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Di Ventura Renato

PREFAZIONE

E’ consentita la libera diffusione del presente libro da parte di chiunque, a mezzo stampa e/o
su supporto elettronico (CD-ROM o INTERNET), pur chè non a scopo di lucro o di profitto.

Mi chiamo Ventura Renato

Il mio percorso si è sempre fondato sulla curiosità della medicina in generale, già dall’età di 15 anni
studiavo da autodidatta le varie tecniche olistiche.
Avvicinandomi al campo olistico, e affascinato dall’organo dell’occhio, ho intrapreso un periodo di
apprendistato presso un ottico di fama regionale e presso medici oculisti di fama internazionale.
Diplomatomi in ottica e contattologia applicata (negli anni 80° i diplomi e le specializzazioni erano
separate) mi sono interessato all’iridologia, cominciando a studiare inizialmente sempre come
autodidatta nel 1982 su testi Francesi (in quel periodo in Italia non si conosceva ancora la tecnica
dell’anamnesi Iridologica).
Contemporaneamente mi interessavo al comportamento dell’organismo umano in base alle prime
intossicazioni alimentari (in quel tempo non ancora riconosciute dalla sanità).
Diplomatomi come Bio-terapia e iridologo, regolarmente registrato all'albo professionale di diritto
privato.
Specializzato in intossicazioni alimentari, chimiche e da metalli pesanti, educatore alimentare,
prevenzione delle patologie tramite anamnesi iridologiche, non mi fermo mai di studiare e/o
informarmi su altre tecniche e rischi di nuove patologie derivanti da fattori di citotossicità esterne.

Il mio motto è : “IL MIGLIOR MEDICO NON E’ COLUI CHE E’ IN GRADO DI CURARE UNA MALATTIA
MA DI PREVENIRLA”

Questo manoscritto non va considerato come testo medico, non è mia intenzione sostituire il medico
e/o specialista della medicina ufficiale, ma va considerato come punto di informazione per la
medicina olistica e/o M.N.C.(medicina non convenzionale) e l’utente finale.
I termini che verranno utilizzati per non invadere un campo che non ci compete saranno anamnesi
(diagnosi) disfunzione organica (patologie) e riequilibrio organico (terapia) poiché la legge Italiana
non permette l’utilizzo di determinati termini che sono prettamente della medicina ufficiale.
INDICE

1) Allergia o Intolleranza? Come scoprire di cosa soffro ?

2) Una corretta alimentazione

3) Cosa sono le Allergie ?

4) Cosa sono le intolleranze ?

5) Segni e sintomi che possono indicare eventuali intolleranze e/o intossicazioni alimentari
chimico metalliche

6) Quali sono le valutazioni di autodiagnosi ?

7) Quali sono gli alimenti che spesso creano intolleranza?

8) Perché alcuni metalli sono pericolosi, perché tossici?

9) Quali elementi fanno parte del nostro organismo?

10) Come posso riequilibrare il mio style di vita?

Allergia o Intolleranza? Come scoprire di cosa soffro ?

Incominciamo con il dire che esistono due cervelli, il cervello propriamente detto situato nella
scatola cranica e il “cervello” addominale che è rappresentato dal nostro apparato digerente.
Questo produce sostanze psico-attive che influenzano direttamente gli stati d’animo, come la
serotonina, la dopamina, sostanze oppiacee e antidolorifiche.
Il collegamento tra questi due cervelli è assicurato dal midollo spinale del nervo vago.
Al cervello addominale (secondo cervello) sono affidate le decisioni viscerali, cioè spontanee e
inconsapevoli; l’encefalo assorbe le emozioni dall’esterno come irritazione, stress e rabbia
trasmettendole, successivamente, al secondo “cervello” (quello addominale) che sviluppa
sensazioni con le patologie psicosomatiche o bioenergetiche che colpiscono lo stomaco.
Infatti, noterete che con stato d’ animo alterato il malessere si ripercuote sullo stomaco; di contro, se
il vostro intestino fa le bizze, siete emotivamente stanchi e fastidiosi .

"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma"

Proprio a causa di questa trasformazione noi viviamo: il corpo cresce, cambia, si ammala, guarisce,
invecchia, combatte le malattie, ogni giorno si modifica.
Questi cambiamenti possono essere benefici o meno a seconda delle reazioni chimiche che si
innescano nel nostro organismo: ogni essere vivente, di qualsiasi genere e specie, vive per effetto di
reazioni chimiche.
Anche i processi di alimentazione, digestione, assimilazione e metabolizzazione avvengono a
seguito di una serie di reazioni chimiche.
Spesso, senza accorgercene, ci alimentiamo in modo errato, consumando cibi a carattere industriale
per la cui conservazione o per accentuarne il sapore si utilizzano prodotti chimici nocivi per la
nostra salute rendendo l'organismo molto più debole e molto più attaccabile dai batteri e, in molti
casi, incapace di difendersi dagli agenti esterni.
Importante è anche l’associazione alimentare con i farmaci o tra diverse specie di farmaci.
I farmaci da non assumere con altri farmaci possono essere, ad esempio, l’aspirina che non deve
essere assunta con anticoagulanti o prodotti al cortisone perché potrebbe comportare un rischio
emorragico, gli antipertensivi che non dovrebbero essere assunti con l’ibuprofene perché
perderebbero entrambi la loro efficacia, gli antistaminici assunti con gli ansiolitici aumentano il
rischio di sonnolenza diurna.
Anche l’associazione di alcuni alimenti con alcuni farmaci può creare dei problemi, ad esempio:
il pompelmo potenzia l’effetto dei farmaci ipotensivi e ansiolitici, la banana associata con i diuretici
provoca palpitazioni, i latticini inibiscono l’assorbimento di alcuni antibiotici, alcune verdure come
la rapa, i fagioli, i broccoli, i cavoli creano problemi se associati con gli anticoagulanti.
In questo modo si va incontro ad intossicazioni dovute ad elementi estranei al corpo che possono
provocare una reazione chimica violenta con l’instaurarsi, a volte, di altre patologie.
Sapete che spesso il nome del prodotto alimentare non ha nulla a che fare con ciò che c’è dentro?
Aziende alimentari fanno prodotti con false diciture come prodotti a base di avocado,che non
contiene avocado! Sono fatti, invece, con olio di soia idrogenata e colorante chimico verde.
Ma i consumatori comprano questi prodotti, pensando di prendere un prodotto sano e salutare, in
realtà stanno comprando colorante verde, uno squisito veleno dietetico.
I nomi dei cibi possono includere parole che descrivono ingredienti che nel cibo non ci sono per
niente.
Un cracker al formaggio, per esempio, non deve necessariamente contenere del formaggio.
Qualcosa di “cremoso” non deve contenere la crema.
Un prodotto alla frutta, non ha bisogno di contenere nemmeno una singola molecola di frutta.
Non fatevi ingannare dai nomi dei prodotti stampati sulla confezione.
Questi nomi sono ideati per vendere i prodotti, non per descrivere gli ingredienti contenuti in
essi.

Una corretta alimentazione

comporta il benessere di tutto l’organismo.


“Noi siamo quello che mangiamo! “

Pertanto l'uso di cibi non tollerati dal nostro organismo è una tra le prime cause dei nostri malesseri.
E' per questo che il nostro studio si è altamente specializzato nella ricerca delle intolleranze e/o
intossicazioni alimentari metalliche e chimiche, che troppo spesso vengono trascurate sia dal
paziente che dalla medicina allopatica tradizionale.
Una di queste è l'acidità anomala che produciamo, causata da un’ errata digestione: si espande
sempre più e sembra essere la causa principale di alcune malattie perchè impedisce la normale
attività del sistema immunitario
Le conseguenze di una acidità anomala sono molte, dalle più banali come un leggero reflusso
gastrico, una leggera ma persistente stitichezza, sonnolenza o un gonfiore antipatico del ventre, alle
gravi patologie come un'alterazione del normale equilibrio esistente nell'organismo fra basi ed acidi
fra cui l'acidità del colon (si parla di colon irritabile o ulceroso).
Ad esempio l'Acidosi respiratoria è causata da difficoltà ad eliminare, con la respirazione, quantità
adeguate di anidride carbonica, per cui un eccesso della stessa si accumula nel sangue: la si può
notare nell'asma bronchiale e nelle malattie delle alte vie respiratorie. L'Acidosi Metabolica è la
conseguenza di una elevata produzione di acidi, come nel diabete melitto non controllato o nelle
forme gravi di denutrizione; può anche verificarsi per difettosa eliminazione di acidi attraverso le
urine o per eccessiva perdita di bicarbonati come nella dissenteria.
Malattie del tipo sclerosi, sclerodermia, psoriasi, meteorismo e fibromialgia, ecc. si sono risolte
eliminando l'acidità anomala.
Un altro fattore può essere l'acidità dell'intestino tenue, esattamente nella zona di assorbimento
degli alimenti, con conseguente mal assorbimento di acidi che invadono così tutto l’organismo.
Il segno più evidente può essere evinto dalla pelle secca ed acida, indice di mancanza di vitamina F,
o da alterazione nell' attività di varie parti del corpo, dagli occhi alla bocca, dagli arti al cranio, dalla
saliva ai vari organi in generale ( fegato, milza, pancreas, polmoni, ecc.).
Deduciamo, dunque, che l' alimentazione è e deve essere alla base della salute, un’ alimentazione
corretta è lo scopo di una vita lunga, serena e con poche malattie, ma mai importanti; inoltre, è
possibile eliminare ogni forma di acidità anomala aiutandosi con un’ alimentazione appropriata e
studiata.
Per sapere quale alimentazione è necessaria per eliminare l'eccesso di acidità, è necessario uno
studio non invasivo e assolutamente indolore (Test di Intolleranza ed intossicazione) ed un
appoggio terapeutico con la collaborazione del proprio medico curante.
Si sente spesso parlare di allergie ed intolleranze alimentari quasi come fossero sinonimi, mentre in
realtà sono due patologie ben distinte anche se talvolta possono manifestare alcuni sintomi simili.
Sicuramente, da recenti studi, sia le allergie che le intolleranze alimentari appaiono in costante
crescita nella popolazione adulta e appaiono collegate alle nostre abitudini alimentari.
Quando si può parlare di allergia alimentare e quando, invece, è più corretto usare il termine
intolleranza alimentare?
Vediamo le differenze che contraddistinguono queste due patologie.

Cosa sono le Allergie ?

I disturbi si manifestano rapidamente subito dopo l'ingestione o il contatto di un particolare


alimento ed è quindi più facile collegarli al cibo ingerito.
Le reazioni dell'organismo, oltre ad essere immediate, sono, solitamente, violente e ripetute ad ogni
assunzione. In questa reazione viene coinvolto il sistema immunitario che, attraverso la formazione
di anticorpi specifici (chiamati IgE ) ha il compito di difendere l'organismo, a seguito della reazione
fra l'alimento ''allergenico'' e l'anticorpo, si libera una sostanza, l'istamina, che è la principale
responsabile dei sintomi caratteristici di tutte le reazioni allergiche, producendo anche uno stato di
Shock Anafilattico..
Le allergie Sono molto meno frequenti delle intolleranze alimentari.
I sintomi delle allergie alimentari sono simili a quelle provocate in chi soffre di allergia ai pollini:
arrossamenti pruriginosi della pelle, eczemi, gonfiori, orticaria e dermatiti; ma anche irritazione
delle labbra e della bocca o problemi respiratori (riniti, congiuntiviti, asma) o problemi
gastrointestinali (nausea, vomito, dolori addominali e dissenteria ).
Un esempio classico di allergia alimentare è quello di chi, allergico alla fragola, ne mangia anche
solo un pezzettino: dopo pochi minuti tutto il suo corpo sarà preda dell’ orticaria se non proprio uno
shock anafilattico .
Cibi tendenzialmente allergizzanti possono essere: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche,
kiwi, crostacei, fragole, pesche, pomodoro ecc.
Per individuare un’allergia è necessario effettuare i tradizionali test per le allergie (prick test sulla
pelle o Prist e Rast sul sangue) e di solito le allergie rispondono immediatamente e quindi sono
anche relativamente più facili da individuare
L'unica terapia consiste, ovviamente, nell'escludere l'alimento verso cui la persona è allergica dalla
dieta per sempre, anche se c’è da dire che si stanno presentando sempre più falsi casi di allergia
come nel caso di favismo, al glutine e lattasi.
Di questa patologia ne soffrono 5 italiani su 10.

Cosa sono le intolleranze ?

Il problema delle intolleranze comincia verso gli anni 80, con i primi casi di intolleranza ai cibi
conservati.
I sintomi, all’epoca, venivano scarsamente considerati dai medici anche perchè la relazione
cibo/patologia era poco conosciuta,
Dopo 20 anni alcuni medici incominciano a credere nelle intolleranze dovuto anche ad un aumento
costante di casi di intolleranza e/o intossicazione.

Come mai le intolleranze sono sempre diffuse


La spiegazione si trova nel nostro style di vita e, in particolare, la cattiva abitudine alimentare che si
segue.
Infatti la maggior parte degli alimenti che si trovano soprattutto nelle grandi distribuzioni
contengono additivi alimentari (coloranti, conservanti, esaltatori del gusto, aromi artificiali) che
sono colpevoli alla stimolazione delle difese immunitarie, sulle nostre tavole inoltre arriva una
grande varietà di frutta e verdura proveniente da tutto il mondo e trattata chimicamente.

Oggi dopo continui test su alcuni alimenti ed effettuando trattamenti di drenaggio a livello epatico
e/o metabolico insieme ad una adeguata educazione alimentare, oggi finalmente siamo in grado di
risolvere molte problematiche.
I disturbi da Intolleranze Alimentari compaiono dopo un certo periodo di tempo dal consumo
dell'alimento responsabile.
Accade, infatti, che l'organismo mette in atto una serie di meccanismi compensatori per cui riesce a
tollerare una determinata sostanza fino a quando, superato un certo limite (che viene definito livello
di soglia gel) si arriva alla manifestazione del disturbo.
Si calcola che ne soffrano 8 italiani su 10 e sembrano essere in continuo aumento, causati da
additivi aggiunti in abbigliamento, alimenti, farmaci, inquinamento ambientale.
Possono essere correlate a disordini del Peso Corporeo, sia in eccesso che in difetto.
I disturbi legati alle intolleranze sono diversi da quelli delle allergie, sono meno acuti, tendono a
ripetersi nel tempo e sono difficilmente collegabili all' assunzione di un determinato alimento.
Si manifestano quasi sempre con una sintomatologia generale più o meno sfumata
(stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.) o
con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.) o tosse, rinite e asma.
Essi sono riconducibili all'accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, fino ad
un livello che ad un certo punto supera la "dose soglia".
A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa
"improvvisamente" diventare intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente o
meglio molto frequentemente (frumento, olio di oliva, latticini, ecc.).
Non è semplice individuare l'intolleranza alimentare visto che, come abbiamo notato, non provoca
sintomi precisi, unici e riconducibili facilmente ad essa.
Statisticamente gli alimenti che più frequentemente possono causare intolleranza sono: latte e
latticini, lieviti, frumento, olio di oliva, pomodoro, contatto con alcuni metalli.
Vi sono attualmente diversi esami per "scoprire" se si soffre di una intolleranza alimentare io faccio
riferimento all’apparecchio bioelettronico E.A.V. secondo Voll.
Con questo sistema in base allo stato di livello di intossicazione in circa un' ora possiamo fare un
check-up bioenergetico e disegnare una mappa alimentare del paziente sulla quale impostare poi un'
adeguata educazione alimentare.

Per la terapia delle Intolleranze-intossicazioni , l'esclusione dell' alimento “incriminato” dalla dieta
è temporaneo e non definitivo come nelle allergie.
Infatti, per ottenere un miglioramento del quadro sintomatologico, è necessario astenersi
rigorosamente per almeno 2 settimane per poi fare lo “svezzamento” inserendo piccole dosi
giornalmente alla settimana, bisogna tener presente per altro anche le sue forme nascoste
dell’alimento riscontrato(es. siero di latte nel prosciutto cotto oppure in alcune tipologie di
pancarrè) .

Inoltre le sedute per i test con apparecchiatura E.A.V. aiutano a risolvere nel più breve tempo i
disturbi legati alle intolleranze ed il paziente potrà tornare ad assumere l'alimento normalmente.
Spesso accade che le intolleranze alimentari creino patologie che spesso non si ritiene essere
causate da questo fenomeno come reazioni cutanee improvvise senza un valido motivo oppure
prurito in zone delimitate quali un punto più sensibile e delicato del vostro corpo, problemi di
ritenzione ed endocrine.
L'ente OMS (organizzazione mondiale della sanità) e l’ente ISS(Istituto Superiore di Sanità)

Affermano che questi componenti aggiunti non sono nocivi per l'essere umano se non si supera una
percentuale del 5% come dosaggio.
C'è da chiedersi; se per ogni alimento io riscontro un 5% di additivi aggiunti etc. e mangio un primo
un secondo, affettati e quant'altro supero a questo punto il fatidico 5 %.
quanto poi se un componente aggiunto e tossico che sia al'1% oppure al 100% comunque e tossico.
Quindi il mio consiglio è soprattutto quello di imparare a leggere bene le etichette riportate su tutte
le confezioni.

Segni e sintomi che possono indicare eventuali intolleranze e/o intossicazioni alimentari
chimico metalliche

sintomi generali : stanchezza generale; sonnolenza post-prandiale; ritenzione idrica; gonfiori agli
arti; borse oculari; aumento della sudorazione; aumento della salivazione; intolleranze protesi
dentarie; amalgame dentarie.

sistema digestivo: diverticolosi intestinale; colite spastica; colon irritabile; meteorismo; acidosi;
alitosi dispepsìa; stipsi.

sistema nervoso : cefalea; ansia; depressione; irritabilità; scarsa memoria; difficoltà di


concentrazione.

pelle : prurito locale e generalizzato; acne; eczema; dermatiti; psoriasi; lesioni dermatologiche.

inestetismi cutanei : cellulite; obesità.

alcuni cibi e le sue associazioni innescano un processo che può alterare il metabolismo e aggravare
una sofferenza intestinale e circolatoria.
i vari sintomi si possono verificare fino a 72-96 ore dopo l'assunzione del prodotto non tollerato.
Quindi sono inutili tecniche terapeutiche che puntino su controlli quantità,e qualità.

per smaltire grasso e cuscinetti bisogna trovare un equilibrio alimentare INDIVIDUALE .

quali sono le valutazioni di autodiagnosi ?

1. Soffrite di mal di testa più di una volta al mese? Soffrite di emicranie ricorrenti?
2. Avvertite problemi respiratori durante l'esercizio fisico (fiato corto)?
3. Manifestate reazioni d'insofferenza a: fumo, profumi, odori, esalazione di sostanze chimiche?
4. Soffrite di secrezione nasale costante (rinorrea)?
5. Soffrite di prurito agli occhi e/o avete secrezioni oculari acquose?
6. Presentate problemi della cute, quali eczemi, arrossamenti, pruriti, lesioni papulo-eritematose?
7. Soffrite di prurito o perdite vaginali (per le donne)?
8. Soffrite di uretrite o bruciore durante la minzione (per gli uomini)?
9. Avvertite dolori alle anche o spasmi muscolari ricorrenti?
10. Vi sentite sempre troppo stanchi oppure depressi?
11. Avete difficoltà di concentrazione, a focalizzare concetti o idee?
12. Avvertite bruciori o dolori di stomaco e la formazione di gas intestinali, specialmente dopo i
pasti?
13. Soffrite di diarrea o stitichezza? Oppure vi hanno formulato diagnosi di colon irritabile o colite
idiopatica?
14. Soffrite di dolori articolari e/o di artralgie migranti, eventualmente diagnosticate come artrite?
15. Siete ansiosi, agitati o sempre in movimento (nei bambini questo comportamento è definito
ipercinetico o iperattivo)?
16. Soffrite di "febbre da fieno" o altre forme allergiche?
17. Siete ipersensibili alle polveri e/o alle muffe? I sintomi conseguenti si aggravano nei luoghi
umidi?
18. Soffrite di tachicardia post-prandiale (irregolare aumento dei battiti cardiaci dopo i pasti)?
19. I vostri familiari soffrono di allergie alimentari o da inalanti, in particolare di "febbre da fieno"?
20. Soffrite di infezioni ricorrenti ( più di due volte l'anno)?
21. Siete mai stati colti da svenimenti o giramenti di testa?

Se si risponde "SI" ad almeno 2 domande è molto probabile un'intolleranza alimentare-chimico


metallica.

I soggetti più esposti a questa tipologia di sintomi sono maggiormente i portatori di protesi
metalliche, e chi fa uso continuo di farmaci da almeno 3anni, di seguito aree urbane altamente
inquinate

Esempio di Scheda utilizzata per verificare le intolleranze e/o intossicazioni

Operatore olistico/naturopata/biterapeuta
Nome e cognome
Registrato all'albo professionale ___________
Tel: 000/0000000-Mail : nomecognome@ ccp.com

Test E.A.V.(bioelettronico)Intolleranza Alimentare Chimica e Metallica

Test Mineralogramma
Nome:___________________________ Data:_____/_____/_____
______
Età:_____
Cognome:________________________
______ Data di Nascita:____/____/____

Indirizzo:_________________________ Sesso:______
______
Città Natale:________________
Città:____________________________
_______ Altezza:_____

Tel : __________________ Peso:_______

Sottogruppi
Condimenti -
Dolcificanti
Dado da Brodo
Lievito di Birra
Lievito Chimico
Lecitina di soia
Maionese
Olio di Arachidi

Olio Extravergine di Oliva


Olio di Girasole
Olio di semi di Mais
Olio di semi di Soia
Olio di semi Vari
Pepe Nero
Peperoncino
Sale marino Integrale
Sale marino Raffinato
Senape
Strutto
Aspartame E951
Fruttosio
Glucosio
Lattosio
Miele
Saccarina
Zucchero Bianco
Zucchero di Canna
Sottogruppi
Frutta - Frutta Secca
Albicocca
Ananas
Arancia
Banana
Ciliegia
Cocco
Cocomero
Fico
Fragola
Kaki

Kiwi
Lampone
Limone
Mandarino
Mela

Melone
Nespole
Papaia
Pera
Pesca
Pompelmo

Prugna
Uva
Arachidi
Castagne
Mandorle
Nocciole
Noci
Uvetta
Sottogruppi
LATTICINI
Burro
Cacio Cavallo
Crescenza
Emmenthal
Fior di Latte
Fontina
Formaggio Dolce
Formaggio Fuso (Formaggino)
Formaggio Grana
Gorgonzola
Formaggio in fiocchi (jocca)
latte intero Fresco
Latte Vaccino Scremato
Margarina
Mascarpone
Mozzarella
Panna
Parmigiano
Pecorino
Provolone
Ricotta
Scamorza
Stracchino
Yogurt
Yogurt con Frutta
Sottogruppi
Fibre - Tessuti - Nervini -
Alcool
Acrilico
Cotone
Lana
Lino
Nylon
Seta
Alcool Etilico
Birra
Cacao
Caffè
Cioccolato al Latte
Cioccolato Fondente

Coca Cola
Nutella
Tabacco
Thè
Vino Bianco
Vino Rosso
Sottogruppi
Pesce
Acciuga
Anguilla
Calamaro
Cefalo
Cozze
Crostacei
Dentice
Merluzzo
Orata
Palombo
Pesce Spada
Platessa
Polpo
Salmone
Sardina
Seppia
Sgombro
Sogliola
Spigola
Tonno
Trota
Vongole
Sottogruppi
Verdure
Asparago
Bietola
Carciofo
Carota
Cavolo
Cavolo Bianco ( cavolfiore)
Cavolo (Verza)
Cetriolo
Cicoria
Fagiolini
Fave
Finocchio
Funghi
Insalata Riccia
Lattuga
Melanzana
Olive Nere

Olive Verdi
Patata
Peperoni
Pomodoro
Radicchio Rosso
Rapa Rossa
Ravanello
Rucola
Scarola
Spinacio
Zucchina

Quali sono gli alimenti che spesso creano intolleranza?

Alimenti che possono causare intolleranza sono

latte e latticini, lieviti, frumento, oli vegetali, olio d oliva, etc. Carciofi Pere. Carne di tacchino.
Carne di agnello. Lattuga. Riso Carote

latte
Alimenti vietati nell'allergia al latte. Latte vaccino, burro, yogurt, formaggi, panna, besciamella.
Brioches, biscotti, gelati, budini, merendine, cioccolato. Caramelle. Pane al latte, crackers integrali
pizza e focaccia. Prosciutto cotto, salame, mortadella, wurstel, salsiccia. Prodotti per l'infanzia.
Agnello, vitello e manzo: tutte le parti dell'animale e le frattaglie.
Prodotti dietetici , farmaci che contengono lattosio. Vitello, manzo: tutte le parti dell'animale e le
frattaglie, dado ed estratti di carne, ragù confezionati, patè, ripieni di paste alimentari, carne secca,
bresaola.

lievito

. Pane, pizza, torte. Formaggi, yogurt, margarina. Funghi, tartufi, crauti Nocciole, noccioline, noci,
arachidi, mandorle. Birra, alcolici in genere.
Lievito, aceto di vino (anche balsamico), salse varie, dadi da brodo, alimenti conservati e sottaceto

uovo

Tutti i prodotti contenenti uova quindi : brioche, pasticcini, torte, creme all'uovo, biscotti, salatini,
gelati alle creme.Paste ripiene, piatti pronti del commercio con panatura (es: sofficini, spinacine,
bastoncini di pesce, etc...), pasta all'uovo.
Tuono d'uovo.Maionese e salse in commercio diciture su etichette alimentari che possono indicare
la presenza di uovo: Albumina Leganti Coagulanti Bianco d'uovo Rosso d'uovo Emulsionanti
Globina Lecitina Livetina Lisozima Ovoalbumina Ovamucina Ovomucoide Ovovitellina Polvere
d'uovo Uovo intero

acido salicilico naturale

Mele, uva, frutti di bosco, albicocche , pesche, prugne secche, ciliegie, mandorle, arance, fragole,
mirtilli, noci, nocciole, cavoli, pomodori, insalata verde Thè, Aceto, vino, Pepe, chiodi di garofano

nichel

Il nichel solfato è un metallo di colore giallo intenso che viene definito "ubiquitario" perché è
presente in molti prodotti di uso quotidiano.
Prodotti che possono contenere nichel:
Accessori di abbigliamento di natura metallica: orecchini, anelli, collane, orologi non dicitura
nichel-free; fibbie delle cinture, bottoni metallici; fermagli per capelli; cerniere; montature
metalliche per occhiali
Cosmetici: tinture per capelli (i liquidi per la permanente possono facilitare il rilascio dai Utensili
metallici domestici: lavelli metallici; posate; forbici; utensili di acciaio inossidabile; contenitori per
cibi in scatola
Oggetti di uso comune: monete, chiavi, maniglie metalliche, oggetti di terracotta e porcellana,
detersivi, cemento, oggetti cromati, oro bianco e giallo a 14 carati
Coloranti: per oggetti di vetro, ceramica, per tessuti, per inchiostri e carta carbone
Prodotti medico chirurgici
Gli oggetti metallici dovrebbero essere rivestiti con più strati di smalto per unghie, lacca per capelli,
oppure ricoperti di materiale plastico. Usare guanti protettivi.

gli alimenti che contengono nichel

Farina di mais, farina d'avena, farina di frumento, grano integrale, riso


Ostriche, aringhe, sgombri, tonno, cozze Formaggi Lattuga, asparagi, cipolle, spinaci, carote,
barbabietola rossa, rafano, porro, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, broccoli, legumi freschi e secchi
(fagioli, lenticchie, piselli), soia, funghi, rabarbaro, prezzemolo, senape
Pere, mele, agrumi, uva fresca e passa, prugne, lamponi, ananas, pesche, albicocche, fichi Nocciole,
noccioline, noci, arachidi, mandorle Vino, birra, tè Lievito, alimenti inscatolati o cucinati in
recipienti di acciaio inossidabile.
Attenzione alle combinazioni crociate, ad esempio chi è allergico al polline è spesso intollerante
anche ad alcuni alimenti con sostanze in comune con il polline.
Chi è allergico alle graminacee deve prestare attenzione a: pomodoro pesca melone prugna
albicocca ciliegia anguria

parietaria

piselli basilico gelso melone ciliegia

betulla

sedano finocchio pera mela noci ciliegie carota albicocca banana nocciole

componenti chimici più rilevati

L’acido salicilico,
oltre ad essere il precursore del principio attivo contenuto nella nota aspirina, è presente in natura in
molti alimenti vegetali.
Sebbene sia presente in minime quantità, può arrecare disturbo nel soggetto sensibile a questa
sostanza, per il quale l’assunzione moderata e controllata diventa necessaria. Per lo più esso è
contenuto nei cibi vegetali, come frutta e verdura, non in quelli animali (eccetto la mozzarella).
Al fine di rendere più agevole la dieta ne abbiamo selezionate alcune con un quantitativo pari a 1,00
mg o maggiore di sostanza per etto, suscettibili di superare la quantità considerata tollerabile (2,60
mg al giorno).
In ordine crescente di mg per 100 grammi abbiamo: cicoria, radicchio, zucchina, arachide,peperoni,
ravanelli, fragola, uva, ananas in scatola, indivia, ananas, arancia, albicocca, mandorla, ribes
nero, the,datteri secchi, lampone, ribes rosso, miele, uva passa.
Per il the occorre precisare che una tazza o due o anche tre non danno problemi, data la
preparazione molto diluita.
Nota bene: salice, betulla, gaultheria, spirea, aloe,sono piante che contengono salicilati naturali
in minima quantità.
Vi invitiamo a fare attenzione alle preparazioni erboristiche che ne contengono.
Alimenti contenenti salicilati naturali
1,00 cicoria
1,00 radicchio
1,04 zucchine
1,12 arachide
1,20 peperone
1,24 ravanelli
1,40 fragola
1,40 uva
1,40 ananas in scatola
1,90 indivia
2,10 ananas
2,40 arancia
2,58 albicocca
3,00 mandorla
3,10 ribes nero
3,70 the
4,50 datteri secchi
5,10 lampone
5,10 ribes rosso
6,29 miele
6,73 uva passa
Additivi Conservanti e Coloranti
Acido ascorbico
Si tratta della vitamina C, che può essere anche di origine sintetica, spesso quando viene segnalata
questa intolleranza la causa e spesso di natura chimica usata come antiossidante o per la lavorazione
di alcuni alimenti come la farina. Considerate:
pane e prodotti da forno, bevande industriali, dolci industriali, carne (chiedere al macellaio o
leggere l’etichetta se non è carne fresca), salumi (anche qui dipende dalla lavorazione), latte in
polvere, pesce tipo tonno in scatola, frutta in scatola, funghi secchi industriali.
Invitiamo alla lettura delle etichette:
E 300 acido L ascorbico
E 301 sodio L ascorbato
E 302 calcio L ascorbato
E 304 palmitato di assorbile
Alternative
Fiocchi di cereali, cereali soffiati, crespe fatte in casa, gallette di riso o di altri cereali, sfogliate di
mais, di riso o di farro, merendine ai cereali soffiati, tutti prodotti facilmente reperibili nei negozi
specializzati, o nelle erboristerie.
Alginato di sodio
Si tratta di un derivato dell’acido alginico, ricavato da alcuni tipi di alghe. Lo si ritrova facilmente
in budini e gelati confezionati, dove serve a mantenere la forma e come emulsionante, nelle
verdure, nel pesce, nella carne in scatola, nella maionese, yogurt e dadi da brodo, formaggi
cremosi. Inoltre barrette dietetiche sostitute del pasto.
Evitare in un primo tempo anche le alghe in generale.
Leggete l’etichetta: E 400---E 401
Paraossibenzoati
Se si risulta sensibili a questa categoria di sostanze evitate il più possibile cibi sulla cui etichetta
siano scritti i suffissi benz- oppure ossibenz- ecc.
Vediamo quali sono le sostanze che figurano in questo gruppo: benzoato di sodio,
metilparaossibenzoato, etil paraossibenzoato, acido benzoico, potassio benzoato, calcio benzoato,
ecc. e come poterle riconoscere dalla sigla: E 210-E 211-E 212-E 213-E 214-E 215-E 216-E 217-
E 218.
Alimenti naturali da evitare(fonte naturale di benzoati):
mirtilli e prugne, anche quelle secche
qualsiasi tipo di formaggio, yogurt.
Alimenti commerciali:
pesce in scatola, sotto vetro, uova di lombo e caviale, gamberetti (eccezione per i surgelati), succhi
di frutta industriali, aperitivi e bevande, maionese, molti farmaci (es. sulfamidici) e alcuni liquori.

Farina di carrube e guaranà


Tanto al carruba che il guar sono delle leguminose, quindi, se siete sensibili a queste sostanze
occorre che controlliate anche l’assunzione di legumi, alla cui scheda rimandiamo.
Dove le ritroviamo: maggiormente in prodotti industriali tra cui quelli per dimagrire, prodotti per
diabetici, bevande al cacao, al cocco, budini, gomme, scatolame, confetti, farina di patate, creme
pronte per dolci, canditi, gelati, torrone e marzapane. Poiché la lista è lunga ed eterogenea, leggere
le etichette è importante: E 410- E 412.

Eritrosina (colorante rosso)


Se risultate sensibili a questa sostanza durante il test, allora fate attenzione a quegli alimenti che
hanno un colore rosso vivo, più sgargiante rispetto a quello naturale: in tutta probabilità il cibo è
stato colorato, appunto con l’eritrosina, la cui sigla è E 127.
Alimenti da escludere o ruotare sono:
ciliegine candite, gelatine di frutta, confetti, caramelle, budini, dessert e gelati industriali alla
frutta,marmellate, conserve, confetture, sciroppate, di color rosso, gomma da masticare rosa o
rossa, bibite ed aperitivi rossi, gamberi e gamberetti surgelati,mostarda, yogurt alla frutta (alcuni),
sottaceti rossi, caviale e surrogati, alcune margarine.

Tartrazina (colorante giallo)


Pur non essendo tossica, può causare reazione, specialmente nei bambini, rendendoli anche
irrequieti. Cercatela, dunque, attraverso la lettura dell’etichetta con la sigla E 102.
La lista dei cibi che possono contenerla: bevande, dolci e preparazioni industriali, dai dolciumi alle
gomma da masticare, gelati, frutta candita, caramelle, yogurt, ecc, fiocchi di patate, formaggi,
margarine (fate attenzione quando sono molto colorate), caviale ed affini, gamberetti.

Etilvanillina
È la forma sintetica (chimica) dell’aroma della vaniglia.
Se siete sensibili a questa sostanza fate attenzione anche ai cibi che riportano la dicitura “aroma
naturale di vaniglia” o “vanillina.” Fate attenzione, quindi, ai prodotti industriali , lievito
artificiale, zucchero a velo, prodotti per l’infanzia, cacao aromatizzato, canditi e caramelle, gelati,
marmellata di cotogna e di castagna, tutto ciò che è aromatizzato (liquore, vini, biscotti, budini,
creme, ecc.), un occhio di riguardo per i gelati (anche quelli artigianali ne contengono).

Metabilsolfito(MBS)
È un conservante usato per la frutta fresca, quella con la buccia sottile(pesche comprese)di cui
restano residui, niente affatto trascurabili anche nei suoi derivati,per cui gli alimenti da escludere o
ruotare saranno: frutta, vino, aceto di mele, derivati della frutta(aceto, succhi, canditi, gelatine di
frutta, marmellate, frutta sciroppata, marrons glacés, yogurt alla frutta, aperitivi alla frutta, ecc.).
Inoltre, è da tener presente che alcuni farmaci iniettabili (adrenalina) contengono l’ MBS.

Pectina
Le pectine sono sostanze di origine naturale contenute nella polpa e nella buccia dei frutti carnosi.
Potrete facilmente riconoscere le pectine dalla sigla E 440,che ne segnalerà la presenza. Di seguito
per voi la lista di prodotti che ne contengono: budini industriali, dessert, gelatine, marmellate e
confetture, carne e preparazioni gastronomiche in gelatina. Possono contenerne anche torrone e
marzapane, dado, formaggini e formaggi spalmabili, scatolame di vario genere alimentare,
pasticceria (fate attenzione a tutto ciò che è gelatinoso).

Pirofosfato Disodico
Si tratta di un sale dell’acido fosforico dalla sigla E 450. Se siete risultati intolleranti o sensibili a
questa sostanza, fate riferimento per alla lista seguente:
formaggi, insaccati, latte in polvere, farina di patate (e purè in fiocchi), budini, carne in scatola,
preparati per le torte, fette per i toast, brodo di carne, prodotti con l’etichetta “grassi vegetali”.

Potassio Sorbato
È contenuto negli alimenti che recano la dicitura E 202.
Vediamo dove è presente: soprattutto in derivati dalla frutta,aceto, vini novelli, vini normali,
succhi, frutta sciroppata, marrons glacès, omogeneizzati di frutta, ecc., scatolame di vario genere
alimentare, derivati di latte, grassi e oli (fa eccezione l’olio di oliva), in particolare tutti i grassi
vegetali idrogenati, margarine, pappa reale,pane carrè, preparazioni di pasta fresca.

giallo-tartrazina (E102), colorante che conferisce agli alimenti un piacevole colore giallo limone,
presente in diverse bevande, sottaceti, salse confezionate, maionese, minestre in scatola, budini. Può
essere causa di orticaria cronica e asma.

anidride solforosa (E220) che si può trovare in marmellate, succhi di frutta, vini e in macedonie e
insalate trattate nei ristoranti con spray per mantenere un aspetto fresco.

solfiti, metabisolfiti, bisolfiti (E221,E222,E223,E224 ,E225,E226,E227) presenti nei prodotti


preconfezionati a scopo conservante e antiossidante, pericolosi soprattutto per le persone asmatiche.

glutammati (E620,E621,E622,E623) che si trovano soprattutto nei croccantini al formaggio,


patatine, ketchup, sughi pronti, riso e pasta liofilizzati, funghi secchi, insaccati, dadi per cucinare.
Vengono addizionati molto spesso ai cibi per esaltarne il sapore ma possono anche essere presenti
naturalmente in alcuni alimenti. La cucina cinese, ad esempio, utilizza grandi quantità di
glutammato e la reazione che può far seguito all'ingestione di cibo contenente glutammato
(malessere generale, mal di testa, arrossamento del viso)

i nitrati addizionati agli insaccati e alle carni in scatola e la tiramina componente naturale di alcuni
cibi come formaggi, cioccolato, banane, possono provocare emicranie anche a distanza di ore.

Perché avvengono queste reazioni ?

Spesso la reazione avviene per via di una sola molecola presente nell’alimento incriminato, nella
nostra realtà, qualsiasi materia, per natura è composta da vari elementi (vedi la tabella periodica
degli elementi di chimica), gli elementi di base per qualsiasi formazione di vita organica e
inorganica sono 3, ossigeno, carbonio e idrogeno, elementi presenti ovunque e altamente instabili.
Questi elementi che formano la materia, per forza di cosa, sono tenuti insieme non per un caso
fortuito ma, da una forza determinante detta forza di coesione elettromagnetica che, non solo è la
determinante costruttiva di tutto quello che ci circonda ma, è la responsabile di tutte quelle attività
del mondo in generale, ambientale, animale, umano, marino etc. etc.
Determinante per qualsiasi attività, da quella vitale metabolica, microdinamica batterica a tutto
quello che è vita naturale, anche l'anima è energia, solo il fatto della vita stessa sul pianeta è
regolata da tutta una serie di genesi di composizione energetica modulata a secondo della
composizione e dimensioni.
Basti pensare l'universo, la sua composizione, la sua energia, il suo senso di rotazione e così del
resto l'atomo per definizione e composizione.
Ogni elemento(detto atomo) di composizione, morfologicamente ha una dimensione non definibile
(non visibile) a occhio umano ma, solo con attrezzi ad alta risoluzione.
Questo elemento è detto per definizione "ione".

Perché alcuni metalli sono pericolosi, perché tossici?

Le leghe metalliche fanno parte del nostro sistema, hanno una loro carica elettrica per natura,
reagiscono potenzialmente anch'esse con l'ossigeno e quindi ossidano, diventando così sensibili
all'attacco degli acidi, sensibili alla dissoluzione e alla trasmigrazione ionica, rilascio ionico di
elementi ossidati, verso e assorbiti da sistemi biologici come i liquidi corporei il sangue, i tessuti
molli e le ossa.
La presenza elettrogalvanica che si viene a creare in un organismo intanto può variare tutte quelle
dinamiche termiche (come la temperatura corporea), alterando in modo eccessivo il pH rendendolo
più acido, dandogli così un processo di denaturazione stesso dell'organismo sbilanciando tutta
quella flora batterica e fungicinea.
Nelle normali applicazioni delle leghe metalliche, dopo qualsiasi tipo di lavorazione di
trasformazione attraverso una qualsiasi inerzia ad alta temperatura, ci ritroviamo ad avere un
qualunque si voglia oggetto con una instabilità elettrodinamica (agitazione elettronica), causa di
reazione chimica naturale di ossidazione, questo comporta tutta una serie di peculiarità negative
nelle più svariate applicazioni.

Come avevo già detto precedentmente Il cibo e le bibite che consumiamo non contengono solo
sostanze nutritive, ma anche alcune sostanze chimiche (come ad es. i coloranti, i conservanti, gli
aromi chimici i metalli stessi dovuti dalla lavorazione, e per assorbimento da contatto con i
contenitori ecc..) in molti casi nocive per il nostro organismo.
Con il passare degli anni queste sostanze si depositano nelle nostre cellule e non vengono eliminate
in modo naturale. infatti sono in incremento le problematiche ad andamento sub-acuto e cronico,
rispetto a patologie acute in genere.

Ricerche universitarie, hanno dimostrato mediante misurazioni del potenziale elettrochimico che il
flusso di ioni che si genera tra metallo e tessuto organico, produce una differenza di potenziale, la
cui minima presenza può considerarsi patologica.
Sia la corrente che gli ossidi che si generano, in diretto contatto con l'organismo e il pH acido sia
dell’alimento stesso che della saliva, possono esplicare azione tossica e patologie abbastanza gravi
sia locali che generali. Possiamo prendere come esempio una scatoletta di tonno, sia naturale che
sott’olio, questo alimento come tutti gli alimenti ha proprietà acide proprie che, a contatto con la
confezione spesso in scatola metallica, crea ossidazione creando così un’alterazione dell’alimento,
assorbendone le particelle metalliche in questo caso stagno alluminio e piombo.
Si possono trovare grazie all'azione tossica fenomeni come: sanguinamento delle gengive, afte,
stomatiti, arrossamento della lingua, alterazioni del gusto, iperplasie gengivali associate a
parodontiti croniche responsabili di riassorbimento osseo ed eccesiva produzione di placca, malattie
cardiache e sono stati isolati talvolta anche in sede di infarto miocardico.
Possono anche creare peggioramento nelle intolleranze e nelle allergie, eczemi, disturbi oftalmici,
disturbi neurologici, patologie gastroenteriche, riniti, faringiti, acufeni .
La formazione di ossidi metallici delle leghe è responsabile della reazione di ionizzazione dei
metalli verso i tessuti.

Quali elementi fanno parte del nostro organismo?

Gli elementi più utili e necessari per uno stato ottimale del nostro organismo sono :Calcio (Ca)
Cloro (Cl) Cromo (Cr) Rame (Cu) Iodio (I) Ferro (Fe) Magnesio (Mg) Manganese (Mn) Potassio
(K) Selenio (Se) Sodio (Na) Zinco (Zn)

Il calcio costituisce l'elemento fondamentale per la costruzione dello scheletro e dei denti e fra tutti
i minerali è quello presente nell'organismo in maggiore quantità. circa il 98% del calcio è
contenuto nello scheletro, L'eccesso di calcio può anzi essere deleterio per l'osso Inoltre si sono
evidenziati dei dati precisi sul fatto che l'introduzione di calcio attraverso l'uso di sostanze proteiche
e salate comporta una perdita secca di sostanza ossea. (paradosso del calcio)

Il potassio si trova principalmente nei liquidi intracellulari, dove esercita le stesse funzioni svolte
dal sodio all'esterno della cellula: regola cioè l'eccitabilità neuromuscolare, la ritmicità del cuore, la
pressione osmotica, l'equilibrio acido-base e la ritenzione idrica, Un eccesso Il potassio elevato e’
generalmente il risultato della funzione endocrina e non dell’ingestione eccessiva. I tossici, lo stress,
la malfunzione adrenale, sono le cause frequenti del Potassio elevato. Un aumento eccessivo di
Potassio rispetto al calcio indica una tiroide iperfunzionante.

Il Sodio nell'organismo umano è un minerale essenziale che si trova principalmente nei fluidi
extracellulari.
Insieme al Potassio aiuta il corpo a mantenere la giusta pressione osmotica tra le cellule (la
distribuzione dei fluidi tra parte interna ed esterna della cellula) e partecipa alla regolazione idrica
del corpo. Un eccesso
all'interno della cellula fuoriescono per riportare l'equilibrio tra interno/esterno. Questo meccanismo
prende il nome di ritenzione idrica, che provoca solitamente gonfiore diffuso, conseguenze
antiestetiche e alcune patologie a carico dei reni.

Il Magnesio è presente nell'organismo umano per la maggior parte (65%) nelle ossa, per una litro
34% dentro le cellule e solo per un 1% nel liquido extracellulare.
Partecipa a meccanismi metabolici ed energetici fondamentali (fosfatasi, ATP, ecc.). Nella
trasmissione degli impulsi nervosi è un antagonista del calcio. Partecipa anche alla formazione del
DNA. Un eccesso di magnesio può invece dare senso di stanchezza, di debolezza muscolare,
nausea, vomito, diminuzione della pressione sanguigna.

Il Ferro è fondamentale per la vita serve per il trasporto dell'ossigeno nel sangue, per tenerlo
depositato nei muscoli, per l'attività respiratoria cellulare, per la replicazione cellulare e per
costruire la struttura di tessuti ed organi. In eccesso viene immagazzinato nel fegato, nel cuore, nel
pancreas, e spesso la situazione rimane non-diagnosticata fino alla mezza età, quando la sideremia
giunge ad essere da 5 a 50 volte oltre la norma. I sintomi iniziali, quali affaticabilità, artralgie e
astenia sono a volte erroneamente interpretati come dovuti ad un deficit di ferro. Tale patologia può
causare importanti problemi di salute, come ad esempio epatopatie.

Lo Zinco è un minerale in traccia essenziale, presente nell’organismo in quantità superiore a quella


di qualsiasi altro oligoelemento al di fuori del ferro. Un eccesso di zinco può infatti impedire
l'assorbimento del ferro e del rame. possono causare una carenza di rame, che provoca un
aumento del colesterolo LDL, fattore di rischio di cardiopatie e un metabolismo incompleto del
ferro. Può anche provocare diarrea nausea, vertigini, perdita della coordinazione muscolare,
sonnolenza, fastidi gastrointestinali, apatia, insufficienza renale, anemia e vomito.

Il Rame, presente in piccole quantità nell'organismo, svolge funzioni di catalizzazione in molte


reazioni enzimatiche tra cui quelle con funzioni antiossidanti (superossido-dismutasi,
citocromossidasi) e di protezione del sistema vasale (produzione di elastina e collagene). Partecipa
al metabolismo del Ferro e dell'emoglobina (ceruloplasmina, eritrocupreina) in funzione
antianemica. Un eccesso di rame produce sintomi meno evidenti almeno all'inizio, ma il suo
perdurare può provocare lesioni epatiche, in quanto si deposita preferenzialmente in quest'organo.
depressione e nervosismo, psicosi, autismo infantile, schizofrenia, insonnia, ipercinesi infantile,
disturbi della percezione, arteriosclerosi, ipertensione, disturbi epatici, renali, malattie del collagene,
artriti, poliartrite reumatica, malattie emicraniche, cancri, leucemie, carenze di zinco, sindrome da
stress.

Il manganese è coinvolto nella costituzione di enzimi coinvolti nel metabolismo di proteine e


zuccheri ed è indispensabile per il corretto sviluppo delle ossa. Questo minerale si trova in discrete
quantità nei cereali e nelle noci, in quantità minori negli ortaggi, mentre è scarso negli alimenti di
origine animale. Un eccesso di manganese si presentano principalmente nelle vie respiratorie e nel
cervello. I sintomi di avvelenamento da manganese sono allucinazioni, memoria e danni ai nervi. Il
manganese può anche causare il Parkinson, embolie polmonati e bronchite, schizofrenia, ottusità,
indebolimento muscolare, emicranie ed insonnia. comporta crisi ipoglicemiche, ipotensione e
anemia ipocromica.

Il Potassio è presente per il 95% nei liquidi intracellulari mentre la restante parte si trova nei
liquidi extracellulari.
Questo equilibrio è mantenuto dalla pompa Sodio-Potassio ed è di fondamentale importanza per il
controllo della pressione osmotica e dell'equilibrio acido-base. Il Potassio extracellulare è coinvolto
nei processi di trasmissione dell'impulso nervoso, nel controllo della contrazione muscolare e della
pressione arteriosa.
Più del 90% del Potassio alimentare è assorbito nell'intestino tenue. Un eccesso di Potassio,
determinata da una somministrazione eccessiva per via parenterale o enterale, può causare arresto
cardiaco.
Gli effetti tossici del Potassio consistono in debolezza muscolare, ulcere, bassa pressione arteriosa,
e in casi gravi a coma e arresto cardiaco.

Il selenio è un elemento essenziale come cofattore della glutatione perossidasi, un enzima in grado
di neutralizzare gli idroperossidi (come l'acqua ossigenata), sostanze reattive molto pericolose per
l'integrità delle membrane cellulari. Il selenio ha un ruolo anche nel metabolismo degli ormoni
tiroidei. Un eccesso di selenio provoca disturbi gastrointestinali e irritazioni polmonari.

Quindi come posso riequilibrare il mio style di vita?

Nel caso si dovessero riscontrare sintomi come quelli descritti nel capitolo valutazioni di
autodiagnosi, creare un diario alimentare segnandovi giornalmente quello che mangiate ( vi verrà
più semplice capire quale alimento vi potrebbe creare intolleranza), evitare di assumere integratori
alimentari senza prima di aver effettuato una anamnesi completa

Se per esempio oggi mangio a colazione un croissant al cioccolato e verso fine giornata oppure il
giorno dopo ho sintomi come sonno disturbato durante la notte, oppure cefalee sensi di gonfiore ecc
ecc, e probabile che la causa sia stato qualche componente presente nel croissant( spesso e il
cioccolato)in questo caso evitare momentaneamente l’alimento e comunque rivolgersi presso un
centro dove effettuano test di intolleranze/intossicazioni, informare l’operatore dei sintomi, di
eventuali farmaci che si assumono, se si è portatori di protesi metalliche e che tipologia di
alimentazione si segue, effettuare il test e seguire l’educazione alimentare che vi verrà consigliata.

Evitare comunque alimenti in contenitori metallici preferire possibilmente contenitori per la


conservazione in vetro, evitare nel possibile pentolami in metallo preferire prodotti come pirex
oppure terracotta, in mancanza ovviare con inox, evitare pentole con antiaderenti, vengono trattati
con 'Pfoa' (acido perfluorottanico oppure Teflon un polimero (politetrafluoroetilene) usato anche in
molte industrie per la sua alta resistenza al calore.

Preferire cibi di natura Bio ma sempre con un occhio di attenzione non tutti i prodotti con la
dicitura Bio sono realmente Bio, preferire acqua a basso residuo fisso, mangiare frutta e verdura di
stagione, passare almeno una volta alla settimana una giornata in aree verdi, come colline e
montagne, non eccedere con fumo, alcool, stress lavorativo.

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