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INCISORI SIRACUSANI del V secolo a. C. ¢ dei primordi del IV I Geonori. La sicura attribuzione di un decadrammo sira- cusano all’anno 480 a. C., ha permesso di determi- nare l’epoca approssimativa delle monete primitive di Siracusa. La prima serie, che comincia in sullo scorcio del VI secolo, e cessa bruscamente nel 486, offre i tipi seguenti: Influenza traco-macedonica, 1. BD’ — Quadriga al passo verso destra, al disopra SVRA- 90lsION. R) — Area incusa quadripartita come sulle monete di Macedonia e di Tracia. (Tav. I. n. 2). Tetr, eubvico-attico. Berlino (Babelon, Traite, n. 2247). Unico, 2. BD’ — svRA Quadriga al passo verso destra, di arte pitt ruvida (1), (x) La quadriga del n. 2 ha grandissima analogia con quella delle monete di Olinto (Head, /ist. Num., pag. 185, fig. 127; Babelon. Traité, n. 1651), che il catalogo di Berlino (1889) mette verso il sco a. C.; ma che Head ¢ Babelon hanno assegnato ad un'epoca pi recente. Tanto il tipo siracusano che quello macedone derivano da uno stesso modello, trasmesso probabilmente da prodotti industriali corinzi, ma il vasto in- treccio del commercio calcidico portd di buon ora in Sicilia Vinflusso deli'arte robusta dei pacsi al nord della Grecia. Sarebbe assurdo dire che Parte siracusana abbia inluenzato gli artisti macedoni, quando l'in- tera regione traco-macedonica ci mostra unvarte poderosa e di rapido sviluppo. 12 ARTURO SAMBON R) — Quadrato incuso e quadripartito ; al centro, in una depressione circolare testa di Arethusa() a sin. Ar. Tetr. (Bab, 2248, Hill, Sicily, tav. I, 6). Relativamente comune. 3. D’ — SVRAQO|sION Tipi identici, di disegno pitt accurato. I quadrati dell’area incusa offrono piani incli- nati gli uni verso gli altri, la cui depressione interrompe il contorno esterno. Ar. Tetr. (Babelon, 2249). Raro, (Tay. I, n. 2). 4. BY — SYRA 0 SVRAQOSION Cavaliere (forse P'cekista Ar- chia) con due cavalli (épgxen0s) ©. Bi — Area incusa come al n. 3. Ar, Didr. (Museo Britannico e coll, Prowe di Vienna). Rarissimo. Notiamo con sorpresa che il tipo a quadrato incuso semplice (n. 1), che deve certamente essere il pit antico, é quello che mostra maggiore raffina- namento di fattura. La figura dell’auriga é franca e slanciata, i cavalli sono di disegno elegante, il ri- lievo @ gia delicatamente modellato. I tipi del n. 2 sono invece massicci 9): la figura dell’auriga é corta e forzuta, i cavalli sono piccoli e atticciati “; il ri- (x) Si veda sul tipo della testa, Salinas: Sul tipo delle teste mulicbri nelle monete di Siracusa. Palermo, 1873, € Babelon. Traité, pag. 1513 a 1515; Imhoof-Blumer. Nymphen und Chariten in Journ. Int. d’Arch. di Svoronos, 1908. (2) Il tipo emblematico di Siracusa faceva probabilmente allusion ad un’aristocrazia di cavalieri, come nell’Eubea: a Calcide e ad Eretria (Arist. Polit, IV, 3; 2). L’aydy tesexdg era il privilegio della riechezza. Sui tetr. si vede la quadriga; sul didramma il cavaliere con due ca- valli; sulla dramma, il cavaliere; sullobolo, la ructa. A Gela e a Leon- tini, sin dal 485, troviamo tipi equestri analoghi, ma a Gela il cavaliere lancia un giavellotto. (3) Il De Foville. Les Débuts de Part monéiaire en Sicile in Rev. N. Fr, 1906, fa osservare che il prototipo di questa moneta manca di ton- deggiamento nei piani ed @ inciso a tagli dritti come le sculture pri- mitive di legno ¢ come le metope di Selinunte, (4) I eavalli siciliani erano rinomati (Appiano. 1, 276-290); il. sira- cusano era specialmente noto per la sua forza, l’innos nohepisthe per eccellenza (Isid. Orig., XIV, 6, 33). INCISORT SIRACUSANL 13 lievo & composto di piani aspri, a sagome dritte. Nel n. 3, l’incisore modella discretamente gli accenti dei piani e ritrova in parte lo slancio del n. 1. Ana- loga anteriorita di tipi pit perfetti si riscontra nella monetazione primitiva di Taranto, e, forse, a causa dell’abbondanza di quest’emissione siracusana, ab- biamo, con intervento d’incisori secondari, il riflesso di un carattere locale spiccatamente dorico in oppo- sizione ad influenze straniere. Si deve necessaria- mente fare il confronto colle quadrighe delle frisi ovest e sud del Tesoro di Cnido a Delfi, terminate probabilmente verso il 520-510 (), ma gl'incisori si- racusani le avranno conosciute soltanto mercé le ri- produzioni dell’ arte industriale (vasi fittili, opere metalliche a graffiti o a sbalzo), e pochi fra loro avranno potuto interpetrarle con T’acume artistico che si scorge nel prezioso cimelio del musco di Berlino. GeLone (485-478). Grronn I (478-467) TRasIBULO (467). Il partito democratico si sollevd nel 486 e caccid i Geomori; ma Gelone, tiranno di Gela, col pre- testo di sorreggere gli espulsi, si rese padrone di Siracusa e vi trasportd la sede del suo governo ©). A Gelone, probabilmente, ed agli anni 485-482, si deve attribuire la modifica importante del tipo che vediamo nelle seguenti monete : Influenza attico-gionica. a) Db’ — Testa di Arethusa a destra, con i capelli ondulati fluenti sulle spalle e disposti a riccioli sulla (2) Homolle, Houilles de Delphes in Bull, Corr. Perrot. Hist de l’Art, Vill, pag. 367 € 360. (2) Erodeto, VII, 1555 Dionigi a’Ali Siciiens, ll, 567. Hell, 1896 © 1898; isso, VI, 62; Holm. Gesch

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