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Di Fabrizio Dalle Piane & Ateeka
Ateeka
Nella pratica del Tantsu, il respiro è l’elemento vitale che ci unisce e
ci porta nella condivisione. Il respiro è il “mezzo” attraverso cui
c’incontriamo. Respirare è un’azione che si trasforma nell’esistere,
un’esistenza fluida e fluttuante. Quando condividiamo il nostro
respiro, la danza delle polarità e la loro unione, cambia tra di noi e
dentro di noi.
Il Tantsu ci concede l’opportunità di riconnetterci con le potenzialità
delle vibrazioni originali del nostro respiro. Le influenze culturali e le
esperienze di vita ci hanno indotto ad adottare modalità rigide di
respiro, che possono limitare una profonda e intima connessione con
le forze vitali insite nel respiro. Una sana respirazione inonda il nostro
intero sistema, non solo con l’ossigeno, ma anche con risorse
energetiche vitali, spesso chiamate prana, Ki, chi, o mana. E’ una
fluttuante energia senza limiti. La naturale potenza del respiro è
accresciuta dall’adattabilità e dalla sensibilità dei tessuti della cassa
toracica, del diaframma, della colonna vertebrale e del bacino. Il
respiro è una risorsa di vita ricca e sacra, che non necessita di
manipolazioni e pratiche per svelare la sua presenza vitale. Il Prana è
sempre presente e inesauribile. Noi, in ogni caso, possiamo trovare
modi semplici per sciogliere le tensioni nei tessuti del corpo,
permettendo al respiro di entrare pienamente e liberamente.
Usiamo, spesso, una buona percentuale di Prana o energia vitale per
mantenere vecchie modalità di difesa e credenze basate sulla paura.
Queste si possono manifestare come rigidità dei tessuti, limitando il
flusso vitale, mentre la vita è un processo fluido. Immagina il grande
ammontare d’energia disponibile se lo investi nella gioia del momento
presente, piuttosto che in convinzioni che ci limitano. Immagina di
sentirti sicuro e fluido nella tua stessa pelle, con tanta energia da
condividere. Immagina di averne sempre abbastanza. La realtà è che
questo livello di salute, vitalità, abbondanza e amore già esiste dentro
di noi. Il contenimento e il respiro condiviso nel Tantsu possono
aiutarci a riconoscere questa naturale presenza.
Il Tantsu è la sorella terrena del Watsu. Entrambi, Tantsu e Watsu,
condividono i principi essenziali di respirare e essere insieme. La
Danza del Respiro in acqua praticata nel Watsu è unica per la sua
abilità di costruire la connessione del cuore tra chi riceve e chi dona.
Nel Watsu, chi dona offre un costante sostegno (neutro) con gli
avambracci sotto occipite e sacro di chi riceve, che permette loro di
percepire l’effetto profondo del respiro che fluisce nei corpi. A causa
della spinta dinamica dell’acqua, quando chi riceve inspira il suo
corpo sale come la marea e quando espira, il corpo esperisce un
dolce ritorno nell’acqua come la marea calante. Questo ritmo naturale
e la galleggiabilità sono reminescenze dell’ambiente acquatico dei
primi nove mesi di vita, nel ventre materno. Essendo il Tantsu
praticato a terra, dobbiamo considerare la forza di gravità. Come
creature viventi con origini acquatiche sulla terra ci siamo abituati a
muoverci nel campo gravitazionale terrestre e a respirare nella sua
delicata atmosfera. In una sessione di Tantsu, quando stiamo
nell’onda del respiro condiviso, ci possiamo liberare dai movimenti e
dai modi di respirare prevedibili, esplorando la nostra posizione nella
gravità e nell’atmosfera in maniera nuova. Possiamo avere la
sensazione di galleggiare, come se fossimo di nuovo in acqua. Le
varie culle del Tantsu con il loro sostegno e contenimento ci
consentono di tornare alla sensazione dell’esistenza prenatale.
Semplicemente respirando insieme (non necessariamente in modo
sincronizzato) in questo stato di connessione si favorisce un
movimento più fluido nei tessuti del corpo, che in cambio amplifica il
proprio campo elettromagnetico. Tutto questo riduce la densità dei
tessuti e aumenta la nostra sensazione di leggerezza. Richiamiamo il
nutriente ambiente da cui siamo nati, ora con la consapevolezza di un
adulto.
Nel Tantsu l’energia di due persone che stanno semplicemente
insieme nel contenimento delle culle e nel respiro ha l’alchemica
potenza di creare quello che i fisici chiamano “un’onda stazionaria”.
Un’onda stazionaria è uno spazio di vuoto vibrante, o quiete
dinamica, ed è uno stato di grande creatività. Si crea quando le
frequenze di due partner si allineano e si bilanciano reciprocamente,
creando un “vuoto” in cui la vita crea se stessa.
Rallentando e stando nell’onda del respiro ci immergiamo in un
oceano ricco di esperienze a cui non sempre possiamo accedere da
soli. Insieme solchiamo l’onda del respiro in una quiete cosmica (e
neutrale). Intrecciando il nostro respiro si crea sicurezza, nuova
intimità, un’intimità dell’essere insieme senza aspettative…del
partecipare insieme al mistero. Il Tantsu non è una terapia, ma i suoi
effetti sono molto curativi. Ogni esperienza di Tantsu e ogni respiro
condiviso diventano una nuova possibilità di apprendimento.
Approfondiamo la nostra comprensione del poter vivere con più
fiducia e del poter espandere l’amore tra noi tutti. Il Tantsu genera
un’atmosfera di intimità tra amici, familiari, partner e società, come
nuovo modo di essere con gli altri.