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Benito Marino - History & Philosophy Teaching

GALILEO

Titolo: Galileo Regia: Liliana Cavarti Sceneggiatura: Liliana Cavani, Tullio Pinelli Direttore della fotografia: Alfio Contini Musiche: Ennio Morricone Con: Cyril Cusak [Galileo Galilei), Paolo Graziosi [Giordano Bruno), Piero Vida [Urbano VIII), Gheorghi Cerkelov [cardinale Bellarmino) Italia-Bulgaria, 1968, colori, 92'

Il film racconta la vita del grande scienziato a partire dal suo soggiorno a Padova all'et di 28 anni fino all'abiura pronunciata a Roma nel giugno del 1633 a 69 anni. Il racconto cinematografico incomincia con un dibattito tra accademici intorno alle affermazioni del medico Acquapendente che, studiando il corpo umano, si pone il quesito di quale sia l'origine dei nervi, se il cervello o il cuore, e mette in discussione le idee di Galeno e di Aristotele, comunemente accettate in base al "principio di autorit". Al dibattito partecipa anche Galilei, che si fa portavoce di una nuova idea di scienza, basata sull'esperienza e non sull'ipse dixit Nel film compaiono numerosi personaggi d rilievo del tempo, fra cui Paolo Sarpi (che regala a Galileo, perch lo possa studiare, uno strano "occhiale" realizzato da un artigiano olandese), Giordano Bruno (che con grande enfasi parla di materia, di universo e di teoria eliocentrica senza per poter provare ci che sostiene), il cardinale Bellarmino, i papi Paolo V e poi Urbano VIII. In seguito alla denuncia del nobile veneziano Mocenigo, Bruno viene incarcerato, processato dall'Inquisizione e infine arso sul rogo. Galilei rimane scosso, ma nello stesso tempo si rafforza in lui l'idea della necessit di offrire prove alle proprie teorie. Costruito il cannocchiale (un perfezionamento dello strumento olandese), lo punta verso il cielo e compie una serie di scoperte (la "rugosit " della superficie lunare, le fasi di Venere simili a quelle della Luna, i satelliti di Giove) che minano alcuni presupposti di fondo della teoria aristotelico-tolemaica. I risultati delle osservazioni astronomiche inducono Galileo a schierarsi, nel suo insegnamento universitario, a favore della teoria copernicana. Invita anche pubblicamente i colleghi a guardare nel cannocchiale perch si rendano direttamente conto di ci che va sostenendo, ma nessuno vuol fare l'esperienza. Con l'ascesa al soglio pontificio di Urbano VIII, suo antico amico e protettore, Galilei d alle stampe il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, ma la corte papale, a cominciare dal cardinale Borgia, discredita l'opera e insinua che lo scienziato abbia raggirato il pontefice coprendolo di ridicolo. Il risultato sar la sospensione della pubblicazione e il processo a Galileo. Nell'ultima sequenza del film, Galileo, ormai vecchio ed esausto, pronuncia l'abiura. religioso, politico e culturale a un tempo. Ma il momento storico non permette posizioni intermedie, bisogna schierarsi: cattolici da una parte, protestanti dall'altra. In tal senso esemplare l'udienza con il papa Paolo V, il quale di fatto non ascolta Galileo ma si complimenta che un cattolico studi la volta celeste facendo grande la Chiesa e togliendo il primato agli eretici. La sceneggiatura si basa anche sulle opere di Galileo, da cui sono tratte citazioni sparse un po' in tutto il film, con il risultato di delineare il personaggio in modo molto aderente alla figura ideale che traspare dagli scritti pi famosi. Un esempio: gi la prima scena, quella del consulto dove ci si chiede se i nervi partano dal cuore o dal cervello, si rif a una pagina del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, quando Sagredo descrive l'episodio del consulto per screditare il modo di agire e pensare dei filosofi peripatetici. A lui risponde il suo interlocutore Simplicio: Signori, io voglio che voi sappiate che questa disputa dell'origine de i nervi non miga cos smaltita e decisa come forse alcuno si persuade. Questa battuta nel film viene urlata da un personaggio del pubblico che assiste all'evento e che non d'accordo con i sostenitori dell'evidenza dei fatti. Linguaggio cinematografico e contenuti storici Fra i produttori del film compare anche la Rai, che per finora non l'ha mai mandato in onda. La destinazione televisiva inizialmente prevista ha tuttavia influito sulle scelte stilistiche della regista, che ha optato per un'assenza di campi lunghi e un uso massiccio di riprese fatte in interni perch tali accorgimenti permettono una maggiore resa comunicativa sul piccolo schermo, mentre i campi lunghi, che inquadrano vaste porzioni di spazio, in televisione risultano difficilmente decifrabili dallo spettatore. Un altro aspetto tecnico, in parte riconducibile alla scelta obbligata di fare un film per la televisione e in parte riconducibile al soggetto stesso del film, la consistente presenza di dialoghi. All'illuminazione, poi, affidato il compito di connotare diversamente le scene (pi luminose) in

L'ambientazione storica Liliana Cavani ricostruisce il clima controriformistico del tempo servendosi di una scenografia molto essenziale, entro la quale si muovono figure di intellettuali, per lo pi docenti universitari e porporati "imbalsamati" nei loro abiti. Si tratta di persone rigide e poco disposte al dialogo, che seguono il principio di autorit e rifiutano un pensiero libero e "critico". La proposta di Galilei di distinguere nella Bibbia i contenuti riguardanti la fede, che non possono essere messi in discussione, da quelli relativi alle concezioni scientifiche, che devono essere invece interpretati da chi studioso di scienza, viene accolta come eresia dalla Chiesa post-tridentina, preoccupata di riservare al clero l'interpretazione in blocco delle Sacre Scritture. Chiesa e universit, tra loro collegate, si rivolgono contro un uomo che si sforza di rimanere cattolico e nello stesso tempo di provare le sue ragioni. E il nucleo tematico del film , appunto, la difficile battaglia di un uomo, Galileo, precursore di tempi a venire, contro un sistema di potere

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cui Galilei lavora con i suoi collaboratori o parla con i suoi familiari rispetto a quelle (pi cupe) in cui Galilei o Giordano Bruno si trovano al cospetto dei rappresentanti del clero per difendere le loro ragioni. Nella colonna sonora, di Ennio Morricone, un uso abbondante di strumenti a fiato sottolinea i momenti pi drammatici della storia. A queste considerazioni di carattere generale si possono aggiungere alcune notazioni pi specifiche. Liliana Cavani vuole insistere sulla modernit del personaggio e per questo motivo fa compiere al suo Galileo alcune azioni assolutamente "banali" che, per, lo rendono pi vicino al nostro modo di pensare e di agire. Cos vediamo l'uomo Galileo lagnarsi del colletto inamidato che deve indossare per fare lezione all'universit, perch pensa che sia un'ingombro, una cosa ridicola, un'imposizione (bisogna tener conto che il film, del 1968, risente anche del clima di "contestazione" allora diffuso). La prima lezione di Galileo, che nel film segue al colloquio con Giordano Bruno, straordinaria perch Galileo insegna cose a cui non crede (e cio che i corpi celesti sono sfere perfette, che le stelle sono di cristallo incorruttibile, che tutto gira intorno alla Terra ecc.). Lo scienziato espone all'uditorio le teorie in maniera ambigua e distaccata e ben altro atteggiamento avr, per esempio, dopo aver scoperto, grazie al suo cannocchiale, che la Luna, lungi dall'essere una sfera perfetta, provvista di monti e di avvallamenti che, colpiti dalla luce solare, producono un gioco di ombre del tutto simile a quello che si pu osservare sulla Terra. La figura di Giordano Bruno, con la sua morte sul rogo, rappresenta uno dei punti di forza del film, anche per il drammatico urlo del frate arso vivo, di grande forza evocativa. Di notevole interesse risultano anche alcune scene in cui sono presenti le figure dei papi. L'udienza di Galileo con Paolo V avviene in movimento, con i due che passeggiano in un salone ripreso dall'alto, in modo da dare risalto al pavimento ricco di mosaici e al ricco e sfarzoso mantello papale. L'udienza con l'ex amico diventato papa (Urbano VIII) ripresa dal basso quando parla Galileo e dall'alto quando parla il papa che, seduto sul seggio pontificio, impone a Galilei il bacio della "sacra" pantofola, un omaggio che Paolo V gli aveva risparmiato e che colui che lo avreb-

be dovuto trattare con pi liberalit gli impone. L'ultima scena, quella dell'abiura, ci fa vedere un Galileo vecchio, con la bianca veste del penitente-inquisito che, poco convinto, pronuncia l'abiura che gli salva la vita ma che lascia sgomenti gli spettatori. Altre proposte Per chi voglia approfondire l'argomento della repressione da parte della Chiesa del nuovo pensiero alle soglie del Seicento una lettura classica Vita di Galileo, un dramma di Bertolt Brecht, che ha conosciuto pi redazioni, l'ultima delle quali risale al 1955. Da questa opera stato tratto nel 1974 il film Galileo del regista Joseph Losey, esempio di trasposizione cinematografica di un'opera teatrale. Altro film interessante Giordano Bruno di Giuliano Montaldo,

del 1973, che vanta una grande interpretazione dell'attore Gian Maria Volont. La caccia agli eretici in Italia da parte dell'Inquisizione l'argomento del libro di Carlo Ginzburg Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del '500, edito da Einaudi, che ricostruisce la storia di Domenico Scandella detto Menocchio, un mugnaio di Montereale Valcellina in provincia di Pordenone, che per le sue idee venne processato due volte e poi condannato al rogo. Al tema dell'intolleranza all'interno anche del mondo protestante nello stesso periodo dedicato il film Dies Irae del grande regista danese Carl Theodor Dreyer, che racconta di un processo per stregoneria intentato a una donna e a sua figlia. Si tratta di un film molto bello, di forte presa sugli spettatori.

Galileo Galilei.

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