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GRUPPO DEI 10
PER UNA UNIONE EUROPEA PIU DINAMICA E FORTE

Palazzo Baldassini - Roma

Politica di Sicurezza e di Difesa Comune


elemento determinante della

Politica Estera e di Sicurezza Comune


Documento n. 28 febbraio 2011 Premessa Presentazione - Impegni di Politica Estera 2011 I. Avvio della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune II. Consolidamento della Politica di sicurezza e di Difesa - Agenzia Europea per la Difesa - liniziativa franco britannica: 3 dic. 1998 e 2 nov. 2010 - Le strutture di gestione delle capacit militari e civili della PESC III. Relazioni transatlantiche USA-UE-RUSSIA - Partenariati strategici: - USA/UE - UE/Russia - UE/Cina Elenco Documenti del Gruppo dei 10 Istituto Luigi Sturzo Palazzo Baldassini - via delle Coppelle, 35 - 00186 Roma e-mail: gruppodeidieci@sturzo.it

PER UNA UNIONE EUROPEA PIU DINAMICA E FORTE

GRUPPO DEI 10

Palazzo Baldassini - Roma

Politica di Sicurezza e di Difesa Comune


elemento determinante della

Politica Estera e di Sicurezza Comune


Documento n. 28 febbraio 2011 Premessa Presentazione - Impegni di Politica Estera 2011 I. Avvio della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune II. Consolidamento della Politica di sicurezza e di Difesa - Agenzia Europea per la Difesa - liniziativa franco britannica: 3 dic. 1998 e 2 nov. 2010 - Le strutture di gestione delle capacit militari e civili della PESC III. Relazioni transatlantiche USA-UE-RUSSIA - Partenariati strategici: - USA/UE - UE/Russia - UE/Cina Elenco Documenti del Gruppo dei 10 Istituto Luigi Sturzo Palazzo Baldassini - via delle Coppelle, 35 - 00186Roma e-mail: gruppodeidieci@sturzo.it

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INDICE
PRESENTAZIONE DEL GRUPPO DEI 10 COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DEI 10 PRINCIPI, VALORI ED OBIETTIVI DELLUNIONE EUROPEA 5 7 9

Politica di Sicurezza e di Difesa Comune(PSDC)


elemento determinante della

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Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) Premessa Presentazione - Impegni di Politica Estera 2011 I. Avvio Politica di Sicurezza e di Difesa Comune II. Consolidamento Politica di sicurezza e di Difesa - Agenzia Europea per la Difesa - Liniziativa franco britannica: dic.1998-nov.2010 - Le strutture di gestione delle capacit militari e civili della PESC III. Relazioni transatlantiche USA-UE-RUSSIA - Partenariati strategici: - USA/UE - UE/Russia - UE/Cina Elenco Documenti del Gruppo dei 10
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PRESENTAZIONE DEL GRUPPO DEI 10 Il Gruppo dei 10, avviato con la presidenza dell Amb. Cesidio Guazzaroni, composto da personalit ed esperti di politica internazionale, che in gran parte e per lungo tempo sono stati attori, con ruoli diversi, del processo di integrazione europeo. Il Gruppo si ispira a 4 forti convinzioni: a) Necessit di una rapida e profonda evoluzione del sistema comunitario, verso una Unione reale tra popoli europei animati da uno stesso ideale. Lobiettivo deve essere quello di consolidare la cittadinanza europea, assicurare un duraturo progresso economico e sociale, rafforzare lidentit e lindipendenza dellEuropa, promuovere la pace e la sicurezza in Europa e nel mondo. E ci in coerenza con gli ideali, i principi ed i valori che hanno ispirato i Padri fondatori. b) Difficolt di gestire, con le regole attuali, una Unione che ha accolto progressivamente Paesi molto differenti tra loro; conseguente necessit di estendere il voto a maggioranza e di razionalizzare il funzionamento delle Istituzioni, in particolare del Parlamento, della Commissione e del Consiglio, senza alterare quel loro equilibrio che rappresenta loriginalit della Comunit. c) Impegno nel non compiere passi indietro, ma anche nel non legare il processo integrativo al ritmo di chi, per varie motivazioni oggettive, pi lento; consentire quindi ai Paesi pi motivati e disponibili di fungere da traino per raggiungere prima quegli obiettivi gi peraltro accettati unanimemente.

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Il metodo delle cooperazioni intergovernative pi avanzate tra alcuni Stati membri, gi previsto dal Trattato, deve essere reso pi agevole e capace di estendersi a tutti i settori dellintegrazione. E inoltre necessario mantenerlo nellambito istituzionale dellUnione Europea. In questo modo sar possibile trasformare gradatamente i diversi interessi nazionali in interessi comunitari. d) Rilevanza della Carta dei fondamentali valori individuali, sociali e collettivi, modernamente interpretati, che costituiscono lattuale base comune di libert dellUnione. Questa esigenza ancor pi evidente con lingresso di altri Paesi europei, alcuni dei quali provengono da diverse esperienze costituzionali.

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COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DEI 10 Membri - Dott. Achille Albonetti. Direttore responsabile della Rivista Affari Esteri, Rappresentante della Fondazione Alcide De Gasperi, gi Direttore di Gabinetto della Commissione CEE. - Amb. Piero Calamia. Gi Rappresentante Permanente dellItalia presso le Comunit Europee. - Prof. Carlo DellAringa. Professore Ordinario di Economia politica allUniversit Cattolica di Milano, Membro della European Employment Task Force presso la Commissione dellUE, Rappresentante della Fondazione Giulio Pastore. - Prof. Luigi Vittorio Ferraris. Gi Ambasciatore dItalia in Germania e Sottosegretario di Stato agli Esteri. - Dott. Gerardo Mombelli. Gi Direttore di Gabinetto della Commissione CEE e Rappresentante della Commissione Europea in Italia. - Dott. Ing. Flavio Mondello. Docente e membro CdA del Collegio Europeo di Parma, gi Rappresentante Permanente della Confindustria presso le Comunit Europee e Presidente del Gruppo Piccole e Medie Imprese della Confindustria Europea. - Prof. Luigi Paganetto. Presidente della Fondazione Universitaria Ceis Economia Tor Vergata, Ordinario di Economia Internazionale e Segretario Generale della International Economic Association (IEA). - Dott. Filippo Maria Pandolfi. Gi Parlamentare, Ministro: Finanze, Tesoro, Industria, Agricoltura, Membro del Consiglio della Comunit Europea e V. Presidente della Commissione Europea.

- Avv. Prof. Virginio Rognoni. Gi V. Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Parlamentare, Ministro: Interno, Grazia e Giustizia, Difesa, Membro del Consiglio della Comunit Europea e della NATO. - Dott. Enrico Vinci. Gi Segretario Generale del Parlamento Europeo. Invitati Permanenti: - Amb. Rocco Cangelosi. Consigliere di Stato, gi Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica e Rappresentante Permanente dellItalia presso lUnione Europea, Docente al Collegio Europeo di Parma. - Amb. Enrico Pietromarchi. Gi Rappresentante Permanente Aggiunto dellItalia presso Comunit Europee e Nato. Membro di diritto: Dott.ssa Flavia Nardelli. Segretario Generale dellIstituto Luigi Sturzo Roma Coordinatore: Dott. Ing. Flavio Mondello

PRINCIPI. VALORI, OBIETTIVI


DELLUNIONE EUROPEA

Nel formulare proposte valide a proiettare nel futuro una Unione Europea pi dinamica e forte noi riteniamo sia essenziale partire, anzitutto, da certe premesse fondamentali che hanno ispirato, finora, per oltre cinquantanni tutto il processo unitario europeo. LUnione Europea si realizzata attraverso lUnione libera e volontaria, senza alcun impiego di forza; attualmente ha il consenso liberamente espresso dai rispettivi popoli dei 27 Stati europei, sovrani e democratici, di uguale dignit e di diversa tradizione politica e culturale. Gli obiettivi fondamentali e permanenti del processo evolutivo comunitario ed i princpi, gli ideali ed i valori cui esso dovr sempre ispirarsi sono ripresi nel Trattato costituzionale dellUnione e sono validissimi nel mondo globalizzato di oggi. Si possono elencare: sostituire alle rivalit secolari una fusione dei loro interessi essenziali; porre i fondamenti di Istituzioni capaci di indirizzare un destino ormai condiviso; rafforzare le difese della pace e della libert, facendo appello agli altri popoli dEuropa, animati dallo stesso ideale, perch si associno al loro sforzo; dimostrare attaccamento ai principi della libert, della democrazia e delluguaglianza ed al rispetto dei diritti delluomo, delle libert fondamentali e dello Stato di diritto; intensificare le solidariet tra i popoli ispirandosi alle eredit culturali, religiose e umanistiche, consapevoli del patrimonio spirituale e morale dellUnione; promuovere il progresso economico e sociale dei loro popoli;

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garantire che i progressi compiuti sulla via dellintegrazione economica si accompagnino a paralleli progressi dellintegrazione politica; rafforzare la cittadinanza comune dei cittadini dei loro Paesi; mantenere integralmente lacquis comunitario e svilupparlo.

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Politica Sicurezza e Difesa Comune


elemento determinante della

Politica Estera e di Sicurezza Comune

Premessa
Il Gruppo dei 10 sottolinea ancora una volta che la Politica Comune degli Esteri e della Sicurezza e la sua componente Politica Comune della Sicurezza e della Difesa, se applicate con decisa volont unitaria per perseguire risultati originali, validi e senza alternative, sono la condizione per il riconoscimento dellUnione Europea come uno dei principali attori della scena internazionale. Il processo integrativo europeo, che sta raccogliendo un risultato rilevante con lintroduzione di un governo europeo delleconomia a sostegno della moneta unica e dello sviluppo dei Paesi membri, deve continuare a porsi a termine lobiettivo della Unione Politica Europea.

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Presentazione
- Impegni di Politica Estera 2011 - Opportunit del Trattato di Lisbona - Sicurezza e Difesa NATO-UE - Nuovo concetto strategico NATO - Armamento nucleare - Relazioni internazionali transatlantiche Il nuovo corso dellUnione Europea, impresso dallinnovativo Trattato di Lisbona (in vigore dal 1 gennaio 2009) ha innescato il perfezionamento del governo europeo delleconomia per meglio affrontare lattuale crisi economico-finanziaria ed ha creato il meccanismo di Stabilit europeo per sostenere un paese membro in difficolt garantendo la stabilit delleuro. Ha inoltre rilanciato la Politica di Sicurezza e di Difesa Comune (PSDC), parte integrante ed essenziale di una pi incisiva Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC). Dopo decenni condizionati dalla mancata ratifica nellagosto 1954, del Trattato della Comunit Europea della Difesa (CED) (firmato nel 1952), lUE si dotata della capacit di intervento militare (con mezzi per ora appartenenti agli Stati membri), oltre che civile, in aree esterne di crisi per salvaguardare pace e sicurezza, in coerenza coi principi della Carta delle Nazioni Unite. La Politica di Sicurezza e Difesa, che ha ricevuto nel dicembre 1998 un forte impulso da Francia e Gran Bretagna determinate a concretizzarla rapidamente col pieno sostegno della Germania, certamente un passo importante verso la meta di un Europa politica e di un esercito europeo. A) Impegni di Politica Estera 2011 Levoluzione della Politica di Sicurezza e Difesa Comune certamente un forte stimolo ad un approfondimento dei

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principali impegni della Politica Estera comunitaria sottolineati nel gennaio 2011 dallAlto Rappresentante Catherine Ashton. Questi impegni sono stati aggiornati dal successivo Consiglio Europeo del 4 febbraio e continuano ad evolvere a seguito dellondata di democrazia che ha investito Tunisia, Egitto, Yemen,ed iniziato a coinvolgere Algeria e Giordania. a) Tunisia: sostegno UE al processo di transizione in corso dopo la cacciata popolare del Presidente Ben Ali; disponibilit a contribuire alla preparazione ed alla organizzazione di elezioni libere, trasparenti e democratiche dando il proprio sostegno politico, giuridico, tecnico e materiale; disponibilit a rivedere la cooperazione finanziaria in atto per rispondere ai nuovi bisogni del Paese ed a rafforzare il sostegno UE alla societ civile nel contesto di un nuovo statuto rafforzato del Partenariato UETunisia; disponibilit ad affrontare con lItalia lemergenza umanitaria degli sbarchi di tunisini a Lampedusa.. b) Egitto: labbandono di Hosni Mubarak, l11 febbraio 2011, imposto dalla rivolta dei cittadini, avviata il 29 gennaio, e dalla pressione dellesercito, oltre che da quella particolarmente forte degli Stati Uniti, ha portato il Vice Presidente Omar Suleiman a trasmettere al Supremo Consiglio delle Forze Armate il potere affidatogli in extremis dal Rais. Lobiettivo la preparazione della transizione verso un Governo democratico subito dopo le elezioni presidenziali e legislative e nel frattempo stato sciolto il Parlamento. LUnione Europea tramite lalto rappresentante Catherine Ashton ha subito dichiarato di rispettare la decisione di Mubarak di dimettersi ed ha ribadito la richiesta di un avvio immediato e ordinato del processo di transizione verso un Governo che prepari le elezioni di settembre ed avvii riforme politiche democratiche rispettose dello Stato di diritto, dei diritti dellUomo e delle libert fondamentali, escludendo ogni repressione di libere e pacifiche manifestazioni di cittadini ma facendo progredire il dialogo con tutti i gruppi di opposizione.

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LUE ha precisato che le misure da adottare avrebbero dovuto essere debbono essere concrete, immediate e decisive. Il Vice Presidente Omar Suleiman, dopo lincarico ricevuto da Mubarak aveva subito informato lAlto rappresentante UE Sig.ra Ashton della costituzione di 3 comitati su: riforma costituzionale, riforma delleconomia, ordine pubblico e dellavvio di un dialogo nazionale con tutte le forze politiche, ivi comprese le opposizioni e la Fratellanza Mussulmana, precedentemente messa al bando
(attualmente forte movimento politico che sembra ispirato ad un Egitto islamico e democratico), per concordare tali riforme.

Anche il Consiglio delle Forze Armate si immediatamente dichiarato disposto a far rispettare tutti i Trattati regionali e internazionali a cominciare da quello del 1979 che ha sancito il primo accordo di pace di un Paese arabo con Israele. LUE intende ora vigilare strettamente sullevoluzione della situazione ribadendo limpegno di sostenere attivamente un corretto processo di trasformazione. c) Preparazione da parte dellUE, sotto lautorit dellAlto Rappresentante Signora Ashton, di pacchetti di misure di aiuto destinati a sostenere, nellambito di nuove forme di partenariato, transizioni pacifiche che si sviluppino in altri Paesi della regione arabo-mediterranea, Si tratta di Paesi attualmente oggetto della politica UE di Associazione, di Vicinato e della Unione per il Mediterraneo: politiche i cui strumenti debbono essere rapidamente adattati. Le misure prioritarie dovranno essere focalizzate, come lo richiede anche il Parlamento Europeo, sul rafforzamento delle istituzioni democratiche, su metodi di governo democratici, sulla giustizia sociale, sulla lotta alla corruzione, sulla preparazione di eventuali elezioni libere ed eque. Dovranno inoltre stimolare la cooperazione, gli scambi commerciali e gli investimenti nella regione per migliorare prospettive e opportunit socioeconomiche delle popolazioni; dovranno, inoltre, essere rapidamente adattate le modalit di aiuto umanitario. d) Appello ad una soluzione dei due Stati per risolvere il conflitto israelo-palestinese entro il settembre 2011, portando al

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pi alto livello la partecipazione al quartetto internazionale per il Vicino Oriente (UE, Russia, USA, ONU). La pace negoziata tra Israele e la Palestina, tenuto conto degli avvenimenti che scuotono parecchi paesi arabi, deve essere considerata una componente chiave per la pace e la stabilit nellinsieme della regione medio orientale. Il quartetto ha, tra laltro, precisato il 5 febbraio 2011: le azioni unilaterali intraprese dalluna o dallaltra parte (es. moratoria israeliana sulla colonizzazione) non possono pregiudicare la conclusione dei negoziati e non saranno riconosciute dalla Comunit Internazionale. e) Fermo richiamo alla democratizzazione della Bielorussia, f) Approccio diplomatico, assortito da minaccia di sanzioni nei confronti della politica nucleare dellIran. g) Lotta contro la pirateria al largo delle coste somale da parte di una flotta militare con bandiera UE in cooperazione con una forza navale multinazionale attivata dalla V Flotta USA. h) Facilitare il dialogo Serbia-Kosovo. i) Progredire nel processo di integrazione dei Paesi dei Balcani occidentali. Per quanto riguarda la Turchia confermare lobiettivo finale delladesione che tuttavia potr raggiungersi in funzione di una positiva evoluzione turca (riforme relative a libert di
stampa e di espressione, diritti dellUomo, situazione della donna, protezione della minoranza, ritiro delle forze da Cipro).

l) Aiutare la Bosnia-Erzegovina a superare limpasse politico-istituzionale. m) Evidenziare rispetto al mondo la volont di sostenere il multilateralismo, promuovere il consenso e la cooperazione e sostenere ovunque la democrazia. n) Insistere per ottenere un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza dellONU. E doveroso sottolineare che la capacit di far valere a livello internazionale il ruolo politico dellUnione e le sue priorit dipende soprattutto dalla diffusione di un comune messaggio a

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pi voci, da parte della Diplomazia comunitaria nel settore degli Esteri, della Sicurezza e della Difesa. B) Opportunit del Trattato di Lisbona Numerose sono le opportunit offerte dal Trattato di Lisbona che, colte con determinazione politica, consentono di realizzare nel settore della PESC e della PSDC rilevanti posizioni comuni. Oltre alle nuove essenziali opportunit istituzionali, Presidenza permanente del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo, Alto Rappresentante dellUnione per gli affari esteri, la sicurezza e la difesa, Presidente del Consiglio Esteri e responsabile del nuovo Servizio diplomatico europeo (SEAE), se ne devono segnalare tre molto importanti di tipo operativo: 1- la Agenzia Europea della Difesa per il rafforzamento delle capacit militari e pi in generale di difesa dellUnione, per lo sviluppo della ricerca, per la razionalizzazione dellacquisizione degli armamenti, per la proposta di progetti produttivi o cooperativi transazionali che migliorino lefficacia delle spese militari e per una maggiore sinergia civile-militare. 2- la Cooperazione Strutturata Permanente tra i paesi membri meglio dotati militarmente, senza limite numerico prefissato, pronti ad un pi intenso sviluppo delle loro capacit di difesa per mezzo di cooperazioni allinterno dellUnione e disponibili ad impegnarsi in maniera vincolante nelle pi impegnative missioni militari dellUnione. 3- le Cooperazioni Rafforzate tra almeno 9 Paesi membri che intendono accelerare realizzazioni nel quadro della Politica estera e di sicurezza comune (precedentemente escluse), deliberando allinterno delle Istituzioni UE. Lautorizzazione al

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Gruppo davanguardia data dal Consiglio allunanimit, su parere della Commissione e dellAlto Rappresentante. La macchina comunitaria per lapplicazione delle Politiche comuni Esteri, Sicurezza e Difesa sufficientemente strutturata, ma richiede ulteriori perfezionamenti. Occorre superare ambizioni strettamente nazionali perch sono necessarie sinergie produttive e gestionali intracomunitarie per rafforzare le capacit di sicurezza e di difesa, migliorandone lefficacia, e riducendone contemporaneamente i costi nazionali altrimenti insostenibili nellattuale crisi economica che obbliga drastiche compressioni di bilancio. Francia e Regno Unito (i soli 2 Paesi UE che dispongono dellarma atomica) il 2 novembre 2010 hanno concertato lo sviluppo delle loro capacit di difesa anche nucleari: i partner dellUE devono ora impegnarsi a seguire questa formula di collaborazione per fare in modo che liniziativa bilaterale venga presto inquadrata nellAgenzia Europea della Difesa e assorbita dalla Politica della Sicurezza e Difesa Comune. C) Sicurezza e Difesa NATO-UE a) Nuovo concetto strategico NATO La Politica di Sicurezza e di Difesa Comune dellUnione Europea, oltre ad essere elemento determinante della PESC, anche considerata parte integrante del nuovo concetto strategico dellAlleanza Atlantica deciso a Lisbona, il 20 settembre 2010, dai Capi di Stato e di Governo dei paesi membri della NATO con la partecipazione del Vertice Istituzionale sia NATO che UE ed alla presenza del Presidente della Russia Medvedev. Il Trattato dellUnione precisa al riguardo che gli impegni e la cooperazione comunitaria nel settore della sicurezza e della difesa devono rimanere conformi agli impegni assunti nellambito della NATO che resta, per gli Stati che ne fanno

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parte, il fondamento della loro difesa collettiva ed il contesto della sua attuazione. NATO e UE sono pertanto i due pilastri della sicurezza europea nella condivisione di valori comuni focalizzati sulla libert e sulla pace oltre che, non meno importante, sullo sviluppo equilibrato delle relazioni internazionali. Le conclusioni di Lisbona costituiscono dunque lampio quadro entro cui si svolgono le missioni NATO e UE che contribuiscono alla sicurezza globale di fronte, in particolare, alle nuove minacce non convenzionali del 21 secolo. Limpegno assunto al Vertice di Lisbona in campo transatlantico, oltre ai compiti di gestione dei conflitti, prevenzione delle crisi ed interventi dopo crisi, riguarda specificatamente: 1- lallargamento, del concetto strategico di Sicurezza alle nuove minacce asimmetriche in un mondo globalizzato: quelle che rendono difficile lidentificazione degli autori, ad es. di terrorismo, di attacchi cibernetici destabilizzanti le comunicazioni (virus informatici= superarma ciber), di pirateria marittima, 2- la risposta alle crescenti minacce dei missili balistici ed ai rischi di blocco dei rifornimenti economici ed energetici, 3- la definizione della nuova architettura di difesa europea antimissile, con offerta alla Russia di partecipare alla sua realizzazione: offerta accettata e da concretizzare perch Mosca condivide le stesse minacce. La collaborazione NATO-Russia segna lo straordinario nuovo corso della Alleanza Atlantica, fortemente sostenuto dallUE in un vertice franco-tedesco-russo a Deauville il 19 ottobre 2010. Si stanno dunque superando le diffidenze nei confronti di Mosca, recentemente risorte dopo il conflitto russo-georgiano
(sostanzialmente circoscritto con la missione della Presidenza francese e dellazione degli Stati membri UE) e dopo le esercitazioni militari

alleate in Georgia; non sono tuttavia ancora superati i contrasti

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sul progettato rifornimento dellEuropa di gas russo (Accordo Gazprom-ENI per il gasdotto South Stream) in concorrenza col gas proveniente dal Caucaso via Turchia (gasdotto Nabucco sponsorizzato da UE ed USA). 4- lampliamento della Difesa collettiva anche al di l del perimetro Nord Atlantico per assicurare non pi soltanto la sicurezza in Europa, ma la sicurezza dellEuropa. Come Georgia, Iraq e Afganistan insegnano, la sicurezza transatlantica non pi solo eurocentrica, e richiede, anche in termini geopolitici, un approfondito dialogo col nuovo centro di gravit della sicurezza mondiale situato nellarea Asia-Pacifico (in particolare sono necessarie strette relazioni con potenze emergenti come Cina e India). 5- il proposito di una exit strategy afgana a partire dal luglio 2011 con limpegno di collaborazione alla ristrutturazione civile del paese. Si tenuto conto delle riserve espresse dallUnione Europea, fortemente sostenute dal Parlamento Europeo, sulla efficacia del conflitto militare in atto. b) Armamento nucleare Sul piano della non proliferazione dellarmamento strategico nucleare di Russia ed USA, stato finalmente ratificato dagli USA il 23 dicembre 2010 il Trattato START II gi firmato da Obama e Putin l8 aprile 2010. Diventa cos operativo un tetto ridotto delle testate nucleari (1500) e dei vettori: missili intercontinentali e bombardieri strategici (700). Resta tuttavia da ratificare da parte USA, Cina, Israele, Pakistan, Iran, Corea del Nord il Trattato che proibisce gli esperimenti nucleari. Deve ancora iniziare a Ginevra il negoziato per il bando della produzione di materiale fissile per le bombe nucleari. Sono inoltre fuori da ogni disciplina le armi nucleari non strategiche (breve gittata), possedute in gran parte da USA e Russia, che interessano particolarmente larea europea.

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Pi in generale si pu affermare che per le armi nucleari e le minacce non nucleari si continuer a mantenere nellarea atlantica una combinazione di forze nucleari e convenzionali. NellUE permarr il deterrente nucleare di Francia e Regno Unito con la richiesta da parte di Germania, Olanda, Belgio di rimuovere le bombe nucleari tattiche americane B-61 immagazzinate presso basi sul loro territorio (complessivamente nellUE 200 bombe, ad uso simbolico nel post guerra fredda, in 6 basi di 5 Paesi).

c) Relazioni internazionali transatlantiche La Sicurezza Europea attribuisce allUE un importante ruolo nel contesto delle numerose relazioni internazionali transatlantiche ed europee quali: - I Partenariati strategici pi immediati: USA-Russia, UE-USA, UE-Russia, UE-Cina. - LOrganismo per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) per il mantenimento della pace e della sicurezza in Europa. - Il Consiglio NATO-Russia con attori principali USA, Russia, UE (i 21 Paesi dellUnione contemporaneamente membri NATO), per il consolidamento del nuovo corso di reciproca cooperazione. - Il Consiglio USA-UE per la sicurezza energetica. - Il Partenariato Economico Transatlantico: vertici periodici a livello Presidenti USA e UE sulle relazioni economiche e commerciali ed il superamento dei punti di frizione. - Il dialogo istituzionalizzato tra lAlto Rappresentante UE e il Segretario di Stato USA in materia di Politica Estera, di Sicurezza e di Difesa.

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I
Avvio della Politica Europea di Sicurezza e di Difesa Comune
LUnione Europea instaurata nel 1993 dal Trattato di Maastricht ha usufruito di un ulteriore progresso col Trattato di Amsterdam del 1999: dopo i primi quarantanni di integrazione, condizionati dal trauma iniziale del fallimento della CED, ha cos superato lorizzonte economico aggiungendo al processo integrativo, nella sua proiezione esterna, una vocazione militare e di sicurezza
(purtroppo senza che fosse sollecitata lattenzione dellopinione pubblica) con lobiettivo di garantire il mantenimento della pace,

la prevenzione dei conflitti ed il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta delle Nazioni Unite e nella fedelt allAlleanza Atlantica in una prospettiva politica di responsabilit globale. LUE ha definito le caratteristiche di una propria Politica di Sicurezza e di Difesa raccogliendo la sfida franco-britannica di Saint Malo del 3-4 dicembre 1998 (i soli due Paesi UE con larma nucleare) per una Unione con autonoma capacit di difesa basata sulla disponibilit di forze militari credibili. Ha quindi dato seguito al successivo impulso operativo della Presidenza di turno tedesca (Consiglio Europeo di Colonia, giugno 1999).
N.B. opportuno sottolineare al riguardo il ruolo crescente della Germania in materia di sicurezza e difesa: vedi per es. liniziativa Merkel, supportata da Sarkozy, del 2007 per trarre dalle esperienze del Kosovo (primo intervento bellico NATO) dell11 settembre 2001, e dellAfganistan, un nuovo Concetto Strategico di sicurezza e difesa della NATO. La Germania stata anche cooptata da Francia, Gran Bretagna, USA, Russia e Cina ( Gruppo dei 6) per il difficile negoziato nucleare con lIran : lItalia si era sottratta alla iniziativa triangolare (Fr. Germ, G.B.) dellUE durante la grave rottura del fronte comunitario sulla guerra in Iraq decisa dal Presidente Bush e contrastata da Francia

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e Germania. Recentemente Berlino ha tentato di far sollecitare dallUE un totale disarmo nucleare (forse per uno scambio interno alla Repubblica federale in favore del nucleare civile), mentre gli USA intendono mantenere il deterrente atomico della NATO, cos come Francia e Regno Unito relativamente al loro deterrente nazionale.

Concretamente lUE riuscita a far condividere da tutti gli Stati membri lobiettivo di realizzare un rafforzamento della nuova Politica di Sicurezza e di Difesa, dando attuazione alle disposizioni del Trattato di Amsterdam (in vigore dal 1999) a lungo ignorate. E stata cos avviata una nuova Politica comune. Successivamente il Trattato di Lisbona (in vigore il 1 dicembre 2009) ha determinato le condizioni per rendere possibili ulteriori approfondimenti da parte degli Stati membri e delle Istituzioni comunitarie. Si pu osservare che anche lavanzata in campo militare della costruzione comunitaria stata determinata da una situazione di crisi europea. LUnione Europea si era infatti dimostrata impotente di fronte allimplosione della enclave jugoslava allinterno del perimetro comunitario, con la conseguente guerra tra Serbia e Kosovo che ha causato un dramma umanitario per la feroce pulizia etnica da parte dei nazionalisti di Belgrado. LUE si era pertanto rassegnata a richiedere lintervento esterno della NATO con cui collaborare. Blair e Chirac nellincontro di Saint Malo hanno reagito a questa umiliazione ed hanno sollecitato ai partner comunitari concretezza in materia di sicurezza e di difesa europea, da realizzare con adeguati mezzi militari. I due leader hanno pertanto superato una loro iniziale contrapposizione sul ruolo militare di una Europa ancorata alla NATO, raggiungendo un accordo su tre contemporanei obiettivi della Politica di Sicurezza e Difesa dellUnione: efficacia militare, solidariet transatlantica (senza emancipazione europea

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dallAlleanza Atlantica, come richiesto da Londra), crescita della potenza politica dellEuropa (sollecitata da Parigi). Gli Stati Uniti avevano inizialmente espresso preoccupazioni temendo una manifestazione di autonomia e di indipendenza strategica dellUnione Europea ed avevano sostenuto la formula delle tre D : no Decoupling (nessuna disgiunzione strategica fra USA ed Europa), no Duplication(nessuna duplicazione o sovrapposizione fra i mezzi Nato ed UE), no Discrimination nei confronti degli alleati Europei della NATO non membri UE, in particolare della Turchia. Successivamente gli USA hanno esplicitato allUE la dottrina delle tre I: Inclusivity (non isolare i paesi NATO non membri dellUnione sempre con riferimento alla Turchia), Increment(delle capacit militari dellUE giudicate inadeguate), Indissolubility (del vincolo transatlantico). Dopo Saint Malo ha ripreso vigore la Politica Europea di Sicurezza e Difesa-PESD denominata poi dal Trattato di Lisbona: Politica di Sicurezza e Difesa Comune-PSDC, che, con la sua evoluzione, deve contribuire a dare allUnione Europea un ruolo di attore di sicurezza globale nel nuovo contesto internazionale in rapida e profonda evoluzione. Non si pu tuttavia sottacere che la gestione degli interventi di questa nuova Politica continua purtroppo a svolgersi in una logica intergovernativa con decisioni allunanimit, come pi sopra accennato, nonostante lUE abbia, finalmente, una personalit giuridica che le attribuisce soggettivit internazionale. Linevitabile conseguenza una complicazione del processo decisionale dovuto, talvolta, al manifestarsi di divergenze tra Stati membri e Politica comunitaria sulle priorit di intervento dellUnione. Per superare questo handicap necessaria rapidit di

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visione unitaria e di lungo periodo da parte di tutti gli attori comunitari e nazionali della Sicurezza e Difesa comune.

II
Consolidamento della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune (PSDC)
1) 2) 3) 4) 5) Ampliamento utilizzo capacit militari e civili 24 missioni PESD-PSDC Cooperazione rafforzata Difesa collettiva Agenzia Europea per la Difesa-AED - a) compiti AED - b) iniziative militari: franco-britannica e franco-russa - c) rilancio della Difesa Comune e dellAED Cooperazione strutturata permanente Strutture di gestione della PSDC - a) strutture di vertice istituzionale - b) organi governativi

6) 7)

Sono stati necessari vari Consigli Europei e revisioni di Trattato per precisare gradualmente procedure e mezzi della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC), necessari non solo per fronteggiare le nuove sfide globali e le minacce alla sicurezza europea (terrorismo, proliferazione delle armi di distruzione di massa, conflitti regionali, Stati falliti o in via di fallimento, criminalit organizzata), ma anche per meglio coordinare le forze armate dei Paesi europei, ottimizzare spese e costi, investire in

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nuovi mezzi e sistemi pi flessibili adatti per affrontare i nuovi tipi di conflitti. La PSDC sempre parte rilevante della pi ampia Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) che fondata sulla reciproca solidariet politica degli Stati membri, sullindividuazione di problemi unanimemente valutati di interesse generale, le sole oggetto di azione comune, ed inoltre sullimpegno di progressiva convergenza delle numerose azioni nazionali di politica estera ancora autonome. Le esigenze di Sicurezza e Difesa si stanno progressivamente imponendo in importanti settori degli affari esteri. Col Trattato di Lisbona (in vigore dal 1 dicembre 2009) loperabilit delle strutture permanenti della catena politico-militare europea, ormai sufficientemente definita dalla Politica comune, dovrebbe consentire il superamento degli inevitabili intralci intervenuti nella fase di avviamento, o fortemente attenuarli: difficolt che non hanno comunque intaccato in questi ultimi dieci anni i progressi imposti al processo comunitario dal settore SicurezzaDifesa, dinamicit pur messa alla prova dallattuale grave crisi economico-finanziaria. La PSDC acquisisce col Trattato di Lisbona le seguenti maggiori potenzialit: dai Balcani (area di maggiore impegno quantitativo e qualitativo) allAfrica, al Medio Oriente, allAfganistan:

1)

Ampliamento dellutilizzo di capacit militari e civili da parte dellUE in missioni al di fuori dei confini comunitari. Gi nel 2004 era stato raggiunto lobiettivo di dotare lUE dei mezzi per poter schierare, entro 60 giorni, un contingente di intervento (sino a 60.000 uomini) per svolgere, almeno durante un anno, una delle missioni previste dal Trattato.

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- Raggruppamenti tattici: un tema di particolare rilevo riguarda le capacit militari di reazione rapida: i Raggruppamenti tattici(Battle Group) da impiegare entro 10 giorni dalla decisione politica, per la prevenzione dellinsorgenza di una crisi o per reagire ad una sua degenerazione. Ogni raggruppamento, costituito da forze multinazionali di 1500 uomini, deve essere in grado di rimanere operativo da 30 a 120 giorni. La disponibilit di questi raggruppamenti deve essere programmata con largo anticipo cos da individuare per ogni semestre due Gruppi di battaglia da impiegare in caso di necessit. Purtroppo questi successivi Raggruppamenti programmati per essere semestralmente disponibili non sono stati sino ad ora utilizzati sia per ragioni politiche, sia perch sono troppo rigorose le condizioni del loro spiegamento. Ci ha indignato il Parlamento Europeo che richiede di dar loro rapidamente operativit nelle aree di crisi. Gli impegni di disponibilit dei Raggruppamenti sono stati assicurati dagli Stati membri volenterosi sino al 1semestre 2015, anche se persistono taluni buchi: nel 1 semestre 2012 ( stato
assicurato per il 2012 un solo Raggruppamento condotto dalla Francia con la cooperazione del Belgio e Lussemburgo), nel primo e secondo semestre

2013, e nel primo semestre 2014. Nel 2 semestre 2010 lItalia ha comandato un Gruppo con la cooperazione di forze romene e turche.

2)

Ventiquattro missioni in ambito PESD-PSDC, pi un sostegno allUnione Africana. Sono state sino ad ora realizzate 14 missioni civili (non solo nei tradizionali settori della polizia e dello Stato di
diritto, ma anche nel controllo delle frontiere, nella lotta al crimine organizzato, nella riforma del sistema di sicurezza, nei programmi di disarmo di smobilitazione e reintegrazione nella societ civile di ex combattenti), 6

operazioni militari, 3 missioni integrate civili-militari.

27
Sono tuttora in corso: 3 operazioni militari (Operazione EUFOR Althea in Bosnia Erzegovina; Forza navale UE -EU NAVFOR Atlanta- contro le azioni di pirateria al largo delle coste somale; formazione delle forze di sicurezza somale -EUTM Somalia-); 9 civili e 2 civili-militari. Le operazioni militari di rilievo hanno fatto ricorso alle capacit NATO non essendo ancora completata lautonomia militare dellUE nei casi che esigono entit numerica rilevante in situazione di conflitto aperto. - Missione UE in Afganistan: stata approvata una strategia UE a lungo termine che d priorit al rafforzamento delle capacit istituzionali e amministrative dello Stato afgano sotto il profilo dello Stato di diritto ed alla costruzione di una polizia credibile (missione civile EUPOL Afganistan). Il programma di aiuto dellUE per il 2011-2013 prevede 200 milioni di Euro lanno, alla condizione che il Governo di Kabul onori i suoi impegni in materia di riforme. LUE insieme agli Stati membri tra i pi importanti donatori allAfganistan. I paesi UE membri dellAlleanza Atlantica partecipano alla forza multinazionale NATO in Afganistan (ISAF con comando a rotazione tra i Paesi NATO) che opera in 5 regioni afgane. E iniziata la discussione per una sua exit strategy a partire dal luglio 2011 che dovrebbe dar luogo, secondo il Parlamento Europeo, ad un approccio civile e militare pi equilibrato, comprese misure per sradicare la povert e la discriminazione verso le donne. LUE si ugualmente impegnata a favorire la transizione di responsabilit al Governo afgano.

3)

Autorizzazione (precedentemente esclusa al settore Sicurezza-Difesa) della costituzione di una Cooperazione rafforzata qualora non sia possibile conseguire un determinato obiettivo di Sicurezza e Difesa da parte dellinsieme degli attuali 27 Stati membri , ma lo sia da parte di almeno 9 Stati membri

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4)

Obbligo di difesa collettiva (aiuto e assistenza) qualora uno Stato membro subisca una aggressione armata nel suo territorio ed obbligo di solidariet (azione congiunta UE-Stati membri) qualora uno Stato membro sia oggetto di attacco terroristico o sia vittima di calamit

5)

Istituzionalizzazione della Agenzia Europea per la Difesa (AED) (partecipazione volontaria: ad oggi tutti gli Stati membri tranne la Danimarca) per soddisfare limpegno, posto dal Trattato agli Stati membri partecipanti, di migliorare progressivamente le loro capacit militari e di intensificare la cooperazione militare nellUE.

a) LAED ha il compito di:


- individuare le esigenze dello sviluppo delle capacit di difesa, anche attraverso la ricerca tecnologica e lacquisizione degli armamenti pi opportuni, - sollecitare miglioramento, ristrutturazione e rafforzamento della base industriale e tecnologica del settore della difesa, soprattutto attraverso sinergie produttive tra Paesi membri per evitare lo spreco di doppi impieghi. Inoltre stabilire, ad es., un Codice di condotta - sia pure volontario, intergovernativo e non vincolante - sugli acquisti di equipaggiamenti militari attraverso appalti pubblici trasparenti, al fine di creare un mercato europeo competitivo dei materiali di difesa. - partecipare alla definizione di una Politica europea delle capacit militari e degli armamenti quale parte rilevante della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune, ed assistere il Consiglio nel valutare leffettivo miglioramento delle capacit militari degli Stati membri e dellUnione Europea. Un piano dazione comunitario dellAgenzia, (influenzato dalla
proposta germano-svedese di una nuova iniziativa europea di sviluppo della cooperazione in materia di Difesa e dal rapporto di un Gruppo di saggi sullevoluzione della cooperazione militare), sar completato nel giugno

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2011: riguarder la realizzazione di sinergie in 13 campi a pi alto valore aggiunto, in particolare: il trasporto strategico e tattico, le comunicazioni, il sostegno medico, la sicurezza e la protezione delle forze. Nonostante la morsa attuale della crisi economica, lAgenzia sta incominciando a prevedere le condizioni per dare allUnione una propria futura flotta aerea interconnessa di trasporto militare ed eventualmente anche civile (basata su: C-17, Antonov, Casna, futuri A400M e composta da unit multinazionali), che possa circolare liberamente al suo interno fin dal 2020 in appoggio alle operazioni militari dellUE. Il Bilancio dellAgenzia per il 2010 stato bloccato, su pressione della Gran Bretagna, al livello dello scorso anno (31,7 milioni di Euro dei quali 8,4 per finanziare progetti ed attivit delegate allAED), evidenziando latteggiamento reticente di Londra nei confronti dellAgenzia, mentre il Governo francese avrebbe auspicato un bilancio pi ambizioso. E stata invece lItalia a bloccare la nomina di un francese, proposto dallAlto Rappresentante di Politica Estera, al posto del nuovo Direttore esecutivo dellAgenzia , sperando di far accettare un candidato italiano.

b) Iniziativa militare franco-britannica di Deauville del


novembre 2011 e franco-russa del gennaio 2011. Certamente un impulso alla sinergia intracomunitaria in materia di Politica comune della Sicurezza e della Difesa viene per una seconda volta dalla Francia e dalla Gran Bretagna, come stato accennato nellIntroduzione. In realt, cosi come ha lasciato intendere lo stesso Eliseo, questo nuovo ravvicinamento storico franco-britannico stato forzato dalla crisi economica che, imponendo severe restrizioni, avrebbe potuto compromettere il futuro delle forze armate dei due Paesi:

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per rimanere delle potenze globali Londra e Parigi sono ora condannate a cooperare per fare delle economie e ad accettare una mutua interdipendenza. Sarkozy ed il nuovo premier Cameron hanno firmato a Deauville il 2 nov. 2010 un Trattato di difesa e di sicurezza bilaterale destinato non solo a sviluppare una stretta cooperazione tra le forze armate dei 2 Paesi e a dimostrare la loro reciproca fiducia, ma anche ad impegnare per decenni una profonda ristrutturazione delle rispettive industrie della difesa. Come pi sopra accennato, tocca ora ai partner dellUE dimostrare di essere in sintonia con analoga esigenza a livello comunitario e dimostrare la necessaria volont politica di dare piena efficacia alla Agenzia Europea della Difesa, escludendo, ovviamente, il deterrente nucleare che di esclusiva competenza francese e britannica. Il Trattato franco-britannico, valido per 50 anni, composto di due parti: - la prima riguarda la cooperazione in materia di dissuasione nucleare. Saranno effettuate prove per migliorare la performance delle ogive nucleari e delle apparecchiature inerenti e verr assicurata la operabilit, la sicurezza, oltre a quella a lungo termine, dei due arsenali nucleari. Il programma comune verr realizzato nellinstallazione scientifica francese di Valduc in Borgogna, ed a partire dal 2020 sar completato, sempre in comune, nel Centro di sviluppo tecnologico di Aldemaston nel Regno Unito. Nel rispetto del Trattato di completa proibizione degli esperimenti nucleari saranno realizzate solo simulazioni di esperimenti nucleari per assicurare la credibilit della dissuasione. - la seconda prevede una forza militare comune ed una messa in comune di materiali ed equipaggiamenti.

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Limpegno riguarda un nuovo contesto congiunto tra forze francesi e britanniche terrestri, marittime e aeree (da 3500 a 5000 soldati), dispiegabili con breve preavviso in operazioni militari, anche di alta intensit, sia nel quadro NATO che UE. La decisione britannica di sostituire sulle porta-aeree il sistema di decollaggio verticale col catapultaggio, rende compatibili le navi e le aeronavi francesi ed inglesi gi in esistenza come il Charles De Gaulle e quelli che si stanno progettando come la nuova portaaerei britannica per il 2020. Saranno rafforzati legami reciproci quali: - il programma A400M (manutenzione, formazione dei piloti, rifornimento in volo), - la cooperazione tecnologica relativa ai sottomarini nucleari (ad esclusione dei cuori nucleari e dei lanciatori), - la armonizzazione dei sistemi antimine, - laccresciuta cooperazione per ottimizzare le reciproche risorse e per preservare le capacit industriali (acquisti concertati per ottenere economie di scala): nel settore dei Droni (aerei senza piloti), divenuto essenziale per le forze armate, in quello dei missili e nella ricerca. In particolare gi nel 2011 si sta preparando la concezione della futura generazione dei Droni di sorveglianza ad una media altezza e di lunga durata , che dovr essere realizzata tra il 2015 ed il 2020. Nel 2012 sar lanciato un programma comune dimostrativo destinato a predisporre i futuri Droni da combattimento, che dovranno entrare in servizio nel 2030. Sul piano dei missili stato approvato un Piano strategico decennale franco-britannico, destinato a sviluppare il ruolo di un esperto operativo europeo unico che contribuisca alla difesa missilistica europea. Sin da questanno 2011 i due Paesi lavorano ad un nuovo missile anti-nave successore del missile di crociera Scalp ed a un progetto di breve gittata.

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Questo Trattato militare di Parigi e Londra dovrebbe essere la prima pietra di un progetto molto pi ambizioso per coinvolgere altri Paesi europei, qualora si decidessero a partecipare concretamente, inquadrati nelle istituzioni comunitarie, alliniziativa militare franco-britannica. Una ulteriore spinta alla riduzione dei costi della produzione degli armamenti attraverso iniziative comuni proviene dal recente accordo di partenariato tra la Francia e la Russia per la costruzione in comune nei cantieri navali francesi e russi di 2 navi da guerra di tipo Mistral che potrebbe essere seguita dalla costruzione di altre due unit analoghe. In questo caso si avviato un partenariato in materia di difesa e sicurezza che rafforza il pi ampio Partenariato strategico UE-Russia.

c) Il Consiglio UE degli Esteri conferma il rilancio della Difesa


Comune. La crisi finanziaria ed i tagli ai bilanci nazionali della Difesa debbono considerarsi, secondo il Consiglio degli Esteri, lopportunit per sviluppare una capacit militare a livello delle ambizioni dellUnione Europea: per una pi efficace spesa militare si impone una serrata cooperazione comunitaria che elimini inutili doppi impieghi nazionali ed unisca le forze, sia produttive che gestionali. AllAgenzia Europea di Difesa stato formalmente riconosciuto il ruolo di motore del miglioramento delle capacit di difesa europea ed stato chiesto di tener conto anche delle iniziative esistenti a livello bilaterale e multilaterale, ivi compresi gli importanti accordi militari Franco-Britannici, sottoscritti a Deauville il 2 novembre 2010, e le sinergie nello sviluppo integrato di capacit militari e civili. E stato inoltre sollecitato un pi stretto coordinamento tra lAED e la Commissione europea in materia di politica comunitaria della ricerca e della tecnologia.

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I Ministri degli Esteri e della Difesa ritengono che alla stretta cooperazione tra UE e NATO per lo sviluppo delle capacit militari sono da attribuirsi i notevoli progressi sia nella lotta contro i meccanismi esplosivi improvvisati inseriti nel terreno, e sia nel sostegno medico, essenziali per la protezione di uomini e mezzi blindati nelle aree di conflitto. La NATO, daltra parte, ribadisce la richiesta allUE di firmare un accordo per linserimento della Turchia nella Agenzia Europea della Difesa e pi in generale nella Politica di Sicurezza e Difesa europea. Agli occhi della NATO ci compenserebbe il rallentamento del processo di adesione di Ankara a causa, in particolare, del rifiuto turco di applicare a Cipro laccordo sullUnione Doganale con lUE. I Ministri degli Affari Esteri e della Difesa di Francia, Germania e Polonia, che costituiscono il Gruppo di Weimar, hanno assunto nel dicembre 2010 limpegno di far ottenere dalla Presidenza di turno UE della Polonia, nel 2 semestre 2011, risultati concreti ed efficaci per: - rafforzare le capacit militari dellUE incoraggiando gli investimenti in tecnologia e ricerca e ristrutturando lindustria europea della Difesa, - migliorare, rendendola permanente, la capacit di pianificazione e di condotta civile-militare delle operazioni e delle missioni dellUE, - utilizzare le forze di reazione rapida dellUE (Raggruppamenti militari tattici), includendo elementi civili, - approfondire la cooperazione con la NATO in materia di capacit, sviluppando lattuale rapporto tra lAgenzia Europea di Difesa ed i Comando Alleato di Norfolk. Ad una prossima riunione del Gruppo di Weimar il Presidente polacco inviter il Presidente russo Medvedev. Il 7 febbraio 2011 il Segretario di Stato tedesco agli Esteri ha formalmente proposto la creazione di un Esercito Europeo

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perch lUE non pu pi limitarsi a disporre in maniera subordinatadi 27 eserciti nazionali
N.B. importante rilevare latteggiamento del Governo francese che, anche dopo laccordo militare bilaterale di Deauville con la Gran Bretagna, intende continuare nella sua lazione propulsiva della Politica comune europea della Difesa.

6)

Istituzione di una Cooperazione Strutturata Permanente (non ancora operativa e senza soglia minima di
partecipazione).

Il compito : - sviluppare pi intensamente le capacit di difesa dei Paesi aderenti , - partecipare, se del caso, a forze multinazionali, - partecipare intensamente allattivit della Agenzia Europea di Difesa ed in particolare a programmi comuni multinazionali od europei di produzione di equipaggiamenti, di vasta portata, per la difesa senza pregiudizio di eventuali impegni presi in sede NATO. Limportanza strategica della Cooperazione Strutturata Permanente quella di rendere credibile la capacit dellUE di assicurare unit di combattimento, fornite per ora a titolo nazionale o come componente di gruppi di forze multinazionali, mirate a garantire al suo esterno il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti ed il rafforzamento della sicurezza internazionale conformemente ai principi della Carta delle Nazioni Unite.

7)

Le strutture di gestione delle capacit civili e militari della PSDC. Le capacit militari e civili di quegli Stati membri che ne dispongano in maniera adeguata e che lo desiderino sono destinate a svolgere fuori dai confini UE: - missioni di gestione delle frontiere, - missioni di polizia,

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- missioni umanitarie di soccorso, - missioni di assistenza amministrativa e giuridica e di riforma del settore sicurezza, - missioni di prevenzione di conflitti, (*) - attivit di mantenimento della pace, - missioni di unit di combattimento nella gestione delle crisi e nel ristabilimento della pace, - operazioni di stabilizzazione al termine dei conflitti, - azioni congiunte in materia di disarmo, - consulenza e assistenza militare, - lotta al terrorismo.
(*) ha una particolare valenza rispetto allazione puramente militare in quanto deve coinvolgere anche strutture e professionalit civili, economiche, finanziarie, tecniche e amministrative. Purtroppo nelliniziale conflitto in Iugoslavia si manifest, in una mancanza di posizione comune tra gli Stati membri, una grave insufficienza di prevenzione e di deterrenza a sostegno degli sforzi diplomatici.

LUnione Europea si avvale a questi fini di: a) Strutture di vertice istituzionale UE: - Consiglio Affari Esteri (Ministri degli Esteri) presieduto dallAlto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, secondo linee strategiche del Consiglio Europeo (Capi di Stato e di Governo e Presidente Commissione UE), - Servizio europeo per lazione esterna (Servizio diplomatico dellUE) a disposizione dellAlto Rappresentante che coordina gli aspetti civili e militari della gestione delle crisi, - Comitato dei Rappresentanti Permanenti (Ambasciatori degli Stati membri con ruolo centrale nel sistema decisionale dellUnione) b) Organi intergovernativi: - Comitato politico e di sicurezza (controllo politico e direzione strategica delle operazioni civili e militari ), - Comitato militare dellUE, massimo organo militare (composto dai capi di Stato Maggiore della Difesa): monitoraggio operazioni militari,

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- Stato Maggiore dellUE, che il Parlamento Europeo chiede di istituzionalizzare e rendere permanente. E composto da 200 esperti militari distaccati dagli Stati membri con a Capo un Direttore Generale. Valuta le situazioni, d allarmi tempestivi, pianifica strategicamente le Missioni, - Comitato per gli aspetti civili della gestione delle crisi: pianifica e supervisiona operazioni civili, - Gruppo di Consiglieri per le Relazioni esterne, esperti di aspetti istituzionali, giuridici e finanziari.

III
Relazioni transatlantiche USA-UE-Russia
1) Partenariati strategici
a) USA-UE b) UE-Russia c) UE-Cina 2) Organizzazione di Sicurezza e Cooperazione EuropeaOSCE 3) Consiglio Russia-NATO 4) Consiglio Usa-UE: Energia

1) Partenariati strategici
In applicazione del nuovo Trattato di Lisbona lUE ha impegnato lAlto Rappresentante degli Affari esteri e della Sicurezza a valutare progressivamente, partendo dal 211, le relazioni con i singoli Partner strategici:, Russia, Cina, Stati Uniti, e successivamente India, Brasile, Africa del Sud, definendo

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per ciascuno gli interessi dellUnione e precisando i mezzi per perseguirli. Un aspetto particolare devono assumere le Relazioni transatlantiche UE-USA-Russia. Sulla base di tale valutazione, la decisione politica spetta poi al Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo. Lapproccio comunitario al Partenariato strategico deve essere quello di legare pi strettamente, rispetto a quanto fatto in passato, la politica estera e di sicurezza dellUE alle politiche settoriali comunitarie (commercio, energia, lotta contro il cambiamento climatico, immigrazione). Le riunioni di vertice con ciascun Partner devono svilupparsi sulle priorit strategiche stabilite dal pi alto livello politico dellUE. E anche indispensabile che la Partnership strategica venga affrontata allinterno dellUnione con una corretta ripartizione dei ruoli tra Istituzioni e Stati membri, senza mai farsi tentare dal rivendicare ci che lUnione non in grado di dare. Il nuovo imperativo di Bruxelles lanciato dalla britannica Sig.ra Catherine Ashton che la credibilit dellUE va raggiunta con un messaggio comune veicolato da 27 voci differenti. LUE intende evidenziare il proprio multilateralismo collaborando con i Partner nelle sedi dellONU e del G20, oltre che nelle Istituzioni finanziarie internazionali, senza dimenticare le Organizzazioni regionali (Africa, Asia, America Latina, ecc.) Sostanzialmente si sta predisponendo un primo importante gradino dellEuropa politica. a) Partenariato strategico USA-UE Le relazioni transatlantiche sono migliorate col nuovo corso internazionale multilaterale della Presidenza Obama, dopo la drammatica frattura interna dellUE a seguito della dichiarazione di guerra di Bush allIraq.

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Sul partenariato USA-UE hanno inciso positivamente le seguenti posizioni unitarie dellUnione Europea: - iniziative sul problema nucleare dellIran, partendo dallallora accordo franco-britannico-tedesco (Italia autoesclusa) fatto proprio dal Consiglio Europeo. - proposte determinate su grandi questioni globali come il rilancio delleconomia mondiale, la riforma del sistema finanziario internazionale, il cambiamento climatico riuscendo a influenzare la rivoluzione verde innescata a Cancun. Si deve constatare che sia lUE che gli USA hanno realizzato lobiettivo comune di bloccare la grave fase recessiva del 2009, anche se la ripresa tuttora lenta e problematica su entrambi i fronti e comunque lUE dimostra di sapersi accordare sui meccanismi di soccorso ai suoi membri in maggiore difficolt e disposti agli opportuni sacrifici, ed agisce con fermezza sulla difesa dellEuro importante per scongiurare gravi squilibri monetari mondiali. Entrambi Stati Uniti e Unione Europea, nella loro politica di austerit, debbono ridurre la spesa pubblica mantenendo la sicurezza globale ed evidente che anche gli USA per raggiungere i loro obiettivi hanno bisogno di una Unione Europea forte e capace. Secondo lAlto Rappresentante di Politica estera e difesa, ne consegue che il miglior modo per lUE per esercitare uninfluenza sugli USA quello di restare unita e sicura di s stessa. LUE deve ora mettersi in condizione di esercitare una maggiore influenza nelle aree che stanno diventando sempre pi critiche in Medio Oriente, nel mondo arabo e nel Golfo, oltre che in Afganistan per quanto riguarda lexit strategy ed in generale nelle nuove potenze emergenti dellAsia. Per quanto riguarda lattuale strategia Obama di riprogrammare le relazioni USA-Russia, lUE ha anticipato i

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tempi innescando un partenariato strategico con Mosca che ora sta avviando una seconda fase pi approfondita, essendo cos entrata in sintonia con gli USA. LUE non solo ha anticipato lattuale strategia di riprogrammazione delle relazioni USA-Russia, con linnesco di un Partenariato strategico con Mosca , ma sta anche sviluppando un Partenariato Orientale con i paesi dellex Unione Sovietica che aspirano a diventare in futuro membri dellUnione: senza essere per questo contrastata dalla Russia. Per non creare frizioni con Mosca Bruxelles non appoggia invecele aspirazioni di Georgia e Ukraina a diventare membri della NATO. E opportuno sottolineare che gli USA a Lisbona, nel Vertice USA-UE successivo a quello del 20 settembre 2010per la definizione della nuova strategia NATO, hanno riconosciuto allUnione Europea il ruolo di soggetto internazionale superando alcuni contrasti del passato della Presidenza Bush. Altri contrasti sono stati superati con linvito al Presidente Medvedev di partecipare al Vertice di Lisbona e con lavvio di rapporti di stretta cooperazione con la Russia. Si pu rilevare che sia lUnione Europea che gli USA stanno rendendosi conto che il ruolo dellOccidente non pi cos centrale nel mondo globalizzato. E questa una delle ragioni per cui USA e UE stanno sviluppando un forte legame strategico con la Russia. Mosca daltra parte, col nuovo legame atlantico, rafforza la propria posizione strategica nel confronto con quella che sar la superpotenza cinese. LUE si differenzia dagli USA nei confronti della Turchia rallentando il negoziato di adesione che Washington vorrebbe accelerato, ma disposta, come pi sopra accennato, a far entrare Ankara nel processo, in via di ulteriore sviluppo, della Politica della Sicurezza e della Difesa Comune e nella Agenzia Europea della Difesa, dando soddisfazione agli Stati Uniti.

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Allinterno del Partenariato strategico si riunisce il Consiglio Economico Transatlantico che prevede vertici annuali tra il Presidente degli USA e la Presidenza UE, oltre al Dialogo regolare tra Alto Rappresentante UE Esteri-Sicurezza-Difesa e Segretario di Stato USA. b) Partenariato strategico UE-Russia Il Partenariato UE-Russia reiteratamente considerato strategico e prioritario dai rispettivi vertici che ostentano amicizia e disponibilit a trovare convergenza e soluzioni su taluni problemi comuni (tra laltro quelli relativi al rispettivo Vicinato), nella convinzione di favorire soprattutto il benessere dei cittadini. Mosca inoltre sollecita un Nuovo Accordo, pi approfondito rispetto a quelli negoziati sino ad ora e riguardanti i 4 Spazi comuni (-cooperazione sulla sicurezza esterna - economia/libert/giustizia ricerca/istruzione cultura ), e comportante regolari scambi di vedute sulleconomia globale e sulle rispettive riprese economiche, entrambe condizionate ad un ampio movimento di riforme strutturali indispensabili in un mondo fortemente competitivo. Il Presidente Medvedev richiede infatti di aggiungere un 5 Spazio comune: Partenariato per la modernizzazione, perch Mosca ha bisogno dellaiuto dellUE per realizzare le trasformazioni tecnologiche (es. investire 1 miliardo di $ nella ricerca), le misure per attrarre investimenti, le riforme strutturali economiche. Medeviev dimostra la volont di integrare completamente la Russia nelle strutture internazionali dellONU, dellOSCE e del Consiglio dEuropa per divenire un partner affidabile e responsabile che rispetta le regole ed i valori espressi da questi Organismi e dallUE. Inoltre afferma la decisione di coinvolgere la societ civile nella riforma delle Istituzioni politiche per basarle su valori democratici e su riforme giudiziarie che rafforzino lo Stato di diritto, ritenendo ci elemento essenziale per la modernizzazione.

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LUnione Europea, pur prendendo atto delle positive intenzioni di Mosca, insiste nel manifestare preoccupazioni per la difesa dei diritti umani e di quelli dei giornalisti, in particolare nel Caucaso del Nord: elementi, questi, considerati da Bruxelles un perno essenziale del Partenariato strategico. Quanto allimpegno di azioni comuni tra la Russia e lUE, Medvedev ha ritenuto sia sempre possibile realizzare contemporanei accordi separati, es. con Polonia, Italia e Germania e cooperazioni energetiche pragmatiche ed elastiche allinterno dellUE. Nella relazione di Partenariato strategico si possono attualmente evidenziare: - Sostegno UE alladesione russa allOMC possibilmente nel 2011. Sono stati conclusi i negoziati bilaterali tra Mosca e Bruxelles e si stanno svolgendo i negoziati multilaterali in sede OMC. - Avvio del processo di soppressione, per ora non automatica, dei visti, fortemente sollecitata da Mosca. - Soluzione, sollecitata dallUE, dei seguenti conflitti nel Vicinato comune che minacciano stabilit e sicurezza sia per UE che per la Russia: - Trasnistria, - Nagorny-Karabakh, - Georgia per la quale Mosca chiede una significativa presenza equilibratrice dellOSCE, mentre lUE sollecita il pieno rispetto russo dellintegrit e della sovranit georgiana (Ossezia del Sud). Lapplicazione del Piano Sarkozy, precisato in sei punti considerato dallUE molto importante nella partnership tra Bruxelles e Mosca. - Soluzione del contenzioso sul transito energetico in Ukraina dalla Russia diretto allUE, (Mosca vorrebbe sterilizzarlo con laccordo Gazprom-ENI per il gasdotto South Stream che evita lattraversamento dellUkraina). - Reazione al programma nucleare dellIran che pu portare alla produzione della bomba atomica: Ahmadinejad ha dichiarato

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che il negoziato con i 6 della comunit internazionale (Francia, Gran Bretagna, Germania, Russia, USA, Cina: portavoce europeo lAlto Rappresentante UE Catherine Ashton), potr portare i suoi frutti quando saranno tolte le sanzioni contro il suo Paese e saranno eliminate le pressioni sullutilizzo di uranio arricchito. Intanto ha sostituito il Ministro degli Esteri considerato troppo poco rigido nei riguardi dei 6 e dellAgenzia per lenergia dellONU. I sei sono anche disposti ad abbordare con Theran problemi di interesse comune cui trovare soluzioni comuni, se si risolver il contenzioso nucleare. c) Partenariato strategico UE-Cina Attualmente le relazioni dellU.E. con la Cina sono ancora inadeguate rispetto allesigenza di stabilit, sicurezza e crescita economica dellUnione Europea e risentono della progressiva ristrutturazione dellequilibrio geopolitico nel Pacifico Occidentale e della nuova centralit globale cinese. Pechino non ha ancora completamente rassicurato, soprattutto i Paesi vicini, circa i suoi obiettivi geopolitici di medio-lungo termine. La Cina si sta sviluppando anche in campo militare: a fine 2011 render operativa la sua prima portaerei, dispone ormai di un potente missile balistico difensivo anti-nave, ha gi testato il primo caccia invisibile prodotto fuori dagli USA e sta predisponendo strumenti offensivi in campo missilistico e cibernetico. Secondo lAlto Rappresentante UE Catherina Ashton, che ha fatto conoscere le sue prime riflessioni, lUE deve realizzare con Pechino un accordo strategico per rafforzare linvestimento ed il commercio tramite un pi libero accesso al mercato, per ottenere la protezione della propriet industriale dellUE e per migliorare la cooperazione sulle grandi sfide globali, sui problemi della sicurezza, oltre che sulla diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

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Lingresso della Cina nel 2001 nellOrganismo Mondiale del Commercio non ha causato ancora una riduzione sostanziale delle barriere non tariffarie e continua ad essere intralciato laccesso delle imprese straniere allimponente mercato degli appalti pubblici, mentre linvestimento estero industriale subordinato alla concessione a Pechino di brevetti tecnologici. Daltra parte, essendo leconomia cinese considerata ancora una non market economy, la Cina sta subendo numerose azioni antidumping. Un nuovo contenzioso si sta sviluppando sulle terre rare: i 17 metalli componenti fondamentali di molti innovativi prodotti ad alta tecnologia la cui estrazione concentrata in Cina che, per ora, ne detiene il monopolio. Pechino ha deciso una forte riduzione della esportazione di queste sue terre rare, non solo per soddisfare bisogni interni, ma, si teme, per condizionare il mercato globale come fece lOPEC negli anni 70 con il conseguente dirompente aumento dei prezzi del greggio. LU.E. dedica molta attenzione ai problemi relativi allo Stato di diritto in Cina in armonia anche con altre Convenzioni delle Nazioni Unite, auspicando uno sviluppo economico che consolidi la coesione sociale delle sue grandi popolazioni. LU.E. consapevole della rilevanza dellauspicato legame di fiducia e di interdipendenza strategica fra lUnione Europea e la Cina ed anche su temi di particolare delicatezza quali i profili di economia e di mercato, il commercio delle armi e le controversie relative a Taiwan e al Tibet. LUnione Europea attende in particolare levoluzione, annunciata dal Presidente Hu Jintao, dellattuale regime di tasso di cambio flottante del RMB riferito ad un paniere di monete (il ruolo di
moneta internazionale dellRMB richiede ancora un lungo processo).

Evoluzione che il Governo di Pechino ritiene basata oltre che sulla domanda e lofferta del mercato, sulla bilancia dei pagamenti internazionali e soprattutto sui risultati della lotta allinflazione.

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2) Organizzazione di Sicurezza e Cooperazione Europea (OSCE) (sede Vienna): 56 membri, dallintera


Europa (compresa la Santa Sede) agli USA e Canada (tra gli ultimi aderenti i Paesi del Caucaso), si confrontano sugli aspetti politico-militari della sicurezza e della Cooperazione paneuropea. I 27 Paesi UE rappresentano la quasi met dei membri e pi di 2/3 del bilancio OSCE. La competenza dellOSCE riguarda lallerta, la prevenzione, lintervento precoce, la gestione dei conflitti, la loro risoluzione , la gestione delle crisi e la riabilitazione post-conflitto. Attualmente lOSCE si sta occupando dei conflitti congelati, intervenuti dopo la disgregazione dellURSS, in Trasnistria e nel Nagorny-Karabakh e della situazione critica in Georgia (presenza militare russa in Abkazia ed Ossezia del Sud). La Russia ha proposto allOSCE di predisporre un piano per la Sicurezza dellEuropa in parallelo col piano Nato di scudo antimissile. Il risultato statoche Vertice OSCE di Astana del 2 dicembre 2010 si limitato a sostenere liniziativa dello scudo NATO-Russia che consenta di realizzare una vera comunit di sicurezza euro-atlantica ed euroasiatica democratica, fondata sulla fiducia e sulla trasparenza in campo politico-militare, su una politica economica e ambientale razionale e soprattutto fondata sul rispetto dei diritti umani, delle libert fondamentali e dello Stato di diritto. Nel gennaio 2011 lOSCE ha chiesto alla Bielorussia di arrestare la repressione contro i media ed i giornalisti indipendenti a seguito delle controverse elezioni presidenziali. Ha denunciato anche linosservanza dei diritti delluomo in Usbekistan, produttore di petrolio e gas, che ha firmato con lUnione Europea un memorandum di intesa sullenergia. Inoltre

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ha espresso severe preoccupazioni per il plebiscito su un solo candidato Presidente in Kazakistan ed ha salutato la caduta del regime di Ben Al in Tunisia.
membri della NATO e dellUE)

3) Consiglio Russia-NATO

(21 paesi contemporaneamente

E luogo di consacrazione della nuova straordinaria collaborazione tra la Federazione Russa e la NATO espressa nel Vertice di Lisbona del 20 settembre 2010, accompagnata dal forte impegno preso a Deauville il 19 ottobre 2010 dal Presidente Sarkozy, dal Cancelliere Sig.ra Merkel e dal Presidente Medvedev che non si incontravano dal 2005). Si deve ora affrettare la realizzazione della difesa europea antimissilistica che prende in considerazione il rischio, per ora non formalizzato, di un attacco missilistico iraniano che a sua volta scateni o sia scatenato da una reazione nucleare di Israele, causando la deflagrazione di un disastro cosmico. Qualche perplessa reazione, che tuttavia non pu intaccare limportanza dello storico avvenimento Statunitense-EuroRusso, proviene da coloro che temono lindebolimento della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune europea ed il rischio di veder concentrate in area USA le relative forniture militari Il progetto da parte di Washington prevede: intercettori con base in mare da impiegarsi nel Mediterraneo a partire dal 2011, batterie di intercettori a terra in Romania nel 2015, in Polonia nel 2018, stazione radar in Turchia. Mosca daltronde ha sia la tecnologia sia le risorse necessarie per costituire parte della difesa dellEuropa orientale ed anche dellAsia centrale. Il Consiglio NATO-Russia ora vorrebbe essere riformato per non limitarsi a luogo di sempliceriflessione , ma per prendere decisioni congiunte. Avrebbe per questo il supporto del Partenariato strategico UE-Russia in fase di concreto sviluppo.

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Quanto allAfganistan, la Russia e la NATO condividono analoghe preoccupazioni sugli sviluppi attuali e futuri nel Paese e per questo nel Vertice NATO di Lisbona hanno concordato sulla necessit di preparare una strategia di progressivo disimpegno delle forze militari attualmente in azione (ISAF) e di ricercare un accordo politico tra i gruppi afgani moderati. Un tema di prossima attenzione riguarda il Trattato per la riduzione delle Forze Convenzionali in Europa (CFE) firmato nel 1990 durante la guerra fredda dai paesi NATO e dellallora blocco sovietico, attualmente da confermare ed adattare dopo la sospensione applicativa da parte della Russia nel 2007.

4) Consiglio USA-UE per lenergia


Istituito il 5 aprile 2009 il Consiglio il nuovo contesto per un dialogo transatlantico permanente che dovr tener conto delle posizioni che i Capi di Stato e di Governo dellUE hanno iniziato, anche se timidamente, ad esprimere il 4 febbraio 2011 nel primo Consiglio Europeo consacrato alla definizione di una strategia energetica comunitaria. I 27 UE tentano di concertarsi sugli approvvigionamenti e sulle relazioni con i paesi terzi fornitori, per superare differenti coordinamenti tra luno o laltro gruppo ristretto di Paesi membri dellUnione: accordi che separati non potrebbero garantire una sicurezza energetica globale dellUE. Sono gi stati avviati, invece, coordinamenti comunitari in materia di mercato unico, efficacia energetica, infrastrutture energetiche, economie di energia, energie alternative. Il Consiglio USA-UE dellenergia intende approfondire la sicurezza degli approvvigionamenti europei e valutare le iniziative di transito pi sicure, in particolare quelle attraverso il Mar Nero ed in provenienza dal Mar Caspio.

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Gli Stati Uniti hanno rilevato che liniziativa russo-tedesca di costruire il pipe-line North Stream sotto il mar Baltico, per evitare la Polonia, aveva irritato Varsavia ed anche i Paesi rivieraschi preoccupati dei rischi di polluzione marina. Il South Stream concordato dalla Russia e dallItalia sotto il Mar Nero per escludere lUcraina giudicato da Washington un doppio impiego rispetto al Nabucco patrocinato dagli USA e dallUE attraverso la Turchia e proveniente dallAzerbaigian. Leccesso di legame alle forniture del gas russo (es. il contratto italo-russo) fanno temere agli Usa una troppo elevata dipendenza di taluni Paesi UE da Mosca che, per di pi, impone prezzi particolarmente alti. Le relazioni energetiche programmate dallUE con la Bielorussia sembrano a Washington non tener conto della scarsa democraticit del Paese denunciata dallOSCE. Il Consiglio energetico USA-UE intende approfondire: - politiche finalizzate alla transizione verso fonti di energia a basse emissioni di carbonio con un mix energetico sostenibile, basato su ricerca e sviluppo anche nel settore dei biocarburanti e nel campo delle materie prime e delle terre rare, approfondimento della esperienza USA sulla fonte energetica autoctona dello scisto gas, -collaborazione scientifica sulle tecnologie es. accordo sul coordinamento dei programmi di etichettatura per apparecchiature energetiche pi efficienti, -perseguimento dellobiettivo di un New Deal transatlantico verde per investimenti e scambio di tecnologie di risparmio energetico e creazione di nuovi posti di lavoro verdi. Il Parlamento Europeo ha ritenuto inopportuna la discussione nel Consiglio transatlantico dellEnergia di problemi del mercato interno energetico dellUE.

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DOCUMENTI DEL GRUPPO DEI 10
PER UNA UNIONE EUROPEA PIU DINAMICA E FORTE

n. 1: Un contributo ai lavori della Conferenza Intergovernativa del 2 semestre 2000 (Giugno 2000). Modifica del Trattato di Amsterdam. Princpi, valori ed obiettivi dellUnione Europea Dimensione e composizione della Commissione Voto nel Consiglio e procedure decisionali Presidenza di turno dellUnione Europea Il Parlamento Europeo Cooperazioni rafforzate Politica estera, di sicurezza e difesa Nuovo modello europeo di governance economica Carta dei Diritti fondamentali dellUnione Europea n. 2: Proposte al Consiglio di primavera a Stoccolma del 23- 24 marzo 2001 (Febbraio 2001).Coordinamento delle Politiche economiche e delloccupazione. n. 3: Un contributo al dibattito sul futuro dellUnione Europea in vista del Consiglio di Laeken del 14-15 Dicembre 2001 (novembre 2001). Lancio della Convenzione Europea Ruolo dei singoli Parlamenti nazionali nellarchitettura europea Delimitazione delle competenze tra lUnione Europea e gli Stati membri Principio della sussidiariet Lo status della Carta dei diritti fondamentali dellUE Semplificazione dei Trattati. n. 4: Contributo particolare alla Convenzione Europea (maggio 2002) Sistema istituzionale UE

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Ruolo internazionale e competenze UE Unione Economica e Monetaria La via verso una Costituzione europea e

n. 5: Contributo particolare alla Convenzione Europea sul consolidamento dellUnione Economica Monetaria (dicembre 2002)

n. 6: Contributo particolare alla Convenzione Europea (febbraio 2003) Politica Estera e di Sicurezza Comune Rafforzamento ed organizzazione della Presidenza di turno Parlamento Europeo e cooperazione intergovernativa Ulteriori riflessioni sullarchitettura istituzionale Tradizioni religiose e cultura laica. Inserimento nel Preambolo del Trattato costituzionale n. 7: Politica di Sicurezza e di Difesa Comune dellUnione Europea (maggio 2003) Oggetto del contributo del gruppo dei 10: le proposte del Praesidium alla Convenzione Larchitettura delle disposizioni sullazione esterna dellUE: Politica Estera e di Sicurezza Comune PESC; Politica Sicurezza e Difesa Comune PSDC; Relazioni economiche-commerciali esterne ecc. La definizione progressiva di una politica di difesa comune Il punto di forza: - cooperazioni strutturate per le missioni UE tra stati membri militarmente pi avanzati La prospettiva finale: la difesa comune quale sbocco della politica comune di difesa n. 8: Trattato che istituisce una Costituzione europea (ottobre 2003) Il progetto della Convenzione europea e le prospettive del negoziato tra i governi

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Il Consiglio Europeo, il Consiglio Legislativo La Commissione Europea Il Parlamento Europeo La Politica Estera e di Sicurezza Comune La Politica di Difesa La Governance economica dellUnione Lintegrazione europea: garantire la continuazione e lo sviluppo del processo

n. 9: La strategia di Lisbona per il rinnovamento economico, sociale e ambientale dellUnione Europea (febbraio 2004) Un contributo in occasione del Consiglio Europeo di Primavera del 25-26 marzo 2004. Occupazione, crescita e competitivit. I. Obiettivo della strategia di Lisbona II. Punti critici dellapplicazione della strategia di Lisbona - Coordinamento delle politiche economiche - il mercato unico di beni, servizi, capitali e lavoro. Le condizioni per sfruttarne le potenzialit - Il mercato unico delloccupazione per creare pi e migliori occasioni di lavoro. La sfida dellinvecchiamento della popolazione - Istruzione e formazione - La dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile n. 10: In occasione delle elezioni europee (maggio 2004) Ai cittadini, ai responsabili politici, ai candidati. Le sfide della prossima Legislatura I. Introduzione II. Approvazione del Trattato costituzionale Europeo: - Ruolo e composizione della Commissione - Attuazione della Politica Estera e di Sicurezza Comune - Politica di Sicurezza e Difesa Comune - Acquis comunitario

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Garanzia della continuazione e dello sviluppo dellintegrazione europea III. Politiche nei confronti degli Stati ed Aree prossime al territorio dellUE IV. Attuazione della strategia di Lisbona: competitivit, crescita, migliore occupazione V. Promozione del dibattito su prospettive finanziarie dellUE adeguate alle ambizioni n. 11: I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. X. n. 12: La strategia di Lisbona. La grande sfida economica dellEuropa - Un contributo al Consiglio Europeo di primavera 2005 Introduzione Iniziativa di rilancio della Strategia di Lisbona. Coordinamento comunitario nei settori economia, occupazione, mercato Unione Economica e Monetaria: Patto di stabilit e strategia di Lisbona per la crescita Riposizionamento produttivo europeo Solida area europea di ricerca e di innovazione Circolo virtuoso per maggiori e migliori posti di lavoro modernizzare il modello sociale europeo Invecchiamento attivo della societ Istruzione e formazione Dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile: Processo decisionale dellUE: coinvolgimento di imprese, societ civile, collettivit locali Conclusioni -

Valori e interessi dellUE nelle relazioni con il resto del mondo I. Lo status dellUnione Europea nel Consiglio di sicurezza dellOnu: - Ruolo internazionale dellUE - Rapporto del Gruppo ad alto livello sulla riforma dellONU

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II. III. n. 13: Presenza europea nel Consiglio di Sicurezza: art. 306 del Trattato Costituzionale Proposta del Gruppo dei 10 per lo Status dellUE nel Consiglio di Sicurezza Il ruolo dellUnione Europea nel Fondo Monetario Internazionale Introduzione La situazione attuale Un ruolo pi forte dellUE, una presenza pi efficace del FMI Proposta del Gruppo dei 10: una riforma pi incisiva ed un seggio unico per lUE LUnione Europea, gli Stati Uniti, lAIEA ed i programmi nucleari dellIran Introduzione I precedenti nucleari dellIran Liniziativa in Iran di Francia, Germania, Gran Bretagna Il negoziato UE-Iran per un accordo di commercio e cooperazione La posizione del Gruppo dei 10 sui rapporti UE-Iran Ricreare la fiducia dei cittadini europei nel processo di integrazione europea. Cogliere le opportunit di una Unione Europea in evoluzione Introduzione Come difendere il modello sociale europeo Come approfondire la politica comune di difesa Come accelerare la stabilizzazione dei Balcani Occidentali nel cuore dellEuropa

I. II. III. IV.

n.14: Riconquistare la fiducia dei cittadini europei nel processo di integrazione europea. Un percorso a doppio binario per superare limpasse dellUnione Europea.

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I. Introduzione II. Proposta del Gruppo dei 10. Azioni prioritarie: - Riforma della politica economica della Comunit - Impulso alla politica comune esteri, sicurezza e difesa - Una politica comune immigrazione-integrazione e lotta alla criminalit organizzata III. Proposte del Gruppo dei 10. II Seguito del Trattato costituzionale n. 15: LEuropa della politica comune, Esteri, Sicurezza e Difesa I. Introduzione II. Alle origini di una difesa europea III. Attualit della Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) IV. Operazioni UE di sicurezza e difesa V. Conclusioni n. 16: Politica energetica comune, proposte al Consiglio di primavera 8-9 marzo 2007 I. Introduzione II. Le principali proposte del Gruppo dei 10: - Lapertura del mercato comunitario dellenergia elettrica e del gas - Mix energetico dellUE, degli Stati membri e delle imprese - Risparmio energetico: consumi di energia razionali e intelligenti - Impedire la degenerazione climatica - Voce unica nella politica energetica esterna dellUE n. 17: Interventi alla Celebrazione del 50 della firma dei Trattati di Roma. 26 Febbraio 2007. Prof. Giovanni Maria Flick Amb. Luigi Vittorio Ferraris On. Filippo Maria Pandolfi

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Amb. Pietro Calamia On. Franco Frattini n. 18: Politica europea ai confini dellUnione. Proposte al Consiglio Europeo di Bruxelles del 21-22 giugno 2007. Sintesi I. Introduzione II. Paesi confinanti: liberalizzare e modernizzare III. Dimensione Nordica: baricentro Russia IV. Sinergia Mar Nero: Hub energetico V. Mediterraneo Sud: Partenariato Strategico - Unione Mediterranea. n. 19: Implicazioni del Trattato di riforma dellUnione Europea (Settembre 2007) Sintesi I. Abbandono del Trattato Costituzionale II. Convocazione della Conferenza Intergovernativa III. Obiettivi del Trattato di Riforma - Salvaguardia delle identit nazionali - Nuovi impegni comunitari: energia clima - Spazio europeo: giustizia e affari interni - La voce dellEuropa nel mondo - Coordinamento delle politiche sociali nazionali - Coordinamento delle politiche economiche nazionali - Riforme istituzionali - Nuovo pi democratico processo decisionale - Nuovo sistema di voto

n. 20: Unione Europea: spazio comune sicurezza, giustizia (Febbraio 2008)

di

libert,

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I. Considerazioni iniziali II. Spazio di libert, sicurezza, giustizia - Immigrazione - Libert di movimento per i cittadini - Sicurezza e giustizia III. Iniziative comunitarie nel 2008 IV. Trattato di Lisbona: progressi per libert, sicurezza e giustizia n. 21: La nuova strategia Euro-Mediterranea, (Il Processo di Barcellona: una Unione per il Mediterraneo) Sintesi I. Le decisioni sino ad ora assunte dallUE. II. Obiettivo implicito dellUnione per il Mediterraneo III. Precedenti della nuova iniziativa mediterranea a) Il Processo di Barcellona b) La politica UE di Vicinato IV I problemi da affrontare dallUE a) Le reazioni dei Paesi della riva Sud b) La governance dellUnione per il Mediterraneo Conclusioni n. 22: Il ruolo Internazionale dellUnione Europea Introduzione I. Dottrina europea delle Relazioni esterne dellUE a) Rinnovata partnerschip atlantica b) Russia c) Balcani Occidentali e Turchia d) Cina, India e) ASEAN f) Africa g) America Latina e America Centrale II. Negoziati commerciali Doha

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III Nuova strategia euromediterranea IV Politica comune Esteri, Sicurezza, Difesa (PESD) a) Interessi strategici dellUnione Europea b) Rafforzamento capacit operativa militare Allegato: 21 Operazioni PESD a partire dal 2003 Conclusioni n. 23: Le elezioni europee del 6-7 giugno 2009 I. Perch votare europeo Le ragioni legate alla vita comunitaria B) ragioni legate al ruolo mondiale dellUE - Avvio riforma finanziaria internazionale - Sospensione del conflitto Israele-Gaza - Unione per il Mediterraneo - Patto europeo per limmigrazione - Cessate il fuoco tra Russia e Georgia - Strategia del pacchetto energia-clima - Consolidamento pace dopo i conflitti II. Parlamento Europeo: autonomia strategica dellUE Politica Esteri ,Sicurezza, Difesa III. Le fondamenta dellUnione Europea IV. Il modello attuale di Unione Europea V. I Partiti nazionali e europei Elenco Documenti del Gruppo dei 10 n. 24: Dalla crisi globale e dal si irlandese una Unione Europea rinnovata (5 ottobre 2009) Introduzione generale I. Rafforzare la politica Esteri, Sicurezza e Difesa II. Superare lasimmetria moneta-economia III. Attuare Cooperazioni Rafforzate e sviluppare la Cooperazione Strutturata Permanente (Sicurezza e Difesa) Elenco Documenti del Gruppo dei 10 n. 25: Unione Europea rinnovata (gennaio 2010) Introduzione

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I. Exit Strategy dalla crisi globale - Il consolidamento dei conti pubblici - Le politiche del lavoro nella nuova economia europea - Quattro riforme II.Energia eco compatibile - Trattato di Lisbona - Iniziative UE in campo internazionale - Politica energetica comune eco compatibile generatrice di innovazioni tecnologiche e di sviluppo economico - Ricadute del Summit di Copenaghen Elenco dei Documenti del Gruppo dei 10 n. 26: Il Trattato di Lisbona ricreare fiducia nei cittadini (aprile 2010) Introduzione I Strategia Economica EU 2020 Riflessioni generali Coordinamento, sorveglianza: politiche economiche Formazione e lavoro Istruzione e ricerca II Giustizia, Libert, Sicurezza per i cittadini Emigrazione illegale Cooperazione Sicurezza interna Clausola Solidariet Giustizia unica penale, civile Lotta al terrorismo. Intercettazioni III Pi efficacia alla Politica Estera comune Politica Estera, Sicurezza Comune (PESC) Servizio Diplomatico Europeo Politica Sicurezza e Difesa (PESD) Elenco Documenti del Gruppo dei 10 n. 27: LUnione Europea si riprende e reagisce alla crisi globale (settembre 2010)

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Introduzione A) Il recente passato - La BCE e la stabilit dellEuro - Priorit UE : rigore di bilancio - Posizione UE nel G20 di Toronto - Disinnescata la crisi dellEuro B) Levoluzione in corso - Governo (Governance) europeo delleconomia - Lavoro e occupazione nella Governance economica - Procedure di coordinamento economico - Governance finanziaria: supervisione UE - Approfondimento del Mercato unico n. 28: Politica di Sicurezza e di Difesa Comune(PSDC)
elemento determinante

della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC)


Febbraio 2011

Premessa Presentazione - impegni di Politica Estera 2011 I. Avvio della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune II. Consolidamento della Politica di sicurezza e di Difesa - Agenzia Europea per la Difesa - liniziativa franco britannica: 3 dic. 1998 e 2 nov. 2010 - le strutture di gestione delle capacit militari e civili PESC III. Relazioni transatlantiche USA-UE-RUSSIA - Partenariati strategici: - USA/UE - UE/Russia - UE/Cina

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