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Buster Keaton Sherlock jr Il film Sherlock jr caratterizzato, oltre che dalla tipica comicit visiva della sl apstick comedy

y degli anni 20, da una precoce riflessione sul cinema stesso, sulla sua natura e sulle sue funzioni. Nel cortometraggio cinema e sogno si fondono, contrapponendosi alla vita reale del protagonista e creando una sorta di film nel film, di storia nella storia ch e fornisce una connotazione surreale a tutta lopera mostrando la natura del cinem a come suggestione e finzione. Il cinema presentato come lunico luogo, insieme al sogno, in cui il protagonista pu realizzare i suoi obbiettivi e le sue fantasie, fallite nella realt. Egli infatti dopo aver visto fallire i suoi tentativi di divenire un investigato re ed essere stato respinto dalla ragazza che ama, ritorna al suo lavoro di oper atore in una sala cinematografica e si addormenta sognando di entrare nel film c he sta proiettando in cui interpreta la parte di un investigatore audace, astuto e capace: Sherlock jr. Anche una volta sveglio e ricongiuntosi con la sua ragazza il protagonista chied e ancora aiuto al cinema che gli offre consigli su come comportarsi la sua amata , su come baciarla, continuando quindi a rivolgersi al cinema come modello e pun to di riferimento per migliorare la sua vita reale, mostrando per al tempo stesso la profonda differenza che esiste tra le situazioni della vita reale e quelle i dealizzate dei film. La scena finale in cui viene mostrata la coppia del film circondata da bambini e la reazione di Keaton, a met tra lo stupito e il confuso, molto interessante perc h oltre ad offrire un finale divertente al film, mostra una conclusione che molti film ancora oggi evitano di mostrare, fermandosi solitamente alla scena del bac io, e quindi, nuovamente, ad una situazione idealizzata. Il film parla quindi di quella che una delle maggiori ragioni che spingono le pe rsone ad andare al cinema: la possibilit di identificarsi con personaggi e storie straordinarie dimenticando la propria monotona vita almeno per un po, e della ca pacit del cinema di influenzare i comportamenti e la vita delle persone. Laltro elemento fondamentale del film, insieme al cinema, il sogno, esso infatti permette al protagonista lintrusione nel film e in questo senso il cinema pu essere visto come fonte di ispirazione, stimolo all immaginazione del protagonista, che in questo modo pu creare la sua avventura, trasformando i personaggi e i fatti de l film in una proiezione di alcuni aspetti della sua vita e quindi il film nel s ogno di un film. Il film, rientrando nella tradizione della slapstick comedy, costellato dalle ga g di Keaton; da quelle offerte dal fraintendimento del suo manuale How to be a de tective, alla scena in cui Keaton, una volta entrato nello schermo del cinema, ri mane vittima dei repentini cambi di scena a cui non riesce ad adattarsi in tempo. La comicit di Keaton una comicit visiva, fisica, basata sulla mimica e sullespressi vit gestuale che rifiuta la parola ma anche il sorriso, escludendo ogni patetismo e basandosi unicamente sull azione e sul contrasto creato dalle sue non-reazioni d i fronte agli eventi pi disparati. Limpassibilit e lindifferenza di Keaton non risultano per freddi e distaccati ma, an zi, donano alla sua comicit una vena di malinconia che tocca nel profondo lo spet tatore; differenziandosi,in questo senso, da quella di Chaplin pi patetica e furba. Keaton non solo il protagonista ma anche il regista del cortometraggio, in cui m ostra una grande padronanza tecnica per quanto riguarda lutilizzo di effetti visi vi nella costruzione delle gag e la costruzione della trama in cui sviluppa uno dei temi ricorrenti della sua produzione: il rapporto tra veglia e sogno, tra re alt e finzione.

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