAR T E “ S P AG NOLE ” ( A OND E )
pag. 64
6.2. Acc es sor io “ picco li-pa s si”, peda lier a, mecca nis mo a mo tore
L’accessorio p iccoli- pas s i va montato sul lato anteriore del posa-carte (quello su
cui si trova la cremagliera fissata alla vasca), inserendo l’asta B nella apposita feritoia.
Tale accessorio si presenta come mostrato in fig. 1 sotto. Su una basetta di tubo
quadro da 20/25 mm. A è fissata un’asta B che va inserita nella apposita feritoia del
posa-carte. Al centro della basetta è inserita una bussola di bronzo nella quale può
girare l’albero C, munito in alto di una ruota dentata E del diametro di circa 50 mm., e
in basso di un pignone più piccolo D (consigliabile 30 denti). A fianco, in un’altra
bussola, gira l’albero F, munito di manovella, su cui è fissato un piccolo pignone che
ingrana colla ruota dentata E, che funge da ridotta. Si ottiene così una riduzione dei
giri, e un controllo fine degli spostamenti. Inutile dire che il pignone scorre lungo la
cremagliera. Una costruzione più semplice dell’accessorio è quella mostrata in fig. 2.
1 F 2
E
B
A
C
D
Inserire la vite A nel foro predisposto, e bloccarla col galletto senza però stringere
troppo (la pedaliera deve abbassarsi e alzarsi). Inserire e fissare il perno di riscontro
C. Inserire la estremità libera della molla nel perno B. Bloccare il porta- puleggia E nel
foro al centro della traversa esterna, in linea col morsetto (è opportuno che il porta-
puleggia sia in posizione leggermente angolata, così da favorire un buon scorrimento
pag. 65
del cavo). Inserire il cavo, mediante l'anello G, nella tacca della leva di trazione del
morsetto; farlo passare sopra la puleggia e assicurarsi che abbia la giusta tensione,
regolandola mediante l'alberino fissa-cavo F. Regolare la profondità
dell'abbassamento (e quindi di spostamento del morsetto) mediante la vite D.
N
B
A
C
M
E
6.3. Rea lizzaz ion e d i carte spa gno le me dian te mors et to, pe daliera e
posa-car te d iago nale o d iritto
pag. 66
• Metti in posizione il posa-carte e predisponi il telaio appoggia-fogli e l’accessorio
piccoli-passi.
• Regola l’altezza della lama (a pelo d'acqua o poco più), controllando l’intera
corsa.
(Con questa attrezzatura è opportuno usare un bagno moderatamente fluido.)
Altro me todo
a) mentre tiri indietro il morsetto, avanza col posa-carte; b) rilascia il morsetto.
Durante il processo, controlla che la carta rimanga allineata al lato lungo della
vasca, così da non alterare il parallelismo delle strisce.
8. Giunto al termine della corsa, rimuovi il posa-carte (l’angolo residuo del foglio
cadrà sul bagno). Poggia a terra il posa-carte.
9. Apri il morsetto e estrai la carta dalla vasca.
10. Sblocca il morsetto e ruotalo all'indietro, così da liberare la vasca per un
nuovo bagno. Copri il morsetto con un rettangolo di compensato o cartone, per evitare
che si sporchi nella preparazione del bagno.
6.4. R ealiz zazio ne d i car te spa gno le me dia nte mor set to, meccan is mo a
mo tore, posa -cart e d ia gona le o d ir it to
Anche in questo caso si usano carte della lunghezza di 60 cm. o poco più. Per
l’illustrazione del posa-carte diagonale e di quello diritto, e delle loro regolazioni
generali, v. rispettivamente il par. precedente e il par. 5.3.
[Per ottenere strisce con angolazione di 45°, è necessario usare fogli di carta
quadrati, che con una vasca larga 55 cm. non possono superare però i 36 cm. di lato.
pag. 67
Nel morsetto viene inserito uno spigolo del foglio, che può essere leggermente
ripiegato]
pag. 68
Crea zio ne d i carte in glesi (strisce di uguale intensità, senza passaggio
sfumato). Il procedimento è più semplice, non richiedendo il movimento avanti-
indietro del morsetto, che resta in posizione fissa e centrale. Non occorrono, pertanto,
né a pedaliera né il meccanismo motorizzato di cui sopra, e si può usare sia il
morsetto corto che quello lungo. Si opera inserendo la carta nel posa-carte e
bloccandone l’estremità nel morsetto. Si alternano quindi piccoli avanzamenti e
arretramenti (un po’ più corti) del posa-carte. Dopo ogni arretramento, si attende un
attimo per il riassestamento delle macchie. Per ottenere strisce uguali, va montato sul
posa-carte l’apparecchio “piccoli passi”.
pag. 69
7. G RI GL I A P ER CRE AR E CAR T E A S TR IS CE
pag. 70
Il telaio B scorre orizzontalmente, per circa 2 cm., entro il telaio A, così che
le macchie di colore, spinte dai segmenti di alluminio montate su questo telaio,
si vanno ad addensare contro i segmenti fissi del telaio più grande, lasciando
strisce più chiare in mezzo. Come si vede sotto, il segmento mobile centrale,
spostandosi a sinistra, “tira” il colore della striscia A, con effetto di stiramento,
e addensa invece il colore della striscia B.
pag. 71
Uso d ella gr ig lia
Buoni risultati si ottengono con coloranti universali tipo Unicolor (non si
possono usare, invece, le tempere). Essi vanno preparati con acqua e alcool
aggiungendo eventualmente un po’ di vernice trasparente all’acqua tipo
Ronseal. Un’altra soluzione (con bagno però di gomma adragante, non di farina
di guar) è quella di allungare il colore solo con un po’ d’acqua distillata e
vernice trasparente all’acqua, senza alcool. Il bagno di gomma adragante sembra
in generale preferibile, perchè poco colloso (si attacca meno alle lame di
alluminio, dando luogo a strisce più diritte). Si può usare tuttavia anche il bagno
di farina di guar. L’altezza del bagno deve essere tale che le lame di alluminio
penetrino per non più di 1-2 mm. Inoltre, per una buona riuscita, deve essere
piuttosto denso, così da permettere la stabilità delle strisce di colore “tirato”. Un
buon dosaggio per 12/13 litri è ad esempio il seguente: 150 gr. di gomma
adragante + 20/30 gr. di farina di guar (che aumenta la densità). Oppure, 90
grammi di farina di guar. Infine, è bene che sia un bagno vecchio ed usato
(quindi già intriso di colore, così da rendere le strisce più stabili e da evitare che
si evidenzino righe bianche fra una striscia e l’altra).
Buoni risultati si ottengono se il colore dominante risulta largamente
coprente, e gli altri si riducono a una sottile ragnatela. A questo scopo, il colore
dominante va preparato in modo che si allarghi adeguatamente, ed è bene che
sia spruzzato come primo o secondo colore oltre che come ultimo. È bene,
inoltre, usare pochi colori (due, tre, massimo quattro) e non troppo contrastati.
In linea generale, si possono seguire le istruzioni presentate nella parte I,
“Tipi di marmorizzazione: carte tipo “marmo” con colori ad acqua”, al punto
“Motivo spagnolo”.
Buone carte si ottengono con due o tre colori, secondo uno di questi due
schemi di deposizione:
• a) colore dominante a piccole gocce; b) secondo ( e terzo) colore a piccole
gocce; c) colore dominante
• b) secondo (e terzo) colore a piccole gocce; b) colore dominante spruzzato
più volte [ es.: rosso ossido, grigio, verde (o blu); grigio, arancio, rosso; blu,
grigio, marrone (o rosso)]
Altre combinazioni di colori (da depositare “alla turca” e nella successione
indicata) sono le seguenti:
rossa a (giallo GM), poco grigio, rosso ossido, poco marrone scuro, ancora rosso ossido,
(arancio PG)
b) viola, arancio PG, rosso ossido
c) rosso ossido PG, rosso, grigio PG, rosso
blu a) (rosso ossido PG), poco grigio, blu, verde, ancora blu, poco viola
b) viola PG, blu, grigio PG, blu
marrone a) rosso ossido PG, poco grigio, marrone scuro, (arancio PG), ancora marrone
b) giallo PG, marrone, grigio, ancora marrone
c) rosso ossido, grigio PG, marrone
pag. 72
[* PG = colore depositato a gocce minute e non troppo fitte, con pennello ben
strizzato. Se depositato all’inizio, dà luogo a venature. I colori fra parentesi sono
facoltativi].
pag. 73
• Carte a strisce (senza “tiratura” del colore) si ottengono poggiando
semplicemente la griglia sul bagno, senza spostare il telaio interno. Per ottenere
strisce della stessa larghezza, regolare all’inizio i segmenti di alluminio.
• Quando si alza la griglia, si producono colature verso il basso. È necessario
perciò porre sotto la vasca, in corrispondenza della griglia, giornali o vaschette
di raccolta.
• Sulle lame di alluminio si raccolgono bagno e colore, che possono
compromettere la buona riuscita e dar luogo a schiuma. Esse vanno perciò
pulite ogni 2-3 carte, passandovi con una spugna o uno straccetto morbido
appallottolato. Inserendo lo straccetto nella fenditura di una asticella di
legno sagomata come a fianco, si ottiene una pulizia anche dei lati delle lame
(consigliabile alla fine della sessione di lavoro).
pag. 74
8. P OR T A - P E T TI NE A S LI T T A PE R OT TENER E CARTE P AVONE E A FI OR I
pag. 75
2. Spostamento verticale. Deve corrispondere di regola al doppio della distanza
verticale fra i denti. Ciò si effettua tramite due regolazioni:
a) inserimento del pignone adatto. Si possono predisporre tre pignoni, con passo
M1 (come la cremagliera): n. 1 (14 denti, corsa mm. 40); n. 2 (17 denti, corsa mm.
50); n. 3 (20 denti, corsa mm. 60). Se si cambia il pignone, ricordarsi di regolare la
distanza del gruppo E.
b) scegliere il giusto rapporto fra gli ingranaggi. Si può usare il rapporto 1: 1
(facendo ingranare le ruote della stessa dimensione) o il rapporto 1: 2 (inserendo la
ruota piccola, o ridotta, nel modo indicato sopra), che dà uno spostamento dimezzato.
Se si cambia rapporto, mettere in posizione la ruota folle. Il rapporto 1:1 è preferibile,
perchè permette una rotazione più fluida.
In pratica, attenersi alle indicazioni della tabella sotto.
distanza verticale fra pignone ingranaggi
i denti del pettine
12,5 2 1:2 (ridotta)
15 3 1:2 (ridotta)
20 1 1:1
25 2 1:1
30 3 1:1
pag. 76
9. E RP I CE PE R CHI OCCI OLATI
L’erpice serve per eseguire carte a chiocciola con una sola passata. Consiste di una
tavola di legno leggero (o meglio di una serie di listelli fissati sulle assicelle di
sostegno) su cui sono piantati i chiodi come indicato in figura, alla distanza di 4 o 5
cm. L’erpice poggia sui lati corti della vasca mediante i sostegni. La traversa centrale
reca sulla destra una punta che scorre nella scanalatura a spirale di una piastrina in
plastica o metallo, fissata sulla guida laterale della vasca come mostra il disegno. Le
spire della scanalatura debbono distare non meno di 9/10 mm.
L’erpice va afferrato con le due mani sulla traversa centrale, e viene fatto ruotare
facendo scorrere lentamente la punta nella scanalatura, mantenendo la traversa in
posizione perpendicolare al lato lungo della vasca. Per mantenere tale allineamento,
durante la rotazione occorre tener d’occhio il bordo in basso dell’erpice, controllando
che si mantenga parallelo al lato della vasca.
Tieni presente che le carte a chiocciola riescono bene solo se il bagno ha una certa
densità e le macchie di colore sono piccole e fitte.
pag. 77
10. AP P AR E CCHI O NE T T A - FOGLI E GR IG LIA P E R AS CI UG AT UR A
a) pa ssa g gio co n ne tta fog li. Si passa sulle carte (posate su una tavola di legno
liscia, provvista di canaletti per le scolature della colla e di cassettino estraibile di
raccolta) con l’apparecchio netta-fogli, dotato di una lama gommata che toglie
l’eccesso di gelatina e di acqua. E’ il sistema più rapido e funzionale. Nel disegno, a
sinistra, si mostra l’apparecchio in profilo. A destra il suo impiego. Stare leggeri!!!
Una variante ancora più pratica del nettafogli è l'acc es sor io basato sullo stesso
principio e montato direttamente sul telaio della vasca per marmorizzare. Con questa
apparecchiatura si guadagna tempo e spazio.
pag. 78
che scorrono in feritoie. Durante la preparazione del bagno (o quando l'accessorio
non viene usato) i supporti laterali vengono fatti scorrere nei perni, così da poter
ruotare il tutto verso il basso sino a scomparsa (per eseguire queste operazioni,
afferrare le apposite manopole G). Quando la carta è pronta per essere estratta,
l'accessorio viene ruotato in alto e posto in posizione di lavoro per mezzo dei due
ganci F, che entrano nella vasca. Si afferra la carta e la si porta - facendola strisciare
come sempre sul bordo della vasca - sulla lama gommata, facendola sporgere di circa
1 cm. Si infila quindi il righello di pressione D fra le guide e si tira la carta, con
inclinazione verso il basso. Dopo aver estratto la carta e averla sistemata sullo
stenditoio, si toglie il righello, si sgancia l'accessorio e lo si ruota verso il basso, nel
modo indicato dalle frecce sopra (le colature andranno a cadere nella vaschetta di
scolo E).
Ricordarsi di pulire sempre la lama gommata, al termine di ogni passaggio, con un
panno.
pag. 79
11. P OMPE T T E E D IS PE NSE R P ER COLOR I AD ACQUA
pag. 80
A
G E B
H
Per assicurare che le siringhe siano ben strette nei fori e permettere inoltre
l’uso di siringhe di diverse marche (e quindi con diametro leggermente diverso)
la base può essere suddivisa in tre pezzi uniti da due viti passanti, come mostra
il disegno sotto. In questo modo, i due pezzi esterni si possono spostare,
allargando o restringendo le sedi per le siringhe. Mediante i galletti si effettua il
bloccaggio.
pag. 81
L'attrezzo si usa come segue:
a) si svita ghiera D, si estrae il pressore e si inseriscono le siringhe, facendo
attenzione che abbiano tutte le stesso diametro (siano cioè della medesima
marca);
b) si inseriscono il pressore e la ghiera B. Si posiziona il pressore a una
altezza tale da consentire il rialzo desiderato dello stantuffo delle siringhe, e lo si
blocca mediante il volantino al centro della bussola;
c) si immerge via via ciascuna siringa in un vasetto, caricando il relativo
colore. Si tira in alto, a questo scopo, lo stantuffo sinchè va a toccare il pressore
(ATTENZIONE: assicurarsi prima che i colori abbiano una espansione
equivalente!).
pag. 82
L'attrezzo si usa in modo analogo a quello precedente. Per quanto riguarda i
colori, vi sono queste possibilità:
pag. 83
A B D C
C D B A
1 2
pag. 84
Sono possibili due modalità di distribuzione del colore:
a) si fanno cadere le gocce una fila per volta, così che si depositino in modo
concentrico. A questo scopo, si soffia separatamente, in sequenza, in ciascuna
imboccatura.
b) si fanno cadere tutte le gocce contemporaneamente. A questo scopo,
occorre montare il pezzo L sopra le tre imboccature, fissandolo mediante gli
appositi galletti. Si soffia quindi nella imboccatura di cui questo pezzo è
provvisto.
Per mettere il colore negli scodellini si usano siringhe da 10 cc. Per toglierlo,
occorre un tubicino di prolunga inserito nella imboccatura della siringa:
pag. 85
12. VAS CA CON CR E MAG LIE R A
pag. 86
pag. 87
BIB LI OGR AFI A ESS E NZ I ALE
pag. 88
APPENDIC I
pag. 89
ROSSO-azzurro-giallo BLU-terra Siena
ROSSO-azzurro-terra Siena- nero BLU-nero-(grigio)
ROSSO-verde-giallo BLU-verde scuro
ROSSO-marrone-blu BLU-marrone-nero
ROSSO-marrone (o terra Siena)-nero BLU scuro-azzurro-rosso scuro-giallo
ROSSO scuro-nero (o blu scurissimo)- BLU-nero-grigio chiaro (o argento)
giallo verdastro-azzurro-(rosa) BLU-verde chiaro-marrone-nero
VERDE -arancio-violetto BLU elettrico-bruno-terra Siena-nero
VERDE scuro-nero BLU-rosso bruno-(verde bluastro)
VERDE scuro-verde chiaro-rosso MARRONE scuro-marrone chiaro
VERDE- azzurro-nero MARRONE brunastro-nero
VERDE-viola-azzurro-nero MARRONE-terra Siena-nero (o grigio
VERDE scuro-rosso-terra Siena scuro)
VERDE scuro-viola-terra Siena MARRONE-verde scuro-verde chiaro
VERDE scuro-rosso--giallo-terra Siena MARRONE-nero-terra Siena
VERDE chiaro-marrone-nero VIOLA-verde marcio-azzurro-nero
pag. 90
A P P E NDI CE 2. UNA T E CNI CA SP E CI ALE : LE CARTE S UMI NAG AS HI
A questo punto, puoi lavorare il disegno con lo stilo. Posa infine la carta, partendo
da un angolo e deponendola in diagonale. Estraila. Posala quindi su un piano liscio .
Quando è secca, può essere impilata con altre e pressata (o anche stirata).
pag. 91
APP E ND I CE 3 . CARTE PS E UD O - MAR MOR I ZZ ATE ( OT TE NUT E SE NZ A
BAG NO )
MISCELA PER LA CARTA. Sciogliere 1 cucchiaio da tavola di amido ogni 200 cl.
d’acqua distillata. Far bollire, così da ottenere un perfetto scioglimento. Lasciare
raffreddare. La miscela, al momento dell’uso, va allungata con acqua distillata, così da
risultare fluida. Maggiore è la liquidità, maggiore è l’espansione dei colori.
Se si vuole che il colore aumenti di intensità, aggiungere 1 o 2 cucchiai di gomma
lacca , ogni 200 cl., sciolta in alcool . Per ottenere macchie di colore meno larghe, si
può aggiungere un po’ di acido tartarico.
pag. 92
Dare alla carta una mano di amido abbastanza abbondante. Spruzzare il colore a
macchie piccole, per evitare colature eccessive. Alzare quindi la tavola di legno con il
foglio che vi aderisce, e battervi due o tre volte, nei due sensi, in modo che il colore
coli. Oppure, afferrare la carta agli estremi, e tenerla in verticale, controllando
l’effetto colatura. Queste carte sono di solito monocolore.
pag. 93
TAVOLE