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Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°12 - 1999 - Edita dalla Comunità Montana delle
Prealpi Trevigiane
SILVIA BEVILACQUA
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
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REPERTORIO
Nell'intento di dare un' impronta sistematica a questa ricognizione e di agevolare
gli eventuali riscontri, le iscrizioni sono state ordinate in due gruppi denominati
S (sa grato) e A (aula) e numerate con cifra latina
notizia è modellata sulle narrazioni della Legenda aurea di Jacopo da Varagine; evidente
èl'intento didascalico, e perciò didattico-dottrinale, del testo e fa supporre che questa non
fosse l'unica didascalia originariamente prevista nel piano decorativo della cappella.
Altare di San Rocco: CANTATE DOMINO CANTICUM NOVUM (Cantate al Signore
un canto nuovo) sulla panoplia ad affresco e O QVAM MAGNA APUD DEV~M] SUNT
MERITA TVA BEATE ROCHE (O Beato Rocco, quanto grandi sono i tuoi meriti presso
Dio) sul dossale marmoreo assegnabile all' ambito di Giovanni Antonio Pilacorte (Carona
1455 ca. - Pordenone 1531) e datato al 1525 circa in base alla data presente nell' affresco
di Francesco da Milano che esso racchiude.
Nel dipinto raffigurante San Sebastiano e San Girolamo: INITIVM SAPIENTIAE EST
TIMOR DOMINI (il timore di Dio è l'inizio della sapienza). Si presentano inoltre anche
due dipinti non originariamente pertinenti a questo edificio, ma provenienti da siti
ecclesiastici ora scomparsi, dalla chiesa di Sant'Elena, che sorgeva lungo l'attuale Viale
della Vittoria, e dal soppresso convento di San Girolamo. Il primo raffigura La Madonna
col Bambino tra i santi Andrea, Elena, Giobbe, Antonio Abate, Francesco d'Assisi,
Agostino e Rocco ed èassegnabile al pittore cenedese Silvestro Arnosti (attivo tra la fine
del XVI secolo e gli inizi del XVII). Esso riporta la seguente citazione biblica
MISEREMINI MEI MISEREMINI MEl/ SALTEM VOS AMICI MEI - IOB. CAP- XIX
(Abbiate pietà di me, abiate pietà di me, almeno voi amici miei - Giobbe, cap. XIX). Dal
convento femminile di San Girolamo di Serravalle proviene il dipinto con Il Bambino
Redentore tra i santi Giovanni Battista e Daniele, di ignoto pittore veneto della fine del
XVI secolo. Sui cartigli si leggono due citazioni SIC DEVS DILEXIT MVNDVM - D.G.
(Così Dio dilesse il Mondo) e DANIEL VIR DESIDERIOR. - B+Q (Daniele l'uomo dei
desideri) Si tratta di citazioni adatte ad un "pubblico" monastico che ben conosce i testi
sacri e l'esegesi degli stessi. La buona qualità del dipinto ha indotto il Mies (Mies G., Arte
del '500 nel vittoriese, Vittorio Veneto, 1987; p. 97, fig. 112) ad attribuirlo al pittore
tizianesco Gerolamo Denti, leggendone la firma nella sigla D.G. (DEO GRATIA?) che
conclude la prima citazione. Tale ipotesi, se pure potrebbe essere attendibile per l'evidente
linguaggio manierista e per la difficoltà di rendere altrimenti esplicite le due consonanti,
non pare completamente suffragabile data la posizione di eccessivo rilievo devozionale
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
ditale firma che viene a confondersi con l'attribuzione del versetto evangelico.
Recentemente il Fossaluzza (Fossaluzza G., La pittura nel Veneto. Il Cinquecento, lI,
1999) propone l'attribuzione del dipinto ad un individuato seguace di Palma il Giovane.
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I-S
Monumento funerario di Nicolò Casoni - lastra tombale
Incisione su pietra - lettere capitali
CASONVS TVMULO NICOLAVS/ CLAVDITUR ISTO! STEMMATE
QVI IVRIS CLARVS/ VTROQVE FVIT/ MARIA CONIUX/ ET LIBERI!
PIENTISS P P. ANN. SALUTI MDX
In questa tomba giace Nicolò Casoni, celebre nel diritto canonico e civile; la
moglie Maria e i figli devotissimi posero, nell'anno 1510
La semplice arca quadrangolare reca sulla lastra di copertura l'iscrizione
dedicatoria e lo stemma della famiglia (inquartato: all0 e al 4° al giglio; al 2° e al
30 ondato). L'iscrizione attesta iii 510 quale data di erezione di questa arca
sepolcrale che occupa l'edicola di destra della facciata della Pieve. In essa
vennero poste le spoglie del giurista Nicolò, che fu vicario della Serenissima in
Cadore ed esponente di spicco della famiglia Casoni, già Cavalcanti. Alla tomba
si accompagna una composita decorazione pittorica, Trigramma bernardiniano e
la Crocifissione, la cui qualità ed impronta stilistica ne permettono
l'assegnazione a Francesco Pagani da Figino detto Francesco da Milano
(documentato in Veneto e Friuli 1502- 1548). La scelta ditale soggetto, che da
altro punto di vista può assimilarsi ai "Crocifissi di via", suggerisce l'ipotesi
della volontà di trasformare la tomba di Nicolò Casoni in un vero monumento
funerario.
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
Strutturazione dei dati delle schede di catalogo e precatalogo, Beni Artistici e Storici,
schede OA-D-N, 1992, pp. 62-63. Per la sintetica descrizione degli stemmi ci si è basati
sulle indicazioni da Elementi di Araldica, a cura di P. Renier, Associazione Nobiliare
Regionale Veneta, 1989
Per la traduzione dei testi ci si è avvalsi della preziosa collaborazione del prof. Aldo
Toffoli che qui si ringrazia per l'interesse e la totale disponibilità dimostrati.
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II-S
Tomba dei prevosti - lastra tombale
Incisione su pietra - lettere capitali
PAROCHIS! PRAEPOSTIS ECCLESI! SANCTAE MARIAE/ SERRA
VALLI! ANNO DOMINI! MDCCCXL VI
Per i prevosti della chiesa di Santa Maria di Serravalle. Anno 1846
Tra le numerose sepolture raccolte a ridosso della chiesa, la tomba dei prevosti,
ovvero dei parroci di Santa Maria Nova di Serravalle, occupa un posto di
primaria importanza, data la sua collocazione sotto l'edicola sinistra della
facciata. La lastra tombale è ornata da un'elegante ghirlanda d'alloro scolpita a
rilievo e ricorda l'istituzione nel 1846 del sepolcro per i parroci di Serravalle.
III-S
Pietra tombale della famiglia Locatelli
Incisione su pietra fl lettere capitali
OBO CAL[...]AI RNI I ANTO[...] DISE! RITO POSVE.T! SA MD VIII -
RUS - ANTONIVS/ ]OCATELL.! CXXIIII
1508 Antonio Locatelli
La frammentarietà del manufatto, che venne qui collocato nel 1975, non
permette di svelare l'intento dell'iscrizione in essa presente. Non sono infatti
chiari i riferimenti cronologici e i personaggi della famiglia Locatelli, di origine
bergamasca, nominati nelle iscrizioni. Entro uno scudo tipicamente
cinquecentesco, sopravvive lo stemma (all'allocco su un monte di tre cime
sormontato da tre stelle di otto punte).
IV-S
Tomba della famiglia Piazzoni - lapide sotto l'edicola
Incisione su pietra - lettere capitali
HAEC SIBI FRATRIBVS AC SVCCESSORIBVS SVISI
MARMORA SEPVLCHRALIAI GASPAR PLAZZONVS/
AEDIFICANDA LOCA VIT/ ANNO D.N.I. 1692/ HAEC SIBI CVM
FRATRIBVS COMMVNIA MARMORA IVSSIT/ GASPAR
PLAZZONVS MORTIS VBIQVE MEMOR! ET QVO TANTVS
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
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V-S
Cippo funerario a destra - base
Incisione su pietra - lettere capitali
ANNO DNI 1678 EN ! AD R:D: HIERONI~...]
VI-S
Cippo funerario a sinistra - base
Incisione su pietra - lettere capitali
LIVINALI BELLVNEN: I.V./ D. ET PAVLO. CARB.A IVR.O
I due cippi segnavano probabilmente l'accesso all'antico cimitero serravallese;
non si hanno notizie sulla loro rimozione, ma sappiamo che vennero rinvenuti ad
Anzano e qui ricollocati nel 1972 a segnare la larghezza absidale della chiesa.
Quello di destra reca la data 1678 e lo stemma di Pietro Leoni, vescovo di
Ceneda tra il 1667 e il 1691 (alla banda caricata di tre rose al leone coronato),
ma non è meglio chiarito il riferimento ad un ignoto Hieroni.... Il cippo di
sinistra mostra invece lo stemma della famiglia Carbonera, che presenta un
veliero passante ed una stella, nota alle cronache cittadine per la figura di
Gherardo che nel 1411 si adoperò per consentire una adeguata resistenza agli
Ungari. L'iscrizione in oggetto ricorda però la figura del giurista Paolo, di cui
non si hanno notizie e che perciò non aiuta a precisare la datazione del
manufatto.
VII-S
Lapide commemorativa di Tomaso Viaro
Incisione su pietra - lettere capitali
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
VIII-S
Tomba della famiglia Piazzoni - lapide
Incisione su pietra - lettere capitali
D.O.M.I IOANNI PLAZZONIO! MUSARUM ALUMNØ P.P./
PAULLO ET JACOBO EIUS FR.! CAMILLA F. HIERONYMUS
GENER/ JOANNES CAESAR IOSEPH DE PANICALEIS NEP.! VIRIS
AMANTISSIMIS ET BENEFICENTISSIMISI M.H.M.P.I A.R.S.
MDCCLV - (sulla lastra) B+P
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Ix-s
Tomba della famiglia Lucheschi - lapide
Incisione su pietra - lettere capitali
SEPOLT-VRA D.! DOMINO - FRANC/ ESCHO - LUCHE! SCHI.
Tomba di Francesco Lucheschi
Una grande lastra terragna che presenta lo stemma della famiglia (lo scudo con
decusse), è accompagnata da una piccola lapide dedicatoria in cui è pure
presente lo stemma, che ricorda la sepoltura di Francesco Lucheschi (Serravalle
1695-1775). Questi, membro della Confraternita dei Battuti, fu dapprima
mugnaio e macellaio per poi trasformarsi in grosso mercante, riuscendo in tal
modo ad incrementare le proprietà della famiglia da poco stabilitasi a Serravalle.
7 di 15 7/2/2009 22:58
Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
I-A
Altare della Pietà - gradino
Incisione su pietra - lettere capitali
M.D.C.I.II SERTORIVS PANCETTA DE VENETIIS/ PHIL AC
MED:NAE D:R ANTONII F SI HVIC ARAE ANTIQ VOR.M SVOR.M
RELIG:NE! ERECTAE HOC ORNAMENTVM. ANNVVQ.I
FRVCTVM ADAVXIT
1602. Sertorio Pancetta da Venezia, dottore in filosofia e medicina ,figlio di
Antonio, ha dotato questo altare, eretto grazie alla devozione dei suoi antenati,
del presente ornamento e di una rendita annua.
7) Toffoli A., Un .poeta serrava/lese del Cinquecento: Giovanni Piazzoni, sta in Scritti in
onore di Enrico Opocher, Quaderni dell'Ateneo di Treviso, n. 6, 1992, pp. 175-194.
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Il-A
Dipinto La Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni evangelista e
Vittore (?), opera di Antonio Zago detto Antonello da Serravalle (documentato
1485-1507) - gradino dipinto
A pennello, affresco - caratteri gotici
HOC OP. FEC. FIERI DNS PRESB. B.UDICT DE COMITTIB./
CESSANE. CANONIC. FELTRENS ET PLEBANUS SERAUALL.
ANO DNII MIIIILXXXV. DIE: 9 MENSIS NOUEMBR.I
ANTONELLUS PINXIT
Il sac. Benedetto dei conti di Cesana, canonico di Feltre e pievano di Serravalle,
fece fare quest'opera nell'anno 1485, il giorno 9 del mese di novembre.
Antonello dipinse.
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
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1V-A
Lapide del presbiterio (parete sinistra)
Incisione su pietra - lettere capitali
D.O.M/ PETRO . CANALI. ABBATI . P. VEN! LITERIS . AC.
PROBITATE . SPECTATISS/QVOD . EXTRA . PATRIAM . OBIERIT/
HEIC . CUM . MINVCIORVM . FAMILIA! TVMVLATO/ NEPP. H
MEMORIAE. CAVSSA . POSSI V AN. LXXIII. OB . N . AVG. MDCCLIII
All'abate Pietro Canali patrizio veneto, illustrissimo per la conoscenza delle
lettere e per la rettitudine, qui tumulato insieme alla famiglia dei Minucci
essendo morto fuori dalla patria; i nipoti in sua memoria posero. Morì a 73 anni
il 5 agosto 1753
V-A
Lapide del presbiterio (parete destra)
IESV XPO REDEM/ ANDREAS MINVTIVS IO. FILIVS./
ARTIVM SCIENTIARVMQ. PERITISS:/ IADERAE
ARCHIEPISCOPVS/IBI. ROMAE ET VBIQ CLAREVIXITJANNVM
AGENS LX. VENETIIS OBIIT/ NICOLAVS ET IERONIMVS I.C.I
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
VI-A
Accesso al presbiterio - pilastro destro
Incisione su pietra - lettere capitali
PRESB. JO. JACOI BUS CALCATA PLEBANVS ERI REXIT DIE MER!
CVRII XX VIII MCCCCX/ CVII
Il sac. Giovanni Giacomo Calcada Pievano eresse. Mercoledì 28 giugno
1497
Giovanni Giacomo Calcada fu pievano in Sant'Andrea dagli anni Sessan
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ta del Quattrocento fino probabilmente alla fine del secolo. La presente lapide
ricorda la costruzione del presbiterio e precisando quindi la data in cui avvenne
la consacrazione di questo nuovo spazio.
VII-A
Cornice del polittico - gradino
legno scolpito, dipinto, dorato - lettere capitali
DVM PRAETOR LODOVICVS ERATI SUPERANTIA PROLES HOC
OPUS/ ERECTVM EST NITIDIS SPECTABILEI SIGNIS NICOLAVS
G.F. MCDLXXXI
Quest'opera, mirabile per le splendenti decorazioni, fu eretta essendo pretore
Ludovico Soranzo. Nicolò G.fece 1481
L'iscrizione posta sul gradino della cornice fornisce precise indicazioni
sull'annodi esecuzione (1481), sullo scultore (Nicolavs) e sulla committenza (il
podestà Lodovico Soranzo) il cui stemma (troncato d'oro e d'azzurro, alla banda
d'azzurro e d'oro) è accostato a quello della comunità serravallese (d'azzurro alla
croce d'argento).
Tale ricchezza di notizie non è comunque sufficiente a definire l'autore di questa
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
VIlI-A
Altare di Santa Caterina d'Alessandria - gradino pietra scolpita e dipinta
affresco - lettere capitali
SANCTVS LIBANVS MONFARDINI GRAMMATICI FILIVS.
DIVAE KTARINAEI SACERDOS PVBLICO CI VI VM CONSENSV
EX PATRONATVS IVRE DELECTVS/ ERE PROPRIO HANC
ARAM ERREXIT ET ICONEM CONSTITVIT M XID
Sante Libano figlio del grammatico Monfardino, sacerdote scelto per diritto di
patronato e con il consenso della cittadinanza, eresse a proprie spese questo
altare a santa Caterina e ne collocò l'immagine. 1489
L'iscrizione documenta la realizzazione nel 1489 dell'altare di Santa Caterina che
oggi si compone della statua della santa martire, delle pregevoli incorniciature in
pietra e delle immagini pittoriche ad affresco di Santa Caterina e Santa Brigida.
Documenta inoltre quale committente Sante Libano, pievano di questa chiesa e
figlio del grammatico Monfardino. A questo stesso pievano, di cui è presente
anche lo stemma (uno scudo azzurro caricato della lettera L e della M fiorita)
affiancato a quello della comunità di Serravalle, spetta anche la lunga preghiera
leggibile a destra dell'altare che affida a santa Caterina la protezione della città.
Una tradizione assegna
l'esecuzione della statua della santa a Caterino di Mastro Andrea, personalità di
cui non si hanno notizie più precise. E' comunque evidente la coerenza
dell'immagine di santa Caterina con il restante complesso dell' altare che
èdirettamente confrontabile con le opere della bottega di Giovanni Antonio
Pilacorte (Carona 1455 ca. - Pordenone 1531).
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IX-A
Dipinto La Crocifissione tra San Gerolamo e santa Brigida - cornice, bordo
inferiore
Maestro di Fol, fine del XV secolo, attribuzione
Affresco - lettere capitali
NVMINIBVS HORVS (?) SANCTIS ANTONIVS ISTA: ARAI
HIERONIMI ET BRIGIDAE PRO E/ DEDICA VIT
Antonio dedicò questo altare ai santi protettori Gerolamo e Brigida
Si tratta di una delle iscrizioni di più dubbia esplicitazione a causa delle ampie
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
X-A
Parete destra
Iscrizione dipinta - lettere capitali
SANCTAE CATHERINAE PRAESB. SANCT VS DICA VITI REGIS
ILLVSTRIS CATHARINA COSTI! FILIA IN MAGNIS OPIBVS
PATERNIS! NATA REGALI SIMVL ALTA LVXVI REGIA VIRGOI
DIVA QVAE TECTIS HVMILEM SVPERBIS/ CELL VLAM INVITO
PATRE PRETVLISTI! AVREO CVLTV TVNICAM PILOSAMI
9) Ruzza V., Dizionario biografico Vittori ese e della Sinistra Piave, 1992, p. 320
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
cresciuta nel lusso della reggia. O Santa, che contro il volere del padre preferisti
una cella umile ai superbi palazzi , stimando più una tunica tessuta con i peli che
vesti d'oro. Tu che, disprezzando il talamo di duchi e re, ti consacrasti intatta
prontamente a Dio del quale sei chiamata sposa,perché fostifedele perseverando
con la lampada accesa. Tu conoscevi a fondo le verità sacre, fanciulla che fosti
celebre vincitrice nella conoscenza delle cose sacre gareggiando sola con molti
dotti anziani. Io ti prego supplice:
difendi questa città di Serrava/le con i suoi cittadini e il suo popoio che venerano
con il canto di supplica questi altari, di cui essi memori dell'eternità ogni anno
celebrano la festa solenne con trionfo: tu unisciti ai suoi patroni e protettori
celesti
Nella prima riga è dichiarata la paternità dell'autore di questi versi, il pievano
Sante Libano cui spetta l'erezione dell'altare di Santa Caterina, di cui questa
iscrizione risulta essere il completamento, benché le due parti risultino separate
dal riquadro ad affresco. La datazione risale perciò al 1489 o ad un periodo di
poco successivo, ma solo un restauro potrà chiarire se non vi siano state anche
ridipinture successive.
XI-A
Dipinto La deposizione e la Messa di san Gregorio
Affresco - lettere capitali
DOMINE IESU CRISTE ADORO TE IN CRUCE PENDENTEM
ET CORONAM SPINEAM IN CAPITE PORTANTEM DEPRECOR
TE UT TUA CRUX LIBERET ME AB ANGELO PERCUTIENTE
DOMINE IESU CRISTE ADORO TE IN CRUCE VULNERATUM
FELLE ET ACETO PORTATUM DEPRECOR TE UT TUA
10) L'iscrizione è oggi molto lacunosa a causa del precario stato di conservazione del
supporto. Per la trascrizione ci si è in più punti riferiti all'intervento del Campo Dell'Orto
(op. cii.), pp. 51-52.
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Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
11) L'iscrizione è oggi quasi illegibile a causa del precario stato di conservazione. Alfine
di garantire una leggibilità ci si è sostanzialmente riferiti alla trascrizione fattane dal
Campo Dell'Orto (op. cit.), p. 43.
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14 di 15 7/2/2009 22:58
Vittorio Veneto http://www.tragol.it/Flaminio/flaminio-12/77-90.htm
12) Per evidenti problemi di leggibilità traiamo l'iscrizione dal Campo Dell'Orto (op. cit),
p.
44: Santo Gregorio et multi altri summi pontifici concedeno a tutte quelle persone che
dirano
le supra scrite cinque oration cum cinque pater nostri e cinque ave Marie in cenochioni
devotamente avanti la Pietà, vintimila e dodece anni e vinti di deperdonanza, ogni volta
che
le dirano. E chi non sa lezere digrà diexe pater nostri e diexe ave Marie.
http://www.tragol.it
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