Sie sind auf Seite 1von 5

Storici greci dOccidente: ricostruzione della Vita e delle Opere attraverso le fonti antiche

Ippi di Reggio (Storico del V secolo a.C.) Ippi di Reggio1 lo storico che per primo analizz e riport i dati storici dell'occidente ellenico. La sua collocazione nel tempo la si pu ricavare da quanto riporta il lessico di Suda2 (o di Suida), che lo inquadra in piena attivit di storiografo durante le guerre persiane (V secolo a.C.). , , , , , a b: c , #, #, #. .d ( o , , Iota, 591) Of Rhegium, a historian, lived at the time of the Persian Wars, and was the first to write about events in Sicily; Myes later produced an abridged version. [He wrote] Foundation of Italy; History of Sicily, 5 books, Chronologies [likewise] in 5 books; History of Argos in 3. This man was the first to write parodies and choliambics and other [such] things. (Translated by D.Whitehead, Suda On Line: Byzantine Lexicography) Ippi di Reggio, storico vissuto al tempo delle Guerre persiane, per primo scrisse una Storia degli eventi della Sicilia, della quale Myes ne produsse una epitome. Egli scrisse Fondazione dellItalia, Storia della Sicilia in cinque libri, Cronologie in cinque libri e Storia dellArgolide in tre libri. Egli per primo scrisse parodie, coliambi e altre opere in prosa e in versi. (Traduzione di M.M.Cammarata).
Note
a

Personaggio non identificato. Versione ridotta, compendio a scopo didattico (dal greco , composto dalla particella ep, "sopra", e dal sostantivo tom, taglio). c , , , () Edificazione, fondazione, [o, lontano da casa o dalla patria, colono]. (Vovolario GrecoItaliano, Ambrosoli-Schenkl, Casa editrice libraria, Lugano, 1916). d Si tratta di un errore basato sulla somiglianza fra il nome di Ippi e quello del poeta Ipponatte.
b

Ma oltre ai suoi lavori dedicati alla Sicilia e il trattato Colonizzazione dell'Italia (da intendersi Italia greca, cio la Calabria oltre la Sicilia) o Fondazioni di citt gli vengono attribuiti anche dei racconti in prosa e dei versi poetici. Dei 5 libri che formavano la Storia della Sicilia ci sono rimasti solo una decina di frammenti.3 Viene citato alcune volte Ateneo4, per integrare i suoi discorsi sulla alimentazione:
1

Reggio una colonia fondata dai Calcidesi dellEubea intorno allVIII secolo a.C. (D.Musti, Storia Greca, Linee di sviluppo dallet micenea allet romana, pag. 181,185). A proposito si veda Tucidide, Guerra del Peloponneso, VI, XLIV, , Finch giunsero [i Calcidesi dellEubea] in vista di Reggio, acroterio dItalia. Unaltra fonte antica Diodoro Siculo che nella Bibliotheca historica riporta il responso dellOracolo di Delfi che guid la fondazione di Reggio, Laddove l'Apsias [Attuale fiumara Calopinace], il pi sacro dei fiumi, si getta nel mare, laddove, mentre sbarchi una femmina si unisce ad un maschio, l fonda una citt; il dio ti concede la terra ausone. A proposito dellorigine del nome, probabile che Rhegion derivi dal verbo greco "" (reghnmi), che significa rompere, spezzare, in ricordo della scissione geologica della Sicilia dalla Calabria. Altri autori invece sostengono una derivazione dalla radice indoeuropea protoitalica *reg, con il significato di "capo, re", in riferimento al promontorio che dominava il panorama dalla penisola e che anticamente costituiva il porto naturale.
2

La Suda o Suida (greco: o ), denominazione di un lessico enciclopedico bizantino, compilato su fonti antiche intorno al 1000 d.C. Si era pensato che S. fosse il nome dellautore, ma probabilmente il titolo dellopera, verosimilmente tratto dal latino con il significato di <<roccaforte>> (del sapere). Si tratta del pi vasto lessico greco che ci sia pervenuto, una sorta di enciclopedia generale articolata in circa 30.000 voci, ordinate alfabeticamente e attinenti a tutte le discipline (geografia, storia, letteratura, filosofia, scienze, grammatica, usi e costumi e cos via). Lopera [] una fonte importantissima per la conoscenza dellantica storia letteraria greca, e ci conserva preziose notizie su opere andate perdute o conservate solo parzialmente. []. (Luniversale: La grande enciclopedia tematica, in collaborazione con le Garzantine, Antichit classica, XVIII, Mam-Z, Milano, 2005).
3

I frammenti dellopera di Ippi di Reggio sono stati raccolti da F.Jacoby, FGrHist 554.

Ateneo di Naucrati, vissuto intorno alla fine del II secolo d.C., scrisse Deipnosophistai o Sapienti a bachetto, in quindici libri (in origine trenta). Egli descrive un banchetto offerto dal ricco letterato romano Larensis, a cui partecipano ventinove uomini di cultura che conversano amabilmente, facendo sfoggio della loro cultura antiquaria e letteraria. Il risultato unenciclopedia erudita e anomala. Dal testo, pervenutoci quasi integralmente, stato possibile enucleare informazioni sul mondo antico e su molti autori che, altrimenti, sarebbero rimasti sconosciuti. (I modelli della letteratura simposiale erano il Simposio di Platone e le Questioni conviviali di Plutarco). (Dario del Corno, La letteratura greca Storia e testi, volume IV, pag 594)

, , , . (Ateneo, Deipnosofisti, I,31b) Ippi di Reggio racconta che il vino denominatogroviglioa era conosciuto come Biblian, e che Pollis di Argo, che era diventato tiranno di Siracusa, per primo lo import dall'Italia per i Siracusani. (Traduzione di M.M.Cammarata)
Note
a

Denominazione di un vino prodotto da una vigna aggrovigliata, stretta, serrata.

Il passo dei Deipnosofisti di Ateneo ci permette di esprimere un giudizio qualitativo e uno quantitativo. Comprendiamo sia quanto lopera di Ippi di Reggio fosse ampia e ricca di particolari, sia quanto egli avesse riportato in termini di quantit di dati, non limitandosi soltanto alla cronologia e alla descrizione generale degli eventi della Sicilia ma riferendo anche aspetti marginali della cultura siceliota.5 Tuttavia, il suo nome assente dalla lista degli storici pi antichi redatta da Dionigi di Alicarnasso e di lui non vi menzione in Diodoro, Strabone o Pausania, che ben conoscevano la tradizione storiografica occidentale. Sulla base di questa osservazione alcuni critici moderni hanno dubitato della reale storicit dellautore.6

Antioco di Siracusa (Storico siceliota del V secolo a.C.) Storico dellItalia e della Sicilia7, nato nell'isola da discendenti dorici, scrisse in dialetto ionico. E' del V secolo a.C. (apparteneva alla generazione successiva ad Erodoto ed era contemporaneo d Tucidide) e lo possiamo ricavare direttamente dalla sua prima opera Storia della Sicilia (Sikelik), in nove libri, che inizia con notizie sul mitico re dei Sicani Cocalo8, ed aggiornata all'anno 424 a.C., anno del risolutivo congresso delle citt siceliote alla fine di un periodo di rivolte contro gli invadenti colonizzatori di varie stirpi Greche. Il congresso si tenne a Gela: Ermocrate, politico, generale e stratego durante la spedizione siciliana di Atene a Siracusa9, vi partecip e riusc a stipulare un accordo di pace che di fatto allontanava gli ateniesi dallisola e favoriva legemonia di Siracusa. Tucidide riporta il discorso pronunciato da Ermocrate (la fonte sicuramente lopera di Antioco). , , , , , . , . , , , , , , , , . , , .
5

A proposito F.Carubia scrive E' troppo poco quanto il tempo ci ha consegnato dell'opera storiografica pur vasta del reggino; dal frammento di Ateneo notiamo quanto puntigliosa, ricca di particolari deve essere stata la Storia della Sicilia preparata da Ippi, se ha avuto il modo di inserirvi anche una annotazione di tipo alimentare. Argo era la pi potente citt dell'Argolide, la regione che vantava potenti citt a noi note per essere state tra le fondatrici delle colonie sicule: Corinto e Mgara Nisea. Le scarse qualit dal punto di vista agricolo e climatico della regione, in prevalenza montuosa, devono aver fatto molto apprezzare il nuovo suolo trovato dopo l'approdo nelle coste siciliane. Il riferimento alla citt di Argo - che tradizionalmente viene considerata la pi antica tra le citt elleniche - deve essere integrato dalla considerazione che a quel tempo (V secolo) la citt era sede di una famosa scuola di scultori che usavano il bronzo per opere che ebbero vasta diffusione per la Magna Grecia e, quindi, anche in Sicilia. (Autori classici greci in Sicilia, Edizione Boemi, 1996, o Edizione Elettronica www.liberliber.it/mediateca/libri/c/carubia/autori_classici_greci_in_sicilia/html/index/.htm#Indice).
6

Introduzione alla storiografia greca, a cura di M.Bettalli, 7, 1.4, pag.133 Si veda D.Musti, Storia Greca, Linee di sviluppo dallet micenea allet romana, pag 573, 574.

Cocalo ( in greco antico) era il nome di un re sicano. Le fonti antiche sono: Diodoro Siculo, Libro IV, 79, PseudoApollodoro, Epitome I, 14-15, Pindaro, Nemea 4, Igino, Fabulae 44, Ovidio, Metamorfosi VIII,261.
9

Si veda D.Musti, Storia Greca, Linee di sviluppo dallet micenea allet romana, pag. 412, 426

[] (Tucidide, o, IV, 64) E io che, come ho gi detto all'inizio, parlo in nome della citt pi potente, e che mi sento pi pronto ad assalire che a difendermi, prevedendone gli effetti, giudico pi proficua una politica riflessiva, aperta anche a qualche concessione. Irrigidirsi contro il nemico una follia, cui segue un danno anche pi grave. Non vibro a una frenesia dissennata di vittoria, che mi inculchi la convinzione di poter egualmente disciplinare il mio personale volere e il corso della fortuna, su cui non vale il mio freno. Quando s'impone una rinuncia, mi fletto e l'accolgo. Ebbene proclamo che secondo giustizia il mio contegno deve essere modello per tutti, che dobbiamo adattarci a qualche sacrificio tra noi per non favorirne il nemico. Non vergogna per uomini che abitano la stessa patria scendere a qualche concessione reciproca, Dori a Dori, Calcidesi a quelli dello stesso ceppo e, in complesso, tra genti vicine che abitano il medesimo suolo, lambito dal mare e distinto da un unico nome di popolo: Sicelioti. Combatteremo, io credo, e ricorreremo alla pace quando sar opportuno, ma sempre tra noi, appellandoci a trattati che noi soli riguardino. Stringiamoci compatti sempre a far barriera, se siamo ragionevoli, contro genti straniere che si avanzino con propositi aggressivi. Poich sappiamo che una perdita inflitta ai singoli ogni volta un pericolo per il fronte comune. Cos non sentiremo pi l'urgenza d'invitare dall'estero alleati e intermediari di pace. Con questa politica, oltre a non privare la Sicilia, nelle circostanze attuali, di due fruttuosi risultati, la liberazione dalla minaccia ateniese, e dalla lotta interna, potremo in seguito godere quest'isola in assoluta autonomia, tra noi, senza il terrore costante di un agguato straniero." Ermocrate, con un discorso sostanzialmente cos concepito convinse i Sicelioti a stilare una convenzione, relativa unicamente a se stessi, che contemplava la cessazione delle ostilit e assicurava a ciascuno il godimento dei propri possessi. (Traduzione pubblicata dagli autori di www.miti3000.it) Antioco scrisse anche Sull'Italia10 (Per Italas), dove vengono descritte le popolazioni stanziatesi nella parte italiana della Magna Grecia ed in Sicilia. Dionigi di Alicarnasso ne conserv lincipit, una dichiarazione programmatica che chiarisce alcuni aspetti della metodologia storiografica adottata da Antioco di Siracusa (Ricerca di attendibilit delle fonti, chiarezza nella narrazione degli eventi). . (Dionigi di Alicarnasso, , libro I) Antioco figlio di Senofane scrisse queste cose sullItalia, le pi attendibili e certe ricavabili dagli antichi racconti. (Traduzione a cura di M.Bettalli, Introduzione alla storiografia greca) I frammenti superstiti si riferiscono alla storia dellItalia prima dellarrivo dei Greci e soprattutto alla fondazione di colonie in Sicilia e Magna Greci.11 Le sue opere furono studiate e utilizzate da Tucidide per le proprie opere storiche ( opinione comune che Tucidide si sia servito dellopera di Antioco nella cosiddettaArcheologia siciliana, i capitoli II-V del libro VI, in cui lo storico ateniese si sofferma sulla storia pi antica dellisola e fornisce le date di fondazione delle principali citt greche), ed in seguito da Dionigi d'Alicarnasso fino ad arrivare a Diodoro, Pausania e Strabone. 9

Filisto di Siracusa (Storico siceliota del V-IV secolo a.C.) Filisto13 oltre che storico fu uomo d'affari e facoltoso commerciante, forse di nobile famiglia siracusana. Nato nel 430 a.C. circa, in politica appoggi l'azione di Dionisio il vecchio (432-367), del quale pare fosse parente (le fonti sono due voci del lessico di Suda); ma dovette accettare un esilio inflittogli dal tiranno nel 386 a.C. Fu una occasione propizia questa, che diede stimoli antitirannici allo storico che, durante le sue peregrinazioni (soggiorn ad Adria), dovette essere allievo di Eveno (lessico di Suda), poeta elegiaco ricordato da Platone (Fedro). , , . . . :
10

Sul rapporto fra le due opere M.Bettalli scrive: Non c accordo nella critica pi recente circa il rapporto fra i Sikelik e un Per Italas [] Secondo Pearson si tratterrebbe di ununica narrazione storica relativa allItalia meridionale e alla Sicilia; di diverso parere Meister, che pensa invece a due opere distinte. (Introduzione alla storiografia greca, 7, 1.4, pag.133)
11

I frammenti dellopera di Antioco di Siracusa sono stati raccolti da F.Jacoby, FGrHist 555. Vedi nota 6. Vedi nota 7.

12

13

: , , : . ( o , , Phi, 361) Or Philistos, Syracusan, historian. He was a relative of Dionysios the tyrant of Sicily and he died in the seabattle against the Carthaginians. A pupil of Euenos the elegiac poet. He wrote a History of Sicily; it is an account of their memorable achievements against the Greeks; also a Genealogy, Concerning Phoenicia, etc.; [and] Concerning the Island of Sicily. (Translated by D.Whitehead, Suda On Line: Byzantine Lexicography) Filisco o Filisto, storico siracusano. Fu parente di Dioniso, tiranno di Sicilia, e mor nella battaglia navale contro i Cartaginesi. Fu allievo del poeta elegiaco Eveno. Scrisse una Storia della Sicilia, che un resoconto dei fatti memorabili contro i Greci, una Genealogia, Sulla Fenicia, Sullisola di Sicilia e altre opere. (Traduzione di M.M.Cammarata) , a, . : . , #, #, b, #2#, #, : . . ( o , , Phi, 365) From Naukratis or Syracuse, son of Archonides. He was a pupil of Euenos the elegiac poet; [and he was the man] who wrote the first history in accordance with the art of rhetoric. He compiled [himself] an Art of Rhetoric, a History of Egypt in 12 books, a History of Sicily in 11 books, Reply to the Threeheaded Book about Naukratis, About Dionysios the Tyrant in six books, About Egyptian Theology in 3 books, Public Speeches, etc. [Also] About Syria and Libya. (Translated by D.Whitehead, Suda On Line: Byzantine Lexicography) Filisto, originario di Naucrati o di Siracusa, figlio di Arconide, fu allievo del poeta elegiaco Eveno; egli fu lautore che scrisse per primo unopera storica secondo larte retorica. Scrisse Arte retorica, Storia dellEgitto in dodici libri, Storia della Sicilia in undici libri, Risposta al terzo libro su Naucrati, Storia del tiranno Dioniso in sei libri, Sulla teologia egiziana in tre libri, Discorsi pubblici, e altre opere. Scrisse anche Sulla Siria e Sulla Libia. (Traduzione di M.M.Cammarata)
Note
a

La voce fonde materiale sul storico Philistos di Siracusa (cfr. gi phi 361), con un successivo storico omonimo greco-egiziano omonimo (FGrH 615). b Il terzo libro pi noto quello scritto come un attacco contro Sparta, Atene e Tebe da Anassimene di Lampsaco, imitatore di Teopompo (si veda Pausania 6.18.5). Il testo in esame deve essere analogo ma diverso.

L'incarico che ricopr sotto Dionigi il vecchio (Dionisio I) fu quello di governatore dell'acropoli di Siracusa; incarico che riebbe al suo rientro, alla morte del tiranno che lasci a Siracusa colonie come Ancona e la Corsica. A rivolerlo in patria fu il figlio del tiranno, Dionigi il giovane, nel 367 a.C. Ma due anni dopo, per l'incarico avuto - comandante di flotta - durante la guerra con Dione, Filisto per (La fonte La vita di Dione di Plutarco). La Storia della Sicilia14 (Sikelik) iniziava con il mitico regno di Kokalos per giungere al 363/362 a.C.; i primi 7 libri arrivavano a narrare la conquista di Akragas da parte dei Cartaginesi nel 406/405; i 4 successivi erano dedicati alle vicende legate a Dioniso I fino al 367/366; gli ultimi 2 trattavano del regno di Dioniso II fino al 363/362. Del totale di tredici libri disponiamo oggi solo di pochi frammenti15, persino costituiti da spezzoni di frasi, in dialetto attico lodato dai commentari della Suida per lo stile ossequioso delle norme retoriche. Ed ebbe nuova fama con l'opera di recupero di Dionigi di Alicarnasso (che, tuttavia, lo defin un imitatore di Tucidide), di Diodoro Siculo (che ha salvato alcuni frammenti), e di Quintiliano e di Cicerone16 (che ne apprezzarono lo stile conciso e la lucidit della narrazione). L'opera di Filisto, apertamente a favore dei regimi tirannici, fu ammirata per il suo valore, ma osteggiata dagli storici favorevoli a forme di governo diverse, come Timeo, ed apprezzata ed emulata dagli storici a Filisto posteriori, come quelli che lavorarono alla corte di Timoleonte ed Agatocle. A corte, riferisce Ateneo (20, a) amava divertirsi agli spettacoli ideati da artisti girovaghi.
14 15

Introduzione alla storiografia greca, a cura di M.Bettalli, 7, 1.4, pag.133-134 I frammenti dellopera di Filisto di Siracusa sono stati raccolti da F.Jacoby, FGrHist 556. 16 Cicerone lo defin pusillus Thucydides (T 17a).

, , . "C'erano famosi giocolieri anche alla corte di Alessandro, da Scimno di Taranto e da Filisto di Siracusa e Eracleito di Mitilene.". (Ateneo, Deipnosofisti, I, 20a)

Das könnte Ihnen auch gefallen