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Kamila Mikowska-Samul

POLITICA IN ITALIA E IN POLONIA

LA PERSUASIONE NELLA COMUNICAZIONE

Recenzent naukowy: dr hab. prof. UW Elbieta Jamrozik Korekta jzykowa: Karolina Gruszka

Copyright for the text by Kamila Mikowska-Samul, 2011

Producent wydawniczy: Marek Jannasz Projekt okadki: Magdalena Wjcik Opracowanie graczne: Igor Nowaczyk Wydawnictwo Lingo sp.j. www.WydawnictwoLingo.pl

ISBN 978-83-63165-48-2 Warszawa 2011 Wszelkie prawa zastrzeone Ksika ukazaa si nakadem Szkoy Wyszej Psychologii Spoecznej w Warszawie

La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia

Indice
Premessa ................................................................................................................. 7 Note. Corpus di testi ............................................................................................... 9 Capitolo 1. Comunicazione politica background ................................................11 1. 1. Che cosa la politica? ...............................................................................13 1. 2. La scena politica in Italia. Sommario storico ..........................................18 1. 3. La scena politica in Polonia. Sommario storico ...................................... 25 1. 4. La comunicazione politica e i mass media ...............................................31 1. 5. Le ricerche sulla lingua della politica in Italia e in Polonia .................... 42 1. 5. 1. Le ricerche italiane ....................................................................... 45 1. 5. 2. Le ricerche polacche .................................................................... 52 Capitolo 2. Denizione del campo danalisi ......................................................... 63 2. 1. Discorso politico ...................................................................................... 64 2. 2. Linguaggio versus lingua ................................................................. 67 2. 3. Le variet della lingua ............................................................................. 69 2. 4. La diversicazione interna del concetto della lingua politica ................ 83 2. 5. Come delimitare lambito della ricerca ................................................... 88 2. 5. 1. Il primo livello di analisi .............................................................. 90 2. 5. 2. Il secondo livello di analisi .......................................................... 93 Capitolo 3. La persuasione .................................................................................... 95 3. 1. La persuasione e le funzioni del linguaggio............................................ 97 3. 2. La persuasione e la teoria degli atti linguistici di J. L. Austin ............. 100 3. 3. Persuasione versus manipolazione .........................................................108 3. 4. Persuasione e retorica .............................................................................112 3. 5. La persuasione riassunto .....................................................................116

4 Capitolo 4. La pragmatica della persuasione politica ..........................................121 4. 1. Ingratiation .............................................................................................130 4. 1. 1. Atti di elogio della propria persona.............................................131 4. 1. 2. Promessa .....................................................................................144 4. 1. 3. Ricetta per il successo .................................................................147 4. 1. 4. Proposta/offerta ...........................................................................149 4. 1. 5. Appello/richiesta .........................................................................151 4. 1. 6. Adulazione .................................................................................153 4. 1. 7. Gli atti che mirano a spaventare ed avvertire .............................158 4. 2. Deprezzamento dellavversario ..............................................................162 4. 2. 1. Offesa ..........................................................................................164 4. 2. 2. Critica..........................................................................................173 4. 2. 3. Accusa .........................................................................................180 4. 2. 4. Discredito ....................................................................................184 4. 2. 5. Ammonimento ............................................................................186 4. 2. 6. Derisione .....................................................................................188 Capitolo 5. Elocutio mezzi persuasivi nella lingua dei politici ........................195 5. 1. Colloquialit ...........................................................................................198 5. 1. 1. Sintassi colloquiale come mezzo di persuasione ....................... 204 5. 1. 2. Lessico colloquiale come mezzo di persuasione ........................212 5. 1. 2. 1. Parole passe-partout ....................................................214 5. 1. 2. 2. Lessemi valutativi .......................................................216 5. 1. 2. 3. Fraseologia.................................................................. 220 5. 1. 2. 4. Forestierismi ............................................................... 226 5. 1. 3. Persuasivit della colloquialit .................................................. 229 5. 2. La cura della forma. Retorica .................................................................231 5. 2. 1. Figure di parole ...........................................................................233 5. 2. 2. Figure di pensiero .......................................................................243 5. 2. 3. Tropi ............................................................................................252 5. 2. 3. 1. Ironia ...........................................................................253

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5. 2. 3. 2. Iperbole....................................................................... 256 5. 2. 3. 3. Metafora ..................................................................... 258 Conclusioni ..........................................................................................................281 Bibliograa ......................................................................................................... 287 Le fonti del corpus ...............................................................................................315 Streszczenie. Perswazja w komunikacji politycznej w Polsce i we Woszech ... 317 Abstract. Persuasion in political communication in Italy and in Poland ............319

La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia

Premessa
Fare politica parlare. Parlare per convincere e ottenere lassenso. In questo modo si guadagnano i voti degli elettori e si conquista il potere. Da queste osservazioni nasce il seguente lavoro. Loggetto del presente studio la persuasione politica che si manifesta al livello della lingua. Partendo dal presupposto che sia proprio la funzione conativa a predominare nella comunicazione politica, intendiamo coglierne le caratteristiche salienti. Lanalisi linguistica dellagire politico che offriremo mette in rilievo il suo aspetto pragmatico nonch esamina i testi elaborati dai politici in chiave retorica. Lo studio dei mezzi persuasivi nel linguaggio politico si poggia sul materiale italiano e polacco (il corpus descritto pi dettagliatamente in seguito). Tale impostazione della ricerca dovuta al nostro obiettivo di individuare i caratteri universali della persuasivit ed evidenziare le afnit tra le due realt linguistiche e politiche: la realt polacca e quella italiana. Con questa pubblicazione nostro intento contribuire a mettere a fuoco e commentare i meccanismi della comunicazione politica e indagare come lintento persuasivo governi le scelte linguistiche delluomo politico. Il presente lavoro si articola in cinque capitoli. Il primo capitolo ha carattere introduttivo, in quanto traccia una mappa sommaria dei fenomeni che vogliamo esaminare: prova a denire il dominio della politica nonch illustra alcuni avvenimenti della politica contemporanea in Italia e in Polonia che consideriamo signicativi nellanalisi linguistica. Inoltre, il primo capitolo indaga la problematica dellinterdipendenza tra la comunicazione politica e i mass media. Inne uno spazio dedicato alla presentazione delle ricerche sul linguaggio politico svolte nora in Italia e in Polonia. Il secondo capitolo discute in dettaglio la questione dei conni del campo di analisi e ne propone una denizione. Lambito della ricerca notevolmente circoscritto, viene anche presentata la terminologia assunta. Il terzo capitolo mira ad approfondire le tematiche inerenti al tratto fondamentale del linguaggio politico cio la sua funzione persuasiva. Essa viene compresa ed ana-

Premessa

lizzata nei termini della teoria pragmalinguistica di John Langshaw Austin, sviluppata da John Searle. Aggiungiamo anche un commento relativo alla distinzione fra la persuasione e la manipolazione, due fenomeni assai afni che suscitano aspre polemiche. I capitoli quarto e quinto rappresentano uno studio delle strutture pragmatiche e linguistico retoriche nalizzate a guadagnare il consenso degli elettori. Avvalendosi delle considerazioni riguardanti le modalit messe in atto per conquistare il favore degli altri, denominate ingratiation, presentate dallo psicologo sociale E. E. Jones dividiamo gli atti linguistici utilizzati ai ni persuasivi in due categorie: quelli mirati a ingraziarsi luditorio attraverso una presentazione positiva di s e quelli che screditano lavversario politico e rovinano la sua immagine. Quanto alle strutture linguistiche e retoriche, si adopera il concetto classico di elocutio per comprendere i vari fenomeni che si manifestano a tutti i livelli della lingua. Innanzitutto, nel paragrafo 5.1. useremo la nozione di colloquialit per descrivere uno dei volti della persuasione politica. Il paragrafo 5.2. invece interamente dedicato ai mezzi retorici (gure e tropi) che certamente abbelliscono il discorso, ma anche svolgono un importante ruolo persuasivo. Questo studio teso a dare una descrizione ed interpretazione dei mezzi linguistici impiegati nella persuasione politica nonch individuarne le tendenze che si potrebbero de nire universali o almeno comuni per la comunicazione politica in Italia e in Polonia. Attraverso lesame degli espedienti persuasivi questo lavoro dovrebbe fornire i mezzi per capire come funzioni il linguaggio politico e come disarmarlo. Il presente volume costituisce una versione modicata della mia tesi di dottorato La persuasione politica in Italia e in Polonia. Per unanalisi pragmatico retorica scritta sotto la guida della Prof.ssa Elbieta Jamrozik dellUniversit di Varsavia. Desidero cogliere questa opportunit per esprimere un sincero ringraziamento alla Prof.ssa Elbieta Jamrozik per i preziosi consigli che hanno contribuito al miglioramento della mia tesi nonch per la disponibilit e laiuto che mi ha sempre offerto. Ringrazio anche i correlatori del mio dottorato: la Prof.ssa Anna Makowska dellUniversit di Varsavia e il Prof. Stanisaw Widak dellUniversit Jagellonica per i loro suggerimenti. Inoltre, un sentito grazie va a tutta la mia famiglia per il loro affetto e per il costante sostegno.

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Note. Corpus di testi


Al ne di tracciare un ritratto possibilmente completo del fenomeno della persuasione nella comunicazione politica abbiamo cercato di assicurare leterogeneit dei testi da analizzare. Il criterio della diversicazione che abbiamo adoperato si esprime nella scelta del materiale prodotto dai numerosi politici di vari schieramenti nonch nella diversit tipologica dei testi. La tipologia dei testi comprende dibattiti televisivi, interviste rilasciate a giornali e settimanali, chat, discorsi congressuali, interventi parlamentari, brevi citazioni (di solito, battute spiritose trasmesse volentieri dai mass media e in Internet). Il materiale stato raccolto nel periodo compreso tra settembre 2005 e novembre 2006. In questo arco cronologico si dato particolare spazio ad alcuni momenti caratteristici relativi alle elezioni politiche in Italia e quelle parlamentari e presidenziali in Polonia. Talvolta nel corso dellanalisi sono stati aggiunti alcuni esempi fuori dal corpus al ne di approfondire e rendere completa la ricerca. La fonte da cui stato ricavato il materiale stato soprattutto Internet, in particolare i siti dei partiti, politici o movimenti politici. Abbiamo sfruttato la variet dei testi pubblicati sui siti Internet dai politici stessi, ma abbiamo anche deciso di arricchire il corpus aggiungendo trascrizioni dei dibattiti televisivi. Abbiamo utilizzato le trascrizioni dei dibattiti elettorali pubblicati su wybory.tvn24.pl/debatywyborcze.html nonch alcuni dibattiti nel programma Co z t Polsk? sul canale Polsat: www.tomaszlis.wp.pl. Quanto al materiale italiano, abbiamo effettuato la trascrizione dei dibattiti elettorali trasmessi su Rai Uno il 14 marzo 2006, il 3 aprile 2006 nonch il 29 marzo 2006. Gli esempi tratti dal corpus sono stati numerati e seguiti dal numero da 1 a 40 (tra parentesi) che corrisponde alla fonte del materiale a seconda dellelenco nella sezione Bibliograa. Gli eventuali tagli effettuati sono evidenziati dal segno (...).

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Capitolo 1.
Comunicazione politica background
Volendo occuparsi della lingua politica, non ci si pu esimere dalla necessit di sistemare il campo della ricerca. Il primo passo a questo ne sarebbe la denizione della differentia specica della lingua politica, cio proprio il suo carattere politico. Nel presente capitolo tenteremo di rispondere alla domanda che cosa la politica, rafnando almeno parzialmente il campo di interesse di questa analisi attraverso la distinzione della comunicazione politica da altri suoi tipi. Stabilita la peculiarit della comunicazione politica, vorremmo proseguire a mettere in evidenza un insieme di interazioni che la formano, vale a dire legami che intercorrono tra gli attori della comunicazione politica, in particolare i politici e i cittadini, e la realt sociale vista in prospettiva storica e culturale. Va sottolineata la convinzione sulla quale si poggia questo studio che la lingua politica non pu essere analizzata al di fuori del contesto storico e socio-culturale in cui funziona: la lingua, la storia e la cultura in generale sono inscindibilmente correlate tra loro. La lingua politica, oggetto principale di questo lavoro, non libera n da parte degli inussi degli avvenimenti politici della storia contemporanea n dalle tendenze nellambito sociale e culturale. Per questo motivo giudichiamo indispensabile offrire uno sguardo ai pi rilevanti fenomeni storici e culturali che incidono sulla presente forma della lingua politica in Italia e in Polonia. Queste considerazioni aiuteranno a confrontare luniverso linguistico polacco e italiano, cogliendo le somiglianze e le particolarit della comunicazione politica in ambedue i paesi. Di conseguenza, dedichiamo i capitoli successivi alla breve descrizione degli eventi storici che hanno marcato lultimo ventennio in Polonia e in Italia no al novembre 2006 per comprendere il periodo in cui stato raccolto il nostro corpus. Non miriamo ad offrirne un resoconto completo, riteniamo comunque utile presentare, pur a grandi linee, i momenti di svolta che hanno inuenzato anche le abitudini linguistiche degli attori politici.

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Capitolo 1. Comunicazione politica background

Inoltre, ci proponiamo di mettere in evidenza quanto avviene nella cultura di oggi, in particolare gli effetti predominanti dei mass media sulla comunicazione politica. Inne, nel capitolo 1.5 illustriamo la produzione scientica in Italia e in Polonia al riguardo della comunicazione politica, specialmente il suo aspetto linguistico.

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1. 1. Che cosa la politica?


Il concetto della politica appartiene alla categoria dei termini che, pur usati frequentemente sia nella lingua comune sia negli scritti scientici, sono segnati da una forte polisemia ed ambiguit. La genesi del concetto della politica risale allantichit, almeno a Platone ed Aristotele. Con la constatazione famosa di Aristotele che luomo per natura un animale politico1, vuol dire un animale che deve vivere insieme ad altri in una comunit organizzata e strutturata, incomincia la riessione teorica sul fenomeno. Secondo il losofo di Stagira, luomo non autosufciente, perci si forma spontaneamente lorganizzazione sociale e politica la polis. costitutivo della natura umana vivere nella societ, che risulta una formazione legata alla natura delluomo. La politica, invece, viene intesa come arte di governare lo stato per il bene comune. Nella politologia contemporanea la politica assume accezioni molto differenti, che si estendono dalla politica in quanto conquista e mantenimento del potere no alla politica come arte del negoziare e del controllo degli interessi di diversi gruppi sociali2. Per di pi, la questione della denizione della politica viene frequentemente tralasciata o addirittura evitata nella letteratura politologica, nonch si constata una notevole confusione ontologica e terminologica a questo riguardo3. Ci fa s che nellambito della politologia (o scienza politica) rientrino tematiche cos ampie e diversicate come la riessione losoca sullo stato, governo e potere, la storia del pensiero politico, la sistematica delle forme di governo, la classicazione dei sistemi politici, sistemi elettorali, istituzioni del potere, gruppi di interesse, partecipazione politica, sistemi di partiti, ecc. Talvolta si sostiene perno che il postmodernismo abbia contribuito alla scomparsa dei con ni della politica nonch abbia causato limpossibilit di darne una denizione4. Invece della politica vengono usate le sue parafrasi: in questo riguardo
1. Arystoteles (2004). 2. Per pi informazioni cfr. Cotta, M., Della Porta, D., Morlino, L. (2004); Pasquino, G. (2004); Ryszka, F. (1992); Ryszka, F. (1984); Szahaj, A., Jakubowski, M. (2005); yro, T. (2004); Wojtaszak, A., Wybranowski, D. (a cura di) (2002); Szmulik, B., migrodzki, M. (2006) e anche la selezione dei testi di vari loso compresa nel volume Wspczesna lozoa polityki, a cura di D. Pietrzyk-Reeves e B. Szlachta, (2003), Krakw, Wydawnictwo Dante. 3. Su questo cfr. Opara, S. (2005) pp. 41-43. 4. cfr. Wrbel, S. (2006) p. 41 e p. 44: (...) we wspczesnych dyskursach politologicznych nie ma ju dzi miejsca na pojcie polityki.

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1. 1. Che cosa la politica?

va accennato, ad esempio, Slavoj iek, un losofo sloveno, autore dei termini: archepolitica, parapolitica, metapolitica e ultrapolitica5. Fra i fattori che impediscono la denizione della politica Wrbel nomina il sempre calante potere e ruolo dello stato nazionale (nora soggetto del potere), il carattere dintrattenimento del linguaggio della politica contemporanea6 nonch il fatto che realmente non si in grado di dire che cosa sia la politica7. Presentiamo sommariamente alcune linee di tendenza nel comprendere lessenza della politica al ne di tracciare il campo della ricerca. Si potrebbe descrivere la politica in quanto un insieme delle attivit intraprese dalle persone che svolgono il ruolo sociale di politici8, per tale proposta sembrerebbe imprecisa e limitata. Va sottolineato il fatto che dietro ogni prova di denizione si nasconde sempre una determinata visione del mondo, una ideologia o un dato approccio losoco e per questo una denizione unica non possibile. A questo punto riteniamo utile segnalare una differenza particolarmente vistosa nel concettualizzare la politica, vuol dire il suo carattere pubblico. Tradizionalmente che la politica abbia la natura pubblica ampiamente accettato e il termine si riferisce alle attivit che vanno oltre le microstrutture sociali. Di conseguenza, la politica pu essere denita come linsieme di pubbliche interazioni sociali9. Comunque, questo orientamento stato fortemente criticato e contrastato dal femminismo che sostiene proprio che il personale politico10. Nel pensiero femminista, la divisione pubblico / personale (o privato) concepito come leffetto del sistema patriarcale in cui la vita pubblica, politica propria degli uomini

5. iek, S. (1999). 6. Wrbel, S. (2006) p. 44: Aby panowanie zostao wczone w codzienne czynnoci i wypoczynek obywateli, symbole polityki musz sta si symbolami biznesu i rozrywki. 7. Ivi, p. 45: Wydaje si, e dyskurs na temat granic politycznoci miaby sens wwczas, gdybymy dysponowali wiarygodn odpowiedzi na pytanie: czym jest polityka we waciwym jej sensie? Mwic wprost, uwaam, e nie dysponujemy tak odpowiedzi i co waniejsze nie moemy ni dysponowa. 8. Chmielewski, A. (2002) p. 295. 9. Cfr. la lemma polityka in Encyklopedia socjologii (2000) pp. 135 139. Ivi, p. 136: Polityk mona te rozumie jako og publicznych interakcji spoecznych, w wyniku ktrych podejmowane s decyzje obowizujce nie tylko tych, ktrzy byli zwolennikami okrelonej decyzji, ale take tych, ktrzy byli oponentami. Polityka zatem to skomplikowany proces podejmowania decyzji przez aktorw ycia politycznego (czyli przez podmioty dziaania, czynniki sprawcze interakcji, zarwno indywidualne, np. wybitnych charyzmatycznych przywdcw, jak i zbiorowe, np. parlamenty, partie polityczne, ruchy spoeczne). 10. Lo slogan the personal is political stato usato per la prima volta da Carol Hanish nel libro Notes From The Second Year (1970).

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in quanto cittadini; questo movimento elimina la distinzione fra il pubblico e il privato nel de nire la politica11. Come si detto, il modo in cui viene percepita la sostanza della politica dipende notevolmente dalla prospettiva teorica assunta. A titolo illustrativo12, indichiamo alcuni metodi molto diversi tra di loro nellaffrontare la questione della politica: ad esempio, lapproccio istituzionalistico mette in rilievo lo studio delle istituzioni dello stato, delle strutture del potere la politica viene esaminata come attivit entro una cornice istituzionale. Il funzionalismo di Talcott Parsons, invece, non parla dello stato, introducendo la categoria del sistema inteso come struttura di fondo della societ in cui ogni parte svolge una funzione importante per lintero sistema. In questa ottica la politica comprende linsieme di interazioni legate allorganizzazione e mobilitazione delle risorse, dirette a realizzare gli scopi collettivi, sistemici13. Molto sviluppato anche lorientamento che vede la politica in termini di conitto, rappresentato tra laltro da Ralf Dahrendorf. Qui la politica diventa la sfera della vita sociale concentrata sulla rivalit, sulla lotta per la dominanza e linuenza, perch solo in questa maniera possibile risolvere gli interessi conittuali14. Come si pu vedere, non tutte le teorie vedono la politica come inscindibilmente legata al potere istituzionale dello stato. In particolare la corrente comportamentista nella politologia stacca la questione della politica dal concetto dello stato, trasferendola anche ad altre organizzazioni15. Si tratta soprattutto della scuola di Chicago, rappresentata da Charles Merriam, Arthur Bentley e Harold Lasswell. Proprio Lasswell formula la sostanza della politica domandando chi ottiene che cosa, come e quando16. Fra le denizioni che collegano la politica solamente allo stato e quelle che la intendono in termini del potere e conitto in generale si colloca la teoria di David

11. Cfr. Stoker, G., Marsh, D. (2006) pp. 109-130. 12. Per una descrizione pi dettagliata dei diversi approcci alla teoria della politica si veda Noco, J., Laska, A. (2005) pp. 41-101. 13. Noco, J., Laska, A. (2005) p. 52. 14. Ivi, p. 62. 15. Jaboski, A. W. (1998), p. 10, in particolare: le denizioni della politica di Robert A. Dahl e Berrnard Crick. 16. Ivi, p.10.

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1. 1. Che cosa la politica?

Easton17, in cui si sottolinea la funzione della politica che consiste nellallocazione imperativa di valori (materiali e immateriali) nellambito di una comunit. Nella riessione teorica sulla politica spicca la problematica del suo legame con il potere in quanto sostanza dellattivit politica. Talvolta si sostiene che la politica non va trattata meccanicamente come arte di ottenere e mantenere il potere, una pura tecnica di governare lo stato, ma bisogna tenere presente il suo aspetto assiologico18. Secondo alcuni studiosi, il potere non costituisce lessenza della politica e troppa attenzione rivolta al suo ottenimento e mantenimento una grave aberrazione. Da questo punto di vista, il potere meramente un mezzo e non il ne della politica, perch il suo obiettivo vero e proprio sarebbe il bene comune, il benessere dellintera societ19. Nella presente analisi, comunque, siamo propensi ad assumere la classica denizione di Max Weber, che malgrado il passare degli anni sempre attuale e anche nella riessione politologica contemporanea continua ad essere fonte di ispirazione20. Per lo studioso la politica laspirazione a partecipare al potere o ad inuire sulla ripartizione del potere, sia tra gli stati, sia allinterno di uno stato tra gruppi di persone che ne fanno parte 21. Consideriamo essenziale il tratto della politica messo in rilievo da Weber, cio il perseguimento del potere che si pu esprimere nella partecipazione attiva al potere oppure nellinusso sulla distribuzione di esso. Questa ricerca del potere pu essere motivata da vari fattori: chi fa politica pu trattarlo come mezzo per raggiungere un certo obiettivo (ideale o egoistico) oppure ambire il potere solo per il prestigio che esso conferisce. Comunque, il politico deve necessariamente provare il piacere del potere ed essere pronto a lottare per ottenerlo22.
17. Ivi, p.12. 18. Encyklopedia socjologii (2000) p. 137: Polityki nie mona zredukowa do samych tylko stosunkw wadzy. Zawiera ona bowiem potny adunek aksjologiczny istotna jej cz to wartociujce de niowanie rzeczywistoci spoecznej i nadawanie (a w ustrojach niedemokratycznych narzucanie) sensu dziaaniom zbiorowym, wywoywanie takich dziaa czy zachowa zbiorowych, a take proponowanie krtkofalowych i dugofalowych celw, wok ktrych mgby by zorganizowany wysiek zbiorowy e ibid.: Aksjologiczny aspekt polityki to, innymi sowy, idee, ideologie i doktryny polityczne, ktre porzdkuj ogld wiata spoecznego z pewnej szczeglnej perspektywy, a ponadto ustalaj kierunek, a niekiedy nawet sposb dziaania zwolennikw okrelonej idei, ideologii czy doktryny. 19. Cfr. Opara, S. (2005) p. 45: Polityka to denie do realizacji celw spoecznych z wykorzystaniem (lub deniem do wykorzystania) instrumentarium i autorytetu pastwa. 20. Cfr. Ryszka, F. (1984) p. 9: Polityka pojcie stare jak dzieje naszej kultury odnosi si do tej czci stosunkw midzyludzkich, ktrych treci jest panowanie, rzdzenie, wadza narzucanie i egzekwowanie decyzji jednego czowieka lub grupy ludzi innym. 21. Weber, M. (2004) pp. 48-49. 22. Ibid.

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La denizione della politica in quanto attivit di un gruppo sociale, un partito oppure un individuo svolta al ne di ottenere e mantenere la posizione di supremazia nellambito delle istituzioni dello Stato mette in risalto il processo che porta al potere, il modo in cui questo obiettivo viene raggiunto. Crediamo che sia la lingua ad avere un ruolo di innegabile importanza in questo rispetto e proprio al modo in cui essa viene utilizzata con lo scopo di vincere consenso dedichiamo questa ricerca.

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1. 2. La scena politica in Italia. Sommario storico


Loggetto di questo capitolo sar lo sfondo generale su cui analizzeremo gli interventi dei politici, cio lultima storia dellItalia e della Polonia. Intendiamo mettere in rilievo solamente gli eventi pi signicativi, quelli che hanno cambiato la scena politica in Polonia e in Italia, contribuendo al cambiamento della lingua usata in questa sfera. Siamo dellopinione che il mutamento di natura politica incida sulla lingua usata nella politica e anche nel discorso pubblico sensu largo e per questo utile rilevare i fattori extralinguistici che condizionano i fenomeni lessicali, retorici e pragmatici come, ad esempio, la comparsa di nuove parole, nuove regole di comunicazione, ecc. Allinizio presenteremo sommariamente i fatti pi rilevanti della storia recente dItalia23: Dopo la caduta del fascismo e la ne della seconda guerra mondiale, in conseguenza del referendum del 1946, lItalia divent una repubblica, il che fu confermato dalla nuova costituzione entrata in vigore nel 1948. Il governo dellItalia rest dal 1946 no al 1980 nelle mani della Democrazia Cristiana (DC), appoggiata da altri partiti24. Nei primi anni Ottanta cominci il periodo del cosiddetto pentapartito, vale a dire, il governo delle coalizioni composte da cinque partiti: Partito Socialista Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Partito Liberale Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano e Democrazia Cristiana, guidate prevalentemente dallultima25. Gli anni 1978-1993 furono chiamati dal famoso giornalista italiano Indro Montanelli anni di fango, analogamente agli anni Settanta denominati sovente-

23. Per un quadro pi dettagliato si veda Gierowski, J.A. (2003); Mammarella, G. (1993); Colarizi, S. (2007), Galli, G. (2001), Ginsborg, P. (2007), Vespa, B. (2007). 24. Bokszczanin, I. (2004) pp. 161-194. 25. Sul pentapartito cfr. Prospero, M. (1999), p. 191.

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mente anni di piombo segnati dalla lotta armata del terrorismo rosso26. Lautore spiega cos la scelta di questa denominazione: Alcuni lettori ci hanno rimproverato di aver titolato questultima nostra fatica LItalia degli anni di fango. Anzitutto, dicono, perch il fango non invita allottimismo, anzi rappresenta un giudizio di condanna senza possibilit di appello. (...) Per quanto riguarda lottimismo, non colpa nostra, di Cervi e mia, se questultimo decennio ne offre pochi pretesti. Noi scriviamo, o almeno presumiamo di scrivere di Storia, e dobbiamo stare a ci che la Storia ci offre, nel bene e nel male. I pochi memorialisti che ci hanno tramandato le cronache del crollo dellImpero Romano le intonarono concordemente al Miserere. Oggi crolla soltanto un sistema politico, ma anche questo offre pochi spiragli alla speranza. Quanto alla prematurit del fango, che effettivamente ha incominciato a dilagare solo agli inizi degli anni Novanta, a parte il fatto che il nostro volume ingloba anche questi, se il fango ha cominciato a tracimare solo a questo punto, perch solo a questo punto si sono scoperchiati i tombini. Sotto di essi il fango si accumulava da lunga data, e specialmente nellultimo decennio.27 Come vediamo dal brano riportato sopra, la valutazione decisamente negativa dellautore riguarda non solo gli anni Ottanta e Novanta, di cui tratta il suo libro, ma accentua laccumularsi dei fenomeni nocivi allo Stato da anni. Linizio degli anni Novanta vide approfondirsi drammaticamente la crisi dello Stato italiano e le sue istituzioni.28 Sono numerose e complesse le cause di tale situazione: il bagaglio storico, ragioni economiche, politiche e sociali.29 La crisi delle

26. Lepisodio pi vistoso degli anni di piombo fu il sequestro e lomicidio di Aldo Moro nel 1978, effettuato dalle Brigate Rosse. Vi sono ancora numerosi punti oscuri e dubbi riguardanti questo tragico evento, soprattutto la questione se la morte di Moro potesse essere evitata. Esistono anche speculazioni riguardanti il coinvolgimento della loggia massonica P2, anche il KGB russo, linltrazione dellintelligence americana nelle Brigate Rosse. Comunque, lassassinio di Aldo Moro ebbe gravi ripercussioni politici: il Ministro dellInterno Francesco Cossiga dovette dimettersi e cadde lidea del cosiddetto compromesso storico, cio la strategia formulata da Enrico Berlinguer (Partito Comunista Italiano) secondo la quale si cercava una collaborazione fra tre grandi partiti popolari (Democrazia Cristiana, Partito Comunista Italiano, Partito Socialista Italiano) per prevenire tendenze autoritarie. Si confronti Galli, G. (1993). 27. Prefazione al libro Italia degli anni di fango http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8817427292 (31.03.2006). 28. Bokszczanin, I. (2004), Carusi, P. (2001). 29. Bokszczanin, I. (2004) pp. 17-35.

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1. 2. La scena politica in Italia. Sommario storico

nanze dello Stato e il crescente indebitamento pubblico30, linstabilit dei governi e linefcienza della burocrazia contribuirono a peggiorare la situazione. Bisogna tener presente anche lesistente divisione economico-culturale tra il Sud e il Nord dItalia nonch altri fenomeni sociali caratteristici per lItalia, soprattutto la maa con i suoi legami con il mondo dei politici31. Fra i fenomeni nellambito politico che danneggiarono le strutture democratiche e il funzionamento dello Stato italiano nonch resero impossibile per anni lo scambio delle elite politiche bisogna nominare il trasformismo, il clientelismo e la lottizzazione32. Pur non essendo una pratica esclusivamente italiana, il clientelismo in Italia assunse dimensioni abbastanza inquietanti. un sistema di rapporti tra persone, basato sul favoritismo e sul soddisfacimento di interessi particolari, a scapito di esigenze pubbliche. Consiste nellottenere risorse, beneci o posti di prestigio attraverso i favori alle persone appartenenti ad un gruppo di potere e, vice versa, nellottenere lappoggio politico tramite la distribuzione dei beneci del potere (la ricerca di voti politici in cambio di favori). Va sottolineato che il modello clientelare della Repubblica si distingue per il fatto che i beneci da distribuire sono a disposizione dello stato e non del patrono privato: uomo politico o funzionario statale che fosse, si comportava come una sorta di dispensiere in grado di distribuire risorse pubbliche (posti di lavoro, pensioni, licenze, ecc.) a clienti, amici e parenti in cambio di fedelt, sia personale sia elettorale.33 Il sistema clientelare importato nel mondo politico caus la disorganizzazione, limmobilismo e la degenerazione della classe politica, abituando lintera societ allillegalit34.

30. Intensicati dallideologia dello Stato protettivo della Democrazia Cristiana e dei socialisti di Bettino Craxi. Cfr. Gierowski, J. (2003) p. 599. 31. Ivi, p. 600: Jednoczenie z rozwojem gospodarczym kraju nastpowa bowiem wzrost podziemnej, czy jak kto woli czarnej ekonomiki, w ktrej dominoway ukady majne. Zarazem obok strategii generalnej, realizowanej przez rzd, partie polityczne usioway wyciga jak najwiksze korzyci ze swej pozycji, zapewniajc rne synekury swym czonkom i klientom. Dotyczyo to zarwno znajdujcych si przy wadzy chadekw i socjalistw, jak i reprezentujcych przynajmniej formalnie opozycj komunistw. Tego typu uzalenienia i powizania nie byy niczym nowym w yciu politycznym Woch i obejmoway wszystkie partie, komunistycznej nie wyczajc; prowadziy one przecie coraz wyraniej do podporzdkowywania istotnych decyzji na szczeblu oglnopastwowym czy samorzdowym rnym tajnym, jeli nie przestpczym organizacjom. 32. A questo proposito rimandiamo ai volumi seguenti: Salvadori, M. (1994), Carusi, P. (1999); Murialdi, P. (1997) pp. 7-11; Tullio Altan, C. (1986), Graziano, L. (1985). 33. Ginsborg, P. (2007) p. 193 34. Ivi, p.194

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Al fenomeno di clientelismo strettamente legato un altro meccanismo che segn la politica italiana, vale a dire, il trasformismo35 consistente in generale nel formare maggioranze parlamentari da uomini politici e gruppi di orientamenti diversi, ignorando differenze ideologiche a favore di interessi particolaristici. Il trasformismo, che la storiograa fa risalire a un discorso elettorale del 1876 di Agostino Depretis36, annulla le tradizionali differenze fra partiti politici, mette in risalto lo scambio di favori a scapito di una vera e propria vita politica. Il trasformismo assunse una connotazione univocamente negativa in quanto legato a fenomeni di corruzione, degrado morale e mancanza di coinvolgimento dei cittadini nella vita politica. Un altro fenomeno caratteristico della politica italiana la lottizzazione37, cio una sorta di spartizione del potere fra i partiti politici. La lottizzazione la pratica di distribuire funzioni e cariche nellambito economico presso enti pubblici formalmente indipendenti dallamministrazione pubblica ma di fatto sotto il controllo del governo, secondo criteri politici e non professionali. La lottizzazione avviene soprattutto nelle grandi imprese, come per esempio lazienda di produzione di energia elettrica Enel. Gi negli anni sessanta il democristiano Vitantonio Di Cagno diventa presidente di questa societ e il socialista Luigi Grassini vice presidente38. Non c comunque dubbio che limpresa pi lottizzata nellopinione comune la RAI che, pur essendo un servizio pubblico e presumibilmente il quarto potere indipendente dai politici, ha sempre subito e subisce ancora fortissimi inussi politici. In seguito ai lavori della commissione parlamentare di vigilanza RAI istituita nel 1975 il servizio dinformazione fornito dallo Stato non pi controllato dal Governo, ma dallintero Parlamento, il che permette anche la rappresentanza dellopposizione. Ci non toglie

35. Bokszczanin, I. (2004) p. 23. 36. cfr. Musella, L. (2003). 37. Il termine lottizzazione nel contesto politico stato usato per la prima volta da Alberto Ronchey, un rinomato giornalista e commentatore italiano, nel suo libro Accadde in Italia: 1968-1973, Milano, Garzanti, 1977. 38. Caruso, E. (1999): (...) con la nomina a presidente dellEnel del democristiano Vitantonio Di Cagno e a vice-presidente del socialista Luigi Grassini, inizia ufcialmente lera delle lottizzazioni e dei boiardi nel sistema energetico nazionale. La lottizzazione allEnel ha caratteristiche precise; il consiglio diamministrazione composto da soggetti espressione dei partiti di governo e di opposizione.

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1. 2. La scena politica in Italia. Sommario storico

che le accuse di lottizzazione continuano a essere pronunciate, in particolare dagli stessi politici.39 I fattori che abbiamo appena descritto danneggiarono il funzionamento delle istituzioni dello Stato e inuenzarono il metodo di fare la politica in Italia. Tra laltro, portarono a mettere in secondo piano gli aspetti etici ed ideologici, favorendo la pragmatica del potere, i protti immediati, spesso espressi in legami informali con dei notabili locali, la maa e nella corruzione. I legami tra la criminalit organizzata e la classe politica in Italia hanno una lunga storia, in particolare in Sicilia, e negli anni 70 e 80 si vide lesplosione generale di questo fenomeno in tutta lItalia40. Le garanzie dellappoggio elettorale in cambio per favori economici (ad esempio, gli appalti e licenze edilizie) e protezione degli interessi (controllo del territorio) segnano la storia italiana. Fra i personaggi sospettati dei rapporti con la maa si trovano i politici cos noti come Giulio Andreotti, uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana41. Andreotti stato sottoposto a giudizio per lassociazione per delinquere e per lomicidio del giornalista Mino Pecorelli, per per mancanza di prove e per prescrizione stato assolto dalle accuse42. Vari fattori, compresi quelli accennati sopra, contribuirono al totale degrado delle istituzioni politiche e dellapparato statale in Italia allinizio degli anni Novanta43, il che risult in una grave crisi della Repubblica: Invece, a partire dalle elezioni nazionali dellaprile 1992, lItalia precipit in una crisi drammatica e profonda, che non solo liquid i vecchi partiti e le vecchie lites politiche, ma gett su di essi un ignominioso discredito. La crisi fu di natura complessa e spesso contraddittoria. Non si tratt, come nel 1968, di una rivolta unicatrice dal basso, di una contestazione del potere e della politica di una generazione da parte di quella successiva. N la crisis ebbe al suo centro ununica classe, o partito, o forza sociale che la scatenasse, la governasse e ne raccogliesse

39. Cfr. Hanretty, Ch. (s.a.). 40. Cfr. Ginsborg, P. (2007) p. 374. 41. Ivi, pp. 383-387. 42. Il legame tra Andreotti e la maa continua a suscitare grande interesse, non solo scientico, e controversie. A titolo desempio riportiamo il sito http://digilander.libero.it/infoprc/maa.html, ricco di riferimenti bibliograci. 43. Cfr. Ginsborg, P. (2007) pp. 471-538.

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i beneci. Essa non rest connata a ununica sfera o a un solo settore della vita del Paese, n a un teatro esclusivamente nazionale.44 A seconda dal punto di vista la crisi assunse diverse facce: la corruzione e il calo dellautorit della legge, il potere maoso, lindebitamento delleconomia italiana, la rivolta contro il governo centrale a Roma, la dissoluzione delle lites tutte interrelate tra di loro. In modo pi vistoso questa situazione negativa si espresse nello scandalo di corruzione, la cosiddetta Tangentopoli, e lazione Mani Pulite unindagine giudiziaria contro la corruzione del mondo politico cominciata da Antonio Di Pietro. Il nome Tangentopoli citt delle tangenti fu usato dalla stampa per descrivere Milano allinizio della serie di inchieste per corruzione, concussione e nanziamento illecito dei partiti cominciata nel 1992. La denominazione poi si estese generalmente allintero sistema basato sulla corruzione che caratterizz la cosiddetta Prima Repubblica, cio lepoca della storia dItalia no alle inchieste. Le inchieste coinvolsero anche altre citt, soprattutto Roma, e la scoperta che alcuni di politici erano accusati di corruzione, concussione e nanziamento illecito dei partiti provoc una profonda crisi dello Stato e lo scioglimento di alcuni partiti (Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano). Molti politici e uomini daffari furono arrestati, alcuni commisero il suicidio dopo che furono rese pubbliche le accuse contro di loro. Alla forza con la quale linchiesta di Mani Pulite scosse lItalia viene associata la morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assassinati in attentati maosi, a cui comunemente attribuita la motivazione politica45. Lindagine Mani Pulite segna linizio della cosiddetta Seconda Repubblica. Nel 1993 fu modicata la legge elettorale che introdusse il sistema maggioritario, forzando i partiti a formare nuove coalizioni. Il periodo della crisi politica favor la formazione di un nuovo partito, Forza Italia, fondato dal magnate televisivo e imprenditore edile Silvio Berlusconi, che ottenne il potere nel 1994, assieme alla Lega Nord, Alleanza Nazionale e Centro Cristiano Democratico. Nel 1995 Berlusconi dovette dimettersi da Presidente del
44. Ivi, p. 471. 45. Su questa tematica cfr. Barbacetto, G., Gomez, P., Travaglio, M. (2002); Di Pietro, A. (2001), Monti, G. (1996); Rizza, S., Lo Bianco, G. (2007).

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1. 2. La scena politica in Italia. Sommario storico

Consiglio in seguito alla defezione della Lega Nord. Dopo un periodo di governo provvisorio, vinse le elezioni la coalizione di centrosinistra LUlivo, guidata da Romano Prodi. Il presente periodo, denito Seconda Repubblica, si caratterizza per il bipolarismo, cio il raggrupparsi di forze politiche intorno a due blocchi contrapposti e lalternanza fra i governi del centrosinistra e il centrodestra. Dal 1994 no al 2004 i maggiori partiti del centrosinistra formano una coalizione chiamata LUlivo. Poi, nellottobre 2005 viene fondata una nuova coalizione LUnione come proseguimento dellesperienza dellUlivo allargato a nuove adesioni e guidato da Romano Prodi. Il centrodestra, invece, si concentra intorno al leader Silvio Berlusconi, formando dal 2000 una coalizione chiamata Casa Delle Libert. Nelle elezioni politiche dellaprile 2006 vince LUnione capeggiata da Romano Prodi, che forma il governo. Comunque, lesito delle elezioni ha suscitato alcune controversie perch si concluso con una leggera prevalenza a favore del centrosinistra; la coalizione di Silvio Berlusconi ha perno parlato di un quasi pareggio, contestando il risultato e richiedendo veriche delle schede elettorali. Di conseguenza, la scarsa maggioranza nonch leterogeneit della coalizione rendono difcile il funzionamento del governo Prodi che dura no al maggio 200846. Rendendoci conto del carattere sommario di questa presentazione, abbiamo comunque cercato di rilevare alcuni momenti signicativi dellultima storia dItalia nonch segnalare certi fenomeni che hanno inciso sul funzionamento della classe politica italiana. Siamo convinti che la consapevolezza di questi fatti sia indispensabile per lanalisi del linguaggio di cui si servono i politici.

46. Per pi informazioni sullattualit politica in Italia si consulti Vespa, B. (2003); Vespa, B. (2005); Vespa, B. (2006); Lazar, M. (2007); DArcais, P. F. (2006); Calise, M. (2006).

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1. 3. La scena politica in Polonia. Sommario storico


Codesta sezione mira a dimostrare brevemente gli avvenimenti pi signicanti della storia polacca che hanno inuenzato la situazione odierna. La situazione contemporanea sulla scena politica polacca nonch i problemi e le controversie legate ad essa in gran parte risultano dalla sorte tortuosa del Paese. La storia polacca marcata dai lunghi periodi di lotta per ottenere, mantenere e riguadagnare la libert e lindipendenza del Paese. Dopo gli anni di spartizione la Polonia nalmente riacquist lindipendenza nel 1918, comunque linizio della seconda guerra mondiale con linvasione della Germania e Unione Sovietica segn la ne della seconda repubblica polacca. Dopo la guerra la Polonia si ritrov nella zona dinuenza dellUnione Sovietica, il che port nel paese un governo comunista. Nel 1952 fu proclamata Polska Rzeczpospolita Ludowa (PRL la Repubblica Popolare di Polonia). La storia della PRL si caratterizza per i periodi successivi di indebolimento e rafforzamento del regime comunista47. Il carattere oppressivo del sistema nonch laumento dei prezzi, linazione e i proverbiali scaffali vuoti dei negozi portarono pi volte agli scioperi degli operai, in particolare: nel 1956 a Pozna, nel 1970 a Gdask, Gdynia e Szczecin, nel 1971 a d, nel 1976 a Radom, Ursus, Pock48. A seguito della brutale repressione degli scioperi ci furono dei morti e feriti. Finalmente gli scioperi degli operai nel 1980 portarono alla formazione di Solidarno un sindacato indipendente e una forza politica che contribu a rovesciare il regime49. Il 1989 segn la ne del sistema comunista in Polonia e con i negoziati della cosiddetta Tavola Rotonda (i rappresentanti del vecchio sistema e dellopposizione democratica), le elezioni presidenziali in cui vinse Lech Wasa nel 1990 inizi la Terza Repubblica.
47. cfr. Kuro, J., akowski, J. (1995). 48. Su questo tema cfr.: Jastrzb, . (2006); Balbus, T., Kamiski, . (2000); Eisler, J. (2000); Kula, H. M. (2000); Morgan, D. (2004). 49. Cfr. Borowski, A. (2005).

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1. 3. La scena politica in Polonia. Sommario storico

Il cambiamento politico comport anche unimmensa trasformazione nellambito economico; il programma di riforma preparato da Leszek Balcerowicz nei primi anni 1990 fu una terapia shock che port i standard neoliberali alleconomia polacca, ma allo stesso tempo scoraggi molta gente alla nuova realt. Linazione, la crescente disoccupazione divennero uno dei problemi principali e riportarono al potere i rappresentanti della sinistra continuatori del partito comunista dellepoca passata. Nel 1993 vinse le elezioni parlamentari SLD (Sojusz Lewicy Demokratycznej Alleanza della Sinistra Democratica) che nel 1997 venne scontto dallalleanza della destra AWS (Akcja Wyborcza Solidarno Azione Elettorale Solidariet) per ritornare al potere nel 2001. I primi anni dellindipendenza della Polonia si contraddistinsero per divisioni nel campo della opposizione democratica, litigi tra i leader di Solidarno e la risultante instabilit dei governi del centrodestra. Si form una moltitudine di partiti caratterizzati dallimpossibilit di stringere accordi duraturi, per cui pochi presidenti del consiglio rimasero in carica no alla scadenza naturale del loro mandato. Questi fattori, insieme alla delusione della gente per gli effetti della trasformazione, permisero alle forze della sinistra di riguadagnare il potere nelle elezioni del 1997 e del 2001. Inoltre, questa tendenza fu confermata nel 1995 e nel 2000 con la vittoria di Aleksander Kwaniewski nelle elezioni presidenziali. La riessione sul periodo nella politica polacca dopo il 1989 non pu tralasciare il problema della dekomunizacja (decomunizzazione), cio il postulato avanzato pi volte dai partiti anticomunisti di rompere tutte le relazioni con il passato comunista facendo i conti con i leader politici di questo periodo e introducendo una legge che proibisse ai rappresentanti del vecchio establishment di svolgere funzioni pubbliche. Una delle pi drammatiche incarnazioni dellidea di dekomunizacja fu la cosiddetta noc teczek (la notte delle cartelle50) del 4 / 5 giugno 1992 quando Antoni Macierewicz, allora Ministro dellInterno, fece pubblicare la cosiddetta lista Macierewicza (La Lista di Macierewicz), chiamata anche la lista degli agenti. Questo

50. Teczka (cartella) in questo contesto signica documenti a riguardo di una persona, raccolti da SB (servizio di sicurezza comunista).

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documento costitu un elenco dei politici accusati di presunta collaborazione con i servizi di sicurezza della PRL (La Repubblica popolare della Polonia) con Lech Wasa come agente Bolek al primo posto. Ci provoc una grave crisi politica e port alla caduta immediata del governo di Jan Olszewski51. Lidea della dekomunizacja non solo compromise la stabilit politica ma anche rafforz la divisione nel campo anticomunista e quello postcomunista. Comunque, le elezioni del 1997 e del 2001 dimostrarono lesistenza di un elettorato fedele della sinistra, anche quella postcomunista. Il suo status stabile fu distrutto, tuttavia, dai numerosi scandali che portarono alla scontta nelle elezioni del 2005 quando lSLD ottenne il risultato peggiore da 16 anni. Fra gli scandali che danneggiarono la sinistra bisogna ricordare soprattutto la cosiddetta Afera Olina (Scandalo di Olin) del 1995 nonch gli eventi abbastanza recenti: Afera Rywina (Scandalo di Rywin) e la Afera starachowicka (Scandalo di Starachowice). Nel 1995 scoppi lo scandalo di Olin, quando Andrzej Milczanowski, Ministro dellInterno, accus dalla tribuna parlamentare il presidente del consiglio di allora Jzef Oleksy, di collaborazione con gli agenti del servizio segreto russo KGB Aganow e Jakimiszyn. Oleksy fu costretto a dimettersi, e sebbene linchiesta fosse archiviata, la sua carriera politica fu gravemente intaccata. Lo scandalo di Rywin52, invece, detto anche Rywingate (analogamente allo scandalo Watergate), inizi nel dicembre 2002 con la pubblicazione in Gazeta Wyborcza dellarticolo Ustawa za apwk czyli przychodzi Rywin do Michnika (Una legge in cambio di una tangente ovvero viene Rywin da Michnik). Larticolo trattava della proposta corruttiva di Lew Rywin (un noto produttore cinematograco), che a nome di un non ben denito gruppo detentore del potere propose una modica della legge sulla radiofonia e televisione in cambio di una tangente di 17 500 000 dollari. Questo scandalo scosse lintera scena politica polacca: parallelamente allinchiesta della Procura fu costituita una commissione parlamentare per chiarire la vicenda e anche se non tutto fu spiegato afera Rywina colp gravemente lSLD e segn la ne della carriera di alcuni politici.

51. Cfr. Kurski, J., Semka, P. (1993). 52. Cfr. Rymanowski, B., Siennicki, P. (2004).

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1. 3. La scena politica in Polonia. Sommario storico

Anche lo scandalo di Starachowice del 2003 riguardava i politici dellSLD e la fuga di notizie dal Ministero dellInterno relative al pianicato arresto di alcuni sospetti. Tre politici della sinistra furono arrestati e riconosciuti colpevoli. Nelle elezioni parlamentari e presidenziali del 2005 vince il partito Prawo i Sprawiedliwo (Legge e Giustizia), al secondo posto si piazza Platforma Obywatelska (Piattaforma Civica). Nel parlamento entrano anche Samoobrona (Autodifesa), SLD (Alleanza della Sinistra Democratica), Liga Polskich Rodzin (Lega delle Famiglie Polacche) e Polskie Stronnictwo Ludowe (Partito Popolare Polacco). Con il governo del PiS nasce lidea della Quarta Repubblica53 il cambiamento politico, culturale ed etico della Polonia, in particolare allinsegna della lotta alla corruzione e alla criminalit. Lo sforzo principale del governo di Jarosaw Kaczyski diretto contro il cosiddetto ukad, la rete grigia, cio il sistema delle relazioni illecite tra i politici (specialmente quelli dellopposizione), gli uomini daffari corrotti, agenti dei servizi segreti e forse anche alcuni giornalisti. Come se non ci fosse stata in Polonia la trasformazione democratica, Kaczyski parla della riconquista del Paese e cancellazione della terza Repubblica che fu un compromesso putrido. Nella sua missione di rinnovare moralmente il Paese, il governo di Kaczyski disposto a formare una coalizione con il partito populista Samoobrona e il partito conservatore cattolico Liga Polskich Rodzin, nonch a indicare nemici fra i funzionari del proprio governo (pensiamo qui allarresto del ministro dellInterno Janusz Kaczmarek nellagosto 2007 con laccusa assai poco specicata di aver intralciato la giustizia). La relativa instabilit sulla scena politica risulta nelle elezioni anticipate nellottobre 2007 in cui il partito di Kaczyski perde il potere e Donald Tusk, leader della PO, forma il nuovo governo nel novembre 200754. La rapida descrizione delle vicende politiche in Italia e in Polonia concent rata sullultimo ventennio che abbiamo riportato sopra ha come scopo la presentazione dei fattori pi rilevanti che hanno formato la scena politica polacca e italiana. Siamo convinti che si possano notare somiglianze a volte inaspettate tra la situazione polacca e quella italiana55, e gli agenti che hanno formato ambedue le scene poli-

53. Janicki, M., Wadyka, W. (2007). 54. Per un quadro generale dellultima storia della Polonia si veda Roszkowski, W. (2007). 55. Cfr. Il resoconto della conferenza Seminarium na temat wnioskw dla Polski wynikajcych z woskich dowiadcze walki z korupcj organizzata da Fundacja Batorego nel 2005: http://www.batory.org.pl/korupcja/ seminar.htm (6.04.2006).

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tiche hanno anche contribuito al mutamento nellambito della lingua la quale evolve nel tempo. Tra i fenomeni che vanno sottolineati possiamo elencare: il passato difcile marcato dal regime rispettivamente comunista e fascista, linstabilit politica dovuta ai motivi storici e alla continua riorganizzazione della scena politica, la corruzione che si manifesta a tutti i livelli economici, sociali e politici nonch sospetti riguardanti legami tra il mondo della politica e quello della delinquenza. Codesto lavoro nasce dalla convinzione che la realt extralinguistica, in questo caso gli avvenimenti politici nonch le regole del funzionamento del regime democratico (in particolare, il sistema di partiti e le libere elezioni), inuisca fortemente la lingua e determini le tendenze di sviluppo di essa. Basti pensare alla sfera del lessico, in cui questi inussi sono pi visibili. Intendiamo qui soprattutto i neologismi che arricchiscono il sistema lessicale in modo duraturo nonch gli occasionalismi parole coniate ad hoc dalla vita pi o meno corta legate a un determinato contesto di cui abbonda il linguaggio politico (e anche quello del giornalismo politico). A titolo illustrativo, riportiamo lesempio polacco falandyzacja (dal cognome di Lech Falandysz, avvocato del presidente Lech Wasa, noto della sua capacit di trovare scappatoie per aggirare le leggi) e quello italiano celodurismo (ideologia di chi esalta latteggiamento maschilista e virt virili; coniato da Umberto Bossi): Di occasionalismi abbondano le cronache politiche. Tipico caso il celodurismo che i giornalisti hanno ricavato da uno slogan dellonorevole Bossi (La Lega ce lha duro), parola onnipresente nelle cronache politiche del 1993-1994, ma oggi praticamente morta.56 Gli eventi della realt extralinguistica non si riettono semplicemente nella lingua, ma vengono da essa ltrati e incorporati nel sistema linguistico. Linusso della realt politica sulla lingua motivato soprattutto dalla funzione attribuita alla lingua utilizzata in questa sfera: la funzione persuasiva (si veda cap. 3). Crediamo che per motivi di persuasione alcune strutture pragmatiche, sintattiche, lessicali e retoriche siano privilegiate nella comunicazione politica e proprio a questa tematica vorremmo dedicare questo contributo. Ci occuperemo soprattutto del modo in cui la lotta politica quotidiana e il continuo perseguimento del potere, intensicato
56. Rossi, L., Marongiu, P. (2005) p. 21.

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1. 3. La scena politica in Polonia. Sommario storico

nei periodi delle elezioni, incidono sulle scelte linguistiche dei politici nonch quali possibilit offerte dal sistema linguistico vengono messe in atto al ne di realizzare il fondamentale intento persuasivo.

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1. 4. La comunicazione politica e i mass media


Come si voluto dimostrare prima, la lingua in generale, e la lingua politica in particolare, subisce una miriade di inussi di vario carattere: abbiamo gi accennato ad avvenimenti storico-politici che si sono impressi sulla materia linguistica dellitaliano e del polacco e adesso intendiamo indicare alcuni effetti che la cultura di oggi dominata dai mass media ha sulla lingua della politica. In questo modo entriamo in unarea di interesse scientico molto vasta che comprende tra laltro la riessione riguardante i mass media e il loro funzionamento, la comunicazione di massa e la cultura di massa che ne sono prodotto. Ovviamente, si tratta dei fenomeni pluridimensionali i cui meccanismi si possono esaminare da diversi punti di vista: sociologico, antropologico, comunicativo o politologico; per questo motivo in questa sede siamo costretti a indicare solo i principali effetti che i media hanno sulla comunicazione in generale57, e sulla comunicazione politica in particolare. Vorremmo tracciare a grandi linee i fenomeni della cultura contemporanea legati allinedita espansione dei media di massa che contribuiscono a plasmare la forma della lingua politica. La parola chiave allinterpretazione dei fenomeni della cultura contemporanea lo sviluppo tecnologico che, acceleratosi fortemente nella seconda met del XX secolo, penetrato in tutte le sfere della vita ed ha cambiato tutto: modi di pensare e di percepire, modelli di interazione, forme di comunicazione58. La rivoluzione tecnologica a cui assistiamo e che trasforma la cultura consiste sia nella sempre maggiore diffusione e pi facile accesso ai mezzi di comunicazione di massa tradizionali come stampa, radio, televisione sia nellespansione dei nuovi media, soprattutto Internet, che sono leffetto dello sviluppo dellinformatica e delle nuove tecnologie59.
57. Per un approfondimento della tematica della comunicazione e linusso dei media, cfr. Spantigati, F. (2001); Bentivegna, S. (2005); Godzic, W. (2001); Cheli, E. (2004); Gensini, S. (2004); Livolsi, M. (2007). 58. Su questo tema cfr. Hop nger, M. (2003); Postman, N. (1993); McLuhan, M. (2004); Loska, K. (2001); Godzic, W. (2002); Burszta, W. J., Kuligowski, W. (1999); Nurczyska-Fidelska, E. (2001); Krzemie-Ojak, S. (1997). 59. Schulz, W. (2006) p. 5.

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1. 4. La comunicazione politica e i mass media

Grazie alle tecnologie digitali si osserva un altro processo che non rimarr senza conseguenze per la cultura, cio la convergenza dei media60. La convergenza dei media si esprime nella scomparsa dei conni tra i vari media e nella loro fusione: sebbene si tratti di un fenomeno in corso, gi possibile vedere un telegiornale oppure una puntata della sit-com preferita sullo schermo del telefonino oppure telefonare via computer. Non c dubbio che il principale stimolo di questo processo Internet, che provoca unevoluzione dei media tradizionali. Anche se pare ancora troppo presto per avanzare giudizi ragionati e completi sulleffetto della convergenza dei media sulla cultura e sulle forme di comunicazione, interessante osservare come cambiano i modi di fruizione dei media, come cambia lindividuo quando grazie a Internet pu accedere alle risorse di cui ha bisogno in qualsiasi momento, in qualsiasi posto. La continua evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa permette allutente non solo un pi facile accesso ma anche una maggiore scelta dei contenuti relativi allinformazione nonch allintrattenimento61. Anche la sfera della comunicazione, del contatto, dellinterazione sottoposta a una notevole intensicazione62 e ci riguarda anche lambito politico: i mass media offrono agli uomini politici sempre pi opportunit di contatto con luditorio quasi illimitato grazie alla continua presenza della tematica politica nei media. Il rapporto tra i media e la comunicazione politica ha raggiunto un livello di interdipendenza senza precedenti: per i media la politica rappresenta una materia di cui si alimentano, invece la comunicazione politica grazie alle nuove tecnologie si sviluppata notevolmente, assumendo nuove forme e ruoli63. Soprattutto grazie alla televisione cambiato il rapporto, e pi precisamente il contatto, tra il politico e il cittadino. La comunicazione mediata dalla tecnologia annulla lesistenza di tutti i conni spaziali, permette di trasmettere messaggi a un
60. Baran S., Davis, D. K (2007) p. 3. 61. Ibid. 62. Cfr. Hop nger, M. (2003) p. 33: Spoeczna przestrze komunikacyjna staje si bardziej dynamiczna, osiga niespotykan poprzednio intensy kacj. 63. Gaudiano, L., Pira, F. (2004) pp. 19-20: La diffusione del mezzo della televisione, negli anni Cinquanta e Sessanta, riuscita a imprimere una fortissima accelerazione allo sviluppo della comunicazione politica (...) e Mazzoleni, G. (2004) p. 22: Con lavvento della televisione, e sopratutto dal momento del suo connubio con la politica, collocabile nei paesi industriali avanzati intorno agli anni 60, esplosa una vera rivoluzione nelle rispettive arene politiche. La letteratura, non solo scientica, piena di analisi e testimonianze dei cambiamenti: nella vita istituzionale, nei modelli di interazione tra soggetti politici, nelle dinamiche di formazione dellopinione pubblica, nelle forme di comunicazione, nella mappa degli equilibri di potere.

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gruppo numeroso di persone disperse, rende possibile lampliarsi del pubblico oltre i limiti sici. Cambia anche la distanza tra il politico e lelettore: il politico sempre presente nei media, pi accessibile e per questo diventa pi umano, vicino, ben conosciuto. In questo riguardo va sottolineato il ruolo attribuito ai nuovi media nella comunicazione politica64: i politici scoprono non solo i vantaggi della radio o della televisione, ma anche il potere della Rete. Internet viene considerato un importante canale di contatto con i cittadini-elettori, un apprezzabile strumento della democrazia. La sua velocit, capacit e accessibilit lo rendono un utile medium per la rinascita della democrazia diretta e per lo sviluppo della sfera pubblica internazionale65. Lespansione dei mass media e il loro inusso culturale si esprime nellintrodurre il modello audiovisuale della cultura, in cui lunione tra il suono e limmagine diventa lo strumento principale per orientarsi nel mondo66. La tendenza audiovisuale nella cultura67, provocata in gran parte dallavvento della televisione e consolidata dai nuovi media, cambia i modi di ragionare, percepire e funzionare. Hopnger, descrivendo la cultura di oggi, usa la formula: elettronica audiovisualit mediale68. Lonnipresenza dei media nonch il primato del modello audiovisuale incidono sulla forma della comunicazione politica: in un certo senso il politico diventa la vittima della cultura audiovisuale. Non pu quasi mai sottrarsi al microfono, allocchio della telecamera o addirittura alla camera del telefonino. Ci mette in rilievo limportanza dellaspetto visuale del politico nella creazione della sua immagine e, conseguentemente, nel guadagnare il consenso degli elettori69. Il perfetto esempio di questa ten64. Cfr. Ociepka, B. (1999). 65. Ibid., p. 162: Jedna z koncepcji rozwoju demokracji mwi o powrocie do jej formy bezporedniej dziki telematyce. 66. Hop nger, M. (2002) p. 9: W miar upywu czasu zmienia si stopniowo typ kultury zdominowany przez sowo i druk w audiowizualny typ kultury, w ktrym wan rol odgrywaj nowe media. S one bowiem nie tylko powszechnie, czsto i chtnie uywane przez uczestnikw kultury, ale take wpywaj na ich sposb percepcji, postrzeganie i rozumienie wiata; powoduj ksztatowanie si integralnego mechanizmu odbiorczego, ktry scala w spjn cao znaczeniow informacje audialne i wizualne informacje. Audiowizualno staje si dla ludzi XX w dominujcym sposobem orientacji w kulturze. 67. Per approfondire la tematica della cultura audiovisuale cfr.: Hop nger, M. (2003); Kletowski, P., Wrona, M. (1999); Banaszkiewicz, K. (2000); Puka, L. (2004); Chya, W. (1999). 68. elektroniczna audiowizualno medialna in Hopnger, M. (2003) p. 30. 69. Sul ruolo dei media nel formare limmagine del politico cfr. Schulz, W. (2006) pp. 34-35 che rinvia in particolare ai seguenti studi: Lang, G., Lang, K.(1968) Politics and television, Chicago; Lang, G., Lang, K.(1984) Politics and television re-viewed, Beverly Hills; Baggaley, J., Feguson, M., Brooks, P. (1980) Psychology of the TV image, Farnborough: Gower.

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denza rimane il famoso dibattito presidenziale tra Richard Nixon e John Fitzgerald Kennedy nel 1960, che rese evidente il potere dellimmagine e della televisione come strumento elettorale: rilassato e abbronzato, Kennedy sconsse facilmente Nixon che appariva teso, stanco e mal rasato70. Con la crescente inuenza dellimmagine pubblica e dellautopresentazione sulla percezione dei politici, la comunicazione politica in qualche senso diviene prodotto, merce e comincia ad essere trattata cos71. La televisione rivela le afnit fra la comunicazione politica e la pubblicit, che non si limitano solamente allobiettivo di inuenzare le opinioni e i comportamenti dei destinatari. Anche gli strumenti adoperati in ambedue le sfere, in gran parte luso specico del linguaggio, si assomigliano stranamente: A dieci anni dallinvenzione di Forza Italia e dello stile comunicativo suo e del suo leader, si pu facilmente rispondere che, in verit, non esiste concettualmente alcuna differenza tra la vendita di un prodotto e la vendita di un candidato, di un programma di governo o di un partito politico. In effetti, nellultimo decennio abbiamo assistito a una sorta di accelerazione nel processo di avvicinamento tra comunicazione politica e comunicazione commerciale, dove la prima si spesse volte ridotta semplicemente a mutuare concetti e strumenti dalla seconda senza operare alcuna sua propria originale rielaborazione.72 Non sorprende, dunque, il crescente interesse da parte dei politici stessi per gli sviluppi del marketing politico73. Trattando la politica come merce da vendere, questo ramo di scienza relativamente nuovo applica gli strumenti e le strategie del classico marketing economico per migliorare la posizione di un politico, e viene peculiarmente spesso impiegato nei periodi di campagne elettorali. Essendo il principale mezzo di diffusione della comunicazione politica, i mass media diventano strumento di mediazione tra lemittente e il destinatario e rappresentano un elemento importante del processo politico. Per questo motivo lecito par-

70. Cfr. Szalkiewicz, W. K. (2003). 71. Greco, G. (2004) pp. 46-47: Le tecniche pubblicitarie svolgono, cos, la stessa funzione sia nel mondo degli affari che in quello del mercato politico. 72. Gaudiano, L., Pira, F. (2004) p. 23. 73. Per approfondire la tematica del marketing politico cfr. Jaboski, A. W., Sobkowiak, L. (2002); Kolczyski, M. (2003); Jeziski, M.(2004); Szalkiewicz, W. K. (2005), Cattaneo, A., Zanetto, P. (2003); Foglio, A. (1999),

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lare della mediatizzazione della politica74, dovuta al fatto che i mass media non fungono meramente da trasmettitore, da ltro neutro che veicola i messaggi cos come sono75, ma costituiscono un soggetto attivo della comunicazione politica: selezionano informazioni, le strutturano e solo allora le propongono al pubblico. In questo processo un ruolo preponderante svolto da audience, numero di spettatori raggiunto da un programma televisivo in un determinato periodo, che si traduce in successo o scontta di natura commerciale, nanziaria. I media, preoccupati degli indici di ascolto che decidono della loro esistenza e benessere economico, accolgono e trasformano le notizie politiche cos che esse diventino un mezzo efcace per catturare lattenzione degli spettatori. Si rivela che non solo i politici si servono dei media, ma si assiste a un processo inverso dove il discorso politico, plasmato appositamente, atto a suscitare linteresse dei media. Condividiamo, quindi, lopinione di Mazzoleni che parla della mediatizzazione della politica, secondo la quale oggi lazione politica pubblica avviene allinterno dello spazio mediale o dipende in misura rilevante dallazione dei media76 . Si pu giungere alla conclusione, non del tutto sbagliata, che non esiste la comunicazione politica fuori dallambito mediale e, infatti, ogni discorso politico risulta ltrato, adeguato alle esigenze dei media. I politici sono costretti a negoziare le modalit della loro presenza nei media e adattarsi alle nalit tipiche dei media, soprattutto quelle dintrattenimento77. Il fenomeno della mediatizzazione comprende una gamma molto vasta di attivit attraverso cui si effettua linusso dei media sulla politica. Principalmente si tratta della raccolta e selezione delle informazioni politiche che avviene a secondo delle regole proprie dei media. Le informazioni selezionate diventano poi molto spesso lunica base su cui si poggiano le decisioni politiche dei cittadini e politici stessi. Inoltre, i media possono inuire sul ruolo e capacit persuasive dei determinati attori politici, decidendo del loro accesso alla sfera pubblica, cio proprio ai media. Un altro livello della mediatizzazione della politica riguarda linterpretazione e il giudizio dei correnti avve-

74. Mazzoleni, G. (2004) p. 22, Greco, G. (2004) p. 43. 75. Schulz, W. (2006) p. 33 76. Mazzoleni, G. (2004) p. 22. 77. Greco, G. (2004) p. 43.

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nimenti politici effettuati dai media nonch la loro capacit di creare una realt ttizia di pseudo avvenimenti, minimizzando certi eventi reali e amplicando gli altri78. Alla luce di queste considerazioni vorremmo indicare alcuni effetti dellaffermarsi del fenomeno della mediatizzazione nella comunicazione politica osservabili nella forma della lingua politica. Al livello della tecnica della produzione televisiva bisogna porre laccento sul fenomeno della frammentazione del messaggio, in questo caso frammentazione del discorso politico. La televisione per la sua natura tende a favorire brevit, concisione che corrispondono alla necessit di velocit e variabilit del messaggio televisivo nalizzato ad attirare lattenzione dello spettatore79. Il discorso politico subisce frammentazione nel senso che soggetto al montaggio televisivo, dove il giornalista sceglie adeguati soundbites, cio battute, brevi citazioni, pezzetti di interventi, e ne crea un servizio. I motivi che lo guidano probabilmente variano dalla ricerca di informazione accurata no alla caccia allo scandalo e divertimento. La frammentazione si evidenzia anche al momento della pianicazione e produzione del messaggio: molto spesso i politici pi esperti formulano i propri interventi cos che essi soddisfacciano le esigenze della tecnica televisiva. Di conseguenza, il linguaggio politico propenso alla brevit, lapidariet e una certa supercialit. La forma linguistica della comunicazione politica fortemente legata alle funzioni che i media svolgono nella societ di oggi80. Fondamentalmente, si distinguono due nalit principali, cio la funzione di informare e quella di intrattenere,

78. Schulz, W. (2006) p.30: rodki masowego przekazu mediatyzuj polityk, s wan, czsto wrcz niezbdn, instancj poredniczc w procesach politycznych. Pojcie mediatyzacji okrela w formie hasowej rne rodzaje dziaa poredniczcych: rodki masowego przekazu zbieraj i selekcjonuj informacje polityczne zgodnie z waciwymi im reguami, specycznymi dla mediw, a nastpnie rozpowszechniaj je wrd szerokiej, w zasadzie nieograniczonej, publicznoci; informacja medialna jest czsto wyczn przesank podejmowania dziaa przez obywateli i elity polityczne, a jednoczenie jest warunkiem powstania politycznej sfery publicznej; na podstawie waciwych sobie kryteriw wanoci media decyduj o dostpie aktorw politycznych do sfery publicznej i okrelaj w ten sposb zakres ich dziaania oraz wywieranego wpywu; w specyczny dla siebie sposb media interpretuj i oceniaj bieg wydarze na scenie politycznej (...); poprzez przekaz dotyczcy biecych wydarze politycznych wywieraj na nie wpyw i w ten sposb tworz pseudowydarzenia oraz kcyjn rzeczywisto, ktra z kolei staje si podstaw dziaa politycznych. 79. Mazzoleni, G. (2004) p. 101: Un altro effetto mediatico pi volte discusso dalla ricerca sulla comunicazione politica la riduzione del dibattito pubblico e politico ai minimi termini, imposta dalle esigenze e dai vincoli produttivi dellindustria mediale. 80. Cfr. Pisarek, W. (2007) pp. 39 46, Greco, G. (2004) p. 13 15.

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per cui la societ contemporanea si congura come una societ dellinformazione e dello spettacolo81. Ambedue le funzioni si fondono, dando vita alla tendenza che si presenta fortemente nei mass media di oggi denominata infotainment, i cui inizi risalgono gi agli anni Ottanta. Per capire il signicato del concetto occorre analizzare i componenti di questa parola macedonia, vale a dire: information (informazione) e entertainment (intrattenimento). L infotainment traccia una nuova direzione in cui vanno i mass media, sempre pi concentrati sullaudience, dove la sola funzione informativa dei servizi non basta e per soddisfare tutte le aspettative deve essere arricchita dallelemento di svago. I messaggi trasmessi sono costretti a informare e divertire allo stesso tempo. L infotainment contribuisce a rafforzare la dimensione teatrale della realt, anche la realt politica, trasmessa dai media. Il solo fatto della mediazione da parte della TV rende il messaggio iperreale e tutto diventa uno show piuttosto che una realt. Lidea di percepire la realt sociale nei termini del teatro non del tutto nuova; basti pensare al sociologo Erving Goffman, il quale analizza scrupolosamente tutti gli elementi della metafora teatrale applicata alla societ e considera tutti i comportamenti umani una parte dello spettacolo82. Anche la comunicazione politica trasmessa dai media di massa assume questa dimensione teatrale, per cui ogni intervento politico sottoposto alla spettacolarizzazione. Lo spettacolo della politica, mirato a suscitare e catturare lattenzione delluditorio, inevitabilmente legato allaspetto commerciale dei media e la loro lotta per gli indici dascolto: le competizioni elettorali cominciano a combattersi a colpi di eventi inscenati ad uso e consumo della vasta platea delle audience televisive, secondo codici tipici dello spettacolo, volti a sollecitare le reazioni emotive degli spettatori al ne di tenerli inchiodati davanti al teleschermo no alla conclusione, magari a sorpresa. Larena elettorale assume, cos, i connotati di un palcoscenico dove si esibiscono i candidati, improvvisati attori i quali, per sostenere la parte con successo, devono imparare a recitare.83
81. Greco, G. (2004) p. 15 82. Goffman, E. (2000). 83. Greco, G. (2004) p. 45.

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Di conseguenza, i politici attori devono adattarsi a queste regole del gioco, offrendo contenuti divertenti e sensazionali in una forma ugualmente attraente84. Il fenomeno della spettacolarizzazione deve perci inuire anche sullaspetto linguistico dei discorsi politici: luomo politico pi o meno consapevolmente ricorre a strategie comunicative che garantiscono lattenzione dei media, in particolare si tratta di modulare il suo messaggio sugli schemi linguistici preferiti (e di maggior successo) dalla comunicazione di massa, che sono appunto quelli dellintrattenimento, dello spettacolo e della pubblicit, ai quali si sta sempre pi omologando anche linformazione 85. Le conseguenze linguistiche della mediatizzazione e della spettacolarizzazione della comunicazione politica si esprimono in maniere diverse, di cui segnaliamo le pi evidenti. Innanzitutto, le modalit della produzione dei servizi nei media di massa richiedono non solo la brevit del messaggio, ma anche una forma accattivante o divertente di esso86. Da questo risulta una notevole inclinazione alla ludicit87 ed emotivit nella comunicazione: i politici solo per apparire nei media sono pronti ad adattarsi alle pratiche dintrattenimento, il che si manifesta sotto forma di battute, barzellette, metafore vivaci, o daltra parte tramite lessico emozionale, aggressivo o perno invettivo. Non possiamo sottovalutare neanche linuenza della lingua dei mass media sulle abitudini linguistiche dei politici. Ovviamente, non possibile parlare di una sola variet in questo caso, per si possono individuare certe qualit pi o meno generali che caratterizzano la lingua dei media88. Siamo convinti che le pratiche linguistiche dei media e dei giornalisti individuali impongono un certo modello della comunicazione, anche ai politici. In questa sede consideriamo utile segnalare soprattutto la diversit delle lingue dei mass media nonch la loro propensione alloralit e alluso informale (su questi fenomeni nella comunicazione politica cfr. capitolo 5.1.)

84. Mazzoleni, G. (2004) p. 99. 85. Ibid. 86. Sulla necessit di trattenere gli spettatori e aumentare il numero di ascolti in quanto la nalit principale dei media cfr. Bonomi, I. (2005) p. 69. 87. Mazzoleni, G. (2004) p. 101. 88. Sulla tematica delle lingue dei media cfr. Pisarek, W. (2007); Bralczyk, J., Mosioek-Kosiska, K. (2000); Menduni, E. (2006); Bonomi, I. (2002); Bonomi, I., Masini, A., Morgana, S. (2005).

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I politici che si avvalgono dei mass media si trovano nella loro stessa situazione, cio si rivolgono a un pubblico illimitato, anonimo, indifferenziato dal punto di vista culturale e sociale(...) 89. La divaricazione del pubblico e, in seguito, di contenuti, impone unenorme variet di scelte linguistiche90 (alcuni parlano addirittura di un crogiolo linguistico91) che dai media di massa si rispecchia nel parlare politico. Il linguaggio dei media multiforme e comprende diverse variet diastratiche, diatopiche e diafasiche che si intrecciano: questo fenomeno peculiarmente visibile nel caso della televisione, ma con il processo di convergenza in vista, queste considerazioni sembrano applicabili a tutti i media: Effettivamente la televisione , oggi pi che mai, un contenitore, uno specchio delle innumerevoli realt linguistiche contemporanee: variet regionali, registri, codici e sottocodici di diversa natura si alternano sullo schermo (...) 92 . Laltra propriet del linguaggio dei media, di particolare importanza per la riessione sulla comunicazione politica, il predominio del parlato, rilevabile in tutti i media93. Questa oralit di ritorno dovuta naturalmente allo sviluppo tecnologico che ha reso possibile la comunicazione a distanza attraverso telefono, radio, televisione94 e adesso Internet. Uno degli effetti della prevalenza delloralit la svolta verso uno stile consapevolmente informale95 anche nelle situazioni comunicative nora considerate formali, ufciali, pubbliche, il che si osserva frequentemente nel parlare politico. Indagando la tematica del rapporto tra i mass media e la comunicazione politica, dobbiamo per forza segnalare, pur brevemente, il fenomeno della globalizzazione96, i cui effetti si risentono in tutte le sfere della vita. Anche se pi spesso si affronta la problematica della globalizzazione dalla prospettiva economica, non si possono tralasciare altri suoi aspetti: politico (basti pensare alle organizzazioni internazionali come, ad

89. Bonomi, I. (2005) p. 13. 90. Ivi, p. 14. 91. Gajda, S. (2000). 92. Bonomi, I. (2005) p. 77. 93. Cfr. Bonomi, I. (2005) p. 19: Il parlato pervade del resto ed una novit diacronica che si pu risalire allultimo quarto del secolo XX anche il pi antico fra i mass media, il giornale quotidiano. 94. Ivi, p. 38. 95. Ibid. 96. Sul tema della globalizzazione cfr. Bauman, Z. (2000); Giddens, A. (2006) pp. 72-99; Baran S., Davis, D. K (2007) pp. 427 432.

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esempio, lONU) e culturale. In tutte queste accezioni con il termine globalizzazione si vuole rilevare il fatto che tutti oggi viviamo nello stesso mondo97 e siamo collegati dai rapporti e scambi al livello internazionale che sono sempre in crescita. La libera circolazione del capitale economico, facilitata dalle nuove tecnologie, e il risultante avvento del mercato globale lasciano impronte anche sullambito culturale. Soprattutto in seguito allespansione dei mezzi di comunicazione di massa e allo sviluppo di grandi imprese, si assiste alla diffusione dei prodotti culturali al livello mondiale, il che, secondo alcuni98, comporta molti pericoli come commercializzazione della cultura, consumismo, mcdonaldizzazione. Quanto alla comunicazione politica, anche essa, crediamo, marcata dalla globalizzazione o considerata legemonia economica e politica degli USA, dallamericanizzazione. Ci si esprime nella propagazione dei simili modelli comunicativi e tecniche di persuasione oltre i conni nazionali, il che appare di eccezionale rilievo per le nalit di questo contributo in cui vorremmo mettere a confronto la realt italiana e polacca, evidenziandone le afnit. Al ne di illustrare meglio il cambiamento avvenuto nellambito della comunicazione politica e dovuto alla diffusione del modello americano, riportiamo lelenco delle caratteristiche dominanti della comunicazione elettorale, elaborato da Winfried Schulz99. Lo studioso segnala diversi fenomeni legati allinusso dei mass media e allamericanizzazione, che si riscontrano nella comunicazione politica in diversi paesi: personalizzazione il primato di un candidato individuale nel gioco politico piuttosto che del partito nonch limportanza dellimmagine, rivalit fra due candidati, rafforzata dal potere del sondaggio; campagna negativa utilizzo di diverse tecniche dello screditare il rivale, professionalizzazione si assumono degli esperti di public relations, marketing politico, stilisti, ecc., approccio di marketing campagna elettorale viene trattata come campagna pubblicitaria, gestione degli eventi e dei temi il politico crea gli eventi che i media devono trasmettere, organizzando conferenze stampa, pronunciando discorsi, rilasciando interviste.

97. Giddens, A. (2006) p. 74. 98. Klein, N. (2001); Ritzer, G. (1997). 99. Schulz, W. (2006) pp. 141-146.

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Come vedremo, le tendenze identicate da Schulz sono percepibili anche nella comunicazione politica in Italia e in Polonia, visto che ambedue i paesi partecipano al mercato globale nel senso sia economico sia culturale. I riessi linguistici di questi processi saranno oggetto dei capitoli seguenti. In questo capitolo, invece, abbiamo voluto indicare la complessit di interazioni tra la comunicazione politica, anche in ottica linguistica, e il sistema culturale di oggi dominato dai media di massa. Tenendo conto del processo della covergenza dei media abbiamo preferito parlare dei media di massa in toto, non contraddistinguendo tra la radio, la tv o Internet. Data la velocit dello sviluppo informatico e digitale, diremmo che Internet ad avere sempre pi importanza nella comunicazione di massa, specialmente adesso che la radio, la stampa e anche la televisione sono disponibili online. Per il pubblico pi conservatore rimangono sempre i media tradizionali. Siamo, comunque, dellopinione che i meccanismi principali della comunicazione politica siano sottoposti alle stesse regole introdotte dalla TV e adesso creativamente elaborate dai media che stanno cambiando e in Rete. Crediamo che le considerazioni teoriche avanzate n qui troveranno conferma negli esempi tratti dal corpus di testi politici nonch aiuteranno a interpretare correttamente i fenomeni linguistici osservati.

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1. 5. Le ricerche sulla lingua della politica in Italia e in Polonia


In questo capitolo e nostra intenzione passare in rassegna i pi importanti studi sulla lingua della politica svolti in Italia e in Polonia. Siamo consapevoli che questa diventa a un certo punto una selezione arbitraria, ma comunque abbiamo mirato alla pi grande completezza possibile. Crediamo che sia addirittura irrealizzabile offrire una bibliograa esaustiva sul linguaggio politico, visto il numero sempre crescente dei volumi su questa tematica. Essendo una componente essenziale della vita sociale, la politica ha sempre suscitato molte emozioni nonch interessi di natura scientica. Le analisi riguardanti questa materia molto estesa si avvalgono dellapparato teorico di diverse discipline come sociologia, psicologia, politologia, scienze di comunicazione, ecc. Visto, comunque, il ne primario di questo contributo, cio lo studio dellaspetto linguistico della politica nella sua dimensione persuasiva, in questa sede siamo costretti (pur tenendo presente la ricca letteratura su questo argomento) a limitare la presentazione delle ricerche svolte nellambito della politica, o piuttosto della comunicazione politica, alle indagini riguardanti soprattutto la sfera della lingua con il particolare rilievo dato a quelle italiane e polacche. Non possiamo, comunque, esimerci dal menzionare alcuni nomi illustri e classici che ricorrono in pressoch tutti gli studi sul linguaggio politico e costituiscono pietre miliari e punti di riferimento per le ulteriori ricerche. Intendiamo qui innanzitutto Aristotele ed altri loso dellantichit, Victor Klemperer e George Orwell. Le origini della riessione sulla lingua politica, come pressoch di tutti i fenomeni della nostra cultura, risalgono allantichit. In quel periodo tale analisi della lingua rientrava nellambito della retorica, cio, secondo la denizione di Quintiliano, ars bene dicendi100. Il termine retorica, che oggi spesso si connota spregiativamente come uso della lingua eccessivamente ampolloso e allo stesso tempo privo di una vera e propria carica intellettuale, si riferisce nella tradizione antica allarte o tecnica della per100. Per approfondire la tematica della retorica cfr. Korolko, M. (1990); Ziomek, J. (1990), Reboul, O. (2002).

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suasione. Gli antichi, nonostante gi tra loro esistesse discordia relativa allaspetto morale e losoco della retorica, elaborarono regole che permettessero di esprimere proprie opinioni in modo voluto, funzionale e bello. Un grande merito spetta in questo riguardo ai sosti, maestri greci del V secolo A.C., fra i quali spiccano i nomi di Protagora e Gorgia, che preparavano i cittadini allattivit politica: il punto centrale del loro insegnamento fu larte della persuasione. La retorica si arricch notevolmente grazie ai contributi della sostica, tra cui, ad esempio, lantilogia101. Lapporto dei sosti fu minato dalla critica da parte di Platone che condann la retorica sosta in quanto lontana dalla virt di verit, vuota e ingannevole anche se incantante. Un importante passo nello sviluppo teorico e pratico della retorica costitu lopera di Aristotele, in particolare la sua Tchne rhetorik. La Retorica si divide in tre parti dedicate rispettivamente alla natura delle argomentazioni da utilizzare, allaspetto psicologico della retorica cio i modi di suscitare determinate emozioni e reazioni delluditorio e allo stile. Aristotele sistematizz la disciplina, individuandone tre generi: deliberativo, giudiziario ed epidittico nonch quattro componenti del discorso: inventio, dispositio, elocutio, actio, e offr una descrizione dettagliata di essi. La distinzione di tre generi nellambito della retorica dipende dal tipo del destinatario a cui loratore si rivolge: il genere deliberativo indirizzato ai membri dellassemblea politica che decidono degli avvenimenti futuri, del buono e del nocivo per la societ, il genere giudiziario indirizzato ai giudici che nei processi decidono degli eventi del passato, del giusto e dellingiusto, il genere epidittico indirizzato al pubblico che decide della bravura delloratore, del bello e del brutto. Tra le gure pi importanti della retorica romana va ricordato soprattutto Cicerone, grazie a cui essa rafforz la sua posizione. Nelle sue opere, particolarmente De inventione, Orator e il dialogo De oratore, Cicerone presenta una dettagliata codicazione e descrizione delle singole parti della retorica, della preparazione e educazione delloratore.

101. Lantilogia consiste nel preparare discorsci sia di difesa sia di accusa relativamente allo stesso problema, il che permette di praticare e dimostrare la propria abilit come oratore.

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1. 5. Le ricerche sulla lingua della politica in Italia e in Polonia

Sebbene non rientri nellambito dei nostri interessi analizzare minuziosamente la storia del pensiero retorico antico, abbiamo ritenuto utile richiamare i loso antichi che iniziarono la riessione sul parlare bene e sullargomentare politico, tanto pi che tale approccio non estraneo alla riessione moderna che si ispira al pensiero antico nellanalisi di tecniche retoriche. In questo riguardo vale menzionare Arthur Schopenhauer che elabora un elenco di tecniche eristiche utilizzate al ne di ottenere ragione102, oppure Chaim Perelman che studia la teoria dellargomentazione103. Victor Klemperer, un lologo tedesco di origini ebree, lautore dellopera LTI: la lingua del Terzo Reich: taccuino di un lologo, pubblicata originariamente nel 1947. unaffascinante analisi della lingua del regime nazista nel Terzo Reich (Tertium Imperium di cui il titolo: Lingua Tertii Imperii) basata sullesperienza dellautore, sulla lettura della stampa e delle pubblicazioni ufciali nazisti. Klemperer ha saputo dimostrare come la lingua pu diventare uno strumento, unarma potente della propaganda, in questo caso nazista, come il regime attraverso la lingua pu dominare le menti. I mutamenti nellambito della lingua accompagnarono i cambiamenti politici e lhitlerismo si riett nella lingua in modi diversi: apparvero parole nuove, quelle esistenti assunsero altri signicati e le parole chiave come: sangue, terra, eroe, duce assunsero un valore particolare. Klemperer riuscito a cogliere lessenza del nazismo attraverso lanalisi del suo lessico nonch rivel i meccanismi validi per la lingua totalitaria in generale. Stranamente simile nella sua funzione alla lingua descritta da Klemperer la creazione articiale di newspeak (neolingua) ideata dallautore del romanzo 1984. George Orwell inventa una lingua totalitaria che sostituisca la vecchia visione del mondo e le vecchie abitudini mentali e, attraverso una forma linguistica semplicata, limiti lespressione individuale e la libert di pensiero. La neolingua priva di parole inutili, ricostruita, che elimina totalmente la possibilit di esprimere unopinione diversa da quella del partito costituisce un tipo ideale della lingua di un regime totalitario nel senso weberiano. Avendo segnalato la vastezza della tematica della comunicazione politica con le sue radici antiche ed alcuni esponenti gi considerati classici, passiamo alla rassegna pi particolare delle ricerche in questo campo svolte in Italia e in Polonia.

102. Schopenhauer, A. (2005). 103. Perelman, Ch. (2004).

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1. 5. 1. Le ricerche italiane
In questa sede vorremmo proporre una rassegna dei pi rimarchevoli studi italiani sulla lingua politica, limitandoci alle ricerche contemporanee di carattere prevalentemente linguistico. Non va comunque, completamente taciuta la presenza di numerose analisi del fenomeno della lingua politica dal punto di vista di altre discipline umanistiche, tra le quali intendiamo qui soprattutto pubblicazioni del campo di sociologia sensu lato, politologia, marketing politico. Anchesse non sono libere da considerazioni linguistiche, essendo la lingua, una colonna fondamentale della cultura, un elemento congiungente le scienze umanistiche. Per quanto riguarda gli studi italiani, in primo luogo dobbiamo tener presente il fatto che la riessione sulla lingua politica non pu fare a meno delle considerazioni sul fascismo, sulla lingua nonch la politica linguistica dellepoca. Il linguaggio fascista, identicato nella maggior parte dei casi con il peculiare modo di parlare di Mussolini, diventato oggetto di numerosi studi, fra cui vorremmo nominare soprattutto lopera di E. Leso et al. 104 come fonte sia di informazioni sia di riferimenti bibliograci. Questi ultimi si trovano anche in un articolo di E. Leso105. Nonostante si tratti del fenomeno storico, non mancano studi contemporanei su questo periodo: tra le opere pi recenti indichiamo il volume di Enzo Golino106 e quello di Augusto Simonini107. La rassegna esauriente di ricerche contemporanee sul linguaggio politico si verica quasi impossibile visto il crescente interesse per la materia. Proponiamo di classicare le opere esistenti in tre gruppi, ognuno dei quali offre una prospettiva diversa sul problema del linguaggio politico: 1. la comunicazione politica in generale; 2. lo status della lingua politica e i suoi tratti generali; 3. gli studi sul linguaggio dei singoli uomini politici.

104. Leso, E. et al. (1977) La lingua italiana e il fascismo, Bologna, Consorzio Provinciale Pubblica Lettura. 105. Leso, E. (1994) Momenti di storia del linguaggio politico in: Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni e P. Trifone, II, Scritto e parlato, Torino, Einaudi, pp. 703-755. 106. Golino, E. (1994) Parola di Duce. Il linguaggio del fascismo, Milano, Rizzoli. 107. Simonini, A. (1978 e 2004) Il linguaggio di Mussolini, Bompiani.

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1. 5. 1. Le ricerche italiane

1. Dati i cambiamenti di natura politica nel corso degli ultimi anni (v. cap. 1.2.) e anche quelli culturali si osserva una proliferazione di volumi relativi ai mutamenti nellambito della comunicazione politica, alle modicazioni che essa ha subito in accordo con la professionalizzazione e mediatizzazione dellattivit politica. Al primo posto vorremmo menzionare il volume curato da Jader Jacobelli108. una raccolta di saggi di vario carattere offerti da autori rappresentanti diverse discipline e professioni. Anche se non si tratta di unopera recente, riteniamo utile la lettura di questo libro, con particolare attenzione allarticolo di Gian Luigi Beccaria Parole della politica (op.cit. pp. 23-28) che discute la de nizione e le caratteristiche del linguaggio politico. Per un quadro riassuntivo della comunicazione politica di oggi in Italia nonch una ricca bibliograa vale la pena rivolgersi al volume di Giampietro Mazzoleni109. Lautore propone unanalisi del fenomeno in quanto una risultante dellinterazione vista come un processo complesso e multidimensionale tra i tre attori: il sistema politico, il sistema dei media e il cittadino elettore. Prima di trattare i tre componenti della comunicazione politica, Mazzoleni ne discute i conni epistemologici di essa, in altri capitoli, invece, approfondisce gli argomenti del linguaggio politico, della campagna elettorale e del marketing politico. Viene anche trattata la comunicazione di natura propagandistica nonch del vero inusso della comunicazione politica sullagire del cittadino elettore. Altri volumi dedicati alla simile problematica sono quello di Sara Bentivegna110 e il manuale di Francesco Amoretti111, che illustrano le tecniche e gli effetti della comunicazione politica. Va consigliato anche il volume di Luca Gaudiano e Francesco Pira112, dedicato alla trasformazione della comunicazione politica in Italia a partire dagli anni 90. Gli autori illustrano i mutamenti avvenuti in Italia: la crisi delle ideologie e dei partiti tradizionali, gli scandali giudiziari, lo sviluppo e la crescente inuenza dei media
108. Jacobelli, J. (1989) (a cura di) La comunicazione poltica in Italia, Roma, Laterza. 109. Mazzoleni, G. (2004) La comunicazione politica, Bologna, il Mulino. 110. Bentivegna, S. (2001) Comunicare in Politica, Roma, Carocci. 111. Amoretti, F. (1997) La comunicazione politica, Roma, La nuova Italia Scientica. 112. Gaudiano, L., Pira, F. (2004) La nuova comunicazione politica. Riessioni sullevoluzione delle teorie e degli strumenti in Italia, Milano, Franco Angeli.

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e delle tecniche del marketing commerciale nonch cercano di far notare le conseguenze di questi nellambito politico. Alcuni capitoli affrontano lanalisi delle problematiche pi speciche come la campagna elettorale nelle elezioni regionali del 2003, limpegno politico dei giovani oppure il ruolo delle nuove tecnologie (particolarmente Internet) nella comunicazione politica adesso e in futuro. Marino Livolsi e Ugo Volli113 offrono una raccolta di saggi, la cui tematica organizzata intorno al quesito: come comunicare la politicautilizzando i media in Italia dopo la Tangentopoli. I contributi, anche se indagano aspetti differenti della comunicazione politica, si focalizzano sul ruolo dei media: TV, stampa, Internet114. Una ricchissima fonte di riferimenti bibliograci costituisce larticolo di Donatella Campus La comunicazione politica di Berlusconi. Percorsi di lettura115. Nel suo intervento, lautrice divide la produzione scientica sul fenomeno Berlusconi e Forza Italia in tre categorie principali: il loro contributo alla trasformazione della comunicazione politica italiana, gli effetti della comunicazione di Berlusconi sugli elettori e il linguaggio di Berlusconi. unabbondante rassegna di materiale e comprende sia monograe sia saggi e articoli apparsi in volumi collettanei e in riviste. Per uno sguardo alla comunicazione politica dal punto di vista losocopolitologico ci si pu riferire allopera di Lorella Cedroni e Tommaso DellEra116. Il punto di forza del libro sta nella particolareggiata presentazione della ricerca nellambito dellanalisi concettuale e descrittiva del linguaggio politico, in Italia e allestero. Gli autori prendono in esame gli stili del linguaggio politico e le loro funzioni e cercano di dimostrare il coinvolgimento del linguaggio nellideologia, nei processi di legittimazione e di formazione del consenso. 2. Quanto allo status della lingua politica e i suoi tratti generali, sembrano mancare opere incentrate su questo aspetto. Questa scarsit viene compensata, almeno
113. Livolsi, M., Volli, U. (1996) La comunicazione politica tra prima e seconda Repubblica, Milano, Franco Angeli. 114. Citiamo alcuni titoli del volume: Motivazioni di voto e comunicazione politica: il ruolo dei media, Analisi dellofferta e del consumo di trasmissioni politiche televisive in periodo elettorale, Sorrisi e Canzoni in TV. I messaggi televisivi di Berlusconi visti dalla stampa. 115. Campus, D. (2004) La comunicazione politica di Berlusconi. Percorsi di lettura, Comunicazione Politica vol. V n.1, pp. 179-186. 116. Cedroni, L., DellEra, T. (2002) Il linguaggio politico, Roma, Carocci.

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parzialmente, da saggi, articoli oppure capitoli compresi in volumi di pi ampia portata. Va soprattutto segnalato il volume curato da A. A. Sobrero117, in particolare il capitolo Lingue speciali (op.cit. pp. 237-277). Inoltre, vale la pena di far notare il capitolo Linguaggi settoriali e lingua comune nel volume curato da Gian Luigi Beccaria118. 3. La terza area tematica relativa alla ricerca sulla comunicazione politica in Italia racchiuderebbe opere che affrontano lanalisi di taglio linguistico, includendo studi sul modo di parlare di politici concreti. In questo rispetto al primo posto, per motivi piuttosto evidenti, saltano i volumi dedicati a Silvio Berlusconi e Forza Italia. Il talento di comunicatore di Berlusconi stato messo in evidenza da Francesco Amadori119. Ambedue i volumi, ispirati inizialmente dallanalisi della pubblicazione Una storia italiana inviata ai cittadini italiani da Berlusconi, indagano sul linguaggio e la comunicazione con il tentativo di capire il fenomeno di questo politico. unanalisi dei discorsi ed interventi di Berlusconi e altri leader politici italiani che intende palesare in chiave piuttosto psicologica i meccanismi e le strategie attraverso i quali essi conquistano e mantengono il potere. Il terzo libro di Amadori120, invece, confronta le strategie discorsive dei due pi importanti personaggi della scena politica italiana di oggi, tratta del linguaggio in quanto arma potente di propaganda politica e di come questarma viene adoperata dal centrodestra e il centrosinistra.

117. Sobrero, A. A. (1996) (a cura di) Introduzione allitaliano contemporaneo: la variazione e gli usi, Roma, Laterza. 118. Beccaria, G. L. (1973) Linguaggi settoriali e lingua comune in I linguaggi settoriali in Italia, Milano, Bompiani, pp. 7-59. 119. Amadori, A. (2002) Mi consenta. Metafore, messaggi e simboli. Come Silvio Berlusconi ha conquistato il consenso degli italiani, quarta edizione, Milano, Libri Scheiwiller; Amadori, A. (2003) Mi consenta. Episodio II. Silvio Berlusconi e lesercito dei cloni, Milano, Libri Scheiwiller. 120. Amadori, A. (2005) Avanti miei Prodi! Il professore e il cavaliere verso la sda nale, Milano, Libri Scheiwiller.

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Un altro volume dedicato interamente a Berlusconi, loffre Amedeo Benedetti121. Lautore mette in rilievo la rivoluzione nelluso della lingua vericatasi con lavvento di Berlusconi, la quale, diversamente dal politichese tradizionale, diventata diretta, facile da capire, semplicante. Questi tratti, nonch altri aspetti retorici della comunicazione di Berlusconi, sono oggetto di studio di questo volume. Vorremmo segnalare anche un altro libro riguardante il linguaggio di Silvio Berlusconi proposto da Sergio Bolasco, Luca Giuliano e Nora Galli deParatesi122, in cui gli autori mirano ad esaminare linguisticamente i discorsi ufciali e informali di Berlusconi, svelando una notevole carica misticatoria celata nellapparente chiarezza. Un altro personaggio sulla scena politica che gode di un particolare interesse da parte dei linguisti il leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Ci limitiamo ad enumerare in questo tema due interventi di Paola Desideri123 nonch quello di Andrea Sarubbi124. Tra le opere di carattere pi generale riguardanti il linguaggio politico in quanto tale possiamo nominare il volume curato da Carla Ciseri Montemagno125, il quale costituisce una raccolta degli Atti di un Convegno del Giscel-Toscana (Firenze, 15 III 1994). I contributi compresi nel volume prendono in esame il linguaggio politico nel periodo di campagna elettorale e lo analizzano dalla prospettiva educativa. Tra gli autori si possono nominare studiosi come, ad esempio: Nicoletta Maraschio con larticolo riguardante il lessico politico, Leonardo M. Savoia che offre riessioni sul linguaggio politico oppure Patrizia Bellucci che elabora 10 regole della buona argomentazione politica. Nel 1999 apparso il libro di Paola Cella Ristaino e Danilo Di Termini126 che si concentra sui termini come linguaggio, discorso, comunicazione, politicae ne

121. Benedetti, A. (2004) Il linguaggio e la retorica della nuova politica italiana: Silvio Berlusconi e Forza Italia, Genova, Erga Edizioni. 122. Bolasco, S., Giuliano, L., Galli deParatesi, N. (2006) Parole in libert. Unanalisi statistica e linguistica dei discorsi di Berlusconi, Roma, Manifestolibri. 123. Desideri, P. (1993) Litaliano della Lega/1 in: Italiano e oltre, VIII, pp. 281-285. Desideri, P. (1994) Litaliano della Lega/2 in: Italiano e oltre, IX, pp. 22-28. 124. Sarubbi, A. (1995) La Lega qualunque: dal populismo di Giannini a quello di Bossi, Roma, Armando. 125. Ciseri Montemagno, C. (1995) (a cura di), Linguaggio e politica, Firenze, Le Monnier. 126. Cella Ristaino, P., Di Termini D. (1998) Politica e comunicazione: schemi lessicali e analisi del linguaggio, Genova, Name.

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1. 5. 1. Le ricerche italiane

propone un quadro riassuntivo. Lopera, partendo dalla constatazione che non esiste un settore scientico dedicato allo studio del linguaggio politico, presenta diverse scuole di analisi o chiavi di lettura che funzionano in Italia e allestero. Vengono descritti gli approcci come lanalisi americana del contenuto (content analysis), la scuola francese dellanalisi del discorso, lorientamento del neoempirismo logico e del neopositivismo nonch quello pragmatico e cognitivo. Gli autori si soffermano anche sulle problematiche del pubblico e del privato nella comunicazione politica, della libert di stampa nonch della spettacolarizzazione della politica. Un interessantissimo studio sul linguaggio politico in generale con speciale riguardo al lessico dovuto a Maria Vittoria DellAnna e Pierpaolo Lala127. Il loro interesse focalizzato sulla lingua usata dai politici della cosiddetta Seconda Repubblica, particolarmente sui tratti lessicali, semantici, retorici e sintatticotestuali, e offre una ricca documentazione di neologismi in forma di un glossario di 72 parole pi diffuse. Sono proprio le innovazioni lessicali a costituire lelemento distintivo di questo volume, con molta attenzione dedicata alla loro analisi dal punto di vista del sistema della lingua italiana nonch del contesto storico-politico. Alla comunicazione politica degli ultimi anni e ai mutamenti avvenuti rispetto al vecchio politichese dedicato il volume di Riccardo Gualdo e Maria Vittoria DellAnna128. Gli autori, oltre a rilevare in chiave linguistica le forme della comunicazione e della retorica politica, forniscono unantologia di vari testi prodotti dai politici nellultimo decennio con un commento linguistico. Labbondante corpus serve a far notare i nuovi fenomeni nellambito della comunicazione politica come personalizzazione e leaderismo, mediatizzazione, spettacolarizzazione e marketing politico, uso dei nuovi media con uno sguardo alle vicende storicopolitiche che li hanno portati. Il capitolo di DellAnna tratta della forza retorica dei testi politici, esaminando le gure retoriche che caratterizzano la lingua politica di oggi. Anche per Francesca Santulli129 i testi dei politici come, ad esempio, i discorsi pre-elettorali di Silvio Berlusconi, i discorsi di presentazione alle Camere del go127. DellAnna, M. V., Lala P. (2004) Mi consenta un girotondo: lingua e lessico della Seconda Repubblica, Galatina, Mario Congedo Editore. 128. Gualdo, R., DellAnna M. V. (2004) La faconda Repubblica. La lingua della politica italiana (1993-2004), Lecce, Manni. 129. Santulli, F. (2005) Le parole del potere, il potere delle parole. Retorica e discorso politico., Milano, Franco Angeli.

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verno Prodi e del governo Berlusconi costituiscono il corpus sul quale si poggia la sua ricerca. La studiosa indaga il materiale linguistico in chiave discorsiva, descrivendo le particolarit dei linguaggi politici e dimostrando la loro potenza retorica nel conquistare e mantenere il potere politico. Santulli vede la parola in quanto una forma di potere, perci ogni interazione linguistica comporta lesercizio di questo potere. Lautrice riferisce vari modelli danalisi ed approcci teorici inerenti al discorso politico e ne fa uso nel proprio studio, prevalentemente linguistico. Tra i libri meno recenti, pur sempre degni di nota, si deve nominare lopera di Paola Desideri130 nonch le monograe di Francesca Rigotti sulluso della metafora nella comunicazione politica131.

130. Desideri, P. (1984) Teoria e prassi del discorso politico, Roma, Bulzoni Editore. 131. Rigotti, F. (1989) Metafore della politica, Bologna, Il Mulino; Rigotti, F. (1992) Il potere e le sue metafore, Milano, Feltrinelli.

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In primo luogo vorremmo ribadire quanto detto a proposito della rassegna di ricerche italiane, siccome questa premessa valida anche per il capitolo seguente: cercheremo di presentare il quadro pi completo possibile delle ricerche nel campo della lingua politica, comunque, visto linteresse crescente per la materia, la compiutezza di questo lavoro pare praticamente irraggiungibile. A questo punto miriamo a presentare un resoconto di lavori pi interessanti e signicativi per la riessione sulla lingua politica in Polonia. Anche in questo caso abbiamo provato a classicare le opere esistenti in questambito, individuando quattro aree tematiche: 1. studi sulla nowomowa, cio la neolingua del periodo di PRL (della Repubblica Popolare di Polonia); 2. monograe di carattere linguistico; 3. studi sulla comunicazione politica in generale; 4. saggi e articoli sulla lingua politica compresi in volumi collettanei. 1. Sebbene la nostra sia una ricerca di carattere sincronico e si poggi sul materiale linguistico recente, non possiamo sorvolare sulla questione della lingua politica del periodo passato, vale a dire quella di PRL (della Repubblica Popolare di Polonia), nonch sulle indagini svolte in questambito, visto che essa pu servire sia come contesto storico per la produzione linguistica contemporanea sia come contrapposizione. Per quanto riguarda la comunicazione politica di PRL viene comunemente adoperato il termine di nowomowa, vale a dire la neolingua, un particolare modo di parlare dellepoca comunista distinto per i suoi tratti caratteristici inconfondibili. Questo linguaggio specico diventato oggetto di due opere fondamentali per la riessione linguistica sulla lingua politica in generale: quella di Micha Gowiski132 e quella di Jerzy Bralczyk133.

132. Gowiski, M. (1991a) Nowomowa po polsku, Warszawa, Wydawnictwo PEN. 133. Bralczyk, J. (2001) O jzyku polskiej propagandy politycznej lat siedemdziesitych, Warszawa, Trio.

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Il volume di Gowiski composto da 12 capitoli che costituiscono saggi separati pertinenti per vari aspetti del fenomeno di nowomowa: sia le sue caratteristiche generali sia analisi concrete della lingua usata in circostanze particolari. Una speciale attenzione va diretta ai capitoli introduttivi: Nowomowa (Rekonesans) e Nowomowa rekonesansu cig dalszy che trattano la problematica di propriet costitutive della neolingua che permettano di distinguerla da altri linguaggi. Come tali vengono nominate le seguenti qualit: una valorizzazione univoca e uninterpretazione semplicata della realt sociale, la ritualit, larbitrariet e il carattere magico. Gowiski rileva il fatto che il linguaggio di questa epoca si distingue per la presenza delle stesse formule sse che, pronunciate continuamente, hanno effetto simile allincantesimo. Queste espressioni dalla forza ormai magica contribuirono a creare una particolare desiderata dal regime visione della realt, soprattutto perch il signicato attribuito a loro era in gran parte arbitrario, in particolare il suo carico valutativo. La neolingua viene concepita come una quasi lingua che domina tutti i livelli della lingua vera, limita la possibilit di scelta fra le forme linguistiche imponendo una selezione di formule sse, espressioni schematiche e perci tende a distruggere la lingua nel senso classico. Oltre a questi articoli di natura teorica e generale, il volume contiene anche capitoli relativi alla questione della letteratura di fronte alla nowomowa, la propaganda del marzo 68 nonch la descrizione del pellegrinaggio del Papa nel 1979. Per analisi pi dettagliate della lingua politica dei determinati periodi dellepoca comunista in Polonia rimandiamo ad altre opere di Micha Gowiski134. La monograa di Bralczyk, invece, dedicata alla propaganda comunista nella versione polacca nel periodo del suo grande sviluppo. Scritto nel 1985, il libro non ha ottenuto allora lautorizzazione per la stampa, perci la sua prima edizione completa stata possibile solo nel 2003. La monograa esamina il fenomeno della nowomowapolacca nella sua interezza, basando osservazioni teoriche su numerosi esempi. Gran parte del libro stato dedicato allanalisi delle funzioni dei testi di propaganda che sono fondamentalmente tre: informativa, rituale e persuasiva nonch allo studio di come esse si manifestano nella lingua. Laltra parte dellopera approfondisce largomento della forma linguistica del mondo della propaganda, cio
134. Gowiski, M. (1991b) Marcowe gadanie: komentarze do sw 1966-1971, Warszawa; Gowiski, M. (1993) Peereliada: komentarze do sw 1976-1981, Warszawa; Gowiski, M. (1996) Mowa w stanie oblenia: 1982-1985, Warszawa; Gowiski, M. (1999) Kocwka: (czerwiec 1985 stycze 1989), Krakw.

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in che modo le sue propriet e le caratteristiche dellemittente e del destinatario si palesano al livello linguistico. A questo scopo vengono applicate le categorie dimportanza, vicinanza, necessit, giustezza, coerenza, progresso e durabilit intorno a cui si organizzano gli adeguati espedienti linguistici. Diventata ormai fatto storico, anche adesso la lingua dellepoca comunista in Polonia gode di un costante interesse da parte degli studiosi. In questo contesto occorre menzionare il lavoro di Agata Mayska135 che sviluppa largomento del rituale linguistico, in particolare del comportamento linguistico ritualizzato nei dibattiti parlamentari. unanalisi comparativa dei rituali linguistici nei due periodi indicati nel titolo che punta a rispondere alla domanda come in seguito ai cambiamenti politici cambiano anche i rituali linguistici. Inoltre, lautrice vuole dimostrare come le regole e le norme formali a cui sottoposta la comunicazione pubblica portano alla convenzionalizzazione del linguaggio, alla schematicit dei mezzi linguistici usati. Un altro volume che illustra il fenomeno della neolingua comunista, in particolare quella degli anni 50, il libro di Pawe Nowak136. Questo studio esamina la principale categoria intorno a cui organizzato il linguaggio dei media e della politica di allora, cio lopposizione noi /altri. Lindagine di carattere semantico pragmatico che tenta di esporre i mezzi linguistici adoperati dal mittente al ne di persuadere il destinatario allideologia socialista nonch di individuare schemi e formule tipici basata su un ricco materiale che comprende articoli tratti da giornali e riviste pi letti di quel tempo. Igor Borkowski137, invece, cerca di cogliere il momento di cambiamento della lingua e del sistema di propaganda in quel periodo. Il volume discute la problematica della propaganda, persuasione, manipolazione e neolingua in teoria, sviluppandola con numerosi esempi. La parte descrittiva concerne i mutamenti nella sfera storica, politica, sociale e il loro inusso sulla lingua della pubblicistica politica. Contiene anche unanalisi del lessico e delle metafore visti in prospettiva diacro-

135. Mayska, A. (2003) Rytuay sejmowe w latach 1980-1982 i 1991-1993, Lublin, Wydawnictwo UMCS. 136. Nowak, P. (2002) Swoi i obcy w jzykowym obrazie wiata: jzyk publicystyki polskiej z pierwszej poowy lat pidziesitych, Lublin, Wydawnictwo UMCS. 137. Borkowski, I. (2003) wit wolnego sowa: jzyk propagandy politycznej 1981-1995, Wrocaw, Wydaw. Uniwersytetu Wrocawskiego.

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nica, il che permette di evidenziare il processo del declino di nowomowae della nascita del discorso democratico. 2. In questa sede presenteremo opere riguardanti la comunicazione politica contemporanea in Polonia in ottica linguistica. Al primo posto va menzionato il volume 11 della serie Jzyk a Kultura curato da Janusz Anusiewicz e Bogdan Siciski138. una raccolta di saggi di vari autori, fra cui possiamo nominare, ad esempio, i seguenti: Irena Kamiska-Szmaj, Aleksy Awdiejew, Grayna Habrajska, Marek Kochan ecc. Gli articoli affrontano diversi aspetti della lingua politica, ma in generale si concentrano sulla tematica del linguaggio politico in relazione alla cultura politica contemporanea. Fra gli argomenti trattati vi sono le domande seguenti: che cosa la cultura politica, che cosa la lingua politica, quali mezzi linguistici ed extralinguistici vengono adoperati dai politici, quali sono i modelli fondamentali del comportamento linguistico nellambito politico, in che cosa consiste la manipolazione linguistica. Di particolare attenzione sembra degno il saggio di Bogdan Walczak139 che discute lo status e la denizione della lingua politica in chiave sociolinguistica (cfr. cap. 2.). Vale la pena accennare anche allanalisi della fraseologia e della metaforica nei testi politici dei primi anni 90 offerta da Maria Frankowska140 e allo studio sugli autoritratti dei partiti politici negli slogan elettorali di Iwona Bartoszewicz141. Parlando delle opere riguardanti la lingua politica contemporanea, non si pu tralasciare un altro volume importante di Jerzy Bralczyk142, che in qualche modo costituisce il seguito del volume soprammenzionato relativo alla propaganda degli anni 70. I saggi compresi in questa raccolta affrontano la tematica delle strategie nella propaganda degli anni 80, del linguaggio di alcuni politici (Lech Wasa, Ta-

138. Anusiewicz, J., Siciski, B. (1994) (a cura di) Jzyk a Kultura. vol. 11: Jzyk polityki a wspczesna kultura polityczna., Wrocaw. 139. Walczak, B. (1994) Co to jest jzyk polityki in: op. cit., pp. 15-20. 140. Frankowska, M. (1994) Frazeologia i metaforyka w tekstach politycznych lat 1989 1993 in: op. cit., pp. 21-48. 141. Bartoszewicz, I. (1994) Autoportret partii politycznych na podstawie sloganw wyborczych uytych w kampanii przed wyborami do Sejmu i Senatu RP w 1991 r. in: op. cit., pp. 91-96. 142. Bralczyk, J. (2003) O jzyku polskiej polityki lat osiemdziesitych i dziewidziesitych, Warszawa, Trio.

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deusz Mazowiecki), degli slogan nelle elezioni del 1989; trattano anche della lingua politica recente con le sue peculiarit e il rapporto con i mass media. Un altro studioso polacco, Stanisaw Dubisz offre uno studio sul rapporto tra lingua e politica dal Cinquecento ad oggi143. Le prime due parti del lavoro: Wrd oratorw staropolskich e W subie dla sprawy narodowej illustrano in modo estensivo la tradizione retorica in Polonia, esponendo linterazione tra lingua e politica attraverso la storia. Vengono presentate le gure dei pi rilevanti oratori polacchi (per esempio Piotr Skarga, Jan Chryzostom Pasek) nonch analizzati i testi poetici coinvolti negli avvenimenti storico-politici (come Rota di Maria Konopnicka). La terza parte del volume Jzyk narzdziem mylenia i dziaania dedicata alle questioni contemporanee relative alla funzione della lingua nellambito politico. Lautore indaga la tematica delle funzioni sociali della lingua nazionale, dello status della lingua politica tra le variet linguistiche e della cultura della lingua politica; si sofferma anche sullo stile della propaganda. Nellultimo capitolo Dubisz propone una tipologia degli interventi politici individuati a seconda del contenuto e spiega come dovrebbe essere strutturato, preparato ed eseguito un buon intervento politico dal punto di vista retorico. Una tematica pi leggera, pur sempre in chiave scientica, viene affrontata da Irena Kamiska-Szmaj144. Questo studio sulla lingua politica nella nuova realt, tra laltro, si sofferma tra laltro sullumorismo nella vita politica e sulle barzellette politiche, il loro carattere e meccanismi, arricchendo le considerazioni linguistiche con molti esempi divertenti. Lautrice paragona la lingua dei politici e il discorso giornalistico di diversi quotidiani: Gazeta Wyborcza, Gazeta Polska, Nie e alla ne allega un glossario di invettive politiche. Questo glossario comprende lessemi come, ad esempio: olszewik, oszoom, lewogowie che, nonostante abbiano spesso carattere di occasionalismi, meritano di essere registrati siccome sono rappresentativi per il periodo dellinizio della libert di parola dellepoca post-comunista. La polonista Magdalena Trysiska145 si occupata della lingua dei politici nel volume Jak politycy komunikuj si ze swoimi wyborcami?: analiza jzyka politykw

143. Dubisz, S. (1992) Jzyk i polityka: szkice z historii stylu retorycznego, Warszawa. 144. Kamiska-Szmaj, I. (2001) Sowa na wolnoci: jzyk polityki po 1989 roku: wypowiedzi, dowcip polityczny, sownik inwektyw, Wrocaw. 145. Trysiska, M. (2004) Jak politycy komunikuj si ze swoimi wyborcami?: analiza jzyka politykw na przykadzie rozmw prowadzonych w telewizji polskiej oraz internecie, Warszawa, Elipsa.

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na przykadzie rozmw prowadzonych w telewizji polskiej oraz internecie, scegliendo come oggetto della ricerca una sezione particolare di comunicazione politica, cio quella mediata dalla TV e da Internet. Lintento principale di questo lavoro la descrizione dei modi in cui i politici polacchi comunicano con il destinatario collettivo attraverso nuove tecnologie, come si adeguano a questa situazione comunicativa specica. In particolare, viene esaminata la presa di contatto con il destinatario collettivo e vari modi per attirarlo tramite mezzi linguistici e tecniche conversazionali. La problematica della persuasione nellambito della comunicazione politica viene affrontata anche da Aneta Banasik146. Questo lavoro offre precisazioni terminologiche in base alle ricerche polacche nonch una breve rassegna di pubblicazioni riguardanti il linguaggio politico. Il volume tratta essenzialmente dei metodi di modellare comportamento elettorale dei cittadini attraverso un uso speciale della lingua, in particolare modifiche sintattiche e lessicali, figure retoriche e argomentazione. Alla tematica della lingua durante campagne elettorali dedicato il volume di Kazimierz Og147 che analizza i meccanismi retorici dei testi elettorali. Inoltre, Og individua gli inussi che esercitano sulla lingua dei politici lo stile della pubblicit, lo stile cancelleresco, colloquiale o anche quello artistico e non esita di presentare alcuni giudizi negativi riguardanti la cultura politica di oggi. Per un quadro strettamente linguistico, vale a dire riguardante la sfera della creativit lessicale nel discorso politico va consultato il volume di Barbara Kudra148. Questo lavoro fornisce una dettagliata analisi dei meccanismi di creazione lessicale nel linguaggio politico, accompagnata da numerosi esempi tratti dalla stampa polacca. Una specica versione della lingua politica, vale a dire la lingua nel parlamento, diventata oggetto di studio nel volume di Elbieta Laskowska149. La linguista sottopone allesame in approccio comunicativo i testi prodotti dai parlamentari di due legislature: quella degli anni 1997-2001 e la successiva. La stessa autrice ha curato
146. Banasik, A. (2002) Jak uwodz politycy? Jzyk marketingu politycznego w kampanii wyborczej 97, Katowice, Wydawnictwo Uniwersytetu lskiego. 147. Og, K. (2004) Jzyk w subie polityki. Jzykowy ksztat kampanii wyborczych, Rzeszw. 148. Kudra, B. (2001) Kreatywno leksykalna w dyskursie politycznym polskiej prasy lat osiemdziesitych i dziewidziesitych, d. 149. Laskowska, E. (2004) Dyskurs parlamentarny w ujciu komunikacyjnym, Bydgoszcz.

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un volume riguardante il periodo della comunicazione politica polacca recente150, il quale raccoglie i testi presentati al convegno tenutosi a Bydgoszcz nel 1997. 3. Per completare il quadro del fenomeno, intendiamo presentare rapidamente opere inerenti la comunicazione politica che, seppur non strettamente linguistiche, attingono ad altre discipline umanistiche. Si possono menzionare i lavori riguardanti la natura ingannevole, per cos dire, della comunicazione politica: lopera di Piotr Paweczyk e Dorota Piontek 151 riguardante la socio-tecnica nonch lo studio di Bogusawa DobekOstrowska, Janina Fras e Beata Ociepka sulla propaganda politica152. Marek Kochan invece un altro studioso che si occupa della persuasione e della retorica nellambito politico e di cui vorremmo presentare due opere. Il primo libro Slogany w reklamie i polityce 153 esamina gli slogan in quanto forma specica della comunicazione politica, mettendo in rilievo il legame e la somiglianza in questo rispetto tra politica e pubblicit. Kochan fornisce la denizione nonch la tipologia delle funzioni e caratteristiche di slogan. Cercando una ricetta per uno slogan efciente, il linguista propone un elenco di tecniche utili per la sua costruzione e mette alla luce diversi mezzi linguistici applicati a questo scopo, illustrando la riessione teorica attraverso unabbondante esemplicazione tratta dalla pubblicit e comunicazioni politiche recenti. Laltro lavoro di Marek Kochan a cui vale la pena accennare Pojedynek na sowa. Techniki erystyczne w publicznych sporach154, che pu essere considerato un manuale di tecniche eristiche rivolto soprattutto ai politici, giornalisti ed elettori afnch si possano difendere luno dallaltro. Il libro sottopone allesame i diversi metodi eristici, basati sulla riessione antica nonch quella pi moderna155. Il volume comprende molti consigli pratici per identicare determinate tecniche eristiche e suggerisce efcaci
150. Laskowska, E. (1999) Skuteczno sowa w dziaaniach politycznych i spoecznych. Materiay konferencyjne, Bydgoszcz 3 5 kwietnia 1997, Bydgoszcz. 151. Paweczyk, P., Piontek, D. (1999) Socjotechnika w komunikowaniu politycznym, Pozna. 152. Dobek-Ostrowska, B., Fras, J., Ociepka, B. (1997) Teoria i praktyka propagandy, Wrocaw, Wydawnictwo Uniwersytetu Wrocawskiego. 153. Kochan, M. (2003) Slogany w reklamie i polityce, Warszawa, Trio. 154. Kochan, M. (2005) Pojedynek na sowa: techniki erystyczne w publicznych sporach, Krakw, Znak. 155. Schopenhauer, A. (2005).

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metodi di difesa, ma nellottica linguistica particolarmente degni di nota sono gli ampi brani tratti dai dibattiti politici recenti (per esempio il dibattito Lepper Rokita in Radio Zet), sviscerati dallautore dal punto di vista eristico. Il fenomeno della comunicazione politica viene esaminato in chiave psicologica da Krystyna Skaryska che ha curato il volume Psychologia polityczna156 nonch presentato parecchi contributi in cui affronta anche la questione della lingua della politica157. Un interessante studio del discorso pubblico in cui si racchiude la comunicazione politica appare nel volume Rytualny chaos: studium dyskursu publicznego158 . una raccolta di saggi che si collocano tra la sociologia della lingua e la linguistica applicata e si concentrano sia sul contenuto sia sulla forma del discorso pubblico. Gli autori si propongono di dimostrare come laspetto comunicativo inuenzi il processo della costruzione della realt sociale, nonch rilevare le tendenze presenti nel discorso pubblico polacco, combinando nozioni linguistiche con analisi sociologiche in cui appaiono concetti come identit collettiva, libert, legge morale, estremismo. Come si voluto dimostrare prima (cfr. cap. 1. 4.) la comunicazione politica non pu essere analizzata al di fuori del contesto mediatico, separata dai processi di comunicazione di massa in cui i media come la televisione ed Internet svolgono un ruolo primordiale. Perci non va omesso un lavoro che discute diverse teorie riguardanti questo fenomeno Media i komunikowanie masowe: teorie i analizy prasy, radia, telewizji i Internetu di Tomasz Goban-Klas159. 4. Per concludere vorremmo segnalare brevemente altri contributi che, sotto la forma di saggi e articoli raccolti in volumi di pi ampia portata, trattano della lingua politica.

156. Skaryska, K. (1999) (a cura di) Psychologia polityczna, Pozna, Zysk i S-ka. 157. Ci limitiamo a enumerare alcuni articoli compresi in volumi collettanei: Jzyk polityki, wielo perspektyw i nieostro in Handke K., Dalewska-Gre H. (a cura di), Polszczyzna a/i Polacy u schyku XX wieku, Warszawa 1994; Jak porozumiewaj si politycy: jzyk ostrych kategoryzacji; psychologiczne przyczyny i konsekwencje in Bralczyk J., Mosioek-Kosiska K. (a cura di), Zmiany w publicznych zwyczajach jzykowych, Warszawa 2001. 158. Czyewski, M., Kowalski, S., Piotrowski A., (1997) (a cura di) Rytualny chaos: studium dyskursu publicznego, Krakw, Aureus. 159. Goban-Klas, T. (2004) Media i komunikowanie masowe: teorie i analizy prasy, radia, telewizji i Internetu, Warszawa Krakw, PWN.

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1. 5. 2. Le ricerche polacche

Particolare attenzione merita lopera curata da Jerzy Bralczyk e Katarzyna Mosioek-Kosiska Zmiany w publicznych zwyczajach jzykowych160, che in modo generale tratta del mutamento linguistico nel decennio passato. Tra laltro, vi si trovano saggi O sejmowej antyetykiecie di Sergiusz Kowalski e Zwyczaje nominacyjne w polityce autoidentykacja i stygmatyzacja di Jerzy Bralczyk e Katarzyna Mosioek-Kosiska. I contributi di Jerzy Bralczyk, probabilmente il pi importante linguista polacco ad occuparsi della lingua politica, sono compresi anche in altri volumi quali O uywaniu jzyka w polskiej polityce w latach dziwidziesitych nel volume curato da Walery Pisarek161 oppure Jzyk polityki i politykw nel tomo a cura di Jan Miodek162. Il saggio intitolato O populizmie jzykowym163 Bralczyk tratta della parola e del fenomeno del populismo nella lingua intrinsecamente legato alla comunicazione politica, discutendo gli espedienti linguistici che servono a questo scopo. Nel medesimo volume si riscontra larticolo di Katarzyna Mosioek-Kosiska lady polskich przemian po 1989 roku w sownictwie oglnym164, che cerca di cogliere il legame tra il cambiamento politico e la lingua e dipinge un quadro generico delle tendenze presenti nella lingua nei primi anni Novanta. La stessa autrice nel saggio Z Polsk na sztandarze. O posugiwaniu si sowem Polska w autoprezentacjach polskich partii politycznych (na podstawie deklaracji ideowych wspczesnych partii politycznych)165 discute lutilizzo della parola Polonia e polacco nelle dichiarazioni ideologiche dei partiti politici.

160. Bralczyk, J., Mosioek-Kosiska, K. (2001) (a cura di) Zmiany w publicznych zwyczajach jzykowych, Warszawa. 161. Bralczyk, J. (1999b) O uywaniu jzyka w polskiej polityce w latach dziewidziesitych in Polszczyzna 2000: ordzie o stanie jzyka na przeomie tysicleci a cura di W. Pisarek, Krakw, pp. 218-226. 162. Bralczyk, J. (1996) Jzyk polityki i politykw in O zagroeniach i bogactwie polszczyzny a cura di J. Miodek, Wrocaw, pp. 121-134. 163. Bralczyk, J. (1999a) O populizmie jzykowym in Polszczyzna w komunikowaniu publicznym a cura di J. Bralczyk, W. Gruszczyski, G. Majkowska, Warszawa, pp. 79-86. 164. Mosioek-Kosiska, K. (1999) lady polskich przemian po 1989 roku w sownictwie oglnym in Polszczyzna w komunikowaniu publicznym a cura di J. Bralczyk, W. Gruszczyski, G. Majkowska, Warszawa, pp. 37-62. 165. Mosioek-Kosiska, K. (2002) Z Polsk na sztandarze. O posugiwaniu si sowem Polska w autoprezentacjach polskich partii politycznych (na podstawie deklaracji ideowych wspczesnych partii politycznych) in Jzyk narzdziem mylenia i dziaania a cura di W. Gruszczyski, Warszawa, pp. 119-130.

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Per ultimo, segnaliamo un intero capitolo dedicato alla lingua politica Jzyk polityki di Janina Fras166. In questo capitolo abbiamo provato a tracciare, almeno sommariamente, uno sfondo generico su cui esaminare la materia della comunicazione politica. Abbiamo proposto un riassunto dei tentativi di denire la politica stessa ed alcune considerazioni riguardanti la complessa relazione tra la politica e i mass media. In seguito, abbiamo tentato di offrire una breve sintesi degli eventi della storia recente che possa facilitare linterpretazione dei fenomeni linguistici avvenuti. Inoltre, abbiamo mirato a presentare un quadro delle ricerche, in particolare quelle italiane e polacche, svolte sul linguaggio politico e dei politici. Ci rendiamo conto del fatto che queste riessioni rischino di essere incomplete e la scelta della materia trattata sia di carattere arbitrario. Visto, in particolare, il sempre crescente numero delle pubblicazioni italiane e polacche a proposito del linguaggio politico, ammettiamo che non si tratti di una bibliograa esaustiva dellargomento. A nostro avviso, tale completezza difcilmente raggiungibile, perci abbiamo cercato di presentare le ricerche pi rilevanti, che possano essere daiuto nella nostra analisi.

166. Fras J. (2001) Jzyk polityki in Najnowsze dzieje jzykw sowiaskich. Jzyk polski a cura di S. Gajda, Opole, pp. 318-350.

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Capitolo 2.
Denizione del campo danalisi
Il capitolo seguente tratter il tema della diversit tipologica e terminologica riguardante il fenomeno esaminato, presentando dalla prospettiva teorica i concetti essenziali per poi proporre una denizione del linguaggio politico adottata nel presente lavoro. Riteniamo indispensabile introdurre alcune precisazioni terminologiche prima di entrare nel merito dellanalisi di testi concreti afnch esse aiutino a delimitare meglio il campo della ricerca e assicurino la chiarezza del ragionamento e laccuratezza delle conclusioni tratte. A questo scopo ci avvarremo degli studi sia italiani sia polacchi, che nonostante dimostrino delle differenze, presentano addirittura somiglianze nel modo di collocare la lingua/ il linguaggio politico nel sistema linguistico. Non intendiamo proporre un resoconto completo di teorie e approcci a proposito, in quanto quasi ineffettuabile e, peraltro, non indispensabile per questo lavoro. Constatare che per parlare del modo di comunicare nel mondo della politica si usi una moltitudine di termini diversi banale, ma nondimeno vero e pregno di conseguenze di natura tipologica. Non esiste univocit per quanto riguarda la terminologia adoperata, anche se non si dubita piuttosto della esistenza e particolarit stessa del fenomeno, confermata appunto dallinteresse di linguisti e dalla numerosit di termini coniati167. Cercheremo di dissipare i dubbi terminologici e, nel contempo, proporre il nostro punto di vista. La variet di denominazioni adottate comprende, tra laltro, i termini successivi: lingua politica, linguaggio politico, lingua dei politici, discorso politico. Nonostante le differenze possano sembrare sottili, impongono ottiche diverse.

167. Cfr. Bralczyk, J. (2003) p. 7: (...) o tym, e jzyk polityki istnieje, s przekonani wszyscy nonch Walczak, B. (1994).

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2. 1. Discorso politico
Come prima vorremmo trattare la questione del termine discorso politico, il quale, pur utilizzato volentieri in molti studi riguardanti la sfera della comunicazione politica, si verica talmente plurivoco da oscurare i metodi di indagine. Il termine discorso sembra comprendere una vasta gamma di approcci teoretici, la cui base comune si limita alla constatazione che bisogna ampliare il campo di ricerca oltre allenunciato stesso. Nellintroduzione alledizione polacca del libro di Teun van Dijk leggiamo che tutti questi studi hanno in comune il desiderio di cogliere i rapporti tra lenunciato e il suo contesto situazionale, sociale e culturale, considerano il testo come una struttura particolare e irriducibile nonch si concentrano sulluso e sulla forza creatrice del testo in contatti interpersonali.168 Non si pu fare a meno di osservare che tale impostazione del problema di discorso insufciente. Le denominazioni discorso e linguaggio, particolarmente nel caso della comunicazione politica, vengono usate intercambiabilmente: Il concetto di discorso politico invece molto contiguo con quello di linguaggio, da cui deriva. Il riferimento principale, tuttavia, nel caso del discorso alle particolari declinazioni grammaticali, testuali, contestuali o stilistiche espresse nelluso del linguaggio.169 Lintroduzione del termine discorso come unit superiore dellorganizzazione della comunicazione non pare indispensabile, perch, come speriamo di dimostrare nei capitoli seguenti, lapparato teoretico della linguistica si verica soddisfacente. Inoltre, non che ci si possa facilmente distanziare da altre accezioni e sfumature che il termine discorso assume in varie scienze umane. gi passato dalla sociologia alluso comune il signicato del discorso in quanto una categoria nella

168. Cfr. van Dijk, T. (2001) p. 5: Mona jednak wskaza pewne wsplne postawy i oglne zaoenia przyjmowane przez wikszo badaczy zajmujcych si tzw. analiz dyskursu: ch uchwycenia zwizkw miedzy wypowiedzi a jej kontekstem sytuacyjnym, spoecznym i kulturowym, caociowe spojrzenie na tekst jako na swoist nieredukowaln struktur, przesunicie wagi od zjawisk kodowych do konkretnych sposobw uycia jzyka, a take pooenie nacisku na sprawcz rol jzyka w kontaktach midzyludzkich. 169. Mazzoleni, G. (2004) p. 112.

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sfera della comunicazione pubblica individuata in base al criterio tematico, ideologico, ad esempio: discorso neoliberale, femministico ecc. La popolarit del termine discorso nelle scienze sociali ha contribuito allerosione dei conni della sua denizione e, in seguito, ogni suo uso richiede precisazioni e indicazione della scuola di pensiero a cui ci si riferisce. Infatti, le diverse scuole dellanalisi del discorso nonch dellanalisi critica del discorso170 sviluppatasi negli anni Novanta del Novecento assumono vari approcci e metodologie in quanto costituiscono nuovi orientamenti contrassegnati dalla natura interdisciplinare. Per questo motivo chiamano in causa i modelli e strumenti analitici non solo della linguistica (per esempio, la teoria degli atti linguistici, lanalisi della conversazione, la grammatica testuale), ma anche della sociologia, psicologia sociale, semiotica, etnometodologia. Fra i rappresentanti dellanalisi del discorso vengono ricondotti, tra laltro, i studiosi come Robert de Beaugrande, Jan Blommaert, Malcolm Coulthard, Michael Halliday, William Labov, George Lakoff, Stephen H. Levinsohn, Harvey Sacks, Deborah Tannen. Per quanto riguarda lanalisi critica del discorso, che si concentrata in particolare sulle relazioni tra lingua, potere ed ideologia, si sottolineano, fra molti altri, due nomi fondamentali: Teun van Dijk e Norman Fairclough171. Al ne di illustrare meglio lampia portata dellanalisi del discorso, riportiamo alcune considerazioni di Teun van Dijk che gettano pi luce a questo orientamento come disciplina di conne. Innanzitutto, il discorso, secondo van Dijk, va concepito come struttura, cio un insieme di enunciati le cui caratteristiche vengono studiate e, al tempo stesso, come processo, in cui gli enunciati stessi sono visti come azioni nalizzate al raggiungimento di scopi specici, sociali e culturali172. Di conseguenza, il campo dellanalisi del discorso si articola in tre dimensioni inseparabilmente legate: luso della lingua la trasmissione delle idee linterazione in situazioni sociali173

170. Su questo cfr. Santulli, F. (2005) pp. 56-59. 171. Sulle scuole diverse dellanalisi del discorso cfr. Bazzanella, C. (2005) pp. 191-198. 172. Santulli, F. (2005) p. 13. 173. van Dijk, T. (2001) p. 10: Ju przy tej pierwszej prbie przyblienia omawianego pojcia napotkalimy trzy gwne wymiary dyskursu: a) uycie jzyka b) przekazywanie idei oraz c) interakcj w sytuacjach spoecznych.

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2. 1. Discorso politico

In particolare, lanalisi critica del discorso pone molta attenzione ai rapporti tra lingua e societ, allinterrelazione fra testo, contesto politico e culturale ed esercizio di potere. Il riconoscimento del potere delle parole nellespressione e riproduzione delle convinzioni ideologiche serve a capire meglio i processi sociopolitici come gli abusi di potere ed ineguaglianza sociale. Mazzoleni rileva che in questa prospettiva il discorso considerato non solo come insieme di retoriche, ma anche come sistema di pratiche linguistiche, (...) come costruzione sociale della realt e forma della conoscenza174 . Lanalisi del discorso si presenta, dunque, come un progetto molto complesso, nellambito del quale i singoli scienziati possono svolgere ricerche molto diverse poich si riferiscono ai vari livelli del discorso: linguistico, comunicativo, cognitivo, internazionale175. Non nostra intenzione presentare un quadro completo dellanalisi del discorso, il che va oltre il campo dinteresse del presente lavoro. Abbiamo solo voluto dimostrare le varie accezioni in cui il termine stesso discorso viene usato e speriamo che le osservazioni proposte rivelino la complessit di questo approccio. Lanalisi del discorso, anche quello politico, deve necessariamente attingere dalla sociologia, psicologia sociale e studiare la comunicazione politica in quanto un evento sociale. Gli aspetti linguistici valgono solo in quanto riessi dellinterazione sociale, della formazione della realt sociale. Siccome abbiamo deciso di collocare la nostra ricerca nellambito della linguistica che fornisce strumenti di analisi sufcienti, non riteniamo indispensabile adottare il termine discorso e bench gli aspetti di carattere sociologico, ideologico o conoscitivo paiano interessanti, essi costituiscono un punto di partenza per un tuttaltro lavoro.

174. Mazzoleni, G. (2004) p. 121. 175. van Dijk, T. (2001) p. 14.

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2. 2. Linguaggio versus lingua


Stabilita la prospettiva linguistica che guider la presente ricerca, vorremmo procedere a delineare il quadro terminologico allinterno del quale condurremo lanalisi, anche esso non esente da polisemia e fraintendimenti. Il primo dubbio terminologico da sciogliere, a nostro parere, sarebbe la differenza tra lingua e linguaggio, due termini adoperati per parlare del modo di comunicare politico. Al ne di cogliere la distinzione fra lingua e linguaggio vorremmo richiamarci alla denizione data da Serianni176, il quale intende lingua come codice verbale posseduto esclusivamente dagli esseri umani, mentre linguaggio viene concepito come tipi di comunicazione verbali o non verbali, impiegati non solo dagli esseri umani, ma anche animali. Per questo motivo lecito parlare del linguaggio gestuale, quello dei sordomuti o addirittura il linguaggio delle api o scimmie. Serianni tende a usare il termine linguaggio, osservando che oltre al codice verbale alcuni linguaggi settoriali (tra i quali nomina il linguaggio politico) dispongono anche di un codice non verbale , ad esempio, in forma di numeri o simboli. Un diverso approccio terminologico viene adottato da Sobrero, che dice: (...) ogni variet si realizza attraverso il linguaggio verbale. Eventuali utilizzazioni di linguaggi non verbali (uso di formule, simboli, fotograe, ecc.) sono accessorie, e ricorrono solo in alcune sottovariet: non sono, comunque, centrali nella prospettiva di questo lavoro. Non parliamo, perci, di linguaggi ma di lingue.177 Siccome nel polacco non esistono equivalenti esatti di lingua e linguaggio, in ambedue i casi si tende ad usare il termine jzyk. Di conseguenza, ad esempio, anche il linguaggio del corpo diventa jzyk ciaa (a volte in questo caso viene usato anche il termine mowa: mowa ciaa). Negli studi polacchi riguardanti la sfera della comunicazione politica si nota la propensione al termine jzyk (ad esempio: jzyk polityki) che si avvale della

176. Serianni, L. (2003) p. 79. 177. Sobrero, A. A. (1996) pp. 238-239.

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2. 2. Linguaggio versus lingua

polisemia di questo termine. Come accuratamente spiega Walczak, la lingua non ovviamente concepita in questo contesto come una lingua nazionale in generale e neppure metaforicamente come mezzo espressivo tipo linguaggio dei ori. Il termine lingua utilizzato nel contesto della comunicazione politica signica semplicemente una variet di lingua178 (la questione delle variet di lingua sar trattata nel capitolo successivo). Considerati questi orientamenti diversi, vorremmo rilevare che nel presente lavoro utilizzeremo il termine lingua per parlare del fenomeno che ci interessa, perch nella nostra analisi ci concentreremo sullaspetto linguistico dei messaggi politici, escludendone altri codici di comunicazione come, per esempio, il linguaggio del corpo, il linguaggio gestuale, la mimica.

178. Cfr. Walczak, B. (1994) p. 15: Ograniczajc do absolutnego minimum stron terminologiczn naszego wywodu stwierdzimy tylko, i w wyraeniu jzyk polityki jzyk nie oznacza oczywicie ani jzyka w ogle (jako dwuklasowego systemu znakw arbitralnych o charakterze fonemowym), ani jzyka narodowego (etnicznego, etnolektu). W gr nie wchodzi te uycie wyranie metaforyczne w rodzaju jzyk (czy mowa) kwiatw. A zatem jzyk w wyraeniu jzyk polityki moe oznacza tylko jedno: odmian jzykow (...).

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2. 3. Le variet della lingua


Il concetto di variet a cui abbiamo appena accennato fondamentale per il quadro completo dellitaliano e del polacco doggi. Ogni lingua, sviluppatasi nel tempo e nello spazio, dispone di un ampio inventario di realizzazioni del proprio sistema che si differenziano a seconda di una serie di variabili (assi di variazione) di cui parleremo in seguito. La lingua non un sistema immutabile, un monolito, ma cambia di continuo, subendo inussi diversi; basti nominare solo alcuni fenomeni che hanno contribuito e continuano a contribuire al cambiamento linguistico: la scolarizzazione, lurbanizzazione, lemigrazione, la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa. Sembra opportuno delineare brevemente la tipologia (abbastanza unanimamente assunta tra linguisti sia italiani sia polacchi179) di variet individuate a seconda degli assi di variazione, per poter successivamente collocare su questo sfondo la lingua politica. Ricorrendo soprattutto allo schema classico di Berruto180 e alla classicazione di Wilko181, tracceremo le dimensioni della variazione di lingua e proveremo a vericare se gli assi di variazione sono utili per lindividuazione della lingua politica. indubbio che tra le variabili da cui dipende la lingua la posizione primaria spetti al tempo. Di conseguenza il sistema linguistico pu essere analizzato dalla prospettiva diacronica, considerando la sua evoluzione e sviluppo, oppure dalla prospettiva sincronica che signica lo studio di elementi coesistenti. In questo lavoro adotteremo principalmente lapproccio sincronico, esaminando il materiale contemporaneo; non , comunque, possibile evitare del tutto riferimenti di carattere storico. Nellambito della variazione sincronica della lingua si distinguono principalmente le variet individuate in base ai seguenti assi di variazione:

179. Bazzanella, C. (2005), Berruto, G. (2001), Walczak, B. (1994), Wilko, A. (2000). 180. Berruto, G. (1996a) p. 12. 181. Wilko, A. (2000) raccoglie, descrive ed esamina le classicazioni nora esistenti nella linguistica polacca per presentare in seguito una proposta propria. uno studio da non sopravvalutare come fonte di informazioni complete sullargomento delle variet linguistiche nel polacco e rimandiamo ad esso per un approfondimento delle classicazioni non trattati in questo lavoro per motivi di spazio: quelle di Klemensiewicz, Urbaczyk, Furdal, Skubalanka e Gajda.

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2. 3. Le variet della lingua

larea geograca, lo strato sociale dei parlanti, la situazione comunicativa. Cos si ottengono le variet diatopiche, diastratiche, e diafasiche (dette anche funzionali-contestuali) 182. Non va neanche dimenticato il canale il mezzo della trasmissione del messaggio in qualit del quarto asse di variazione, dallapplicazione del quale risultano variet diamesiche. Le variet diamesiche (dette a volte strutturali) si dividono sostanzialmente in variet orali e scritte. Ad esse viene aggiunta unaltra variet: il trasmesso, comprendente sia il parlato a distanza (televisione, radio, telefono) sia lo scritto mediato dai nuovi mezzi di comunicazione (Internet, posta elettronica, messaggini telefonici) 183. Rendendoci conto del fatto che: la distinzione fra parlato e scritto ha una posizione particolare nella variazione linguistica, in quanto non si tratta propriamente di una dimensione accanto alle altre, bens di unopposizione che percorre le altre dimensioni di variazione e allo stesso tempo ne attraversata184 dobbiamo constatare che questo asse non funzionale per isolare e descrivere i tratti costitutivi della lingua politica. Sia lanalisi del corpus raccolto sia lesperienza quotidiana dimostrano la presenza di ambedue le variet nellambito della comunicazione politica. Naturalmente, le variet sopraelencate costituiscono una classicazione di carattere piuttosto schematico. Come sottolinea Berruto: Le quattro dimensioni di variazione suddette costituiscono degli assi di riferimento lungo i quali si possono ordinare le variet compresenti nello spazio di variazione dellitaliano contemporaneo. Ciascun asse si pu concepire come un continuum che unisce due variet contrapposte come poli estremi fra cui si collocano variet intermedie. 185

182. Cfr. DAchille, P. (2003) pp. 28-32, Berruto, G. (1996b), Walczak, B. (1994). 183. DAchille, P. (2003) p. 29. 184. Berruto, G. (2001) p. 37. 185. Berruto, G. (2001) p. 9.

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Seguendo il ragionamento di Walczak186, proviamo ad adoperare questa tipologia delle variet di lingua al ne di individuare la posizione della lingua politica, situarla in uno dei gruppi. Non c dubbio che la lingua della comunicazione politica non rappresenti una variet geograca.187 Riteniamo che si possa escludere anche il criterio sociale e non considerare la lingua politica una variet sociale nello stesso senso come il linguaggio giovanile o il gergo dei ladri. Magari sarebbe possibile isolare un gruppo sociale che usi la lingua politica, in cui rientrerebbero soprattutto i politici, secondo alcuni linguisti anche i giornalisti specializzati nella tematica politica, gli esperti di marketing politico, i portavoce. Tale categoria sembra per abbastanza eterogenea e vaga dal punto di vista del mittente188, per cui non la consideriamo utile nella nostra analisi. Se il criterio del mittente non pare sufciente nel percepire la lingua politica in quanto una variet sociale, non lo neanche, come rileva Walczak, quello del destinatario. Lautore sottolinea che le variet sociali vengono utilizzate soprattutto per la comunicazione allinterno del gruppo, servono come un codice, spesso criptico ed ermetico, grazie al quale i membri del gruppo si riconoscono e comunicano189. Nel caso della comunicazione politica, la categoria del destinatario si estende indubbiamente oltre alla classe politica e tende a racchiudere effettivamente tutti gli utenti della lingua. I messaggi politici mirano a guadagnare il maggior consenso possibile, perci sono indirizzati a tutti gli elettori potenziali. Loscurit e il carattere enigmatico, dunque, sarebbero un errore per quando riguarda la funzione e il ne del messaggio politico. Alla luce di queste riessioni si pu constatare che la lingua politica non dispone dei requisiti necessari per essere ritenuta una variet sociale. , quindi, una variet diafasica? La risposta univoca pare difcile, dato che nelle svariate tipologie delle variet della lingua non si ritrova la categoria della lingua politica in quanto tale.

186. La de nizione della lingua politica proposta da Walczak, B. (1994) viene ampiamente accolta negli studi sulla comunicazione politica e costituisce il punto di riferimento fondamentale per molti studiosi: cfr. Borkowski, I. (2003), Dobek-Ostrowska, B., Fras, J., Ociepka, B. (1997), Mayska, A. (2003), SiewierskaChmaj, A. (2006), Trysiska, M. (2004). 187. Walczak, B. (1994) p. 15: Jest spraw oczywist, e jzyk polityki nie jest odmian terytorialn. W tym miejscu jednak oczywisto si koczy. 188. Walczak, B. (1994) p. 16. 189. Ibidem: Posugiwanie si nimi jest oznak przynalenoci do grupy i przynajmniej w pewnym stopniu przejawem izolacji w stosunku do innych grup. Jest mwic najkrcej znakiem i wyrazem pewnego wtajemniczenia czcego czonkw grupy i odrniajcego ich od profanw.

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2. 3. Le variet della lingua

Poich non scopo del presente capitolo fornire una descrizione dettagliata delle tipologie di variet linguistiche, ci limiteremo ad illustrare il problema della lingua politica, in particolare come variet diafasica, con degli esempi prescelti che meglio colgano la sua complessit nel contesto della lingua politica. Naturalmente, bisogna tenere in mente il fatto che ogni classicazione costituisca una semplicazione riguardo alla realt e non illustra la sua natura multiforme. A titolo esemplicativo presentiamo due schemi proposti da linguisti polacchi, il primo elaborato da Buttler190, il secondo da Wilko191, che ci aiuteranno a illustrare le difcolt di posizionare la lingua politica nelle tipologie linguistiche.
Jzyk oglny (literacki) typ mwiony typ pisany styl artystyczny podtyp oficjalny podtyp obiegowy (standardowy) styl publicystyczno-dziennikarski styl naukowy styl retoryczny1 styl publicystyczny2 styl naukowy3 styl urzdowy4 gwary profesjonalne gwary5 koleeskie styl informacyjno-bytowy styl potoczny styl urzdowy

Fig. 1. Lo schema delle variet del polacco di Danuta Buttler (tratto da Wilko, A. (2000) p.19).

Nella tipologia proposta da Buttler maggior rilievo viene dato alla lingua parlata e la variet scritta risulta limitata a quattro stili funzionali: artistico, giornalistico, scientico e burocratico. Siccome la lingua politica non rientra in nessuna di queste categorie, si pu giungere alla conclusione errata che questa variet non si manifesti nello scritto. Inoltre,

190. Wilko, A. (2000) p.19. 191. Ivi, p. 106.

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tra i diversi stili funzionali individuati nellambito del registro formale del parlato (retorico, pubblicistico, scientico, burocratico) non si nota quello politico. Di seguito, nel parlato la linguista distingue il sottotipo standard che racchiude lo stile informativo (sotto forma di gerghi professionali) e quello comune, colloquiale (come, ad esempio, linguaggio giovanile). Vorremmo dare risalto non solo allassenza in questa tipologia di variet politica, che solo parzialmente coincide con lo stile retorico (come pu avvenire nel caso dei formali discorsi pubblici), ma soprattutto alla difcolt che incontriamo volendo aggiungere tale categoria a questo schema. Vista la natura eclettica della comunicazione politica, non possibile classicarla cos semplicemente: parlato /scritto, formale/informale. La questione della classicazione della lingua politica si presenta in modo analogo anche nella tipologia di Wilko che la tralascia ugualmente.
I. jzyk oglny jzyki mieszane II. pisany mwiony mwione mwione gwary ludowe

III. artystyczny naukowy oficjalny kulturalny potoczny potoczne potoczne artystyczny jzyk folkloru

IV.

odmiany regionalne socjolekty profesjolekty biolekty psycholekty idiolekty pisane i mwione

V.

Fig. 2. Lo schema delle variet del polacco di Aleksander Wilko (tratto da Wilko, A. (2000) p. 106).

nacechowany

kancelaryjny

retoryczny

naturalny

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2. 3. Le variet della lingua

Lo schema elaborato da Wilko si presenta come pi complesso e dettagliato siccome prende in considerazione pi variabili sul piano diamesico, diafasico o diatopico. In questa tipologia la lingua politica, non concepita come una variet diafasica separata, potrebbe essere compresa nella categoria di jzyk ocjalny (lingua formale), cio lingua pi curata e corretta, caratterizzata dal distacco tra gli interlocutori. Wilko distingue due variet della lingua formale: il linguaggio burocratico-amministrativo che si manifesta soprattutto in lettere ufciali, moduli, rapporti, verbali, annunci, testi della legge, ecc. e il linguaggio retorico, ideologico, contenente elementi persuasivi192. Secondo lo studioso, la lingua politica pu essere inclusa nella categoria del linguaggio retorico, per tale classicazione valida riguardo alla lingua politica no al 1989. Wilko segna una netta cesura fra la lingua della comunicazione politica degli anni 1945-1989 e quella dopo la trasformazioni politiche, economiche e sociali avvenute negli anni Novanta (cfr. cap. 1.3.). Pur non essendo uniforme193, la lingua dellepoca comunista, la detta neolingua, costituisce un fenomeno piuttosto facilmente individuabile e descrivibile: basti richiamare gli studi di Gowiski e Bralczyk (cfr. cap. 1.5.2.). Dopo il 1989, invece, i cambiamenti democratici hanno favorito nuove tendenze nella comunicazione politica come risultato del pluralismo politico e libert di parola. Il crescente numero dei partiti e dei personaggi attivi nel campo politico, le differenze ideologiche e i nuovi canali di contatto con gli elettori hanno reso possibile la rinascita della polemica e del dialogo nel parlare pubblico, lutilizzo dei nuovi concetti (ad esempio, valori cristiani) e soprattutto unenorme diversicazione riguardante sia il contenuto sia la forma dei comunicati politici. Wilko rileva anche gli aspetti meno positivi di questa trasformazione, cio laggressione e la brutalizzazione della lingua formale194.

192. Wilko, A. (2000) pp. 57-58: W warunkach polskich w latach 1945-1989 jzyk ocjalny wystpowa w dwu zasadniczych wersjach: 1. W postaci jzyka urzdowego, kancelaryjnego, majcego jak wiadomo bardzo stare, bo czasw redniowiecza sigajce, tradycje.(...) 2. W postaci jzyka retorycznego, urzdowoideologicznego, wprowadzajcego elementy perswazyjne, wartociujce, wkomponowane w sprawozdawczo-informacyjny lub programowy trzon tekstu. Jest to jzyk przemwie i sprawozda, ocjalnych komentarzy i komunikatw, uchwa i programw; wystpuje on zarwno w wersji pisanej, jak i mwionej. 193. Wilko, A. (2000) p. 62: Rne byy fazy rozwojowe ocjalnego jzyka komunistycznego. Mona tu wyodrbni dwa okresy szczeglne: lata 1949-1955 (okres stalinowskiego upartyjnienia polszczyzny), okolice roku 1968, kiedy to jzyk czysto ideologiczny zmienia si w jzyk nacjonalistycznych hase i sloganw, utrzymujcych si ju przy pewnych retuszach waciwie do 1980 roku. W latach 1980-1989 dostrzega si wyrane prby zmiany ocjalnego jzyka, tym bardziej e nie dao si ju utrzyma, w prbach nawizania dialogu ze spoeczestwem, dotychczasowego systemu komunikowania. 194. Wilko, A. (2000) pp. 62-63.

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Adesso, come sottolinea Wilko, la situazione nellambito del comunicazione pubblico-formale pu essere descritta come la Torre di Babele195: la diversit ideologica e sociologica (et, sesso, livello di istruzione, provenienza) dei partecipanti alla vita politica contribuisce alla diversicazione della stessa lingua politica e perci essa risulta quasi impossibile da classicare. La lingua politica, marcata anche dagli idioletti dei singoli politici, attinge ai diversi livelli della variazione linguistica: in prospettiva diamesica i testi politici possono essere parlati, scritti, trasmessi nonch si osservano forme miste (come testi orali preparati in precedenza in forma scritta, ad esempio, discorsi). La lingua politica utilizza anche spesso elementi di tutte le variet diafasiche, a titolo esemplicativo riportiamo lampio uso del lessico di economia e marketing da parte dei politici. Le due tipologie che abbiamo presentato esemplicano le difcolt nel classicare la lingua politica come variet separata. Ritenendo valida la sua distinzione, desideriamo segnalare ancora in questo riguardo due approcci assai simili che, pur non offrendo una tipologia completa delle variet linguistiche, considerano la lingua politica degna di essere trattata autonomamente. In primo luogo, vorremmo rilevare lapproccio assunto dal linguista polacco Dubisz che rileva lampia portata del termine lingua politica e ne propone uninterpretazione propria196. Dubisz tende a concepire la lingua politica in quanto variet diafasica sensu largo che non si distingue per una particolare funzione nel processo di comunicazione (come accade nel caso degli stili funzionali), ma per un campo di riferimento specico: la sfera della vita sociale legata allattivit politica197. La posizione della lingua politica non appare del tutto chiara e Dubisz la colloca tra le principali variet della lingua, cio lo scritto e il parlato da un lato, e gli stili funzionali dellaltro198. Finalmente, considerata leterogeneit interna del termine (innanzitutto

195. Ibid. 196. Dubisz, S. (1992) pp. 148-157. 197. Ivi p. 153: Waciwe, jak si wydaje, jest zastosowanie przy de niowaniu jzyka polityki tych kryteriw, ktre s wykorzystywane przy omawianiu stylw funkcjonalnych polszczyzny oglnej z t jednak rnic, e style wyodrbnia si przede wszystkim ze wzgldu na ich wyspecjalizowane funkcje w procesach porozumiewania si, natomiast jzyk polityki wyrniamy przede wszystkim ze wzgldu na jego paszczyzn odniesienia, ktr s sfery ycia spoeczestwa, majce wiele wsplnego z faktami politycznymi i dziaalnoci polityczn. 198. Ibid.: W takiej sytuacji jzyk polityki zajmuje w klasy kacji jak gdyby miejsce porednie midzy jzykiem oglnopolskim i jego gwnymi odmianami(mwion i pisan) a stylami funkcjonalnymi.

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2. 3. Le variet della lingua

dal punto di vista diamesico e diastratico) lo studioso propone di trattare la lingua politica come wariant przedmiotowy (variet tematica), che signica un insieme di mezzi linguistici usati nei testi riguardanti la tematica politica, prodotti dai rappresentanti di diversi gruppi sociali che inuiscono sulla vita politica del paese199. Inoltre, ricorriamo alla denizione offerta da Walczak e affermiamo che sia giusticato ritenere la lingua politica una variet diafasica separata. Walczak sostiene che la lingua politica costituisca un uso della lingua a un particolare ne: comunicare su questioni pertinenti alla politica, perci deve essere considerata innanzitutto una variet funzionale200. Assumendo una serie di criteri per distinguere variet funzionali (soprattutto: la tematica, la funzione dominante) Walczak propone una denizione della lingua politica201 che distingue la lingua politica come una variet diafasica in base ai seguenti fattori: i testi vengono prodotti da un ambiente possibile da individuare, composto da politici, giornalisti, specialisti di politica, marketing politico, propaganda elettorale; i testi sono mirati a tutti gli utenti della lingua nazionale; i testi trattano della sfera politica; i testi spiccano per la dominante funzione persuasiva. Presentate le difcolt tipologiche riguardanti la posizione della lingua politica nel sistema linguistico del polacco, riteniamo utile confrontarle con le classicazioni italiane delle variet diafasiche, in particolare lo schema di Berruto, molto diffuso nella letteratura. Il nostro obiettivo dimostrare differenze concettuali e terminologiche ed allo stesso tempo ritrovare denominazioni pi pertinenti per il fenomeno della lingua politica.

199. Ibid. 200. Walczak, B. (1994) p. 19: Jeeli zgodzimy si z tez, e jzyk polityki jest uyciem jzyka oglnego (prymarnie w jego wariancie ocjalnym) do komunikowania (w szerokim tego sowa rozumieniu, nie wyczajcym ekspresji, perswazji itp.) o sprawach politycznych (a wic w okrelonym celu) musimy si w konsekwencji zgodzi z wnioskiem, e jest on odmian jednak przede wszystkim funkcjonaln. 201. Walczak, B. (1994) p. 20: Przyjcie tych zaoe pozwoli na okrelenie jzyka polityki jako funkcjonalnej odmiany jzyka oglnego (prymarnie w jego wariancie oficjalnym), stosowanej w tekstach, ktre: 1) s wytwarzane przez rodowisko politykw i ludzi z nimi zwizanych (doradcw, rzecznikw prasowych, pozostajcych na usugach politykw specjalistw z dziedziny socjotechniki, propagandy, reklamy itp.) oraz dziennikarzy specjalizujcych si w problematyce politycznej, 2) s adresowane intencjonalnie do wszystkich uytkownikw jzyka oglnego, 3) dotycz sfery polityki i 4) odznaczaj si dominacj funkcji perswazyjnej (przy obecnoci w rnych tekstach tej odmiany w bardzo rnym stopniu, w tym rwnie zerowym take innych funkcji, takich jak informacyjna, ekspresywna czy autoteliczna).

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Osserviamo il modello tridimensionale di Berruto, che unisce la diamesia, diastratia e diafasia facendo palese il carattere oscillante della lingua. Non fattibile racchiuderla in una sola categoria, la lingua varia lungo i tre assi contemporaneamente, perci ogni classicazione un atto semplicativo. Le singole dimensioni della variazione si intersecano, nonch i fattori che delimitano una variet dallaltra sono di natura graduale, perci gli assi di variazione hanno forma di continuum compreso fra due estremit.

7. ital. formale aulico 8. it. tecnicoscientifico 9. ital. burocratico 1. it. standard letterario

D I A S T R A T I A

2. it. neostandard DIAMESIA 3. italiano parlato colloquiale


D A
F

4. ital. (regionale) popolare

Fig. 3. Lo schema delle variet linguistiche di Gaetano Berruto (tratto da Berruto, G. (1996a) p. 12).

6. italiano gergale

IA
5. it. informale trascurato

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2. 3. Le variet della lingua

Come nel caso delle tipologie polacche presentate sopra, non ci pare possibile collocare con precisione il fenomeno della lingua politica sullo schema di Berruto. Condizionata da molti fattori sociolinguistici, la lingua politica, pur basandosi principalmente sullitaliano standard e litaliano neostandard collocati nel centro del diagramma, si avvale signicativamente di propriet presenti in altre variet. Similmente alle classicazioni dei linguisti polacchi, Berruto ritiene che la lingua politica appartiene fondamentalmente alla dimensione diafasica202. Leterogeneit terminologica riguardante la variazione diafasica comunque necessita alcune spiegazioni. Berruto divide le variet diafasiche essenzialmente in registri e sottocodici (oppure lingue speciali). I registri dipendono dal carattere dellinterazione e dal ruolo reciproco assunto da parlante (o scrivente) e destinatario, mentre le lingue speciali vengono determinate soprattutto dallargomento del discorso e dallambito esperienziale di riferimento203. Similmente Sobrero intende le lingue speciali: sono utilizzate per comunicare determinati argomenti, legati a particolari attivit lavorative e professionali, come ad esempio la matematica, la biologia, la linguistica, la musica, lo sport. La caratteristica principale dei sottocodici/ lingue speciali quella di avere un lessico specialistico204. Il concetto di registro che dipende dal grado di formalit o informalit della situazione comunicativa (soprattutto del rapporto tra il mittente e il destinatario) sembra difcile da cogliere e descrivere in termini inequivocabili e, ovviamente, non basta per individuare la lingua politica. Quanto al termine lingue speciali, esso apre unestesa discussione riguardante luso delle denominazioni come: sottocodici, microlingue, lingue/ linguaggi speciali, settoriali, specialistiche (-ci), con valenze diverse per descrivere vari aspetti della variazione diafasica. Il disaccordo terminologico non risulta solamente dal-

202. Berruto, G. (1996a) p.10. 203. Berruto, G. (1996b) p. 70. 204. Sobrero, A. A. (1996) p.237.

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la confusione a livello della nomenclatura, ma anche dalla percezione diversa del campo danalisi205. Proviamo a sistemare il quadro terminologico nonch vericare se sia possibile adoperare la terminologia esistente per cogliere lessenza e le caratteristiche della lingua usata nella comunicazione politica. Per primo, ricorriamo alle denizioni fornite dallAccademia della Crusca206, la quale nellambito delle lingue speciali distingue due categorie: lingue specialistiche e lingue settoriali. Le lingue specialistiche sono caratterizzate da un lessico specico, tecnico, costituito maggiormente da termini univoci, comprensibili soprattutto per specialisti. Come esempio si possono nominare la lingua della medicina, delleconomia, della sica. Le lingue settoriali, invece, sono quegli usi linguistici che appartengono a gruppi sociali e cerchie professionali riconoscibili, usi caratterizzati anche da termini ricorrenti, ma facilmente esportabili nelluso comune, e comunque inseriti in una struttura testuale pi libera 207, come, ad esempio, il linguaggio sportivo o quello politico. Il problema delle lingue speciali viene analogamente concepito da Sobrero che adotta il criterio della specializzazione (sia della disciplina sia della sua nomenclatura) per eseguire la stessa divisione della categoria in lingue specialistiche e lingue settoriali. Sotto letichetta delle lingue speciali si intendono sia le lingue ad alto grado di specializzazione (cio lingue specialistiche come la lingua della chimica o dellinformatica) sia quelle che riguardano settori, ambiti di lavoro meno specia-

205. Ivi, p. 238: Daltra parte, una volta individuato il fenomeno, la stessa terminologia che si usa per designarlo non affatto univoca. Quelle che Berruto chiama lingue speciali per altri sono linguaggi speciali, linguaggi specialistici, microlingue, linguaggi settoriali. Non facile decidere quale denominazione adottare, perch ognuna di queste espressioni ha qualche controindicazione: linguaggi settoriali piuttosto vago; lingue/ linguaggi specialistici si riferisce elettivamente alluso di queste variet da parte di specialisti che si rivolgono ad altri specialisti un linguista che parla ad altri linguisti, un sico ad altri sici, e dunque esclude altre circostanze duso un professore di linguistica che parla a studenti universitari, un sico che tiene una conferenza stampa -; microlingue implica limitazioni o semplicazioni rispetto alla lingua comune, che non si riscontrano nella realt; ecc e in seguito: Ma i problemi di denizione del campo e di terminologia sono numerosi. Lelenco delle lingue speciali (dora in avanti: LS) aperto, e praticamente indelimitabile, soprattutto nel territorio di conne con la lingua comune. Per citare qualche problema aperto: la lingua dei critici darte una lingua speciale? E la lingua delle riviste di moda? C ununica LS dello sport, o ce ne sono tante quante sono le attivit sportive?(...). 206. Il sito web dellAccademia http://www.accademiadellacrusca.it/lingue_settoriali.shtml (9.03.2006). 207. Ibidem.

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2. 3. Le variet della lingua

listici, cio lingue settoriali, come, ad esempio, la lingua dei giornali, della televisione, della politica, della pubblicit208. Le lingue speciali vengono similmente divise da Cortelazzo209, anche se lo studioso non applica la stessa nomenclatura. In ognuna delle tipologie presentate il lessico diventa il criterio principale con cui si effettua la categorizzazione, prima isolando le lingue speciali dalla lingua comune, e in seguito conducendo ulteriori divisioni pi sottili210. Il carattere specialistico del lessico (parallelo al livello di specializzazione del settore della realt a cui si riferisce) si esprime in esistenza di termini precisamente de niti, comprensibili quasi esclusivamente a specialisti, presenza di neologismi, forestierismi, sigle, acronimi e limitata e mirata circolazione dei messaggi211. Come si visto, la de nizione della categoria lingue settoriali, nella quale sarebbe inclusa la lingua politica secondo molti linguisti, appare vaga e uttuante. Comunque, se si considerano solo le caratteristiche pi spesso menzionate al ne di distinguere lingue settoriali, si nota subito che la lingua politica non le possiede tutte212, perci pu essere denita settoriale solo in senso largo. Attingendo alle osservazioni di Serianni213, cercheremo di svelare i punti deboli dellapproccio alla lingua politica come una lingua settoriale. In primo luogo, le lingue settoriali sono effetto delle necessit comunicative speciche per un dato campo lavorativo e professionale; cos sono strettamente legate a particolari argomenti ed attivit caratteristici per un dato settore. Essenzialmente servono come mezzo di comunicazione, pi o meno specialistica, tra un gruppo ristretto di addetti ai lavori. Al contrario, la lingua della politica non pu limitarsi ad argomenti prescelti; oltre ai temi direttamente connessi al funzionamento del governo o del parlamento, la lingua politica serve a parlare proprio di tutto, siccome

208. Sobrero, A. A. (1996) pp. 238-239. 209. Cortelazzo, M. A. (2000) p. 29: a) veri e propri sottocodici con un lessico particolare (spesso organizzato in rigidi sistemi di nomenclatura) ed eventualmente tratti morfosintatticie testuali caratteristici;b) lingue speciali in senso lato, senza un esteso lessico specialistico, ma comunque legate ad aree particolari di impiego, e caratterizzate da determinate scelte lessicali e da formule sintattiche e testuali ricorrenti. 210. Cfr. Cortelazzo, M. A. (1994) pp. 5-9, Serianni, L. (2003) p. 80, Sobrero, A. A. (1996) p. 239. 211. Sobrero, A. A. (1996) p. 239. 212. Serianni, L. (2003) p. 88. 213. Ibid.

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la comunicazione politica non rivolta unicamente alla cerchia ristretta dei politici, ma a tutta la societ, tutti gli elettori. Lobiettivo della lingua politica non quello di comunicare contenuti molto specici, tecnico-scientici attraverso luso di un lessico almeno in parte specialistico. Lintento principale sarebbe piuttosto la persuasione, una prova di convincere il numero pi grande di elettori. In tale caso il ricorso a termini specialistici, poco chiari, sarebbe controproducente; la lingua della politica, al contrario di altre lingue settoriali, deve essere comprensibile a tutti. Inoltre, difcile parlare di un lessico caratteristico anche per il fatto che la politica in qualche modo attraversa tutte le sfere della vita sociale. Citiamo lopinione di Beccaria in questa materia: (...) non esiste un linguaggio politico denito a priori dal suo signicato: tutte le parole possono diventare termini politici se usate in una situazione politica. (...) Quasi tutte le parole della politica sono parole comuni o termini non specici che nel settore si convenzionalizzano diventando espressioni chiaramente distintive (....) 214. Un altro tratto caratteristico di lingue settoriali come lingue della tecnica, del commercio, dellindustria giuridiche, burocratico-amministrative215, ma assente nel caso della lingua politica , senza dubbio, la neutralit emotiva216. Nel suo intento persuasivo la lingua politica semplicemente deve contenere un carico emotivo per rafforzare propria inuenza. Concepita in termini generici, la lingua politica non corrisponde ai requisiti di una lingua settoriale. Comunque, bisogna tener ben presente il fatto che la lingua politica un fenomeno composto e multiforme, perci essa stessa sottoposta a ulteriori spartizioni. A titolo illustrativo, riportiamo la classicazione della lingua politica proposta da Paola Cella Ristaino che nellambito del linguaggio politico distingue tre principali campi dindagine: il linguaggio della prassi politica, il linguaggio della ricerca politica e il linguaggio della teoria politica217. Mentre le ultime due categorie possono essere considerate settoriali in quanto dotate di un lessico specico, regole formali da rispettare tipiche dei testi scientici, il linguaggio della prassi politica

214. Beccaria, G. L. (1989) p. 23. 215. Cfr. http://www.accademiadellacrusca.it/lingue_settoriali.shtml (9.03.2006). 216. Cfr. Serianni, L. (2003) p. 80: (...) un tratto che stacca nettamente i linguaggi settoriali dalla lingua comune (e da quella poetica): la neutralit emotiva. 217. Cella Ristaino, P., Di Termini D. (1998) p. 27.

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2. 3. Le variet della lingua

invece lingua settoriale solo in senso lato, perch pressoch priva di lessico specialistico, ed ricca di ambiguit, di reticenze, di polisemie218 . Codesto lavoro si concentrer solamente sulla lingua dei politici, con cui il termine lingua politica si associa intuitivamente, lasciando da parte la lingua degli studiosi in quanto esempio di lingua settoriale tecnico-scientica.

218. Cfr. Sobrero, A. A. (1996) p. 263, DellAnna, M. V., Lala P. (2004) p. 23.

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2. 4. La diversicazione interna del concetto della lingua politica


Appare pressoch irrealizzabile collocare univocamente la lingua politica nello schema delle variet della lingua. La lingua politica, intesa come quella dei politici, si diversica lungo lasse diastratica, diatopica, diamesica e diafasica allo stesso tempo e inoltre i singoli esempi di essa sono realizzazioni diverse di queste variabili. A volte si cerca di risolvere il problema della variazione interna della lingua politica individuandone varianti diverse. Cos riutando lopinione estrema che la lingua politica non esiste affatto, si promuove la tesi che vi siano pi lingue politiche. Tale distinzione viene attuata solitamente in base ai criteri diversi da quelli puramente linguistici come lutilizzo di diversi registri, mezzi stilistici, gure e tropi. Prevalgono piuttosto i fattori che oltrepassano il livello del sistema linguistico e prendono in considerazione gli elementi come emittente, destinatario, argomentazione, funzione, contesto storico, ideologia. Tale approccio contribuisce a rilevare la necessit di interdisciplinarit negli studi sul linguaggio politico, che per la sua diversit motivata da vari fattori non si presta facilmente alle denizioni e classicazioni. A questo riguardo vorremmo presentare alcune tipologie della lingua politica che tengono conto della sua diversicazione interna e la distinzione si poggia piuttosto sui criteri ideologici o politologici che linguistici. La prima classicazione che riteniamo opportuno presentare quella elaborata da Murray Edelman219, riportata ampiamente nella letteratura italiana sul linguaggio politico. La peculiarit dellapproccio di Edelman consiste nel suo tono caloroso e il vistoso intento demisticante. Lautore costruisce la tipologia con il chiaro obiettivo di rivelare la natura manipolatrice della lingua politica. Come se volesse avvertire, constata che il linguaggio pu diventare una sequenza di stimoli pavloviani piuttosto che uno strumento per largomentazione ragionata220. Non si riferisce solo al lessico, la sua tipologia eccede la dimensione puramente linguistica poi-

219. Edelman, M., (1997). 220. Ivi, p. 182.

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2. 4. La diversicazione interna del concetto della lingua politica

ch la lingua viene concepita come mezzo dellallocazione di valori, della creazione e diffusione di valutazioni che strutturano poi lintero processo politico. La lingua non politica perch usata dai politici, ma perch il linguaggio del potere221. Accentuando la dimensione simbolica del linguaggio politico in quanto strumento di potere, Edelman distingue quattro tipi attraverso cui si realizza la lingua politica: il linguaggio esortativo il linguaggio giuridico il linguaggio amministrativo il linguaggio della contrattazione. Nel suo intento di svelare la forza manipolatrice del linguaggio del potere, nellambito del linguaggio politico Edelman colloca anche le variet che nelle tipologie tradizionali costituirebbero entit a s stanti. Ad esempio, il linguaggio giuridico e quello amministrativo dal punto di vista della variazione della lingua vengono considerate variet separate: linguaggi settoriali. Secondo Edelman invece la politica va intesa in modo molto largo, costituisce un fenomeno di natura trasversale in quanto presente in tutte le sfere dellattivit umana. Di conseguenza, nellambito della politica rientrano non solo gli attori e contesti tipicamente politici, ma anche le istituzioni come tribunali, sindacati, lamministrazione pubblica che sono considerati rappresentati del potere. Per questo motivo il linguaggio usato in queste situazioni viene automaticamente ritenuto politico. Osserviamo come Edelman descrive le categorie individuate. Il linguaggio esortativo rappresenta unampia categoria che comprende la maggior parte della comunicazione denominata politica, vale a dire, il linguaggio delle campagne elettorali, udienze, dibattiti parlamentari. Esso si indirizza a un pubblico di massa per ottenere lappoggio politico, per persuadere che le scelte politiche proposte dovrebbero essere universalmente accettate222 . Si caratterizza per una forte emotivit, a volte travestita da ragionamento razionale. Il linguaggio giuridico uno stile adottato nella comunicazione di tipo istituzionale, con esso sono stilate le costituzioni, i trattati, le norme, i contratti, i progetti

221. Mazzoleni, G. (2004) p. 116. 222. Edelman, M., (1997) p. 202.

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di legge223. Si contraddistingue per la poca comprensibilit che, comunque, deve dare unillusione di grande precisione. Il linguaggio amministrativo sostanzialmente simile a quello giuridico, se ne serve lamministrazione dello stato. In questo linguaggio vengono formulate le norme, i regolamenti e i promemoria amministrativi. Il linguaggio della contrattazione, invece, racchiude una vasta gamma di comunicazioni tipici per questa sfera della politica che preferibilmente viene taciuta, cio la sfera di negoziati, patteggiamenti segreti, compromessi, perno corruzione nascosti dallocchio pubblico. Secondo alcuni, proprio questo il vero linguaggio della politica che mira allaccordo e scambio di concessioni per proteggere lo status quo dei politici. Unaltra classicazione tenente conto della diversicazione allinterno del linguaggio politico che desidereremmo avanzare stata formulata da studiosi italiani: Lorella Cedroni e Tommaso DellEra224 che, in base allideologia, al contesto e al referente individuano tre tipi di linguaggi politici: linguaggi rivoluzionari linguaggi totalitari linguaggi della crisi Nellambito di linguaggi rivoluzionari rientrano i linguaggi che servono come strumento di cambiamento politico e sociale225 aiutando a creare una nuova realt. I linguaggi totalitari, invece, rafforzano e stabiliscono il cambiamento: compaiono entro contesti deniti da ideologie determinate e indicano un referente nella realt politica sia come denotazione sia come indirizzo programmatico (esplicitano quindi la loro forza perlocutiva) 226 . Denendolo chiaramente, la caratteristica principale dei linguaggi della crisi sta nel rovesciare il contenuto delle parole vecchie e creare la crisi. Questa tipologia mette in rilievo le varie funzioni che il linguaggio politico possa svolgere rispetto alla re-

223. Ivi, p.210. 224. Cedroni, L., DellEra, T. (2002) p. 125. 225. Ibidem. 226. Ivi, p.132.

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2. 4. La diversicazione interna del concetto della lingua politica

alt extralinguistica e viene concepito innanzitutto come strumento di cambiamento o stabilizzazione politica. Finalmente, vorremmo proporre la tipologia del linguista polacco Jerzy Bralczyk, il quale nella sfera della comunicazione pubblica distingue tre modelli elementari227, cio: il linguaggio conservativo il linguaggio liberale il linguaggio socialista. Questi tipi della comunicazione politica sono individuati in base alle scelte ideologiche che rappresentano. Bralczyk elenca alcuni tratti tipici per questi linguaggi, cos il linguaggio conservativo tenderebbe alluso del pathos, di etichette negative per avversari, nonch alla lingua forte, emotiva; il linguaggio liberale si caratterizzerebbe per la propensione alla terminologia, razionalit e political correctness. Invece la natura aperta, linclinazione al dialogo e anche laccettazione di elementi che vanno oltre la norma linguistica (come lumorismo o linvettiva) contraddistinguerebbero il linguaggio socialista. Come abbiamo potuto osservare, i modelli riportati sopra, nonostante si riferiscano praticamente allo stesso fenomeno, lo concepiscono diversamente. Il linguaggio politico si presenta come unarea molto ampia e uttuante, differenziata a seconda dei criteri diversi che, anche nel caso degli studi tipicamente linguistici di Bralczyk, eccedono la dimensione della lingua e coinvolgono i fattori sociopolitici come ideologia, sistema sociale. Tale impostazione del problema del linguaggio politico, pur interessante, non sembra pertinente alla nostra ricerca. Soprattutto non siamo sicuri se i tipi individuati in ognuna di queste classicazioni esauriscano il fenomeno di lingua politica, magari sarebbe possibile aggiungercene altri. Se consideriamo, ad esempio, la tipologia di Bralczyk, pu sorprendere lassenza di altre ideologie in quanto criterio dellindividuazione dei linguaggi separati: quella comunista, femminista, nazionalista, verde, ecc. che danno vita a numerosi partiti politici e probabilmente costituiscono forme di comunicazione diverse. Quanto alla classicazione di Cedroni e DellEra colpisce la mancanza del linguaggio della stabilizzazione politica, che, crediamo, possa essere individuato in contrapposizione alla crisi, rivoluzione e totalitarismo.
227. Bralczyk, J. (1999b) p. 203.

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Distinguendo i tipi della lingua politica in quanto varianti separate, gli autori delle classicazioni presentate tralasciano la questione della lingua politica in quanto tale, mentre nel presente lavoro assumiamo e vogliamo difendere la tesi che valga la pena trattare la lingua politica come ununica, pur molteplice, entit e che sia fattibile distinguerne le qualit costitutive.

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2. 5. Come delimitare lambito della ricerca


Vista la dissonanza terminologica e le difcolt nellinquadrare la lingua della comunicazione politica nello schema delle variet della lingua si pu giungere non solo alla conclusione che ci siano tante lingue politiche, ma perno possiamo mettere in dubbio lesistenza stessa della lingua politica. Tale approccio, piuttosto radicale e assurdo a primo sguardo, signica solamente che non legittimo parlare della lingua politica come unentit omogenea228, perci esaminandola bisogna precisare ogni volta il campo della ricerca. Fatto questo, sar possibile scegliere gli strumenti linguistici pi giusti per lanalisi del fenomeno. Riteniamo dunque indispensabile stabilire certi conni ed estrarre una parte della realt che diventer oggetto del nostro studio. Nel presente lavoro ci basiamo sullassunzione che la realizzazione vera e propria della lingua politica la lingua dei politici. Dobbiamo sottolineare che siamo dellopinione che la lingua politica non sia un entit puramente teoretica, ipotetica che non trovi conferma nella realt. La lingua politica, intesa come lingua utilizzata dai politici indubbiamente esiste. Comunque, non si pu negare che sia difcile cogliere i suoi tratti tipici, visto che i suoi utenti approttano dellintero repertorio di variet, forme e stili offerti dal sistema linguistico229. Per denire ed isolare il campo della ricerca vorremmo avvalerci dellapproccio metodologico proposto da Bralczyk 230. Lo studioso afferma che esistano due me228. Ivi, p. 198: Przede wszystkim sam status obecnie (hipotetycznie) wyodrbnianej odmiany jzyka polityki jest problematyczny i dla potwierdzenia jej odrbnoci przywouje si niekiedy star zasad wnioskowania z istnienia pojcia o istnieniu rzeczy. Wyranie wyodrbnione s tu tylko cechy zewntrzjzykowe, cechy za wewntrzjzykowe s zmienne i trudne do przypisania jednej tylko odmianie. O ile tamta odmiana [tzn. nowomowa] miaa wiele cech jzykw zamknitych, jakimi s jzyki specjalistyczne, obecna, co naturalne w warunkach pluralizmu demokratycznego, ma wiele cech jzykw otwartych, nastawionych na pozyskiwanie odbiorcw, z jawnie zaznaczon funkcj perswazyjn. 229. DellAnna, M. V., Lala P. (2004) p. 23: La lingua dei politici, che sar loggetto del nostro esame, ha come destinatari tendenzialmente tutti e come intenzioni quelle di informare, comunicare idee e progetti, suscitare partecipazione e consenso emotivo. Tale forma comunicativa, pur fondandosi sul lessico politologico tradizionale, si apre a comprendere anche il lessico quotidiano e i diversi lessici propriamente settoriali, costituendo unentit linguistica eterogenea che dispone di un ventaglio lessicale e contenutistico estremamente diversicato. 230. Bralczyk, J. (2001) p. 11: Ustalenie, czy mamy do czynienia z dobrze funkcjonalnie wyodrbnionym typem tekstu, moe zosta dokonane zasadniczo dwoma sposobami: po pierwsze, przez wyrnienie technik jzykowych, charakterystycznych dla danego zbioru tekstw; po drugie, przez wyrnienie specycznej natury kategorii zewntrzjzykowych (czyli pragmatycznych) temu zbiorowi waciwych.

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todi utilizzati per controllare se sia giusticato parlare di un dato tipo di testi, una data variet linguistica: il primo consiste nellindividuare un complesso di mezzi linguistici tipici per un dato insieme di testi; nel secondo metodo ci si riferisce alla specicit delle categorie pragmatiche proprie di questo tipo. In questa analisi riteniamo funzionale applicare prima il secondo dei due metodi proposti da Bralczyk, vale a dire, descrivere latto della comunicazione politica dal punto di vista delle categorie pragmatiche. Dopo aver stabilito i conni della ricerca, desidereremmo fornire una descrizione delle caratteristiche che si manifestano allinterno della lingua, cio al livello lessicale, fraseologico, morfo-sintattico231. una procedura suggerita dallo stesso Bralczyk 232.

231. Bralczyk, J. (1999b) p. 199: W opisie zjawisk wewntrzjzykowych z natury rzeczy gwne miejsce przypada leksyce, sowotwrstwu i frazeologii. 232. Bralczyk, J. (2001) p. 12: Dlatego te susznym wydaje si wybr drogi prowadzcej od okrelenia sposobu funkcjonowania wyrnionego, pocztkowo hipotetycznie, typu tekstu, do stwierdzenia charakterystycznych cech jzykowych w danym typie wystpujcych, a tym funkcjom przyporzdkowanych.

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2. 5. 1. Il primo livello di analisi le caratteristiche pragmatiche della lingua politica


La descrizione delle componenti pragmatiche dellatto comunicativo implica la necessit di adottare un modello della comunicazione a cui rivolgersi. In codesto lavoro intendiamo la comunicazione come un processo di trasmissione dei messaggi da un emittente ad un destinatario attraverso un canale, nel quale giocano un ruolo importante un codice (linguistico) e un contesto in cui avviene latto comunicativo, vale a dire, ci riferiamo allo schema classico di Roman Jakobson.
CONTESTO MITTENTE MESSAGIO CANALE CODICE Fig. 4. Lo schema di Roman Jakobson. DESTINATARIO

Reputiamo pi che soddisfacente il modello dellatto comunicativo di Jakobson afnch si possa individuare le componenti del processo comunicativo e descriverle, il che permetter la caratteristica del concetto della lingua politica. Procediamo allanalisi degli elementi summenzionati al ne di stabilire la natura della lingua politica: 1. Il mittente. In codesta analisi nella categoria del mittente rientrano solamente i politici. Al contrario di alcuni linguisti, da cui consapevolmente escludiamo giornalisti, esperti di propaganda e marketing ecc. che, a nostro parere, si servono di questa lingua in maniera secondaria, la riproducono in un certo senso. I veri e propri autori dei messaggi in questo caso sono i politici, perci il termine la lingua politica verr usato intercambiabilmente con la lingua dei politici. Ci rendiamo conto di una certa vaghezza del termine politici, vi rinchiudiamo membri del parlamento, del

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governo, anche persone che prendono parte attiva alla vita politica del paese, pur non avendo cariche ufciali. Come si vede, una categoria molto diversicata, costituita da persone che si differenziano tra loro a seconda delle variabili di natura sociologica: et, sesso, grado di istruzione, occupazione precedente, provenienza, e ci lascer impronte sul codice (la lingua) da loro usato. 2. Il destinatario. unampia categoria nella quale nel caso della lingua politica sarebbero inclusi tutti i cittadini, unintera collettivit. Particolarmente ci riferiamo allinsieme di eventuali elettori a cui primariamente indirizzato un messaggio politico con lo scopo di guadagnare consenso e voti. Non vanno dimenticate altre classi di persone che sono comprese nella categoria dei destinatari di tale messaggio: altri politici contro i quali si lotta, o giornalisti di cui si dovrebbe suscitare linteresse. 3. Il messaggio. Nel caso della lingua politica il messaggio signica tutti gli enunciati prodotti dai politici quando svolgono la loro funzione pubblica. Non ci interessano i loro interventi nelle discussioni famigliari, private. Anche la tematica dei messaggi svolge una funzione di minore rilievo, poich, facendo politica, i politici comunicano contenuti che riguardano pressoch tutte le aree dellattivit umana. 4. Il codice. Il codice deve essere comune al mittente e il destinatario per rendere possibile la decodica del messaggio. Come si detto prima (v. cap.2.1.) il codice stato limitato alla sua realizzazione verbale, tralasciando altre forme come il linguaggio dei gesti, la mimica, ad esempio. Il codice composto dallintero sistema linguistico (qui: il polacco e litaliano) con tutte le sue variet ed la competenza comunicativa del mittente, cio la padronanza della lingua e labilit di adattare la forma linguistica ad un pubblico concreto, a decidere della forma che un dato testo politico assume. 5. Il canale (il contatto). Per rendere possibile la comunicazione le due parti, mittente e destinatario, devono avere un contatto attraverso un canale. Il canale che consente di iniziare e mantenere la comunicazione il mezzo, anche materiale, tramite cui accade la comunicazione. Nel caso esaminato il canale sarebbe la carta della stampa, le onde della voce oppure le onde radiotelevisive.

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2. 5. 1. Il primo livello di analisi

6. Il contesto. Il contesto la realt extralinguistica a cui si riferisce il messaggio e in cui avviene la comunicazione. Questo termine comprende la situazione concreta con tutte le circostanze dellatto comunicativo, ma, a un livello pi generale, anche la situazione storica, politica, culturale in cui inserito levento comunicativo. Non va trascurato anche lo sfondo ideologico del messaggio, le convinzioni politiche del mittente, siccome: Il punto di vista, il gruppo politico che parla, determinante, si capisce, per la decodica dellenunciato 233. Quanto alle funzioni individuate da Jakobson: referenziale, emotiva, conativa, poetica, fatica e metalinguistica, dobbiamo rilevare che esse non compaiono mai separatamente, di solito nellatto comunicativo se ne riscontrano almeno alcune. Si pu comunque azzardare lipotesi che sia possibile distinguere sempre una funzione dominante. Di solito, il messaggio viene prodotto a uno scopo ben denito, perci una delle funzioni prevale. Siamo convinti che la funzione persuasiva (conativa) a predominare nella comunicazione politica. A nostro supporto citiamo le parole di Beccaria: La parola politica ha come caratteristica principale quella di mettere in evidenza una delle principali funzioni della lingua, la funzione conativa (o persuasiva). La parola politica al servizio della persuasione. Deve convincere, dare comandi suggestivi. Vuole suscitare nel destinatario, tramite il linguaggio prescelto, unemozione tale da persuaderlo ad agire nel modo voluto. 234

233. Beccaria, G. L. (1989) p.24. 234. Ivi, p.2.

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2. 5. 2. Il secondo livello di analisi le caratteristiche linguistiche della lingua politica


Trattati tutti gli elementi costitutivi della comunicazione, si vede che essi aiutano a delimitare il campo danalisi in modo tecnico. Permettono di stabilire approssimativamente i con ni e ritagliare il frammento interessante della realt, ma allo stesso tempo non ne forniscono automaticamente una caratteristica coerente. La realt politica talmente ricca che si esprime attraverso un larghissimo ventaglio di forme e di conseguenza la lingua sfugge alle descrizioni pi precise. Comunque, partiamo dalla convinzione che sia possibile distinguere nonch analizzare le qualit linguistiche della comunicazione politica e proprio a questo scopo saranno dedicati i capitoli seguenti del presente lavoro. Le propriet presenti allinterno della comunicazione politica evidentemente non sono esclusive per essa e da sole non permettono di distinguere la lingua politica in s, per costituiscono un aggregato specico di tratti che, con intensit diversa, appare nella comunicazione politica. Tenteremo di evidenziare questo aggregato e mettere in luce il suo funzionamento. Abbiamo stabilito che la funzione persuasiva a prevalere nella comunicazione politica, riteniamo dunque che sia opportuno svelare i mezzi linguistici che vengono utilizzati a questo scopo. Cercheremo di dimostrare che gli esponenti della persuasione non si limitano alle scelte lessicali oppure morfosintattiche, ma in gran parte si realizzano al livello pragmatico della comunicazione. Ci occuperemo anche dei fenomeni linguistici caratteristici per la lingua politica che entrano nelluso quotidiano della lingua, sanciti dal ne persuasivo, ma costituiscono un allontanamento dalla norma linguistica vigente. Intendiamo qui una visibile tendenza allaggressione e brutalizzazione della lingua in contesti pubblici. Vorremmo dimostrare come tale uso legittima queste tendenze e le rafforza. Facendo uno studio comparativo tra il polacco e litaliano, speriamo di evidenziare in particolare le afnit fra ambedue le lingue, nonch dimostrare lesistenza dei tratti universali della lingua politica.

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2. 5. 2. Il secondo livello di analisi

Ricapitolando, indichiamo i fattori principali impiegati in questa analisi per distinguere la lingua politica: usata dai politici in situazioni quando fanno la politica; i messaggi sono rivolti allintera societ, particolarmente i possibili elettori; vi domina la funzione persuasiva. Questa denizione ci consentir di circoscrivere lambito della ricerca e selezionare il corpus che costituisce loggetto dello studio nei seguenti capitoli.

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Capitolo 3.
La persuasione
Le riessioni contenute nei capitoli precedenti ci hanno portato a individuare la funzione persuasiva in quanto uno degli elementi distintivi della comunicazione politica, e, pi precisamente, della lingua politica. Pare addirittura banale constatare lonnipresenza dellintento persuasivo nelle comunicazioni dei politici, sebbene in pratica troppo spesso questo fatto venga dimenticato. La persuasione, non sempre vistosa ed insistente, celata sia nel contenuto sia nella forma del messaggio e nel caso della lingua dei politici si pu parlare della persuasione in quanto una funzione superiore, dominante, pur a volte celata. Il concetto della persuasione, sebbene chiaro ed evidente al primo sguardo, richiede qualche commento e di ci vorremmo occuparci in questo capitolo. La riessione sulla persuasione in quanto tale occorrer per ulteriori analisi degli esempi inclusi nel corpus, in particolare si vorrebbe capire come lintento persuasivo governa le scelte linguistiche e come si manifesta al livello linguistico. Tale approccio in qualche modo restringe la riessione sul fenomeno quasi esclusivamente allaspetto linguistico. Ci si rende conto che lanalisi della persuasione vista in chiave, ad esempio, psicologica arricchirebbe sicuramente la ricerca, comunque questo eccederebbe sostanziosamente il campo di questo studio, perci ci limitiamo alla sfera linguistica, aggiungendo solo a volte commenti attinti da altre discipline umanistiche. Infatti, bisogna tener presente il fatto che la politica e perci la sua lingua non sono enti indipendenti, sospesi nel nulla, ma costituiscono una parte dellattivit umana, del mondo complicato e multidimensionale, il quale nei suoi dettagli pu essere spiegato solo grazie alla fusione di diverse discipline. Alcune scelte linguistiche si possono interpretare solo come una risultante di diversi inussi culturali, sociali e psicologici. Come si detto, la persuasione si iscrive inscindibilmente nella comunicazione politica e allinterrogativo se possa esistere una comunicazione politica non persuasiva dovremmo dare una risposta negativa. Evidentemente nellarco dei secoli il

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Capitolo 3. La persuasione

rapporto persuasione politica ha assunto varie forme ed ha subito diverse modiche. Avvalendoci delle esperienze storiche polacche ed italiane dellultimo secolo, intendiamo qui soprattutto lepoca della dittatura fascista in Italia e la fase del socialismo reale in Polonia. Nei periodi menzionati si particolarmente risentita la subordinazione della lingua ai ni della persuasione forzata, la lingua stata strumentalizzata per suscitare e far durare il sostegno del regime fascista o comunista o almeno creare lillusione di tale sostegno. Queste esperienze storiche hanno probabilmente distorto linteresse e lapproccio dei ricercatori, anche linguisti, dirigendo la loro attenzione verso lo studio della persuasione nella lingua politica in quanto strumento del potere autoritario e della manipolazione235. Lo sviluppo della cultura di massa, invece, ha fatto nascere un altro ramo della riessione sulla persuasione nella lingua, cio quello legato al fenomeno della pubblicit, nellanalisi della quale si dedica molta attenzione ai rischi che essa porta. Come constata Dorota Zdunkiewicz, le ricerche contemporanee sui meccanismi persuasivi si concentrano sullo svelare limpiego manipolatorio della lingua al ne di mettere in risalto i pericoli che esso comporta per la libert di pensiero e di parola nonch per la vita pubblica in generale. Pertanto la maggior parte degli studi dedicata allanalisi delle tecniche di propaganda politica e di pubblicit, mentre mancano quelli di carattere pi universale, incentrati sulla persuasione nella pedagogia, omiletica o conversazioni quotidiani236. Siamo convinti che, cambiata la situazione storico-politica, emerge un forte bisogno di studi che considerassero la questione dei meccanismi persuasivi nella lingua, anche politica, senza il peso della storia e in maniera non ideologizzata. Per la denizione della persuasione, anche nella lingua politica, in chiave linguistica ci si riferisce prevalentemente alla teoria delle funzioni del linguaggio elaborata da Roman Jakobson (cfr. cap.2.) e alla teoria degli atti linguistici di John L. Austin, continuata e sviluppata poi da Searle, Grice ed altri.
235. Per un approfondimento bibliograco su questo tema si veda il cap. 1.5. 236. Zdunkiewicz-Jedynak, D. (1991) p. 149: S one wymierzone przeciw manipulacyjnemu wykorzystywaniu jzyka jako instrumentu autorytaryzmu wadzy. S wyrazem wiadomoci moralnych niebezpieczestw pyncych ze stosowanych technik paraliowania aktywnoci i samodzielnoci w myleniu niebezpieczestw zagraajcych osobie ludzkiej i yciu publicznemu. O ile wic doczekay si do gruntownego opisu techniki perswazyjne w propagandzie politycznej i reklamie, o tyle brakuje oglniejszego, bardziej uniwersalnego ich opracowania, uwzgldniajcego materia jzykowy wzbogacony o teksty potocznej konwersacji, pedagogiki i homiletyki.

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3. 1. La persuasione e le funzioni del linguaggio


Nonostante alcune mancanze e imprecisioni237 lo schema di Jakobson costituisce anche qui un punto di partenza per la riessione sulla persuasione nella comunicazione politica, poich vede la persuasione come una delle funzioni essenziali del testo, anche se non risulta chiaro se costituisce una caratteristica di tutti i testi, visto che ogni testo in qualche modo inuenza il destinatario, oppure se riservata solo per un certo tipo di testi, il cui scopo specico sarebbe linusso sul destinatario. Nel nostro caso, la funzione persuasiva, diretta al destinatariocittadinoelettore, si dimostra di particolare rilievo e predomina nei testi prodotti dai politici. Uninteressante rielaborazione dello schema jakobsoniano, arricchita da elementi attinti dalla teoria di J. L. Austin, viene presentata da Renata Grzegorczykowa238. La studiosa rileva che il concetto dillocuzione e forze illocutive nonch la nozione di implicatura conversazionale modicano linterpretazione delle funzioni dellenunciato, soprattutto nel senso che scoprire della vera intenzione di chi parla diventa cruciale per una corretta decodicazione delle funzioni del testo239. Grzegorczykowa propone la seguente sistemazione delle funzioni dellenunciato, cio un registro di intenzioni:

237. Cfr. Grzegorczykowa, R. (1991) pp. 12-14. 238. Ivi, p.23. 239. Ivi, p. 18: W sumie wic dla problemu funkcji wypowiedzi istotne jest wykrycie typw intencji komunikatywnych (typw zachowa jzykowych czowieka). Cz tych intencji bdzie wyraana za pomoc rodkw systemowych, inne by moe bd naleay do pewnego uzusu, ktry z czasem moe ustabilizowa si i przeksztaci w wykadniki konwencjonalne. Bd wreszcie wypowiedzi, ktrych intencje odczytywane s cakowicie sytuacyjnie, w sposb indywidualny.

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3. 1. La persuasione e le funzioni del linguaggio

Typy funkcji (intencji) wypowiedzi

przekaz informacji (f. komunikatywna w wszym sensie)

cele pozainformacyjne

f. informacyjna opisowa

f. informacyjna oceniajcopostulatywna J. powinien (by) pojecha [2]

konstatacje J. przyjecha [1]

hipotezy J. chyba przyjecha

f. sprawcza

f. nakaniajca (impresywna) nacisk na odb.

f. ekspresywna (wyraz emocji, woli i sdw) [9]

na mocy wiary ludowe rytuay np. kltwa [3] akty sakramentalne

f. kreatywna (tworzenie dziaa sztuki, tworzenie wizji wiata) [10]

na mocy konwencji spoecznej: Obiecuj Dzikuj Witam [4]

w celu wywoania dziaa

w celu wpywania na stan mentalny odb.

pytania [5]

dyrektywy [6]

dziaanie na wiadomo (perswazja) [7]

dziaanie bez wiadomoci odb. (manipulacja) [8]

Fig. 5. Lo schema di funzioni dellenunciato di Renata Grzegorczykowa (tratto da Grzegorczykowa, R. (1991) p. 23).

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Il frammento dello schema riportato sopra che pi interessa in questa sede ovviamente quello che si concentra sulla funzione denominata qui impressiva e il fatto che risalta la sua diversit interna. La differenziazione della pressione esercitata sul destinatario dipende dallo scopo principale del mittente; il registro delle intenzioni comprende: 1. provocare un certo comportamento (verbale o meno): a tale ne servono domande e atti direttivi tipo: minacce, richieste, ordini, ecc. 2. inuire sullo stato mentale del destinatario in modo diretto attraverso la persuasione (consigli, ecc) oppure di nascosto (la manipolazione) Applicando questa classicazione alla comunicazione politica, arriviamo alla conclusione che la funzione persuasiva si realizza il pi pienamente nella forma del punto [7], cio come pressione il cui scopo costituisce il cambiamento delle opinioni ed emozioni del destinatario tramite linusso sulla sua coscienza. La studiosa stessa constata che lintenzione persuasiva pu penetrare ogni enunciato; anche un enunciato che deve principalmente informare a un livello pi profondo pu servire la persuasione (la selezione di informazioni gi un tentativo di formare la realt), perci Grzegorczykowa prende in considerazione solo le intenzioni immediate, lasciando da parte quelle a lunga portata. Lo schema di Grzegorczykowa svela altri aspetti interessanti della persuasione nella comunicazione politica come la distinzione tra essa ed i direttivi (soprattutto sotto la forma del modo imperativo) che dovrebbero inuire sul comportamento e non necessariamente sulle opinioni del ricevente nonch espone la ben nota controversia a riguardo del conne tra la persuasione e la manipolazione. Questi argomenti, comunque, saranno sviluppati pi dettagliatamente nel prossimo capitolo alla luce della teoria degli atti linguistici di Austin.

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3. 2. La persuasione e la teoria degli atti linguistici di J. L. Austin


In questo studio del fenomeno della comunicazione politica decidiamo di adoperare la teoria degli atti linguistici di J. L. Austin, sviluppata poi da J. R. Searle e altri studiosi, come una cornice teorica generale in cui inscrivere successive analisi pi particolareggiate. La motivazione di tale scelta essenzialmente legata alla possibilit di cogliere alcuni aspetti peculiari della comunicazione persuasiva dei politici, che potrebbero sfuggire allindagine basata su un approccio metodologico e teorico diverso. La teoria di Austin permette di catturare e mettere in risalto certi tratti specici della comunicazione politica. Non qui la sede per unapprofondita presentazione della teoria dellautore di How to do things with words, accenniamo solo a questi suoi elementi che la rendono utile ai nostri ni240. La teoria di Austin, rappresentante per eccellenza del ramo pragmatico nella linguistica, studia luso della lingua come azione241. Gi il titolo della raccolta delle conferenze di Austin a Harvard How to do things with words (come compiere azioni con le parole) espone lidea principale dello studioso, cio lanalisi della lingua nelluso e lanalisi degli scopi per cui essa serve. Tale orientamento mette in evidenza il ruolo

240. Vorremmo sottolineare il fatto che siamo consapevoli dellesistenza di unampia bibliograa di riferimento sulla pragmatica che per motivi di spazio e dello scopo di questa dissertazione non siamo stati in grado di riportare. Segnaliamo qui tra laltro Levinson, S. C. (1983); fra gli autori italiani: Bazzanella, C. (2005), Bertuccelli Papi, M. (1993) e in particolare Marina Sbis (si cfr. il sito web http://www2.units. it/~sbisama/it [10.02.2008] per la bibliograa ed alcune pubblicazioni di Sbis disponibili online). Non si pu nemmeno sottacere limportanza degli studiosi francesi che n dagli anni 70 hanno contribuito notevolmente a sviluppare questo ramo di linguistica, indagando la tematica di presupposizioni, dellimplicito o dellargomentazione. Intendiamo qui gli autori come O. Ducrot, J.C. Anscombre, F. Rcanati, C. KerbratOrecchioni e il linguista svizzero A. Berrendonner (cfr. Ducrot, O. (1972), (1973), (1980); Anscombre, J.C., Ducrot, O. (1983); Rcanati, F. (1981); Kerbrat-Orecchioni, C. (1986); Berrendonner, A. (1982). 241. Cfr. Austin, J. L. (1962) pp. 5-6: In these examples it seems clear that to utter the sentence (in, of course, the appropriate circumstances) is not to describe my doing of what I should be said in so uttering to be doing or to state that I am doing it: it is to do it; la stessa idea viene poi sviluppata da Searle, J. R. (1987) p. 29: Mwienie jzykiem jest wykonywaniem czynnoci mowy, takich jak wygaszanie twierdze, wydawanie rozkazw, zadawanie pyta, skadanie obietnic itd., a mwic bardziej abstrakcyjnie, takich czynnoci, jak odnoszenie si do czego i orzekanie; po drugie za, czynnoci te s w oglnoci moliwe dziki reguom uycia skadnikw jzyka i wykonywane zgodnie z tego reguami.

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del contesto242, concepito come uninsieme di fattori extralinguistici: psicologici, sociali, culturali che contribuiscono a denire la situazione in cui si svolge la comunicazione e i quali inuiscono considerevolmente sulla comprensione e interpretazione dellenunciato. Nello studio sulla lingua dei politici, in particolare sul suo aspetto persuasivo, basato sul materiale autentico, per lo pi parlato, non possibile sottovalutare limportanza del contesto, senza di cui lenunciato smette di signicare come lha voluto il mittente243. Individuando laspetto persuasivo della comunicazione politica come uno dei suoi tratti caratteristici vorremmo indicare la rilevanza del risultato di tale persuasione per la vita politica del paese in generale. Sebbene linusso reale della comunicazione dei politici sulle decisioni degli elettori sia difcile da afferrare e misurare, non lo vogliamo assolutamente minimizzare. Adoperiamo, quindi, la teoria di Austin che offre un metodo di analisi sia dellenunciato e del suo vero intento sia dei suoi effetti. Questo obiettivo viene raggiunto tramite la distinzione di tre livelli di cui consta un atto linguistico: locuzione (ci che si dice) illocuzione (lo scopo) perlocuzione (leffetto, la conseguenza)244. La maggior parte degli enunciati, secondo Austin, non si limita a constatare dei fatti al riguardo della realt extralinguistica, ma serve a costruirla e ci si riette nei vari livelli dellatto linguistico. Il paradigma austiniano propone una tale strutturazione dellanalisi che consideri i condizionamenti extralinguistici dellenunciato, le sue funzioni, a volte nascoste, nonch gli effetti, linusso esercitato245.
242. Sulla nozione di contesto cfr. Bazzanella, C. (2005) pp. 120-146. 243. Austin, J. L. (1962) p. 8: Speaking generally, it is always necessary that the circumstances in which the words are uttered should be in some way, or ways, appropriate, and it is very commonly necessary that either the speaker himself or other persons should also perform certain other actions, whether physicalor mentalactions or even acts of uttering further words. Thus, for naming the ship, it is essential that I should be the person appointed to name her (). 244. Austin, J. L. (1962) pp. 100-102 e p. 108: We rst distinguished a group of things we do in saying something, which together we summed up by saying we perform a locutionary act, which is roughly equivalent to uttering a certain sentence with a certain sense and reference, which again is roughly equivalent to meaningin the traditional sense. Second, we said that we also perform illocutionary acts such as informing, ordering, warning, undertaking etc, i. e. utterances which have a certain (conventional) force. Thirdly, we may also perform perlocutionary acts: what we bring about or achieve by saying something, such as convincing persuading, deterring, and even, say, surprising or misleading. 245. Austin, J. L. (1962) p. 120: Thus we distinguished the locutionary act (...) which has a meaning; the illocutionary act which has a certain force in saying something; the perlocutionary act which is the achieving of certain effects by saying something.

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3. 2. La persuasione e la teoria degli atti linguistici di J. L. Austin

Latto della comunicazione politica come costrutto ipotetico ideale comprende tutti e tre i livelli di analisi, vale a dire: quello che stato detto nel senso di una concreta selezione tra le possibilit offerte dal sistema linguistico in quanto tale, la funzione pi che altro persuasiva dellenunciato e leffetto che latto ha avuto sul cittadino-elettore. La teoria di Austin rielaborata dal suo grande continuatore John R. Searle non solo presume che dicendo si compiono certe azioni, ma anche propone una tipologia degli atti linguistici a seconda delleffetto che mirano ad ottenere. Tale classicazione permette di capire il carattere e la complessit dei modi di persuadere attraverso il ricorso ai diversi atti linguistici. Non dimenticando lapporto pionieristico di Austin per la disciplina, siamo propensi piuttosto a riportare la classicazione degli atti linguistici effettuata da Searle246 che sembra pi adeguata nel nostro caso. Naturalmente, Searle condivide lidea di Austin che esista un stretto rapporto tra linguaggio ed azione, ma percepisce la lingua come strumento di comunicazione247 e la sua tipologia risulta pi precisa e dettagliata: 1. assertivi (sostenere, constatare, comunicare) il parlante formula un enunciato che pu si sottopone alla categoria del vero e falso: The simplest test of an assertive is this: can you literally charaterize it (inter alia) as true or false248; 2. commissivi (promettere, offrire) il parlante si impegna a unazione futura: Commissives then are those illocutionary acts whose point is to commit the speaker (again in varying degrees) to some future course of action.249; 3. direttivi (ordinare, pregare, consigliare) il parlante induce linterlocutore a una certa azione o reazione: (...) they are attempts (...) by the speaker to get the hearer to do something.250; 4. espressivi (congratularsi con qualcuno, ringraziare, giusticarsi, augurare, salutare) il parlante esprime il suo atteggiamento psichico verso il contenuto dellatto: The illocutionary point of this class is to express the psychological state specied

246. Searle, J. R. (1986) pp. 12-20. 247. Bazzanella, C. (2005) p. 156. 248. Searle, J. R. (1986), p. 13. 249. Ivi, p. 14. 250. Ivi, p.13.

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in the sincerity condition about a state of affairs specied in the propositional content.251; 5. dichiarativi (nominare, battezzare, rilasciare) il parlante attraverso lenunciato crea determinati fatti, provoca cambiamenti nellambito istituzionale. It is the dening characteristic of this class that the successful performance of one of its members brings about the correspondence between the propositional content and reality, successful performance guarantees that the propositional content corresponds to the world: if I successfully perform the act of appointing you chairman, then you are chairman; if I successfully perform the act of nominating you as candidate, then you are a candidate; if I successfully perform the act of declaring a state of war, then war is on, if I successfully perform the act of marrying you, then you are married 252. Lapproccio pragmatico risulta utile anche grazie allintroduzione del concetto di atto indiretto, ossia quello in cui non si dice esplicitamente quello che si intende dire, perci il vero scopo dellenunciato, vale a dire la sua forza illocutoria, va inferito dal contesto. Lesempio pi evidente dellatto indiretto quello della metafora, insinuazione, allusione o ironia, dove la discrepanza fra lintenzione del parlante e quello che dice particolarmente vistosa. Illustriamo questa nozione con un esempio proposto dallo stesso Searle: For example, a speaker may utter the sentence Can you reach the salt?and mean it not merely as a question but as a request to pass the salt253. Latto indiretto eseguito per mezzo di un altro atto linguistico, per il suo vero e proprio scopo illocutorio deve essere dedotto ad un livello pi alto254. interessante anche per la nostra ricerca riguardante la persuasione la risposta che Searle d allinterrogativo: come mai possibile che il destinatario riesca a capire un atto indiretto anche se la frase che sente pare di signicare qualcosaltro? Lo studioso sottolinea che per una comunicazione ben riuscita ci vuole pi che la cono-

251. Ivi, p. 15. 252. Ivi, p. 17. 253. Ivi, p. 30. 254. Ivi, p. 31: The cases we will be discussing are indirect speech acts, cases in which one illocutionary act is performed indirectly by way of performing another.

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3. 2. La persuasione e la teoria degli atti linguistici di J. L. Austin

scenza della lingua, occorre soprattutto un bagaglio di informazioni ed esperienze condivise nonch labilit di ragionamento logico255. Queste osservazioni si applicano perfettamente alla persuasione; come proveremo a dimostrare nel capitolo successivo latto della persuasione infatti un atto indiretto che al livello superciale pu assumere una forma di qualsiasi altro atto illocutivo. Nel contesto della persuasione intesa in quanto atto linguistico indiretto appare alla luce diversa il problema del destinatario della comunicazione politica256. Come si stabilito nel capitolo 2, il destinatario nale che costituisce un elemento costitutivo della comunicazione politica il cittadino-elettore. Comunque, prendendo in esame testi come interviste nei giornali o in TV, dibattiti televisivi si nota subito che in apparenza il posto del destinatario viene occupato da un giornalista oppure un altro politico. Questa ambiguit trova una soluzione convincente proprio in base al concetto dellatto linguistico indiretto. Infatti, a seconda del livello di analisi dellatto indiretto che viene ponderato si pu concludere che abbiamo a che fare con due destinatari: al livello superciale che serve come una sorta di maschera si tratta di un giornalista o un altro politico, mentre il destinatario reale, ovvero quello a cui mirata la forza persuasiva, il cittadino-elettore. Si pu dire che la persuasione nella lingua si caratterizza per il fatto che assume la forma degli atti linguistici indiretti 257, dove lintenzione persuasiva reale passa, pi o meno efcacemente, sotto la forma di un altro atto locutorio. Da questa considerazione nasce una questione molto discussa in linguistica (e non solo) che riguarda il grado in cui le vere intenzioni del mittente (politico) vengono nascoste e no a che punto il destinatario riesce a decodicarle258. Questa controversia pu essere riformulata nei seguenti termini: dove il conne tra la persuasione e la ma255. Ivi, p. 32: In indirect speech acts the speaker communicates to the hearer more than he actually says by way of relying on their mutually shared background information, both linguistic and nonlinguistic, together with the general powers of rationality and inference on the part of the hearer. To be more specic, the apparatus necessary to explain the indirect part of indirect speech acts includes a theory of speech acts, certain general principles of cooperative conversation (some of which have been discussed by Grice (1975)), and mutually shared factual background information of the speaker and the hearer, together with an ability on the part of the hearer to make inferences. Sulle massime conversazionali elaborate da Paul Grice cfr.: Grice, H. P. (1980), Bazzanella, C. (2005) pp.168-189. 256. Sulla nozione di atti indiretti cfr. Andorno, C. (2005) pp. 71-73, Bazzanella, C. (2005) pp. 163-164, Bianchi, C. (2003) pp.67-68, Galasiski, D. (1992) pp. 17-18. 257. Cfr. Galasiski, D. (1992) pp. 30-41. 258. Cfr. Mosioek-Kosiska, K., Zgka, T., (2003), Galasiski, D. (1992), Krzyanowski, P., Nowak, P. (2004).

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nipolazione? Intendiamo sviluppare questo problema nei prossimi paragra, invece qui vorremmo indicarne alcuni aspetti direttamente legati alla teoria di Austin. Si potrebbe porre il problema se latto persuasivo sia veramente un atto locutorio indiretto (o meglio: composto da due atti locutori)? Questo dubbio risulta dal fatto che la felicit dellatto locutorio presuppone la possibilit di scoprire la vera intenzione del parlante, mentre, secondo alcuni, la persuasione tanto pi efcace quanto meno vistosa259. A nostro parere, la comunicazione politica si svolge in condizioni abbastanza speciche, dove il fatto che i politici tentano continuamente di convincere gli elettori e guadagnare consenso di dominio pubblico, perci infattibile celare lintenzione persuasiva del mittente. La comunicazione politica per eccellenza persuasiva, una sorta di gioco tra il politico e lelettore. Non si pu, quindi, parlare di intenzioni che vanno tenute segrete. Grazie alla conoscenza della lingua e le sue regole duso nonch un elementare bagaglio di informazioni extralinguistiche il destinatariocittadino-elettore pu e deve intendere, pi o meno correttamente, il messaggio inviato dal mittente-politico. Nellambito della teoria degli atti linguistici si inserisce naturalmente la questione della relazione reciproca tra la persuasione e gli atti direttivi. Sembrerebbe logico porre un segno duguaglianza tra i direttivi e la persuasione, visto che il ne di entrambi quello di ottenere il risultato desiderato dal parlante. Comunque qui niscono le somiglianze, la persuasione e i direttivi si dimostrano dei fenomeni del diverso livello danalisi. Non siamo daccordo con lapproccio di Galasiski che riconosce il grado di segretezza dellintenzione del mittente in quanto criterio distintivo fra la persuasione e i direttivi260. Nel caso dei direttivi il mittente cercherebbe di rendere il proprio intento pi palese possibile, mentre il riconoscimento di questa intenzione negli atti persuasivi pregiudicherebbe il loro fallimento.

259. Pisarek, W. (2003) p.14: Nie od dzi wiadomo, e przekonywaniu su najlepiej teksty, w ktrych intencja perswazyjna nie rzuca si w oczy. 260. Galasiski, D. (1992) p. 22: (...) rnica pomidzy wypowiedziami perswazyjnymi i dyrektywnymi polega na deniu nadawcy wypowiedzi dyrektywnej do rozpoznania jego intencji zamierzonej. (...) Cakowicie inaczej rzecz si ma w przypadku aktw perswazyjnych. Nierozpoznanie intencji zamierzonej (...) jest jednym z gwnych warunkw udatnoci aktw mowy tego typu. Rozpoznanie tej intencji czy si bd z niepowodzeniem aktu (osabieniem jego mocy perswazyjnej), bd z negatywnym wartociowaniem nadawcy (lub z oboma rwnoczenie).

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3. 2. La persuasione e la teoria degli atti linguistici di J. L. Austin

Pi convincente appare invece la distinzione effettuata da Bralczyk261 il quale divide lintenzione globale di convincere in due gruppi di comportamenti verbali: quello che viene denominato dyrektywno (direttivit) e quello che chiama persuasione. Rispettivamente, si tratta di comportamenti che costituiscono un incoraggiamento ad agire, a compiere azioni desiderate dal punto di vista del mittente e di enunciati che inuiscono sugli atteggiamenti del destinatario. Una linea di divisione simile viene tracciata da Grzegorczykowa, il che risulta chiaramente dal suo schema riportato sopra (cfr. Fig. 5). I direttivi rientrano nella categoria dei comportamenti verbali la cui funzione consiste nello stimolare le azioni, mentre nella persuasione si tratta di inuire sulle opinioni, emozioni e convinzioni dellinterlocutore, e solo questo pu modicare il suo comportamento e adeguarlo alle aspettative del mittente. Bisogna tener presente un altro aspetto che differenzia la persuasione dagli direttivi, cio gli effetti del mancato eseguimento dellordine o suggerimento del mittente. Nel caso della persuasione non si osservano particolari conseguenze dellinfelicit dellatto persuasivo, tranne una certa delusione o frustrazione del mittente. Il fallimento dellatto direttivo invece comporta ripercussioni pi gravi, creando una situazione socialmente conittuale. Da una parte, linfelicit del direttivo minaccia la posizione del mittente, mettendo in dubbio il suo potere di dare ordini e pretendere certi comportamenti da altri262. Daltronde, il direttivo si caratterizza anche per il potere delle sanzioni che spettano a chi non si adegua. Latto direttivo che riesce infelice perch il destinatario non si sottomette alla sua forza locutoria provoca una sanzione, una pena di carattere istituzionale o risultante dalla dominanza (ad esempio, sica) del mittente. Quanto alla comunicazione politica, credo che risulti ovvio, che nellambito di uno stato democratico dove vale la legge e si opta per una societ civile e pluralistica semplicemente impensabile incontrare
261. Bralczyk, J. (2001) p. 69: (...) susznym wydaje si rozrnienie dwch aspektw nakaniania, ktre tu umownie zostan nazwane dyrektywnoci i perswazj. Odpowiednio mona wyrni dyrektywne i perswazyjne zachowania jzykowe. Za dyrektywne uznamy wezwania do zachowa aktywnych (nawet wezwania porednie), za perswazyjne wypowiedzi stymulujce postawy, ktre z kolei powinny sprzyja podanym zachowaniom. 262. Galasiski, D. (1992) p. 18: Doda tu jeszcze warto, e niewykonanie (bez uzasadnienia) przez odbiorc dyrektywnego aktu mowy czynnoci wskazanej przeze wywouje sytuacj koniktow spoecznie. Powoduje to nie tylko nieudatno aktu mowy, ale kwestionuje take (szczeglnie ostro w wypadku rozkazu) status samego nadawcy.

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direttivi nel discorso politico. Non ci pu essere una sanzione per il comportamento discrepante da quello desiderato da un politico o da un altro. Latto persuasivo, dunque, ben diverso dal direttivo, e di ci bisogna rendersi conto poich nel discorso politico non mancano enunciati che assumono la forma del direttivo (tipo: vota X, wybierz Y). Tali formule sono direttivi apparenti, in realt non comportano nessuna sanzione e devono essere interpretate come atti indiretti: atti persuasivi nel senso globale che utilizzano la forza illocutoria del direttivo al livello pi superciale. La scelta del direttivo come un atto attraverso il quale si cerca di realizzare la reale intenzione persuasiva consiste nella sua forza di provocare reazioni quasi automatiche (come in ordini militari: Padnij! Powsta!), prive di intervento della volont.

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3. 3. Persuasione versus manipolazione


Le osservazioni precedenti riguardanti limpostazione della persuasione politica nella prospettiva della teoria degli atti linguistici non riescono ad esaurire la tematica della persuasione. In particolare, il summenzionato schema delle funzioni linguistiche di Grzegorczykowa basato sulla teoria di Austin ci induce a trattare un tema che provoca sempre controversie e dubbi teorici, cio la distinzione tra due fenomeni abbastanza vicini, ossia la persuasione e la manipolazione. Deliberatamente escludiamo dalla nostra analisi altri termini afni come: propaganda, pubblicit, agitazione, marketing politico per non oscurare le conclusioni nali. Tracciando un conne tra la persuasione e la manipolazione263 cercheremo di caratterizzare la comunicazione politica di oggigiorno. Vorremmo sottolineare il fatto che entrambi i concetti vengono esaminati come termini scientici, malgrado il loro uso frequente nella lingua comune, anche nella comunicazione politica, in accezioni differenti. Ci distacchiamo dalle valenze poco neutrali che assumono questi termini, in particolare per il carico negativo di manipolazione264. In quanto termini scientici, li riteniamo oggettivi e spassionati e cos proveremo a chiarire e precisare il loro signicato. Sia luso comune sia la situazione storica265 hanno contribuito a distorcere il signicato di persuasione e manipolazione nonch offuscare la differenza tra di loro. Lo dimostra la denizione della persuasione presentata da Baraczak (citata in moltissimi studi polacchi) che percepisce la funzione persuasiva dellenunciato in quanto una variet della funzione conativa che mira ad ottenere un inusso reale

263. Su questo argomento cfr. Baravelli, A. (2005), Fras, J. (2005), Gili, G. (2004), Habrajska, G. (2007), Hogan, K. (2000), Krzyanowski, P., Nowak, P. (2004), Mosioek-Kosiska, K., Zgka, T., (2003). 264. Cfr. la voce manipolazione su www.garzantilinguistica.it: 1 il manipolare, lessere manipolato (anche g.): manipolazione di sostanze farmaceutiche; manipolazione di dati, di notizie | manipolazione delle coscienze, forma di controllo sociale che consiste nellindurre idee, bisogni ecc. attraverso i mezzi di comunicazione di massa | manipolazione del patrimonio genetico, (biol.) intervento con mezzi chimico-biologici atto a produrre modificazioni nei caratteri ereditari 2 ( g.) intrigo, imbroglio. 265. Mazzoleni, G. (2004) p. 15: Tra le due guerre mondiali e negli anni della guerra fredda, lo sviluppo della comunicazione politica ha conosciuto una drammatica battuta darresto. La propaganda e la manipolazione hanno avuto il sopravvento sulla dialettica democratica e sulla libera informazione, soprattutto nei paesi sotto i regimi fascisti e comunisti.

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sul modo di pensare e agire del ricevente, per non tramite ordini, ma in modo nascosto ed indiretto266. Questa de nizione della persuasione, diventata ormai classica, comprende linusso sia sul comportamento sia sulle convinzioni dellinterlocutore, ma sopratutto sottolinea la segretezza e il carattere indiretto dei metodi della persuasione e in un certo senso suggerisce intenzioni ignobili di tale azione. Marcata dalla situazione storica, cio lepoca del PRL in Polonia, questa formula, a nostro parere, annulla la differenza tra la persuasione e la manipolazione, confondendone le caratteristiche. Ci distanziamo dal punto di vista di Baraczak, perci presenteremo un altro approccio a questa tematica. Non solo nella lingua comune ma anche negli studi scientici il termine manipolazione non libero dal carico di giudizi e emozioni negative, perci sorgono dubbi se sia applicabile in quanto termine scientico. Il suo uso immediatamente implica un giudizio sul mittente, inoltre la scelta stessa del termine pu essere motivata dalle premesse non del tutto innocue, cio dalle convinzioni ideologiche di chi parla267. Uno degli aspetti fondamentali che permette di distinguere la manipolazione dalla persuasione la segretezza delle intenzioni del parlante. Non condividiamo le opinioni che sostengono che ogni enunciato persuasivo sia segnato dalla prova di tener nascosto il vero obiettivo del mittente268. proprio la caratteristica della manipolazione che vuole celare e mascherare i suoi ni. La manipolazione agisce cos che il destinatario ne rimanga inconsapevole e si lasci imporre determinate opinioni e comportamenti. Non si rende conto

266. Bralczyk in Galasiski, D. (1992) p.15: Funkcja perswazyjna wypowiedzi jest to szczeglna odmiana funkcji konatywnej polegajca na usiowaniu uzyskania realnego wpywu na sposb mylenia lub postpowania odbiorcy, jednake nie drog bezporedniego rozkazu, lecz metod utajon i poredni, tak i w wypowiedzi dominuje z pozoru inna ni konatywna funkcja jzykowa (np. funkcja estetyczna, emotywna, itp.). 267. Krzyanowski, P., Nowak, P. (2004) p. 23: Nieostro znaczenia wyrazu manipulacja oraz negatywne nacechowanie emocjonalne tego leksemu sprawiaj, e uycie go w konkretnych wypowiedziach opisujcych dziaania politykw czsto uzalenione jest od punktu widzenia osoby oceniajcej te dziaania, od jej upodoba ideologicznych, uwarunkowa instytucjonalnych. 268. Galasiski, D. (1992) p. 23: nadawca wypowiedzi perswazyjnej bdzie zawsze dy do ukrycia swej intencji zamierzonej.

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3. 3. Persuasione versus manipolazione

del fatto che lattivit del mittente condizioni i suoi affetti, le sue scelte, tutto ci succede a sua insaputa269. A differenza della manipolazione, lattivit persuasiva non necessita la segretezza, anzi, preferisce non occultare i propri scopi, cos che linterlocutore abbia coscienza dei tentativi del mittente che mirano a inuenzarlo. La persuasione magari non si ostenta, ma certamente unattivit palese, di cui linterlocutore si rende conto270. Il problema della segretezza rientra in una problematica pi ampia e fa emergere le questioni assiologiche relative al fenomeno della persuasione e, in particolare, della manipolazione. Si pu dire che laspetto assiologico, inteso come lonest oppure disonest delle intenzioni del parlante, costituisca, almeno per alcuni studiosi271, un criterio su cui si basa tale distinzione. La summenzionata onest / disonest non un concetto del tutto preciso, comunque qui per il comportamento onesto si comprende un comportamento verso il ricevente che non gli arrechi nessun danno e non lo induca in errore tale de nizione si applicherebbe alla persuasione. La manipolazione, invece, potrebbe essere de nita come una deliberata prova di esercitare un inusso disonesto, che comporterebbe conseguenze negative per il destinatario. Il mittentemanipolatore convince coscientemente il destinatario ad accettare opinioni fuorvianti e, di seguito, azioni dannosi. Vale adesso la pena porre il problema se la manipolazione e la persuasione si differenziano per quanto riguarda le condizioni della felicit di tali atti. Certamente, si osserverebbe di preferenza unazione, un effetto sico che confermerebbe la felicit della persuasione o manipolazione; pi spesso, tuttavia, leffetto perlocutorio consiste in certe reazioni psichiche nel destinatario (come cambiamento di opinioni) che risultano difcilmente misurabili. Visto che le intenzioni del parlante sono chiare, la felicit dellatto persuasivo dipende soprattutto dalle sue abilit di convincere linterlocutore, mentre nel caso dellatto manipolatorio le condizioni della felicit si complicano e moltiplicano. Leffettiva forza

269. Krzyanowski, P., Nowak, P. (2004) p. 93: Manipulacja to (...) ukryty, zakamuowany sposb narzucania pogldw, postaw, wartoci i decyzji jednostce, ktry pozbawia j wiadomoci tego narzucania, nie daje moliwoci innych rozwiza danego problemu czy te swobodnego wyboru przez wywieranie okrelonej (np.: psychicznej, spoecznej) presji. 270. Ivi, p. 95: [perswazja] Jest to take oddziaywanie na odbiorc, ale oddziaywanie jawne, ktrego gwnym celem jest pozyskanie akceptacji lub przychylnoci odbiorcy dla przedstawianych mu pogldw. 271. Puzynina, J. (1992) pp. 203-233, Grodziski, E. (1983), Bralczyk, J. (2000).

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manipolatoria dellatto linguistico, determinata chiaramente dalle intenzioni e capacit del mittente, dipende dallintera situazione comunicativa. In particolare vale mettere in risalto la competenza comunicativa e conoscenze extralinguistiche che il ricevente ha a disposizione nel processo di decifrazione del messaggio. In effetti, lo stesso atto linguistico, a seconda del destinatario, pu essere manipolatorio o meno272.

272. Krzyanowski, P., Nowak, P. (2004) p.68: Ten sam tekst w jednym przypadku okazuje si ewidentnym przykadem zabiegw manipulatorskich nadawcy, kiedy indziej jedynie nieudan prb manipulowania odbiorc, moe by wreszcie, nolens volens, wolny od zabiegw manipulacyjnych. O manipulacji moemy mwi jedynie wwczas, gdy w dynamicznym akcie komunikacji jzykowej oceny komunikatu dokonuje si z uwzgldnieniem moliwie penej wiedzy o intencjach nadawcy oraz o postawach, potrzebach, charakterze i sposobach kategoryzowania wiata przez odbiorc.

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3. 4. Persuasione e retorica
La riessione sul fenomeno della persuasione non pu fare a meno del riferimento alla tradizione antica della retorica, riemersa dalloblio a met del XX secolo. Si gi riconosciuta limportanza del pensiero classico per lo studio della comunicazione politica (cfr. cap. 1. 5.); inoltre riteniamo indispensabile dedicare spazio a questa tematica nella prospettiva delle analisi successive del corpus (cfr. cap. 5.). Non vogliamo presentare in questi paragra un ritratto storico della disciplina che conobbe sia periodi di sviluppo ed espansione sia quelli di declino273. Preferiremmo dimostrare alcuni concetti della retorica gi presenti nel pensiero antico che riteniamo sempre utili per lo studio della persuasione politica di oggi. La retorica classica di grande rilievo in prospettiva teorica come una delle prime formalizzazioni del dibattito civico274, ma anche nel senso pi pratico in quanto un repertorio di mezzi usati nel determinare la qualit e la direzione dei rapporti di forza e della lotta per il potere nella societ275. Limportanza della retorica nello studio della politica si evidenzia perfettamente nella sua denizione. A titolo esemplicativo riportiamo la formula proposta da Reboul: la retorica larte di persuadere attraverso il discorso276 che, a nostro avviso, coglie lessenza di questa disciplina. Da un lato sottolinea il fatto che la retorica si fonda sulla nozione della persuasione e dallaltro mette in rilievo lo strumento di cui essa si avvale, cio la lingua (ogni produzione verbale, scritta o orale, costituita da una frase o da una sequenza di frasi, che abbia un inizio e una ne, e che presenti una certa unit di senso277). La persuasione effettuata at273. Intendiamo qui soprattutto il ruolo centrale della retorica nella riessione sulla politica e sulla comunicazione no al XIX secolo, che segn il suo degradamento, e in seguito la riscoperta di questa disciplina negli anni Sessanta del XX secolo. La rinascita della retorica avvenuta in due direzioni assai differenti: da una parte si tratta della teoria dellargomentazione elaborata da Perelman e Olbrecht-Tyteca (Trait de largumentation. La nouvelle rhetorique, Paris, 1958; traduzione italiana Trattato dellargomentazione. La nuova retorica. Torino, Einaudi, 1956), dallaltra vanno segnalati gli studi svolti da parte del Gruppo i teorici di Liegi che si sono concentrati sullo stile, sulle gure dellelocutio. Per un approfondimento di questa tematica si consulti Reboul, O. (2002) pp. 19-97, Piazza, F. (2004), Pennacini, A. (1993). 274. Ivi, p. 130. 275. Mazzoleni, G. (2004) p. 13. 276. Reboul, O. (2002), p. 20, cfr. anche Ziomek, J. (1990) p. 7, pp. 14-15, Mortara Garavelli, B. (1992), Lausberg, H. (2002). 277. Reboul, O. (2002), p.20.

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traverso la retorica consiste nei termini pi generici nellindurre qualcuno a credere qualcosa278, il che pu portare al comportamento del destinatario desiderato dal mittente. In questo contesto vale richiamare un importante concetto della retorica classica, cio captatio benevolentiae che non si limita a denotare una fase della preparazione del discorso, ma anche ha un signicato pi ampio che si riferisce alle nalit pi globali della retorica: captatio benevolentiae si fonda sullaccattivarsi le simpatie delluditorio, attirare la sua attenzione e disporlo favorevolmente nei suoi confronti279. Questo termine latino risulter molto utile nelle analisi del linguaggio politico di oggi (cfr. cap. 4.). Crediamo che leffetto persuasivo rappresenti lo scopo principale della retorica, ma come questo ne si realizza nei testi concreti dipende dagli impieghi particolari dellarte oratoria. Visto che gli inizi della disciplina risalgono alla sfera giudiziaria e allattivit di Corace e Tisia nella Sicilia del V secolo a.C.280, lo scopo primario della retorica comprendeva soprattutto fornire ai cittadini un mezzo per difendere la propria causa davanti al tribunale e perci aveva un valore molto pratico. Non c dubbio che nellambito giudiziario fu il potenziale persuasivo del retore a costituire il nucleo di questa materia. In seguito, con altri retori come Gorgia, Protagora, Isocrate e nalmente Aristotele larte oratoria assunse una dimensione pi letteraria281 con sempre pi attenzione alla forma, ma rimane sempre una tecnica di convincere un pubblico attraverso largomentazione e luso delle gure retoriche. Secondo Aristotele il dominio della retorica comprende diversi ambiti: giudiziario, politico ed epidittico; adesso, a nostro avviso, le sfere in cui si potrebbe osservare limportanza della retorica sono la comunicazione politica, la pubblicit e la predicazione282 il loro scopo fondamentale consiste nel convincere il pubblico. Come si detto, la retorica cerca di conseguire il proprio ne attraverso il discorso i vari mezzi offerti dalla lingua. Va sottolineato che sia luso delle minacce sia luso del denaro sono in contrasto con lidea della persuasione. Siamo convinti che lo studio delle tecniche retoriche elaborate nellantichit possa ancora gettare
278. Ibidem. 279. Ziomek, J. (1990) p. 8: (...) retoryka szeroko zajmuje si problemem tzw. captatio benevolentiae, czyli zabiegania o przychylno audytorium (...). 280. Reboul, O. (2002) p. 30 281. Ivi, p. 32. 282. Ivi, p. 60.

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3. 4. Persuasione e retorica

luce alle forme diverse del parlare politico. Riteniamo valido richiamare i tre tipi della persuasione a disposizione delloratore: ethos, pathos e logos283 individuati da Aristotele. Lethos si riferisce direttamente alloratore e potrebbe essere denito a grandi linee come carattere, insieme delle qualit che il retore dovrebbe avere per suscitare ducia, rispetto e simpatia delluditorio. Il pathos invece fa ricorso alla sfera emozionale e signica i sentimenti e le passioni ispirati dalloratore nel pubblico grazie al discorso. Infatti, le tecniche del pathos esigono una buona conoscenza delle reazioni umani al ne di suscitare emozioni adeguate e predisporre il pubblico nel modo voluto e in questo assomigliano alquanto alla materia trattata attualmente dalla psicologia sociale. Il logos invece di carattere razionale e riguarda la sfera dellargomentazione contenuta nel discorso. I mezzi linguistici adoperati da questi tre tipi di persuasione possono essere divisi in due categorie: quelli razionali (legati al logos), cio gli argomenti nonch quelli affettivi (relativi al ethos e pathos). In altre parole la funzione persuasiva nella retorica si manifesta su due livelli: uno argomentativo e laltro oratorio284. Apparentemente evidente, tale distinzione non sempre facile da operare in pratica: I gesti delloratore, il suo tono e le sue inessioni di voce sono puramente oratori. Ma che dire delle gure di stile, quelle famose gure alle quali alcuni vogliono ridurre lintera retorica? Una metafora, uniperbole, unantitesi sono oratorie in quanto contribuiscono a piacere o a commuovere, e tuttavia sono anche argomentative in quanto esprimono un argomento condensandolo, rendendolo pi atto a creare stupore285. Nellanalisi seguente del corpus raccolto speriamo di dimostrare come queste nozioni, a volte formulate diversamente, possano essere applicate alla comunicazione politica contemporanea. Basandoci sullidea del captatio benevolentiae come cornice generale nonch del pathos intendiamo palesare quanto rilevanti siano le emozioni nella persuasione politica e con quali mezzi questi sentimenti vengono ispirati (cfr. cap. 4 e 5).

283. Reboul, O. (2002) p. 67-68, Ziomek, J. (1990) p. 31, 36. 284. Reboul, O. (2002) p. 23. 285. Ibidem.

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Un altro concetto dalle radici antiche che ci permetter di organizzare meglio la nostra ricerca lelocutio. Questo termine rientra nel gruppo di concetti che designano le fasi della composizione del discorso: inventio, dispositio, elocutio, actio, poi anche memoria286 . Anche oggi un buon oratore dovrebbe rendersi conto di queste tappe nella preparazione del discorso al ne di ottenere risultati desiderati. Comunque, per quanto sia realizzabile applicare le indicazioni aristoteliche al discorso di un prete oppure un avvocato, nel caso della comunicazione politica spesso spontanea, piena di discorsi estemporanei non sembra possibile. Eppure, le questioni appartenenti allelocutio, allaspetto stilistico o anche poetico287 dei testi, rimangono di grande rilievo anche oggi in quanto lantichit una fonte fondamentale delle informazioni utili nel preparare ed interpretare i discorsi di vario tipo, anche o forse soprattutto quelli politici. Il pensiero di Aristotele continua a costituire la base di ogni riessione sul potere delle parole e sulle modalit di usarle. Nellambito dellelocutio rientrano tematiche diverse riguardanti la redazione del discorso. Per gli antichi la correttezza e la bellezza di lingua erano inseparabili ed a questo scopo serv la scelta di parole adatte, la composizione delle frasi nonch la regola superiore delladeguatezza dello stile, del soggetto e delluditorio. La cura della forma che si esprime nellelocutio comprende lutilizzo di varie gure retoriche e tropi; questi argomenti saranno trattati in dettaglio nel capitolo 5.2.

286. Cfr. Reboul, O. (2002) pp. 63-84, Ziomek, J. (1990) pp. 78-303. 287. Piazza, F. (2004) pp. 83-113.

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3. 5. La persuasione riassunto
Parlando della sempre attuale eredit della retorica classica abbiamo menzionato certi aspetti della persuasione trattati da questa disciplina che vanno oltre lapproccio linguistico o logico. Intendiamo qui innanzitutto le riessioni di Aristotele sul pathos, che mettono in rilievo limportanza della conoscenza dei fondamentali meccanismi psicologici da parte delloratore. Al ne di destare il sentimento desiderato, il retore deve sapere quali mezzi (linguistici e non solo) usare per controllare e guidare le reazioni del pubblico. Inoltre, lo stesso concetto dellethos che sottolinea la rilevanza del carattere delloratore pu essere considerato precursore della tendenza contemporanea alla costruzione o anzi alla manipolazione della propria immagine. Queste osservazioni ci portano a segnalare, pur in breve, la rilevanza di una disciplina assai recente, cio la psicologia sociale, nello studio della persuasione. La psicologia sociale si occupa in generale delle relazioni complesse che intercorrono tra lindividuale e il sociale, specialmente delle modalit tramite cui gli altri, cio la societ, diversi gruppi sociali oppure i suoi rappresentanti modicano le emozioni e il comportamento dellindividuo. Essendo un ramo della psicologia, la psicologia sociale mette in risalto i processi e meccanismi psicologici che avvengono nella mente di un essere umano inuenzato dallambiente sociale sensu lato. Fra gli argomenti pi considerevoli affrontati dalla psicologia sociale possiamo menzionare: conformismo sociale, relazioni allinterno e fra i gruppi, inuenza del gruppo su un individuo, percezione e valutazione degli altri, stereotipi e pregiudizi nonch la comunicazione persuasiva (anche in politica e pubblicit)288. Non possibile presentare un quadro sufcientemente esteso delle ricerche svolte nellambito della psicologia sociale sulla persuasione, perci ci limitiamo a menzionare solo alcuni nomi e tendenze prominenti della disciplina289. Linizio delle ricerche sul fenomeno risale agli anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo, quando negli Stati Uniti K. Lewin comincia gli studi sul cambiamento delle abitudini alimentari dovuto allinuenza del gruppo e persuasione autogenerata, invece Carl Hovland di
288. Cavazza, N. (2006) p. 7: I processi persuasivi e il modo in cui opinioni, atteggiamenti e comportamenti degli attori sociali possono essere modicati rappresentano uno degli argomenti chiave della psicologia sociale. 289. Per approfondimento cfr. Cavazza, N. (2006).

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Yale indaga le modalit di cambiamento di atteggiamenti dellopinione pubblica. Fra gli altri psicologi sociali di grande rilievo bisogna nominare S. Asch, L. Festinger, P. F. Lazarsfeld, W. J. McGuire, E. Aronson. Negli ultimi anni con lo sviluppo dei mass media e del marketing (sia commerciale sia politico) si osserva un crescente interesse per la tematica della psicologia sociale di taglio divulgativo che comprende soprattutto vari volumi riguardanti le tecniche fondamentali dellinuenza sociale e le strategie persuasive. Vale indicare qui ad esempio Kevin Hogan, psicologo ed esperto pratico della persuasione di grande popolarit nonch migliaia di autori sconosciuti dei manuali di vendita, autopromozione e persuasione. Anche i libri degli psicologi sociali rinomati come R. Cialdini, E. Aronson oppure P. Zimbardo godono di grande interesse, dovuto sia alla tematica sia al loro stile chiaro e comprensibile. Per la nostra ricerca interessante notare come la prospettiva della psicologia sociale sia afne allapproccio linguistico rappresentato ad esempio da Jakobson ed altri linguisti che puntano sullaspetto comunicativo. Nellanalisi della persuasione in quanto metodo di inuenza che cerca di modicare e plasmare atteggiamenti e comportamenti delle persone, la psicologia sociale si concentra su certe variabili che assomigliano allo schema classico di Jakobson. Intendiamo qui le categorie seguenti: il pubblico (cio il ricevente), il messaggio (con particolare attenzione allorganizzazione del contenuto, argomentazione, ordine di presentazione e la fonte (cio il mittente e la sua credibilit, esperienza, aspetto sico). Ci rendiamo conto del fatto che la psicologia sociale dispone di una propria metodologia e strumenti di analisi che richiederebbero uno studio separato, comunque siamo convinti che alcune delle riessioni offerte da questa disciplina possano trovare applicazione nella nostra ricerca. Innanzitutto siamo dopinione che questo approccio sar utile nellindividuazione ed interpretazione degli atti linguistici adoperati nella persuasione politica, di cui ci occuperemo nel capitolo 4. Certi concetti elaborati dagli psicologi sociali (ad esempio, ingratiation) costituiranno una base per le ulteriori analisi. Vorremmo anche sottolineare il ruolo cruciale delle emozioni considerati dalla psicologia sociale uno strumento importante del processo di cambiamento di atteggiamenti e che si riettono perfettamente al livello linguistico. Speriamo di dimostrare il potere dellemotivit nei mezzi linguistici nel capitolo 4 e 5.

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3. 5. La persuasione riassunto

Presentati questi condizionamenti interdisciplinari della persuasione, ricapitoliamo in breve come viene concepito questo fenomeno nel presente lavoro. Parlando dellinuenza esercitata sul ricevente si intende ovviamente solo linuenza voluta dal mittente. La felicit dellatto persuasivo presume lottenimento dello scopo premeditato e desiderato dal parlante e non qualsiasi altro290. Come si detto, la forza perlocutiva degli atti nellambito della comunicazione politica sembra difcile da misurare, se solo parzialmente da sondaggi e risultati nali delle elezioni, che tuttavia in minimo grado indicano lefcienza linguistica del politico. Di conseguenza, ci concentriamo su quello che il mittente, in questo caso il politico, ha programmato di dire, piuttosto che su come il messaggio stato ricevuto e inteso dallelettore. Vorremmo mettere in risalto il fatto dimostrato dallo schema di Grzegorczykowa che la persuasione concerne primariamente la sfera delle opinioni e convinzioni e non delle azioni. Attraverso la persuasione non si pu far fare qualcosa a qualcuno, ma solamente tentare di convincerlo e far credere. Chiaramente, il parlante vuole far credere al ne di far fare, comunque il comportamento desiderato di natura secondaria. Linusso sulle azioni (sopratutto decisioni elettorali) risulta dal successo nel persuadere, cio nel cambiare delle opinioni e atteggiamenti del ricevente. Solo la modica del modo di pensare pu concludersi in un comportamento desiderato. Ulteriormente, va sottolineato il tratto della persuasione che non prevede una pena o ritorsioni nel caso di mancato eseguimento della suggestione del mittente. La persuasione priva di sanzioni, violenza o coercizione, per dispone di un notevole numero dei metodi dinusso sul destinatario. A questo ne vengono usati espedienti molto diversi, che sostanzialmente si dividono in due categorie: i metodi che si appellano alla ragione e quelli che riguardano le emozioni. Non qui la sede per giudicare quale procedimento in questo riguardo sia giusto, non vorremmo valutare i due approcci, tanto pi che quasi irrealizzabile separare nettamente la persuasione razionale da quella emozionale, per il fatto che si mescolano spesso in un unico enunciato. Sia linuenza che adopera il ragionamento logico sia quella che assume una forma emozionale possono servire agli scopi meritevoli o meno; il
290. Pisarek, W. (2003) p. 9.

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metodo di argomentazione non decide dellonest o della demagogia dellenunciato, poich queste categorie riguardano piuttosto il contenuto del messaggio e lapproccio del mittente visto in prospettiva assiologica. Ipoteticamente, e lo vorremmo vericare in seguito, assumiamo che nella comunicazione politica, dato che una sfera che provoca sempre molte controversie, predominer la persuasione emozionale. Inoltre, teniamo presente il fatto che nel caso della comunicazione politica lunit danalisi della persuasione non un enunciato unico, bens una sequenza di pi elementi. La persuasione non prende esclusivamente la forma di un singolo atto espresso ogni tanto nel corso dellattivit politica, in realt lattivit politica in quanto tale consiste in una serie di atti persuasivi. La persuasione rappresenta la particolarit dellintera relazione comunicativa fra il politico e il cittadino291. Desiderando sintetizzare e riassumere queste considerazioni teoriche relative alla portata del termine persuasione e alla natura del fenomeno, proponiamo di ricorrere alla denizione di Walery Pisarek. Il linguista concepisce la persuasione in quanto metodo di esercitare linuenza sulle convinzioni, opinioni, atteggiamenti, stato danimo e, di seguito, comportamento del destinatario non attraverso la coercizione, ma tramite messaggi (verbali e meno). Il potere persuasivo del messaggio consiste nellargomentazione razionale ed emozionale che risulta da unadeguata selezione di forme e contenuti292. Finalmente, riteniamo necessario sollevare largomento dei mezzi di cui si serve la persuasione, il quale senza dubbio inuir sulla selezione del materiale da analizzare. Abbiamo gi menzionato il duplice carattere della persuasione evidenziando la sfera del ragionamento logico e quella dellargomentazione emozionale, per qui vorremmo far notare laspetto del canale, per usare la terminologia jakobsoniana, attraverso cui avviene la persuasione. Non sorprende la constatazione che
291. Pisarek, W. (2003) p. 11 Dziaania perswazyjne mog si ogranicza do jednego aktu mowy, mog si skada z duszych (ale okrelonych czasowo) cigw rnych perswazyjnych aktw mowy (jak w kampaniach wyborczych), mog wreszcie stanowi stay wyrnik relacji komunikacyjnej jednego podmiotu (nadawcy) do indywidualnych odbiorcw i ich zbiorowoci. W tym ostatnim wypadku mwimy raczej o procesie lub programie wychowawczym, polityce informacyjnej czy kulturalnej, nazywanej jeli razi nas jej jednostronno i natarczywo indoktrynacj. 292. Pisarek, W. (2003) p. 15: W ten sposb dochodz do gwnej idei mojej wypowiedzi o perswazji rozumianej jako starania o wywarcie bez przymusu, za pomoc przekazw (sownych i pozasownych) i zawartej w nich argumentacji (racjonalnej i emocjonalnej), stanowicej wynik selekcji treci i form, wpywu na przekonania, opinie, postawy, nastroje, a co za tym idzie i na zachowania adresata/ adresatw tych przekazw.

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3. 5. La persuasione riassunto

la persuasione possa servirsi della lingua e dei mezzi extralinguistici, tuttavia qui focalizziamo il nostro interesse sulla sfera linguistica, lasciando da parte laspetto visuale o audiovisuale dei messaggi politici (per esempio, fotograe, logo dei partiti o la parte graca dei billboard elettorali). Nonostante questa restrizione, sosteniamo che tutti i componenti dellenunciato siano portatori dellintento persuasivo; si tratta di elementi di carattere morfologico, sintattico e semantico. Siamo dellopinione che non si possa separare la forma dal contenuto, perci entrambi i componenti dellenunciato saranno sottoposti allanalisi293.

293. Pisarek, W. (2003) p. 11: Tradycyjnie wszystkie elementy wypowiedzi, majce w zamierzeniu nadawcy sprzyja przekonaniu odbiorcy, traktowane s w literaturze jako noniki perswazji.

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Capitolo 4.
La pragmatica della persuasione politica
Avendo chiaricato e commentato nei capitoli precedenti alcuni dubbi pertinenti sia alla natura e caratteristiche formali della lingua politica sia allapparato terminologico adeguato nonch avendo identicato la funzione persuasiva in quanto un tratto predominante di questa variet linguistica, vorremmo procedere a presentare lanalisi del corpus nalizzata a mettere in rilievo mezzi linguistici al servizio della persuasione. Questo capitolo mira a illustrare lessenza del parlare politico, cio come alcuni meccanismi persuasivi vengono messi in atto al livello linguistico. Tale studio deve per forza combinare lapproccio linguistico con contributi offerti dalla psicologia sociale, visto che la produzione linguistica tuttaltro che indipendente dal contesto sociale e dalla psiche. Come abbiamo segnalato nel capitolo precedente, di particolare rilievo paiono le ricerche riguardanti i meccanismi sfruttati nel processo persuasivo, come le regole dellorganizzazione del contenuto, la credibilit del mittente, lelaborazione delle informazioni da parte del destinatario294. Bisogna ponderare soprattutto i meccanismi automatici di scelta e di comportamento che gli individui utilizzano inconsciamente nella vita quotidiana295. Queste risposte automatiche di cui un individuo non si rende conto vengono sovente sfruttate nei messaggi persuasivi, non solo quelli commerciali, ma anche politici per indurre il destinatario a un comportamento desiderato. Le interrelazioni indagate dalla psicologia sociale evidenziano un fatto di grande rilevanza per questo lavoro, vale a dire limportanza della forma e del modo in cui avviene la persuasione, leffettiva supremazia di come si compiono gli atti persuasivi attraverso il vero contenuto del messaggio296.
294. Cfr. Cavazza, N. (2006), Cialdini, R. (2000), Pratkanis, A., Aronson, E. (2003). 295. Intendiamo qui soprattutto i meccanismi descritti tra laltro da Cialdini, R. (2000) e Aronson, E. (1995) come la regola della reciprocit, della simpatia, dellautorit, della scarsit. 296. DellAnna, M. V., Lala P. (2004) p. 23: Le scelte linguistiche riguardano allora non tanto il contenuto della comunicazione, quanto le modalit con cui esso viene presentato e le strategie comunicative messe in atto per catturare il consenso(...).

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Capitolo 4. La pragmatica della persuasione politica

Riteniamo funzionale condurre questa indagine in base al materiale italiano e polacco, non tanto per confrontare i due universi politici e culturali, ma soprattutto per far risaltare i tratti in comune, i meccanismi universali della persuasione. Allorigine di questo studio vi la convinzione che esista un nucleo di strategie linguistiche persuasive comunemente condiviso (almeno nella cultura occidentale). Non questa la sede per giudicare autoritariamente quali sarebbero le cause di questa presunta universalit di mezzi persuasivi. Tra le possibili spiegazioni azzarderemmo a menzionare un bagaglio culturale in comune, con il patrimonio della Grecia antica in particolare, i condizionamenti storici (cfr. cap. 1) e la natura umana in generale. Poi, si potrebbe percepire il contributo dei mass media e le nuove tecnologie nella globalizzazione297, intesa come fattore di omogeneizzazione nonch il fatto che la globalizzazione viene spesso intercambiata con lamericanizzazione298. Luniversalit dei mezzi persuasivi pu essere legata alla sempre pi notevole importanza e inuenza del marketing politico, proveniente anche questo dagli USA. Luomo politico, indipendentemente dal paese o dalle preferenze ideologiche, viene percepito come oggetto da venderee sottoposto a procedimenti simili a quelli del marketing commerciale. Grazie agli spin doctors299 un uomo politico armato di diverse tecniche e trucchi di marketing, rischiando allo stesso tempo di diventare un altro prodotto in una simile confezione, ma senza tratti originali. interessante notare come la lingua politica in Italia e in Polonia, pur partendo dai condizionamenti storici assai differenti (cfr. cap. 1), ha fatto una strada simile. Laccusa che la gente rivolgeva pi spesso ai politici della cosiddetta Prima Repubblica era di usare un linguaggio oscuro, fumoso, incomprensibile; un linguaggio che li accomunava ben al di l delle appartenenze ideologiche, e che fu denito politichese, cio gergo tipico dei politici300 .

297. Cfr. i cosiddetti format, cio programmi televisivi gi realizzati e reproducibili in altri paesi, per esempio diversi talk show, reality show, sit com nonch altri fenomeni della cultura popolare tipo industria disco e cinematograca. 298. Ritzer, G. (1997). 299. Spin doctor esperto di comunicazione politica, consigliere che cura limmagine del politico, analizza e pianica interventi, la campagna elettorale; inteso spesso come professionista nel distorcere i fatti e abbellire la realt. 300. DellAnna, M. V., Lala P. (2004) p. 24.

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Queste parole riguardanti un periodo nella storia politica italiana potrebbero descrivere le qualit di nowomowa dellera comunista in Polonia, in cui caso alloscurit e scarsa comprensibilit si aggiungerebbe una certa rigidit e vuotezza di signicato che nascondevano la realt301. Sia la lingua politica italiana sia quella polacca hanno subito signicative modiche, andando in direzione di una pi grande comprensibilit, colloquialit ed emotivit. Bisogna sottolineare il fatto che adesso la lingua non solamente un rituale che sostiene unimmagine della realt fossilizzata, ttizia, ma nei paesi democratici svolge una vera e propria funzione persuasiva essendone probabilmente il mezzo pi potente302. Per questo motivo innegabile limportanza di indagare le strategie ed i meccanismi linguistici messi in atto nei processi persuasivi. Crediamo che sia utile ed istruttivo esplorare i mezzi linguistici utilizzati per modicare opinioni, atteggiamenti e comportamenti dei cittadini, vista limportanza di ci per la vita di tutti i giorni, la sfera politica e anche quella economica. Il repertorio dei mezzi persuasivi forniti dalla lingua praticamente illimitato e inesauribile, almeno in teoria. Certi tratti del sistema linguistico rendono possibile quasi innumerevoli combinazioni di parole, creazione di parole nuove, neosemantismi, prestiti, luso creativo di fraseologia con le sue modiche pi o meno corrette, per non menzionare un ampio ventaglio di gure retoriche. Tutti questi meccanismi ed espedienti sono potenzialmente disponibili per rendere pi vivo ed efcace ogni discorso. Naturalmente, in realt appaiono determinate limitazioni che sono grosso modo riconducibili alle variabili sociolinguistiche come et, livello distruzione, provenienza sociale, ecc. Lintersezione e linterferenza di questi fattori, determinante la competenza linguistica dei partecipanti allatto comunicativo, abbinate al contesto extralinguistico in qualche modo restringono le quasi innite possibilit di espressione messe a disposizione dal sistema della lingua. Le limitazioni menzionate concernono ambedue le parti della comunicazione, cio sia il mittente sia il destinatario. Il repertorio dei mezzi persuasivi dipende quindi non solo

301. Cfr. Bralczyk, J. (2001), Gowiski, M. (1991a). 302. Cfr. Cavazza, N. (2006) p. 163: Daltro canto la forma democratica di governo prevede che la persuasione dei cittadini sostituisca la coercizione dei sudditi. La persuasione dunque pervade in ogni atomo i processi politici moderni.

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Capitolo 4. La pragmatica della persuasione politica

dalla competenza del parlante, ma in maniera notevole dalle capacit linguistiche del ricevente303. Considerata la vastezza del potenziale campo danalisi, dobbiamo necessariamente porci alcuni limiti. Non ci proponiamo lobiettivo tanto ambizioso quanto irrealizzabile di notare, prendere in considerazione ed esaminare tutte le manifestazioni dellintento persuasivo nella lingua politica rappresentata dal nostro corpus. Lo scopo a cui miriamo piuttosto quello di coglierne gli aspetti salienti, mettere in luce linee di tendenza e meccanismi universali della persuasione politica. Lobiettivo principale che desidereremmo ottenere quello di rispondere alla alquanto modicata domanda di Austin: how to persuade people with words come persuadere la gente con le parole. Vorremmo dimostrare che cosa s i f a attraverso un uso adeguato della lingua al ne di persuadere i potenziali elettori e quali espedienti linguistici vengono impiegati a questo scopo. Di conseguenza, lanalisi del corpus si spacca in due parti complementari: la prima costituisce uno studio degli atti linguistici adoperati ai ni persuasivi, mentre la seconda si concentra sulle strutture grammaticali, lessicali e retoriche selezionate per inuire sul ricevente. In realt, ambedue le parti dellanalisi riguardano lo stesso fenomeno, cio la persuasione nella comunicazione politica, per lo fanno in ottiche diverse: lanalisi degli atti linguistici come uno sguardo dallesterno, che tocca la relazione tra lenunciato e lutente della lingua, mentre lesame dei mezzi linguistici costituisce una prospettiva dallinterno, concentrata sul potenziale persuasivo del sistema linguistico. In parole semplici, questa indagine si propone di dimostrare c h e c o s a e c o m e s i f a per guadagnare il consenso politico. Mentre i mezzi linguistici utilizzati ai ni persuasivi saranno oggetto di riessione nei capitoli seguenti, in questa sede intendiamo trattare il tema degli atti linguistici nella comunicazione politica. A delimitare pi precisamente il campo di indagine desidereremmo adottare alcuni concetti elaborati da psicologi sociali, e in particolare Edward E. Jones un importante teorico della presentazione di s, autore del libro Ingratiation: a social psychological analysis., Appleton-Century-Crofts, New York 1964. Jones si

303. Dobek-Ostrowska, B., Fras, J., Ociepka, B. (1997) p. 91: Ponadto dobr jzykowych rodkw wyrazu zaley coraz bardziej od jak najlepszego poznania moliwoci percepcyjnych odbiorcy.

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concentra sulla ricerca riguardante modi di comportarsi per piacere agli altri, per creare una determinata positiva impressione di s. Jones introduce il termine ingratiation304 per comprendere strategie e metodi che le persone usano per ingraziarsi gli altri305. Le osservazioni di E. E. Jones sembrano illuminanti e pi che opportune per lo studio della comunicazione politica: nella persuasione politica il ne di suscitare e mantenere consenso viene sovente raggiunto tramite diversi meccanismi che mirano a creare un atteggiamento positivo verso luomo politico e incrementare la sua attrattiva. Jones individua in generale tre classi di tecniche di ingratiation306: a) quando il parlante si ingrazia il partner tramite una valutazione positiva di esso, trasmette informazioni che il partner viene percepito in modo favorevole. Ci pu essere eseguito attraverso complimenti, lusinghe, ecc; b) quando il parlante dimostra conformismo rispetto alle opinioni, giudizi e comportamenti del partner o quelli socialmente prevalenti; c) quando il parlante si presenta in buona luce, cio la presentazione di s. Nel caso della persuasione politica tutte e tre le tecniche di ingraziarsi gli altri sembrano trovare applicazione. La prima tecnica consiste nellesprimere apprezzamento per alcune qualit dei cittadini-elettori, il che pu assumere talvolta una forma poco convenzionale: [1] Ho troppa stima per lintelligenza degli italiani per credere che ci possono essere in giro tanti coglioni che votano per il proprio disinteresse. (4) Il conformismo307, invece, pu essere rivelato al livello del contenuto quando il politico esprime opinioni e atteggiamenti che, come si aspetta, condividono i suoi

304. Per la mancanza di un adeguato equivalente italiano decidiamo di usare la forma originale ingratiation. Nella letteratura polacca viene usato il termine ingracjacja. Vorremmo segnalare anche una certa somiglianza del concetto di ingratiation alla nozione della retorica classica di captatio benevolentiae (cfr. cap. 3.3.). In ambedue i casi si tratta di destare nel destinatario delle emozioni e degli atteggiamenti positivi al ne di ottenere effetti persuasivi. Ingratiation punta innanzitutto sullaspetto psicologico, su una positiva relazione interpersonale (si confrontino ulteriori informazioni sulla teoria di E. E. Jones), mentre captatio benevolentiae sembra un termine di pi ampia portata. 305. Lis-Turlejska, M. (1980) p. 325: tendencja do wytworzenia w drugiej osobie pozytywnej postawy wobec podmiotu (...) zwikszenie wasnej atrakcyjnoci. 306. Ivi, p. 329. 307. Ivi, p.332: Podobiestwo w zakresie opinii, postaw i przekona stanowi istotny warunek ksztatowania si pozytywnych ustosunkowa wobec partnera interakcji.

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potenziali elettori oppure al livello della forma linguistica, quando il parlante adegua il proprio linguaggio a quello usato dallelettorato, per esempio: [2] Dlaczego ja mam dyskutowa z artykuem, ktrego autor skama jak bura suka? (40). Lultima tecnica, quella di presentazione di s, frequentemente adoperata nel linguaggio politico e si manifesta evidentemente in atti di elogio della propria persona, in cui si sottolineano proprie qualit, potere, importanza, ecc. Luomo politico punta a plasmare la sua immagine pubblica in tale modo da mettere in risalto il suo lato positivo e cos ottenere appoggio308: [3] Perch noi non ci riempiamo la bocca parlando della gente. Noi abbiamo la seriet e la consapevolezza di essere gente tra la gente (14). La teoria di ingratiation si concentra sulle tecniche di carattere positivo utilizzate per raggiungere propri scopi e trarre determinati vantaggi, ingraziandosi il partner. Fa risaltare i metodi che sfruttano valutazioni favorevoli concernenti il partner, s stesso oppure convinzioni comunemente condivise. Comunque, pur implicitamente e per reticenza, la teoria di Jones richiama laltro lato della medaglia, vale a dire linuenza che si serve di tecniche negative come critiche, aggressione verbale, calunnie, diffamazioni, ecc. Questi meccanismi che si basano su atteggiamenti sfavorevoli, se non ostili, verso gli altri attori sociali sono ugualmente interessanti ed efcaci dal punto di vista linguistico. Va notato che queste tecniche negative, che proporremmo di denominare tecniche di deprezzamento, in contesto politico sono impiegate nei confronti degli avversari, cio altri uomini politici, quasi mai, invece, nei riguardi del partner potenziale elettore. Siamo dellopinione e cercheremo di dimostrare che le summenzionate tecniche di deprezzamento siano anche un caso, pur perverso e negativo, di ingratiation: criticando e svalutando lavversario si cerca di rafforzare la propria immagine positiva.

308. Cfr. ivi, p. 334: Stosowanie tej techniki polega na wywoywaniu pozytywnej postawy partnera poprzez przekazywanie mu odpowiednich informacji o sobie, czyli przez odpowiednie manipulowanie wasnym obrazem. Zalenie od sytuacji i od cech partnera moe to polega albo na podkrelaniu swoich zalet, siy, znaczenia, bd te na podkrelaniu wad i saboci.

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Adoperando la teoria di E. E. Jones ai bisogni del presente studio, intendiamo categorizzare i fenomeni persuasivi manifestantisi al livello pragmalinguistico nei testi politici inclusi nel corpus in due classi: ingratiation deprezzamento dellavversario. Prima di sviluppare in unottica linguistica le questioni di ingratiation e deprezzamento dellavversario riteniamo utile soffermarci ancora su un altro problema inscindibilmente legato alla persuasione nella lingua, cio la valutazione309 celata nella lingua. Che esista un legame inscindibile tra persuasione e valutazione non sembra essere messo in dubbio310. indiscutibile che allintento di convincere sono necessariamente collegate certe opinioni che si devono avere delloggetto della persuasione in precedenza e che guidano i tentativi di modicare convinzioni e comportamenti altrui. Latteggiamento indifferente, neutrale, blando del parlante tronca sul nascere qualunque azione persuasiva: La valutazione intesa come espressione del giudizio del parlante implica lassunzione di un punto di vista soggettivo, lespressione di opinioni311. Per questa ragione nellanalisi dei mezzi persuasivi si deve palesare e sottolineare la loro forza valutativa. Talvolta la valutazione viene considerata il fondamentale meccanismo persuasivo312. A questo punto pare opportuno precisare che cosa in effetti intendiamo con il termine valutazione. In generale, valutazioni vengono considerate agglomerati di opinioni, atteggiamenti e giudizi positivi o negativi formulati su qualcosa o qualcuno. In questo riguardo ci richiamiamo a Puzynina313 e Santulli per cui il termine

309. Nella letteratura polacca viene impiegato il termine wartociowanie. 310. Cfr. Galasiski, D. (1992), Wieczorek, U. (1999), Laskowska, E. (2000) p. 342: podobnie nie kwestionowany jest zwizek pomidzy funkcj wartociujc a funkcj nakaniajc wypowiedzi. 311. Santulli, F. (2005) p. 86. 312. Galasiski, D. (1992) p. 23: W perspektywie teorii perswazji jest to najwaniejsza, moim zdaniem, cecha wypowiedzi perswazyjnych musz one zawiera w swej strukturze element wartociujcy, wartociowanie jest tym mechanizmem, na ktrym opiera si perswazja. 313. Puzynina, J. in: Bartmiski, J. (2003) p. 27: Czym jest wartociowanie? Najoglniej jest ono rozumiane jako (porwnawcze lub przynajmniej bezporednio niezalene od porwna) uznawanie czego za (w jakim stopniu i pod jakim wzgldem) dobre lub (w jakim stopniu i pod jakim wzgldem) ze.

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Capitolo 4. La pragmatica della persuasione politica

valutazione serve a indicare la posizione o latteggiamento del parlante, il suo punto di vista o il suo coinvolgimento emotivo nei confronti di ci di cui parla (Thompson & Hunston 2000:4)314. Le valutazioni comprese in tale modo mettono in primo piano la gura del mittente che esprime e impone i propri giudizi ed opinioni, presentandoli come interpretazioni oggettive e giuste della realt. In questottica appaiono ragionevoli gli approcci che attribuiscono il ruolo centrale alle intenzioni del parlante315: lintento del mittente il fondamentale criterio dellinterpretazione corretta del giudizio valutativo racchiuso nel messaggio. Evidentemente, esso pu essere pi o meno facile a seconda dei mezzi linguistici utilizzati ai ni valutativi. Sostanzialmente si possono individuare modi di valutare le cose direttamente pi palesi e indirettamente meno evidenti. Nel primo gruppo rientrerebbero mezzi come il lessico esplicitamente valutativo, nellaltro invece le forme pi stimolanti, tipo ad esempio allusione, ironia, presupposizioni. I giudizi espressi attraverso la lingua fanno uso delle diverse possibilit offerte dal sistema linguistico: si tratta degli espedienti lessicali, ma anche quelli grammaticali: morfologici, perno fonetici316. Intendiamo sviluppare questi argomenti nei capitoli successivi. Gi parlando delle tecniche di ingraziarsi gli altri abbiamo notato che questi modi sfruttano per lo pi aspetti positivi e presentano lemittente nella miglior luce possibile, mentre il valore opposto riservato per lavversario. Come si vede, le tecniche di ingratiation e di deprezzamento si basano su valutazioni fortemente dicotomiche. Nella persuasione politica le valutazioni, sempre in tonalit bianco nero, riguardano soprattutto gli attori politici: uomini politici e i loro rivali, le loro decisioni e azioni317. Inne, vorremmo ribadire che nel contesto politico le valutazioni, che costituiscono sempre uninterpretazione unilaterale della realt, servono a creare limpressione, o piuttosto la convinzione, che rappresentino lunica immagine vera ed oggettiva. Im-

314. Santulli, F. (2005) p. 85. 315. Cfr. Wieczorek, U. (1999) p.49: Najwaniejszym kryterium, ktre pozwala na uznanie jakiej wypowiedzi za ewaluatywn jest intencja nadawcy. 316. Cfr. Bartmiski, J. (2003) p. 65 e p. 67. 317. Cfr. Wieczorek, U. (1999) p. 80: Wartociowaniu podlega po pierwsze osoba kandydata, jego przeciwnicy polityczni lub wyborcy, ktrzy s odbiorcami dziaa perswazyjnych, dalej czynnoci, ktrych agensem s wyej wymienione podmioty wartociowania. Ponadto pojawiaj si rzeczy lub stany rzeczy z nimi zwizane, odnoszce si do przeszoci, teraniejszoci lub przyszoci.

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porre la propria visione della realt (politica, sociale, culturale) lo scopo principale della persuasione politica318. Lo studio delle tecniche di ingratiation e deprezzamento che presentiamo in seguito si basa sullanalisi dellintero corpus di testi, ma comunque solo alcuni brani sono stati selezionati in quanto illustrazione dei mezzi descritti. Inoltre, sovente risulta difcile classicare univocamente un dato frammento, il che dovuto allintrecciarsi di diversi fenomeni linguistici in un singolo brano. Alcuni di essi saranno utilizzati pi volte, in certi casi sarebbe concepibile anche uninterpretazione pi approfondita.

318. Cfr. Baraczak, S. (1983), Bralczyk, J. (2001).

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4. 1. Ingratiation
Le tecniche di ingratiation, come si gi detto, comprendono soprattutto diversi meccanismi sia di presentazione di s sia di elogio delle qualit dellinterlocutoreelettore. Per lanalisi di queste tecniche ricorriamo alla teoria degli atti linguistici, soprattutto alla sua versione searliana (cfr. cap. 3). La consideriamo un metodo giusto ed efciente che permette di unire il lato pragmatico alla ricerca linguistica e ottenere un inventario di atti linguistici impiegati nellingratiation. Individuando particolari tipi di atti, abbiamo oltrepassato la tassonomia searliana servendosi anche dellelenco proposto da Wierzbicka319. Teniamo ben presenti le riessioni contenute nel capitolo 3 riguardanti il carattere indiretto dellatto persuasivo, limpiego di una pluralit di atti a un livello superciale per compiere in realt un atto persuasivo i suoi diversi condizionamenti. Inne, sono emerse nove categorie dominanti di atti linguistici impiegati a guadagnare il consenso politico che adesso vorremmo commentare.

319. Cfr. Wierzbicka, A. (1983) p. 127. Wierzbicka fa riferimento al concetto di genre di Michail Bachtin, constatando che questo pi adeguato nellanalisi delle unit pi grandi, siccome il termine attosuggerisce un breve enunciato, preferibilmente composto di una frase. Comunque, il criterio di base nella tipologia di Wierzbicka rimane sempre la forza illocutiva, ovvero lintenzione del parlante. Wierzbicka distingue tra laltro i seguenti tipi: domanda, richiesta, ordine, minaccia, avvertimento, permesso, ringraziamento, congratulazioni, condoglianze, scusa, complimento, rimostranza, spiegazione, scherzo, ecc.

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4. 1. 1. Atti di elogio della propria persona


La categoria degli atti persuasivi mirati allingratiation decisamente pi ampia comprende una pluralit di atti di elogio della propria persona. una categoria assai composta sia dal punto di vista quantitativo sia perch il vanto assume una variet di forme. Il grandissimo numero degli atti di elogio della propria persona osservati nel corpus potrebbe stupire visto il peso del tab culturale legato al vanto. Nella cultura europea la vanteria considerata scortese e costituisce una violazione delle regole di etichetta320. purtroppo alquanto difcile tracciare il conne tra una vanteria, una lode di s troppo ostentata e un riconoscimento giusticato dei propri meriti e capacit, indispensabile in alcune situazioni come, per esempio, una campagna elettorale. Secondo il nostro parere, la comunicazione politica come tale neutralizza la ricezione negativa degli atti di elogio della propria persona, accettandoli come unarma fondamentale della lotta politica. Perci, non dobbiamo vederli come un errore imponderato, una contravvenzione alle norme pragmalinguistiche, ma un mezzo persuasivo ampiamente approvato. Gli atti di elogio della propria persona approttano di vari metodi di trasmettere valutazioni e informazioni positive sul mittente. Come primo, abbiamo individuato latto di elogio dei propri successi, in cui il mittente enumera i successi propri o quelli del suo partito. Osserviamo i seguenti brani: [4] (...) noi abbiamo ridotto le tasse, le abbiamo ridotte alle famiglie meno agiate, sono oggi dieci milioni in pi i contribuenti italiani che non devono neppure fare la dichiarazione dei redditi, (...)abbiamo anche introdotto una serie di deduzioni per i gli (...) (1) [5] [il governo] ha dato una mano alle famiglie pi disagiate, soprattutto agli anziani, ha aumentato le pensioni a un milione e 851 mila pensionati a cui le por-

320. Galasiski, D. (1992) p. 31: Powszechno chwalenia si czy si jednak z pewnymi bardzo ostrymi restrykcjami kulturowymi nakadanymi na zachowania tego typu.

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4. 1. 1. Atti di elogio della propria persona

ter prossimamente a 800 euro con la nuova legislatura, ha aumentato ai collaboratori dello stato, ai dipendenti pubblici, al di l della inazione il loro stipendio, ha creato molti posti di lavoro, sono 22 milioni e 600 mila gli italiani, un record storico anche questo che oggi sono al lavoro. (1) [6] io sono riuscito in mezzo allironia di tutta la sinistra italiana a far modicare il trattato di Maastricht (1) [7] Ma abbiamo tenuto fede a tutte le promesse che avevamo fatto (...) Abbiamo cambiato il sistema degli studi di settore facendoli dal basso su sede provinciale. Abbiamo chiamato i comuni a dare una collaborazione per gli accertamenti presso i vari contribuenti. Abbiamo anche introdotto un sistema di convenienza per certi privati a dichiarare certe spese che normalmente, invece, venivano fatte con la fattura. (2) [8] Devo ammettere che speravo nella vittoria ma in un trionfo cos imponente no.(7) [9] In questa legislatura noi abbiamo garantito la stabilit di governo. (10) [10] Zwikszylimy nakady na wspprac z organizacjami pozarzdowymi kilka razy w cigu ostatnich lat. W tym roku rwnie. To jest kilkukrotne zwikszenie. Znw w budecie na rok 2007 mamy znw dalej idce zwikszenie rodkw nansowych na wspprac z organizacjami pozarzdowymi.(32) [11] W obecnej kadencji Senatu RP udao si nam uchwali a 899 ustaw, rwnie nie tylko zgosi poprawk, ale przedstawi 26 wasnych ustaw zainicjowanych przez Senat. (38) [12] Dotrzymalimy sowa wprowadzajc Polsk do Unii Europejskiej na moliwie najlepszych warunkach. Zwikszylimy tempo rozwoju gospodarczego. Zatrzymalimy wzrost bezrobocia. Nie stracilimy miliona miejsc pracy, jak to uczynia rzdzca przed nami prawica. Wprowadzilimy w ycie programy utrzymania i tworzenia miejsc pracy (np. Stocznia Szczeciska). Rozwinlimy programy pomocowe dla ludzi modych,

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wspomagalimy absolwentw szk wyszych. Rozszerzylimy system stypendialny na studentw zaocznych, zapewnilimy doywianie dzieci w szkoach.(38) [13] To ja z Brukseli ostatnio przywiozem prawie p miliarda zotych po to, eby (...)(39). Gli atti di elogio dei propri successi approttano di vari espedienti per esercitare inusso. Si notino gli esempi che devono impressionare proprio per laccumulazione dei dettagli che a volte sembrano pure superui (es. [4],[5]). Alcuni atti, invece, possono avvicinarsi alla banalit (es. [12]) per il loro carattere molto generale. Privi di prove concrete e tangibili, gli atti linguistici che mirano a sottolineare i successi del mittente, sembrano piuttosto uninterpretazione della realt in cui il parlante cerca a tutti i costi di attribuirsi il merito di qualcosa (es. [9], [12]). Dal punto di vista grammaticale, il mittente si manifesta come io, usando la prima persona singolare oppure noi (il partito, il governo) attraverso luso della prima persona plurale. Facendo risaltare se stessi e i propri meriti (es. [6], [8], [13]) si cerca probabilmente di rafforzare la propria posizione di leader politico, nonch di far sembrare pi straordinario il successo compiuto da solo. Luso del plurale, invece, mira ad indicare che non un singolo individuo ad essere autore del successo menzionato, ma un gruppo di persone competenti e capaci (es. [7], [9], [12]). Gli atti di elogio della propria persona in cui il parlante si vanta dei propri successi paiono un metodo efciente, perch facendo uso dei fatti, di esempi concreti rendono difcile la loro negazione: bisognerebbe accusare il parlante di mentire nonch dimostrare il falso delle sue affermazioni. Lelenco di successi dovrebbe costituire una prova decisiva delle capacit del parlante. Inoltre, un esempio di valutazione indiretta, dove la valutazione positiva dei successi viene poi trasferita sul politico. Un effetto simile viene ottenuto tramite latto di constatare delle verit oggettive, cio presentare certe informazioni e fatti come se non ci fosse alcun dubbio quanto alla loro oggettivit o la loro origine. Osserviamo i seguenti esempi: [14] Lanno scorso linazione per esempio si fermata ad un livello storicamente molto basso all1,9%. (1)

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4. 1. 1. Atti di elogio della propria persona

[15] La Finanziaria un miracolo. Essere riusciti a fare una manovra da 33 miliardi di euro, nella situazione in cui ci trovavamo, un risultato straordinario. (11) [16] Wielokrotnie wtpiono w sens mojej wizyty w USA, wskazujc, e ekstradycja nie zostanie uruchomiona. Po pierwsze, zostaa uruchomiona. Po drugie, Mazur zosta zatrzymany w areszcie, a po trzecie, nie opuci aresztu do czasu rozstrzygnicia sprawy ekstradycyjnej. (33) Si tratta qui degli atti assertivi che mirano ad affermare alcuni fatti apparentemente oggettivi, ma che in verit vogliono plasmare la realt cos che il parlante si presenti in buona luce. Dai fatti asseriti e dal modo in cui vengono presentati (presenza dei lessemi valutativi tipo miracolo, straordinario da una parte e forme impersonali come essere riusciti dallaltra), il destinatario deve dedurre il ruolo del parlante nel raggiungere il successo. Inoltre, lenunciato non deve neanche contenere un elemento valutativo ([16]), il giudizio implicito si poggia piuttosto sulle conoscenze del destinatario e il suo riconoscimento della situazione. Il ricorso allapparente oggettivit aumenta la forza di auto-elogio. Un altro tipo di atto linguistico impiegato al servizio dellingratiation latto di elogio delle proprie qualit. A questo scopo vengono adoperati soprattutto atti assertivi che comportano un notevole carico valutativo (diretto o meno) nel riguardo dei tratti caratteriali di un dato uomo politico. Le caratteristiche accentuate si limitano, naturalmente, alle qualit comunemente apprezzate, visto che anche in questo contesto funziona la regola di conformismo sociale, fenomeno studiato molto dalla psicologia sociale (si veda E. E. Jones, E. Aronson e altri). Il parlante, nel tentativo di accattivarsi luditorio, dimostra conformismo rispetto ai giudizi e preferenze del pubblico e attribuisce a se stesso le caratteristiche socialmente desiderate. Per questo motivo abbondano i lessemi che denotano tratti positivi321: [17]Credo che noi siamo pi credibili, perch abbiamo sempre tenuto la stessa posizione. (2)

321. Dobek-Ostrowska, B., Fras, J., Ociepka, B. (1997) p. 99: Ksztatowaniu ocen pozytywnych, zjednywaniu przychylnoci odbiorcy, sprzyja przede wszystkim posugiwanie si nacechowanym dodatnio sownictwem.

La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia [18](...) quindi credo che noi siamo credibili(...) (2) [19](...) siamo una forza responsabile.(11) [20]Jestem wstrzemiliwy w sowach i ostrony co do sdw. (33) [21]Ja jestem bardzo dowcipnym czowiekiem (...) (33)

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[22] Znaczy, ja przede wszystkim jestem w tej sprawie konsekwentny przynajmniej od 1992 roku.(33) Osserviamo la propensione allimpiego del predicato nominale in quanto mezzo pi semplice ed efcace di lodarsi. Sia in italiano sia in polacco il verbo copula (essere, by) accompagnato da un aggettivo (es.: responsabile, konsekwentny) che direttamente introduce ed impone la valutazione positiva del soggetto. Non mancano neanche atti di elogio delle proprie qualit in cui il tratto positivo non nominato esplicitamente. , tuttavia, spesso facile effettuare uninferenza desiderata dal parlante come in questo caso: [23] Ho sempre portato a termine quello che ho cominciato (10). Non c dubbio che il mittente vuole far capire al proprio uditorio che una persona per bene, afdabile e lo pu provare grazie allesperienza precedente. Abbiamo rilevato nel corpus, per, anche atti linguistici meno chiari, richiedenti pi sforzo da parte del destinatario che deve intuire di che qualit il parlante si vanta. Osserviamo i seguenti esempi che esigono uninterpretazione pi elaborata: [24] Io, invece, soffro da morire a fare il presidente del Consiglio. Soffro dalla mattina alla sera. E anche di notte. Per loro il potere il sogno di una vita, per me fare il presidente del Consiglio una condizione esistenziale peggiore di quello che potrei avere se non avessi questo ruolo. (10) [25] Ja jestem do swoich najbliszych zaczynajc od mamy, a koczc na wnuczce, no i nie omijajc brata bardzo przywizany; no i to po prostu tyle. Ja myl te, e jestem bardzo mocno przywizany do Polski, do kraju. Na kadym sukcesie

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Polski, eby on nie wiem w jakiej by dziedzinie od sportu do rozwoju gospodarczego niezwykle mi na tym zaley i niezwyk przyjemno mi to sprawia, jak takie sukcesy s; take jak co pozytywnego w historii Polski wyczytam, bo si bardzo histori interesuj.(35) I brani citati sopra, seppur implicitamente, mirano a evidenziare le qualit caratteriali ed emozionali del parlante, desiderate ed apprezzate nelluomo politico, come impegno, dedizione, responsabilit. Analizziamo come queste qualit vengono implicate e trasmesse nellatto linguistico. A questo scopo ricorriamo alla teoria formulata da Paul Grice322 riguardante le regole conversazionali. Siamo dellopinione che gli esempi analizzati costituiscono uninfrazione di queste massime che governano gli scambi linguistici dal punto di vista della qualit, quantit, modo e relazione. La violazione di queste regole spinge il destinatario a cercare unulteriore interpretazione dellenunciato. In questa ottica questi atti possono essere considerati implicature conversazionali, poich da quello che si dice alla lettera si ricava un altro senso. I frammenti [24] e [25] avviano un meccanismo inferenziale, che permette di svelare quello che si fa intendere tramite la violazione delle massime di quantit e modo. Il contributo dei parlanti sembra molto elaborato e pi informativo di quanto richiesto nonch il modo di esprimersi pare prolungato e assai complicato. In questo caso vengono implicate qualit come consistenza, responsabilit, sensibilit, patriottismo, devozione per i valori tradizionali, che il destinatario deve ricavare. Lo stesso meccanismo viene sfruttato in unaltra variazione dellatto di vantarsi delle proprie qualit, vale a dire latto di mostrarsi una persona di valore malgrado le avversit. Questo tipo di atto si distingue per una particolare vivacit espressiva, grazie a cui crea una certa immagine della realt che mira a far nascere nel destinatario un ritratto positivo delluomo politico: [26] Intanto, gi in questi cinque anni, lopposizione nei nostri confronti ha tenuto un comportamento assolutamente negativo e di grande, fortissimo contrasto, con insulti, calunnie, barricate in Parlamento, eccetera (2)
322. Grice, H. P. (1980), Bazzanella, C. (2005) pp. 168-189, Bianchi, C. (2003) pp. 66-90.

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[27] Io stesso ho avuto trentanove minacce di morte, alcune delle quali serissime. (10) [28] Prawo i Sprawiedliwo przeyo bardzo tward prb ogniow. (33) [29] My mamy przeciwko sobie front i partyjny, jak dzisiaj wida bardzo szeroki, bo Platforma plus SLD plus PSL (tak dziwnie to wszystko wyglda, ale tak to dzisiaj jest), a z drugiej strony mamy jeszcze take potne media, ktre, niestety, zmieniaj si dzisiaj w orodki polityczne. Mwi przede wszystkim o telewizjach prywatnych. (33) La tecnica sfruttata negli esempi sopra consiste nellenumerare e descrivere le avversit e disgrazie che il parlante ha dovuto affrontare e con cui, nel sottinteso, ha lottato con successo. Creando una visione di contrariet o pericolo si implicano le virt straordinarie indispensabili per far fronte a queste difcolt, di cui, ovviamente, il politico o anche lintero partito dispone. Sono bravi, resistenti, coraggiosi e irremovibili. la conclusione a cui deve arrivare il destinatario-elettore. Laltro lato della medaglia rappresenta latto di distaccarsi dalle qualit negative, dove lelogio delle proprie qualit avviene indirettamente attraverso il dissociarsi dal vizio e imperfezione: [30]Perch noi non ci riempiamo la bocca parlando della gente. Noi abbiamo la seriet e la consapevolezza di essere gente tra la gente. (14) [31] Noi non siamo n pessimisti n catastrosti.(3) [32] No, ja akurat ceni sobie swoje sowa i nie chc tutaj publicznie podejmowa pewnego zobowizania, e co powiedziaem, a potem to jest niedotrzymane. (32) [33] Ja nie jestem czowiekiem koniktowym. (32) Volendo creare una favorevole immagine di s, il politico si distacca dai comportamenti e caratteristiche riprovevoli conformemente alle aspettative sociali: si presenta come una persona concreta che desidera agire e non solo parlare, non vuole fare promesse che non potrebbe mantenere e cerca di evitare conitti. Gli stessi

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4. 1. 1. Atti di elogio della propria persona

enunciati implicano di pi: luomo politico suggerisce di possedere qualit opposte, cio quelle riconosciute positive e desiderate. Latto di distaccarsi dalle qualit negative assume anche la forma di un paragone tra il politico e il suo avversario (anche in termini collettivi, cio un paragone tra due partiti o movimenti): [34] Quando cera la sinistra al governo cera unimmigrazione clandestina preoccupante, siamo arrivati noi, abbiamo saputo (...) ridurre del 51% limmigrazione clandestina. (1) [35] Signica che noi abbiamo fatto esattamente dieci volte quello che hanno fatto i governi della sinistra. (1) [36] Per il Mezzogiorno noi abbiamo fatto moltissimo, perch contrariamente a quello che successo nel passato nel piano delle grandi opere, che uno dei nostri orgogli e che, tra laltro voglio insistere dimostra la nostra capacit operativa rispetto ai governi della sinistra. (2) [37]Nessuno dei governi che ci hanno preceduto ha fatto meglio. (10) [38]E a differenza della Destra, noi ci presentiamo alle elezioni con un programma di governo che oggi sottoscriviamo e a cui ci riteniamo vincolati. (14) [39]Bardzo dzikuj za to dobre przygotowanie, ale nie jest Pan prawnikiem i na tym polega problem. Zreszt ja sdz, e to jest pewna przewaga po mojej stronie jako kandydata na prezydenta. (33) [40] Ja myl, e pod tym wzgldem wykazujemy znacznie wiksz konsekwencj, panie Donaldzie, ni wykazuje Platforma Obywatelska. (33) Qui, i tratti negativi da cui luomo politico decide di dissociarsi vengono incarnati dallavversario-portatore di difetti. Questa tecnica di auto-elogio comporta la valutazione dicotomica, dove non esistono gradi intermedi tra due poli estremi: il mittente mette in risalto i propri successi e capacit in confronto al fallimento

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e mancanze dellantagonista politico. In questo tipo di atti si vuole esporre con tutta schiettezza e brutalit le debolezze altrui e le proprie qualit e, seppur sembri un metodo poco rafnato, viene adoperato volentieri. Unaltra tecnica di ingratiation che abbiamo individuato consiste nellelogio delle proprie competenze. Accanto allelogio dei propri successi e delle proprie qualit caratteriali costituisce uno dei mezzi pi potenti dellingratiation. Abbiamo suddiviso gli atti di elogio delle proprie competenze in seguenti classi: a) presentarsi come partecipante alle situazioni o ruoli sociali che richiedono certe competenze comunemente apprezzate323: [41] Pracowaem jako prezes Najwyszej Izby Kontroli, jako minister sprawiedliwoci, w kocu jako prezydent Warszawy. Mam te wielkie dowiadczenie w pracy spoecznej, z Solidarnoci. (33) [42] Nasi eksperci s przygotowani i musimy rozpocz rozmowy na ten temat. (39) Osserviamo di nuovo limpiego della valutazione indiretta, poggiata sulle conoscenze del ricevente in quanto i brani citati non nominano esplicitamente i tratti posseduti dal mittente, ma i pregi sono indicati in forma dellimplicatura: il fatto di essere stato ministro o sindaco [33] suggerisce la competenza del parlante, anche se in modo non tanto preciso. Comunque, una certa ambiguit aumenta la forza persuasiva dellenunciato. b) mostrarsi esperto citando cifre ed informazioni particolareggiate: [43] Quindi noi abbiamo cambiato il trattato, abbiamo sostenuto leconomia con unimmissione maggiore di risorse nelleconomia, siamo andati oggi al 4,1 e abbiamo il 2006 che gi positivo per gli acquisti che si stanno muovendo in Italia, lIVA pi al 6% limmatricolazione di auto eccetera con tutti i grandi organismi internazionali che pronosticano per il 2006 una crescita che va dal 1,2 al 2,1, diciamo che la media tra centri di ricerca e organismi internazionali all1.8, quindi credo che dobbiamo guardare in avanti con ottimismo. (1)

323. Cfr. Galasiski, D. (1992) p. 47.

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4. 1. 1. Atti di elogio della propria persona

[44] oggi, nonostante ci sia stata per le famiglie meno agiate una forte diminuzione di ci che devono pagare, dieci milioni non le pagano pi, ma anche chi guadagna 15.000 euro ha il 55% di sconto, chi guadagna 20.000 euro ha il 24% di sconto, chi guadagna 25.000 euro ha il 14% di sconto rispetto al passato, ad alcuni quozienti familiari succeder questa cosa, che se un singolo guadagna 100 ed un padre di famiglia guadagna 100, oggi pagano la stessa cifra. Domani, invece, si calcoler il peso che il padre di famiglie deve sostenere per la moglie e si aggiunger un uno. Si aggiunger un mezzo punto per ogni glio, e quindi il padre di famiglia si trover a pagare circa il 30% di meno sullo stesso stipendio rispetto al singolo. Credo che sia una cosa assolutamente importante. Naturalmente, abbiamo introdotto tantissime altre situazioni di supporto per le famiglie, per le coppie giovani abbiamo un fondo per i mutui per lacquisto della casa, per le famiglie che non possono abbiamo un fondo per aiutarle nel pagare le locazioni, abbiamo introdotto degli aiuti per un bambino che nasce, abbiamo introdotto i libri gratuiti(...) (2) [45] Liberaowie spod znaku lewicy i prawicy, przy wsparciu liberalnych rodkw przekazu doprowadzili do: zaduenia zagranicznego, ktre w 1989 roku wynosio ok. 48 mld USD, a w 2005 roku ok. 130 mld USD, olbrzymiego dugu wewntrznego, rozgrabili 75% majtku narodowego, oddali 85% bankw w obce rce (...) 1/3 dzieci idzie do szkoy bez niadania, 2 mln dzieci jest niedoywionych, 1/3 chorych nie wykupuje lekarstw, 60% spoeczestwa yje poniej minimum socjalnego, 30% spoeczestwa yje w ubstwie, 5 mln ludzi nie ma pracy. (39) Abbiamo deciso di citare dei frammenti assai lunghi per illustrare meglio la peculiarit di questo tipo di atto, principalmente un diluvio di cifre, dettagli, statistiche e percentuali. Il senso vero e proprio di queste informazioni pare decisamente

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meno importante della loro accumulazione. Infatti, esse possono sembrare una raccolta di asserzioni totalmente arbitrarie ([45]), sia per lattendibilit dei dati sia per la loro selezione e confronto. Nei brani citati si nota una giustapposizione dei fatti tratti da sfere ben diverse (es.: bambini che non fanno colazione e il debito interno in [45]) nonch la cura dellaccuratezza e verosimiglianza delle cifre. Il ricorso ai numeri viene de nito da Bralczyk come uwiarygodnienie przez manifestowanie kompetencji, scjentykacj324, cio un modo per rafforzare la propria credibilit dimostrando la competenza e accrescendo la scienticit del discorso. Luso del linguaggio pi tecnico serve a distanziarsi dagli avversari al ne di sembrare esperto e afdabile. Adesso passiamo ad un altro tipo degli atti di elogio della propria persona che intendiamo presentare gli atti di constatare una verit inconveniente in apparenza. Comprendono una variet di atti il cui tratto in comune sarebbe una sorta di autocritica ( ma solo apparente) da parte del politico, che si decide a svelare un certo suo difetto o insuccesso. indubbio che in realt non si tratti di dare giudizi sfavorevoli su s stessi, poich sarebbe controproducente per lingratiation. Analizziamo: [46] Saremo pure allantica, ma per noi la seriet politica fa premio sulle ambizioni dei singoli. (11) [47] Ammetto, ho sbagliato a non fare campagna elettorale in prima persona. Ma, per vincere le prossime elezioni, punto tutto sul partito unico del centrodestra che metta insieme i nostri alleati. (10) [48] Le differenze, quando si sono palesate ed era inevitabile per lampiezza della nostra Alleanza sono state affrontate con il dialogo, con spirito costruttivo, con rispetto reciproco, no a trovare la soluzione condivisa. (14) [49] Porak dla nas byo odrzucenie przez Sejm ustawy o rwnym statusie kobiet i mczyzn, bo trzeba otwarcie powiedzie mimo konstytucyjnego zapisu o rwnoci kobiet i mczyzn, to jednak zjawisko dyskryminacji kobiet w rnych zawodach, w rnych dziedzinach ma w Polsce miejsce. (38)
324. Bralczyk, J. (2003) p. 18.

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4. 1. 1. Atti di elogio della propria persona

[50] Samoobrona jest klubem wok programu. Programu cikiego, nieatwego. Programu, ktry si przebija bardzo wolno. (39) Come si detto, le parole di autocritica sono soltanto unapparenza, dietro la quale si nasconde unaltra interpretazione. Lelenco dei propri difetti e mancanze un metodo astuto per avvicinarsi al destinatario: il politico che svela la propria natura imperfetta si presenta come una persona sincera, aperta ed afdabile. Il mittente sembra dire: Non ho niente da nasconderee in questo modo pu conquistare pi facilmente la ducia degli elettori. Inoltre, gli errori che il politico ammette nel discorso si trasformano in pregi: essere allantica viene associato alla responsabilit politica [46], un possibile errore signica una cooperazione costruttiva (molto stimata dallelettorato) [47], le differenze sono state superate [48], un insuccesso legislativo indica unattivit in questo campo [49], mentre il programma politico che difcile e impopolare [50] deve essere per forza buono ed efciente e quelli che tentano di realizzarlo sono competenti e coraggiosi. Le verit ammesse sono inconvenienti solo apparentemente, in realt sono unaltra tecnica di auto-elogio. Finalmente, presentiamo lultimo tipo degli atti di elogio della propria persona riscontrabile nella lingua politica, cio latto di vantarsi delle proprie conoscenze e contatti. Crediamo che questa tecnica di ingratiation assomigli al fenomeno noto in psicologia sociale come BIRGing (Basking in Reected Glory)325, cio brillare di luce riessa. Si tratta del metodo di migliorare la propria immagine (e aumentare la propria autostima) attraverso i contatti con le persone di successo, famose, potenti. Osserviamo questo meccanismo nei brani selezionati: [51] (...) ho avuto modo di parlare con tutti gli altri leader politici, recentemente soprattutto con il presidente Vladimir Putin (...) (1) [52] Io per George, Tony e Vladimir sono un tycoon che ha fatto tante cose, come Murdoch. Mi dicono: quando non avremo pi incarichi ci assumi tu? (10) [53] (...) jeeli chodzi o Lecha Was, to mog powiedzie jasno: w chwilach trudnych, bardzo trudnych ja byem z nim, przez bardzo wiele lat i bardzo blisko.(33)
325. Cialdini, RB, Borden RJ, Thorne, A, Walker, MR, Freeman, S, e Sloan, LR (1976). Basking in reected glory: Three football eld studies. Journal of Personality and Social Psychology, 34, 366-375. http://www. getcited.org/pub/103372602 del 29.05.2007.

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[54] (...)jeeli ja dzisiaj sysz sowa poparcia ze strony Lecha Wasy to jestem z tego dumny.(33) In generale, questo tipo di atto di elogio della propria persona consiste nel mettere in luce gli elementi che accomunano il politico ad altri individui o gruppi valutati positivamente dalla maggioranza dellelettorato, cos che le qualit degli altri si distendano sulluomo politico. Essere in grado di darsi del tu con i pi importanti politici del mondo ([52]) oppure godere dellappoggio di uno dei pi famosi polacchi, vincitore del premio Nobel ([53], [54]) permette in un certo senso di brillare della loro fama, autorit e inuenza.

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4. 1. 2. Promessa
Latto della promessa un tipico esempio nel gruppo degli atti commissivi (cfr. cap. 3), tramite cui il parlante si impegna a fare qualcosa in futuro. Limpegno assunto dal parlante deve essere vantaggioso in senso materiale o meno per il ricevente, in quanto la visione dei vantaggi futuri descritta nella promessa aiuta il politico ad accattivarsi i destinatari e guadagnare i loro voti. Non sorprende, dunque, il frequente ricorso a questi atti linguistici. [55] SullIraq la dottrina nostra chiara: se vinciamo le elezioni lattueremo. Ritireremo le truppe. (14) [56] No, su questo possiamo essere tranquilli, non si aumentano le imposte per diminuire il cuneo scale.(1) [57] Le nostre riforme (...) ridurranno il costo dello Stato e libereranno risorse che destineremo al taglio delle tasse. (10) [58] Noi non tasseremo n bot n cct. (...) (14) [59] Tutti i Paesi hanno questa legge e noi no. Ora va fatta. Sar realizzata in modo non punitivo, ma come ce lhanno tutti i Paesi democratici.(14) [60] Jeeli ja wygram te wybory, to sprawy dotyczce sub specjalnych i ich udziau w yciu politycznym, ktre tak fatalnie si zapisay w III Rzeczypospolitej, zostan do koca wyjanione. (33) [61] Ja bd szuka z brami Kaczyskimi pewnego modelu, w ktrym znikn biurokratyczne instytucje (...). (33) [62] Jeli zostan prezydentem, ustawy, ktre chc polsk sub zdrowia doprowadzi do kompletnego chaosu bd kompletnie zawetowane. (33)

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[63] i bd namawia i sdz, e skutecznie posw, eby pienidze, ktre ja zaoszczdz, poprzez radykalne cicia w kosztach na biurokracj, pienidze, eby te pienidze tray na bezpieczestwo obywateli (...) (33) [64] Bo dzisiaj w Polsce mona duo zdziaa i jeeli bdzie spokj, to my na pewno zdziaamy bardzo duo. (33) [65] Sojusz w przyszym Sejmie zaproponuje rozwizania zwizane z popraw sytuacji na rynku pracy, edukacj, nauk. (38) [66] Nasza polityka jest bardzo klarowna my bdziemy (...) tward opozycj, konsekwentnie bdziemy pokazywa, w czym koalicja rzdowa sobie nie radzi, bdziemy wskazywa bdy i bdziemy robi wszystko, eby te bdy eliminowa na poziomie Parlamentu.(37) [67] My dotrzymamy sowa (..). (39) [68] (...) bdziemy przeciwko, bdziemy torpedowa tego typu projekty.(32) Nellatto della promessa il parlante determina il comportamento e le decisioni futuri e si obbliga a mantenere la propria parola. Luomo politico cerca di sondare lopinione pubblica per poi adattare le promesse alle aspettative degli elettori e in ci consiste la dimensione persuasiva di questi atti. Latto della promessa pu comprendere impegni di vario tipo: sia concreti ([55], [58]) sia assai generali ([64], [65], [67]). Frequentemente riguardano la sfera nanziaria, in particolare la politica scale ([56], [57], [58]), i costi burocratici ([61]. [63]), che per il destinatario si traducono in protti o spese tangibili. Loggetto della promessa, per, non deve necessariamente riferirsi allaspetto materiale: si tratta piuttosto di impegnarsi a creare una situazione vantaggiosa sensu largo. Nei frammenti citati appaiono riferimenti alla giustizia e allarmonia pubblica [60], a migliori soluzioni legislative [59], [62] oppure alla coerenza e consistenza nellattivit politica [66]. Dal punto di vista grammaticale negli atti della promessa prevale il tempo futuro, molto spesso la prima persona plurale, anche se non sempre, come nellesempio [56], dove la forma

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4. 1. 2. Promessa

impersonale del presente serve a fare una promessa meno diretta e perci meno vincolante. Nellanalisi delle promesse326, Searle elenca nove condizioni di felicit di questo tipo di atti commissivi, fra cui la sincerit del parlante, la sua intenzione di mantenere la parola. Nel contesto della comunicazione politica potrebbero sorgere alcuni dubbi al riguardo di questa condizione, tanto pi che non esistono infatti metodi scientici per vericare il suo vero soddisfacimento. Perci latto della promessa va considerato piuttosto come una sorta di gioco tra il mittente che non deve fare promesse irrealizzabili e il ricevente che non pu aspettarsi troppo. Teniamo conto del fatto che la promessa si inscrive nella pi vasta intenzione persuasiva nalizzata a guadagnare consenso, e la promessa solo una delle tecniche di ingratiation.

326. Searle, J. R. (1969) pp. 54-71.

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4. 1. 3. Ricetta per il successo


Questa categoria di atti linguistici che mirano a ingraziarsi il destinatario sfugge alle tassonomie classiche, ma ad ogni modo ci sembra abbastanza caratteristica e degna di nota. Abbiamo deciso di darle il nome di ricetta per il successo. In breve, sono gli atti in cui il parlante fa una diagnosi della situazione (politica, economica, ecc.) e nello stesso tempo offre una soluzione al problema, proponendo un elenco di azioni indispensabili per ottenere il successo. Esaminiamo i seguenti esempi: [69] C un lavoro quotidiano di taglio nellAmministrazione pubblica e presso le istituzioni pubbliche di privilegi, di sperperi, di inefcienze, e questo si fa e si deve fare sempre di pi. C da fare una grande operazione di informatizzazione della pubblica amministrazione(...). C da fare un intervento sullevasione (...) (2) [70] Ecco allora quello che noi dobbiamo fare adesso, fare capire che necessario ripristinare una etica del dovere per tutti i cittadini italiani (1) [71] Allora noi dobbiamo aumentare il costo del lavoro precario, diminuire il costo dellora lavorata (...); ecco queste sono tra laltro le correzioni che dobbiamo fare (...) (1) [72] Questa una politica demagogica che deve nire, ci vuole seriet, se si progetta unopera pubblica la si decide ci vogliono anche i soldi per metterla in atto. Ecco quella che la strategia della Unione. (1) [73] Noi dobbiamo accelerare non solo il discorso delle pene, non solo il discorso della giustizia rapida ma anche il senso della sicurezza nelle nostre citt.(2) [74] Potrzebny jest wielki program dla kraju, ale take pewien zestaw przedsiwzi, ktry pocignie za sob polsk inteligencj techniczn(...) (33) [75] Platforma musi mwi jednym gosem, musi by czytelna i wyrazista. (37)

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4. 1. 3. Ricetta per il successo

[76] Jak to osign? Tylko z udziaem nas wszystkich. Tylko dziki Tobie, Twojemu zapaowi, umiejtnociom i dowiadczeniu. Tylko dziki Tobie przekonanemu, e w takiej wanie Polsce warto y. (38) [77] Czyli trzeba niesamowicie dba o dochody, trzeba nakrca koniunktur w Warszawie, tworzy nowe miejsca pracy i dziki temu, oczywicie, bdzie, co dzieli.(32) Gli atti analizzati appartengono alla classe degli assertivi327, perch constatano un dato stato di cose, sostengono certi fatti (cfr. cap. 3), ma tuttavia non c dubbio che non siano privi di un elemento valutativo. La valutazione riguarda soprattutto la proposizione e si esprime nelluso di un adeguato predicato. La valutazione avviene principalmente grazie alla presenza di un predicato modale di tipo dovere, volerci in italiano o musie, trzeba in polacco, per cui questi atti assertivi si distinguono. Oltre ai predicati modali, vanno rilevate anche altre espressioni che si collegano al dovere, al modo di soddisfare il bisogno come: c ...da fare, ...jest potrzebny. La valutazione riguardante la proposizione, cio di solito il giudizio positivo sui progetti e riforme da implementare, viene in qualche senso trasferita al parlante come autore di queste idee. Le costruzioni con espressioni modali comunicano latteggiamento del parlante verso lo stato di cose enunciato e il fatto che egli considera opportuna una certa azione. Informano che una data decisione desiderata, mentre la sua mancanza valutata negativamente. Attraverso questo gruppo di atti il politico si presenta come competente, ben preparato, un uomo provvidenziale che sa che cosa bisogna fare per evitare sfortune e ottenere successi. Di nuovo, la ricetta per il successo pu includere soluzioni di diverso grado di generalit: dalle decisioni (almeno apparentemente) concrete e univoche ([69], [71] ) a quelle decisamente pi vaghe ([74], [76]). Ciononostante, gli atti denominati ricetta per il successo contribuiscono a rafforzare limmagine positiva di un politico e per questo svolgono un notevole ruolo persuasivo.

327. Wieczorek, U. (1999) p. 37.

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4. 1. 4. Proposta/offerta
Alla categoria precedente si avvicinano in un certo senso gli atti di proposta/offerta, dal momento che anche questi costituiscono una presentazione di idee, programmi, soluzioni che il politico ha da offrire. Si differenziano per il grado in cui il parlante palesa le sue intenzioni: qui luso dei verbi come offrire, proporre, oferowa, proponowa rivela lobiettivo del mittente. Gli atti di proposta e di offerta vengono studiati insieme per via della loro somiglianza: in ogni caso il mittente ha qualcosa da consigliare direttamente al ricevente come buono, utile, opportuno, e questultimo pu accettarlo o meno: [78] Noi proponiamo, invece, che la tassazione sui depositi bancari e depositi postali che oggi al 27% scenda al 20%. Quindi proponiamo la riduzione di 7 punti di tassazione (...). (3) [79] Noi, la nostra coalizione offre una squadra di governo coesa, unita, forte. (2) [80] Le misure che propongo sono riforme di cui tutti hanno bisogno. (14) [81] Oferuj dla regionu lubuskiego, tak jak dla caej Polski miejsca pracy, pobudzenie eksportu, zmian warunkw ycia najbiedniejszych i zamknicie okresu wstydliwego dla Polski, jakim jest stan obecny (...). Oferuj i gwarantuj, e po zwycistwie Samoobrony ten wstydliwy dla Polski okres musi si skoczy. (39) [82] Ot, Platforma Obywatelska proponuje co innego: niech nikt nikomu wadzy nie wydziera, tylko oddajmy werdykt narodowi. (32) Latto di proposta / offerta presenta in modo diretto lintenzione del parlante che offre al destinatario qualcosa di positivo: il programma [78], [80], [81], la rappresentanza [79] o la soluzione [82] in cambio dellappoggio elettorale. La relazione fra le due parti sembra pi equilibrata che nel caso dellatto ricetta per il successo,

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4. 1. 4. Proposta/offerta

dove il parlante risulta pi competente, consapevole, ecc. Qui, il destinatario pare di avere maggiore autonomia in quanto le idee del politico vengono presentate in modo meno insistente e il protto sembra reciproco: un voto per il politico e un vantaggio per lelettore.

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4. 1. 5. Appello/richiesta
Gli atti di appello e di richiesta, anche questi molto simili tra di loro, sono utilizzati molto volentieri a ni persuasivi. Secondo la classicazione searliana, rappresentano la categoria di atti direttivi, il cui obiettivo principale produrre un certo stato di cose, provocare una determinata reazione328. In realt questi atti che assumono la forma di direttivi, prima di tutto intendono plasmare lopinione e latteggiamento del destinatario per poter in seguito incoraggiarlo a comportarsi in un determinato modo. Non essendoci alcuna sanzione o autorit reale, latto direttivo rimane solo un espediente della persuasione. Riteniamo quasi uguali gli atti di appello e di richiesta nel contesto della comunicazione politica, e per questa ragione li studiamo assieme. Siamo dellopinione che lappello e la richiesta si differenzino minimamente, visto che non possibile misurare e classicare il carico emozionale compreso in essi. La presenza, invece, delle forme verbali di tipo faccio appello / apeluj, vi chiedo / prosz che potrebbero chiarire la forza illocutiva degli enunciati relativamente rara. A nostro avviso lappello ha un carattere pi solenne e formale329, mentre la richiesta si distinguerebbe per un tono pi personale ed emozionale. Luso del verbo prosi (chiedere) indebolisce un poil tono ingiuntivo imposto dallutilizzo del modo imperativo e a volte del punto esclamativo. Paragoniamo i seguenti brani: [83] Allora voglio dire, cerchiamo invece di fare polemiche, di avere come obiettivo comune quello di rendere il nostro Paese pi efciente, di renderlo pi concorrenziale, di far spazio al merito, (...) (1) [84] Quindi, andate a votare e, ovviamente, guardatevi attorno. (3) [85] Dobbiamo svegliarci. (14)

328. Per una presentazione pi dettagliata del rapporto tra la persuasione e gli atti direttivi cfr cap.3.2. 329. Cfr. Wieczorek, U. (1999) p.87.

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4. 1. 5. Appello/richiesta

[86] Mwi do Was, ale tak jak bym mwi do kadego z Was z osobna, tak jak bym by u Was w domu: idcie gosowa w niedziel. I prosz was: potraktujcie powanie to gosowanie jako nasz wspln szans. To jest naprawd szansa na Polsk, o ktrej wy marzycie i ja. Prosz Was o ten gos! (33) [87] Razem budujmy pastwo, ktre sprzyja gospodarce, nie czyni tego jednak kosztem najuboszych. Razem twrzmy wartoci, ktre przetrwaj zmiany polityczne, poniewa dotycz rzeczy podstawowych ludzkiej solidarnoci, walki z wykluczeniem spoecznym, bezrobociem i brakiem perspektyw. Nie jestemy skazani na dobroczynno bogatych! Jestemy bogaci pasj zmieniania wiata na lepsze! Nie bjmy si szuka rozwiza, uznawanych za niemoliwe! (38) [88] Popraw odczujemy wszyscy ju w pierwszym proczu 2006 roku, tylko prosz, nie oddajmy liberaom Polski walkowerem. Pjdmy do urn wyborczych. Liberaowie policzyli, i s przekonani, e 60% wyborcw zostanie w domach. Ju ogaszaj swoje zwycistwo. Pokacie im gdzie ich miejsce. Podzikujcie im za 14 lat rzdzenia. Dajcie sobie szans. Postawcie na III Drog. (39) luso dellimperativo che costituisce la caratteristica principale di questo tipo di atti linguistici. Pare interessante osservare il gioco con la forza illocutoria dellatto svolto attraverso limpiego di una data persona grammaticale: noioppure voi. La seconda persona plurale comporta una forma pi diretta dellincitamento ad agire, costituisce unindicazione pi che evidente di ci che si aspetta dal destinatario: andate a votare [84], idcie gosowa [86], Pokacie im gdzie ich miejsce. Podzikujcie im za 14 lat rzdzenia. Dajcie sobie szans. Postawcie na III Drog [88]. Luso di questa forma grammaticale permette allappello di sfruttare la forza impressiva di solito riservata agli ordini. La prima persona plurale dellimperativo, invece, punta sulla cooperazione tra il parlante e il destinatario, contribuisce a creare unaria di comunit, similarit. Il parlante vuole creare limpressione che lo sforzo comune, le azioni a cui stimola siano vantaggiosi e procui anche per il ricevente [85], [88].

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4. 1. 6. Adulazione
Latto linguistico che vorremmo esaminare in questo paragrafo ricorre direttamente a una delle tecniche fondamentali di ingratiation di E. E. Jones che abbiamo discusso in precedenza, cio la valutazione positiva del partner. Questo atto, denominato qui come atto di adulazione330, consiste semplicemente nellingraziarsi il destinatario tramite vari mezzi miranti a suscitare nel ricevente la convinzione di essere percepito in modo favorevole. Lo scopo del mittente-politico che il ricevente-elettore si senta valutato positivamente, apprezzato e considerato un partner intelligente e degno di stima. Questo tipo di atti nella loro versione pi diretta assume la forma di complimenti, elogi e lusinghe. un metodo assai semplice, ma non sempre efciente dato che dal punto di vista della cultura le parole di lode appaiono sospette331: nella natura umana cercare motivazione interessata negli elogi. Se il destinatario conclude che la lode stata proferita per interesse e vantaggi personali, giudicher il mittente in modo negativo. Per questa ragione nellatto di adulazione lelogio del ricevente avviene in modo pi rafnato e nascosto, dove la valutazione positiva viene implicata e non espressa direttamente. Analizzando alcuni brani cercheremo di dimostrare quali meccanismi vengono sfruttati in questi atti a ni persuasivi, soprattutto intendiamo qui limplicazione logica e la presupposizione332. Con il termine presupposizione intendiamo ci che si deve assumere, o dare per scontato, per un uso appropriato di un enunciato333 come nel frequentemente citato esempio Il re di Francia calvo la frase presuppone: esiste un re di Francia.

330. Abbiamo deciso di scegliere in questo contesto il termine adulazione dal momento che elogio oppure lusinga sembrano troppo deboli per esprimere lessenza di questo atto che presuppone una lode eccessiva e spesso insincera, proferita a ni personali ed utilitari. 331. Sulla dimensione manipolatoria dei complimenti in ottica pragmatica cfr. Drabik, B. (2004), in particolare il cap. 3. 332. Sulla presupposizione si veda Andorno, C. (2005) pp.85-91, Bazzanella, C. (2005) pp. 178-180, Bianchi, C. (2003) pp.85-90, Sbis, M. (1998), Sbis, M. (1999), Ducrot, O. (1972). 333. Bianchi, C. (2003) p. 86.

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4. 1. 6. Adulazione

La miriade di proposizioni che non sono esplicitamente asserite, ma vengono postulate nellimplicito e la cui verit deve essere assunta come garantita334 fa s che la presupposizione stessa diventi utile mezzo di persuasione335. La sua forza persuasiva deriva dal fatto che, come constata Sbis, le presupposizioni non devono essere considerate assunzioni condivise, comuni sia al parlante sia al destinatario, ma piuttosto assunzioni che dovrebbero essere condivise, assumptions which ought to be shared336. Tale approccio permette allenunciato di trasmettere e imporre implicitamente o quasi inconsciamente al destinatario certe opinioni, convinzioni, ideologie in quanto egli deve accettarle come date per scontato se non vuole compromettere la relazione comunicativa con il parlante337. Consideriamo i seguenti brani e analizziamo i meccanismi pi o meno diretti che vengono messi in atto al ne di elogiare il destinatario e in questo modo conquistare la sua simpatia (e il suo voto). [89] Faccio un esempio molto semplice che i nostri amici che sono di fronte alla televisione possono capire bene. (1) [90] Questa una domanda a cui il governo deve rispondere, perch gli italiani sanno benissimo di chi la responsabilit (...). (1) [91] Se noi dovessimo arrivare, e non credo proprio, proprio perch sono sicuro, sono sereno e condo troppo nel buonsenso e nellintelligenza degli italiani, che non hanno mai dato la maggioranza ai comunisti e alla sinistra in sessantanni di storia repubblicana (...). (2)

334. Sbis, M. (1998): But presuppositions are not fully explicit either: they do not present themselves as explicit claims, as assertions, evaluations or arguments. These would be verdictive illocutionary acts, therefore liable to be submitted to a truth/falsity, correctness/incorrectness judgement. Presuppositions avoid exposure to such a challenge by requiring the audience to take them for granted in order to keep on communicating. 335. Cfr. Sbis, M. (1998) e Bazzanella, C. (2005) p. 179-180: La presupposizione pu essere usata come arma pi o meno occulta di persuasione e di manipolazione ed ampiamente sfruttata ad esempio nella propaganda politica o negli interrogatori (...). 336. Sbis, M. (1998). 337. Ivi: (...) the speaker is required to take them for granted, unless he or she wants to challenge the authors reliability and thus the communicative relationship.

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[92] S, perch gli italiani sanno che la sinistra vuole riportare a zero le ventiquattro riforme che abbiamo fatto (...). (10) [93] Non credo che gli italiani vorranno tornare indietro, azzerare tutto.(10) [94] Gli italiani sapranno riconoscere lincompetenza e la malafede. (14) [95] (...) perch gli elettori hanno testa e giudicano: sanno che oggi magistratura, giornali e scuole sono in mano alla sinistra. (10) [96] Noi abbiamo un patrimonio prezioso, che costituito da milioni di elettori che ci hanno dato costantemente ducia dal 1994 ad oggi (...). (26) [97] Ja nie mwi arogancko o ludziach, ktrzy gosuj, bo to s wyborcy, to s obywatele i ja ich bardzo szanuje. (32) [98] I co widziaem? Widziaem, e wszyscy, kiedy ze mn rozmawiacie, wierzycie dokadnie w to samo co ja (...) (33) [99] I moim zdaniem, dla mnie najwaniejszy jest dzisiaj werdykt ludzi, ktrzy codziennie chodz do sklepw i naprawd widz, jak bardzo podroay wszystkie podstawowe artykuy (37) [100] Chciaem podzikowa wszystkim tym, ktrzy gosowali na kandydatw Platformy Obywatelskiej. Wierz, e to jest gos na lepsz Polsk. (37) [101] Bo mwimy prawd, mwimy gono to, co Wy mwicie w domu, w pracy, w szkole, na targach, bazarach itd. (39) [102] Polska jest krajem ludzi zdolnych, mdrych i pracowitych.(39) In generale, lefcienza delladulazione si basa su una semplice legge psicologica osservabile facilmente nella vita di ogni giorno: vogliamo bene a quelli che ci voglio-

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4. 1. 6. Adulazione

no bene338. Esprimendo lapprovazione per le caratteristiche del destinatario, il mittente tenta di accattivarsi la sua simpatia, e di conseguenza il suo voto. Non ci dovrebbe sorgere alcun dubbio quanto alle intenzioni del politico e alla vera funzione delle sue parole: i complimenti rivolti al destinatario non sono innocui, sono piuttosto delle lusinghe pronunciate per interesse. Ladulazione dellelettore ambisce a destare in lui una maggiore stima di s, renderlo pi sicuro e contento e poich tutti amiamo quelli che ci fanno complimenti, quasi automatico contraccambiare la simpatia ricevuta. I frammenti citati illustrano le varie forme in cui si realizzano gli atti miranti ad adulare il destinatario, in particolare per quanto riguarda la trasparenza dellintenzione del parlante. Possiamo individuare quelli che cercano di realizzare questo scopo in modo diretto, come nellesempio [97] dove il politico esprime esplicitamente il proprio rispetto per gli elettori in forma dellatto assertivo oppure in [95] che implica un potenziale intelletuale dei destinatari. Solo un popi complicati sembrano gli atti che si avvalgono di una semplice e ovvia implicazione logica. La conclusione che il destinatario deve ricavare da quanto detto evidentemente adulatoria. Analizziamo pi attentamente lesempio [102]. Le premesse del ragionamento da effettuare sono seguenti: 1. La Polonia un Paese di persone capaci, intelligenti e laboriose, 2. (non proferita in quanto ovvia) Gli elettori sono polacchi, dunque arriviamo alla conclusione che gli elettori sono capaci, intelligenti e laboriosi. Similmente nel frammento [96], dalle premesse che: 1. Il partito ha un patrimonio prezioso 2. Questo patrimonio costituito da elettori segue chiaramente che gli elettori sono considerati preziosi: apprezzati e stimati. Frequentemente ladulazione avviene attraverso presupposizioni pi o meno sottili. Ci che si fa intendere deve trasmettere la valutazione positiva del destinatario da parte del mittente e predisporlo favorevolmente nei suoi confronti. Se il politico dice che i nostri amici che sono di fronte alla televisione possono capire bene qualcosa [89] presuppone che i telespettatori sono suoi amici; siccome amico comporta solo connotazioni positive, i potenziali elettori possono sentirsi eccezionali, apprezzati. Similmente, lenunciato che il governo deve rispondere a una
338. Cfr. Aronson, E. (1997), in particolare il capitolo X riguardante lattrazione interpersonale.

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certa domanda, perch gli italiani sanno qualcosa (come in [90] e [92]) presuppone una certa conoscenza da parte degli elettori, quindi implica che gli italiani sono ben informati, consapevoli di certi fatti. Lelogio della competenza intellettuale compresa anche in altri esempi di presupposizione [91], [93], [94]: se il politico conda nel buonsenso e nellintelligenza degli italiani vuol dire che presuppone lesistenza di queste doti di cui si da, analogamente in [94]. interessante notare che tra le qualit pi spesso elogiate ritroviamo soprattutto le capacit intellettuali dellelettore: intelligenza, conoscenza della realt e buonsenso: [89], [90], [91], [92], [98], [99]. Il parlante esprime innanzitutto la propria ducia che le abilit complimentate consentiranno al ricevente di prendere la decisione elettorale giusta. Fra gli esempi riportati sopra se ne ritrovano alcuni che inizialmente non sembrano a proposito, per crediamo che possano essere considerati una variet di adulazione sensu largo. Intendiamo qui gli atti in cui la valutazione positiva del destinatario viene espressa attraverso la sua inclusione nello stesso gruppo del mittente, che in breve vuol dire: se sei uno di noi, sei bravo. Instaurando un senso di comunit e solidariet, nonch di comprensione reciproca e di concordia nel modo di pensare e di agire, il parlante trasferisce il giudizio positivo che ha su s stesso al ricevente, il che, a sua volta, permette allelettore stesso di sentirsi apprezzato. I brani [98], [100], [101] sottolineano la somiglianza tra il politico e lelettore; visto che il parlante deve per forza essere convinto del proprio valore, il fatto di evidenziare queste afnit serve ad accattivarsi linterlocutore in modo indiretto ed implicito339. Siccome a ognuno piace essere trattato in modo individuale ed essere notato in mezzo agli altri, negli atti di adulazione si riscontrano spesso espressioni che individuano un determinato gruppo: italiani, i nostri amici che sono di fronte alla televisione [89], ludzie, ktrzy codziennie chodz do sklepw [99], wy [ktrzy] mwicie w domu, w pracy, w szkole, na targach, bazarach [101]. Cos il destinatario pu sentire che il comunicato indirizzato proprio a lui, pu sentirsi pi stimato, pi importante, perci tanto pi volentieri contraccambier con il suo voto.
339. Si cfr. a questo proposito Brown, P., Levinson, S. (1987) pp. 101-124 che, esaminando il fenomeno della cortesia, sottolineano limportanza delle strategie che mirano ad affermare lesistenza di idee e opinioni simili, argomenti su cui si daccordo, accentuare interesse, approvazione e simpatia per linterlocutore, cercare accordo. Crediamo che queste tecniche non si limitino alla cortesia, ma aiutano a capire anche i meccanismi attraverso cui i politici si ingraziano gli elettori (come la variet di adulazione descritta sopra).

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4. 1. 7. Gli atti che mirano a spaventare ed avvertire


Lultimo tipo degli atti adoperati per ingraziarsi il destinatario che desideriamo esaminare si distingue dai generi precedenti per limpiego delle emozioni negative come mezzo di ingratiation. Fin qui tutti i tipi si richiamavano alla valutazione positiva del parlante, del ricevente o di certi eventi o stati della realt extralinguistica; invece nel caso degli atti che mirano a spaventare ed avvertire allo scopo di accattivarsi il destinatario si fa piuttosto ricorso alla sfera di emozioni, giudizi e opinioni negativi o sfavorevoli. Le valutazioni negative adoperate a ni persuasivi non riguardano, ovviamente, n il mittente n il ricevente, ma soprattutto la realt extralinguistica, in particolare la situazione politica, sociale ed economica del Paese. Gli atti che mirano a spaventare ed avvertire cercano, in generale, di suscitare nel destinatario il senso di pericolo imminente a cui solo il politico costituisce il rimedio. Sia latto che mira a spaventare sia quello che mira ad avvertire si poggiano sul medesimo meccanismo. Comunque, per una maggiore chiarezza del discorso, presentiamo separatamente le due variet. Il funzionamento dellatto che mira a spaventare si basa sulla sua efcacia nellintimorire il ricevente per costringerlo a votare in modo desiderato. A questo scopo si ricorre spesso alla diagnosi della situazione corrente, che sempre negativa: [103] Siamo estremamente indietro rispetto agli altri Paesi (). (2) [104] A livello politico siamo i penultimi in Europa. (2) [105] No, ma sono molto preoccupato per il futuro: abbiamo partecipazioni diffusissime straniere nelle nostre imprese mentre le nostre aziende non ne hanno altrettante allestero. (14) [106] Perch noi non ci rassegniamo certo al declino, come non ci rassegniamo a una societ in cui le diseguaglianze crescono, la forbice dei redditi si allarga,

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larea della vecchia e nuova povert si estende, la qualit della vita per le famiglie si deteriora. (14) [107] Siamo stati dei gran signori nel non denunciare quel che ci ha lasciato il centrodestra. (30) [108] Te problemy schodz na plan dalszy, niestety. No bo przecie pamitajmy o tym, e budet jest bardzo kontrowersyjny, nie do zaakceptowania w takim ksztacie nie tylko przez dwie partie opozycyjne, ale przecie te i Andrzej Lepper mwi, e wychodzi z koalicji, bo ten budet mu si nie podoba. Dzisiaj wszystko idzie w zapomnienie tylko i wycznie po to, eby zapewni trwanie dla tego ukadu. (32) [109] My si nie spieszymy, tylko szkoda Polski, panie ministrze, na tym polega problem, e Polska na tym traci. (32) [110] Poprawienia w Polsce wymaga prawie wszystko (33) [111] Ja strategiczn sytuacj Polski oceniam teraz jako no niewyran w kadym razie. (33) La diagnosi, sempre sfavorevole e talvolta terricante, viene espressa innanzitutto attraverso atti assertivi che constatano certi fatti ritenuti o presentati come oggettivi. Grazie alluso degli assertivi le affermazioni fatte sembrano indubitabili e il parlante tenta di presentare una data visione della realt in termini apparentemente oggettivi e indiscutibili: [103], [104], [108], [109], [110]. La forza dellatto che mira a spaventare consiste nel creare limpressione di un totale disastro, dei problemi gravissimi per cui il Paese va in rovina. Questo effetto viene raggiunto anche tramite luso di presupposizioni, come per esempio in [106]: il fatto che noi non ci rassegniamo certo al declino presuppone che il declino ha avuto luogo. In questo modo il parlante impone come ovvia e condivisa una certa diagnosi della situazione, rafforzata dalluso di termini molto espressivi. Un altro modo di spaventare il ricevente consiste nel manifestare la preoccupazione da parte del politico

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4. 1. 7. Gli atti che mirano a spaventare ed avvertire

per la realt che va di male in peggio ([105], [109]). Allo stesso tempo, il politico riesce a presentarsi come una persona consapevole delle difcolt, competente, che ha il coraggio di dire verit inconvenienti. Mentre gli atti che mirano a spaventare si concentrano sul lato negativo della situazione presente, gli avvertimenti si indirizzano piuttosto verso il futuro. Nellatto che mira ad avvertire il politico assume il dovere di informare lelettore dei problemi futuri o delle conseguenze delle decisioni sbagliate: [112] Noi con le risorse umane che stiamo preparando non ce la faremo a svilupparci al livello degli altri Paesi.(2) [113] (...) ma io voglio darvi tre concretissime ragioni in pi per determinare il vostro voto. La prima: la sinistra vuole ripristinare limposta sulle donazioni e sulle successioni, anche per piccoli patrimoni, come ad esempio un appartamento di 80 metri quadrati in una periferia. Con noi queste imposte sono state cancellate e resteranno cancellate. La seconda ragione: la sinistra vuole aumentare al 22% la tassazione dei BOT, dei CCT, dei dividendi azionari, cio del vostro risparmio. Noi vogliamo, invece, mantenere lattuale imposta del 12,5% ed anzi ridurre anche il prelievo scale sui conti correnti bancari al 12,5%. La terza ragione: la sinistra vuole aumentare i valori catastali degli immobili per triplicare le tasse sulle case. Per noi la prima casa sacra, come sacra la famiglia.(2) [114] Adesso basta con le corporazioni, adesso comincia linteresse del Paese. Se tutti difendono linteresse particolare, ancorch legittimo siamo niti. (14) [115] I nostri gli rischiano pensioni da fame e tanti anziani non superano gli 800 euro al mese. (30) [116] Vorrei ricordare proprio con estrema semplicit che non troveremo mai i soldi per ridurre il cuneo scale se la spesa pubblica continuer a crescere senza controllo come stato in questi anni. (1) [117] Nie dajmy si duej oszukiwa. Ja ostrzegam wycignijcie z tego wnioski, abycie pniej nie pakali nad rozlanym mlekiem. (39)

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[118] Tak, bardzo bym chcia, eby Polska bya bogatym pastwem i bardzo bym chcia, eby jak najmniej biedy byo w Polsce. Pan Lech Kaczyski jedno gwarantuje: e ta bieda bdzie nadal trwaa. (34) [119] Liberaowie wysyaj nasz modzie za granic. Z tytuami magistrw i inynierw wykonuj oni najgorsze prace. Za rzdw liberaw nic si nie zmieni! (39) Frequentemente lavvertimento fa ricorso a termini e formule assai generici e vaghi per descrivere pericoli e sciagure futuri, limitandosi a dipingere un quadro poco concreto e semplicato, che non prende in considerazione diversi condizionamenti ed eventualit. Questa indeterminatezza, che favorisce la demagogia, serve ad amplicare il timore e destare nel destinatario un atteggiamento favorevole verso il politico. Gli atti che mirano ad avvertire si diversicano per quanto riguarda il grado in cui gli avversari politici vengono incolpati dello stato delle cose. Vi sono quelli meno chiari che non indicano direttamente i colpevoli e semplicemente constatano che se la situazione corrente continua, lesito sar deleterio: [112], [114], [115], [116]. Non mancano, daltra parte, gli atti che avvertono di persone o partiti concreti: [113], [118], [119] e segnalano i rischi e i danni che essi comporteranno. evidente che gli atti che mirano a spaventare ed avvertire non esistono di per s, ma sono una forma attraverso cui si esprime lintento persuasivo della comunicazione politica. Al livello pi profondo costituiscono una realizzazzione degli atti persuasivi: fornendo una diagnosi della situazione o mettendo lelettore in guardia contro determinati politici cercano di creare unatmosfera di paura e disastro imminente, e il parlante appare lunico competente che si accorge di questi problemi. Luomo politico si presenta come una persona responsabile, preoccupata per il bene comune e capace di rimediare: ci indiscutibilmente aiuta a conquistare la simpatia degli elettori.

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4. 2. Deprezzamento dellavversario
Come si gi constatato, le tecniche di ingraziarsi gli elettori attraverso una favorevole presentazione di s costituiscono soltanto una delle strategie persuasive, fra cui un ruolo di uguale rilievo svolgono anche i metodi con i quali si rovina limmagine positiva dellavversario, denominati qui tecniche di deprezzamento. Anche il loro repertorio appare pressoch illimitato. Tuttavia, lobiettivo che noi ci poniamo di estrarne i metodi predominanti, caratteristici per ambedue le realt linguistiche: italiana e polacca340. un lavoro difcile soprattutto perch, ed ormai un luogo comune, lintento del locutore non mai unico e univoco. Visto che in ogni enunciato si incrociano intenzioni diverse, ciascuna tipologia equivale a una semplicazione: labbiamo potuto osservare nel caso dellultimo genere degli atti linguistici di ingratiation, cio latto che mira ad avvertire. Abbiamo arbitrariamente deciso di inserirlo nella classicazione degli atti mirati a ingraziarsi il ricevente, considerando lintento elogiativo (elogio di s stesso, ovviamente) prevalente sullo scopo spregiativo. Siamo consapevoli, comunque, del fatto che nellavvertimento sono riscontrabili certi elementi che suggerirebbero una classicazione diversa di questo atto come una delle tecniche di deprezzamento messa in atto per screditare lavversario politico. Desidereremmo sottolineare ancora una volta la somiglianza tra i meccanismi di ingratiation e quelli di deprezzamento, in quanto costituiscono due facce del medesimo fenomeno la persuasione, in generale. Entrambi si fondano sulla valutazione (di cui sopra): un giudizio univoco e incontestabile su una delle parti della comunicazione. Nellambito del deprezzamento, lopinione espressa sullavversario politico assolutamente negativa, indipendentemente dal fatto se si ricorre a espedienti pi espliciti o meno. Grazie al deprezzamento dellavversario, il politico di-

340. Analizzando il fenomeno dellaggressione verbale, Peisert, M. (2004) p. 25 osserva: zdolno do agresywnych zachowa jest u czowieka, podobnie jak mowa, wrodzon zdolnoci, skadnikiem wyposaenia genetycznego, ale formy agresywnych zachowa s wyuczone i wchodz w skad kompetencji kulturowojzykowej czonkw konkretnej grupy ludzi. Crediamo che queste osservazioni siano valide anche per quanto riguarda il fenomeno, a nostro avviso pi ampio dellaggressione stessa, cio il deprezzamento. Su questa tematica cfr. anche Kamiska-Szmaj, I. (2007) e Karwat, M. (2006).

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mostra comprensione e compassione per i problemi degli elettori, spesso attribuiti a decisioni erronee di altri politici, creando in qualche modo un senso di comunit. Nel presente studio il deprezzamento viene concepito come un insieme di tecniche verbali nalizzate a distruggere il ritratto positivo dellavversario, sostituendolo con una presentazione negativa. Lo scopo di queste azioni privare lantagonista politico del consenso elettorale e, preferibilmente, intercettare i voti dei cittadini. Un interessante approccio al problema del deprezzamento viene presentato da Majewska, che ne individua due variet: verticale e orizzontale341. Il deprezzamento verticale (deprecjacja wertykalna) comprenderebbe le strategie tramite cui il mittente si colloca in una posizione superiore nei confronti del destinatario342, mentre grazie al deprezzamento orizzontale (deprecjacja horyzontalna) il mittente si allontana dal ricevente, creando un certo distacco tra di loro343. Nella nostra analisi del deprezzamento ricorriamo alla teoria degli atti linguistici, prendendo come punto di partenza i tipi isolati da Searle. Ci pare cruciale il fatto che questa teoria metta in primo piano lintenzione del parlante, dato che leffetto perlocutorio, cio leffettiva produzione di conseguenze extralinguistiche, difcilmente misurabile. Pertanto abbiamo tentato una descrizione pi particolareggiata delle azioni che si compiono per sminuire il valore di un altro politico e proponiamo una lista di atti pi spesso utilizzati nel deprezzamento.

341. Majewska, M. (2005) pp. 59-90. 342. Ibidem,: taki dobr strategii umniejszajcych, dziki ktrym nadawca sytuuje siebie wzgldem odbiorcy w pozycji asymetrycznej, uzurpujc sobie w tej relacji pozycj wysz. 343. Ivi, p. 61: [nadawca] Moe te oddali si od odbiorcy, odci si od niego czy jego problemw.(...) w dystans polega na zwikszeniu odlegoci na scenie zdarzenia jzykowego midzy nadawc i odbiorc, jego znajomymi czy problemami.

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4. 2. 1. Offesa
Il modo pi facile e naturale di dimostrare il proprio disprezzo per qualcuno sembrerebbe umiliarlo, offenderlo pubblicamente sia con la forma sia con il contenuto del messaggio. In questa sede vorremmo vericare se effettivamente cos. Il campo semantico a cui appartiene loffesa molto ampio sia in italiano sia in polacco. Si trovano lessemi come ad esempio: insulto, affronto, oltraggio, invettiva, obraza, zniewaga, obelga, inwektywa, che si differenziano minimamente magari per il grado di espressivit344. Esaminando i meccanismi di deprezzamento adottiamo il termine offesa, in quanto il pi universale. Nellatto di offendere si cerca di arrecare danno allonore, al prestigio, alla reputazione di qualcuno, nel caso della comunicazione politica del proprio antagonista, con parole ingiuriose, sprezzanti. La forza illocutiva dellatto di offendere consta di due componenti ugualmente importanti: verbalizzare insieme latteggiamento e le emozioni negativi del locutore verso il suo rivale, nonch umiliarlo, morticarlo in pubblico. Cos le valutazioni svantaggiose possono essere trasmesse attraverso ci che viene detto e come viene detto. Lintenzione di offendere deve necessariamente essere palese per linterlocutore, come anche il carico valutativo e emozionale del messaggio. Nella nostra analisi degli atti di offesa ci limitiamo agli insulti espliciti, effettuati con un lessico pi o meno oltraggioso. Altre tecniche, meno evidenti come lironia, saranno trattate in capitoli seguenti. La forma linguistica delloffesa dipende da vari fattori: situazione comunicativa, competenza linguistica e sensibilit del locutore e del destinatario. Peisert osserva che luso delle parole volgari e grossolane non necessario per offendere linterlo-

344. Cfr. Koodziejek, E. (1994) p. 70: Ublianie w polszczynie wspczesnej nazywane jest przez nastpujce czasowniki: obraa, ublia, ly, zniewaa, zniesawia, uwacza, wymyla, wyzywa, szkalowa i rzuca inwektywy. Trudno jest wytyczy dokadne granice midzy tymi aktami mowy, cfr. anche Kamiska-Szmaj, I. (2007), Zimnowoda, J. (2005) e in generale Dbrowska, A., Nowakowska, A. (2005).

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cutore e che il modo in cui il parlante raggiunge questo ne dipende in gran parte dalla sua competenza culturale345. Come abbiamo rilevato, una delle condizioni di felicit delloffesa levidenza dellintento denigratorio. Secondo Peisert, il metodo pi economico per raggiungere tale obiettivo pare il ricorso al lessico ingiurioso e ai volgarismi346. La studiosa collega strettamente il carattere offensivo di certe parole alla trasgressione del tab culturale o religioso347. La lingua, costituendo la riessione della cultura di una data comunit, sottoposta alle sue norme, perci i termini offensivi sono spesso legati alla sfera di sacrum, profanum, sesso, escrezione. Luso delle parole che sono oggetto di interdizione comporta un forte effetto oltraggiante. Cercando di presentare la topica del lessico ingiurioso, Peisert sottolinea la sua relativit culturale. La diversit dei campi semantici compresi dal tab e la forza espressiva dei determinati lessemi subiscono notevoli mutamenti sia nel tempo sia nello spazio348. Tuttavia, basandoci sulla lista elaborata da Peisert349, enumeriamo certi campi semantici universalmente sfruttati nellinsulto. Questi comprendono tra laltro: mondo della natura, procreazione e sessualit, scatologia, debolezze del corpo e della mente, provenienza sociale, etnia, religione. Conseguentemente, nella comunicazione politica ci aspetteremmo una marea di enunciati come: X cretino, X ladro, X to winia, X to yd. Invece, gli atti di offendere tramite lessemi esplicitamente valutativi e ingiuriosi non sono affatto predominanti. Nel corpus polacco mancano addirittura esempi come il famoso Pan jest zerem di Leszek Miller, detto in un passato non troppo lontano350. Vi troviamo solo: [120] (...) ten Sejm sign bruku. To jest enujce. (38) Il materiale italiano offre i seguenti esempi:

345. Peisert, M. (2004) p. 41: Rodzaj obelgi i sposb jej uycia zaley przecie take, a moe przede wszystkim, od kompetencji kulturowej uytkownika jzyka. Co prawda tzw. nieprzyzwoito uywanych rodkw jzykowych wzmacnia efekt zniewagi, ale i bardzo elegancka pod wzgldem jzykowym obelga moe by nonikiem niezwykle obraliwych treci. 346. Ivi, p. 29: Jednak spord bardzo wielu jzykowych i parajzykowych rodkw i sposobw uzewntrzniania negatywnych emocji najbardziej ekonomicznym rodkiem jest nieskodykowane sownictwo zniewaajce, objte tabu, ktre pojawia si w dyskursie. 347. Ivi, pp. 41-45. 348. Ivi, p.46 Peisert illustra questa tesi confrontando le offese nelle opere della Grecia antica, il canone medievale e quello tradizionale polacco. 349. Ivi, pp. 47-109. 350. Aprile 2003, la seduta della commissione parlamentare dinchiesta sullo scandalo di Lew Rywin.

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4. 2. 1. Offesa

[121] Calderoli un irresponsabile. Di fronte a una citt che vive un dramma, in questo momento non dico che ci si aspetta generosit, ma nemmeno uno sciacallaggio. (5) [122] Certo qualche imbecille c, e daltronde lo vediamo giornalmente che qualche imbecille nel centrodestra c. (5) [123] Casini un imbroglione. (5) Osserviamo che solo in [121] e [123] loffesa contenuta esplicitamente nel lessema valutativo: imbroglione, irresponsabile ed rivolta a una persona concreta. un caso di insulto effettuato attraverso lesclusione dalla comunit di gente normale, gente per bene351 per alcuni difetti caratteriali, morali. Lesclusione a causa della decienza intellettuale avviene in [122], comunque il lessema imbecille non diretto a nessuno in particolare, ma nel sottinteso possiamo capire che i politici del centrodestra in generale, secondo il parlante, non sono intellettualmente abili. Un metodo un popi raf nato rappresenta lo scambio di invettive tra Prodi e Berlusconi nella campagna elettorale del 2006: [124] A me sembra che il Presidente del Consiglio si afdi ai numeri, un pocome gli ubriachi si attaccano ai lampioni, non per farsi illuminare... (2) [125] Ricambio lubriaco del signor Prodi dicendogli se non si vergogna davvero di svolgere oggi, lui, nei confronti dei partiti comunisti della sua coalizione, il ruolo che fu denito storicamente dellutile idiota, cio di colui che i partiti comunisti nelle democrazie proletarie, popolari mettevano a capo del partito dei contadini per fare nta che il governo non fosse del partito comunista. (2) I lessemi che sono stati usati, cio ubriaco e utile idiota, sono fortemente spregiativi e comportano una valutazione univocamente negativa. Il loro inusso potrebbe essere attenuato dal fatto che sono citazioni e questa informazione viene rilevata nella discussione: Bernard Shaw che dice che spesso ci si afda ai numeri, come gli ubriachi si attaccano ai lampioni, non per farsi illuminare, ma per farsi
351. Cfr. Majewska, M. (2005), p. 62.

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sostenere. Non mi sembra un insulto di nessun tipo. Ciononostante, consideriamo questi enunciati esempi di offesa: in primo luogo, mettono a disagio il partner che, giudicando dalla reazione e dalla risposta, non conosce probabilmente tale detto, palesando le sue lacune. Inoltre, la maggioranza del pubblico non lo riconosce neanche, il che rafforza il carico offensivo dellenunciato. Malgrado siano citazioni, le connotazioni e le valutazioni legate alle parole usate in qualche modo lasciano limpronta e macchiano limmagine del politico. La citazione funziona come una sorta di cortina di fumo: apparentemente non si dice niente di sprezzante, mentre in realt si riesce a insultare. Dalle riessioni sulla natura delloffesa e sugli esempi citati sopra emerge una domanda: perch latto di offendere non esercita una totale supremazia nel discorso politico? Con questo, non vogliamo affermare una totale scomparsa delle invettive dal linguaggio politico, perch sarebbe una constatazione infondata: linsulto sempre riscontrabile nei discorsi politici. Assenti nel corpus prescelto, gli insulti pi o meno volgari spiccano nei discorsi politici di ogni giorno basti pensare a spieprzaj, dziadu! e mapa w czerwonym352 di Lech Kaczyski, kobietony353 di Jacek Kurski, mamy durnia za prezydenta354 di Lech Wasa, niepenosprawny intelektualnie355 di Jerzy Szmajdziski o, addirittura, una bella gnocca356 di Silvio Berlusconi. La loro brutalit e volgarit sono indiscutibili. Comunque, pur abbassando il livello del dibattito pubblico, non lo distruggono completamente visto che sono ampiamente biasimate e suscitano indignazione. Vorremmo confrontare queste osservazioni con alcuni studi riguardanti laggressione verbale e le invettive nella comunicazione politica polacca degli anni Novanta. Molti studiosi357 rilevano la presenza di questi fenomeni in quanto uno dei tratti caratteristici della comunicazione politica quale la lingua di cui si servono i politici viene percepita come abbondante di insulti, parole grossolane e offensive358. veramente cos o anche
352. http://serwisy.gazeta.pl/kraj/1,34317,4222679.html. 353. http://wiadomosci.gazeta.pl/wiadomosci/1,53600,3764039.html. 354. http://serwisy.gazeta.pl/kraj/1,34397,3924363.html. 355. http://serwisy.gazeta.pl/kraj/1,34317,4298147.html. 356. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/07_Luglio/06/berlusconi_nyokka.shtml 357. Cfr. Bralczyk, J. (2003) p. 74 e 81, Koodziejek, E. (1994). 358. Koodziejek, E. (1994) p. 69: Aby przeforsowa swe stanowisko, wszystkie rodki s dozwolone. Dla przecitnego czterdziestolatka wychowanego na szablonowym jzyku propagandy socjalistycznej absolutn nowoci jest nasycenie jzyka najnowszych tekstw politycznych inwektywami, zniewagami, obelgami.

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4. 2. 1. Offesa

peggio? Per fornire una risposta afdabile ed esauriente ci vorrebbero ricerche pi dettagliate, in particolare statistiche, e ancora il tempo che aggiusta la prospettiva. Eppure riteniamo che tali constatazioni siano esagerate nei confronti della comunicazione politica di oggi. Soprattutto, va indicata la coincidenza tra la comparsa dellaggressione verbale come mezzo della comunicazione politica e le trasformazioni politiche, economiche e sociali nella Polonia degli anni 90. Le aspre divisioni politiche si sono spostate anche a livello linguistico. Inoltre, il pluralismo politico ha comportato una molteplicit dei modi di esprimere opinioni e credenze politiche, ideologiche e religiose, e lindipendenza politica si riessa nella libert di parola, magari a volte eccessiva. Supponiamo che, almeno in Polonia, con lo stabilizzarsi della scena politica democratica il grado di aggressione verbale e insulti non continui ad aumentare ad innitum. Contrariamente a quanto profetizzano i mass media359 o anche alcuni linguisti360, crediamo che limbarbarimento e la brutalizzazione della comunicazione politica non procederanno, ma, stigmatizzati, rimarranno fermi allo stesso livello. Daltra parte, ricordiamo che luso di insulti, invettive e parolacce comporta parecchi rischi per il locutore. Soprattutto, va considerata linuenza nociva del linguaggio aggressivo e oltraggioso sullimmagine positiva del mittente stesso. Majewska indica che lutilizzo di tale linguaggio svela completamente le intenzioni del parlante, nonch lo mette in cattiva luce: il mittente si presenta come una persona scortese, aggressiva e maleducata361. Cos, un insulto esplicito pu ritorcersi contro chi lo usa e, invece di indebolire la posizione dellavversario, danneggiare la reputazione del parlante. Probabilmente gli elettori non si aspettano troppa rafnatezza linguistica, ma neanche la rozzezza e la maleducazione vengono apprezzate.

359. Cfr. Roman, przesta pieprzy burza w szklance wody? 13.06.2007 http://wiadomosci.gazeta.pl/ Wiadomosci/1,80269,4222679.html. 360. Cfr. Lopinione di Andrzej Markowski espressa nella discussione organizzata dal settimanale Polityka n. 27 del 07. 07. 2007. 361. Majewska, M. (2005) p. 60: Po pierwsze nadawca moe uy leksemw nacechowanych pejoratywnie i powiedzie do odbiorcy: Jeste totalnym idiot. Jednak taka strategia jest zawsze ryzykowna, bo cho bezporednio zagraa twarzy odbiorcy, to zbyt jawnie jednak przekazuje intencje nadawcy. Oznacza to, e wprawdzie cel deprecjacji zostaje osignity przez nazwanie odbiorcy gupkiem, idiot czy pomwieniem go o nieuczciwo, nieudolno itd., lecz nadawca sam ryzykuje swoj twarz. Naraa si bowiem na opini czowieka niekulturalnego, niegrzecznego, agresywnego, niewyrobionego towarzysko.

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Decisamente pi sicuro rivolgere parole acute non nei confronti di una persona, ma contro i suoi comportamenti e decisioni. In questo caso latto di offendere avviene in modo meno diretto, perci pi accettabile socialmente: [126] La sinistra ha inventato lIrap, una tassa demenziale che colpisce lutile, il costo del lavoro e il costo del denaro. Solo un pazzo poteva introdurla. (4) [127] Berlusconi ieri ha anche compiuto lerrore di inondare gli ascoltatori di cifre che per la maggior parte erano inventate. (5) [128] Le dichiarazioni di Fassino sono lesempio di una singolare capacit dei comunisti ex, post o neo non importa di adottare tutte le posizioni politiche in base alla loro convenienza. Nel loro opportunismo non c nessuna convinzione sincera (). (10) [129] Bo pan opowiadasz bzdury, no po prostu. (32) [130] To znaczy, w tej sprawie jest tak, e metoda pozyskiwania ludzi do wsparcia wadzy, staa si metod knajack. Znaczy, staa si metod lumpenproletariatu. (32) [131] Panie ministrze, to, co pan tutaj opowiada, to jest po prostu nieprawda. Zwyczajna Zwyczajna nieprawda. (32) [132] Ja chc uczciwej debaty, nie chc debaty, w ktrej co chwila mj przeciwnik mija si z prawd. (33) Negli esempi sopra il parlante evita di usare la struttura pi ovvia e offensiva allo stesso tempo tipo X stupido, ma si concentra piuttosto su azioni e decisioni dellavversario. Invece di dire X bugiardo, pazzo, stupido, disonesto il mittente preferisce dire: I suoi metodi sono disonesti [130], Lei sta mentendo [131], Lei sta dicendo ssciocchezze [32]. In questo modo il contenuto implicito, cio loffesa, non riguarda lavversario politico come persona ma quello che lui fa, perci diventa meno aggressivo, ma daltro canto linsulto trasmesso implicitamente sembra pi fondato, sostenuto da un esempio concreto362.
362. Cfr. anche Caf, C. (1990).

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4. 2. 1. Offesa

La valutazione negativa espressa attraverso lessemi deliberatamente offensivi come ad esempio: pazzo, demenziale, knajacka insieme al lessico colloquiale [129] mira a deprezzare lantagonista politico, contestando il valore delle sue azioni. Comunque, la forza perlocutoria di questi insulti e anche quelli che prendono la forma di, per esempio, accuse di menzogna ([127], [131], [132]) o di acchezza intellettuale [129] dipende in gran parte dalla sensibilit sia linguistica sia emozionale dellavversario a cui sono rivolte tali parole nonch dalla sensibilit del destinatario nale, cio lelettore. Distruggere limmagine positiva e allo stesso tempo non presentarsi come una persona villana senza tatto lobiettivo fondamentale degli atti di offesa nella comunicazione politica. Gli insulti pi o meno espliciti che abbiamo appena discusso non garantiscono il successo a questo riguardo, perci si vuole mettere in rilievo un metodo pi rafnato di offendere, cio: etichettare363. Latto di etichettare364 nella comunicazione politica consiste nel denominare o usare nomi nei riguardi dellavversario politico con lintento persuasivo. I nomi usati come etichette non devono, come vedremo infra, essere per forza semanticamente offensivi, ma il loro impiego in un dato contesto li rende un potente mezzo dinsulto. Attraverso unetichetta il parlante presuppone lappartenenza del destinatario a un determinato gruppo e lo stesso fatto comporta il giudizio negativo della persona. Il carattere persuasivo delle etichette si esprime nellattribuire allavversario certi giudizi e valutazioni contenuti nelle denominazioni secondo il mittente365. Va ricordato il fatto che dare un nome vuol dire formare la realt extralinguistica lo conferma Edelman: I termini con cui denominiamo un oggetto o ne parliamo non si limitano a designarlo: lo collocano in una classe di oggetti e, perci, indicano ci con cui andr paragonato e valutato, delineando, in questo modo, la prospettiva dalla quale loggetto verr considerato ed interpretato.366 Queste osservazioni ci portano a sottolineare la prevalenza della connotazione sulla denotazione dei nomi impiegati nei discorsi politici367. La persuasivit delle etichette consta nel mettere in primo piano gli attributi implicati da un nome piuttosto
363. in polacco: etykietkowanie, in inglese: labelling 364. Cfr. Cedroni, L., DellEra, T. (2002) p. 160, Bralczyk, J. (2001), Kochan, M. in: Anusiewicz, J., Siciski, B. (1994) (a cura di) pp. 85-89. 365. Cfr. Schopenhauer, A. (2005) p.73 e 101. 366. Edelman, M., (1997) p. 200. 367. Cfr. Bralczyk, J. (2003) p.77.

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che la mera funzione referenziale. Tramite una data denominazione si cerca di far risaltare alcune caratteristiche della persona, negligendone altre e plasmando cos la sua immagine nel modo desiderato. Ogni nome, ogni etichetta porta una traccia di arbitrariet e una notevole semplicazione, favorendo la persuasione. Bralczyk sottolinea che ogni atto di denominazione signica una determinata costruzione della realt, perci le etichette, plasmando la percezione del mondo in modo semplicato, contribuiscono a far nascere stereotipi. Letichetta riduce la complessit dei fenomeni, il che pu portare a certi abusi nonch ad una visione della realt senza alternative e senza alcuna riessione368. La differenza tra le etichette e le offese si fonderebbe, tra laltro, sulla frequenza con cui le prime devono essere usate per essere comprensibili o entrare nel vocabolario comune. Inoltre, gli insulti si basano, come abbiamo rilevato, sui lessemi apertamente offensivi e considerati tali allinterno del sistema linguistico, mentre questo non deve essere necessariamente il caso per le etichette. Le etichette costituiscono una sorta di gioco con la connotazione che viene sfruttata cos com (nel caso dei nomi apertamente offensivi, tipo: X un ladro) oppure aggiustata nelluso alle esigenze persuasive del mittente. In questultimo caso le valutazioni e i giudizi attribuiti allavversario tramite un dato nome dipendono dallideologia e dai principi politici del parlante. Lo possiamo osservare nei casi di cui sotto. Nel corpus analizzato abbiamo rilevato due etichette per eccellenza: comunisti ([1], [2]) e liberaowie ([32], [34], [35], [39]). Questi nomi spiccano sia per la frequenza nei discorsi di certi politici sia per i processi a cui sono stati sottoposti. I politici non li adoperano per condurre una discussione a livello ideologico-dottrinale, non si riferiscono affatto ai loro signicati primari. Questi termini sono diventati etichette che devono comportare soprattutto determinate valutazioni, gi esistenti nella loro connotazione oppure costruite dallutente della lingua. Luso ripetuto di tali etichette fa s che esse perdano gradualmente il proprio signicato principale e divengano epiteti spregiativi. Nella ricezione comune comunista o libera pu alla

368. Ivi, p. 66: Nazywajc tworzy si te rzeczywisto. Dlatego etykietki czsto wspdziaaj w tworzeniu stereotypw. Przez sympli kacj wartoci prowadz do owych potpianych przez semantyk ogln naduy. Mog (a czsto maj) wywoywa zunikowany, bezalternatywny, bezreeksyjny odbir. Dziaaj czy raczej dziaa maj magicznie, dyskwalikujc (zazwyczaj) czy te wywyszajc (rzadziej) obiekt w potocznej wiadomoci.

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4. 2. 1. Offesa

ne equipararsi a truffatore, bugiardo, ladro e ci proprio la vera funzione delle etichette. Le etichette assumono talvolta la forma dei neologismi. Essi possono rassomigliare ai termini neutrali, ad esempio di taglio politologico: cattopacista (10) e cattocomunista (10) oppure essere marcati espressivamente, come nel caso di SLD-wek (36) una modicazione schernitore del nome di un partito attraverso un sufsso. Rispetto agli insulti, possono essere pi efcienti anche perch spesso mantengono le apparenze di oggettivit, particolarmente quando si servono di parole neutrali, mentre in verit costituiscono uninterpretazione e valutazione della realt. Le etichette, che variano a seconda dei partiti e degli uomini politici, ngono di descrivere in termini obiettivi i partecipanti al discorso politico, ma difatto sono nalizzate a danneggiare la reputazione dellavversario.

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4. 2. 2. Critica
Latto linguistico che vorremmo trattare in questa sede spicca per una frequenza particolare nel corpus esaminato. Latto di critica di cui parliamo appare un potente mezzo persuasivo al servizio del deprezzamento. In generale, la critica considerata un utile mezzo regolativo della vita sociale, poich costituisce una reazione alle infrazioni delle norme che uniscono un dato gruppo e gli garantiscono un funzionamento sicuro369. I comportamenti che contestano le regole culturali, religiose nellambito del gruppo vengono indicati e giudicati negativamente, e la critica verbale, il rimprovero un metodo frequente. La critica risulta uno strumento molto utile nella comunicazione politica, ma il suo obiettivo principale non quello di indicare gli errori altrui al ne di proteggere lordine sociale: la difesa delle norme costituisce solamente un pretesto che maschera la vera intenzione di indebolire il rivale. Il giudizio sfavorevole, malevolo mira a demolire limmagine positiva dellantagonista politico e rafforzare cos la posizione del parlante. Per questo motivo il fenomeno della critica costruttiva che dovrebbe aiutare la persona biasimata a migliorare assente nel contesto politico, non esiste nessun motivo per aiutare lavversario a correggere i propri difetti, perch in realt lo si vuole abbattere ed eliminare dalla scena politica370. Si potrebbe dire che latto di critica costituisca latto di elogio della propria persona al rovescio. Mentre il secondo viene utilizzato per esporre le qualit del politico e spiegare allelettore perch sono migliore (cfr. Cap. 4.1.1), latto di critica mira a dimostrare perch loro sono peggiori e scoraggiare lelettore dal sostenerli con il voto. Dallanalisi del corpus emergono alcuni motivi universali ricorrenti negli atti di critica. La variet pi forte di critica sembrano gli atti che in tono perentorio annunciano la scontta totale dellavversario e lo sollecitano a presentare le dimissioni:
369. Cfr. Peisert, M. (2004) p. 111: W spoecznociach ludzkich obowizuje system norm prawnych, religijnych, obyczajowych, ktre speniaj funkcj spajajc dan grup i regulujc kontakty midzy czonkami. Naruszenie tych norm podlega rnorodnym sankcjom, take sownym. 370. Peisert, M. (2004) p.112: Agresywna krytyka jest czsto narzdziem walki politycznej, kiedy politykowi lub grupie politycznej nie chodzi o dobro wsplne, lecz o zniszczenie przeciwnika w celu uzyskania wasnych korzyci.

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4. 2. 2. Critica

[133] Prodi ha fallito. Il suo governo affonda nel ridicolo. Ormai siamo agli ultimi colpi di coda. La maggioranza nel caos. (7) [134] Per fare davvero linteresse del Paese, Prodi ha una sola possibilit: rassegnare le dimissioni. La sua una squadra che sostanzialmente non c, divisa in due anime assolutamente inconciliabili. (7) [135] [questo governo] Ha i giorni contati dopo questa Finanziaria delle tasse che metter al tappeto la nostra economia, impoverendo tutti gli italiani. (7) [136] Prosz pana, ja przypuszczam, e p roku do roku tak daleko si zbani, e nie bd si mogli nigdzie pokaza i bdzie to ewidentne zakoczenie niepowanych ludzi na powanych stanowiskach. (32) [137] Rwnie wicepremier Lepper powinien poda si do dymisji. (38) [138] (...) na pewno przegraa koalicja rzdowa, bo ma duo mniejsze wpywy w samorzdach ni miaa przedtem. (37) Questo genere di critica trae la sua forza dal tono sicuro e categorico che si esprime nelluso degli assertivi che apparentemente descrivono la realt in modo oggettivo, ma in verit la plasmano, la creano [133], [135], [138]. Tali asserzioni tendono a destare nel destinatario limpressione di certezza e indiscutibilit dei fatti sostenuti. Inoltre, constatare il fallimento o prevedere la disfatta del rivale in un futuro prossimo vuol dire mettere in dubbio tutti i suoi successi, negare le sue virt e minare seriamente la sua reputazione. Unaltra forma di critica riguarda gli aspetti pragmatici del governare, a cui il politico antagonista risulta inadatto. Semplicemente, questi atti intendono mostrare che lavversario (individuale o collettivo) fallisce nei propri tentativi di risolvere i problemi dello Stato e tendono a esibire la sua inettitudine. Di nuovo, osserviamo un uso fequente degli assertivi: [139] Il morto ammazzato di via Foria, come le montagne dimmondizia in via dei Mille sono la faccia di uno Stato che sta perdendo e di una politica debolissima. Que-

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sto governo nazionale e i governi locali non sono in grado di affrontare una crisi cos profonda, che allarga ancora di pi il solco, gi profondo, tra cittadini e politica. (7) [140] Lennesima prova che lUnione resta solo un cartello elettorale, una non maggioranza che non in grado di affrontare i problemi del Paese. (7) [141] ot, panie ministrze, pan wygasza te mowy, kiedy caa Polska widzi, e to wam nie idzie. Wam si nie udaje dobre rzdzenie. Kiedy wy wyrzucacie po kolei rnych wicepremierw, potem ich z powrotem przyjmujecie, kiedy caa Polska widzi korupcj polityczn, ktra jest uprawiana i przez ministrw rzdu PiS-owskiego. Wic to wy macie kopoty, a wy nas chcecie poucza, ebymy my nie spieszyli si do wadzy. (32) La critica riguardante lincapacit di governare bene pu anche essere rivolta verso il futuro. Ecco alcuni esempi che prevedono effetti negativi dovuti allincompetenza o altri difetti che impediscono il buon governo: [142] La sinistra far esattamente il contrario, non andr al governo, non vincer le elezioni, ma se per sfortuna dellItalia dovesse vincere le elezioni, non potr fare nulla perch si trover a dover fare con quel 20% della sua coalizione che costituito da Rifondazione Comunista, dai Comunisti Italiani, dai Verdi dai no global, dai centri civici eccetera, dai centri sociali eccetera, i quali sono pregiudizialmente contro tutte le opere di modernizzazione del Paese (). (1) [143] Quindi la sinistra una volta che fosse al governo si troverebbe nelle situazioni in cui si trovata sempre con un no di una sua parte importante che non lascerebbe operare. (1) [144] () jeeli nie doprowadzimy do przedterminowych wyborw, to dalej to, co miao miejsce przez ostatni rok, bdzie miao miejsce przez kolejne trzy lata. A na to Polski nie sta. (32) [145] Ot, trzeba dzi powiedzie jasno i wyranie: to, co wyprawiacie, trzeba z tym jak najszybciej skoczy, bo to jest szkodliwe dla Polski. (32)

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4. 2. 2. Critica

Allo scopo di palesare lincapacit dellavversario, il parlante ricorre anche ad altri mezzi linguistici mirati a rafforzare il carattere oggettivo dei fatti presentati. Segnaliamo qui limpiego di certi lessemi che impongono una determinata interpretazione della situazione nonch mantengono lapparenza di un ragionamento logico, come ad esempio: prova [140], caa Polska widzi [141], trzeba dzi powiedzie jasno i wyranie [144]. Osserviamo anche luso dellimplicazione logica (come in [139], [141], [143]), potenziata da particelle e congiunzioni come ot, wic, quindi, di cui il locutore si avvale per rinforzare lattendibilit della critica. Lincompetenza o, in generale, linabilit a governare bene che danneggia lo stato del Paese e pu avere gravi conseguenze nel futuro non lunico oggetto di critica. Degni di nota appaiono in particolare gli atti di critica che concernono i tratti del carattere dellavversario o i suoi metodi di fare politica. Ci limitiamo a darne solo alcuni esempi, selezionando tipi di critica pi frequenti o caratteristici. Il campo di critica presente costantemente nei discorsi politici la politicit delle decisioni prese, vale a dire il fatto che le decisioni vengono determinate dai fattori personali e non da quelli razionali. La critica risulta dal fatto che rimproverabile, in quanto probabilmente contro linteresse comune, compiere le proprie scelte e disposizioni in base alle esigenze della politica corrente, a motivi di carattere temporaneo e non universale. Osserviamo i seguenti brani: [146] Era una buona idea che noi abbiamo raccolto, ma la sinistra ora la rinnega per rimarcare il suo sterile ruolo di opposizione. francamente sconfortante. (10) [147] Osoby zwolnione przez Lecha Kaczyskiego znalazy prac w Brukseli, czyli byy kompetentne, ale byy politycznie wyrzucone. (32) [148] Jakby pan zosta prezydentem, to pan by to wszystko zamiata pod dywan i nic by pan bez zgody Lecha Kaczyskiego nie zrobi(32) Un altro argomento impiegato di frequente negli atti di critica il desiderio del potere in quanto unico motivo che spinge il rivale verso la politica: [149] La sinistra italiana rossa dalla voglia di tornare al potere. Senza potere e senza governo soffrono. (10)

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[150] Il nostro ne quello di cambiare lItalia realizzando il nostro programma. Il ne della sinistra sempre e soltanto, lo ripeto, quello di conquistare e di gestire il potere. (10) [151] A sinistra invece noi ci troviamo di fronte a una coalizione che ha nei partiti che vengono da una vecchia ideologia, partiti che si sono riverniciati, riciclati ma che ancora sono gli eredi di una ideologia che guarda allo stato come a un potere, che pensa che i cittadini siano al servizio dello stato, che ancora pratica la politica con la stessa mentalit che riconoscevamo allora, con personaggi che sono sempre gli stessi che non sono mai cambiati, che in pi oggi, bocciati dalla storia hanno perso ogni idealit e direi fanno politica senza passione, senza entusiasmo, ma soltanto perch il mestiere che si sono scelti e che guardano alla conquista del governo come alla conquista del potere. Vedono nel governo un centro di potere per favorire se stessi, le loro clientele, i loro amici e per colpire, penalizzare gli altri (). (1) [152] To dzisiaj PiS walczy o nag wadz, za wszelk cen, za cen zamania obietnic danych przez Jarosawa Kaczyskiego w Stoczni Gdaskiej, za wszelk cen z powrotem dogadujecie si z Andrzejem Lepperem i z Samoobron tylko po to, eby utrzyma wadz. Ot, wadza jest rzecz normaln o ni si walczy w polityce, tylko pytanie jest: czy warto mie wadze za cen permanentnego kryzysu w Polsce? (32) Questa variet degli atti di critica nalizzata a presentare lavversario come un egoista privo di ideali, concentrato solo sui propri bisogni e ambizioni, che non bada allinteresse del Paese e della societ. La visione di un individuo il cui unico obiettivo perseguire il potere ad ogni costo deve funzionare come un deterrente per i potenziali elettori. Mentre nella campagna elettorale volentieri si fanno numerose promesse, il quotidiano post-elettorale le verica drasticamente e, di conseguenza, molte non vengono mai mantenute. Questo fatto viene spesso sfruttato negli atti di critica: [153] Ci avevano promesso che avremmo eletto insieme, maggioranza e opposizione, il Presidente della Repubblica. Poi s visto come andata. Ci avevano promesso che la Costituzione lavremmo scritta insieme. Che le presidenze delle

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4. 2. 2. Critica

Camere si sarebbero discusse con lopposizione... Come si fa a parlare di coerenza dove esistono soltanto lingue biforcute? (20) [154] Ta obietnica podniesienia jakoci moralnej polityki bya chyba najwaniejsz obietnic poprzedniego roku. Z niej, oczywicie, nie wyszo nic. (32) Non ci sono dubbi che le persone per bene non mancano alle promesse fatte, perci ogni infrazione di questa norma sociale deve essere biasimata. La critica rivela la debolezza dellavversario e indirettamente suggerisce che anche altri impegni assunti nei confronti degli elettori non verranno mantenuti. Adesso vorremmo riportare alcuni esempi tratti dal corpus che dimostrano leterogeneit degli atti di critica. Ecco alcune caratteristiche sottoposte alla critica: il modo di governare: [155] Ohydnie kieruj krajem, ohydnie wygldamy, patrzc z zewntrz, z Europy, ze wiata. e a wstydz si wyjeda, pokazywa w wiecie za to, co si dzieje w Polsce pod rzdami Kaczyskich(32)

bugiardaggine: [156] Tak, ten rok rok rzdw PiS-u, niestety, staje pod znakiem kamstwa, szantau, korupcji politycznej. (32)
[157] Ale co mona doda do konfuzji, ktr odczuwamy wszyscy, gdy do ycia publicznego wdziera si agresja i kamstwo? (35)

pessimismo: [158] Io non lo so come si possa andare a pensare di poter governare con questa mentalit, per cui tutto va male, tutto a pezzi, tutto al disastro, luniversit di qui, la scuola di l. (2) separazione dalla realt: [159] Ringraziamo il collega Giacomelli per le sue dichiarazioni che denotano la reiterata arroganza e il distacco dalla realt che regnano nellUnione: e questo i cittadini lo hanno ben compreso. (7)

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litigiosit: [160] Myl, e Polacy, ktrzy o tym sysz, ktrzy to czytaj widza czarno na biaym, e premier chce tylko i wycznie jtrzy (37)
Anche questi esempi illustrano i meccanismi di cui si avvale latto di critica descritti sopra. In primo luogo sottolineiamo la presenza degli assertivi che sono nalizzati ad imporre al ricevente limpressione di oggettivit dei fatti constatati. Questo effetto viene rinforzato dal lessico che comporta valutazioni forti e univocamente negative. Indichiamo qui lavverbio ohydnie [155] usato per descrivere il modo in cui governa il partito antagonista, i nomi agresja i kamstwo [157], arroganza [159]. Come si vede, i politici non evitano di usare il lessico primariamente valutativo, dove il giudizio predeterminato dal sistema linguistico. Inoltre, si possono osservare altre tecniche per rinforzare la valutazione negativa, come ad esempio quelle che mirano ad accentuare luniversalit di tale giudizio. Segnaliamo qui soprattutto luso del quanticatore universale (cfr. anche cap. 5.2.3.2) come wszyscy [157], tutto [158] e avverbi widz czarno na biaym, tylko i wycznie [160], sempre e soltanto [150]. Sono mezzi indirizzati a rinforzare il carico valutativo, presupponendo che tale giudizio negativo comune almeno a una gran parte di elettori. Gli atti di critica che abbiamo citato in questo capitolo puntano a illustrare la molteplicit delle forme che la critica pu assumere. La caratteristica che essi hanno in comune la presenza del rimprovero per infrazioni delle norme, alcune anche poco denite. Il rimprovero, tuttavia, sempre forte, afnch danneggi limmagine positiva dellavversario. Lobiettivo nale di far vedere allopinione pubblica che il rivale non adatto a nulla e nellinteresse pubblico dovrebbe scomparire dalla scena politica, distruggendo cos la sua reputazione.

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4. 2. 3. Accusa
Il metodo di deprezzare lavversario che vorremmo presentare in questo paragrafo pare pi denito e concreto degli atti descritti precedentemente, in quanto si basa, o almeno sostiene di basarsi, sui fatti. Nellatto di accusa il mittente utilizza la conoscenza, oppure la propria interpretazione, della situazione per distruggere pubblicamente la reputazione del rivale. Questa tecnica consiste nellattribuire al politico antagonista una mancanza, un errore, un abuso, una drastica trasgressione di regole. Lemittente incolpa il proprio rivale di una data situazione o avvenimento, lo considera come causa. Le accuse risultano molto produttive nel deprezzare lavversario, in quanto comportano un carico valutativo univocamente negativo. La forza espressiva ed impressiva allo stesso tempo, legata a giudizi e valutazioni trasmessi, intrinseca nella natura di questo tipo di atto linguistico. Di conseguenza, non dovrebbe sorprendere limpiego frequente delle accuse nella comunicazione politica, particolarmente durante le campagne elettorali371. Chiaramente, gli atti di accusa, essendo una sorta di giudizio e controllo dellattivit svolta dal rivale, si orientano verso il passato. interessante osservare che le accuse riguardano ci che effettivamente stato fatto nonch la mancata esecuzione di alcuni doveri. Vorremmo illustrare i motivi prevalenti negli atti di accusa con degli esempi selezionati. Tra le accuse pi frequenti vanno rilevate quelle che potrebbero essere riformulate cos: loro hanno danneggiato linteresse del Paese e della societ In questa area rientra una pluralit di accuse diverse tra le quali spiccano comunque quelle inerenti alla sfera economica. I politici si accusano volentieri di incapacit di gestire le risorse e le attivit economiche, il che ha provocato una drammatica situazione del Paese. Nella loro visione leconomia e la situazione dei cittadini disastrosa per colpa dei partiti concorrenti. Labbiamo gi visto nellesempio [45] e lo evidenziano anche i seguenti brani:
371. Peisert, M. (2004) p.137: Wspczenie ten rodzaj agresji jzykowej jest czsto stosowany przez politykw, ktrzy formuuj wobec siebie rne rodzaje oskare, np. o niekompetencj. Nasila si to szczeglnie w okresach kampanii wyborczej czy kryzysu.

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[161] Il mio obiettivo rendere evidente ai rappresentanti del mondo economico e produttivo qual la missione di questa Finanziaria: fare uscire lItalia dalla stagnazione, dallimmobilismo cui stata ridotta dal centrodestra. (28) [162] Io voglio ricordare che i conti disastrati li abbiamo ereditati noi dai governi della sinistra, quando nel 2001 siamo andati al governo abbiamo trovato un buco di 37 mila miliardi. (1) [163] Come successo in questi ultimi anni: crescita zero, decit e debito alle stelle. LItalia che ci ha lasciato Berlusconi unItalia con il livello di crescita pi basso in Europa, in cui il lavoro diventato precario, le imprese in affanno competitivo. E i conti pubblici, in rosso. Uneredit pesantissima. Serve uno sforzo straordinario. (28) [164] (...) kiedy obejmowalimy wadz, byo sto stanowisk erki. Wie pan, ile stworzono, eby kumpli ulokowa? sto trzydzieci ju jest erki w tej chwili i jeszcze jest mao i jak komu brakuje stanowiska, to w kancelarii si tworzy stanowisko erki, u premiera. I takie to jest to tanie pastwo. Takie to jest to oszczdne pastwo. (32) Le accuse di aver distrutto leconomia, di sperperi enormi e di mancanza di responsabilit per il Paese da una parte sono utili nello screditare lavversario, dallaltra potranno essere sfruttate come scusa per i propri insuccessi nel futuro: il colpevole sempre il rivale. Accanto alle accuse di natura economica appaiono quelle di carattere etico. Lavversario viene accusato di condotta immorale, di azioni e comportamenti riprovevoli che lo squalicano come candidato al potere, come ad esempio la disonest denotata dai lessemi come oszuka, zy, przestepstwo: [165] Jan Rokita jest w tej grupie (dziaaczy PO), ktra trzy razy oszukaa wyborcw. (38)

o la violazione della legge: [166] O politykach LPR le wiadczy dodatkowo bierne przygldanie si temu, co miao miejsce w Modziey Wszechpolskiej. Cay czas mamy do czynienia z sy-

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4. 2. 3. Accusa

tuacj, kiedy wok tej organizacji dzieje si wiele zego i ludzie kojarzeni, bd wywodzcy si z tej organizacji, popeniaj przestpstwa. (38) Poi, osserviamo gli atti di accusa che riguardano quello che non stato realizzato. Lavversario viene accusato di aver perso tempo e occasione per raggiungere qualcosa, il che deteriora la condizione dello Stato e dei cittadini: [167] vero, le donne sono sempre pi insicure, hanno paura. C una paura diffusa. Io credo che si siano perduti molti anni per dare il senso della sicurezza ai nostri cittadini. (2) [168] Tak, dokadnie jest tak: odsun od wadzy tych, ktrzy Polsk kompromituj na zewntrz, a przez te ostatnie dwanacie miesicy zmarnowali bezcenny czas dla Polski, najwaniejszy by moe czas dla Polski I nie jestem w tym odosobniony. (32) [169] Questo Governo non ha contrastato il declino o perch non ha compreso la natura strutturale della crisi che viviamo, del venire a maturazione con velocit accelerata di un insieme di problemi che certo hanno avuto una protratta incubazione, ma proprio in questi anni hanno raggiunto la massa critica, o perch non ha avuto la capacit, la voglia, la forza di affrontarne le principali manifestazioni con politiche appropriate. (14) [170] Problem tej kampanii polega na tym, e wielu kandydatom, take panu Lechowi Kaczyskiemu kada obietnica przejdzie przez gardo. (...) Mia pan okazj w Warszawie, jako prezydent Warszawy, wykaza si tego typu szczodrobliwoci, a jako tak si dziwnie dzieje, e Warszawie w hospicjach nie ma pienidzy, jest mniej dziki paskim rzdom i eby nie byo wtpliwoci, e chodzi o jeden przypadek. (33) Negli atti di accusa che abbiamo presentato va notato in particolare il modo di trasmettere valutazioni che decide della loro forza nel deprezzare lavversario politico. Essi non si astengono dai giudizi evidenti, a volte esagerati; colpa loro! comunicano. Valutazioni univocamente bianconere, unaura di pericolo e un tono patetico,

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combinate al richiamo ai valori supremi, rafforzano le accuse. Chi ha messo in pericolo il bene dello Stato e della societ si merita una pena. Siccome laccusa implica sempre una proposta di sanzione, nella comunicazione politica la punizione pi dura sarebbe una scontta elettorale e proprio questo lobiettivo nale di tali atti.

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4. 2. 4. Discredito
Al ne di distruggere limmagine positiva dellavversario i politici provano a danneggiare il suo nome e rovinare la sua reputazione attraverso informazioni imbarazzanti, errori e debolezze posti in rilievo, che il politico preferirebbe non rivelare372. Occorre notare che questo tipo di atto assomiglia agli atti di critica e accusa, e comunque si concentra piuttosto a compromettere la persona dellantagonista politico tramite dettagli vergognosi, spesso di carattere personale, privato. Nellatto di discredito viene aggredita la reputazione, le qualit per cui il politico gode di stima e rispetto. Osserviamo: [171] () il professor Prodi non sa che la commissione di giustizia ha bocciato lIrap proprio oggi () (1) [172] il professore non sa probabilmente che oggi lEcon ha approvato i nostri conti del 2006. (1) [173] Non vero che gli sbarchi siano diminuiti. I dati del Ministero dellInterno dimostrano che gli sbarchi non sono diminuiti, anzi abbiamo avuto un incremento nel corso del 2005 degli sbarchi clandestini. (3) [174] Prosz pana, pan w ogle nie wie, o co tam chodzi, co si tam dzieje na tym Rynku. Pan jest z Krakowa, ale pan chyba tam rzadko bywa (32) [175] Prosz pana, widz, e pan wie, co pan mwi i pan jest bardzo pewny tego, co pan mwi, tylko nie wie pan o tym, e o zbrodni archeologicznej mwiem nie ja, tylko cytowaem pana profesora Zina wybitn posta Krakowa oraz, midzy innymi, odwoywaem si do listw protestacyjnych pani Wisawy Szymborskiej, wielu wybitnych profesorw miasta Krakowa, ktrzy wanie w ten sposb okrelili to, co dziao si (32)

372. Peisert, M. (2004) p. 137: (...) agresor ujawnia publicznie te niedyskrecje z ycia odbiorcy, o ktrych wie, e nie maj spoecznej akceptacji.

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Tutti gli esempi di questo genere ricavati dal corpus hanno in comune il fatto che, al ne di mettere il politico in cattiva luce, si cerca di dimostrare la sua ignoranza. Osserviamo quanto spesso i parlanti ricorrono allasserzione: X non sa (X nie wie) [171, 172, 174, 175]. Lavversario viene presentato come quello che non conosce le ultime notizie, non al corrente e non si intende di dettagli della materia. In pi, pu essere accusato di distorcere i fatti o addirittura mentire [173]: il parlante riesce a far sembrare il proprio rivale non solo incompetente, ma anche menzognero. In questo modo, il locutore espone il destinatario al rischio di perdere faccia e prestigio e, di conseguenza, perdere il consenso degli elettori.

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4. 2. 5. Ammonimento
Per raggiungere simili scopi, il locutore pu ricorrere allatto di ammonimento, che sarebbe un esempio ideale del deprezzamento verticale di Majewska (cfr. cap.4.2). Lammonimento viene concepito qui come un atto in cui il mittente d dei consigli al destinatario, spesso severi e autorevoli, riguardanti il modo di comportamento desiderato e le decisioni giuste da prendere. Suggerisce quali azioni il ricevente dovrebbe compiere e che cosa bisogna evitare. Tuttavia, trasparente che non lo fa in buonafede, con la sincera intenzione di aiutare laltro politico a diventare migliore. Il vero intento non si limita a: te lo dico perch voglio che tu lo sappia, ma pi ampio: dicendo allinterlocutore come dovrebbe comportarsi o che cosa dovrebbe fare, il politico tratta il rivale con condiscendenza e mira a dimostrarsi pi competente, beneducato, esperto. Latto di ammonimento costituisce un disturbo dellequilibrio nel rapporto tra il mittente e il destinatario, in cui il primo usurpa la posizione superiore. Le mancanze che vengono scoperte nellatto di ammonimento concernono sfere diverse e, di conseguenza, i suggerimenti ed i rimproveri contenuti nel corpus riguardano ambiti differenti come: buona educazione e cortesia: [176] Di questo veramente il professor Prodi dovrebbe chiedere scusa a Giulio Tremonti e a tutti noi. (2) [177] Se c qualcuno che, invece, andato fuori da ci che giusto la sinistra. Ultimamente, anche il candidato della sinistra si rivolto a noi con una espressione francamente inaccettabile. (2) [178] Jeeliby kady o wszystko si gniewa w polityce, to sabych ludzi nam nie potrzeba w polityce. A takich, ktrzy obraaj si za jedno czy dwa sowa powiedziane mocniej, to niech id do perfumerii, a nie zajmuj si polityk. (39)

comportamento giusto e adeguato nellottica del parlante: [179] Il centrosinistra la deve nire di raccontare favole sul governo Berlusconi. (7)

La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia [180] alla sinistra conviene tacere. (10)

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[181] Ci hanno lasciato un Paese allo stremo, e adesso gridano allo scandalo perch noi, ancora una volta, lo risaniamo. Vergogna! (11)

competenza professionale:
[182] Panie marszaku Komorowski, skoro jest pan wicemarszakiem Sejmu, to powinien pan zna dobrze konstytucj (...). I to powoduje jeeli pan nie widzi rnicy midzy tymi instytucjami, to powinien pan sign

decisioni appropriate nellambito politico e professionale: [183] to niech pan si zajmie tym, co pan rozpta, no (32)
[184] Wic niech minister Giertych tylko karze tych awanturnikw, tych chuliganw i obuzw szkolnych, ale niech te pozwoli szkole wspiera rodzicw w wychowaniu. (...) Niech minister przeprowadza pewien program naprawy, ale nie wbrew rodowisku szkolnemu. (38) Come si vede, lammonimento consiste nel trasmettere il messaggio: tu non lo sai, io so meglio e in questo modo implica lignoranza e lincompetenza dellavversario politico, deprezzandolo agli occhi degli elettori.

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4. 2. 6. Derisione
Il riso malintenzionato unarma potente nelle mani dellavversario, malgrado sembri un mezzo pi leggero, meno serio. Questo tipo di deprezzamento adopera tecniche differenti dagli atti descritti precedentemente, ma ugualmente efcaci. Tra i vari lessemi che denotano questo fenomeno si evidenziano tra laltro: scherno, beffa, derisione, irrisione, dileggio, in polacco abbiamo anche una gamma abbastanza vasta di lessemi pressoch sinonimici: kpina, szyderstwo, drwina, wymiewanie, omieszanie. I comportamenti denotati dalle voci citate si differenziano magari per lintensit, per il loro meccanismo simile, perci useremo il termine derisione per riferirsi a tutte le sfumature del fenomeno. Latto di derisione consta, in generale, nellumiliare la persona diventata oggetto di scherno lantagonista politico, presentandolo come un individuo poco afdabile, ridicolo373. Il riso mina lautorit e la stima della persona schernita, pu essere segno di mancanza di rispetto, di ostilit374. Vorremmo sottolineare la difcolt quasi insuperabile che trova il destinatario volendo difendersi da questo atto di deprezzamento. Visto che la derisione impiega lironia e lumorismo per aggredire limmagine positiva della persona, blocca abilmente la semplice negazione dellenunciato e rende pi difcile la replica (cfr. anche cap. 5.2.3.1). Osserviamo questo atto di derisione: [185] Prodi come una piuma, talmente leggero che prima di cadere a volte gli sufciente un refolo, uno spiffero perch si rialzi. (5). Non ha n senso n effetto rispondere alla derisione ironica o umoristica dicendo: No, Prodi non come una piuma. La semplice negazione rivelerebbe solamente lincompetenza comunicativa del destinatario che non ha compreso il carico umoristico dellenunciato, inoltre tale risposta non ha la stessa forza della battuta originale e appare completamente inadeguata.
373. Cfr. Karwat, M. (2006) pp. 324-343, Peisert, M. (2004) p. 140. 374. Ibidem: miech, negatywny humor, skierowany przeciw osobie oponenta, moe by wic rodzajem silnej broni, wyrazem braku szacunku, wrogoci lub pogardy wobec odbiorcy, przed czym trudno jest mu si obroni. Sul riso e comicit cfr. Bergson, H. (1977).

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La derisione riesce a ferire il destinatario senza offenderlo apparentemente. A prima vista, le asserzioni poste spesso in tono leggero, umoristico non paiono troppo gravi. In realt, il contrario: quando si ricorre allinsulto, si tratta lavversario in modo serio, come uguale a s stesso; luso della derisione, invece, indica automaticamente uno squilibrio tra il destinatario e il mittente che assume unaria di superiorit. Per spiegare meglio il meccanismo sottostante gli atti di derisione, occorre richiamarsi alla teoria del sociologo americano Erving Goffman presentata nellopera Interaction Ritual. Essays on FacetoFace Behavior., Chicago 1967, Aldine Pub. Co375 e poi sviluppata da altri studiosi376. Goffman introduce il concetto di faccia377, intesa come una certa immagine di s formata da una serie di qualit socialmente approvate e, inoltre, altri termini collegati come la perdita della faccia e le tecniche di salvare la faccia. Per la riessione sulla derisione, particolarmente utile sembra la nozione della perdita della faccia, che accade quando lidentit che dimostra la persona non conforme alle aspettative di un dato pubblico oppure quando lindividuo viene in qualche modo svergognato378. Il politico che vuole far perdere la faccia allavversario, cerca frequentemente di metterlo in imbarazzo, screditarlo afnch provi vergogna. Di conseguenza, il rivale diventa oggetto di derisione, che rientra nella categoria di face-threatening acts (FTA) di Brown e Levinson379. Gli atti di derisione possono riguardare diversi aspetti dellimmagine della persona nonch i mezzi linguistici impiegati a questo scopo variano notevolmente. Frequentemente, sono il carattere e la personalit dellavversario che diventano oggetto di beffa. In modo ironico vengono sottolineate alcune qualit prescelte del politico al ne di renderlo ridicolo agli occhi del pubblico. Questo scopo viene
375. ledizione italiana: Goffman E., Il rituale dellinterazione, il Mulino, 1988; ledizione polacca: Goffman E., Rytua interakcyjny, Wydawnictwo Naukowe PWN, 2006. 376. Intendiamo qui soprattutto: Brown, P., Levinson, S. (1987). 377. Cfr. Goffman, E. (2006) p. 6: Pojcie twarzy mona zde niowa jako pozytywn warto spoeczn przypisywan osobie w danej sytuacji spotkania, gdy inni przyjm, e trzyma si ona okrelonej roli. Twarz jest obrazem wasnego janaszkicowanym w kategoriach uznanych atrybutw spoecznych (...). 378. Cfr. Goffman, E. (2006) pp. 8-9. 379. Brown, P., Levinson, S. (1987) pp. 61-68, Tomiczek, E. (1991) p.21: W interakcji jednake zaistnie moe zawsze niebezpieczestwo, i owa twarz moe zosta zagroona, a nawet poszkodowana. Takie dziaanie nazywaj autorzy [Brown i Levinson] aktami zagroenia twarzy (face threatening acts = FTA).

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4. 2. 6. Derisione

spesso raggiunto attraverso comparazioni sarcastiche e maliziose che mirano a distruggere limmagine seria dellavversario: [186] Ieri abbiamo assistito ad un confronto fra un uomo di stato come Prodi e la Vanna Marchi della politica. Il premier mi sembra come Tot che voleva vendere la Fontana di Trevi... Non riesco a prenderlo sul serio (4) [187] Diamo atto a questo governo che quando si tratta di far ridere, non secondo a nessuno, neanche a Pozzetto e Villaggio! (5) [188] Podzielam t opini tych zoliwcw, ktrzy mwi, e w jakim sensie Jarosaw Kaczyski okaza si genialnym strategiem. A powiedziabym nawet raczej: genialnym sztukmistrzem, magikiem. David Coppereld moe zazdroci Jarosawowi Kaczyskiemu. (32) Vorremmo far notare come negli esempi sopra viene raggiunto leffetto derisorio attraverso un meccanismo non puramente linguistico, cio tramite riferimenti culturali, intertestuali. I parlanti paragonano i propri antagonisti ai noti personaggi della cultura, principalmente quella di massa, come Tot (celebre attore comico), Pozzetto e Villaggio (attori, registi, cabarettisti), Vanna Marchi (conduttrice televisiva, televenditrice) o David Coppereld (illusionista), ottenendo cos un effetto umoristico. Questo metodo sfrutta le connotazioni, gli stereotipi, i giudizi correnti ed i valori che vigono in una data comunit, e solo la conoscenza del contesto, della realt extralinguistica permette di comprendere lintenzione del locutore380. Anche lironia viene adoperata per mettere in risalto certe caratteristiche negative del rivale politico in modo meno diretto: [189] Pan chciaby by jedn nog w lewicy, drug w PO, a w PiS-ie tylko, kiedy trzeba, tak? (32) [190] Po pierwsze, suchajc pana marszaka Borowskiego, mam nieodparte wraenie, e pan Marek Borowski liczy na bardzo krtk pami widzw, Polakw. (32)

380. Sulle valutazioni trasmesse attraverso la connotazione e riferimenti intertestuali cfr. Kamiska-Szmaj, I. (2007) p. 63-64.

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[191] Ja sdz, e by moe to jest jaka rnica gbsza, ale przynajmniej na potrzeby tej kampanii, proponowabym, eby j zakoczy w tonie pokojowym, nie mwi o niegodziwociach i nie mwi bez przerwy o swojej moralnej przewadze bo trudno bez przerwy mwi o czym, czego nie ma. (35) Il tono sarcastico contenuto in alcune espressioni (liczy na czyj krtka pami [190], trudno bez przerwy mwi o czym, czego nie ma [191]) usate in un contesto serio indirizzato a scoprire i difetti del rivale, evidenziarli e cos danneggiare la sua immagine. Oltre alla persona dellavversario, gli atti di derisione sono diretti contro il suo programma e lattivit politica. Anche qui il loro obiettivo quello di ridicolizzare lavversario, presentandolo come incompetente, irresponsabile e, generalmente, incapace di governare il Paese: [192] Prima mi consenta peraltro di dare una risposta al candidato della sinistra, perch ha parlato del suo programma come di qualcosa di serio. Ora, nel suo programma tutto cos vago, per cui lunico numero contenuto nel programma sono i numeri delle pagine. (2) [193] La parola pi presente nelle 280 pagine del programma dellUnione tuttavia. (5) [194] Sesso, droga e rock and roll. Ecco il programma del Prc. Povera Italia: deve affrontare problemi seri e una forza determinante del centrosinistra pensa di risolverli con un carnevale continuo. (5) [195] Finalmente gli italiani possono comprendere cos la felicit per Romano Prodi. Oltre che pi tasse per tutti, ora ci saranno anche pi spinelli per tutti. (7) La derisione, cos come anche gli altri atti di deprezzamento, non deve necessariamente concernere il nocciolo vero dellattivit politica, obiettivi e metodi di governare bene il Paese, ma si concentra su questioni secondarie, spesso personali, irrilevanti. Per questo motivo i politici ricorrono volentieri al deprezzamento del modo di discutere dellavversario, invece della critica sostanziale che riguardi i problemi reali. In modo

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4. 2. 6. Derisione

derisorio, si riferiscono a come parla il rivale per colpire la sua immagine tramite una sorta di maliziosi commenti metalinguistici: [196] Ancora una volta il Presidente parla come se fosse il leader dellopposizione. (2) [197] Ho spiegato dove trovo i 10 miliardi di euro. Non riesco assolutamente a capire dove trova lui i 35 miliardi di euro. Glielo abbiamo chiesto e invece di rispondere a questo ha detto che cosa far per gli anziani, per i giovani. Va benissimo, ma la domanda era completamente diversa (). (2). [198] ja panu nie przeszkadzaem. Jeden wykad pan ju wygosi Jeden wykad pan wygosi i niech pan teraz askawie posucha. (32) Gli esempi selezionati non riettono, ovviamente, tutti gli aspetti dellimmagine del politico che possono divenire oggetto di derisione, ma ne sono solamente un campione. Lefcacia dellatto di derisione si fonda sul tono umoristico e malizioso che viene adoperato e una certa esagerazione, a volte assurda, che comporta. Questi due fattori vogliono provocare il riso o almeno il sorriso dei destinatari-elettori, che aiuti a guadagnare il loro consenso. Il riso, specialmente quello maligno, punta a creare o rafforzare la complicit e lintesa tra il mittente e il destinatario, presupposta e desiderata dal politico. Daltra parte, latto di derisione in cui lavversario viene ridicolizzato non pi un duello tra pari contendenti, ma il locutore si mette in posizione superiore e cerca ad ogni costo di far perdere la faccia al rivale. In questo modo, la derisione si rivela un utile mezzo di deprezzamento, nonch atto a istituire una desiderata gerarchia nel gruppo sociale e rinforzare la propria posizione. Riassumendo, nel presente capitolo abbiamo dato ampio spazio allaspetto pragmatico della comunicazione politica, cercando di scoprire quali azioni vengono compiute tramite luso della lingua al ne di persuadere, di conquistare consenso. Nel tentativo di sistemare il campo della ricerca abbiamo applicato allanalisi degli atti linguistici alcuni concetti attinti dalla psicologia sociale, in particolare la nozione di ingratiation di E. E. Jones. Ci ci ha consentito di classicare gli atti individuati in due categorie principali: gli atti che mirano ad accattivarsi il destinatario sostenendo limmagine positiva del politico nonch quelli diretti a deprezzare

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lavversario. Nel primo gruppo rientrano gli atti come elogio della propria persona, promessa, ricetta per il successo, proposta/offerta, appello/richiesta, adulazione, avvertimento, mentre il secondo gruppo comprende gli atti seguenti: offesa, critica, accusa, discredito, ammonimento, derisione. Ci rendiamo conto del fatto che questo elenco potrebbe essere ampliato, comunque in base al corpus raccolto abbiamo deciso di mettere in rilievo gli atti predominanti. Avendo esaminato laspetto pragmatico della persuasione politica, possiamo concludere che tutte le azioni eseguite tramite la lingua si possono ricondurre a due obiettivi dicotomici e complementari: elogiare s stessi e distruggere il rivale. I mezzi linguistici di cui gli uomini politici si avvalgono a questo scopo come linguaggio colloquiale, gure e tropi retorici saranno loggetto del capitolo successivo.

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Capitolo 5.
Elocutio mezzi persuasivi nella lingua dei politici
Come abbiamo gi affermato, lobiettivo principale che perseguiamo in questo lavoro di capire e far vedere quali azioni si compiono con le parole al ne di convincere, nonch come si parla per raggiungere il ne persuasivo voluto nellambito della comunicazione politica; in altre parole: che cosa si dice e come per acquisire il consenso elettorale. Allo studio delle azioni eseguite attraverso la lingua, concepite come atti linguistici nellottica di Austin ed i suoi successori, stato dedicato il capitolo precedente; qui, invece, intendiamo occuparci dei mezzi persuasivi nella lingua della comunicazione politica in Italia e in Polonia e provare a rispondere al quesito: come parlano i politici per convincere i propri elettori? Il problema dei mezzi persuasivi nelle comunicazioni politiche appare posto in termini troppo generici e la sua vastezza impedisce che sia esaminato in maniera esauriente nellambito di questo contributo. Per questo motivo siamo costretti a porre certi limiti allanalisi linguistica e cogliere solamente le pi importanti, a nostro avviso, linee di tendenza nella comunicazione politica polacca e italiana, estraendone soprattutto le somiglianze. Pur essendo consapevoli che tale approccio rischi di apparire selettivo e incompleto, condiamo che la tematica qui trascurata possa diventare spunto per ulteriori indagini pi dettagliate. Nel quadro di queste considerazioni, vorremmo tracciare i conni entro cui saranno analizzati gli aspetti selezionati della lingua dei politici, non dimenticando, ovviamente, i concetti sottostanti, cio quelli della pragmalinguistica. Ogni scelta linguistica verr trattata in quanto emanazione delle intenzioni del parlante intese come forza illocutoria dellenunciato. Riteniamo utile inquadrare le riessioni sui mezzi linguistici impiegati ai ni persuasivi che vorremmo proporre nellambito del termine classico di elocutio. Ancora una volta ritorniamo al sapere antico che risulta molto produttivo nello studio

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della lingua di oggi. La retorica che nel 900 viene di nuovo apprezzata nellumanistica381 si serve delle sue tradizioni dalle radici antiche. Qui facciamo riferimento alla divisione della retorica classica in cinque parti: inventio, dispositio, elocutio, memoria, pronuntiatio che segnano le tappe della preparazione di orazioni382. Mentre le prime due riguardano la scelta di argomenti da trattare e la loro distribuzione nellorazione, memoria e pronuntiatio invece si riferiscono allarte di tenere a mente i discorsi ed eseguirli, allorch lelocutio, compresa nel titolo del presente capitolo, interessa la forma linguistica dellintervento, lo stile383. Questo termine riguarda la selezione delle parole e delle espressioni adeguate al contenuto, la bellezza del discorso. Talvolta appaiono delle opinioni secondo cui leccessiva concentrazione sulla forma ricercata e gradevole ha portato nel XIX secolo al declino della retorica, separata dallarte di argomentazione384, e la stessa elocuzione non pi degna di ricerca scientica. A nostro parere, tuttavia, lelocutio, intesa come elaborazione linguistica del discorso tale che lo renda attraente, capace di catturare lattenzione degli ascoltatori, svolge un ruolo di grande rilievo nella persuasione politica e per questo sempre produttivo studiarla. Ladeguato confezionamento del messaggio politico, la cura della forma, difcilmente pu essere sopravvalutato. La scelta dei mezzi come gure retoriche, tono colloquiale, ecc. serve ad abbellire il messaggio, lo rende pi gradevole, affabile e facile da capire, deviando lattenzione dellascoltatore dal contenuto verso il lato estetico, a volte con intenzioni manipolatorie385. Va sottolineato il fatto che il locutore che vuole avvantaggiarsi della forma linguistica per inuire sulle opinioni del destinatario ha a disposizione un intero sistema linguistico, i cui vari livelli, sintattico, semantico, morfologico, offrono migliaia di possibilit, un pressoch innito repertorio di strumenti linguistici. Il nostro obiet-

381. In questo contesto occorre richiamare almeno alcuni di coloro che hanno contribuito allo sviluppo della retorica ai nostri giorni: Perelman e Olbrechts-Tyteca, i rappresentanti del gruppo di Liegi: Genette, Cohen, Morier. Cfr. Reboul, O. (2002) p. 19. 382. Ziomek, J. (1990), Korolko, M. (1990). 383. Sullo studio dellelocutio in quanto studio dello stile cfr. Ziomek, J. (1990) p. 126. 384. Mazzoleni, G. (2004) p. 130. 385. Cfr. DellAnna, M. V., Lala P. (2004) p. 31: Pi che alla struttura logica dellesposizione, luomo politico attento a un altro livello dellorganizzazione argomentativa, quello dei procedimenti linguistici che rendono attraente il discorso: per richiamare lattenzione del destinatario e suscitarne lassenso importante non tanto la scelta degli argomenti (che comunque devono essere molteplici e variegati, adeguati a un pubblico composito), quanto la loro forma e la loro veste linguistica, il lessico, le forma retoriche e gli accorgimenti pragmatici e testuali adottati.

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tivo selezionare gli elementi pi ricorrenti, caratteristici e pertinenti sia alla realt italiana sia a quella polacca. Lanalisi del corpus nonch lesperienza quotidiana appoggiate dagli studi gi svolti sul fenomeno della lingua dei politici (cfr. cap. 1. 5.) dimostrano che possibile distinguere certe qualit caratteristiche, linee di tendenza stabili, alcune presenti nel parlare politico da secoli nonostante ciascun uomo politico abbia un proprio stile espressivo, proprie abitudini linguistiche. Per queste ragioni, il corpus raccolto viene trattato come illustrazione dei fenomeni linguistici osservati, piuttosto che come unentit a s stante, oggetto di ricerca separata. Lelocutio, la cura della forma linguistica, che pu aumentare la forza persuasiva del discorso a seconda delle aspettative del locutore, consente di raccogliere i fenomeni di diversi livelli della lingua cos che compongano un ritratto pi o meno coeso della lingua esaminata. I mezzi linguistici che indaghiamo comprendono non solo le classiche gure retoriche, ma anche altri espedienti grammaticali, lessicali, pragmatici di grande effetto sulluditorio. Dividiamo la presente analisi in due parti che, sebbene separate e apparentemente opposte, si completano a vicenda, avendo lo stesso scopo: attirare lattenzione e aquisire il consenso del destinatario. Da una parte, osserviamo una forte tendenza alla sempre pi colloquiale impostazione dei discorsi politici, il che si palesa in modi molto diversi; dallaltra va notato il ricorso alla forma pi curata, elaborata che deve attrarre il ricevente per la sua rafnatezza, lapproccio creativo alla lingua che pu essere visto in termini della retorica. Queste tendenze che, a nostro avviso, non si escludono, anzi, coesistono nella comunicazione politica di oggi saranno indagate successivamente e illustrate con gli esempi tratti dal corpus.

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5. 1. Colloquialit
Abbiamo deciso di adottare liberamente il termine colloquialit al ne di inscrivervi diversi fenomeni linguistici che si collocano allincrocio degli assi formale / informale, parlato / scritto, ufciale / privato. Prima di fornire pi riessioni teoriche a questo proposito, ci serviamo dellaccezione comune che coglie sufcientemente lessenza del fenomeno. Nel dizionario DeMauro on line la colloquialit viene spiegata come: modo di esprimersi che adotta un registro colloquiale 386, dove colloquiale vuol dire: proprio del linguaggio corrente, meno formale, prevalente nelluso parlato387. In ottica linguistica, la questione di colloquialit si inserisce nella problematica di variet della lingua, a cui abbiamo accennato cercando di isolare in teoria la lingua politica. Non volendo ripetere il ragionamento gi presentato, rinviamo al cap.2, in particolare agli schemi delle variet della lingua (Fig.1, 2, 3) che riettono meglio le complicazioni relative a tale classicazione. La colloquialit, compresa come variet oppure stile, si posiziona di solito nellambito del sottotipo comune del parlato. Spesso la colloquialit viene presentata come manifestazione del registro informale della lingua, cio una variet diafasica388. Le divagazioni teoriche, pur interessantissime, non costituiscono loggetto di questo capitolo, perci non ci azzardiamo a decidere se parlando di colloquialit si intenda una variet, un registro o uno stile (nella letteratura polacca, addirittura, questi termini si moltiplicano: oltre a odmiana, rejestr, styl, vi ancora mowa, jzyk). Occorre precisare, comunque, il termine colloquialit per renderlo operativo ai ni di questa ricerca389. Innanzitutto, ci distacchiamo dalla frequente propensione a collegare la colloquialit alla variabile diamesica390. innegabile che i tratti colloquiali si riscontrano pi spesso nella variet parlata, conversazionale, Tuttavia, porre un segno di uguaglianza tra i due fenomeni sarebbe una grave semplicazione. Inoltre, le variet legate al mezzo

386. http://www.demauroparavia.it/24279. 387. http://www.demauroparavia.it/24277. 388. DAchille, P. (2003) p. 32. 389. Nella letteratura polacca il termine di colloquialit corrisponderebbe a odmiana potoczna, cfr. Trysiska, M. (2004) pp. 23-30; il termine stesso di potoczno viene concepito in maniere diverse, cfr. Anusiewicz, J., Nieckula, F. (1992). 390. Cfr. Klemensiewicz, Z. (1953), Skubalanka, T. (1976), Buttler, D. (1982).

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grazie a cui avviene la comunicazione non si esaurisono nella banale divisione parlato / scritto. Gi Giovanni Nencioni391 ha messo in rilievo lesistenza del continuum tra parlato e scritto, differenziando, tra laltro, il parlato spontaneo da quello che, pur destinato ad essere trasmesso oralmente, costruito in forma scritta. Con lo sviluppo tecnologico avvenuto in particolare nella seconda met del Novecento, a quelli tradizionali si sono aggiunti altri canali di comunicazione: telefono, radio, televisione, cinema e Internet (siti Internet, e-mail, chat, blog, forum, gruppi di discussione). I nuovi mezzi di trasmissione hanno dato spunto alla nascita di unaltra variet il trasmesso392, che comprende sia il parlato sia lo scritto, per a distanza. Alla luce di questi cenni teorici riguardanti la variazione diamesica, risulta chiaro che la colloquialit non intrinseca al parlato, n vice versa. Possiamo facilmente pensare a un testo scritto (ad esempio, un contributo nel blog) che non si caratterizza affatto per unelevata formalit e correttezza, ma al contrario presenta molti tratti colloquiali (per esempio: neologismi, espressioni ad alto tasso emotivo, parolacce). Sul versante opposto si collocherebbe un discorso oralesenza alcune caratteristiche colloquiali, caratterizzato da una grande cura a livello fonetico, sintattico e lessicale393.
391. Cfr. Nencioni, G. (1983). 392. Cfr. DAchille, P. (2003) pp. 209-220. 393. Il problema del parlato e in particolare della relazione fra la diamesia e il grado di informalit viene affrontato in modo molto interessante dagli autori del corpus LIP (De Mauro, T., Mancini, F., Vedovelli, M., Voghera, M. (1993)) che, avendo messo in rilievo la distanza che separa litaliano parlato oggi dallitaliano descritto nelle grammatiche, constatano: La distinzione tra scritto e parlato si cos parzialmente sovrapposta a quella tra italiano standard e variet non standard dellitaliano: il primo associato alla scrittura, le seconde alla comunicazione orale (Ivi, p.32). I linguisti sostengono che tale approccio costituisce una grave semplicazione, perch considerando il parlato un sinonimo di popolare o informale si perde di vista la differenziazione interna al parlato. Gli autori del LIP credono che il parlato si caratterizzi primariamente come modalit di trasmissione sica e semiotica e solo secondariamente per la presenza di particolari paradigmi linguistici (Ivi, p. 33) e per preservare la validit della ricerca considerano parlato ogni produzione fonica e spontanea, che non si basi sullesecuzione di un testo scritto precostituito (Ivi, p. 34). Di conseguenza adottano il criterio del maggiore o minore grado di improvvisazione o progettazione dei discorsi (Ivi, p. 26) per la classicazione dei testi analizzati. Non si limitano alla conversazione ma delineano un continuum, una scala ideale di almeno cinque gradi su cui vanno disposte le varie situazioni comunicative a seconda della loro naturalezza. Questa scala comprende: 1. scambio bidirezionale faccia a faccia con presa di parola libera (conversazione in tutte le sue possibili forme); 2. scambio bidirezionale non faccia a faccia con presa di parola libera (conversazioni telefoniche); 3. scambio bidirezionale faccia a faccia con presa di parola non libera (dibattiti, interviste, interrogazioni ecc.); 4. scambio unidirezionale in presenza di destinatario/i (lezioni, conferenze, omelie, comizi ecc.); 5. scambio unidirezionale o bidirezionale a distanza (trasmissioni radiofoniche e televisive) (Ivi, p.35). Tale approccio permette di salvaguardare la spontaneit e la naturalezza dei testi analizzati e la validit dei dati dellitaliano parlato. Comunque per lo studio degli elementi colloquiali, informali nella comunicazione politica sarebbe troppo restrittivo. Per la completezza della nostra analisi bisogna prendere in considerazione non solo i testi spontanei, ma anche quelli pi pianicati, come interviste, discorsi, comunicazioni in Internet, ecc.

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5. 1. Colloquialit

Nel corpus analizzato sono presenti tutte le possibili variet diamesiche e gli elementi colloquiali concepiti come sopra si riscontrano in tutti i testi. Avendo segnalato che la colloquialit non pu esssere immedesimata con la variet parlata, passiamo a considerare la variabile diafasica, cio quella situazionale funzionale, come unimportante covariante degli elementi colloquiali. fuori dubbio che la situazione comunicativa, che pu variare dallambito familiare alla sfera professionale, determini la scelta di una data alternativa linguistica dal repertorio. A seconda del contesto situazionale un individuo seleziona unappropriata forma linguistica, conforme alle norme sociolinguistiche vigenti. Tra i fattori che inuenzano tale scelta vanno menzionati: a) il grado di formalit della situazione, che dipende dal luogo in cui si svolge latto comunicativo (ad esempio, il discorso pronunciato in chiesa si differenzia per forza da una chiacchierata in un bar); b) il grado di formalit della relazione con linterlocutore (logicamente, si parla in maniera diversa con un totale estraneo che con unamica intima); c) largomento dellinterazione verbale (ovviamente, la questione, ad esempio, dellimmigrazione clandestina esige un uso diverso della lingua che lacquisto di un nuovo vestito in un negozio). Da questi fattori deriva la scelta linguistica che si situa da qualche parte tra le due polarit di estremamente formale e massimamente informale394. Il contesto situazionale in cui avviene la comunicazione politica (ad esempio, un intervento in parlamento oppure un dibattito elettorale in televisione) implica un certo grado di formalit395, visto che si tratta sempre di situazioni pubbliche, perci pi formali e ufciali rispetto ad occasioni private. Il contesto, quindi, comporta, o almeno cos ci aspetteremmo, la scelta delle alternative impersonali, formali, pi curate e cortesi dal repertorio linguistico del politico. Il parlante dovrebbe adeguarsi alle norme delluso della lingua vigenti in situazioni ufciali, nella sfera pubblica, il che esclude lutilizzo delle forme colloquiali, informali. In realt, le tendenze osservabili sia nel corpus sia nei discorsi politici di ogni giorno contrastano con tale visione teorica della lingua ufciale. I politici non si
394. Per i tratti caratteristci di diverse variet diafasiche consulta: Berruto, G. (1996b) pp. 70-81, Wilko, A. (2000) pp. 48-85. 395. Sulla categoria di formalit (kategoria ocjalnoci) cfr. Dunaj, B. (1994).

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astengono dallimpiego di forme pi che informali, anzi, sembrano prediligere i toni colloquiali: Si potrebbe parlare di reality show della politica: siamo ormai abituati ai gesti plateali e alle risse nei luoghi di dibattito istituzionale, al progressivo inasprimento delle polemiche e alle aggressioni personali; diventato sempre pi normale luso di metafore vivaci e di sarcasmo di grana grossa396. Non che si voglia dire che sia uninclinazione valida esclusivamente per il parlare politico; al contrario, si tratta di una vasta tendenza che penetra tutti gli usi, anche pubblici e ufciali, della lingua. Dardano lo conferma cos: La novit riguarda anche le situazioni comunicative e i contenuti del parlare e dello scrivere: infatti il giudizio su quello che si deve o non si deve dire in pubblico ha seguito il mutamento dei costumi e delle abitudini. Linguisti e sociologi hanno descritto i nuovi rapporti sociolingusitici che si sono affermati mediante nuovi usi della lingua; usi che, anche quando sono ispirati a una certa formalit, dimostrano, rispetto al passato, una valutazione positiva nei riguardi dei toni colloquiali e del parlato397. Di conseguenza, si pu constatare che i mutamenti nellambito del parlare politico relativi alla propensione verso i toni colloquiali vanno di pari passo, o anche un popi velocemente, con i cambiamenti osservati nella lingua in generale, e ci vale sia per litaliano che per il polacco. Non volendo entrare in troppi dettagli non indispensabili per i ni di questa ricerca, segnaliamo soltanto uno stretto rapporto tra ci che abbiamo denominato colloquialit e la questione della norma linguistica (bench anche essa risulti un problema complesso, visto che non esiste in linguistica ununica de nizione di questo termine)398. Sia nella complessa realt linguistica

396. Gualdo, R., DellAnna M. V. (2004) p. 25. 397. Dardano, M. (1996) p. 324. 398. Sul problema della norma lingustica nella lingua italiana cfr. Beszterda, I. (2007). La linguista affronta non solo la questione della de nizione del termine norma, ma illustra anche linterdipendenza tra la norma e la variabilit diatopica, diastratica, diafasica e diamesica della lingua nonch la pluralit di norme che ne risulta. Lautrice analizza profondamente la questione della norma linguistica in italiano, prendendo in considerazione la sua particolare storia (la questione della lingua, la norma nel periodo postunitario, divario tra parlato e scritto) e la situazione contemporanea (dialetti, inusso della lingua inglese). Un certo spazio viene dato al cambiamento della norma linguistica, cio la formazione di un nuovo standard: italiano delluso medio o neo-standard (cfr. ivi, pp. 186-224).

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5. 1. Colloquialit

italiana sia in polacco lecito parlare del processo di mutamento della norma linguistica. Questa evoluzione avviene nellambito del rapporto fra scritto e parlato nonch nelluso delle forme giuste a seconda del canale e della situazione comunicativa, e porta verso un certo avvicinamento dello scritto al parlato nonch lo sviluppo del cosiddetto neostandard399. Credo che non sia unesagerazione dire che non vi sono studi linguistici che non constatino (o anche lamentino) labbassamento della norma e lingresso di forme colloquiali, anche volgari, nelluso quotidiano400. Ci limitiamo soltanto a rilevare, in quanto cruciale per gli studi seguenti, lidea dellavvento di un nuovo italiano, denominato da Francesco Sabatini nel 1985 italiano delluso medio e da Gaetano Berruto nel 1987 italiano neostandard. Questa nuova variet individuata dai linguisti viene caratterizzata da numerosi e diversi tratti pertinenti a tutti i livelli del sistema linguistico che, pur spesso esistenti nella lingua da tempo, sono stati nora ignorati dalle grammatiche e addirittura spesso considerati scorretti. Diffusi sia nel parlato che nello scritto, sono stati sanzionati dalluso frequente, diventando nalmente oggetto di studio da parte dei linguisti. I fenomeni del neostandard, alquanto semplicato e pi colorito rispetto allitaliano standard, si avvicinano signicativamente a caratteristiche colloquiali, perci questo termine riapparir nel corso della nostra analisi. Le riessioni proposte nora ci portano a precisare quali fenomeni linguistici prendiamo in considerazione analizzando la colloquialit nella comunicazione politica. Evidentemente, lelenco completo di tali qualit non ci pare realizzabile n necessario. Ci concentriamo sui fatti predominanti che vanno oltre la norma, oltre i conni della comunicazione pubblica, formale e ufciale. comunque possibile e opportuno indicare quali signicati pi o meno generici attribuiamo in questa indagine al termine colloquiale. Un interessante approccio, anche se limitato solamente al lessico, lo presentano Markowski e Butler401 eseguendo unutile distinzione tra due fenomeni che spesso vengono studiati insieme: il lessico comune e quello colloquiale. Il lessico comune (sownictwo wsplne, wsplno399. Ivi, p.130-132 e p. 161: Cambiando la societ, cambiano le norme: si assiste alla diffusione di regole pi allentate e pi rilassate, di pi vasta portata. 400. A questo proposito si confronti, tra laltro: Gajda, S., Adamiszyn, Z. (1994), Handke, K., Dalewska Gre, H. (1994), Bralczyk, J., Mosioek-Kosiska, K. (2001), Og, K. (2001), Sabatini, F. (1985), DAchille, P. (2003), Mengaldo, P. V. (1996). 401. Buttler, D., Markowski, A. (1991).

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odmianowe) viene concepito come un complesso di vocaboli universali e neutrali, usati indifferentemente in ogni variet della lingua402. Quello che ci interessa invece, cio il lessico colloquiale, si distingue per le seguenti particolarit: non specialistico, informale, espressivo ed emozionale403. Occorre sottolineare la peculiare espressivit e lemozionalit che, a nostro avviso, differenziano in special modo la variet colloquiale, a cui vorremmo aggiungere una signicativa soggettivit, nonch labilit di formulare e trasmettere valutazioni. Ampliando queste considerazioni oltre il livello puramente lessicale, cercheremo di descrivere anche altri tratti linguistici che costituiscono una realizzazione concreta delle caratteristiche appena menzionate, il che ci permetter di presentare un quadro pi completo della colloquialit al servizio della persuasione. Siamo convinti che ci sia un forte nesso tra limpiego delle forme colloquiali e lintento persuasivo, che eccede la semplice idea dellabbassamento generale della norma linguistica. La colloquialit, a cui gli uomini politici ricorrono deliberatamente, viene vista come un mezzo di persuasione che non pu essere negletto per vari motivi che svilupperemo nel corso di questo lavoro. Intanto, vorremmo concludere con una citazione che getta pi luce sul problema: La politica tradizionale si avvaleva di un armamentaria retorica dimpronta umanistico-giuridica, che colpiva e intimidiva proprio facendo leva su unaura di superiorit, di prestigio. I nuovi politici invece, anche per distinguersi da quella tradizione, hanno premuto il pedale della chiarezza, della comprensibilit, mostrando agli elettori unimmagine in cui potessero facilmente riconoscersi. (...) Il politichese si cos evoluto nel gentese(...).404

402. Ivi, p. 108: Przyjmujemy wic tez, e istnieje zasb jednostek sownikowych w zasigu uniwersalnym, waciwych kademu wariantowi polszczyzny, ale nie charakterystycznych dla adnego z nich: sownictwo wsplnoodmianowe (czy skrtowo wsplne). 403. Ibidem: Przypisujemy leksemom potocznym okrelony zesp cech dystynktywnych. S one mianowicie: 1. niespecjalistyczne (w opozycji do terminw, profesjonalizmw i wyrazw rodowiskowych) 2. nieocjalne (w opozycji do sw ksikowych) 3. nacechowane ekspresywnie i emocjonalnie (w opozycji np. do terminw, profesjonalizmw, sw ksikowych). 404. Gualdo, R., DellAnna M. V. (2004) p. 25.

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5. 1. 1. Sintassi colloquiale come mezzo di persuasione


possibile convincere mediante la sintassi? E quali tratti sintattici potremmo considerare persuasivi nel contesto della colloquialit? Sebbene la nozione di sintassi colloquiale come mezzo di persuasione possa sembrare eccessiva a prima vista, non sembra tale se sottoposta ad un esame pi attento. Se stabiliamo che, al ne di convincere, il discorso dovrebbe dilettare, stimolare, valutare, suscitare ed esprimere emozioni405, sicuramente, alla luce delle considerazioni presentate precedentemente, gli elementi colloquiali sono destinati a raggiungere meglio questa meta. Anche nella sfera della sintassi406, dunque, vi sono dei tratti che possiamo denire colloquiali, che vengono impiegati per persuadere. Il modo in cui le parole si combinano per costruire delle frasi pu riettere i tratti caratteristici della colloquialit, come trascuratezza, espressivit, emozionalit. Ci viene ottenuto attraverso una serie di espedienti attribuiti di solito al parlato e anche quelli che coincidono con litaliano standard. Nonostante ambedue siano lingue dallordine sintattico SVO (soggetto-verbo oggetto), litaliano e il polacco costituiscono degli universi linguistici assai differenti, nei quali tuttavia crediamo di poter evidenziare alcune peculiarit colloquiali in comune. Per motivi di spazio, limitiamo al minimo il numero di esempi. Consapevolmente rinunciamo, tra laltro, allanalisi degli errori nellambito sintattico che, pur essendo una perfetta esemplicazione della tendenza a una pi grande disinvoltura e trascuratezza, costituiscono un tema troppo ampio, che rischia di separare troppo luniverso della lingua italiana da quello polacco e cadere in dettagli minuti e, di fatto, inutili. Segnaliamo soltanto a titolo desempio la presenza degli errori di accordo di numero e genere, di reggenza verbale e anche nellambito della concordanza di tempi e modi. Nel parlare politico spontaneo (interviste, discorsi) appaiono anche problemi nellambito dellordine delle parole che a volte
405. Cfr. la massima di Quintiliano: docere, delectare, movere dal Institutionis oratoriae che non perde per niente di attualit. 406. Sulla sintassi italiana cfr. Beninc, P. (1993), Bonomi, I., Masini, A., Morgana, S., Piotti, M. (2008), DAchille, P. (2003) pp. 143-164.

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possono ostacolare la comprensione. Comunque, in questi casi difcile giudicare se si tratti di un semplice errore di produzione, un lapsus, che risulta dalla rapidit e dal calore dello scambio comunicativo oppure uno sbaglio che deriva dallignoranza (ad esempio [216]). Ciononostante, crediamo che la stessa esistenza degli errori sia gi signicativa e pu essere interpretata come segno di consenso alle, pi o meno volontarie, infrazioni della norma linguistica afnch si parli come la gente comune, e in questa maniera il politico pu cercare di creare unapparenza di afnit e vicinanza ai possibili elettori. Fra i tratti sintattici colloquiali che vogliamo notare si trovano, da una parte, la semplicit sintattica e, dallaltra, la sintassi marcata, con le peculiarit risalienti alla variet parlata indipendentemente dal canale effettivamente utilizzato. La semplicit della sintassi nella comunicazione politica riconducibile alle seguenti tendenze osservabili nel corpus: frasi brevi collegate paratatticamente, con un numero ristretto di subordinativi. In generale si pu dire che, adeguandosi a come presumibilmente parla la gente comune, le frasi costruite dai politici tendono a una relativa brevit e semplicit, che riguarda sia il numero di parole sia la struttura dei sintagmi impiegati. Il periodare breve nonch lassenza di costruzioni troppo ricercate tratti propri della reallizzazione orale incrementa la comprensibilit del discorso, per cui utile in testi di carattere informativo e persuasivo. A titolo meramente illustrativo rinviamo ai brani contenuti nel capitolo 4 (tra laltro, gli esempi: [8], [10], [16], [24], [30] [31]) nonch: [199] Molte decisioni le ho maturate in bicicletta: quella leggera stanchezza sica, la testa che ti gira, gira, poi ti orienti torni a casa, fai una doccia e scrivi. Lo sport non solo utile per eliminare le tossine siche, ma il ciclismo o la corsa ti aiutano a mettere la testa in stand by, e poi si pensano le cose con grande calma. (4) La brevit e semplicit delle frasi viene talvolta sfruttata per aumentare lespressivit e la tonalit emotiva del discorso (cfr. [12], [119], [133]). La semplicazione dei periodi si esprime anche nella propensione allandamento paratattico che sicuramente rende il discorso pi facile da seguire. Il rapporto di coordinazione viene spessissimo effettuato senza congiunzioni, ma attraverso i segni dinterpunzione come la virgola, cio lasindeto (cfr. [43], [106], [114]). Allo

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stesso scopo servono le pi elementari congiunzioni coordinanti come e ([114], [115], [122]), ma ([142], [146]), poi, cos, allora407, in polacco: i ([42]), [66]), ale ([147], [39]), che collegano le frasi giustapposte. Linclinazione verso il carattere paratattico del discorso, in quanto pi adatto al canale fonico-uditivo408, deve aiutare il destinatario-elettore a rimanere concentrato su ci che dice il politico senza troppo sforzo. La subordinazione, ovviamente anche essa usata nella comunicazione politica, presenta tracce di semplicazione rispetto ai registri formali, allo scritto. Anzitutto va notato limpiego di tipi subordinativi ad alta frequenza introdotti da congiunzioni pi frequenti ed elementari. Non abbiamo condotto analisi statistiche a questo riguardo, comunque lindagine preliminare dimostra la prevalenza delle subordinate esplicite su quelle implicite che marcano il testo come pi rafnato, formale, curato. Le congiunzioni subordinanti si limitano ad una gamma abbastanza ridotta di quelle pi tipiche come che, perch, quando, se in italiano e ktry, gdy, eby, chocia, bo in polacco, e via andando. Sono rare o addirittura assenti le congiunzioni pi ricercate come giacch, dacch ogniqualvolta, ntantoch, qualora, laddove, quantunque, e in polacco: albowiem, iby, e tante altre. La colloquialit della sintassi adoperata nella comunicazione politica, che si distingue per una relativa semplicit, viene rafforzata da una notevole dose di disinvoltura che riguarda la costruzione delle frasi, il che si manifesta con particolare forza nel caso dei testi parlati, spontanei e naturali409. Intendiamo qui soprattutto diversi incastri, interruzioni e ripensamenti che si collocano allinterno delle frasi, violando lordine grammaticale, ma costituiscono dei segnali discorsivi che riempiono i buchi nel testo, mantengono la uidit del discorso oppure indicano lapproccio distanziato, insicuro o altro del parlante verso ci che viene detto. Questa funzione viene svolta da avverbi, congiunzioni, interiezioni o frasi: allora, insomma, quindi, eh?, diciamo, e tak powiem, powiedzmy, a wic, ecc. Aggiungiamo il commento di Paolo DAchille sul parlato che vale anche qui: Quanto alla sintassi del periodo, il parlato si caratterizza per interruzioni, frasi sospese, false parten-

407. DAchille, P. (2003) p. 171. 408. Ibid. 409. Cfr. De Mauro, T., Mancini, F., Vedovelli, M., Voghera, M. (1993).

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ze, autocorrezioni410. Indubbiamente, lorganizzazione della frase non pi ssa n tanto curata. Tranne linclinazione verso la semplicit, la sintassi dei testi politici ricorre ad altri espedienti di natura colloquiale che devono accattivarsi il ricevente. Innanzitutto rileviamo qui lespressivit e lemozionalit, considerate peculiarit fondamentali della colloquialit, che si manifestano a livello sintattico. Il carico emozionale, cos distante dalla neutralit della variet formale, si palesa particolarmente attraverso lutilizzo di frasi interrogative ed esclamative. Le esamineremo insieme dal momento che la loro funzione e i meccanismi su cui poggiano sono simili. Non mancano nel corpus le occorrenze sia delle frasi esclamative sia di quelle interrogative, il che parzialmente dovuto al fatto che esso costituito da testi parlati o trasmessi in cui questi due tipi di frasi sono frequenti. Inoltre, le frasi interrogative ed esclamative si riscontrano facilmente anche nei testi scritti, ufciali, come manifesti politici oppure appelli agli elettori. Esse risultano utili perch, mediante il proprio carico espressivo, aiutano a persuadere. Visto che sono unespressione di emozioni vive del parlante, contribuiscono a dipingerlo come un uomo in carne ed ossa, che prova dei sentimenti veri e forti, simili a quelli degli altri, ed autentico in ci che dice: [200] Io veramente Che spudoratezza! (1) Non solo appare sincero, ma si mostra come uno di noi, rappresentante della gente comune. Si rileggano in questo contesto anche i brani [2], [87], [98], [152], [153], [157]. Unadeguata scelta sintattica contribuisce a colorire il discorso, renderlo pi vivace e attraente, rafforzare il suo messaggio. Le domande, spesso retoriche, abbelliscono lenunciato e assicurano la sua uidit. Osserviamo come le frasi interrogative ed esclamative contribuiscono a creare un nesso, un senso di complicit tra il parlante e il destinatario, nonch ad inuenzare le sue opinioni tramite enfasi ed espressivit: [201] Tak! Moga by sekretarzem, co si miejecie?! Moga dosta stanowiska dla rodziny, moga dosta dla swoich dziaaczy miejsca na listach odpowiednich wszystko by dali! Tylko tu si obnayli! Tylko o co im chodzi? O dobro Polski? Ten tytu mwi: Co z t Polsk?! (...) Co z t Polsk si dzieje?! (32)
410. DAchille, P. (2003) p. 171.

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La colloquialit sintattica non si limita alle frasi interrogative ed esclamative fortemente emotive: anche lordine in cui si susseguono i costituenti della frase diventa fonte di marcatezza espressiva avvicinando il discorso politico ai modi del parlato comune, informale, colloquiale. Si tratta di costruzioni che, volendo mettere in rilievo un dato elemento allinterno della frase, infrangono lordine neutrale o preferenziale delle parole e rimuovono questo elemento dal suo posto naturale. Lordine marcato si realizza tramite una sequenza diversa da quella SoggettoVerboOggetto, in particolare si tratta dei fenomeni denominati frasi segmentate: dislocazione a sinistra e a destra, nonch frasi scisse. Nel corpus analizzato abbiamo rilevato un numero signicativo di tali costruzioni marcate, con una particolare frequenza della dislocazione a sinistra. Questo fenomeno sintattico consiste nello spostare lelemento che si vuole mettere in rilievo (il complemento) in posizione iniziale per poi riprenderlo con un pronome clitico nella seconda parte della frase411. Questo meccanismo stato gi riscontrato nei brani analizzati nel capitolo 4: rimandiamo, tra laltro, a [159] (e questo i cittadini lo hanno ben compreso) nonch [162] (i conti disastrati li abbiamo ereditati noi dai governi della sinistra). Ecco alcuni altri esempi che contengono questa struttura: [202] A me la parola amnistia, per denizione, mi fa venire lorticaria. (5) [203] Il segreto di Stato alla Certosa non lho chiesto io. (10) [204] Perch il programma mio lo faccio io (...). (1) [205] Le energie ce le abbiamo purch ci mettiamo assieme (...) (1) [206] Galli della Loggia la riforma non lha neanche letta. (10) La dislocazione a sinistra, tipica del parlato informale, svolge simili funzioni anche nella comunicazione politica: consente di conquistare facilmente il turno di parola senza troppe complicazioni grammaticali, catturare lattenzione dellinterlocutore o cambiare facilmente largomento. anche un utile metodo di evitare luso del passivo, visto come formale, sintatticamente complicato. Meno frequente la struttura denominata dislocazione a destra, in cui un costituente della frase viene tolto dalla sua posizione naturale e messo a destra, mentre
411. Ivi, p. 150.

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allinizio risale un pronome. Nel corpus sono attestati i casi in cui viene dislocata unintera frase subordinata. Ricordiamo un frammento dellesempio [122]: (...) lo vediamo giornalmente che qualche imbecille nel centrodestra c... Inoltre: [207] Lo sapete che la Lega per ottenere il federalismo disposta a fare il patto col diavolo. (23) La comunicazione politica sfrutta ambedue i tipi delle frasi segmentate al ne di attribuire allenunciato, tramite marcatezza sintattica, una carica enfatica. Lo stesso obiettivo viene raggiunto per mezzo della struttura chiamata frase scissa, cio divisa in due parti: la prima costituita dal verbo essere seguito dallelemento che fa da rema, la seconda dal resto della frase, che costituisce invece il tema412, collegate tra loro da un che detto pseudorelativo. Frequentissima nel parlato informale e combattuta dai puristi, la frase scissa impiegata volentieri nel linguaggio politico per la sua natura enfatica, grazie a cui il parlante pu mettere in rilievo lelemento desiderato accrescendo la persuasivit del messaggio. Si vedano alcuni esempi di frase scissa reperiti nel corpus: [208] E comunque non che i Ds hanno deciso di mandare DAlema al governo. (11) [209] Sono soddisfatto, ma mi permetto di dire che non siamo noi che abbiamo adottato la linea del centrodestra, ma la maggioranza di Governo che ha adottato il criterio e la proposta del centrosinistra. (3) [210] il centrosinistra che da pi di un anno chiede che si metta in essere una strategia di ritiro del contingente italiano dallIraq. (3) [211] Sono centomila quelli che hanno gi detto di s. (2) [212] (...) ed per questo che noi abbiamo proposto qualcosa di diverso (...). (2)

412. Ivi, p. 154.

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[213] Sono i rompiballe che lo dicono. (17) [214] Silvio, ti devo dire che ce labbiamo duro ed per questo che qui pieno di donne (...) (5) Quanto alla sintassi del polacco, non si osservano strutture pienamente equivalenti a quelle appena descritte. Va rilevato comunque che lordine delle parole svolge un ruolo fondamentale nellaccrescimento del carico emotivo dellenunciato, specialmente se accompagnato da una prosodia particolare. Ci coincide spesso con il cambiamento nella struttura tema-rema, poich di solito in polacco il rema appare alla ne della frase; nel caso dellordine marcato invece linformazione nuova viene spostata spesso allinizio della frase. Conseguentemente per la corretta comprensione dellenunciato indispensabile sia unintonazione speciale sia la conoscenza del contesto. Notiamo una struttura semanticamente afne alla frase scissa tratta dal corpus polacco: [215] (...) to oni powinni te odpowiada za to (...) (37) Al ne di aumentare lespressivit del messaggio viene sfruttato il carattere rematico del pronome personale oni spostato allinizio della frase e rafforzato dalla particella to. In questo modo un dato elemento dellenunciato viene rilevato e lordine marcato contribuisce ad aumentare lemozionalit e la persuasivit del messaggio. Oltre ai tratti analizzati sopra, come: tendenza alla semplicazione sintattica, tendenza alla paratassi, tendenza al numero ristretto di congiunzioni subordinanti, uso espressivo delle frasi interrogative ed esclamative va sottolineata ancora una notevole disinvoltura, una leggerezza nel costruire i testi, anche quelli scritti, cos che rassomiglino alla variet parlata, spontanea, informale. Questa disinvoltura si esprime talvolta in strutture perno erronee: [216] A takich, ktrzy obraaj si za jedno czy dwa sowa powiedziane mocniej, to niech id do perfumerii, a nie zajmuj si polityk. (39) Le due dimensioni che abbiamo cercato di evidenziare sotto il denominatore comune di colloquialit sintattica, vale a dire la tendenza alla semplicit combina-

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ta con linclinazione verso la strutturazione sintattica marcata, contribuiscono ad aumentare la potenza persuasiva del messaggio. La persuasivit di un testo cresce con laumento del livello di colloquialit, ottenuto attraverso costruzioni espressive ed enfatiche nella sfera della sintassi.

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5. 1. 2. Lessico colloquiale come mezzo di persuasione


La colloquialit ha il campo libero per realizzarsi pi pienamente proprio a livello lessicale, visto che il sistema linguistico (sia polacco che italiano) fonte di illimitati procedimenti in questo ambito; basti pensare ai vari registri in cui si distribuisce il lessico, alla formazione delle parole nuove, alluso di forestierismi, volgarismi, alla ricca fraseologia. Il ricorso alla colloquialit lessicale nella situazione comunicativa formale e ufciale, che consideriamo deliberato413, indubbio e ampiamente attestabile nel linguaggio dei politici. Questo fenomeno che consiste nella semplicazione lessicale e nellespressivit corrispondenti alloralit e agli usi informali della lingua, viene visto come unevoluzione impossibile da fermare che subisce la comunicazione pubblica in Italia e in Polonia. La colloquialit ha gi pervaso il lessico politico: Fatta eccezione per un nucleo politologico pi settoriale, il lessico politico contemporaneo molto vicino al lessico e alla fraseologia comuni; i residui delloscurit tradizionale sono pochi, e sono motivati quando ricorrano o da scelte personali o dalla particolare formalit della situazione (discorsi congressuali o parlamentari).414 Osserviamo alcune occorrenze della colloquialit lessicale reperiti nel corpus che mirano a illustrare questa tendenza prevalente, nonch proveremo a scoprire la loro motivazione. Come abbiamo affermato precedentemente, la colloquialit, specialmente al livello lessicale, si caratterizza per un forte carico emozionale e valutativo415 che fa-

413. Cfr. Trysiska, M. (2004) p. 122: Podczas analizy potocznej warstwy sownictwa w wypowiedziach politykw ujawnia si trudno w wyodrbnianiu takich kolokwializmw, ktre s zamierzone przez nadawc oraz takich, ktre pojawiaj si z powodu braku kompetencji jzykowej. 414. Gualdo, R., DellAnna M. V. (2004) p. 57. 415. Luba, W. (2003) p. 43: Z emocjami wie si, jak ju kilkakrotnie zaznaczano, wartociowanie. W ramach tej czynnoci dokonuje si wybr potocznego wariantu jzyka wanie jako czynnika rwnoczenie waloryzujcego i emocjonalnego.

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cilita notevolmente la persuasione416. La forza persuasiva si verica con particolare intensit attraverso lessemi di carattere apertamente valutativo che si presentano come tali tramite trasgressione di certi tab e regole di etichetta linguistica.

416. Benedetti, A. (2004) p. 20: [limpostazione colloquiale] rilevabile anche attraverso un uso elevato nel parlato di stilemi e modi di dire semplici, alla portata di tutti, detti popolari, luoghi comuni; tutti materiali verbali da sempre erroneamente disdegnati dagli uomini politici italiani.

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5. 1. 2. 1. Parole passe-partout
Lespressivit dei colloquialismi fa s che le forme pi composte e rafnate, nonch le parole auliche, quasi scompaiano dal linguaggio che i politici adoperano ogni giorno. Per di pi, va rilevato un alto uso di cosiddette parole passe-partout, cio termini molto generici e polisemici a seconda dal contesto, ad esempio: cosa, roba, faccenda, questione, fatto in italiano, oppure sprawa, kwestia, rzeczy in polacco. A titolo esemplicativo si vedano i brani: [217] (...) io non lo so, come possa dire una roba del genere (...) (1) [218](...) il leader dellopposizione non pu pensare sul serio a una roba simile. (24) [219] Non che buttiamo a mare lalleanza con Berlusconi, ma certe cose ci piacciono poco (...) (23) [220] Se ci sar accordo con la minoranza, sar una cosa molto bella. (14) [221] Io la considero una cosa positiva riunire tutti i moderati. (10) [222] Secondo me, le cose sono pi complesse. (15) [223] Le cose vanno come vanno. (16) [224] Come la faccenda clamorosa della Finanziari: (...) (24) [225] Mnie si ten pomys bardzo podoba, poniewa po wielu, wielu latach, gdy te sprawy byy chowane pod dywan, jest wreszcie szansa, e pewne rzeczy zostan ujawnione i przycite. (39) [226] (...) mam jeli chodzi o sprawy samorzdowe bardzo podobne pogldy do niego. (32) [227] To jest pytanie, ktre dotyczy kwestii pewnej wiarygodnoci. Mianowicie to jest pytanie o to, w jakim zakresie mona zmienia w trakcie kampanii wyborczej pogldy na kwestie zasadnicze; bo oczywicie s sprawy o charakterze nazwijmy to taktycznym, w ktrych pogldy si zmieniaj. (35) [228] Z kosami na czogi bymy poszli? Na samoloty? No przestamy takie rzeczy opowiada. (39)

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[229] S rzeczy w Platformie, ktre przyjmuj dobrze, s rzeczy, ktre przyjmuj nienajlepiej. I tyle. (36) [230] (...) ta Rosja te ma swj honor. I ta Rosja te si ceni. Jeeli kto w tym czasie, kiedy ju prawie s sprawy zaatwione, wychodzi z tak rewelacj (...) (39) [232] Takie rzeczy i rnego rodzaju koalicje s zawierane na poziomie regionalnym i poziomie lokalnym, (...) (36) [233] (...) wiemy te ile stron liczy paska teczka to ju wszystko sprawy znane, ale pytanie co dalej. (34) [234] (...) dzisiejszy rzd prowadzi sprawy Polski, on powinien mie pomysy na obnienie podatkw, na stosunek do UE, na setki innych spraw. (37) Gli esempi riportati sopra forniscono unillustrazione di come una gamma assai ridotta di parole poco speciche e scarsamente specializzate dal punto di vista semantico permettono di produrre lunghe serie di enunciati. In che cosa consiste la loro forza persuasiva? La loro polisemia e genericit risulta in un ventaglio quasi innito di signicati che assumono a seconda della situazione; negli esempi citati sopra ritroviamo i seguenti sensi: interessi, problemi, decisioni, trattative, comportamenti, persone, fattori, crimini. Talvolta, la parola passe-partout sembra scelta per le proprie qualit eufemistiche, per esempio: [219], [225]; in realt questa forma che pare sostituire un termine pi crudo sottintende questo signicato, anche se non esplicitamente. Implica piuttosto un altro signicato, perci rende impossibile la negazione. una caratteristica peculiarmente utile ai ni manipolatori: la difesa difcile, poich si pu sempre affermare: non lho detto. La capacit di assumere diversi signicati, risultante dallindeterminatezza di parole passe-partout, fonte di oscurit che favorisce interpretazioni diverse, connotazioni aggiuntive, e per questa ragione esse possono diventare mezzo di persuasione o, perno, manipolazione.

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5. 1. 2. 2. Lessemi valutativi
La valutazione, inscindibile dalla comunicazione linguistica, trasmessa in maniera pi efciente attraverso il lessico che in questa sede diventa oggetto desame nella sua variet colloquiale. Lessemi colloquiali, espressivi ed emozionali suggeriscono automaticamente giudizi ed opinioni che si dovrebbero avere, visto che il carico assiologico intrinseco al loro contenuto semantico. Va notato che fra i giudizi, trasmessi di solito in modo diretto, prevalgono quelli di carattere negativo. Cos, il lessico colloquiale diventa unarma utile ed efcace per deprezzare lavversario. In base allanalisi del corpus abbiamo individuato tre campi principali a cui possono appartenere lessemi valutativi. Si tratta dei lessemi riguardanti: lavversario politico (individuale o collettivo), lattivit dellavversario, lattivit del politico stesso. Alla luce dellosservazione che predominano lessemi colloquiali portatori di valutazioni negative -, non sorprende il fatto che sono pi numerose le espressioni riguardanti caratteristiche, comportamenti e decisioni del rivale politico. interessante notare che la colloquialit dei lessemi in qualche senso esclude una critica costruttiva che si concentri sulle capacit e le attivit dellantagonista a favore di unelevata pittoricit e vivacit di espressione. Di conseguenza, nei riguardi dellavversario politico si riscontrano lessemi come: imbecille(5) , imbroglione (5), succhiasangue (5), poveraccio (2), coniglio (2), bure suki (40), moherowe berety (40)417, stolik brydowy (40)418. Non molto numerosi, per attestabili nel corpus analizzato, risultano i volgarismi, di cui abbiamo gi parlato nel contesto delle invettive (cfr. cap. 4.2.1.). Oltre agli esempi italiani e polacchi commentati in quel frangente, potremmo ancora mettere in rilievo: rompiballe (17), coglioni (4), frocio (5).

417. dal tipo di copricapo in lana indossato generalmente dal pubblico femminile di Radio Maryja che dimostra certe inclinazioni politiche 418. una sorta di rete di interessi che collega certi politici, uomini daffari e criminali

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Luso di espressioni colloquiali e volgari al servizio della persuasione fa pensare a argumentum ad personam, una delle tecniche eristiche che consiste ad attaccare direttamente lantagonista, le sue qualit, motivazioni o comportamento. Diventando offensivi, oltraggiosi, grossolani, ci si allontana dalloggetto della discussione e si dirige lattenzione alla persona dellavversario419. Espressioni tipiche dei litigi e scenate volgari in piazza si sono fatte strada nella comunicazione politica nonostante la stigmatizzazione sociale comportata dalletichetta. Nel fervore della discussione avviene un notevole inasprimento dei toni, il che si riette nel lessico colloquiale e volgare che non bada allaccuratezza o al senso ma punta sul potenziale persuasivo del messaggio. Un altro campo entro cui si ritrovano lessemi colloquiali rappresentato dalle attivit dellavversario, cio la sfera di comportamento, le decisioni ed i modi di agire del rivale. Il programma del partito opposto viene denominato favoletta (3), la loro attivit considerata szopki (32), invece i metodi dagire sono knajackie: [235] To znaczy, w tej sprawie jest tak, e metoda pozyskiwania ludzi do wsparcia wadzy, staa si metod knajack. Znaczy, staa si metod lumpenproletariatu. (32) Il giudizio negativo espresso tramite la colloquialit pu concernere la presunta incompetenza degli avversari. Esso pu riferirsi a delle situazioni passate, per cui il colloquialismo con la sua forza espressiva viene sfruttato nella critica: [236] No, hanno fatto dei bei casini. (17) Un lessema colloquiale pu essere impiegato per rinforzare il messaggio, ad esempio un avvertimento, sottolineando il dilettantismo dei rivali: [237] Boj si kadego polityka, ktry nie radzc sobie z mdr polityk gospodarcz zaczyna gmera przy zotwce (...) (33) Bisogna rilevare che nel corpus indagato si riscontrano numerosi lessemi contenenti giudizi su quello che dicono gli avversari politici, come lo dicono, nonch su ci che intraprendono. I colloquialismi utilizzati a questo scopo si distinguono per un alto tasso di espressivit e, ovviamente, un grande carico negativo. I discorsi e le

419. Cfr. Schopenhauer, A. (2005) pp. 108-109.

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5. 1. 2. 2. Lessemi valutativi

azioni dei rivali vengono descritte come: fesseria, follia, frottola, bzdury, gupoty, dyrdymay. Ecco alcuni passi: [238] Bo pan opowiadasz bzdury, no po prostu. (32) [239] Te dyrdymay opowiadaj politycy z drugich czy trzecich stron gazet. (38) [240] Questa una fesseria assoluta. (11) [241] (...) posso assicurare che una frottola. (1) [242] Senta, questa storia della dittatura della maggioranza pura follia. (10) Talvolta, non pare sufciente dimostrare le lacune e lincompetenza dellavversario e farle risaltare con colloquialismi. I politici cercano ulteriori modi di dirigere lattenzione delluditorio verso la valutazione compresa nel messaggio. Osserviamo i seguenti brani: [243] Pan zorganizowa konferencje prasow, na ktrej pan przepraszam pana najmocniej, panie ministrze glindzi co o zbrodni (...) (32) [244] Questa, se mi permette, una corrente di letame, non di pensiero. (11) Come si vede, il parlante non si limita ai soli colloquialismi: glindzi invece di parlare (in modo lungo e noioso) di qualcosa o alla modica spregiativa dellespressione: una corrente di pensiero che si trasforma in una corrente di letame. Questi colloquialismi bruschi vengono messi in rilievo tramite commenti metalinguistici (przepraszam pana najmocniej, panie ministrze e se mi permette) che sono segnali dellintenzionalit della scelta di tale forma linguistica, ma daltro canto danno una falsa impressione che il parlante, costretto in qualche senso dalleccezionalit della situazione a usarli, si sente a disagio e si scusa. Il lessico colloquiale che comporta valutazioni negative appare nei messaggi che mirano a deprezzare e screditare il politico e il partito antagonista, dimostrando la loro ignoranza. Degno di nota il numero ristretto di colloquialismi riguardanti il parlante stesso. Essi possono esprimere, naturalmente, giudizi positivi, come qui: [245] Io martello da anni sulla essibilit senza conni (...) (5) In questo modo il parlante rafforza limportanza e linsistenza delle proprie azioni. Daltra parte, il politico pu ricorrere al colloquialismo nellatto di autocritica: [246] Mnie si te kiedy tak zdarzyo chlapn (...). (39)

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Tramite luso del lessema colloquiale chlapn (commettere una gaffe, dire qualcosa a sproposito) il parlante si avvicina non solo attraverso il contenuto ma anche con la forma al destinatario nale lelettore. Luso di espressioni triviali elimina la distanza e la superiorit del politico che si presenta come pi raggiungibile, egalitario, che si comporta e parla come la gente comune. Una simile situazione ha luogo nel caso seguente: [247] Glielo dico francamente, lho scritta io ma una porcata, fatta volutamente per mettere in difcolt una destra e una sinistra che devono fare i conti con il popolo che vota. (4) assai insolito da parte di un politico riferirsi al proprio lavoro con un lessema colloquiale cos apertamente spregiativo nonch ammettere di aver sbagliato (anche se a proposito); tuttavia anche questo uso dovrebbe costituire una prova di schiettezza e sincerit del politico e ridurre il distacco dal destinatario-elettore tramite un simile linguaggio420.

420. Bralczyk, J. (2003) p. 70: Czstym chwytem jest stosowanie wyobraonego jzyka domniemanego odbiorcy, cznie nawet z wulgaryzmami.

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5. 1. 2. 3. Fraseologia
Possiamo azzardare la tesi che la fraseologia rappresenti il costituente fondamentale del lessico colloquiale per la sua quantit, nonch per la grande forza di inuenza. Limpiego di espressioni fraseologiche aumenta signicativamente la colloquialit del discorso, differenziandolo cos da testi formali, ufciali. Insieme a detti popolari, proverbi, luoghi comuni, esse vengono percepite come segnali di disinvoltura comunicativa e leggerezza. Chi impiega la fraseologia, aggiusta consapevolmente il registro linguistico alle proprie necessit e ci avviene, appunto, nella comunicazione politica. Gli uomini politici si avvalgono della ricca fraseologia colloquiale nelle situazioni formali al ne di colorare i propri interventi, renderli pi vivaci, casuali, attenuare la formalit della situazione ed alleggerire latmosfera. Tra le espressioni fraseologiche spiccano quelle che assumono la forma della metafora. Tuttavia non intendiamo approfondire qui questa problematica: le metafore presenti nella comunicazione politica sarranno oggetto del capitolo 5.2.3.3. Il modo in cui viene impiegata la fraseologia riscontrata nel corpus si divide generalmente in tre categorie: espressioni usate letteralmente, espressioni modicate dal parlante, espressioni create dal parlante, ovvero neologismi / occasionalismi fraseologici421. Le espressioni appartenenti al primo tipo, cio quelle la cui forma non stata alterata, comprendono una gamma vasta di formule e modi di dire. Si notano le espressioni che per la loro colloquialit rafforzano enfaticamente il discorso, aumentano il calore e la forza del messaggio:
421. La tipologia che proponiamo si basa sulla classicazione della fraseologia vista dalla prospettiva del parlante che ha presentato Lewicki, A. M. (2003) pp. 30-31. Il linguista constata che nellambito della fraseologia rientrano solo gli stereotipi, espressioni riprodotte a memoria, che a loro volta si dividono in due categorie: stereotipi riprodotti senza modiche e quelli espressivamente rinfrescati (ekspresywnie odwieone). Le espressioni non sottoposte ai cambiamenti appartengono a due gruppi: comunicative (convenzionali) e espressive (proverbi, citazioni). Il rinfrescamento dellespressione fraseologica invece comprende vari procedimenti: un elemento (previsto dalla norma o meno) pu essere aggiunto o sostituito, lordine delle parole pu essere cambiato, lespressione pu essere introdotta in un nuovo contesto. Abbiamo deciso di adottare la classicazione di Lewicki, semplicandola al ne di renderla pi operativa per la nostra ricerca.

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[248] Pensare che al governo sono cotti e pronti ad andarsene sbagliato. (5) [249] Ho fatto solo una battuta. lui che me ne dice di tutti i colori. (10) [250] Io al signor Pisanu non gliela far passare liscia. (5) [251] (...) la maggioranza ha anche la faccia tosta di affermare che (...). (7) [252] Nie mam rentgena w oczach. I oni te nie maj napisane na czole. (39) I messaggi che sfruttano la fraseologia colloquiale senza dubbio guadagnano in chiarezza, emotivit e forza di espressione. Mettono in particolare rilievo le emozioni e i giudizi del parlante (ad esempio: determinatezza, indignazione, irritazione) e per questo risultano pi persuasivi. Il parlante si avvicina al livello verbale alluditore e cerca di parlare come la gente comune, vuol dire fare ricorso alla fraseologia relativa allesperienza quotidiana, ai modi di dire che si fondano sulle attivit e situazioni di ogni giorno. Troppa originalit che pu intimidire e infastidire rimpiazzata con voci inerenti alla realt addomesticata contenute nelle espressioni idiomatiche, in proverbi, detti e luoghi comuni. Si vedano i seguenti passi che illustrano questa tendenza: [253] S, se fossi nei panni di Prodi e Fassino, non mi farei troppe illusioni sul fatto di avere la vittoria in tasca, perch gli elettori hanno testa e giudicano: sanno che oggi magistratura, giornali e scuole sono in mano alla sinistra. (10) [254] Dovremo rimboccarci le maniche, ma possiamo e vogliamo farcela. (11) [255] Serve una curva a 180 gradi. (14) [256] Qui lo stanno criticando gli stessi che andavano in Unione Sovietica in ginocchio a prendere ordini. (5) [257] Wszystkim powtarzam i kad rozmow koczyem jednym stwierdzeniem: nie ciesz si dziadku z czyjego upadku. (36) [258] Natomiast na pewno pierwsze koty za poty. (39) [259] Jan Rokita najwyraniej pogubi si w tej polityce. A wiadomo, e toncy brzytwy si chwyta. Dlatego rzuca oskareniami na prawo i lewo. (38) [260] Tak, tak Uderz w st, a noyce si odezw. (32)

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5. 1. 2. 3. Fraseologia

Come si vede dalle citazioni sopra, lesperienza sica, legata al corpo umano e per questo comune a tutti, che si riette nella fraseologia rende pi comprensibili, toccabili ed espressivi i contenuti trasmessi in tale maniera. Il messaggio rafforzato dalla forma alla portata di tutti pi facilmente riuscir a catturare lattenzione del destinatario. Lesperienza sica costituisce una base su cui pu essere facilmente costruito il senso metaforico, perci le espressioni fraseologiche costituiscono metafore comuni, fortemente lessicalizzate, il cui aspetto traslato rimane quasi inosservato nella comunicazione giornaliera. Ciononostante, tali espressioni conducono il discorso verso unelevata coloritura e dinamismo. Aggiungiamo alcuni altri esempi: [261] Quando nel Paese c ducia, c anche la voglia di darsi da fare, mentre se c timore allora si tende a tirare i remi in barca. (6) [262] Ho qui una montagna di dichiarazioni di Prodi. (10) [263] E per il candidato dellUnione essere di centrosinistra stata una palla al piede. (13) [264] Ja tej sprawy na ostrzu noa nie stawiam. (39) [265] (...) to moe zagrajmy w otwarte karty. (32) [266] Poniewa wreszcie trzeba t ppowin przeci. (39) Il secondo tipo di espressioni fraseologiche che abbiamo isolato riguarda le formule che sono state in qualche maniera modicate, deliberatamente o per sbaglio422. Comunque sia, si possono osservare diverse procedure a cui vengono sottoposte soventemente le espressioni: i politici in questo campo dimostrano una grande creativit423. Una delle tecniche applicate nel cambiare la struttura dellespressione fraseologica consiste nel sostituire un suo elemento con un altro. Labbiamo gi visto nel [244], dove la voce pensiero stata rimpiazzata con letame al ne di accrescere lespressivit del giudizio. Si punta anche alleffetto pi umoristico come nel passo:
422. Trysiska, M. (2004) p. 126: Zdarza si bowiem, e politycy chc ubarwi swoj wypowied frazeologizmem, poniewa wczanie staych pocze wyrazowych do wypowiedzi ocjalnej jest znakiem swobody komunikacyjnej. () Nie zawsze jednak s w stanie odtworzy poprawn form frazeologizmu. 423. Sul mutamento delle espressioni fraseologiche si veda Lewicki, A. M. (2003) pp. 25-26 che presenta tendenze diverse in questo campo: contaminazioni di vario tipo, riduzione dellespressione fraseologica, sostituzione di un suo elemento, derivazione sufssale.

La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia [267] Casini abbaia molto, ma non morde. (22)

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La parola iniziale cane stata sotituita con il nome di un politico (inoltre, stata cambiata la struttura interna del proverbio: can che abbaia non morde) da una parte creando un effetto comico, ma dallaltra svolgendo una funzione fortemente offensiva: il rivale trattato con condiscendenza, indulgenza e disprezzo non appare pericoloso. Si possono anche effettuare delle modiche aggiungendo un elemento alla formula iniziale oppure sviluppando lidea in essa compresa. Vediamo: [268] Siamo riusciti a trovare la quadratura del cerchio. (11) Alla locuzione lessicalizzata quadratura del cerchio, che signica un problema irrisolvibile, stato aggiunto un verbo che contrasta questo senso primario. Con il cambiamento dellespressione fraseologica il parlante fa risaltare il proprio successo, dichiarando di aver ottenuto limpossibile. Un simile procedimento stato effettuato in: [269] No, mniej czy bardziej, ale si odcina, czy scyzorykiem, czy kozikiem, ale si odcina. (37) Lespressione odci si od czego / kogo (isolarsi, prendere le distanze da qualcosa o qualcuno) stata arricchita da un complemento di mezzo che distrugge il senso metaforico dellespressione riportandola al livello letterale con un certo effetto umoristico o ironico. Di frequente lidea compresa nellespressione fraseologica viene sviluppata ulteriormente no a dare origine a gure molto complicate che servono maggiormente a ravvivare e abbellire il discorso. Vediamo come sono state trasformate le espressioni posypa gow popioem (porre cenere sul capo in segno di penitenza) e pochodzi od mapy (discendere dalla scimmia): [270] (...) po tym co zrobi naleao by, eby bardzo mocno, jeeli ju, to t gow posypa tak popioem, eby ju wicej tej gowy nie podnosi. (39)

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5. 1. 2. 3. Fraseologia

[271] Natomiast powiedziaem mu, e jeeli pochodzimy od map i rzeczywicie to prawda, to pochodzimy od rnych map. (.39) In questi casi lespressione originale un punto di partenza per costruzioni pi sviluppate con evidenti sfumature espressive. Talvolta tali modiche servono i meri scopi riempitivi o discorsivi: [272] Chi apre una parentesi la deve chiudere (1) Avvengono anche trasformazioni delle unit lessicalizzate che solo vagamente rassomigliano alla formula iniziale, che devono testimoniare la destrezza con cui il politico maneggia la lingua. A titolo illustrativo proponiamo un brano che dimostra tale operazione sullespressione odgrzewane kotlety (ossia una cosa conosciuta bene, ripetuta inutilmente): [273] (...) natomiast te sowa twarde, ktre pady przy okazji demokracji teraz si je odgrzewa, jak kotlecik. (32)

Il gruppo meno numeroso nel corpus esaminato sono le espressioni create dai politici stessi. La loro interpretazione, comunque, non presenta difcolt in quanto adottano riferimenti culturali piuttosto comuni oppure un gioco di parole abbastanza trasparente. Ecco gli esempi reperiti nel corpus: [274] La gente deve capire che il compito della sinistra non solo quello di fare Robin Hood. (11) [275] Nie wsadzam ludzi w moje wyobraenia o butach, w ktrych powinien chodzi. (36) Le espressioni formulate ad hoc hanno carattere di occasionalismi, il che non indebolisce per niente la loro forza espressiva legata alla dimensione orale, informale. Lo si osserva anche nellespressione basata prevalentemente sugli effetti fonici: [276] To jest jedna z najbardziej skrywanych tajemnic, ale nawet dzidzi to widzi, jak bdzie. (32)

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Gli esempi selezionati presentati sopra indicano una signicativa tendenza alla fraseologia colloquiale nella comunicazione politica italiana e polacca. Il suo impiego pu essere spiegato in modi diversi, fra cui vorremmo porre in rilievo alcune motivazioni. Prima di tutto, le espressioni fraseologiche vengono considerate esponenti principali della colloquialit, il che si collega automaticamente alla forza valutativa. I giudizi trasmessi impongono uninterpretazione soggettiva dei fatti che guadagna in potenza proprio per la sua semplicazione. Le espressioni modicate, a loro volta, mirano a provare una particolare spigliatezza linguistica del politico nonch le sue capacit creative. La modernizzazione dei mezzi gi conosciuti contribuisce ad aumentare loriginalit del discorso, deve impressionare e ingraziarsi il destinatario-elettore sia per la particolare espressivit sia per il tono umoristico. La comicit e il gioco di parole contribuiscono a stabilire (o almeno simulare) un rapporto di comunit, di afnit tra il politico e lelettore, cos importante durante le elezioni.

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5. 1. 2. 4. Forestierismi
Se la colloquialit viene intesa in quanto caratterizzata da una certa disinvoltura e leggerezza linguistica accompagnata dalla marcatezza espressiva, sembra possibile allargare ulteriormente il suo campo semantico ad altri fenomeni che si distanziano dalle regole sse di una data lingua nazionale. La colloquialit si allontana da un uso formale e curato a favore di una maggiore emotivit. Per questo riteniamo accettabile includere in questa area di ricerca anche i forestierismi, soprattutto gli anglicismi. Sosteniamo che nella comunicazione politica i forestierismi non siano solamente parole o costruzioni neutrali usate per descrivere un fenomeno per cui non c un equivalente polacco o italiano. Siamo convinti che il loro impiego sia intenzionale dal punto di vista pragmatico e la loro marcatezza viene sfruttata a ni persuasivi. Non dovrebbe sorprendere il fatto che nel corpus sia italiano sia polacco predominano parole attinte dallinglese, gli anglicismi, che sono gi penetrate in tutte le sfere dellattivit umana424. Nel corpus italiano langlicismo pi diffuso appare premier (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 10, 11, 12, 14) che dallaccezione del titolo ufciale del primo ministro inglese425 passato a signicare presidente del Consiglio e adesso ambedue i termini sono usati intercambiabilmente. Si attesta unalta frequenza di altre voci inglesi nel campo politico e politologico, come usato molto frequentemente leader (1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 11, 12, 14), in polacco anche in forma adattata lider. Inoltre si possono enumerare: leadership (3, 6, 11, 12, 15, 28), bipartisan426 (7, 28), ticket427 (2, 3, 7, 9), devolution (10). Allo stesso gruppo appartiene welfare state reperito nel materiale polacco (5). Gualdo e DellAnna cos spiegano limpatto degli anglicismi soprattutto di origine
424. Beszterda, I. (2007) p. 212: Va notato che a partire dal secondo dopoguerra, attraverso lintensicazione dei contatti internazionali e lo sviluppo tecnologico e scientico, nonch le innovazioni di costume, e poi in conseguenza del primato degli Stati Uniti come paese guida dellOccidente, sono entrati nellitaliano molti forestierismi, tra i quali il ruolo preponderante spetta agli anglicismi. 425. http://www.demauroparavia.it/86303 426. di accordo, scelta politica e sim., che avviene con il consenso dei due schieramenti politici pi importanti da: http://www.demauroparavia.it/14256 427. quota a carico degli assistiti del servizio sanitario nazionale o di enti mutualistici per lacquisto di medicinali e per alcune prestazioni mediche da: http://www.demauroparavia.it/120303

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statunitense: insieme con laura di prestigio che li circonda, si aggiunta ladozione di pratiche politiche modellate sui sistemi maggioritari angloamericani428. Un altro campo semantico da cui vengono tratti gli anglicismi la sfera delleconomia e della nanza. I politici ricorrono a questo tipo di voci non solo nei discorsi riguardanti questa tematica: [277] Prodi, Visco and company ci porterebbero a un futuro da stare poco tranquilli. (5) [278] E allora credo che sia meglio mantenere il nostro brand, lavorando su una sigla, come potrebbe essere Alleanza per la libert. (10) [279] E per avere una autentica democrazia ci vuole equilibrio, check and balance, ha presente? (10) [280] A po drugie, nie bdziemy obywateli zniechca, robic tego typu deal. (37) Frequentissima anche la parola tax (1, 2, 3, 5, 7, 10, 15,), che spesso fa parte delle locuzioni come no tax area o basic tax. I forestierismi nella comunicazione politica sembrano distinguersi per la pluralit e la svariatezza dei campi semantici da cui sono presi in prestito. Oltre a quelli gi mezionati della politologia, delleconomia e della nanza se ne notano altri: la sfera dello sport: nie fair (32), un fair play (2) (gi molto diffusi sia in italiano sia in polacco) la sfera tecnica e tecnologica: mettere la testa in stand by (4), la sfera giovanile: by trendy (36), la sfera lavorativa: mobbing (5) ed altri, a volte difcilmente classicabili, ad esempio: restyling (26), privacy (12), tycoon (10), boom (7), trust and check (39). Solo nel corpus italiano sono stati riscontrati esempi dei prestiti dal tedesco: Weltanschaung (11) e una Grosse Koalition (9).
428. Gualdo, R., DellAnna M. V. (2004) p. 28.

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5. 1. 2. 4. Forestierismi

Ci asteniamo dal giudizio se ladozione dei forestierismi sia una pratica negativa e riprovevole, constatando soltanto la loro presenza e cercando di capire gli scopi che servono. interessante osservare che dallanalisi del corpus risulta che si attestano decisamente pi forestierismi nel materiale italiano che in quello polacco. Non aspiriamo a fornire una spiegazione di questo fenomeno: possiamo solo supporre che in Italia vi sia pi accettazione per la diffusione dei prestiti, mentre in Polonia prevale piuttosto un atteggiamento puristico che percepisce i forestierismi come una minaccia. La situazione italiana descritta cos da Beszterda: Purtroppo lopposizione dei puristi si rivela inefcace perch in Italia, a differenza della Francia (lAcadmie franaise) o della Spagna (la real Academia de la Lengua), non esiste alcun organismo preposto alla difesa della lingua nazionale italiana. Daltro canto, per quanto riguarda la questione dellinnovazione linguistica attraverso i forestierismi, in particolare gli anglismi, in genere i linguisti ritengono che il fenomeno non vada dramatizzato perch i prestiti non rappresentano di per s una minaccia per la lingua, anzi, essi possono essere interpretati come un segno di vitalit [Marazzini 1999: 224]429. A nostro avviso, limpiego dei forestierismi ha una duplice motivazione: da un canto d limpressione di professionalit e competenza del parlante in quanto i termini inglesi sono portatori di particolare prestigio; dallaltro, luso degli anglismi semplicemente riessione dellingresso dellinglese nellitaliano e nel polacco di ogni giorno. Di conseguenza, il politico che utilizza forestierismi si presenta come un esperto e nel contempo come una persona alla moda, aperta alle novit, che sempre al corrente e si adatta abilmente alla situazione e alluditorio. Non si pu escludere che luso dei forestierismi risulti un podallo snobismo, per in verit luomo politico non dovrebbe rischiare lincomprensibilit nella comunicazione con i propri elettori esagerando nelluso dei prestiti. In gran parte linclinazione verso forestierismi dipende dallidioletto di un determinato politico (ad esempio, nella politica polacca potremmo indicare Tadeusz Iwiski oppure Ryszard Czarnecki che si distinguono per la predilezione nei confronti dellinglese).

429. Beszterda, I. (2007) p. 214.

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5. 1. 3. Persuasivit della colloquialit


Sotto la denominazione comune abbiamo raccolto una variet di fenomeni linguistici come: struttura sintattica, parole passepartout, lessemi valutativi, fraseologia, forestierismi, che abbiamo analizzato in quanto esponenti dellimpostazione colloquiale della comunicazione politica. La colloquialit che unisce queste forme linguistiche si esprime nella loro informalit, espressivit ed emotivit. Linusso di tale forma linguistica viene rinforzato dal contrasto tra questi fenomeni e la situazione comunicativa in cui sono usati. Teoricamente, il carattere formale del contesto, condizionato dalla relazione ufciale tra i partecipanti alla comunicazione, dal posto dove essa avviene nonch dalla sua tematica, dovrebbe imporre la scelta del registro formale della lingua. Come abbiamo potuto osservare, la realt dimostra quanto sia sbagliata questa premessa. Si gi indicato che i tratti colloquiali osservabili nella lingua dei politici costituiscono il riesso di un fenomeno pi ampio. Lespansione e la moda della colloquialit colpisce tutti gli usi della lingua, anche quello pubblico e ufciale. Nel caso della comunicazione politica, la colloquialit svolge un ruolo di particolare rilievo, aumentando la forza persuasiva del messaggio. Questo scopo viene raggiunto tramite diverse strategie di natura psicologica. Proviamo a descrivere sommariamente le motivazioni che si celano nelluso di forme colloquiali. Per essere capaci di inuire luditorio, occorre innanzitutto attirare la sua attenzione e non annoiarlo. La ricezione del messaggio diventa pi piacevole ed efcace quando la sua forma non oscura il contenuto, provocando problemi di comprensione. Una lingua troppo elaborata, piena di tecnicismi o gure contorte non solo impedisce a una gran parte del pubblico di capire il messaggio, ma desta anche antipatia verso il parlante. In questo senso, la colloquialit sembra unottima scelta dal punto di vista di contatto, perch a portata di chiunque. Una lingua semplice, se non semplicata che ricorre, ad esempio, alla fraseologia e si avvale dellesperienza comune di ogni giorno rende pi comprensibili i fenomeni pi complicati della realt politica, sociale ed economica. La funzione fatica svolta dallimpostazione colloquiale favorisce la persuasione, considerato che coinvolge lintero uditorio e permette di ottenere il suo consenso.

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5. 1. 3. Persuasivit della colloquialit

Il carattere colloquiale aiuta a colmare la distanza tra il politico e lelettore, imitando una relazione privata. Attraverso luso della presunta lingua del cittadinoelettore, il politico cerca di creare un senso di afnit di idee, opinioni e giudizi e stabilire una comunit di interessi che dovrebbe inuenzare la decisione elettorale del cittadino. Daltra parte, un politico che adopera forme informali, pi espressive e originali, si presenta come aperto, coraggioso e creativo. Un notevole carico persuasivo della colloquialit si nasconde nel suo carattere emozionale ed enfatico, per cui il messaggio pi espressivo, distinto e concreto. Una pi grande emotivit aumenta la forza del messaggio e inoltre consente una facile trasmissione di valutazioni. In aggiunta, la colloquialit favorisce non solo la forza delle valutazioni, ma anche la loro semplicazione, cos che ne emerge una visione piuttosto bianconera della realt. Le valutazioni si basano sulle dicotomie semplici: buono / cattivo, noi / loro dando origine a una immagine della realt fortemente stereotipizzata (a titolo illustrativo si vedano gli esempi [161]-[164], [170], [176-178]). Ogni semplicazione, combinata con una considerevole espressivit, rappresenta un forte mezzo persuasivo, anzi, manipolatorio.

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5. 2. La cura della forma. Retorica


Cercando di circoscrivere lambito di questa ricerca, ci siamo riferiti al concetto di elocutio che riguarda la scelta della forma pi adatta alle intenzioni del parlante, ponendoci tuttavia certi limiti anche entro questa cornice interpretativa. Abbiamo deciso di concentrarci su due aspetti, apparentemente contrastanti, dellelocutio: la colloquialit, che stata oggetto dei capitoli precedenti, e lelaborazione retorica del mesaggio politico. La cura della forma e la selezione delle gure retoriche che abbelliscono il discorso e rendono pi gradevole la sua ricezione solo a prima vista discorda con la propensione alla colloquialit. Sono due maniere complementari di aumentare la forza persuasiva del messaggio: una che punta su semplicit ed espressivit e laltra che si avvale del pi rafnato armamento retorico. innegabile che la cura della forma linguistica sfruttata come mezzo di persuasione esige pi sforzo da parte del parlante, pi organizzazione e riessione sullobiettivo del discorso, il che non vuole dire ovviamente pi problemi nellinterpretazione per il destinatario. Al contrario, gli espedienti retorici mirano a rendere il messaggio pi piacevole e pi stimolante, chiaramente per motivi persuasivi: Fin dagli albori del suo sviluppo, il discorso politico ha dato ampio spazio agli intenti persuasivi, a questo scopo facendo ampio ricorso agli strumenti della retorica per persuadere, inuenzare e gestire i rapporti d forza, con il ne ultimo di ottenere, mantenere e rafforzare il potere.430 La cura del lato estetico del messaggio che si traduce in una pi grande forza di inuenza pu assumere diverse forme, nella maggioranza studiate n dallantichit, basti menzionare di nuovo Aristotele, Quintiliano o Cicerone. I mezzi della retorica tradizionale si riscontrano per forza nella comunicazione politica contemporanea e li percepiamo non solo come esempi di ornatus, cio la bellezza del discorso ottenuta grazie a vari espedienti e ornamenti, ma piuttosto come manifestazione della forza illocutoria degli atti che contribuiscono a costituire. I mezzi retorici visti

430. Santulli, F. (2005) p. 21.

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5. 2. La cura della forma. Retorica

in ottica pragmalinguistica hanno pi funzioni oltre a quella ornamentale, con la funzione persuasiva nella posizione centrale. Lanalisi di questo campo necessita, ovviamente, qualche quadro teorico, una tipologia a cui rivolgersi. E ci arreca notevoli problemi che si risolvono in una semplicazione adeguata ai ni di questo lavoro. Non osiamo presentare neanche in sintesi i tentativi tassonomici nel campo retorico, intrapresi ripetutamente attraverso i secoli431 con vari effetti. Lo studioso polacco Ziomek cita lopinione acuta di Tzvetan Todorov a questo riguardo, che constata che ogni specialista di retorica si sente obbligato a presentare una propria tassonomia delle gure retoriche, non sempre riuscita432. Per lo scopo di questa ricerca abbiamo ritenuto sufciente la classicazione tradizionale che divide tutte le forme dabbellimento del discorso in tropi e gure retoriche, le quali, a loro volta, si spartiscono in gurae verborum e gurae sententiarum433. I tropi sarebbero i mezzi dove avviene il trasferimento del signicato, fra cui la posizione centrale spetta alla metafora. Figurae verborum, vale a dire le gure di parole, concernono lordine sintattico dellenunciato, mentre gurae sententiarum, ossia le gure di pensiero, mirano a unorganizzazione del processo intellettuale, ragionativo, che favorisca la persuasione.

431. Lorusso, A. M. (2006) p. 319: Come noto, le tassonomie retoriche sono state numerosissime e costanti nel corso dei secoli. A partire da Quintiliano per arrivare appunto al Gruppo , passando per Sanctius, Vossius, Dumarsais, Fontanier (per citare solo alcuni nomi), tutte hanno tentato la sda dellinventario, mostrando una certa omogeneit nella de nizione delle gure e rivelando viceversa in nite uttuazioni nellorganizzazione di queste. Per una concisa storia delle tassonomie retoriche cfr. Ziomek, J. (1990) pp. 126-141. 432. Ziomek, J. (1990) p. 135 cita Todorov da Tropy i gury, Pamitnik literacki, 1977, n. 2, p. 285: Kady teoretyk retoryki czuje si obowizany do zaproponowania nowej klasy kacji gur retorycznych. Retorycy s dosownie optani potrzeb wci nowego klasy kowania. Pozostawili nam wiele propozycji, ktre dzi mog tylko dziwi (...). 433. Ziomek, J. (1990) p. 133: Tradycyjnie wszelkie te szlachetne czy uszlachconeodstpstwa od normy, zwane ornatus, przywyko si dzieli na tropy i gury (gury za na gury sw i gury myli). Zasada podziau nie jest przejrzysta. Przywyko si mwi, e tropami s przeksztacenia semantyczne, gurami za przemieszczenia (syntaktyczne, w szerokim rozumieniu tego terminu).

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5. 2. 1. Figure di parole
La dettagliata classicazione di Lausberg434, riportata da molti studiosi, non pare indispensabile in questa sede. Vorremmo solo indicare lesistenza di ulteriori spartizioni sia entro la categoria delle gure di parole sia entro quella delle gure di pensiero. Il nostro traguardo, invece, dimostrare che questi mezzi tradizionali continuino ad avere funzioni importanti nellambito della persuasione politica contemporanea. In questo capitolo prenderemo in esame diverse gure che sono riconducibili ai procedimenti di ripetizione, accumulazione o riorganizzazione dellordine delle parole. Queste tecniche oratorie rilevate gi dagli autori antichi sono tuttora conservate nella comunicazione politica a causa della loro potenza persuasiva. Essa consta innanzitutto in una maggiore comprensione dei concetti ripetuti435 nonch nella loro amplicazione. Inoltre, una curata disposizione delle parole allinterno della frase contribuisce a valorizzare gli aspetti ritmici, musicali, cos importanti nella produzione orale. La ripetizione come tecnica retorica assume vesti svariate, fra cui nel corpus indagato abbiamo rilevato le seguenti: lepanalessi (geminatio), lanadiplosi, il climax (gradatio), lanafora, lepifora, il polittoto, la sinonimia e la dittologia. La pi evidente forma di ripetizione lepanalessi in cui una parola o unespressione viene raddopiata entro la stessa frase: [281] Oszczerstwo, oszczerstwo, pani pose. Pani pose, oszczerstwo (32) La reduplicazione dello stesso vocabolo mira a dare pi chiarezza al messaggio, renderlo pi emozionale ed enfatico. Va osservato che le diverse gure retoriche raramente appaiono da sole, frequentemente un enunciato ne contiene di pi. In [281] oltre allepanalessi si nota anche un chiasmo che si basa sullincrocio simmetrico fra parole corrispondenti: oszczerstwo, pani pose pani pose, oszczerstwo. Talvolta lepanalessi va ricondotta alloralit del discorso che favorisce ripetizioni non solo per rafforzare lidea trasmessa, ma anche per rendere pi uente lenunciato:

434. presentata ampiamente da Ziomek, J. (1990) pp. 202-205. 435. Benedetti, A. (2004) p. 26: La ripetizione (non quella automatica ed ossessiva, ma quella misurata ed esplicativa) giova enormemente alla comprensione.

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5. 2. 1. Figure di parole

[282] Zawsze jestecie brutalni. Tak samo jestecie brutalni, tak samo jestecie brutalni wobec Andrzeja Leppera, tak samo jestecie brutalni wobec Giertycha (...). (32) Tranne il frammento sottolineato si vedono anche altre due occorrenze. Il primo raddoppiamento: Zawsze jestecie brutalni. Tak samo jestecie brutalni (...) rientra nella categoria di anadiplosi (di cui in seguito), invece la ripetizione: tak samo jestecie brutalni wobec Andrzeja Leppera, tak samo jestecie brutalni wobec Giertycha sarebbe un esempio di anafora. La ripetizione pu anche riguardare intere frasi, i cui componenti vengono sostituiti con sinonimi o quasi sinonimi: [283] Il numero delle donne che lavorano bassissimo, il numero delle donne che fa carriera estremamente basso. (2) Dicendo la stessa cosa in modo quasi identico, il politico rende chiarissimo il concetto che vuole esporre e lo mette in risalto. Un simile effetto si ottiene tramite la ripetizione della medesima parola in veste di enumerazione: [284] Liczy si bdzie pienidz, po drugie pienidz, po trzecie pienidz, po dziesite pienidz i po dwudzieste pite te pienidz. (33) [285] Sposb mylenia jaki prezentuje dzisiaj Prawo i Sprawiedliwo mona oznacza dzisiaj po pierwsze brak pienidzy, po drugie brak pienidzy, po pite brak pienidzy i po dwudzieste brak pienidzy. (33) Unaltra gura di ripetizione lanadiplosi (detta anche reduplicatio) in cui un gruppo di parole che terminano un segmento di discorso viene ripetuto allinizio del frammento successivo. Labbiamo gi potuto osservare nei brani tratti dal corpus: [4] (...) noi abbiamo ridotto le tasse, le abbiamo ridotte alle famiglie meno agiate (1) [50] Samoobrona jest klubem wok programu. Programu cikiego, nieatwego. (39) [70] Ecco allora quello che noi dobbiamo fare adesso, fare capire che necessario ripristinare una etica del dovere per tutti i cittadini italiani (1) Riportiamo altri brani a titolo illustrativo:

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[286] Ludzi mieszkacw nie interesuje koalicja. Mieszkacw interesuje, czy bdzie kanalizacja i o to mnie pytano. (32) [287] Dzi mamy jeszcze kampani wyborcz. Ta kampania bdzie jeszcze do niedzieli nastpnej si toczya. (32) [288] Essa stata approvata nella speranza di sottoporre la nostra Alleanza a tensioni disgregatrici. Se tensioni disgregatrici ci sono, esse sono nella alleanza della Destra (...). (14) Luso di anadiplosi favorisce lo sviluppo logico del messaggio, provvede alla sua consistenza, un punto di partenza per la continuazione del discorso. Inoltre anche essa: serve soprattutto ad ottenere leffetto argomentativo da imprimere con insistenza nelle menti dei destinatari unidea gi formulata436. Di particolare abbondanza nel nostro corpus risulta lanafora, come una gura assai semplice ed efcace. Viene costruita per mezzo della ripetizione delle stesse parole allinizio di proposizioni successive. Il numero di ripetizioni illimitato e si differenzia notevolmente. Paragoniamo questi due brani: [289] Osoby odpowiedzialne za uzyskanie w ostatnich latach przez Polsk niekorzystnych, nierwnoprawnych w stosunku do innych krajw warunkw dla funkcjonowania polskiej gospodarki, osoby dziaajce faktycznie na szkod polskiego rolnictwa, powinny stan przed sdem. (39) [290] Scegliamo lEuropa e il processo di integrazione europea come ambito essenziale della politica italiana. Scegliamo di mettere la vocazione di pace del popolo italiano e larticolo 11 della Costituzione al centro delle decisioni in materia di sicurezza. Scegliamo il multilateralismo, inteso come condivisione delle decisioni e costruzione di regole comuni. Scegliamo una politica preventiva di pace che persegua attivamente lobbiettivo di equit e giustizia sul piano internazionale, favorendo la prevenzione dei conitti e il prosciugamento dei bacini dellodio. Scegliamo la legalit internazionale come chiave per affrontare i conitti e per la
436. DellAnna, M. V., Lala P. (2004) p. 37.

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5. 2. 1. Figure di parole

costruzione di un ordine internazionale fondato sul diritto. Scegliamo di mettere al centro dellazione dellItalia la promozione della democrazia, dei diritti umani (...). (14) Come si vede, lanafora pu trasformarsi in una catena di proposizioni dallo stesso inizio. Per quanto riguarda la motivazione della scelta di questa gura, essa di duplice natura. In alcuni casi, a nostro avviso, domina il valore estetico inteso come un certo ritmo dellenunciato, una sua organizzazione melodica ed armoniosa, come negli esempi: [291] Credo si debbano fare alcune liberalizzazioni che in questo periodo non si sono fatte, anche perch la congiuntura economica non era delle migliori. Credo sia una scelta politica quella di ridurre gli stanziamenti alle autonomie (Comuni e Regioni), perch in molti casi Comuni e Regioni possono spendere meglio il denaro di cui dispongono. Credo che, nellambito delle (). (3) [292] Noi proponiamo, invece, che la tassazione sui depositi bancari e depositi postali (). Quindi proponiamo la riduzione di 7 punti di tassazione sui risparmi depositati (). Proponiamo che la stessa aliquota (). (3) [293] Ricordo che, con una politica di ticket, soprattutto applicata dalle Regioni di centrodestra, il costo per molte famiglie si aggravato, il costo della salute. Ricordo che sono stati tagliati, in questi anni, i fondi per le persone disabili (). (3) Daltronde, lanafora serve a segnalare e far risaltare limportanza del concetto, d enfasi al contenuto trasmesso e in questo senso svolge una funzione semantica. I brani riportati sotto illustrano questo impiego dellanafora che rafforza il signicato del messaggio e amplica la sua espressivit: [76] Jak to osign? Tylko z udziaem nas wszystkich. Tylko dziki Tobie, Twojemu zapaowi, umiejtnociom i dowiadczeniu. Tylko dziki Tobie przekonanemu, e w takiej wanie Polsce warto y. (38) [294] Krytykowaem polityk midzynarodow, krytykowaem stanowisko niektrych czonkw rzdu, chociaby wobec ministrw spraw zagranicznych czy wobec p. Jacka Kuronia. (39)

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[295] Il vero scandalo che sta diventando un lusso sposarsi. Il vero scandalo che siamo arrivati al punto in cui pi conveniente non sposarsi. Il vero scandalo che, invece di una politica coerente e permanente, si adotta quella dei bonus una tantum, di cui vantarsi con relativa letterina elettorale spedita a carico del contribuente. Il vero scandalo tenere in condizioni di precariet lavorativa permanente i giovani (...). (14) Ulteriormente, rileviamo la presenza, anche se meno numerosa, della gura che costituisce una riessione speculare dellanafora, cio lepifora. Lepifora ripete le stesse parole alla ne di pi proposizioni susseguenti. Ci si evidenzia negli esempi: [296] Oczywicie jak kady pewnie popenia bdy. Take jego zaplecze popenia bdy. (39) [297] Natomiast pan Rokita nie zginie ze sceny politycznej, dlatego e Platforma te nie zginie ze sceny politycznej. (39) Unaltra gura riscontrata nel corpus la climax (gradatio), in cui si usano due o pi parole di intensit crescente. Laccostamento di parole simili, ma di diversa espressivit attira lattenzione del destinatario verso lidea che indicano: [8] Devo ammettere che speravo nella vittoria ma in un trionfo cos imponente no. (7) [298] Che io abbia chiesto di fare il vicepremier unico una volgare menzogna. Di pi, una calunnia. (11) [299] Wypowiedziaem si tak precyzyjnie, jak w obecnej chwili mog. e to nie s miesice, ale tygodnie, a by moe nawet dni. (32) Nellambito delle gure di ripetizione rientra anche il polittoto, anche se in questo caso non si tratta di un raddoppiamento esatto. il medesimo vocabolo che viene usato pi volte entro un enunciato, per varia la sua forma: caso, genere, numero, persona, tempo, modo. Consideriamo: [144] () jeeli nie doprowadzimy do przedterminowych wyborw, to dalej to, co miao miejsce przez ostatni rok, bdzie miao miejsce przez kolejne trzy lata. A na to Polski nie sta. (32)

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5. 2. 1. Figure di parole

e anche altri brani: [300] (...) nie ma sporu o legalizacj maestw homoseksualnych, bo na to zgody nie ma i nie bdzie. (34) [301] Natomiast jedna sprawa: wicepremierem, wiceministrem, to si bywa panie redaktorze posem te si bywa. Ale czowiekiem trzeba by. (32) [302] Ho detto e dico, lo penso veramente, non vincer le elezioni, ma se le vincesse, non ce la far mai. (2) [303] In fondo lAmerica stata, e sar la pi grande macchina fabbricastoria. (15) [304] E che gli italiani prendano atto di quanto di buono ha fatto e far il nostro governo. (10) [305] Quando qualcuno fa qualcosa Prodi non ha fatto niente durante il suo governo e i governi della sinistra non hanno fatto niente per il sud quando parlo io chiaro che devo fare riferimento a delle cifre: perch abbiamo fatto. (2) Gli esempi riportati dimostrano una particolare inclinazione per il polittoto verbale, dove le forme si diversicano soprattutto per il tempo, a volte per la persona. Tale uso, specialmente laccostamento del passato e del presente, contribuisce a creare unaria di determinatezza e impegno nellattivit da parte del politico nonch un senso di continuazione. La ripetizione si realizza anche in un modo meno esplicito sotto forma della dittologia che composta da due parole sinonimiche o dal signicato simile. La coppia di vocaboli pu essere collegata con la congiunzione e (in polacco i). Vediamo gli esempi ricavati dal corpus: [20] Jestem wstrzemiliwy w sowach i ostrony co do sdw. (33) [306] Ot, pani pose, ja wszystkie decyzje podejmuj sam i samodzielnie. (32) [307] Podpisalimy umow pastwa solidarnego, programu solidarnego, solidaryzujcego si z najbiedniejszymi. (39)

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[308] I my, jako Samoobrona bylimy parti prosocjaln, prospoeczn. (39) [309] Certo, ognuno dovr fare sacrici, rinunciare a qualcosa. (14) [310] Se noi dovessimo arrivare, e non credo proprio, proprio perch sono sicuro, sono sereno e condo troppo nel buonsenso e nellintelligenza degli italiani, che non hanno mai dato la maggioranza ai comunisti e alla sinistra in sessantanni di storia repubblicana, quindi, non ci sar un Governo di sinistra. (2) La dittologia giova alla scorrevolezza del testo anche se non cambia particolarmente il senso del messaggio437. Si pu conseguire in questo modo lo scopo rafforzativo in quanto la ripetizione dello stesso contenuto in una forma un podiversa stimola la comprensione e la memoria; laltra funzione della dittologia quella dellaccresciuta ritmicit. Un altro ramo delle gure di parole rappresentato dalle tecniche che si avvalgono di accumulazione, cio ammassamento di termini, di dettagli che mirano ad amplicare il messaggio. Anche questi procedimenti retorici puntano sulleffetto persuasivo: Il rapido susseguirsi di tanti elementi, viene percepito emotivamente dallascoltatore come un progressivo accrescersi delle buone ragioni del concetto iniziale esposto (anche quando non cos), per cui lenumerazione diventa una sorta di dimostrazione schiacciante.438 Luditorio travolto dallaccumulazione di fatti, dettagli, termini e dallintensit che ne risulta non pu che accettare il messaggio del politico come vero e giusto. Una gura pi ricorrente in questo contesto lenumerazione, vale a dire una serie di parole o sintagmi giustapposti o coordinati per asindeto. Labbiamo gi notato in [12], dove si rileva una lunga sequenza di frasi semplici, accumulate per rafforzare la visione dei successi di un partito:

437. Benedetti, A. (2004) p. 127: [la dittologia] non aumenta certo il tasso informativo della frase, ma ne genera sicuramente unaccresciuta comprensibilit, ed in qualche caso, il suo potere persuasivo. 438. Ivi, p. 30.

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5. 2. 1. Figure di parole

[12] Dotrzymalimy sowa wprowadzajc Polsk do Unii Europejskiej na moliwie najlepszych warunkach. Zwikszylimy tempo rozwoju gospodarczego. Zatrzymalimy wzrost bezrobocia. Nie stracilimy miliona miejsc pracy, jak to uczynia rzdzca przed nami prawica. Wprowadzilimy w ycie programy utrzymania i tworzenia miejsc pracy (np. Stocznia Szczeciska). Rozwinlimy programy pomocowe dla ludzi modych, wspomagalimy absolwentw szk wyszych. Rozszerzylimy system stypendialny na studentw zaocznych, zapewnilimy doywianie dzieci w szkoach. (38) Gli elementi elencati possono collegarsi con una congiunzione ripetuta pi volte, il che fa nascere la gura retorica detta polisindeto oppure laccostamento avviene tramite lasindeto, cio senza luso di congiunzioni. Va sottolineata la particolare frequenza dellasindeto nel materiale esaminato, che pu spiegarsi con una relativa semplicit e naturalezza di questa gura. Rimandiamo ai brani gi citati, per esempio: [26], [65], [101]. Lassenza di congiunzione tra termini o frasi sembra riprodurre il libero corso dei pensieri, il naturale usso di parole. Attraverso lasindeto si connettono, ad esempio, strutture anaforiche arricchite di una serie di epiteti: [311] Ora, quando noi siamo in presenza di ormai un numero sempre pi ampio di giovani che, quando trovano lavoro, lo trovano sempre a termine, lo trovano sempre a tempo parziale, lo trovano sempre a progetto, o in aftto, per tre mesi, quattro mesi, sei mesi, sottopagato, ebbene questo diventa una condizione insostenibile. (3) La coordinazione asindetica pu collegare i termini pi o meno sinonimici: [312] Na razie okazao si, e z Jarosawem Kaczyskim, (...) z jego skonnoci do burzenia, niszczenia, koniktowania, atakowania caego wiata wok siebie, nie mona nic konstruktywnego zrobi. (32) oppure serve a dipingere un quadro pi ampio: [313] Penso alla serie di condoni, alle leggi ad personam, allo stravolgimento della Costituzione, alla devolution, al disastro della nuova legge elettorale. Al tempo stesso le famiglie e le imprese, sono rimaste sole a fronteggiare una difcile crisi economica, la perdita di competitivit, la precarizzazione del lavoro. (14)

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A volte, lenumerazione di termini o di proposizioni avviene in maniera pi strutturata dal mittente. A questo obiettivo vengono utilizzati segnali discorsivi come: primo... secondo, po pierwsze, po drugie, ecc. A questo proposito ricordiamo lesempio [113]: [113] (...) ma io voglio darvi tre concretissime ragioni in pi per determinare il vostro voto. La prima: la sinistra vuole ripristinare limposta sulle donazioni e sulle successioni, anche per piccoli patrimoni, come ad esempio un appartamento di 80 metri quadrati in una periferia. Con noi queste imposte sono state cancellate e resteranno cancellate. La seconda ragione: la sinistra vuole aumentare al 22% la tassazione dei BOT, dei CCT, dei dividendi azionari, cio del vostro risparmio. (...). La terza ragione: la sinistra vuole aumentare i valori catastali degli immobili per triplicare le tasse sulle case. Per noi la prima casa sacra, come sacra la famiglia. (2) oppure: [16] Wielokrotnie wtpiono w sens mojej wizyty w USA, wskazujc, e ekstradycja nie zostanie uruchomiona. Po pierwsze, zostaa uruchomiona. Po drugie, Mazur zosta zatrzymany w areszcie, a po trzecie, nie opuci aresztu do czasu rozstrzygnicia sprawy ekstradycyjnej. (33) Inne, vorremmo menzionare una gura ricorrente nella comunicazione politica, anche questa spesso basata su costruzioni asindetiche, denominata la terna oppure il ritmo ternario. Questa tecnica consiste nel porre vicino tre elementi dello stesso tipo grammaticale (tre aggettivi, tre sostantivi o frasi) che insieme hanno un particolare effetto sia sul senso dellenunciato sia sulla sua melodia: Lintrodurre nel discorso unit triadiche di termini espediente che conferisce ritmicit alle frasi, le arrotonda morbidamente, le rende maggiormente musicali, armonicamente compiute.439

439. Ivi, p. 38.

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5. 2. 1. Figure di parole

Il ritmo ternario si gi presentato ad esempio nei brani [48], [69], [102] e [169]. Riportiamo anche altri esempi in qualit di illustrazione: [314] E ancora: incentivazione allo sviluppo, alla ricerca, allinnovazione, controlli veri sui prezzi, lotta allevasione scale. E tutto questo sa cosa avrebbe garantito? (14) [315] Oggi, non cos, viviamo in una societ in cui anche il lavoro pi dinamico, pi essibile e pi mobile. (3) [316] Vedrete una persona duciosa, determinata e tranquilla. (14) [317] Dokadnie o to chodzi, e nie bdziemy musieli zastanawia si, negocjowa, namawia si. (32) Se si prova a leggere questi brani ad alta voce, si nota subito la forza espressiva della gura in questione. Grazie alla terna, lenunciato guadagna in ritmicit, per anche semanticamente: il senso trasmesso in questa maniera eccede il signicato delle singole parole, viene amplicato e d unimpressione di completezza. Il ritmo a tre fa s che il messaggio acquisti maggiore eleganza, esaustivit e, di conseguenza, incisivit.

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5. 2. 2. Figure di pensiero
Le gure di pensiero, cio quelle che riguardano il modo in cui si esprimono i concetti, appaiono pi problematiche delle gure di parole e presentano alcuni dubbi tassonomici. Senza la pretesa di proporre una soluzione a questo riguardo, ci basiamo sulla classicazione delle gure di pensiero elaborata da Lausberg e riportata da Ziomek440. Le eventuali incongruenze che bisognerebbe chiaricare (per esempio, linserimento delliperbole o lironia sia nella categoria dei tropi sia in quella delle gure di pensiero per sostituzione) eccedono il campo di questa indagine. Le gure di pensiero, ben attestate nel corpus, svolgono un considerevole ruolo persuasivo in quanto si avvalgono di diverse forme per stabilire e mantenere il contatto con luditorio, aggiungere un valore emotivo al messaggio nonch modicare a seconda delle necessit le sfumature semantiche delle parole. Cominciamo da una gura di cui abbonda la comunicazione politica, vale a dire linterrogazione retorica, che rientra nella categoria delle gure di contatto. Essa assume una forma interrogativa, ma in effetti non una domanda vera e propria, considerato che non costituisce una reale richiesta di informazione e nessuno si aspetta una risposta. Le interrogative retoriche non sono, comunque, ornamento superciale dal punto di vista persuasivo, sebbene la risposta a volte sia ovvia e banale. Tuttavia, la stessa nozione trasmessa come interrogativa dispone di pi espressivit di una semplice affermazione del fatto. Ricordiamo alcuni estratti gi citati e aggiungiamo qualche altro a questo proposito: [152] (...) tylko pytanie jest: czy warto mie wadze za cen permanentnego kryzysu w Polsce? (32) [153] Come si fa a parlare di coerenza dove esistono soltanto lingue biforcute? (20)
440. Ziomek, J. (1990) pp. 204-206. In generale, ci riferiamo alla divisione delle gure di pensiero in: gure di contatto (esempio: apostrofe, interrogazione), gure riguardanti il merito, cio gure semantiche (esempio: correctio), gure emotive (esempio: esclamazione), gure dialettiche, gure di composizione (esempio: praeteritio, iperbole, ironia).

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5. 2. 2. Figure di pensiero

[157] Ale co mona doda do konfuzji, ktr odczuwamy wszyscy, gdy do ycia publicznego wdziera si agresja i kamstwo? (35) [318] Jak do tego mogo doj? Jak mona? Jaki przykad dajemy wychowawczy, patriotyczny? (32) [319] To komu wtedy zaleao na tym ostatnim spotkaniu naszym, na ul. Parkowej, eby mnie, co? Zdenerwowa? Doprowadzi do tego, ebym ja ten budet znowu skrytykowa? (39) [320] Se noi vogliamo ridurre di quasi 10 miliardi il cuneo scale (...) dove troviamo i soldi? Non abbiamo il pozzo di San Patrizio. (11) [321] Ma ad esempio: prendiamo il bonus di mille euro a bambino. giusto? Gli diamo 1.000 euro e poi? (14) Dagli esempi citati sopra possibile evincere che la risposta sia gi inclusa nella domanda stessa, implicata dalla costruzione e dal tono della frase. Va accentuata la facilit con cui si scopre questa replica predeterminata: giusto il bonus beb? no, non lo [321], vale la pena di lottare per il potere a tutti i costi? no, non ne vale la pena [152], dove troviamo i soldi? non li troviamo da nessuna parte, non ci sono [320], e cos via. Il destinatarioelettore non ha nessun dubbio quanto allinterpretazione di queste interrogative: le intenzioni del mittente sono chiare. Inoltre, se il ricevente completa la risposta da solo, interiorizzer meglio il concetto e su questo si fonda tra laltro la forza persuasiva delle domande retoriche. Si individua anche unaltra categoria legata allinterrogativa, cio la gura di subiectio. In questo caso, alla domanda viene fornita una risposta, il che fa nascere un nto dialogo che il parlante tiene con s stesso. I politici si servono di questa gura per evidenziare lespressivit del messaggio; daltra parte il subiectio contribuisce a rendere il messaggio meno veloce e pi coeso: [98] I co widziaem? Widziaem, e wszyscy, kiedy ze mn rozmawiacie, wierzycie dokadnie w to samo co ja (...). (39)

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[322] Perch dico questo? Perch quando io sento dire tagliare la spesa sanitaria, mi pare che non si facciano i conti con il fatto che (). (3) [323] (...) i teraz jestemy te konsekwentni. Dlaczego? Ot, dlatego, e, rzeczywicie, wyborcy powinni wyda werdykt (...). (32) Queste interrogative forniscono una pausa nel discorso, rallentano il suo tempo, per cui permettono al parlante di pianicare meglio il proprio intervento e facilitano la comprensione da parte del destinatario. Il subiectio non solo offre una pausa per raccogliere pensieri, ma svolge anche una funzione esplicativa. Viene impiegato per spiegare le opinioni del politico, chiarire i termini difcili, esporre i legami tra fenomeni sociali, economici e politici: [324] Perch non condivido quella proposta francese? Perch il licenziamento senza giusta causa, o giusticato motivo di tutti i lavoratori che hanno meno di 26 anni determina per davvero le gravi proteste (...). (3) [325] Cosa vuol dire? Vuol dire che, se oggi un cittadino doveva aspettare sei mesi, con la riforma che abbiamo fatto, se la USL competente non garantisce di farlo in, poniamo, trenta giorni, quel cittadino ha il diritto di andare in una struttura privata (). (3) [326] Na czym polega...? Na czym polega, moim zdaniem, pewnego rodzaju podstawienie, czy zafaszowanie rzeczywistoci, ktre w debacie w tej sprawie od wczoraj nastpuje? Mianowicie, politycy PiS-u powiadaj: chodzi o to, e oferowalimy Begerowej stanowisko, e Begerowa chciaa stanowiska, mymy jej nie chcieli da wszystko jedno. To handlowanie stanowiskami to jest brzydka rzecz, ale to nie jest ten proces korupcyjny! (32) Frequentemente il subiectio viene impiegato allo scopo di dimostrare la competenza del parlante. Il politico si presenta come capace di trovare una soluzione dei problemi pi gravi. Oltre al brano [76], citiamo anche questi: [327] Come ridurre il carico scale nel prossimo futuro? Continuando con delle scelte di tipo politico. (3)

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5. 2. 2. Figure di pensiero

[328] Andare avanti come? Certamente con un nuovo Governo di centrodestra in cui, questo il mio auspicio, la mia speranza, ci sia pi destra, ci sia pi Alleanza Nazionale. (3) Nella categoria delle gure che costruiscono e conservano il legame tra il mittente e luditorio appartiene lapostrofe, in cui il parlante si rivolge direttamente ad unaltra persona, anche assente. Il lo principale del discorso viene interrotto e chi parla di solito indirizza il messaggio a una persona diversa dal destinatario diretto. Nella comunicazione politica vengono apostrofati prevalentemente gli elettori (il destinatario nale, anche se indiretto dellatto comunicativo), mentre il dibattito reale tenuto tra due o pi politici, eventualmente tra il politico e il giornalista: [329] No, ale, rodacy, musimy wzi si do pracy, musimy lepiej wybiera, musimy i na wybory. (32) Altri estratti che illustrano lapostrofe si trovano nel capitolo 4.15, dove abbiamo analizzato gli atti di appello che si realizzano con questa gura. Nella maggioranza dei casi lapostrofe enfatizza la richiesta o lappello rivolti allopinione pubblica, mirando a stabilire un legame emotivo e suscitare il coinvolgimento del ricevente. Con la correctio (detta qualche volta epanortosi), che introduce volontariamente una correzione o un chiarimento dellaffermazione fatta, entriamo nel campo delle gure semantiche, che riguardano il merito, il contenuto del messaggio. La correzione, ovviamente, una tecnica deliberata e non accidentale e mira a un concreto effetto retorico, che di solito consiste nel rafforzare il messaggio: [330] Cos non si va da nessuna parte. O meglio, si va solo indietro. (14) [331] (...) noi non abbiamo nessuna intenzione di spaccare tutto quello che ha fatto il centro destra, anzi posso dire proprio a proposito di questo che la prima cosa che far dopo la vittoria delle elezioni sar di invitare il presidente del consiglio e il dottor Letta a colloqui per il passaggio delle consegne (). (1) [332] Noi non abbiamo scaricato costi, anzi per esempio, lultimo provvedimento con la nanziaria, abbiamo dato molti miliardi in pi alle regioni afnch possano eliminare le liste di attesa nelle strutture sanitarie. (1)

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[333] Noi vogliamo, invece, mantenere lattuale imposta del 12,5% ed anzi ridurre anche il prelievo scale sui conti correnti bancari al 12,5%. (2) [334] Lintroduzione del nuovo sistema di tassazione cosi ben commentato dal On.le Fedi per lUnione, dimostra il modo truffaldino di questo governo nei confronti non solo degli italiani residenti in Italia, ma anche di quelli residenti allestero. (7) [335] Il sorpasso non c, anzi, la distanza a nostro favore aumentata. (14) [336] Nie zgadzam si na takie mylenie, e kogo naley wyczy i z kim nie wolno rozmawia. Powiem odwrotnie: trzeba ze wszystkimi rozmawia. (37) [337] (...) wtedy rzeczywicie popeniano wiele innych nieprawidowoci, a nawet przestpstw (...). (36) [338] Podzielam t opini tych zoliwcw, ktrzy mwi, e w jakim sensie Jarosaw Kaczyski okaza si genialnym strategiem. A powiedziabym nawet raczej: genialnym sztukmistrzem, magikiem. (32) La correctio non riguarda le relazioni linguistiche fra le parole in quanto rettica il comunicato espresso dal mittente, il suo aspetto semantico. Viene adoperata per sviluppare il pensiero, modicare il senso dellenunciato, intensicarlo e attirarci lattenzione del ricevente. Di solito nella sua costruzione si usano connettivi come: anzi, o meglio, o piuttosto, o per meglio dire, non solo..., ma anche..., a raczej, powiem wicej, co wicej, a nawet, powiem inaczej, ecc. Generalmente, come appare negli estratti sopra, la correctio pu attuarsi in due modi diversi: quando riuta una parola per contrastarla con unaltra dal signicato opposto nonch quando la sostituisce con una parola sinonimica, ma di maggiore forza. Il perfezionamento del concetto esposto tramite unaltra parola pi intensa avviene nei brani [330], [337], [334] o [337], dove il messaggio viene arricchito, amplicato e diventa sia pi informativo che persuasivo. Il secondo tipo della correctio, invece, si realizza attraverso la contrapposizione di idee come nel [331], [332], [336], [335]. Apparentemente, questo effetto viene rag-

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5. 2. 2. Figure di pensiero

giunto sovente grazie allantitesi, gura retorica che accosta due parole o frasi di senso opposto o diverso. Afnch si realizzi unantitesi, occorre una somiglianza strutturale tra gli elementi contrastati, per esempio il parallelismo sintattico, come nel caso seguente: [71] Allora noi dobbiamo aumentare il costo del lavoro precario, diminuire il costo dellora lavorata (...). (1) [150] Il nostro ne quello di cambiare lItalia realizzando il nostro programma. Il ne della sinistra sempre e soltanto, lo ripeto, quello di conquistare e di gestire il potere. (10) Una contrapposizione assai simmetrica di due idee d un maggior rilievo a quanto detto, stimola la ricezione e in questo consta la persuasivit dellantitesi. Si rileva un altro gruppo di gure retoriche presenti nella comunicazione politica dette gure emotive, affettive, che poggiano la propria forza di inuenza sullespressivit. Tra di esse individuiamo soprattutto lesclamazione e la similitudine. Lesclamazione nalizzata ad accentuare lemotivit e conferire lenfasi allenunciato; si realizza tramite le frasi esclamative marcate da una particolare intonazione nel parlato, che nello scritto richiedono il punto esclamativo. Le abbiamo gi trattate in ottica grammaticale nel capitolo 5.1.1, si confronti nel materiale esemplicativo il brano [200], [201]. Lesclamazione per la sua forma va oltre una semplice asserzione dei fatti e attua una funzione emotiva (che consideriamo sottomessa a quella conativa). Esclamando: che spudoratezza! il politico non solo esprime la propria indignazione per il comportamento del rivale, ma prova anche a trasmettere un giudizio, una valutazione dellopponente. Con il proprio stato danimo il parlante cerca di inuire sulluditorio nella speranza di coinvolgere il ricevente, far s che condivida le stesse emozioni. Tale complicit pu a sua volta risultare in un cambiamento di opinioni, a cui fondamentalmente mira il locutore. Lobiettivo di rendere il discorso pi vivo e accattivante viene conseguito anche con la similitudine. una gura retorica che ambisce a rilevare alcune propriet di un oggetto attraverso un paragone con un altro oggetto normalmente caratterizzato da queste qualit. Il legame viene istituito mediante avverbi e locuzioni avverbiali (come, simile a, jak) oppure verbi (sembrare).

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La similitudine una tecnica oratoria che deve abbellire il discorso, renderlo pi attraente esteticamente, per costituisce anche un procedimento semantico in quanto sottolinea certi aspetti trascurandone altri. Paragonando due entit e indicando una qualit in comune, la similitudine altera la loro percezione, plasma, o almeno vuole plasmare, il modo di pensare del ricevente. Va notato il fatto che le similitudini riscontrate nel corpus non si distinguono particolarmente sul versante artistico. Non puntano tanto sulla poeticit o su associazioni insolite quanto sulla chiarezza valutativa e sullespressivit. Per questa ragione non mancano i riferimenti alla realt di ogni giorno ben conosciuta dalla maggioranza delluditorio: [339] Il governo Prodi sta saccheggiando il Fas il Fondo per le aree sottoutilizzate destinato al Mezzogiorno usandolo come fosse un Bancomat. (7) [340] Non possiamo pi avere un presidente del consiglio che va fuori e dentro come una porta girevole dal consiglio dei Ministri perch ogni volta deve decidere di cose che lo interessano. (1) Al ne di aumentare la forza espressiva si ricorre anche agli accenni pi esotici che introducono un aspetto di originalit, inusualit: [341] La Finanziaria sembra un gigantesco suk arabo, in cui per mesi le categorie e i soggetti sociali si affollano attorno allo Stato per vedere cosa me ne viene. (5) Talvolta anche i riferimenti biblici possono diventare motivazione della similitudine, realizzata in forma meno diretta: [342] Faryzeusze mogliby chodzi do was na praktyki. (32) Negli esempi citati sopra il tertium comparationis, vale a dire il tratto semantico in comune che costituisce la base del paragone, non stato specicato e spetta al destinatario svelare la propria motivazione. Tale compito non presenta troppe difcolt, perch di solito il tertium comparationis rientra nellambito delle conoscenze generali: un fariseo si connota per lipocrisia, un suk, invece, associato con un miscuglio discordinato di vari oggetti, pieno di confusione, commozione e casualit. Frequentemente, come per rinforzare ancora il pa-

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ragone, i politici indicano esplicitamente il legame tra due componenti della similtudine: [343] Il volto di Prodi pi noioso del Festival di Sanremo. (5) [344] Wy jestecie tak delikatni jak dziewica, naprawd, co niesamowitego (32) [345] Powiedziaam podczas debaty sejmowej, e przepis pana ministra na wychowanie jest prosty jak przepis na kotlet schabowy, troch ochroniarzy, troch policji, troch kamer, zakaz, nakaz, mundurki, odebra komrki i bdzie porzdek. (38) particolarmente opportuno specicare il tertium comparationis quando si ambisce ad una maggiore originalit, e i paragoni sono il risultato della creativit linguistica del politico stesso. La ricercatezza della similitudo non si limita al livello contenutistico, ma concerne anche la forma in cui si attua la similitudine. Osserviamo la costruzione parallela che viene adoperata in questo estratto: [346] Fassino sta alleconomia come laviaria sta agli allevatori. (5) Unaltra gura che riguarda lorganizzazione del pensiero la brachilogia, consistente nel parlare breve. Essa si caratterizza per brevit, concisione stilistica e laconicit. Adopera frasi pi corte del solito, una rapida enumerazione dei fatti. Riportiamo a proposito lesempio [133]: [133] Prodi ha fallito. Il suo governo affonda nel ridicolo. Ormai siamo agli ultimi colpi di coda. La maggioranza nel caos. (7) oppure il frammento del brano [345]: (...) troch ochroniarzy, troch policji, troch kamer, zakaz, nakaz, mundurki, odebra komrki i bdzie porzdek. (38), dove laccumulazione ed il veloce susseguirsi delle idee contribuisce ad accrescere la signicativit del messaggio. Talora si riscontra una variante della brachilogia detta percursio che raccoglie velocemente e sommariamente i fatti o gli avvenimenti sotto forma di elenco, una rassegna assai generale e per questo efcace:

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[347] Pan Andrzej Lepper otrzyma szans na uczestniczenie w takim procesie dobrego rzdzenia. Otrzyma szans uczestnictwa w rzdzie najbardziej yczliwym ze wszystkich dotychczasowych dla polskiej wsi. Pan Andrzej Lepper z takiej szansy nie skorzysta. Po krtkim czasie powrci do swoich praktyk, powrci do czego, co trzeba okreli jednym sowem: warcholstwo. My warcholstwa w adnym razie nie moemy tolerowa. (32) Come abbiamo cercato di dimostrare, gli uomini politici ricorrono volentieri a una gamma assai vasta di gure di pensiero conosciute gi nellantichit. difcile pregiudicare se queste scelte retoriche siano consapevoli e premeditate oppure se il politico si afdi piuttosto alla sua intuizione e al talento comunicativo nella scelta delle forme adeguate. Non vi sono comunque dubbi che sia nel corpus italiano sia in quello polacco non mancano esempi che illustrano una grande perizia da parte dei politici nel suscitare interesse, mantenere il contatto con luditorio, sfruttare varie emozioni e comporre il discorso nel senso argomentativo tramite luso di diverse gure retoriche.

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5. 2. 3. Tropi
I tropi rientrano nella categoria dei procedimenti semantici in cui una parola o unespressione viene trasferita dal signicato proprio ad un altro gurato. Di conseguenza, la traslazione semantica permette di utilizzare gli elementi gi noti e attribuirgli un senso diverso al ne di ottenere pi effetti e sfruttare le potenzialit della lingua. Ribadiamo lesistenza di numerose incongruenze nella tassonomia dei tropi, particolarmente intendiamo qui la divisione fra i tropi e le gure di pensiero. Tradizionalmente, si distinguono i seguenti tropi: la sineddoche, lantonomasia, lenfasi, la litote, la metonimia, la metafora, liperbole, lironia e la perifrasi. Non qui la sede per provare a chiarire gli eventuali dubbi teorici, perci assumiamo un approccio pi pratico e ci concentriamo sui tropi predominanti nel nostro corpus. Alla luce di questi dubbi tipologici ammettiamo che alcuni esempi analizzati potrebbero essere interpretati in maniere diverse e appartenere a pi categorie.

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5. 2. 3. 1. Ironia
Indubbiamente, di particolare importanza risulta lironia 441, la cui potenza persuasiva legata alla sua funzione pragmatica di valutare, innanzitutto negativamente, linterlocutore. Nel contesto della comunicazione politica, le valutazioni concernono ovviamente gli avversari politici e vengono usate come un mezzo di deprezzamento442. Dallanalisi svolta nora emerge che lironia si presta particolarmente a formare gli atti di derisione (per questo si confrontino gli esempi dellironia riportati nel capitolo 4.2.6). Oltre alla capacit valutativa, da che cosa risulta la forza dellironia come arma di persuasione? Un aspetto non trascurabile a questo riguardo costituito dalla difcolt nel formare una replica efcace allironia, poich ogni risposta, fatto salvo per unaltra battuta ironica, pare solo rinforzarla443. Per dare una risposta adeguata al messaggio ironico occorre prima riconoscerlo come tale. Questo, invece, non sempre facile vista la natura dellironia: la sua essenza si trova nellesprimere lopposto di quanto si pensa; in ottica pragmalinguistica potremmo dire che la locuzione e lillocuzione contrastano. La pi semplice denizione dellironia, che rileva luso di parole di signicato contrario a quello che si intende, riguarda infatti una sua variante detta antifrasi. La vera ironia pu assumere vesti diverse444 che in generale corrispondono alla denizione offerta da Ziomek, secondo la quale lironia una specica arma impiegabile in ogni scontro verbale che consiste nella contraddizione tra il signicato letterale dellenunciato e il suo senso nascosto445.

441. Oltre alle pubblicazioni sullironia citate infra, cfr. Mizzau, M. (1984), Berrendonner, A. (1982) pp. 173-239. 442. Awdiejew, A., Habrajska, G. (2006) p. 32: Ironia zawsze peni funkcje interakcyjn, bdc niejawnym aktem oceniajco-emotywnym, poniewa celem zastosowania ironii jest degradacja jej obiektu w oczach odbiorcy (odbiorcw). 443. Cfr. Habrajska, G. (1994) p. 58. 444. Cfr. la denizione dellironia proposta da Peisert, M. (2004) p.132: zamaskowana kpina, drwina zawarta w pozornej aprobacie, lekki sarkazm ujty w wypowied, ktrej zamierzony sens jest odwrotnoci dosownego znaczenia sw; per altri approcci al concetto di ironia si confronti il volume curato da Gowiski, M. (2002). 445. Ziomek, J. (1990) p. 246: Ironia jest natomiast specyczn broni w sporze czy we wszelkiej sownej walce, ktra polega na sprzecznoci midzy zewntrznym sensem wypowiedzi a jej ukryt intencj.

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5. 2. 3. 1. Ironia

Sembra un compito irrealizzabile classicare gli esponenti linguistici dellironia, in quanto sono numerosi, se non inniti. Il pi chiaro segnale dellironia rimane lintonazione della frase446. Anche il carattere indiretto che si attua attraverso i due livelli dellinterpretazione dellenunciato, quello letterale e quello nascosto, implicato, contribuisce a rafforzare la persuasivit dellironia. Lironia suggerisce qualcosa di pi, comporta altri sensi e interpretazioni di quanto detto, per sempre in modo sottinteso, per cui un mezzo sicuro447. pi facile riconoscere lironia quando viene segnalata dal tono dellenunciato nonch da una certa esagerazione espressiva. Ne osserviamo qualche esempio: [348] To straszne wydarzenie! Grzegorz Schetyna musia pojecha do Krakowa! Naprawd dramatyczna sprawa! (37) [349] Bardzo si boj tego Tak jestem wystraszony, e mog zaniemwi, panie redaktorze zaraz (32) Quanto pi enfatico il messaggio, tanto pi vistosa la dissonanza tra il senso letterale e quello suggerito, per il riconoscimento dellironia dipende in gran parte dalla conoscenza dal contesto, non basta la sola intonazione. Lironia sempre rivolta contro il rivale politico (un singolo avversario o un partito) e il suo carattere, il suo programma e le sue azioni. Lironia che in realt implica la critica si presenta in veste di diverse emozioni positive come, ad esempio, lammirazione: [350] Wic, to co zawsze mnie co zawsze podziwiam u pana ministra Ziobro, to tak nieskalan pewno siebie. (32) Spesso la forma interrogativa della frase rappresenta un segnale dellironia448. Evidentemente, non mai una domanda vera e propria a cui il parlante veramente vorrebbe ottenere una risposta. Le domande ironiche poggiano sul contrasto tra ci

446. Ivi, p. 247: Ale najbardziej wyrazistym sygnaem ironii jest intonacja. 447. Habrajska, G. (1994), p. 57. 448. Ivi, p.61.

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che viene detto e la vera intenzione di minare la credibilit o la reputazione dellavversario, suscitare qualche dubbio inerente alla sua competenza. [351] Non furono le sinistre le prime a parlare di premierato forte? (10) [352] Quello che io mi domando (...) come far Prodi a tenere insieme della gente che, veramente, litiga su tutto. Io immagino un tavolo con Prodi e i suoi alleati, qui che ho detto poveraccio, come far, non un insulto, ma lho detto mettendomi nei suoi panni, perch avr Vladimir Luxuria, da un lato, che dar via gratis gli spinelli, avr Pannella con su scritto Vaticano talebano, la Bonino con un altro cartello con su scritto Aboliamo il concordato, Francesco Caruso con il passamontagna e i bulloni, Diliberto che sventoler la bandiera di Fidel Castro, DAlema vestito da marinaretto. E lui, tutti questi qui, uno cos lontano dallaltro, come pu pensare di tenerli insieme in un vero Governo e in una vera squadra di Governo? (2) Come si vede dallultimo brano lironia pu attuarsi in forme molto sviluppate, immagini curiose e vivaci. Unapparente preoccupazione, compassione o comprensione per le eventuali difcolt in realt esprime un forte disprezzo, disdegno ed antipatia. La natura indiretta dellironia che maschera le intenzioni del parlante e rafna il messaggio un efcace mezzo per sistemare le relazioni con linterlocutore e collocarsi in una posizione superiore.

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5. 2. 3. 2. Iperbole
Fra i tropi si nomina anche liperbole, intesa come esagerazione nella descrizione della realt che amplica o riduce un concetto. Esprimere unidea in termini sproporzionati giova a ingrandire leffetto di un messaggio, imprimerlo nella mente del destinatario. Liperbole pu concernere aspetti diversi della rappresentazione di persone, oggetti e fenomeni, intendiamo qui soprattutto lesagerazione in termini della quantit, qualit, signicato, causa o effetto. Ci conferisce maggiore emotivit al messaggio e lo rinforza. Comunque, va osservato che liperbole fuori dal suo naturale contesto comunicativo rischia di sembrare superua, non adeguata o perno ridicola. Citiamo di nuovo il brano [24] che illustra perfettamente tale situazione: [24] Io, invece, soffro da morire a fare il presidente del Consiglio. Soffro dalla mattina alla sera. E anche di notte. Per loro il potere il sogno di una vita, per me fare il presidente del Consiglio una condizione esistenziale peggiore di quello che potrei avere se non avessi questo ruolo. (10) e ancora: [353] Dlaczego, kiedy protestowalimy czsto na mrozie, o chodzie i godzie, walczc o godno rolnika i zasadnicze interesy rodzin rolniczych bylimy potpiani przez dygnitarzy z Ministrem Rolnictwa i Rozwoju Wsi Jarosawem Kalinowskim na czele? W imi jakich racji bylimy szykanowani przez policj i prokuratury, polewani wod, bici pakami, spychani tarczami policyjnymi i transporterami opancerzonymi, bylimy ruchomymi celami, do ktrych strzelano z broni palnej? (39) La descrizione delle sofferenze sostenute da parte del politico in ambedue i brani si realizza tramite un linguaggio colorito, enfatico, ricco di affetti e valutazioni univoche. Liperbole che evidenzia latteggiamento fermo e determinato del politico, la sua fedelt agli ideali viene adoperata per alterare e plasmare limmagine della realt al ne di accattivarsi lelettore, anche se ad uno scrutinio pi attento pu rivelarsi una semplice falsit. A nostro avviso, liperbole appartiene alla categoria dei mezzi linguistici a cui ricorrono volentieri i politici con intezioni manipolatorie

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in quanto lesagerazione contribuisce alla semplicazione dellimmagine della realt, alla dicotomia dei valori e per questo rientra nellambito dei mezzi populistici. Queste osservazioni non diminuiscono ovviamente il ruolo che liperbole svolge nella comunicazione politica. un mezzo potente e ugualmente usatissimo sia per la presentazione di s sia per avanzare visioni negative. Spesso liperbole viene impiegata per amplicare unimmagine della crisi economica a cui solo un determinato politico pu far fronte. Rimandiamo allestratto [106] e anche a: [354] Z niepokojem stwierdzamy, e przepa midzy biednymi a bogatymi powikszya si. Jest to powd do zmiany naszego mylenia o gospodarce. Zdecydowanie odrzucamy jej skrajnie neoliberalny, nieludzki model. Gospodarka musi suy rozwojowi caego spoeczestwa, a nie bogaceniu si elit! (38) A livello lessicale liperbole si esprime nelluso degli aggettivi che connotano una particolare intensit e grandezza, come: enorme (1, 2, 3, 6, 8, 14,15), gigantesco (1, 5), terribile (2), zero (11, 14, 5, 16, 32, 36, 37), ogromny (32, 35, 36, 37), poraajcy (32), nieludzki (38). Nella stessa funzione si usano ache altri aggettivi o numerali che denotano numerosit [milioni di italiani (10), wielomilionowe rzesze naszych wspobywateli (39)], nonch il quanticatore universale che nella logica serve a costruire formule vere per tutti gli oggetti, a livello linguistico invece lindicatore di numerosit, universalit di certi fenomeni o opinioni. Di peculiare frequenza risulta il quanticatore tutti / wszyscy, tutto / wszystko. La sua diffusione legata alla sua eccezionale forza di effettuare generalizzazioni convenienti per il politico. Rimandiamo ai brani [70], [80], [88], [98], [108], [110], [135], [157], che costituiscono un buon materiale illustrativo. I postulati che si applicano a tutti gli italiani o my wszyscy mirano a creare un legame tra il politico e i suoi elettori, suggeriscono la comunit di interessi e simili bisogni, opinioni e obiettivi. Liperbole che fa espandere lideologia di un politico sulluditorio riconosciuta come specialmente efcace nella lotta per il potere.

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5. 2. 3. 3. Metafora
Tra i mezzi che servono per accrescere la bellezza del discorso e amplicare la sua suggestivit formale e contenutistica spicca la metafora. La metafora gode di un enorme interesse da parte di pressoch tutte le discipline umanistiche, non solo la retorica che ha perso il dominio a questo riguardo: la questione della metafora ha oltrepassato i limiti della stilistica o dei studi letterari, in quanto il carattere poetico ed ornamentale solamente uno dei suoi aspetti. Il fenomeno della metafora diventato oggetto dindagine della losoa (basti nominare lermeneutica di Paul Ricoeur), semiotica (ad esempio, il Gruppo o Umberto Eco), semantica, pragmatica, psicologia. Anche nel campo delle analisi del linguaggio politico molto frequenti sono gli studi che trattano il repertorio metaforico di questi testi449. Limmensa attenzione rivolta alla metafora rende addirittura impossibile contribuire in modo signicativo nellambito di questo lavoro al quesito teorico: che cosa la metafora. Per questo motivo intendiamo formulare il problema in maniera diversa poggiando sulle posizioni teoriche gi elaborate. Invece di indagare lessenza della metafora, preferiamo dedicarci alla questione: qual e perch. In base alla ricca letteratura a questo riguardo nonch agli studi svolti sul corpus, possiamo constatare la presenza permanente e una relativa stabilit del repertorio elementare di metafore nel linguaggio politico. Questa osservazione concerne sia il materiale italiano sia quello polacco che rivelano afnit signicative. Non possiamo comunque esimerci dal presentare una visione almeno sommaria di quello che la metafora che possa guidare la ricerca seguente. Va da s che la classica formula di Quintiliano: metaphora brevior est similitudo450, vale a dire lidea che la metafora sia una similitudine abbreviata, non pi sufciente in quanto non comprende leterogeneit e le applicazioni diverse della metafora451. Ugualmente anacronistiche appaiono le classicazioni di Aristotele
449. Cfr. Anusiewicz, J., Siciski, B. (1994), Borkowski, I. (2003), Siewierska-Chmaj, A. (2006), Trysiska, M. (2004), Wieczorek, U. (1999), Beccaria, G. L. (1989), DellAnna, M. V., Lala P. (2004). 450. Ziomek, J. (1990) p. 159. 451. Cfr. Bertinetto, P. M. (1979).

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che divide le metafore in quattro categorie in cui avviene la trasposizione da genere a specie, da specie a genere, da specie a specie o per analogia. Con unaccezione molto generica, possiamo intendere la metafora in quanto trasferimento di una propriet da una unit di contenuto che ne costituisce il signicato proprio a unaltra del tutto diversa che ne costituisce il signicato gurato o traslato452. Per i ni di questa ricerca riteniamo pi produttivo estendere la comprensione della metafora aldil del suo classico ruolo ornamentale e aggiuntivo. Essa non pi un puro mezzo stilistico che conferisce poeticit al discorso e agisce solo sul livello linguistico, ma diventa una forma di pensiero, un procedimento che organizza le esperienze. In questo modo ci avviciniamo allapproccio concettuale elaborato da Lakoff e Johnson nel loro famoso volume Metaphors we live by, University Of Chicago Press, 1980 453. un orientamento analitico che riteniamo pi produttivo nel caso della nostra ricerca dal momento che aiuta a capire il modo di pensare degli utenti della lingua, la loro visione del mondo454; pur tuttavia, siamo consapevoli dellesistenza di altri punti di vista in questo riguardo. In particolare vorremmo menzionare qui le nozioni sviluppate in ottica pragmatica, come lapproccio di Searle o Grice. Quanto alla teoria di Grice, la metafora viene interpretata similmente allimplicatura, cio come infrazione di una delle massime conversazionali (ad esempio, massima di qualit), perci per la sua decifrazione occorre sia la conoscenza delle connotazioni convenzionali sia la conoscenza del contesto.

452. Gagliano, M. (2006) p. 298. 453. Nella linguistica polacca queste idee si sono riesse nei lavori dei cognitivisti come J. Bartmiski, R. Kalisz, T. Krzeszowski, M. R. Lewicki, R. Tokarski, E. Tabakowska. Segnaliamo solo alcune opere in questo riguardo: Bartmiski, J. (1990), Lewicki, A. M., Tokarski R., (1995), Kubiski, W., Stanulewicz, D. (2001). 454. Sullaspetto cognitivo della metafora cfr. Eco, U. (2006) p. 433: La buona metafora ha valore cognitivo, e lo ha per la sua capacit di riorganizzazione categoriale. Ma che cosa ci fa conoscere meglio? Verrebbe da rispondere, il mondo in cui viviamo. Eppure avevo aperto queste mie considerazioni ricordando che le propriet su cui gioca la metafora non sono reali (o ontologiche) bens culturali. (...) Rommel la volpe del deserto solo se la cultura ha deciso di assimilare allastuzia umana listinto che rende la volpe abile a rubare galline o a sfuggire ai cacciatori. In effetti lultima metafora citata non ci dice nulla su Rommel, ammesso che sia esistito in questo mondo (come fermamente ritengo). Essa ci fa conoscere meglio il modo in cui storiograa e leggenda mediatica hanno visto (e noi ancora vediamo) sia le volpi che Rommel. La metafora ci fa conoscere corto circuiti possibili del labirinto culturale, non del labirinto mondano. Queste considerazioni ci portano a considerare le difcolt nella traduzione della metafora risultanti dalle differenze sia dei sistemi linguistici sia della cultura. Su questo argomento si veda Dobrzyska, T. (1992). Comunque, nel presente lavoro ci siamo posti lobbiettivo di dimostrare tratti universali della comunicazione politica in quanto tale, il che signica ritrovare le afnit linguistiche fra il materiale italiano e polacco piuttosto che le differenze; questa premessa vale anche per il concetto della metafora.

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5. 2. 3. 3. Metafora

John Searle455 invece nella sua analisi di metafore si concentra sulla divergenza tra il signicato dellenunciato (sentence meaning) e il signicato del parlante (speakers meaning) e constata che la specicit di questo tropo deriva dal fatto che il senso della metafora consiste esclusivamente in ci che il parlante vuole trasmettere con un enunciato. Searle sostiene che quando il parlante ricorre alla metafora, dice: S P, ma pensa: S R456, per questo motivo necessario un meccanismo che permetta allascoltatore di capire ci che il mittente vuole veramente trasmettere. La strategia dinterpretazione della metafora elaborata da Searle suddivisa in tre fasi: se lenunciato concepito letteralmente dimostra qualche difetto (es. evidentemente falso oppure un nonsenso), bisogna cercare un altro signicato, cio quello metaforico, quando si sente S P bisogna prendere in considerazione tutti i possibili valori di R, cio cercare le caratteristiche salienti di P che potrebbero essere applicate a S, alla ne si deve ritornare al concetto S e vedere quali tratti fra i vari candidati individuati nella fase precedente siano pi probabili come valori di R. Come si vede, il signicato dellenunciato metaforico inteso dal parlante diverso da quello letterale, per ci non vuol dire che si tratti di un atto indiretto. In questi ultimi il parlante intende quello che dice e inoltre trasmette qualche messaggio aggiuntivo, il signicato metaforico invece non contiene il senso letterale dellenunciato, ma lo oltrepassa. In quanto rappresentanti della corrente cognitiva nella scienza che a grandi linee comprende gli studi concentrati sulla cognizione, cio la capacit di conoscere, immagazzinare e trasmettere informazioni, Lakoff e Johnson in ottica losocolinguistica propongono una visione della metafora come elemento del sistema cognitivo. La metafora pi che ornamento, diventa strumento della cognizione: La loro intuizione fondamentale [di Lakoff e Johnson] (...) consiste nellattribuire alla metafora un ruolo decisivo non solo e non tanto allinterno del linguaggio, quanto soprattutto nellambito pi generale della nostra attivit cognitiva. Lungi dallessere un fatto esclusivamente linguistico, meno che mai una mera gura retorica, per Lakoff e Johnson, al contrario, la metafora il meccanismo paradigmatico del nostro pensare e del nostro comprendere.457
455. Searle, J. R. (1986) pp. 76-116. 456. Ivi, p. 115. 457. Altieri, L. (2006) p. 369. Sulla metafora cfr. anche altri saggi compresi in Bonglioli, S., Marmo, C. (2006).

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La linguistica cognitiva in questo senso percepisce la metafora oltre il suo valore verbale, come un mezzo di organizzazione sia del discorso sia del pensiero458. Il sistema concettuale di natura metaforica struttura il processo della conoscenza della realt e, inconsciamente, si cerca di capire nuovi fenomeni in termini di un altro dominio concettuale gi conosciuto459. In questa maniera, certi concetti astratti, lontani dallesperienza quotidiana, sono metaforicamente espressi tramite espressioni pi familiari e chiare, il che permette di comprenderli pi facilmente. Lapplicazione di un dato dominio al ne di conoscerne un altro rende pi facile la comprensione e scopre anche nuovi aspetti, legami inaspettati, offre un punto di vista nuovo e originale. Inoltre, il modo di parlare inuisce sul modo di pensare (e vice versa), perci ad esempio il lessico bellicomilitare presente nella lingua e usato per riferirsi ad una discussione fa nascere la metafora la discussione una guerra, che a sua volta modica la nostra percezione della realt: la persona con cui si discute diventa un nemico, si attacca la sua posizione e la scontta o la vittoria sembrano reali. interessante rilevare le somiglianze del sistema metaforico e lesistenza degli stessi domini sorgente, cio quelli da cui si traggono espressioni metaforiche, nella comunicazione politica italiana e polacca. Innanzitutto, sottolineiamo la presenza nel corpus delle metafore che emergono direttamente dallesperienza corporea, sica460. Intendiamo qui le metafore spaziali che si ricollegano allesperienza senso-motoria, tipo: su gi, dentro fuori, davanti dietro, profondo superciale. In particolare lasse alto basso viene spesso proiettato su altri domini461. Da qui derivano le espressioni come caduta del governo, il governo non cade, spadek sondaowy, warto PO wzrasta, wzrost poparcia, notowania maj tendencj wzrostow. Molto feconda risulta anche la metafora di orientamento avanti indietro che genera numerose valutazioni, rafforzate dalla loro univocit:

458. Lakoff, G., Johnson, M. (1988) p. 25. 459. Dobrzyska, T. (1994) p. 136: Metafora, odwoujc si do dobrze przyswojonych zespow pojciowych, modeluje za ich pomoc zjawiska bdce przedmiotem wypowiedzi. 460. Lakoff, G., Johnson, M. (1988) p. 36. 461. Rigotti, F. (1992) p.123: La mente umana abituata a rappresentare la realt per coppie di opposti e a classifare gli ambiti di esperienza in base a un principio di ripartizione binaria, fondato su opposizioni a coppie, che permette di distribuire gli esseri, secondo le loro particolari relazioni, intorno a due grandi opposizioni tematiche. Nella coppia di valori alto/ basso, lalto si presenta di fatto come lincarnazione di tutti i valori positivi in ambito cosmico, religioso, spirituale, etico e politico e il basso come lincarnazione di tutti corrispondenti aspetti negativi allinterno degli stessi ambiti.

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5. 2. 3. 3. Metafora

[355] (...) un governo che viene percepito con le idee chiare e che guarda avanti. (31) [356] Dziki nam Polska znowu ruszya do przodu. (40) [356] To jest krok naprzd. (39) Le metafore che derivano dallesperienza sica, pur fortemente persuasive in quanto intrinseca una valutazione dicotomica, non costituiscono un tratto distintivo della comunicazione politica, ma pervadono piuttosto tutte le forme del parlare. Siamo comunque in grado di indicare alcuni domini tematici particolarmente produttivi nella comunicazione politica. Questi sono innanzitutto i campi del teatro, dello sport e della lotta armata462. Ci occuperemo anche di altre forme dellimmaginario metaforico, per i tre tipi citati decisamente predominano. Le metafore sportive corrispondono ai requisiti necessari per essere efcaci, soprattutto perch si rapportano al dominio ben conosciuto da tutti che lo sport463. I vari aspetti dellattivit politica vengono espressi tramite adeguati equivalenti nel campo sportivo, il che li rende pi comprensibili per il largo pubblico. La conoscenza, anche generale, di questa area basta per decifrare le metafore della vita politica formulate in termini sportivi. A volte la metafora la politica uno sport viene presentata expressis verbis per facilitare linterpretazione: [357] Polityka jest na tyle chamskim, czasem brutalnym, ekstremalnym sportem, e eby kobieta osigna sukces, czsto musi niestety naby pewnych mskich cech. (36)

462. Cfr. Anusiewicz, J., Siciski, B. (1994), Borkowski, I. (2003), Siewierska-Chmaj, A. (2006), Trysiska, M. (2004), Wieczorek, U. (1999), Beccaria, G. L. (1989), DellAnna, M. V., Lala P. (2004). 463. Rigotti, F. (1989) p. 10: Il procedimento metaforico opera accostando elementi appartenenti a insiemi diversi sulla base di propriet comuni, raggruppando nuovi oggetti intorno a categorie conoscitivamente gi aquisite.

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Il parlante, comunque, tiene a sviluppare questa tesi, aggiungendo degli aggettivi che specicano la vera natura della politica, che brutale, estremo e per questo, possiamo capire, molto emozionante. Ugualmente viva pu risultare anche la negazione della formula la politica uno sport che intensica latteggiamento serio e responsabile del politico, come in questo caso: [358] To nie jest przerwa w meczu, bo to nie jest pika nona. (32) La metafora sportiva trae in gran parte la sua forza dallentusiasmo, dalla passione e dalle emozioni che sucita la competizione sportiva. Conseguentemente, nel linguaggio politico abbonda il lessico legato alla gara e ai suoi risultati, come per esempio: vincere, perdere, pareggiare, wygra, przegra, zremisowa. La rivalit fra i partiti e i singoli politici viene percepita come un agone sportivo e la situazione politica diventa il risultato di questo confronto sportivo. A titolo illustrativo riportiamo alcuni brani: [359] Ho vinto io. Se fosse stata una partita a tennis sarebbe nita 6-0/6-0. (4) [360] Vince il premier per ko. (4) [361] Jest remis ze wskazaniem na PO. (36) [362] I mona mwi w Warszawie na pewno o remisie. (37) [363] No i bdziemy walczy o jak najlepszy wynik. (38) interessante notare le frequenti modiche della formula la politica uno sport, che fanno spiccare la natura collettiva della politica e limportanza dellunione. La parola ricorrente in questo riguardo una squadra, che indica il coeso potere esecutivo composto da membri leali e uniti [squadra di governo (2)] nonch serve per accentuare la necessit di cooperazione nellattivit politica: [364] Personalmente sono disponibile solo a un gioco di squadra. (31) [365] La sua una squadra che sostanzialmente non c, divisa in due anime assolutamente inconciliabili. (7)

264 [366] La manovra richiede il gioco di squadra. (31)

5. 2. 3. 3. Metafora

[367] No bo polityka nie jest gr indywidualn tylko zespoow. (37) [368] Polityka to jest gra zespoowa. (38 ) Lo spostamento del signicato dal campo sportivo a quelo politico conferisce al discorso maggiore incisivit, fonte delle immagini pi vive e multicolori e cos stimola il destinatario. Talvolta grazie a tale procedimento si ottiene un effetto umoristico: [369] In queste ultime settimane bisognerebbe fare ai grandi leader politici lesame antidoping. (4) oppure al contrario si cerca di aumentare lintensit del messaggio: [370] Nie oddawajmy Polski walkowerem. (39). Oltre ai riferimenti assai generali al campo dello sport come: punkt startu do zajcia takiej pozycji, ktra da moliwo wspdecydowania. (38), dogrywka w polityce (37) oppure element wewntrznych rozgrywek (38), si riscontrano richiami pi specici alle concrete discipline sportive. Nel brano [360] si attesta ko che appartiene al campo del pugilato; nel corpus analizzato si ritrovano riferimenti a golf oppure ping-pong: [371] Vuol dire che siamo come certi giocatori di golf... (...) Ma s: a quelli troppo bravi mettono un handicap, altrimenti non ci sarebbe partita. A noi hanno messo quello della Curia (...) (18) [372] Nie bdmy pieczkami do ping-ponga. Nie odbijajmy si z prawej strony do lewej i z powrotem. (39). Va comunque rilevata la decisa prevalenza delle metafore calcistiche, la cui diffusione legata alla popolarit del calcio sia in Italia sia in Polonia. I diversi termini del linguaggio calcistico trovano applicazione nella descrizione della realt politica, e il valore di questa metafora sta nella sua comprensibilit per un uditorio molto ampio. Inoltre, a ravvivare la metafora calcistica in Italia ha contribuito largamente

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il famoso discorso di Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale del 1994, la cosiddetta discesa in campo. La metafora del calcio si presta a vari adattamenti, si basa su singole espressioni tratte dal linguaggio calcistico, ma assume anche la forma di immagini molto elaborate. Nel corpus appaiono numerosi attributi caratteristici per questo gioco: un campo, una palla, un cartellino giallo, un cartellino rosso, un autogol, un allenatore, la panchina, la serie B. Tutti questi concetti indicano certi fenomeni della realt politica e lo fanno in maniera pi espressiva e comprensibile. Vediamo: [373] Myl, e ten wynik PiS-u jest przede wszystkim efektem tej bramki samobjczej, ktr PiS sobie strzeli. (37) [374] No wic myl po pierwsze, e PiS dosta t kartk (37) [375] Po pierwsze, e ludzie pokazali nie czerwon jeszcze, ale t kartk PiS, LPR i Samoobronie. (37) [376] Nellattacco a tre punte io gioco allala destra. (5) [377] Ora la palla a Bossi che la deve giocare come solo lui sa. (23) Il calcio dominio sorgente per molteplici metafore che eccedono la realt normale del calcio e lo usano come fonte di immagini vive, a volte esagerate, che fanno spiccare un desiderato aspetto della realt politica. Tramite il dominio sorgente si scoprono alcuni elementi del dominio bersaglio nora nascosti. Ecco gli esempi: [378] come se in una partita di calcio si mettesse la regola che si pu tirare solo da met campo. Prodi ha preteso regole assurde per paura della goleada di Berlusconi. (5) [379] Siamo come una squadra di calcio che parte da -26. Venti sono i miliardi di euro necessari per i parametri europei, 6 invece il decit di Ferrovie e Anas. (14) Inne, presentiamo unaltra metafora che combina diversi elementi connessi al calcio per creare una visione della situazione disastrosa del Paese. Osserviamo que-

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5. 2. 3. 3. Metafora

sta rafgurazione molto elaborata dellItalia squadra di calcio di cui il presidente del consiglio lallenatore: [380] Se Prodi si sente cos penalizzato solo perch un allenatore ormai sullorlo dellesonero. Per tenersi aggrappato alla panchina chieder lennesima ducia al Senato. Ma quello che gli italiani si augurano che il professore torni presto a casa, prima di far retrocedere il Paese in serie B. (7) Le metafore dello sport si fondano sulla vicinanza e sullaccessibilit di questa tematica ad un ampio uditorio nonch sulle emozioni e la dinamicit coinvolte nella gara sportiva. La rivalit politica viene intesa come competizione non tanto ostile e sottoposta a certe regole. Meccanismi simili ma ancora pi forti avvengono nel caso di unaltra metafora molto produttiva nella comunicazione politica: la politica una guerra. Lincisivit delle metafore bellicomilitari consiste nel rappresentare lattivit politica in termini molto chiari, univoci. La realt dipinta da queste metafore bipartita, bianconera. Questa dicotomia permette di denire facilmente i ruoli dei partecipanti alla comunicazione: noi buoni e loro antagonisti cattivi, e cos intensica le emozioni e le valutazioni. Il dominio della guerra fornisce immagini molto chiare e persuasive e ci amplica la persuasivit di queste metafore464. La formula la politica una guerra si realizza spesso in maniera esplicita dove lattivit politica viene denominata proprio guerra o lotta armata: [381] Il ministro Ferrero continua la guerra al professore (...). Mastella intona il requiem al governo unionista e attacca la sinistra massimalista. (7) [382] Perch hanno [le donne] pi il senso della complessit dei problemi ed hanno anche pi il senso del limite della lotta politica rispetto ai problemi veri e reali della vita quotidiana. Per vero che la campagna elettorale anche un confronto molto duro, un confronto diretto. (2)

464. Wieczorek, U. (1999) p. 109: Metafora w subie perswazji politycznej musi by prosta, sugestywna i atwa w odbiorze.

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La metafora della guerra accentua il carattere serio e brutale della politica e leccezionalit delle difcolt che devono sostenere i politici. In questo modo si rileva limportanza dellattivit politica. La metafora della guerra adoperata negli atti di critica, quando viene sviluppata no allesagerazione, e la politica non pi uno scontro del bene e del male, ma appare piuttosto come una lotta caotica e irrazionale di tutti contro tutti. Evidentemente, questa percezione errata caratterizza gli avversari, mentre il parlante si presenta come lunico saggio che si rende conto dellerroneit di tale approccio: [383] Od wielu miesicy mamy do czynienia z wadz ludzi, ktrzy rozumiej polityk jako wojn wszystkich ze wszystkimi, ktrzy tylko z wiadomych sobie powodw z polityki zagranicznej zrobili konfrontacje ze wszystkimi ssiadami, a z polityki wewntrznej zrobili gorc wojn polityczn wszystkich partii ze wszystkimi partiami (32) [384] Quella una diatriba interna alla sinistra, dove la usano nella guerra di tutti contro tutti. La Margherita d addosso ai diesse, i diesse litigano con Bertinotti... E poi hanno il coraggio di chiamarla Unione. (10) Magari una lotta scatenata non meritevole, ma comunque le metafore belliche ravvivano lidea dellattivit politica che sembra un impegno complicato, duro ed eccitante nel contempo. A questo ne vengono impiegati diversi elementi inerenti al campo della guerra, spostati alla sfera politica. Dunque, il disaccordo tra i politici o il tentativo di raggiungere uno scopo a dispetto degli avversari viene presentato come una battaglia contro qualcuno o qualcosa: [385] (...) si annuncia una battaglia parlamentare molto aspra. (6) [386] Se non fosse stato per la dura battaglia condotta da Raffaele Fitto contro quel decreto, la Puglia oggi si troverebbe in gravi difcolt. (10) [387] Se giochiamo in maniera accorta, e un pospregiudicata, vinciamo la battaglia sulla presidenza. (21) [388] Myl, e kopotem Polski nie jest tylko to, e partie polityczne cig batali tocz (...). (37)

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5. 2. 3. 3. Metafora

[389] Znaczy, moi najblisi partnerzy w tej batalii o prezydentur s dzisiaj ze mn. (34) Vorremmo rimarcare la frequente presenza del lemma battaglia / batalia sia nel materiale italiano, sia in quello polacco. Cercando di capire i motivi della predilezione per questa parola a scapito di altri termini pi o meno sinonimici come lotta, walka, bitwa, potremmo solo avanzare lipotesi che lattrattiva di battaglia / batalia consta nelle sue connotazioni. Battaglia / batalia suscita emozioni pi positive come scontro di notevole importanza, pi nobile e magari romantico anche per le associazioni cavalleresche. Se ogni conitto di opinioni o interessi viene mostrato come uno scontro armato tra eserciti, non sorprende luso dellespressione forze politiche / siy polityczne (37) per rappresentare i partiti oppure il fatto che linsieme delle attivit propagandistiche svolte prima delle elezioni sia una campagna elettorale / kampania wyborcza (1, 2, 3, 5, 6, 10, 11, 14, 32 40). Va rimarcato che lespressione campagna elettorale talmente lessicalizzata che la sua appartenenza al campo militare non si sente pi. Analogamente, le singole azioni intraprese dai politici assumono nomi attinti dal linguaggio militare. Pertanto vengono utilizzate parole come attacco, contrattacco, manovra per indicare le mosse dei politici nel dibattito pubblico: [390] Kontratak, no bya aktywna kampania Prawa i Sprawiedliwoci. (33) [391] By by moe atak Jacka Kurskiego (...). (33) [392] (...) i zostalimy zaatakowani przez PiS. (37) [393] (...) Storace, che stato attaccato dallUnit (...) (10) [394] attacchi (...) della sinistra (26) [395] manovre sotterranee (24) [396] una manovra tattica (25) La decisione da parte di un politico o un partito di recedere e rinunciare a unidea o un progetto assomiglia invece al ripiegamento delle truppe dal fronte, perci si parla del ritiro (21) o una ritirata (5). Siccome lattivit politica una guerra, ci vogliono soldati per condurla. Da una parte i politici diventano soldati: [397] I powiedzia: co by pan wybra, panie pole Maksymiuk? By u Leppera zwykym onierzem, posem, czy by w PiS-ie wicepremierem i ministrem? (39),

La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia ma anche i sostenitori politici sono visti in termini militari: [398] i nostri militanti (26)

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[399] I cattolici che militano nella sinistra dovrebbero farsi un esame di coscienza (25). Per ottenere un successo bisogna possedere un programma in base al quale si intende pianicare lattivit politica, le scelte e i comportamenti nalizzati a guadagnare il consenso. Anche qui torna utile la metafora della guerra, e a questo riguardo si parla della tattica (6, 14, 25, 37, 39). Le azioni degli avversari politici assomigliano alle manovre dellesercito che si devono studiare cautamente: [400] Uno si difende, studia le mosse dellavversario, o ex alleato, cerca di evitare fregature... (24) oppure vanno bloccate: [401] psu szyki PO (37). Inne, vorremmo rilevare la brutalit e laggressivit che caratterizzano la politica e che vengono scoperte tramite le metafore militari, in particolare quelle riguardanti la lotta armata. A titolo esemplicativo citiamo i seguenti brani: [402] Kartk wyborcz strzelmy liberaom w sam rodek! Aby ju nigdy politycznie si nie podnieli. (39) [403] (...) come fa lopposizione, che continua a sparare sul governo senza mai proporre una, dico una sola, ricetta. (10) [404] (...) stiamo col fucile puntato sia sulla sinistra che sul nostro alleato (23) Negli esempi riportati la scheda elettorale diventa unarma da fuoco, mentre le decisioni elettorali nonch le azioni intraprese dai politici sono percepite in termini di uno scambio di spari. Questa metafora rivela la divisione incolmabile tra i politici e limpossibilit della cooperazione o rispetto reciproco. Le metafore bellico

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militari impongono una visione della realt politica univoca e spietata: lavversario un nemico che bisogna distruggere a tutti i costi. Lelettore, invece, deve solamente dichiararsi a favore di una delle parti del conitto. Procediamo adesso ad analizzare lultima delle metafore predominanti nella comunicazione politica che abbiamo individuato. Si tratta della metafora del teatro, possibilmente formulabile come la politica uno spettacolo. Anche essa appartiene al repertorio assai sso e stabile del parlare politico e non solo. Ricordiamo la famosa interpretazione della vita proposta da Shakespeare nella commedia Come vi piace: il mondo tutto un palcoscenico, e uomini e donne, tutti, ne sono attori. Il teatro come metafora stato ampiamente utilizzato anche in psicologia o in sociologia per capire meglio le interazioni umane. Basti accennare ancora una volta Erving Goffman465, che attraverso la metafora teatrale spiega i meccanismi della vita sociale: gli individui assumono ruoli diversi nella vita quotidiana, si comportano diversamente sul palcoscenico e in privato ed ogni interazione una rappresentazione. Non essendo del tutto un concetto nuovo e originale, la metafora del teatro divenuta convenzionale e fortemente lessicalizzata; malgrado ci, rimane molto frequente. Il suo carattere gurato difcilmente discernibile e per una certa automaticit nella sua forma pi semplice non svolge pi funzione ornamentale. Ci non vuol dire che il senso traslato in questo caso non produce nessun effetto: sicuramente le connotazioni richiamate dalla metafora del teatro operano a livello subconscio. Osserviamo come questa metafora si realizza nel corpus e quali risultati pu dare. Anche in questo caso non sembra affatto complicato decifrare la metafora e i suoi elementi. La sfera del dibattito pubblico viene percepita come un palcoscenico dove si svolge uno spettacolo, per questo cos spesso viene utilizzata lespressione scena politica / scena polityczna. Linsieme dei partiti e delle circostanze in cui funzionano pu essere sottoposto a vari procedimenti, pu essere riordinato, sistemato, stabilizzato, diviso. Si parla anche della scena internazionale (12). Vediamo gli esempi: [405] Rzucili materiay o agentach, eby pokci scen polityczn, eby nikt nie opanowa sytuacji. (32)
465. Goffman, E. (2000).

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[406] Bo ono bardzo porzdkuje scen polityczn, mwi: tu jest prawica, Prawa i Sprawiedliwoci, tu centrum z lekkim wychyleniem na prawo, ale z mocniejszym na lewo. (36) [407] Mam jednak nadziej, e scena polityczna w Polsce na tyle si ustabilizowaa, e to jest bardzo trudne, jeeli nie niemoliwe. (36) [408] Jarosaw Kaczyski chcia wykopa rw dzielcy polsk scen polityczn na obz liberalny i solidarnosciociow. ( 37) Procedendo con la metafora teatrale, lintera attivit dei politici viene concepita in termini di uno spettacolo. Rileviamo la propensione verso questa espressione quando si mira a biasimare lopponente politico, a farlo sembrare poco serio e inafdabile. Uno spettacolo connota una rappresentazione falsa della realt, allestita in modo pi o meno riuscito per suscitare emozioni, per divertire. Nel fare politica, invece, occorre saggezza, sincerit e seriet. Ecco gli esempi: [409] basta con il teatrino delle sinistre (31) [410] Assistiamo a uno spettacolo deprimente (...) (24) [411] Quanto accade alla Camera [...] uno spettacolo mai visto nella storia della Repubblica. (6) [412] Uno spettacolo indecente, dove il ministro del Tesoro deve solo scegliere, per autodenirsi, fra due gure letterarie: il cavaliere inesistente o il visconte dimezzato. (7) [413] Jedno z najbardziej upokarzajcych widowisk, jakie widziaem w swoim yciu, szczerze mwic. (32) Allo spettacolo politico partecipano per forza attoripolitici che interpretano diversi ruoli. Come vedremo, anche il concetto di ruolo viene applicato nel senso traslato:

272 [414] il ruolo politico dobbiamo darcelo da soli (23)

5. 2. 3. 3. Metafora

[415] (...) kady konikt, czy nawet pozr koniktu moe by bardzo kosztowny dla Platformy w jej aspiracjach do odgrywania roli jedynej realnej alternatywy dla PiS. (37) [416] (...) dobrze si czuj w atmosferze kampanijnej. A czasami duo gorzej w rolach czysto rzdowych. (37) Un altro elemento importante della metafora teatrale lo scenario. Questo termine adoperato per parlare del programma politico in base al quale gli uomini politici operano e prendono decisioni: [417] tutte le vie o tutti i possibili scenari sono guardati con attenzione da An (6) [418] Nie znam zamiarw rzdu polskiego, nie znam pewnego scenariusza, ktry mam nadziej, e istnieje (...). (37) [419] Ja myl, e najbliszy scenariusz to jest taki, e albo w tym Sejmie bdzie na tyle si si, ktre bd chciay ustabilizowa sytuacj i powstanie nowy ukad polityczny () (32) Il concetto di scenario contribuisce a far sembrare ttizio il mondo della politica nel quale i politici appaiono delle marionette prive di volont, che dipendono dal piano preparato da qualcun altro. Nel corpus abbiamo riscontrato anche altri indizi che la metafora del teatro sia sempre viva. Intendiamo qui per esempio il brano, dove lintervento di un politico viene visto come una battuta teatrale: [420] Nie, ale pozwlcie, e kto powie kwesti do koca (32) oppure unaltra citazione che esprime una reazione ironica a quanto stato detto e che stata presa in prestito dal campo teatrale: [421] Brawo! Brawo (32).

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La presenza delle metafore teatrali pu essere percepita come il riesso linguistico della pi ampia tendenza alla spettacolarizzazione del discorso politico, a cui abbiamo accennato nel capitolo 1.4. Seguendo questa direzione, possiamo supporre che la metafora del teatro scopra un importante aspetto della politica in quanto spettacolo illusorio allestito per luso degli elettori in base ai ruoli previsti nello scenario. La visione della politica che emerge, alquanto appiattita, cinica e insincera, trova una particolare applicazione negli atti di deprezzamento dellavversario. I tre principali gruppi di metafore che abbiamo presentato nella loro forma pura vengono anche utilizzati in maniera creativa: combinati, contaminati, alterati. Nellunirli si pu ottenere un maggiore effetto come risultato del confronto fra due campi semantici. Riportiamo un perfetto esempio di questa tendenza, che accosta gli elementi metaforici legati allo sport, alla guerra, al gioco e al teatro: [422] il famoso teatrino, tutto un giochetto tattico. Il problema che tutto il mondo del commercio e delle piccole imprese (...) si prepara a sferrare domani un attacco durissimo alla maggiorannza e questi che fanno? Stanno l a giocare a scacchi! Ma si pu? (24) Ecco un altro brano che combina il concetto del gioco e del teatro: [423] Prezydent pokaza, e nie bdzie takim nocnym strem, ktry tylko patrzy ale, e bdzie aktywnym graczem sceny politycznej. (39) Gli ultimi due frammenti indicano un altro importante campo da cui si attingono metafore politiche, cio quello del gioco. un settore molto prolico che comporta diverse connotazioni: un gioco pu essere divertente, ma anche disonesto, frivolo e cos via. La formula la politica un gioco pu attuarsi in maniera neutrale, come in questo caso della metafora di un gioco di carte: [424] W tej chwili wyborcy rozdali gwnym uczestnikom sceny politycznej karty i maj nastpujce przesanie: grajcie midzy sob, ale grajcie take dla nas. (36) [425] (...) eby to ju zwycisko przeprowadzi, a nie tylko nie zosta z czarnym Piotrusiem w rku. (37)

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Si attestano anche usi marcati negativamente come nei casi seguenti, che mirano a scoprire il lato riprovevole degli avversari. Per questa ragione il gioco assume unaccezione sfavorevole in quanto si associa con trucchi, imbrogli e soluzioni non del tutto chiare e pulite: [426] Giochi da politicanti che non hanno rispetto della volont popolare cio della democrazia. Giochi che, con la nuova Costituzione, non potranno pi ripetersi. (10) [427] Assistiamo al riemergere di giochi torbidi. (12) Si usa la metafora del gioco per esprimere un atteggiamento di disprezzo e condiscendenza verso il rivale politico, il suo programma e lattivit: [428] Per cinque anni vi stato lo stesso Presidente del Consiglio, vi stata una sola crisi che si risolta in ventiquattrore. Accetto, quindi, in qualche modo il gioco dei 100 giorni, ma un Governo serio agisce nellarco di cinque anni. (3) [429] Najwaniejszy jest program. Jeli on bdzie realizowany dobrze, to wszystko bdzie dobrze. Jeli nie, to zakoczymy zabaw. (39) Non mancano nel linguaggio politico riferimenti ai giochi concreti come realizzazione della metafora la politica un gioco, che fanno ricorso al bagaglio di esperienze che i politici e gli elettori hanno in comune. Non si pu fare a meno di menzionare il girotondo, che dal 2002 divenuto il nome di un famoso movimento di cittadini italiani contro Silvio Berlusconi in difesa della democrazia e della legalit: i girotondi. Il nome del gioco di bambini pu dare inizio ad una sequenza di metafore: [430] No ai girotondi? Facciamo mosca cieca, allora, purch si faccia. (19) Crediamo che il linguaggio gurato legato al concetto di gioco possa introdurre nel pensare della politica un senso di trivializzazione: un gioco non richiede troppa intelligenza, preparazione o integrit, ma piuttosto la destrezza e la scaltrezza. Queste qualit traslate al campo politico possono alterare la sua percezione, banalizzare la politica.

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Oltre ai tre campi semantici che abbiamo indagato, possibile distinguere nella comunicazione politica anche altri campi che si ripetono con una certa regolarit, nonch le metafore occasionali, spesso molto originali e suggestive. Tra le gure assai frequenti occorre accennare alla personicazione dello stato esprimibile come il Paese una persona. Di solito queste metafore sono usate per accentuare il coinvolgimento emotivo del politico e la sua cura del bene del Paese, il che dovrebbe favorire la persuasivit del discorso. Il Paese solitamente rappresentato come una persona che soffre, ha bisogno di aiuto; nel sottinteso il politico ad avere una ricetta contro tutti i problemi. Il Paese in grado di provare sentimenti forti: [431] Dobbiamo dire a Prodi che lItalia non impazzita, ma arrabbiata perch viene colpita da un ciclone scale messo in atto da una triade (Prodi- ViscoPadoa Schioppa) che non ha capito che sta soffocando una ripresa al suo decollo. Non avevamo mai visto un presidente del consiglio insultare il suo Paese. (7) o anche soffrire sicamente ed essere malato: [432] Ma vero che il Paese talmente esausto che non pu sopportare una politica in due tempi: prima il risanamento e poi il rilancio. (14) [433] Naprawa pastwa, to uwolnienie go od raka korupcji (35) [434] (...) non bastano pi i pannicelli caldi. Tutti vedono che lItalia lultima della classe. (14). Il Paese percepito come individuo indipendente, che ha diritto di agire come vuole a seconda delle proprie opinioni e giudizi: [435] Polska nie moe si zgodzi na tolerowanie jakichkolwiek przejaww akceptacji dla faszyzmu. (36) [436] Polska zablokowaa rosyjsko-unijne porozumienia o wsppracy. (37) [437] Polska miaa prawo sign do tak ostrego narzdzia, jakim jest weto. (37).

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Daltronde corre il rischio di subire gravi lesioni, soffrire inutilmente o anche morire, se non riceve aiuto: [438] Na to nie moemy si zgodzi. Polska nie zasuguje na tego rodzaju ciosy. (36) [439] La Finanziaria delle tasse dar il colpo di grazia al nostro Paese. (7) Mentre alla personicazione assegniamo soprattutto il ruolo di rendere il messaggio pi emotivo, nel corpus si attestano altre numerose metafore che si concentrano sul lato estetico del discorso. Segnaliamo, ad esempio, la ricorrenza alle metafore marinaresche, peculiarmente frequenti nel materiale italiano. Si tratta soprattutto dellimmagine di una nave che sta affondando, ma non esclusivamente: [440] Fini e Casini stanno cercando di prendere le distanze dal premier perch non pi credibile. Vedono avvicinarsi la scontta e cercano di salvarsi. Ma scendere dalla nave mentre sta naufragando non brillante, tanto pi che no a oggi hanno condiviso tutte le scelte fatte da Berlusconi. (5) [441] Non ho mai visto un topo salire su una nave che affonda. (15) [442] Non siamo come i passeggeri del Titanic che continuavano a divertirsi mentre la nave affondava. La nostra nave robusta, ma se non cambiamo direzione andremo in balia delle onde (14) [443] E perch sarebbe strano che qualcuno cercasse di salire su una nave che sta affondando. Anzi, molti avranno la tentazione di scappare da una barca piena di falle che a fatica riesce a stare a galla. (25) [444] In alto mare si sta bene (...): quando ci si avvicina troppo agli scogli che iniziano i problemi. (23) [445] To pokazuje, e lewica zapaa wiatr w agle (...). (38) Visto che linterpretazione di queste metafore non presenta difcolt, crediamo che servano a rendere il discorso pi bello e accrescere la sua attrattiva e uidit. Sono spes-

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so convenzionali, a volte leggermente alterate, cos il destinatario riesce a capirle. Con lo stesso scopo operano, a nostro avviso, le metafore vive, occasionalmente create dai politici, che si caratterizzano per la freschezza, la vivacit e la capacit di sorprendere luditorio. Vorremmo presentare alcune metafore estratte dal corpus che abbiamo selezionato per il loro carico emotivo e valutativo. Esse risultano un utile mezzo persuasivo in quanto rendono il discorso pi attraente e stuzzicano lattenzione del pubblico, ma innanzitutto va messa in rilievo lintensit e lunivocit delle connotazioni che comportano. Trasmettono un bagaglio di opinioni e giudizi del parlante nascosto in unimmagine molto pittoresca e in questa maniera svolgono indirettamente la funzione persuasiva. Osserviamo che questo tipo di metafore viene adoperato volentieri negli atti di deprezzamento, in particolare quando si tratta della critica dellavversario stesso oppure del suo programma e della sua attivit. Ecco alcuni esempi: [446] A jeli mamy powtrzy podobny cyrk, jak dzisiaj si odbywa, no, to szkoda pienidzy. (32) [447] Dopo i casi Pallaro e Montalcini, questa Finanziaria si trasformata in un lucrosissimo bingo per i senatori, a vita e non, della maggioranza. (5) [448] PiS powinien siedzie przez kolejne lata na olej awce za to co zrobi Warszawie. (37) [449] Un balletto continuativo delle stesse persone che diventano assessori, sindaci, dirigenti delle cooperative, dirigenti del partito in un carosello continuativo. (1) [450] Lonorevole Lusetti una cariatide con il volto da ragazzo. A differenza del buon vino che invecchiando migliora, lui sta diventando aceto. E quel che peggio che non se ne accorge. (5) Rileviamo quanto elaborate si dimostrano talvolta le immagini metaforiche e quanta ironia e giudizi spregiativi possono contenere: [451] Chr Balcerowicz musi odej ten chr brzmia w Sejmie dugi czas i jego dyrygentem by Andrzej Lepper. Do tego chru doczy par dni temu mj szanowny oponent. (35)

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[452] Speriamo che telegiornali e giornali radio non trasmettano il sonoro delle dichiarazioni di Prodi sul Molise perch sarebbe insopportabile lo stridio delle unghie mentre il capo del governo cerca di arrampicarsi sugli specchi per giusticare lo schiaffo del Molise. (7) [453] Ancora una volta le lancette dellorologio della magistratura politicizzata si sono sincronizzate ai tempi della politica, e in particolare rispetto alle difcolt e alla crisi dellattuale governo. (7) Al ne di riassumere le riessioni sulla metafora nel linguaggio politico vorremo sottolineare limportanza sia delle metafore vive, inventate dai politici nel momento del parlare, sia quelle congelate, convenzionali. Come abbiamo cercato di dimostrare nel corso di questo capitolo, la creativit e loriginalit metaforica nonch lutilizzo delle formule del cui carattere gurato non ci accorgiamo pi contribuiscono a rafforzare la persuasivit del parlare politico. In ne, ricapitoliamo brevemente i meccanismi di cui si avvalgono le metafore a favore della persuasione. Innanzitutto, la funzione conativa viene signicativamente amplicata dalla scelta premeditata della forma linguistica del messaggio e questa osservazione vale anche per le metafore: in questo senso la funzione ornamentale466 che riguarda lestetica e la capacit di attrazione del discorso pu incrementare lincisivit delle idee espresse. Inoltre, luso delle metafore gi radicate nella lingua467 nonch quelle che si basano sullesperienza quotidiana comune a tutti468 facilita la percezione e assicura la comprensione del messaggio gurato da parte del destinatario. In questo modo, il discorso si distingue esteticamente e allo stesso tempo rimane relativamente facile da comprendere. Tali metafore possono diventare molto efcaci nello spiegare dei

466. Rigotti, F. (1992) p. 15. 467. Borkowski, I. (2003) p. 25: Nadawcy tekstw musz jednak korzysta z niewielkiego zasobu metafor sownikowych znanych ogowi, atwych w deszyfracji, o wyranym, nieskomplikowanym noniku. 468. Ivi, p. 119: Jako noniki metafory o walorach perswazyjnych wykorzystuje si zjawiska bliskie yciu codziennemu, zwyczajne, zwizane z prozaicznym dowiadczeniem pozajzykowej rzeczywistoci.

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fenomeni pi complessi della realt politica, economica o sociale; tramite unimmagine viva e familiare si illustrano delle questioni pi intricate469. Il riferimento al dominio concettuale a portata di tutti contribuisce anche a stabilire il legame tra il mittente e il ricevente, creare un senso di comunit e ridurre la distanza tra i due partecipanti allatto comunicativo. Non va sottovalutata la dimensione intellettuale della metafora, vale a dire la sua funzione stimolante: la metafora (...) stuzzica la riessione intellettuale 470. Questo effetto viene conseguito tramite due canali paralleli. Il primo consiste nella sollecitazione emotiva attraverso delle immagini vivaci e suggestive, che rende meno automatica la percezione del messaggio. Accanto alle emozioni coinvolte, un ruolo importante nel formare le opinioni del destinatario svolto dalle connotazioni: al dominio bersaglio viene spostato linsieme di giudizi e valutazioni legati al dominio sorgente. La potenza della metafora consiste nel rappresentare dei concetti in modo abile, condensato e gradevole471. Inne, bisogna mettere in rilievo certe propriet della metafora che la rendono molto efcace come strumento di manipolazione. Intendiamo qui soprattutto la selettivit della conoscenza mediata dalla metafora, nonch il fatto che virtualmente impossibile negare la metafora. In primo luogo, siamo daccordo con lopinione che la metafora possa far nascere distorsioni e rappresentazioni errate della realt, se viene adottata acriticamente472. la prerogativa del traslato mettere in risalto alcuni aspetti di unentit e negligere o addirittura nascondere gli altri473. Dirigendo lattenzione del ricevente verso elementi desiderati, la metafora genera una visione soggettiva della realt e cos pone certi limiti alla cognizione. Essendo una forma gurata, la metafora si sottrae al criterio di vericabilit: non pu essere controllata o commentata, perch questo distruggerebbe la metafora stessa. Inoltre, non c modo per negarla effettivamente: la negazione diretta ignora
469. Dobrzyska, T. (1994) p. 137: Rzutujc znane dowiadczenia na obszary pojciowo nie przyswojone, metafory sugeruj oswojenie tych ostatnich i stwarzaj przekonanie o dostpnoci poznawczej omawianych zjawisk. 470. Rigotti, F. (1992) p. 35. 471. Dobrzyska, T. (1994) p. 137: Ta skrtowo i dostpno poznania przez metafor sprawia, e wyraenia przenone zaliczane s do najbardziej sugestywnych rodkw komunikacji. 472. Rigotti, F. (1989) p. 30. 473. Dobrzyska, T. (1994) p. 137.

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il senso traslato, mentre lelemento valutativo, implicito e celato nella connotazione del dominio sorgente non pu essere negato come una semplice asserzione474. Lirrealizzabilit della negazione induce a considerare la metafora un perfetto strumento della lotta politica. La valutazione e il giudizio si imprimono nella mente del ricevente mentre a livello lessicale non si esplicita niente. Lunica soluzione per far fronte allinterlocutore nemico appare unaltra metafora. E infatti la pluralit di metafore rilevate nel corpus conferma lutilit di questo tropo nella comunicazione politica. Non si rilevano differenze notevoli relative ai tipi di metafore adoperati dai partiti diversi475. Inoltre, interessante notare non solo le somiglianze quantitative nel materiale italiano e polacco, ma anche le afnit qualitative, vale a dire lequivalenza tematica rappresentata dalle metafore sportive, bellicomilitari e teatrali che si rivelano molto produttive in ambedue le realt politiche.

474. Ivi, p. 141: Bo jak zaprzeczy metafor? Jej bezporednie zanegowanie (...) nie spenia oczekiwa, niweczy bowiem sens przenony, prowadzc rwnoczenie do stwierdzania truizmw. Negacja samego komponentu warrtociujcego jest niemoliwa, gdy nie jest on zakomunikowany pod asercj, ukrywa si pord konotacji nonika i stamtd dobrany by moe jako komponent interpretacji metafory, ktra nie osiga statusu sdu. 475. Rigotti, F. (1992) p. 210: Tendenza contemporanea allomogeneit e uniformit dei linguaggi metaforici tramite scambio di gure tra i diversi raggruppamenti politici. E anche Kloch, Z. (2006) p. 90: Funkcja spoeczna i przynaleno partyjna nie wpywaj determinujco na repertuar uywanych przez polityka metafor, s bowiem raczej rodkiem do przekonywania suchacza, wiadomym bd mimowolnym sposobem wyraania cech osobowoci, ni takim uyciem jzyka, ktre mona przypisa osobie piastujcej okrelony urzd.

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Conclusioni
Lo scopo di questo lavoro stato di offrire un panorama del fenomeno della persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia. Evidentemente, unimpostazione talmente generale della problematica eccede notevolmente i limiti di questo intervento, perci abbiamo dovuto restringere il campo di indagine. Labbiamo fatto, tra laltro, avanzando una proposta di denizione del linguaggio politico. Questo concetto stato ricondotto ai testi prodotti dagli uomini politici nella loro attivit pubblica e comprende sia la produzione verbale che scritta. Tenendo conto della pluralit degli aspetti linguistici che potrebbero eventualmente essere esaminati, abbiamo deciso di selezionarne solo alcuni, al ne di presentare unesposizione possibilmente esauriente e coesa. Partendo da tali presupposti, abbiamo concentrato la nostra ricerca sugli espedienti pragmatici e linguistico-retorici messi in atto per persuadere luditorio. Abbiamo basato questo studio sul materiale linguistico italiano e polacco in quanto uno dei nostri obiettivi stato quello di individuare e dimostrare le afnit a questo riguardo tra i due Paesi. Dallanalisi svolta emerge che legittimo parlare dellequivalenza dei mezzi nel discorso politico italiano e polacco; i fenomeni linguistici rilevati che favoriscono la persuasione trovano illustrazione nel corpus italiano e polacco. Abbiamo desiderato, e credo che almeno parzialmente ci siamo riusciti, indicare alcune tendenze universali nellimpiego della lingua ai ni persuasivi, e sarebbe interessante vericarne la presenza sui corpus di altre lingue. Fra le possibili spiegazioni di queste somiglianze vorremmo rammentare da un lato le ragioni di carattere sociobiologico, vuol dire gli aspetti della motivazione del comportamento che sono riconducibili al bagaglio genetico comune allintera specie umana, come ad esempio la divisione atavica tra noi e loro che si manifesta cos vistosamente nella politica. Non vanno dimenticati i meccanismi e le modalit dellinterazione sociale inuenzata dai pensieri, sentimenti e comportamenti degli individui, le cui ricorrenza e similarit sono diventate oggetto di studio della psicologia sociale. Da un altro lato, luniversalit dei mezzi persuasivi nella lingua dipende dai fattori culturali, in questo caso soprattutto dalle comune radici antiche nella civilt gre-

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ca e romana, nonch alla tradizione giudeo-cristiana, su cui si basa lintera cultura occidentale. Vanno necessariamente rilevate anche le inuenze legate allo sviluppo della cultura di massa, in particolare di impronta statunitense. In questo campo rientrano numerosi fenomeni che sono stati e saranno ancora oggetto di studio di discipline e di studiosi diversi; abbiamo indicato, purtroppo solo genericamente, alcuni inussi che contribuiscono a omogeneizzare la cultura e perci anche la comunicazione politica: il processo di democratizzazione476 e il sistema capitalistico, lavvento e lespansione dei mass media, in particolare la TV e Internet, la globalizzazione. Tutto ci tende a unicare la cultura, cos che fenomeni culturali simili avvengono in tutto il mondo, e questo riguarda anche la sfera della comunicazione477. La situazione in cui la forma e il contenuto della comunicazione sono condizionati dagli indici dascolto478 porta a drammatizzare, a esagerare, a impressionare tramite la schiettezza e la bruschezza del messaggio; si annulla la distanza tra gli attori sociali, e anche la relazione di formalit e ufcialit del contatto tra il mittente e il ricevente viene neutralizzata. Tale orientamento culturale non rimane senza conseguenze sul linguaggio adoperato dai politici e sui mezzi persuasivi a cui ricorrono. Ritenendo che il compito principale dei politici sia quello di conquistare e mantenere il consenso degli elettori, abbiamo considerato dominante la funzione conativa del messaggio a cui vengono sottoposte tutte le scelte linguistiche. I testi prodotti dai politici non possono non essere persuasivi: devono per forza convincere luditore e portarlo a consentire con ci che viene detto dal politico. evidente che il linguaggio offre uninnit di modi di conseguire questo obiettivo, e in questo senso fare politica vuol dire usare la lingua. Lambito della comunicazione politica mette in rilievo la prossimit fra il dire e il fare; per questo abbiamo deciso di avvalerci della teoria degli atti linguistici nella formulazione che le hanno dato Austin e Searle, che abilmente collega questi due aspetti dellenunciato. In questa ottica, abbiamo elaborato un elenco di atti linguistici impiegati dai politici per ottenere il consenso degli elettori, suddiviso in due categorie principali: gli atti che puntano principalmente a ingraziarsi il destinatario mediante una presentazione positiva di s e quelli diretti a deprezzare e screditare
476. Dubisz, S. (1992) p. 149. 477. Kloch, Z. (2006) p. 34. 478. Majkowska, G., Satkiewicz, H. (1999).

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lavversario politico. Questi meccanismi, in parte linguistici e in parte psicologici, sono risultati analoghi per la realt politica polacca e per quella italiana. La forza persuasiva della lingua consiste non solo in ci che si possa fare attraverso la lingua, ma anche nel modellare la realt, o almeno una visione di essa, attraverso apposite scelte lessicali, sintattiche o retoriche. In questa prospettiva spicca limportanza della forma del messaggio in quanto modo di abbellire il discorso e renderlo pi gradevole al ricevente. Non va scordato il carico persuasivo inerente alla forma piacevole, quasi impercettibile a primo impatto, che agevola la ricezione del messaggio e suscita linterese delluditore. A questo riguardo abbiamo individuato due loni di ricerca: uno che esamina la potenza persuasiva della colloquialit, intesa come scelte informali ed enfatiche sui diversi livelli della lingua, laltro che prende in considerazione laspetto retorico del messaggio politico. Mediante lanalisi delle gure di parola, delle gure di pensiero e dei tropi, tra i quali innanzitutto la metafora, abbiamo dimostrato come un ornamento al livello superciale possa svolgere una funzione persuasiva: trasmettere valutazioni e giudizi del mittente, plasmare le opinioni del destinatario, rafforzare i legami tra i partecipanti alla comunicazione. Abbiamo voluto sottolineare che lefcacia di questi espedienti linguistici dipende in gran parte dal modo sottile in cui operano. Inne, abbiamo voluto offrire un sommario dei meccanismi persuasivi su cui si basano tutti i mezzi linguistici mirati alla persuasione. A questo scopo ci siamo avvalsi della classicazione elaborata da Stanisaw Baraczak479, che, sebbene sviluppata con riferimento alla persuasivit della cultura di massa dellera comunista in Polonia, sembra stranamente utile ancora oggi. Riportiamo qui i quattro meccansimi persuasivi che, in forma pi o meno diretta, sono apparsi nel corso di questo lavoro. Per primo, Baraczak individua lemozionalizzare della percezione, ossia il rendere pi emotiva e meno razionale la ricezione del messaggio. Le emozioni trasmesse nella comunicazione devono essere contagiose, catturare il destinatario e limitare la riessione intellettuale. Qui risultano utili sia i fenomeni della colloquialit che intensicano lemotivit delle unit linguistiche, sia le gure retoriche che in modo pi formale manipolano la ricezione.
479. Baraczak, S. (1983) pp. 33-35.

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Il secondo meccanismo di cui parla Baraczak la comunit del mondo e comunit della lingua che consiste nel creare il senso di una piena intesa tra il politico e il destinatarioelettore grazie alla forma linguistica premeditata del messaggio. In breve, luso del linguaggio simile implica, spesso falsamente, anche unafnit delle opinioni: per questo i politici cos spesso sono disposti a parlare come la gente comune, il che frequentemente vuol dire il ricorso al linguaggio semplice, informale, anche grossolano. In questo modo i politici provano a creare una sorta di comunit con i destinatari, un certo noiche comprende il politico e gli elettori in chiara contrapposizione a loro, cio gli avversari politici480. Laltra strategia persuasiva di Baraczak strettamente collegata con la precedente in quanto si avvale della bipartizione del mondo rafgurato nei messaggi politici. Questo meccanismo viene denominato semplicazione della disposizione dei valori ossia un chiaro orientamento assiologico. Visto che la realt politica divisa nettamente in noi e loro, questa spartizione si trasferisce anche al livello assiologico e di conseguenza si ottiene una visione dicotomica della realt, dove noi siamo buoni, mentre loro sono cattivi. Lultima tecnica di inuenza sulluditore viene chiamata meccanismo della percezione senza alternativa e consiste nel rappresentare la realt in modo tale che il destinatario si senta assolto dallobbligo di decidere. In modo quasi invisibile, il politico riesce a indicare al destinatario le soluzioni giuste, presenta una visione univoca del mondo che in effetti determina le decisioni e il comportamento elettorale del ricevente. un meccanismo che penetra profondamente in tutti i livelli della lingua; ogni mezzo linguistico mirato a suscitare nel destinatario la convinzione che le soluzioni proposte dal politico sono lunica alternativa. A titolo esemplicativo richiamiamo liperbole, il quanticatore universale, le etichette e generalmente tutti i modi di trasmettere valutazioni. Inne, desideriamo sottolineare il mezzo persuasivo fondamentale della lingua, cio la valutazione. Tutti gli espedienti che abbiamo studiato poggiano alla n ne sulla capacit della lingua di trasmettere giudizi e opinioni. Nella comunicazione politica la lingua utilizzata a trasmettere le valutazioni per poi generalizzarle
480. Cfr. Baraczak, S. (1983) p. 34: umacnianie poczucia wsplnoty w ramach owego my(nadawca + odbiorca) powoduje bowiem jednoczenie, e z coraz bardziej agresywnym nastawieniem spotykaj si oni ci, ktrzy pozostaj poza obrbem wsplnoty.

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a tutti gli elementi della categoria481. In termini pi concreti, screditando un politico antagonista si pu talvolta distruggere lintero partito concorrente. Come abbiamo gi ammesso, siamo riusciti ad analizzare solamente alcuni aspetti del fenomeno ricco e multiforme della comunicazione politica. Ci siamo concentrati sulle af nit pragmaticoretoriche al servizio della persuasione nel linguaggio politico in Italia e in Polonia, per siamo consapevoli della limitatezza di questo approccio. Non ci pare neanche realizzabile fornire un quadro esaustivo della persuasione politica in quanto si tratta di una tematica comprendente una miriade di fenomeni diversi, in cui si incrociano gli ambiti di varie discipline scientiche. Indubbiamente, occorrono ulteriori ricerche, fra cui unindagine del materiale tratto da altre lingue. Sarebbe anche interessante effettuare ulteriori analisi sugli idioletti dei particolari uomini politici, considerare le loro abitudini linguistiche speciche e valutarne anche le somiglianze, mirando sempre al quadro possibilmente universale del parlare politico. In conclusione, vorremmo dire che questo lavoro si ssato uno scopo esattamente opposto a quello che si preggevano gli antichi maestri di retorica: questi ultimi miravano a rendere pi efcace loratore, insegnargli i trucchi necessari per docere, delectare, movere. Questo intervento, invece, si propone come un manuale della comunicazione politica rebours, che sveli certi meccanismi persuasivi universali, evidenzi le strategie linguistiche messe in atto per convincere e talvolta manipolare. Vorremmo sottolineare quanta importanza per il funzionamento di un Paese democratico abbia il fatto che il destinatario sia in grado di riconoscere queste tecniche e disarmare in questo modo il messaggio. Solo un ricevente consapevole e accorto non cadr nella trappola e non diventer preda dei procedimenti linguistici nascosti o disonesti; grazie a ci sar invece in grado di interpretare correttamente i messaggi dei politici, nonch prendere decisioni basate sui fatti e non sulla visione imposta dagli uomini politici.

481. Bralczyk, J., Wasilewski, J. (2007) p. 120: Ci, ktrzy chc funkcjonowa w dyskursie publicznym, pokazuj si jako waluatorzy jednak nie chodzi tu tylko o wartociowanie, ale o obiektywizacj i ekstrapolacj wartociowania.

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La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia

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Le fonti del corpus

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La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia

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Streszczenie.
Perswazja w komunikacji politycznej w Polsce i we Woszech
Niniejsza praca powicona jest zagadnieniu perswazji politycznej z perspektywy jzykoznawstwa. Zawarte w niej analizy opieraj si na przekonaniu o zasadniczo jzykowym charakterze dziaalnoci politycznej: uprawianie polityki to gwnie komunikacja mwienie, aby przekona, zdoby poparcie, a ostatecznie wadz. Tak wic, funkcja perswazyjna zostaa uznana tu za funkcj dominujc w jzyku polityki. Gwnym przedmiotem tej rozprawy jest analiza jzykowych rodkw perswazyjnych w ujciu pragmatycznym i retorycznym oraz wykazanie uniwersalnego charakteru pewnych mechanizmw na bazie wspczesnego dyskursu politycznego woskiego i polskiego. Analiza zostaa oparta na autentycznym materiale, na ktry skadaj si teksty zarwno polskie, jak i woskie zebrane w okresie od wrzenia 2005 do listopada 2006, ze szczeglnym uwzgldnieniem okresu kampanii wyborczych we Woszech i w Polsce, ktre wtedy miay miejsce. Pod wzgldem typologicznym korpus obejmuje teksty bardzo zrnicowane: wywiady prasowe, zapisy debat telewizyjnych, krtkie wypowiedzi dla mediw, wystpienia parlamentarne, przemwienia. Praca skada si z 5 rozdziaw, konkluzji i bibliograi. Rozdzia pierwszy powicony jest ukazaniu szeroko pojtego ta dla zjawisk jzykowych, ktre s waciwym przedmiotem bada. Przedstawia on de nicje polityki oraz najwaniejsze wydarzenia na woskiej i polskiej scenie politycznej, ktre mog okaza si znaczce przy interpretacji poszczeglnych tekstw. Rozdzia ten porusza take problematyk wspzalenoci polityki, politykw oraz mediw masowych, zwaszcza telewizji. Ponadto, zawiera syntetyczny opis najwaniejszych publikacji z zakresu bada nad jzykiem polityki w obu krajach.

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Streszczenie. Perswazja w komunikacji politycznej w Polsce i we Woszech

Rozdzia drugi powicony jest wyznaczeniu granic pola bada poprzez umiejscowienie jzyka polityki wrd odmian jzykowych, a take usystematyzowaniu stosowanej terminologii. W trzecim rozdziale szczegowiej omwiona zostaa fundamentalna dla niniejszej pracy kwestia perswazji w jzyku politykw. Funkcja perswazyjna tekstw zostaa ujta w ramach pragmalingwistycznej teorii aktw mowy J. L. Austina (1962), rozwinitej przez J. Searlea (1969, 1986), oraz uzupeniona poprzez zestawienie z bliskim jej zjawiskiem manipulacji. Rozdziay 4 i 5 zostay pomylane jako praktyczna analiza zebranego materiau jzykowego z punktu widzenia struktur pragmatycznych i retorycznych stosowanych przez politykw w celu uzyskania poparcia. Wykorzystana tutaj zostaa koncepcja zachowa ingracjacyjnych sformuowana przez amerykaskiego psychologa E. E. Jonesa (1964), w oparciu o ktr zosta zaproponowany podzia aktw mowy wykorzystywanych do celw perswazyjnych w komunikacji politycznej na dwie kategorie: akty ingracjacyjne oraz akty deprecjonujce przeciwnika. Obie kategorie obejmuj szereg typw aktw, ktre zostay szczegowo omwione. Analiza pragmatyczna zostaa uzupeniona nastpnie przez reeksj nad jzykowym ksztatem komunikatu perswazyjnego. W tym celu wykorzystany zosta, zaczerpnity z klasycznej retoryki, termin elocutio. Wrd zjawisk jzykowych szczeglnie wartych uwagi z perspektywy retorycznej naley wymieni kategori potocznoci, jej sposoby realizacji na rnych poziomach jzyka oraz gury i tropy retoryczne, ktre, cho znane ju od staroytnoci, nadal wykorzystywane s jako narzdzie perswazji. Su one bowiem nie tylko upikszeniu, uatrakcyjnieniu przekazu, ale rwnie maj ksztatowa nastawienie odbiorcw, sterowa ich emocjami, pogldami, zachowaniami. Prac zamyka krtkie podsumowanie, ktre zbiera w skrtowej formie odpowiedzi na pytania zarysowane we wstpie oraz bibliograa. W oparciu o liczne autentyczne przykady niniejsza praca opisuje i interpretuje sposoby wykorzystania rodkw jzykowych do celw perswazyjnych w obrbie komunikacji politycznej, ktrych znajomo moe pozwoli odbiorcy (wyborcy) waciwie zrozumie intencje mwicego (polityka).

La persuasione nella comunicazione politica in Italia e in Polonia

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Abstract.
Persuasion in political communication in Italy and in Poland
This book addresses the topic of persuasion from the linguistic perspective. It is based on the assumption that politics is basically accomplished in the form of speech: doing politics means communicating (in order to win support and consequently power). The persuasive function is considered here the dominant feature of political discourse. The aim of this book is to analyze the linguistic means of persuasion from the pragmalinguistic and rhetorical point of view, as well as to demonstrate the universal nature of some persuasive mechanisms through a comparison between contemporary political discourse in Italy and in Poland. The study is based on the corpus of Italian and Polish texts collected between September 2005 and November 2006. The book consists of ve chapters, conclusions and bibliography. The rst chapter introduces the historical and terminological background necessary for the study. It also discusses the relationship between mass media and politics and provides an overview of research on political discourse conducted in Italy and in Poland. Locating political language among other language varieties is the main purpose of the second chapter, while the third one deals with the notion of persuasion in political discourse. The persuasive function is being analyzed in the framework of Austins and Searles theory of speech acts (Austin 1962, Searle 1969, 1986) and it is confronted with the concept of manipulation. Linguistic analyses concerning pragma-rhetorical means of persuasion in the collected corpus are covered in chapters 4 and 5. According to the ingratiation theory (Jones 1964) speech acts used for persuasive purposes are being divided into two categories (self-ingratiating acts and those depreciating the opponent) and thoroughly examined. Pragmatic analysis is followed by a study of rhetorical gures

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Abstract. Persuasion in political communication in Italy and in Poland

and tropes (elocutio) that aim not only at embellishing the text but also at inuencing receivers emotions, views and actions. The present study, based on numerous authentic examples, describes and interprets various ways of using linguistic means for persuasive purposes in political communication, the knowledge of which may be useful for receivers (citizens) in order to recognize correctly the speakers (politicians) intention.

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