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SENSI
(Daniela Basosi & Lucia Lachina)*
Gli alunni osservano affidandosi quasi esclusivamente alla vista e spesso conducono osservazioni
condizionate e parziali, hanno inoltre difficoltà a spiegare a parole in che cosa, ad esempio, un
pezzo di legno differisce da un pezzo di ferro, se non per il colore.
Le loro osservazioni sono condotte in modo globale, senza vera consapevolezza delle vie che li
portano ad osservare.
È importante perciò far loro riscoprire i cinque sensi e metterli in grado di distinguere ed analizzare
le percezioni legate alle singole sensazioni, piuttosto che addentrarsi in sofisticate descrizioni degli
organi di senso e della loro fisiologia, cose che implicano, per la loro comprensione, conoscenze
specialistiche di anatomia e fisiologia.
È determinante per lo sviluppo di conoscenze future far osservare creando la consapevolezza del
contributo che ognuno dei cinque sensi porta alla scoperta di ciò che ci circonda, ma anche un
contributo all’ampliamento lessicale, un aiuto per il ragazzo ad usare certi termini con rigore e
“consapevolezza scientifica”.
Questo percorso didattico ha prospettive di sviluppo interdisciplinare molto interessanti. Si possono
infatti individuare e svolgere percorsi, correlati con l’uso dei sensi, sia per la matematica (le misure
e gli errori di misura, all.17), sia per la fisica (elementi di ottica, percorso riportato nel testo dei
fenomeni chimici e fisici e consigliato in seconda media ); entrambi i percorsi sono stati elaborati
dal professore Leonardo Barsantini.
*Gruppo di ricerca e sperimentazione didattica per l’educazione scientifica del CIDI di Firenze
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PERCORSO DIDATTICO SULLA PERCEZIONE E L’OSSERVAZIONE ATTRAVERSO I
SENSI
(Daniela Basosi & Lucia Lachina)*
1) GIOCO A COPPIE
Fate formare ai vostri allievi delle coppie; un ragazzo per ogni coppia dovrà essere bendato.
Distribuite vari oggetti agli alunni bendati e chiedete loro di toccarli, odorarli, ecc. Il compagno non
bendato prenderà nota di volta in volta di ogni sensazione, insieme con il senso con cui si è
percepito. L’alunno bendato potrà poi levarsi la benda e utilizzare anche le osservazioni visive che
verranno puntualmente registrate dal compagno. Il gioco può essere fatto a turno da tutti gli alunni.
Questo gioco ha il duplice scopo di far risvegliare l’attenzione anche sui sensi meno usati e di far
analizzare le sensazioni una alla volta. (all. 1)
3) CALDO O FREDDO?
Procuratevi una serie di oggetti tipo: gomma, gomma pane, matita di legno, penna di plastica, penna
di metallo, scatoletta di cartone, astuccio morbido per occhiali, wafer o cialda, chipster o patatina
*Gruppo di ricerca e sperimentazione didattica per l’educazione scientifica del CIDI di Firenze
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tipo “pai”, ovatta. Ripetete l’esperienza della “scatola misteriosa” con un oggetto alla volta,
chiedendo ai ragazzi di percepire se le superfici degli oggetti che stanno esplorando danno
sensazione di caldo o di freddo o nessuna delle due. (all. 3, sez. a)
4) DURO O MORBIDO?
Ripetete l’esperienza con gli stessi oggetti chiedendo , questa volta, di esercitare una lieve pressione
con le dita e di descrivere la consistenza degli oggetti. (all. 3, sez. b)
Fate leggere e confrontare il lavoro di ognuno, fino a che sarete certi che i termini usati saranno
chiari per tutti. Come ultimo esercizio potete proporre agli alunni di riordinare collettivamente gli
oggetti esaminati , dal più morbido al più duro, oppure dal più fragile al più resistente. Fate notare
che ci sono oggetti che vengono inseriti in più di un diagramma; per esempio la cialda o il wafers,
risulteranno duri ma fragili.
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zone del corpo si percepivano le punte di due stecchini e in altre se ne percepiva una sola. Fate
leggere e discutete le risposte. Gli alunni, a questo punto, potranno capire che i corpuscoli tattili
hanno una diversa distribuzione nelle varie parti del corpo, per cui dove vengono percepite due
punte ci sono recettori molto ravvicinati e numerosi, dove ne percepiscono una sola ci sono recettori
più distanziati e in minor numero.
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tabella su un cartellone in classe e compilandola in varie e successive occasioni; quest’ultima
soluzione favorisce anche la possibilità di riparlare del gusto.
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Dovrebbe risultare chiaro, a questo punto, che spesso noi usiamo l’olfatto in modo non cosciente e
che questo influisce non poco sul gusto, anche se non ce ne rendiamo conto.
Dopo aver lavorato con gli altri sensi, i ragazzi possono ora escludere molti aggettivi (qualità) che
in realtà non dipendevano dalla vista, ma che in qualche modo ne subivano l’interferenza e possono
dunque lavorare con questo senso.
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17) LAVORARE CON LA VISTA
Scegliete alcuni degli oggetti già usati nelle precedenti esperienze (per es.: penne e matite colorate
di facile approvvigionamento) e distribuitele ai ragazzi in modo che ognuno abbia almeno sei
oggetti.
Chiedete agli alunni di descrivere individualmente, sul quaderno, i diversi oggetti, basandosi
esclusivamente sull’uso della vista, è opportuno che facciano anche il disegno dell’oggetto.
Fate leggere le descrizioni e discutetele con loro.
Successivamente ponete loro la seguente domanda:
- Quante caratteristiche avete rilevato negli oggetti osservati?
Fate poi provare a raggruppare gli oggetti a seconda ogni tipo di caratteristica rilevato (es. forma,
colore ecc.).
Fate leggere a ciascuno il proprio lavoro e discutete insieme i vari elaborati. Sicuramente ci sarà chi
avrà classificato secondo il colore, chi secondo la forma, chi secondo le dimensioni, chi secondo più
di uno dei criteri, ma tutti, alla fine, saranno in grado di verificare che i criteri su cui classifichiamo
in base alla vista sono solo questi tre.
Questa riflessione è molto importante, perché come abbiamo detto all’inizio, nel senso comune c’è
l’idea che con la vista posiamo individuare molte caratteristiche di un oggetto, e tendiamo a
confondere sensazioni dovute in realtà ad altri sensi, soprattutto al tatto.
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Successivamente si può passare a classificare usando una dimensione alla volta e facendo effettuare
misure di vario tipo (lunghezza, capacità, peso ecc.).
Gli alunni delle medie sono normalmente già abbastanza sicuri nell’uso delle unità di misura di
lunghezza, ma non lo sono affatto per quanto riguarda pesi e capacità.
Questo può essere il momento opportuno per iniziare a lavorare sperimentalmente o per rafforzare il
concetto di misura e può essere anche il momento per introdurre il discorso sull’errore che
commettiamo ogni volta che usiamo uno strumento di misura e ci affidiamo per la lettura alla nostra
vista. (vedi percorso didattico sugli errori, all. 17)
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Potete anche far disegnare ai ragazzi alcuni modelli dell’organo con la glossariazione dei termini
scientifici più importanti. (all. 21)
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All 2
a)
b) Raggruppa, mediante i diagrammi di Venn, le foglie che per te hanno le stesse caratteristiche.
LISCIA RUGOSA
GLABRA PELOSA
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All 1
ESEMPIO DI TABELLA DEL GIOCO A COPPIE
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All.4
+ sensazione debole
++ sensazione media
+++ sensazione forte
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All. 8
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All. 9
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All. 10
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All. 3
a) raggruppa gli oggetti con caratteristiche simili mediante i diagrammi di Venn
duro morbido
fragile resistente
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All. 11
SUONI O RUMORI?
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All. 12
IL SILENZIO
1) Definisci il silenzio.
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All. 13
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All. 15
CLASSIFICARE IN BASE ALLA FORMA
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All. 14
SUONI
SUONI GRADEVOLI
SUONI SPIACEVOLI
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All 16
REGOLARE ………………………………
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IRREGOLARE ………………………………
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INFORME ………………………………
REGOLARE ………………………………
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IRREGOLARE ………………………………
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INFORME ………………………………
REGOLARE ………………………………
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IRREGOLARE ………………………………
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INFORME ………………………………
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All 18
TABELLA DEI COLORI
ROSSO BLU
BIANCO VERDE
NERO GIALLO
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All 19
TABELLA DELLE INTENSITA’
ROSSO
CHIARO SCURO
BLU
CHIARO SCURO
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