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SATA (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti)

Aflatossine nel latte e negli alimenti : Si conferma il rischio di Aflatossina B1 nel mais e di Aflatossina M1 nel latte ma abbiamo le armi per gestirla
Continua il monitoraggio da parte del SATA della qualit del latte e degli alimenti, particolarmente in relazione con il livello di inquinamento, rispettivamente, di Aflatossine M1 e di Aflatossine B1, che ci ha fatto registrare nellultimo mese linnalzamento del rischio di inquinamento da Aflatossina M1 nel latte. Il principale responsabile risulta essere il mais da granella o farina ma non solo, in quanto, in alcuni casi, anche i semi oleosi, ed in particolare il cotone, e i mangimi stessi possono risultare positivi allinquinamento da Aflatossina B1. Il primo innalzamento stato rilevato a fine agosto- primi di settembre. Il momento di transizione dalla vecchia alla nuova campagna maidicola sempre a rischio in quanto il mercato propone materiale residuo dellannata precedente (fondi di magazzino) o materiale precoce della nuova campagna. Entrambi hanno sempre un rischio molto elevato di inquinamento tale da, in qualche caso, far sforare il latte rispetto ai limiti di legge. Purtroppo, questanno la stagione maidicola si conferma a rischio in quanto la zona di coltivazione di mais soggetta a stress idrico, tipicamente larea di Rovigo e del nord est veneto, e, parzialmente, la provincia di Mantova, si rivelata pi ampia degli scorsi anni giungendo fino a superare il P e ad insinuarsi verso il piacentino. La zona, poi , a nord di Milano, della Brianza e di parte delle provincie di Lecco, Como e Varese, risultano a rischio aumentato laddove i terreni non sono irrigui. Anche le zone maidicole irrigue sono state interessate in parte dallandamento siccitoso stagionale che ne ha aumentato il rischio di inquinamento, sebbene con valori molto pi attenuati. Il valore di inquinamento del latte, com noto , non deve superare i 50 ng/kg (ppt) o gli 0,05 g/Kg (ppb) per quanto riguarda le M1 nel latte, pena la non commercializzazione del prodotto. E sufficiente ingerire 4 kg di mais a 10 g/Kg (ppb) di Afla B1 (materiale commercializzabile fino al limite di 20 ppb!!!) per arrivare a superare la soglia dei 50 ng/kg di Afla M1 nel latte. Attualmente il continuo monitoraggio, effettuato su campioni di latte lombardi analizzati presso il Laboratorio Agroalimentare dellARAL, ci ha segnalato un quadro preoccupante con ben il 25% dei campioni di latte risultati fuori limite. La Tab 1 mostra come, pur suddividendo il periodo di monitoraggio per settimana, landamento rimanga pi o meno costante, anzi siano in diminuzione i campioni di latte con Aflatossine M1 <5 ppt ovvero quelli non inquinati neanche parzialmente. In parte, tuttavia questo il risultato del fatto che non si tratta di campioni prelevati casualmente tra tutti i conferimenti ma campioni sospetti o segnalati come problematici, anche campionati ed analizzati pi di una volta. Quindi la realt dellintero settore molto pi positiva, sebbene necessiti di grande attenzione e di un continuo monitoraggio probabilmente per lintera annata. Qualche buona notizia, invece, arriva dalle analisi di ricerca dellAflatossina B1 negli alimenti. La Tab 2 riporta i risultati analitici su diversi alimenti confermando che non solo i fieni ma anche i silo mais non risultano ad oggi inquinati. I pastoni di mais (sia integrali che di granella) presentano qualche rischio ma non elevato.

I mangimi, invece, richiedono attenzione ed analisi continua in quanto, proprio perch contengono mais, possono risultare in qualche misura inquinati. Tab1. Aflatossina M1 nel latte dal 24/8 al 23/9 2012 Lab Agroalimentare - ARAL
Aflatossina M1
range espresso in ng/kg (ppt)

settim ana numero % numero latte % numero % 24/08-09/09 10/09-16/09 17/09-23/09

<5 43 27,39% 66 17,79% 37 8,87% 146 15,45%

5-30 55 35,03% 141 38,01% 190 45,56% 386 40,85%

30-50 16 10,19% 70 18,87% 82 19,66% 168 17,78%

> 50 ( 51-6636) 43 27,39% 94 25,34% 108 25,90% 245 25,93%

Totale 157 100,00% 371 100,00% 417 100,00% 945 100,00%

totale

Tab 2. Aflatossina B1 nei diversi alimenti dal 24/8 al 23/9 2012 Lab Agroalimentare - ARAL
Aflatossina B1
range espresso in g/Kg (ppb)

<5 cotone fieno m angim e pastone silom ais numero % numero % numero % numero % 28 90,32% 5 100,00% 33 91,67% 16 88,89% 17 100,00% 22 100,00% 123 93,89%

5-20 3 9,68% 0,00% 2 5,56% 2 11,11% 0,00% 0,00% 7 5,34%

> 20 0,00% 0,00% 1 2,78% 0,00% 0,00% 0,00% 1 0,76%

Totale 31 100,00% 5 100,00% 36 100,00% 18 100,00% 17 100,00% 22 100,00% 131 100,00%

numero % altro numero % numero totale % totale

E, infine, la Tab 3 riporta i risultati di inquinamento da Aflatossine B1 su mais suddiviso nelle diverse settimane dal 24/8/12. Come si pu facilmente rilevare, il problema delle Aflatossine M1 nel latte resta principalmente riconducibile a questo alimento che tuttavia, in accordo con le nostre previsioni, di settimana in settimana aumenta la percentuale di campioni puliti cio inferiori alle 5 ppb diminuendo di conseguenza la percentuale di campioni che si posizionano tra 5 e 20 ppb. Ci significa che i nuovi mais immessi sul mercato, tipicamente quelli delle zone irrigue e quindi meno stressate dallandamento stagionale hanno qualit decisamente migliore di quelli arrivati ai primi di settembre, proprio come avevamo previsto. Purtroppo rimane a quota 13% la percentuale di campioni di mais che superano le 20 ppb e quindi NON commercializzabili, di cui non conosciamo esattamente la provenienza ma che non si pu escludere che in qualche caso vengano anche dalle

campagne padane irrigue. Da qui consegue la necessit di analizzare le derrate acquistate ma anche auto prodotte con un monitoraggio continuo Tab. 3 ; Inquinamento da Aflatossina B1 nel mais
Aflatossina B1
range espresso in g/Kg (ppb)

settimana numero % numero m ais % numero % totale 24/08-09/09 10/09-16/09 17/09-23/09

<5 30 57,69% 74 56,49% 188 75,20% 292 67,44%

5-20 15 28,85% 36 27,48% 31 12,40% 82 18,94%

> 20 ( 20,43-416) 7 13,46% 21 16,03% 31 12,40% 59 13,63%

Totale 52 100,00% 131 100,00% 250 100,00% 433 100,00%

Relativamente al latte, quindi , ci aspettiamo un miglioramento della situazione attuale, man mano che i nuovi mais vengono immessi in razione e man mano che vengono presi i provvedimenti di correzione della dieta. Il problema riconducibile allandamento stagionale. Una presenza abbastanza diffusa di piralide, landamento climatico con forte siccit estiva, soprattutto durante la fase di riempimento della pannocchia, seguito dalle forti piogge della prima settimana di settembre hanno creato stress alla pianta e possono aver fatto in modo che il fungo responsabile della produzione della micotossina (Aspergillus spp.), abbia trovato condizioni ideali per produrla gi in campo. Siamo quindi in una fase di rischio ed necessario che tutti prendano le dovute misure per minimizzare il possibile inquinamento. Il monitoraggio sia del latte che del mais e degli altri alimenti continuer presso il laboratorio dellARAL per rilevare tempestivamente i casi problematici e segnalare allallevatore di intervenire sulla razione eliminando la fonte dellinquinamento (in 72 ore la vacca espelle nel latte tutta la micotossina assunta con la razione e trasformata in M1). Il problema di filiera, dal campo, allessiccatoio, al silos di stoccaggio al trasporto stesso fino allutilizzatore ultimo e riguarda non solo le partite di mais di autoproduzione ma anche quelle presenti sul mercato. I mangimifici sono tenuti a severi controlli in entrata delle derrate acquistate e dei mangimi in uscita, e gli essiccatoi stessi debbono osservare regole di controllo qualitativo del prodotto. Le ASL sono allertate e stanno eseguendo controlli presso essiccatoi, mangimifici, primi acquirenti e allevatori. I consigli che diamo agli allevatori sono: 1) In caso di acquisto del mais sul mercato: a. Controllare sempre la qualit della merce in entrata e la sua corrispondenza con lordine e richiedere le garanzie di rispetto dei limiti di legge b. Controllare il cartellino che accompagna lalimento (in caso di mangimi composti) e chiederne trasparenza relativamente agli ingredienti c. Prelevare un campione in contraddittorio alla consegna d. Controllo analitico saltuario concordato con il fornitore per presenza di Aflatossine

2) In fase di raccolta, essiccazione e stoccaggio del mais di autoproduzione: a. evitare velocit di avanzamento della mietitrebbia troppo elevate, aumentare i flussi di aria della mietitrebbia, adottare crivelli pi aperti, diminuire i giochi di coclee ed elevatori al fine di ottenere un prodotto il pi pulito possibile con leliminazione delle rotture o parti a pi basso peso specifico. b. Ridurre al massimo lintervallo di tempo tra la raccolta e lessiccazione per evitare unimportante proliferazione secondaria del fungo e lulteriore produzione di micotossina c. Non lasciar seccare il prodotto in campo. Ci non costituisce un risparmio di energia per la fase di essiccazione ma un aumento del rischio di produzione di micotossina da parte del fungo. Lindicazione quella di diminuire i tempi di permanenza in campo dopo lo strato nero, accettando anche un grado pi elevato di umidit alla raccolta. Evitare quindi la post maturazione in campo che le temperature elevate ed i venti caldi favoriscono. Il prodotto questanno non dovrebbe essere raccolto ad umidit inferiore al 22-23%, in modo da, insieme ad un immediata essiccazione, garantire un abbattimento della potenziale carica di tossine. d. Poich esiste una forte correlazione tra livelli di rotture della granella e livelli di infestazioni da funghi e conseguente inquinamento da tossine, sar necessario eliminare dal prodotto le parti piccole e le parti leggere utilizzando getti daria, vagli o metodi combinati densimetrici ad ogni occasione di spostamento del prodotto (essicazione, caricamento nel silos, trasporto e consegna del prodotto finale). 3) Monitoraggio del latte a. Si consiglia di tenere monitorato il valore di Aflatossine M1 nel latte almeno mensilmente e fare la ricerca delle B1 sugli alimenti, partendo dal mais granella non appena il valore di M1 supera i 30 ng/kg (ppt) Eventuali ulteriori sviluppi verranno diffusi al pi presto possibile mediante la rete di comunicazione ed i siti web delle APA e dellARAL.

Ai Signori Soci C.F. Bovini Prot. n.: 2518/A8/P6 SZ/la Oggetto: monitoraggio dellaflatossina M1 nel latte. LORO SEDI

Milano, 05 settembre 2012

Con la presente informiamo i Signori Soci che il servizio di Monitoraggio sulla presenza di Aflatossine M1 nel latte, attraverso lanalisi eseguita sul campione di massa prelevato in occasione del Controllo Funzionale, pu essere esteso a tutti i campioni effettuati nellanno. Le aziende che intendono aderire a questo controllo volontario debbono rendere firmata la scheda allegata. Il costo previsto per il servizio, comprensivo di analisi, prelievo, trasporto, consegna del campione e comunicazione della risposta, di Euro 25,00 per campione; laddebito verr effettuato dalla scrivente. Lanalisi verr eseguita presso il laboratorio Aral di Crema utilizzando la metodica ELISA. Il tempo attualmente previsto tra il prelievo del campione e la comunicazione del risultato dellanalisi di 7 giorni lavorativi. I risultati dellanalisi verranno comunicati esclusivamente al titolare dellazienda, direttamente dallAPA mediante SMS e successivo invio del rapporto di analisi. Restiamo in attesa di eventuale riscontro mentre porgiamo cordiali saluti. Il Direttore (Stefano Zuliani)

Allegato. Cod. APA. Denominazione Azienda .... Comune..

Oggetto: Adesione controllo Aflatossina M1.

F A X 02.58302708

Aderisco al servizio di monitoraggio per laflatossina M1 sul latte di massa prelevato durante i controlli funzionali per il periodo dal 1 ottobre 2012 al 30 settembre 2013, al costo di 25,00 per analisi. Alla scadenza, laccordo sintende tacitamente rinnovato, salvo disdetta da comunicarsi per iscritto entro la scadenza.

Data _________________

Firma __________________________

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