Sie sind auf Seite 1von 28

LISOLA DEI MORTI DI ARNOLD BCKLIN

Arnold Bcklin (Basilea 1827 Fiesole 1901) il maggior esponente del misticismo simbolico in pittura. Tra il 1880 e il 1886 dipinse cinque versioni dellIsola dei morti (di cui una perduta), massima espressione del tema della morte e della caducit dellesistenza umana che ricorre in tutta la produzione dellartista. Le varianti sono minime e riguardano soprattutto la gamma cromatica. Dallacqua calma del mare emerge un paesaggio roccioso, scarno, dominato da alti cipressi e da caverne (la struttura complessiva sembra richiamare il Cimitero degli Inglesi a Firenze, dove era sepolta la figlia Maria); una barca a remi si avvicina lentamente allisola (Capri, Ischia, Pontikonissi, o San Giorgio presso le Bocche di Cattaro, luoghi noti al pittore, simbolo forse di un Aldil riservato a pochi eletti). Lo scenario irreale, dai toni minacciosi, latmosfera sospesa di terrore, silenzio, attrazione e mistero (F.Zeri: Una realt onirica) determinano un forte impatto emotivo. I contemporanei videro nel quadro unelegia al mondo antico morente. Bcklin complet la prima versione nel maggio del 1880 per A.Gnther, ma la tenne per s (ora a Basilea al Kunstmuseum). Nellaprile del 1880, a Firenze, lartista ricevette la visita della signora Marie Berna, che, fortemente colpita dal dipinto (che sembrava comunicarle una tale impressione di silenzio da far provare spavento nel sentir bussare la porta), chiese a Bcklin di realizzarne una copia per lei (quella ora esposta presso il Metropolitan Museum di New York). Su richiesta della Berna, Bcklin aggiunse nella seconda versione la figura bianca e la bara, un'allusione alla recente scomparsa del marito. La terza versione fu dipinta nel 1883 per il gallerista Fritz Gurlitt. A partire da questa versione, una delle camere sepolcrali nella roccia sulla destra porta le lettere AB, iniziali di Arnold Bcklin. Nel 1933 questa versione venne acquistata da Adolf Hitler, ammiratore di Bcklin, che colloc il quadro prima al Berghof, il suo rifugio sull'Obersalzberg, quindi, nel 1940, nella cancelleria del Reich a Berlino (una celebre fotografia ritrae Hitler nel suo studio davanti al quadro di Bcklin). Nel maggio 1945 lopera venne sequestrata dall'Armata Rossa al suo ingresso a Berlino, e spedita in Russia. Successivamente venne restituita e collocata alla Alte Nationalgalerie di Berlino. Nel 1884 Bcklin, per necessit di denaro, realizz una quarta versione, che venne acquistata dal collezionista d'arte H. Thyssen-Bornemisza (esposta nella sede della Berliner Bank e distrutta durante la guerra e ne resta solo una foto in bianco e nero). Una quinta versione venne infine commissionata nel 1886 dal Museum der bildenden Knste di Lipsia, dove tuttora si trova.

Il dipinto ha ispirato numerosi artisti, in vari ambiti (Suggestioni).

Riccardo Merlante

Opere ispirate allIsola dei morti


PITTURA
Salvador Dal, La vera immagine dell'Isola dei Morti di Arnold Bcklin all'ora dell'angelus (1932). Hans Ruedi Giger, Omaggio a Bcklin (1977). Aurlien Police, Lisola dei morti; Laltra riva. Fabrizio Clerici, Latitudine Bcklin (1974).

CINEMA
Val Lewton, Isle of the dead (1945), film horror. Norman McLaren, Piccola fantasia sopra un dipinto del XIX secolo (1946).

MUSICA
Sergej Rachmaninov, Lisola dei morti (1909). Max Reger, Quattro poemi sinfonici da Bcklin (1913); il nome del dipinto dato al terzo.

LETTERATURA
Giovanni Camerana, otto Sonetti dedicati ad Arnold Bcklin (1899-1904). James Graham Ballard, The crystal world (1966). Roger Zelazny, Isle of the Dead (1969). Franco Ricciardiello, Ai margini del caos (1998).

FUMETTO
Martin Mystre 224-225 (Lisola dei morti; Oltre la soglia). Milo Manara, A riveder le stelle (1999).

August Strindberg, La sonata degli spettri (1907).

TEATRO

il Monolite galleggiante nel lago di Morat, progettato dallarchitetto parigino Jean Nouvel in occasione dell'Expo Suisse 2002.

ARCHITETTURA

Hitler nel suo studio, insieme al ministro degli esteri sovietico Molotov e al ministro degli esteri tedesco Ribbentrop, in una fotografia scattata subito dopo la firma del patto di non aggressione russo-tedesco del 1939. Alle spalle del dittatore si vede il quadro di Bcklin.

Prima versione, 1880 (Basilea, Kunstmuseum)

Seconda versione, 1880 (New York, Metropolitan Museum)

Terza versione, 1883 (Berlino, Alte Nationalgalerie)

Quarta versione, 1884 (distrutta a Berlino durante la seconda guerra mondiale)

Quinta versione, 1886 (Lipsia, Museum der bildenden Knste)

Hans Ruedi Giger, Omaggio a Bcklin (1977)

Aurlien Police, LIsola dei morti

Aurlien Police, Laltra riva

Fabrizio Clerici, Latitudine Bcklin (1974), Milano, collezione privata

Salvador Dal, La vera immagine dell'Isola dei Morti di Arnold Bcklin all'ora dell'angelus (1932)

Milo Manara, A riveder le stelle (1999)

Jean Nouvel, Monolite galleggiante (2002)

Autoritratto con la morte che suona il violino (1872), Berlino, Nationalgalerie.

Bcklin considera questo autoritratto un omaggio agli Ambasciatori di Hans Holbein della Pinacoteca di Monaco, in cui in primo piano compare lanamorfosi (riproduzione di un oggetto la cui identit risulta chiara solo se osservato lateralmente) di un teschio (che costituisce un memento mori, ossia ricordati che devi morire). Bcklin assediato dai morti, i bambini, la madre, il padre, e un che di mortuario lo colpisce in coloro che invecchiano: la moglie, gli amici, tutti perdono qualcosa che li rendeva necessari perch interamente presenti: il tempo ne offusca la solerzia o lallegria, la bellezza o lintelligenza. Anche Arnold si sente quasi morto e dunque, dopo un po, avverte negli alteri autoritratti un modo di farsi coraggio. Scrive Marisa Volpi, facendosi portavoce del pittore: Ci sono buone ragioni per sfidare linevitabile vincitrice. I mandorli dellAmalienburg fioriscono per non pi di dieci giorni, e solo per due o tre appaiono gonfi e ardenti di colore. E le donne per un attimo sembrano contenere tutto in uno sguardo, passano gli anni e non ne riconosci pi neppure il sorriso. E quanti miei bambini ho visto morire con gli occhi celesti o scuri che si chiudevano irreparabilmente, e una piccola bocca che rimane aperta senza poter pi respirare! Lei suona la quarta corda: il suo mestiere, io ho in una mano il pennello, nellaltra la tavolozza. Il mio mestiere un contrappunto che non la dimentica. Perci mi sono ritratto cos fiero, la mia una vera impresa (Cavaliere senza destino, Firenze, Giunti, 1993).

Il teschio come appare se osservato lateralmente o, meglio, attraverso un cilindretto di vetro della lunghezza di 30 cm. e dello spessore di 3 mm. Alcuni intendono il teschio come rappresentazione iconica del motto apocalittico memento mori, altri come la firma stessa dellautore, Holbein, ricondotto con gioco di parole a Holes Bein, che in tedesco equivale a osso cavo.

Hans Holbein il Giovane, Gli Ambasciatori (1533), Londra, National Gallery

A Basilea una giovane donna viene colta da malore davanti a un quadro dalla lunga storia: Lisola dei morti di Arnold Bcklin. Sembra un malessere passeggero, ma forse qualcosa di pi misterioso e agghiacciante. Qual lenigma del quadro? E perch alcuni lo considerano come un ponte gettato verso unaltra realt? Ma, soprattutto, se Lisola dei morti veramente una porta, in quale spaventosa dimensione pu condurre chi lo guarda?

Federico Zeri Una realt onirica


Come tutti i dipinti di Arnold Bcklin, lIsola dei morti il frutto di una lunga meditazione, di una composizione maturata lungo un arco di tempo molto esteso, durante il quale ogni minimo particolare attentamente calcolato e il ritmo e larmonia dei gesti pittorici sono studiati a fondo. Caratteristiche del dipinto, ricorrenti in tutta la pittura dellartista svizzero, sono la distribuzione sapiente del chiaroscuro, e la movimentazione strutturale secondo direzioni opposte, che concorrono a dar vita alla composizione, articolandola ritmicamente e conferendole un perfetto equilibrio. Limpressione di calma solenne che caratterizza le opere di Bcklin qui accentuata dalla rigida linea orizzontale della superficie del mare e da quella verticale degli alti cipressi. Questo stato danimo, che si avvicina in musica ai profondi accordi dellorgano, viene bruscamente interrotto da due decise linee oblique: il digradare delle rocce dallalto verso il basso e da destra a sinistra, e lincedere lento e inesorabile della barca a remi, che lascia il mare aperto per approdare sulla terra del riposo eterno. Questa composizione misteriosa ha esercitato negli anni un notevole fascino, diventando addirittura un patrimonio assai fruttuoso per la cerchia dei simbolisti. Molti pittori hanno deliberatamente tratto ispirazione, se non rivisitato, il quadro dellIsola dei morti. Un aneddoto racconta che un grande ammiratore di Bcklin, Conrad Ferdinand Meyer, teneva una riproduzione del celebre quadro appesa sopra il letto, ripetendo spesso: Spero che mi sar concesso, un giorno, di morire sotto di esso. Non c da stupirsi, quindi, se molto presto lopera diviene parte integrante della storia della psicoanalisi: Henry, il paziente esemplare di Carl Gustav Jung, lo cita come elemento-chiave dei suoi sogni.

Firenze, Cimitero degli Inglesi

Isola di Pontikonissi, vicino a Corf

Isola di San Giorgio, presso le Bocche di Cattaro (Montenegro)

Giovanni Camerana Sonetti a Arnold Bcklin (1899-1904)

II (1899) Oh come triste, oltre le logge, il mare senza una vela, senza unonda, senza un palpito il pi blando, una movenza, una cadenza! Oscuro, immutabil mare, silente come un deserto lunare, funereo come occidal parvenza! Ma in quel torpore, in quella trasparenza, dolce i sogni smarrir, dolce obliare. Dolce il sognar lontanissima, e chiusa tra i cipressi, la spenta isola, dove freme, o Bcklin, di tua sepolcral musa lo stendardo in gramaglie. Catacombe di spirti, a voi lo stanco spirto move, negri cipressi alto surgenti e tombe.

IV (1900) Plumbeo mar, sepolcrale isola, cime lugbri alto surgenti, alto invocanti delle rupi, o flegrei canti e compianti, densi di erranti strofe in bieche rime; porto di tombe pallide, sublime cattedral di cipressi alto imploranti sugli eroi, sui poeti e sugli amanti lamplesso eterno che ogni duol redime; voi tra i gorghi e le Sirti del mortale Sogno, al di l degli uragani, voi, bianche rive di oblo, Tebe ideale, voi siete come la crescente voce dorgano, immensa fra il tumulto, a noi fascino e calma nel tumulto atroce.

V (1901) Or chi giunge alla muta spiaggia? Tuona come un rullar gigante di tamburi lisola torva; e per gli anfratti oscuri, e per lacque il feral canto risuona. Draghi delle tempeste, in negra zona rupi ed antri e cipressi immemorituri stringendo, al fulgorar dei d venturi (or pi tragico il vasto inno risuona) conclamante lEroe. Lombra sua varca il plumbeo mar; la bianca ombra dArnoldo ritta grandeggia in sulla tetra barca. Sincurvano i cipressi, ardon faville, splendon gli antri e le rupi, e giunge Arnoldo. Frange i cieli un clangor lungo di squille!

VIII (1904) Forse dunque dai gravi spechi, forse dal fisso tenebror dellonde, udremo vaghe oblate voci, e rivedremo le pi dolci al pensier plaghe trascorse. Di fosche Astarti, sogno che ci morse, che ci sferz in deso chiuso e supremo forse il fascino ancor noi sentiremo, non pi martirio in pria ne attorse. Scintillar calmi, primaverilmente, vedrem clivi deterna gioia; clivi di secol novo e di tronfal gente che in larga teoda esalter i santissimi albor. Fra mille rivi di sole, il verbo atteso eromper.

Das könnte Ihnen auch gefallen