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ISSN 2035 - 7982

Il progetto dei ponti strallati: dettagli strutturali ed elementi di protezione dai fenomeni di invecchiamento
Alessio Pipinato*
Universit degli Studi di Padova

ABSTRACT: In this study the cable types mostly used for these bridges and bridges abroad are describe: Based on damages observed in stay cables and improvements of the global design, the structural detailing, the sizing and the corrosion protection are shown with the aim of minimize the inspection and maintenance cost in the future.

Figura 1: Ponte Rion Antirion, Grecia, 2004.

INTRODUZIONE Sono ancora relativamente poche le realizzazioni europee relative a progetti di ponti strallati di piccole e medie dimensioni; i ponti strallati sono stati utilizzati come tipologia spesso utile a risolvere con un disegno semplice e ottimale situazioni urbane che impediscono, per quantit di

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vincoli lutilizzo della convenzionale tipologia a travata. Nella tipica impostazione progettuale per, spesso si trascurano alcuni dettagli costruttivi e alcune attenzioni progettuali che possono rendere pi o meno agevole a strutture di questa importanza il raggiungimento della completa vita utile. Si illustrano nel presente articolo alcuni elementi relativi al perfezionamento del progetto, al dimensionamento, ai dettagli strutturali ed agli elementi di protezione dai fenomeni di invecchiamento.

MATERIALI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI

Figura 2: Diverse tipologie di cavi: a) funi chiuse; b) funi ad elica; c) funi a cavi paralleli; d) fune a cavi parallelia sette fili (Gimsing, 1998).

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A prescindere dalla tipologia di materiale con cui sono costituite le torri e limpalcato (cca o acciaio), il materiale predominante costituito dallacciaio. In diversi Paesi, tra cui negli USA, sono vigenti norme tecniche specifiche riguardanti in dettaglio le modalit costruttive di tutti gli apparecchi di sospensione, incluse le funi (es. ASTM). Recentemente, si va diffondendo luso di materiali fibrorinforzati (FRP) in applicazioni di elementi precompressi e in cavi per strallature: tra essi, si possono citare le fibre di vetro, di aramide e di carbonio (GFRP, AFRP, CFRP). Resine epossidiche sono invece utilizzate come matrici dei compositi, e lFRP viene prodotto tramite modalit di estrusione. Per maggiori informazioni sulle applicazioni in fibrorinforzato, che rimangono comunque ad oggi di nicchia, possibile consultare ad esempio Fisher and Bassett (1997), Christoffersen et al. (1999), Roos and Noisternig (1999), and Noro et al. (2001).

Figura 2: Propriet ricorrenti dei composti FRP a confronto con gli acciai utilizzati per la realizzazione di stralli (Christoffersen et al. 1999).

PROTEZIONE DEI CAVI I vari rivestimenti per gli MTE (main tension elements) sono disponibili sul mercato a livello mondiale. Questi rivestimenti sono forniti principalmente per la protezione contro la corrosione di MTE. In origine, lalloggiamento dei cavi veniva protetto tramite iniezione con boiacca di cemento. Tuttavia, il metodo stato quasi completamente abbandonato, visti gli esiti di mancata protezione riscontrati in numerosi ponti realizzati con questa tecnologia. Uno dei primi metodi utilizzati per affrontare questo problema stato quello di utilizzare una soluzione di olio spruzzata sui fili (Funahashi 1995). Pi tardi, venne adottata una soluzione protettiva e lubrificante, una cera microcristallina. Inutile dire che molti dei riscontri effettuati su ponti esistenti trattati con queste tipologie di protezione sono risultati assai deludenti (NHCRP 2005). Una delle metodologie pi diffuse oggi in merito alla protezione dalla corrosione, utilizzata in Europa e Giappone, risulta essere la protezione galvanica, una forma sacrificale di protezione catodica contro la corrosione, molto utile anche negli ambienti pi aggressivi. Negli USA molto spesso questa tipologia di protezione non stata usata, ad esclusione di alcuni casi isolati (Sacramento River Meridian Bridge in California ed il Sitka Harbor Bridge in Alaska). Una delle problematiche riscontrate in alcune

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tipologie di ponti, costituita dal c.d. infragilimento (hydrogen embrittlement, vedi anche Barton et al. 2000), che si verifica in contemporanea presenza di zincatura e iniezione dei cavi. Ancora, per stralli zincati a guaina iniettata, vi erano in letteratura degli studi che testimoniavano una diminuzione della capacit resistente a trazione ed una diminuzione della capacit resistente a fatica degli elementi (NHCRP 2005), anche se si poi osservato come questa problematica venisse superata per mezzo delluso di acciai a produzione controllata, ad esempio tramite le procedure ASTM. Luso di grasso o cere speciali nei singoli cavi ha invece evidenziato come si possa ridurre la c.d. fretting fatigue, risultato del contatto tra i singoli cavi (NHCRP 2005): in questo caso, gli stralli vengono protetti individualmente, quindi coperti con guaine in HDPE o con polipropilene ad alta densit (HDPP) estruso direttamente sullo strallo. Questa procedura adottata in tutti i ponti recentemente costruiti negli USA (NHCRP 2005), come ad esempio il Cape Girardeau Bridge in Missouri e il Sixth Street Viaduct Bridges in Wisconsin. La protezione epossidica invece venne adottata negli USA allincirca dal 1994 (NHCRP 2005): differenti tecniche sono state usate nella pratica di questa tecnologia che prevede lapplicazione della resina sia a gruppi di cavi, nel loro perimetro pi esterno, oppure individualmente cavo per cavo. La tecnica dellimpregnazione con resine presenta ancora alcune lacune, per la difficolt di deporre un sottile strato superficiale su tutti i cavi, evitando vuoti interstiziali, su cui nel seguito si origineranno le difettosit corrosive. Linguainatura pu essere invece realizzata con diversi materiali, come lHDPE, lacciaio, lacciaio inox, lalluminio. Il pi utilizzato risulta essere lHDPE (NHCRP 2005). Oltre allinguainatura ed alle protezioni menzionate, risulta abbastanza frequente luso di filler, materiali interposti tra gli MTE e la guaina esterna: si tratta frequentemente di boiacche, misture acqua cemento, o filler preconfezionati dai produttori, a base di poliuretano o cere petrolifere (NHCRP 2005).

PRINCIPALI DETTAGLI COSTRUTTIVI Un ponte strallato soggetto a movimenti laterali che a loro volta inducono tensioni flessionali alle estremit dei cavi, incrementando le possibilit che si inneschino locali fenomeni di usura del materiale per fatica. Luso di giunti in neoprene posizionati ad inizio e fine cavo pu limitare questa tipologia di problematiche, che vengono assai spesso trascurate nella concezione e realizzazione di ponti strallati. Altro dettaglio spesso trascurato il capocorda, superiore ed inferiore, dove molto spesso la parte finale di inguainatura lasciata senza protezione: inutile dire che questo dettaglio

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cos realizzato il luogo di prevalente innesco di fenomeni corrosivi e di danneggiamento in genere, ancor pi nel capocorda inferiore, ove si concentrano anche normali fenomeni di spargimento di sostanze saline nei periodi invernali, o dove i flutti marittimi (laddove presenti) possono occasionalmente raggiungere limpalcato. In questo caso risulta spesso sufficiente, in ambiente moderatamente aggressivo, luso di capocorda prefabbricati in neoprene, esteso fino allancoraggio nellimplacato, e fino allantenna nella parte superiore.

Figura 3: Dettaglio degli ancoraggi (NHCRP 2005).

FENOMENI DI FATICA Dettagliate informazioni e/o prescrizioni sul dimensionamento a fatica dei cavi MTE vengono usualmente forniti dai produttori o da istruzioni tecniche nazionali. Solitamente, a seconda della dimensione della struttura si evidenzia un numero minimo di elementi da sottoporre a test a scala reale fino a due milioni di cicli, ed alcune norme tecniche specificano anche lescursione massima di tensione oltre al picco di tensione da utilizzare per limpostazione delle prove. Il numero di fili di cui ammessa la rottura non deve solitamente eccedere il 2% del totale.

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VIBRAZIONI Le vibrazioni di questa tipologia di ponti sono solitamente indotte da eventi atmosferici (pioggia e vento), eccitazioni parametriche, gallopping, eccitazioni da vortice. Le misure adottate al fine di evitare questi fenomeni sono rappresentati principalmente dallutilizzo di dissipatori viscosi e dallintroduzione di cavi incrociati.

EVENTI ESTREMI Gli eventi estremi che possono colpire i ponti strallati includono ad esempio i terremoti, gli incendi, le esplosioni e gli impatti. Una adeguata progettazione di questa tipologia di ponti comprende lanalisi di ogni evento estremo singolo ed il conseguente progetto delle tecnologie atte a contrastarlo. Per esemplificare, sono molti i ponti strallati che utilizzano materiali resistenti al fuoco come protezione superficiale esterna dei cavi e vernici intumescenti.

ISPEZIONABILITA Al fine di illustrare le problematiche pi comunemente riscontrate nel panorama dellispezionabilit dei ponti strallati, si riporta lesito di un sondaggio NHCRP (2005) che presenta le pi frequenti difficolt riportate dai manutentori: accesso alle protezioni per pioggia e vento; accesso agli ancoraggi inferiori; ispezione e valutazione della condizione degli ancoraggi; difficolt alla rimozione delle barriere anticorrosione; accessibilit per ispezione e controllo; incertezza sulla condizione dei cavi e degli ancoraggi; difficolt a ispezionare gli elementi allinterno dei cavi e degli ancoraggi; difficolt a mantenere integre le protezioni dei capicorda per effettuare ispezioni interne; difficolt a determinare la vita residua della protezione anticorrosione; manutenzione delle guaine e dei capicorda; migrazione di acqua allinterno delle protezioni.

FABBRICAZIONE E MONTAGGIO DEGLI STRALLI Com noto, la realizzazione degli stralli, intesi come sistema di sospensione MTE di un ponte strallato, pu avvenire in fabbrica o direttamente sul posto. La seconda alternativa appare oggi la pi utilizzata (NHCRP 2005). La prefabbricazione consiste nel preparare lo strallo completo di tutti i relativi componenti in stabilimento, inclusi gli ancoraggi inferiori e superiori. I cavi vengono di norma forniti su naspo, svolti in loco, quindi issati in ogni posizione prefissata. Laddove prevista liniezione dei cavi, essi vengono di norma iniettati in situ dopo la post-tensione. La fabbricazione in sito invece si realizza per infilaggio dal basso allalto di ogni cavo, secondo tecniche differenti a

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seconda del fornitore/costruttore: quindi lassemblaggio di tutti i componenti di connessione allimpalcato e alla torre viene effettuata cavo per cavo direttamente in situ.

CONCLUSIONI Nel presente studio sono state presentate alcune indicazioni di massima e alcuni riferimenti bibliografici atti a mettere in luce alcune delle peculiarit progettuali che si possono comunemente incontrare nella realizzazione di ponti strallati. La trattazione stata ridotta in sintesi, in quanto lo scopo dellarticolo consiste nel mettere in luce le problematiche principali e nellinfondere nel lettore la curiosit di documentarsi adeguatamente al livello progettuale che egli deve affrontare. Una trattazione comprensiva, aggiornata e valida globalmente appare difficilmente riscontrabile in letteratura, anche se abbondano le produzioni manualistiche che per spesso si riferiscono ad aspetti progettuali di larga massima.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Si riportano nel seguito alcuni riferimenti bibliografici e note su alcuni documenti da cui possibile trarre spunto per lo studio delle operazioni di manutenzione dei ponti strallati.

Christoffersen, J., L. Hauge, H. Elgaard Jensen, and J. Bjerrum, Design and Construction of a CFRP Cable Stayed Footbridge, Proceedings of the IABSE Conference, Cable- Stayed Bridges, Past, Present, and Future, Malmo, Sweden, June 1999, pp. 135144. Fisher, K. and S. Bassett, Cables, Strands, and Rods Keep Tension High, High-Performance Composites, July/Aug. 1997, pp. 2329. Funahashi, M., Reliable Corrosion Protection for Bridge Stay Cables, Concrete International, Vol. 17, No. 2, Feb. 1995, pp. 3337. Gimsing, N.J., Cable-Supported BridgesConcept and Design, 2nd ed., John Wiley, Chichester, West Sussex, England, 1998, 471 pp. Reiner Saul, Karl Humpf (2000), Inspection And Maintenance Of Cable-Stayed Bridges, First International Conference on Bridge Maintenance, Safety and Management, IABMAS 2002, Barcelona, 14 17 July, 2002. Hhle, H.-W.: Expert System for Integrated Cable Inspection. Wire Rope News & Sling Technology,October 1993.Hhle, H.-W., Wecker, K., Fuchs, D. and Nller, H.: Seile unter Zugebelastung (Ropes under Tensile Loads). Materialprfung 35. Jg 1993/3, p. 59 - 62. Noro, T., S. Konno, and H. Maikuma, Material Properties of Carbon-Fiber Cables for Suspension Bridges, Proceedings of the IABSE Conference, Cable-Supported Bridges, Challenging Technical Limits, Seoul, Korea, June 1214, 2001, pp. 126127. Pipinato A. (2010), Interventi di ispezione, manutenzione e ripristino dei ponti strallati, EDA-Esempi di Architettura, EDA-online, ISSN 2035-7982. Roos, F. and J.F. Noisternig, CFRP-TendonsDevelopment and Testing, Proceedings of the IABSE Conference,

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Cable-Stayed Bridges, Past, Present, and Future, Malmo, Sweden, June 1999, pp. 623630. Saul, R., and Svensson, H.S.: On the Corrosion Protection of Stay Cables. Stahlbau 59 (1990), p. 165 - 176. Saul, R., Hhle, H.-W.: Damages of Stay Cables and Prevention Thereof. Proceedings of the Int'l HKCEC Bridge Conference 'Bridges into the 21st Century' 2 - 5 Oct 1995 in Hong Kong.

*: Dr. Ing., Universit degli Studi di Padova, Italia

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