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Franco Giuli

Struttura e relazionalit

Galleria

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Schubert

Franco Giuli
Struttura e relazionalit

Galleria

Schubert

gennaio febbraio 2012

Struttura e relazionalit Luciano Caramel


Franco Giuli torna a Milano con una personale dopo sette anni. Risale infatti al febbraio del 2005 l'ultima sua presenza nel capoluogo lombardo, articolata in due sedi, le Gallerie Arte Struktura e Vismara, accompagnata da Giovanni Maria Accame, che ci ha lasciato prematuramente proprio in questi giorni ed stato tra i nostri critici di arte contemporanea pi lucidi e profondi. E appunto Accame, aprendo il testo scritto per quell'occasione, evidenziava come il lavoro di Giuli fosse da quarant'anni puntato "sulla riflessione sulla superficie come possibile premessa di uno sviluppo concreto" e, di conseguenza, [...] su di una "tridimensionalit raggiunta costruttivamente, n scolpita n modellata", che " all'origine di gran parte della scultura contemporanea". Direzione operativa da Giuli perseguita fin dagli anni settanta nella scultura, appunto, e nella pittura "esplorando continuamente", come ancora osservava Accame, il luogo d'incontro tra piano e rilievo", in un "continuo contrappunto tra diverse estensioni". Evidente anche nei dipinti qui esposti, molto particolari, e ancora una volta non ripetitivi, pur entro un itinerario coerente ma articolato e sempre rinnovato. Infatti, come gi m' capitato di

sottolineare in un volume recente (L.Caramel, a cura di, Franco Giuli, opere dal 1970 al 2009, De Luca Editori di Arte, Roma 2010), Giuli intende la pittura come sperimentazione linguistica, in uninterazione problematica, nell'elaborazione concettuale e nell'applicazione fattuale, di struttura e relazionalit, di rigore costruttivo e lirismo cromatico, che spiega la diversit nella continuit del suo lavoro, sempre riconoscibile, ma non ripetitivo, oltre che legato dal metodo e non da cifre stilistiche. Cos, se il pittore continua, ancor oggi, a privilegiare la superficie, resta primario quellaccanirsi sui confini, i rapporti, le connessioni del reale volumetrico e di quello bidimensionale. Soprattutto quando, come in molti di questi lavori pi recenti, nel rinunciare ad incursioni nello spazio fisico, vuole tuttavia dar corpo di rappresentazione, ma non per questo solo allusivo, o illusivo ad una varia articolazione spaziale, realizzando una ricca fenomenologia di situazioni, persino tese da un dinamismo drammatico, con prospettive, affondi, emergenze, scansioni, rotture e sovrapposizioni di piani e quindi con uninterna, diramata percorribilit. Dove resta determinante il ruolo del colore, nel ribadire la non marginalit, anzi sempre pi spesso, dall'inizio del nono decennio, il protagonismo, dellinvenzione, della fantasia, della medesima fascinazione lirica, col ricorso, anche, a strutture pi sciolte. Nella sperimentazione,

ancora una volta, su materiali e tecniche, da ultimo l'acrilico con incisioni su cartone ondulato da imballaggio, come in precedenza l'acrilico su tela o tavola, su juta o cartoni vari lisci piegati, o anche, negli anni settanta, solo cartoni e legno. Marchigiano, nato a Cerreto D'Esi e poi stabilmente residente nell'oasi serena di Fabriano, favorevole al definirsi della sua irriducibilit agli stereotipi e alle convenzioni, Giuli stato sempre aperto ai rivolgimenti culturali che hanno segnato la seconda met del secolo scorso, fin dallavvio della sua ricerca pittorica, tra fine anni cinquanta e met sessanta, in una congiuntura, nel dopo e oltre l'Informale, di ridiscussione, anche radicale, degli statuti linguistici delle arti, diffusa in Italia come altrove, e non solo in Europa. Ed stato anche tra i non molti che hanno varcato quella sorta di "linea gotica" culturale che nell'arte italiana ha determinato una scarsa mobilit e permeabilit tra centro sud e nord, in entrambi i sensi, che ancora permane, a dispetto dei sempre pi diffusi e vincenti globalismi. Su tale linea le presenze dell'artista a Milano, che hanno preceduto quest'ultimo incontro, in mostre personali, gi nel 1973 nella Galleria Ariete Grafica, poi nel 1990 e nel 1997 nella Galleria Vismara, rispettivamente curate da me e da Claudio Cerritelli all'insegna de La realt della pittura e di Incastri e disincastri, oltre che in una serie di collettive.

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.80x80 2011

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.120x120 2011

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.100x100 2010/11

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.120x120 2009/10

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.100x100 2009

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.70x70 2009

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.100x100 2009

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.80x80 2008/9

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.100x100 2008/9

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.80x80 2008/9

acrilico + incisione su cartone da imballaggio cm.120x120 2008

acrilico su tavola cm.100x90x6 2007/8

acrilico su tela + struttura in legno cm.90x60 2007/8

Pagina precedente: dittico acrilico su tela cm.120x240 2007/8

Ultima pagina: mostra e presentazione del libro "Franco Giuli 1959-2009", Galleria Edieuropa, Roma. Da sinistra: Enrico Crispolti, Franco Giuli e Luciano Caramel. Novembre 2010

Franco Giuli nato a Cerreto DEsi (AN) nel 1934. Vive e lavora a Fabriano e Roma. Alla fine degli anni sessanta, conosce Raphael Alberti e Giulio Carlo Argan, l quale riconosce in Giuli un lavoro serio e impegnato mirato a una rivisitazione nel campo costruttivista. Scriver pi tardi la prefazione per la monografia Franco Giuli 1965-1975 edita dalla Nuova Foglio Editrice. In quegli anni hanno scritto tra gli altri: Giancarlo Politi, Cesare Vivaldi, Nello Ponente, Filiberto Menna, Enrico Crispolti, Luigi Lambertini, Francesco Vincitorio, Giorgio Cortenova, Elverio Maurizi e Italo Tomassoni. Alla fine degli anni 60, Giuli offre un esempio abbastanza raro di geometria organica. Il suo dipinto si realizza allinterno di una formidabile dialettica tra visione fantastica e controllo razionale dello sviluppo delle forme (Italo Tomassoni 1968). Dopo lesperienza informale della fine degli anni 50, Giuli si interessa della fenomenologia spaziale attraverso i rapporti tra spazio-tempo e colore forma che pi tardi lo porter ad esperienze sui materiali come i cartoni e legni degli anni 70. Giuli in quegli anni frequenta lambiente artistico di Milano e Roma. In quel periodo si sono interessati al lavoro di Giuli: Umbro Apollonio, Armando Ginesi, Giorgio Di Genova, Giovanni Maria Accame, Luciano Caramel, Rossana Bossaglia e Mauro Reggiani che lo inviter nel 1972 alla XXXVI Biennale internazionale dArte di Venezia. Conosce inoltre Max Bill, Luigi Veronesi e Piero Dorazio con il quale ha avuto una lunga amicizia oltre alla stima per la ricerca nel campo del nuovo costruttivismo". Negli anni 80 Giuli ripropone il colore nellambiguit strutturale nelle opere di grandi dimensioni attraverso il controllo razionale dello sviluppo delle strutture. Pi tardi, ancora lo spazio cosmico viene rappresentato in chiave tridimensionale attraverso strutture opportunamente sagomate preposte per affrontare i misteriosi itinerari cosmici. Pi recente il lavoro inciso su cartoni da imballo dove maggiormente si evidenzia una precisa fenomenologia spaziale. La lunga ricerca di esemplare coerenza come scrive Di Genova, nel catalogo per la mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona, lo porta ad

esporre tra le pi importanti gallerie in Italia e all estero. Sessanta sono le personali nellarco della sua ricerca tra le quali da sottolineare il lungo rapporto di lavoro con lo Studio LD di Pescara,lo Studio S M 13 di Roma, la galleria La Polena di Genova, la galleria Vismara di Milano, la galleria Arte Struktura di Milano e la galleria Edieuropa-qui arte contemporanea di Roma. Molte sono le collettive importanti alle quali Giuli stato invitato a partecipare tra le quali: Biennale Internazionale dArte di Venezia del 1972, 2007 (Eventi Collaterali) e del 2011; Nuove tendenze della pittura europea, Dusseldorf; Palais dell Europa, Menton; Linea della ricerca artistica in Italia dal 1960 al 1980, palazzo delle Esposizioni Roma; Secessioni astratte in Italia dal dopoguerra al 1990, palazzo Forti, Verona, Permanente di Milano e Kunsthalle di Darmstad; Art 90 For Europe, Londra; da Mad a Mad 1946-1999, galleria comunale darte moderna, Gallarate; galleria comunale darte moderna, Bologna; Istituto polacco di cultura, Cracovia; 50 anos despues, centro de Esposiciones y Congregos, Saragoza; Museo Bargellini, Pieve di Cento; Domotecnica, Colonia; Macla, museo de arte contemporaneo latino-americano, Rio della Plata (Argentina); larte italiana del XX secolo attraverso i grandi marchigiani, Accademia dellArte Russa, Mosca e Mole Vanvitelliana, Ancona; Premio Michetti; Premio Termoli; Premio Marche; 40 anni della galleria Edieuropa, Roma; XIII Biennale dArte Sacra Contemporanea, Museo Staurus, Isola del Gran Sasso; Jean Cocteau Le Joli Coeur, Palazzo delle Stelline, Milano, ed altre ancora. Nel 2002 ha realizzato una scultura in acciaio per il parco internazionale di Portofino e nel 2003 una installazione policroma per la piantagione Paradise, difesa della natura, di Joseph Beuys a Bolognano. Nel 2011, Claudio Cerritelli, Gillo Dorfles e Francesco Tedeschi, hanno presentato alla Universit Cattolica di Milano il libro Franco Giuli 1959-2009 di Luciano Caramel, edito da De Luca Editori dArte, Roma.

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