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Wanda e le altre

di Gustavo Bolzonello (presentazione evento BIANCO, EROTICO E NERO Teatro G. Maffioli Caerano di S. Marco Tv sabato 7 e 14 dicembre 2002) C un legame, tanto stretto quanto sottovalutato, tra le tre opere letterarie che trovano citazione in Bianco Erotico & Nero. Si tratta di Venere in pelliccia, di Leopold von Sacher-Masoch1, qui nella versione disegnata davvero tutta in bianco e nero- da Guido Crepax2, Salom di Oscar Wilde, illustrata da Aubrey Beardsley3, e Venere e Tannhuser, scritta e illustrata da Aubrey Beardsley4. La chiave di lettura per tutti i testi nel potere che emana dai personaggi femminili; personaggi affascinanti, liberi e dissoluti, a volte giocosi, pi spesso crudeli. Si tratta di esempi tuttaltro che isolati nella letteratura a cavallo tra XIX e XX secolo, letteratura volta da un lato a idealizzare il potere erotico femminile, dallaltro a descriverlo come mortifero, foriero di dissoluzione per luomo. E una letteratura che si muove tra labbandono estatico individuale alla sessualit femminile e la strenua resistenza ai presunti riflessi sociali di questo abbandono. Esemplare Venere in pelliccia, un vero gioiello per la capacit di tradurre in impulsi mentali, in sublimazione spirituale, un atteggiamento che nasce comunque da un rapporto di potere erotico. Il protagonista, Severin, si offre alla gelida Wanda (nella seconda edizione una principessa) come conseguenza di una feroce passione romantica e distruttiva; ne subisce un potere erotico assoluto, dal quale trae considerazioni anche sul piano dellineguaglianza tra i sessi: La donna ... viene attualmente concepita dalluomo come una nemica, e pu essere soltanto la sua schiava o la sua despota, mai la sua compagna. Ci potr accadere soltanto quando la donna avr i suoi stessi diritti, quando leducazione e il lavoro le conferiranno il suo stesso valore. A noi resta la scelta tra lessere martello o incudine.5 Ma sono considerazioni che rovesciano i rapporti di forza del romanzo; queste, diversamente da quello, in chiave di necessit seppur storicamente delimitatadella superiorit maschile, e che giustificano limprovviso trasformarsi di Severin appunto da incudine a martello; in realt largomentazione pare volta a rinnegare il carattere eversivo che il rapporto di potere della donna sulluomo- presente nella Venere in pelliccia ha, ora come allora, per una societ fondata sul maschile. Cos come il De Amore di Andrea Cappellano6, nel libro terzo rinnega limmoralit degli insegnamenti dei libri primo e secondo (ottenendo cos di non essere scomunicato almeno per qualche decennio), Sacher-Masoch rinnega una visione del mondo in cui luomo piegato ai voleri della donna (ottenendo per alcuni anni di non essere messo al bando quale perverso e rinnegato).

Leopold von Sacher-Masoch, Venus im Pelz, 1a ed. 1870, 2a ed. 1878; per le tr. it. Venere in pelliccia, si segnalano quella edita da Vallecchi nel 1964, riferita alla ed. originale del 1870, e quella edita da ES nel 1993, tr. dell'ed. del 1878. Le due edizioni differiscono in non pochi punti; nella seconda il personaggio di Wanda appare pi vicino ai futuri personaggi femminili della letteratura "decadente" di fine secolo, non pi guidata dal protagonista Severin sul terreno della perversione, ma capace di iniziativa propria, di un istinto dominante che materializza le fantasie dell'uomo. 2 Guido Crepax, Venere in pelliccia, da Leopold Sacher-Masoch, Olympia Press Italia 1984 3 Oscar Wilde, Aubrey Beardsley, Salom, 1891 tr. it. Rizzoli 1974 4 Aubrey Beardsley,Under the hill (Story of Venus and Tannhuser), 1896, per la tr. it. Venere e Tannhuser, ES 1994 5 Leopold von Sacher-Masoch, Venere in pelliccia, cit. 6 Andrea Cappellano (presumibilmente cappellano della contessa Maria de Champagne -ripetutamente citata nel De Amore- dal 1184 al 1186) De Amore, ES 1992

Che il ravvedimento di Severin sia tutto strumentale, lo dimostra lintera opera letteraria di Sacher-Masoch (peraltro poco conosciuta al di fuori della Venere) incentrata su figure femminili dominanti.7 Come autore Sacher-Masoch ha subito un danno irreparabile a causa dellidentificazione dei personaggi maschili sottomessi dei suoi romanzi con s stesso, avvenuta in particolare a causa dellinvenzione del termine derisorio se non infamante nel sentire comune- di masochismo8, da parte di Krafft-Ebing9. In realt una certa identificazione pare indubitabile -lo testimonia la prima moglie, autrice di un libro autobiografico Le mie confessioni firmato come Wanda (dal nome del personaggio di Venere in pelliccia) Sacher-Masoch10- ma linteresse letterario del suo lavoro non da questo in alcun modo sminuito11. Il vero problema che, per una societ che fa mito del potere maschile, se risultavano accettabili i fantasmi immaginari di un autore, non risulta accettabile lidea che la sottomissione ad una donna possa rientrare nella normalit dei rapporti interpersonali. Sacher-Masoch, sia dal punto di vista umano che letterario, comunque oggi oggetto di qualche rivalutazione, grazie agli studi di Gilles Deleuze e Bernard Michel, il primo autore di un prezioso saggio sul masochismo che fa piazza pulita di ogni teoria clinica del masochista come sadico

attualmente reperibili, in ed. italiana, risultano -oltre alla cit. Venere in pelliccia: La Madre di Dio, ES 1995; Notte di Luna, Mobydick 1995; Il Raffaello degli ebrei, Mobydick 1995; Racconti di Galizia, Ed. dellArcana 1997; Diderot a Pietroburgo, Sellerio 1998 8 Il termine masochismo quale identificativo di perversione per la quale il piacere procurato dalla sottomissione umiliante e dolorosa alla persona amata, se da un lato ha reso Sacher-Masoch praticamente immortale, dall'altro lo ha per lungo tempo cancellato come scrittore e banalizzato come uomo. A masochismo si contrappone sadismo, termine derivato da Donatien Alphonse Franois marchese de Sade, nato a Parigi nel 1740, ripetutamente incarcerato dapprima per episodi di libertinaggio e poi per motivi politici, scrittore tra i maggiori -oltre che tra i pi prolifici- del suo tempo. In tutto il lavoro di Sade sempre presente -accanto all'attivit erotica- la dissertazione filosofica, nell'educazione intellettuale e fisica dell'eroina (in La filosofia nel boudoir o in Justine) o nel teorizzare la felicit di ciascuno subordinata alla sofferenza altrui (in Le 120 giornate di Sodoma). L'opera di Sade intrisa di violenza, incesto, torture, ma non pu essere certo ridotta a questo, cos come lopera di Sacher-Masoch non pu essere ridotta alla sottomissione fisica e morale alle sue eroine: l'identificazione tra la vita degli autori e i prodotti del loro immaginario, la trasformazione degli scritti nel delirio di maniaci, un falso storico a scopo "repressivo" che ottiene il completo successo con l'apparizione dei termini sadismo e masochismo e la patente "scientifica" data al loro uso da Krafft-Ebing (v. nota 9). Sadismo e masochismo avranno poi un successo inarrestabile nella letteratura psichiatrica e psicanalitica e nel linguaggio quotidiano. 9 Richard von Krafft-Ebing, Neue Forschungen auf dem Gebiet der Psychopathia Sexualis, Stoccarda 1890 ed. it. Psicopatia sessuale, Edizioni Mediterranee 10 Wanda von Sacher-Masoch (Aurora Rmelin). Meine Lebensbeichte, tr. it. Le mie confessioni, Adelphi 1977. Nel lavoro di Sacher-Masoch si innestano, per sua stessa ammissione, tratti autobiografici: sempre alla ricerca del suo ideale di donna, superiore, crudele e dominatrice, la identifica per un certo tempo nella prima moglie, che assume il nome di Wanda come l'eroina di Venere in pelliccia, dalla quale si separa nel 1883. Aurora Rmelin ha dato in Le mie confessioni un'immagine dello scrittore tutta in chiave masochista, proponendosi -lei che alle "deviazioni" di Leopold aveva affidato le speranze di sua promozione sociale, oltre che l'intera vita coniugale- come vittima recalcitrante dell'ossessiva ricerca di umiliazione da parte del marito. 11 Del tutto ingeneroso e francamente gratuito , a questo proposito, il giudizio di Sarane Alexandrian che -in Histoire de la littrature rotique, Editions Seghers 1989, trad. it. Storia della letteratura erotica, Rusconi 1990, a pag. 265afferma: Sacher-Masoch era uno scrittore alquanto mediocre; nessuno oggi si ricorderebbe di lui, se non fosse servito come esempio psicopatologico. Alexandrian argomenta dando eccessivo credito proprio alle affermazioni, a tratti calunniose, della prima moglie nel cit. Le mie confessioni, dimostrando peraltro una conoscenza molto superficiale del lavoro e della vita di Leopold, e una sua personale preferenza per la letteratura erotica carnale, poco attenta ai giochi della mente: Sacher-Masoch ripeteva sempre lo stesso soggetto con psicologia elementare e particolari storici o folcloristici poco convincenti; gli mancava la fantasia lussuriosa di Sade e si limitava a descrivere un cerimoniale di castigo stereotipato, evitando di parlare della carne. Viene persino il dubbio che avesse disgusto dellatto sessuale e che si facesse punire in anticipo per doverlo compiere. Giudizi, questi, in cui non c traccia di vera analisi, in cui non c traccia di quanto i di seguito citati Gilles Deleuze e Bernard Michel hanno saputo leggere.

contro s stesso12, il secondo autore di unaccurata ricerca sulla vita e sullopera del romanziere galiziano13. Ma Sacher-Masoch solo la figura pi nota di autore che impregna i suoi libri di figure femminili dominanti e distruttive. Talmente tanti sono gli autori che, non solo nella letteratura erotica, ma pi generalmente nella letturatura hanno dato spazio a queste figure il pi delle volte esprimendo unattrazione fatale e un terrore atavico- da far pensare che la situazione dei rapporti tra sessi del tempo sia tutto fuorch ininfluente. Come non ricordare l'opera di Pierre Lous, in particolare per La Femme e le Pantin14 ed il precedente romanzo Aphrodite15. Lous, arriva al successo letterario nel 1896 con Aphrodite, che "doveva inizialmente chiamarsi L'Esclavage (La schiavit). L'intrigo narra infatti le tre prove che la cortigiana Chrysis, la pi bella fanciulla d'Alessandria, esige dallo scultore Dmtrios, fulmineamente innamoratosi di lei. Sin dalle prime pagine, ella aveva confessato la sua ambizione di donna appagata: 'Forse che non mi seguir come un cane, colui che fra breve sar attraversato dallo sguardo obliquo dei miei occhi? Forse che non ne far quel che vorr, uno schiavo, se questo il mio capriccio, e non posso forse attendere dal primo venuto la pi servile obbedienza?'. Sotto l'imperio del suo fascino, e forse anche della sua fama, Dmtrios ruba, uccide, si spinge fino al sacrilegio. Schiavo del suo desiderio, trasgredisce le leggi umane e religiose, non esita a depredare il sacro collare della dea. Ma se il suo gesto resta scandaloso dal punto di vista dell'istituzione religiosa, esso forse fedele alla lezione fondamentale di Afrodite. Rigettando i divieti sociali che imbrigliano l'uomo volgare, Dmtrios scopre la superiore legge dell'amore (...) anche La Femme et le Pantin potrebbe intitolarsi L'Esclavage. (...) La vittima, don Mateo, deve rinunciare ad ogni amor proprio maschile, ad ogni rispettabilit, senza sperare di poter mai trasformare la sua schiavit in creazione estetica. Non parla di schiavit, ma di 'grado di servit' al quale la sua amante l'ha condotto."16 La protagonista, Concha, entra nella tradizione della donna fatale, provocando senza mai concedersi, capace di una castit micidiale, di una verginit viziosa e crudele. E' un anello di
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Gilles Deleuze, Prsentation de Sacher-Masoch. Le froid et le cruel, Editions de Minuit 1967; ed. it. Presentazione di Sacher-Masoch, Bompiani 1978 o Il freddo e il crudele, ES 1991. In Sigmund Freud (1856-1939), padre della psicanalisi, per la coppia antitetica sadismo-masochismo il processo pu essere descritto nel modo seguente: a) Il sadismo consiste nell'esercizio della violenza e della forza contro un'altra persona assunta quale oggetto. b) Questo oggetto viene abbandonato e sostituito dalla propria persona. Con il volgersi della pulsione sulla propria persona si compie pure la conversione della meta pulsionale attiva in meta pulsionale passiva. c) Viene nuovamente cercata, quale oggetto, una persona estranea, la quale deve assumere, in seguito al cambiamento determinatosi nella meta, il ruolo di soggetto. (Sigmund Freud, Opere, Boringhieri 1967-79 vol. VIII pag. 22) Ne consegue che l'assoggettamento del masochista sarebbe solo apparente: non sottomesso, bens esige di essere sottomesso da altri. Sarebbe quindi il masochista, la vittima, a comandare nel rapporto sadomasochista, mentre il sadico si limiterebbe ad eseguire ordini anche se inespressi. Per Deleuze invece Siamo di fronte a una vittima che cerca un carnefice, che ha bisogno di formare, di persuadere, di stabilire con esso un patto per la realizzazione della pi strana delle imprese. (...) Il masochista deve formare la donna despota; deve persuaderla, farla 'firmare': essenzialmente un educatore. (...) Nell'impresa pedagogica degli eroi di Masoch, la sottomissione alla donna, i tormenti subiti, come pure la morte che conoscono, rappresentano altrettanti momenti di ascesa verso l'ideale. (ed. Bompiani pagg. 9-10) Ogni volta che una osservazione traguarda il tipo di donna carnefice nell'ambito del masochismo, ci si accorge che essa non in realt una vera sadica, n una falsa sadica, ma tutt'altra cosa, che appartiene essenzialmente al masochismo senza realizzarne la soggettivit, che incarna l'elemento del 'far soffrire' in una prospettiva esclusivamente masochista. (pag. 33). L'interesse del lavoro di Deleuze (non a caso sottotitolato la ricerca dei modi con cui opera la repressione) risiede non solo e non tanto nella demolizione dell'associazione arbitraria di sadismo e masochismo, propria della psicanalisi, quanto nella demolizione dell'immagine distorta -ad uso repressivo- dell'opera di Masoch e Sade. 13 Bernard Michel, Sacher-Masoch (1836-1895), Edition Robert Laffont, Paris 1989, tr. it. Il piacere del dolore. Vita di Leopold Von Sacher Masoch 1836-1895, Sugarco 1990 14 Pierre Lous, La femme et le pantin, 1898, trad. it. La donna e il burattino, ES 1991 15 Pierre Lous, Aphrodite. Moeurs Antiques, 1896, trad. it. Aphrodite, Frassinelli 1995 16 Michel Delon, Postfazione a La donna e il burattino, ed. ES cit.

collegamento tra Wanda di Venere in pelliccia e Lola-Lola dell'Angelo azzurro17, o meglio tra una letteratura propriamente erotica ed una letteratura (tutta?) con componenti erotiche, in cui possono essere fatte riconfluire da Matilda di Lewis a Carmen di Mrime, da Lulu di Wedekind a Salom di Oscar Wilde (dedicata proprio a Pierre Lous) o a Lei di H. Rider Haggard, in una lista che potrebbe essere innumerevole, cos vasta da produrre sorprese. Le protagoniste di questi romanzi brillano tanto per bellezza e fascino, quanto per crudelt. Portano luomo che perdutamente se ne innamora a sicura distruzione; allemarginazione e allirrisione, se non alla morte. Eppure gli autori tradiscono unattrazione per queste figure femminili che spesso loro stessi classificano come perverse, che forte il sospetto di conclusioni di maniera, volte a mostrare il pericolo della perfidia femminile per quieto vivere e con ampia dose di ipocrisia. Un testo importante di analisi della donna fatale prima in letteratura, poi nel fenomeno delle vamp (non a caso da vampiro, essere ammaliante, ipnotizzante, quanto mortale dellimmaginario popolare) cinematografiche, Perfide sorelle di Bran Dijkstra18. Dijkstra mette in luce la carica ferocemente sessista e antifemminile, sul piano sociale, del mito della donna crudele e i legami con la paura del diverso che ha prodotto i mostri del XX secolo. Si badi bene per, questa antifemminilit tuttaltro che omogenea, e in molti casi non tanto voluta quanto frutto di manipolazione in chiave conservatrice e reazionaria da parte della societ in cui il libro si inserisce. Non a caso e torniamo a quel Sacher-Masoch da cui siamo partiti- gli autori meno inquadrabili, quelli per i quali la donna fatale palesemente sogno, e non incubo, di una donna superiore, quale che sia il rischio, patiscono una rapida messa al bando. In questo senso la scarsa produzione letteraria essendo egli un geniale illustratore- di Aubrey Beardsley gli ha probabilmente evitato guai peggiori, ma per capire come egli amasse la sua Venere gioiosa dea di una corte follemente innamorata- basta leggere ci che ne dice il biografo Haldane MacFall: Venere e Tannhuser una stupidaggine fantastica senza coerenza, senza senso, priva di arte e di significato: mera stupidit elaborata, che dietro di s nasconde il vuoto; bevanda sbrodolosa, poltiglia di ricercatezze (...) Un satirico non guarda con cupidigia il male, ma lo fustiga. Beardsley ci si crogiola dentro (...) la favola priva di logica, di coerenza, di unit; e procede mettendo insieme frasette e paroline relative a stati danimo, generalmente osceni come i desideri di certi tubercolotici, la vita dei quali brucia con il calore del loro sangue febbricitante19. Per fortuna senza Aubrey Beardsley non leggeremmo Haldane MacFall. La fioritura letteraria a cavallo tra 800 e 900, non ha eguali in periodi pi recenti: resa meno angosciante la minaccia della sessualit femminile, reso involontariamente- pi ridicolo dai suoi stessi sostenitori il culto della mascolinit. Ma restano innumerevoli le occasioni in cui una frase, una situzione nel romanzo pi impensabile ripropongono lattrazione e il timore del potere della donna: Amaranta Ursula torn coi primi angeli di dicembre, spinta da brezze di veliero, portandosi dietro il marito tenuto al collo con un cordoncino di seta. (...) Non era comprensibile che una donna con quello spirito fosse tornata in un villaggio morto, depresso dalla polvere e dal caldo, e meno ancora con un marito che aveva denaro d'avanzo per vivere bene in qualsiasi parte del mondo, e che l'amava tanto da essersi adattato a farsi portare in giro da lei col laccio di seta. La venticinquenne Amaranta Ursula, protagonista degli ultimi capitoli di Cent'anni di solitudine di Gabriel Garca Mrquez, lega il marito quarantenne Gastn in un patto d'amore sfrenato che ne comprende la sottomissione20. Niente di nuovo sotto il sole.

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Heinrich Mann, Professor Unrat oder Das Ende eines Tyrannen, ed. it. Il professor Unrat (L'Angelo azzurro), Mondadori 1991 18 Bram Dijkstra, Evil Sisters, 1966 tr. it. Perfide sorelle, Garzanti Editore 1997 19 citato in postfazione di Venere e Tannhuser, ed. ES cit. 20 Gabriel Garca Mrquez, Cien aos de soledad, 1967, ed. it. Cent'anni di solitudine, Mondadori 1982, pagg. 342 e seg. dell'edizione Oscar narrativa 1986

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