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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
gioved 20 dicembre 2012
VI
Unicuique suum
Anno CLII n. 292 (46.238)
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Pellegrini di fiducia
da oggi in libreria il volune Pellegrini di fiducia (Bologna, Emi, 2012, pagine 127, euro 10) scritto dal priore di Taiz in occasione dellimminente incontro dei giovani a Roma promosso dalla comunit. Qui di seguito pubblichiamo il testo introduttivo. di fratel ALOIS ggi la fede in Dio sempre pi spesso messa in discussione, soprattutto nel mondo occidentale. Il semplice pensiero che Dio esista sembra diventare pi difficile. In un universo di cui conosciamo sempre meglio la complessit e linfinitezza, come immaginare una onnipresenza di Dio, che si occuperebbe contemporaneamente delluniverso e di ogni essere umano in particolare? Ai giovani che vengono a Taiz alla ricerca della fede, certuni alla ricerca di una vocazione, mi capita spesso di dire loro: la fede si presenta oggi come un rischio, il rischio della fiducia. Per correre questo rischio, abbiamo bisogno di coinvolgere tutto il nostro essere, tutte le nostre capacit umane, tanto quelle del cuore quanto quelle della ragione. Se molti giovani potessero cogliere meglio come la fede non in primo luogo ladesione a delle verit, ma una relazione personale con Dio! Il centro della nostra fede il Risorto presente in mezzo a noi, il quale ha un personale legame damore con ciascuno. Una trentina danni fa, fratel Roger ha lanciato il pellegrinaggio di fiducia sulla terra. Attraverso degli incontri di citt in citt, in Europa e negli altri continenti, chiedendo lospitalit delle famiglie che aprono le loro case, vogliamo permettere alle nuove generazioni di testimoniare che Cristo ha instaurato una solidariet nuova che si estende a tutta la famiglia umana, al di l delle frontiere politiche, etniche, sociologiche, confessionali e anche religiose. Il nostro pellegrinaggio di fiducia cerca, insieme ai giovani, come poter mettere in pratica questa nuova solidariet. Ci siamo dati fino ad agosto 2015 momento dellincontro per una nuova solidariet a Taiz per permettere a giovani di tutti i continenti di mobilitare le loro energie, mettere in comune le loro attese, le loro intuizioni, le loro esperienze, e prendere nuovo slancio verso il presente. Insieme alle nuove generazioni vorremmo affermare che la vita di fraternit portata da Cristo, che sar vissuta in pienezza lultimo giorno, una realt possibile gi oggi. Noi vorremmo gi vivere quello che ad occhi umani non sembra possibile, poich sappiamo che niente impossibile a Dio.
Luca che devo essere nelle cose del Padre mio?. Dunque lumilt profonda della fede obbediente di Maria che accoglie in s anche ci che non comprende nellagire di Dio, lasciando che sia Dio ad aprirle la mente e il cuore, il modello che Benedetto XVI pro-
pone alluomo contemporaneo per celebrare e vivere con maggiore consapevolezza le festivit natalizie. E il Pontefice ha voluto anche ricordare che la gloria di Dio non si manifesta nel trionfo e nel potere di un re, non risplende in una citt famosa, in un
sontuoso palazzo ma si rivela proprio nella povert di un bambino. Lonnipotenza di Dio ha concluso anche nella nostra vita, agisce con la forza spesso silenziosa della verit e dellamore.
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Recessione allorizzonte
NEW YORK, 19. Leconomia mondiale rischia di entrare in una nuova fase recessiva. A lanciare lallarme il World Economic Situation and Prospect, il rapporto delle Nazioni Unite, che stima per il 2013 una crescita globale del 2,4 per cento e del 3,2 per cento per il 2014. Una significativa revisione al ribasso rispetto alle previsioni dello scorso anno, che parlavano infatti di 0,3 per cento punti in meno per lanno in corso e di 0,7 punti in meno per il 2013. Un peggioramento della crisi nelleurozona, lo spettro del fiscal cliff negli Stati Uniti e un forte rallentamento della crescita in Cina potrebbero causare una nuova recessione globale ha spiegato Rob Vos, direttore della divisione Analisi e politiche per lo sviluppo, del dipartimento Onu per gli Affari economici e sociali. Ciascuno di questi rischi potrebbe determinare un calo della produzione globale compreso tra l1 e il 3 per cento. Secondo il rapporto presentato al Palazzo di Vetro, la crisi in Europa, Giappone e Stati Uniti si sta riversando nei Paesi in via di sviluppo attraverso il calo della domanda delle esportazioni, la volatilit dei flussi di capitale e dei prezzi delle materie prime. Ma il dato pi allarmante riguarda loccupazione. Con le politiche esistenti e le tendenze di crescita prevista, potrebbero essere necessari almeno altri cinque anni ad Europa e Stati Uniti per compensare le perdite di posti di lavoro: lattuale velocit di crescita lungi dallessere sufficiente a superare le crisi del lavoro in molti Paesi. Con i ritmi attuali spiega il rapporto dellOnu non saranno sufficienti a superare la perdurante crisi di posti di lavoro che molti Paesi stanno affrontando. Sulloccupazione pesano le politiche di austerity e il generale rallentamento delleconomia del vecchio continente.
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Chiesa Caldea presentata da Sua Beatitudine Eminentissima il Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), ed ha convocato a Roma per il 28 gennaio 2013 il Sinodo dei Vescovi della medesima Chiesa per lelezione del Successore, incaricando a presiederlo Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. A norma del diritto, lAmministratore della Chiesa Caldea fino allelezione del Patriarca il Vescovo di Curia, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Jacques Ishaq, Arcivescovo titolare di Nisibi dei Caldei. In data 19 dicembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dellArcidiocesi di Suva (Isole Fiji), presentata dallEccellentissimo Monsignore Petero Mataca, in conformit al canone 401 1 del Codice di Diritto Canonico.
Modello di responsabilit
GUALTIERO BASSETTI
A PAGINA
Il numero di dicembre del nostro inserto che da gennaio uscir ogni secondo giorno del mese dedicato al perdono. Il perdono di Dio, del prossimo, di noi stessi. Deve molto al cristianesimo, il perdono. Nella civilt greca, dinnanzi al torto del carnefice, limperativo interiore era la vendetta. E se vero che gi unevoluzione vi era stata, il passo decisivo per ancora mancava. Cos, nella sofferta decisione dellOreste di Euripide, il secondogenito di Agamennone non vorrebbe, ma sa che la vendetta il suo dovere di figlio maschio. E non si sottrae. Ma poi, in una stalla, un altro Figlio venuto al mondo, rispondendo a una chiamata di ben altra natura.
O GGI LINSERTO
MENSILE
Provvista di Chiesa
In data 19 dicembre, il Santo Padre ha nominato Arcivescovo di Suva (Isole Fiji) il Reverendo Peter Loy Chong, del clero di Suva, attualmente allUniversit di Santa Clara negli Stati Uniti.
D ONNE
CHIESA MOND O
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Rinviate al 2013 le trattative sulle norme bancarie
modo che la parte variante non eccedesse la parte fissa. I Governi volevano un rapporto pi favorevole ai bonus. Il compromesso proposto dal Parlamento Ue era gi stato negoziato in una riunione con Commissione e Stati. Le banche Ue hanno chiesto alcune settimane fa il rinvio di un anno dellentrata in vigore di Basilea III.
Lo scorso novembre gli Stati Uniti avevano rinunciato ufficialmente ad applicare le nuove normative. Lo aveva annunciato la Federal Reserve in una nota. Il rinvio era stato giustificato dal fatto che non c tempo sufficiente per capire le regole e fare i necessari cambiamenti nei sistemi. Il rinvio dellapplicazione delle regole di Basilea III da gennaio arrivata dopo che molti rappresen-
tanti dellindustria del credito hanno espresso preoccupazioni. Alla luce del volume di commenti ricevuti e della vasta gamma di opinioni espresse durante il periodo di commento le agenzie federali bancarie non si aspettano che una qualsiasi delle norme proposte possa entrare in vigore il primo gennaio 2013 spiega la nota della Fed.
ATENE, 19. Lagenzia internazionale Standard&Poors (S&P) ha rialzato il rating sul debito pubblico della Grecia a B- da SD (insolvenza selettiva). La decisione segue il successo del riacquisto di 31,9 miliardi di valore nominale del debito pubblico ellenico in mano agli investitori privati. Loperazione stata completata la scorsa settimana da Atene grazie al finanziamento dellUe ed ha consentito una riduzione netta del debito pubblico di circa 20 miliardi di euro. Loutlook stabile grazie alla determinazione dei Paesi dellEurozona nel sostenere Atene, scrive S&P. La scorsa settimana lEurogruppo, con la compartecipazione del Fondo monetario internazionale, ha dato il via libera ad prestiti complessivi a favore di Atene per 49,1 miliardi. Di cui 34,4 miliardi sono stati erogati ieri e cos distribuiti: 24,1 miliardi alla ricapitalizzazione delle banche elleniche, 9,3 miliardi serviranno a pagare il debito dello stato verso il settore privato delleconomia. I restanti 14,7 miliardi arriveranno, su base rateale, entro la fine del primo trimestre del 2013 con una funzione di sostegno al ciclo economico per contrastare leffetto depressivo delle misure di austerit pari a oltre 13 miliardi di euro. La nota di S&P si sofferma anche sulle possibile tendenze del rating sul debito sovrano. Potrebbe essere nuovamente alzato se Atene mostrer la capacit di seguire il programma di aggiustamen-
to strutturale negoziato con Ue ed Fmi. Ma i conti pubblici continuano ad allarmare gli analisti. Con una coesione sociale messa alla prova dalle nuove misure di austerity, i rischi sul piano di aiuti restano infatti importanti, afferma lInstitute of International Finance.
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Mentre proseguono le proteste in vista del secondo turno del referendum costituzionale di sabato
KINSHASA, 19. Spostamenti di miliziani ribelli congolesi del Movimento del 23 marzo (M23), in violazione degli accordi appena sottoscritti, sono stati denunciati dallOnu in Nord Kivu, la regione orientale della Repubblica Democratica del Congo dove questanno si riaccesa la guerra civile. Secondo il portavoce locale dellO nu, Martin Nesirky, citato dallagenzia Misna, la situazione rimane tesa e precaria soprattutto nel capoluogo Goma. Nesirky ha aggiunto che la Monusco, la missione dellOnu, ha intensificato il pattugliamento aereo
e terrestre nel Nord Kivu, accertando spostamenti sospetti dei ribelli, oltre che attorno a Goma, anche nel Masisi, a Ruwindi e a Kibati. In base ad accordi sottoscritti a Kampala, dove proseguono i colloqui tra il Governo di Kinshasa e i ribelli, mediati dai Paesi dei Grandi Laghi, le milizie dellM23 si erano ritirate da Goma allinizio di questo mese. Da parte sua, il il governatore del Nord Kivu, Julien Paluku, ha apertamente accusato i ribelli di mantenere un clima di psicosi a Goma per esercitare pressioni a Kampala.
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Compiti, attese e sfide per luniversit
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di GUALTIERO BASSETTI esperienza universitaria per moltissimi giovani un momento decisivo nel difficile compito di conferire senso e orientamento alla propria esistenza. Proprio per questo mi rivolgo ai docenti universitari, con la consapevolezza che i giovani hanno bisogno di autentici maestri, cio di persone capaci non solo di trasmettere nozioni, ma di testimoniare fiducia nella ricerca, speranza nella vita e passione per luomo. Siamo a condividere in questo tempo di Natale il cuore del vostro lavoro anzi della vostra missione! di docenti universitari. Come ebbe a dire Benedetto XVI al corpo docente dellUniversit di Praga: Assieme alla vostra ricerca c un ulteriore essenziale aspetto della missione delluniversit in cui siete impegnati, vale a dire la responsabilit di illuminare le menti e i cuori dei giovani e delle giovani di oggi. Questo grave compito non certamente nuovo. Sin dai tempi di Platone, listruzione non consiste nel mero accumulo di conoscenze o di abilit, bens in una paidia, una formazione umana nelle ricchezze di una tradizione intellettuale, finalizzata ad una vita virtuosa. Vorrei porre laccento con voi sulla responsabilit di questo compito cos esigente, coglierne le continue provocazioni, gustarne i frutti. Per questo vi scrivo: per dirvi che, nonostante la sfida appaia sempre pi impegnativa, vale la pena non tirarsi indietro, non rinunciare a una prospettiva umanamente alta nella vostra professione. Al successo di questa missione infatti legata la felicit dei giovani; legato il destino di Perugia, dellUmbria e del Paese; infine legato, in qualche modo, il futuro del mondo intero, che passa nelle nostre Universit attraverso la presenza di tanti studenti stranieri. Come ben sapete, i vescovi italiani in questo decennio hanno proposto a tutte le Chiese di confrontarsi con la sfida educativa. In particolare, riflettendo sullUniversit, hanno scritto che essa svolge un ruolo determinante per la formazione delle nuove generazioni, garantendo una preparazione che consente di orientarsi nella complessit culturale odierna. Il mondo universitario ha il compito di promuovere competenze che abbraccino lampiezza dei problemi, attente alle esigenze di senso e alle implicazioni etiche degli studi e delle ricerche nei diversi campi del sapere (Conferenza episcopale italiana, Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti pastorali per gli anni 2010-2020, Roma, 4 ottobre 2010, n. 49). Le nostre due Universit rappresentano una stupenda icona di tale complessit: cittadini di ogni continente, persone di diversa cultura e religione, si incontrano quotidianamente per formarsi alla conoscenza, allaccoglienza dellaltro... Ci si scopre fratelli, capaci di dialogare e stimarsi a vicenda oltre le differenze. Si pu e si deve educare alla pace: sono certo che luniversit pu offrire ai giovani esperienze di grande significato in ordine alla costruzione di una societ multiculturale, in cui le logiche dellegoismo e dellautoreferenzialit siano soppiantate da quelle della comunione e della comprensione reciproca. Siamo chiamati insieme universit, citt e Chiesa a offrire non solo un posto per studiare, ma una palestra di accoglienza, pluralismo e orientamento al bene comune. Ogni universit dovrebbe sempre custodire la fisionomia di un centro di studi a misura duomo, in cui la persona dello studente sia preservata dallanonimato e possa coltivare un fecondo dialogo con i docenti, traendone incentivo per la sua crescita culturale ed umana (Benedetto XVI, Discorso al mondo della cultura, Pavia, 22 aprile 2007, 3). A misura di giovane sia quindi il nostro Ateneo: luogo di relazioni autentiche, dove la seriet dellimpegno formativo si accompagna alla capacit di ascolto e di accompagnamento, costituendo sempre un luogo privilegiato dove i giovani possano trovare valide offerte scientifiche e preziose proposte di riflessione sul senso della vita (Benedetto XVI, Messaggio per i 700 anni dellUniversit di Perugia, 12 maggio 2008).
Questo chiede la societ odierna, sempre pi bisognosa di professionisti competenti e insieme generosi; questo chiedono i genitori, che a volte fanno grandi sacrifici per far studiare i loro figli; questo chiede, infine, la retta coscienza di chi chiamato a insegnare e a valutare lapprendimento. Non vi sfugge certamente limportanza di tali attenzioni, poich molti giovani vivono un senso di precariet generale e di incertezza nella formazione dellidentit personale, che spesso si esprimono nellanalfabetismo affettivo e relazionale. Le prossime festivit natalizie ci incoraggiano a tessere relazioni vere, poich Dio stesso ci venuto incontro e ha parlato a noi come ad amici (Dei Verbum, n. 2). Non mancano da questo punto di vista fallimenti e delusioni; proprio la cultura contemporanea, infatti,
induce luomo a concepirsi come un io completo in se stesso, laddove, invece, egli diventa io nella relazione con il tu e con il noi (Cei, Educare alla vita buona, n. 19).
Il vescovo e i professori
Marted 18 dicembre larcivescovo di Perugia - Citt della Pieve ha celebrato il Natale degli universitari presso la chiesa dellUniversit, incontrando studenti, docenti e personale amministrativo. Ai professori il presule ha consegnato un suo messaggio: uniniziativa alquanto significativa ha commentato don Riccardo Pascolini, direttore dellUfficio diocesano per la pastorale universitaria in quanto evidenzia lattenzione e la vicinanza dellintera Chiesa diocesana al mondo universitario, un mondo fatto da studenti (molti dei quali fuorisede), docenti, personale tecnico-amministrativo, un mondo che genera futuro e su questo futuro siamo tutti coinvolti per poter collaborare nelledificazione delluomo di oggi. Pubblichiamo, quasi integralmente, il messaggio dellarcivescovo.
Lidea di unautonomia e di una di condurre gli uomini fuori dal delibert tanto assolute quanto illuso- serto, verso il luogo della vita piena rie, mentre proclama il diritto a una e abbondante, verso lamicizia con relazionalit sciolta da ogni vincolo, il Figlio di Dio. Io rinnovo limpepone invece le basi per una grande gno della nostra Chiesa locale per solitudine, dovuta allincapacit di questa missione, che ci chiede di costruire rapporti autentici, nella responsabilit e Testimoniare fiducia nella ricerca nella reciprocit. Non vi scoraggiate, cari docenti: speranza nella vita e passione per luomo nessuno sforzo in tal senQuesti i compiti so mai vano! Ogni gea cui sono oggi chiamati i docenti sto di fiducia e di bene porta in s la potenza dellamore nuovo, che opera misteriosamente, ma efficace- prenderci cura e di formare le nuomente, nella storia delle persone e ve generazioni alla vita e alla speranza. Di tale compito anche voi, dei popoli. La Chiesa sta vivendo un Anno carissimi docenti, sentitevi pienadella fede, in occasione del cin- mente partecipi, soprattutto mequantesimo anniversario dellapertu- diante la vostra professione vissuta ra del concilio Vaticano II. Essa ri- nel fedele adempimento dei doveri conosce, umilmente ma fermamente, quotidiani, nella larghezza di mente di aver ricevuto da Dio il compito e di cuore.
Negli anni in cui in Italia stava morendo la civilt contadina Monsignor Meluzzi e il poeta bolognese coltivavano la memoria accomunati dallamore per larte e la religiosit popolari
di stilistici di Gentile da Fabriano e suggestioni boeme e tedesche. A una parrocchia oggi di fatto dismessa dellAppennino appartiene una delle opere pi significative di Innocenzo da Imola, un pittore di primo Cinquecento che parte da una cultura fiorentina fra il Ghirlandaio e il Franciabigio per incrociare nei suoi anni tardi i modelli di Raffaello. Per lo storico dellarte resta misterioso il pittore che, prima del 1472, dipinse la splendida Madonna detta del Soccorso in origine nella chiesa di Santa Maria in Valverde. Maestro di Valverde, appunto dal luogo di origine, stato provvisoriamente battezzato il pittore il quale si mostra in equilibrio fra il Rinascimento centro italiano e il naturalismo sontuoso dei fiamminghi declinato nella sua variante iberica. Come ha potuto un artista forse spagnolo finire alla periferia di Imola? Sono queste le domande che rendono affascinante il nostro mestiere. Il viaggio nel Museo diocesano di Imola pu continuare moltiplicando gli incontri con artisti a volte sufficientemente noti, pi spesso pressoch incogniti. Ed ecco le belle tempere di Carlo Cignani che monsignor Meluzzi salv dalla rovina abbandonate nei depositi della parrocchia del Carmine a Massa Lombarda, ecco le anime purganti di Marco Antonio Franceschini notevole pittore bolognese di primo Settecento, ecco Giuseppe Righini, Girolamo Dominici, Angelo Michele Gottarelli minori protagonisti dellarte religiosa imolese fra XVII e XIX secolo. Naturalmente il museo raccoglie anche gli oggetti appartenenti alla categoria delle cosiddette arti minori: tessuti liturgici, vasi sacri, reliquiari (magnifico quello regalato da Pio VII al termine dellesilio napoleonico), documenti della devozione popolare. La raccolta degli ex-voto, delle statue in terracotta legate alla piet domestica, le targhe devozionali in ceramica, fanno di questo settore del museo uno dei pi importanti e meglio documentati dItalia.
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e ai giovani che oggi hanno ventanni parliamo di Jugoslavia probabile che ci guardino stupiti e ci chiedano di che strana cosa stiamo discutendo. Ma per la generazione cresciuta dopo la guerra la Jugoslavia un ricordo ancora vivissimo: Tito, un comunismo diverso, la fuga degli italiani, la questione di Trieste, gli accordi di Osimo, e anche, perch no, splendide vacanze al mare destate. Che cosa stato, dunque, questo strano Paese che ha occupato la scena del mondo per una settantina danni, che prima del 1918 non esisteva e che a partire dal 1991 ha cessato di esistere, passando attraverso guerre e carneficine che ancora pesano sulla coscienza contemporanea? Di pi: ci che chiamavamo Jugoslavia esistito realmente o stato solo una velleitaria costruzione della politica? A queste domande radicali cerca di rispondere in un bel libro, di non facile lettura ma quanto mai denso di contenuti e suggestioni, Egidio Ivetich, professore
alluniversit di Padova, nel suo recente Jugoslavia sognata. Lo jugoslavismo delle origini (Roma, Franco Angeli, 2012, pagine 230, euro 30), un libro che colma una vistosa lacuna della nostra storiografia, quasi totalmente disinteressata, tranne pochi studiosi concentrati in Friuli, a una questione che invece fondamentale per comprendere il passato e progettare il futuro dellEuropa. Lidea jugoslava, cio lunione degli slavi del sud, si svilupp nellOttocento nellattuale Croazia. Gli Stati nazionali, soprattutto lItalia e la Germania, fungevano da traino e da esempio. Perch non imitarli? Perch non creare una cosa analoga anche sullaltra sponda dellAdriatico? Sulla base di vaghe idee preesistenti, facenti riferimento a una comune origine illirica, fu soprattutto Josip Juraj Strossmayer, vescovo di Dakovo una figura che allorigine della moderna identit croata, ma anche ben noto agli storici della Chiesa perch fu il leader della corrente antinfallibilista al concilio Vaticano I a elaborare questo sogno, allora era solo un sogno, e a dar vita a istituzioni, a partire dalluniversit di Zagabria, che potessero concretizzarlo. Con gli anni questo sogno si fece strada e divenne un pi o meno dichiarato progetto politico, scontrandosi per con tre realt statuali grosse come un macigno: a nord limpero asburgico, dal 1867 Austro-Ungarico, a sud il regno di Serbia e lImpero Ottomano. Gli sloveni erano troppo integrati nellAustria per pensare concretamente allunione slava; i serbi erano troppo ambiziosi per accettare di fondersi con gli altri; gli ottomani avevano ancora troppe ipoteche territoriali sui Balcani (a partire dalla Bulgaria, inizialmente pensata come partecipe del progetto di unione slava, sulla base delle affinit linguistiche) per permettere che i popoli che li abitavano potessero pensare realmente di fare da soli. E i croati erano stati a tal punto frullati dalla storia che la loro stessa identit appariva incerta, scomposta in rivoli tuttaltro che omogenei, distesa su territori diversi. E poi cerano le divisioni confessionali: cattolici gli sloveni e i croati, ortodossi i serbi, con zone inestricabilmente mischiate. Come uscirne? Ci pens la storia, col suo passo inesorabile e spesso incontrollabile. La crisi progressiva della monarchia asburgica fece pensare sempre meno astrattamente al momento in cui lo spazio geografico di questa slavia meridionale sarebbe rimasto vuoto e in cerca dautore, mentre lincauta lannessione della Bosnia Erzegovina da parte di Vienna, nel 1908, rinfocol un nazionalismo slavo che fino a quel momento non era praticamente mai esistito. Per sopire tali aspirazioni presero forma allora in alcuni circoli viennesi i progetti trialistici, cio di tri-
partizione dellImpero attraverso la creazione di un regno slavo da affiancare a quello austriaco e ungherese. Progetti che non ebbero mai seguito, ma ottennero leffetto non voluto di legittimare le aspirazioni delle componenti slave. A sud intanto diventava sempre pi incontenibile il processo di disgregazione degli ottomani e cresceva limportanza della Serbia, ormai in urto con lAustria. questo clima avvelenato che arm la mano di Gavrilo Princip, il giovane serbo che assassin a Sarajevo lerede al trono austriaco, innescando la miccia che far esplodere il primo conflitto mondiale. La guerra pass come un ciclone e ottenne leffetto che ancora nel 1917 pochi speravano e molti temevano: la scomparsa dellAustria-Ungheria. Nellimmensa voragine che si apr allora in Europa (il suicidio dellEuropa tante volte preannunciato dalla voce profetica e inascoltata di Benedetto XV), divenne possibile quello che solo pochi anni prima sarebbe stato impensabile: la creazione dello stato degli slavi del sud. Ma la sua stessa iniziale denominazione (Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni) diceva chiaramente che la fusione dei tre popoli era ancora molto lontana. Nel 1929 il sovrano Alessandro I per arginare le tendenze centrifughe fece un colpo di Stato e trasform il regno trino in Regno di Jugoslavia. Fu di nuovo una forzatura politica, che impose dallalto ci che non riusciva a nascere dal basso. La stessa forzatura che realizzer dopo la seconda guerra mondiale il maresciallo Tito, coperto dallombrello dellideologia comunista e nel clima prima della guerra fredda e poi della decolonizzazione, quando la Jugoslavia si eriger a capofila dei popolo nuovi usciti dal naufragio degli imperi coloniali. Questa geniale ma purtroppo fragile costruzione statuale (non meno fragile di quella pensata per gli slavi del nord con la creazione della Cecoslovacchia) cominci ad andare in crisi con la scomparsa di Tito e si dissolse definitivamente quando venne meno la garanzia del comunismo. Il resto la triste storia che abbiamo vissuto nel ventennio che sta dietro le nostre spalle. Ivetich racconta questa vicenda complessa e difficile con sicura conoscenza dei problemi e grande padronanza di una sterminata bibliografia, nella quale i titoli
ti culturali. Questultima forma di adattamento assume nelluomo un significato e una importanza tutta particolare a motivo della capacit progettuale e innovativa che caratterizza il comportamento umano. Nel caso delluomo la differenza rappresentata dal fatto che non un comportamento stereotipo, dettato dal Dna o dallimprinting o da altri fattori non intenzionali, ma un comportamento pensato e trasmesso anche per via non parentale, che pu anche andare contro linteresse dellindividuo o della specie. Luomo ha la capacit di intervenire nei processi di adattamento modificando sia lambiente per adattarlo a s, sia il proprio comportamento per Lidentit delluomo e i limiti delle teorie darwiniane adattarsi allambiente. Di conseguenza luomo ha la possibilit di modificare e anche contrastare intenzionalmente la selezione naturale operata dallambiente. Ci rappresenta un caso unico nella natura. Luomo avvertendo la sua interdipendenza con le altre specie ha la possibilit di interveniPubblichiamo un estratto dal volu- Ci va fatto tenendo conto del nazione. Queste propriet non re nella gestione dellambiente me Evoluzione. Cinque questio- dato biologico e del comporta- sono riconducibili alla sfera bio- in senso pi generale favorendo ni nel dibattito attuale (Milano, mento. logica e possono essere ritenute o contrastando la presenza di altre specie. Di qui le sue reJaca Book, 2012, pagine 160, euCertamente la continuit la di ordine extrabiologico. ro 14). categoria che meglio si adatta al Come gi osservato, le mani- sponsabilit in ordine allecosipensiero darwiniano sulla evolu- festazioni che rivelano senso stema di cui fa parte. Sotto questo profilo la centrazione delle specie. Il concetto di estetico o religioso, sono facildi FIORENZO FACCHINI lit che la teoria darwiniana tocontinuit si lega a quello di mente riferibili alla cultura. Ma uando si affronta gradualit evolutiva. Nel caso anche i prodotti della tecnologia glie alluomo, considerandolo come un evento fortuito, gli vieil tema della evo- particolare delluomo la contistrumentale e della organizza- ne restituita dalla sua unicit luzione ci che nuit potrebbe suggerire differiguarda luomo renze soltanto di grado fra luo- zione del territorio, direttamente nella responsabilit che ha nella legati a strategie di sussistenza, gestione dellambiente. assume sempre mo e lanimale. Ci affermato La discontinuit culturale e la un particolare in- da Darwin nella sua opera Lori- rivelano intelligenza astrattiva nel prefigurare lo strumento che discontinuit ecologica suggeriteresse. Ammettere che anche gine delluomo (1871). Questa affermazione appare si vuole ottenere proiettandolo scono una discontinuit di altro noi abbiamo una storia che ci ordine, di carattere ontoha preceduti non come uomini, pi propriamente di carattere filogico, sul piano dellesma come membri di un rag- losofico, nella linea del naturalisere, che invece non viene gruppamento animale suscita smo riduzionistico e non tiene ammessa in una concezioadeguatamente conto di ci che non di rado qualche difficolt. ne riduzionista, secondo Nello stesso tempo riconosce- specifico del comportamento la quale lo psichismo rire le origini animali delluomo umano, che appare qualitativaflesso e la coscienza sono per taluni ha come conseguenza mente diverso, perch caratterizricondotte allattivit neuovvia che siamo animali come zato dalla cultura, pur nella ronale e ai geni. gli altri. Alcuni aggiungono continuit biologica tra ominide A nostro modo di velaggettivo culturale a indicare non umano e uomo. dere le differenze espresse I pi antichi rappresentanti qualcosa che caratterizza luomo dal comportamento cultue che gli animali non possiedo- del genere Homo sono riferiti a rale non sono della stessa no. Aristotele parlava di animal Homo habilis / rudolfnsi che natura di quelle fisiche, rationale, fornito di ragione. realizzavano industria olduvaiacio quantitative, ma quaMa vi una fitta schiera di na. Il passaggio a un livello pi litative, perch si collocaantropologi, zoologi ed etologi evoluto (maggiore capacit crano a un livello diverso da che accentuano la condizione nica, una certa robustezza nel stata una realt quello biologico e implibiologica che accomuna luomo cranio e nella mandibola) porta cano propriet che non che non ha retto lurto degli eventi con gli animali e vogliono alla specie Homo erectus, che per sono riconducibili a quelmettere in ombra o non ricono- lAfrica viene chiamata ergaster ma ha lasciato una traccia profonda le di ordine fisico, chimiscere la specificit umana. Scim- (artigiano) a partire circa da 1,6 co o biologico. nella storia europea mia nuda, secondo Desmond milioni di anni fa. Con ergaster Lautocoscienza, come Morris, scimmia pi intelligen- lindustria litica si fa pi elaboSegnandone per sempre lidentit capacit di riconoscere s te, secondo altri. Nulla di pi. rata. Continua quella su ciottolo e gli altri, come consapeSi ha limpressione che alcuni e compaiono i bifacciali, carattevolezza di esistere proabbiano quasi pudore a ricono- rizzati da lavorazione su enin italiano sono pochissimi. I ventanni pria delluomo. Nellautoscersi uomini, differenti dagli trambe le facce e sui margini, ridi post-Jugoslavia, scrive, sono stati cacoscienza c la capacit animali, il timore di cadere in velatrice che il concetto di simratterizzati dal sorgere di una specie di di abbracciare il passato e un sorta di etnocentrismo. metria era posseduto dal suo arantimito jugoslavo, opposto al mito della il futuro, oltre al presente, Notava Simpson (1951) sem- tefice. La forma moderna o Hojugoslavit fiorito nel periodo comunista. non in termini determinibra quasi che luomo debba scu- mo sapiens, ha le sue radici in Ma la demolizione dei miti unitari costici. Luomo sa e sa di Unincisione di Georges-Louis Leclerc de Buffon sarsi di essere un uomo o di Africa e appare intorno a struiti nel secolo scorso e lesaltazione conoscere, pensa e sa di per lHistoire naturelle (1785-1791) pensare, come se si trattasse di 150.000 anni fa. Luscita delluodella frantumazione odierna, cio delle pensare. Il pensiero non un peccato originale, o che un mo moderno dallAfrica avvesingole identit nazionali oggi affermateappartiene alluniverso fipunto di vista antropocentrico nuta, forse in diverse ondate, fra si, non possono annullare ci che stato: nella scienza o in altri campi del 150.000 e 60.000 anni fa. Luo- nel futuro e, quindi, capacit di sico misurabile, anche se si pu lo jugoslavismo come esperienza culturaregistrare lattivit elettrica dei pensiero sia automaticamente mo anatomicamente moderno si progetto. le e politica, che da pallida costruzione Luso di pietre o la pratica di neuroni che entrano in azione falso. Questo atteggiamento diffonde in Europa dal Vicino intellettuale ottocentesca si trasformato appare pi ideologico che scien- Oriente intorno a 40.000-30.000 rozze scheggiature sono da am- quando la mente pensa, cos coin una realt politica e statuale prolungatifico, si ispira a una filosofia anni fa e piuttosto rapidamente mettersi per ominidi non umani me si possono registrare le vatasi per quasi un secolo. Una realt che decisamente riduzionista. Quan- sostituisce i neandertaliani per che avevano realizzato la libera- riazioni dellattivit cardiaca per non ha retto lurto degli eventi, ma ha lado si vuole parlare di una specie fattori ancora non bene cono- zione della mano, dalle funzioni delle emozioni o attivit di ordisciato una traccia profonda nella storia di sostegno o di appoggio, ma ne spirituale, non riferibili a importante riconoscerla nella sciuti. europea ed diventata una componente sua identit, in ci che la caratMa soprattutto sulle discon- lo strumento pu considerarsi eventi di ordine fisico. Il pensieimprescindibile della sua identit. terizza e la distingue da altre. tinuit che pu essere sviluppa- umano quando rivela unattitu- ro e la coscienza non si possono to il discorso per cogliere liden- dine progettuale e assume un si- misurare. La libert, che pu riconotit delluomo come specie. Esse gnificato. Negli australopiteci riguardano essenzialmente il luso di pietre o eventuali rozze scersi nella variet dei compordelluomo, esprime comportamento che manifesta scheggiature hanno un significa- tamenti Un nuovo sito dove consultare i rotoli di Qumran aspetti e interessi che non sono to anedottico, pi che defini- unattivit intrinsecamente non re un comportamento, ha nota- determinata da propriet biolopi di ordine biologico. La maggiore discontinuit nel to Coppens (1991). Essi non rea- giche. Il senso religioso e il sencomportamento delluomo ri- lizzarono una vera cultura stru- so morale suppongono la capaspetto allanimale viene ritenuta mentale e forse per questo so- cit di valori e di scegliere libeGrazie a un accordo fra Israele e da molti il linguaggio simboli- no stati soccombenti nella com- ramente e sono esclusivi delluoGoogle, dora in poi sar possimo. Essi non sono riconducibili co. Esso viene ammesso quasi petizione con lambiente. bile consultare in rete i rotoli del La discontinuit culturale, a propriet biologiche o a comunanimemente in Homo sapiens Mar Morto, conservatisi miracodi 100.000 anni fa. Tuttavia vari documentata nelle fasi pi anti- portamenti stereotipi o a fattori losamente grazie allestrema sicstudiosi propendono a ricono- che dai prodotti della tecnica, si esterni. cit del luogo del ritrovamento. Certamente c un rapporto o scere forme di linguaggio anche arricchisce nel tempo non solo www.deadseascrolls.org.il linnellumanit precedente e perfi- di strumenti sempre pi elabo- interfaccia tra sfera biologica e dirizzo del sito dove si possono rati, come i bifacciali e gli stru- sfera mentale, tra sentimenti e no in Homo habilis. consultare oltre mille immagini Le manifestazioni dellarte e menti costruiti con la tecnica reazioni sul piano biologico dei frammenti restaurati, oltre a le pratiche funerarie, ben docu- Levallois, ma anche di docu- neuronale, tra comportamenti e 3.500 negativi risalenti agli anni mentate negli ultimi 100.000 an- menti ricollegabili a simbolismo stimolazioni esterne. Il divario Cinquanta, con immagini ad alni, vengono riferite a un simbo- di ordine spirituale, svincolati ontologico non comporta sepata definizione. Lannuncio giunlismo che proprio delluomo e da necessit di ordine biologico, razione, ma distinzione sul piage a 65 anni dalla scoperta, non dellanimale. In queste ma- espressioni di una vita sociale no dellessere, con interazione o completamente casuale, dei rotonifestazioni si dimostra chiara- pi intensa e di interessi extra- interfaccia tra sfera biologica e li in grotte vicino al mar Morto; mente una discontinuit rispetto biologici, come quelli riferibili sfera mentale. ora chiunque in qualsiasi luogo Resta difficile rappresentarci al mondo animale. Esse non ap- alla sfera dellarte e della relidel globo ha dichiarato Shuka il rapporto tra sfera animale e partengono propriamente alla gione. Dorfman, direttore dellAutorit Nelluomo ladattamento al- sfera spirituale per ragioni insfera biologica. La cultura si caisraeliana per le antichit poratterizza come capacit di pro- lambiente si realizza sia me- trinseche, essendo una delle due tr toccarli sullo schermo del getto e di simbolo, entrambi ri- diante meccanismi biologici sfere inesplorabile con i metodi proprio computer e vederli con velatori di intelligenza astratti- (omeostasi genetica e fisiologi- empirici. Ma concettualmente Il Mar Morto visto da una grotta di Qumran una qualit simile alloriginale. va, di coscienza e autodetermi- ca) che mediante comportamen- ne cogliamo la distinzione.
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LOSSERVATORE ROMANO
unindagine del Federal Bureau of Investigation (Fbi) dal 2009 al 2010 i crimini e i reati contro i musulmani sono aumentati del 50 per cento. Nel 2011 si sono registrate polemiche dopo che alcuni organi di
stampa avevano reso nota lesistenza di corsi per gli agenti dellente investigativo di polizia federale (Fbi), attraverso i quali lislam veniva rappresentato come una religione ultraviolenta.
Hilarion da Bartolomeo
Anniversario
La Confraternita di San Geminiano in Modena, in tutte le sue componenti, ricorda con immutati sentimenti di gratitudine e affetto
S.E.R. Monsignor
ARMAND O BRAMBILLA
a un anno dalla sua nascita al Cielo. La Santa Messa gioved 20 dicembre alle ore 18 nella Chiesa B. V. delle Grazie in Modena, via S. Agostino 40. Modena, 20 dicembre 2012
Trigesimo
La Famiglia Miccich Canepa, nellimpossibilit di farlo individualmente, ringrazia gli Eccellentissimi Vescovi, Presbiteri e Laici che hanno voluto unirsi nella preghiera di suffragio in occasione del trigesimo della nascita al Cielo dellindimenticabile
Mamma
ANTONINA
Un particolare e affettuoso ringraziamento va a Sua Ecc. Rev. Monsignor Alessandro Plotti, Amministratore Apostolico di Trapani, al Vicario generale, alla curia diocesana, al clero e al popolo di Dio della diletta diocesi di Trapani per la particolare e affettuosa vicinanza. Il figlio Francesco Miccich Vescovo e familiari.
LOSSERVATORE ROMANO
La tradizionale Campagna delle Tende promossa da Avsi
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Silenzio e carit
di BRUNO SECONDIN Si scoprono a volte, nei luoghi pi marginali, delle storie apparentemente minori, che invece si intrecciano con grandi eventi e con personaggi illustri. proprio questo il caso della madre Maria Angelica di Ges, carmelitana del monastero di Vetralla (Viterbo), napoletana di nascita ma nipote diretta, per via di mamma, del primo ministro dellultimo zar di Russia, Nicola II. Nata nel 1900, ha potuto conoscere da vicino, nei suoi soggiorni nel castello di Batumi, nel Caucaso, gli agi dellaristocrazia russa pre-rivoluzione, ma ha anche portato nella storia di famiglia la memoria della violenza che le ha ucciso il nonno materno Giovanni Fesnko e i suoi familiari. E una volta divenuta monaca carmelitana (per vari periodi stata anche priora del monastero di Vetralla), ha avuto familiarit del tutto particolare con il cardinale Domenico Tardini e, attraverso di lui, con Papa Pio XII e Papa Giovanni XXIII. Inoltre i cardinali Antonio Samor e Achille Silvestrini, che si sono sentiti eredi della premura generosa di Tardini, hanno avuto con lei particolare familiarit e ne hanno apprezzato la spiritualit intensa e la raffinatezza del tratto e del linguaggio. Di madre Maria Angelica di Ges ricorre il 19 dicembre il venticinquesimo anniversario della morte, avvenuta nel 1987 in un limpido mattino di sabato, mentre le sue sorelle le cantavano il Tota pulchra es, Maria, per un ultimo gesto di fraternit. Ripercorrere le vicende della vita, vuol dire passare di sorpresa in sorpresa: dallinfanzia a Napoli, nel castello avito dei duchi di Montecalvo (cui suo padre Carlo Pignatelli apparteneva), ai prolungati soggiorni estivi in Russia, ai tre anni di formazione aristocratica tipicamente francese presso il romano Collegio del Sacro Cuore di Trinit dei Monti, particolarmente apprezzato dalla Santa Sede, fino allingresso nel Carmelo della Santa Croce di Lucca a Napoli. In tutto si scopre in filigrana un ricamo spirituale intenso e segreto. La sua vera sapienza spirituale comincia a brillare nel 1934 quando il priore generale dei carmelitani, lamericano Ilario Doswald, la invia come priora nel fatiscente Carmelo di Vetralla, alloggiato nella Rocca dei Vico, in pieno centro del paese. l che comincia unavventura piena di sorprese: dapprima quella casa diventa luogo di rifugio per le monache spagnole scampate ai massacri della guerra civile; ma poi, con la guerra mondiale e il fronte di ostilit, nel 1944 sar il monastero stesso a subire bombardamenti massicci che lo radono al suolo. E le monache trovano rifugio nel vicino Carmelo di Sutri, non senza difficolt e sorprese. Proprio a Sutri si incontrano per la prima volta il futuro cardinale Tardini e madre Angelica. E nasce da qui una stima reciproca e un legame di fraternit che sar provvidenziale per la ricostruzione del monastero a Vetralla non pi nella rocca ma nella villa dello scultore romano Pietro Canonica, piuttosto bizzoso, come tutti i geni e la ripresa di una vita di regolare contemplazione e orazione liturgica. Il patronato del cardinale Tardini non servito solo a sostenere le esigenze economiche e i buoni uffici presso varie autorit, ma stato davvero sorgente di spiritualit, mostrata nella continua cura con cui egli vigilava sulla qualit del vivere e sulla formazione delle giovani. Per questo la sua tomba, che oggi si pu vedere al centro della cappella delle monache, non solo un gesto di dedicazione alla vita di quella casa, ma anche la memoria di una paternit che davvero ha amato quella vita claustrale e la sua ricchezza spirituale. E a quella tomba anche Giovanni XXIII che aveva Domenico Tardini come segretario di Stato volle far visita privata, nel primo anniversario della morte del grande benefattore, il 30 luglio 1962. Da buona napoletana di nascita, madre Angelica aveva conservato una innata tendenza a sperare contro ogni disperazione e riempiva la vita di comunit con il suo ottimismo, con la tenerezza e la capacit di non drammatizzare. Ma dalla sua radice russa ha riportato anche una robustezza interiore, una sensibilit contemplativa austera, un senso di realismo operoso, come anche una naturale abilit a trattare con i grandi senza complessi. Chi lha conosciuta bene, come il vescovo di Viterbo, Fiorino Tagliaferri, ha riassunto la ricchezza della sua spiritualit in due parole: silenzio e carit. quello che si pu facilmente riscontrare dagli scritti privati (lettere, diario, pensieri spirituali) che le monache di Vetralla custodiscono con cura e affetto. Una breve antologia stata pubblicata in appendice alla biografia scritta qualche tempo fa da una sua giovane sorella, suor Maria Sabina dellEucaristia (Il canto della speranza, Edizioni Carmelitane, Roma, 2010, pagg. 142-187). Anche se frammentati, questi testi rivelano un progressivo affinarsi della spiritualit di madre Angelica sui sentieri misteriosi di Dio, come rivela un pensiero senza data dellantologia: Qualunque cosa possa succedermi la certezza che Ges mi ama per me una sorgente di gioia che nessuno mi potr togliere (pag. 161). Penetrare i segreti di unanima contemplativa per tutti noi impossibile, ma la luce che da dentro si disvela, anche nelle cose minime, sempre prova di una intimit col divino che solo Dio conosce, perch ne lui stesso artefice e interprete. Una luce che in madre Maria Angelica di Ges, a detta di molti, ancora oggi viva in chi lha conosciuta e frequentata, grandi e piccoli, credenti e atei. come una scintilla di eternit, che ancora corre e incendia, senza troppo rumore ma con lefficacia della grazia vera.
ca e di gravi difficolt umanitarie quella delleducazione resta una sfida a cui occorre rispondere positivamente per accendere il motore dello sviluppo. In Ecuador il progetto dellAvsi intende sostenere la realizzazione di una decina di asili famigliari a Quito. Il progetto viene incontro alla necessit dei genitori di trovare un luogo sicuro per i bambini mentre loro sono al lavoro. In Uganda Avsi si prefigge di costruire nuovi edifici per laboratori didattici, biblioteche, e un campo sportivo da affiancare alla Luigi Giussani High School, un istituto secondario di Kampala, dove gi oggi, grazie al sostegno a distanza, possono studiare 600 ragazzi.
Infine, il progetto riguardante la realizzazione dellUniversit Cattolica dellEtiopia, che costituisce una sfida enorme per la piccola comunit cattolica del Paese. Il Governo ha messo a disposizione 60 acri di terreno in una zona di Addis Abeba e la Campagna delle Tende intende contribuire alla costruzione del nuovo campus delluniversit per accogliere i ragazzi e ospitare i corsi di laurea di Scienza della salute e di Tecnologia. Garantire una formazione superiore di qualit per la futura classe dirigente viene sottolineato fondamentale sia per lo sviluppo e la stabilit dellEtiopia che per lintero Corno dAfrica come per le relazioni con lislam.
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LOSSERVATORE ROMANO
La riflessione proposta dal Pontefice durante ludienza generale nellAula Paolo
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Il Papa saluta i redattori della sezione slovacca della Radio Vaticana che celebrano i sessantacinque anni dalla prima trasmissione
alla volont di Dio, nellobbedienza della fede, si ripete lungo tutta la sua vita, fino al momento pi difficile, quello della Croce. Davanti a tutto ci, possiamo chiederci: come ha potuto vivere Maria questo cammino accanto al Figlio con una fede cos salda, anche nelle oscurit, senza perdere la piena fiducia nellazione di Dio? C un atteggiamento di fondo che Maria assume di fronte a ci che avviene nella sua vita. NellAnnunciazione Ella rimane turbata ascoltando le parole dellangelo il timore che luomo prova quando viene toccato dalla vicinanza di Dio , ma non latteggiamento di chi ha paura davanti a ci che Dio pu chiedere. Maria riflette, si interroga sul significato di tale saluto (cfr. Lc 1, 29). Il termine greco usato nel Vangelo per definire questo riflettere, dielogizeto, richiama la radice della parola dialogo. Questo significa che Maria entra in intimo dialogo con la Parola di Dio che le stata annunciata, non la considera superficialmente, ma si sofferma, la lascia penetrare nella sua mente e nel suo cuore per comprendere ci che il Signore vuole da lei, il senso dellannuncio. Un altro cenno allatteggiamento interiore di Maria di fronte allazione di Dio lo troviamo, sempre nel Vangelo di san Luca, al momento della nascita di Ges, dopo ladorazione dei pastori. Si afferma che Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore (Lc 2, 19); in greco il termine symballon, potremmo dire che Ella te-
neva insieme, poneva insieme nel suo cuore tutti gli avvenimenti che le stavano accadendo; collocava ogni singolo elemento, ogni parola, ogni fatto allinterno del tutto e lo confrontava, lo conservava, riconoscendo che tutto proviene dalla volont di Dio. Maria non si ferma ad una prima comprensione superficiale di ci che avviene nella sua vita, ma sa guardare in profondit, si lascia interpellare dagli eventi, li elabora, li discerne, e acquista quella comprensione che solo la fede pu garantire. lumilt profonda della fede obbediente di Maria, che accoglie in s anche ci che non comprende dellagire di Dio, lasciando che sia Dio ad aprirle la mente e il cuore. Beata colei che ha creduto nelladempimento della parola del Signore (Lc 1, 45), esclama la parente Elisabetta. proprio per la sua fede che tutte le generazioni la chiameranno beata. Cari amici, la solennit del Natale del Signore che tra poco celebreremo, ci invita a vivere questa stessa umilt e obbedienza di fede. La gloria di Dio non si manifesta nel trionfo e nel potere di un re, non risplende in una citt famosa, in un sontuoso palazzo, ma prende dimora nel grembo di una vergine, si rivela nella povert di un bambino. Lonnipotenza di Dio, anche nella nostra vita, agisce con la forza, spesso silenziosa, della verit e dellamore. La fede ci dice, allora, che lindifesa potenza di quel Bambino alla fine vince il rumore delle potenze del mondo.
Benedetto
XVI
[Il Papa prega per tutte le persone di lingua araba. Dio vi benedica tutti.] Witam serdecznie przybyych na audiencj Polakw. W adwentowej atmosferze, wspominamy dzisiaj scen Zwiastowania. Dziewica Maryja z pokor i wiar, posuszna woli Boej, zgadza si zosta Matk Zbawiciela: Bg staje si czowiekiem. Uczmy si od Niej posuszestwa woli Boga, suchania Jego Sowa. W tym czasie oczekiwania na narodziny Zbawiciela, niech Bg bogosawi
La mia fede cristiana mi invitava a rivolgere a ogni uomo non lo sguardo degli altri Ma lo sguardo di Dio stesso
Dio. Davanti alla parola volutamente ridotta al nulla, la forza di quella giovanissima donna che era nel 1943 Mati Girtanner di proclamarla viva. Il suo verbo anche quello che si incarnato in lei fin dallinfanzia: il Verbo di Dio del cristianesimo. questo stesso Verbo che lei parla ai suoi compagni di sventura nellautunno del 1943, quando viene arrestata dalla Gestapo e quando tutti si preparano a morire: un Verbo che proclama la vita pi forte della morte. questo Verbo che la ispira quando, nel 1984, incontra luomo che stato un tempo il suo aguzzino, che ha appena bussato alla sua porta, contro ogni aspettativa, quarantanni dopo, chiedendole di parlare della morte. Colpito da un tumore, lex nazista sa in effetti che la sua morte inevitabile e ne ha paura dal momento che i medici gli hanno annunciato che gli restano solo sei mesi di vita. Nel 1940 Mati ha diciottanni. Ha allora davanti a s una carriera di pianista fuori dal comune. Nata in una famiglia di apprezzati musicisti, aveva dato il suo primo concerto allet di nove anni: Gi da bambina sapevo che la mia via era tracciata: sarei stata pianista, la musica sarebbe stata la mia vita (Mme les bourreaux ont une me, Paris, CLD ditions, 2006, p. 29). La tradizione familiare ha sempre alimentato la convinzione del necessario rispetto tra i popoli. La famiglia, cattolica, aveva molti amici, fra i quali alcuni tedeschi. Anche quando il nemico da abbattere diviene la Germania nazista, la futura partigiana non sbaglia il bersaglio: si tratta di resistere allinvasore, non si tratta di detestare i crucchi. La mia fede
Nellautunno 1943, a 21 anni, la promettente pianista cattolica Mati Girtanner viene arrestata dalla Gestapo. Condotta in un centro di detenzione per i membri della Resistenza francese, viene mutilata da un giovane medico tedesco. Non solo non potr mai pi suonare, ma per il resto della sua vita oggi ha novantanni soffrir senza posa per quelle mutilazioni. Nel 1984 laguzzino bussa alla sua porta: i medici gli hanno dato sei mesi di vita e lui vuole parlare con lei della morte. Mati ha raccontato la sua storia in Mme les bourreaux ont une me (Paris, CLD ditions, 2006).
le quali alcuni bambini ebrei. La naturalezza sar la sua strategia. Nel febbraio 1943, quando la linea di demarcazione viene ufficialmente soppressa, Mati Girtanner si trasferisce a Parigi, a villa Molitor. Qui diviene istitutrice di due bambine della famiglia de Beaumont, mentre le sue attivit nelle file della Resistenza subiscono unaltra svolta. Una di questa attivit consiste nelloccuparsi della vita nascosta dei maestri di musica di origine ebraica a cui viene vietato linsegnamento dopo il voto delle leggi di Vichy; unaltra nel fornire falsi documenti a chi ne ha bisogno; unaltra ancora nellaiutare a mettere in piedi lesercito di liberazione francese, e cos via. Attraverso la rete del Conservatorio di Parigi, la giovane decide di utilizzare anche il suo talento di musicista gi rinomata. Invitata a suonare davanti ad alcuni ufficiali dellesercito tedesco allHotel Majestic, chiede in cambio, e non senza sfrontatezza, la liberazione di alcuni compagni musicisti. A primavera, viene a sapere della creazione del Consiglio nazioFin dallinizio volevo perdonarlo nale della Resistenza. Continua ad attraversare Parigi Pregavo per lui in lungo e in largo, senza lo portavo dentro di me venir disturbata e senza risparmiarsi. alla luce del Vangelo della Passione lutarci stringendoci la mano, gli tendo le secondo san Marco che Mati Girtanner braccia e lo stringo. In quel momento, lui rilegge gli eventi che fanno precipitare la mi chiede perdono. Mati Girtanner sa subito con certezza sua vita verso una sorta di morte, dopo il suo inatteso arresto nellottobre 1943. Con- di aver veramente perdonato; perdono per dotta in un centro di detenzione per i cui ha pregato a lungo, perdono chiesto membri della Resistenza arrestati a Hen- passo dopo passo per tutti quegli anni. Sa daye, viene orribilmente mutilata da un ormai che tutti e due parlano la stessa lingiovane medico tedesco che lei chiama gua viva che quella di Dio.
donne chiesa mondo women church world mujeres iglesia mundo femmes glise monde donne chiesa mondo women church world mujeres iglesia mundo femmes glise monde donne chiesa mondo
Accanto: Tamara De Lempicka, Il velo verde (1924) Sotto: Simon Vouet, Maria Maddalena (1614-1615)
Il romanzo
La notte delloblio
Lultimo libro di Lia Levi, La notte delloblio (Edizioni e/o, 2012) ha al suo centro come preannuncia il titolo loblio: loblio di una donna ebrea, Elsa, che preferisce non sapere con precisione quello che successo al marito, morto ad Auschwitz, e negarsi levidente colpevolezza di chi lo ha denunciato, per poter guardare avanti e crescere le sue figlie nella normalit. Non perdono, ma fuga, rimozione. E la rimozione funziona, in unItalia in cui nessuno intorno a lei vuole ricordare, almeno finch la giovane figlia non si innamora del figlio del delatore, e il dolore rimosso sommerge e travolge la famiglia tutta. Il tema di queste pagine avvincenti quello delloblio, non del perdono, che non pu costruirsi sulla volont di non vedere ma solo sulla consapevolezza della colpa da parte tanto delloffeso come del colpevole. Ma chi qui pi colpevole, chi ha tradito o chi ha preferito non vedere? E ci sar salvezza per i due giovani del tutto innocenti? In un oblio che tutto distrugge, il perdono resta sullo sfondo come una possibilit remota, un esile filo di speranza per il futuro. (anna foa)
In questa intervista Maria Maddalena associata alla figura della peccatrice senza tenere conto delle difficili questioni di identificazione ai fini della riflessione sul perdono. di SANDRA ISETTA
Sono tre donne che hanno vissuto tempi terribili soffrendo privazioni morali e fisiche Ma che sono rimaste fedeli a se stesse con coraggio e perfino con letizia
sistenti, persone che in vario grado e in vario modo non si sono lasciate schiacciare dal potere n dal ricatto della mentalit comune. Che hanno saputo superare il rancore per trasformare in perdono e ricchezza la loro sventura. Queste figure sono un tesoro in gran parte ancora da scoprire. Decenni dopo la caduta del regime sovietico ci sono testimonianze di dignit umana che ancora affiorano per caso da qualche archivio, da quaderni lasciati in eredit, da lettere ritrovate in fondo a un cassetto. Si scoprono cos le sorprendenti capacit di resistenza dellio umano. Ruena, Komunella, Milena sono tre donne (una ceca, una ebrea, una russa) che hanno vissuto in tempi bui, soffrendo privazioni morali e fisiche, emarginazione e isolamento, ma sono rimaste fedeli a se stesse con coraggio e persino con letizia. Ruena Vackov era cattolica, docente di archeologia e abitava a Praga. Aveva una pesante esperienza alle spalle: la fucilazione del fratello Vladimir da parte dei nazisti nel 1944 e poi, nel 1945, larresto e la condanna a morte anche per lei. Era scampata solo grazie allarrivo dellArmata Rossa. Questo dramma laveva segnata in positivo, portandola alla conversione, come ricordava padre Zverina al suo funerale: Allora le si pose il dilemma cruciale: o il nichilismo o la positivit, o il nulla o Dio. Da quel momento la sua vita aveva acquistato in densit: ricordano i suoi studenti che le sue lezioni alluniversit erano un dialogo vivo e personale, si faceva carico dei problemi di ciascuno, li invitava a pranzo al ristorante, li faceva curare dal padre medico. Nel febbraio del 1948, dopo il colpo di Stato comunista, era stata lunica docente dellUniversit Carolina ad andare alla manifestazione di protesta, poi si era autodenunciata davanti al consiglio docenti per sostenere gli studenti espulsi. Cos aveva perso il posto ed era stata costretta a campare di aiuti, ma non aveva abbandonato i seminari per i giovani almeno fino al 22 febbraio 1952, quando erano venuti ad arrestarla. Il processo farsa costruito contro un gruppo di attivisti cattolici era finito con due condan-
ta medievale sulle mura della citt di Vladimir, senza riscaldamento, n servizi igienici n acqua corrente. Ma lamore per il bello, il senso della dignit della vita la spingevano a non rassegnarsi alla pura lotta per la sopravvivenza, cos raccoglieva attorno a s bambini e ragazzi cui amava raccontare le meraviglie dellarte egizia, degli affreschi di Rublev, del mondo biblico. Distribuiva loro romanzi della letteratura mondiale che potevano alimentare la fantasia e i buoni principi. Quando, finita la guerra, i dipendenti dellErmitage erano stati richiamati in servizio, per lei non cera stato pi posto perch era figlia di un nemico del popolo. Il sogno del ritorno alla normalit si era cos dileguato, sommerso dallumiliazione di essere esclusa, ma il senso dellimportanza di ci che aveva da dare non era venuto meno. Per anni aveva bussato a tutte le porte senza demordere, e senza, nel frattempo, smettere
ono nata a Magdala, una bianca cittadina che sguscia da una stretta vallata per sporgersi sullazzurro mare di Tiberiade. Una terra benedetta, verde e fertile, un lago pescoso di acqua limpida e benefica. Tempeste
Tu scrivevi la nuova Legge E allora anchio potevo essere perdonata Hai rimesso i miei peccati fino a tal punto Mi chiamo Miriam e sono risorta nel perdono
improvvise agitano le onde, la forza del clima ha forgiato la tenacia degli abitanti di questo piccolo villaggio, trasformato in grande porto commerciale, Tarichea, famosa per gli ottimi pesci salati e per gli olii, i profumi, gli unguenti. Un popolo coraggioso il mio, che pag col sangue la resistenza ai romani. La salsedine e il sole infuocato sono nei miei ricordi di bimba e poi di ragazza, quando i pescatori dalla pelle scura e dalle mani forti, gridavano il mio nome: Miriam sei bellissima!. Dio stato generoso con me, mi ha dato gli occhi bruni del cervo, la grazia flessuosa della gazzella, i capelli di seta, come onde di fiume. Il mio un nome regale: Miriam, si chiamava cos la sorella di Mos, che vuol dire principessa, signora. E divenni principessa, ma dellorgoglio: mi inebriavo della mia bellezza e giocavo con quel fascino impetuoso che il mio corpo dissipava. Non pensavo a Te, che mi hai donato larmonia e la forza, non pensavo a Te e Ti seppellivo nella terra arida del peccato. Fino a quel giorno. Quando i tuoi passi impressero orme indelebili sulla sabbia del mio mare, sul fango del mio cuore umido e appannato. Al tuo passaggio, gli uomini abbandonavano le reti e ti seguivano, come in un miracolo. Qualcosa accadde anche a me, come se una voce mi chiamasse, qui, dentro di me. Quel giorno, guardai nello specchio e vidi la grazia del mio corpo, offuscata nella porpora, spenta nelloro, sepolta nella polvere di falsi colori: era limmagine deformata della mia anima. Gi, lanima. Cercavo di scacciarla dalla mia mente, non volevo curarmi dello spirito, io profanavo il tempio del mio corpo cercando la gloria degli sguardi e del desiderio, o forse no, cercavo solo amore. Quando si scivola sul fondo, la superbia pronta a consolarti per evitarti lo schiaffo dellumiliazione. Umilt: provavo orrore per questa parola. Sarebbe crollato il castello della mia superbia, un tempio di vanagloria. Poi sei arrivato Tu, a promettere un regno agli ultimi, a quelli che stanno pi in basso, dove mi trovavo io, insieme agli scarti umani, perch sono una donna e per giunta ero una donna di quel genere. La speranza che anchio avrei potuto entrare in quel regno divenne certezza, quando Ti udii dire a quella donna, che tutti ricordano come ladultera: Va e non peccare pi. Mentre col dito Tu disegnavi sulla sabbia, quellorribile pioggia di pietre e sangue si arrest, non si abbatt su di lei.
Il saggio
Sua madre in coda davanti al carcere di Leningrado aveva sussurrato allorecchio di Anna Achmatova Lei pu descrivere tutto questo?
di comunicare la ricchezza dellarte che amava. Alla fine, negli anni Sessanta, aveva finalmente trovato un impiego come direttrice della Biblioteca del museo darte antico-russa Rublev, a Mosca. L aveva ritrovato un ambiente consonante, infatti in quegli anni nel museo si salvava e si restituiva alla vita la pittura antica, e questa frequentazione delle forme iconiche trasfigurava le persone, che si convertivano una dopo laltra. Forse quella era lunica istituzione a Mosca dove non ci fosse una cellula del partito, anzi, venivano accolti conferenzieri molto speciali come il metropolita Antonij Blum, Dmitrij Lichacv, Leonid Uspenskij; quei seminari diventavano momenti di condivisione e di confronto sulle cose essenziali della vita, non solo sullarte e la cultura. In sostanza Milena Semiz, grande esperta darte dalla carriera mancata, che non ha mai avuto una famiglia sua, ha lasciato dietro di s una teoria di discepoli che la seguivano per la sua intelligenza, il bagaglio culturale e la battuta pronta, ma soprattutto per il suo discernimento spirituale. Poich tutto in lei era imperniato attorno alla fede, una fede che dava unit a ogni cosa, che rendeva umana ogni situazione. Del resto, questa coscienza irriducibile laveva imparata in famiglia: era sua madre la donna che, nel lontano 1937, in coda davanti al carcere di Leningrado aveva sussurrato allorecchio della poetessa Achmatova: Lei pu descrivere tutto questo?.
Tu mi hai perdonata
Maria Maddalena racconta la sua storia
Tu scrivevi la nuova Legge. E allora anchio, anchio potevo essere perdonata. Perdono: nellantica Legge non se ne parla, prescritta invece una pena a saldo di ogni colpa. Da tempo ormai evitavo la Sinagoga. Quella di Magdala imponente, con i suoi mosaici e i suoi affreschi, al centro la scultura della menorah, come quella a sette bracci del tempio di Gerusalemme. Tornai, nel tempio, per udire le Tue parole, nascosta sotto il velo e dietro una colonna, come una ladra, e il mio cuore da tempo indurito riprese a sanguinare, insieme alle lacrime. Finalmente fluivano quegli umori, di gioia e contrizione insieme, era pentimento, ora lo so: dolore per quello che ero stata e sollievo per il desiderio di divenire unaltra. Volevo essere simile a Te, mettermi al tuo seguito, servirti e aiutarti. Ma Tu mi avresti accettata? Forse la mia era ancora una stupida presunzione di donna? Cos quel giorno venni a cercarti. Tu eri a casa di quel fariseo, Simone, che ti aveva invitato a mangiare con lui. Entrai, il cuore mi esplodeva, come se stessi profanando un tempio. Al petto stringevo un vasetto di alabastro ricolmo di olio di nardo, il profumo delle spose. Strisciai per terra, come un animale, mi feci piccola e mi rannicchiai ai tuoi piedi. Piansi, le lacrime irrigavano i Tuoi santi piedi e io li cospargevo di profumo, li coprivo di baci, fra i singhiozzi. Poi li asciugai, ma non usai il velo, no, li tamponai con i mei capelli di seta, come con uno straccio. Era il solo modo che conoscevo per dirTi: vedi, sono unaltra. Vedi, i miei occhi sono puliti, le lacrime sono limpide, non scurite dallo stibio. Pulisci la mia anima, perdonami. Perdonami, ti prego. Poi accadde il miracolo: mi hai difesa dalle indignate, indegne accuse del tuo commensale. Hai difeso la mia dignit di donna, di essere umano che ha peccato e si pentito. Le tue parole risuonavano dentro di me come il fragore del tuono: I suoi molti peccati le sono perdonati, perch ha molto amato. Colui invece al quale si perdona poco, ama poco. Cos rispondevi a Simone, mentre a me ridavi la vita: La tua fede ti ha salvata; va in pace!. Da allora divenni la tua ombra. La gente mi additava: Quella Maria di Magdala! Da lei sono usciti sette spiriti!. Non me ne curavo, ne ridevo anzi, con Giovanna, Susanna e con le molte altre che avevi guarito e che si erano unite a noi. Con loro, cercavo di imparare dal mio Maestro, non perdevo una Sua parola, e la mia fede diveniva sempre pi salda. Le tue donne. Non dimenticher mai i loro occhi sotto la croce, quelli di Tua madre erano sbarrati in un grido che vol in cielo, nel buio boato del terremoto. E poi la luce. Quei teli candidi, abbaglianti, come la pietra del Tuo sepolcro. Gli uomini, Pietro e Giovanni, pensavano che vaneggiassi, come fanno le donne. Sono andati via. Io resto qui e, stupida donna, piango. Chiedo di Te a due figure vestite di splendore. Mi volto. Non comprendo che sei Tu, e non perch le lacrime velano la mia vista, sei cos diverso. Credo che tu sia il custode del giardino. O sto vedendo lEden? Ma la tua voce, Miriam!, quella s la riconosco. Rabbun!. E affidi lannuncio a una piccola donna, peccatrice: Va dai miei fratelli e di loro: Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Hai fatto di me la discepola. Hai rimesso i mei peccati fino a tal punto. Mi chiamo Miriam, sono nata a Magdala e risorta nel perdono.
Au-del du pardon
Lo sguardo e gli studi di Lytta Basset, docente di teologia protestante alluniversit di Ginevra sono sempre stati rivolti alle grandi questioni teologiche e spirituali del mondo attuale. Il senso di colpa, la compassione, lamore che non divora laltro sono tra i temi affrontati nelle sue numerose opere. In Au-del du pardon. Le desir de tourner la page (Presses de la Renaissance, 2006) ci parla del difficile percorso del perdono raccontando passo passo una ricerca durata dieci anni. Il perdono spiega non un fine personale, ma la decisione di voltare pagina per raggiungere la propria liberazione e la propria pacificazione. la strada per imparare ad accettarsi e ad amarsi, per raggiungere una nuova e profonda unit interiore. Ges non chiede a Dio di dare agli uomini la forza di perdonare perch non dubita della loro capacit e della loro forza. Infatti nella sola e unica preghiera che Ges insegna agli apostoli, il Padre nostro, si dice Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Il perdono parte della condizione umana, suggerisce Lytta Basset: si tratta di cominciare a cercarlo con determinazione e con la convinzione che in questa ricerca non si sar mai soli. LAltro umano e divino la roccia alla quale posso comunque aggrapparmi. (ritanna armeni)
mamma arrestata subito dopo come moglie di un nemico del popolo, e le due figlie Julija di 15 anni e Komunella di 13, erano rimaste sole. Erano state divise, poi era venuta la guerra e Julija era morta di fame nellassedio di Leningrado. Cos Komunella, desiderosa di vendetta, non aveva esitato a entrare giovanissima in un gruppo terroristico clandestino. Naturalmente era stata arrestata nel 1948, e condannata a 25 anni di lager: come dire una prolungata agonia e la morte certa. Dopo questa catastrofe, con lo stoicismo che aveva imparato in famiglia, aveva scritto: Mamma, so che non ci tieni tanto alla vita, e neppure io. E allora forza, decidiamo il giorno e lora, e ci suicidiamo tutte due. Per fortuna la madre le aveva risposto che valeva la pena aspettare ancora un po, per vedere quali altri porcherie ci prepara la sorte. Se non altro per curiosit. Ma la sorte aveva in serbo qualcosa di molto diverso: lincontro con Cristo, che in una notte di solitudine e disperazione Komunella aveva percepito come lunica persona veramente prossima e solidale. Cos la sua vita aveva assunto nuovi contorni: si era accorta che il lager le
riservava ogni giorno, accanto alla miseria e alla brutalit, anche incontri luminosi ed esempi di straordinaria generosit, anche tra le delinquenti pi depravate, persino tra le guardie. E nella memoria dellanziana ex detenuta che oggi vive a Mosca una vecchiaia incredibilmente serena, si sono fissati soprattutto i ricordi belli, che le fanno dire: quanti miracoli nella mia vita, quanta bont, non bisogna mai cedere, lessere umano ti pu sempre sorprendere. Diversamente Milena Semiz, russa di origini serbe, ortodossa, non ha mai conosciuto la reclusione, anche se ha vissuto il dramma della lunghissima detenzione del padre. Era una studiosa darte che lavorava al museo Ermitage di Leningrado, uno dei maggiori del mondo, ma poi larresto del padre, il sopraggiungere della guerra e dellassedio, levacuazione nelle retrovie, lavevano ridotta da promettente studiosa a relitto sociale senza dimora e senza lavoro. Difficile immaginarsi le condizioni in cui si era trovata: per un certo periodo Milena e la madre si erano ridotte a vivere in una chieset-
Il film
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ATTENTATO
A
BARGEETA ALMBY
Una missionaria laica protestante stata vittima di un tentato omicidio a Lahore, capitale della provincia del Punjab, e si trova in condizioni critiche allospedale Jinnah. Bargeeta Almby, 72 anni, di nazionalit svedese, era nella sua auto quando due uomini in motocicletta si sono avvicinati sparando ripetutamente e colpendola al petto. Lattentato avvenuto il 3 dicembre, alle due del pomeriggio. La missionaria opera in Pakistan da oltre 38 anni e, come riferisce lagenzia Fides, era pienamente integrata nella comunit. Bargeeta dirige i programmi sociali di una associazione cristiana, la Full Gospel Assemblies of Pakistan (Fga Church), attraverso unorganizzazione non governativa che si occupa di istruzione e formazione professionale. In particolare responsabile di un orfanotrofio, lavora con bambini disabili e poveri, gestisce un corso di formazione in ostetricia. Il Pastore Liaquat Kaiser, capo della Fga Church, ha detto che si tratta di un attacco premeditato, ma che la donna non aveva ricevuto minacce. Il cattolico Paul Bhatti, consigliere speciale del primo ministro per larmonia nazionale, ha dichiarato: un atto terroristico, anti-umano e anti-pakistano. Negli ultimi giorni stato ucciso limam di una moschea a Karachi ed stato dissacrato un cimitero di Ahmadi a Lahore. Ora il tentato omicidio di questa missionaria. Sono atti che intendono destabilizzare il Paese e soffiare
sullodio religioso. Come pakistani dobbiamo restare uniti nel condannare e combattere lestremismo. Ancora in stato di incoscienza, il 10 dicembre Bargeeta stata rimpatriata. Siamo certi che in Svezia potr ricevere cure mediche appropriate ha detto Kaiser e che sentir la vicinanza della sua famiglia e della sua comunit di origine.
Tiziana Guerrisi il primo esperimento in Italia di un rapporto prodotto in forma multimediale, che rende disponibile a tutti un prezioso archivio sulle carceri italiane. E che ci ricorda il dramma di maternit e detenzione, invitandoci a metterci nei panni dei bambini.
Abbonamenti e auguri
Grandi novit per il nostro inserto. Da gennaio saremo in edicola ogni secondo giorno del mese. ora anche possibile abbonarsi allinserto donne chiesa mondo al costo di 10 euro per gli 11 numeri annuali. Non manca la formula regalo, attraverso la cartolina con il disegno di Isabella Ducrot riprodotta qui affianco. A chi attiver pi di tre abbonamenti, in dono il numero speciale dellO sservatore Romano dedicato ai centocinquanta anni della sua storia. Per sottoscrivere labbonamento, scrivere allindirizzo ufficiodiffusione@ossrom.va o chiamare il numero 06 69899470 (fax 06 69882818). Intanto, a tutte e tutti i nostri migliori auguri per limminente Natale.
LA I
FIGLI DELLE DETENUTE
Una mamma racconta tra le lacrime il suo dramma: tra qualche giorno la figlia verr allontanata da lei. La donna che deve scontare una lunga pena detenuta nel carcere di Solicciano (Firenze) e la bimba, che sta per compiere tre anni, gi stata dichiarata adottabile. Unaltra gi stata adottata. questa una delle tante interviste realizzate da settembre a novembre 2012 allinterno di una ventina di istituti italiani, che va a sommarsi a decine di fotogallery, video, approfondimenti su temi importantissimi. Accesso ai diritti fondamentali, condizioni di vita dei detenuti, stato delle infrastrutture, futuro degli ospedali psichiatrici giudiziari (la loro dismissione prevista entro marzo 2013). Tutto questo scaricabile gratuitamente su www.insidecarceri.com, realizzato da Next New Media, societ di comunicazione nata nel 2011. Il progetto ha spiegato la curatrice
Tra i tanti eroi della Costa Concordia che hanno sacrificato la loro vita per salvare gli altri mentre si consumava la tragedia al Giglio il 13 gennaio 2012, vi era anche Sndor Fehr, violonista ungherese di etnia rom, morto per aiutare i bambini intrappolati. Mrta Vertse della Radio Vaticana ne ha appena intervistato la madre, Tereza. Dobbiamo sfatare una volta per tutte fa presente la giornalista il mito che Sndor sia tornato a prendere il violino prezioso. Anche recentemente stato riproposto questo fatto falso dalla televisione italiana. Sndor non tornato per il suo amato violino e non scappato dalla nave che affondava. Voleva salvare valori molto pi preziosi: vite umane. Risponde Tereza: Tutti i sopravvissuti hanno confermato che il violino era rimasto nella sala dove avevano suonato. Quando lorchestra scesa e hanno assegnato le uscite per salvarsi, tutti hanno occupato i loro posti e Sndor ha solo pensato a salvare la vita dei bimbi rimasti soli nella
confusione. Pochi giorni fa un passeggero russo ha postato un video inedito su Facebook: sono le ultime immagini di Sndor, alle 4 di quella notte. Lo si vede benissimo: con indosso il giubbotto giallo di salvataggio quelli dei passeggeri erano arancioni dirige la gente. Non scappato: rimasto sulla nave fino allultimo per salvare le persone. Ricordando come Sndor avesse sempre la Bibbia con s, Tereza conclude: Vivo la mia tragedia nella consapevolezza che Dio ha chiamato a s Sndor, perch ha bisogno di lui l.
SETTIMANA
SO CIALE IN
FRANCIA
LOSSERVATORE ROMANO dicembre 2012 numero 7 Inserto mensile a cura di RITANNA ARMENI e LUCETTA SCARAFFIA, in redazione GIULIA GALEOTTI www.osservatoreromano.va
Hommes et femmes, la nouvelle donne il titolo della Settimana sociale tenutasi a Parigi dal 23 al 25 novembre. Superare gli stereotipi e lottare contro i modelli di dominazione sono gli appelli risuonati con maggior frequenza, come ha scritto Sarah Numico, inviata Sir. Franois Ernenwein, caporedattore di La Croix, ha commentato: Luguaglianza tra uomini e donne uno dei principi che misurano lavanzamento di una societ. Sebbene il diritto di famiglia e del lavoro abbiano registrato i cambiamenti di mentalit che hanno accompagnato lemancipazione delle donne, dibattere di uguaglianza non dispensa dallinterrogarsi su quale ne sia la trama. Uguaglianza non significa uniformit. Occorre
tenere conto di cosa fa la differenza dei sessi e il loro apporto specifico al bene comune. Anche Najat VallaudBelkacem, ministro per lUguaglianza, ha affermato: Luguaglianza non una lotta tra gli uni e le altre. una leva per far progredire la societ. Secondo la vice presidente della Commissione europea Viviane Reding, la povert oggi in Europa femminile e rischia di esserlo sempre pi, soprattutto tra le donne al di sopra dei 65 anni. E Claude Martin, sociologo e ricercatore: I poteri pubblici possono avere un ruolo centrale per aiutare a promuovere luguaglianza. Innanzitutto intensificando gli sforzi per sviluppare servizi per la prima infanzia o per sollecitare gli uomini a occuparsi maggiormente del lavoro di cura, ad esempio facendo ricorso al congedo riservato ai padri.
KAROLINA KOZKOWNA
Tra le reliquie dei beati polacchi da poco condotti al santuario dei nuovi martiri nella basilica romana di San Bartolomeo, ci sono anche quelle di Karolina Kozkowna, la Maria Goretti polacca, assassinata a 16 anni da un soldato russo. Malgrado il conflitto in corso (era il 18 novembre 1944), ai funerali parteciparono tremila persone. Da allora la devozione verso Karolina, patrona dei movimenti della giovent polacca, rimasta vivissima.
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Il cuore dellassassino
di GIULIA GALEOTTI
oure my son, and Im glad you came: aprire le porte della propria casa, baciare, fare sedere a tavola con la propria famiglia, mangiare con lui. Com umanamente possibile accogliere nella vita e nel cuore lassassino della propria figlia? Abbracciare le mani macchiate del suo sangue? il mistero del perdono radicale, potente e silenzioso il centro del bellissimo film The Heart of a Murderer (che esce a gennaio) girato in India dalla regista italo-australiana Catherine McGilvray. In unora, la pellicola racconta la storia di Samundar Singh, il giovane fanatico ind che nel 1995, a ventidue anni, uccise suor Rani Maria, missionaria francescana originaria del Kerala. Accoltellatala per 54 volte, la abbandon sul ciglio della strada. Una morte lenta, lentissima nella solitudine pi completa: Tu, Ges, almeno avevi tua madre e i tuoi amici pi cari ai piedi della Croce sono i primi pensieri di suor Selmy Paul, la sorella di Rani, appena avuta notizia dellomicidio Mia sorella invece morta senza nessuno attorno. Arrestato e condannato allergastolo, Samundar viene perdonato dalla famiglia di Rani, che non solo chiede (e ottiene) per lui la grazia, ma che arriva ad accoglierlo come un figlio e come un fratello. Tra i narratori principali del film, lo stesso Samundar, che ricorda i fatti mentre, dal suo villaggio del nord dellIndia, sta anSamundar con Swami Sadanand dando in treno a trovare la famiglia di Rani Maria, che vive nel Kerala. il viaggio del suo risveglio spirituale, del passaggio da giovane imbevuto di odio e ignoranza a uomo libero nellamore. Quasi parlando a se stesso, Samundar timido e per certi versi incredulo mentre espone il perdono incondizionato e inatteso, manifestato da chi stato irreparabilmente colpito dal suo gesto assassino. affascinante notare il linguaggio che Samundar utilizza nel presentare la sua dolorosa storia: come la regista spiega a donne chiesa mondo, stato lui stesso a scegliere di raccontare, pi che attraverso le parole, mimando nuovamente quei terribili gesti, interpretando se stesso. il modo indiano di raccontare continua McGilvray e ho accettato ben volentieri questa contaminazione culturale, nella speranza che rappresentasse un passo ulteriore verso il tentativo di cogliere lo spirito autentico di questa incredibile vicenda. Ma il film parla anche attraverso la voce della sorella e della madre di Rani, due donne accomunate dallamore e dal dolore, dal pianto e dalla pace. Sono presenze che restano profondamente impresse per la serenit emanata dai loro volti e dai loro gesti. Nessuna esaltazione o esagerazione in loro: solo la forza feconda del perdono capace di accogliere nel profondo. La madre, in particolare, arriva a comprendere il senso della morte di sua figlia, dopo che, inizialmente, non ne aveva condiviso nemmeno la scelta religiosa. La quarta voce narrante infine quella di Swami Sadanand, il sacerdote con la vocazione del pacificatore (laddove c un conflitto, io vado e mi propongo), il primo a essere andato a trovare Samundar Singh in carcere, diventandone poi la guida, il padre spirituale. Senza alcuna retorica n gusto del macabro, senza strumentalizzare i fatti o enfatizzarne i protagonisti, il film di Catherine McGilvray narra con rispetto, poesia e forza insieme una storia paradigmatica, capace di elevarsi, nel suo profondo e universale significato, al di l del contingente. La vicenda, ci racconta McGilvray, le venne incontro nel 2009: da allora il suo desiderio stato quello di riuscire a trovare la chiave per capire e quindi per raccontare, la sorprendente risposta della madre e della sorella di Rani Maria allorrore che hanno dovuto affrontare. Sono andata in India spiega la regista volendomi affidare del tutto a questa storia. Il messaggio dirompente. Il perdono pu veramente trasformare lodio in amore. Nel corso del film, Samundar Singh racconta, pacatamente e senza alcuna esaltazione, il radicale e progressivo cammino della sua conversione, dalla disperazione (nessuno mi pu perdonare. Nemmeno Dio) alla rinascita. Oggi questuomo una persona consapevole, vero testimone della grandezza potente e vitale dellimmenso dono che ha ricevuto.
Franco La Cecla (1956) ha insegnato antropologia culturale in varie universit, tra cui Bologna, Palermo, Venezia, Verona, luniversit VitaSalute San Raffaele, luniversit della California a Berkeley, lcole des Hautes tudes en Sciences Sociales di Parigi, lUniversidad Politcnica de Barcelona, lcole polytechnique fdrale de Lausanne. Tra le sue pubblicazioni, Mente Locale, unantropologia dellabitare (Eleuthera 2011), Perdersi (Laterza 2010), Il Malinteso (Laterza 2009), Contro lArchitettura (Bollati Boringhieri 2009). Ha vinto il Festival del cinema di San Francisco con il documentario In altro mare (2010).
madre Cabrini viveva il viaggio. Questo non era per lei un magnifico diversivo, ma proprio una esperienza fondamentale della relativit e della comunanza tuttavia di problemi, umanit, speranze.
Sarebbe bello se oggi madre Cabrini venisse proclamata patrona della globalizzazione e, perch no, della capacit di essere finalmente cittadini del mondo e non solo di una sua parte.
Sarebbe bello se fosse proclamata patrona della capacit di essere cittadini del mondo
su un approccio pragmatico: inutile piangersi addosso e fare le vittime della modernit. Si trattava invece di acquisire gli strumenti per farne parte a pieno titolo: la lingua inglese prima di tutto, ma soprattutto la comprensione delle categorie culturali del mondo in cui ci si trovava a vivere. Cosa dava a madre Cabrini quella marcia in pi da farne una santa della ipermodernit? Probabilmente la mancanza di pregiudizi, lapertura al mondo, la curiosit del nuovo, tutte qualit di un cosmopolitismo vero. Era una forma connaturata a una formazione cristiana, una inevitabile conseguenza di un universalismo? Non saprei: di sicuro era una grande capacit di relativizzare le cose, di relativizzare le culture e i loro valori. Cera in questo un coraggio di esplorazione che poi riverberava nella ricchezza con cui