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Il crollo del Tg1 di Minzolini e la fuga del pubblico da Ferrara mettono in crisi Rai1.

Con lammiraglia tutta la Rai che va a piccoy(7HC0D7*KSTKKQ(


www.ilfattoquotidiano.it

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Venerd 23 settembre 2011 Anno 3 n 226


Redazione: via Valadier n 42 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 fax +39 06 32818.230

1,20 Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

IL GOVERNO DI NERONE
Il Financial Times: Mentre Roma brucia, Berlusconi si trastulla. Per tutta la stampa internazionale un pericolo per lItalia e lEuropa. Infatti, mentre le Borse continuano a precipitare, lui salva anche Milanese dal carcere per soli 6 voti. Persino Tremonti si defila, insultato da tutto il Pdl. Di Pietro: Come per Craxi nel 93
dEsposito, Feltri, Marra, Palombi, Telese e Zanca pag. 2 - 5 z

Giustizia alla Milanese


di Marco Travaglio

Briganti
di Antonio Padellaro

dc

ogli il diritto, e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?. Mentre a Berlino, nellaula del Bundestag, Benedetto XVI citava SantAgostino, a Roma nellaula della Camera la maggioranza negava larresto del deputato Milanese. Lex consigliere del ministro Tremonti accusato dai pm di Napoli di associazione per delinquere, corruzione (riceveva cospicue somme di denaro e altre utilit in cambio di nomine in societ controllate dal Tesoro) e rivelazione di segreto dufficio. Se lAgostino ricordato dal Papa fosse stato presente ieri a Montecitorio, avrebbe avuto ampio materiale per aggiornare la sua frase. Primo. Il diritto si pu togliere, come fanno i tiranni, ma si pu anche manipolare, comprare e vendere come se fosse merce scadente. In Italia questa pratica avviene attraverso uno scambio fruttuoso tra il boss e i suoi bravi: io ti faccio eleggere e tu voti senza fiatare tutto ci che ordino (dare moneta, vedere cammello, direbbe lesperta Arcuri). Secondo. La casta dei politici protegge se stessa. E quindi per nessuna ragione al mondo si autorizza larresto di deputati e senatori (lonorevole Papa spedito a Poggioreale resta un fenomeno inspiegabile). Altrimenti di questo passo pu toccare a chiunque di noi, ha ben sintetizzato lesperto pdl Paniz, secondo il quale Ruby era davvero la nipote di Mubarak. E che dunque di cammelli se ne intende. Terzo. Il voto di ieri rassicura Milanese, il quale rassicura Tremonti, che rassicura Berlusconi. Un triangolo perfetto in cui tutto si tiene come nei rituali di certe societ segrete meridionali di cui non faremo il nome. Quarto. Mentre il primo ministro Nerone si trastulla e sistema servi e cortigiani, Roma brucia (Financial Times). LItalia sullorlo della bancarotta, i cittadini temono il peggio, lo Stato ostaggio di una banda che pensa soltanto alla propria salvezza. SantAgostino li chiamerebbe briganti.

Zimbello internazionale Per il britannico The Independent, Berlusconi un Nerone che si trastulla suonando a modo suo lo spartito del Bunga Bunga o il downgrading blues di Standard & Poors. La battuta gioca sullespressione idiomatica to fiddle while Rome burns, perdere tempo mentre succede una calamit

MINACCE ALLE RAGAZZE DI B. ESCORT, ATTENTA A COSA DICI


Lultimo avvertimento per Francesca Garasi, amica di Tarantini e ospite del premier: Fierro pag. 7 z un sms anonimo
Me ne sono fatte otto, di pi proprio non potevo fare, ha spiegato Berlusconi alla Bce (www.spinoza.it)

CATTIVERIE

Barbara Montereale (FOTO ANSA)

Patrizia DAddario (FOTO ANSA)

Udi A. Padoa-Schioppa
HO SOGNATO LA BONINO PREMIER
fatto un sogno. S tanotte hoinpresidente della Ho visto il Repubblica tv: annunciava al Paese che la crisi di governo appena aperta in Parlamento gli imponeva di fare fronte allemergenza nazionale con una scelta irrituale. pag. 18 z

Tutti gli architetti del Principe


allinterno pag. I - VIIIz

bbene s, ci arrendiamo. Ha ragione il Cavalier Patonza: la giustizia italiana politicizzata. Sentite il colonnello Salvatore Paglino, della Guardia di Finanza, che a Bari indagava su Tarantini per droga, prostituzione e corruzione assieme al pm Giuseppe Scelsi: Il 26 giugno 2009 il dottor Laudati (appena insediato come procuratore capo, ndr) indisse una riunione... Disse che le indagini avevano creato preoccupazione nelle istituzioni; la sua presenza in loco era stata voluta dal ministro di Giustizia Alfano, al quale aveva garantito una soluzione...; e la situazione era arrivata a un punto di gravit tale da poter produrre effetti negativi sul governo, nonch sulla Gdf. Paglino verr fatto addirittura arrestare da Laudati. Ed ecco il racconto del pm Scelsi, subito estromesso dalle indagini: Laudati disse che era molto amico del ministro della Giustizia (Alfano, ndr) che gli aveva concesso lonore del tu e, grazie a questo, aveva garantito per me, impedendo lavvio di unispezione; e che era stato mandato a Bari per conto del ministro. Da allora le indagini si inabissano per due anni e vengono chiuse solo pochi giorni fa, quando la Procura di Napoli scopre che anche Tarantini sa delle presunte frenate di Laudati. Questi nega tutto, ma singolare che sia Paglino (in una relazione di servizio), sia Scelsi (al Csm), sia Tarantini (intercettato) laccusino di avere sterilizzato linchiesta che preoccupava B. Quanti Laudati ci sono negli uffici giudiziari italiani? Parecchi, a giudicare dalle troppe indagini sui potenti che si inabissano o finiscono in archivio. Poi, a politicizzare la giustizia, c il Parlamento, pieno di imputati, avvocati e qualche magistrato. Scelsi racconta che lex collega Maritati, deputato dalemiano, gli chiese notizie riservate sul coinvolgimento di amici di DAlema nellinchiesta. Un po quel che faceva lex pm Papa sullaltra sponda. Intanto gli onorevoli avvocati si occupano di salvare dalla galera gli onorevoli clienti o compari. E cos il Parlamento s trasformato in un grado di giudizio aggiuntivo, spesso definitivo. Ieri Marco Milanese, accusato di vendere posti e appalti pubblici in cambio di soldi, gioielli, orologi di gran pregio, auto di lusso, s salvato dal carcere grazie al voto di 312 colleghi (compreso il suo), mentre i suoi coindagati sono finiti regolarmente dentro. Era gi accaduto a tutti i deputati e senatori (escluso Papa), di destra e di sinistra, raggiunti nellultimo quindicennio da mandati di cattura per reati gravissimi. La legge consente alle Camere di negare il via libera allarresto di loro membri solo in caso di fumus persecutionis, non certo in base a considerazioni politiche o a valutazioni delle prove difformi da quelle date dal giudice. Ma il Parlamento se ne infischia: bypassa a pie pari il fumus persecutionis (in effetti mai visto) e salva i compari di casta, anzi di cosca, per solidariet di partito o di governo. Bossi, che aveva autorizzato larresto di Papa, lha negato per Milanese per tenere in piedi il governo. Lon. avv. Paniz ha avvertito eventuali dissenzienti: Se arrestano Milanese, domani potrebbe toccare a ciascuno di noi. La stima della gente per i politici bassina, ma anche la loro autostima non scherza. Come diceva Woody Allen, la loro moralit una tacca sotto quella degli stupratori di bambini. Infine, a politicizzare la giustizia, ci sono le leggi di tolleranza zero per i poveracci e di tolleranza mille per lorsignori. La Procura di Roma ha appena chiesto il rinvio a giudizio del giovane etiope El Israel, reo di aver spezzato due rametti di un cespuglio cogliendo dei fiori nel parco per la fidanzata e di aver cos danneggiato un oleandro posto a ridosso di una aiuola decorativa, con laggravante di aver commesso il fatto su bene esposto alla pubblica fede. Il mascalzone rischia da 6 mesi a 3 anni di galera. Se Berlusconi, invece di continuare a corrompere, abusare e frodare, si decide a strappare qualche ramo di oleandro in unaiuola, ce lo leviamo dalle palle.

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Il popolo viola in piazza grida vergogna


Onorevoli privilegi Accuse al leader Idv: graziato Belcastro

IL GOVERNO DI NERONE
dei Viola. I manifestanti hanno ascoltato tramite una radio appoggiata a un megafono la votazione in aula, e durante la quale hanno alzato al cielo, tenendo in mano delle monetine da cinque centesimi: Abbiamo portato questi soldi perch se Milanese fosse stato arrestato gli avremmo comprato delle arance, ora ci toccher fare una colletta con questi centesimi per comprare al deputato una serie di carte costituzionali.

l coro Ver-go-gna-ver-go-gna si alzato da piazza Montecitorio al momento della notizia del no del Parlamento allarresto del deputato Pdl Marco Milanese. A protestare ieri davanti alla Camera cerano diverse decine di persone chiamate dal Popolo Viola: Noi cittadini avevamo annunciato che ci saremmo mobilitati perennemente contro lauto protezione della Casta, ha detto Gianfranco Mascia

ei un deputato? Oltre che fare, adesso puoi anche dire ci che vuoi. In un fitto bosco di regole studiate per proteggere gli onorevoli eloqui, ce n una che pu rendere le parole insindacabili. A pagare, al massimo, sar qualcunaltro, per esempio il giornalista che le ha riportate.

successo ieri alla Camera, dopo il voto sullarresto a Marco Milanese. A beneficiare dello speciale privilegio il sottosegretario allAmbiente Elio Belcastro del gruppo dei Responsabili che aveva accusato il leader dellIdv, Antonio Di Pietro, di non aver superato lesame in magistratura e di essere stato ripescato gra-

zie allaiuto del presidente della Commissione esaminatrice. La maggioranza ha votato a favore del Sottosegretario mentre Fli e Udc si sono astenute. Per effetto di questo voto Belcastro non potr essere chiamato a giudizio da Di Pietro. In sostanza, se hai la maggioranza in Parlamento puoi avere la verit in tasca: i deputati non hanno fatto altro che decidere chi tra Di Pietro e Belcastro avesse ragione. Naturalmente senza scendere nel merito giuridico della questione.
(Caterina Perniconi)

LESERCITO DELLA SALVEZZA


Milanese, no allarresto per 6 voti: il Caimano sbianca ma regge Bossi: Per quanto? Andiamo avanti un giorno alla volta
di Paola Zanca

mici, Barbato, Borghesi, Bossa, Briguglio. Il presidente della Camera Gianfranco Fini scandisce i nomi con una lentezza surreale. Cambursano, Cimadoro, Giorgio Conte, Damiano, Di Giuseppe. Silvio Berlusconi si sfrega le mani. Di Pietro, Donadi, Duilio, Evangelisti, Fadda, Favia, Ferranti. L'appello va avanti fino a Zazzera: sono i 50 deputati che hanno chiesto che sull'arresto di Marco Milanese si votasse a scrutinio segreto. Sono i nomi di chi ha sfidato la tenuta della maggioranza. Fini li scandisce, Berlusconi li fulmina con lo sguardo. Pdl e Lega sono legati da un filo troppo debole per non aver paura dei traditori pronti a nascondersi dietro lo schermo dell'anonimato. Ma nemmeno Berlusconi si aspettava che fossero cos tanti: quando appare il risultato 312 contro l'arresto, 305 a favore (pi Enrico Letta, che ha sbagliato pulsante) guarda il ministro La Russa, incredulo: Solo sette voti?. Lui

non pu far altro che chinare il capo: S. Sulla carta i voti sono 7 e, sempre sulla carta, sarebbero travasati dalla maggioranza allopposizione, visto che i parlamentari di Pd, Italia dei Valori e Terzo Polo presenti erano 299.
PER i franchi tiratori della maggioranza potrebbero essere anche di pi, compensati da altrettanti deputati dellopposizione che potrebbero aver votato contro larresto. Misteri del voto segreto. Chi lo ha tenuto docchio nei

La maggioranza sopravvive con 7 franchi tiratori Di Pietro: Come con Craxi nel 1993

giorni scorsi sostiene che dietro la richiesta sottoscritta dai 50 elencati da Fini, non ci sia la firma, ma lo zampino s, di Roberto Maroni, ministro dell'Interno. Mancano cinque minuti a mezzogiorno quando entra in Aula. Nel tragitto per raggiungere il suo posto (quello tra i banchi della Lega, non quelli del governo) guarda verso il lato sinistro dell'emiciclo, quello dell'opposizione. Scambia una battuta a distanza, non chiaro con chi. Ma sorride e allarga le braccia. Questa volta non ha potuto osare: con Alfonso Papa sfid i pidiellini con il suo s convinto all'arresto, con il dito indice ostentato, per rendere palese anche il voto segreto che in quel caso era stato chiesto dalla maggioranza. Stavolta invece no: al Pdl serviva il controllo delle truppe (e non averlo gli costato 19 voti di meno rispetto ai no all'arresto di Papa), mentre i leghisti pi inclini a non difendere la Casta (i maroniani appunto) non potevano rischiare la figuraccia: Non era sicuro che i suoi lo seguissero spiega una

camicia verde fedelissima del Senatur Perch qui c'era di mezzo anche il legame con Calderoli e di conseguenza con Tremonti. Gi, il ministro dell'Economia che fino a pochi mesi fa non muoveva passo senza Milanese, nel momento del bisogno invece non c'. Mentre i leghisti si preoccupano di non indebolirlo, lui in volo per Washington, diretto al vertice del Fondo Monetario Internazionale. Nel Pdl dalla Santanch a Crosetto lo massacrano e perfino Berlusconi si trincera dietro un no comment. NEMMENO Bossi dice nulla, impegnato com a lanciare il prossimo anatema: andrete avanti fino al 2013? Questo lo vedremo giorno per giorno. Tradotto da alcuni dei suoi, per, il discorso si annacqua. La spina non si stacca finch non ci sono le condizioni: adesso abbiamo un capro espiatorio, possiamo dare la colpa a Berlusconi. Ma senza di lui non potremmo comunque fare niente, perch ora come ora non c una lira. Finirebbe nella maniera pi

Chi tiene chi Berlusconi e Bossi ieri alla Camera (F


tragica: i nostri elettori ci direbbero che siamo peggio di Berlusconi. Se (per ora) della Lega pu evitare di preoccuparsi, il premier ieri ha dovuto fare i conti anche con i suoi. Quando alle 12 e 07, a votazioni appena aperte, il Pdl Francesco Paolo Sisto si alza in piedi e come un capo ultr alza il pollice verso l'alto, la curva non lo segue. S vero, volevo rendere palese il mio voto, e dare il segnale agli altri. Ma lo hanno alzato al massimo in 10. stata dura - ammette - ma limportante come andata a finire. Secondo Antonio Di Pie-

OTO

LAPRESSE)

tro andata a finire come nel 1993 quando il Parlamento non diede lautorizzazione a procedere contro Craxi: qui dentro tutti hanno battuto le mani, fuori ci fu la rivolta sociale. Milanese pu ricominciare a parlare senza far

IL PERSONAGGIO La giornata del deputato Pdl e lo sfogo per lassenza in aula di Tremonti

Giulio? Mi sono sacrificato e lui oggi mi ha tradito


di Fabrizio dEsposito

12 e tabelloni S ono leMarco11 e ilesito dellaluminosi comunicano votazione. Mario Milanese, che ha appena spinto il tasto verde per salvare se stesso e il governo di B., viene inghiottito da un bosco umano di abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle, buffetti sulla testa o sulle guance. Pi che una festa, una processione senza applauso finale. Sullesultanza repressa della maggioranza pesano sette franchi tiratori. Parecchi deputati del Pdl salgono come formiche impazzite verso la penultima fila del quarto blocco dellaula di Montecitorio, da destra verso il centro, lo stesso dove stanno i finiani del Fli. li che seduto Milanese. Il suo compagno di banco e confidente si chiama Maurizio Del Tenno, lombardo del Pdl. Dietro, c un altro amico del finanziere diventato tre-

montiano, lex ministro Andrea Ronchi. Il primo a congratularsi Luca Barbareschi, seguono in ordine sparso la Carlucci, il previtiano Donato Bruno, Melania Rizzoli, Pionati, Aracu, la Santelli, la Aprea. Quando arriva Marcello de Angelis, direttore del Secolo dItalia, sintuisce che qualcosa non va, nonostante la vittoria. Con le mani, de Angelis indica il numero sette. Milanese chiede: Chi mi ha tradito?. Poi esce fuori a fumare una sigaretta, nel piano ammezzato che circonda lemiciclo, e consegna parole dure ad altri due colleghi di partito: Tremonti non cera, mi ha deluso, non doveva mancare. Mi sono sacrificato per lui. Sono nauseato. Qualche minuto pi tardi sintrattiene a parlare con il premier. Lo sfogo dellex consigliere del ministro dellEconomia circola subito nella pancia del Pdl. Daniela Santan-

ch, in primissima fila tra i falchi, cavalca subito londa: Tremonti stato umanamente vergognoso. Stesso tono per Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa: Lassenza del ministro un forte indicatore di quanto vale luomo. Si esprime anche lex ministro Antonio Martino, tessera

Lex braccio destro del ministro vota e si autoassolve Casa insieme? Mi pagava in contanti

numero due di Forza Italia: Da Tremonti un gesto inelegante. Lo stesso premier, infastidito e scuro in volto, elude una domanda dei giornalisti in merito. La correzione di rotta arriva nel pomeriggio. Dal ministero dellEconomia si precisa che Tremonti in viaggio per New York, per la riunione del Fondo monetario internazionale. Un impegno gi previsto e comunicato laltra sera a Palazzo Chigi. Pi rilassato, ore dopo, Milanese smentisce il suo sfogo a caldo davanti alle telecamere di Porta a porta su Raiuno, dove racconta la sua versione dei fatti sulle accuse per la P4 e la casa condivisa con Tremonti: Mi pagava in contanti laffitto perch ritirava lo stipendio in contanti. Nello studio di Vespa si conclude per lui una giornata campale: Non mi permetto di criticare lassenza di Tremonti. Ci diamo ancora del lei e non

abbiamo alcun rapporto strano e opaco. Durante il voto ho pensato solo alla mia famiglia, a mia figlia e alla mia compagna che continueranno a soffrire perch c ancora il processo. Una giornata campale e completamente diversa da quella del 3 agosto scorso, nel pieno dello scontro fra Tremonti e il resto della maggioranza sulla prima versione della manovra. Il 3 agosto la solitudine delluomo di Tremonti fu palese nellaula di Montecitorio. Il Pdl vot per autorizzare lapertura delle cassette di sicurezza di Milanese, ma disse di no allutilizzo di alcune intercettazioni contro Denis Verdini nellinchiesta sul G8. Due settimane prima, poi, il s allarresto di Alfonso Papa, altro volto noto in quota P4 della banda degli onesti guidata da Angelino Alfano. Il tempo per ha giocato per Milanese, complice, checch ne dica lui, lo-

Laffare P4
Linchiesta ha fatto saltare il sodalizio tra Milanese e Tremonti

Venerd 23 settembre 2011

Spazziamo via i corrotti: in Brasile protesta a Copacabana

na scopa per ogni deputato e senatore: piantata sulla spiaggia di Copacabana. 594 scope appunto per chiedere di spazzare via la politica del malaffare dalle istituzioni. Nei giorni scorsi gli indigandos brasiliani sono scesi in piazza nella metropoli per protestare dopo lo scandalo che ha portato alle dimissioni di ben quattro ministri in tre mesi. Secondo uno studio recente dal 2002 al 2008 la corruzione costata al Brasile 23 miliardi di dollari.
(FOTO MILESTONE)

IL GRANDE BLOB

Paniz, Scilipoti e lo spread Il poker truccato della casta marziana


di Luca Telese

erde, verde, verde!. Il tabellone lampeggia in attesa del voto, tutte le lucine sono accese, si sente un affollarsi di grida isolate: Verde! Verde! Verde!. Sono quelli del Pdl, e vogliono dire: luce verde, Milanese assolto. E poi c lui, lonorevole Marco quello che davanti ai magistrati si era fantasticamente autodefinito cos: Io sono il postino. Voleva dire: il postino del potere, luomo che trasmette messaggi e raccomandazioni dalle caselle della sottopolitica a quelle del paraStato, il postino delle promozioni e dei buoni affari. Guardi Milanese dalla tribuna e lo vedi con le mani spalancate sul banco davanti a s, che tambureggiano nervose. Guardi Milanese e ti pare un pianista o un giocatore di poker. Verde il colore del tavolo da gioco, ma verde anche il colore del fallimento, quello che a Montecitorio arriva come unonda, trascinato dalla quotazione disastrosa dello spread. Il mondo di fuori. Anzi: il mondo vero, visto dalla luna. I cittadini sudditi Che strano paradosso, questo voto. il voto migliore del governo dalla crisi del 14 dicembre, quello che dovrebbe dare un segnale di fiducia e di solidit parlamentare, dire che una maggioranza c. Eppure un voto che non attenua il tormento della maggioranza. un voto che porta a 13 il vantaggio del governo sullopposizione, ma quella cifra deve essere aumentata di altre 7 voti. Sono 7 gli assenti nel Pdl, compreso Tremonti. Gi, Tremonti, il convitato di pietra. lui il protettore di Milanese, lui il beneficiato dellaffitto da 8 mila euro nella casa di via Campo Marzio.

paura. In Aula aveva scelto di non intervenire solo perch il messaggio ai colleghi lo aveva mandato la sera prima: Se vado in galera non ci rester per molto da solo. Lui ha scelto lallusione, lappello strappalacrime, al posto suo, lo ha fatto Maurizio Paniz rievocando quel giorno di luglio quando si vot su Alfonso Papa: Il suo banco qui. A tre metri da me. Vuoto. Lui s, che in galera ci restato solo.

Ma il suo nome, curiosamente, nello stenografico di Montecitorio, domani non apparir. Tutti sanno che questo un voto su di lui, ma nessuno lo cita. E cos c sconcerto, fra gli stessi deputati del Pd, per lincredibile scelta del gruppo. Non parla Pier Luigi Bersani, non parla Massimo DAlema, non parla Dario Franceschini. Luomo che rappresenta il principale partito di opposizione in questo scontro che dovrebbe far tremare il governo lonorevole Ettore Rosato. Persona degnissima, per carit, ma non anche questo un segnale per dire che non si sta mica giocando la partita della vita? Le parole pi dure, in un interstizio di dibattito le sento da unaltra deputata del Pd, Anna Rossomando: In questo voto i cittadini per voi diventano sudditi. Seguo per tutta la mattina, invece, gli arabeschi geometrici che Marco Milanese disegna nel Transatlantico. Sembrano quei disegnini della Settimana Enigmistica, Cosa apparir? C sempre una lingua dei corpi che spiega meglio delle parole la lingua della politica. Milanese, con il metodo del professionista, agguanta con passo imperioso i renitenti, i dubbiosi, i potenti. Agguanta il relatore della Lega Nord, Luca Rodolfo Paolini, alla buvette: Vedi, quello che tu devi dire. Pensi che prima dellestate, il povero Alfonso Papa (che ieri si rallegrava dalla cella) girava come un appestato tra i divanetti, con uno scatafascio di carte sotto il braccio, sudato, come un appestato. Pensi a Papa che in aula citava la moglie (soavemente cornificata) e i figli, con la tipica prosa sottoterrona del piccolo notabile meridionale che si vuole far compatire. E invece Milanese sembra un ufficiale che passa in

rassegna le truppe prima della battaglia, con al fianco la scorta alata ed elegante di Melania Rizzoli, una delle deputate pi carismatiche del Pdl, una che a met del suo gruppo parlamentare prescrive persino il colore dei calzini. Ecco, in questo Parlamento al verde, che diventa un tavolo da gioco, Milanese non sembra il maldestro avvocato di se stesso che fu Papa, ma piuttosto il croupier che distribuisce le fiches. E mentre la pallina gira nella roulette verde, verde, verde! che grande spettacolo di teatranti, in questaula. Che talento drammaturgico lonorevole Maurizio Paniz: "Il 20 luglio abbiamo votato l'arresto di Alfonso Papa, il suo banco qui a tre metri da me, vuoto!!!. Il Pdl si spella le mani, Paniz, d il meglio di s: Dopo 63 giorni possiamo chiederci se quella magistratura inquirente, che ancora reclama un'altra vittima, ha fatto buon uso della nostra grave decisione!. Ma dove sono finiti gli 8 mila euro pagati per la casa di via Campo Marzio? Chi parla delle nomine e delle promo-

zioni? Perch nessuno cita le vanziniane vacanze di Natale a New York, nella stanza da 8 mila euro a notte? Non ci tira gi nessuno Denis Verdini mi arpiona nel cortile con il suo sorriso ferrato da duro di Marsiglia, contestandomi un pezzo di due giorni fa: Hai scritto che sono un ex macellaio ed una bischerata! Io ho lavorato in una ditta che commercia carni, ma un sono un beccaio, capito!? . Il sorriso si chiude: Potete sbracciarvi quanto volete, qui Silvio ha vinto unaltra volta. Qui non si passa. Il governo un lo tira gi nessuno capito? . E forse ha ragione lui, a Montecitorio, sul pianeta Marte, mentre i titoli di Stato italiani sulla terra vanno al tracollo, conta il sorriso radioso con cui Domenico Scilipoti irrompe eccitato nella buvette: Che dite? Che dite?. Guido Crosetto, il sottosegretario extralarge mostra il suo miglior sorriso piemontese e sogna come se fosse anche lui marziano, ma nel senso di Flaiano: Sapete che cosa acca-

drebbe se il congegno che garantisce il voto segreto si rompesse e ci facesse vedere la vera immagine di questa votazione? Uscirebbe la fotografia di un Parlamento a macchia di leopardo. Ecco, la recita si compie, e anche Silvio Berlusconi si adatta al teatrino: Arrabbiato io? Io non sono mai arrabbiato. Anzi sono sereno, sono sempre sereno perch non ho mai fatto niente di male in vita mia. Anzi, quando posso faccio il bene degli altri!. E sar pure vero. Ma siccome anche su Marte arrivano notizie dal mondo reale, quando esce dallaula la sua mascella pare pietrificata, e il suo sorriso di cipria pare colpito da paresi. Gli chiedi cosa pensa del voto, e lo sguardo che ti regala, quando si gira, pare quello della Medusa. La faccia di pietra di Berlusconi e il passo marziale di Milanese, che si alza dal tavolo da gioco di Montecitorio, come un pokerista con le tasche piene, si incontrano nella stanza dei ministri, sul lato dellaula. Verde, verde, verde. Oggi Montecitorio ha il colore del bluff.

LOPPOSIZIONE

CAVIGLIE ROTTE E SOSPETTI SU LETTA IL FINALE GI SCRITTO DEL PD


di Wanda Marra

Dario Franceschini, esce dalZ oppicaper andaresullarresto dimentre Milanese. lAula a prendere un caff allinizio del giorno del voto Marco Faccia pallida e tirata, una sola gamba perfettamente funzionante (visto che laltra ha una caviglia rotta), il capogruppo del Pd ha laria scarica di chi aspetta una sconfitta annunciata. Zoppica - per usare un eufemismo - lopposizione, mentre in unAula raggelata scorrono dichiarazioni di voto che nessuno ascolta davvero, gli occhi puntati a guardare i movimenti vicini allex consigliere di Tremonti, o a cercare di capire quanti franchi tiratori ci saranno a capovolgere un verdetto gi scritto. La pi accorata la dichiarazione di Federico Palomba (Idv): Votiamo larresto per affermare la dignit istituzionale e costituzionale di questo Parlamento. sofferto lintervento di Pierluigi Mantini, che annuncia il s allarresto non scontato dellUdc, nella coscienza di tutto il peso del voto. LAula si riempie lentamente. I banchi dellopposizione sono praticamente al completo. A un certo punto arriva anche Marianna Madia (Pd), incintissima. Per il Pd parla Ettore Rosato, componente del Copasir. Di certo non un leader del partito. Abbiamo voluto premiare chi lavora sempre, magari senza visibilit, spiegano nei Democratici. Per un voto pieno di significati politici, scelta singolare. Che sa di disimpegno. O di disillusione. Subito prima della votazione Roberto Giachetti (Pd), schizza in piedi dal suo banco, controlla che ci siano tutti. Poi chiama Massimo Donadi, capogruppo Idv e lo invita a fare la stessa operazione. Si vota: con 312 voti contro 305 la Camera dice no allarresto. Il

rigine dei rapporti con Tremonti (quali segreti?) e i crediti di amicizia accumulati con molti deputati del Pdl (lex finanziere sempre stato il paziente ambasciatore in Parlamento dellinavvicinabile ministro). Ieri mattina, a Montecitorio, arrivato alle nove, in anticipo di unora sullinizio del dibattito. Fini gli ha stretto la mano mentre lui cercava i deputati di Forza del Sud, gli scissionisti siciliani di Miccich, storico avversario di Milanese. I due si sono parlati in nome della ragion di Stato e del timore di un giudizio di Dio su Berlusconi. Problema risolto. A parte quei sette franchi tiratori, una sbavatura che macchia una liberazione attesa da mesi. Seduto in alto, Milanese ha la visuale di unaula che, quasi per intero, gli volge le spalle. Ma nel segreto dello scrutinio elettronico la met dellemiciclo si girata verso di lui, sorridendo.

ALMODVAR e le pulsioni omo di Mr B. erlusconi un omofobo dalle belle Bnodonne.cheancora: Questaossessionato non essere si vanta in continuazione di fi cchio E frenetica lotta contro il
trascorrere del tempo e lideale modello di bellezza maschile agognato da Berlusconi si avvicina ad ambiti professionali che ben conosco e dove, per ragioni tra le pi varie, lomosessualit abbonda. Ballerini, disegnatori, costumisti. So di cosa parlo e con questo, chiuderei largomento. Firmato Pedro Almodvar. Cos il regista spagnolo in unintervista a lEspresso da oggi in edicola prende spunto dal suo ultimo film La pelle che abito per ritrarre anche il rapporto del nostro premier con il tempo e il corpo, nel loro intrecciarsi inevitabile. Unestetica inesistente in Spagna, dove i ritocchi di zigomi non sono ancora popolari, e che invece accompagna lItalia del berlusconismo. Per Almodvar il presidente del Consiglio non facile da classificare, dato che le notizie che lo riguardano di norma abbracciano pi il sesso che la politica. Le domande scomode per il regista le farebbe volentieri agli italiani: Chiederei qualche lume sullo sconcerto e sullo scandalo che il nome del premier provoca in tutta Europa.

clima da gelido diventa isterico: Io ho votato regolarmente, ma nel tabulato della votazione non appare il mio voto. Presidente, che successo? interviene il piddino Enrico Letta - i 305 voti vanno, in realt, considerati come 306. Poi, corre in Transatlantico per spiegarlo ai giornalisti. Nel Pd anche stavolta c chi non ci crede. Che Letta in realt non abbia voluto far sapere a chi di dovere il suo no allarresto? Complice anche una partecipazione telefonica a Mattino 5: Oggi una giornata difficile, ma non unordalia. Il governo non cade sulla giustizia, ma sull'economia. Parole che a qualche componente di un partito in perenne difficolt sembrano indizi evidenti. Per non parlare della scena che si consuma poco dopo in Aula: il Terzo Polo in blocco si astiene su un voto che riconosce linsindacabilit delle parole di Elio Belcastro che ha espresso pesanti dubbi sulla nomina a magistrato di Di Pietro. Lui furibondo, si sente tradito, si definisce stuprato dalle accuse. Se la maggioranza in stallo, i numeri continua ad averli, lopposizione, frustrata, e non esattamente unita, assiste impotente al fallimento di ogni tentativo di mandare sotto lesecutivo. Nonostante il fatto che i voti contro la maggioranza siano pi dei 302 dellultima fiducia e pi dei 299 presenti dellopposizione. Nonostante lo spread che continua a salire (anche ieri). Nonostante le inchieste. Nonostante le trattative politiche (non sfuggito a nessuno il pressing di Pier Luigi Bersani su Maroni del giorno prima). La maggioranza si salvata in calcio dangolo, commenta Beppe Fioroni. Ma laggettivo pi calzante sembra proprio quello di Bersani, che mentre rilancia una manifestazione per il 5 novembre, parla di giornata amara.

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Venerd 23 settembre 2011

Sotto processo a Palermo, al governo nella Capitale

IL GOVERNO DI NERONE
attivit integrativa di indagine. Agli atti del processo potrebbero aggiungersi le dichiarazioni del nuovo pentito Stefano Lo Verso che descrive Romano come un personaggio vicino alla famiglia mafiosa di Villabate. La mozione di sfiducia a Romano il Pd lha presentata a Montecitorio il 15 luglio scorso, una settimana dopo che il gip Giuliano Castiglia ne aveva chiesto limputazione coatta per l reato di concorso in associazione mafiosa. Il 23 marzo 2011, Francesco Saverio Romano stato nominato ministro dellAgricoltura. La promozione a ministro fu seguita da una durissima nota del Quirinale in cui si faceva notare come il nuovo componente di governo dovesse rispondere di gravi imputazioni.

i terr il 25 ottobre davanti al Gup di Palermo Fernando Sestito, ludienza preliminare che dovr decidere leventuale rinvio a giudizio del ministro dellagricoltura Saverio Romano, imputato di concorso in associazione mafiosa. Fino alludienza la Procura, a cui il Gip ha ordinato la formulazione dellimputazione, potr depositare eventuale

SAVERIO ROMANO SI PREPARA


Mercoled la sfiducia al ministro Ieri ha attaccato chi lo indaga per mafia
di Marco

ha rilasciato nuove dichiarazioni). Tutto il resto cronaca. Ludienza per decidere sul rinvio a giudizio fissata a met ottobre e comunque, giuste le intenzioni del buon Saverio, seguir dibattito. Solo che c quella faccenduola del fatto che lui ministro (le critiche di Napolitano alla mia nomina, dice, sono la cosa che mi ha amareggiato di pi) e della relativa mozione di sfiducia: La mia vicenda giudiziaria non deve incidere e non incider sulle scelte che dovr fare (applausi, ndr). CIO? Il voto su Milanese ci ha rafforzato: non ho paura e non mi dimetto. Non bastasse, il nostro s beccato pure il sostegno del Cavaliere: Ho stima e fiducia in Saverio Romano, sta facendo un buon lavoro. La nota serale del premier, peraltro, ha fatto piangere pi di qualcuno nel Pdl: larea scajoliana, infatti, puntava alla ricca poltrona dellAgricoltura e quella vicina a Gianni Alemanno in guerra con lex Udc. Questioni di ministero, in cui Romano sta togliendo potere a tutti gli uomini a suo tempo piazzati dal sindaco di Roma (vedrete che se ne va a casa presto, aveva promesso questultimo ai suoi durante una recente riunione). Romano non si muove, insomma, il problema semmai resta la debolezza della politica, mentre quello di Palermo, si sa, il traffico.

Palombi

a mia una denuncia, voglio aprire un dibattito nel Paese. Il ministro dellAgricoltura Saverio Romano saugura nientemeno questo presentando al pubblico il suo libro-intervista (con Barbara Romano, non parente, per I libri del Borghese) La mafia addosso. Sar forse anche il motivo per cui, allinizio del suo intervento, ieri nel romano Palazzo Ferrajoli, il nostro volato talmente alto che ha avuto bisogno di un po di tempo per tornare gi: alle sue faccende personali, allinchiesta per concorso esterno in mafia che lo coinvolge, alla mozione di sfiducia su di lui che la Camera voter mercoled prossimo.

finisce per condizionare il potere politico e ridurre gli spazi di democrazia. Curioso che anche la sua rottura con lUdc e il successivo spostamento allombra di Silvio Berlusconi (con relativa nomina ministeriale), nel libro venga presentata sotto questa chiave: il partito di Casini intende ora rappresentare la Confindustria e la grande finanza, dice Romano, mica la piccola borghesia e gli artigiani come faceva la Dc. Sar, ma la faccenda della mafia addosso? B, anche i magistrati come la grande finanza sono un potere non previsto dalla Costituzione che agisce senza controllo, ovviamente col consenso interessato dei media e sotto legida dellaltro grande spauracchio del nostro, il politicamente corretto. lui, il P.C., a far s che

Berlusconi gli conferma stima e fiducia, lui se la prende con la magistratura politicizzata
ormai lespressione di un magistrato abbia un valore etico maggiore rispetto a quella di qualsiasi altro cittadino ed stato sempre lui ad esporre i responsabili alla gogna mediatica, allostracismo, allaggressione. Tutto lui. La domanda : forse il politicamente corretto ha anestetizzato le

Saverio Romano, Maria Giovanna Maglie e Barbara Romano (FOTO LAPRESSE)

coscienze?. Diciamo di s, ma per fare che? Si vuole sostituire la democrazia aritmetica con una democrazia etica. E QUI, come si vede, siamo tornati a casa, in un mondo di concetti riconoscibili almeno dalla polemica sui professionisti dellantimafia in poi. Nel merito la tesi che Saverio Romano affida al libro la seguente: non ho mai avuto nessun contatto cosciente con Cosa Nostra. Mai. E allora perch questinchiesta? la giustizia ad orologeria scattata quando sono passato col Cavaliere: Uninchiesta morta da sette anni, con due richie-

ste di archiviazione dei pm, resuscitata proprio a fine 2010 e finita con unimputazione coatta del gip. Eppure, dice lui, lordinanza del giudice solo deduttiva, non c una prova. Ma allora vuoi vedere che la magistratura politicizzata? Proprio cos: quel gip, Giuliano Castiglia, era iscritto ai Verdi, oggi di Magistratura democratica e s spinto persino a criticare le leggi del centrodestra in alcuni forum. E adesso vedrete, vaticinava il ministro, che spunteranno nuovi pentiti. Ci ha preso: tempo di andare in stampa e ne sono arrivati due (in realt uno vecchio, ma

SINIZIA dallassioma: La politica debole, il resto non che una conseguenza. E se la politica si ritira, filosofeggia il nostro, si rafforza lefficacia cogente di altri poteri non previsti dalla Costituzione. Quali? Tre: la finanza, leditoria e lordine giudiziario. Se lultimo quello che pi lo fa dannare, per, sicuramente il primo quello che maggiormente lo appassiona: e via con la crisi economica, con la mobilit dei capitali che si contrappone alle barriere per uomini e merci, a una potenza senza limiti n controllo che

Il premier fa preoccupare anche il Papa


RATZINGER A BERLINO: IL SUCCESSO NON D IL DIRITTO DI DISTRUGGERE LA GIUSTIZIA
di Marco Politi Berlino

A llafine, dallempireosupapale calata la folgore Berlusconi. In volo per la Germania Benedetto XVI assesta un colpo che al premier giunge del tutto inaspettato. Inviando come dabitudine un tele-

gramma al presidente Napolitano, il Papa evoca improvvisamente la situazione di discredito in cui precipitato il Paese e formula lauspicio di un sempre pi intenso rinnovamento etico per il bene della diletta Italia. La mossa rappresenta una mazzata alla posizione trabal-

lante del premier dopo che anche la Confindustria si nettamente smarcata. E la votazione su Milanese ha rivelato lemergere di franchi tiratori. Il disperato non strumentalizzate del ciellino Lupi un volenteroso autogoal.
DOPO MESI e mesi di silenzio vaticano la sortita di Benedetto XVI riflette lesasperazione cui si arrivati nel palazzo apostolico di fronte alla valanga di melma, che sale dalle conversazioni del premier con il suo fornitore di carne da letto Tarantini. I particolari sulle croci ridotte a strumento erotico, come relazionano alcune delle ragazze, sono state uno choc anche per i pi testardi difensori di Berlusconi nellentourage papale. Quando Benedetto XVI atterrato a Berlino, il portavoce Lombardi si presentato alla stampa internazionale, rincarando soavemente la dose. piuttosto chiaro che nella situazione in Italia c una lunga

MILANESE CHI?

RADIO PADANIA PARLA DI MOURINHO

i Libera ormai c rimasta solo la scritta nellintestazione. Su Radio Padania ieri, dopo il voto salva Milanese, si parlato persino di Ranieri e Mourinho pur di non lasciare i microfoni aperti ai militanti. Vietato dissentire dalle frequenze dellemittente diretta dal consigliere di Milano Matteo Salvini e non ne uscita per niente bene la trasmissione Che aria tira iniziata con 20 minuti di ritardo, proseguita tra problemi tecnici e tanta (pi del solito) musica. Poi gli interventi dei direttori de Il Giorno e Italia Oggi ma sempre meno telefonate da casa. Alle 17.18 (unora dopo linizio previsto) solo Danilo da Cassano riesce a sfondare il muro del silenzio e chiede: Non che il servilismo nel Pdl si trasferito anche nella Lega dopo il voto di oggi a Milanese?. Il conduttore non gradisce e lo saluta bruscamente. Due ore dopo e sulle note di Hotel California si parla di immigrati e Lampedusa.

Tramontato il canale radiofonico i militanti leghisti non si arrendono e cercano altri modi per riferire la loro incazzatura. Milanese salvo, Maroni guaisce e scodinzola rimbalza su Twitter. E anche oggi la Lega, ha scritto una bellissima pagina di qualunquismo, servilismo, opportunismo politico. Non pi tardi di domenica urlavano Roma ladrona, secessione, e oggi si sono comportati peggio dei famigerati democristiani registra Facebook. La base non fa sconti al Senatr, ai suoi del cerchio magico e neppure agli (ex) dissidenti maroniani. Gianluca Manzo: Vergogna. Lega Ladrona come Roma. Alessandro Bolzoni: Milanese salvo, elettorato no. E mentre le agenzie battono oggi la Lega morta! Mi vergogno di quello che state facendo con il mio voto trovato su di un forum non ufficiale dei Giovani Padani nella pagina (ufficiale) Facebook della Lega Nord di Sassuolo Tina riassume: La Lega truffa i suoi elettori. Aveva promesso di mandare via i ladroni da Roma e invece li salva. A buon Elisabetta Reguitti intenditor...

serie di problemi che hanno a che fare con letica, ha replicato alla domanda di un giornalista americano casualmente di origine italiana. Sono problemi, ha continuato, che riguardano sia i comportamenti personali sia le relazioni sociali che le attivit economiche. Pregato di chiarire il senso del pi intenso rinnovamento etico necessario allItalia, Lombardi ha esplicitato la scelta del pontefice di intervenire. Il Papa ha detto parla spesso della dimensione etica della politica e delleconomia. In questo senso sa che c molto da fare e sente la responsabilit di migliorare la situazione in Italia. Era da gennaio che il Vaticano non prendeva posizione in maniera cos netta, quando sullonda del caso Ruby il Segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone aveva reclamato pi moralit, pi giustizia, pi legalit. Era lepoca in cui il presidente della Cei cardinale Bagnasco

aveva confessato che il Paese assiste con sgomento al moltiplicarsi di notizie su comportamenti contrari al pubblico decoro e stili di vita non compatibili con incarichi di responsabilit. Bagnasco aveva sottolineato un evidente disagio morale. Poi, come altre volte, la gerarchia ecclesiastica aveva smorzato i toni, decidendo di continuare ad appoggiare silenziosamente il Cavaliere. La domanda ora se la frase di Benedetto XVI rimarr estemporanea oppure segnali un autentico cambiamento di linea staccando la spina ad un premier indecente, inefficiente e screditato. LUNED si riunisce il Consiglio permanente della Cei e la relazione del cardinale Bagnasco costituir la prova del nove. Su Avvenire ci sono gi lettori che si lamentano perch la Chiesa sia pi severa con Vasco Rossi che con le porcherie di Berlusconi. Ieri, parlando al Bundestag, Benedetto XVI ha condannato i politici che vedono solo il successo e il profitto materiale. Il successo ha ammonito pu essere anche una seduzione e cos pu aprire la strada alla contraffazione del diritto, alla distruzione della giustizia. Senza diritto, ha continuato citando santAgostino, lo Stato non si distingue da una banda di briganti. Il Papa parlava rivolto come sempre al mondo, ma sono parole su cui c molto da riflettere anche in Italia.

Con un telegramma a Napolitano il Pontefice chiede rinnovamento etico per la diletta Italia

Venerd 23 settembre 2011

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IL GOVERNO DI NERONE

La stampa doltralpe si scatena, siamo lo zimbello dEuropa

Scivolando nel buio


Il titolo dellEconomist sul premier e le vignette della stampa estera

MENTRE ROMA BRUCIA


di Stefano Feltri

entre Roma brucia, Silvio si trastulla. Leditoriale del Financial Times di ieri vale come sintesi della giornata. Da un lato la Camera impegnata a salvare lex braccio destro del ministro dellEconomia, Marco Milanese, dallarresto. Dallaltra i mercati finanziari, con lo spread che sfonda un nuovo record, ormai senza fare quasi pi notizia: 413 punti base. Il nostro debito pubblico a dieci anni rende il 4,13 per cento pi di quello tedesco di pari durata (da notare che i titoli tedeschi pagano solo l1,68 per cento, meno dellinflazione, il debito che soffoca noi per la Germania un affare). E la Borsa, con Piazza Affari che sprofonda di nuovo, sempre pi in basso, -4,52 per cento. Con le banche che, dopo il taglio del giudizio di affidabilit su alcuni dei principali istituti come Intesa Sanpaolo, si inabissano a un livello ormai non pi razionale. Le azioni di Intesa e Unicredit costano meno di un euro luna. Da luglio la capitalizzazione della Borsa si ridotta di 100 miliardi, 15 solo ieri.

In Borsa 15 miliardi in fumo, il governo d i numeri sulle previsioni di crescita. Allestero B. Nerone La dittatura dello spread (e della Merkel)
de dalla credibilit di un governo che sta portando il Paese a slipping into the dark, a sprofondare nel buio, per citare lEconomist di oggi. La conferma si trova, un po a sorpresa, proprio in un documento del governo: la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011. Cio il quadro di previsioni economiche diffuso ieri dal Tesoro per aggiornare i numeri di aprile, quelli su cui sono state basate tutte le manovre successive. Il tono generale della Nota pi o meno questo: s, abbiamo un alto debito, stiamo provando a ridurlo con sacrifici e tasse, che possiamo fare di pi?
di Superbonus

primo giro della spirale del debito. economica Sciiamo aldalla Bceunaltra manovra dal governoLa manovraCos via fino voluta e appena varata ridurr la crescita del Pil e costringer a ancora pi depressiva. allo stremo. I mercati hanno capito anche che questo governo non riesce ad agire sul fronte delle spese e ogni futuro aggiustamento delleconomia graver sempre e soltanto sulla diminuzione del reddito disponibile. Nessun grande investitore si azzarda pi a comprare i titoli di Stato italiani: ieri la Bce intervenuta pi volte per mantenere lo spread fra i Btp a 10 anni e gli omologhi titoli tedeschi poco sopra quota 4 per cento dopo aver toccato il massimo storico al 4,14. Lostinazione del ministro Tremonti a negare che serva un'altra manovra nasconde la convinzione che la politica monetaria della Bce possa cambiare e darci una boccata dossigeno che consenta una piccola ripresa economica. La Bce ora chiede allItalia politiche per la crescita ma, dopo aver approvato i nostri conti in giugno, ci ha costretto a una manovra da 50 miliardi da varare in 48 ore. Sapeva di atterrare sul morbido il presidente Jean-Claude Trichet quando ha mandato la famosa lettera a Berlusconi, sapeva di trovare dallaltro lato qualcuno che non gli avrebbe mai rinfacciato gli errori commessi sino a quel momento e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di mantenere il potere nelle sue mani. La maggior colpa del governo italiano nellultima fase della crisi finanziaria stata quella di non essere un governo, ma una succursale di decisioni prese altrove. Il 21 luglio scorso a Bruxelles, il nostro premier ha sottoscritto laccordo con il quale si scaricava sugli investitori privati il peso dellinadempienza greca non capendo che cos facendo condannava anche lItalia ad anni di difficolt finanziaria. Da quel momento in poi Berlusconi ha di fatto abdicato a governare la nostra economia e il nostro debito. Ma gli acquisti della Bce dei nostri Btp non riusciranno a fermare a lungo la discesa di nostri titoli di Stato verso livelli di insostenibilit. Il Tesoro italiano deve emettere ancora circa 80 miliardi di titoli da qui alla fine dellanno e di compratori non se ne vede neanche lombra, i fondi di investimento e le banche italiane sono stremate. Il sistema finanziario italiano si sta avviando verso il baratro del primo trimestre 2012 quando gli istituti di credito non riusciranno a rinnovare le proprie obbligazioni in scadenza. Come possono gli operatori economici credere ai piani e alle promesse di un governo che ha abdicato alla sua funzione? Berlusconi potr sopravvivere con la sua sua striminzita maggioranza ma di fatto si gi dimesso il 21 luglio quando ha consegnato le chiavi dellItalia e dellEuropa nelle mani della Merkel.
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CERTO, IN EUROPA le cose non vanno molto meglio: la Francia finge disinvoltura, ma comincia a filtrare il panico per le condizioni dei suoi colossi bancari, Bnp Paribas (che in Italia controlla Bnl) e Socit Gnrale che da giorni sprofondano sulle voci di grossi problemi di bilancio. Ma per lItalia c un problema di fiducia specifico, che dipen-

IL MINISTRO Giulio Tremonti ha corretto al ribasso le stime sul Pil: +0,7 per cento nel 2011 e +0,6 nel 2012. Restano pi ottimistiche di quelle del Fondo monetario: +0,6 nel 2011 e + 0,3 nel 2012. Ma Tremonti pu sostenere che arriver comunque vicino al pareggio di bilancio nel 2013, come ha promesso allEuropa: non proprio deficit zero, ma quasi (0,1). Per il resto la Def una dichiarazione di impotenza: per la crescita si fatto tutto quel che si poteva, visto che con la manovra sono state varate importanti misure per innalzare il potenziale di crescita deleconomia, tra cui liberalizzazioni, incentivi per la riduzione delle partecipazioni degli enti locali [...], provvedimenti per la semplificazione amministrativa. Cose sfuggite anche allocchio degli osservatori pi esperti, rimaste solo buoni propositi sulla carta. E che si pu fare, sembra dire Tremonti, per ta-

Zimbello europeo
Una vignetta del tabloid The Sun e il Financial Times

gliare o tassare di pi? Gi cos c ancora la grana della prevista riduzione dei regimi di favore fiscali e assistenziali. Cio un aumento delle tasse che vale 20 miliardi sui 60 della manovra di cui sono ancora oscuri i dettagli, assai poco percepito nel dibattito pubblico perch scatta dal 2013. Altri tagli agli enti locali, ai ministeri o allamministrazione pubblica sono difficilmente praticabili senza soluzioni alla greca (licenziamento di 30 mila statali). Le pensioni non si possono toccare, c il veto della Lega, la patrimoniale tab per Berlusconi. Il governo, dice in sostanza la Nota alla Def,

invoca la clemenza dei mercati. PER IL FONDO Monetario lItalia pu reggere lo spread fino ai 500 punti base. Ne mancano solo 87. Poi o il Paese va in bancarotta o Berlusconi si dimette per provare a rassicurare gli operatori finanziari che si formano unopinione leggendo il Financial Times, lEconomist, lIndependent e tutta la stampa che ormai dipinge il Cavaliere come un Nerone nichilista.

Il premier agonizza, Mediaset crolla


TITOLO AL MINIMO STORICO. IN UN ANNO HA PERSO IL 60 PER CENTO, PIAZZA AFFARI IL 34
di Vittorio Malagutti Milano

L interminabile agonia politica del suo governo gi costata a Silvio Berlusconi pi


di un miliardo di euro. A tanto ammonta la perdita di valore in Borsa delle quote azionarie del premier in Mediaset e Mondadori negli ultimi nove mesi. Cio da quando, il 14 dicembre scorso, il governo riusc a salvarsi in Parlamento grazie ai voti di Scilipoti e compagnia. Da allora intercettazioni a luci rosse, scandali sessuali, processi e manovre finanziarie a vanvera hanno fatto precipitare la gi scarsa credibilit del premier-imprenditore tra gli investitori internazionali. In questi giorni la fiducia, misurata con il termometro del mercato azionario precipitata al minimo storico. Da quando sbarcata in Borsa, nellormai lontano luglio del 1996, la quotazione di Media-

set non era mai caduta cos in basso. Ai bei tempi tra il 2005 e il 2006, quando la bolla finanziaria assicurava grassi profitti a tutti, i titoli viaggiavano tra i 9 e i 10 euro. Ieri invece le azioni del gruppo televisivo hanno chiuso la seduta borsistica con un ribasso del 6,9 per cento a 2,18 euro. Significa che la quota di propriet di Berlusconi, pari al 40 per cento circa del capitale di Mediaset, vale ormai poco meno di un miliardo, per lesattezza 995 milioni. Il giorno del fatidico s di Scilipoti quella medesima quota aveva fatto segnare un prezzo di 2,1 miliardi. Poi c Mondadori che nello stesso arco di tempo si ristretta del 40 per

cento. Un ribasso che si traduce in una perdita (per ora solo teorica) di 140 milioni nei bilanci della holding Fininvest. Brutta storia di sicuro per il Cavaliere, che per, nonostante il crollo delle quotazioni, continua a navigare nelloro e a comandare nelle aziende di famiglia. La musica diversa per i risparmiatori che hanno avuto la sfortunata idea di puntare i loro soldi sulle societ berlusconiane. Negli ultimi 12 mesi il titolo Mediaset ha perso quasi il 60 per cento. In altre parole, 10 mila euro investiti a settembre del 2010 adesso sono diventati poco pi di 4 mila. vero, nel frattempo tutto il mercato azionario si ristretto. E di

I mercati scaricano le aziende del Cavaliere, da dicembre ha perso oltre un miliardo di euro

molto. Nellultimo anno per lindice di Borsa arretrato solo (si fa per dire) del 34 per cento contro il 60 per cento di Mediaset. Il fatto che gli investitori sono sempre pi pessimisti. Temono che la debolezza del governo Berlusconi e la sua eventuale prossima caduta si traducano in un colpo pesante per gli affari del premier. E cos il fattore B adesso diventato un boomerang. Il conflitto dinteressi che in passato aveva garantito il successo delle aziende targate Fininvest ora le condanna a una spirale di ribassi in Borsa. Lo scenario futuro, in effetti, appare tuttaltro che rassicurante. Con il Pdl allopposizione niente pi leggi ad azienda come la famigerata Gasparri, giusto per ricordare il caso pi clamoroso. Ma per fare un altro esempio si pu citare la norma, varata un anno fa, che ha consentito a Mondadori di estinguere una sua vertenza

fiscale pagando solo il 5 per cento di quanto preteso dallErario. Un obolo di soli 8,6 milioni, come denuncia il senatore del Pd, Giuliano Barbolini, contro i 173 milioni pretesi dallAgenzia delle Entrate. Mediaset, in effetti, non se la passa granch bene gi per i fatti suoi. La crisi economica frena gli investimenti pubblicitari, che sono la benzina delle televisioni. E allora ricavi e profitti non corrono pi come una volta. Lultima seme-

strale di Mediaset ha deluso gli analisti e le prospettive per questanno non sono esaltanti. Discorsi simili, per, valgono anche per gli altri grandi gruppi del settore media, come la Rcs Corriere della Sera o LEspresso. E infatti entrambi i titoli hanno perso molto terreno in Borsa. Per loro, per, il ribasso nellarco di un anno compreso tra il 30 per cento (Espresso) e il 41 (Rcs). Mediaset invece crollata del 60 per cento. A fare la differenza il fattore B.

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Venerd 23 settembre 2011

Esposto allOrdine contro Minzolini, i giornalisti di Milano: il Tg1 ci censura

l Comitato di Redazione del Telegiornale Rai della Lombardia ha inviato un esposto allOrdine dei giornalisti del Lazio con la richiesta di apertura di un procedimento disciplinare nei confronti del direttore del Tg1 Augusto Minzolini e di altri due colleghi per aver apportato tagli di

SERVIZIETTO PUBBLICO
natura censoria in un servizio realizzato da una collega della sede Rai di Milano e trasmesso nel telegiornale nazionale. Lo ha reso noto alle agenzie di stampa il Cdr del Tgr di Milano. Nellesposto ha concluso il Comitato di redazione milanese si evidenziano anche altri episodi di tensione tra la redazione di Milano e il Tg1 sul delicato fronte della cronaca giudiziaria. Il Tg1 lunica testata Rai che da tempo non si avvale pi della collaborazione della redazione giudiziaria di Milano in processi come quelli a carico del premier Silvio Berlusconi, collaborazione che tutte le altre testate hanno sempre apprezzato per equilibrio e competenza.

RAI1 SCOMPARE, IL CDA LITIGA PER LE POLTRONE


Rinviate anche le nomine: il centrodestra chiedeva pi posti
di Carlo

Tecce

on fanno male le parole. Nel Cda ne usano in quantit: un aggettivo (negativo) su Augusto Minzolini, un paio di insulti fra i consiglieri, riflessione profonde a impatto zero. E ancora: lotte clandestine nel centrodestra per rivendicare i condirettori di Rai Parlamento, opalescenti funzionari fra la testata televisiva e radiofonica. Poi salta il banco, Antonio Verro (Pdl) raduna la maggioranza, lascia il salone al settimo piano di viale Mazzini e, coincidenze del caso, Marcello Masi d'ufficio il nuovo direttore del Tg2 perch l'interim scaduto e la nomina automatica. Il presidente Garimberti, stavolta, arma il linguaggio: Lazienda paralizzata. Nel palazzo di vetro Rai, il vento esce travolge l'esterno, ma dentro sigillato. La crisi di ascolti, feroce a Rai1, viene risolta con un incontro fra il dg Lorenza Lei, Mauro Mazza (capo di rete) e Augu-

sto Minzolini, il direttorissimo del Tg1 che fatica a raggiungere il 20 per cento di share, giusto dieci punti in meno rispetto al predecessore Gianni Riotta, non certo un Torquemada del giornalismo. Eppure il Cda aveva a disposizione numeri incandescenti: il 9,8 per cento di share di Porta a Porta, il 14 di Qui Radio Londra. Rovinose cadute che si ripetono, che mangiano pubblicit, che spingono la concessionaria Sipra a lamentarsi: Per adesso siamo tran-

quilli, ma se l'azienda continua cos dicono fonti qualificate l'anno prossimo perderemo milioni di euro. Ecco la conseguenza economica di un disastro editoriale: programmi come Annozero e Parla con me, prematuramente scomparsi, garantivano cifre ben oltre le medie del giorno o di prima serata. Nel baratro, per, la Rai si trascina Mediaset. un gioco a perdere, stravagante se consapevole, a favore di La7 e di Sky. Chi studia i flussi televisivi si nutre di po-

Il direttore generale Rai, Lorenza Lei (FOTO LAPRESSE)

che convinzioni, una soltanto tramandata: Una rete e una trasmissione funzionano se il telespettatore ha l'abitudine a guardarle. Pensate a Rai1, l'ammiraglia, il pachiderma, il colosso: insomma, il canale che fa ascolti persino con il monoscopio, quel cerchio colorato e un fischio di sottofondo. Una volta, per sbaglio,

Il servizio pubblico, rispetto al settembre 2010, perde quasi 5 punti in prima serata

MAL DI ASCOLTI
SETTEMBRE 2010 RAI MEDIASET LA7 SETTEMBRE 2011 RAI MEDIASET LA7
Media giorno Media prima serata Differenza 2010 - 2011

36,80% 34,85% 3,50%


Media giorno

39,17% 34,69% 3,89%


Media prima serata

RAI
Media giorno -4,12% Media giorno -3,86% Media 1 serata -4,68% Media 1 serata -3,58% Media 1 serata +1,19%

MEDIASET

32,68% 30,99% 4,05%

34,49% 31,11% 5,08%

LA7
Media giorno +0,55%

proprio Rai1 mand il monoscopio di notte, registr il 4,65% di share superando il Tappeto Volante su Telemontecarlo. Adesso in prima serata dove si concentra il meglio e dove s'infilano pi soldi (costi e ricavi), settembre 2011, Rai1 segna il 17,30 (in questa settimana anche il 10), 4 punti in meno su settembre 2010, ogni punti sul lungo periodo vale 60 milioni di euro. Fatevi due conti, perch il direttore generale Lei preferisce sorvolare: s, certo, discutono, e basta. Seppellita Rai1, manca l'appiglio in Rai2 e Rai3. Non c' pi l'acuto di Vieni via con me, il 30 per di Michele Santoro, il 15 di Serena Dandini. L'andamento lento, conduce al suolo: Rai2 orfana d'informazione in prima serata, la prova Ultima Parola stata un disastro, Gianluigi Paragone con il 7% di share si condanna

a meste apparizioni notturne, intorno a mezzanotte pi o meno. vero che Mediaset saluta il 3,58% di share nella fascia pi ricca, fra le 20:30 e le 22:30, ma perch la Rai fa peggio con il 4,68? Per rovinare un quadro gi deturpato, il direttore generale Lei ha ordinato di smantellare la terza edizione dei telegiornali regionali, dieci minuti che sigillavano buoni ascolti, un piccolo segnale di vita nel mortorio in quelle notti di Gigi Marzullo: e invece, nulla. Soltanto una sofisticata dichiarazione di Giovanna Bianchi Clerici, consigliere Rai con targa Lega Nord, pu misurare la distanza fra chi lavora in Rai e chi amministra: Nego assolutamente, almeno per quanto mi consta, che ci siano motivi esogeni alla base della decisione di non votare il pacchetto di nomine.

SANTORO Nasce la societ con il Fatto


Rai2 non smettono piangere: Michele Santoro A un professionista chedistimo e la sua assenza dalla Raidi numericamente incolmabile. Parola del direttore Rai2, Pasquale DAlessandro. La tv - ha sottolineato DAlessandro - in alcune circostanze deve riflettere su quei prodotti che ne hanno rappresentato la storia. DAlessandro ha confermato che allo studio un programma di informazione che andr il gioved in prima serata, nello spazio lasciato vuoto da Annozero, che fino a dicembre sar occupato dal talent Star Academy. Intanto Michele Santoro sta lavorando per realizzare la nuova trasmissione Comizi damore, il cui titolo sispira a un documentario di Pasolini e che andr in onda a fine ottobre. La formula quella di Rai per una notte e Tutti in piedi: una multipiattaforma che trasmetter il programma in streaming su Internet, su reti televisive a diffusione regionale e canali Sky. In attesa di rendere operativa lassociazione Servizio pubblico (che contribuir a raccogliere fondi necessari alla messa in onda), si costituita ieri a Roma la societ che produrr la trasmissione. Ne fa parte anche il Fatto Quotidiano: Nel rispetto della delibera dell'assemblea degli azionisti del Fatto Quotidiano che si tenuta marted 20 settembre, si legge in una nota, ieri mattina la Societ editoriale Il Fatto ha formalizzato l'aumento di capitale previsto, e con il 17,58 per cento ufficialmente entrata in societ con Michele Santoro per la produzione della sua trasmissione che andr in onda su multipiattaforma fatta di tv areali, web, e canali Sky. Il prossimo importante passo sar rendere operativa l'associazione Servizio Pubblico che raccoglier le quote associative degli spettatori che vorranno sottoscrivere e sostenere l'iniziativa. Il consiglio di amministrazione cos formato: Cinzia Monteverdi, presidente e amministratore delegato; Michele Santoro, Giulia Innocenzi, Sanja Podgajski, Angelica Canevari consiglieri.

DOPPIO FAVORE A RAI E MEDIASET

LO STATO TI REGALA LE FREQUENZE E TU LE RIVENDI


di Marco Franchi

alla gara G raziegratis maMediaset e Rai avranno non solo frequenze la possibilit di rivenderle e di guadagnarci sopra. Come in un gioco di matrioska, un regalo ne contiene un altro, ma in questo caso il secondo ancora pi grande del primo.
NOTO che le preziose frequenze per la nuova televisione digitale terrestre verranno regalate, cio date completamente gratis, alle televisioni nazionali grazie alla gara avviata dal ministro dello sviluppo economico Paolo Romani: ma c' molto di pi. Mediaset e Rai, a cui stato riservato il cosiddetto lotto B della gara, non solo riceveranno gratis per venti anni dallo stato italiano frequenze che sul mercato valgono centinaia di milioni di euro: la vera novit che dopo solo cinque anni potranno anche rivenderle. Il regalo sar quindi doppio: riceveranno gratis un bene pubblico e potranno poi commercializzarlo senza alcun vincolo guadagnando centi-

naia di milioni dal trading. Per intenderci: come se lo stato regalasse a dei ricchi privati delle case di lusso e poi concedesse loro di poterle rivendere senza problemi dopo qualche anno. Unassurdit anche giuridica: ma proprio questo che Romani ha permesso (e promesso) emanando il bando di gara a cui hanno gi risposto dieci societ televisive nazionali, tra cui Sky Italia. Del resto chi non parteciperebbe a una gara per avere gratis dei beni pubblici pregiati? Il regalo tanto maggiore e assume una valenza ancora pi grave considerando che

l'Italia in crisi sotto il peso di un debito pubblico colossale: ma mentre vengono ulteriori richiesti sacrifici ai cittadini contribuenti sempre pi tassati, Mediaset e i soliti noti non solo non verseranno nulla nelle casse dello stato ma potranno anche guadagnare centinaia di milioni dalla vendita di un bene pubblico ottenuto gratis. Un altro e ben diverso trattamento invece riservato ai pur potenti gestori della comunicazione mobile. Infatti Telecom Italia-Tim, Vodafone, Wind e H3G duellano a colpi di rilanci milionari nell'asta per avere frequen-

ze del tutto analoghe a quelle tv. Sono le cosiddette frequenze cosiddette 4G: una parte dellasta si chiusa ieri al ministero dello Sviluppo, con un incasso per lo Stato di 3,7, oltre un miliardo in pi di quanto stimato in partenza. IL BANDO D'ASTA preparato per gli operatori telefonici da Romani prevede dei vincoli precisi per il trading delle frequenze, e recita i diritti duso delle frequenze con durata sino al 2029 non possono essere ceduti a terzi senza previa autorizzazione da parte del Ministero. I gestori mobili pagano caro le frequenze ma (giustamente) non potranno rivenderle senza il permesso del ministero e senza avere completato le nuove reti di quarta generazione. Mentre, al contrario, il commercio delle frequenze digitali, dopo soli cinque anni, sar concesso senza nessuna restrizione alle televisioni nazionali che le hanno ottenute gratis. E l'Unione europea potrebbe intervenire ex post per tentare di riequilibrare le condizioni competitive.

Dallasta per gli operatori telefonici incasso di 3,7 miliardi, dal beauty contest manco un euro

Venerd 23 settembre 2011

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Carolina Marconi accusa la Savino Lei mi present Gianpi


di Enrico

GOVERNO DI NERONE
dare il tuo numero di telefono a Tarantini? dice la Marconi Io non sapevo nemmeno il suo numero di telefono... non gli rispondevo. Lei mi richiam e mi disse: dai, rispondi a Tarantini... cos vi mettete daccordo per farti venire a prendere dallautista e andare a Palazzo Grazioli. La ragazza ha anche voluto chiarire: Non sono una escort.
Carolina Marconi
(FOTO LAPRESSE)

ntervistata a Piazzapulita, il programma condotto su La7 da Corrado Formigli, la soubrette Carolina Marconi, ex concorrente del Grande Fratello, ha confermato la versione che i pm baresi avevano dato del suo primo incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: stata lonorevole Elvira Savino a chiedermi: posso farti chiamare, posso

Fierro

ani e manine di andreottiana memoria che cercano di convincere le ragazze del Cavaliere a tacere. Con le buone o con le cattive. Quando esplode lo scandalo (l'intervista di Patrizia D'Addario al Corsera del 17 giugno 2009) e le promesse di comparsate tv, presenze a talk-show, fattorie e grandi fratelli non bastano pi, allora si passa alle minacce. Pi o meno esplicite. Subliminali, se occorre. E allora va a fuoco la macchina di Barbara Montereale, la escort barese, fidanzata di un rampollo di mafia che si fa fotografare nel bagno di Palazzo Grazioli. E viene svaligiato l'appartamento di Patrizia D'Addario. Le rubano tutto. Anche le mutande si confida la donna che inguai Berlusconi e quei cd, hanno frugato dovunque.

MINACCE SERIALI PER LE BAMBINE DI BERLUSCONI


Dal furto in casa della DAddario allsms per la Garasi: Attenta escort

anni alla presenza di vari vip romani, i principi Giovannelli, il mago Eddie, detto il mago dei potenti, e il direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Non si sa chi sia Gennaro, del quale la ragazza non ricorda il cognome, e chi Flavio, misterioso colonnello della Finanza di stanza a Firenze. Quando nel 2009 uscirono le prime indiscrezioni sulle minacce indirizzate alla ragazza, il suo fidanzato Marco Vignola rispose cos ai giornalisti: Chi pu averla minacciata? Da avvocato dico cercate tra i presenti di quella serata. Quella del 23 settembre, Berlusconi la chiama la cena dei vecchietti. Assieme a lui ci sono infatti Fabrizio Del Noce e Carlo Rossella. Cos le ragazze sentono che l c' qualcuno che ha il potere di farle lavorare. ED ANCHE la prima serata che Gianpi Tarantini organizza senza l'aiuto di Sabina Began. Vuole far colpo, il lenone al servizio del Cavaliere, e per questo dice a Geraldin Semenghini che dobbiamo trovare una troiona. La sera prima Berlusconi si informa se Francesca Garasi parteciper alla cena col fidanzato. No,

Lavitola a Ghedini
Valter Lavitola ha diffuso una nota criptica sullavvocato Niccol Ghedini: Dal rapporto con Berlusconi - scrive - ha ottenuto fama, potere e laute parcelle. Io un mare di guai. Ma grazie a Dio Berlusconi sta a Ghedini come lOceano a una piccola palude

A FRANCESCA Garasi, invece, arriv un sms esplicito: Venerd attenta a te, escort. Testo in maiuscolo. Francesca Garasi, di professione modella e fotomodella, la ragazza ro-

Scoppia lo scandalo barese e le varie protagoniste subiscono attentati e intimidazioni


Barbara Montereale (ANSA)

Alla Montereale incendiano lauto sotto casa, a Patrizia portano via computer, cd e le mutande
Poi fa mettere a verbale la ragazza il 18 settembre 2009 lo incontrai casualmente a Milano e mi invit a partecipare a una cena a Palazzo Grazioli, all'incirca a met settembre. Dopo le pubblicazioni giornalistiche inerenti le vicende giudiziarie di Tarantini le chiede il pm Scelsi ha ricevuto pressioni, o stata contattata da alcuno che le ha chiesto di alterare la realt dei fatti in caso di convocazione da parte della Guardia di Finanza?. Una domanda che riletta oggi dopo il fascicolo aperto dalla Procura di Lecce e l'intervento del Csm sui ritardi imposti all'inchiesta sulle escort baresi, acquista nuovi significati. Allarmante la risposta di Francesca Garasi: Voglio precisare che come comunicatovi telefonicamente, in data 15 settembre 2009 ho ricevuto un sms dal numero 06-77209 riportante il seguente messaggio: Venerd attenta a te, escort. Tre giorni prima di essere interrogata la ragazza riceve una minaccia. Ma chi sapeva che doveva essere interrogata? Il mio fidanzato Marco Vignola, Daniele Taddei, dirigente degli studios, tale Gennaro, e Flavio, colonnello della Guardia di Finanza in servizio a Firenze. Daniele Taddei un notissimo imprenditore televisivo, ha rilevato gli stabilimenti De Paolis e fondato gli Studios. Molto amico di Berlusconi, a maggio scorso ha festeggiato i suoi 45

no, viene da solo, lo tranquillizza Gianpi. la notte in cui Terry De Nicol si ferma a Palazzo Grazioli, eravamo io, queste due ragazze e Berlusconi, la Garasi ha il compito di contattare altre ragazze per invitarle all'evento. Ma la minaccia, quel sms forse partito da una cabina telefonica, a rendere ancora pi torbida la storia. Perch non l'unica rivolta alle ragazze del Cavaliere. A Barbara Montereale incendiano la macchina parcheggiata sotto casa il 24 giugno 2009. Cinque giorni prima stata interrogata sulle cene a Palazzo Grazioli. In quegli stessi giorni viene svaligiata la casa di Patrizia D'Addario, l'escort che registr gli incontri con Berlusconi. Rubano tutto, anche la biancheria intima, i cd e un computer, ma lasciano un televisore nuovo e costoso. Strani ladri, abilissime manine.

mana che partecipa alla cena di Palazzo Grazioli del 23 settembre 2008. la fidanzata di Marco Vignola, avvocato barese difensore di Alessandro Mannarini, ragazzo della Lecce bene, uno del team di Gianpi Tarantini, settore cocaina. Fu l'avvocato, finito anche lui nei guai per una storia di peculati e truffe legati al fallimento di alcune societ, a presentare la sua fidanzata a Tarantini nel 2008 durante una serata al Billionaire di Briatore.

di Lidia

Ravera

Sono un vecchio vizioso


A LEGGERE I GIORNALI, ultimamente, viene spontanea una domanda: come siamo arrivati a questo punto? Banche declassate, isolette abbandonate a far da sponda a una immigrazione a cui nessuno sa fare posto, il debito alle stelle, il rischio di essere assaliti dalla speculazione, colpiti e affondati, la certezza di essere diventati oggetto di scherno, barzelletta mondiale, ultimi della classe in europa, asini, ciucci, cialtroni. Una manovra che impoverisce i ceti medi, ferisce gravemente i meno abbienti, ammazza i precari e nemmeno sfiora gli interessi della casta. Gli scandali, le malversazioni, il sesso-mercato sono cos inflazionati che il disgusto scolora nella noia. Non funzionano neppure come spunti per autori satirici, ormai. Del resto: non abbiamo pi voglia di ridere. Lo scontento visibile, la sfiducia generalizzata. E il Capo di questo governo squalificato sempre l: torvo, contratto, il vecchio sorriso da imbonitore ridotto a una smorfia, la chiacchiera populista trasformata in un balbettio da dodicenne dispettoso: no, no, e poi no, non me ne vado! Il Paese di merda ma io la voglio. Mi tira . Lavete capito o no che sono un vecchio vizioso?

Laudati denuncia Scelsi: Mi calunnia


IL PROCURATORE CAPO DI BARI, ASCOLTATO IERI DAL CSM, ALLATTACCO DEL SUO EX PM
di Antonella Mascali

ontrattacco del di Bari, C Laudati. HaPino procuratoredenunciaAntonio annunciato una per calunnia contro Scelsi, il magistrato che lo accusa di aver ostacolato le indagini su Tarantini e di averlo esautorato dallinchiesta. La denuncia anche nei confronti del colonnello della Gdf, Salvatore Paglino, che ha suffragato le dichiarazioni di Scelsi. Ieri Laudati stato ascoltato dalla Prima commissione del Csm. Ha negato di essersi presentato in Puglia come l'emissario del ministro Angelino Alfano.
HA RESPINTO laccusa di aver bloccato l'indagine sulle escort per Berlusconi. Ha escluso dimissioni, a meno che, ad accertamenti conclusi, non ci siano ombre sul mio operato o provvedimenti del Csm. Ha parlato di tritacarne mediatico. Su di lui pende un'indagine della Procura di Lecce per favoreggiamento, abuso d'ufficio e tentata violenza privata ai danni di Scelsi, attualmente sostituto procuratore generale a Bari. Laudati non vuole neppure sentir parlare di squadra speciale

della Gdf ai suoi ordini per indagare, di fatto, sui pubblici ministeri. Cos come ha denunciato Scelsi. A supporto della sua versione dei fatti, il procuratore si presentato con documenti che dovranno essere esaminati dai consiglieri. A loro ha spiegato che quel nucleo della Gdf servito per coordinare le inchieste e i pm ne erano informati. Poi ha motivato l'indagine sull'indagine: nel settembre 2009, all'insediamento alla Procura di Bari - avrebbe raccontato a porte chiuse - erano accadute fughe di notizie gravissime, come la pubblicazione dei verbali secretati di Tarantini. A quel punto era doveroso accertare le falle dell'inchiesta. Nega su tutta la linea, Laudati. Anche di essersi presentato a Bari, secondo Scelsi, come Inviato del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a una riunione del giugno 2009. Era stato solo nominato, ma aveva riunito alcuni ufficiali della Gdf e l'allora pm. Sarei stato un pazzo se avessi detto questo, avrebbe affermato Laudati, ai consiglieri che hanno secretato il verbale. Se accertate che ho detto ci - ha proseguito - cacciatemi dalla magistratura. Laudati giustifica quella riunione come un modo per presentarsi alla vigilia del suo inse-

diamento e giura che non si parl di inchieste. Ma non solo Scelsi a denunciare che il procuratore si sarebbe presentato come uomo di Alfano. A scriverlo in una relazione, in tempi non sospetti, proprio a giugno 2009, il colonnello Paglino. Il dottor Laudati premetteva che le indagini in corso a Bari avevano creato preoccupazione nelle istituzioni e che la sua presenza era stata voluta dallo stesso ministro della Giustizia Alfano al quale egli stesso aveva garantito una soluzione. PER LAUDATI, continua Paglino, La situazione era arrivata a un punto di gravit tale da produrre potenzialmente effetti negativi sul governo e sulla GdF. Un anno dopo quel rapporto, Laudati fa arrestare Paglino per stalking e peculato (inviava sms ad alcune donne con il cellulare di servizio) nonch rivelazione del segreto d'ufficio. Ma Scelsi perch l'avrebbe accusata? gli stato chiesto. Laudati al Csm si trattenuto nella forma. Ha ipotizzato dissapori di carattere personale perch il pm sarebbe stato troppo attaccato alle sue tesi. In un comuni-

cato dopo l'audizione, per, i toni sono forti: 'Finalmente sono riuscito, in una sede istituzionale, a ricostruire la verit dei fatti smentendo una serie di falsit e di calunnie che sono state costruite sul mio conto e diffuse a mezzo stampa. Poi lannuncio della querela. Se il procuratore stato calunniato o se invece ha commesso reati, lo stabilir la magistratura di Lecce. Ma, indagine penale a parte, pu Laudati restare ancora al suo posto dopo le dichiarazioni a verbale di Scelsi, suffragate da quelle di Paglino e, in parte, dalla pm Eugenia Pontassuglia? questo il punto che deve sviscerare la Prima commissione del Csm. Quella competente, cio, per il trasferimento d'ufficio dovuto a incompatibilit ambientale. Un provvedimento che non prevede sia stato commesso un reato.

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BANDE

FEDE CONTRO VENDOLA INSULTI OMOFOBI


Il direttore del Tg4 attacca il leader di Sel: Quello un poveretto
di Alessandro

Da sinistra, il direttore del Tg4 Emilio Fede; accanto il leader di Sinistra ecologia e libert, Nichi Vendola
( FOTO ANSA)

Ferrucci

endola un poveretto. E ancora: Va capito davanti e... di dietro perch uno non che davanti dice una cosa e poi di dietro ne fa unaltra. Lui la fa davanti e di dietro. Per poi proseguire con: Se vado in cella speriamo che mi venga a trovare, per io mi paro il culo. Parola di Emilio Fede, durante la trasmissione radiofonica La zanzara. Il tutto con il solito atteggiamento, un misto tra lo smemorato, lo sbadato, lironico sopra le righe, luomo di mondo, o chi si prende poco sul serio. Insomma, da chi veste solo in camicia rosa e maglione blu. Il tono della voce va di pari passo. La sostanza no.

IL SUO STILE da venti e passa anni libero di colpire ovunque e chiunque, grazie anche alla complicit di chi lha preso poco sul serio. Di chi ha riso. In passato ha massacrato Romano Prodi, fatto battutacce su Piero Fassino o Rosy Bindi. Laspetto fisico o delle presunte diversit, i suoi bersagli preferiti. Ieri toccata a Nichi Vendola reo, durante un discorso, di aver definito il direttore del Tg4, assieme a Valter Lavitola, Lele Mora e Gianpi Tarantini dei procacciatori di cocaina e di escort, sono lantropologia di quello che gira attor-

no al nostro premier. Allesercizio di onnipotenza che questo vecchio maschio pensa di poter imporre come stile della politica... Quattro vecchi maschi un po rimbecilliti possano, con la loro volgarit, entrare dentro la politica e sporcarla tutti i giorni. Correzione: rispetto a Emilio Fede non viene mai associata la cocaina. In quanto al resto, si aprono delle voragini. A partire dal suo sodalizio con Lele Mora. Questo il tono di unintercettazione del 19 agosto del 2009. Mora: guarda eh specie di cornacchione che non sei altro Fede: (ride) vecchia cornacchia. Mora: vecchia cornacchia si dice cornacchia s, vecchio no allora, Tra i due cera un rapporto stretto, strettissimo, fatto di donne, consigli e soldi. Tanti soldi. Con il giornalista accusato dallo stesso agente dei vip di aver preteso una notevole cresta sugli euro elargiti dal premier: un milione e due sui 2,8 ottenuti per evitare il fallimento della LM management. Fede nega la cifra, ne d una decisamente pi bassa, ma intanto gli inquirenti hanno accertato 350 mila euro: 200 mila da un conto svizzero e 150 mila in assegni circolari. Poi si giustifica: Me li doveva. Mi dispiace molto per Lele Mora, farei qualunque cosa nelle mie possibilit per aiutarlo

nonostante le accuse che mi ha rivolto. Chiss se Lele Mora vorrebbe un suo aiuto? La situazione complicata, per lo stesso Fede. Berlusconi da tempo lo ha emarginato, ai suoi pi stretti collaboratori ha dato un input: basta, non fatemelo vedere. In redazione si sollevato pi di

di Ruby. Dodicimila euro il budget messo a disposizione dallamministrazione comunale sotto la voce iniziativa culturale. Qualcuno non lha ritenuta tale e Fede dovuto rimanere a casa. E ancora i pessimi, se non finiti, rapporti con due suoi ex amici, Daniela Santanch e Fla-

vio Briatore. I due in unintercettazione lo definiscono un figlio di puttana. Gentaglia. Il riferimento era ai soldi sottratti a Berlusconi. Sempre money. Briatore lo sa bene. Il signor Gregoraci, nei primi anni 80, era a capo di quello che i giudici hanno chiamato il gruppo di Mila-

no: partite a poker truccate per spennare polli. Il gioco sinterrompe con una retata, una serie darresti, uninchiesta giudiziaria e un paio di processi. In mezzo anche Fede, assolto per insufficienza di prove. Forse, allora, non era ancora una vecchia cornacchia.

In un discorso il presidente della Puglia lo aveva definito procacciatore di cocaina e di escort


un mugugno, con alcuni giornalisti preoccupati di perdere credibilit professionale, mentre il sindacato interno mesi fa ha scritto un documento per ottenere delle risposte sulle inchieste che lo coinvolgono. QUINDI il recente no ricevuto la settimana scorsa da Pescara, dove era in programma una tappa del Miss Gran Prix e Mister Italia: una sfilata di giovani, con Fede presidente della giuria. Come ai (suoi) bei tempi, quelli

UNIPOL-BNL chiesto il rinvio a giudizio per il premier


non pu Q uestaIlvolta SilviolaBerlusconiProcura di prendersela con terribile Milano. magistrato dellaccusa aveva ritenuto che a suo carico non ci fossero elementi sufficienti per arrivare a un processo. Invece il giudice per le indagini preliminari una settimana fa ha ordinato alla procura di formulare limputazione anche per il presidente del Consiglio. Cos ieri il pm Maurizio Romanelli ha scritto la sua nuova richiesta di rinvio a giudizio, per concorso in rivelazione di segreto dufficio. La vicenda quella dellintercettazione in cui Piero Fassino, nel luglio 2005 segretario dei Ds, parla con Gianni Consorte, allora presidente Unipol, e gli chiede: Allora, siamo padroni di una banca?. La telefonata fin, negli ultimi giorni del 2005, sul Giornale della famiglia Berlusconi. Come? Lo ha spiegato Fabrizio Favata, amico e socio di Paolo Berlusconi, che nel 2007 ha rivelato di aver portato lui ad Arcore, il 24 dicembre 2005, la chiavetta elettronica con lintercettazione, che non era ancora stata trascritta e dunque non era a disposizione neppure dei magistrati. Assieme a lui, ad Arcore, cerano anche Roberto Raffaelli, titolare della Rcs, lazienda che aveva realizzato le intercettazioni per la Procura di Milano, e Paolo Berlusconi, che aveva poi preteso 560 mila euro, promettendo in cambio a Raffaelli di aiutarlo, attraverso il fratello Silvio, a conquistare un appalto in Romania. Per questa vicenda Raffaelli ha gi patteggiato una condanna. Favata stato condannato in rito abbreviato e Paolo Berlusconi sar processato a partire dal 4 ottobre. Ora, dopo la decisione del gip Stefania Donadeo, la procura ha formulato limputazione anche per Silvio Berlusconi: per aver incontrato ad Arcore Raffaelli e Favata, per aver ascoltato lintercettazione segreta, per essersi mostrato soddisfatto, dopo lascolto, e aver promesso riconoscenza a chi gli aveva portato quel singolare regalo di Natale. Obbedendo al gip, il pm ha iscritto nel registro degli indagati anche Maurizio Belpietro, allora direttore del Giornale, per non aver impedito che, attraverso la pubblicazione dellintercettazione, si compisse un reato.

Lady Letta e i fondi della Croce Rossa: nuova indagine


A ROMA APERTO UN FASCICOLO PER ABUSO DUFFICIO: CON UNA LETTERA SI CHIEDEVA DI RIMUOVERE UN MARESCIALLO SCOMODO
di Valeria

Pacelli

allontanare Vincenzo Lo ZiP erdalo scomodo maresciallo to, che anni denuncia le irregolarit della Croce Rossa, Maria Teresa Letta, presidentessa del comitato regionale Croce Rossa Abruzzo, aveva pensato di rivolgersi a qualcuno che potesse intervenire, facendo il lavoro al posto suo. Cos aveva mandato una lettera a Pietro Ridolfi, ispettore nazionale corpo militare Cri, che a lei doveva anche un favore. Un comportamento questo che potrebbe essere penalmente rilevante secondo la Procura di Roma, tanto che stato aperto un fascicolo per abuso dufficio. Il titolare il pm Erminio Amelio, che fino ad ora non ha scritto alcun nome nel registro degli indagati. Tuttavia qualora fossero verificate le responsabilit penali, potrebbero finire nel mirino degli inquirenti alcuni dirigenti, oltre che la stessa Letta firmataria delle lettere oggetto di interesse da parte dei magistrati. O me o lui. Quindi me. questo il senso della lettera di Maria Teresa Letta. Era infatti il 7 gennaio del 2008 quando la presidentessa scriveva a Ridolfi: Siccome lav-

vocato mi dice che c incompatibilit tra me e lui (Vincenzo Lo Zito, ndr) data la denuncia stessa, prego di provvedere allallontanamento immediato del dipendente militare che ha gi tanto danneggiato il nostro comitato regionale.
E POI SEMBRA ricordare allamico qualche favore fatto in passato, del quale la Letta chiedeva ora il conto: Resto in attesa di comunicazioni urgenti al riguardo facendo presente che a una richiesta di mio intervento in favore di un militare Cri da lei segnalatomi, la mia risposta stata concreta e immediata! Buon anno e faccia in modo che anche per noi

possa essere un buon anno. E con questa sorta di augurio che somiglia a un sollecito ad agire si chiude la lettera, alla quale ne seguita una seconda appena 10 giorni dopo, ossia il 18 gennaio, dove si sottolineava ancora lurgenza di un trasferimento per Lo Zito. Documenti questi che adesso sono finiti nel fascicolo del procuratore Amelio, aperto su richiesta del gip Anna Maria Fattori che ha dovuto decidere, solo pochi mesi fa, su un procedimento proprio a carico di Vincenzo Lo Zito. Il maresciallo infatti era stato denunciato dai revisori dei conti della Croce Rossa per calunnia in se-

Gianni Letta e la sorella Maria Teresa (FOTO ANSA)

La sorella del sottosegretario: Allontanatelo E ricorda allispettore che con lei in debito di un favore

guito alle dichiarazioni fatte a loro riguardo. Era stato lui a chiamarli per fare alcune ispezioni sui conti. Ma, secondo Lo Zito, pur riscontrando una serie vistosa di lacune amministrative, non si preoccuparono di infliggere una sanzione o di segnalare la cosa a chi di dovere, ovvero la Corte dei conti. Lunica conseguenza dellispezione fu appunto una querela. Il Maresciallo dichiar infatti che i tre avrebbero conservato il verbale con mesi di ritardo lasciandolo incompleto, e inoltre non sarebbero tornati mai pi a controllare la situazione. E fu sempre Lo Zito a dire di averli visti quel giorno stesso dopo un pranzo con la Letta. Per questo stato denunciato, ma nei suoi confronti il gip Anna Maria Fattori, nonostante la richiesta di rinvio a giudizio del pm Francesco Caporale, ha emesso una sentenza di non luogo a procedere, e disposto alla procura di Roma la trasmissione di quegli atti che secondo lei potevano essere penalmente rilevanti. E infatti nelle motivazioni della sentenza del gip si ribadisce che: La missiva dell8.1.2008 sotto-

scritta dal presidente del comitato regionale Abruzzo Maria Teresa Letta al colonnello Pietro Ridolfi prova evidente di come i rapporti tra Lo Zito e la Letta si fossero a tal punto logorati da determinare questultima a sollecitare con modalit, termini e richiami (che invero paiono meritare attenzione al fine di valutarne la penale rilevanza) lallontanamento immediato del dipendente militare, ricordando al destinatario della richiesta come un suo intervento in favore di un militare gi segnalato alla Letta dal colonnello Rinolfi avesse avuto concreta e immediata risposta. E ANCORA: Talmente alto era il grado di esasperazione dei rapporti tra la Letta e Lo Zito da indurre la prima a nuova missiva ad alte autorit militari della cri alle quali si rivolgeva con termini assolutamente non consoni se non palesemente irrispettosi del grado e della gerarchia militare. Ed ora, proprio partendo da questa, che gli inquirenti cercheranno di fare chiarezza sulla gestione della Croce Rossa in Abruzzo oltre che sui tentativi di spostare i propri funzionari un po come le pedine di una scacchiera.

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SPROFONDA ITALIA

IL SINDACO CON LA MAZZA CHE ATTENDE IL PROCESSO


Lampedusa, De Rubeis e le accuse di concussione Intanto Amnesty chiede attenzione per i bambini
di Giuseppe Lo Bianco

ARESE: mazzette sulle bollette


sindaco di Arese A rrestato ilsono finitimazzette Gianluigi Fornaro (Pdl) per presunte nella fornitura del gas. Con lui ai domiciliari il consigliere comunale Pdl di Lainate Mauro Cattaneo - fratello di Flavio, amministratore delegato di Terna ed estraneo ai fatti - e tre manager di una societ ex municipalizzata del Comune di Arese, operante nel settore del gas. Dalle indagini sarebbe emersa una truffa ai danni della societ del gas, che sarebbe stata indotta ad acquistare una fornitura civile e industriale a un prezzo maggiorato, in modo da costituire una provvista corruttiva a beneficio dei due amministratori pubblici e un commercialista, soci di fatto e di diritto della societ che aveva fornito il gas nell'ambito dell'operazione. La ex municipalizzata si occupava delle forniture di gas ai comuni di Arese, Pogliano Milanese, Nerviano e Lainate. Gli indagati sarebbero riusciti a gonfiare i costi per circa 1 milione di euro, tramite lindebita aggiunta di qualche centesimo al metro cubo sul costo del gas distribuito ai cittadini, in tre anni di presunte illecite attivit.

iciotto deputati regionali Pd hanno chiesto sei mesi fa al governatore Lombardo di cacciarlo, dopo che due ispettori inviati a Lampedusa hanno scoperto e messo nero su bianco una montagna di irregolarit amministrative: rimborsi gonfiati, assunzioni nellufficio di gabinetto, debiti fuori bilancio. Ma Bernardino De Rubeis, sindaco di Lampedusa, grande fan di Cuffaro ancora seduto sulla poltrona pi alta del Comune, con la mazza da baseball in mano, pronto ad usarla contro clandestini e giornalisti.

NON SI dimesso neanche adesso, che deve assentarsi per andarsi per presentarsi nel processo in cui imputato di concussione: ed pronto a fronteggiare lennesima, perenne, emergenza, la barca avvistata nel tardo pomeriggio in avvicinamento a Lampedusa che trasporta circa 60 clandestini, attesi dagli isolani esasperati dagli incidenti e dai proclami di guerra del sindaco con mazze e bastoni: Se dovessero arrivare - dicono un paio di turisti davanti le telecamere di unagenzia di stampa -

bene che sappiano cosa li aspetta e anche voi giornalisti meglio che state lontani perch altrimenti ce n pure per voi. Nonostante le rassicurazioni del Viminale e del procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo (Lampedusa la patria del diritto) la mazza da baseball agitata davanti ai cronisti da De Rubeis fa proseliti e rischia di diventare il nuovo simbolo della risposta allemergenza che si respira per le strade dellisola, a tre chilometri dalle macerie fumanti del Cpa di contrada Imbriacola, dove i cittadini pi facinorosi, e qualche turista in cerca di brividi, si passano di mano spranghe e bastoni, attrezzandosi per una risposta fai da te, convinti che le soluzioni promesse da Maroni al telefono del sindaco siano, ancora una volta parole al vento. Per questo il questore di Agrigento volato a Lampedusa e adesso sono al vaglio le posizioni di numerosi isolani, come dice il capo dellufficio di gabinetto della questura di Agrigento, Luca Burrieci: Stiamo analizzando le fotografie e le riprese video dei moti verificatisi e i provvedimenti non tarderanno ad arrivare. Non sono soltanto i tunisini che hanno sbagliato che do-

Bernardino De Rubeis rende omaggio a Berlusconi (FOTO ANSA)

vranno pagare, ma anche gli isolani esagitati. Esasperati anche dalle mancate promesse del governo, che getta acqua sul fuoco: Ritengo che la situazione a Lampedusa sia sotto controllo dice il sottosegretario agli interni Sonia Viale lasciando la riunione del Consiglio affari interni della Ue a Bruxelles. Abbiamo detto ieri che entro 48 ore lisola sar svuotata. Cos sta accadendo ed il piano dei rimpatri continua ad essere fatto secondo laccordo con la Tunisia. Continua, invece, il silenzio di Maroni, che parla, come ieri, per bocca, del sindaco De Rubeis: Maroni mi ha assicurato che Lampedusa verr dichiarata come por-

to non sicuro ai fini degli eventi Sar (Search and Rescue ovvero ricerca e salvataggio), e cio i salvataggi in mare compiuti dalle forze dellordine. Incalzato dallemergenza di sbarchi che non accennano a diminuire, il governo, dunque, risponde appiccicando etichette, come ha cercato di fare proponendo linserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione. A LAMPEDUSA , intanto, sono rimasti circa 700 migranti, raccolti in parte in quel che resta del Cpa: altri 11 voli tra ieri pomeriggio e ieri notte sono stati programmati e 300 clandestini sono stati trasferiti in nottata in

Sicilia per essere trasbordati su due navi gi in rada nel porto del capoluogo siciliano. Amnesty ha chiesto allItalia di assicurare loperativit e ladeguatezza di tutte le strutture di accoglienza disponibili con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili, in particolare i bambini. Suda freddo il sindaco De Rubeis, che ieri ha partecipato alla processione della Madonna di porto salvo, patrona dellisola. Suda freddo il sindaco anche per il processo, ormai prossimo, che lo attende ad Agrigento dove imputato di concussione per avere imposto tre tangenti ad alcuni imprenditori isolani, accuse per le quali stato anche ar-

restato. Accuse anche per il responsabile della cooperativa Lampedusa accoglienza Cono Galip rinviato a giudizio per avere trattenuto pi del dovuto i clandestini nel centro di accoglienza di Brolo, lucrando sui rimborsi del Viminale. Da Lampedusa a Torino dove la scorsa notte scoppiata lennesima rivolta, che si conclusa con la fuga di 22 immigrati e con larresto di 10. Di questi giorni poi la sentenza secondo la quale salvare persone in mare che stanno per annegare non reato. Dovrebbe essere una naturale ovvieta, non lo pi a Lampedusa, porta sud dEuropa abbandonata a stessa e alle mazze da baseball.

SE TUTTI PAGANO LE TASSE LE TASSE RIPAGANO TUTTI CON I SERVIZI

Sono le tasse a garantire le risorse per servizi pubblici come ospedali, scuole, strade, parchi e trasporti. Per questo importante pagarle. Se tutti pagano le tasse, le tasse ripagano tutti, con i servizi.

www.agenziaentrate.it

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Venerd 23 settembre 2011

CRONACHE

COME TI RIPULISCO NAPOLI


Non solo rifiuti: De Magistris taglia poltrone, auto blu, consulenze e clientele
Dal taglio di consulenti ed esterni il comune conta di risparmiare fino a 9 milioni. Dalla revisione del sistema di incentivi al personale altri 10. 2 milioni verrebbero recuperati dalle spese di staff, assessorati, missioni e gettoni per organismi collegiali, mentre 10 il sindaco conta di accantonati con tagli alle spese di pubblicit, rappresentanza e convegni. La manovra questanno massacrer Napoli spiega De Magiquando lerba non era dentro i cassonetti. E magari restava per strada dieci giorni senza che nessuno la smaltisse. Da qui cominciato il percorso di riduzione dei privilegi: Le partecipate spiega ancora il sindaco le, molti hanno assunto posizioni giuridiche e mi stanno facendo la guerra, fomentano i lavoratori millantando che li vorrei licenziare, ma proprio il contrario: via i dirigenti e premi ai lavoratori migliori. Anche le tre partecipate che gestivano ripettivamente
di Caterina Perniconi

N
SPAZIO

Paura detriti dal satellite

l primo multato per la nuova Ztl introdotta ieri a Napoli un assessore. Da ora in poi in questa citt non ci saranno pi cittadini di serie A e cittadini di serie B spiega il sindaco, Luigi De Magistris. Che ha deciso di togliere le macchine dal centro e, gi che cera, di eliminare anche le auto blu. Gli assessori possono arrivare in Comune con la metro, con la bici, anche col motorino elettrico se

Quando sono arrivato due aziende litigavano per chi tosava lerba e chi la portava via
vogliono. Quando sono arrivato a Napoli racconta ho trovato degli sprechi incancreniti e una citt senza respiro. Torneremo a darle fiato. Ma come? Appena entrato in Comune ho scoperto che cerano oltre cento contratti da dirigente, fra tempi determinati e indeterminati. Innanzitutto ho eliminato gli esterni: Napoli ha 21 mila dipendenti pubblici, tra i quali molti giovani, e di certo possono venire da l i futuri i dirigenti della citt. O comunque da concorsi pubblici, non devono esserci esterni se non per chiara fama o competenze insindacabili. stris ci aspetta un taglio secco di 220 milioni e la gestione di Rosa Russo Iervolino aveva lasciato le casse vuote. I pi grandi risparmi contiamo di farli razionalizzando le partecipate. nelle aziende gestite dal Comune, secondo De Magistris, che si annida il vero virus in grado di distruggere la citt. Un giorno mi hanno posto il problema di chi raccoglieva lerba delle aiuole. Stentavo a capire e a credere ci che stava succedendo. Lazienda Napoli servizi tagliava lerba e la lasciava ai margini delle strade. E Asia non la raccoglieva perch non lo riteneva di sua competenza fino a

erano troppe, ognuna con Cda da 5 componenti, pi i dirigenti, pi i quadri. Tutti naturalmente espressione di una lottizzazione partitocratica. Ho capito che da l potevano arrivare i risparmi pi importanti e potevamo scardinare un sistema malato. I Consigli damministrazione sono stati quasi tutti azzerati e da gennaio prevista una nuova gestione. Per questo a ottobre apriremo un tavolo con i sindacati e studieremo le misure per premiare il merito anzich le clientele. Sar diffici-

gli autobus (Anm), la metropolitana (Metro) e i parcheggi (Napoli park) che fino ad oggi erano state tre societ distinte, tutte municipalizzate, con 5 membri di Cda ciascuna e relativi dirigenti, saranno fuse in ununica azienda con un Consiglio damministrazione a tre membri. Seguir lincorporazione del Consorzio Depurazione S. Giovanni in Arin per costituire ununica azienda di gestione del servizio idrico. Poi saranno

liquidate le societ Nausicaa e Napoli orientale. Il programma di De Magistris sembra senza macchia. Ma la strada in salita. Ieri dopo lintroduzione della Ztl si sono verificate le prime proteste a causa degli ingorghi nelle strade in cui confluito il traffico. E gli scioperi delle aziende che smaltiscono i rifiuti continuano. Sto pestando molti piedi, anche nel centrosinistra che poi la coalizione che mi sostiene, tagliando un sistema nato nelle precedenti legislature. Ma andr avanti. Sono ambizioso conclude De Magistris e pronto alle critiche. Tutti i giorni passeggio un quarto dora in citt, voglio sentire che ha da dirmi la gente. Ormai pi che un sindaco sembra un idolo nazional popolare, dalle trasferte del Napoli al bacio della teca col sangue di San Gennaro. Non mi definirei nazional popolare piuttosto napoletan-popolare. Voglio parlare con tutti.

aura nel Nord dItalia per la possibile caduta di frammenti del vecchio satellite della Nasa che rientrer nellatmosfera terrestre tra le 13 di oggi e le 5 di domani mattina. Due le possibili traiettorie che interessano il nostro Paese con una probabilit dello 0,9%.

FISICA

Superata la velocit della luce

neutrini superano la velocit della luce. Il fascio stato lanciato dal Cern di Ginevra verso il laboratorio del Gran Sasso. Dalla comunit scientifica non ancora arrivata la conferma ufficiale. Se confermato, il risultato rivoluzioner lattuale concezione delluniverso rompendo le previsioni della Teoria della Relativit Generale di Einstein.

UNIVERSIT DI FIRENZE

Otto indagati per sprechi


tto indagati a Firenze per assunzioni facili, viaggi allestero con familiari e amici, soggiorni in hotel di lusso, vino fatto passare per materiale di cancelleria, mazzi di fiori, rimborsi non dovuti anche per taxi e voli in business class e molte altre spese private pagate con i soldi per lUniversit: coinvolti lIstituto di studi umanistici (Isu) operante nellambito dellUniversit di Firenze e lIstituto italiano di Scienze umane; il Sum.
COSENZA

DE MAGISTRIS Il sindaco napoletan-popolare

IL CINEPANETTONE DI GIGGINO BANDANA


Luigi De Magistris, appena eletto a sorpresa sindaco di Napoli, d i primi segni di sbandamento: per contenere il superego che rischia di sfondargli il cranio, indossa una bandana arancione modello scolapasta. Viva preoccupazione tra i sostenitori, gli amici e i famigliari

Grazie a bandane, magliette, braccialetti e varie pezze multicolori, il sindaco Giggino si guadagna un posto al sole nel mercatino delle statuette per il presepe, esposte con largo anticipo sulla tabella natalizia nei mercatini dei Quartieri Spagnoli. Sullo sfondo, stroncati dalla sua concorrenza sleale e dunque invenduti, i pupazzi di Pulcinella e Masaniello

Arrestato per traffico immigrati


Sboccia lamore fra il sindaco e Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico, presidente del Napoli dotato, fra laltro, di ottimi aerei privati. A buon punto le trattative per una partecipazione straordinaria del primo cittadino nel prossimo cinepanettone della Filmauro, Natale a casa Giggino

Il sindaco pi bello del mondo sfila al Gay Pride accanto allassessore-magistrato Pino Narducci e (a destra, non inquadrata) Vladimir Luxuria. Da notare il civettuolo ombrellino cinese, rigorosamente arancione, colore della rivoluzione napoletana, decisamente pi pratico della bandana e soprattutto propiziatorio per la pioggia che tarda ad arrivare

Il sindaco De Magistris prende la guida di un automezzo per lo smaltimento dei rifiuti, approfittando del solito sciopero degli addetti alla medesima. Assorto nel tentar di capire come si pilota, dimentica di allacciare la cintura di sicurezza: i vigili lavranno multato?

Primi strepitosi successi nella rimozione dellimmondizia dalle strade di Napoli. Giggino Superman provvede personalmente alla raccolta dei rifiuti, portando un sacco al giorno nel suo ufficio in Municipio. Di questo passo, si calcola che le strade saranno completamente sgombre entro e non oltre il 2099

n latitante romeno, Toma Padurean, di 41 anni, stato arrestato ieri dai carabinieri a Corigliano Calabro perch destinatario di un ordine darresto europeo per i reati di associazione per delinquere e tratta di essere umani. Il romeno stato portato nel carcere di Rossano a disposizione della Corte dAppello di Catanzaro.

La foto dello scandalo: il laico De Magistris viene accusato di aver baciato, prostrandosi, la teca col sangue liquefatto di San Gennaro. Niente di pi falso. Le cose sono andate cos. Il cardinal Sepe gli ha chiesto di baciarlo, lui ha rifiutato e Sepe glielha sbattuto sui denti e lui ha vacillato, ma solo per un attimo

il Fatto Quotidiano

ALL INTERNO
Letture Mauro Novelli Scandaloso Steinbeck pag. III Percorsi Ceci, Zoja, Murgia, Tricomi, Liucci Credenti e non pagg.IV-V Arti Daniele Perra Maxxi flop online pag. VII Cartellone Gianni Canova Linferno in salotto pag. VIII

settimanale di libri, arti, scienze diretto da Riccardo Chiaberge 23 settembre 2011 - N 27

Architetti del Principe

UN MESTIERE DA SEMPRE AL SERVIZIO DEI POTENTI


di

Luigi Prestinenza Puglisi

ON CREDETE TROPPO agli architetti che si professano di sinistra ed esaltano il dovere di servire la comunit. Molti di loro, per realizzare le proprie idee, non hanno esitato a soggiacere ai capricci dei ricchi e dei potenti cio di coloro che hanno le risorse economiche per costruire. Norman Foster ha progettato per il dittatore Narzabayev gli edifici monumentali della capitale del Kazakistan, Astana. E architetti di tutto il mondo accorrono nei paesi sottosviluppati o in via di sviluppo per realizzare, per despoti ancora pi impresentabili, programmi urbanistici che fanno tabula rasa dei tessuti edilizi locali. continua a pagina II

PROGETTISTI DI TANGENTI
di

Gianni Barbacetto

OTTO IL CIELO degli archistar c la terra degli architetti da riporto. Quelli che sbloccano le licenze edilizie e poi fanno quadrare i conti con gli oneri conglobati. Certo, larchistar offre la legittimazione culturale a cementificare anche dove non ce n bisogno: vedi le torri di City Life, a Milano, progettate da Arata Isozaki, Daniel Libeskind, Zaha Hadid; ed nientemeno che Renzo Piano a firmare il progetto oggi pi citato dalle cronache giudiziarie, quello dellarea ex Falck di Sesto San Giovanni, campo di battaglia del caso Penati. Ma se dal cielo scendiamo sulla terra, larchistar non basta pi. I concorsi internazionali e la gloria delle riviste specializzate non sono sufficienti a scaldare il cuore dei sindaci, degli assessori. Non riescono a far superare i mille ostacoli di procedure che sembrano fatte apposta per ritardare, rimandare, rinviare. Per alzare il prezzo? continua a pagina II

Milano futura
I tre grattacieli del progetto milanese Ci tyLife: lo stor to di Zaha Hadid, il cur vo di Daniel Libeskind e il dr itto di Arata Isozaki

VESPE
Se Coelho si reincarna al Sofitel
di

essere & avere

Riccardo Chiaberge

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chi per ritrovare se stesso si ritira in convento, chi prende lezioni di yoga e chi implora lintercessione di Tarantini. Per ritrovare se stesso (e gi che cera, anche le sue royalties miliardarie), Paulo Coelho ha attraversato la Russia da Mosca a Vladivostok su un vagone della Transiberiana. E l nel mezzo della tundra, ciuf-ciuf, ciuf-ciuf, ha incontrato una bella violinista di nome Hilal. Che tanto ha fatto e tanto ha insistito da prendersi lo scompartimento accanto al suo, con relativa porta comunicante. Alt, fermi tutti: non andata come pensate voi, coi vostri cervelli rasoterra e il testosterone ipertrofico. Qui non siamo a una cena elegante di Arcore, ma nelle pagine di Aleph, il nuovo ro-

manzo dello scrittore guru brasiliano, che Bompiani lancia con gran pompa in questi giorni. La verit spiega Coelho in unintervista a Isabella Bossi Fedrigotti del Corriere che lui era convinto di aver gi incontrato quella donna. Non per in questa vita: cinquecento anni prima, nella Spagna dellInquisizione, dove i due stavano su sponde opposte, Paulo con gli aguzzini, Hilal sul rogo. E allora non si poteva che iniziare insieme un percorso di espiazione e di perdono nello scompartimento della Transiberiana. Una sublime esperienza spirituale, da cui nato Aleph. Coelho dice di averlo scritto sullonda delle riflessioni fatte durante la spedizione perch non riusciva a dormire, in quanto il vagone di coda nel quale viaggiavamo sbandava terribilmente. Contala giusta, Paulo! Ben altre erano le sbandate

che ti toglievano il sonno Comunque sia, il nuovo bestseller di Coelho (lautore pi venduto al mondo dopo Shakespeare) non rester privo di conseguenze. La faccenda della reincarnazione potrebbe diventare unottima linea difensiva nei processi per stupro: Vostro Onore, lo ammetto: sono saltato addosso a quella cameriera afroamericana, nella suite del Sofitel. Ma mi creda, l nel bagno ho avuto unilluminazione extrasensoriale: noi due ci eravamo conosciuti in una vita precedente, tre secoli prima in Luisiana. Lei era una schiava, io un colono francese che la sfruttava. Dovevo pur espiare in qualche modo, e non ho potuto fare a meno di abbracciarla. E il giudice, picchiando con stizza il martelletto : Imputato, chi crede di coelhonare?.

Venerd 23 settembre 2011

il Fatto Quotidiano

II
VETRINA

ARCHITETTI DEL PRINCIPE ANCHE FOSTER E KOOLHAAS LAVORANO PER I TIRANNI


dedic al rapporto tra politica e cultura, not sarcasticamente che certe arti o quasi arti come larchitettura potrebbero persino giudicare benefica la tirannia, mentre solo lo scrittore di prosa non avrebbe altra scelta che il silenzio o la morte. La frase anche se tranciante, colpisce nel segno. Senza arrivare ad Adolf Hitler, un architetto mancato che conosceva a memoria la planimetria dellOpra Garnier di Parigi o di Stalin che metteva nelle vetrine dei negozi privi di generi alimentari le sue foto che lo ritraevano con piante e matita in mano, non c despota del novecento da Mao a Kim Il Sung sino a Saddam Hussein, artefice della moschea denominata La madre di tutte le battaglie, che non sia voluto passare alla storia per delle grandi opere. Compresi il pi democratico Franois Mitterand, che ha lanciato i grandi progetti per Parigi, e i presidenti degli Stati Uniti che lasciano, al termine del loro mandato, una biblioteca con i documenti relativi alla loro attivit. Inoltre anche nei regimi democratici oggi si gareggia per realizzare grattacieli costosi e inutili, se non per il segno che lasciano e per i profitti che generano. Ma non troverete nessun architetto da Cesar Pelli a Jean Nouvel da Norman Foster a Renzo Piano che lo ammetterebbe per i propri. Cos come difficilmente Richard Rogers ammetterebbe il fallimento della Millennuim Dome di Londra, un monumento voluto da Tony Blair per celebrare il proprio premierato. A ricordarci questi e altri episodi il libro di Dejian Sudjic, Architettura e potere, uscito sei anni fa per la Penguin Press e oggi tradotto in italiano per i tipi della Laterza. Nonostante il tempo, il libro ancora attuale. Sudjic, che stato direttore della rivista Domus ed critico di architettura per lObserver e direttore del Design Museum di Londra, ha organizzato una narrazione che, a dispetto delle 365 pagine senza neppure una fotografia, sa essere accattivante. In particolare quando affronta le vicende dei mostri sacri, come Rem Koolhaas che hanno proclamato a destra e direi soprattutto a sinistra il loro animo liberal, e poi non hanno esitato a servire padroni cos diversi come la liberticida televisione cinese a Pechino con un grattacielo costato vicino al miliardo di dollari, le ultrachic Miuccia Prada con boutique costate milioni e Thomas Krez con quel flop gigantesco che stata la filiale del museo Guggenheim a Las Vegas. O quando ricorda le vicende grottesche che hanno visto scannarsi tra loro architetti del calibro di Daniel Libeskind, Rafael Vinoly e David Childs di SOM per realizzare il pi grande progetto del millennio, la ricostruzione di Ground Zero. Peccato, solo, che nel libro di Sudjic ci siano pochi rimandi alle vicende italiane dove abbondano architetti di opposizione e di governo sempre pronti a resistere in teoria e a prendere incarichi in pratica. Li vogliamo allora mettere alla gogna questi architetti? Direi di no, almeno sino a quando non superano certi limiti. In fin dei conti non fanno che il loro dovere: procurarsi del lavoro. Il tempo provveder a cancellare dai loro palazzi le tracce delle malefatte dei potenti che li hanno commissionati. Chi oggi, davanti alle opere di Michelangelo, si ricorda pi dei papi simoniaci e guerrafondai? O davanti al museo Guggenheim di Frank Ll. Wright e al Getty di Richard Meier pensa alle storie non sempre trasparenti di queste famiglie? In Fondo gli architetti sono come il colonnello inglese Nicholson protagonista del film Il ponte sul fiume Kwai: vogliono realizzare a tutti i costi la loro opera incuranti che poi a goderne nellimmediato sia proprio il nemico di cui loro stessi sono prigionieri.

LE CLASSIFICHE
12 - 18 settembre, fonte: Arianna+

TOP 10 - POLITICA
1 G. Antonio Stella; Sergio Rizzo Licenziare i padreterni. LItalia tradita dalla casta Rizzoli, pagg. 183, 9,00 A cura di G. Chiesa Zero. Le pistole fumanti che dimostrano che la versione ufficiale dell11/9 un falso Piemme, pagg. 468, 18,50 M. J. Cereghino; G. Fasanella Il golpe inglese. Da Matteotti a Moro... Chiarelettere, pagg. 354, 16,00 Jesse Ventura; Dick Russell Il libro che nussun governo ti farebbe mai leggere Newton Compton, pagg. 569, 9,90 Tony Judt Guasto il mondo Laterza, pagg. 176, 16,00 Indro Montanelli Ve lo avevo detto Rizzoli, pagg. 178, 12,00 Stphane Hessel Indignatevi! ADD, pagg. 64, 5,00 Ala Al-Aswani La rivoluzione egiziana Feltrinelli, pagg. 263, 17,00 Sun Tzu Larte della guerra Mondadori, pagg. 222, 9,00 2

Skyline avveniristica
I tre grattacieli del progetto milanese CityLife: lo stor to di Zaha Hadid, il cur vo di Daniel Libeskind e il dr itto di Arata Isozaki

10 William Langewiesche Esecuzioni a distanza Adelphi, pagg. 84, 7,00

CONTINUA DALLA PRIMA

EL RESTO Le Corbusier, uno dei maggiori protagonisti della rivoluzione architettonica del novecento, cerc senza successo di essere ricevuto da Benito Mussolini a Roma, nella Francia di Vichy si un al regime collaborazionista e prov a lavorare per Stalin. Il taciturno Mies van der Rohe tent di lavorare per Hitler. E al concorso per la biblioteca di Persia, fatto bandire dallo sci Reza Pahlavi, parteciparono oltre settecento gruppi di progettazione. Indifferenti allappello di chi reputava opportuno il boicottaggio di un regime tirannico. Mentre la moglie dello sci, Soraya, gi studente di architettura a Parigi, aveva chiamato a Teheran i rivoluzionari, a parole, architetti Hans Hollein e James Stirling. George Orwell, nel saggio che prima di morire

Le star si dividono tra i burocrati cinesi e Miuccia Luigi Prestinenza Puglisi Prada. E si scannano tra loro FIRME ITALIANE Oltre a Renzo Piano e a Massimiliano per il progetto ksas sono sempre pi numerosi gli architettiFuitaliani che lavorano allestero. Spesso chiamati da che non proprio democratici. Man di Ground Zero regimiNicolettisonocompletato un auditorium adfredi ha
I soliti noti
Norman Foster, Vittorio Gregotti e Italo Rota

BEST (E NO)
Bestseller da prendere: Marcello Simoni, Il mercante di libri maledetti (Newton Compton): monaci, cavalieri e un mercante di reliquie abitano un thriller medievale solido e movimentato. Il primo volume della trilogia di Simoni, il Dan Brown di Comacchio, bissa il successo ottenuto in Spagna. Da evitare: Nicolas Barreau, Gli ingredienti segreti dellamore (Feltrinelli). Parigi, Saint-Germain-des-Prs. Chef giovane e carina, mollata di fresco, si ripiglia conquistando un misterioso scrittore. Una storia che sa un po di Chocolat, un po di Ratatouille. E molto di melassa.

DA MANI PULITE A OGGI

PROGETTISTI DI TANGENTI
CONTINUA DALLA PRIMA

Astana nel Kazakistan, la stessa citt in cui ha operato Norman Foster e il cui presidente gode del 92% dei consensi. Una percentuale sin troppo bulgara per essere credibile. Michele De Lucchi ha completato il Ponte della Pace a Tiblisi, Georgia, e ha lavorato al nuovo Ministero degli Interni. Dante Benini sta progettando una citt ecostenibile in Russia. A Mosca stanno lavorando anche studi emergenti tra i quali il milanese piarch. Italo Rota, Marco Piva e Massimo Iosa Ghini li troviamo negli Emirati Arabi. Mario Occhiuto realizza citt in Cina. Anche limmarcescibile Vittorio Gregotti. Forse i rappresentanti del popolo sono rimasti affascinati da ci che lui definisce il realismo critico del suo autoritario quartiere della Bicocca a Milano.

IL FLOP
ANDATECI PIANO CON ALLEVI! Su Wikipedia qualche buontempone ha scritto che Giovanni Allevi morto luned scorso. Il macabro scherzo stato rimosso dallenciclopedia ma cercando Allevi con Google risulta ancora. Per fortuna il 42enne pianista-filosofo di Ascoli ancora vivo e vegeto. In compenso Classico ribelle (Rizzoli), il suo terzo libro in tre anni, non se la passa benissimo e si trova al 252esimo posto in classifica. Su Anobii, Darkala92 (unammiratrice 19enne di Matera), pur apprezzando lautore per la sua capacit di emozionarla, dice che troppo parlare di libro e ha pi limpressione di trovarsi su Facebook. Giudizio finale: Ripetitivo.

L RISULTATO lo si ottiene, presto e bene, solo incaricando luomo giusto: ci vuole il professionista che sappia entrare nelle stanze delle amministrazioni locali, stringere mani, salutare e riverire, ingolosire e convincere. Ci vuole larchitetto da riporto. Il termine, sublime invenzione linguistica, nacque nella Milano da bere degli anni Ottanta: indicava il professionista che arrivava con la licenza edilizia in bocca, dopo che gli avevi tirato la tangente. A met degli anni Ottanta ebbe una sua notoriet, consistente ma discreta, larchitetto Andrea Balzani, ex giovane trotzkista diventato zitto zitto il grande manovratore dellurbanistica milanese, negli anni in cui limmobiliarista Salvatore Ligresti diventava il re del mat-

tone e metteva le mani sulla citt. Balzani lavorava per lamministrazione pubblica, era il superconsulente del sindaco socialista Carlo Tognoli. Ma aveva rapporti strettissimi con Ligresti, che era anche il suo padrone di casa, il proprietario delledificio dove larchitetto aveva lo studio, a un passo da piazza della Repubblica. Nel 1986, quando scoppi a Milano lo scandalo delle aree doro, sostanzioso e dimenticato anticipo di Tangentopoli, Balzani fece a chi scrive dichiarazioni sorprendenti, per quegli anni. Non credo alla contrattazione delle tangenti. Questo mondo fatto cos: la tangente automatica. Perch mai i partiti dovrebbero scaldarsi per luno o per laltro? Tanto chiunque vince un appalto versa la stecca. Il sistema

ormai automatico. noto a tutti, per esempio, che in alcuni Comuni le concessioni edilizie costano un tot al metro cubo. Ecco dunque la terragna realt che sta dietro gli affascinanti discorsi sullo sviluppo urbano, sulla nuova architettura delle citt. Ancora oggi? Basta guardare dentro il cosiddetto sistema Sesto per scoprire una nuova, fulminante invenzione linguistica: nella Seconda Repubblica, sono gli oneri conglobati il grimaldello per far diventare mattoni, acciaio, vetro, cemento le sublimi creazioni dei maestri dellarchitettura. Lape ronza attorno allarchitetto. E se sullarea Falck la firma di Renzo Piano, il miele lo fa girare larchitetto Luigi Magni, sconosciuto alle rivi-

ste internazionali, ma amico fraterno di politici e assessori, faccendieri e costruttori. Magni nelle sue parcelle segnava una voce in pi: oneri conglobati, appunto. Ovvero (secondo laccusa) il fondo mazzette. Racconta limprenditore Piero Di Caterina, grande accusatore di Filippo Penati: Io non ho constatato una particolare capacit di Magni nella progettazione dellalbergo, tanto vero che ho dovuto far correggere tutto il progetto esecutivo di sistemazione interna e impiantistica della struttura alberghiera, in particolare anche sulle soluzioni tecnologiche e di il-

luminazione scelte da Magni. Eppure larchitetto funziona: Il dato certo che rispetto al progetto dei due architetti precedenti, il numero delle camere pass da 48 a 62. Non avr la fama degli archistar, ma Magni porta a casa il risultato. Grazie non a glorie accademiche e a prestigio internazionale, ma alla familiarit con lamministrazione sestese e con lassessore. Magni mi ha detto, racconta Di Caterina, che gli oneri conglobati servivano a far girare la macchina. Ma il progetto dei progetti, a Milano, lExpo 2015. Le archistar sono state chiamate, allinizio, per dare lustro allimpresa: Stefano Boeri, Richard Burdett, Jacques Herzog, William Mc Donough, Joan Busquets. Ora non servono

pi. Per fare loperazione immobiliare sulle aree della Fondazione Fiera basta Roberto Formigoni. Da lass, dal cielo degli archistar, si vedono solo le linee perfette di una citt ideale. Ormai sono i rendering (le simulazioni virtuali al computer del progetto da realizzare) a essere il vero prodotto finale, pi reale del reale che chiss quando verr. Il mondo triviale degli affari e della politica, delle promesse e dei ricatti, quello degli oneri conglobati, di virtuale ha solo i percorsi finanziari che spostano in un clic le ben concrete stecche e mazzette. Se Sesto chiama, Londra risponde e le societ Getraco e Shorelake aprono i conti di miele che sbloccano le licenze ed edificano citt.
Gianni Barbacetto

il Fatto Quotidiano

Venerd 23 settembre 2011

III
LETTURE

America amore
Bompiani ristampa nei Tascabili lopera omnia dello scrittore. Si parte con quattro classici riproposti nelle traduzioni storiche di Eugenio Montale, Cesare Pavese, Elio Vittorini e Luciano Bianciardi

Belli e dannati
James Dean in La valle dellEden di Elia Kazan (1955), tratto dallom o nim o romanzo di John Steinbeck

RIPROPOSTE
di

Carlotta Vissani

NABOKOV-MANIA
MI FIDO delle promesse dei versi che ancora palpitano, il mio viso bagnato di lacrime, il mio cuore scoppia di felicit, e so che tale felicit la cosa pi grande che esista, scriveva Nabokov in un racconto del 35 e lo ripete la trentaquattrenne Lila Zanganeh (genitori iraniani, nata e cresciuta a Parigi) che in quindici variazioni sul tema felicit, come farfalle da catturare con il retino della fantasia, racconta lo scrittore entomologo che divinizza da quando ha ventanni, mossa da infinito ardore e creativit illimitata, unendo reale e immaginato, trapuntando le pagine di citazioni e deduzioni personali. Ma che cosa intende quando lo definisce lautore della felicit? Chi ne conosce le opere non pu non avvertire la tensione drammatica per lambiguit dellesperienza vita n pu negare limpegno che un Ada o ardore, 600 pagine che difficilmente possono dirsi immediate, richiede a chi vi si addentri. Lo spiega lei stessa quando afferma: La felicit a cui alludo deriva da unesperienza estrema che diventa esperienza di suprema poesia. E questa poesia beatitudine. La letteratura, Nabokov in particolare, divenuta per me non pi un prontuario ma unesperienza di felicit. Letture che, a Lila, non hanno richiesto sacrificio, solo apertura mentale e tempo al fine di reincantare il mondo, traendo nuovi spunti da quanto gi stato detto. Sotto questa luce allora gradita la riedizione, rinnovata e tradotta dal figlio Dmitri, de Lincantatore, lultimo testo che il maestro scrisse a Parigi nel 39 sotto pseudonimo russo e che rappresenta la stesura primordiale, riposta in un cassetto e rinvenuta venti anni dopo dallo stesso Nabokov che credeva di averla distrutta, di Lolita. Una chicca per chi non possiede ledizione Guanda dell87 e voglia trovare punti di connessione con il capolavoro del 55. I temi base rispondono allappello: lossessione per la bellezza che ancora bocciolo, il fascino corruttore di un adolescente, limmaginazione fervida e il desiderio che corre sul filo della follia. Al lettore, contrariamente al protagonista tormentato dai sensi di colpa ma incapace di sedare le pulsioni pi intime, nulla proibito; deve poter volteggiare nelle storie, immaginate o vere che siano, per penetrare un mistero, una struttura invisibile, resa dun tratto visibile da una modulazione di parole, un incresparsi di suoni, che fa eco alla cosa finanche pi triviale con identico timbro. Un sussurro che vi segue incessantemente, summa dellesistenza. Lila Azam Zanganeh, Un incantevole sogno di felicit. Nabokov, le farfalle e la gioia di vivere, Lancora del Mediterraneo, pagg. 180, 18,50; Vladimir Nabokov, Lincantatore, Adelphi, pagg. 116, 14,0 0

Scandaloso Steinbeck
di

Mauro Novelli

AURA DI JOHN Steinbeck? Ancora? Sono spenti i roghi che settantanni fa si accesero in California per bruciare Furore, passato mezzo secolo dal Premio Nobel, ma il nome di Steinbeck continua a figurare nelle liste di autori proscritti negli Stati Uniti. Per verificarlo basta esplorare la mappa interattiva sul sito della Banned Books Week, che si celebra la prossima settimana in centinaia di librerie e biblioteche, o scorrere listruttiva classifica della American Library Association (www.ala.org). Al quinto posto tra i libri pi censurati nellultimo decennio ecco Uomini e topi, apparso in Italia gi nel 1938, a un anno dalla prima edizione, grazie alla lungimiranza di Valentino Bompiani. Fu lavvio di un sodalizio non ancora concluso, rinsaldato anzi nei mesi scorsi dalla acquisizione dei diritti per lItalia sullopera omnia, che condurr alla ristampa nei Tascabili Bompiani dellintera produzione di Steinbeck, in una collana apposita, con nuove introduzioni e apparati a cura di Luigi Sampietro. Si comincia il mese prossimo con quattro capolavori, proposti nelle traduzioni storiche firmate da Eugenio Montale (Al dio sconosciuto), Cesare Pavese (Uomini e topi), Elio Vittorini (I pascoli del cielo) e Luciano Bianciardi (Linverno del nostro scontento). Scrittori di generazioni diverse, come si vede, non tutti coinvolti allo stesso modo dallimpresa: Montale ad esempio, in difficolt dinanzi a una maniera cos distante dai classici cui era abituato, prefer lavorare su una versione letterale approntata da Lucia Rodocanachi, che tradusse in segreto anche per Gadda e Vittorini. Ben altro fu linteresse di questultimo verso Steinbeck, che lo lasciava di-

viso tra ammirazione e sconcerto, grazie alla capacit di trasvolare con disinvoltura da un genere allaltro, costruendo libri incomparabili tra loro, occhieggianti ora al picaresco ora al drammatico, ora al mistico ora al nudo cronachismo. Qual il vero Steinbeck? Difficile rispondere. Di certo ci che pi colp, in Italia, fu la rappresentazione di unAmerica profonda, distante le mille miglia tanto dagli stereotipi laccati oro, quanto dalla retorica del fascismo, che pure sino alla guerra ? non alz la mannaia della censura, nella convinzione che la messa in scena di lotte sociali, povert, violenza in un contesto democratico avrebbe giovato alla dittatura. Intanto per nasceva un altro mito, altrettanto ingenuo, ma di straordinaria presa sulle giovani generazioni. Come scrisse Pavese, era il richiamo irresistibile di una terra pensosa e barbarica, felice e rissosa, dissoluta, feconda, greve di tutto il passato del mondo, e insieme giovane, innocente. Proletari dellOklahoma e paisanos californiani aprivano il primo spiraglio di libert, il primo sospetto che non tutto nella cultura del mondo finisse coi fasci. E cera poi lo stile asciutto, rude, a snebbiare le menti dai fumi della magniloquenza autarchica. Perch, nelle storie di Steinbeck, i braccianti non sognano soltanto di costruirsi una casa e allevare conigli. Aspirano a una giustizia immediata, valutano le responsabilit proprie e altrui, coltivano una morale severa. Quel realismo sociale cos potente e immediato, che ancora oggi a tratti ci lascia sbigottiti, si fonda su una visione del mondo populista e tragica, di pretta derivazione biblica. In questottica non una provocazione ritenere che lunico confronto possibile, se guardiamo alla letteratura italiana, vada condotto con lopera di un altro Nobel troppo vituperato: Gra-

zia Deledda. Ma se la scrittrice sarda insiste sino allo spasimo sulla stasi, su realt circoscritte e asfittiche, Steinbeck conduce i suoi eroi fuori dal Dust Bowl, verso la terra promessa. O meglio verso nuovi padroni, campi di rifugiati, gente ostile. E cos, come vuole il destino dei grandi personaggi, Tom Joad balzato fuori dalle pagine di Furore per emozionare gli spettatori del film di John Ford, i fan di Woody Guthrie, e poi di Bruce Springsteen. Devessere ancora in giro. Lultima volta lhanno visto in un romanzo di Cormac McCarthy, mentre avanzava col figlio sulla strada verso il mare. John Steinbeck, Uomini e topi, Al dio sconosciuto, I pascoli del cielo, Linverno del nostro scontento, a cura di Luigi Sampietro, tutti in uscita a ottobre da Bompiani

Libri censurati
Da domani al 1 ottobre si celebra la ventinovesima Banned Books Week, la settimana dei libri censurati. Nata nel 1982 su iniziativa dellAmerican Library Association, ha raccolto negli anni pi di 11 mila segnalazioni di libri censurati o, a vario titolo, boicottati. Nella lista dei romanzi maledetti figurano Il mondo Nuovo di Aldous Huxley, le saghe di Twilight (Stephenie Meyer) e Harry Potter (J.K. Rowling), ma anche classici come Uomini e Topi di John Steinbeck e Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain. E in Italia esistono ancora titoli messi allIndice? Vi hanno mai vietato di leggere un libro? O magari siete stati voi a vietarlo? Raccontate la vostra esperienza a Saturno, intervenendo nella nostra sezione sul sito www.ilfattoquotidiano.it

LA POESIA

di

Alba Donati

A: La vita succede. B: Come i fiori, C: Come la luce del sole, A: Come il tramonto. C: Un movimento per allontanarsi, B: Non per avvicinarsi. A: Non colpa mia. C: Come se la direzione fosse importante.
Sarah Kane

DALLA TURCHIA A HOLLYWOOD

KAZAN, LIMMIGRATO
di

Igiaba Scego

FALDE DEL MONTE Erciyes Cappadocia troA LLECesarea romana. In realt non instorici per essere viamo la citt di Kayseri, nota agli stata la solo i romani sono passati da queste parti. Kayseri infatti porta in s le tracce di numerosi passaggi e capovolgimenti. Ci sono stati gli assiri, gli ittiti, insediamenti greci, i romani gi citati, ma anche mongoli e turchi. Per chi ama il cinema per Kayseri la citt natale di Elia Kazanjoglou, noto ai pi con il nome americanizzato Elia Kazan. Dobbiamo a lui la maglietta aderente di Marlon Brando in Un tram che si chiama desiderio e sempre lui ha diretto uno dei film pi sovversivi della cinematografia americana Fronte del porto. Ha lanciato molti divi quando non erano nessuno con il sua Actors Studio: il gi citato Marlon Brando, ma anche James Dean e Audrey Hepburn. Per alcuni rimasto uno dei protagonisti nefasti del maccartismo, colui che ha tradito e ha collaborato con il comitato. Pochi per sanno che Elia Kazan stato anche uno scrittore. Il suo primo romanzo (riedito oggi in Italia) America America un piccolo gioiello. La storia costruita come una sceneggiatura, infatti Kazan ci far anche un film nel 1964. Il protagonista Stavros un greco nato in Turchia che sogna di andare via da una terra violenta e brutale. Stavros, ispirato alla figura dello zio paterno di Elia Kazan, non sopporta pi le persecuzioni che le minoranze vivono in quella parte dellAnatolia. Il libro non a caso si apre con una mattanza di

armeni per futili motivi. Stavros stanco, sconsolato, sogna lAmerica perch l la terra delle opportunit. A spingerlo a partire non solo la voglia di migliorare la sua situazione economica, ma anche la possibilit di passare dallinfimo stato di suddito a quello di cittadino. Non tanto il sogno del denaro facile, ma il sogno di poter vivere da uomo libero in un paese libero. Stavros, come molti migranti di oggi che cercano fortuna in Occidente, deve superare una serie di ostacoli. Viene derubato, malmenato, ingannato. Vive di espedienti e il suo cuore di tappa in tappa si indurisce fino a diventare cuoio. Il viaggio diventa unossessione. LAmerica lunica medicina possibile. Elia Kazan ci descrive questo viaggio con una prosa secca e senza fronzoli. Lui figlio dellimmigrazione (arriva negli Stati Uniti alla tenera et di quattro anni) tenta attraverso Stavros di spiegare a se stesso, prima che agli altri, il significato del migrare. Il percorso pieno di insidie, sofferenza, paura. Per Elia Kazan ci mostra anche il sogno, la speranza, la tenacia del suo protagonista. LAmerica alla fine arriva. Ed brutale. Elia Kazan, America America, Mattioli 1885, pagg. 120, 17, 90

Premio Oscar
Elia Kazan (1909-2003)

Aveva 24 anni quando il suo primo lavoro and sulle scene. Era il 1995 e Sarah Kane possedeva lautorevolezza di un maestro. Blasted/Dannati fu rappresentato al Royal Court di Londra; la stampa gridava schifo, scandalo. Cerano sesso e violenza, ma anche la tenerezza dellinnocenza. Lei era stata bravissima nel trasformare una lussuosa camera dalbergo di Leeds in un cratere bosniaco, a scendere nellorrore della guerra al fianco di Cate, una dolcissima balbuziente. Poi scrisse LAmore di Fedra, Cleasened/Purificati e Crave/Fame. Quella che sembrava una drammaturga da colluttazioni feroci e atroci, lascia trapelare infine la sua impostazione poetica del teatro. Sarah Kane a 39 anni si suicid, in febbraio, come Sylvia Plath. Il suicidio il tema folgorante del suo ultimo lavoro: Psicosi delle 4 e 48. I suoi testi sono pi vicini alla poesia che al teatro (Sarah Kane, Tutto il teatro, Einaudi). Come un poeta non spiega, emoziona. Crave un parlare ininterrotto di quattro voci sullamore. Sullo sfondo c il fantasma che presiede tutti i suoi lavori, quel patto di sangue che lega il carnefice alla sua vittima e viceversa. Ma ogni carnefice relativo. Solo la vittima, linnocente demente in cerca damore, la bambina morta di fame tra le bombe, indeclinabile.

Venerd 23 settembre 2011

il Fatto Quotidiano

IV
PERCORSI

Si pu avere fede senza obbedire


di

Lucia Ceci

Vito Mancuso Il nuovo libro del teologo che ha gi svuotato una dozzina di dogmi della Chiesa. Ma ancora teologia cattolica?
opera di teologia fondamentale, cio riflessione sul fondamento del discorso umano su Dio. Una definizione che scoraggerebbe ogni lettore non specialista. Ma uno dei meriti principali di Mancuso, si sa, consiste nella sua capacit di rendere comprensibili temi la cui profondit non sempre andata di pari passo con la decifrabilit. Certo Mancuso va di moda, i suoi ultimi libri sono entrati nel canone culturale del lettore di sinistra; tanto pi ora che ha mollato Mondadori. Egli intercetta una domanda di religiosit che non trova risposta nella Chiesa di oggi; porta la teologia a contatto con lesperienza reale. Forse per questo che, in Io e Dio, riesce a essere pi convincente nella pars destruens. Quella in cui presenta alla Chiesa il conto dellautoritarismo dottrinale, mostrando come alcuni principi del vero cristianesimo (per esempio la libert religiosa, il no alla tortura e alla pena di morte) si siano affermati in Occidente contro le gerarchie vaticane. Credere non si pu ridurre a obbedire. Anzitutto perch la fede di Ges-Yeshua non ha nulla a che fare con lobsequium, con la sottomissione. Cosa poi, in positivo, significhi credere pi oscuro. Io credo in Dio scrive Mancuso evocando la celebre conclusione della Critica della ragion pratica di Kant perch ci mi consente di unire il sentimento del bene e della giustizia dentro di me con il senso del mondo fuori di me. Il discorso, come nel titolo, articolato nella prima persona singolare a sottolineare che si pu parlare di Dio in modo veridico solo a partire dallIo. Sulle orme di Kant, Mancuso propone una teologia che parte dalletica: la verit consiste in una vita giusta e buona, non nelladesione a una dottrina. Entusiasmo e incanto sono alcune delle categorie che descrivono la fede autentica nel suo rapporto con la verit e la bellezza. Categorie appassionanti, indubbio. Viene da chiedersi se siano sufficienti, da un punto di vista cattolico, ad articolare latto di fede, sia pure nel senso minimalista di punto fermo, avanzato nelle pagine finali del libro. Ma in ultima istanza, per Mancuso, non si tratta di essere cattolico; si tratta molto pi radicalmente di coltivare una libert che senza etichette e forzature cerchi di vivere e pensare la vita alla luce del primato ontologico e morale dellamore, con tutto lo spirito di verit e sincerit di cui si capaci. Pensieri audaci, poco conformi alla dottrina ufficiale. Eppure, come scriveva Bonhoeffer dal carcere di Tegel, occorre rischiare di dire cose contestabili, se ci permette di sollevare questioni di importanza vitale. Vito Mancuso, Io e Dio. Una guida dei perplessi, pagg. 496, 18,60

UN TEOLOGO coraggioso Vito Mancuso. Si dichiara cattolico, aggiunge che vuole rimanerlo, ma prende di petto affermazioni centrali nella dottrina della Chiesa. Pure quelle definite dogmi. Secondo La Civilt Cattolica di dogmi Mancuso ne avrebbe svuotati almeno una dozzina. Anche nel suo ultimo libro, Io e Dio (Garzanti), discute principi affermati da Benedetto XVI e da un numero consistente di suoi predecessori. Ma essere cristiano, sostiene, non si pu ridurre allobbedienza al papa. Vi pu essere unobbedienza alle direttive ecclesiastiche che non esprime il vero cristianesimo e una disobbedienza che invece lo esprime. E fa un esempio. Recente, chiaro a tutti, drammatico. Potete bestemmiare, avere problemi con la giustizia per frodi e prostituzione minorile, avere rapporti sessuali illeciti dichiarandovi orgogliosi di farlo, ma se date lapparenza di rispettare lautorit della Chiesa, voi siete un cattolico gradito alla Santa Sede. Essa contestualizzer persino le vostre pubbliche bestemmie. Potete al contrario essere un uomo retto, ma se non condividete una norma etica della Chiesa e vi assumete il coraggio di dichiararlo pubblicamente, magari arrivando a decidere di non voler pi vivere attaccato a una macchina, voi non siete un cattolico per la Chiesa. E quando morirete i suoi capi giungeranno a negarvi i funerali religiosi, che pure voi e la vostra famiglia avete richiesto. Perch in Dio ci credete sul serio. La direttiva in certi casi non viene dal papa in persona, ma il succo lo stesso: per la gerarchia ecclesiastica non conta la vita concreta, conta la professione esteriore di obbedienza. Gli esempi possono continuare, ma non necessario per chiarire lobiettivo che Mancuso assegna al volume: promuovere un cambiamento di paradigma, il passaggio dal principio di autorit al principio di autenticit. questo lo snodo decisivo attorno a cui si articola un libro ambizioso, che lautore definisce

Alessandro Bergonzoni
CREDERE - Per convincersi non per convincere, n tantomeno per vincere. Anticamera del di: di essere i migliori, di essere sicuri, di essere i pi forti o i pi sani, di essere felici o salvi. Come si sfamano i salvati? Denti redenti credenti? Il problema non tra credenti e non credenti ma tra creduti e non creduti. Almeno credo.

NARRATIVA

NOSTALGIA DEL SACRO


di

Antonio Tricomi

Illustrazione di Pierluigi Longo

Standing ovation

EL BUON USO della Dne costituisce un merireligione ha to che anche il limite: trattare con affabilit temi di capitale importanza. Alain de Botton ha ragione su un punto: spesso abbiamo laicizzato malamente. Gli slanci civili, che hanno guidato il disegno razionalistico della modernit, col tempo si sono persi, e oggi ci troviamo in una societ che, fedele a unideologia basata sul libertarismo, non sembra pi in grado di su-

scitare nei cittadini un senso di comunit, di insegnare loro a vivere, di educarli al bello e al vero anche grazie al culto di unarte intesa quale mezzo per raggiungere la conoscenza di noi stessi. Pi arduo convenire con il saggista quando afferma che molti problemi dellanima moderna possono essere risolti dalle soluzioni proposte dalle religioni, una volta separate dalla struttura sovrannaturale in cui sono state concepite. vero che le religioni nutrono unambizione concettuale che permette loro di

offrire letture coerenti delluomo, della storia, del mondo. Ma poi sicuro che si possano svincolare tali letture dai dogmi e scoprirle, a quel punto, ancora capaci di fungere da modelli nellelaborazione di sistemi culturali che si rivelino cogenti in una societ secolarizzata? Una societ, peraltro, che vive religiosamente i suoi riti consumistici e spettacolari, e che dunque si fonda meno di quanto sembri su principi illuministici. Essa chiede a quel feticcio che la merce di saziare la male intesa nostalgia del

ALDO CAPITINI

ASCETA DELLA NONVIOLENZA


di

Raffaele Liucci

O LASCIATO LA pratica della H religioneoccuparmidadiragazzo. cattolica Sono tornato ad temi religiosi, dopo circa sei anni, alla fine della Grande Guerra, ma senza riprendere n la pratica n la fede della religione tradizionale. Gi nellincipit di questo straordinario libro di Aldo Capitini, Religione aperta, edito per la prima volta nel 1955 e ora riproposto da Laterza, c tutto il contegno del suo autore: scarno, umile, ascetico, senza una sbavatura n un grammo di retorica. Un protagonista appartato della cultura italiana, unopera per molti versi ancora attuale. Innanzitutto, il presente libro un antidoto allo spaventoso rigurgito di cle-

ricalismo e di superstizione che sta ammorbando il nostro tempo. Per Capitini, religione non significa affatto credere in dogmi cervellotici (la trinit) e bislacchi (limmacolata concezione). O pensare che le stimmate di padre Pio siano il frutto di un intervento soprannaturale (e non, invece, delle fialette di acido fenico che lastuto frate cappuccino si procurava sottobanco). Per Capitini, la religione unetica dello sguardo, unapertura sul mondo. Una religione laica, laicissima, la sua, che non deprime il libero pensiero, ma lo fortifica, in una comunione (compresenza) con tutti gli esseri viventi, dagli uomini agli animali sino alle piante. Proprio come insegnano le dottrine orientali non trascendenti, il buddismo in primis, che tanto affascinaro-

no anche Schopenhauer. In secondo luogo, in queste pagine non si parla di Dio, ma di uomini. In effetti, come diceva Benedetto Croce, i libri che discutono di Dio in astratto, separandolo dallumanit, fanno sbadigliare. Che cos, la teologia, se non una raffinata crestomazia di masturbazioni mentali (il solo tipo donanismo ammesso dai catechisti)? Secondo Capitini, invece, il mondo fatto dai singoli individui, e la vita fondamentale quella che li considera nella loro singolarit insostituibile. In terzo luogo, qui non c traccia di preti, rabbini ortodossi, mullah e altri ragni velenosi. Gli unici sacerdoti, dice Capitini, sono gli apostoli dellamorevolezza e del sacrificio, della nonviolenza e della nonmenzogna. Tanto pi

che un vero sacerdote non chieder mai un merito speciale, un riconoscimento esterno. Chiss cosa ne pensa monsignor Fisichella. In quarto luogo, Capitini rifugge dalletica sado-maso della Passione. La vita non affatto quella ruota di dolore che ti stritola, come sostengono compiaciuti molti credenti (madre Teresa di Calcutta spiegava ai malati terminali che le loro pene erano come baci di Ges). Proprio perch il dolore insensato e non dona alcuna purificazione, esso va combattuto e mai santificato nelle messe piagnucolose: Non vi pare religioso la mattina della festa, invece di andare in una chiesa, recarsi in un ospedale, assistere un moribondo, e sentire che quella persona non va nel nulla, ma, lasciato il suo corpo, si unisce allintima presenza con tutti?. Non un caso e siamo allultimo punto che il pensatore perugino dedichi alcune delle pagine pi ispirate a confutare lidea del Dio assoluto e onnipotente, propria del monoteismo. In verit, pi che un Dio amorevole, costui

sembra un autentico psicopatico, che si delizia alla vista dei tormenti inflitti alle sue creature. Un diavolo, scrive Capitini, un demonio pompato da quelle fiabe maligne che sono i testi sacri. Per concludere. Capitini credeva in una religione interiore e nonviolenta, rivolta non alla liberazione dalle conseguenze del peccato, ma alla liberazione dal peccato stesso. Una scommessa perduta, vista con sospetto anche dai comunisti, che lui non amava (lavano con lacqua sporca). Per tacer della Chiesa. Eppure, ancor oggi la sua voce non afona, per chiunque voglia ascoltarla. Un maestro di minoranze eretiche, una solitudine senza isolamento. Aldo Capitini, Religione aperta, prefazione di Goffredo Fofi, introduzione e cura di Mario Martini, Laterza, pagg. 248, 20,00

Aldo Capitini (1899-1968)

Un laico fedele

il Fatto Quotidiano

Venerd 23 settembre 2011

V
PERCORSI

Shaw: Cristo era comunista


Anticipazione Esce Sia fatta la sua volont, una riflessione sul Cristianesimo
di

Luigi Zoja

sacro che un numero forse crescente di individui ancora avverte, e avrebbe perci bisogno di rilanciare, pur senza oltranzismi, la scommessa di un razionalismo orientato alla costruzione di un nuovo umanesimo laico. Che il nostro tempo non si muova in questa direzione, ma somigli a un teatro di perenni conflitti tra oscurantismi vari, di matrice tanto religiosa quanto, per paradosso, scientista, sembra essere lopinione di Valerio Evangelisti. O almeno in tale ottica che si pu interpretare Linquisitore e i portatori di luce, sceneggiatura cinematografica, non tradottasi in film, che narra lennesima avventura del

personaggio creato dallo scrittore bolognese: il prete cattivo Eymerich. lautore stesso a elencare i difetti della sua opera: verbosa, poco dinamica, con scene troppo costose per essere trasposte in pellicola. In pi, lecito avanzare qualche dubbio sul fatto che, letta, essa risulti divertente. invece gradevole, oltre che intelligente e ben calibrato, Il crocifisso. Leonardo Marini rivisita, senza sacrificare una sua istintiva verve comica, il tradizionale impianto del racconto filosofico: Voltaire e Dostoevskij, ma anche Mastronardi e Zavattini, riecheggiano in un romanzo-saggio che sinterroga sugli effetti generati, persino negli

atei, dallimprovviso riaffiorare di un sentimento del sacro che la nostra societ non sa pi indirizzare. Cos, Marini finisce col suggerirci che occorre riappropriarsi di un laico discorso sulla fede, se non si vuol cadere nella superstizione. Alain de Botton, Del buon uso della religione, Guanda, pagg. 284, 17,50; Valerio Evangelisti, Linquisitore e i portatori di luce, Transeuropa, pagg. 155, 12,00; Leonardo Marini, Il crocifisso, Galaad Edizioni, pagg. 350, 14,00

INTELLETTUALE impegnato attraversa da protagonista lOccidente fra il XIX e il XX secolo, quasi fosse un proseguimento laico di santi e profeti. Pochi interpretarono questa figura in modo completo come George Bernard Shaw. Il suo prestigio si diffuso nello spazio e nel tempo, attraversando i continenti e la sua lunga vita. Questo credito fu messo al servizio delle idee che ininterrottamente creava e che investivano ogni campo dellesistenza. Leconomia, la religione, la sessualit, la famiglia, la nutrizione: ventenne, si convert in vegetariano radicale, dichiarando (ben prima di Gandhi, infinitamente prima dellattuale giovent ambientalista) che non avrebbe pi mangiato cadaveri. In ogni forma di rapporto con gli altri uomini, ma anche con le altre specie, metteva a fuoco gli eccessi di potere e le carenze di giustizia, per poi trafiggerli con lironia e il paradosso. Shaw scriveva solo opere che, a suo avviso, contribuissero a rendere il mondo un po migliore (o almeno pi consapevole o meno ignorante, il che non molto diverso): eppure oggi lo ricordiamo come un autore irresistibile, pi come un amico che intrattiene che come un maestro che insegna. Nel 1914, allinizio della prima guerra mondiale, Shaw aveva dato ancora una volta scandalo, pubblicando Common Sense about the War (Buon senso sulla guerra): in questo scritto considerava la Gran Bretagna e i suoi alleati responsabili del conflitto tanto quanto la Germania, chiedendo immediate trattative e cessazione delle ostilit. su questo sfondo che dobbiamo leggere anche Sia fatta la sua volont. Formalmente si tratta di una prefazione alla commedia Androclo e il leone, sostanzialmente una riflessione su come, dopo millenni di cristianesimo, lEuropa neoindustriale stesse estendendo la sua industrializzazione allo sfruttamento e al massacro. In soli due anni le stragi della guerra gi superavano quelle di tutto il secolo precedente. Di questa contraddizione terrificante Shaw era ben consapevole, cos come intuiva ( profetica la denuncia che qui fa del massacro degli armeni) che unaltra novit assoluta del secolo XX erano le stragi assolute. Il testo di Shaw discute le possibilit di un cristianesimo moderno in quellora fatale. Il messaggio di Cristo, scrive, unimmensa opportunit che non mai stata messa in pratica. Esistono, vero, una chiesa cattolica e molte altre chiese cristiane, ma sembrano non essersi mai accorte di quel messaggio. Linsegnamento di Ges qui lautore passa in rassegna con un certo dettaglio tutti e quattro i vangeli ha riformulato sia i legami familiari, sia quelli sociali, sia, infine, quelli economici. Il rapido

ristrutturarsi della societ industriale renderebbe comunque urgente una revisione di tutti questi rapporti: quale momento migliore per applicare la soluzione proposta da Cristo, cio una vera distribuzione comune della ricchezza? Shaw crede nellattualit di un radicale comunismo, ma sembra immaginare la propria proposta soprattutto come una provocazione intellettuale: non sa ancora che, solo un anno pi tardi, una rivoluzione comunista prevarr nel pi grande paese della Terra; e da l, per gradi, dilagher prima in met dellEuropa, poi in una met del pianeta. La sua immaginazione oltre che fertile profetica: ma i fatti anticipano chi li prevede. Nella convinzione di Shaw una riforma dello Stato in senso comunista la via che pu metabolizzare le nuove ingiustizie della modernit e insieme preservarne lo spirito cristiano. Il suo sguardo, pur cos anticipatore, non pu spingersi avanti di un intero secolo, e immaginare che anche oggi lidea resta attuale e impossibile insieme: che essa sopravvive, cio, in una dimensione economica inscindibile da quella tragica. Il secolo XX stato lepoca dellindustrializzazione anche nel racconto. Quindi della sua massificazione, commercializzazione e banalizzazione. A questo riduzionismo, a una visione unilaterale e razionalista delluomo (che la pi irrazionale fra le creature) Shaw fin sotto diversi aspetti col cedere, posseduto comera dal bisogno di essere progressista e ottimista: dopo esser stato spina dorsale del Fabianesimo socialismo non violento e umanista cui ader molta della classe intellettuale inglese arriv a dichiararsi ammiratore dellUnione Sovietica e dello stesso Stalin. In altre parole notiamo che Shaw, il quale nel superare con costanza e genialit gli ostacoli della vita aveva inconsciamente finito col dotarsi di un personale credo positivo, fin (come vedremo anche in questo testo) col negare levidenza che la vita affrontata con sincerit e la tragedia sono, per molti aspetti, la stessa cosa; e, come accade negando qualcosa che si dovrebbe riconoscere interiormente, fu condannato a viverla esteriormente, in forma inconsapevole e proiettata. Nel suo insieme, la rilettura del cristianesimo in chiave politica proposta da Shaw sopravvive oggi nella tensione continua tra la dimensione economica delle ingiustizie e delloppressione e quella tragica della profonda ambiguit dellessere umano, cio di colui che di quelle stesse ingiustizie deve rispondere. Questo testo uno stralcio dellIntroduzione a George Bernard Shaw, Sia fatta la sua volont, Chiarelettere, pagg. 155, 7, in libreria da oggi

SOTTO SPIRITO

LA MORALE FORTE
di

Michela Murgia

SEMPRE sorprendente notare le voci checolpevole contro lasulcomeacsi levano Chiesa cusandola di silenzio disastro della situazione politica, morale ed economica dellItalia siano poi le stesse che laccusano di indebita ingerenza quando interviene in questioni morali e politiche considerate non altrettanto opportune. Questo diritto di parola intermittente una contraddizione che coloro che praticano visioni di laicit per sottrazione non sono ancora riusciti a risolvere. Chi per non ha mai negato il diritto della Chiesa in quanto indiscutibile attore sociale a dire la propria sulle stesse questioni su cui dice la propria anche il barista allangolo, a maggior ragione oggi si sente in dovere di farsi delle domande sullinsopportabile politica del silenzio, complice e furba, che le gerar-

chie ecclesiali hanno deciso di tenere in merito alle responsabilit del governo Berlusconi nella drammatica situazione del paese. Al di l di vaghissimi inviti a una maggiore moralit della classe politica lanciati in predica, che hanno la stessa incisivit dellinvocare la pace nel mondo mentre si ritira la fascia di miss Italia, innegabile che la Chiesa finora abbia fatto finta che non stesse accadendo niente. Ma il 18 settembre qualcosa cambiato: il vescovo teologo Bruno Forte ha preso pubblicamente la parola per chiamare per nome il disastro italiano e provare a suggerire vie duscita. Ha scelto di farlo dalle pagine de Il Sole 24 Ore con un intervento firmato che rende impossibile sospettare che un giornalista malintenzionato abbia travisato le sue parole a proposito di uomini nuovi, scelte coraggiose, alleggerimento della macchina dello Stato. Per Bruno Forte Berlusconi se ne deve

andare e gli uomini nuovi, a va sans dire, devono essere politici cattolici. Il vescovo di Chieti si spinge a dare una pi che chiara indicazione su dove cercarli: manca solo lindirizzo e si arriva dritti a casa Pezzotta, nome da sempre molto gradito ai moderati cattolici. Le scelte coraggiose indicate da monsignor Forte sono i tagli dei privilegi della casta e degli stipendi doro, una tassa sui patrimoni dei ricchi e la lotta senza quartiere allevasione, cio lesatto contrario di quello che fino a ora ha fatto il governo. In coda il teologo napoletano auspica laccorpamento dei piccolissimi comuni, la revisione delle province, la diminuzione del numero dei parlamentari e labolizione degli enti inutili, misure di buon senso in cui speriamo tutti, ma che mal si conciliano con gli interessi di una Lega Nord che difende come unorsa i suoi scrannetti locali e anzi pretende lapertura di satelliti ministeriali sotto casa sua. difficile applaudire allintervento di Bruno Forte: brilla troppo lassenza di ogni riferimento alleventuale contributo che la Chiesa intenderebbe dare ai sacrifici economici necessari a ridurre il debito pubblico del paese. Probabilmente significa che non intende dar-

ne alcuno, a parte indicare politici amici da eleggere a premier demergenza; per questo che fino a questo momento la CEI si ben guardata dallaprir bocca sulla crisi. Troppo alto era il rischio che parlando di moralit e sacrifici si finisse costretti, per non sembrare incongruenti, a dare il buon esempio mettendo mano a cose come lesenzione ICI, i finanziamenti pubblici alla scuola cattolica e il meccanismo iniquo dellotto per mille. Bagnasco ha taciuto e invitato a tacere per queste ottime ragioni. Il fatto che adesso monsignor Forte parli dalle pagine di Confindustria non significa che la misura morale sia colma al punto che neanche i vescovi possono pi tacere; vuol dire invece che adesso il governo Berlusconi cos debole che anche le gerarchie ecclesiastiche si possono permettere di criticarlo senza temere conseguenze per i propri interessi economici. Dopo Standard and Poors, anche questo un declassamento.

Venerd 23 settembre 2011

il Fatto Quotidiano

VI
LAB

PENSIERO DEBOLE O FORTE?

ERME

Amici filosofi, anche la scienza dubbiosa


Risposta a Nicla Vassallo: la fisica moderna non impone certezze, ma una visione probabilistica del mondo
di

LA FORMA DI VITA DEL MONACO


di

Marco Filoni

Vittorio Pellegrini

ARI FILOSOFI REALISTI, neorealisti, del pensiero forte. A me sembra che questa discussione rimbalzata tra le pagine di molte riviste e quotidiani in questa estate ormai finita non possa pi prescindere dal considerare ci che la scienza moderna ci dice della realt. Le conquiste scientifiche del ventesimo secolo sono state cos rivoluzionarie e complesse che forse comprensibile la difficolt del pensiero umanistico a considerarle e assimilarle fino a renderle senso comune. Ma cos continuando sar inevitabile che la stessa discussione simpoverisca. Insomma, forse venuto il momento di fare un passo decisivo verso lintegrazione dei diversi saperi. Proprio da queste pagine di Saturno, due settimana fa Nicla Vassallo ammoniva del pericolo di un ritorno allo scientismo ed esaltava il dubbio come motore della conoscenza. Vero. Ma questo proprio quello che la scienza moderna ci racconta della realt. Dubbiosa perch dominata da eventi probabilistici, non da fatti certi. Facciamo un esempio. Se una tela di un unico colore fosse davanti a noi, non esiteremmo a proclamare: la tela rossa. E cos, a parte casi sporadici, farebbero altre persone poste dinanzi alla medesima tela. Ma se questa tela fosse dinanzi a un cieco, se anzi tutti noi fossimo ciechi, di che colore sarebbe quella tela? Rossa ancora? Con che grado di certezza potrei affermare senza osservarla che quella tela rossa? Ecco. Questo il nocciolo della questione. La scienza moderna ci insegna che ogni evento non osservato non avviene in modo deterministico ma manifesta la sua natura pi intima in termini probabilistici. Forse opportuno che filosofi e scienziati uniscano i propri sforzi per capirne le implicazioni profonde. Per fare un passo in questa direzione ci viene in aiuto il lavoro di un tizio che si divertiva a suonare bongo nei locali di spogliarelliste. Questo signore, Richard Feynman, era anche un fisico teorico e di successo, visto che vinse il Nobel per la fisica nel 1965 per aver inventato i diagrammi di Feynman, cruciali per calcolare le ampiezze di probabilit dei processi fisici. La congettura di Feynman fu quella di supporre che qualsiasi evento che compone la nostra realt ha una infinit di storie possibili, ciascuna con una determinata probabilit che dimostr calcolabile tramite unelegante teoria matematica basata sul concetto dei path integrals (integrali di cammino). Unidea piuttosto vincente e a tuttoggi immune da numerosi tentativi di falsificazione. Impariamo cos che per descrivere un fatto elementare come una particella che va da A a B, due punti dello spazio, dobbiamo ammettere come possibili uninfinit di cammini che la particella percorre per andare da A a B. Dal segmento in linea retta a quello, sicuramente meno probabile ma possibile, che parte da A gira intorno a B tre volte poi compie due giri intorno alla nostra galassia per poi arrivare a B. Per comprendere il processo fisico che porta la particella da A a B si devono considerare tutte queste storie possibili e sommare con pazienza le relative probabilit. Come, in effetti, se esse avvenissero in parallelo. Con questo approccio si spiega, per esempio, il fatto che singoli elettroni lanciati su uno schermo con due fenditure possono fare interferenza con loro stessi, effetto che implica che i singoli elettroni passano in contemporanea sia da una fenditura che dallaltra e senza dividersi, essendo lelettrone indivisibile. Cos anche per la tela del no-

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La realt messa in discussione


Vertical turn, foto di Erik Johansson (alltelleringet.com)

stro esempio iniziale. Tutti i colori sono possibili. Ogni evento, il colore della tela o un particolare cammino della particella da A a B un mondo possibile, una storia possibile. Ma allora che fine fanno tutte queste storie possibili quando procediamo a osservarle? La fisica quantistica ci insegna che cessano di essere giacch con losservazione scegliamo, noi osservatori, una storia particolare. E cos quando ci proponiamo di osservare in quale delle due fenditure passato lelettrone, il fenomeno dellinterferenza scompare perch di tutte le storie possibili ne selezioniamo una in particolare con la nostra osservazione. questo linizio di una rivoluzione paragonabile a quella copernicana. Losservatore determina la storia e non diversamente. E quindi cosa il reale? Ci che noi con latto di osservare determiniamo o il fondo di eventi probabilistici, di storie possibili, da cui noi osservatori attingiamo?

E C UN filosofo che pi dogni altro letto, discusso e studiato allestero, quello senza dubbio Giorgio Agamben. E a ragione. Certo, anche in Italia la sua opera considerata una delle pi originali e interessanti degli ultimi cinquantanni. Eppure, per strani e misteriosi dispositivi, molto pi noto allestero che non in patria. Tanto per fare un esempio: quando Agamben tiene una conferenza a Parigi, per ascoltarlo si accalcano centinaia di persone quasi fosse una rockstar. E baster cercare su Wikipedia per scoprire come le voci in inglese, o in tedesco, siano molto pi accurate di quanto non lo sia quella italiana. Insomma, questo per dire che ogni suo libro atteso dalla comunit filosofica come una sorta di evento, dal Sudamerica al Giappone. Ecco dunque che arriva in questi giorni nelle librerie (per ora quelle italiane) il suo ultimo Altissima povert. Regole monastiche e forma di vita per leditore Neri Pozza. A prima vista il tema potr sembrare peregrino. In realt sinscrive pienamente, come arguto tassello (un altro previsto a gennaio con Opus Dei. Archeologia dellufficio, per Bollati Boringhieri), in quel progetto teorico iniziato nel 1995 con il libro Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita (Einaudi). Ovvero, banalizzando, ripensare le categorie politiche della modernit a partire dalla ricerca intorno alla biopolitica: abbiamo ormai dimenticato la distinzione classica fra vita naturale ed esistenza politica, perci va indagato con strumenti nuovi quel rapporto che esiste fra il diritto e la vita, cercando modelli e dinamiche impensate di sovranit. Questo il contesto entro il quale si costruisce Altissima povert. Ma perch i monaci? Coshanno di speciale da esser presi a oggetto di studio in una ricerca sul rapporto fra diritto e vita? Il filosofo lo spiega con chiarezza sin dalle prime righe: il monachesimo il caso esemplare in cui si viene a creare una forma-di-vita, ovvero unesistenza cos strettamente legata e indissolubile alla regola da risultarne inseparabile. In questo senso la vita dei monaci , essa

stessa, la sua forma: forma e vita diventano la stessa cosa, inscindibili, luna sovrapposta allaltra. Non solo: c un susseguirsi di coincidenze e di sovrapposizioni che ricorrono nella vita comune praticata in convento, da San Francesco agli altri monaci che segnarono una frattura radicale del cristianesimo. E queste dialettiche (intese in senso hegeliano) sono la convergenza di tempo e vita, habitus e vita, preghiera e vita, liturgia e vita. Il nucleo decisivo della condizione monastica non perci un contenuto o una sostanza, ma una forma e comprendere questa forma, ci dice il filosofo, significa cercare di nominare quel qualcosa che i monaci mettevano in pratica il cui senso e la cui novit restano ancora da decifrare e che, proprio per questo, non hanno cessato di riguardarci da vicino. Non si pensi ad acrobatici esercizi linguistici: Agamben spiega con molta accuratezza e rigore ogni passaggio (impossibile da riportare qui). Ma va notato che se c un termine ricorrente che attraversa tutte le pagine, quello tensione. Gi, perch non sfugge al filosofo il paradosso che sottende allesistenza del cenobio, la comunit di monaci riuniti sotto la medesima regola in un monastero: cio che esistono due tensioni opposte, una volta a risolvere la vita in regola, laltra tesa a trasformare la regola in vita. Tutto regola e ufficio e forma, quindi non c pi spazio per la vita che sembra scomparire. Ma tutto si fa vita, perch le leggi e i precetti si trasformano in vitali. Se c unambiguit di fondo rappresentata da queste tensioni proprio la specificit del monachesimo, quella forma-di-vita inaudita che i monaci hanno ostinatamente cercato di realizzare (e, scrive Agamben, hanno ostinatamente mancato). Ripensare, oggi, quellesperienza non un mero esercizio intellettuale. Significa individuare un dispositivo, un paradigma, che il nostro tempo si dimostra incapace di pensare: ovvero laffermazione di una vita fuori dal diritto. Se si pensa alla nostra esistenza quotidiana, materiale, il tema non sembrer poi cos troppo astratto. Giorgio Agamben, Altissima povert, Neri Pozza, pagg. 192, 16
di

MATERIA E PSICHE

JUNG E IL NOBEL
di

Yamina Oudai Celso

del F IN DAI TEMPIFreudcelebrecarteggio epistolare tra ed Einstein, una reciproca e feconda curiosit parsa intercorrere fra gli indagatori della psiche e i cultori della fisica, innescando sodalizi e scambi interdisciplinari che riecheggiano il ben pi ampio e fascinoso dibattito relativo al rapporto tra psicologia e scienza. Un tema che affiora, assai sapientemente orchestrato, perfino nellultimo film di Cronenberg A Dangerous Method, teso a indagare la controversa relazione intellettuale e umana tra il lucidamente scientista Freud (un notevolissimo Viggo Mortensen) e lesoterico-misticheggiante allievo Jung, impersonato dal neovincitore della Coppa Volpi Michael Fassbender. davvero possibile paiono chiedersi incessantemente i protagonisti decifrare un oggetto evanescente e multiforme come la mente umana avvalendo-

si delle sole risorse del pensiero razionale? sensato prospettare lidea della guarigione da nevrosi e psicopatologie? Ma soprattutto quali affinit e differenze metodologiche possono sussistere tra lanalisi psicologica e i percorsi della conoscenza scientifica? Questioni epistemologiche cruciali, che tornano nuovamente in auge anche grazie alla concomitante uscita del volume Pauli e Jung. Un confronto su materia e psiche, in cui gli autori Silvano Tagliagambe e Angelo Malinconico evocano appunto le affinit elettive tra il celebre psicologo svizzero e il premio Nobel per la fisica, suo ex paziente in quel di Zurigo. Alcolizzato, rissoso e traumatizzato sia dal suicidio della madre sia dal naufragio del primo matrimonio, Pauli trae dallincontro con Jung, oltre ad alcuni immediati vantaggi terapeutici, loccasione di un assiduo confronto teorico, che confluir addirittura nella pubblicazione di un libro comune. Entrambi

perseguono, ciascuno nel proprio ambito, lobiettivo squisitamente kantiano di esplorare lo scarto fra la realt fenomenica e il soggetto percipiente. Pauli afferma che non possibile, contrariamente agli schemi deterministici della fisica classica, misurare con esattezza le propriet di un oggetto se non in via probabilistica, dal momento che alcune di esse restano necessariamente indeterminate. Nella prospettiva junghiana si pone invece laccento su come gli archetipi dellinconscio collettivo agiscano sincronicamente innescando una realt virtuale e simbolica che si sovrappone a quella fisica e materiale razionalmente accessibile. Ma in verit, a ben guardare, il carattere a-logico dellinconscio e la sua attitudine a derogare alle nozioni comuni di spazio e di tempo erano gi stati ampiamente scandagliati dallo stesso Freud, il cui approccio scientista tuttaltro che riduzionista aprir la strada a quel proficuo dialogo tra scienze dello spirito e scienze della natura confluito in alcuni importanti settori delle neuroscienze contemporanee. S. Tagliagambe e A. Malinconico, Pauli e Jung. Un confronto su materia e psiche, Raffaello Cortina, pagg. 339, 27

WHATS APP

Antonio Armano

DAGOSPIA SEMPRE CON TE


GUARDANDO LE FOTO DI DAGOSPIA con lapplicazione per iPhone, causa dimensioni dello schermo ridotte rispetto al computer, si perdono un po le rughe scampate ai lifting, le labbra a canotto e altri destabilizzanti dettagli delle damazze di turno nelle inquadrature del sadico Umberto Pizzi da Zagarolo. In compenso non si perdono, per stare allultimo Cafonal, particolari come il naso ad apriscatole di Rossy De Palma, lasimmetrica musa di Pedro Almodovar, intervenuta al party in via Veneto dellavvocato Alfonso Luigi Marra, autore del Labirinto femminile. Dalla cronaca apprendiamo che il romanzo (autopubblicato), opera fondamentale della letteratura marriana, stato tradotto in inglese dal figlio dellavvocato, a grande richiesta immaginiamo - dei lettori di Londra, New York e Sydney. La Dago-applicazione ben strutturata, ricalca il sito la cui popolarit si deve pure alla facile consultazione - e scorre veloce. Si pu intuitivamente accedere a varie funzioni, come quella che consente di ingrandire o ridurre i testi o le foto e segnalarli su Facebook e Twitter. Un altro motivo della popolarit di Dagospia la certezza di trovare subito gli eventi pi importanti della giornata non solo Cafonal dunque ma una rassegna stampa bipartisan del Basso Impero - e con lapplicazione non ci sar pi scampo allaggiornamento continuo sulle ultime prodezze del Cavalier Pompetta o lennesimo autogol di Culatello Bersani. Unocchiata al cellulare e si ripiomba tra le italiche piaghe: si sconsiglia lutilizzo allestero, specie in vacanza, per non essere virtualmente risucchiati tra i miasmi dello stivale.

il Fatto Quotidiano

Venerd 23 settembre 2011

VII
ARTI

Roma

NEW YORK

Larte online, che Maxxi flop


Il museo lancia un evento multimediale insieme a Telecom Italia: banali videoconferenze in streaming. Niente di nuovo
di

LA POLACCA SEDOTTA DA GALILEO

Daniele Perra

ELECOM ITALIA e il MAXXI hanno chiesto ad alcuni protagonisti delle arti contemporanee di raccontare la loro visione del mondo, le loro passioni. Per la prima volta sul web larte contemporanea si svela al pubblico, accogliendo domande e offrendo materiali esclusivi. Liniziativa chiamata MAXXIinWeb stata lanciata in pompa magna sulla stampa nazionale. Da un lato Telecom Italia, fiera di contribuire alla divulgazione di massa dellarte contemporanea, perch a detta del suo presidente Franco Bernab superata la stagione del mecenatismo per pochi, e di sensibilizzarci, forse, sulla debole domanda della banda larga sul nostro territorio, dallaltro il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, che simpegna a dare una ragione al suo nome. Facendo felice Zaha Hadid, larchitetto che lha progettato, pensando, chiss, che un giorno quello spazio fluido avrebbe accolto anche opere multi-medialmente sperimentali. Ma di che si tratta? In sostanza di un calendario di incontri (fino al 15 dicembre) con personalit del mondo dellarchitettura, della cultura e in prevalenza dell'arte, come Pistoletto, Ontani, Cucchi o il pi giovane ma celebratissimo Vezzoli. Il primo incontro andato in rete con larchitetto Fuksas che pi che parlare darchitettura ha passato gran parte del tempo a lamentarsi dellItalia e della mancanza di professionalit delle imprese nostrane. In chat live uno sparuto numero di persone, per lo pi giovani architetti di buone speranze. La straordinariet dellevento starebbe nel fatto che questi incontri, che avvengono nellauditorium del museo, sono trasmessi in streaming e on demand e resi disponibili da Telecom Italia gratuitamente al pubblico del web. Innovazione? Ma siamo proprio sicuri che la prima volta che larte contemporanea si svela al pubblico sul web? Negativo: su molti canali e riviste online, darte e non, ormai facile reperire video-interviste ad artisti e protagonisti del contemporaneo. Su YouTube vengono caricati, quasi in tempo reale, video di incontri, preview e vernissage di mostre. Lo spazio ai commenti degli utenti, live o meno, lABC di molte piattaforme. nata persino una fiera darte rigorosamente online, con chat in tempo

reale. Ma andiamo indietro nel tempo. Nel 2006 vengo interpellato dal museo MAXXI a fornire alcune riflessioni, pubblicate poi su un volume dal titolo Museums. Next Generation. Il futuro dei musei, promosso dal museo, dal Ministero per i beni e le attivit culturali, dalla DARC, e pubblicato da Electa. Si parlava di arte interattiva, devoluzione tecnologica, di spazi virtuali. Dei compiti di un museo e del fatto di promuoverne gli aspetti pi innovativi. Dov finita la next generation, il futuro? In quello stesso periodo stavo lavorando a un volume sullimpatto rivoluzionario del digitale nellarte visiva. Temi sviluppati dai tempi in cui si facevano transitare riviste su BBS (bulletin board system), in cui certe realt erano appannaggio di smanettoni illuminati, ancora prima della macro-espansione del World Wide Web. In questi anni non sono mancate personalit di rilievo internazionale che hanno indagato quei temi: Peter Weibel, Derrick de Kerckhove, Pier Luigi Capucci, Mario Costa, Oliver Grau, di cui fresco di stampa il libro Imagery in the 21st century, per conto di MIT press. Perch mai non interpellare loro piuttosto che artisti o personaggi che non si sono certo distinti per il loro rapporto con i nuovi media o per il loro contributo alla tecnologia? Perch non sdoganare, questo s per la prima volta, in un museo italiano, larte elettronica in tutte le sue declinazioni e far conoscere a un largo bacino dutenza artisti che, gra-

zie alla collaborazione con ingegneri e personalit di ambiti scientifici, hanno contribuito allo sviluppo dei new media? Sono loro che hanno trasformato losservatore in un attore importante per la realizzazione e lattivazione delle loro opere. Per Telecom Italia e il MAXXI, unoccasione mancata. Per il pubblico del web, niente di nuovo. MAXXIinWeb su www.telecomitalia.com

Apocalypsis cum Figuris


Aleksandra Mir, The Dream and The Promise, 2008-2009 Francesco Vezzoli, Claudia Schiffer (Giovanni Bellini), Courtesy Gagosian Gallery. In basso, Bramantino, Cr ocifissi o n e di

Nicola Trezzi

S ONO INTERESSATA allidea di fallimento quale condizione


umana universale. I miei progetti sono sempre focalizzati sullerrore e sul tentare di vincere e tentare ancora; le mie opere celebrano la nostra capacit di accettare i flussi ma anche di raggirare i problemi, cercando di trovare nuove soluzioni ma al tempo stesso rimanendo critici rispetto a chi vuol prevaricare. La mia arte essenzialmente ottimista e spero divertente ma per arrivare dove voglio arrivare devo essere onesta nelle premesse. Con queste parole Aleksandra Mir, artista Polacca, cresciuta in Svezia e da molti anni di casa a New York, descrive il suo progetto The Seduction of Galileo Galilei, commissionato dallo spazio non profit Mercer Union di Toronto e girato in un circuito automobilistico a Stouffville, Ontario. Questo lavoro consiste in un video nel quale un numero indecifrato di gomme da automobile vengono messe in pila una sopra laltra grazie allaiuto di una gru un po come una Torre di Pisa fino a cadere quale effetto della forza di gravit. Mi sono innamorata di Galileo come se lo avessi conosciuto, mi ha affascinato la sua impossibile e produttiva relazione tra fede e scienza, cosa che esperisco ogni giorno nel mio ruolo di artista. Al pari di una lettrice di riviste scandalistiche, mi sono ossessivamente documentata sulla sua vita scoprendo che ha avuto tre figli illegittimi e ha messo due figlie secondo il codice cattolico impossibili da sposare in convento,

RINASCIMENTO

MOSTRE E MOSTRI
ma o poi alla luce di nuove prove, a offrire un durevole esempio di rigore scientifico e linguistico e di amore della ricerca. Troviamo qui raccolti saggi, scritti nellarco di un quarantennio, sullo stile di vari maestri, da Leonardo a Bramantino a Foppa a Zenale a Luini. Il centro teorico del discorso sta nellinteresse per la cronologia, interesse squisitamente filologico, che determina lesattezza delle interpretazioni stilistiche, ma anche, mi si passi il termine, interesse romanzesco. Romano ama i salti, gli arresti, le zone incerte; le lacune documentarie non lo disorientano ma lo incoraggiano a trovare, quando non nuovo materiale darchivio, almeno una ragione umana. I suoi pittori, alla fine, risultano tutti personalit dinamiche, capaci delle pi clamorose svolte. Un esempio supremo: il Cenacolo di Leonardo, di cui Romano illustra il valore commentando con ammirazione il reDA VEDERE: La storica galleria londinese ha preso casa a Milano a due passi dal Cenacolo. La mostra dapertura molto concettuale, ma il giardino dedicato alla scultura vale la visita. I know about creative block and I know not to call it by name, Milano, Lisson Gallery, fino al 5 novembre; www.lissongallery.com DA EVITARE: raro imbattersi in una mostra di David Askevold, pioniere della videoarte. Lentusiasmo per si smorza subito per il numero ridotto di opere. Un buon antipasto ma si esce affamati. David Askevold: The Disorientation Scientist, Londra, Camden Arts Centre, fino al 25 settembre; www.camdenar tscentre.org stauro Brambilla. Ma ci sono anche gli affreschi di Foppa a santEustorgio o la Crocefissione di Bramantino a Brera e molti altri capolavori. Questo nostro Rinascimento lombardo davvero pieno di sorprese, una palestra di confronti e di rapporti dove potrebbero imparare qualcosa di essenziale non solo i curiosi di arte. Giovanni Romano, Rinascimento in Lombardia, Feltrinelli, pagg. 243, 30,00

LOMBARDIA FELIX
di

Nicola Gardini

UELLO di Rinascimento concetto cos granQuna stagione storica. Il Rinascimento, invece, dioso che molti hanno finito per scambiarlo per non il nome di unepoca, ma di una certa cultura letteraria e artistica, promossa e sviluppata a fini propagandistici da alcune grandi famiglie italiane, identificabili con certe corti, tra Quattro e Cinquecento. Il Rinascimento, insomma, non si trova puro in natura: ma va ricavato, sintetizzato, distinguendo varie sostanze, che sono i programmi ideologici dei gruppi o degli individui dirigenti, le abilit tecniche di scrittori e letterati, la risposta del pubblico cortigiano. N sta fermo, il Rinascimento; bens qualcosa che si evolve e si diffonde mercurialmente e si ricompatta in sempre nuovi coaguli, che richiedono non poco scrupolo critico allosservatore di oggi. Una dimostrazione eccellente di tanta abilit data dal nuovo libro di Giovanni Romano, Rinascimento in Lombardia, dedicato allo sviluppo della pittura lombarda negli ultimi decenni del quindicesimo secolo e nei primi del sedicesimo. Si tratta, mi pare, di un libro destinato a far scuola per limportanza del tema (di Rinascimento lombardo si parla sempre meno) o comunque, dovessero certe sue conclusioni venire riconsiderate pri-

un atto mimato pi tardi da lui stesso nel momento in cui la Chiesa lo imprigion fino alla fine dei suoi giorni a causa delle sue teorie rivoluzionarie. Mir presenter questo progetto il prossimo ottobre al Whitney Museum di New York insieme alla serie The Dream and The Promise (2008-09), che conferma il lungo interesse dellartista per i progetti spaziali della Nasa. Nata in Polonia e battezzata con rito cattolico, Mir si resa conto degli innumerevoli elementi comuni tra liconografia cattolica del paradiso, con angeli e santi, e le immagini del cielo e degli astronauti legate allimmaginario della Nasa. Da sempre interessata alla mescolanza di diversi linguaggi iconografici nonch di immaginari provenienti da diverse culture come dimostra VENEZIA (all places contain all others), presentato alla Biennale di Venezia nel 2009 nel 2005 Mir si trasferita a Palermo dopo 15 anni passati a New York. Sono rimasta a Palermo 5 anni: ho avuto unesperienza molto intensa, educativa, drammatica ed essenzialmente personale con il luogo. Detto questo, quale straniera, sento che devo ancora completare la mia comprensione dellItalia. Vorrei avere il privilegio di commentare il sistema italiano nella sua complessit. Aleksandra Mir, The Seduction of Galileo Galilei, New York, Whitney Museum of American Art, dal 20 ottobre al 19 febbraio 2012; www.whitney.org www.aleksandramir.info

Lacrime artificiali

Venerd 23 settembre 2011

il Fatto Quotidiano

VIII
CARTELLONE

TITOLI DI CODA

di

Gianni Canova

BACKSTAGE
Carnage di Polanski un gioco al massacro consumato in un quieto appartamento borghese: il perbenismo genera mostri. Imperdibile

di

Camilla Tagliabue

Linferno in un salotto
PESSO ANCHE questione di aspettative. Di cosa ti aspetti di vedere quando decidi di guardare un film. Di quel film ti hanno gi parlato gli amici. Ne hai sentito dire in ufficio. Te ne sei fatto unidea. Ti aspetti qualcosa. E laspettativa il modo in cui viene appagata o frustrata quasi sempre anche uno degli elementi che entrano in gioco nella valutazione e nel giudizio. Nel bene e nel male. Io lo confesso entrando al cinema a vedere Carnage di Roman Polanski mi aspettavo soprattutto di vedere allopera un grande dispositivo di dissimulazione: una di quelle perfette macchine sceniche che hanno come obiettivo un po alla maniera di Buuel o di Ferreri quello di screpolare le maschere del perbenismo borghese, di lavare via il make up fatto di sorrisi di circostanza, voci flautate, buone maniere e cortesie per gli ospiti con cui la borghesia occidentale cerca di nascondere la bestia che in lei (e in noi). In Carnage tutto questo, per molti versi, effettivamente c (come cera anche nella pice di Yasmina Reza da cui tratto il film): c un sapido strip tease della borghesia americana, unacida danza macabra sui suoi riti salottieri, un denudamento delle ipocrisie su cui reggono le dinamiche di coppia degno di Bergman e del suo ferocissimo Scene da un matrimonio. Ma nel film c anche altro. C qualcosa di inatteso. Qualcosa che spiazza. Due coppie (i Longstreet e i Cowan) si trovano in un appartamento di Brooklyn. Il figlio 11enne dei Cowan durante una discussione al parco nellunica scena, assieme allepilogo, girata in esterni e ripresa in campo lunghissimo, praticamente muta ha ferito al volto con un bastone il figlio dei Longstreet. I genitori si ritrovano appunto con la volont di comporre civilmente la controversia. Ma una volta entrati in quel salotto, non ne escono pi. Il mondo resta fuori, e si manifesta solo attraverso il telefono, che diventa anzi (con le ossessive chiamate della madre di Longstreet e quelle grottesche dei clienti o dei soci di Cowan) lelemento ritmico che interrompe le discussioni, scarica le tensioni, sospende le liti e scandisce i tempi dellazione. Dunque: quattro persone (due uomini e due donne) e alcune telefonate. Tutto in una stanza. In tempo reale. A poco a poco, mentre lazione un po procede e un po rincula su se stessa, e mentre la regia mette a nudo i personaggi (Christoph Waltz resta in mutande, Kate Winslet si vomita nel decollet, Jodie Foster trasforma il suo viso scarnificato in un analogo dellUrlo di Munch e John C. Reilly lascia affiorare denti da lupo dietro la sua sorridente bonomia) ci si rende conto che il vero protagonista lo spazio: quel salotto borghese disegnato da un genio della scenografia come Dean Tavoularis (Piccolo grande uomo, Zabriskie Point, Apocalypse Now), allestito dalla signora Cowan con tanto di tulipani gialli, che a poco a poco diventa spazio concentrazionario, inferno sartriano e carcere mentale da cui i personaggi non riescono pi a evadere. Sono chiusi l come i protagonisti di Langelo sterminatore di Buuel. Ogni volta che si alzano per andarsene, qualcosa li trattiene. Lincapacit di uscire diventa la metafora-chiave del film: la vera carneficina, il vero massacro autodistruttivo sta nellinca-

MA LA PICE QUALUNQUISTA
USCITO da neanche un mese ed gi 79esimo in classifica: per essere un testo teatrale, Il dio del massacro di Yasmina Reza, sta ottenendo risultati egregi. Merito anche dellAdelphi, che riuscita a rispolverare unautrice nota, da anni tradotta e rappresentata, e a ridare verginit a una pice mediocre. Quando fu allestita nel 2009 (per la regia di Roberto And e con interpreti di prestigio come Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Michela Cescon e Silvio Orlando) fu stroncata dalla critica e tacciata di inconsistenza e qualunquismo. Evidentemente il tam tam mediatico ha funzionato, la magia del cinema ha fatto il resto. E grazie agli accordi con Medusa, che distribuisce il film, il nome della casa editrice campeggia un po ovunque, dai titoli dinizio alla locandina. Non se ne sentiva il bisogno: la drammaturgia non regge il confronto con la sceneggiatura (firmata dalla Reza insieme a Polanski) e lopera circolava gi nelle librerie italiane, pubblicata da Arcadia&Ricono (in occasione della messinscena) e tradotta dallottima Alessandra Serra (gi traduttrice ufficiale e portavoce di Harold Pinter). Limitandosi al titolo, innegabile che la scelta della Serra, Il dio della carneficina, sia pi felice e assonante con loriginale carnage: nel massacro si perdono i carnefici, sempre nominati, e la carne, quei corpi che si vestono, svestono, sbraitano, vomitano, corpi malati, animali abbandonati, denti rotti... Lesile trama, due coppie che si trovano per una constatazione amichevole dopo un litigio tra i figli, un pretesto per smascherare il perbenismo borghese: sotto modi cortesi e affettati si nasconde gente che con i diritti delluomo ci si pulisce il culo. Il tutto non va oltre la denuncia del brutto carattere e qualche parolaccia. solo un divertissement, altrettanto borghese, con alti e bassi, nessuna tensione o sviluppo drammatici: le alleanze tra i personaggi si fanno e disfanno, la tensione monta e si sgonfia, e svapora in un tiepido finale (non a caso, linizio e la fine sono le due parti radicalmente cambiate da Polanski). Tutto piccolo, come solo un borghese pu esserlo: tolta la carne, compresa quella degli attori, chiuso il libro, non si capisce quale carneficina, o massacro, si sia davvero consumato e in nome di quale dio. Nemmeno un po di sangue: -Posso posare il mio cuore ai suoi piedi. -Se per non mi sporca il pavimento. Ma questa unaltra storia. Yasmina Reza, Il dio del massacro, Adelphi, pagg. 91, 9,00; Il dio della carneficina, Arcadia&Ricono, pagg. 115, 10,00

Persa nel bicchiere


Kate Winslet in Car nage di Roman Polanski

pacit di uscire fuori. Di ritrovare il mondo. Quello che Benjamin chiamava lintrieur lo spazio di autorappresentazione e di rassicurazione dellindividuo borghese diventa luogo infernale del conflitto. l che i personaggi si vomitano addosso (parole, insulti e rigurgiti di cibo), li si ingozzano di scotch, l si riflettono negli specchi e forse hanno orrore di s. Qualcuno ha rimproverato Polanski perch in Carnage non ci sono echi della crisi americana attuale. Ma un rimprovero ingiusto: il fatto che il film sia come sospeso fuori dal mondo lo rende ancora pi bruciante e abrasivo. Perch dice come non siano i demoni della Storia a spingere la borghesia verso lorrore, ma un dio del massacro pi profondo e inconfessabile, che pulsa e preme fin da dentro le viscere e che allorigine forse di quella irresistibile e congenita pulsione a massacrarci a vicenda che un poco forse? tutti ci riguarda. Carnage, di Roman Polanski, con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly, 79, Francia, Germania, Polonia, Spagna

SMARTIME

di

Eugenia Romanelli

BANDITALIA

LA FILOSOFIA DEL ROCK


PER CHI NON SAPESSE cos liniziativa Mei, Meeting degli Indipendenti, che da 15 anni lancia giovani talenti, questa di Faenza, da oggi a domenica, loccasione buona. Infatti Supersound, di cui il Mei lorganizzatore, il pi grande festival di musica per artisti emergenti italiani, oltre che il festival dei festival musicali indipendenti dello Stivale. Bastano testimonial, tra i tantissimi, come Roy Paci, Paolo Belli, Nathalie, Paolo Benvegn, Quintorigo, Andrea Miro, Beatrice Antolini, Erica Mou, a dirla lunga. I festival aderenti sono oltre 200, come pure le band iscritte al contest, e per due giorni la Piazza del Popolo e il Palazzo delle Esposizioni, ma anche vie, vicoli, viali e locali, diventeranno la sede di un mega mercato delle autoproduzioni culturali a 360 gradi tra banchetti e showcase, convegni, focus e incontri (interessante quello sulla discografia indipendente con Afi Audiocoop e Pmi, La Siae e il Nuovo Imaie che vorremmo, a cura di Amici della Musica, Acep Arci, Movem e Mei). Nuovo il premio TiVoglioCos e il progetto Madeinem ( Gli strumenti musicali e le giovani generazioni: quale rapporto?), oltre allanteprima mondiale di Nda Press, The New Rockstar Philosophy Manuale di auto aiuto per musicisti indipendenti di Hoover e Voyno, con la partecipazione dei curatori delledizione italiana Tommaso Colliva e Claudia Galal. In tutto ci, si celebra anche la Notte Bianca degli Emergenti, domani: sul palco centrale Roy Paci, i Quintorigo (con la data zero del nuovo tour, SuperRidens) e il contest nazionale con i migliori comici emergenti. Novit da non trascurare poi il Campus MEI, per le giovani band: potranno far ascoltare in diretta la propria musica a operatori del settore come Mara Maionchi (gi giudice di X Factor, attuale docente di Amici e nota produttrice discografica), Marco Sabiu (direttore dorchestra del Festival di Sanremo), John Vignola (Rai Stereo Notte), Enrico Deregibus (Monferrautore), Luca Valtorta (XL), Enrico De Angelis (Premio Tenco), Daniela Bozza (Mtv New Generation), etc, ricevendo cos consigli e idee da quelli che oggi sono i protagonisti del mercato musicale (piazza della Molinella, domani e domenica dalle 15). Levento finale della domenica Independents League, a cura di La Famosa Etichetta Trovarobato, un torneo di calcetto tra le principali etichette indipendenti italiane con artisti e discografici in pantaloncini corti e parastinchi! www.meiweb.it smartime@bazarweb.info

ODIATI BANCOMAT
Dai CCCP
Giorgio Canali (in centro) e i Rossofuoco di

Enzo Baruffaldi

EMOLIRE BANCOMAT, castigare celerini e per limmaginario collettivo divorare bambini, incendiare automobili come da contratto: caustico, contro tutto e contro tutti, la prima cosa che viene sempre da pensare ascoltando ogni nuovo disco di Giorgio Canali. Questi versi bellicosi sono tratti da Regola #1, la canzone che apre Rojo, lultimo album del chitarrista romagnolo. Ma come in tutto il resto del disco, oltre a gridare di rabbia, oltre a scagliarsi contro i luoghi comuni a cui si sono ridotti questo nostro tempo e questo nostro Paese, Canali non si accontenta nemmeno delle pigre consolazioni che racconta a s stesso chi preferisce restare perdente. Non a caso poco dopo Carmagnola #3 rincara la dose: Ti piace sentire la voce di un milione di persone, una piazza di dissenso civile e responsabile, un milione di intenzioni buone, una piazza da un milione di brioche, un bellimpulso per leconomia della fottuta base elettorale di chi vorresti se ne andasse via, ma non se ne va con i per favore. Forse questo quadro poco allegro vi ha fatto venire in mente qualcuno?

Rojo il sesto disco di Giorgio Canali e dei suoi Rossofuoco, dopo gli anni dei CCCP, del Consorzio Suonatori Indipendenti e dei PGR, dopo le avventure doltralpe e dopo la carriera da produttore (per nomi del calibro di Verdena, Bugo e soprattutto Le Luci Della Centrale Elettrica, con il quale ha condiviso molti palchi). La tentazione potrebbe anche essere quella di liquidarlo come anacronistico, un reduce che ripete discorsi ormai superati in preda a uno scomodo livore cos poco la page. Eppure, non molti altri al momento in Italia sanno raccontare come Canali quella che Federico Guglielmi sulle pagine di Mucchio Selvaggio definisce la necessit di non arrendersi al (dis)funzionamento della nostra societ. Una cosa normale che per oggi sembra richiedere molto coraggio. I momenti in cui Rojo meglio si avvicina a soddisfare questa necessit sono quelli in cui le chitarre la fanno da padrone, lelettricit prende il sopravvento e la voce rauca di Canali pu sfogarsi, arrivare a sanguinare furibonda fino in fondo. Come nellapocalittico finale della gi citata Carmagnola, o come quando si lascia trascinare da Morire di noia, che reclama beffarda Voglio una ri-

volta al giorno allora dellaperitivo. Ma Rojo mette in campo anche toni molto pi personali, un amore affrontato a viso aperto, senza alcun sentimentalismo scontato, in Controvento oppure Treno di mezzanotte, ballate che sanno di Afterhours, o come nella Solita Tempesta, quasi Dylaniana, che vede anche la partecipazione di Angela Baraldi. Un cantautore di 53 anni suonati che picchia pi duro di tanti altri ragazzini visti in giro o forse soltanto su Internet. LItalia di oggi deve fare i conti anche con questo. Giorgio Canali & Rossofuoco, Rojo, La Tempesta, 4512; www.latempesta.org

Redazione: viale Montello, 14 - 20154 Milano saturno@ilfattoquotidiano.com

Venerd 23 settembre 2011

pagina 11

ECONOMIA

BANCHE CLEMENTI CON COPPOLA NONOSTANTE LA CRISI DEL FURBETTO


Il Banco Popolare lo tiene a galla per salvare i crediti ereditati da Fiorani
di Antonio Rosselli Milano

l banco non uguale per tutti. Ne sa qualcosa l'ex furbetto del quartierino Danilo Coppola che nei giorni scorsi ha depositato presso il Tribunale di Milano la richiesta di omologa dell'accordo sulla ristrutturazione di un debito di 393,45 milioni di euro, che grava sul gruppo che porta il suo nome.

L'APPROVAZIONE permetterebbe una riduzione dell'esposizione, principalmente verso lAgenzia delle entrate e le banche, a quota 142,8 milioni, il 63 per cento in meno. Non male per un imprenditore travolto nel 2007 da traversie giudiziarie (ancora in corso) che lo hanno gi visto condannato in primo grado a sei anni per bancarotta fraudolenta. Poi ci sono i guai derivati dalla partecipazione alle scalate del 2005: un patteggiamento (8 mesi) per aggiotaggio nel caso Antonveneta e una richiesta di 3 anni di carcere per la scalata a Bln. Tanto pi che l'immobiliarista di borgata Finocchio pu ancora contare sull'appoggio del Banco Popolare. L'istituto guidato da Pier Francesco Saviotti, infatti, non solo il capofila di un pool di banche che ha accordato a Coppola un prestito di 180 milioni per far ripartire i progetti immo-

biliari di Porta Vittoria a Milano, ma gli ha anche stralciato 14,97 milioni di debiti. Una rinuncia quest'ultima che stata accompagnata da condizioni agevolate sui tassi relativi al resto del debito da 75,83 milioni. L'interesse sui prossimi cinque anni, infatti, non potr mai eccedere il 2 per cento annuo. La media di mercato per i tassi agevolati ben pi alta, l'8 per cento. Unicredit, altro grande creditore del gruppo Coppola, invece ha chiesto garanzie reali con l'immobile La Rustica di Ro-

ma in via Collatina, oltre al pagamento di 4 milioni entro il 31 dicembre 2012, degli onorari dei consulenti (circa 110 mila euro) e una garanzia da 5,5 milioni. I legami del Banco Popolare di Saviotti con le disavventure di Coppola sono targate Popolare di Lodi. Anche la banca un tempo guidata da Gianpiero Fiorani finanzi le scalate dellimmobiliarista romano. E dopo che, a fine 2005, Fiorani arrivato al capolinea travolto dallo scandalo, stato proprio il Banco Popolare a comprare li-

Limmobiliarista Danilo Coppola, protagonista della stagione dei furbetti(FOTO ANSA) In alto, il suo giornale Finanza & Mercati

stituto lodigiano. Quindi adesso Saviotti finanzia il salvataggio di Coppola anche per tutelare i vecchi crediti ereditati da Lodi. Certo, le recenti vicende di cronaca giudiziaria sull'area Falck di Sesto San Giovanni parlano di un Saviotti piuttosto duro con i debitori. Nei giorni scorsi, infatti, il banchiere stato chiamato in causa dall'imprenditore Giu-

seppe Pasini. Quest'ultimo ha dichiarato che Saviotti, all'epoca direttore generale di Banca Intesa, gli avrebbe fatto presente che se non avesse eseguito i pagamenti delle rate il suo debito sarebbe stato iscritto a sofferenza con tutte le conseguenze che ne derivavano. Proprio Saviotti avrebbe poi proposto il nome di Luigi Zunino come potenziale acquirente dell'area ceduta da Pasini. Da Zunino si arriva ancora a Coppola. S, perch il 12 per cento dellarea Falck a un certo punto venne girata allimmobiliarista romano. E quello fu ilprimo passaggio di un turbinio di scambi tra i due uomini daffari, entrambi destinati di l a poco a finire vicini al crac. Ma quelli erano altri tempi: quelli in cui Coppola era molto vicino anche alla Italease di Massimo Faenza, anchessa controllata dal Banco Popolare. Allepoca il gruppo di leasing era un bancomat per Coppola, dato che finanziava a piene mani il palazzinaro romano. Non un caso che l'inchiesta penale sulla gestione Faenza di Italease, costata cara anche al Banco, sia par-

tita anche dai finanziamenti a Coppola. La banca guidata da Saviotti, poi, legata anche alle avventure editoriali dell'immobiliarista. Non va dimenticato, infatti, che mentre lamico Stefano Ricucci tentava di scalare il Corriere della Sera, Coppola acquistava le azioni del quotidiano finanziario Finanza & Mercati, tuttora nell'orbita della sua famiglia. Ma in uno stato di salute piuttosto precario tanto che in questi giorni si parla di un cavaliere bianco che ha mandato avanti l'ex braccio destro di Vittorio Feltri, Gianni Di Giore. LA CASA EDITRICE che pubblica il quotidiano, infatti, in liquidazione da un anno e mezzo e ha chiuso il 2010 con oltre 3 milioni di rosso. Le vendite in edicola sono a picco e i creditori mordono il freno. Un po' meno, sembrerebbe, le banche, che dalla societ devono avere ancora circa 5 milioni di euro, il residuo di un prestito da 7 milioni rimborsato a rate fino al 2008, quando i pagamenti si sono fermati. Met del credito del Banco.

Il quotidiano di famiglia, Finanza &Mercati, pieno di debiti e in liquidazione, ma forse verr salvato

DOPO LACCORDO SINDACATI-CONFINDUSTRIA Maurizio Landini, segretario Fiom

Sfidiamo il governo, referendum sullarticolo 8


di Salvatore Cannav

rapporti tra Fiom e iniI ziano ariuscita dellaCgil formutare. Merito, se, della sciopero generale del 6 settembre, degli attacchi del governo ai diritti. Ieri, allassemblea dei delegati Fiom riunita a Cervia per discutere della nuova piattaforma dei metalmeccanici in vista del rinnovo del contratto (che scade a dicembre) il dissenso con Susanna Camusso sullaccordo del 28 giugno, pur ribadito, ha lasciato spazio allintesa sulla piattaforma contrattuale, contestata invece dalla sinistra interna. E soprattutto su una condivisione della battaglia contro larticolo 8 voluto dal ministro Sacconi nella manovra (quello che stravolge lo Statuto dei lavoratori, aggirando larticolo 18). Una norma che la Fiom propone di abrogare mediante un referendum popolare. Cosa sta cambiando dentro la Cgil? C un nuovo clima in buona parte perch lo sciopero del 6 settembre andato molto bene e allinterno delle fabbriche registriamo un consenso molto ampio sulle nostre posizioni. Se c dissenso sullaccordo del 28 giugno, siamo daccordo per sul fatto che occorra contrastare larticolo 8 della manovra economica. Su questo proclameremo un pacchetto di otto ore di sciopero per dare continuit a quello di settembre e proponiamo che si discuta lorganizzazione di un referendum

abrogativo. Ma ci batteremo anche contro la chiusura delle fabbriche, a partire da Termini Imerese e dalla Irisbus. La Cgil per ha firmato laccordo del 28 giugno con Confindustria che voi contestate... E infatti rimane il giudizio negativo su quellaccordo. Penso, tra laltro, sia stato sbagliato aver firmato senza la consultazione preventiva degli iscritti. Al momento la nostra piattaforma pi importante perch con quella che vogliamo riconquistare il contratto nazionale senza deroghe e affermare le regole democratiche nei luoghi di lavoro. Proporremo a Cisl e Uil e alle controparti di sancire delle regole per evitare di fare altri accordi separati. Una Fiom pi pragmatica? No, una Fiom che vuole riconquistare il contratto che non c e che usa la pratica di questanno e mezzo, gli accordi e le battaglie fatte per raggiungere lobiettivo. una Fiom in coerente continuazione con il proprio percorso. Del resto, a non volere il contratto proprio la Fiat. Cosa propone la vostra piattaforma? La lotta contro la precariet con lintroduzione di una retribuzione oraria a parit di mansione per tutte le forme di lavoro. Una retribuzione pi alta per i contratti

atipici, fermi restando i percorsi di stabilizzazione. Poi c la questione salariale: chiediamo, per il quinto livello, un aumento di 206 euro nel triennio. Chiediamo il blocco dei licenziamenti e lintroduzione dei contratti di solidariet. E alle imprese cosa chiedete? Avanziamo una proposta che sfida le imprese sul piano della partecipazione: chiediamo la disponibilit a negoziare con i lavoratori le modifiche organizzative, prima di prendere le decisioni, con un confronto preventivo. Chiediamo, cio, la possibilit per le Rsu di avanzare delle proposte su quel piano. Preferiamo concordare delle modifiche piuttosto che ricorrere ad

azioni di mobilitazione. i un segnale forte di responsabilit. Che possibilit di successo ha la Fiom di contare sulla sponda Fim e Uilm? Il tentativo della Fiat di cancellarci fallito, il consenso nei luoghi di lavoro alla Fiom aumentato. Le imprese sono sensibili su questo punto. Credo sia interesse anche delle altre organizzazioni definire insieme delle regole democratiche. La Fiom non pretende egemonie, ma semplice-

mente ribadire che votare gli accordi un diritto dei lavoratori. Le imprese devono scegliere se proseguire sulla strada degli accordi separati o intraprendere quella del confronto collettivo. Non sar facile conquistare il contratto ma credo ve ne siano le condizioni e sarebbe un atto di responsabilit da parte delle imprese accettare una condivisione delle regole. Il governo Berlusconi un ostacolo in questo? Il governo va cambiato, la ma-

novra non accettabile anche perch registra una distanza crescente dai cittadini. Anche per questo, oltre che per difendere la democrazia nei luoghi di lavoro, il contratto e contestare larticolo 8, scenderemo in piazza il 15 ottobre a Roma. Occorre andare a votare e formare cos un nuovo governo con politiche diverse, con al centro il lavoro e gli investimenti, la patrimoniale, la tassazione delle transazioni finanziarie, il rifiuto di nuovi tagli alle pensioni.

MARCEGAGLIA SPA nuovo record infortuni


el gruppo Marcegaglia gli infortuni conNFiom lombarda che ha svolto unindagine tinuano ad aumentare. A denunciarlo la da cui risulta che a fronte di una media nazionale pari a 27 incidenti ogni mille addetti (che nel settore meccanico sale a 32 e in quello dei metalli a 50) alla Marcegaglia gli infortuni sono 120 ogni 1000 addetti. Presso lo stabilimento di Gazoldo degli Ippoliti (con 1200 dipendenti, in provincia di Mantova), ad esempio, nei primi 6 mesi del 2011 si arrivati a 73 infortuni: nel corso del 2010 erano stati 144, quindi con una costanza micidiale. Sempre in provincia di Mantova, nello stabilimento minore del Contino (120 dipendenti), si registrato addirittura un aumento del numero dei giorni di infortuni. Stessa situazione nello stabilimento di Ravenna (con 624 dipendenti) dove nel 2010 si sono registrati 92 infortuni: nei primi sei mesi del 2011, gli incidenti sono stati 55 (con un aumento del 20 per cento). A Pozzolo Formigaro (in provincia di

Alessandria, 148 dipendenti) si passati dai 678 giorni di assenza per infortunio del 2010 ai 469 giorni nei primi sei mesi del 2011 (+38 per cento). Nello stabilimento Marcegaglia di Casalmaggiore, in provincia di Cremona nel 2010 ci sono stati 57 infortuni per 820 giorni di assenza per infortunio. Nei primi 6 mesi del 2011 invece 67 infortuni per 1400. Nello stabilimento di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, (con 186 dipendenti) nel 2010 ci sono stati 27 infortuni mentre nei primi sei mesi del 2011 ce ne sono stati 17 (+26 per cento). Si tratta davvero di una situazione pesantissima e inaccettabile dice Mirco Rota, segretario della Fiom Lombardia Il Gruppo Marcegaglia continua a dichiarare di avere buone relazioni con i sindacati ma non interviene in modo efficace per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti. E inoltre gode di buona stampa, anche a sinistra: le notizie sugli infortuni non escono praticamente su alcun giornale, neppure su quelli pi avversi alla Confindustria (che adesso pu contare su rapporti ottimi con la Cgil).
Sal. Can.

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Venerd 23 settembre 2011

ALTRI MONDI
Londra Video choc: lotta tra bimbi in gabbia
Bambini in gabbia che se la danno di santa ragione come su un ring: la Gran Bretagna sotto choc per una serie di immagini riprese al Greenlands Labour Club di Preston. Il pubblico in sala applaude. una barbarie, ha detto il ministro della Cultura Jeremy Hunt. Nel video si vedono un bimbo di otto anni e uno di nove che si prendono a pugni senza protezione.

Parigi Donna col velo si candida allEliseo improbabile che possa riuscirci, ma
Kenza Drider, una donna di Avignone, che indossa il niqab, si vuole presentare alle presidenziali 2012 per ottenere labrogazione della legge sul velo integrale. Proprio nel giorno delle prime condanne (multe di 120 euro) in Francia da quando stata introdotta la legge che vieta di indossare in pubblico il velo integrale. (FOTO ANSA)

SARK NEI GUAI MAZZETTE E UNA STRAGE


Unautobomba in Pakistan nel 2002 collegata a un giro di tangenti e armi
di Barbara Schiavulli Il presidente Nicolas Sarkozy con la moglie Carla Bruni (FOTO LAPRESSE) . Sotto, il premier spagnolo Zapatero (FOTO ANSA)

ntrigo internazionale in salsa francese. Gli ingredienti ci sono tutti: sangue, soldi, sesso o meglio ex mogli abbastanza arrabbiate da far tremare o per lo meno infuriare gi fatto in passato, il presidente francese, Nicolas Sarkozy in attesa, lo annuncia il suocero per il prossimo 3 ottobre, della ormai imminente nascita dellerede.

PRIMA del lieto evento, per, Sark dovr fare i conti con la ricaduta dimmagine che gli scarica addosso il suo testimone di nozze, Nicolas Bazire, numero due del marchio di lusso Lvmh e direttore generale del Gruppo Arnauld, coinvolto nellambito di uninchiesta su finanziamenti illegali. Bazire, indagato, stato arrestato due giorni fa. Interrogato e poi rilasciato in merito alla vendita di tre sottomarini france-

si di cui parte del ricavato potrebbe essere servito a foraggiare la campagna elettorale di Edouard Balladur, candidato alla presidenza nel 1995 e di cui Bazire era il responsabile dello staff, mentre Sarkozy era il portavoce di Balladur. Una vecchia storia, dunque, di fondi neri, laffaire Karachi provoc la morte di 15 persone, undici delle quali ingegneri e tecnici francesi colpiti da unautobomba in Pakistan a Karachi, appunto, l8 maggio 2002. Insieme a Bazire indagato anche un altro amico del presidente, Thierry Gaubert, uomo di Sarkozy quando era sindaco. I due sono finiti nel mirino della giustizia grazie allex moglie di Gaubert, la principessa Elena di Yugoslavia, che ha rivelato ai magistrati francesi come il marito fosse andato avanti e indietro in Svizzera con un faccendiere, il mercante darmi franco-libanese

Ziad Tiankedinne, trasportando valigie di soldi che poi consegnavano a Bazire. A confermarlo anche le dichiarazioni di unaltra ex moglie, quella del mercante, linglese Nicola Johnson che questestate ha fatto sequestrare i beni del marito durante un divorzio non proprio amichevole. LA STORIA dello scandalo risale al 1994 quando Sarkozy era ministro del Bilancio nel governo del suo alleato e mentore, il primo ministro Balladur di cui Bazire era capo di gabinetto. In quel periodo il governo firm un contratto per vendere tre sottomarini al Pakistan per 950 milioni di dollari. Secondo quello che poi sta emergendo dallinchiesta, per assicurarsi il maxicontratto ci fu lo stanziamento di diverse mazzette pagate a politici e militari pachistani, cos come a intermediari. Su quelle tangenti Balladur o chi per lui, avrebbero

incassato retrocommissioni. Questo il punto centrale dellinchiesta: scoprire se circa 2 milioni di euro di tangenti illegali provenienti dalla vendita ritornarono indietro e segretamente finanziarono la campagna elettorale di Balladur nel 1995. Sarkozy come ministro del Bilancio, avrebbe dovuto autorizzare le transazioni per la vendita dei sottomarini. A quel tempo Sarkozy era anche il tesoriere e il portavoce per la campagna elettorale di Balladur, che per perse le elezioni contro Chirac. Il nuovo presidente come prima cosa, anche perch le voci probabilmente giravano gi, smantell la rete di commissioni e lanci uninchiesta segreta sul possibile uso di tangenti da parte di Balladur. Non solo,

pare che ordin che tutte le mazzette che finivano in Pakistan dovessero essere sospese. COS FU e nel 2002 un pulmino che portava gli ingegneri e i tecnici nel cantiere dove i sottomarini erano in costruzione, venne colpito da unautobomba. Morirono quindici persone della compagnia navale francese Dcn. Tutti pensarono ad al Qaeda, pachistani e francesi compresi. Nel 2003 due pachistani che le autorit identificarono compre membri

Arrestato il testimone di nozze del presidente francese

PARLAMENTO SCIOLTO

SPAGNA, LADDIO AL SEGGIO DENUDA LA CASTA


di Alessandro Oppes Madrid

si E S ignori, sulchiude.direquando si chiude vuol che si sbaracca, serio. Ancora pochi, pochissimi giorni, e luned prossimo Zapatero scioglier le Camere. Ma i deputati spagnoli hanno gi ricevuto una fredda circolare che li invita tutti (o quasi: sono esclusi solo quei cinquanta che restano in carica per il disbrigo degli affari correnti fino allinsediamento del nuovo Parlamento) a svuotare i cassetti, raccattare le loro carte, ripulire la scrivania e abbandonare gli uffici. Senza tanti complimenti. La pacchia finita, e in parecchi sanno gi che non metteranno pi piede nelle dorate stanze del potere. Forse anche per questo che ieri mattina, quando il presidente delle Cortes Jos Bono ha pronunciato per lultima volta il fatidico se levanta la sesin, la se-

duta tolta, le sue parole sono state accolte da un tiepidissimo applauso, tra sguardi di mestizia e qualche lacrimuccia. In un messaggio trasmesso via mail, sus seorias sono stati informati che devono pagare 100 euro o restituire il computer portatile che hanno ricevuto quando sono entrati in carica: in caso contrario secondo linflessibile regolamento parlamentare verr loro scontata la somma di 500 euro dalla liquidazione, che gli sar corrisposta in una sola rata alla fine del mese. Lavvertimento chiaro, insomma: cercate di non fare i furbi. I deputati sono invece autorizzati a mantenere il telefono cellulare avuto in dotazione allinizio della legislatura (e questo solo grazie al generoso accordo raggiunto con una delle compagnie del settore), ma alla scadenza del mandato la Camera smetter di pagare la fattura. Devono inoltre restituire

Obbligo di restituire il portatile, la carta di credito per i taxi, etc. I deputati tornano comuni mortali

la carta di credito che hanno utilizzato finora per pagare i trasferimenti in taxi e lautorizzazione che gli consente di viaggiare gratis in treno e in aereo. Niente a che vedere, in altre parole, con i privilegi e le prebende eterne della Casta nostrana. S, vero, due anni fa, proprio sullonda del clamore suscitato poco prima in Italia dal celeberrimo Jaccuse di Stella e Rizzo, anche un giornalista spagnolo, Daniel Montero, ha provato a mettere il dito nella piaga del potere politico. Ma, con tutta la buona volont, anche a leggere con attenzione le 280 pagine del suo libro (stesso titolo: La casta), non si trova molto di pi che un lungo elenco di piccoli vizi, privilegi, regale, qualche furbizia, una certa dose di nepotismo, un eccesso di spese tra pranzi e cene di rappresentanza, e poco altro. Certo, per i pi fortunati tra coloro che lasciano definitivamente il Parlamento, c pur sempre la possibilit di riscuotere quelle che qui vengono chiamate pomposamente e non si sa bene perch pensioni doro. In effetti, si tratta di qualcosa di molto diverso dai ricchissimi vitalizi italiani. Anzi, non sono neppure vere pensioni, ma piuttosto coperture integrative (la cui quantit serve a coprire la differenza

tra la prestazione alla quale hanno diritto in base ai contributi previdenziali versati nel corso della normale attivit lavorativa e la pensione massima). Un diritto che viene riconosciuto solo a chi ha svolto attivit parlamentare per almeno sette anni: il complemento si percepisce esclusi-

vamente quando si va in pensione a 65 anni o, in caso di pre-pensionamento, solo con 40 anni di contributi. Niente di che, insomma. E in effetti di questo cosiddetto privilegio si sono avvalsi finora solo 70 degli oltre 3600 parlamentari eletti dal 1977, nelle nove legislature della democrazia.

di un gruppo islamico, confessarono e vennero giustiziati. Ma sei anni dopo un nuovo giudice francese dellantiterrorismo, Marc Trvidic, investigando sullattentato disse che la linea che seguiva era quella di mazzette collegate alla vendita di armi francesi. Disse che lattacco era probabilmente collegato la decisione della Francia di smettere di pagare le loro commissioni e che i servizi segreti pachistani fossero i mandati dellattentato. Una vendetta, in pratica, di quelli nelle alte sfere non erano stato pi pagati. Daltra parte la controversa intelligence di Islamabad spesso stata mandante o finanziatrice di attentati: lultima accusa quella lanciata, ieri, dallambasciatore americano in Afghanistan, Ryan Crocker, e dai vertici militari americani, che li vedrebbe coinvolti nellattacco al quartiere diplomatico di Kabul avvenuto il 13 settembre scorso. Nel 2010 le famiglie delle vittime convincono il procuratore di Parigi ad aprire uninvestigazione separata per ostacolo alla giustizia, il caso seguito dal giudice Ranaud Van Ruymbeke che solo pochi mesi dopo estender la sua inchiesta per sospette tangenti. Il procuratore di Parigi cerc di appellarsi per bloccarlo, ma linchiesta continua fino agli ultimi avvenimenti: quando le due ex mogli riferiscono delle frequenti trasferte degli ex mariti in Svizzera allepoca della campagna elettorale e delle valigie piene di soldi consegnate a Bazire, il testimone di Sark.

LUe, invece, non tollera privilegi

Polemiche per i braccialetti da 40 mila dollari della first lady


PAESE CHE VAI, casta che trovi: Europa o America, la trovi sempre: Bruxelles, Ue, o Washington, cambia poco. Le istituzioni comunitarie hanno da poco dato un giro di vite alle norme etiche dei loro membri, perch alcuni di loro praticavano il vizietto di rivendersi, a lauto pagamento, i segreti della casa dopo averla lasciata, infischiandosene dei conflitti dinteressi. Due sono stati sgamati. Lex responsabile dellindustria Gunter Verheugen, tedesco, aveva in Germania una societ di consulenza per lUe, messa su con la ex amante, attuale compagna, ed ex capo di gabinetto Petra Erler. La Commissione gli ha imposto 26 mesi dastinenza da ogni contatto con i servizi di cui era responsabile e con le aziende di cui si era occupato, pena la sospensione della pensione. E lex responsabile del mercato interno Charlie McCreevy, irlandese, ha dovuto dimettersi da una banca britannica, mentre continua a lavorare per la RyanAir. Gli ex commissari lobbisti non sono gli unici reprobi della casta europea: una chiacchiera riguard luso familiare dellauto blu del presidente del Consiglio Herman van Rompuy; e, a fine 2010, si seppe che 17 ex commissari, fra cui Franco Frattini, percepivano ancora, oltre un anno e mezzo dopo la fine del loro mandato, lindennit di transizione prevista anche per chi ha unattivit remunerata. E anche i potenti dAmerica sattirano critiche: la first lady Michelle Obama nella bufera perch, a una serata di raccolta fondi per il partito democratico, indossava bracciali del valore di oltre 40 mila dollari, disegnati dallorafa prodigio Katie Deker, 23 anni. Lanciata dal sito conservatore Drudge Report, la notizia suscita commenti taglienti: Indossa pi del mio reddito annuale, dice uno; e Quanti poveracci potrebbero sfamare quello pietre?, sinterroga un altro. g. g.

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STRANI MONDI
Oslo Deputato multato, era in un bordello allestero Un parlamentare norvegese dovr pagare una
multa di 25mila corone, circa 3.200 euro, per aver fatto sesso a pagamento in un bordello di Riga, Lettonia. Per i norvegesi pagare per ottenere prestazioni sessuali un reato, anche allestero. Ha scoperto tutto Tv2 che ha inviato una troupe a Riga e ha mandato in onda ieri sera il servizio su Bard Hoksrud, esponente del Partito progressista allopposizione. (FOTO LAPRESSE)

Pechino Cacciato da reality, perch trans Jin Xing, personaggio molto noto
del mondo dello spettacolo cinese, stato allontanato da uno show televisivo nel quale era giudice, perch transessuale. stata lei stessa, sul suo profilo di Weibo, il social network cinese pi utilizzato dagli internauti della terra di mezzo, ad annunciare la sua uscita da Fei Tong Fan Xiang, il reality show sul canto. (FOTO LAPRESSE)

HAMAS CONTRO ABU MAZEN NON VOGLIAMO LO STATO


Opposti estremismi: la rabbia dei coloni israeliani
di Roberta Zunini Gerusalemme

TRASPARENTI paradossi

La censura di Assange
di Giampiero Gramaglia

Lavamposto di Migron
Cos nascono le colonie israeliane nei Territori occupati: con i container che preannunciano nuove edificazioni (FOTO ALESSI ROMENZI)

ferisce, Wikileaks peC hi di Wikileakscuraro didiJulianneppure il risce: il sito al Assange continua a mietere vittime, ma suo fondatore risparmiato dai contraccolpi, giudiziari, finanziari e personali, delle sue overdose di verit. Ieri, uscita la biografia non autorizzata dellhacker australiano: falliti i tentativi di bloccarne la pubblicazione, dopo una controversia con la casa editrice Canongate. La stesura opera del ghost writer Andrew OHagan, con cui Assange ha ricostruito, per la prima volta, gli episodi sessuali che gli sono contestati in Svezia. Contemporaneamente, il direttore della tv pan-araba al Jazeera si dimetteva, dopo essere finito nel tritacarne dei cablo di Wikileaks. Luscita della biografia segue di pochi giorni la messa allasta di cimeli di Assange a caccia di fondi per tamponare le falle nei conti. Tra gli oggetti in vendita, una bustina di caff souvenir dei giorni in carcere (315 dollari prezzo base su eBay) e un portatile (6mila dollari), oltre a un ritratto firmato nel giorno del suo 40 compleanno e ad un cablo inviato dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton allOnu. Le difficolt finanziarie del sito e del suo fondatore si sono aggravate di recente.
UNA VALANGA di critiche sono piovute sul Wikileaks e su Assange, da parte di governi e organizzazioni, ma anche di media e giornalisti, dopo la pubblicazione di documenti alla rinfusa, senza neppure tenere conto dei rischi che alcune fonti di quelle informazioni potrebbero correre. Lhacker, tuttora in attesa della decisione duna Corte dAppello britannica sulla sua estradizione o meno in Svezia, per laccusa di violenza sessuale, pure entrato in rotta di collisione con i soci del sito. La biografia, pronta da marzo, uscita malgrado Assange abbia da tempo sospeso la collaborazione: lui voleva farne un manifesto politico, mentre il libro ora pubblicato insisterebbe troppo sulle sue vicende personali: Tutte le memorie sono una forma di prostituzione, avrebbe detto il biondino australiano, motivando lostilit al progetto. Per non stato in grado di rendere alla Canongate il robusto anticipo (400mila sterline, pare): i suoi fondi sono bloccati per il pagamento delle spese legali. Secondo il suo racconto, le accuse svedesi nascono dal desiderio di Washington di screditarlo e da una rivalsa delle due accusatrici per essere state scaricate. Fin qui, le nuove grane di Assange. In fondo, poca cosa rispetto ai fastidi toccati a vittime dei cablo riservati da lui messi in rete senza filtri. Wadah Khanfar, da otto anni direttore di Al Jazira, s dimesso, pur negando di essersi piegato a pressioni da parte degli Usa, come invece risulterebbe da documenti pubblicati da Wikileaks. In unintervista alla sua tv, Khanfar attribuisce le dimissioni al logoramento dellincarico: Abbiamo avuto pressioni, per esempio per la copertura di notizie su Bin Laden o sullIraq, ma abbiamo sempre fatto il nostro lavoro. Gli Usa sono sempre stati critici con noi, hanno imprigionato nostri giornalisti, hanno bombardato nostri uffici. Secondo cablo di Wikileaks, Khanfar avrebbe modificato alcuni reportage in base a obiezioni fattegli dai servizi americani. Il suo successore Sheikh Al Thani, un qatarino della famiglia reale.

amas ringrazia il presidente Obama. Sono gli scherzi che pu giocare la storia quando da locale diventa mondiale. Il movimento islamico, bollato di terrorismo dagli Stati Uniti e da gran parte della comunit internazionale, plaude il gran rifiuto del presidente americano di appoggiare il riconoscimento dello Stato palestinese, attraverso il ricorso allOnu. Da poco riunitisi, ma solo formalmente, al partito laico Fatah che governa la Cisgiordania, i barbuti integralisti che controllano la Striscia di Gaza dal 2006, sono daccordo con la scelta di Obama di non appoggiare la trasformazione dellentit nazionale palestinese in Stato membro delle Nazioni Unite. Le motivazioni per sono assai diverse: Obama sostiene di non poter approvare liniziativa del presidente dellAnp, Abu Mazen, perch unilaterale mentre Hamas perch con questo passo i palestinesi non saranno pi in grado di continuare a combattere Israele. Lo ha chiarito il dirigente politico Mahmoud al-Zahar. E poi in piazza sfila lo scetticismo di alcuni giovani palestinesi, un po confusi e fuori dalle logiche di potere, in corteo a Ramallah contro lipocrita Obama. Altri attivisti da Gaza rilanciano: Questa iniziativa, che peraltro fallir, finir per essere controproducente allo scopo di una futura concreta acquisizione di diritti. Non ha alcun senso: anche se ottenessimo di diventare uno Stato questo sar solo sulla car-

AllOnu Ahmadinejad nega ancora lOlocausto. La sala si svuota. Poi: Occupazione Usa anche in Italia
ta. Non che ci significhi che Hamas vuole negoziare direttamente con Israele. Anzi. In teoria Hamas non riconosce ancora nemmeno Israele dentro i confini del 67. Cos come i coloni ebrei non riconoscono non solo un futuro Stato palestinese ma nemmeno lAnp. Per loro loccupazione non esiste. nostro diritto vivere in quella che lOnu e tutte le nazioni del mondo ritengono terra occupata illegalmente da Israele. Quella che tutti voi chiamate Cisgiordania o West Bank invece parte della grande Israele descritta dalla Bibbia, ci dice Allon Meller. Insegnante di matematica e biologia Meller, un ragazzone di trentasei anni che in italiano (la madre ebrea nata a Firenze e si trasferita in Israele dopo la spartizione del 1948) ci spiega perch ha deciso di venire a vivere in questa specie di desolata baraccopoli piantata su una collina desertica a circa 30 chilometri da Gerusalemme: Sono fiero di essere uno dei fondatori di Migron, un avamposto in quella che voi chiamate Cisgiordania, ripete. Gli outpost sono gli avanposti ritenuti illegali persino dal governo Netanyahu. Si tratta di insediamenti costituiti non da case in muratura ma da container e prefabbricati che fungono da abitazioni, circondati da una recinzione e filo spinato. Io,

mia moglie e i nostri sei figli abbiamo sentito nel cuore che dobbiamo mettere in pratica ci che Dio vuole, cio che noi ebrei dobbiamo vivere in queste zone perch ci appartengono. Non sono daccordo sulla nascita di uno Stato palestinese. Gli arabi possono rimanere, se accettano pacificamente che questa casa nostra. Se ci combattono noi combatteremo. Meller per non un colono estremista. I pi violenti stanno nella valle del Giordano a due ore da qui, vicino a Nablus. Ieri Baruch Marzel, il leader, ha fatto sapere che la miglior difesa lattacco. Non tollereranno di veder nascere uno Stato palestinese e sono pronti a imbracciare i mitragliatori che portano sempre al collo e a lanciare bombe e granate anche sui civili palestinesi. In Israele ieri per la prima volta dopo Golda Meier una donna, Shelly Yachimovich, diventata leader del partito laburista. Anche secondo lei la Palestina non pu nascere attraverso una decisione del Palazzo di Vetro. Che ieri si svuotato quando ha parlato il presidente iraniano Ahmadinejad, capace di negare ancora una volta la Shoah, di parlare di occupazione americana anche in Italia e di affermare che Neda, la ragazza simbolo della rivoluzione verde, fu uccisa da oppositori e Bbc per allestire un video bislacco.

Pedofilia, il Papa: Capisco chi lascia la Chiesa


POI SIMBATTE NEI DISCORSI SPINOSI DEL CAPO DELLO STATO TEDESCO E DELLA COMUNIT EBRAICA
di Marco

Politi
Berlino

arte piede giusto P dettocon ilnel suo difficileBeneXVI viaggio in Germania. Ammette che chi lascia la Chiesa dopo lo scandalo degli abusi ha le sue ragioni. Posso capire dice ai reporter sullaereo papale che di fronte a crimini come gli abusi su minori commessi da sacerdoti, se le vittime sono persone (a lui) vicine, uno dica: questa non la mia Chiesa. La Chiesa una forza di umanizzazione e moralizzazione e se loro stessi fanno il contrario, io non posso pi stare con questa Chiesa. E usa limmagine della rete di Dio (che sarebbe la Chiesa) in cui pesci buoni stanno accanto a pesci cattivi. Riprender limmagine a fine giornata nella messa allo Stadio Olimpico, ammettendo esperienze dolorose ma invitando i fedeli a non fermarsi sul negativo per non perdere di vista il mistero della Chiesa. Parte con discrezione il pontefice, affrontando le tensioni in-

torno alla sua visita. normale sottolinea che in una societ libera, in un tempo secolarizzato, ci siano posizioni contro la visita del Papa. anche giusto che si esprimano e io rispetto tutti coloro che esprimono la loro contrariet. Certo, lo avessero detto in Vaticano quando fu drammatizzata contro il governo Prodi la protesta di professori e studenti per la sua visita alla Sapienza nel 2008 per inaugurare lanno accademico, sarebbe stato un bel gesto. Ma lItalia, si sa, cortile di casa e non deve permettersi ci che in Europa accettato.
BENEDETTO XVI, comunque, ribadisce esplicitamente che dimostrare fa parte della nostra libert e dobbiamo prendere atto che il secolarismo e anche lopposizione al cattolicesimo nelle nostre societ forte. In ogni caso, quando questa opposizione si rivela in modo civile non ho niente da dire contro. Sar anche per questo e forse perch c maggiore interesse per ci che dir il Papa piuttosto che

per combattere la sua icona che la manifestazione a Postdamer Platz raduna soltanto qualche migliaio di persone al grido di abbasso il potere dei dogmi, felici senza Dio e gnocca nelle diocesi. Al Bundestag Ratzinger viene accolto con applausi calorosi e strappa anche risate di simpatia quando per errore sta per andare al palco della presidenza e assicura di non volere fare propaganda per nessun partito e quando con umorismo cita una dichiarazione resa dal maestro del diritto Kelsen a ottantaquattro anni, aggiungendo: Dimostrazione che a quellet si possono ancora dire cose ragionevoli!. Ma un viaggio strano. Benedetto XVI segue lorbita dei suoi pensieri, rilancia dinanzi al parlamento della sua patria il tema dei fondamenti del diritto in democrazia, denuncia i rischi della manipolazione delluomo da parte delluomo, ricorda i tragici effetti della separazione del potere dal diritto, quando la banda di briganti nazista spinse il mondo sullorlo del precipizio. Eppure nei suoi discorsi risuona un

che di accademico che ai tedeschi appare in stridente contraddizione con le domande poste al pontefice dal cattolicesimo nazionale. N a Berlino si sentito nelle parole papali un solo accenno alla situazione drammatica dellEuropa, fosse pure per richiamare i compiti dei cristiani. Tocca ai suoi ospiti, le massime autorit della Repubblica federale, richiamarlo ai temi pi scottanti della Chiesa odierna. UN contraddittorio che non si quasi mai visto in altre parti del mondo e che in Italia sarebbe impensabile: il presidente della Repubblica Christian Wulff, cattolico, a chiedergli dinanzi a tutti con quanta misericordia si comporta la Chiesa a fronte delle fratture che si verificano nelle esistenze delle persone? In che modo affronta le fratture nella propria storia e i comportamenti errati dei propri dignitari? Quale posto (nella Chiesa) hanno i laici accanto ai sacerdoti, quale posto le donne accanto agli uomini? Cosa fa la Chiesa per superare le divisioni tra cattolici,

Contestatori Gli anti-papisti per le strade di Berlino (FOTO ANSA)


evangelici e ortodossi?. Ed il cattolico Norbert Lammert, presidente del Bundestag, a dirgli che da un pontificato di un papa tedesco, il primo dopo la Riforma, ci si aspetta un passo evidente per superare le divisioni nella Chiesa. Tutte questioni a cui Benedetto XVI non vuole o non pu rispondere. Cos come dopo un commovente discorso rivolto alla comunit ebraica sulla tragedia della Shoa e lidolo pagano Hitler si sentito dire a quattrocchi dal presidente Dieter Graumann che lebraismo resta ferito: per il caso Williamson, la preghiera preconciliare del Venerd Santo e la beatificazione di Pio XII.

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Venerd 23 settembre 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

MOSCHE BIANCHE

Philippe Daverio e il suo Passepartout

POVERA RAI OBBLIGATA ALLIGNORANZA


di Nanni

Negrita In uscita il nuovo album, show a Roma in febbraio

Depardieu Il corto di cui protagonista ha vinto il Fano Festival

Pellegrini Festival di Sanremo? Per ora no, magari nel 2013

Sorrentino Il film presentato a Cannes in sala il 14 ottobre

Delbecchi

emmeno al telefono Philippe Daverio perde una piuma del suo garbo suadente, nemmeno il giorno dopo in cui stata ufficializzata la sospensione della nuova serie di Passepar tout, le cui repliche stanno peraltro andando in onda su Raitre (mentre Rai 5 continua a trasmettere regolarmente l'altro suo programma, Emporio Daverio). Mi scusi, cominciamo l'intervista tra un attimo, qui c' una persona troppo carina e sorridente che mi sta chiedendo l'autografo. Non posso non farglielo. Prego, ci mancherebbe. Non si preoccupi per la penna, ce l'ho io... Come si chiama? Chiara? Fantastico... Mi perdoni, ma sa, Passepartout molto amato dal pubblico. Sento. Se non l'ha preparata apposta... Ah ah, no davvero. Succede spesso che gli ascoltatori mi fermino per strada, e non sono quasi mai i tromboni che ci si potrebbe immaginare. Sono quasi sempre giovani, quel pubblico che per l'Auditel non esiste perch non considerato target da supermercato. Prego? Ma s, lo sapr anche lei che i parametri dell'Auditel si fondano esclusivamente sullo scaffale del supermercato. Tutti gli altri consumatori non esistono. Ci faccia capire meglio. Perch la Rai ha deciso di cancellare il suo programma di divulgazione artistica, che ha sempre considerato un fiore all'occhiello a costi minimi? Se vuole glielo spiego, ma molto complicato. Alla base ci sono una serie di complesse eccezioni giuridiche, le

stesse che hanno portato alla fine di Parla con me. Non saranno formalismi usati come pretesti, con il vero scopo di cacciare la Dandini? Questo certo, anche se... La scusa a prova di bomba. Non parli cos. Diciamo piuttosto che l'eccezione giuridica funzionale. Nel suo caso che accadr? Dovr cambiare il titolo della trasmissione e tutto continuer come prima? Ma certo, finir cos, anche perch sarebbe un vero peccato non mandare in onda le puntate che ci sono state commissionate, e abbiamo

gi realizzato. Ce ne sono alcune particolarmente utili, come le tre dedicate alla mutazione urbanistica della Cina. I miei concittadini milanesi ancora aspettano un programma che gli spieghi che cos' stata l'Expo di Shanghai. Dunque la Rai consapevole che Passepartout un programma che pesa pi di quanto conta. Certo, anche perch non conta niente, e poi svolge una funzione fondamentale per scaricarsi la coscienza. La classica foglia di fico? La classica penitenza del confessore. Tre pater, ave e gloria e io ti assolvo da tutti i tuoi

peccati. La cultura in Rai conta cos poco? Devo dirle la verit. Secondo la mia esperienza, la gente che lavora in Rai ha molta pi passione per la cultura di quanto non riesca a esprimerla nei programmi che arrivano sui palinsesti. Sicuro? Sicurissimo, anche se posso parlare solo per Raitre, l'unica rete con cui ho lavorato, e non tanto per questioni di appartenenza, ma di presentabilit internazionale. Non si sente affine a Raitre? Non mi sento affine a niente. Io sono un giacobino anarchi-

La cancellazione del programma

Ci voleva un alibi giuridico per cacciare la Dandini, e noi abbiamo subito la stessa sorte

Philippe Daverio. La nuova serie del suo programma di divulgazione artistica Passepartout stata temporaneamente cancellata da Raitre (FOTO ANSA)

co, e credo che si capisca al primo sguardo. Tornando alla tv, come spiega questo strano fenomeno della rimozione della cultura? come se dicessero: ci piacerebbe tanto fare delle cose diverse, ma purtroppo dobbiamo fare la televisione, e c' questo imperativo secondo cui la televisione deve essere per forza incolta. L'ignoranza dell'obbligo? Pi o meno. Bisogna per forza cosiderare la tv come generica, il problema tutto qui. Il generico necessariamente transpopolare; di conseguenza, tutto quello che esula dalla banalit visto con sospetto. Da quando sono nate le reti private, le cose sono peggiorate. Anche le reti pubbliche si sono allineate per il timore di uscire dal mercato. Se questo vero, vuol dire che le riuscito un piccolo miracolo. Esclusi i suoi

programmi, quali spazi dedicati alla divulgazione culturale vede nella programmazione di viale Mazzini? C' la famiglia Angela. E poi La storia siamo noi, anche se anche qui con taglio ferocemente filopopolare. Vale a dire? Vale a dire che si parla sempre di Mussolini. Nei 150 anni dell'Unit, non si stati capaci produrre una seria trasmissione sulla storia d'Italia. Provi a interrogare un italiano sui primi 50 anni della storia dellItalia unita. Buio pesto. E anche sulla storia degli ultimi 50 anni, ha fatto molto pi il cinema della televisione. Assurdo. Per poi a La Storia siamo noi c' lo speciale sulla cognata del portinaio della casa di vacanze di Mussolini. Qualche volta si parla anche di Hitler Come no? Un bello speciale sull'allenatore del cane di Hitler. Anche se si parla si storia, c' sempre il solito imperativo, Freud lo chiamerebbe il superego, che dice: Ricordati che fai la televisione nazional-popolare. Quasi impossibile uscirne, anche se noi, nel cnostro piccolo, abbiamo dimostrato che uscendone si pu funzionare benissimo. Alle 13.20, quando il programma comincia, partiamo con 150mila spettatori. Quarantacinque minuti dopo, chiudiamo a un 1milione 200mila. Quindi non solo chi la fa, ma anche chi vede la tv sarebbe pi interessato alla divulgazione culturale di quanto non si creda. Se la Rai avesse il coraggio di commissionare delle serie indagini di mercato e di ripristinare il vecchio indice di gradimento scoprirebbe un sacco di cose molto preziose per la sua sopravvivenza, a cominciare dal suo proprio declino. Se esistesse il rating delle televisioni, Standard&Poors l'avrebbe declassata da un pezzo. E questo vale anche per la nostra pubblicit, che ha completamente perso la creativit per cui era celebre un tempo. Dipende dai punti di vista. Solo da noi l'ultimo libro di Alfonso Luigi Marra pu essere reclamizzato da Ruby Rubacuori. Appunto. Vuol dire che sia-

mo completamente rimbambiti. D'altra parte, basta guardare il resto d'Europa per capire che la nostra comunicazione obsoleta, esclusivamente legata ancora una volta alla logica dello scaffale del supermercato. Ma la conoscenza non dovrebbe essere considerata un lusso? l'ennesimo paradosso. Questa consapevolezza non ce l'hanno gli emittenti, ma gli spettatori s, motivo di pi per avere paura del gradimento. Il superego che vuol tenere tutto sotto controllo qual ? La politica? La politica controlla da sem-

La rimozione della cultura

A molti piacerebbe fare cose diverse, ma non si pu. Tutto ci che esula dal banale visto con sospetto
pre la Rai, ma vero che da qualche anno l'ha anche occupata al 90 per cento. Fornendo uno spettacolo piuttosto sottoculturale. Vero. Ma proprio per questo, se qualcuno riesce a dare un prodotto diverso, scopre che gli spazi di mercato ci sono eccome, come tra l'altro dimostra la vicenda del Fatto quotidiano. Il vostro l'unico giornale non finanziato dalla politica, tuttavia ha una posizione politica, e ha immediatamente trovato uno spazio di mercato che ha sorpreso un po tutti. Una strada che altri avrebbero potuto seguire, anche se finora nessun altro editore ha avuto il coraggio di uscire da quell'ambito di protezione che d la garanzia soffice della sopravvivenza. L'importante tirare a campare. Gi. Ma tirando a campare non si vive mai.

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SECONDO TEMPO

SQUILIBRI DI CAMPIONATO

PICCOLE ALLA RISCOSSA E GRANDI IN FRENATA, MA SOLO LINIZIO


Botte alla Juve dal Bologna e al Napoli va anche peggio: turni ogni tre giorni con squadre in stato confusionale
di Roberto

Beccantini

essuna squadra a punteggio pieno sintomo di equilibrio, e che poi detto equilibrio, almeno da noi, tenda verso il basso non costituisce n una sorpresa n un'offesa. Questi siamo. Un anno fa, dopo tre turni, comandavano Cesena e Inter. L'Inter di Rafa Benitez e Samuel Eto'o. Sette punti come Genoa, Juventus e Udinese. Si gioca ogni tre giorni, e a ritmi cos indiavolati non si pu non ricorrere a temerarie rotazioni. L'ha fatto Mazzarri con il Chievo e gli andata male: fucilato sul posto. I cosiddetti turnover andrebbero pesati prima, e non dopo, sulla bilancia del risultato: troppo comodo. Con il mercato chiuso a fine agosto, il rodaggio assorbe la fase ascendente del campionato. Sono ancora gli episodi a determinare il gioco, nella speranza che un giorno o l'altro possa essere il gioco a determinare gli episodi. Per la cronaca, le scosse di assestamento non toccano soltanto la Serie A.

IN SPAGNA, la raffinata sartoria del Barcellona si sta cucendo addosso un numero spropositato di due a due: sono gi quattro, fra Real (Supercoppa), Milan (Champions), Real Sociedad e Valencia (Liga). Il Real di Mourinho, da parte sua, non vince e non segna da due gare, 0-1 sul campo del Levante e 0-0 a Santander. In Germania, i campioni del Borussia Dortmund arrancano nelle zone basse; idem, in Francia, il Marsiglia di Deschamps. Per tacere della Premier inglese, l dove il Manchester City di Mancini riuscito nell'impresa di farsi rimontare due gol dall'umile Fu-

lham. Avanti adagio, dunque. O ti chiami Manchester United (cinque su cinque) o non c' trippa per gatti. Il Milan incarna e riassume la modestia del panorama. La rinuncia a Pirlo e gli infortuni, un'ecatombe, hanno condizionato il decollo di Allegri. Tre partite, zero vittorie. E Pato di nuovo ko. Il filo di luce arriva dal gol di Stephan El Shaarawy, classe 1992, riserva della riserva della riserva. Il destino, a differenza dei postini, non suona mai prima di entrare. In attesa di Ibrahimovic, si naviga a vista. Il simbolo Van Bommel, prezioso a gennaio, quando venne reclutato d'urgenza, e oggi tremendamente svuotato. Dalla zuffa conclusiva di Juventus-Bologna emerge lo schiaffo di un tifoso a Di Vaio, testimonianza e sintesi di quanto sia tormentata e pericolosa la via italiana agli stadi senza barriere. Il risultato gli d torto, ma per mezz'ora, tra le follie di Vucinic e il pareggio di Portanova, Conte pu celebrare la miglior Juve di questo scorcio. Conte, alla Juve, il sesto allenatore dopo Calciopoli; e Ranieri, all'Inter, il quarto dopo Mourinho: a proposito di idee chiare. La classifica, schiacciata, offre ristoro a tutti. Provate a mettervi nei panni di Gasperini, freschissimo di esonero: nel Genoa spopola proprio quel Palacio che, in estate, aveva rappresentato il suo Piave: accampato sulla sponda, ne attendeva, speranzoso, il cadavere. Lo spogliatoio e Moratti hanno preferito il suo. IN TESTA, senza l'handicap dei sei punti, ci sarebbe anche l'Atalanta di Colantuono, una neopromossa che ha trovato in Denis il pi efficace degli utilizzatori finali. Colantuono

un italianista al quale la zavorra imposta dalla giustizia sportiva ha tolto i calcoli e i dubbi che, di solito, accompagnano coloro che, al cozzo frontale, preferiscono il patteggiamento tattico. Nella stagione 2006-2007, la Reggina di Mazzarri part addirittura da

Sanchez, Inler e Zapata. Il suo Vicenza vinse una Coppa Italia e sfior la finale di Coppa delle Coppe. Non avr amici che contano, come ha dichiarato per spiegare i piccoli confini della sua bottega, ma di sicuro conta per gli amici (e non solo).

Stephan El Shaarawy che ha portato i rossoneri al pareggio (F

OTO

LAPRESSE)

E per il Milan la luce arriva solo con il gol di El Shaarawy, classe 1992, ultimo delle riserve
meno undici e si salv in bellezza. Al Genoa, ha piantato le tende Malesani, tecnico dal lessico ruspante e la lavagna coraggiosa, gestore di quel Parma che, nel 1999, regal l'ultima Coppa Uefa al calcio italiano. In alto i cuori anche a Novara. La lezione inflitta all'Inter ha sdoganato Tesser e girato agli archivi una fetta di quella provincia, saporita e guerriera, che ha contribuito, nei secoli, a fare del calcio uno straordinario romanzo popolare. Domani, nel frattempo, si torna in campo. Bologna-Inter segna il battesimo di Ranieri e, con Milan-Cesena e Napoli-Fiorentina, introdurr il secondo turno di Champions League; domenica, Catania e Parma offriranno lumi meno fatui sulla consistenza di Juventus e Roma. L'Udinese sar di scena a Cagliari. Guidolin viaggia sempre a fari spenti. Ha costruito una squadra capace di resistere alla perdita di

Voti a perdere
IL MIGLIORE 9 ATALANTA Senza penalizzazione sarebbe prima e non penultima. Merito di una squadra ben costruita da Pierpaolo Marino e ottimamente diretta da Colantuono. MALESANI 8 Resta un allenatore ruspante e folcloristico, per sincero in un mondo di ipocriti. Conosce il calcio e come lo si trasmette ai calciatori. La sponda rossobl del Genoa lo aveva accolto con scetticismo, forse sottovalutando la sua carriera che include una Coppa Italia e una Coppa Uefa conquistate con il Parma di Tanzi. Domenica pu vincere in casa del Chievo, la societ che lo lanci, e mantenere la testa. EL SHAARAWY 7 A nemmeno diciannove anni (li far il 27 ottobre) segna il primo gol in Serie A al debutto a San Siro. Tuttavia se non si fosse infortunato anche Pato, Allegri lo avrebbe lasciato in panchina o, al massimo, gli avrebbe concesso uno spicchio di partita. In Italia, paese per vecchi anche calcisticamente, tentennano tutti quando c' da dar fiducia a un ragazzo di talento. La fortuna per l'italo-egiziano che al Milan gli attaccanti sono finiti (Pato fuori un mese).

di Giancarlo

Padovan

IL PEGGIORE 4 VUCINIC lui la probabile causa del mancato successo della Juve sul Bologna, anche se il primo giallo non lo becca per eccesso di esultanza, ma per proteste. MAZZARRI 5 Paga l'eccesso di turnover (sei cambi su undici sono troppi a prescindere dagli interpreti) e se non ammette la colpa non per presunzione, ma perch un allenatore deve difendere tutti i calciatori della rosa. Tuttavia la squadra sembrata molle, forse perch inconsciamente convinta che un gol al Chievo sarebbe venuto anche senza Lavezzi o con Cavani e Hamsik part-time. In questo ha ragione Mazzarri: il turnover non c'entra. un limite strutturale. SPOLLI 5 Emblema di una difesa, quella del Catania, sventrata dal Genoa. Autore, lui, del pi macroscopico errore individuale della giornata (pi ancora dello sventurato rinvio del napoletano Fideleff sui piedi di Moscardelli). Su un pallone che corre verso la porta sguarnita di ogni protezione. serve sulla linea (e di suola) l'assist per il secondo gol di Palacio, anzich mettere in angolo o far sparare la palla lontano dal compagno che lo affianca.

ZAHAVI 7 Il gol che viene da Israele (secondo nella storia della Serie A dopo quello di Tal Banin nel 1997) il pi bello e il pi veloce (20 secondi) del quarto turno. Lo segna il calciatore che Zamparini considera l'erede di Pastore. Forse lo diventer (anche se Pastore stato sopravvalutato, soprattutto al momento della cessione), nel frattempo dimostra di avere colpi da fuoriclasse che devono essere assistiti dalla continuit di rendimento. MORATTI 5 Questa volta l'errore non assumere Ranieri, ma fargli firmare un contratto di due anni quando tutti sanno che nella testa del presidente ronzano sempre i nomi di Guardiola e di Mourinho. Dicono che a impuntarsi sia stato l'allenatore testaccino, gi capace di rinunciare ai soldi della Sensi quando se ne and, dimettendosi. Prevale la convinzione che Ranieri sia un traghettatore e nessuno abbia avuto il coraggio di dirglielo.

QUESTIONE DI STILE

R.e.m. ovvero leleganza di un addio


capire il momento giusto per andarsene. Il sito web del New York Times ha titolato: The End Of R.e.m., And They Feels Fine, parafrasando la loro celebre canzone Its the end of the world as we know it; colpisce in questo caso lassenza totale di incomprensioni, litigi che determinano quasi sempre la decisione di una band di dividersi.
DUE GIORNI dopo lannuncio la loro etichetta discografica comunica limminente uscita di Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage 1982-2011 con le canzoni pi famose e un paio di inediti. Tempismo perfetto. Del resto i discografici guadagnano meglio sfruttando i vecchi capolavori. Un esempio illuminante la pubblicazione, a breve, delledizione remastered e deluxe di Achtung Baby degli U2, in vari formati (uno addirittura costa quasi 500 dollari, la Uber version). Facile quindi che anche per i R.e.m. toccher la stessa sorte. Ad oggi va detto che il gruppo ha saputo sempre tener testa al loro sfruttamento commerciale: lesempio pi eclatante la decisione di pubblicare come singolo dallalbum New Adventures In Hi-Fi la commovente ballata E-Bow The Letter, un suicidio dal punto di vista delle vendite. Del resto, nonostante quanto scritto sul Corriere da Andrea Laffranchi, i R.e.m. non hanno mai puntato a sfornare hit: se successo stato un caso, come per Losing My Religion. La verit che la band originariamente formata da Stipe, Peter Buck, Mike Mills e Bill Berry (successivamente ritiratosi in seguito a un aneurisma) stata il battistrada del rock alternativo: senza i loro album non sarebbero esistiti i Nirvana e i Radiohead. Il gruppo di Thom Yorke, in particolare, ha spesso dichiarato di essersi ispirato al loro opporsi alle logiche di mercato: Senza i R.e.m. saremmo diventati una band come gli U2. La loro lunga carriera iniziata nel 1980 con un album capolavoro, Murmur, che contiene una delle pi belle canzoni della storia del rock moderno, Perfect Circle. Ogni singolo disco stato un fiorire di impegno politico, di tematiche legate allecologia, alle disuguaglianze sociali. In Talk About The Passion Stipe prende atto che non tutti possono sopportare il peso del mondo. Il grande successo arriv nel 1991 con Out Of Time: una svolta improvvisa, non pianificata. Automatic For The People, pubblicato un anno dopo, dimostra la libert creativa dei R.e.m.: un disco legato da un forte senso di malinconia con testi che si interrogano sulla morte (Man On The Moon) e sulla sofferenza (Everybody Hurts). Questultima canzone forse il loro punto pi alto: accompagnata da un video liberamente ispirato al Cielo sopra Berlino di Wenders in cui si leggono sottotitolati i pensieri della gente comune. Nightswimming racconta con nostalgia quando si poteva fare un bagno nudi di notte con naturalezza e Find The River chiude con la speranza di trovare un senso ad ogni cosa. DOPO labbandono del batterista Berry iniziato il declino, solo apparentemente ritardato dalluscita di Up e da qualche bel brano di Reveal. Gianni Sibilla, uno dei giornalisti italiani pi vicini al loro manager Bertis Down, stigmatizza cos: La promozione dellultimo album di studio Collapse Into Now aveva mostrato una band con poca, pochissima motivazione per il futuro. Levoluzione di Stipe, artistica e umana, lo ha portato ad allontanarsi sempre pi da Peter Buck, lanima rockettara del gruppo sempre attento al sound delle nuove band. Il sipario naturale, ci evita la stanchezza di rivedere un tour karaoke in perfetto stile Stones/U2.

Michael Stipe, leader dei R.e.m. (FOTO ANSA) di Guido Biondi

spunto White Stripes: un H anno presotutto ha daisito webNon senza il secco comunicato sul per annunciare ai fan che una fine. consueto stile a cui i R.e.m. ci hanno abituato da 31 anni: A tutti coloro che si sono sentiti toccati dalla nostra musica, il nostro profondo grazie per averci ascoltato e ancora, con grande umilt, un grande senso di stupore per quello che siamo riusciti a realizzare. Laddio si conclude con questo epitaffio, a cura del cantante Michael Stipe: Disse una volta un saggio che labilit di muoversi a una festa

Una delle pi grandi band del rock si sciolta con la stessa sobriet che ha segnato la sua lunga carriera

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Venerd 23 settembre 2011

SECONDO TEMPO

TELE COMANDO
TG PAPI

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

Benvenuti in Assurdistan
Galella
cammina a fianco alla vettura per eseguire le stesse operazioni, poi ogni volta si torna in postazione. Se devo immaginare il mio futuro confessa non credo che sar qui. Ma non perch voglia lasciare, semplicemente perch sar la fabbrica, probabilmente, a non esserci pi. Omegna: altra citt simbolo. Un altro marchio, rappresentativo del genio italico: la moka express dellomino Bialetti. Chiusa. Gli ultimi centoventi operai licenziati lanno scorso. E poi ancora il lago di Como, dove George Clooney ha comprato casa. Ma il pi inquinato d'Italia, informa Gustav, che spinge per andare mentre Luca, suo compagno di vita, resiste. E poi Milano, alla manifestazione In mutande ma vivi in favore di Berlusconi. E ancora a Predappio, dove un nostalgico mussoliniano mostra cimeli e souvenir per i turisti. E tra questi perfino l'olio di ricino, che esibisce con orgoglio: l'aveva suo padre, quando aveva fatto la marcia su Roma con Mussolini. Che in realt com' noto non aveva affatto marciato con gli altri.
Una scena di Cercasi Italia Disperatamente, andato in onda mercoled in onda su Rai3

Nonostante tutto
di Paolo Ojetti

Emilio Fede, Nicole Minetti, Ruby e Noemi, insomma verso tutti i suoi assistiti e beneficati. Ma questo, Ida non lo ha evidenziato. g3 Tierimerito maggiore deldi riIl Tg3 di sera stato quello cordare chi e cosa ha fatto Marco Milanese: rivelazioni di segreti, corruzione, associazione per delinquere. Milanese era quello che rifiut una Maserati in regalo perch era usata. La voleva nuova. Se l cavata per sei voti e adesso rester il felice rappresentante del popolo sovrano. Il servizio di Mariella Venditti punta tutto su Berlusconi, i suoi umori, le sue battute. Una in particolare: Quando ho detto che me nero fatte 8 su 11, scherzavo. Il sospetto cera, ma Mariella mette le mani avanti: Adesso punta tutto sulla legge delle intercettazioni. Comunque, a Milanese e alle polemiche sullassenza del suo protettore, Giulio Tremonti, il Tg3 ha anteposto il crollo delle Borse, il debito italiano che sindebita e la crescita che non cresce. Insomma, con i record sessuali di Berlusconi, tutto sta crollando. Si vedono i cortei dalla Grecia, dove i disoccupati sono pi degli occupati. Mettono paura.

di Luigi

isogna B chismorivalutare il maanveltroniano. Perlomeno quando si parla di Italia, amata e odiata Assurdistan. Come raccontare il nostro Paese, infatti, senza inscriverlo nella pi radicale delle ambivalenze? La pizza, italica meraviglia, ma anche la monnezza che la contamina; la mafia che ci appesta, ma anche i molti che resistono e la combattono eroicamente. Luca e Gustav, sfrattati, meditano di andar via dalla penisola. Altri loro amici sono gi stati costretti al forzato esilio, chi in Nuova Zelanda chi a Berlino. I due si pongono il quesito se non sia proprio quello sfratto un buon pretesto per decidersi. Ma prima di lasciare si concedono una chance: restare ancora sei mesi, il tempo di attraversare lo stivale e raccontarlo. Il viaggio inizia in 500, ma laltra, quella degli anni Sessanta. Che serve a proiettare i due giovani simbolicamente in un tempo mitico, e consente di estendere l'escursione geografica alla sfera interiore, accarezzata dai ricordi. Si inizia da Torino. Esiste ancora la catena di montaggio, racconta loperaia Fiat. Si

T g1incredibile. Susanna Pe- truni ha capito che nonostan


te tutto, le opposizioni vanno allattacco. Cose mai viste. Sonia Sarno ha cambiato qualche parola, ma ripete esattamente quello che dice ormai da anni, il suo prontuario berlusconiano: Il governo va avanti, pi coesione, avanti con i provvedimenti per la crescita, per il premier una giornata complessa, il premier minimizza sulle intercettazioni: io con otto donne? Scherzavo. Certo, dopo otto donne, qualcosa si minimizza. Poi, senza immagini, Sonia condisce la sua orazione con foto di Berlusconi formato statista: capello dipinto, cerone precotto, sorriso porcellanato. Bersani sconsolato, non sa cosa fare. Abbia pazienza, stasera c il satellite da seimila chili che cade puntando sul

nord Italia. Se chirurgico e di sinistra, potrebbe scegliere via Bellerio, Villa San Martino, le sorgenti del Monviso. La Borsa farebbe un rimbalzo epocale.

T g2sta Berlusconi dopo il Se qualcuno vuole sapere come


voto su Milanese, chieda a Ida Colucci: rinfrancato. E se quel qualcuno, preoccupato per lultimo crollo di Borsa, per le prospettive di crescita che sono a zero, per un governo latitante e per un premier plurimputato, ebbene si rivolga sempre a Ida: Avanti con le riforme, Berlusconi fa progetti per il futuro. E come darle torto? Dalla viva voce del premier si ode un sono sereno, perch non ho fatto niente di male e, quando posso, aiuto la gente. chiaro che il suo sereno pensiero andato verso le ragazze dellOlgettina, Tarantini e Lavitola, forse verso Lele Mora,

Ma non importa: la fede nel duce in grande spolvero, al punto che il suo calendario ha venduto pi di quello della Carfagna. C anche lo spazio di una citazione filmica. I due fanno il bucato su un terrazzo, e si aiutano lun laltro a stendere le lenzuola, allo stesso modo della Loren e di Mastroianni in Una giornata particolare, mentre si ode amplificata sullo sfondo la voce di Berlusconi, come nel film di Scola si udiva quella del duce. Questo e molto altro, nel film documentario Cercasi Italia Disperatamente di Luca Ragazzi e Gustav Hofer (Doc 3, Rai3, mercoled, 23.55), vincitore del Milano Film Festival: una sconsolata e ironica fotografia di luoghi mentali e fisici di un passato prossimo e di un presente, veri, ma che ci sembrano quasi irreali e coi quali siamo costretti a convivere, ma che vorremmo abbandonare: grotteschi, terribili, che ci spingono allantitalianit, salvo poi fermarci, miracolosamente, sull'orlo della diserzione. E restare. Perch, come osservano i due autori-attori: La vita troppo breve per non essere italiani. Ma anche per non gridare, con voce roca e leggera, la propria disperante rabbia.

LA TV DI OGGI
11.00 NOTIZIARIO TG1 11.05 ATTUALIT Occhio alla spesa 12.00 VARIET La prova del cuoco 13.30 NOTIZIARIO TG1TG1 Economia 14.10 ATT. Verdetto Finale 15.15 ATTUALIT La vita in diretta 17.00 DAL CORTILE DEL QUIRINALE EVENTO Tutti a Scuola (DIRETTA) 18.50 GIOCO L'eredit 20.00 NOTIZIARIO TG1 20.30 ATTUALIT Qui Radio Londra 20.35 GIOCO Soliti ignoti 21.10 VARIET I migliori anni 23.35 ATTUALIT TV7 Settimanale del TG1 0.35 RUBRICA L'Appuntamento 1.05 NOTIZIARIO TG1 Notte - Che tempo fa 1.40 ATTUALIT Qui Radio Londra (REPLICA) 11.00 ATT. I Fatti Vostri 13.00 NOTIZIARIO TG2 Giorno 13.30 RUBRICA TG2 E... state con costume Medicina 33 14.00 ATT. Italia sul Due 16.15 TELEFILM Ghost Whisperer 17.00 PRIMA TV TELEFILM Hawaii Five-0 17.45 NOTIZIARIO TG2 Flash L.I.S. - Meteo 2 Rai TG Sport 18.15 NOTIZIARIO TG2 18.45 TELEFILM Numb3rs 19.35 TELEFILM Squadra Speciale Cobra 11 20.30 NOTIZ. TG2 - 20.30 21.05 PRIMA TV TELEFILM N.C.I.S.: Los Angeles 21.50 PRIMA TV TELEFILM Blue Bloods 22.40 TELEFILM Cold Case 23.25 NOTIZIARIO TG2 23.40 ATT. L'ultima parola 1.15 ATTUALIT TG Parlamento 13.00 RUBRICA Cominciamo Bene - Condominio terra. Ultima puntata 13.10 TELEFILM Julia 14.00 TG Regione - Meteo - TG3 - Meteo 3 14.50 TGR Piazza Affari TGR Prix Italia -TG3 L.I.S. 15.15 TF The Lost World 16.00 DOCUMENTARIO Cose dell'altro Geo 17.40 DOC. Geo & Geo 19.00 NOTIZIARIO TG3 TG Regione - Meteo 20.00 VARIET Blob 20.15 TELEFILM Sabrina vita da strega 20.35 SOAP OPERA Un posto al sole 21.05 PRIMA TV RAI FILM Questione di cuore 23.00 NOTIZ. TG Regione 23.05 ATTUALIT TG3 Linea notte estate 23.40 DOCUMENTI Blu notte - Misteri italiani 0.45 RUBRICA Appuntamento al cinema 20.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 21.00 NOTIZIARIO News lunghe da 24 21.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 21.30 RUBRICA Meridiana - Scienza 1 21.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 22.00 ATTUALIT Inchiesta 3 (Interni) (REPLICA) 22.30 NOTIZIARIO News lunghe da 24 22.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 23.00 RUBRICA Consumi e consumi 23.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 23.30 RUBRICA Tempi supplementari 23.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 0.00 NOTIZIARIO News lunghe da 24 0.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 11.00 REAL TV Forum 13.00 NOTIZIARIO TG5 Meteo 5 13.40 SOAP OPERA Beautiful 14.10 SOAP OPERA CentoVetrine 14.45 TALK SHOW Uomini e Donne 16.20 ATTUALIT Pomeriggio Cinque NOTIZIARIO TG5 Minuti (ALL'INTERNO) 18.50 GIOCO Avanti un altro 20.00 NOTIZIARIO TG5 Meteo 5 20.40 VARIET Paperissima Sprint 21.15 Riassunto: Sangue caldo. 21.20 PRIMA TV MINISERIE Sangue caldo. Con Asia Argento, Manuela Arcuri 23.30 ATTUALIT Matrix. Condotto da Alessio Vinci 1.30 NOTIZIARIO TG5 Notte - Meteo 5 Notte 11.55 PRIMA TV REAL TV Spose Extralarge 12.25 NOTIZIARIO Studio Aperto - Meteo - Studio Sport 13.40 CARTONI I Simpson 14.35 CARTONI What's my destiny Dragon Ball 15.00 TELEFILM Big Bang Theory 15.35 TELEFILM Chuck 16.30 TELEFILM Glee 17.25 CARTONI ANIMATI Zig & Sharko 17.30 PRIMA TV CARTONI ANIMATI Mila e Shiro - Il sogno continua 17.55 CARTONI ANIMATI Una spada per Lady Oscar 18.30 NOTIZIARIO Studio Aperto - Meteo - Studio Sport 19.25 TELEFILM C.S.I. 21.10 VARIET Colorado 0.00 FILM Fracchia, la belva umana 2.05 RUBRICA SPORTIVA Poker1mania 11.30 NOTIZIARIO TG4 Meteo - Vie d'Italia notizie sul traffico 12.00 TELEFILM Un detective in corsia 13.00 TELEFILM La signora in giallo 13.50 REAL TV Il tribunale di Forum - Anteprima 14.05 REAL TV Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.35 SOAP OPERA Sentieri 16.10 FILM El Dorado 18.55 NOTIZIARIO TG4 Meteo 19.35 SOAP OPERA Tempesta d'amore 20.30 TELEFILM Walker Texas Ranger 21.10 ATTUALIT Quarto Grado 23.55 FILM Sliver NOTIZIARIO TGCom Navigare Informati (ALL'INTERNO) 1.50 NOTIZIARIO TG4 Night News 11.00 VARIET G' Day (REPLICA) 11.30 ATTUALIT (ah)iPiroso 12.25 RUBRICA I men di Benedetta 13.30 NOTIZIARIO TG La7 14.05 FILM Il tesoro dello Yankee Zephyr 16.15 DOCUMENTARIO Atlantide - Storie di uomini e di mondi 17.30 TELEFILM L'ispettore Barnaby 19.30 VARIET G' Day 20.00 NOTIZIARIO TG La7 20.30 ATTUALIT Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber 21.10 PRIMA TV FILM Nomad - The Warrior. Con Kuno Becker, Jay Hernandez. 23.30 NOTIZIARIO TG La7 23.45 FILM Il diavolo blu 1.45 ATTUALIT Otto e mezzo (REPLICA) 2.25 DOC. La7 Colors

TRAME DEI FILM


/ Questione di cuore
Angelo, giovane carrozziere romano, vive nel quartiere di Pigneto insieme alla moglie Rossana e ai due figli Perla e Airton. I due sono in attesa del terzo beb e la loro vita scorre senza troppi intoppi. Poi, una sera, la svolta. Il destino di Angelo incrocia quello di Alberto, noto sceneggiatore. E lo fa nel modo pi inaspettato: entrambi, infatti, vengono colpiti da un infarto e, insieme, si ritrovano in sala di rianimazione...

PROGRAMMIDA NON PERDERE


Quarto Grado
Al centro della puntata: lomicidio Rea, il giallo di Brembate, la scomparsa del piccolo Jason e il delitto di Perugia.A seguito della decisione negativa da parte della procura di Teramo di eseguire una nuova autopsia sulla salma di Melania Rea avanzata dalla difesa di Salvatore Parolisi, Salvo Sottile torner ad occuparsi della morte della donna di Somma Vesuviana. A seguire, gli sviluppi sulla morte di Yara e sul giallo di Perugia.

Lultima parola
Tana liberi tutti. La maggioranza si ricompatta respingendo la richiesta darresto per Marco Milanese, ma i problemi politici restano. Il Paese alle prese con la crisi economica mentre lo scontro tra politica e magistratura non conosce soste. Il nuovo processo a carico di Berlusconi, le intercettazioni di Bari, linchiesta della procura di Napoli trasferita a Roma saranno stasera al centro del dibattito de LUltima Parola.

/ I Fiori di Kirkuk
E il racconto toccante del genocidio del popolo curdo sotto il regime di Saddam Hussein, efficacemente congiunto alla narrazione di una travagliata relazione damore. La storia quella di Najila (Morjana Alaoui, nella foto), una giovane dottoressa iraquena, tornata a Kirkuk dopo gli studi in Italia, innamorata di Sherko, medico curdo impegnato nella resistenza, e desiderata da Mokhtar, ufficiale dellesercito di Saddam.

/ Nomad - The Warrior


Film epico, ambientato nel diciottesimo secolo.Tra ricostruzione storica e pura leggenda, si narra la storia del coraggio e della determinazione di un giovanissimo condottiero, che seppe riunire le diverse trib nomadi dellAsia centrale per fondare il Kazakistan. In questa terra sconfinata, situata tra la Russia, la Cina e il Tibet, gli uomini che vi abitavano, combatterono per decenni contro chi voleva assoggettarli...

TV7 Settimanale del TG1


Diritti negati in Italia alle coppie di fatto; Israele - Palestina: i paradossi dello status quo; un incontro con Mogol. Nella puntata di Tv7, si parler dei diritti negati in Italia alle coppie di fatto. E poi, come si trasforma la terrazza panoramica di una villa sequestrata alla camorra nel set di uninchiesta in diretta televisiva. In chiusura un incontro con Mogol (nella foto) in occasione del concerto in Campidoglio a Roma.

Rai 3 21,05

Rete 4 21,10

Rai 2 23,40

Sky Cinema Passion 21,00

La 7 21,10

Rai 1 23,35

Venerd 23 settembre 2011

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SECONDO TEMPO

MONDO
CASTELLI POVERO E LA DE NICOL

La classifica di YouTube
E
cco la classifica di YouTube Italia questa settimana. 1) Castelli: Sono povero, guadagno solo 145.000 euro lanno Il ministro Castelli della Lega Nord, durante Piazzapulita, la trasmissione su La7 di Corrado Formigli, dice: Sono povero nonostante lo stipendio di 145 mila euro. Poi specifica Povero nel senso marxiano del termine. In rete, come prevedibile, pensano che i poveri siano ben altri e glielo fanno notare. 460791 visualizzazioni. 2) Intervista shock di Terry De Nicol, escort ospite di Berlusconi [English Subtitles] lItalia di Berlusconi secondo la papi-girl Terry De Nicol: Se sei racchia te ne devi stare a casa. Da LUltima Parola, la trasmissione di Gianluigi Paragone su Rai2. Il blogger che ha pubblicato il video Trarco Mavaglio, ha anche inserito la replica di Sallusti in studio (Non si dice della beneficenza che fa Berlusconi) e dei sottotitoli in inglese. I commenti degli utenti sono irripetibili: 422904 views. 3) La notte dei desideri - Lorenzo Jovanotti Cherubini il quarto singolo estratto dal disco Ora di Lorenzo Jovanotti, molto orecchiabile e girato in casa: 302004 views. 4) La Merkel risponde a Berlusconi Un video esilarante realizzato da Simone Salis per lUnit online. unironica risposta doppiata di Angela Merkel che risponde a Berlusconi per il presunto epiteto che il premier gli avrebbe rivolto. 294134 views. 5 ) Direttastadio 7Gold - (Napoli Milan 3 - 1). Batticuore Sarebbe meglio evitare troppa gioia quando segna la propria squadra. In questa clip il giornalista Tiziano Crudeli fa una figura barbina. 277662 views. 6) Ferrari 458 Spider - 2011 Frankfurt Motor Show Lultima spider Ferrari al motor show di Francoforte. Raccoglie 268107 visualizzazioni. f.mello@ilfattoquotidiano.it

Lora X dovrebbe staccare oggi alle 10. Sul blog listaouting (listaouting.wordpress.com) un gruppo di anonimi ha annunciato la pubblicazione di una lista di dieci nomi di politici omofobi ma gay. Una iniziativa che fa discutere la comunit Lgbt, divisa tra chi si favorevole, di Federico Mello soprattutto utenti del web, e chi invece non ha per niente apprezzato, soprattutto leader politici del movimento. Questa iniziativa spiegano gli anonimi nasce per riportare un po di giustizia in un paese dove ci sono persone che non hanno IL MONDO PARLA DI MILANESE alcun tipo di difesa rispetto agli insulti e gli TRENDING TOPICS SU TWITTER attacchi da parte di una classe politica ipocrita Supera i confini italiani il dibattito su e cattiva. Si capir oggi se fanno sul serio e se Marco Milanese nei social network. Su hanno prove per sostanziare le loro accuse. Twitter Milanese si imposto ieri tra i dieci trend (Trending Topics) pi commentati in tutto il mondo (tanto per farci sempre riconoscere...). Nei messaggi da 140 caratteri prevale FACEBOK CAMBIA TUTTO lindignazione per il salvataggio del VIA LA BACHECA, ARRIVA TIMELINE deputato dallarresto, ma sono tante Marz Zuckerber ha presentato ieri a San anche le battute. Milanese salvo. Lo Francisco i nuovi progetti per il suo social sapevamo. Se si chiamava Calabrese la network. Dimenticate i piccoli aggiornamenti Lega lo carcerava sicuramente, scrive, visti finora, questa volta il sito blu diventa per esempio, Psymonic. qualcosa di completamente diverso da come lo conosciamo. Un nuovo modo per esprimere chi sei davvero stato il leitmotiv con cui Zuckerberg ha lanciato Timeline la schermata che sostituir lattuale bacheca. Timeline un home page ordinata per anni, dallanno della nostra nascita (in basso), fino a gli ultimi aggiornamenti (in alto). Le foto, gli eventi a cui abbiamo partecipato, ecc, saranno tutti databili e verranno quindi presentati in ordine cronologico. La navigazione sar facile e tutto risulter completamente personalizzabile, mentre nella parte superiore del profilo ci sar una nostra foto in piccolo e unenorme foto che possa esprimere noi stessi; un profilo da mostrare con orgoglio, come faremmo con la nostra casa. Anche le applicazioni avranno meno notifiche e saranno pi social, mentre non manca laccordo con il servizio di musica in streaming Spotify (in Italia ancora non c) per spulciare la musica degli amici come una volta si faceva dal vivo, con dischi e cd. Vedremo se questo cambio radicale, che partir a breve, piacer agli utenti. Di certo il piano Fb ambizioso, ma il lavoro richiesto per stare dietro al nuovo profilo potrebbe risultare troppo, e troppo complicato.
Castelli povero; Jovanotti nel nuovo singolo; Terry De Nicolo; il video di Angela Merkel

WEB

OGGI LORA X PER LISTA OUTING PUBBLICHERANNO NOMI POLITICI GAY MA OMOFOBI?

feedback $
Commenti al post su ilFattoQuotidiano.it La Camera respinge larresto di Milanese. Ma nella maggioranza ci sono sette franchi tiratori QUINDI fatemi capire: oggi il Parlamento mi dice che se io rubo, evado le tasse (o peggio) non mi capita nulla? Complimenti al governo! kikko71bo NEL frattempo il nostro paese va alla rovina. franco78 SPERO che sia uno degli ultimi atti di questo Parlamento squalificato. La vergogna internazionale gi cominciata. Cicero NON smetter mai di dirlo, Berlusconi rimane fino a fine mandato, e forse vincer anche le elezioni, ha tutti i suoi uomini al posto giusto. serendipity UNA vergogna senza fine. Alberto A I CITTADINI pagano 312 deputati per calpestare il diritto penale. pabm PATETICI : quando in galera finisce una persona comune pochi strepiti, al contrario del caso Milanese, uno stinco di santo che si fa pagare al nero in contanti. Altro che difendere le istituzioni, state solo difendendo la vostra poltrona e la vostra impunit. mak COMPLIMENTI alla Lega dura e pura!

I FILM
SC1= Cinema 1 SCH=Cinema Hits SCP=Cinema Passion SCF=Cinema Family SCC=Cinema Comedy SCM=Cinema Max

LO SPORT
SP1=Sport 1 SP2=Sport 2 SP3=Sport 3

LEICA A CACCIA DI GIOVANI TALENTI


PARTITO IL CONCORSO PER FOTOGRAFI

19.15 Toy Story 3 SCF La grande fuga 19.20 Far Cry SCM 19.25 Il ritorno del Monnezza SCC 19.30 Up SCH 21.00 Scusa ma ti voglio SCF sposare 21.00 Lost Souls La profezia SCM 21.00 Cado dalle nubi SCC 21.00 Prima tv I Fiori di Kirkuk SCP 21.10 La 25a Ora SCH 22.45 Il silenzio degli innocenti SCM 22.45 Quattro matrimoni e un funerale SCC 22.55 La banda dei coccodrilli, tutti per uno SCF 23.10 Adele e l'enigma del Faraone SC1 23.10 Tutto su mia madre SCP 23.30 Una notte con Beth Cooper SCH 0.25 Dolf e la crociata dei bambini SCF

14.00 Golf, PGA European Tour 2011 Austrian Golf Open: 2a giornata (Diretta) SP2 19.00 Wrestling WWE NXT Episodio 13 SP2 20.00 Wrestling WWE Superstars Episodio 13 SP2 20.30 Golf, PGA European Tour 2011 Austrian Golf Open: 2a giornata (Replica) SP3 20.45 Calcio, Serie B 2011/2012 Anticipo 6a giornata Vicenza - Livorno (Diretta) SP1 21.00 Wrestling WWE Domestic Smackdown Episodio 13 SP2 22.45 Calcio, Serie B 2011/2012 Anticipo 6a giornata Vicenza - Livorno (Replica) SP3 23.15 Wrestling, Ultimate Fighting Championship Show Episodio 7 SP2 0.15 Poker WPT Series 5 Episodio 6 SP2 0.30 Calcio, Liga 2011/2012 5a giornata Racing Santander Real Madrid (Replica) SP3

RADIO
A Radio2 Live il concerto dei The Kills
Quaesta sera alle 21,00 Radio2 trasmetter il concerto della rock band The Kills, registrato a Milano. La serata presentata da Silvia Boschero.Radio2 Live propone in esclusiva lo show che i Kills hanno tenuto lo scorso 6 giugno ai Magazzini Generali di Milano. Unica data italiana per leccellente duo formato dalla cantante americana Alison Mosshart e dal chitarrista britannico Jamie Hince. Due protagonisti assoluti della scena rocknroll contemporanea, due personaggi glam dal talento cristallino e dalla carica live inesauribile. The Kills sono tornati questanno sulla scena con lultimo album Blood Pressures, uno dei dischi indie rock pi belli del 2011.Alison e Jamie, dopo la fine dei White Stripes di Jack e Meg White, sono ormai il duo elettrico uomodonna di riferimento nella scena musicale mondiale. Il loro stile crudo ed esplicito, le torride atmosfere garage della loro musica sono rinomati.

Radiodue 21,00

Un concorso per scovare gli eredi di Henri Cartier Bresson, Robert Capa e Sebastiao Salgado: a lanciare liniziativa 24 Talenti x 36 fotografie la Leica, storico marchio di fotocamere, a quasi un secolo di distanza dal primo prototipo (la Ur-Leica), realizzato da Oskar Barnack nel 1914 nelle officine meccaniche di Wetzlar, in Germania. Le fotocamere portatili Leica, fin dal loro lancio sul mercato nel 1925, hanno permesso una rivoluzione nel mondo del giornalismo fotografico. La societ, che si confermata con successo nellera digitale, guarda per gi al futuro: il progetto, al quale potranno partecipare tutti gli italiani maggiorenni, servir infatti per coinvolgere nuovi talenti nella realizzazione di un lavoro fotografico. Unico requisito lutilizzo della Leica X1, fotocamera compatta con obiettivo fisso, ma in grado di offrire unelevata qualit dellimmagine. Per partecipare baster iscriversi, entro l'11 novembre 2011, sul sito (www.lab.leica-camera.it/X1talent) di Lab-Leica e caricare tre fotografie: a cinque giorni dal lancio sono gi 10 mila gli aspiranti fotografi ad aver postato i propri lavori. Per essere selezionati, i 24 finalisti dovranno cos presentare 36 immagini sul tema One camera, One lens, One city: gli scatti dei tre vincitori, a cui sar concesso di collaborare con professionisti del settore, saranno esposti in mostre organizzate dalla stessa Leica. Il concorso sfrutter inoltre le opportunit I PAPERONI USA SONO TECH offerte dal web ZUCKERBERG 14ESIMO TRA I PI RICCHI 2.0: fondamentale per stata pubblicata ieri la nuova lista dei 400 la vittoria sar il Paperoni dOltreoceano stilata da Forbes. gradimento espresso E ancora una volta, sono molti gli straricchi WEB-MARCIA DELLA PACE dal pubblico provenienti dal mondo del web e IN STREAMING DOMENICA PROSSIMA attraverso i social dellinformatica. Al primo posto dellelenco Sar trasmesso in diretta web su network. si riconferma Bill Gates che ha racimolato sanfrancesco.org il sito della rivista Alberto Sofia una fortuna pari a 59 mld di dollari (5 mld in del Sacro convento San Francesco pi dello scorso anno). In seconda Patrono dItalia larrivo della postazione il guru degli investimenti Marcia della pace nel piazzale di San Warren Buffett con 39 mld. A seguire il Francesco dAssisi, davanti alla Basilica, prima di fondatore di Oracle, Larry Ellison, con 33 raggiungere la Rocca maggiore, dove si concluder nel miliardi di dollari; gli industriali Charles e pomeriggio di domenica prossima. Dalla loggia del Sacro David Koch con 25 miliardi a testa; Christy convento, il custode, padre Giuseppe Piemontese, e il Walton, patron di Wal-Mart con un vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, patrimonio di 24,5 miliardi e, tra gli altri, il rivolgeranno un saluto ai partecipanti. La presenza del re degli speculatori finanziari George Soros sito sanfrancesco.org alla Marcia ha spiegato il direttore con 22 miliardi. La novit dellelenco per della Sala stampa del Sacro convento, padre Enzo lentrata in scena del padre di Facebook: Fortunato vuole essere un segnale dattenzione nei Mark Zuckerberg, 27 anni, che compare al confronti delliniziativa, che ci auguriamo sia di proposta 14esimo posto con una fortuna di 17,5 mld feconda, piuttosto che di sterile protesta. di dollari. Dietro Larry Page e Sergey Brin di Google, entrambi con un patrimonio da 16,7 mld, e Steve Jobs di Apple 39esimo con 7 miliardi.

Pino
PER quei 312 deputati un solo pensiero: non mi rappresentate. redbari QUESTA casta continuer a fare ci che vuole finch il Capo dello Stato non si decider a sciogliere le Camere e mandare a casa questo governo vergognoso, inacettabile, inqualificabile. Momy64 IL RISULTATO era scontato. Milanese in carcere avrebbe potuto raccontare particolari scomodi alla Lega. Come avrebbero potuto continuare a raccontare le favole ai suoi elettori? Ester ERA il milanese sbagliato! Sassicaia molotov ANCORA una volta hanno salvato chi con il suo operato ha contribuito a dissestare le gi precarie fineanze dello Stato. vir46 SANNO di avere ormai poco da vivere politicamente e faranno di tutto, qualsiasi cosa per sopravvivere confusa SAPETE che cosa penso? Che la vera antipolitica sia proprio quella portata avanti in Parlamento da Berlusconi e da chi continua a prolungare questa agonia, affossando sempre di pi il paese. Laura F

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Venerd 23 settembre 2011

SECONDO TEMPO

PIAZZA GRANDE
Sognando un governo vero
di Antonio

giustamente

di Bruno Tinti

Padoa-Schioppa

tanotte ho fatto un sogno. Ho visto il presidente della Repubblica in tv: annunciava al Paese che la crisi di governo appena aperta in Parlamento gli imponeva di fare fronte all'emergenza nazionale con una scelta irrituale. Aveva appena deciso di affidare la formazione di un nuovo governo a un personaggio rispettato da tutti ma fuori degli schieramenti: alla vicepresidente del Senato Emma Bonino. Lo stupore stato cos forte che mi sono svegliato. E da sveglio ho continuato a sognare. Perch no?, mi sono detto. Siamo ormai sullorlo di una recessione che, nata fuori dai nostri confini, ha per noi un livello di pericolo molto maggiore rispetto ad altri Paesi europei. Inoltre, la crisi morale di una larga parte della classe dirigente, politici in testa, sta avvelenando le prospettive di vita di due generazioni. Occorre una svolta: etica, politica, economica.

OCCORRE che qualcuno dica al Paese che se vogliamo venirne fuori dobbiamo fare sacrifici: tutti, i ricchi e i poveri, i potenti e i cittadini comuni, anche se i ricchi pi dei poveri e i potenti pi dei cittadini comuni. LItalia ha anche due opportunit decisive per la crescita: il recupero dellevasione fiscale e lo sviluppo del Sud. Levasione, come si sa scandalosa: oltre 120 miliardi di euro allanno, in larga misura dovuti e non versati per le dichiarazioni infedeli dei lavoratori autonomi e per lelusione dellIva. il trionfo dellItalia dei furbi. I mezzi per ridurre drasticamente questa enorme cifra ci sono: incrocio del patrimonio con le dichiarazioni, tracciabilit anche per le piccole cifre, misure severe per gli evasori. In pochi anni da due a cinque anni sarebbe possibile recuperare forse anche pi della met di questa cifra, oltre 60 miliardi allanno. E con il ricavato si dovrebbero fare tre cose: abbassare le aliquote delle imposte (pagare meno ma pagare tutti), investire in infrastrutture di ricerca strategiche per la crescita futura, ridurre il livello del debito, ricostituendo un congruo avanzo primario. Non basta: la cura per la salvezza del Paese richiede anche un innalzamento rapido dellet pensionabile, unestensione dei ticket sanitari, la riduzione della spesa pubblica sulla base degli standard migliori e anche laumento a pari stipendio delle ore lavorate. Per i ricchi, diciamo per il 10 per cento della popolazione, una modesta imposta patri-

moniale una tantum; per gli altri non nullatenenti e al di sopra di una soglia ragionevole, una modesta patrimoniale stabile sulla ricchezza e il ripristino dellimposta sugli immobili. La somma di queste misure fornirebbe sia i mezzi per il risanamento che quelli per gli investimenti in infrastrutture utili. Il Sud costituisce la seconda grande opportunit dellItalia. Potrebbe diventare in pochi anni il giardino dEuropa. Ma a una condizione: che sia estirpato il cancro che tiene stretto il Meridione e che sta invadendo lintero territorio nazionale: le mafie che paralizzano quattro regioni del Sud e che stanno paralizzando anche il Nord. E allora: riforma vera della giustizia, non le ridicole e false terapie di questi anni. Processi brevi, non prescrizioni brevi. Riforma delle sedi giudiziarie, depenalizzazioni. Estensione dei poteri dei giudici di pace. Tariffe a forfait per gli avvocati. Esecutivit delle sentenze di primo grado. Sfoltimento drastico degli appelli frustratori e dei ricorsi pretestuosi per Cassazione. Nuove carceri (perch la condizione delle carceri italiane scandalosa). Tutte cose ben note, ma regolarmente dimenticate da chi potrebbe cambiarle, Parlamento in testa. E poi la casta dei politici: anche qui bisogna intervenire. Nuova legge elettorale, riforma del bicameralismo, vero federalismo fiscale, abolizione delle province, riduzione dei privilegi e delle pensioni baby. Cos continuavo sognare. E mi dicevo: perch non pensare a ministri politici, ma innovatori, presi con poche eccezioni allinterno del Parlamento entro ciascuno degli schieramenti, con un governo di unit nazionale? Quando la casa brucia tutti debbono dare una mano. Per esempio, tanto per non far nomi (ma i nomi degni sarebbero tanti), un Pietro Ichino al Lavoro, un Enrico Morando allEconomia, un Gianrico Carofiglio alla Giustizia, una Stefania Prestigiacomo alle Opere pubbliche, un Bruno Tabacci agli Interni, un Giancarlo Galan al Federalismo? Oppure, tra i non politici, Mario Monti allEconomia, Gustavo Zagrebelsky alla Giustizia, Ferruccio de Bortoli allInformazione? Sognare, come sappiamo, costa poco. Infine, pensavo ancora nel sogno ad occhi aperti, oggi lItalia malata rischia seriamente di

empre pi spesso scopro qualcosa che mi fa capire che lItalia proprio un paese diverso; ed dura conservare la speranza che diventi normale. Sentite questa. Ogni tanto capita che ci siano cause collettive mandare a picco lEuropa, distruggendo contro la Pubblica amministrazione: i dipendenti avanzano in un colpo solo lunica grande impresa, rivendicazioni salariali e si mettono insieme; un po di soldi lunico vero contributo del nostro Conper uno, un solo avvocato, una sentenza che vale per tutti; se tinente alla civilt nellultimo secolo. hanno ragione, la Pa paga. In genere si tratta di aumenti di stipendio o adeguamento di pensioni. Naturalmente non UNITALIA in via di risanamento ritutti quelli che vantano diritti analoghi partecipano a questo diventerebbe credibile in Europa se proprocesso collettivo; un po perch non sanno delliniziativa; ponesse ed Emma Bonino lo sta fama soprattutto perch preferiscono stare a vedere come va cendo un salto di natura federale: una a finire: tanto, pensano, se gli altri avranno ragione, anche a ormai indispensabile politica di investime saranno riconosciuti gli stessi diritti. Il che non sbagliato menti massiccia a livello europeo, anagiuridicamente: una volta riconosciuto un determinato loga a quella che Obama ha avanzato in diritto, tutti quelli che si trovano nella stessa situazione ne questi giorni, una fiscalit europea a tudebbono godere. Con la legge finanziaria del 2005 lo Stato, tela delleuro, un trasferimento al livello europeo della difesa, con riduzione dei anche allora a caccia di soldi, pens che bisognava costi e aumento dellefficienza. Ovviapiantarla: ti riconoscer il tuo diritto solo se mi farai causa; mente, con modifiche dei trattati ove in caso contrario, anche se altri tuoi colleghi hanno avuto necessario e per quei Paesi che vogliano ragione, a te non ti dar una lira. Legge sbagliatissima, tanto imboccare questa, che la sola via di per cambiare, perch, in base al principio costituzionale di salvezza per lEuropa, Germania inclubuona amministrazione art. 97 Cost. a pari situazioni sa. Solo nei momenti di crisi acuta si deve corrispondere pari trattamento. E qui comincia una realizzano le svolte di fondo nella vita storia italiana. I dipendenti che non hanno partecipato alla collettiva di un Paese. Oggi siamo in causa collettiva si trovano in difficolt ad avviare da soli un questa condizione. Perch non osare? A nuovo processo: soldi e soprattutto tanto tempo prima di questo punto suonato il campanello. Il arrivare a sentenza. Cos scrivono alla Pa: Segnalo che c giornalaio mi lasciava i quotidiani del stata la sentenza numero... del... in base alla quale quelli che giorno, colmi di indiscrezioni sulle giorsi trovano nella mia situazione hanno avuto laumento. Lo nate e sulle notti dei politici e dei loro vorrei anche io: i giudici hanno detto che ne ho diritto. E collaboratori. Iniziava una nuova giorche succede? Il funzionario incaricato della controversia gli nata. chiede dei soldi: Se mi dai 10.000, 20.000, 50.000 euro (dipende dallammontare di quanto tocca al dipendente) Stanotte ho avuto una liquider subito la tua pratica. Tanto nessuno potr rimproverarmi: c lart. 97 della Costituzione e molte visione: Napolitano affidava sentenze del Consiglio di Stato che hanno detto che giusto pagare quando c stata sentenza in casi analoghi. Se invece Palazzo Chigi a Emma non mi dai niente, allora, in base alla Finanziaria del 2005, Bonino per un esecutivo non ti dar nemmeno una lira. Io sono a posto: fammi causa. Pagano tutti. La domanda : perch pagano? Non impegnato a chiedere difficile incastrare un funzionario pubblico che ti fa queste proposte. Vai dai lui con un registratorino; poi vai alla sacrifici pesanti, ma equi Procura pi vicina e lo denunci per concussione. Eh gi, mi hanno spiegato, e poi io quando li Sopra, Emma Bonino; sotto, il ministro della Difesa La Russa e il premier Berlusconi (FOTO ANSA) vedo i miei soldi? I colleghi del denunciato mai me li daranno; si appelleranno alla Finanziaria 2005. Io dovr fare causa e la sentenza mi arriver fra 10 anni. A me che importa che quello vada in galera (tanto poi non ci va davvero, si sa come vanno queste cose...); a me importano i soldi. Cos tutti pagano, la concussione (o corruzione, spesso lo stesso dipendente che precede la richiesta del funzionario) prospera e il livello civile ed etico del paese sprofonda sempre di pi. Certo, se le cause non durassero 10 anni; se lart. 97 della Costituzione fosse applicato normalmente; se non ci fossero 27 esempi quotidiani di pubblici amministratori corrotti e impuniti; se, che triste dirlo, se non fossimo in Italia.

TUTTI PAGANO, NIENTE CAMBIA S

LETTERA DALLESILIO

di Flavia Perina

aro direttore, la Camera ha liquidato la pratica Milanese senza pathos n rabbia, allinsegna di una mesta rassegnazione al tiremminnanz di Berlusconi e Bossi. Fuori, nessuna traccia delle folle giacobine evocate da Cicchitto nella sua invettiva contro Di Pietro sul rischio che ci scappi il morto. Qualcuno avr pure comprato i forconi, ma non c voglia di usarli: il lento scivolamento verso il nulla della Seconda Repubblica cos noioso da addormentare qualsiasi indignados, come un documentario su Fanfani alle due di notte. LItalia ha una grande esperienza di regimi, governi e cicli politici troncati con laccetta, e fino a ieri si discuteva della Piazzale Loreto prossima ventu-

La fine di B. una lagna soporifera

colla: non c gioia nello scampato pericolo del Pdl, non c orgoglio nellavanzata dellopposizione che nel voto segreto strappa 7 franchi tiratori al Cav. iene in mente la surreale polemica di questa estate tra Antonio Socci e Vasco Rossi su Spinoza e il potere triste. B, mai citazione fu pi profetica. Triste laggettivo giusto per questultimo giro di boa, che si consuma tra lo sprezzante disinteresse del Paese e i titoli sempre uguali della grande stampa: Berlusconi tiene. Assieme alla Repubblica del Cav. finita anche la politica? C ancora qualcuno capace di tessere un progetto, indicare un percorso, o pi banalmente di orchestrare una trama

ra come di una eventualit concreta, ragionando sulle contromisure da prendere. E poi il Titanic, il crollo del Muro, il 25 luglio: metafore catastrofiste spese a piene mani e tutte cancellate dallindicibile monotonia del minuetto Pdl-Lega-Quirinale che regge in piedi il corpaccione della mag-

gioranza per forza di inerzia pi che per decisione politica. La crisi del berlusconismo, dentro il Palazzo, roba da sbadigli. Tutti si vestono per loccasione. Si affacciano in Transatlantico gli ospiti donore, Vespa e Mentana. Le dame del Pdl indossano i loro tailleur migliori e i tacchi di gala. Ma la festa non de-

contro un assetto che non conviene pi a nessuno, n al Pdl, n alla Lega, n al Pd e al Terzo polo? Le domande sono ovviamente retoriche. Non c nessuno. E la politica va cercata da unaltra parte, perch esiste ma tutta fuori dal Palazzo. I banchetti referendari hanno raccolto settecentomila firme in venti giorni. Una massa impensabile per una sottoscrizione che i partiti hanno tollerato pi che appoggiato, nonostante le dichiarazioni ufficiali. Comitati referendari, ragazzi di destra e di sinistra si alternano allegramente nelle piazze con una curiosa staffetta dei gazebo: qui le insegne anti-Porcellum, cento metri pi avanti quelle dellIdv, e poi i circoli Fli e quelli del Pd, senza che nessuno faccia caso alla

bandiera. Domenica scorsa ho dato una mano pure io, a Roma, in via del Corso, dove le postazioni erano almeno tre e cera la coda dappertutto in un clima vagamente euforico che mi ha ricordato i giorni dei referendum di giugno.

o, caro direttore, non ci sar unaltra Piazzale Loreto n un altro Raphael. La fine del berlusconismo non sar uno schianto poundiano, ma una gran lagna, che finir solo quando la parola passer al Paese. E credo che solo allora rivedremo la politica allegra, quella che suscita emozione e passione, aspettativa e desiderio, perch non serviranno cappi, assalti al Palazzo o forconi: baster impugnare la matita.

Venerd 23 settembre 2011

pagina 19

SECONDO TEMPO

MAIL
I silenzi della Chiesa su Berlusconi
Il nostro presidente del Consiglio, nelle sue cene eleganti con stuoli di ragazze giovani ed educate, sembra che benedisse con una croce di legno lenorme seno nudo della Minetti. Non sapevamo che oltre le enormi incombenze che lo tormentano dal mattino alla sera tardi avesse inglobato anche quella del sacerdozio. E come i sacerdoti benediscono le persone alla fine della messa o le salme durante il rito funebre, lui sembra che benedisse anche il seno della Minetti. pur vero che la Chiesa deve pensare soprattutto alle nostre anime, ma vorrei ricordare ai signori prelati che Ges scacci con le proprie mani, sporcandosele, i mercanti dal tempio. Sempre Ges girava per le strade cercando di aiutare i poveri, i maltrattati, gli ammalati, gli appestati senza usare i guanti e le mascherine. Oggi il silenzio delle Chiesa a dir poco assordante. Non una parola trapelata dalla Citt del Vaticano per condannare lo scempio fatto da questo governo della povera gente. Non voglio neanche pensare che i benefit che questo governo ha concesso alla Chiesa siano il motivo di tutto ci. Un miliardo di esenzione Ici, l8 per mille e tanto altro non possono giustificare questo silenzio. Preferisco pensare che lo Stato del Vaticano, essendo uno Stato straniero, non abbia voce in capitolo per intromettersi negli affari dello Stato italiano. Daltra parte anche San Marino non ha detto nulla.
Sandro Malvatani

BOX
A DOMANDA RISPONDO IL PADRONE DI BERLUSCONI
avuto, e tramite chi e per conto di chi, con Gheddafi e limmensa corruzione e crudelt di quel Paese? Che legami ha avuto e ha ancora, e per conto di chi, con Putin, laltro peggior leader del mondo? Quale era la missione che aveva lincarico di realizzare sul controllo di alcuni gasdotti che avrebbero aggirato e cambiato le alleanze del mondo? Berlusconi, mentre faceva il clown e il puttaniere, e ci ha coinvolto senza pensarci due volte e fingendo amor di patria, in due guerre senza uscita, ha spostato lItalia fuori dallorbita americana seguendo percorsi di danaro, non di politica. Danaro di chi, per chi? Il suo immenso guadagno si direbbe una commissione. Questo primo ministro che il mondo guarda con vero stupore, ha legami evidenti e provati con la malavita. C una malavita pi piccola di lui, compresi complici e cortigiani. C una malavita, come dire, allaltezza, che riesce a ricattarlo e fargli prendere, al suo livello, alcune decisioni, come dire, azzardate. E c, come sappiamo dalle notizie del mondo, una malavita molto pi grande e molto pi potente di lui. Improbabile che questa mega-malavita non abbia notato le risorse disponibili presso questa agenzia di commercio detta Presidenza del Consiglio italiana. Quanto al supplente in loco, qualche idea si potrebbe avere. certamente uno bravo che, sulla scacchiera piccola, muove bene i pezzi, fingendo che accada qualcosa che non accade. Nessuno ha mai veramente governato in Italia durante i quasi ventanni dello sfortunato Paese sotto Berlusconi. Ed ecco i risultati.
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano 00193 Roma, via Valadier n. 42 lettere@ilfattoquotidiano.it

LA VIGNETTA

Furio Colombo

7
C

aro Colombo, visto e provato che il premier si sta rivelando per quello che sempre stato, ovvero incapace di governare un Paese moderno, io le domando: secondo lei chi, in questo momento, sta svolgendo le funzioni di supplente? E poich questo supplente non ha linvestitura popolare si crea una situazione istituzionalmente non prevista. Chi il supplente e con che potere comanda? Antonino

stato qualcuno, di cui non si sa molto, che ha sempre dato ordini a Silvio Berlusconi, nel senso che, nonostante la sua ricchezza (e anzi, allo scopo di moltiplicare la sua ricchezza) Berlusconi , su grande, grandissima scala, un agente di commercio. Come ogni agente di commercio, ha il suo tempo libero (faccio il primo ministro a tempo perso ha detto lui stesso a una sua piccola amica), luso aziendale di auto e aerei, e di suo, poich pu, ci mette i palazzi, ma badando a rifarsi (magari non proprio in questi giorni, ma certo molto a lungo nei quasi ventanni di governo e semi governo) moltiplicando sia la quantit di pubblicit sia il valore delle azioni delle sue aziende. Chi negherebbe qualcosa alluomo che viola la legge e non va in galera, ineleggibile e si fa eleggere, in pieno conflitto di interessi perch possiede e controlla, insieme, ci che pubblico e ci che privato, e non ha mai avuto grane? Per qualcuno ha avuto mai limpressione che Berlusconi fosse il punto alto e terminale di un potere? Che legami ha

ROVE SCIO la domanda. C sempre

di bandiera pur di far fare bella figura al governo Berlusconi. E quando lo stesso governo Berlusconi escogit i due scudi fiscali, la dottoressa Marcegaglia si oppose a questa misura che premiava ladri ed evasori? Mi risulta di no. Mi sembra quindi tardivo oltrech disonesto e irriconoscente verso il governo questo voltafaccia, ma ancora di pi sento questa presa di posizione come una presa in giro nei confronti di tutti gli onesti contribuenti che hanno sempre fatto il loro dovere. Non baster alla Marcegaglia questo tardivo lavaggio della coscienza e questa cosiddetta presa di coscienza, indotta dal tentativo di rifarsi unimmagine ormai completamente sbiadita.
Giancarlo Quaresima

Alleanze politiche
Vorrei fare alcune riflessioni sullIdv. Nel 2008, contravvenendo allaccordo elettorale con il Pd guidato da Veltroni in occasione delle politiche, Antonio Di Pietro ha costituito un gruppo parlamentare distinto, separato dal Pd. Ricordo che gi nel 2001, lunico senatore eletto nel partito dellex pm pass alla svelta nella maggioranza di propriet di Silvio Berlusconi. Anche Elio Veltri si distacc dal leader dellIdv in forte polemica, mentre alcuni ex Dd o ex Pd traslocarono con lui per poi tornare indietro (Achille Occhetto, Pino Arlacchi, Jean Leonard Touad). Altri hanno fatto il percorso inverso (Giulia Rodano nel Lazio e ora forse Piero Marrazzo, non si sa ancora).

La propaganda violenta della politica


Non mi piacciono le parole di Antonio Di Pietro che evoca la possibilit di vittime e morti in un conflitto sociale degenerato. Non mi piacciono perch sono vicine alla realt, ed tremendamente possibile che ci possa avvenire. Per questo motivo si dovrebbe usare un linguaggio che non istighi la violenza, appunto perch siamo sullorlo del baratro. Invece assistiamo agli estremismi di Umberto Bossi che invoca la lotta armata e alle frasi di Antonio Di Pietro che si appella alla lotta di resistenza. Forse questi politici non hanno ancora capito che una guerra civile in Italia coinvolgerebbe anche loro in prima persona e continuano a giocare con le parole. La politica italiana non pu affidarsi continuamente alla propaganda, ma deve affrontare i problemi sociali ed economici, prospettando delle soluzioni. Invece sinistra, centro e destra si abbandonano a discorsi demagogici, populistici e spesso violenti.
Cristiano Martorella

IL FATTO di ieri 23 settembre 1939


Una prima iniezione di dieci milligrammi di morfina, poi una seconda, poi una terza. Infine una lunga, quieta incoscienza, prima di andarsene, la notte del 23 settembre 1939, Yom Kippur, il giorno dellespiazione ebraica. A Max Schur, il medico devoto, Sigmund Freud, senza emozione, lo aveva chiesto poche ore prima mio caro Schur, avevate promesso di aiutarmi quando non ce lavrei pi fatta. Adesso non che tortura e non ha pi senso. Cos, dopo un calvario di anni, devastato da un cancro alla mascella che gli impedisce di nutrirsi, la guancia ulcerata ormai in decomposizione, muore Doktor Freud. Nella casa di Maresfield Gardens, a Londra, ultimo domicilio dopo la fuga da Vienna e dallAnschluss nazista del 38. La casa col grande giardino fiorito dove ha trasferito le cose amate, il celebre divano, la sua biblioteca, la sontuosa collezione di totem tribali selezionati con criteri psicanalitici. Archetipi dellinconscio da cercare nellinfanzia della civilt come nellinfanzia dellindividuo. Poco prima di spegnersi, allamico Stephan Zweig aveva scritto ho condiviso la vita per 16 anni col mio caro vecchio cancro non ho potuto prevedere chi dei due si sarebbe rivelato pi tenace.
Giovanna Gabrielli

quale sicuramente ne seguir unaltra quasi di pari importo: sicuramente non inferiore ai 20-40 miliardi di euro. Coloro che vogliono strumentalizzare luscita di Di Pietro, se vuoi anche inopportuna in questo momento politico, sono coloro che ammazzano ogni giorno con la lingua attraverso i mass media e che vogliono convincere il popolo italiano che la neve di color nero (caso Ruby docet!).
Arnaldo De Porti

Senza dimenticare Sergio De Gregorio, non un esempio di coerenza politica, e, pi recentemente, i famosi Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, eletti nellIdv e divenuti responsabili. Anche Zamponi, consigliere regionale dipietrista in Lombardia, si mette a competere con Nicole Minetti a colpi di magliette per vedere chi sia pi volgare. In occasione delle elezioni regionali in Molise, Tonino Di Pietro candida il figlio a consigliere regionale, allinsegna del merito. Poche ore fa ha solleticato la rivolta sociale paventando che possa scapparci il morto. Nei sondaggi Idv sta drenando molti consensi al Pd (secondo Nando Pagnoncelli il Pd al 26,4 per cento, lIdv al 9 per cento e Sel oltre l8 per cento) e gli sottrae costantemente personale politico. Premesso che sono molto critico con il Pd, molto deluso ed arrabbiato per diverse ragioni, mi domando se sia il caso di rimanere alleati. So di dire una cosa scomoda in un momento tragico, ma da elettore (credo ex, se continua cos) ed iscritto al Pd mi piacerebbe che il partito avesse un maggiore orgoglio di se stesso, pi coraggio e meno subalternit. Comprendo lassunzione di responsabilit a un passo dal precipizio. Ma a quale prezzo per il futuro dellItalia e del progetto politico del Pd?
Andrea Di Meo

Lopportunismo di Emma Marcegaglia


La dottoressa Marcegaglia afferma che il governo se ne deve andare ed ora che quindi lItalia cambi pagina. Allora io mi chiedo e vorrei chiedere alla Marcegaglia alcune cose. Quando Berlusconi nel 2001 depenalizz il falso in bilancio, ci andava bene? Quando Berlusconi nel 2008 salv Alitalia addossando il debito ai contribuenti italiani, ci andava bene? Forse s, perch non ho sentito commenti da parte della presidente di Confindustria. Anzi la stessa provvide con altri imprenditori come Colaninno e Corrado Passera, tramite Banca Intesa, a investire capitali nella parte buona della compagnia

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Chi strumentalizza le parole


Per fugare ogni dubbio a chiunque, ma soprattutto per evitare le solite strumentalizzazioni de-

magogiche da parte dei berluscones (come le dichiarazione dellonorevole Lupi a Rainews 24), quando lonorevole Di Pietro dice di temere che ci scappi il morto non sta certo perorando questa causa, ma semplicemente ipotizzando una possibile rivolta sociale: esattamente come pensano in molti. E questa rivolta potrebbe essere

messa in atto non gi da estremisti, ma dal ceto medio, il quale, spremuto a destra e a manca, stanco di stare in silenzio in nome della dignit, del buon senso e della democratica pazienza. Abbiamo visto, in questi ultimi giorni, cosa sta succedendo davanti ai Tribunali, davanti a Palazzo Grazioli, nelle piazze, specie dopo la manovra alla

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